L'intervista è stata registrata martedì 12 febbraio 2019 alle 17:30.
Nel corso dell'intervista sono stati trattati i seguenti temi: Arendt, Argan, Arte, Cultura, Filosofia, Libro, Politica, Storia.
La registrazione audio ha una durata di 30 minuti.
Rubrica
Convegno
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teorico e storico dell'Arte
Radio radicale un saluto da Giuseppe di Leo discutiamo quest'oggi di un libro di politica se ha un proprio di e Scienza della politica o di diritto costituzionale in DVD Storia delle dottrine politiche
Ma di Teoria puliti Cantrell arte si intitola così proprio il un libro appena uscito un saggio con un sottotitolo riflessioni a partire da Anna Arend pubblicato da una piccola mancia significativa casa editrice che si specializza ormai quasi esclusivamente sciur le tematiche filosofiche ortopedia s'
è una casa editrice Salernitana
Il l'autore di questo libro Teoria politica dell'arte riflessioni a partire da Hannah Arendt Alessio Fronzoni il nostro ospite a Radio Radicale benvenuto dottor Franzoni grazie buona sera allora sì
Si presenti sinteticissimo a mente agli ascoltatori di radio radicale sinteticamente sono uno storico dell'arte storico teorico quindi si è interessato di storia e teoria dell'arte
Nel suo nella sua carriera universitaria con un dottorato in storia dell'arte all'università di Roma la Sapienza
Poco fa microfoni spenti parlavamo delle ascendenze medici volava era mi sono laureato studiato con Simonetta Lux nella nel dipartimento di Storia dell'arte contemporanea di Roma Simonetta Lux perché come commentavamo prima
Una agli afgani
Di Giulio Carlo Argan che è stato sindaco dal settantasei al settantanove di Roma
Ma soprattutto deve la sua carriera all'inizio a Bottai
E poi ha insegnato prima di approdare prima di arrivato prima alla Soprintendenza poi è arrivato all'università Roma dove ha insegnato per credo quasi un trentennio sorride nell'arte moderna
E contemporanea
Discutevamo che il volumi di Argan sono passati che vi dice i volumi densi dicevo io di di più lungimirante visione ideologica
Ne facevo anche la battuta che Franzoni non conosceva miliardi anni in cui si diceva si piega ma non si spiega però possiamo parlare di una complessità del pensiero di Argan che era più che un critico
Non non era capace di Chang tribù attribuzioni diciamo era uno storico delle dottrine artistica
Assolutamente sì quindi le le armi della Filologia non è ricordato per le
La capziosità delle attribuzioni o questo studi di questo tipo ma senz'altro è quell'uno studioso di ampiezza di vedute di capacità di
Considerare la storia dell'arte nel quadro di una storia generale sociale politica
Ieri in cui c'era la storia sociale dell'arte tradotta in Italia da Einaudi di Auser che era un odore di pericolo jeans a Todi scuola marxista
Esattamente Aimi
Sì la linea ARGAM Simonetta Lux rispetto a questo libro ossia i troverà a ritorcersi perché da quell'ampiezza di vedute e mi sono trovato ad atterrare
A su Leonardo Venturini su una pensa trisavolo il maestro Gargano
Ed è stato messo Gargano la è che è stato il padre di Franco Venturi
Franco Venturi esatto grande storico dell'Illuminismo no perché se parliamo allora di anche l'ascendenza e familiari diciamo che gli ho nello venduti Venturi e poi anche Adolfo sono stati due storici dell'arte importanti ma devo dire Venturi più importante per la storiografia anche se non artistica storia politica civile
è stata quell'opera illuminismo riformatori in più volumi di Franco Venturi e qui tocchiamo alcuni alcuni argomenti dei vicini di casa di dell'emittente che ci ospita ma
E sicuramente tra gli ospiti graditi forse
La amare ente ci porta non solo al cuore degli argomenti che svilupperemo grazie alla vostra disponibilità
Ma su un'aria di pensiero che è totalmente laica a quel punto
Secondo poiché ne venne riponiamo Venere fallendo perché è partita da Anna ardente
