Intervista a Lorenzo Cremonesi sulla missione militare italiana in Niger e sugli scontri tra milizie in Libia

Con Lorenzo Cremonesi inviato del Corriere della Sera ci occupiamo di alcuni temi che riguardano molto da vicino la la sicurezza nazionale gli interessi italiani buona sera intanto Cremonesi bentornato radio radicale allora metilico abbiamo proprio mentre in queste ore il la ci sono le riunioni delle commissioni difesa ed esteri che stanno dibattendo sull'autorizzazione per una missione militare italiana in Niger solo su quel sto punto otto voi ricordare qual è lo scopo un po'amenità entrato nel quadro dell'interesse la sicurezza nazionale italiana di muovere un contingente nostro militare in quell'area
Entrano circa quattrocento uomini se ne parla ormai da parecchi mesi almeno dalla fine dell'estate scorsa idea questa che il nuovo fronte
Perché il controllo dei flussi migratori dal continente africano
Non è più l'alibi o comunque non è più solo la Libia sono sempre di meno la Libia Valfrè invece la Caraffa invece l'Africa nera tra l'Africa subsahariana stava invece quegli stessi Paesi di origine da cui partono mi migranti appunto e uno dei Paesi chiave del Niger
Miglior dove già operano contingenti specialmente francesi anche un contingente americano l'idea di affiancare nei di controllare
Il traffico dei migranti bloccarlo soprattutto aiutare il governo dell'idea a operare perché migliorino le condizioni di vita delle popolazioni in modo tale che indicano la necessità propria delle degli abitanti del Paese per la partenza verso la Libia perché proprio dal miglior proprio partono le le le più grosse carovane
E tra l'altro questo diventerebbe anche un aiuto questo è anche il riscatto richiesto dallo stesso governo parlargli a Tripoli perché loro dicono diciamo solo un paio di tradito e invece proprio dalla dal nostro confine sud
Che business school controllare bisogna operata perché tutta questa gente dollari quindi è una strategia che vede un cambiamento di priorità appunto dalla Libia alla all'Africa nera
Questo proprio quando arrivano notizie dalla Libia di nuovi scontri tra milizie armate che si contendono a quanto pare il controllo di una riporto quello di mitiga tuo ai notizie per giornate nostro insomma si parla di un bilancio pesante di una decina di morti una trentina di feriti
Sì gli scontri sono incominciati già durante la notte la sera con scorsa
Esistono tra la briga Carramba e una piccola milizia locale è un'amica minore non piccola minore nella zona della rapporto
Che non è l'aeroporto stretto ma è Tagiura e alcune delle dei nostri quartieri che circondano l'apporto dimentica tecnica
Una di Oporto minore nel senso che l'aeroporto internazionale
è stato distrutto nei nei nei combattimenti tra le milizie nel due mila tredici due mila quattordici ed allora si decide appunto di spostare il traffico su mitica in questo momento l'aeroporto è chiuso
Mi diceva il mio collaboratore chi la città è completamente bloccata quindi hanno chiuso le scuole non c'è traffico per le strade
Apparentemente non non è non è la prima volta chiaramente che contro di di questo genere avvengono però questo apparentemente a giudicare dalle dai rivoltati
è uno degli scontri più duri e degli ultimi anni anche lui conferma da da piccoli confermano ci sono morti adottati danneggiati alcuni aerei sulle piste ma non civili nella rapporto perché lo porto fatto evacuato già nelle prime ore della mattina proprio in seguito della peggiorare della della della situazione tutte le entrate naturalmente
Questo fatto non fa altro che sottolineare per l'ennesima volta l'estrema debolezza del governo travaglio
Che da un governo neanche Tripoli
Il fatto che gli elementi armati sono ancora preponderanti che quella famosa operazione di disarmo delle milizie
Non non non funziona
E quindi rimane di grande problema libico e cioè il monopolio della forza la costituzione di un di un'autorità centrale che sia in grado di controllare le centinaia di formazioni militari minori che fanno il bello
Grazie grazie ad aveva Lorenzo Cremonesi inviato per il per il Corriere della Sera con lavora presto