La commemorazione del 50° anno della Liberazione (Napoli, Piazza del Plebisicito)

Siamo qui in questa magnifica piazza del Plebiscito
Per ricordare per non dimenticare
E per rinnovare un impegno
Per tutti noi
Devono essere presenti e porti ora è sempre i valori di democrazia di libertà e di unità del nostro Paese
Celebriamo qui a Napoli come a Milano
Ed in tutto il Paese il venticinque aprile
Nello spirito dei valori della Resistenza
Contro l'intolleranza è per una solidarietà vera nei confronti di quanti soffrono e di quanti giustamente rivendicano un lavoro come diritto primario e di inalienabile
Ricordiamo qui in questa piazza con commozione
Quanti sono morti per la libertà del nostro Paese
Dall'oppressione dure contro l'oppressione nazista e fascista
E tra questi i tanti militanti operai li hanno combattuto la resistenza e hanno difeso l'apparato produttivo del nostro Paese
Napoli
Città Medaglia d'Oro alla resistenza c'era ben qui oggi
Una grande festa popolare
Il no edizione unitaria
In uno con la celebrazione di Mila no e con le altre celebrazioni nel nostro Paese
Stamani nell'ambito del venticinque aprile
E stata aperti in questa città un posto nel chiuso per due secoli
Il portone di Palazzo Serra di Cassano
Quel portone venne chiuso simbolicamente
Per protestare contro l'intolleranza e la mancanza di democrazia
Statuti nulli
Vigilare giorno per giorno
E contrastare il disegno di quanti vogliono chiudere i varchi della democrazia attraverso l'intolleranza e la demonizzazione delle idee grazie
Parla ora Maria Giuliani
Lavoratrici e lavoratori di Napoli e di tutt'Italia che siete venuti qui a testimoniare insieme annuisce si può passare un
Scusate
Testimoniare insieme a noi i valori in della Resistenza
Il grande impegno di libertà e di democrazia che questi valori ci rimandano noi io voglio salutarvi tutti quanti voglio che da questa nostra non saprei
Da questa nostra mi dovete scusare sono emozionatissimo anche perché è un compito ingrato Erminia quella trovarmi davanti tante persone
E il nostro impegno di lavoratrici e di lavoratori napoletani a fare sì che questa città ritorni ai suoi splendori ritorni ad essere una citato ne ha già cominciato ad essere grande importante e significativo ma soprattutto risolvi grandi problemi che questa città a nella sua nessuno in nel suo essere sono i problemi della disoccupazione sono i problemi dello sfruttamento
Io credo che i valori della Resistenza
Siano fondamentali anche per affrontare queste questioni siano decisivi
Siano la base dei nulla di un impegno forte non solo del sindacato ma di tutti istituzioni forze politiche armate forza sociale a partire dagli imprenditori a locale che deve cominciare a modificare il suo modo di essere esso modo di trattare i lavoratori noi non possiamo più sopportare lavoratrici ragazze
In condizioni di disagio totale
Noi dobbiamo fare sì che da questa giornata venga fuori un impegno forte di tutti perché si risolvano i problemi del lavoro e i problemi della disoccupazione di Napoli grazie
Prende ora la parola il professor Francesco Casavola presidente emerito della Corte costituzionale
Cittadini napoletani
Tra qualche decennio
Nel mezzo delle generazioni giovani ed adulte
Saranno pochi
I superstiti testimoni perdendo vissuto e non soltanto tra mandato con questa data del venticinque aprile mille novecentoquarantacinque
Ed è allora un dovere
Non soltanto per gli storici e per gli educatori ma anche di più
Per quanti conservano nella loro esistenza il ricordo personale di quelle vicende
Di farne partecipi
Di continuare incessantemente a parlarne ai Nardi dopo di loro non c'è libro di storia
Non c'è documento
Valga quanto la dei Maurya del vissuto che comprende emozioni sentimenti paure e le speranze e non soltanto fatti e giudizi sui fatti
Liberazione non fu soltanto liberazione del territorio nazionale dall'esercito invasore e nemico
Né la fine della guerra
Che aveva devastato per venti mesi le città e le campagne di tutta la penisola
