Presentazione del libro di Francesco Sisci "Tramonto Italiano. Come un Paese si avvia alla disgregazione" (Neri Pozza). Conversazione con l'autore di Giuseppe Rippa

Consuetudine con cui dialoghiamo con Francesco si dice attraverso agenzie radicali Livio
Ci ha portato a riflettere sui temi c'è l'attualità politica nazionale e internazionale il quadro geopolitico il contesto storico-politico ci offre in una cronaca sempre più scheletrica sul piano degli elementi conoscenza che in qualche misura possono essere forniti a un'opinione pubblica tra l'altro il distratta
In qualche misura esposta ad un rischio di marginalità sempre più traumatico
Ma è oggi con Francesco Ceci
Parliamo di una cosa che credo posso anche lui
Essere osservata come un elemento di interesse di questo suo lavoro ultimo uscito per i corridori di nell'ipotesi il libro tramonto italiano come un paese si avvia alla disgregazione
Il titolo potrebbe lasciar trasparire una intenzione
Dico di statistica ma disperata e senza soluzione realtà e ne parlavamo prima che iniziavamo questa conversazione il libro in realtà sottende invece uno spirito altamente positivo cerca di nel libro di impattare enti poco essere suscitato anche all'acquisto attraverso il titolo
Mi impattare sul pubblico affinché sì si renda conto che uno stato delle cose from pare se però è questo il senso del libro metodologicamente viene ricostruito il percorso che ha portato a uno stato di debolezza cioè il perché i nodi sono venuti al pettine perché il Paese si trovi in una condizione che potremmo definire di pre modernità ma nessuno mi fermo qui perché poi voglio accompagnare questa conversazione da alcune incursioni sul sul libro partendo però da che cosa dal fatto che lascio la parola a Francesco si esce affinché ci illustra
Nella ragionamento che sottende il libro che per taluni che lo hanno già recensito è un libro che presenta due fasi una fase di ricostruzione storica è una descrizione di quali sono gli ingredienti
Che sembrano attribuire la parabola di crisi più che favorirne una possibilità di uscita
Sì grazie Villani no effettivamente il metodo credo sia sia importante quello che mi guida in qualche modo un un vecchio
Adagio una vecchia indicazione cinese alla fine si curano le persone come si cura e si governa
Un Paese uno Stato infatti curare governare in Cina annulla stessa hanno la stessa parola
E però proprio per curare con come succede con tutte le malattie prima devi capire che malattia cioè da dove è arrivata e quindi proprio per questo ricostruire e capire come si può guarire
Secondo me il problema dell'Italia e questo ci sono state tre fasi Stella destino politico dell'Italia l'Italia politica non era mai esistita cominciato a insistere dal mille ottocentosessantuno ha preso la forma definitiva che abbiamo oggi e realtà
Fra il mille centodiciannove e poi ha rosicchiato dopo il mille novecentoquarantacinque
è
A me egli in senso di dovere creare un'Italia politica di nuovo dal niente
Si è creata o è cresciuto
Nel corso di quaranta cinquanta anni all'interno di un progetto politico che riguardano tutta l'Europa guidato da inglesi e da francesi principalmente eh
Incentrato sull'idea che bisognava smantellare
Il sacro Romano impero
Che aveva l'ultima incarnazione dell'Austria Ungheria e il rapporto tra l'imperatore tedesco ma in italiano è la chiesa erano stati i le colonne che avevano incardinato tutta la politica europea per undici secoli quindi undici secoli quindi l'Italia le nazioni che sono immerse dal dalla distruzione
Dell'impero germanico ieri
Hanno creato una nuova un nuovo equilibrio europeo un equilibrio europeo dopo la fine della prima guerra mondiale molto fragile
Che poi
Qualche modo è stato di nuovo gli scoop
Rielaborato
Alla fine della seconda guerra mondiale alla fine della seconda guerra mondiale l'Europa non ha più o Mutu un centro su un paese o o un equilibrio politico tra Bari
Paesi
Come quello che aveva cercato di creare Bismarck dopo la vittoria sulla Francia ma
Ci sono entrato in due forze esterne che prima erano marginali per la storia europea l'America da una parte e la Russia dall'altra che hanno spaccato il Paese hanno diviso
Tutta l'Europa la Germania addirittura è stata spaccata in tre la Germania storica crea una parte è andata all'Ovest una parte e andata lei Stella Outer rimasta neutrale
