Presentazione del libro-intervista “Gli italiani e i rischi naturali. Perché la prevenzione ci può salvare” di Nello Musumeci

Venuti qui in questa magnifica sala del Senato della Repubblica
E siamo qui stamattina per presentare confrontarci su un libero
Del ministro per la Protezione civile alle politiche del mare Nello Musumeci benvenuto minuto però che è una lunga intervista
Realizzata con il collega giornalista Giuseppe Caporale dal titolo gli italiani e i rischi naturali perché la prevenzione ci può salvare
E lo vedrete nel corso di questa spera che passeremo insieme prevenzione e davvero la parola chiave non soltanto del libro ma anche dell'azione di governo
Del ministro Musumeci e della compagine guidata da Giorgia Meloni
Allora visto che siamo qui in senato prima di cominciare la presentazione vera e propria del libero io chiamerei terrà un saluto il presidente del senato Ignazio La Russa prego il Presidente
La ringrazio dottoressa Perrone ringrazio
Naturalmente il l'intervistatore Giuseppe Caporale ma consentitemi di rivolgere non solo un saluto ma un abbraccio fraterno a Nello Musumeci che conosco sin da quando
Giovanissimo
Assumeva su di sé responsabilità
E norme io lo conoscevo già da un bel po'prima andando in un momento difficile della vita del Paese a guidare una provincia importante come la Provincia di Catania e da lì
Che si muove la capacità di Nello Musumeci di essere contemporaneamente
Un uomo di cultura un uomo di azione ma soprattutto un uomo delle istituzioni e anche in questo lavoro in questa intervista ha dimostrato la sua natura nuovo di azione un uomo di cultura ma soprattutto un uomo che sa che quando deve incarnare una istituzione lo deve fare con il massimo rigore con la lucidità che lo contraddistingue e con l'onestà intellettuale che emerge anche dalla lettura di questo di questo libro non tocca a me illustrare quello che c'è scritto leggetelo si legge come comun articolo di giornale dico solo che c'è anche una fase storica
E ci spiega e ci racconta dove nasce la Protezione civile all'inizio e soprattutto riferita ai fatti sismici nasce rifatti con il grande terremoto di Reggio e Messina poi durante il ventennio soprattutto per contrastare i bombardamenti e nel verso la fine della della guerra insieme alla unione fa Lupa protezione antiaerea credo che si chiamasse e poi in epoca più recente allargando al massimo i compiti e le funzioni come prescrive una norma di pochi anni fa del ventidue mi pare che le mie del due mila ventidue del due mila e mille
E il reggente comunque le fa diciotto l'ultima il diciotto l'ultima il diciotto in cui vengono delineati i compiti gravosi della Protezione civile che non solo solo
Preventivi ma anche di ricostruzione è una evoluzione che ha avuto la Protezione civile e che in Italia è stata ben capita tant'è che oggi la Protezione civile italiana emerge anche da questo libero e tra le migliori al mondo impresa ad esempio incerto
Se parlo dell'inizio del libro non posso trascurare che con alcune verso la parte finale Nello Musumeci ci segnala una pericolosa ancora carenza ed è quella del rischio della assuefazione di fronte agli Albert di fronte al per il collo certo la Protezione civile lancia allarmi prima cerca di prevenire perché c'è bisogno sembra che collaborino istituzioni e popolazione la gente con loro comportamento più corretto o per lo meno con la capacità di ascolto dei pericoli che possono arrivare
Ancora non c'è questa piena comprensione del rischio e della necessità di adeguarsi agli Alberto che arrivano quando la Protezione civile ha motivo di sospettare che possa esserci l'imminenza di un danno questo libro aiuta anche a farci capire questo e quindi a fare assumere una maggiore consapevolezza
Alle persone a tutte le persone alle quali era rivolto io mi fermerei qui non tocca a metri lunga armeni
Ma tocca a me dire che la perdurante antica amicizia Connell otto l'ho chiamato nel Pruzzo venendo qui come lo chiamava a mio padre a cui lui ha sempre dimostrando grande grande affetto che il padre era senatore della Repubblica
E dirigente dello stesso partito di Di Lello e quindi per me l'ha Miccichè alla conoscenza nelle una prosecuzione da chi fa pipì aree un motivo non solo di di vanto ma anche di Vera continuità di una storia comune grazie nella
Grazie al Presidente
L'artista ed effettivamente questo libero
è il giorno libero che unisce il rigore e Citto il presidente la Russa la lucidità e l'onestà intellettuale del ministro Musumeci con la competenza l'esperienza sul campo
Di Giuseppe Caporale che è un giornalista che si sempre distinto per le sue inchieste sull'a cura del territorio sulle distorsioni che hanno accompagnato in questo Paese la cura del territorio
E quindi è veramente un'unione di saperi Fertile ed è un'unione di saperi questo lo dico perché chi non ha letto il libro deve essere invogliato a leggerlo
è migliore di saperi che sfocia in un racconto semplice
Questo è un libro che parla più livelli un livello è che a quello degli addetti ai lavori capaci naturalmente di intendere i diversi messaggi lanciati nel libro e che parla anche però
A tutti i cittadini a tutti gli abitanti del nostro territorio magnifico e fragile
Giuseppe qui abbiamo anche i capi dipartimento ricordiamolo perché lavorò che racconta il ministro ha anche un lavoro corale qui abbiamo Luigi Ferrara di Casa Italia abbiamo
E Fabio Ciciliano capo dipartimento della Protezione civile abbiamo i commissari Castelli e Legnini
Insomma abbiamo un benvenuto che lavora per la sicurezza del nostro territorio mi ha molto colpito che nell'introduzione al libro Giuseppe tu scrivi
