Senza Rete - Il tramonto del riformismo. Andrea Manzi intervista Massimiliano Amato e Geppy Rippa

Nuovo appuntamento questo di Senza Rete la nuova iniziativa di re QD resistenze quotidiane il Maglio azienda di cultura di approfondimenti che
In Rete ormai da circa un anno
Questa iniziativa
E l'abbiamo denominata Senza Rete proprio per dare il senso della grande libertà
Che vogliamo garantire
Alle tesi che entrano in confronto diretto tra i nostri relatori il primo tema proprio quello della politica abbiamo titolato il tramonto del riformismo
Perché questo un tema che come una una luce che noi vogliamo
Con la quale vogliamo illuminare tutti gli aspetti diciamo della politica molto controversa di questo periodo e sotto certi aspetti anche molto inquietante
Per far questo noi abbiamo stretto diciamo un parto una relazione così dialettica con due tra le maggiori riviste di cultura politica del nostro paese critica sociale
E Quaderni radicali i gli ospiti di oggi che si confronteranno sul tema del tramonto del riformismo saranno per critica sociale il condirettore
Massimiliano Amato che con giornalista di lungo corso
Ricordiamo tra l'altro il suo lavoro per anni come inviato del quotidiano L'Unità ed è autore di molti saggi di taglio storico-politico
è in libreria proprio in questi giorni con due volumi che stanno avendo molto successo Gracci aveva l'avventurosa vita del partigiano che salvò Pertini e Saragat
E Giacomo Matteotti per la pace e la democrazia il socialismo che una antologia di iscritti proprio su critica sociale
è ancora in libreria dopo un anno un anno e mezzo credo con un volume scritto con Luciana Libero
Che avuto particolare Successo edito alla casa editrice del fatto Quotidiano il monarca Vincenzo De Luca una questione meridionale
Critica sociale come sanno tutti è la rivista storica
Del socialismo fondata nel mille ottocentonovantuno D'Anna Kuliscioff ferite Filippo Turati poi a una rivista che ha avuto fasi molto al Teheran è una rivista che è stata anche soppressa
Dal fascismo poi avuto delle riprese una vita tormentata e del due mila ventidue è stata ripresa e rilanciata proprio da Massimiliano Amato ed altri suoi collaboratori che in qualche modo sono i rifondatori di questa rivista che è ripartita con un numero speciale sui cento trent'anni del socialismo
è rinata la rivista quasi dopo cento anni dalla soppressione fu soppressa nel mille novecentoventicinque gli ultimi scritti furono quelli relativi al delitto Matteotti tra diciamo gli obiettivi strategici e culturali della rivista c'è quello di puntellare orizzonti di senso vacillanti è scritto
Proprio nella nel progetto della rivista per un nuovo campo socialista dove Massimiliano Amato e chiarisce che la preposizione per indica una natura
Processuale e quindi progressiva di un percorso che è un percorso schierato per la battaglia delle idee
L'altro nostro ospite e Geppi Litta tra i fondatori di radio radicale parlamentare alla fine degli anni Settanta subentrato a Marco Pannella segretario
Del partito radicale nel mille novecentosettantanove dopo già Sabra fondatore nel mille novecentottantadue del Movimento federalista radicale
E fondatore nel mille novecentosettantasette della rivista Quaderni Radicali perciò abbiamo parlato
Di due riviste storiche che in qualche modo mettono in campo i loro vissuti e la loro esperienza per attraversare questo tema del riformismo va rivista
Quartiere i radicali che è nata sull'onda del movimento per i diritti politici gratis l'esperimento verrà libertari e democratici a sostegno
Proprio di un'aria antagonista alle culture egemoni
Dal due mila uno
Il supplemento di Quaderni radicali telematico e l'agenzia radicale punto com che fa parte di un market di un network informativo
Sono riviste entrambe non finanzia un dallo stato né da parte di gruppi come accade per altre riviste che sostengono testate
Di cultura politica nel caso di gel perito in questo voi ha detto
Gepi ha sempre difeso l'indipendenza di questa testata rinunciando volontariamente alle sovvenzioni pubbliche e mettendosi in gioco anche con i propri averi e le proprie le proprie
Circa le proprietà personali Rita non è iscritto all'ordine dei giornalisti turchi leggendo la rivista perché lo ritiene ritiene che darà abrogato ed è nota la sua battaglia autore di numerosi saggi da maledetta politica del novantadue allo stato delle cose o hanno ammazzato la politica a me piace ricordare gli ultimi due alle frontiere della libertà del due mila quindici e l'altro radicale essere liberale senza aggettivi
Di Brie che abbiamo presentato in giro per l'Italia con il viaggio di Giovanni Stefano Folli Paolo Macry Silvio perché almeno Giancarlo Spadaccia
Se per quanto riguarda chiedo scusa per l'autocitazione chi conduce questa trasmissione con chiarezza
Ammette e dice
Di essere insomma collaboratore sia pure saltuario di entrambe queste testate allora il riformismo
Il riformismo noi ci siamo appassionati a questo tema perché la cornice attraverso la quale è possibile leggere questa decadenza dell'attuale politica ridotta ad un reality show
Dal mille novecentonovantadue ad oggi non votano dieci milioni di italiani
Il tasso di crescita medio è il più da un pezzo degli ultimi cinquant'anni per cui si parla di problema italiano l'Italia con questi dati li non potrebbe e non può svolgere alcun ruolo
Nella Italia globalizzata
Abbiamo davanti tre anni perché nel due mila ventisette ci saranno le prossime elezioni politiche quando non ci sarà più il Pnr R. e sarà finito il nuovo patto di stabilità
E cosa si riuscirà a fare in questi tre anni sarà possibile ricostruire un clima sarà possibile ricostruire una politica e un periodo di riforme che appaiono molto diffusi lui perché da una nostra riflessione anche in relazione abbiamo capito che il riformismo fallisce proprio per il contrasto tra ordinarietà e straordinarietà tra la pazienza per le riforme e l'impazienza per i bisogni pressanti che sembrano quelli che sia aspro contano sistematicamente in questo nostro periodo negli anni Cinquanta e Sessanta abbiamo avuto la riforma agraria la Cassa per il Mezzogiorno
