Tra gli argomenti discussi: Cultura, Democrazia, Fondazioni, Giustizia, Gramsci, Krusciov, Periodici, Psicanalisi, Russia, Societa', Stalin, Storia, Totalitarismo, Violenza.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 30 minuti.
Rubrica
Convegno
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Buongiorno agli ascoltatori ecco uscire anche per oggi l'appuntamento con la programmazione di Q di radio radicale in cui vi parliamo di storia
è una giornata questa in cui andiamo in onda in cui si ricorda un anniversario importante
E i cinquant'anni dalla celebrazione del referendum sul divorzio nella programmazione di questa giornata
Naturalmente ci saranno molti appuntamenti in cui si ritornerà su quella storia noi
Ne approfittiamo per parlarvi di altro in questa puntata di oggi torneremo la settimana prossima
Ad affrontare questa questione magari anche per vedere quali saranno i contributi nel frattempo saranno o pubblicati su questa questione torniamo però a due riviste che vi segnaliamo appunto
Nella puntata di oggi si che nel numero che ha questo titolo finimondo la rivista di cultura psicanalitica del Mulino e poi torneremo
Su studi storici la rivista della Fondazione Gramsci il primo numero del due mila ventiquattro che vi abbiamo già eccitato BNA larga parte diciamo nella puntata della settimana scorsa che ha preso larga parte della puntata di settimana scorsa non relativamente ai contenuti che sono sostanziosi e numerosi che nove b segnaliamo solo a scopo divulgativo partiamo però come abbiamo detto da Psiche c'è un buon un articolo di enorme Elena Tundo vince che è docente di Storia delle relazioni internazionali Storia dell'Europa
Orientale dinamiche geopolitiche nell'Area apposto il sovietica dinamiche geopolitiche internazionali il presidente del Comitato Unico
Di garanzia dell'Università di Pisa coordinatrice del dottorato di ricerca in scienze politiche
Che ci consente di parlare della rielaborazione del passato sovietico nell'attività dell'istituto
Memorial e torniamo sul passato sovietico oggi i i due capitoli riguarderanno ancora una volta il due fantasmi
Del novecento torniamo su quello sovietico comunista leggiamo innanzitutto
La prima parte che ha questo titolo la memoria fruibilità si scrive Dudovich tra il mille novecentodiciassette al mille novecento novantuno non è esistita in Unione Sovietica una visione storica reale del passato sovietico se non in chiave epico risalta attiva o in chiave letterario memorabili memorialistica
Questa è una fra le tante drammatiche eredità lasciate dagli anni dello stalinismo
Se lo scrittore era considerato come Stalin steso affermava un ingegnere delle anime
Lo storico null'altro poteva essere se non un architetto il cui compito era quello di contribuire a edificare le fondamenta del sistema attraverso la legittimazione dei miti creati dall'ideologia questa peraltro è una citazione che dodici riprende questo processo avviato negli anni Trenta
Rimane costante se pur con caratteristiche diverse anche nei decenni che seguirono la morte del grande tiranno nessuna delle lite sovietiche che si susseguirono al potere dopo il mille novecentocinquantatré ebbe ovviamente alcun interesse a promuovere un libero confronto storico sulle vicende di un passato che in larga parte si identificava con una delle esperienze più devastanti
Che la società russa aveva ma riconosciuto quella del terrore di Stato e delle repressioni staliniane la storia doveva prudentemente Lima nel rimanere
R. legata nel mondo artificioso dell'ideologia molto sinteticamente in questa introduzione Lerna Dudovich introduce la questione nella quale poi nasce l'esperienza di memoriale e lo ricordiamo non l'abbiamo detto in apertura
Matti memoria l'avete sentito tante volte parlare qui da aria RAI da Radio radicale negli approfondimenti tra gli altri anche a cura di Ada Pagliarulo andiamo avanti
Questo saggio Dl una ad un dove c'è la memoria mendace sono diversi capitoli passiamo dalla memoria proibita alla memoria mendace semi lunghi ventiquattro anni della tirannide staliniana
La memoria era stata dunque categoricamente interdetta qualcosa cominciò però a buttare
