L'autonomia della politica monetaria

Magari
Richiamando
Grazie mille
Continuare
Signor governatore
Signor Presidente
Gentili rappresentante del Governo e delle istituzioni cari amici dell'Arel
Questo anniversario
Ci offre una straordinaria occasione per discutere dell'autonomia della politica monetaria oggi
E allo stesso tempo per discutere dell'azione del pensiero di Nino Andreatta
Lo ricordiamo innanzitutto con profonda nostalgica L'Italia di oggi sarebbe senz'altro diversa
Se non fosse improvvisamente mancata la sua azione
La svolta che in quel periodo di trenta anni fa scaturì dalla sua lettera
Al Governatore Ciampi porta l'impronta della sua personalità nei suoi multiformi aspetti
Vi sono innanzitutto la tenacia e la determinazione ad individuare i gangli vitali sui quali intervenire per introdurre modifiche di lungo periodo
Mai come oggi il lungo termine appare come un'aspirazione necessaria per un sistema il nostro ormai drammaticamente accorciato nei suoi orizzonti
Votiamo oggi dei benefici di quella scelta di trent'anni fa
Ed esaltare oggi quell'episodio significa anche esprimere con forza
Il timore che una società come la nostra di corto termini Smoke possa morire
E che per vivere si debba fortificare invece l'alleanza del lungo termine
Vi è poi la dimensione europea da sempre tipica del pensiero e dell'azione di Andreatta
Dimensione europea che è parte integrante di quella decisione
Da quel momento si sono create le prime condizioni perché l'Italia potesse partecipare alla più grande avventura positiva della nostra storia recente che è senz'altro la nascita e insuccesso della moneta unica europea
E ancora vi è tutta l'abilità politica di Andreatta
Una diffusa vulgata
Che gli attribuiva una alterità rispetto alla dimensione più prettamente politica della vita istituzionale
è smentita proprio dalla vicenda del divorzio
Per come Andreatta stessa ce la racconta nell'articolo pubblicato sul Sole ventiquattro Ore in occasione del decennale
E che abbiamo allegato nelle cartelline con saggezza e abilità infatti Andreatta riusciva allora ad evitare gli ostacoli che la politica frapponeva a quella rivoluzionaria decisione
A dimostrazione del fatto che la dimensione politica nella sua accezione nobile
La dimensione politica dell'azione di Andreatta fu in questo in tanti altri casi della sua vita una dimensione piena
Intensa
E di successo
E ancora via in quella scelta la sintesi di un pensiero di politiche economiche che Andreatta sviluppato in molti passaggi della sua vita al servizio delle istituzioni
è la scelta di tentare in modo tranchant di porre rimedio al vizio italiano di una politica di spesa pubblica disinvolta e priva del necessario rigore
Vi era in quella decisione l'idea che la spesa pubblica non fosse una dimensione altra rispetto alle risorse proprie di ogni contribuente
Vi era l'idea che solo se si fosse considerato con rigore l'utilizzo di ogni lira delle risorse comuni si sarebbe potuto creare quel circolo virtuoso tra fedeltà contributiva
E l'efficienza dei servizi pubblici e che solo così ci sarebbe stata crescita vera e duratura
Tutte le riflessioni sin qui sviluppate richiamano stringenti motivi di attualità queste la ragione più profonda
Che ci ha portato come arella insieme a Francesco Merloni a Roberto Pinza riceve il Centro di ricerche fondato da Andreatta ormai trentacinque anni fa a provocare la discussione odierna
Quella vicenda infatti ha immesso nel nostro sistema il concetto di indipendenza e terzietà come mai prima di allora era stato vissuto
L'idea che fosse necessario per il corretto funzionamento delle nostre istituzioni l'esistenza di autorità indipendenti indipendenti sia dal potere politico che dagli attori della vita economica
Questa decisione trova nella scelta che Andreatta Ciampi allora preso da un punto di svolta senza ritorno
Da quel momento la strada fu tracciate il nostro Paese assunse sempre di più i contorni e le caratteristiche che avevano gli altri Paesi europei e di cui si stavano dotando le stesse istituzioni comunitarie
La presenza di autorità indipendenti forti efficace ben regolate condizione oggi essenziale per la competitività del Paese lo insegna la storia europea recente lo insegna l'ultima grande crisi finanziarie
Queste riflessioni sono vere a maggior ragione se parametrate al caso italiano dove l'insofferenza verso l'indipendenza e la terza età rappresentano uno dei mali che affligge il Paese
Solo un corretto circuito tra potere politico autorità terze mercati e realtà sociale del Paese o far ripartire crescita e dinamismo perché solo con l'affidabilità del rispetto delle regole
E con l'affidabilità del rispetto degli arbitri sia attirano investimenti e si convincono gli operatori a scegliere il nostro Paese e per le loro azioni di lungo periodo