In questa nuovo il segno un politico per l'Europa l'Italia è stata tenuta insieme perché doveva marcare il confine
Con l'Europa comunista filosofia etica filorussa
Alla fine della guerra soviet della guerra fredda
L'Europa
Ha preso strade un po'lo disordinate ognuno per sé ogni stato ogni grande Stato perse si è allargata a Este ha avuto ha lanciato l'euro e in questa nuovo disegno europeo
Forse l'Italia si è smarrita non ha trovato una sua
Politica estera nazionale come hanno invece avuta la Francia o la Germania o la stessa Inghilterra
In questo smaltimento io credo mi sembra che le forze centrifughe del Paese hanno ripreso a forza
Perché perché per oltre
Due mila anni l'Italia politica non c'è stata cioè sono stati delle grandi importanti città anche se non c'è stato il Meridione che è stato il l'unico vero grande Stato unitario
Nel del della penisola ma il resto era tutto molto diverso e poi il meridione d'Italia aveva un'identità molto diverso da da quella di Roma che stava sotto il Papa oppure quello degli Stati
Del centro nord Italia
Quindi oggi ci troviamo in una situazione in cui l'Italia va disgregarsi Maccione però l'emergenza di un nuovo progetto sull'Europa
è a e anche qui ci sono due progetti divergenti da una parte cioè un progetto russo che vorrebbe un un'Europa disunita spaccata dove la Russia o ossa in qualche modo diventare per la prima volta egemone egemone sul OPA la dall'altra parte sembra crescere adesso ci sono dei germogli
Ma sembra crescere un altro progetto diverso
Visto controllore dall'America che era appunto il sostenitore l'ispiratore della per l'Unione europea Berro una maggiore unità politica
Del del vecchio continente che in qualche modo aiuti l'America ad affrontare le nuove sfide che arrivano dall'Asia infatti dopo la la scoperta dell'America con l'inizio delle grande processo di globalizzazione
Il centro del mondo è stato per circa cinquecento anni l'Europa non a caso tregue guerre mondiali
Si si sono tenute con il centro in Europa la prima guerra mondiale la seconda guerra mondiale la guerra fra i
Oggi la nuova guerra fredda e si avvolge invece intorno alla Cina in Asia lite c'è il vero centro e l'Europa
E marginale e diventerà sempre più marginale se non provo una sua unità perché naturalmente con quattro cinquecento milioni di abitanti
E
Un terzo della popolazione del legno della Cina ha quasi la stessa popolazione dell'Indonesia
E quindi se stampi che sono stati importanti come la Francia la Germania andassero da solo
Ad affrontare queste sigle in Asia certamente starebbero calpestate non a caso la Russia a una vera visione imperiale essa
Che
Questa è la poiché la suo opportunità cioè dovere
In qualche modo diventare egemone
Sull'Europa oppure doversi ricavare
Un un nuovo progetto una nuova idea e che io magari potrebbe non funzionale perché certamente oggi la Russia non è l'aggravante Russia con centoquaranta milioni di abitanti è un'economia che meno della metà delle di quelle italiana
E destinata a essere marginale in questi grandi giochi se non esercita e ottiene una sua egemonia sul sull'Europa quindi in questo grandissimo gioco politico
L'Italia io credo deve prendere coscienza il dove vuole stare cosa vuole fare
Italia può scegliere anche di essere il satellite della Russia
Perché no una scelta politica a città come come come tanti tale tre
Quello che
Invece e difficile che
Come dire affrontare questa sfida perdendo gli occhi chiusi
Perché questo porta a un disastro qualunque cosa qualunque scelta si faccia
Deve essere io credo uscente naturalmente io penso che non sarebbe più utile all'Italia inquadrarsi è spingere per una maggiore integrazione europea e spingendo in questa maggiore integrazione europea a essere
In Coppa protagonista gli di questo e questa nuova dimensione geopolitica per il nostro Paese per l'Europa e per il mondo
Allora
E lo scenario che prefiguri
è uno scenario larga parte condivisibile e che mi spinge a
Sollecitati su alcuni elementi e in primo luogo il senso anche ebbi la percezione nello stato tu mi hai descritte le ragioni anche di diciamo contesto storico-politico il sud Italia con il Regno delle due Sicilie alla incidenza nel centro con la chiesa cattolica con il Vaticano
La diciamo anche subalternità a quella a quel disegno austro ungarico che bene ricordarlo era diciamo anche il primo segno di sgretolamento e di affievolimento della mappa del mondo di Aurora quando con la prima guerra mondiale