Proprio all'inizio la priorità esco bermuda non è figlia dei pregiudizi mette a nudo i nostri limiti le nostre mancanze ai nostri errori eppure quando si rivela la verità diventa pietra fondativa della ricostruzione delle nostre vite personali e collettive
E tu definisci questa intervista un intervista verità
è veramente molto interessante perché e com'è nata l'idea di raccontare questa verità
Allora è un libro verità perché in qualche modo e pieno di verità scomode no e la verità come come dicevo nella nella premessa ovviamente purtroppo è sempre scomoda è un libro che mette sotto la lente di ingrandimento i comportamenti di questi anni di degli anni che abbiamo alle spalle crea in qualche modo istituisce una pietra fondativa che e la cultura del rischio
Da questo libro si può secondo me ripartire per una per una cultura nuova del rischio e l'idea è nata da un da un condivisione di un'urgenza questo Paese sotto
Una fortissima pressione di continui rischi naturali molte che si sono poi moltiplicati nell'ultimo periodo con con la tropicalizzazione quindi siamo costantemente giornalmente quotidianamente
Sotto pressione c'è bisogno non solo come libro spiega ampiamente del dell'intervento dello Stato c'è bisogno non solo di un maggiore intervento del territorio che come di di spiegherà poi il ministro del libero
Ci sono tante cose che non hanno funzionato nel passato ma c'è bisogno anche soprattutto del ruolo dei cittadini cittadino un possono qui essere un soggetto passivo questa è un'altra verità scomoda del libro
Non possono solo aspettare un intervento ma possono prima partecipare al al all'evoluzione della prevenzione
Un caso sotto gli occhi di tutti peraltro riportato forse in maniera diciamo col poco sottolineata dal dal dal dalle cronache riguarda ad esempio esercitazioni Campi Flegrei
Ci fu una prima esercitazione richiesto dalla polizia civile quest'estate e nella città di idee di Pozzuoli ci furono nuove adesioni
La polizia civile insistito e adesso tre giorni fa ce ne sono state mille cinquecento ecco questa è cultura della prevenzione queste la pietra miliare perché quelle mille cinquecento persone hanno capito che bisogna partecipare che non che la sicurezza non è solo un problema degli altri questo secondo me è il senso dell'impero
Grazie Giuseppe effettivamente un senso che emerge praticamente in ogni pagina
Ministro arriviamo a lei anche perché il in questo senso di emergenza costante di cui parla parlava Giuseppe questa pressione
Che ha una pressione dei rischi naturali sui nostri territori
Voi l'avete vissuta come Governo praticamente appena insediati appena insediati abbiamo avuto l'alluvione di Ischia dopo qualche mese nel maggio del due mila e ventitré abbiamo avuto la tragedia dell'Emilia Romagna di alcune zone della Toscana delle Marche
Che hanno di nuovo mostrato non soltanto all'Italia ma all'Europa e al mondo quanto è fragile l'Italia
Partiamo da lì
Proprio dal dalle alluvioni e da che cosa è accaduto in Emilia Romagna che cosa rappresenta anche oggi l'Emilia Romagna come lezione per tutti
Se lei mi consente prima di rispondere alla sua domanda ho il dovere ma anche il piacere di rivolgere alcuni ringraziamenti
Intanto al Presidente del Senato
Presidente La Russa appartiene al mio patrimonio di affetti come lo era papà suo lo ha voluto ricordare
Mi ha concesso il cioè concesso l'onore di questa Sala prestigiosissima per una chiacchierata sul libro-intervista
Saluto e ringrazio i capi dipartimento che sono stati già da lei ricordati
Con i quali ogni giorno affrontiamo le fatti che di un processo assai difficile e complicato nel contesto in cui
Sul si svolge
Vorrei salutare ringraziare le signore e i signori a qualunque titolo qui presenti
Presumo per
Anche per l'affetto verso la mia persona ma voglio augurarmi soprattutto per l'interesse verso il tema legato ai rischi naturali in Italia
Quindi al ruolo che la Protezione civile da una parte e Casa Italia dall'altra sono chiamati a svolgere saluto e ringrazio i colleghi della stampa
Naturalmente la dottoressa Perrone del Sole ventiquattro Ore
Che si occupa da anni ormai di questi temi il dottore Caporale che hanno avuto la cortesia e la pazienza
Di condurre questa lunga intervista lunga nel tempo naturalmente nelle ore ad essa dedicate ma si condensa in credo un centinaio di un centinaio di pagine in un libretto Sammy Giuseppe ecco che anche un tascabile quindi
Facilmente qui non lo abbiamo vi debbo dire che era stato già immaginato
Io ne avevo dieci copie ma le ho dovuto regalarle uno anche all'amico Miozzo
A alle spalle una storia di protezione civile
E però
Domani abbiamo concordato ne compriamo altri venti copie per tenerle in ufficio
Perché ogni volta insomma sembra di cattivo gusto parlare di un libro che poi non c'è
Arrivo subito alla sua alla sua domanda non abbiamo avuto neanche il tempo di i insedi Arci
Perché
Perché nostro insediamento è avvenuto in autunno
E l'autunno è l'inverno sono nel calendario della protezione civile immensi maggiormente a rischio
Era questa una pia illusione
Ci siamo accorti che anche l'estate diventa un incubo
Perché in Italia se non piove e calamità
Se piove e calamità
Questo venti anni fa forse non si percepiva perché il cambiamento climatico non aveva ancora manifestato tutti i suoi effetti devastanti
E lo ha fatto
Ce ne stiamo accorgendo in questi ultimi in questi ultimi anni la fragilità del territorio era nota soprattutto in Emilia Romagna
Dove le calamità dicono le cronache della storia quelle serie si ricordano già nel mille ottocento quaranta
Otto
E poi di solito ogni due-tre anni l'Emilia Romagna e investita da seri eventi estremi che hanno tormentato e continua a tormentare la vita degli abitanti