Alla quale giustamente lei lo ricorda non si definiva proprio una filosofa
Esatto quindi il motivo per cui questo libro si chiama si intitola teoria pur non lo dico perché magico Pannella né ironie sulla diceva la filosofa Hannah Arendt filosofa Hannah Arendt
E a me è capitato una volta in lire termine non la filosofa la politologa
Pulitore che io preferirei Teo teorica politica per una ragione rinasca dalle sue parole no il pressing esige ripreso perché le le andiamo a bomba su questo argomento perché è questa centrale ci porta ci porta al cuore del metodo
Parlare ente detestava la definizione filosofia politica e quindi di essere definita una filosofa della politica semplicemente perché diceva e qui storicamente e tradizionalmente filosofia politica sono in conflitto
I filosofi quelli che lei sa con una battuta chiamava i pensatori di professione
Hanno sempre avuto una specie di orticaria per la politica laddove la punizione perenne esatto una vera vita attiva per la vita attiva una reazione allergica a quel campo che connotato
Dall'indeterminatezza dell'azione dalla contingenza ma alla era riducibile a tutte le linee
Guida che informano un pensiero che vuole trovare dei assoluti delle verità dei fondamenti quindi dice anzi non mi chiamate
Filosofa della politica io sono la teorica della politica
Qual è la differenza e da questo primo appunto e ciò che mi ha invitato a guardare all'arte perché questo libro di teoria politica dell'arte
In un modo che credo che sia
Diverso
Lei parte da
E io sono partito da una sua nuova nota di quaderno
Del cinquantatré in cui dice è proprio l'appunto e quindi anche utile per per orientamento generale quaderno sperimentale d'una politologa
Due punti
Per parlare di teoria politica esso cito a memoria così con un po'di libertà bisognerebbe semplicemente considerare tutte le vecchie questioni
Che riguardano concetti astratti come amicizia amore e quant'altro o anche e lei lo farà sulle funzioni Olea le facoltà dell'uomo semplicemente partendo dall'assunto che non sia l'uomo
Con la U maiuscola grande gigante e solitario Faber al centro e l'universo ma siano gli uomini ad abitare la terra
Quindi partendo dal dato di fatto l'unico dato di fatto incontrovertibile assolutamente immanente che cita sotto gli occhi di chiunque si affaccia al mondo che siamo in tanti
Gli uomini con la un'maiuscola un minuscolo scusate da questo punto di vista si può partire e vi ragionare su tutto
Per me questo appunto è stato illuminante
E da questa traccia sono partito a fare una vera e propria
Si sa Mina disamina completa di tutta l'opera della della nostra pensa Trichet
E questa questo assunto fondamentale ritornati in in in tutta l'opera nelle nelle più sue varie articolazioni
Io come storico dell'arte interessato e dell'arte la critica d'arte ho detto va bene allora
Quanto
Questo tipo di
Suggestione mi può aiutare a ridiscuterà anzi mi costringe a ridiscutere alcune coppie critiche inveterata e alcuni concetti Trinity e alcuni tipo approcci metodologici e tipo
L'originalità
Il l'avanguardia
Il anche lo stesso concetto di medium
In questo libro chi
Chi è insomma avrà la curiosità di spogliarsi e lo e leggerlo
Troverà
Tanta teoria politica perché l'essere partito talent come teorica della politica per eccellenza che costringe in ogni suo passo a quelle rigore di metodo
Farà sì che troverà tant'ardenti in questo libro ma troverà anche tanto e e questo è lo scopo tanto tanti spunti per ripensare i concetti fondamentali di una critica d'arte
Si nominano artistici fanno anche esempi però l'arte non è trattata
Direttamente
E questo è anche no ma si parte da Platone si parte dall'Olanda i grandi pensatori e dai grandi tragediografi i attici quindi anche se allora faccio un primo rilievo ma diciamo così di metodo Alessio Fronzoni nato mentre lei si serve di Hannah Arendt che parla di Crotone come colui il quale ha fondato il concetto fiduciosi