Ma liberazione da un più lungo incubo iniziato tanti anni prima
La perdita della libertà di pensare improprio di parlare fiduciosa avente ad altri con altri esprimendo
Opinioni diverse da quelle comuni ed obbligatorie
La oppressione reale di quel tempo
Che ci appare remoto
E che per i più e ormai dimenticato
Non sta nelle ingiustizie nelle violenze nelle persecuzioni
Che rispetto ad altri regimi di altri paesi furono da noi meno crudeli e agli occhi della grandissima parte e delle popolazioni nascoste dai innegabile avanzamenti nella modernizzazione della vita collettiva ma nel veleno della propaganda che occulta la verità e la sostituisce con la menzogna
Che fa di ogni diversa valutazione un tradimento
Che impone il conformismo come dovere non soltanto giuridico ma di coscienza
Liberazione fu dunque al di là dell'evento della conclusione vittoriosa della Resistenza e della guerra contro i tedeschi in Italia
Il riacquisto di una libertà interiore prima che politica della coscienza e della intelligenze
Per avere perduto quella libertà avevamo a poco a poco pagato prezzi sempre maggiori
Nella dignità personale tacendo
Nel timore di delazioni e condanne
Nel fanatismo dei riti di obbedienza di massa li condussero a scelte sventurati di alleanze e di guerre
Nella morte di milioni di concittadini tra combattenti ed inermi civili
Nella divisione geografica e politica del Paese nella lotta fratricida percorsa da una parte e dall'altra
Sia ad alti ideali sì anche da odio
Per avere perduta negli inganni della propaganda la libertà dalla coscienza morale ci trovammo il venticinque aprile tra lutti macerie
E tuttavia
Nella esultanza della fine di un tempo sbagliato e incolla impetuosa speranza di una rinascita
Sì che anche allora
Quella data aveva due facce Luna rivolta al passato l'altra al futuro
E sei su quell'apparivano i segni delle responsabilità e delle divisioni su questa si disegnavano i progetti dei nuovi doveri nel rinnovato patto della convivenza nazionale
Il venticinque aprile era allora dunque un'occasione di riflessione collettiva
Sul destino della patria comune
Che avevamo tentato di dividere e di identificare in regimi opposti di libertà e di di pietra e di dittatura
Una riflessione
Che non poteva non registrare il passo della storia
Che aveva ricondotto sulla strada della libertà e della democrazia
Tutti
Anche quelli che non avevano saputo o voluto intravedere lo è secondario
Ma a mano a mano che trascorrevano i decenni avremmo dovuto non addormentarci della celebrazione retorica
Avremmo dovuto essere vigilanti sulla realizzazione della grande maggiore speranza nata in quel giorno
E legata a quell'evento come significativo della nostra ritrovata identità di nazione libera unità ed indipendente
La speranza attiva
Della pacificazione di tutti gli italiani le vicende di questi ultimi anni hanno invece lasciato scoprire una ferita profonda nella coscienza italiana
La interdizione politica e culturale di parti opposte
Un tempo sostenuta da rigide ideologie mondializzata ed ora nel mondo superate
E da molti fatta rivivere con ottuso manicheismo di destra e di sinistra di moderazione e progresso
Sotto cui si cela ancora una volta il vero nemico della democrazia e della libertà che la propaganda faziosa di chi non sa nel ragionare nel progettare
Che questa data
Ricordo che la libertà perduta nella propaganda
Più scura l'intelligenza e Yasser rapisce la coscienza
Che questa data ci impegni oggi più di ieri
A dividerci civilmente in programmi di azione e non in pregiudizi di fazione
Per sentirci a rispettarci come concittadini
Uniti nel tutelare quel bene maggiore nel bene comune che il pluralismo delle scelte politiche culturali e morali
Quel pluralismo
Consacrato nella costituzione
Che delle speranze del venticinque aprile mille novecentoquarantacinque
è stato il frutto vitale di cui possiamo e dobbiamo continuare a nutrirci
Ora l'orrore di dare la parola al nostro Sindaco Antonio Bassolino