La vita di una comunità alla quale forse non è stata sempre detta la verità
Perché
Una comunità dico io può decidere di convivere con il rischio purché sia una convivenza vigile io vivo
Ai piedi dell'Etna
So di essere in un territorio a rischio
A rischio sismico
Risiko vulcanico
Sì ho consapevolezza
Dei rischi ai quali sono esposto posso condurre una vita Serena
Se un abitante di un territorio a rischio non alla consapevolezza della vulnerabilità del suolo in cui ha scelto di vivere
è di far vivere la propria famiglia diventa assai più vulnerabili ecco agli abitanti dell'Emilia Romagna e mancata nel corso di cento anni vorrei dire ecco per allontanare ogni il rischio di ogni polemica e mancata la a campagna della verità
Tant'è vero che in quella regione ma non solo in quella molte case sono state costruite a ridosso degli alvei dei fiumi
E le aste fluviali come si sa sono le quelle componenti del territorio maggiormente maggiormente a rischio
Abbiamo avuto il tempo di potere avviare lo stato di emergenza e adesso è in corso lo stato di ricostruzione stessa cosa abbiamo fatto con l'Italia centrale
Che il cratere più
Diffuso più vasto
Con l'opera di ricostruzione affidata al senatore Castelli
Lo stesso abbiamo fatto con Ischia perché alcuni giorni dopo il nostro insediamento si è determinata la tragica alluvione di Casamicciola
E lì l'opera di ricostruzione è affidata al commissario Legnini naturalmente ringrazio tutti e due per la presenza qui
Cosa voglio dire voglio dire dottoressa che
Questo libro intervista nasce come ricordava bene l'amico Caporale nasce dalla esigenze di dire che la protezione civile non è nella sua complessità come più volte abbiamo discusso con il capo dipartimento Ciciliano
Medie spesso voglia di dire siciliano
Lo sai se dovessi sbagliare non è una mancanza di rispetto ma l'affinità fonetica mi porta molto spesso a dire siciliano invece che Ciciliano
Ed è l'obiettivo e quello di spiegare che la protezione civile non è soltanto intervento nell'emergenza
E soprattutto prevenzione
Guardate io guardando
E indagando fra internet ho trovato un filmato di Zamberletti
Se molto eccitato all'europarlamentare parlamentare di il indiscussa capacità
Un signore d'altri tempi
Con la passione per la Protezione civile in questa intervista del due mila e diciotto
Lasciata a Roma in presenza dei vertici del Dipartimento di Protezione civile
Zamberletti dice
Quasi come monito
Rivolgendoci all'allora capo dipartimento
Vedi caro Angelo era allora il dottore Angelo Borrelli
La vera funzione della protezione civile
Non è arrivare in fretta col soccorso e tirar fuori i morti dalle macerie
O cercare di salvare quelli che si trovano sotto le macerie
Tutta una politica di prevenzione e di previsione che beve accompagnare la vita di una comunità
Ecco questo è il testamento spirituale io lo definisco del fondatore della protezione civile
Inutile negarlo
La Protezione civile ha quarant'anni quarantadue anni ha compiuto
Formalmente è nata e normativamente nel mille novecentottantadue
Ebbe
In questi quarant'anni
Si è lavorato
Per raggiungere il massimo della efficienza nella gestione dell'emergenza
Ed è una leadership internazionale che tutti riconoscono
Ma è stata paura ossa mente e colpevolmente trascurata la redenzione
Pensate che in Italia non esisti concretamente una norma che stabilisca a chi spetta la compila prevenzione
In maniera
Definita e chiara soltanto accenni peraltro ha più amministrazioni il che rende ancora più confuso Fosco il quadro normativo
Inutile discutere
Prima dell'emergenza
C'è la capacità e la possibilità di studiare il territorio di coglierne le vulnerabilità e di lavorare
Per ridurre il rischio perché il rischio zero non esiste in nessuna parte d'Italia
Ecco perché l'Emilia Romagna paga come tante altre regioni non solo la vulnerabilità vulnerabilità del mutare la sua consistenza geologica
Ma paga anche a questa mancata cultura della prevenzione che moltiplicato per tutte le regioni
Le dà l'idea di quanto il popolo italiano non abbia assolutamente la prevenzione la
Propensione verso la prevenzione guardi è un fatto io dicono una parata qualcuno la definisce una tara antropologica no a me fare il versante parlare di Tara antropologica anche se uno studio su Sebastiano Aglianò
Definiva noi siciliani
Portatori di una tara antropologica per l'eccessivo trasformismo caro Presidente che caratterizzerebbe
Mi verrebbe da dire caratterizza il il nostro modo di essere ma credo che
No personalmente grazie a Dio non ci appartiene
Ma debbo dire che la storia dei popoli meridionali essenzialmente caratterizzata da un eccesso di di trasformismo ecco c'è una sorta di Taranto Polo oggi ve lo dico è un limite culturale
Noi italiani piangiamo di fronte alle vittime di una calamità partecipiamo
Proviamo un sentimento davvero di dolore
Finiti i funerali apriamo nella nostra mente il cantiere della rimozione
Rimuoviamo
Quello che è accaduto del resto centoventi mila morti nel Novecento
Ci sono stati in Italia per calamità naturali dovremmo essere il paese della prevenzione per eccellenza siamo tutto tranne che il paese della prevenzione
Ecco ministro aggiungono un particolare che lei chiarisse deliberano
Ha citato il cambiamento climatico è una delle accuse che vengono mosse alla destra e negare il cambiamento climatico cosa che lei ovviamente non fa avvertendo però che il cambiamento climatico spessa diventa un alibi ecco un alibi per la mancata prevenzione un alibi per chi
E perché e l'Italia è sempre stato un territorio a rischio
C'è chi sostiene che i cambiamenti climatici