Realtà oggi oggi gli antichisti filosofi antichisti partono da sopra
L'inventore del concetto soprattutto
Di cui se ne appropria se ne appropri ampi Platone questo secondo me avrebbe portato a Narenta spostare un po'l'interesse e anche un po'la sua la sua analisi perché è vero che Platone è un allievo di Socrate ma insomma sono due due pensieri due impostazioni
Vorrei dire quasi di totalmente diverso
E e l'altro l'uso che lei fa del l'alter ego di Anna Harem Erich von perché lei ricorda molto i consiglieri foto ma non ricorda il fatto che nella nascita del tutto vitalismo rigide tutte determinismo Hannah Arendt non cita foche
E il fondo che in sulle origini e totalitarismo dà una spiegazione che diciamo così secondo me è più profonda di quell'anno di Hannah Arendt cioè di ricorre a quella che la tradizione millenaria distinta chi gastrica apocalittica Delli dei notissimi cool quello ebraico in modo particolare che si riverberano poi sulla concezione marxiana e poi anche marxista
Ecco io chiedo qual è la tesi ha fatto salvo queste due premesse quindi mi lo faccio io aborigena questo questo dal due rilievi fatto salvo questo da due premesse
Qual è la TC di questo libro perché alla fine lei ci mette del suo allora partendo dare sviluppando Arendt arriviamo alla stessi finale può dargli eccetera vediamo di ripercorrere a ritroso
Allora la tesi finale e che l'arte non sia che una fenomenologia del politico cioè un luogo dove il politico si manifesta ce lo spieghi
Per
La dimostrazione diciamo di quel d'si arriva a questa conclusione lavorando su due versanti che trovano un incontro finale
Il primo fare il primo versante è quello lì del Collocamento dell'arte in una rete di concetti che sono in tensione tra di loro ed è la parte a quelli lì legata
La dimostrazione a cui è dedicata la prima parte del libro lei ricorre persino alla lei ai duetti ieri duelli Amato logici
Circa no
Un nel minare il rapporto con la Grecia con Giappone quindi con il Giappone o con Roma insomma i salti si seguano enti in in diversi salti
Quindi una tribù di una teoria si presupporrebbe che inizi con definire soggetto
La qualcosa io evito di fare perché altrimenti non seguirei
Per la mia lettura per la lettura che faccio del del dell'approccio di Hannah Arendt
Il corretto metodo che mi ha suggerito direttamente dalla pensate dice quindi
Non definisco che cos'è l'arte non ci prova neanche e inizio a ragionare su una rete di rapporti
E qui
Sul l'arte in un insieme di reazioni
è il primo lavoro che viene fatto sulla matrice renziana in particolare su quella serie di relazioni che aria instabile esce tra le tre dimensioni della vita cattiva per
Il il il testo di riferimento è quello che viene prodotto italiano come Evita cattiva ma anche in tedesco pubblicato la prima volta con titolo di Human condition per la Chicago University Press
Nel libro Arendt
Disegna una vera e propria Antropologia descrivendo tre attività tre
Modalità in cui si dà la vita all'esterno e sono le modalità del lavoro dell'opera e dell'azione
Il lavoro ognuna di queste modalità è legato a una serie di concetti una serie di condizioni temporali di condizioni spaziali è una serie di relazioni con chi ne incarna il lavoro sarebbe la dimensione della vita del metabolismo e quindi della riproduzione l'opera quella dei la dimensione proprio dell'homo Faber che fabbrica producendo e beh connotata dal sistema dei mezzi e dei fini
Il mentre lavoro riproduce la vita l'opera quella dimensione la l'opera la dimensione in cui si esplica la costruzione del mondo delle cose del mondo artificiale che ci circonda che costituisce la nostra dimora
In questa triade preminenza assoluta la terza dimensione quella dell'azione l'azione è l'unica attività umana che mette in relazione gli uomini tra di loro senza mediazioni
Ed è la dimensione della politica della libertà