Parte integrante di questa cornice di affidabilità è data proprio dal ruolo delle autorità indipendenti
Ruolo che la politica deve rispettare vorremmo vivere deve ricominciare a rispettare non per astratto formalismo
Ma perché solo così si costruisce un Paese realmente competitivo solo così insieme certo ad altre scelte si creano condizioni di crescita duratura
La riflessione attorno al tema dell'autonomia dell'indipendenza si declina naturalmente in modo del tutto particolare per quel che riguarda oggi la politica monetaria
Oggi infatti ci sono le euro e la Banca centrale europea era ciò
Che sognavano Ciampi e Andreatta
Traspare così anche dalla testimonianza di cui oggi ci onora Carlo Azeglio Ciampi e al quale siamo profondamente grati
La dialettica tra le istituzioni europee i governi nazionale nei mesi scorsi è ruotata proprio attorno a questo concetto di autonomia
La BCE è stata messa sotto pressione dei Governi nazionali ha dato il suo contributo importante per il fronte comune contro la crisi realizzato dalle istituzioni europee ma anche resistito e deve resistere rispetto alle pressioni che vogliono vederne snaturato il ruolo
è sbagliato l'atteggiamento dei Governi nazionali quando pensano di poter scaricare sulla Banca centrale
Una parte significativa delle responsabilità di politica europea che invece sono titolarità proprio dei Governi e delle altre istituzioni europee e che si stesse stanno contribuendo invece a indebolire
Non si può chiedere alla BCE di sostituirsi a politiche economiche che altri che ne avrebbero la vera titolarità non costruiscono o non vogliono costruire con forza
Bisogna rimettere al centro il ruolo della e dell'acronimo di Maastricht
Riprendo il cuore dell'intervento con cui Mario Monti ha introdotto quella straordinaria occasione di dibattito europeo
Che è stata la celebrazione per Tommaso Padoa Schioppa svoltasi in Bocconi il primo febbraio scorso Unione economica e monetaria UEM infatti era l'acronimo col sulle completo dal quale come sottolineava Monti in quell'occasione l'hai
è rimasta sempre più marginale
E oggi questa simmetria
Tra politiche economiche troppo nazionale
E politiche monetarie tutte integrate è causa principale dello squilibrio e dell'inefficacia dell'Europa
Riproporre quindi a partire dalla lezione che ci viene da questo così particolare trentennale
Il valore dell'autonomia della politica monetaria vuol dire anche oggi a livello europeo spingere per una ripresa del processo di integrazione sul versante più prettamente economico
Senza di essa la capacità di crescita di Paesi come l'Italia risulta profondamente compromesso
Vuol dire rimettere l'Europa al centro tra nostra agenda mai come oggi la debolezza dell'Europa inchioda l'Italia al profilo di paese in crisi
Dopo il decennio delle o fuori a quello degli anni ottanta
Dopo il decennio del rigore quello degli anni Novanta siamo reduci da un decennio perduto
Nei dieci anni che abbiamo dietro le spalle l'Italia come è noto è stato l'ultimo paese del Fondo monetario internazionale nella graduatoria della crescita
E la ricchezza pro capite degli italiani in quel decennio come Bankitalia recentemente certificato e addirittura arretrata rispetto al due mila
Se la crisi istituzionale politica europea fossero destinate a durare la possibilità per le tale di fare del decennio nel quale siamo entrati il tempo del risveglio piuttosto che quello della decadenza sarebbero compromesso
E per un'Europa più forte perché più integrata l'Europa stessa ha anche bisogno di un'Italia protagonista la crisi europea infatti la somma di vari fattori
La debolezza di alcuni Paesi membri tradizionalmente importanti i Paesi del Benelux l'Italia
La Spagna
La trasformazione sempre più evidente della Commissione europea da organo politico organismo dal profilo più grigio che funziona reale la scelta infausta in tema di guida della politica estera comune
Tutto sembra esso ormai sulle spalle di un altalenante intermittente rapporto tra Francia e Germania e in un simile quadro vanno giudica come un passo avanti le proposte presentate all'ultimo Consiglio europeo
Preoccupazione battuta di espressa lo voglio qui sottolineare sul tema del debito per quanto riguarda Paesi come l'Italia
Dove appare evidente nel nostro Paese in particolare la sottovalutazione dell'impatto che avrà l'eventuale approvazione delle ipotesi di riforma del Patto di stabilità oggi in circolazione
è stata quindi soprattutto e vado a concludere la Banca centrale europea in questi tempi difficili a svolgerle un ruolo guida
Banca centrale europea oggi al centro dell'attenzione generale anche per il delicato nodo della successione alla seguito alla sua guida
Per essa l'Italia gioca con la candidatura del Governatore dalla Banca d'Italia una partita di gran rilievo che vede impegnato l'intero Paese