Le infrastrutture e gli anni settanta sono stati anni io ho annotato alcune alcune riforme tantissime riformerà l'istituzione delle Regioni allo Statuto dei lavoratori il voto a diciotto anni
Il nuovo diritto di famiglia la legge Basaglia
La regolamentazione dell'aborto le la tutela del lavoro domiciliare la riforma penitenziaria poi che cosa è accaduto è accaduto che si è contrada questa politica delle riforme si è esaurita contrastati da un parassitismo di Stato a un clientelismo localistico piuttosto piuttosto diffuso
Una delle ipotesi che formula la redazione di resistenza e tutto indiane con la quale vogliamo confrontarci
Con armature Ripa e che il limite del riformismo sia determinato anche da questo Stato imprenditore da una economia addebito che non ci porta da nessuna parte
Io chiedo scusa per la premessa un po'lunga ma dovevo presentare anche l'inizio delle nostre trasmissioni su questi temi sulla cornice del tema si
Brevemente possiamo registrare i due interventi prima di Amato e poi diritta prego il tema così come posso pastiche mozzo la
Il tramonto della riformismo anche perché bisognerebbe fare qualche premessa metodologica secondo la prima la più importante quella che introduce anche una una differenza tra le culture politiche di Otto e Novecento questo non rappresentate in questo dibattito due di queste culture politiche quella liberale
Dei rappresentata da da Geppi riparte quella quella socialista rappresentata in del tutto immodestamente dalle in questo momento ci sto maturando questa esperienza come sottolineava ma sì di condirettore della di una delle più antiche riviste socialiste italiane
E alla critica sociale questa la prima premessa metodologica quindi è e essenziale quella della della distinzione tra i due riformismi il rifornisco come il frumento il riformismo come fine
Il riformismo come strumento è in tutta evidenza il riformismo che
Caratterizza le culture politiche progressiste la stessa cultura marxista in qualche modo una ora in qualche modo una delle matrici non l'unica però una matrice importanti della della della cultura riformista come come strumento il riformismo come a fine che ha una sua assoluta normalità tipico delle culture moderate voglio dire culture che che in qualche modo tra Otto e Novecento hanno costituito un contraltare rispetto alle rispetto alle alle teorie e alle dottrine
Marxiste in entrambi i casi io credo che in questo momento in il riformismo
Più che che al tramonto ossia stia attraversando un polo un periodo di crisi molto profonda
E e al di dove sono dove suggestioni la prima la crisi del riformismo in questo momento ma mi pare che lo sottolinea se anche Andrea in qualche modo facesse riferimento anche lui a questa cosa che sottoscrive nel suo intervento e essenzialmente in questo momento la riciterò
Almeno della politica così come l'abbiamo conosciuta durante tutta la storia repubblicana la seconda la seconda suggestione che il il Riformista è in crisi perché è stato cannibalizzato sia a destra che a sinistra da una radicalizzazione inventa del della dialettica politica dalla da e alle grandi dalle epocali trasformazioni solamente qui forse mi sovviene l'analisi sostiene l'analisi marxista cultura dalla quale proviene anche anche la la la mia rivista dalle epocali trasformazioni che l'economia il il sistema di produzione e come dire la la la storia la storia stessa del mondo hanno subito negli ultimi trenta quaranta mi riferisco in giusta evidenza su questo
Probabilmente questo sarà uno dei punti maggiore confronto con due gol la legge mi riferisco in tutta evidenza agli anni della grande globalizzazione
Economica c'è stata una radicalizzazione a destra quindi che ha scavalcato a destra la cultura liberale lo ha la cultura liberale tradizionale la e e c'è stata una radicalizzazione anche a sinistra
Propriamente dovrebbe dove il il l'antagonismo che pure negli anni a cui faceva riferimento al agricoli canta Andrea avuto vuole poi credo che ne parleremo questa cosa nel processo riformatore soprattutto in Italia
Il MOSE dove il momento antagonismo immotivata terrorista
Disegna uno scenario completamente diverso da quello da quello
O che dovrebbe accompagnare accompagnare una corretta pratica riformatrice
Io dico questo perché io vorrei introdurre alcuni elementi di discussione di riflessione nella nostra chiacchierata di questa mattina
Il primo è proprio questo mi riferisco ordinanze e mi rivolgo direttamente a Geppi Sellone come esponenti anche di di grande di grande spessore di grande rilievo della cultura liberale non si senta un po'espropriato della della dalla dalla da questa radicalizzazione a destra che ha preso aprì sul suo campo scavalcato
Completamente travolto dal dal neoliberismo assecondare se sia ancora possibile
Così come è stato negli anni settanta del del Novecento e nel nostro Paese una una alleanza tra i due riformisti quel quello di matrice diciamo così marxista è quello di matrice liberale
Alleanza che ha dato secondo me dei frutti importanti alcuni dei quali sono stati anche elencati D'Andrea nella sua nella sua introduzione
Bene
Allora a questo punto prendo la parola io grazie ad Andrea grazie a Massimiliano
Alcune piccole annotazione a margine innanzitutto credo che si possa affermare
E qui getta una provocazione che in realtà è una vera il grande azione riformatrice non c'è stato in questo Paese
E questo credo che sia uno dei di aspetti che incidono sul piano politico e che in qualche modo avendolo chiaro il perché oggi ci troviamo ad avere la sensazione che non è solo una sensazione è un dato di fatto reale di vivere in una società fragile e per di più a rischio
Il punto che credo meriti di essere richiamato qui faccio riferimento all'affermazione ultimati Massimiliano Lecce oggi di si avverta una espropriazione
Di una cultura liberale che per quanto ci riguarda addirittura una cultura libertaria
Ed è anche una cultura che legge i processi economici una chiave che evidentemente sono in questo senso alternativi o antagonisti alle culture centralistiche Vert
Cisti anche da un punto di vista economico