Abbiano o corsi e ricorsi pluri secolari ogni quattro cinque secoli io non mi sono mai addentrato su questo terreno che ritengo non solo insidioso politicamente
Ma anche estraneo alla mia formazione culturale io credo di essere a modo mio ambientalista
E credo di non essere un nemico dell'ambiente ecco c'è una cultura italiana cosiddetta ambientalista che ritiene l'uomo nemico dell'ambiente
La mia formazione politica mi porta a dire che l'uomo è una componente dell'ambiente
E non è un nemico dell'ambiente
Lo sforzo che la politica deve compiere nella crogiuolo della sintesi è quello di riuscire a rendere compatibile l'ambiente con la funzione dell'uomo è sempre stato così
Io che vengo dalla campagna dalla profonda provincia siciliana posso dirvi che i terreni più esposti alle alluvioni alle frane sono quelli abbandonati
Cioè quelli dove il contadino non si vede più da quaranta cinquant'anni
Il contadino che per neutralizzare le pendenze eccessive dei versanti dei terreni utilizzata i muri
E non utilizzava i muri in cemento ma i muri a secco proprio perché l'acqua
Potesse trovare una possibilità di sfogo quindi spie Travaglio suolo togliere dalle ingombranti pietre e quelle più grosse ma anche quelle più piccole le metteva dietro
Formavano la cosiddetta cassa
Le pietre più grosse faceva utilizzava per il muro non c'è terreno più debole di quello che non è presenziato dall'uomo certo
Occorre trovare la necessaria responsabilità e il punto di equilibrio dell'uomo con il contesto in cui vive ora
La cambiamento climatico degli ultimi vent'anni ma durerà ancora per tanto tempo e molto spesso diventa un alibi
Dar date dai servizi televisivi cosa dice la gente a ma qui tant'acqua non si era mai vista
Perché nessuno ha raccontato a quelle persone che due trecento anni fa
Le alluvioni si ripetevano colonne
Pericolosa frequenza su quello stesso territorio non può essere un alibi di cambiamento climatico si sapeva che quel territorio era già vulnerabile
Noi siamo ambientalisti parlo della mia cultura politica della comunità
Di destra e non lo siamo mai verrebbe facile fare alcuni richiami il storici ma sarebbero impropri mi basta dire un solo esempio
Per neutralizzare il cambiamento climatico
I governi precedenti di sinistra
Hanno voluto giustamente
Il piano nazionale per l'adattamento al cambiamento climatico perché non è il clima che si può adattare all'uomo e l'uomo che si deve adattare al cambiamento del clima
Ebbene il piano era stato deliberato
Nel due mila e sedici
Due mila e diciassette niente diciotto niente diciannove niente venti niente ventuno niente ventidue si vota e il programma della mia forza politica prevedeva a pagina venticinque
La adozione del piano del cambiamento climatico e la sua attuazione e è una banalità è una abilità di calendario chiamata la come volete ma il primo obiettivo del presidente Meloni è stato il cambiamento climatico
Come si può accusare una forza politica di essere negazionista se nel suo programma rivolto agli elettori pone al primo punto il l'obiettivo del cambiamento climatico
Non può essere ripeto un alibi
Il cambiamento climatico non è né di destra né di sinistra
è un problema con quale dobbiamo necessariamente fare i conti e che non possiamo assolutamente evitare perché giorno dopo giorno ingombre sulle nostre vite sulla qualità
Della nostra esistenza in questa parte delle pianeta
Io credo che ci vorrà lo sforzo di tutte le forze politiche per trovare il giusto equilibrio la necessaria strategia per mitica mitigare gli affetti di un cambiamento climatico che ormai abbiamo imparato a conoscere lunghi periodi di siccità
Brevi ma intensi periodi di pioggia
Se tutto il nostro sistema idraulico in Italia quello rurale e quello urbano è stato immaginato per assorbire trecento millimetri d'acqua in dodici mesi
E chiaro
Che quel sistema idraulico non può assorbire trecento man
In metri d'acqua in una notte
E quindi come noterete bisognerà cambiare l'approccio ingegneristico
Verso questa pianificazione e che da almeno cento anni accompagna i processi di urbanizzazione dei nostri centri abitati è un problema serio al di là di questo governo negli anni futuri
Tutti dovranno e dovremo fare i conti con un processo che mette a serio rischio la esistenza di quello che l'uomo ha costruito
Inoltre due trecento anni è chiaro che quello che ha costruito negli ultimi anni
Non riguarda solo gli eventi meteo cioè quelli direttamente coinvolgente il cambiamento climatico perché c'è un tema del quale poco si parla che il rischio terremoti
Rischio terremoti non guarda il calendario non guarda il lo stato di allerta
Il terremoto è molto più cinico
Colpisce al di là delle dei cicli storici e purtroppo noi siamo abituati quando Pagni siamo alle che la vita alla alla frana e all'alluvione
Ma non pensiamo che il sessanta per cento del territorio italiano e soggetto a rischio terremoti e ce ne accorgiamo quando purtroppo il terremoto arriva e quando arriva
Implacabile e inesorabile i numeri sono impressionanti negli ultimi centocinquant'anni treno passa i terremoti disastrosi e una novantina di SISMI minori però su questo punto ministro le chiedo
Sgombrato il campo dalla fatto che siamo non siamo i paesi più esposti al Monte ai Paesi più esposti al mondo c'è il Giappone per esempio ci sono altri casi è vero verissimo quello che dicevate prima non abbiamo saputo sviluppare una cultura del rischio adeguata ma come si convive con il rischio terremoto che per definizione è imprevedibile e come ci aiutano le comunità a costruire una cultura del rischio per i terremoti
Ovviamente voi parlate nel libro non abbiamo avuto anni di super bonus e sisma bonus ci hanno aiutato nella presentazione con la riqualificazione degli edifici