Viene meno questo primo riferimento si determina una situazione che porta a dinamiche di conflitto è oggi quello che noi ci troviamo a vivere dopo la fine
La seconda fase quella appunto del bipolarismo le chiamavamo coatto
Sovietico americano la difficoltà di definivano la mappa del mondo ma interessante e importante e tu mi hai pieni di strumenti perché se è stato anche ad insegnare in Cina per trent'anni
L'ottica la visuale va fissata verso la vicenda si applica che il vero epicentro entro cui si consuma la cosa e che naturalmente non rende impotente all'Europa l'Europa rischia di essere assente per sua incapacità ad avere invece una capacità di protagonismo reale nel contesto ma scendiamo al caso italiano
Il caso italiano che tu naturalmente poi affronti in larga misura anche a seconda parte del libro e che mi spinge a chiederti un paio di cose che sono importanti innanzitutto
Voglio dire che in Italia poi in fondo se ci pensiamo bene abbiamo avuto dosi massicce di statalismo ma una cultura statale diciamo così una cultura di statualità in senso dello Stato è sempre stato assente e questo è un dato di fatto conclusa a fare i conti
Cioè se non se andiamo alla ricerca delle basi materiali entro cui si consumo certi processi è indubbio usati
Riconoscere che la vicenda italiana ha vissuto sistematicamente una assenza di culture di senso dello Stato e a questo si aggiunge anche un'assenza di cultura chiamiamo moderna
Una cultura orientata in senso liberaldemocratico tante che ancora adesso sembra paradossale nel due mila e ventiquattro abbiamo i due schieramenti che lo scenario politico civetta
Entrambi i connotati da carattere con molte diversità ma significativamente accomunati nell'assenza della mancata soluzione della questione liberali che naturalmente era il sempre l'impervio la possibilità di ragionare su come si può tentare di uscire dalla difficile parabola di crisi in cui ci ritroviamo ma quello che più conta e credo che tu ne possa essere testimone
è il fatto che le leadership attuali
Sembrano veramente ed infine di cresta decomposizione perché anche nel linguaggio nell'approccio sembrano assenti da una intelligenza complessiva delle cose dal fatto che non siamo in capaci anche di capire come si può competere nel mercato mondiale perché di questo si tratta nel processo di globalizzazione e attraverso quali passaggi in Congo quando si dice l'Europa non soltanto per una vocazione
Geograficamente anche per esigenze tattiche se vogliamo mettere su un terreno più squisitamente strumentale
Dovrebbe essere segnata proprio da questo ma questo lavoro di identità comune che purtroppo non trova riscontri perché e difficile smaltire tutte le vicende che storicamente hanno visto l'Europa al centro dei processi del mondo elogi
Non sembra rassegnarsi ad una visione diversa
Che non significa necessariamente una marginalità ma significa all'inverso una possibilità di esercitare un ruolo significativo
Proprio su quel carattere di merito della cultura del diritto che la cultura delle istituzioni
Che farebbe dell'opera per la prova capofila di una costruzione di una nuova mappa del mondo costruita nella diritto scendendo lo Stato di diritto ed è questo un elemento che
Manca perché di fatto se ci ragioniamo tolto alcuni esperimenti che un po'una parte sopravvissuta dalla vicenda
Liberaldemocratiche cara quella radicale oggi definitivamente eclissata sì per motivi di fare afferenti non soltanto ai suoi vizi ma fondamentalmente alla vocazione complessiva che si può permettere di tutto ogni forma di estremismo anche più
Diciamo demenziale non può permettersi una cultura liberaldemocratica perché questo non verrebbe in rotta di collisione con le miserabili leadership perché vengono prodotte in questo contesto storico-politico
Ma adesso
E quindi questo spiega anche perché c'è una vorace diciamo anche vitalità di cultura corporativa
Che potrebbe anche essere al limite ritenuta miserabile quale in effetti ma in realtà è una cultura ottusa completamente incapace il tuo libro cerca invece di spingere in questa direzione
Di capire che anche come dire direbbe un mio amico critico d'arte per fare il toto ci vuole il fisico e quindi
Anche nei momenti in cui si vuole si vuole esprimere una pure ignobili e cultura corporativa anche suo nelle condizioni di poter prima altrimenti è soltanto una vocazione fine a se stessa