Ministro questo non è un normale Giorno di festa e questa non è una normale celebrazione
C'è spesso soprattutto fra i giovani
Un fastidio comprensibile per le celebrazioni
Per la loro retorica per il loro carattere ripetitivo
Per la noia e per la freddezza che qualche volta si ricava
Ed è ciò che spesso succede nei momenti normale
Ma quello di oggi è per tutti noi un giorno del tutto straordinario
Noi sentiamo davvero in questo momento il bisogno di tornare alle nostre radici come avviene sempre
Nei momenti di passaggio di transizione
è forte la necessità di tornare alle energie morali che il popolo alle ragioni prime deve vivere in comunità
Alla nostra storia ed anche i simboli che la storia ci ha tramandato del nostro vivere riconoscerci insieme tutti figli di una lunga e grande storia
Così avvenne mezzo secolo fa
Quando l'Italia ancora una volta risorse dopo una catastrofe che aveva dissolto lo Stato minacciato d'unità nazionale devastato il territorio le sue più belle città e ridotto in servitù allo straniero il suo popolo Napoli anche allora diede l'esempio giusto negli anni bui della dittatura
Dalla nostra città sono venute le parole di Benedetto Croce grande filosofo della libertà educatore di più di una generazione di antifascisti napoletani italiani l'insurrezione del popolo di Napoli
è stato il primo episodio di sollevazione di una grande città contro la barbarie nazista
Da Napoli sono partiti i soldati del nuovo esercito italiano
è il molo dell'eroismo partigiano del Nord
E grande fu il ruolo dei partigiani
Quando tutti
A qualsiasi cultura e a ogni partita appartenessero repubblicani e monarchici liberali comunisti borghesi e proletari cattolici e laici
Tutti sentivano il bisogno di tornare alle origini della nostra storia nazionale
Ai nomi e simboli del nostro Risorgimento
Il tricolore il nome di Garibaldi la grande tradizione italiana di una lotta contro l'oppressione che anche volontà di riscatto i aspirazione alla libertà di tutti
Questo fu allora l'aspetto più bello e quasi miracoloso
In quella grande esperienza di riscatto edili assunzione di responsabilità
In cui ognuno doveva scegliere che cosa fare
Eccome di prendere in mano la vita propria e e di tutti ognuno riscoprendo le proprie radici riscoprì l'anche la nobiltà e la legittimità delle radici altrui
Il bisogno che tutte le tradizioni si riconoscessero necessarie
E si compone esserne il dialogo e nell'ascolto reciproco nell'unità di una nazione che tutti sentivano come bene supremo da non perdere
è a questa unità dell'Italia
Che abbiamo pensato prima di tutto quando abbiamo dato il benvenuto a tutti quegli italiani che ci hanno detto di voler essere con noi qui a Napoli questo venticinque aprile
Lo abbiamo fatto tramite un bel giornale il manifesto che io ringrazio di cuore
Eccone sindaco di Napoli di tutti i napoletani
Che da oggi benvenuto a tutti quelli che sono oggi con noi napoletani a festeggiare
Sentivamo il dovere
Non solo il bisogno che proprio quest'anno Napoli fosse in prima fila in questa celebrazione
Che fosse vicina all'altra grande città d'Italia alla capitale della liberazione a quella Milano partigiane popolare che oggi festeggia assieme a noi
Giustamente fiera della primogenitura partigiana
Una grande giornata di tutti gli italiani
Noi salutiamo Milano
Dalla Napoli delle quattro giornate e della rivoluzione giacobina del mille settecentonovantanove dalla Napoli medaglia d'oro della Resistenza
Ai milanesi
E agli italiani del Nord
Che hanno sfilato oggi sotto i gonfaloni dei comuni e sotto le bandiere delle brigate partigiane noi diciamo che siamo con loro vicini come mai
Alla città di Milano
Dove l'anno scorso siglammo anche noi napoletani
In un altro venticinque aprile
Che fu un atto di coraggio
E una splendida dichiarazione di popolo contro ogni tentazione di chiudersi nella difesa della rinuncia va un saluto particolare deve il sindaco di quest'altra capitale che a Napoli