Io voglio per esempio a richiamare il fatto che l'espropriazione della della cultura liberale nel nostro Paese nasce dal fatto che sia la sinistra che la destra non hanno risolto la questione libera al suo interno
E questo naturalmente uno dei vizi storici che si collega anche al come nel dopoguerra il Paese
Esce dal fascismo lo si ritrova in una forma di dipendenza che ne annulla la sua autonomia e di fatto persegue una linea che nel tempo finisce per esporrò ai cambiamenti a cui faceva riferimento Massimiliano e che non sono soltanto il prodotto nella perversa globalizzazione verbalizzazione è un fenomeno che
Esiste che
E affrontarlo in una chiave diciamo di rupture di assenza di percezione significa in qualche misura consegnarci a quelli che sono i ritmi mi quello che dal nostro punto di vista è la perversa anima del turbo capitalismo
E quindi dice che potrei addirittura richiamare una sorta di parallelismo tra frattura delle culture economiche marxiste centraliste verticistiche con la situazione diciamo di alleanza con il peggiore al ritmo del turbo capitalismo credo che un po'la Russia di Putin sia una sorta di sintesi quando in tempi recenti con agenzie abbiamo pubblicato la traduzione degli interventi di Putin preparati da Dublino
Che in qualche modo quello che si è insediato dentro alla a quelli che sono i ritmi un po'lo dico perversi ma di indebolimento nella consapevolezza della cultura democratica liberale ecco in questa chiave qui Dominici rivela le intenzioni di una dinamica che il mondo sta attraversando a che l'attraversa anche sul terreno dei valori culturale ecco questo potrebbe aprire il varco ad una riflessione sul perché e chi viene da una cultura non violenta antimilitarista è profondamente anti pacifista nel momento in cui il pacifismo e null'altro che la proiezione della cultura dell'aggressione in queste ore mi giunge per esempio per aprire il varco a una riflessione più ampia
Notizie di quello che ci viene proiettato per la Corea del Sud dal dalle Filippine che in qualche misura ci belliniano quello che sarà la vera nello scenario del rischio di una possibile drammatica guerra mondiale e cioè la tensione che attraversa la Cina il suo allargamento che aggressivo che non ha a che fare con il carattere economici ma che in qualche misura delinea come il ritorno di fondo
Si muove proprio sul terreno di un'autentica azione riformatrice non c'è un'integrazione da fare tra una cultura liberale una cultura socialista intesa come cultura del diritto c'è una cultura che deve essere in qualche misura impostata nel nostro Paese che è rimasta completamente estranea proprio perché dal dopoguerra in poi mi riferisco al caso italiano ho fatto questo riferimento a base per per descrivere come questa scenografia asiatica vedrete fra qualche anno come diventerà la vera e propria
Forme entro cui si consumerà il conflitto della globalizzazione con degli affetti che poi se credete possiamo analizzare ma ritornando al caso italiano
Per concludere io credo che la lunga assenza della cultura del diritto e dello stato di diritto abbia prodotto
Risultati che sono da definirsi assolutamente catastrofici che hanno portato e lo dico con Massimiliano la cultura marxista consumarsi su un terreno meramente economicistico
Ricordo come negli anni in cui le battaglie per i diritti civili furono una proiezione del lavoro che come radicale facevamo furono indicate come battaglia sopra strutturale come battaglia che in qualche misura del più stavano per poi ritrovarci oggi a una sinistra post marxista al posto comunista ad essere inveì contro un po'più scellerato di cultura cuoco cioè di cultura che avendo di fatto rimosso il il concetto del del diritto come base strutturale c'hanno condotto e concludo su questo a quello che Pasolini
Aveva scritto perché poi è stato dimenticato
Per la il congresso del Partito Radicale
Come adesso che si tenne nel mille novecentosettantacinque dovere intervenire ma la notte prima era stato assassinato il suo intervento letto la ceramica aveva un contenuto emblematico e direi folgorante
Pasolini diceva appunto che un nuovo conformismo di sinistra che si apprestava a prepararsi dalla vostra battaglia per i diritti civili e quindi sociali creando un contrasto di falsa tolleranza di falso laicismo il potere insomma si accinge ad assumere l'intellettuale progressisti come propri Chierici ecco qui io credo che sia importante che il confronto avvenga proprio anche per quanto mi riguarda in una chiave
Di riflessione politica del marxismo del marxismo filosofico che in qualche modo per quanto ci riguarda presenta aspetti interessanti e che credo poi potremmo meglio approfondire troppo
Ecco vorrei sottolineare come dire l'ampiezza di queste riflessioni iniziali
E aggiungere una chiosa
Io credo che le idee del socialismo giustizia sociale uguaglianza
Siano diventate dei ruoli decisivi della modernità
Nel senso che sono stati recepiti anche dalla destra sono diventate voci del nostro tempo
Contro il capitalismo noi abbiamo registrato nei decenni scorsi esplosioni di rabbia
Oggi delle folle enormi
Molto disorientate bussano alla porta del capitalismo per farmi ingresso
Poi i c'è quindi una un mutamento anche ideologico che secondo me andrebbe preso riconsiderazione io proprio qualche giorno fa leggevo a proposito una reinterpretazione
Del pensiero di Nenni scritto con lucidità senile da Rino Formica il quale ricordava di Nemi proprio questo quando l'ideologia va in contrasto con la realtà diceva Nenni bisogna cambiare l'ideologia cioè bisogna aderire la forza di rivedere il proprio pensiero
E di rivedere il proprio vissuto ideologico Massimiliano prima ha fatto riferimento almeno io l'ho letta così ha lanciato un ponte tra queste due culture riformista che sono rappresentate qui dalle due riviste dai e dai due direttori
Purtroppo le cose non sono andate sempre bene perché per esempio Leonida Bissolati Ivano e Bonomi furono espulsi dal partito socialista quando nella Vito di alcune riforme per la difesa di interessi di base
Diedero l'appoggio al quarto governo Giolitti tante che fondarono poi un altro partito