Dopo il mille novecentocinquantatré quando lo Stato concesse per la prima volta tra la fine degli anni Cinquanta e inizio dei sessantuno spazio limitato alla pubblicazione alla circolare circolazione delle prime opere di memorialistica sul terrore sul Gulag
Fu questo uno degli effetti più importanti e carichi di conseguenze per la società sovietica della per altri versi assai effimera questo importante sottolinearlo destabilizzazione
Promossa da Krusciov Phil progressivo smantellamento del complesso sistema
Concetta reazionario a partire dal mille novecento cinquantatré la prima legge per la riabilitazione delle vittime delle repressioni del mille novecentocinquantasei la possibilità di alcuni popoli deportati
Di tornare alle proprie case indusse molte persone a uscire dal silenzio a raccontare la propria storia personale e familiari
Il terrore staliniano fu dunque il primo fondamento della memoria storica sovietica questo
è importante importante questo passaggio anche dal punto di vista dalla prospettiva che questa rivista psichiche si pone l'abbiamo ricordato mai tante volte ufficialmente però alla memoria proibita
Degli anni precedenti se ne sostituì un'altra questa volta mendace il regime di Krusciov fa ammetteva la possibilità di fare i conti con il passato ma come è stato scritto da Roy rischi a lungo direttore dell'associazione Memorial di Mosca a ricevere il via libera fu comunque un'unica idea
Il terrore c'era stato ma era opera di un un unico individuo scali né che se n'era servito per colpire i migliori elementi del Partito comunista questa fu la chiave scelta da Krusciov
Il terrore era diretto contro il partito il partito come vittima di Stalin
Per chiunque conosca diceva registi in questa citazione dunque conosca almeno un poco la storia delle repressioni sovietiche è evidente che si trattava di una menzogna
Il potere abbia cercato con questa riscrittura della storia
Di sostituire all'assenza di memoria una memoria mendace
In seguito perfino questa memorie mendace venne vietata che ci arriveremo tra poco
Capitolo successivo la memoria negata in effetti il contraddittorio liberalismo si fa per dire di Groucho far si esaurì in un breve illusorio arco di tempo nelle cose migliorarono con il al rafforzarsi
Delle tendenze neo stalinista seguite alla nomina di Breznev
Dopo la morte di Stalin avvenuta nel marzo del cinquantatré i sentimenti contraddittori avevano cominciato ad animare gli intellettuali sovietici uno degli effetti più più clamorosi del disgelo come venne definito anche in quell'occasione era stata la comparsa di un romanzo assolutamente Eretico per quegli anni il dottor Zivago anche interessante la storia
Dell'arrivo in Italia di questo romanzo sul pool magari torneremo un'altra volta il malcontento o prosegue Dudovich malcontento non aveva tardato diffondersi anche in altri strati della società russa il ventotto luglio del cinquantotto in occasione dell'inaugurazione del monumento a Majakovskij a Mosca alcuni giovani dopo la cerimonia ufficiale c'erano fermati
Per scambiare i propri punti di vista e leggere i propri iscritti decidendo di ripetere quegli incontri quasi ogni sera perché la polizia fu subito intervenuta per bloccare sul nascere queste iniziative questa era stata molto importante come testimonianza di un nuovo clima che si stava diffondendo nel Paese in effetti nel mille novecentosessantuno altro gruppo di studenti poco più che ventenni
Tra cui Yuri Garlasco offra Vladimir Bukovskij Alexander Deans bugie si erano accordati per riprendere le letture sotto questo monumento l'evento
Aveva richiamato un pubblico enorme soprattutto tra i giovani è stato il primo atto di disobbedienza civile un primo atto
Che viene definito così di gruppo era stato in altre parole l'inizio di un dissenso propriamente detta da alcuni dei promotori erano oltre al già avvenuta l'idea di raccogliere questo fu un fatto fondamentale della Russia
Di quegli anni di raccogliere appunto questi questi scritti Diversi recitati
In quell'occasione all'aperto in una rivista così Alexander Ginsborg curò e ciclo Stilo Singh tachista raccolta dattiloscritta di poesie di autori DiVersi
Spesso censurati o che nessuno aveva mai pensato di stampare questa rivista si era diffusa rapidamente grazie alla pratica già da molti anni in uso in Unione Sovietica