Pur sapendo che il passaporto in casi come questi non dovrebbe contare siamo quindi grazie al Governatore Mario Draghi
In questo momento così particolare di aver accettato di svolgerà la sua riflessione sul tema dell'autonomia della politica monetaria a partire proprio da Andreatta da Ciampi e dalle vicende di trent'anni fa
A luglio
Guardiamo come un punto di riferimento che ci rende orgogliosi
In grado di tenere ancora alto il nome dell'Italia in Europa grazie
Do la parola al presidente dell'Abi Giuseppe Mussari
Signor Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio signor ministro signor Governatore signore signori
Considero un grande privilegio per l'Associazione bancaria italiana ospitare il convegno dell'area autonomia della politica monetaria
Si tratta di un tema che sarà da qui a poco oggetto delle riflessioni del governatore Draghi tra i più rilevanti
Lo è non soltanto per il suo scultura all'interesse scientifico e storico ma anche per le potenzialità connessioni con una congiuntura europea che potrebbe riproporre il prossimo futuro il tema del rapporto tra l'obiettivo della stabilità monetaria da un lato
E quelli della crescita e del consolidamento delle finanze pubbliche dall'altro
Negli ultimi dieci anni di politica monetaria comune dice e sistema europeo delle banche centrali sono stato spesso al centro di sollecitazioni
Accademici Police marker non hanno resistito alla tentazione di suggerire manovre monetarie di volta in volta più orientate a questo a quell'obiettivo
Credo che autonomia indipendenza siano state concretamente esercitate ed abbiano prodotto i frutti attesi sono quindi un valore irrinunciabile
Nell'esperienza dei diversi Paesi membri dell'aria euro l'autonomia della politica monetaria è passata attraverso processi storici peculiari che è utile di tanto in tanto rivisitare e su cui giova militare
In Italia il divorzio del mille novecentottantuno tra il Ministero del tesoro di Nino Andreatta e la Banca d'Italia di Carlo Azeglio Ciampi rappresenta il punto di arrivo di un processo sviluppato sia a livello europeo nel corso degli anni Settanta
E il punto di partenza di un percorso interno di profonda revisione del comportamento sino ad ora tenuto dalle autorità di politica monetaria nei confronti dei fenomeni inflazionistici
A livello europeo attraverso lo sfortunato tentativo del serpente monetario europeo del principio gli anni Settanta e l'adesione allo snack nel mille novecentosettantanove prendeva lentamente corpo la strategia di stabilizzazione della lira sui mercati mondiali
A livello interno nella seconda metà del decennio le riflessioni della Banca d'Italia del Governatore baffi sulle caratteristiche del processo inflazionistico italiano gettavano le basi teoriche e pratiche per intervenire su di esso
Basti comprendeva come l'elevata inflazione di quegli anni forse spinta dei prezzi delle materie prime energetiche affondava le sue radici in un peculiare contesto economico e sociale segnato talvolta lacerato dal conflitto
Capiva che la lotta all'inflazione sui perversi effetti redistributivi necessitava di un rafforzamento del consenso dei ceti sociali che più ne risultavano penalizzati
L'adesione allo SME costituì la scelta politica che segnò l'avvio di un cambiamento
La parziale perdita della svalutazione del cambio come strumento per assorbire gli eccessi inflazionistici avvicinò gli interessi dei produttori in particolar modo degli esportatori a quelli dei possessori di attività finanziarie
Che più di altri propendevano per una politica monetaria rigorosa a baluardo della stabilità dei prezzi
La scelta consentì di avviare quella revisione degli schemi di politica monetaria fiscale dei redditi che favoriranno il processo di si inflazionistico in Italia a quel processo contribuire importante l'importo
L'importazione di credibilità della Bundesbank insita nel nuovo accordo di cambio
Il divorzio liberando la Banca centrale dalla consuetudine di sottoscrivere i titoli del Tesoro non venduti in asta pose la prima pietra del rafforzamento della credibilità anti inflazionistica della Banca d'Italia e della credibilità dell'intero corpo della politica economica italiana
Come sottolineava né dopo lo stesso Andreatta il divorzio non ebbe allora il consenso politico nello avrebbe avuto negli anni seguenti nato come congiura aperti tra il Ministro il Governatore divenne un fatto della vita che sarebbe stato troppo costoso abolire per ritornare alle più confortevoli abitudini del passato
Quali lezioni possono essere oggi tratti dagli eventi di quegli anni
A riflettere sulle vicende odierne in particolare sulle interrelazioni tra politiche fiscali e monetarie non si Foti non si fatica a scorgere similitudini