Dico questo per ridare la parola Massimiliano e vidi che secondo me non è molto semplice
E ricucire tra le due culture gli orientamenti per creare appunto
Un progetto comune una sinergia operativa per salvare l'Italia dalla condizione
In cui si trova perché non è stato possibile nemmeno in passato allora e di chiedere i quali sono il segnale di oggi che potrebbero dar vita ad uno spettro riformista più ampio
E quindi poco condizionato dalle ideologie oppure sostenuto da ideologie un po'riviste come diceva Nenni
Innanzitutto il tema della tema importante a cui faceva riferimento anche Geppi nel suo intervento il tema della pace in questo momento
Io però volevo volevo assumere volevo volevo tornare un attimo indietro alla al Ponte a quello che tu hai definito ponte Andrea è è fuor di dubbio con perché
Mio interlocutore abbia forse qualche idea abbia abbia idee un po'diverse rispetto rispetto a quello che sto per dire che negli anni e nella seconda parte della storia repubblicana
Il il il una collaborazione chiamiamola così tra i due riformismi quello quello di matrice marxista e quello di di origine liberale che è stata aggiungerei anche il terzo ritorni il terzo grande riformismo che agisce nella seconda parte del del Novecento che li porti attorno a
Senza l'azione congiunta di questi tre riformismi
L'Italia sarebbe sarebbe rimasta sarebbe rimasta indietro di di decenni sono le tre culture e e qui introduco un altro argomento che quello che secondo me il vero motore della della del riformismo almeno almeno nella nostra esperienza storica quella italiana
Sono le tre culture che hanno scritto la Costituzione
Il vero motore del del riformismo per tutta la seconda metà del del Novecento del Novecento
è stata l'applicazione della Costituzione parcheggia equilibrio faceva riferimento pur nominandolo Gullotta un loro dominando la esplicitamente espressa più delle grandi riforme a cui fare riferimento a cui faceva riferimento Andrea nella sua introduzione io li ho contati diciotto miliardi scelta a altro non sono state che un'applicazione di parti della Costituzione che istanza trenta dalla dall'entrata in vigore
Della della carta erano rimaste sostanzialmente inerti materiali inerti
Il il lo Statuto dei diritti dei lavoratori che inaugura la grande la grande stagione delle riforme a cavallo tra il sessantanove e il settanta faccio una breve una breve una breve come dire reintroducono in autunno una una prendere
Riflessione una
Il lo stato dei diritti dei lavoratori viene quotato in prima lettura al Senato è approvata in prima lettura al al Senato
Il dodici di sembra il mille novecentosessantanove il dodici dicembre del mille novecentosessantanove come sapete alle cinque del pomeriggio alla Banca dell'Agricoltura a Milano
Si inaugura normalmente con una strage efferata quella che si chiamerà poi a quelle di quella che poi gli stornelli avranno la strategia dell'attenzione
E dicevo le diciotto riforme e io contati sorella oggi li ha elencati Andrea nella sua interruzione nascono da una applicazione da un'applicazione di parti della Costituzione che sono rimaste fondamentalmente inapplicate per una trentina d'anni il la crisi quindi sotto questo aspetto diciamo che la crisi del riformismo in Italia anche non una crisi della Costituzione
Ma un tentativo di
Per rottamare la costituzione di di di manomettere la Costituzione quando sento parlare di manutenzione della Costituzione
Inorridisco allo
Ma questa cosa questa questa espressione la la cosa secondo la quale la la Costituzione dovrebbe essere mantenuta è è una cosa è una cosa che che che la Costituzione va applicata Obama ruggente
Ed è una Costituzione che la nostra è una Costituzione riconosciuta data
Ho universalmente come una delle più avanzate sotto questo aspetto quindi dicevo
La la la la crisi del riformismo e anche figlia della e questo o una bottiglia e conseguenza i questi continui attacchi alla costituzione ora possiamo aprire una discussione da su sulla sulla sull'origine degli attacchi alla costituzione e sull'origine degli attacchi alla costituzione il il ragionamento si farebbe molto serio e molto molto complesso perché riguarda uno scenario globale che che non tollera più
Il il il la la la sopravvivenza invita il costo a questa è una mia ovviamente ora andiamo cambi opinione la Kos la la la sopravvivenza di costituzioni così avanzate così progressiste come quella come quella italiana però voglio dire uno dei problemi
E anche questo dicevo due la collaborazione tra i tra i grandi riformisti che hanno che hanno scritto la Costituzione quello cattolico quello di origine di radice marxista e quello liberale ha funzionato negli anni settanta abbiamo avuto delle delle dei progressi di e e spesso i tre i tre riformismi hanno perso qualche pezzo per strada
Come nel caso del divorzio e dell'aborto che è stato che è stato è stato ex ma anche del del la riforma del diritto di famiglia
Che hanno visto il riformismo cattolico un terzo un po'come dire
In disparte lontano quando quando non addirittura contro come su sul divorzio e sull'aborto però tutto sommato ha funzionato ha funzionato questo dispositivo il padre è saltato con con con la morte delle con con la crisi delle grandi culture politiche seconda
Sì io nel ridare la la parola agente sia vero Massimiliano ci ricorda delle fasi in cui il dialogo è avvenuto
Cioè per esempio il discorso nel mille novecentocinquanta di Togliatti il quale pur rilevando dei limiti parlo bene il famoso discorso su Giolitti parlo bene del riformismo delle classi borghesi perché in qualche modo era qualcosa cioè innesca Ava dei processi che erano dei processi di crescita
Io mi chiedo però ed è stato anche giusto ricordare il contributo
Il contributo cattolico
E io devo dire che però all'interno del mondo cattolico poi c'erano le due anime perché
Sturzo
Entrò in politica proprio per trasformare in qualche modo lo Stato liberale spezzare il blocco di potere della vecchia classe dirigente e fu esiliato fu mandato in esilio