In uno dei sovietica del summit da te da tante volte abbiamo parlato di queste di queste iniziative di queste riviste ovvero l'usanza che proprio a partire dagli anni sessanta si consolidò di copiare a mano su quaderni e di passare di conoscenti conoscente le opere che il regime vietata
Di fronte a tutto ciò l'establishment non aveva potuto rimanere inerte nel luglio del mille novecentosessanta Alexander diviso dov'era stata arrestato condannato due anni di Lager
Per propaganda anti-sovietica sarebbe è stato solo il primo di una lunga serie di arresti e detenzioni ma nonostante le intimidazioni gli arresti non era stato possibile fermare e questo fenomeno questo corso nell'ambiente giovanile degli incontri in piazza Majakovskij si giunse sino a creare un circolo letterario informale denominato la più giovane Società dei geni poi un'altra
Rivista e si ripercorso un po'questo passaggio alcuni protagonisti di queste iniziative più avanti
Ricorda d'un dodici in clima di relativo al rinnovamento un ex detenuto dei Lager Sovietici Alexander Solzenicyn e scrisse un racconto dal titolo una giornata di Ivan
Davison Ricci uscito sul numero di novembre
Del novantadue di una di queste riviste il racconto descriveva in modo distaccato
La giornata di un prigioniero in un campo di lavoro forzato sovietico la pubblicazione ed effetti dirompenti ricorda l'autrice perché da quel momento tutti si sentirono chiamati in prima persona
A ricordare a testimoniare questo tutti poi relativo questa è un'osservazione naturalmente perché la partecipazione in realtà questi movimenti non non fu così generale ma importante
Sottolineare e il clima che effettivamente ci fu negli anni settanta in Unione sovietica più che una band un avvenimento letterario funebri aperto morale sociale nella vita sui mia dica che produsse un vero e proprio movimento d'opinione questo sì
Nello stesso periodo in cui suo zio inizino pubblicava questo scritto e cominciava a pensare ad una sua opera successiva Arcipelago Gulag
Barlaam vassalla Moffa aveva stava scrivendo i suoi raccordo Racconti di Kolyma ai Duisburg stendeva viaggio nella vertigine altre iniziative
E che poi circolavano attraverso l'esame stizza de altre altri testi che vengono segnalati che segna proprio segnano diciamo questo periodo questa epoca
E di sommovimento nella società russa di quegli anni dopo la defenestrazione di conoscenze scrive Dudovich
La situazione peggiorò progressivamente Breznev e e così Jenne rispettivamente segretario del partito presidente del governo si posero l'obiettivo di riprendere il controllo su una società animata da fermenti di protesta sulla stampa
Si fecero più frequenti tentativi di riabilitare Stalin anche allora
Ci fu una ripresa della censura la memoria venne nuovamente
Negata ma questa volta con effetti molto meno incisivi rispetto all'epoca staliniana e si parla anche di alcuni episodi anche relativi al clima che ci fu dopo l'invasione della Cecoslovacchia del sessantotto con attività per la difesa dei diritti dell'uomo della persona in Unione Sovietica
Sono approfondimenti e cui vi rimandiamo scrive Dudovich più avanti memoria lei il dissenso racconta quella storia
Diciamo della nascita di Memorial nel corso degli anni sessanta e settanta proprio grazie alla nascita del complesso articolato fenomeno del dissenso clandestinamente il processo di costruzione della memoria storica sovietica trova una nuova linfa non a caso molti dei membri fondatore di un'associazione Memorial di Mosca il primo centro di ricerche sulle vittime del terrore staliniano fondato ufficialmente nell'ottantanove mille novecentottantanove già attivo
Con come movimento sin dal mille novecentottantasette SIOS siano stati protagonisti di quei due decenni di lotte condotte contro il regime dal mondo del dissenso tema proprio della memoria Memorial
Come abbiamo già detto appunto abbiamo accennato anche prima è stato ho raccontato tante volte il datario amicale concentrato sulla questione della a memoria e ve ne abbiamo vediamo parlato appunto spesso
Ebbene abbiamo vediamo parlato appunto spesso da radio radicale vediamo alla parte finale di questo saggio Dl ma Tundo dice che in un parte che saltiamo ricostruisce anche con molti particolari che non abbiamo il tempo di ritardi la fase dei dei primi anni novanta i governi Eltsin perché lasciarono