Milano e Napoli non possono essere divise nessuno le dividerà mai nessuno le dividerà più
Ma è anche innanzitutto al Capo dello Stato
Al Presidente della Repubblica
Garante dell'unità nazionale e della Costituzione
Che vale affettuoso omaggio al mio e dell'intera città di Napoli
Di questa Napoli di oggi democratica e civile che ha riscoperto l'orgoglio di sé la fiducia e le sue forze nelle sue risorse nelle sue intelligenza noi qui a Napoli
Come anche a Milano
Abbiamo visto un'altra volta di macerie attorno a noi
E proprio in questi ultimi anni
Solo le macerie morali
Ed anche materiali sociali e politiche
Che la sciagurata stagione degli anni ottanta ci ha lasciato in eredità
La stagione di Tangentopoli
Ed è la corruzione mafiosa e camorrista
Un'intera classe dirigente con il suo malgoverno
Aveva del tutto smarrito le ragioni della propria funzione il suo legame con la storia la cultura i bisogni di crescita e di libertà del nostro popolo
Noi a Napoli abbiamo ricominciato dalle fondamenta
Per ridare speranza d'una città e ad un popolo
Passo su passo poco alla volta
Abbiamo ricominciato dalla cultura e dall'arte come si vede in questa splendida piazza abbiamo ricominciato dai bambini dall'infanzia dalla scuola la risorsa più grande
Per un Paese moderno e civile
Siamo tornati alle nostre radici
Per ricostruire
Per ritrovare il senso della nostra dignità
Dell'orgoglio della nostra storia di una identità di Napoli che sentiamo essenziale oggi più di ieri per la convivenza civile di tutto il Paese
Per questo abbiamo voluto avere un venticinque aprile napoletano
Nel quale non solo tutto il Mezzogiorno d'Italia
L'Antico Regno di Napoli delle due Sicilie potesse riconoscersi ma un venticinque aprile nel quale tutti gli italiani potessero riconoscere il segno di una identità che è il frutto secolare del contributo i tanti una ricchezza di differenze di storie
Da sempre intrecciate fra di loro e che a Napoli forse non ha eguali in Europa e nel mondo
Abbiamo voluto e voi lo sapete
Dare un carattere anche più solenne anche più grande
Anche più gioioso e sacro
A questa nobile giornata
Scegliendo il venticinque aprile di Napoli
Come inizio di una celebrazione
Che per tutti i napoletani
E occasione di trepidazione e di impazienza il novantanove la repubblica giacobina e napoletana
Allora due secoli fa
Cominciò il Risorgimento italiano
Poi la resistenza e la liberazione secondo Risorgimento
E adesso che a Napoli è cominciato il terzo Risorgimento napoletano abbiamo riaperto simbolicamente quel portone di palazzo Serra di Cassano era chiuso da due secoli
è un atto
Che stamattina ho adempiuto con grande fierezza
Con commozione forte
Ed anche con una sensazione di grande responsabilità
Per me è stato un grande onore
Anche più grande
Della mia elezione a sindaco
Aver potuto riaprire quel palazzo così simbolico io lo dico con sincerità
Non so se finora lo ha meritato questo grande errore
So che continuano a lavorare
Ogni giorno fino a che io e tutti noi napoletani sentiremo davvero diademi meritato il grande onore di aprile Palazzo Serra di Cassano
Simbolo di libertà
E simbolo di democrazia
è così
Che oggi Napoli
Si riconcilia con i suoi martiri
Io puri e più degni
Quelli che duecento anni fa
Hanno dato la loro vita per Napoli e per l'Italia nobili e popolani
Scienziati e politici uomini d'azione di fatica di pensiero e vissuti
E noi vogliamo essere degni di questa riconciliazione
Vogliamo definitivamente sgombrare Napoli dalle macerie morali e materiali che hanno offeso il loro ricordo
C'è ancora molto da fare a Napoli
C'è ancora tanto da fare
E noi adesso vogliamo restaurare
Anche quella piazza Mercato
Dove siamo stati stamattina e dove morirono Eleonora Fonseca Pimentel e Mario Pagano
Domenico Cirillo e Luisa Sanfelice e prima di loro Collatino e Masaniello
Quella piazza Mercato che è una delle piazze più balle e nobili di Napoli e presto tornerà ad esserlo restaurata e bellissima
Ma tutta Napoli
Il centro