Anche in quel periodo si cercò per la sola via monetaria di risolvere i problemi di coerenza delle politiche economiche
Da un lato i più ottimisti sostenevano che l'ha ancora del cambio stabile avrebbe alla fine confronti conformato l'intera politica economica e gli stessi rapporti tra le parti sociali alle virtute ottoni che
Dall'altro i più opportunisti sostenevano che per l'intanto sarebbe stato giusto beneficiare del pasto gratis indotto dalla maggiore credibilità importata con l'appartenenza allo SME senza cambiare le confortevoli abitudini del passato
La storia si è poi incaricata di assegnare ragioni e torti
Recenti Hadid Trizza azione dei movimenti di capitale hanno spinto le politiche economiche verso una maggiore ortodossia
Al divorzio è seguita nel mille novecentottantacinque l'abolizione della scala mobile uno dei principali ostacoli al raggiungimento di un consenso sociale intorno al valore della stabilità dei prezzi
Per un altro quello sforzo non si è compiuto fino in fondo anche perché i mercati finanziari mettiti dal mito della credibilità dello SME hanno concesso
Cappella Stiffi tale politiche economiche dei Paesi periferici dell'Europa per poi scoprire in un solo colpo le debolezze nel settembre del mille novecentonovantadue
Per fortuna la rottura dello SME non affermato il disegno lo pays sta ed è arrivato lei euro di segno ancora più avanzato del precedente ma anche ancora si basa su una lettura uni dimensionale dei rapporti tra i Paesi quella monetaria
è vero che la moneta unica è nata su basi più solide di quelle sulle quali nacque lo SME
Neanche vero che gli avvenimenti di quest'ultimo anno sembrano riproporre antiche fragilità in cui l'assenza di un più stretto coordinamento delle politiche economiche nazionali ha creato situazioni di squilibrio che si sono rivelate sostenibili solo grazie alla presenza dell'euro
Per non sciupare quanto abbiamo costruito nell'ultimo decennio con la moneta unica server uno sforzo corale dell'intera rientro e probabilmente contro a favore dell'esistenza di questa consapevolezza che il mercato sta ora scommettendo
Io sono certo che le classi dirigenti del nostro Paese
Sapranno capire oggi come allora seppero Nino Andreatta e Carlo Azeglio Ciampi la portata della posta in gioco e che sapranno creare il consenso necessario affinché la scommessa sia vinta a vantaggio di un più avanzato di segno europeista
La parola Presidente Francesco Merloni che leggerà la testimonianza che ci ha inviato Carlo Azeglio Ciampi
Testimonianza dal Presidente in merito Carlo Azeglio Ciampi
Ho accettato ben volentieri l'invito di hanno Nicoletta
A ricordare le vicende dell'ottanta ottantuno che portarono Beniamino Andreatta M
A stipulare quello che è passato alla storia
Come il divorzio tra Tesoro e Banca d'Italia
Sulle qualità di Andreatta come uomo di studio di lungimirante impegno civile
Mi sono già espresso altre volte segnatamente in occasione del gemellaggio ornata di studio
Promossa dall'allora Ministro dell'economia delle finanze Tommaso Padoa Schioppa il tredici febbraio due mila e otto
Agli inizi degli anni ottanta l'Italia viveva alla seconda crisi petrolifera il livello dei prezzi che segnava un tasso annuo superiore al venti per cento
Da quasi dieci anni l'Italia condivideva con un'inflazione a due cifre che non ci doveva abbandonare per altri cinque anni
All'assemblea dalla Banca d'Italia del maggio mille novecentottantuno interpretando l'anima dell'istituto che mi era stato da poco affidato
Indicai terrei condizioni
Per restituire al Paese e stabilità monetaria
Una politica dei redditi volta alla disinformazione
Una banca centrale completamente indipendente il pieno controllo del bilancio pubblico della conseguente creazione monetaria
Vorrei richiamare per sommi capi le tre condizioni che non c'era e allora
E ritorno ad una moneta stabile
Richiede un vero cambiamento di costituzione monetaria che coinvolge la funzione della Banca centrale le procedure per le decisioni di spesa pubblica
E quelle per la distribuzione del re
Prima condizione è che il potere della creazione della moneta sia SerT siti in completa autonomia dai centri in cui si decide la spessa
Oggi
Quella condizione deve essere soddisfatta soprattutto nei confronti del settore pubblico liberando la Banca centrale
Da una condizione che permette ai disavanzi di cassa dirlo sollecitare una larghezza di creazione di liquidità non coerente con gli obiettivi di crescita della moneta
Ciò impone
E via San mette in modi attraverso i quali nel nostro ordinamento l'istituto di riammissione finanzia il testo
L'ho scoperto di conto corrente di tesoreria la pratica dell'acquisto residuale dei Buoni ordinari alle aste
Da ultimo la sottoscrizione di altri titoli emessi dallo Stato