La DC che un fondo doroteo lo ha avuto anche prima della fondazione del doroteismo era considerato un partito in frequentabile da Sturzo che si iscrisse al gruppo misto quando fu nominato senatore a vita e non alla Democrazia cristiana cioè e come si sul riformismo e sulle personalità autenticamente riformatrici
Vi sia stato sempre nel corso della storia contemporanea come dire puniti si dia da superare ostacoli ostacoli da superare forse dipende oggi diventa impraticabile ne abbiamo parlato di tramonto
Del riformismo perché non ci sono nemmeno le figure di orientamento di un tempo
E le leadership durano pochissimo tempo io ricordavo che per esempio Nenni Nenni detta la linea dal mille novecentoventidue al mille novecentosessantanove cioè in quarantacinque anni svolge il suo percorso Aldo Moro per decenni insomma per il resto noi oggi abbiamo delle figure abbastanza evanescenti allora io vorrei sollecitare Gepi e poi ancora Massimiliano e poi ancora Geppi
Ad avvicinarci un po'al nostro tempo diciamo alla nostra condizione attuale
Che ci ha fatto rilevare l'assenza di riformismo secondo me anche per una decomposizione di quelle spinte determinate proprio dalla mancanza di una classe dirigente non so se questo lo condividi Geppi vorrei anche su questo una tua riflessione poi sentire anche Massimiliano
Dunque le classi dirigenti in realtà sono anche il prodotto del nello scenario della situazione che Serena configurare piuttosto
Per
Provare a rispondere al tuo quesito vorrei partire un attimo anche sulla vicenda dalla Costituzione che nutre la mente
Resta un faro importante ma che va letta non è un problema di rottamazione dalla Costituzione
Ma ancorarsi alla Costituzione più bella del mondo che nasce in un tempo storico politico molto preciso che ha una prima parte nutrita di valori fondamentali e una seconda parte iscritta sul terreno degli equilibri politici che nascevano nel dopoguerra
Sul ruolo anche dell'Italia sconfitta dell'esigenza di mantenere una forte azione di vigilanza su un Paese ritenuto comunque a rischio per sua vocazione di ambiguità
Ne hanno in qualche misura prodotto quello che appunto la nona applicazione alla mondializzazione dell'azione riformatrice ma l'azione riformatrice anche un altro ostacolo fondamentale cioè le linee di tendenza dei due partiti
Maggiori che erano le più ancorati a una visione ideologica che era il Partito comunista la democrazia cristiana che volevano sul terreno della traiettoria del compromesso perché della Grande alleanza come diceva Togliatti dei partiti di massa
Il che naturalmente ha determinato a una serie di elementi che non possono essere sottovalutati e che hanno in qualche misura irrigidito e rese impossibile il fatto che si comprendesse che eravamo di fronte a una trasformazione ci siamo ritrovati abbastanza vigorosamente violentemente di fronte ha una forma il blocco politico sociale economico completamente diverso ma completamente stava percezione di chi aveva il compito di avere una visione della politica
Naturalmente del l'assassino nella politica nasce anche perché la costruzione de del blocco della traiettoria politica del compromesso determina anche paradossalmente una radicalizzazione del corporativismo e quindi la corporativi di azione del paese diventa un fatto strutturale che con la crisi dei partiti con la crisi della politica offre alle corporazioni ruolo dirigente quindi colloca l'Italia non consapevole della sua obiettiva dipendenza e marginalità
Potrei che provocatoriamente dire che la crescita del debito pubblico fu una delle consegne che il Fondo mondiale internazionale
L'altra parte che formava l'ombrello mondiale del bipolarismo che noi chiamavamo coatto
In qualche misura consentiva un una una uno sviluppo di pax sociale che che era appunto è necessario e il riformismo marxista era sicuramente sul piano metodologico un contributo non so se e con l'applicazione della cultura riformista può essere affidata alla coltura
Marxista nel senso più pieno e completo del termine qualche sforzo in più uno fa la Scuola di Francoforte
Tra l'altro è stato oggetto di invidia approfondimento avendo fatto una tesi su Habermas ma quello che intendevo dire che il gravame del dei un di scelte molto precise porta a far sì che alcune battaglie non è un fatto accidentale non è che il divorzio a caso casualmente scenda nell'agenda politica
Viene collocato perché è un punto di rottura di frattura tra la società che si evolveva è un blocco politico che mirava ad una costruzione eterodiretta centralistica che in qualche modo assistiamo a ma già debole complessiva Società italiana questo naturalmente
Non è confinante al divorzio di volge una rivelazione di un un processo di mutazione di cui non si voleva prendere coscienza potrebbe provocatoriamente dire che fino a poche ore prima della necessità di fare il il il referendum
La carne Toni Sinistra indipendente era lì che lavorava per indicazione del Partito Comunista affinché si togliesse dall'agenda è un rischio che potesse rompere
La vicenda del compromesso storico e quindi nell'alleanza dei grandi partiti di massa quindi la fatica terribile che si è dovuto fare per gli stili temi del diritto come l'ingrediente formativo di un processo riformatore sono alimenti difficilmente può essere concepito come un qualcosa che prende sviluppo
Relativamente all'attualizzazione dei processi
Voglio anche ricordare sia la lega che Massimiliano
Che
Ci fu un'analisi critica di un certo mondo liberal radicale
Nei confronti del primo centrosinistra io resto ancorata a un fatto che il divorzio passa proprio perché c'è il primo centro si fissa e quindi di conseguenza c'è un blocco socialista che lascia sia pure con la sua visita delle sue spalle la condizione per cui sì inietta nella società una domanda aboliti anche altri mentre non prendeva forma essendo eterodiretta dentro un meccanismo di compattezza che forniva sì
Ruoli dirigenti ma erano lì vigente che
In qualche misura ci allontanano da una da una mi permetto getting permetto mi permetto di ricordare che in quel periodo il tuo dialogo col Partito socialista fu molto molto intenso