Avente disegna oltre a questo schema di segnali che una vera e propria fenomeno oggi al senso se volete dico hegeliano ma come dire come successione di eventi nel tempo per cui queste tre attività avrebbero so delle dei momenti in cui si trovano a gradini più alti o più bassi in una gerarchia ideale concettuale delle civiltà che si sono susseguite nel corso del tempo per cui
A lente parte dall'idea che nella Grecia principio Sofica l'azione avesse il gradino più alto tra le fa tre in una gerarchia ideale delle facoltà e poi via via con Platone questa il peccato originale
Che avente attribuisce al pensionata Platone alla Camera filosofo greco
Si arrivi alla vita contemplativa
Sì sia ribalta questa questa successione insomma ci sono una serie di e vicissitudini di di di questa gerarchia tale per cui l'opera l'homo Faber si trova a un certo punto in cima a questa ideale graduatoria e nel tempo moderno con Rivoluzione industriale addirittura il lavoro
Sarebbe quella che ero campo le Scame ente si trova dello più alto con con la aprendo la strada a tutta una serie di questa antropologia renziana che io illustro perché se se se non la si ha presente non ci si può neanche collocare il discorso che faceva da fare sull'arte discusso un'arte che vuole emergere dal fondo piano piano cioè non si aggredisce come ciò di cui si parla e che emerge alla prima parola ma vuole emergere da una serie di riflessioni generali ebbene quest'arte e questa è la prima parte del libro si trova in una posizione di confine tra queste varie attività e questo evidenziato dalla stessa Arendt
Premetto chiaramente non fa della teoria dell'arte e non non ne parla direttamente
Non ne parla ma non me ne nella sala di formalizzare non lo formalizzo è interessato in maniera strumentale
Per il discorso che deve deve con condurre lei naturalmente l'arte ecco si trova in uno stato di marginale tra la sfera dell'opera in cura collocheremo d'emblée
Perché è qualche cosa di fatto di prodotto anzi è ciò che connota l'homo Faber di tradizione rinascimentale
Si trova ai margini di questa sfera perché sfugge ad alcune logiche di questa sfera alcune logiche proprio di questa sfera come quella dei mezzi e definite la concatenazione tra mezzi e fini che invece in forma senza residui
La
La produzione di oggetti strumentali
Ai limiti di questa società si trova toccare la sfera dell'azione
E questo si fa massimamente evidente dall'epoca moderna in cui sì inizi si parla dell'arte per quella che è la sua capacità di agire di aprire spazi di diventare azione in senso proprio e dal punto di vista della critica della produzione dell'autorialità
Nell'epoca moderna si inizia e vedere all'arte come il alle vedere l'arte anche come qualcosa in cui insieme alla decisione di mettere qualche cosa di produrre qualche cosa si insinua
L'indefinibile età una certa indeterminatezza imprevedibilità dell'atto o allora
Questo libro che è un libro di idee ma è un libro anche di nomi tanto che molto opportunamente casa editrice ha ha riservato uno spazio all'indice dei nomi
Interessante capire questo discorso di Hannah Arendt come si inserisce nel dibattito scientifico di chi per professione e iconografico non lo
Fa e studia Iconologia per esempio in Europa compari circa o in Italia un Cesare Brandi
Ho un formaggio
O altro otto ore che Schittulli Britti importantissimi o o Luciano Anceschi poteri immaginario anche l'autore
E l'artista e store teorico dell'arte che morto centosette anni l'anno scorso l'Ortles esatto Gillo Dorfles come si inserisce qualche reazione
Nella dibattito accademico scientifico pare accademico
O magari anche giornalistico perché e si sono cimentati anche in riviste sebbene che magari specializzati o giù di lì
Questi nomi questi giganti come creazione hanno
O perché lei ricitare a mani io in piena Mani lecito a piene mani perché sono uno un perché un libretto che dell'arte teoria politica
