01 LUG 2024
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Il Mondo a pezzi. Intervista a Paolo Guerrieri

RUBRICA | di Ada Pagliarulo - RADIO - 15:20 Durata: 24 min 1 sec
A cura di Simone Sapienza
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Due scenari possibili dopo il primo turno delle elezioni legislative francesi, in attesa dei ballottaggi del 7 luglio: maggioranza assoluta al Rassemblement National o una fase di incertezza e di ingovernabilità.

Paradossalmente, è proprio il fronte anti - Le Pen ad essere unito nella speranza che si concretizzi questa seconda ipotesi, dato che il Presidente Macron aveva sciolto l'Assemblée Nationale auspicando una sorta di chiarificazione della situazione politica.

La prima reazione a caldo dei mercati è stata positiva e c'è stata persino una diminuzione dello spread: con ogni
probabilità il mondo finanziario ha vissuto con sollievo la mancata conquista della maggioranza assoluta da parte di una formazione come il Rassemblement National, il cui programma è incompatibile con una prospettiva di stabilità finanziaria per la Francia, un Paese che ha già un deficit pubblico intorno al 5 per cento.

Altrettanto importante è il fatto che la Bce abbia messo a punto negli anni strumenti in grado di costruire una sorta di scudo per evitare crisi finanziarie che potrebbero colpire la Francia come accadde per la Grecia.

Preoccupante è però l'ipotesi di un governo Bardella per quel che potrebbe rappresentare per il futuro di integrazione europea e per gli investimenti comuni ritenuti indispensabili per una sua ripartenza.

E' prevedibile che ci sarebbe, in questo caso, una resistenza forte agli investimenti comuni da parte di Paesi governati da forze sovraniste, non solo in Francia.

All'Italia conviene certamente un'Europa forte e la scelta del governo Meloni di isolarsi contestando la scelta dei top jobs non è utile: è auspicabile che ora riparta un serio negoziato, non è assolutamente opportuno schierarci dalla parte di governi europei che puntano ad indebolire l'Europa.

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