E questo ti dava dimensione della Visca sia della frattura de la rupture
Tra quelle che sono le interpretazioni dei fatti reali e i passaggi sostanziali ma veniamo a vedere quello che nel tuo libro e ampiamente fissato
E cioè quello relativo al fatto che in realtà poi l'agenda più che produrre tentativi di informa alle sue assenze in realtà sembra a cui lei ha le sue assenze sembra proiettarsi ancora in ulteriori
Traiettorie che sono di frantumazione più che Dini comprensione della intelligenza delle cose e qui si apre il discorso appunto
Nell'autonomia differenziata sulla quale si potranno dire anche molte cose ma che in poi se ci pensi bene il prodotto naturale delle culture prevalenti
Cioè in fondo
Se sia da sinistra che da destra sia la parte del Norditalia come fa parte del suo brutale non vi è una percezione che lavorare senza rinunciare anche alle proprie ambizioni in una direzione che di nocumento per tutti significa di fatto offrire la sponda a quello che tu definisci del tramonto italiano
Che come già detto l'introduzione non è una speranza nel tentativo di sollecitare le coscienze affinché si prenda diciamo atto che abbiamo urgente bisogno di non consegnarci ad un ad una funzione di disgregazione ma quella di consegnarci ad una faticosa opera di
Ricostruzione o di costruzione nel caso italiano di una traiettoria che abbiano intelligenza delle cose anche le ambizioni che legittimamente albergo comunista nell'anima di ogni individuo
E mi sono assolutamente d'accordo rubando il PD solo un ultimo minuto cioè è legittimo anche scegliere
Di dire
L'Italia così come non ci non ci piace non non riusciamo a gestirla e troppo complicata
Ci scoccia eh effettivamente chili noi non sai non vede che curarsi a in Calabria
è più difficile e certamente meno sanno che curarsi a Milano sono cose sono realtà benissimo
Però bisogna io credo possedere essere non nascondersi viste rispetto a queste scelte direi sì andiamo in questa direzione
Andiamo in questa direzione perché ogni scelta ha poi delle conseguenze ha dei prezzi da pagare
Quello che io trovo estremamente pericoloso che si fanno dei passi disperso la disintegrazione del per il Paese senza coscienza piena e dichiarata delle conseguenze acquisto e la cosa più pericolosa che cioè si può anche mesi decide di distruggere l'Italia
Ma con un progetto con un programma farlo senza programma essenza piena coscienza delle conseguenze ebbene questo condanna gli italiani
Ha conseguenze inimmaginabili
Concludiamo questa conversazione sul libro
Facendo anche riferimento al perché
Sia pure del giudizio critico che abbiamo dell'attuale Europa l'Europa diventa
L'unica realtà anche proprio quantitativa e qualitativa con la quale si può essere presenti nello sviluppo dell'agenda politica mondiale e nella costruzione della nuova mappa del mondo
Senza la quale di fatto cioè senza una presenza europea nutrita anche non solo delle sue contraddizioni ma dei suoi valori storici della sua cultura politica e di diritto
Che in qualche modo consente alla alla possibilità anche italiana di essere dentro questo questo processo di sviluppo che sia pacifico nel nel contesto generale malumore che turno inquadrarsi
Usando anche il la parabola del paradigma asiatico
E il perché
Il paradigma asiatico non riesce ad essere presente nella realtà europea non parlo delle miserabili tentativi di utilizzare una via della seta per cercare di guadagnare qualche piccolo spazio ho l'idea di fare il filo russi non rendendosi conto anche di quello che tu hai descritto
I centoquaranta milioni di abitanti un'economia inadeguata
Cioè quella che
Interesserebbe capire
E ribadisco fino all'ultimo che i il titolo e proprio una invocazione a scongiurare il topo cioè in realtà per indicare il tramonto come un qualcosa da respingere
Per farlo bisogna costruire le condizioni di una luce solare che però non può essere associata avvenire interpretazione meramente biologico istintivo emozionale semmai
Le emozioni fossero da guardare con diffidenza Mario alta sono anche esse una parte di un'esistenza che si misura con la realtà delle cose quindi l'emozione è un modo per nutrire
Il processo di crescita e non per abbatterla Massa Carrara
Grazie
A te appresso risentirci
Ripetiamo ricordiamo a chi ci ascolta
Francesco sedici tramonto italiano come un paese si avvia alla disgregazione per Neri Pozza nella collana i colibrì