Nessun no diciamo dalle mie conoscenze e soprattutto per quanto posso dire non in maniera significativa nessuno di costoro ma neanche di diciamo di
Storici di minor calibro chiama intere e teorici di minor calibro sia mentre è stata largamente in sé in modo significativo che poi si aprì cito esplicito significativo che si sia
Che sia evidente
Potrei dire che invece nella critica spicciola quella che riempie cataloghi del delle grandi rassegne contemporanee
Arendt può di tanto in tanto spuntare ma insieme a nucleo di di pensatori politici più che di volta in volta sono più o meno di tendenza ma che vanno a
Infarcire un discorsi che sono un po'da degli empi tv un po'di don casi Unali senza nessuna vera necessità e senza nessuna incisività teorica
Chi si interessato di di rapporto tra a mente l'estetica se l'ha fatto dal punto di vista della teoria politica esclusivamente rintracciando una cosa che potrà l'altro viene ampiamente discusso nella seconda parte del libro è questa l'altro ramo
Intrecciando una importante relazione tra il
Il giudizio estetico kantiano e la teoria politica dell'arte perché Hannah Arendt reputava
A differenza di altri filosofi contemporanei o anche antecedenti il vero filosofo politico in mano le carte Kamps
è l'unica era aveva proprio la filosofia politica incarnata nella suo pensiero l'unica eccezione è una tradizione millenaria di filosofi che invece trattano l'uomo singolare con la U maiuscola
Tuttavia tuttavia le persone che ha citato sono variamente trattate nel libro qualcuna anche in termini polemici come per alcuni passi falsi che rispetta la triade politica no consideriamo nelle loro opera Brandi di Reno Brandi effettivamente
Una monomotore amatissimo dal sottoscritto
E soprattutto nella teoria del restauro che è un grande testo critico ben oltre il suo miglior metodologico oltreché metodologico forse il suo miglior testo quello che resta vibranti Brandi tocca acconcio il cuore rosso dimenticato e
Ma guardi dalla dal punto di lasciando passi pare voi specialisti però Brandi il nome il Brandi
Tranne sul tema del restauro viene viene un po'così spezziamo questa lancia insieme consigliamo la teoria del restauro di Brandi a tutti
Accetto perché dove si trova il commercio però sì ma non ristampato da Einaudi la ristampato prendetelo perché una introduzione ha problemi fondamentali dell'arte che potete altrimenti di approcciare con il libro sottoscritta offrire che cita Brandi APPA questo proposito vediamo
Comunque rivediamo il caso pratico in cui è un caso pratico anche concreto avendo presenteremo Chalon sfuggite tempo sfuggite
Manca qualche minuto però questo forse aiuta anche a trovare il il nodo da cui poi si dipanano altri percorsi svenduto anelli arriviamo al nord arriviamo al nodo
Centrale nell'attività politica di ardente è il rapporto tra permanenza libertà
La libertà come tale
E qualcosa che garantisce il mondo come ciò che unisce separa gli uomini in un reciproco riconoscimento di parità
Ma ciò che lo mette costantemente a rischio perché dai nuovi nati ci si aspetta nuovi inizi che il mondo garantisce
E che deve garantire ma questi nati nuovi che arrivano al mondo senza memoria possono distruggere il mondo in qualsiasi momento proprio perché vengono da un altra dimensione da qualche cosa che privo di legami con il mondo che non viviamo noi diventi e che
Brandi lavora su questo versante dal lato intorno iniziamo a a a immaginare proprio sulla scorta dato il restauro i rispecchia menti
Brandi con la tela del restauro stabilisce i fondamenti teorici essenziali per capire per requisiti analizzare e far problema del rapporto tra la permanenza dell'arte
E la permanenza su supporto che sono così differenti
Perché supportò durata limitata l'arte insieme oltre essere che ha un valore storico e anche un valore estetico che
Sfugge