Beh voglio dire che la convinzione in fondo della dalla vicenda radicale era quella di per almeno dal mio punto di essere così una grande area socialista liberale e laica che fosse in grado di intervenire sulla sulla su un binario quasi un brigante che portava verso il compromesso storico e credo anche che la stessa vicenda del terrorismo che nasceva in un'anima marxista rivoluzionaria
Era un elemento che in qualche modo fu interrotto fu fu in qualche misura avvocato perché era contro il compromesso storico d'altri versanti ma dentro una visione che era di dipendenza internazionale cioè tutto l'intreccio dei processi che ci tenevamo a vivere
E abbastanza complesse e delicato che non può essere diciamo trascurato perché se qua in qualche modo l'agenda politica la rivelazione che c'era una società che prendeva una forma più adeguata alla a alla modernità
Prendeva forma perché c'è stato chi ha con sofferenza ritenuto che fosse non rinviabili in fondo
Radicalità di che cosa farà legalità dalla cultura liberale della sanzione che era assecondata alla cui onesto su questo vorrei sentire un attimo anche Massimiliano perché poi dopo vorrei che la conclusione fosse anche sull'attualità politica del momento errore ed è fuori discussione in genere noi prima d'angoscia scusa Massimo nel darti la parola io volevo ricordare me ne dava memoria
Indiretta jet di
Che Pannunzio a proposito delle due culture marxista e cattolica
A un certo punto scandalizzato andò anche
I suoi lettori parlo di due subculture ma non perché volesse ridimensionarli ma perché erano state attualizzate in Italia in maniera diversa rispetto ad altri democrazia anche più progredita e dell'Europa
Perché questa egemonia diciamo ideologica di queste due forze
Quella cattolica e quella marxista avrebbero di fatto lasciato fuori una serie di esperienze appunto liberal socialiste
Di altro tipo per cui avrebbe deprivato il dibattito politico di voci molto importanti e molto interessante scusa
Per questo ricordato Nalbandian palloncini tondo aveva ragione perché la perché la cultura cattolica e quella marxista sono due culture antagoniste rispetto all'ovile chiamava le chiamava Subbuteo sospeso sono entrambe ad antagoniste
Se non li accettiamo il è in parecchia
In parecchia storiografia marxista
Questa categoria piene d'acqua quasi per scontata
Se ne accettiamo che la storia del Novecento e esclusivamente Storia del capitalismo e dobbiamo dire che sia la cultura cattolica
A insomma sia ai valori cattolici quelli quelli veri quelli radicali sia i valori marxisti sono antagonisti rispetto alla sola rovesciati anche rispetto alla storia ora io però volevo volevo tornare sulle cose che diceva Geppi è fuor di dubbio che quel grande movimento riformatore che si mette in moto in Italia
Negli anni ER tra la fine degli anni sessanta e lattine degli anni settanta sia un movimento riformatore radicale nel senso nel senso di di partito radicale siamo o un movimento riformatore
Quasi rivoluzionario perché rivoluziona la sua e in alcuni casi come nella nella legge sul divorzio e quella sull'apporto
Prende atto e finalmente codifica con con con il diritto una situazione di di avanzamento della della società in altri come per esempio lo Statuto degli del de dei diritti dei lavoratori ma anche la costruzione del De Luca farlo con con la con la legge del settantotto di citazione del del servizio sanitario nazionale di fatto introduce in un paese ancora arretrato sul piano sul piano dei diritti introduce degli elementi di ITT e rivoluzionaria insomma rispetto che rispetto alle alle esigenze e ai bisogni bisogni delle persone
Succede io
Buttò sul tavolo un altro un altro elemento io non ho mi viene questa cosa da una suggestione storiografica diciamo così
Nuovi oggi
PD l'altro l'altro grande punto di rottura di quegli anni luogo loro loro sottolineava bene Geppi è il terrorismo sono i terroristi terrorismo rosso che ha una una base ideologica
Demme avvenne individuata una base ideologica venne definita e e che si propone di di di fare la rivoluzione
Insomma per se noi oggi riavvolgiamo il nastro e tiriamo una linea di quella di quella farse ci accorgiamo di come fondamentalmente al netto delle vicende tragiche di cui si è reso protagonista il terrorismo lo so ma anche quello nero insomma non dimentichiamo quello che quello che hanno combinato anche quelli dell'altra parte
Se noi tiriamo una linea rispetto alla a quella che l'Italia del di di questi anni
Con tutti i problemi che abbiamo in questo momento di crisi della politica di avanzata ricco purissimi sia di destra che di sinistra in caduta in qualità delle classi dirigenti e e su questo non ma
Prevede le cose veramente la il processo veramente incisivi poco nel processo che ha determinato un nuovo corso nella storia d'Italia è stato quel processo di formatore che si era realizzato un mentre proprio mentre nelle nelle nelle strade nelle piazze italiane
Infuriava il il fenomeno appunto infuriava il fenomeno della del del della della lotta armata voglio dire
Che raggiunse poi come tutti sanno il il il punto di massimo di Massimo di Massimo di il livello massimo di scontro nel nel nel sequestro e nell'assassinio di Aldo Moro un un altro elemento che volevo sottolineare che mentre nella società si muove questo sparuto gruppo di rivoluzionari anche un po'disperati Ingrosso della della delle perché gli studenti e le donne gli per RAI si organizzavano in movimenti che di fatto stabilirono Paci un nesso di complementarità
Con il processo che era che era che era in atto in sede politica e in sede legislativa voglio dire e e conclusosi se nel nell'autunno del sessantanove non c'è l'occupazione delle fabbriche ma lui lo Statuto dei diritti dei lavoratori non lo faremo ma
Se non si sviluppa nel Paese un forte movimento femminista voi la legge sul divorzio la legge sull'aborto la faremo ma anche quella sul la riforma del diritto di famiglia non quella non la faremo c'è del i chicchi sociali filosofia
Non l'avrebbero mai parte questa di Foresto e questo questo Massimo pone il problema perché siamo
In chiusura
Del rapporto tra l'elettorato diciamo il popolo le classi dirigenti noi a dire il vero problema da il problema il problema del rapporto tra le masse Alemanno avevamo ad una credo che su questo concetto però alcune delle che anche Geppi voglio di sì ma su questo noi dovremmo tentare adesso con uno sforzo di sintesi di chiudere questa nostra