In un clima in realtà contraddittori comunque lo spazio a realtà come Memorial di agire proprio in questo campo della memoria della ricostruzione delle della realtà punto concentrazione aria
Delle aree impressioni lo sterminio venti oppositori politici
Si va più avanti a a fare un punto su quello che è successo negli ultimi anni leggiamo da qui con il passare degli anni le iniziative mostre altre iniziative il Memorial
Ha cominciarono però a riscuotere sempre minore con cioè la partecipazione delle persone è sempre stata più scarsa
In netta controtendenza con quanto accaduto nella seconda metà degli anni ottanta alla memoria del terrore si è sostituita e Rossi in Russia una memoria nostalgica del passato un passato immaginato
Edulcorato dagli aspetti più comodi e proprio per questo rassicurante la nostalgica di un regime che ha tutti toglieva la libertà va tutti questo è stato diciamo questo è stato uno degli elementi della costruzione di questa memoria nostalgica a tutti
Garantiva sicurezza lavoro assistenza sanitaria un elemento certo non secondario per l'orgoglio nazionale russo rispettabilità a livello internazionale questo è un tema è particolarmente sottolineato come dire negli ultimi tempi mentre nel due mila e il Paese sceglieva di propria volontà un nuovo presidente ex tenente colonnello del KGB
Tra il novantatré e il due mila e tre si era assistito a un vero e proprio declino dei partiti democratici
Che hanno raccolto sempre meno voci in un in modo assolutamente antitetico scrive Dudovich a quello che i dissidenti di memoriale si erano proposti la memoria del terrore è rimasta
Scarsamente legata ai processi politici reali che si svolgono un po'in Russia il tentativo in parte riuscito grazie al controllo esercitato dagli organi di governo sui mass media e quello di sminuire la di farla cadere in un secondo Brivio in nome di un passato visto come una serie ininterrotta di vittorie i fatti era omicidi grandi realizzazioni per le quali milioni di persone
Felicità alla vita normale hanno saputo pagare un alto prezzo come ebbe occasione di rilevare lo stesso Putin e dinanzi a un pubblico di storici appositamente convocati alla fine di novembre del due mila e tre due mila e tre ventuno anni fa
Disse purine in quell'occasione dobbiamo ripulire e la storia dagli Scarpitta
Il nostro era un grande Paese dobbiamo insegnare alla gioventù ad essere orgogliosa della nostra storia questo l'obiettivo Putin e si poneva davanti agli storico del due mila e tre per questi giovani
Appunto
Sono stati oggetto di queste iniziative dagli anni novanta non era nata una vera e genuina memoria storica
Statale nazionale condivisa dire duplice la memoria del terrore è tornata a essere per larghi versi una memoria privata in questo nuovo contesto scrive più avanti
La sopravvivenza di memoriale internazionale internazionale del Centro per la difesa dei diritti umani memoria si è fatta sempre più ardua
Come oggi abbiamo raccontato sopralluoghi perquisizioni della polizia si sono susseguiti a ritmo sempre più serrato negli ultimi anni sino a che per decisione del procuratore generale
Della federazione persona molto vicina Putin
Entrambi sono stati chiusi il ventotto dicembre del due mila e ventuno
La sentenza della Corte Suprema di Mosca è entrata in vigore il ventotto febbraio del due due mila e ventidue quattro giorni dopo l'inizio dell'aggressione russa all'Ucraina tutti gli uffici di Mosca come abbiamo raccontato sono stati chiusi la sede è stata definitivamente confiscata nell'ottobre del due mila ventidue un colpo durissimo inflitto a tutta la società
Russa dice Ludovici molti collaboratori attivisti sono stati costretti a scappare all'estero
Si trovano in vari Paesi dell'Europa tormenti Georgia Armenia
Israele Stati Uniti con permessi di vista e visti temporali in difficili condizioni economiche e di vita e come di abbiamo tante volte dei tornei
Nel ventidue del due mila ventidue Memorial ha ricevuto il Nobel per la pace
Insieme ai dissidenti
Bielorussi iella Centre sforzi per liberti is Ucraina in questa storia sintetica ma che sceglie appunti di riferimento molto importanti ve l'abbiamo riletta la rielaborazione del passato sovietico nell'attività dell'istituto memoriale Elena Dudovich trovate il saggio completo abbiamo saltato