è una domanda alla quale non vorrei rispondere
Se penso soprattutto alla realtà urbanistica e quindi al costruito di molte aree della Sicilia
E non solo dalla Sicilia ma anche della catena degli Appennini Benessia
L'amico Castelli
Noi abbiamo un patrimonio abitativo assai vulnerabile
Al rischio sismico
E l'intervento dell'uomo e molto ma molto relativo
Molto limitato
è una mia considerazione io premetto che sono un un uomo politico innamorato della materia della protezione civile ma io nella mia vita profana ho fatto il bancario quindi mi sono occupato di altre cose
E chiedo scusa quindi se in platea dovessero i tecnici e gli ingegneri gli architetti geologi
Ascoltare le mie banalità ma la politica anche il compito di rendere popolare persino banale concetti che appartengono alla comunità scientifica e accademica
Come si fa ad evitare il rischio terremoti non si può evita
Io parlo con assoluta franchezza e con la stessa franchezza i tempi aggiunta al collega Caporale durante la nostra
Chiacchierata
Dovremmo abbattere
Una buona metà del patrimonio costruito
Impossibile
Conviverci
Significa avere conoscenza del rischio
Che è una cosa diversa perdonatemi dal pericolo
Perché
Il pericolo
Di una
Di un terremoto nel deserto e assai relativo
Non fa danni
Se il pericolo terremoto
Si registra in un'area fortemente antropizzata
Determina un rischio
Perché ci vive
E per quello per il bene che c'è su quel territorio quindi ci sono due concetti diversi del rischio e pericolo
Noi in Italia abbiamo il pericolo e il rischio
Ora è mancata una cultura antisismica
Pensate che soltanto negli anni alla fine degli anni Settanta in alcuni centri italiani si cominciò a immaginare
Il applicazione della norma antisismica
E siccome poneva dei problemi
Delle limitazioni è anche dei costi superiori alle costruzioni cosiddette ordinarie
In alcune città anche nella mia
Sì riuscì a tirare avanti fino al mille novecentottanta
Per potere poi prevede
L'applicazione della norma antisismica perché i costruttori volevano fare orecchi da mercante
Risultato ci sono città con costruzioni in cemento armato non adeguate interi quartieri non adeguate a rischio perché mi hanno spiegato gli esperti quando ero ragazzo che non basta che un edificio sia costruito in cemento armato
Per poter essere antisismico
Servono alcuni accorgimenti che comportano un onere maggiore ma che non sono stati sempre osservati
Immaginate le casette dei contadini o le case a Candela a due tre piani nei piccoli comuni costruite in muratura alla fine dell'Ottocento o ai primi del Novecento
Io per non sbagliare o co-sponsor del tutto una un un edificio
A
Due piani a due elevazioni ecco in muratura
Negli anni Trenta dal trentaquattro ma non perché io sia nostalgico perché è capitata questa questa questa questo edificio allora per gli impiegati dello Stato che poi venne convertito ecco lì le mura hanno ottanta centimetri di spessore
E mi dicono non ho chiesto l'ingegnere suo Codato ma mi dicono che potrebbe essere un edificio statico dal punto di vista sismico un edificio quasi sicuro essendo a un piano e mezzo
Non andrei mai ad abitare in un palazzo al decimo quindicesimo ventesimo piano
In una città come la mia ma naturalmente si tratta di diverse sensibilità quello che è importante dire e quindi torno subito la domanda e che occorre lavorare con grande rigore
Il bonus il sisma bonus
Era una straordinaria opportunità per rendere le abitazioni meno esposte a rischio sismico cioè maggiormente capaci di resistere alle sollecitazioni
Sì sì mi che
Abbiamo capito che il denaro veniva utilizzato per il cappotto
Sulla sul prospetto della casa e non per renderlo antisismico con adeguati interventi strutturali non mi sorprende perché questo dimostra come noi italiani non siamo fatti per la prevenzione
Basterebbe ricordare quello che è accaduto sui Campi Flegrei infatti le aveva fatto abbia questa domanda perché mi fa questa domanda io le do una risposta di tre minuti perché è un tema che ha mi ha particolarmente sorpreso e che ha sorpreso anche i nostri collaboratori
Della Protezione Civile dica lascia l'attività intanto perché abbia visto impegnati moltissimo negli ultimi mesi tutta la situazione l'area dei Campi Flegrei ma poi perché dagli nove che ricordava quello dei partecipanti all'esercitazione che ricordava Giuseppe siamo passati sabato scorso a finalmente un'esercitazione che è stato l'esercitazione vera
Ci racconta che cosa è successo nel frattempo
Sui campi frequentando i fedeli sono un vulcano ed io l'ho saputo soltanto qualche anno fa
Ero convinto che fossero
Dei campi con particolari fenomeni eruttivi
Di piccoli crateri che emettono gas e quindi in costante ebollizione uso un linguaggio per farmi capire da i non addetti ai lavori
Macché incandescente dei sono o multano
Fra i più pericolosi al mondo
E io ho chiesto ma scusa
Qualcosa o lei non è i Campi Flegrei e il Vesuvio
Perché il vulcano Campi Flegrei non è a forma di cono
E ai piedi del Vesuvio mai pianeggiante
Ecco perché inganna
E su questo vulcano pianeggiante
Oggi vivono cinquecento mila persone
Ho fatto un calcolo
Fra quante persone vi si erano insediate nel mille novecentocinquantuno quindi prima del boom
Economico e quindi dell'espansione urbanistica assai disordinata e spesso abusiva
E quanti abitanti o oggi siamo quattrocentonovantotto mila
Nel mille novecentocinquantuno era meno della metà
La popolazione insediata
Cosa bisognava fare
Bisognava meglio disciplinare
Lo sviluppo urbanistico in quell'area
Dove invece con la speculazione edilizia si è costruita a più non posso