In particolare è urgente che cessi l'assunzione da parte dalla Banca d'Italia
Debbo oltre non aggiudicati alle aste
Seconda condizione sono regole di procedura che collegano le grandi decisioni di spesa nella prospettiva dell'equilibrio monetario
Alle decisioni di spesa pubblica bisogna dare regole che costringono a rispetto sostanziale dell'obbligo di copertura
Occorre ricercare definire solennemente forme quale ad esempio l'obbligo del pareggio tra entrate e le uscite correnti
Con le quali dare concreta attuazione al principio enunciato nella Costituzione
Terza condizione
Occorre ricercare definire forme istituzionali
Attraverso le quali nella negoziazione collettiva ritorni ad essere stroma evito di governo della dinamica dei redditi e della condizione del lavoro anziché distruzione della monnezza
Autonomia dalla Banca centrale rafforzamento delle procedure
L'ultima
A moneta stabile
Paese
Nel Scorcia dagli anni Settanta all'inizio degli anni ottanta
La creazione di moneta di Banca centrale moneta di Banca centrale la moneta ad alto potenziale che stava alla base della piramide dalla creazione della moneta e del credito
Avveniva principalmente attraverso il canale del tasso
Gli altri due essendo le banche e all'estero
Questo per effetto di una convenzione
Non in forza di un obbligo di legge
Che faceva sì che la banca agisse dati Firenze residuale di tutti i bozza emessi dal Tesoro al tasso di interesse deciso dallo stesso tassa o no
Il governatore
Maffei nella considerazione finale dal mille novecentosettantasei spiegò
Che la banca aveva creduto di accettare la Valletta la validità di una ragione economica storica più cogente della pur profonda convinzione di quanto sia effimero dispersivo
Il sostegno dell'occupazione del reddito affidato all'inflazione
In effetti la creazione monetaria operata per il tramite del canale tesoro agiva come un potente volano di svilimento
Ore interno all'esterno del valore della moneta attraverso una costante creazione del combustibile la base monetaria che alimentava i prof i processi inflazionistici
In quelle difficili condizioni l'azione della Banca centrale nel controllo dei flussi monetari e finanziari
Si traduceva ed è un continuo sforzo di assorbire la liquidità in eccesso principalmente attraverso operazioni di mercato aperto
Ricordiamo inoltre che per un'economia di trasformazione quale quella italiana
Caratterizzata da un elevato grado di apertura all'estero la presenza di un'elevata liquidità sul mercato interno
Facilmente si traduceva in tensioni sul cambio e sul tasso di inflazione importata
Aggiunga se che il nostro sistema determinazione delle retribuzioni pubbliche e private era fortemente indicizzata
Ben pochi mettevano in dubbio il sistema delle indicizzazioni al cento per cento perfetto della scala mobile conseguente gli accordi tra le parti sociali del mille novecentosettantacinque
All'estero ciò convalidava l'immagine di una economia italiana caratterizzata da una congenita propensione all'inflazione
Andreatta ed io eravamo convinti che fosse indispensabile ridare autonomia alla politica monetaria
Di qui l'idea di modificare la prassi introdotta nel mille novecentosettantasei secondo la quale la Banca d'Italia agiva l'acquirente residuale dei titoli in venduti all'asta
Nell'autunno dell'ottanta avemmo con Andreatta lunghi colloqui sull'argomento
Trent'anni fa proprio in questi giorni sulla base di uno studio condotto da un gruppo di lavoro congiunto tesoro Banca d'Italia
Ci scambiammo con Andreatta alcune lettere con le quali si poneva al termine al meccanismo automatico di acquisto residuale
L'accordo si perfezionò nel luglio mille novecentottantuno
Darò con cui è stata autonomia dalla Banca centrale riduceva il finanziamento agevolato nella spesa pubblica
Così che il tasso di
Interesse poteva riprendere il suo ruolo chiave di determinazione delle condizioni di equilibrio nel mercato monetario e finanziario
Con l'adesione alla moneta unica quel cammino è stato portato a compimento
Soprattutto
La società civile ha maturato una nuova mentalità mentalità centrata sulla stabilità quale condizione essenziale
Per un maggior benessere economico e sociale
E ciò rese l'Italia degna di partecipare fin da subito alla moneta unica grazie
La parola al governatore Draghi
Signori vicepresidenti della Camera signor sottosegretario Presidenza del Consiglio signor ministro per gli affari regionali signor Presidente dell'Arel signor presidente dell'ABI autorità signore e signori
Il dodici febbraio mille novecentottantuno trenta anni fa il
Ora Beniamino Andreatta scrive al Governatore della Banca d'Italia Carlo Azeglio Ciampi la lettera che avvia il cosiddetto divorzio tra le due istituzioni
La politica monetaria in Italia cambia corso
All'inizio degli anni Ottanta il quadro macroeconomico internazionale sta rapidamente cambiando