Diversi passaggi su sì che la rivista di cultura psicanalitica finimondo questa sala è stata raccontato appunto
Dal punto di vista dell'approccio con la memoria e con alcuni riferimenti agli strumenti e questa rivista utilizza Santa per parlare di storia e memoria andiamo avanti con le citazioni del di questa puntata
Di oggi di questa rubricati questa trasmissione e come vi abbiamo detto
In apertura torniamo su studi storici la rivista della Fondazione Gramsci il primo numero del due mila e ventiquattro si occupa di affrontare con la traiettoria che conosciamo della dell'istituto Fondazione Gramsci il tema della della questione economica diciamo così
Nel periodo fascista classi sociali e gruppi di interesse dell'Italia fascista capitalismo è che il regime di il titolo diciamo così
Del numero tre famose che le ha che altri contenuti la settimana scorsa abbiamo ampiamente segnalato il saggio di Giacomo unica Butti
Oggi ve ne segnaliamo un altro quello di Alessandro Brizzi il regime dei sacrifici la politica salariale del fascismo nel settore industriale dal mille novecentotrenta al mille novecento
Quaranta ci spostiamo su l'altro fantasma del novecento in particolare su questa questione già in qualche modo abbiamo segnalato realtà anche abbastanza approfonditamente la settimana scorsa su questa questione
Della politica salariale regime fascista che affrontata
Analiticamente ci permette di vedere più da vicino quello che potrebbe essere definito un fatto buono del del periodo fascista cioè una certa stabilità economica e anche alcuni dati positivi registrati attraverso alcuni indicatori economici del primo periodo del fascismo ma anche del periodo della grande crisi del mille novecento
Ventinove che appunto il fascismo visse in una forma particolare questi studi ci consentono di capire più in profondità che anche qui stiamo parlando di un tema connesso a un regime totalitario totalizzante dittatoriale repressivo che appunto fa il paio con i temi di cui vi abbiamo parlato poco fa scrive Alessandro Brizi che fa parte della classe di lettere e Filosofia della Scuola Normale superiore di Pisa
Scrive lo studio della politica salariale del fascismo risale alle prime analisi sulle condizioni delle classi lavoratrici durante il regime citato
Brizzi un lavoro di Bruno Buozzi le condizioni della classe lavoratrice mille novecento ventidue mille e novecento o quarantatré una citazione anche è importante per molti molti versi la ricerche le ricerche di storia dice Brizzi
Economica di storia economica hanno poi confermato l'associazione tra fascismo e i bassi salari questo il tema che vi abbiamo in qualche modo spiegato attraverso naturalmente il lavoro dei ricercatori anche la settimana scorsa individuando nel ventennio una lunga fase di restaurazione
E di consolati consolidamento della compressione salariale come condizione della via italiana alla accumulazione
è una citazione questa tuttavia se ormai disponiamo di una ricostruzione attendibile
Della dinamica dei salari nell'industria tra le due guerre il tema della politica salariale dunque del ruolo dello Stato nel del confronto tra gli interessi organizzati del dibattito politico e teorico merita ulteriori approfondimenti anche rispetto a quanto stabilito fin d'ora in questa politica si sono infatti distinte due fasi di restaurazione di stabilizzazione della prima le retribuzioni vennero notevolmente ridotte attraverso l'erosione delle conquiste del primo dopoguerra e i tagli che accompagnarono la famosa quota novanta abbiamo accennato
Anche la settimana scorsa all'obiettivo utilizzato nella propaganda fascista mussoliniana di quota novanta ricordiamo tirata
Della quota di cambio con la sterlina
Questo tornante scrive Brizzi della politica salariale a attribuito buona parte dell'attenzione la storiografia sento intrecciato con la costruzione dell'assetto sindacale del regime con la prima sistemazione dei rapporti tra il Governo i vertici imprenditoriali e le associazioni nella della Seat l'esecuzione dei lavoratori e il sistema di potere fascista nella seconda fase invece i redditi da lavoro furono mantenuti su un modesto livello di sussistenza attraverso una deliberata politica di intervento da parte del regime