E la periferia le piazze storiche e dei quartieri più popolari e deboli tutta da Napoli
Stanno risorgendo e deve risorgere sempre di più e questa volta non però opera di benefattori che mancano alle promesse che fanno e non però parla di uno Stato lontano che cerca consensi in un popolo indifferente questa volta per merito dei napoletani di tutti noi
Napoli sta risorgendo
E Napoli risorgerà
Per il suo lavoro
Per la sua fatica per la sua intelligenza per il senso ritrovato della sua dignità ed è la sua storia
All'Italia del Risorgimento e della resistenza
Noi chiediamo la solidarietà e la simpatia per un popolo come il nostro
Che ha molto sofferto
E molto ha dato e darà all'Italia di cui si sente parte essenziale
All'Italia tutta
Noi offriamo il promettiamo le risorse il contributo essenziale
Di una Napoli di un Mezzogiorno che non lasceranno più la strada della liberazione antifascista ma il più
Napoli ha voltato pagina
è indietro voti intorno al non tornerà vale di più
L'oggi Ugliano sui martiri del novantanove e delle quattro giornate deriva deriva arriva a Napoli derivabile arriva la Repubblica democratica e antifascista
Grazie a voi
Per tutti noi napoletani Benvenuti a Napoli vuol venticinque aprile e tra un poco vuol col gesto grazie a tutti
Adesso
Data
Va
Bene
Casa con la musica
Diciamo
Allora
Unitario da
Qualcosa
Mentre ancora vivissima l'emozione per le parole del sindaco vorrei dare dei qualche ragguaglio come si usa dire tecnico chiesa ora una quindicina di minuti
Di musica
Sono in realtà delle prove delle prove condotto il Complesso che si rendono necessarie per la messa a punto degli strumenti
Dopodiché potrà cominciare e il concerto vero e proprio inoltre vi è la segretaria dell'opera nomadi è un esponente nomade che vogliono portarci un brevissimo saluto allora passo un attimo la parola al loro grazie
Valdano
Credo che sia nostro dovere
Prima di tutto a esprimere la solidarietà con i popoli Rom e Sinti Cass no no stati vittime di un olocausto mai raccontato dalla storia ufficiale
Gli zingari sono il terzo mondo del terzo mondo
Vivono in condizioni di estrema precarietà in condizioni il suo può rimanere senza acqua luce rattoppi
Solo a Napoli e in Campania ancora non esistono campi organizzati l'Opera Nomadi e l'associazione di nomadi bacchetta leggiadre si stanno organizzando per cambiare questa situazione qualcosa a chi ha ottenuto legge per progressiste
Di Napoli Giugliano Marano hanno recepito queste rivendicazioni e hanno cominciato a muoversi ma troppo poco ancora è stato fatto non basta non basta no alle vaccinazioni non basta la rimozione dei rifiuti ci vogliono i campi organizzati per tempo i bambini possono andare a scuola e possono vivere in condizioni decenti solo delle giunte progressiste possono fare questo devono muoversi a risolvere questi problemi
C'è ancora un'altra questione molto importante
Ai nomadi vengono negati non solo i diritti civili ma i diritti umani tutti quei diritti che vengono riconosciuti da qualsiasi tribunale internazionale
Gli alzava il Sei MIR Valentina e Dalì morali attrice diede Rizzi Pino e Sabrina Radoslaw dodici
Sono nomi di alcuni soltanto di bambini nomadi cioè sono tolti ai legittimi genitori darsi stenti sociali ai giudici dei tribunali minorili
Anche in questo c'è un forte pregiudizio razzista nei confronti dei nomadi i nomadi non avere vero gli noti i loro bambini e ciò non è vero
Valentina Leopizzi Ricci di un anno e mezzo
è morta all'ospedale Santobono il ventinove marzo scorso e alla madre è stato negato il diritto di portare un fiore sulla tomba di sua figlia nessuno sa dove è sepolta Valentina
Denunciamo questa situazione
Facciamo in modo delle autorità i parlamentari facciano interrogazioni e chiedano perché è ai nomadi non è non è dato il diritto di amare dividere i propri figli
Sono rappresentate dall'Opera Nomadi rinviati a tale intervento dall'ascolto Massimo
E chiediamo alla vostra la vostra storie Beretta vi ringrazio