Il secondo shock petrolifero
Ha causato in tutti i Paesi sviluppati una nuova fiammata inflazionistica
I guasti i pericoli di un'alta inflazione sono tornati all'attenzione delle opinioni pubbliche si ravviva il dibattito intorno alla natura e allo status istituzionale delle banche centrali
Quanto è importante che esse fissi no la stabilità dei prezzi come obiettivo prevalente
Negli Stati Uniti Paul Volcker succeduto nel mio novecentosettantanove dato dall'Ansa come chairman del board of governors il sistema della Riserva federale
In prima e subito un radicale cambio di rotta alla gestione monetaria con l'obiettivo esplicito di Teki non influisce
In tutti i principali Paesi avanzati le politiche monetarie si fanno restrittive
In Italia inflazione supera il venti per cento nel mille novecentottanta
Il meccanismo di indicizzazione dei salari e prezzi introdotto come è stato ricordato un attimo fa dall'accordo del settantacinque tra Confindustria e sindacati confederali amplifica dismisura l'impatto degli shock provenienti dai prezzi internazionali
Gli squilibri di fondo della finanza pubblica accumulati nel decennio precedente continuano ad aggravarsi
Il fabbisogno del settore statale sfiora il dieci per cento del prodotto
Nel nostro Paese il concetto di indipendenza della Banca centrale è in quegli anni debole sfumato
La riflessione degli economisti italiani sul ruolo della moneta con poche significative eccezioni
è limitata
Essa si concentra piuttosto sui temi dello sviluppo dell'industrializzazione del conflitto sociale redistributivo
Come l'attore bassi è giunto a dolersi esplicitamente dell'assenza di un chiaro obiettivo di tutela della stabilità dei prezzi che si è affidato alla Banca d'Italia dalla legge
Come accade le banche centrali di altri Paesi in primis la Bundesbank
Perché godeva di riconosciuta autorevolezza
La Banca d'Italia in quel tempo scarsa autonomia nel controllo della base monetaria e nella fissazione dei tassi di interesse a breve Terme
Il contrasto dell'inflazione la difesa del tasso di cambio ne sono resi difficoltoso
I tassi d'interesse reali sono da tempo negativi
In occasione della riforma del mercato dei botte settantacinque la banca si è impegnata ad acquistare alle aste tutti i titoli non collocati presso il pubblico
Finanziando quindi gli ampi disavanzi del Tesoro con emissione di base monetaria non solo
Il Tesoro può attingere un'apertura di credito di conto corrente presso la banca per il quattordici per cento delle spese iscritti in bilancio
Detiene il potere formale di modificare il tasso di sconto sia pure su proposta del governatore
In queste condizioni l'adesione italiana al sistema monetario europeo in vigore dal marzo del settantanove e di cui Andreatta è stato uno dei principali propugnatori rischia di decadere adatto velleitario
Per la difficoltà di rendere le politiche economiche interne coerenti con quel vincolo
Un forte vi allineamento delle parità centrali dello SME che avrebbe gettato benzina sul fuoco dell'inflazione viene sventato nel mille novecentottanta grazie una restrizione monetaria assai controversa nel dibattito pubblico
Ma non può essere evitato nel marzo dell'ottantuno
In magari Italia si fa strada in quegli anni la convinzione espresse dal governatore Ciampi non noto passaggio delle considerazioni finali lette nel maggio mille novecentottantuno
Stato appena ricordato la convinzione che il ritorno ad una moneta stabile richieda una costituzione monetaria fondata su tre pilastri
Dell'indipendenza del potere di crearne unito da chi determina la spesa pubblica di procedere di scudi procedure di spesa rispettoso del vincolo di bilancio
Di una dinamica salariale coerente con la stabilità dei prezzi
Un'idea del genere oggi sedimentata nella cultura economica generale è coltivata negli anni Settanta solo da pochi economisti
Già alla fine del settantasei del gennaio settantasei
Nei giorni concitati di una crisi della lira
Che porta alla chiusura del mercato italiano dei cambi durante uno scambio di opinioni con i vertici della Banca d'Italia
Il professor Andreatta esprime il parere che occorra una
Qui uso le sue parole un afferma dichiarazione di indipendenza della Banca centrale dal Tesoro
Di modo che essa si è messa in grado di dichiarare un suo obiettivo di espansione della moneta
Di fronte alle drammatiche difficoltà dell'economia italiana prefigura già allora un'idea che riprenderà da Ministro del Tesoro
Che la funzione della Banca d'Italia come banca del Tesoro non debba intervenire interferire con quella di regolatore della liquidità monetaria
Quando Beniamino Andreatta assume la responsabilità del Ministero del Tesoro nell'ottobre mille novecentottanta la spirale prezzi salari è avviata