Questo è questo contributo scrive Brizzi si concentra sulla fase di stabilizzazione cioè sul periodo compreso tra l'inizio della crisi economica e l'ingresso dell'Italia nella seconda guerra mondiale venduto si intende mostrare come la politica salariale sia connessa alle articolazioni del sistema di dominazione fascista tenendo conto anche delle trasformazioni istituzionali dell'assetto corporativo
Ci si concentrerà spiega perciò sulla negoziazione sui rapporti di forza tra gli interessi organizzati nel settore industriale esaminando il rapporto triangolare tra il governo la Confederazione dell'industria e i sindacati
Secondo luogo poi ci si propone di individuare le mie di fondo della politica salariali del fascismo vi abbiamo letto gli obiettivi che Brizzi si pone perché non possiamo leggere il passaggio come sempre molto lungo articolato ricco di dati
A cui di rimandiamo leggiamo solo qualche passaggio del capitolo successivo che ci fa capire va un poco meglio quanto stiamo dicendo sacrifici anche una delle parole d'ordine della retorica fascista
Ed è c'è una citazione di un discorso di Mussolini al Senato del diciotto dicembre mille novecentotrenta che tra l'altro Brizzi riprende da Ernesto Rossi padroni del vapore fascismo stampato da Laterza nel mille novecentosessantatré diceva
Mussolini in questa seduta del Senato per ridurre i costi ho mandato altre categorie al fuoco
Io operai delle industrie gli operai dell'agricoltura quelli dei trasporti aerei terrestri marittimi gli impiegati delle banche tutti hanno marciato Mussolini ne indicava dunque queste questioni come aveva fatto come farà
Qualche anno dopo per quello che riguarda per esempio l'impostazione razzista
Del regime la politica salariale del Governo
Scrive Brizzi durante la grande crisi si inserì quasi senza soluzione di continuità nel solco tracciato dalla politica deflazione mistica di quota novanta nel ventisette infatti il governo aveva stabilito due successive riduzioni dei salari del dieci per cento ciascuna come contropartita per le imprese in particolare per i settori esportatori più colpiti dalla rivalutazione
Della vita qui entra quota novanta primo taglio fu offerto dagli stessi sindacati in cambio della stipulazione di nuovi contratti collettivi previsti dalla Carta del lavoro
Il secondo fu infine stabilito dal partito ratificato dal comitato centrale intersindacale e gestito da comitati proprio provinciali da poco
Istituiti nel ciclo deflattivo le riduzioni furono presentate come un semplice adeguamento al calo del costo della vita
Sebbene fossero decisamente più consistenti quando gli affetti della Grande Crisi cominciano ad affacciarsi in Italia un primo ribasso generale dell'otto per cento
Sui salari degli operai del dieci per cento
Sugli stipendi degli impiegati fu stabilito dal Comitato corporativo centrale l'organo esecutivo del neonato
Consiglio nazionale delle corporazioni il provvedimento rispondeva alle pressioni degli imprenditori che di fronte a nuovi segnali di crisi arrivano richiamato il ministero delle Corporazioni guidato da Giuseppe Bottai all'urgente necessità di addivenire a notevoli riduzioni dei sarà lezioni che poi ci furono la la Confederazione nazionale dei sindacati fascisti si dimostrò acquiescente la politica salariale concordata tra il governo e i sindacati appunto
Poi si fa anche la storia scrive più avanti Brizzi come denunciò Salvemini
E poi questi indici venivano ora calcolati per esempio rispetto a livello dei prezzi una misura sembrerebbe moderna ma Salvemini denunciava i non suo in
La massa dei minimi denunciava i chiudo
Col suo libro delle analisi suo lavoro di analisi come non mancarono
Di votare anche altri che dal mille novecentoventisei l'indice sul livello dei prezzi era calcolato sulla base dei prezzi praticati negli spacci aziendali inferiori a quelli di mercato
Solo qualche passaggio da questo saggio il regime dei sacrifici di Alessandro Brizzi che abbiamo citato
Da studi storici e la rivista della Fondazione Gramsci il primo numero a due mila e ventiquattro con il quale ci fermiamo perché abbiamo finito il tempo vi diamo appuntamento alla settimana prossima
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