Alla colonia sfugge al al rapporto del tempo e quindi anche al Kronos al testo Marche applicazione pratica potrebbe entrare
Per la la politica oggi contemporanea per una politica dell'altro
Pelù ai beni culturali no politica né culturali
Stessa
Provocatoriamente c'è un anche un brano in cui parla della logica sulla scorta di Brandi tra restauri e vandalismo quindi
Se se si parla di cura in termini teorico politici si parla di una cura che è totalmente paradossale rispetto a quella che si penserebbe cioè alla conservazione attiva
Perché e su questo doppio piano si gioca tutto il libro
Cosa si conserva quando si conserva cosa permane quando si permane
Quando quando si fa un'azione per far permanere qualche cosa
Permane il gusto permane il manufatto permane il supporto e ciò che di immagine al supporto può ritenere nella sua integrità
Ma che cosa ne dell'arte
Di quella eccedenza di qualche quella dimensione mobile che riguarda le facoltà in materiali il giudizio l'essere tra uomini e riconoscersi
In questa dialettica Brandini cita delle soluzioni per il politico e aree ci fa vedere qualcosa dell'arte
Su questi giochi su queste tensioni ha giocato il libro e
Facciamo scoprire a chi diamo dovrà leggerlo perché se no diciamo che P tocchiamo diamo un fucile trovati vassoi poi ho visto anche con piacere che lei ha citato Frank Stella
A per Stella che un artista americano sì
Che figlio di Jones sta la si Joseph Stella
Nato a Muro Lucano AFOR certo bensì delle e voi e immigrato giovanissimo rimaneva innovato una maniera spettacolare l'arte americana definizione novecento
Il il figlio continua nel dopoguerra
Considerato uno va be considerato uno quando si aprì con le le etichette onnicomprensiva ordinaria grano Salis ma lo si fa perché l'esigenza di praticità sì gli artisti si rivolta nella tomba non c'è niente da fare qui Neto conversazione ovunque si trovino viventi e non viventi
Anche se la fa dei quadri che il per il gusto comune sono sconcertanti per chi non l'avesse presente
E Celebre almeno nella sua pittura degli inizi che è quella normalmente citate
Visualizzata dei manuali poi la la sua carriera è molto lunga per dei quali a strisce
Prendetela così letteralmente sono delle
Tele
Sagomate ed è questa una delle novità che lui apporta al Allo spazio pittorico ma nella sostanza una superficie coperta da strisce
A questa pratica così radicale lui associa la inquadra in uno slogan che viene
Commentato ampiamente perché è uno slogan chiave di tutta l'arte del moderno l'arte contemporanea What You See is What You See cioè quello che vedi è quello che vedi chi va oltre la superficie
Lo fa a suo rischio e pericolo direbbe Oscar Wilde ma nella sostanza e qui non ente siamo suadente
L'arte non si gioca nel livellamento l integrazione l'arte non è un rallentamento del nascosto e qui già questo basterebbe per fare un pacco di molta estetica verità attiva come si dice da da da che l in avanti
Ma l'arte si gioca sulle superfici sull'apparenza sullo spazio tra le persone
Le cose e tra le persone tra di loro scivola la verità se c'è verità scivola sopra superficie ma non ci interessa la verità perché nel negli spazi interstiziali ci interessa un altro concetto e del politico la libertà
Bene con questo riferimento Chiacchierini più ai processi diciamo così che hanno spazio più più a quindi alla durata come
Estrinsecazione della forma la forma
La durata delle cose diceva Marco Pannella ecco quindi concludiamo con questo teoria politica dell'arte riflessioni a partire da Hannah Arendt pubblicato da of Theater se ne abbiamo discusso con un tumore Alessio Fronzoni che ringrazio a cui auguro buon proseguimento di ricerca
Iconologico iconografiche grazie a voi per l'ospitalità gratis grazie anche Carmine per l'assistenza tecnica naturalmente un ringraziamento un saluto da Giuseppe Di leva gli ascoltatori di Radio Radicale
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