Con grande senso di irresponsabilità perché i tecnici sapevano che in quella zona convivevano e convivono Trail rischi non uno tre il rischio vulcanico
Il rischio sismico e il rischio Dradi sismico
Questo movimento insolito della terra o nel verso la parte superiore o verso la parte inferiore cioè ossia alza la terra il suolo terrestre o si abbassa
Compromettendo la stabilità di quanto costruito e soprattutto la funzione dei servizi
A fronte di questa realtà cosa poteva fare lo Stato noi siamo stati investiti del problema nel settembre del due mila e denti tre
Una delegazione di sindaci Pompei che Pozzuoli Bacoli e Napoli chiede di parlare col ministro della Protezione CIPE la Protezione civile
E dire guardi la terra è tornata a tremare da noi a scusate la prima volta no tremava ai tempi di mio padre però ora siamo preoccupati perché il tremolo si fa sempre più insistente
Cosa poteva fare il governo
Se non accendere un riflettore un grosso deflettore sui Campi Flegrei lo abbiamo fatto certamente abbiamo adottato due decreti legge abbiamo stanziato mezzo miliardo di euro dello spaccio di pochi mesi
Ma non puoi pianificare una zona così un are così fortemente antropizzata
La prima cosa da fare spiegare a cinquecento mila persone quali sono in pericolo a cui vanno incontro non se ne poteva assolutamente parlare
Vietato parlare di pericolo e parlare il rischio assolutamente l'unica domanda che si faceva man mano che passavano i mesi era lo Stato cosa ci dà per mettere in sicurezza il territorio lo Stato non può intervenire per mettere in sicurezza il patrimonio abitativo privato
Ci vorrebbero sei sette Bilanci interi dello Stato
Per poterlo fare
Che non può intervenire solo su un'area devi farlo ovunque significa dal Trentino Alto Adige a Lampedusa
E allora abbiamo pensato intanto di mettere in sicurezza le infrastrutture pubbliche a cominciare dalle scuole
Chi ha memoria ricorderà la tragedia di San Giuliano di Puglia
Venti ventiquattro venticinque bambini
Rimasti schiacciati dalle macerie di un sisma di una scuola che era dichiarata in zona non sismica
Perché qualcuno aveva abbiamo avuto interesse asta restringere la delimitazione della vulnerabilità dell'aria in buona sostanza adesso sui Campi Flegrei la Protezione civile sta lavorando con grande impegno abbiamo preteso tre
Esercitazioni preteso
Perché le non ci sono mai fatte esercitazioni la gente non doveva sapere
Non dovevamo allarmare
Bisognava dare precedenza al turismo giustamente giustamente le attività economiche vanno salvaguardate
Ma anche il turista e delitto di sapere che assieme alle bellezze straordinarie di quell'area
C'è una concreta un concreto rischio che è un rischio naturalmente lontano e come tutti i rischi non lo tocchi non lo Dori non lo senti non lo vedi
E per questo la gente si rende refrattaria ma il rischio c'è e va spiegato dopodiché possiamo convivere ma il rischio c'è ed è quello che stiamo facendo noi tre esercitazioni in cinque mesi
Affrontando la differenza è anche il muso duro di qualche amministratore il risultato
Abbiamo aperto una breccia dicevo l'altro giorno su un muro di indifferenza e di fatalismo
Da cento persone iscritte all'esercitazione estiva è stato ricordato siamo passati a mille cinquecento non faremo più esercitazione in un anno le faremo l'anno prossimo certo continueremo a farle
Perché siamo convinti che quelle mille cinquecento persone
Per una sana contaminazione arriveranno a cinque mila persone
E se l'anno prossimo parteciperanno tre mila persone
Noi avremmo già accentra cinquanta e cento mila persone trasmesso il messaggio
Di un territorio a rischio che può essere vissuto naturalmente ma con grande consapevolezza esattamente come fanno le comunità ai piedi dell'Etna o in tante altre aree che sono esposti a rischio
Quindi il terremoto
E le azioni sismiche diventano fenomeni da contrastare con una buona prevenzione legata al adeguamento delle case in cui decide di dividere e ad una buona prevenzione non strutturale cioè quella verbale che deve partire lo diceva lei il Giappone delle partite dalle scuole primarie in Giappone la terra e ballerina ogni settimana c'è un sisma
Ma in Giappone i bambini di cinque anni vengono portati nei laboratori di simulazione
E viene spiegato cosa avviene con un sisma ad una determinata
Grado di
Di energie
O a un altro più elevata Energia
E i bambini già sanno a cinque anni che quando c'è il terremoto
Debbono comportarsi don debbono andare all'ascensore non debbono andare sul balcone debbono mettersi sotto un tavolo gli armadi in camera da letto debbono essere predisposte in un certo modo
Tutta una serie di elementi di elementi di cui una popolazione che vive su un terreno a rischio deve essere assolutamente in possesso
Insomma la fatica maggiore lasciatemelo dire andando verso la conclusione
Di questa bella chiacchierata
La fatica maggiore credetemi per la struttura di protezione civile nazionale per le strutture regionali per quelle provinciali e comunali
E soprattutto neutralizzare questo fatalismo che riguarda
Gli amministratori locali e le comunità locali pensate che quasi in mille comuni in Italia non hanno ancora il piano comunale di protezione civile
Quasi mille comuni
Il piano comunale Protezione civile dottoressa il primo strumento di prevenzione che un'amministrazione comunale deve adottare
Perché in caso di sisma all'una alle due di notte alle tre di notte tu non sai a chi devi telefonare
Ma la gente sa come deve comportarsi
E quindi sa dove deve andare in quale area deve ritrovarsi in quale altra aria bisogna allestire in un'ora due ore un ospedale di campo in quale area bisogna ritrovarsi per il copione