Facciamo un attimo parlare perché le sue parole ci danno anche un senso di prospettiva ci fanno anche capire quanta strada abbiamo fatto da allora
Ero al Ministero del Tesoro queste suo articolo sul Sole ventiquattro Ore che Enrico Letta appena citato
Ero al Ministero del Tesoro da poco più di tre mesi di cui due quasi integralmente occupati
E qui abbrevio a fare le nomine delle banche
Quando dovetti valutare con senso di urgenza che la crisi del secondo shock petrolifero imponeva di essere affrontata con decisioni politiche mai tentate prima di allora
La propensione al risparmio finanziario degli italiani si stava proprio in quei mesi abbassando paurosamente il valore dei cespiti reali case e azioni aumentava a un tasso del cento per cento all'anno
Va nelle sue parole cambiato il regime della politica economica
Ma il clima politico non è favorevole
La stessa compagine di Governo è sempre le sue parole ossessionata dall'ideologia della crescita ad ogni costo sostenuta da bassi tassi di interesse reali
E da un cambio debole
Era
D'altronde il risultato di una politica che aveva assunto come obiettivo il cambio reale cioè svalutare ogni volta che il nostro tasso di inflazione fosse stato maggiore di quello dei nostri concorrenti
La decisione di cambiare regime non viene pertanto sottoposta al Comitato interministeriale per il credito e risparmio per un'approvazione formale
Assume la forma di un semplice scambio di lettere tra ministro e governatore
A consentirlo secondo i legali del ministero è il fatto che la revisione delle disposizioni date la Banca d'Italia rientra
Nella competenza esclusiva del ministro
Con la sua lettera il ministro chiede il parere del Governatore
Sull'ipotesi di una modifica del regime esistente
Con l'obiettivo esplicito di porre rimedio all'insufficiente autonomia delle banche nei confronti del Tesoro
Come natura nella sua risposta concorda sulla necessità che la banca rispondo unicamente obiettivi di politica monetaria nel regolare il finanziamento al Tesoro
Prefigura inoltre per il futuro l'intenzione della Banca di procedere alla predisposizione e alla comunicazione al mercato di obiettivi quantitativi di crescita della base monetaria
Passo decisivo verso un cambiamento di strategia monetaria
è divorzio consensuale
Il nuovo regime viene avviato nel luglio del mille novecentottantuno
La riforma non è completa
Alle aste dei Bot il Tesoro continuerà a fissare un tetto massimo I rendimenti il tasso base fino al mille novecentottantotto ottantanove
E fino al mille novecentonovantaquattro la Banca d'Italia continuerà ad intervenire discrezionalmente in asta
E fino a quell'anno rimarrà anche in essere il finanziamento automatico del Tesoro tramite il conto corrente presso la banca
Nonostante questi evidenti limiti nuovo regime effetti di grande portata
Un test importante giunge alla fine del mille novecentottantadue
Il fabbisogno del Tesoro stenta a trovare copertura sul mercato
Occorrerebbe far salire i tassi base il Tesoro nicchia
La banca non acquista in aste titoli di Stato non collocati e costringe il Governo a investire della questione il Parlamento facendo sì approvare un'anticipazione straordinaria della banca
Dopo il divorzio i tassi di interesse reali tornano stabilmente su livelli positivi compatibili con il progressivo rientro dell'inflazione con la permanenza nello smercio
Il fabbisogno pubblico viene finanziato pressoché per intero sul mercato senza creazione di base monetaria
Inizia da parte della Banca d'Italia la pratica di annunciare obiettivi di espansione della moneta
La decisione di Andreatta e Ciampi pur rivestita di panni tecnici a forti effetti politici di lungo periodo
Il ministro il Governatore ne sono consapevoli come ha ricordato l'ora il Presidente Mussari nelle stesse parole di Andreatta il divorzio nasce come una congiura aperta tra i due nel presupposto che a cose fatte sia poi troppo costoso tornare indietro
Una volta compiuto il fatto le reazioni sono ostili gli scettici ritengono la misura destinata vita breve
Sono contrari ampi settori della maggioranza di governo dell'opposizione del sistema bancario
Tutti timorosi del rialzo dei tassi di interesse reali
Viene agitato lo spettro della deindustrializzazione del Paese
Ma la riconquista dell'autonomia da parte la Banca centrale si rivela duratura
Permette di riportare la crescita dei prezzi sotto controllo senza soffocare l'apparato industriale come sarà più avanti rivendicato da Ciampi
Tra il mille novecentottanta al mille novecentottantasette l'inflazione cade da oltre il ventuno per cento a meno del cinque
Il prodotto interno lordo corto orna cresce del tre per cento l'anno in media fra l'ottantaquattro l'ottantotto