Prima trasmissione io ricordo a me stesso che quando chiesero a Gaetano Salvemini
Se fosse da preferire sì l'elettorato o i governanti
Lui rispondeva in maniera diplomatica ma icastica per il venti per cento è meglio l'elettorato per il venti per cento sono meglio i governanti per il sessanta per cento sono tali e quali cioè la classe dirigente nostra è lo specchio
Dell'elettorato che ripeto dieci milioni di italiani non hanno non hanno più a votare c'è una atrofia dell'offerta politica in termini di riforme e c'è un'ipertrofia della domanda cioè questa stagione dei diritti
E ci fa dimenticare la stagione del diritto quella che era la base di una politica regolativa di una politica che aveva al centro la sovranità della legge quindi anche la posizione dell'ordine giudiziario in una
Democrazia rappresentativa CIPE Asor Rosa
Andrea scusami passo posso ricordare sempre l'ultima riforma di cui non si parla quasi mai
Perché noi parliamo delle riforme che si sono Pasinelli negli anni settanta e non c'è e c'è ci dimentichiamo quella che secondo me credo che su questo si atti cioè sia dunque Geppi
Possiate essere tranquillamente d'accordo quella che ci che ci trasporta dal dalla dalla dal rito inquisitorio al rito accusatorio e il padre della riforma del Codice di procedura penale che avviene parecchio oltre gli anni Settanta viene
Negli anni Ottanta rilasciando sino alla alla filiera cercherò di una è diventata vecchia per una nuova cornice di procedura penale erosione genera io terrone
Un'attuazione non sempre fedele ai principi ma anche agli altri per anche le altre riforme hanno avuto un'attuazione non sempre fedele ai principi per per per per per i quali era che l'avevano che li avevano ispirate la riforma del codice di procedura penale così come concepita nel nell'ottantotto entra in vigore nell'ottantotto ma viene preparata prima e viene preparata da un grande giurista diaria marxista
Giuliano Vassalli
La la riforma così per circa sancisce un passaggio di civiltà si difendono certo
Ma io questo questo sicuramente noi non abbiamo potuto elencarle tutte le riforme ma questa una riforma molto significativa
Io mi riferivo all'attuazione pratica Aureli giustizia vorrei gli sbilanciamento e ci sono ancora però io volevo per quest'ultimo intervento di entrambi chiedervi uno sforzo di sintesi per come dire
Affrontare anche la realtà il populismo di questi di questi tempi la la astensione da ogni attività politica e da ogni passione politica che sembra espunta dalla società e e quindi ecco che cosa ci aspetta da qui alle prossime elezioni politiche
In questo clima ripeto populista di di di riforme inattuate o abortite o false riforme e vorrei chiudere su questo ascoltando Geppi e poi Massimiliano brevemente però
Allora va bene evidente che il mio
La mia convinzione resta quella che se e viene bloccato ogni possibilità di vero cambiamento è evidente che poi questo esce nel modo più corrosivo ne abbiamo percezione il frutto velenoso di scelte strategiche che pur di mantenere il controllo circoscritto a a poche a poche persone di fatto ha finito per produrre il doppio
Risultato di disinteresse su una base sociale lo so che aveva perso a voleva affrontare la questione che riguarda proprio la Sociologia di questo Paese cerchi con molta con molta acutezza
è anche intervenuto l'abbiamo
Richiamato spesso questo concetto
Sulle modalità con cui il corpo sociale italiano si è venuto a formare meno un colpo sociale vissuto dentro
Una cultura della distribuzione del debito pubblico del del dell'assistenzialismo con conseguenze diciamo anche rinvenuti nel momento di di responsabilità in quanto tale e e quindi in questa chiave quindi credo che sia importante richiamare questo concetto strutturale vi è un'impronta indelebile scrivevamo dall'Organismo italiano l'idea che cioè grazie agli stratagemmi all'arte dalla combinazione di compromessi si possono ottenere risultati allunga superiore
A livello più basso è rimasta una smodata
Se fondata fiducia nelle virtù miracolose degli in tumulto del fiuto della dissimulazione del doppio gioco
Pertanto è come si sa in cui notavo la politica italiana è sempre stata in vendita questa e quella invece M Gepi società delle conseguenze M e e questo aspetto qua se non lo vogliamo a scrivere
A che nel blocco diciamo del dramma democratico perché dico Socrate che che va indirizzata alla cultura del diritto se questo dramma o blocchi è evidente che trova forme di per non sforare in chiave editi corrosiva tutti verso il sistema è qui che c'è il vizio il vizio di premessa cioè l'assenza
Sia la sinistra che da destra di aver risolto la questione liberava avendo affrontata come generatrice secondo la cultura marxista del fascismo o all'inverso come un qualcosa che presentava aspetti ero già definito prima di elementi che sono magari tenesse suo ma strutturale per poi diventare oggi pateticamente
Portatrici di meccanismi che ti obbligano a non comprendere che la diversità non corrisponde
Al fatto che dobbiamo essere leaders per forza ventotto senza dalla diversità siamo degli inutili sono le informazioni che nascono proprio da questa non mancata l'indicazione del processo politico e quindi dalla assenza per concludere
Però volevo un attimo richiamare una questione che che mi stava che mi stava a cuore cioè che la l'accennata e credo che possa essere poi oggetto di una riflessione più puntuale
Perché oggi noi ci troviamo a vivere un meccanismo per cui ecco mi è arrivato lo segnalo un po'fuori campo ma che secondo me poi vedrete si inserisce ma arrivata adesso una mail di un nostro amico che vive in quando è salito una un arabo saudita il quale il quale pone questa questione che poi si insedia in un discorso più ampio che può portarci a rivedere la questione mediorientale alla questione israelo palestinese
La domanda fondamentale che viene posta ma questo intellettuale è significativo che