Per dire il centro che deve coordinare le prime operazioni i primi interventi
Questo per tornare al tema che
In maniera
Preponderante ecco grava su questa chiacchierata assolutamente leale lontana dal politichese lasciatemelo dire io sono nemico del politicamente corretto
Politicamente corretto cara dottoressa dal mio punto di vista
La ipocrisia diventata metodo è invece al di là del rispetto istituzionale che tutti dobbiamo avere non solo quelli che ricopriamo cariche
Però la politica deve essere un linguaggio di assoluta lealtà e di assoluta chiarezza di verità come si diceva all'inizio torniamo a quello di pagina l'isola felice assoluta anche a parlarne
A ad adoperare questa robaccia di verità anche sul tema della ricostruzione perché è una pagina che in questa finale dobbiamo aprire è una oltre al tema sul quale il fatalismo negli anni ha giocato un ruolo importante la noi possiamo evitare non la persona evitare no
Due parole le ricostruzioni in Italia come sa bene nemico Castelli ha come sa anche il capo dipartimento Ferrara
Costano troppo e durano allungo
Ne parlavo ieri sera e col capo di gabinetto tutto Rigillo
Ricostruire una zona colpite da una calamità
Può impegnare anche trenta quarant'anni
L'attività dello Stato
E accaduto
In provincia di Trapani
Nella Valle del Belice
Non c'è un termine per chiudere una fase di ricostruzione
Che è molto complicata
Non solo per l'impegno finanziario
Ma anche per il rapporto che bisogna instaurare con gli amministratori locali
Con la regione interessata perché il commissario nominato per la ricostruzione
Come primi interlocutoria i rappresentanti istituzionali
E poi non può rifiutare il confronto con gli stessi cittadini
Naturalmente non tutti sono disposti ad accettare alcune regole quali sono le più importanti
Voglio la casa com'era e dov'era
Dottore
Lei glielo deve dire a Roma
Se parlassi in siciliano forse non mi capita est
Ce la deve a chiedere la sua Roma
Volti a casa
Presidente russo forse l'unico che mi può
Fra i pochi che mi può capire volte Agasa com'era è un'idea
La signora è qui
C'è una faglia
Una faglia attiva
Non mi interessa niente
Ma in Anna Casati cerca e i lavori di oca
Capitato a me col sisma de la zona etnea Zafferana Acireale ecco per dirvene una
Com'era e dov'era non si può più ricostruire in maniera assoluta
Bisogna esaminare casa per caso per caso
E in alcune realtà bisogna decidere dolorosamente di delocalizzare
Ed è un impatto che giorno dopo giorno affrontano i commissari nominati dal governo due dei quali sono qui presenti
Perché non serve ricostruire una casa in una zona che esposta al sisma o che esposta alle alluvioni bisogna allontanarsi in alcuni casi un chilometro
In altri casi come è successo colpevolmente in Sicilia tredici chilometri
è accaduto a Gibellina
Una comunità interamente distrutta
E senza che ve ne fosse necessità vedo c'è anche il presidente dell'INGV
Presidente Bongiorno scusi non l'avevo vista all'inizio fa piacere che lei sia
Qui con noi ecco perché
Oggi ricostruire comporta una serie di regole che mancano
Finalmente questo governo ha voluto redigere un codice per la ricostruzione
Con fatica abbiamo
Ci siamo confrontati con i vari soggetti interessati il Codice e già all'esame del Parlamento
Finalmente approvato il codice significa che in Italia le ricostruzioni avranno tempi certi e procedure snelle
Le risorse diventano un grosso problema lo sono ora lo erano nel passato lo saranno ancora di più domani l'ho detto e lo ripeto lo Stato
Non ha più le risorse per potere fronteggiare ovunque e per tutti le opere di ricostruzione
Bisogna fare quello che si fa in molte altre parti del mondo
Il cittadino deve assumersi la sua responsabilità
Se tu cittadino in una zona sismica in una zona alluvionale
Fai parte della società
Devi fare la tua parte
Sottoscrivi una polizza assicurativa
Perché la casa è un bene prioritario
E in caso di necessità lo Stato ti verrà incontro per la parte di cui si farà carico quindi parliamo di una scelta facoltativa
Ma io credo che gradualmente in dieci quindici anni superata
Superato le remore di carattere culturale potrà diventare come in alcuni Paesi è stato già fatto obbligatorio ma quella sarà una scelta di una classe dirigente che
Non è quella attuale cioè io lo adoro naturalmente alla mia classe dirigente fra dieci anni quindicenne di essere ancora nelle responsabilità del governo ma chiunque assumerà la guida della nazione dovrà fare i conti con una ricostruzione che negli ultimi quarant'anni è costata decine e decine di miliardi
Ricostruire è un costo per lo Stato
Prevenire
è un investimento
E quindi quello che lo Stato risparmia nella ricostruzione può investirlo nella prevenzione
Creando argini creando vasche di laminazione creando infrastrutture adeguate a tutelare attenuare il rischio di quel territorio
Questa è la linea del governo si sta discutendo per carità ancora non si è deciso per quanto riguarda le famiglie mentre per le imprese c'è già una legge e la legge di bilancio due mila ventiquattro lei lo ha scritto più volte sul Sole ventiquattro Ore
Che prevede l'obbligo per le imprese tranne quelle agricole
Non sottoscrivere una polizza assicurativa naturalmente per evitare la tentazione di qualche speculazione il Governo ha istituito un tavolo con le compagnie assicurative perché il loro responsabile il coinvolgimento consentirà di arrivare a delle regole che non debbano appesantire le famiglie e debbono consentire una più vasta pratica delle assicurazioni perché più polizze assicurative si sottoscrivono in Italia meno sarà il costo della singola famiglia però garantire il proprio bene
è una necessità ormai non più rinviabile
