Cinema&cinema: "L'innocenza" di Hirokazu Kore'eda

Un saluto agli ascoltatori di radio radicale i film più belli sono forse quelli che ci fanno riscoprire alcune semplici verità tanto semplici che tendiamo a trascurare sulle qua dimenticarcene proprio perché sembra le copie
Nel caso dell'ultimo film dell'autore giapponese correda che esce in Italia con il titolo l'innocenza ma il cui titolo originale Monster
L'America che viene riscoperte riaffermata in cui l'intero racconto è come una multiforme dimostrazione
E che i mostri tra gli uomini non esistono ma sono creati dalla percezione degli altri e cioè dei pregiudizi dalla superficialità dalla fretta con cui a volte consideriamo e giudichiamo i comportamenti del prossimo
L'ambiente al centro del racconto e la scuola in particolare la scuola dell'infanzia in una città del Giappone
Non si tratta evidentemente di una scelta casuale perché la scuola uno dei luoghi istituzionali in cui si giudica o si è sottoposti a un giudizio ma come per evidenziare come tale pratica sia onnipresente nella scuola ma anche della società nel film e non è in primo luogo in questione il giudizio degli insegnanti sugli studenti
Ma dei genitori sugli insegnanti e poi i genitori sui figli e degli studenti fra loro e infine degli studenti sugli insegnanti
E da ognuna di queste attività giudicanti può erroneamente scaturire la percezione di un mostro
Il primo capitolo del racconto a un registro sul realistico la madre di un bambino richiede che suo figlio sia maltrattato e picchiato dal nuovo maestro
Protesta dunque con le autorità della scuola ecco la presi che in primo luogo ma le viene contrapposto come un buco di Cuba nessuno le dà torto alle dentro anche rivolte delle scuse solenni ma quelle scuse appaiono puramente formali lasciano intuire che in pratica nessun provvedimento verrà preso
Dal comportamento del maestro trapela perfino l'irrisione i suoi confronti
Alla donna sempre talora di muoversi come in un sogno angoscioso in cui si sforza di esprimere in ogni modo misure urgenti ragioni ma nessuno sembra darle davvero ascolto
Ma tale chiave onirica eccome smontata in un capitolo successivo del film in cui lo stesso episodio è raccontato dal punto di vista della presi degli degli insegnanti
E allora quell'angoscia potrà sembrare il prodotto di un delirio persecutorio in cui gli altri diventano imperscrutabili formano una massa misteriosamente determinata a proteggere qua perpetrare il male
I fini correva come attraverso una corsa a ostacoli cerca di raggiungere una verità oggettiva oltre le percezioni deformati che aberranti dei personaggi e giunge all'ora al termine di un lungo percorso al racconto di un'amicizia amorosa fra due giovani studenti
Uno dei quali avverte in sede i tratti femminili ed è per questo suscettibile più di altri di essere giudicato come un mostro
è proprio nella resa di questi elementi li ha visti ci in cui i fatti e le persone sono mostrate come sono davvero e non secondo lo sguardo degli altri
Che il film rivela le sue qualità migliori un tocco narrativo sobrio delicato e malinconico
E qualora il Ritratto di un giovane insegnante mal pagato entusiasta della sua professione
Di un'anziana preside segnata da una disgrazia familiare uno punto il racconto di un'amicizia che può essere vissuta liberamente soltanto al di fuori della società
Nel rifugio di un vagone abbandonato in un bosco dove nessuno può ficcare lo sguardo
Si tratta di un bel film da vedere aveva vinto il premio per la migliore sceneggiatura al Festival di Cannes esce ora nelle sale distribuito dalla Bim l'innocenza di Corey da chi locale su un saluto da Gianfranco Cercone