Che credo meriti di essere richiamato sostanzialmente questa quanto ti importa domanda lui ai a tutta la Rete intellettuale arabo saudita di della questione palestinese nel cinquantaquattro per cento risponde che non me ne importa proprio nulla
L'altro quattordici per cento nell'atto quattordici per cento e nell'interesse non vogliano intanto sono il dieci per cento
Cioè in realtà non abbiamo una situazione per cui la mancata percezione dei diritti dei valori non c'hanno consentito e l'Occidente anonime in una forma di assoluta subalternità al sentito dire
Compreso i diritti dei palestinesi i quali naturalmente sono in realtà chiamati fuori dal mondo arabo e contemporaneamente vittime delle dinamiche che fanno parte dello scontro arabo perché è evidente che la filiera tiranna
Al di là delle casate di Netanyahu partirà Iran
Qatar
A Hezbollah
Compreso il fatto che i giovani che che la
Civiltà gli Hezbollah è tale per cui se volete vi giro alcune immagini di persone implicate per strada perché hanno fatto un furto vendite subire il quadro della situazione che si è determinata in Libano che era ritenuta la sicurezza cioè tutte le informazioni che sono il prodotto del fatto che il design con a
Aggio
Alla pragmaticità empirica che non è assenza di valori e l'ancoraggio dei valori alla possibilità di rinnovarsi nella dialettica nel dramma democratico acquisti all'inverso invece abbiamo un processo del formativo che fa dell'ideologia la sovrapposizione devastante per completamente deresponsabilizzante con conseguenze decisamente gravi e per quanto grazie molto preoccupante
Grazie Geppi io per la conclusione vorrei che Massimiliano se è possibile desse un farà decisivo giudizi a valutarne sull'attualità sulla situazione presente
Con l'occhio anche rivolto al sud
Abbiamo parlato dopo cioè al nord noi per più di un secolo tra piani emergenza
Partecipazioni statali commissario straordinari ma sono affluiti al Sud rapportati all'Euro migliaia di miliardi
E la situazione è immobile il assunto sotto molti aspetti che che ne dica certa stampa appare immobile rispetto
Le conclusioni dalla Commissione è salito del mille novecento mille novecentouno sono le stesse dalla Commissione Scalfaro e cioè la stessa assenza di stato di pubblico anche qui proprio per mancanza di uno spirito riformatore
Allora io vorrei che tu chiudersi sul presente se c'è speranza entro tre anni che possa accadere qualcosa ma
Concentrandosi proprio da uomo anche del Mezzogiorno sul Sud ma volevo rendere sono già insolubile in questo momento
L'esatto contrario della del del riformismo la metropoli mi spiego
Nel sud resistono
Tutti dinamiche post unitarie sono il trasformismo il clientelismo
La liberalizzazione dei processi decisionali e anche la mancata trasformazione non la metto così che il Risorgimento in grande rivoluzione in grande rivoluzione nazionali
Il sud in questo momento è popolato da cacicchi
Vedi Emiliano in Puglia e di De Luca in Campania
La vedi anche i casi calabrese e siciliani e siciliano
In cui tutti indizi che ci siamo portati dietro dall'IMI dalla dalla dalla definizione del processo unitario mille ottocentosessanta sessantuno ci sono tutti i sopravvissuti e si sono riverberare ti a parte una breve pausa
Dalla dal dall'istituzione delle Regioni nel mille novecentosettanta in poi
Sì sono riverberata in quanto è cambiato quando e qui trovi introduco l'elemento finale e su questo vorrei chiudere
Sul sul sulle dinamiche che hanno trasformato il processo riformatore degli anni settanta e in parte anche in parte minima anche ottanta in vero e proprio processo contro riformatore
E che sono dei torrioni gravemente maggioritarie che andrà che noi abbiamo impresso alla democrazia italiana democrazia italiana era nata come una democrazia proporzionale
E qui dico l'ultima cosa e e chiudo davvero se lei vogliamo che riporta vogliono seduzione vogliamo riportare la gente a votare se noi vogliamo che ritorni la partecipazione è necessario che ritornino i partiti politici sono di dire una cosa che non piaceva molto
A accetti alla e notavamo Titano dalla consigliera non ci chiamiamo Partito radicale va bene esemplare quanto cinque minuti dopo e allora allora non si è ancora allora e al conosciamo quell'incanto esatto esatto allora il padre e la completò le controriforme degli anni novanta
Che hanno impresso a questa grave intrusione maggioritaria ad una democrazia nata come democrazia proporzionale
Hanno ridotto i partiti album comitati elettorali io credo che l'unico partito che ancora faccia i suoi congressi lei Kolarov mentre con sia proprio no sia proprio il Partito Radicale
Questo questo questo elemento all'elemento della della della della dilatazione del tempo
Per il momento congressuale per il fatto che i partiti riuniscano i propri militanti i propri dirigenti una volta ogni tre quattro anni e anche il segno profondo grazie all'azione della nostra democrazia
Grazie io questo un discorso che ci appassiona
E magari riprenderemo perché c'è tutto il tema del posto densi ero della video politica che in qualche modo ha allontanato
Una analisi di un grande studioso della comunicazione
è riuscita a dimostrare che da quando proliferano i soci al sta diminuendo il sostegno la massa elettorale cioè considerevolmente quindi si è sviluppata un'altra politica
Che ovviamente non fa il bene del riformismo le abbiamo attraversato così un po'lunghi periodi ci siamo un po'dilungati anche come tempo ma abbiamo visto come questo pensiero riformista è stato innovativo nei primi anni trenta di vita repubblicana poi paralizzante
Ed autoreferenziale e nelle ultime battute è comparsa anche come dire una riattualizzazione della forma partito per dar corpo
Alle idee riformiste e cercare appunto una ripresa tentare una ripresa di una autentica partecipazione democratica per una Democrazia che sia degna di questo nome io ringrazio Massimiliano Amato ringrazio Geppi Ripa
Un ringraziamento a Barbara Ruggiero la collega che ci ha seguito
Dalla regia e avremmo il modo di riaffrontare magari insieme i temi che riguardano il nostro presente la nostra contemporaneità politica e nonna grazie a tutti
I telespettatori che ci hanno seguito