Lo Stato non ha più risorse per affrontare le calamità come le abbiamo conosciute
Negli ultimi anni ne sa qualcosa il commissario del Centro ne sa qualcosa il commissario di Ischia ne sa qualcosa il commissario figliuolo anche perché da questa attività ricostruttiva a volte emergono polemiche che non sono per nulla utili
Perché le polemiche servono a distrarre l'attenzione della gente dai problemi reali e per noi la priorità è la prevenzione
Sul territorio in cui hai scelto dividere questa è la missione della protezione civile questa e la missione di casa Italia mi fa dire l'ultima c'è l'ultima l'ultima godiamo
L'ultima cosa me lo fa dire quella far dire ecco
Avevamo cento milioni per la prevenzione antisismica
Ci siamo riuniti col capo dipartimento Protezione civile col capo dipartimento o Casa Italia col capo gabinetto
Cosa facciamo
Abbiamo deciso di destinare i cento milioni
Alle isole minori
Le isole Eolie le isole Egadi
Homes
Le Tremiti tutte le isole dei trentacinque comuni italiani
Perché
Perché lì ci vivono duecentocinquanta mila italiani che sembrano essere di serie B
Nessuno pensa mai
Arrivato il mese di settembre quando facciamo le valigie turn
Diamo
Nel continente io torno da un'isola a un'altra isola nessuno fa caso alla condizione di vita di quelle duecentocinquanta mila persone che restano per tutto l'inverno nelle isolette
A volte non hanno un medico
A volte non hanno un ospedale
Per un infartuato diventa difficile raggiungere una struttura ospedaliere
Per un traumatizzato della strada bisogna aspettare che arrivi l'elicottero
E Ischia ne sa qualcosa
Non sappiamo se quelle scuole sonar anti adeguate al rischio sismico
Non sappiamo se gli approdi sono adeguati ai mezzi di soccorso in caso di necessità bene cento milioni per le isole minori
I sindaci sono rimasti sorpresi
Da questa mole di denaro e vi debbo dire che con un bando che abbiamo presso il pubblico
Sei sette mesi fa hanno aderito hanno partecipato tutti i sindaci interessati ognuna con un progetto
Chi voleva mettere in sicurezza il municipio Killah a scuola chi la struttura ospedaliera dove esiste che il modo di ponente il Molo di Levante
Per dirvi che cosa per dirvi che non basterebbe denaro per poterlo investita nella prevenzione in Italia
Eppure se ci fate caso e non ho difficoltà a dirlo nel dibattito che si è aperto sulla stampa a proposito dello strumento contabile a cui sta lavorando con tanto impegno e pazienza il collega Giorgetti
Di tutto si parla di tutti i settori si parla tranne che della messa in sicurezza del territorio
Fateci caso
Perché anche la stampa e voglio dirlo ha un merito
Del giornale cui lavora dottoressa Perrotta che fra le tante teste il Perrone che fra le tante testate Perrotta e il mio agente assicuratore è anche lei era degna generale dello Stato Andrea averlo parlavamo del bilancio ecco
Fateci caso apre i telegiornali riprende friggetele degli ultimi tre quattro giorni si parla di sanità giustamente
Si parla di lavoro giustamente si parla di occupazione giustamente si parla di pensioni giustamente ma nessuno che scrive occorrono due miliardi da destinare alla sicurezza del territorio
Perché è un tema tabù
Quali spazi televisivi non solo della RAI Ray servono una rubrica fissa al rischio sismico o a rischio frane o a rischio vulcanico
Meno eccitata uno solo ad esempio eppure da ieri si parla della Liguria
E delle alluvioni in Liguria
Perché fa notizia il morto
Fa notizia l'ansia della vigilia
Non fa notizia la prevenzione
C'è una professoressa napoletana Federico secondo forse ora in pensione Gabriella Gribaudo i su internet indagando la trovate che spiega perché i sindaci non vogliono fare prevenzione
E uno studio psicologico sociologico politico di grande profondità dice la Gabriella grey Baudis
I sindaci non parlano alla gente di prevenzione perché la gente si allontana da quel politico non lo vota più perché la gente dagli amministratori non vuole sentir parlare di pericoli
Sistemare l'avvio di un fiume a babbo morto
Senza ecco quel fiume abbia mai arrecato problemi
Non porta voti non porta consensi perché nessuno se ne accorge
Nota
Ha speso un milione
Per quel fiume quando potevamo sistemare la piazza
La piazza si vede
E nelle piazze si taglia il nastro
Ma se il quell'argine del fiume viene sistemato da quelle sindaco dopo avere prodotto quattro morti e undici feriti e migliaia di lettere di alluvione
Beh quel Sindaco diventa un eroe bravo fatto bene a controllare l'argine non più morti adesso
è uno studiolo davvero profondo
Che vi dà la dimensione di quale sia l'approccio culturale di noi italiani al al rischio dopodiché
Avendo goduto della presenza vostra e vi ringrazio davvero vedo peraltro tanti colleghi senatori e deputati
E avendo goduto del privilegio del presidente del senato che non è un privilegio assai diffuso debbo dire è una rendesse molto raro
Utilizzando un linguaggio figurato
Avendo abusato della vostra cortesia ma nessuno finora ha sbagliato dottoressa assolutamente no veda tutti attenti il mio maestro diceva sembra quando parli al pubblico devi guardare nel volto delle persone
Si accendono una sigaretta e allora si poteva fare
O se comincerà a sbadigliare o se comincerà a parlare tra di loro
Vedi subito smettere o cambi registro cambi il tono della voce introduce un argomento nuovo
Perché altrimenti l'attenzione cala io debbo dire che non ho visto né un telefonino attivato sigarette naturalmente no
Nel è è neanche parlare tra di voi il che significa che ho potuto godere anche della vostra cortesia della dottoressa Carbone
Dottore
Vorrei e meritata la garitta ministero al quale lavora sette grazie a tutti