Il divorzio apre una stagione di grandi cambiamenti nella gestione degli strumenti di politica monetaria in direzione di una piena indipendenza funzionale della Banca centrale e di un più efficiente funzionamento dei mercati finanziari
Vengono tra l'altro abbandonati controlli amministrativi sul credito
La riduzione dell'inflazione prosegue negli anni Novanta passaggio essenziale per consentire la nostra tempestiva partecipazione all'Unione economica e monetaria in Europa
Gli effetti del divorzio sulla politica di bilancio non sono invece quelli sperati
Chi si è augurato che un atteggiamento non accomodante della Banca centrale nel finanziare con monete il disavanzo induca comportamenti di spesa più responsabili resta deluso
Ma anche a una modifica radicale delle procedure delle prassi elemento essenziale della nuova costituzione monetaria invocata da Ciampi
Dopo dieci anni dal divorzio il fabbisogno annuale del settore statale
Si colloca nel novantuno ancora tra i dieci e l'undici per cento del PIL
Il rapporto tra il debito pubblico il prodotto supera il centoventi per cento ancora nel novantaquattro
Per un miglioramento sostanziale della finanza pubblica si devono attende agli anni Novanta la corsa affannosa rientrare nei criteri per l'ammissione all'area dell'euro con il primo gruppo di Paesi
Come ha sostenuto alla fine degli anni Ottanta Tommaso Padoa Schioppa la gestione responsabile della moneta essenziale ma da sola non basta curare tutti i mali di un'economia con la finanza pubblica in disordine
La scelta per la stabilità appartiene alla società nel suo complesso non alla sola Banca centrale
Le idee che hanno portato all'unificazione monetaria d'Europa
Che ne sono oggi il fondamento si sono affermate in tutti i Paesi avanzati all'inizio degli anni ottanta
Indipendenza delle banche centrali obiettivo di assicurare la stabilità dei prezzi divieto di finanziamento monetario di disavanzi pubblici
Andreatta Ciampi hanno colto applicato quelle idee con straordinaria tempestività
Conviene sempre rammentare quanto a fondo la moneta comune europea abbia piantato il seme della stabilità monetaria nei nostri Paesi
La credibilità della politica monetaria che l'euro sistema ereditato dalle migliori tradizioni delle banche centrali partecipanti ha rafforzato la resistenza delle economie dei Paesi dell'area di fronte a Sciacca avversi
Durante l'ultima crisi l'ancoraggio delle aspettative di inflazione nell'area dell'euro
Ha concesso un ampio spazio di manovra la politica monetaria per garantire il funzionamento dei mercati per sostenere il credito evitare il tracollo dell'economia
I tassi di mercato monetario sono scesi su valori senza precedenti vicini allo zero
Sono state adottate misure eccezionali di creazione di liquidità senza muovere le aspettative di inflazione nel medio lungo termine
Non si è ripetuto in altre parole lo stop and go di politica monetaria tipico degli anni Settanta
La credibilità che abbiamo raggiunto va salvaguardata mantenendo alta la guardia
è un insegnamento di esperienza degli anni Ottanta anche il principio irrinunciabile per la costruzione europea che politiche fiscali sostenibili sono fondamento essenziale di un'unione monetaria
A questo intendeva rispondere il patto di stabilità e crescita
Tuttavia
Sì a volte preferito piegare le regole anziché aggiustare le politiche
Anna quando il patto violando le lettere spirito
Molti Paesi membri hanno affrontato la crisi globale con livelli già elevati del debito pubblico
I problemi di finanza pubblica allora l'origine anche da squilibri strutturali a cui era stata prestata un'attenzione insufficiente
Oggi come negli anni Ottanta la politica monetaria non può essere considerata un rimedio alla irresponsabilità delle altre politiche
La costruzione europea deve essere resa ancora più resistente
Le istituzioni europee sta lavorando nella giusta direzione sui tre fronti dove i progressi sono più necessari
Regole di coordinamento fiscale più stringenti e meno soggette a discrezionalità nell'applicazione
Un meccanismo di sorveglianza macroeconomica tra i Paesi dell'area che consenta di interventi strutturali necessari a rimuovere gli squilibri e a promuovere la crescita
Meccanismi robuste di gestione delle crisi e di supporto finanziario nell'ambito di una chiara condizionalità
è possibile è necessario completare la costruzione europea guardando avanti trenta anni fa nel nostro Paese Andreatta Ciampi seppero guardare avanti esse però guardare lontano
Nel ringraziare il governatore Draghi e nel ringraziare l'Associazione bancaria italiana per l'ospitati oggi ringraziamo anche tutti coloro che hanno
Ci hanno fatto regalo di essere oggi qui presente per ricordare
Trent'anni fa pericolo ricordare una grande personalità italiana
E per discutere di temi che oggi come abbiamo sentito sono di grande attualità grazie
Grazie alla presenza