25 GIU 2024
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Il Mondo a pezzi - Conversazione con Paolo Guerrieri Paleotti

RUBRICA | di Ada Pagliarulo - RADIO - 13:08 Durata: 20 min 31 sec
A cura di Delfina Steri
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I risultati delle elezioni europee, malgrado l'avanzata dei partiti di destra, hanno confermato la tenuta della maggioranza PPE, socialisti e Renew Europe.

Ma il motore franco-tedesco si è inceppato e le prospettive del nuovo voto anticipato deciso dal presidente Macron non sono incoraggianti.

I sondaggi prospettano un rafforzamento delle ali estreme, a destra e a sinistra.

Due rischi ipotizzabili: un responso delle urne che non porti ad una maggioranza chiara, con prospettive di ingovernabilità; la prevalenza di uno dei due poli estremi.

Il partito favorito, Rassemblement National di Le Pen e
Bardella, presenta un programma allarmante di spesa pubblica.

E il Nouveu Front Populaire lo supera in promesse ancora più costose per un Stato che è al 110 per cento di debito.

Se la destra di Le Pen e Bardella prevarrà e si andrà verso un incarico governativo con coabitazione, forti sono i timori che inizi un pericoloso braccio di ferro con la nuova Commissione Ue.

Il nuovo esecutivo europeo rischia di frenare sulel prospettive di sviluppo avviate con il Green Deal e la transizione ecologica.

L'Europa non può fermarsi sulla via della ristrutturazione della sua economia, che la porterebbe ad essere schiacciata nella competizione globale.

E' necessario rimodulare il Green Deal, avviare politiche di compensazione per ceti e imprese più fragili perché non paghino da sole il costo della transizione, è urgente trovare risorse pubbliche e private per finanziarla.

Non si può correre il rischio che, per preservare stabilità o assecondare i partiti della destra che negano l'emergenza climatica, i singoli Paesi frenino o facciano poco.

E attenzione alle forze che, anche nel PPE, remano contro la transizione ecologica.

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