Addio ad Alberto Asor Rosa, l'intellettuale delle "due Società": intervista a Federico Fornaro

E radio radicale siamo con Federico Fornaro deputato ti del partito democratico Italia democratica e progressista per parlare con lui del te la scomparsa di Alberto Asor Rosa un grande intellettuale che lei ha conosciuto
Allora che cosa lascia nella critica letteraria nel nel nel letto nelle nel suo impegno anche di intellettuale
Asor Rosa che aveva questo nome che era stato coniato questo nome di Barone Rosso
Ma solo se è stata una figura importante nella storia della cultura italiana
Un intellettuale che ha sempre cercato di fornire il suo punto di vista di lettura della nostra società che non ha mai negato l'appartenenza a una parte politica
Che non ha mai negato la sua passione politica ma come dimostra la lettera
Di dimensioni nulli produsse nel mille novecentottanta un anno circa dalla sua elezione
Posto di fronte all'alternativa se
Sì e lasciare l'insegnamento oppure continuare
Esercitare il ruolo la funzione del deputato non ebbe assolutamente Duca torno all'università
Sentiva profondamente questo suo ruolo anche
Ti intellettuale di educatore l'insegnante
Questo senza negare come dicevo prima la sua passione politica e attore importante che ebbe in alcune fasi in organismi
Dirigenti del Partito Comunista Italiano
E comunque una figura
Assolutamente straordinaria di intellettuale capace di leggere la società invia aiutare i soggetti decisori ad interpretarlo al meglio
Ha letto anche il suo intervento alla scomparsa del professor Bashere uno dei pochi interventi che aveva fatto Asor Rosa come l'aveva trovato da intellettuale spesso sono stati intellettuali sono stati accusa di non schierarsi
Apertamente ma mi sembra che l'intervento di Asor Rosa fosse un bell'intervento
Un gran bell'intervento la difesa orgogliosa
Del ruolo della funzione del partito comunista a difesa delle istituzioni democratiche
E anche a difesa delle istituzioni universitarie
L'accusa di quegli anni e che le università italiane fossero covo di violenze
E che avessero assecondato in qualche modo l'uso della violenza
C'è invece nel suo intervento intanto un bellissimo ricordo modo la figura di parcelle
Che arrivava da un percorso culturale differente dal suo di cui riconosceva il valore e l'impegno
Ne quindi anche
Quel punto una difesa
Del partito comunista
Attacchi che provenivano da più parti che hanno cercato durante quegli anni in qualche modo di associare il rosso delle Brigate Rosse rosso del Partito comunista mentre lo ricordava come i comunisti nel settantasette quella famosa aggressione
Che venne fatta l'Ama dentro l'università a fossero stati lasciati soli
Quindi la difesa orgogliosa devo dire non lettura che riporta a quegli anni difficili e drammatici dal che sono stati poi ribattezzati agli anni di piombo
Senta ebbe un rapporto non proprio come si può dire organico con con la sinistra allora credo che Occhetto lo stima asse molto al punto che lo voleva alla guida di un di un importante rivista lo lui ci rimase per poco
Però insomma non era considerato un uomo diciamo un intellettuale controllabile
Sì assolutamente no ma è stato l'intellettuale del principe
è stato un intellettuale chi si è schierato che riteneva giusto schierarsi questo determinato un rapporto in alcune fasi come ricorda oggi Michiel dottore
Di un suo posto conflittuale col Partito comunista
Lui arrivava dalla storia del PCI oppure in qualche modo quindi da quell'area che criticava alcune posizioni rigide in qualche modo da chiesa del Partito Comunista
Ebbe però sommo rapporto importante era stimato questo sicuramente fece parte come dicevo ricordavo prima del se non ricordo male del Comitato centrale del partito fu eletto nelle liste comuniste centosettantanove quindi oggettivamente diciamo il suo riferimento
è sempre stato quello del principale partito della sinistra però non ha mai rinunciato davvero una sua visione una sua idea
Un suo approccio diciamo intellettuale alle vicende politiche
Di questi ultimi anni
Lui non non amava tipo scritto tipo Parise Pasolini che considerava proprio listino
Questa è un po'diciamo una sua idea di letteratura una sua idea di società come tale come dire un'interpretazione può essere anche criticabile lui non ha mai avuto paura di esprimerla e i suoi libri hanno educato comporta la letteratura hanno forgiato un'intera generazione insomma che credo lo ricordo certamente come un maestro da questo punto di vista e certamente
Un intellettuale che ha dato molto
Alla Società italiana e all'università italiana ultima cosa su Berlusconi Lucisano appello molto duro contro Berlusconi allora in cui esso è stato diciamo barone rosso diciamo un intellettuale
Simile a tanti altri
Ma la sua non era per quel che ricordo una critica politiche erano il più erano in qualche modo prepolitica era una critica etica
Morale
Nei confronti della figura di Berlusconi e dell'idea che Berlusconi aveva della politica
Era proprio agli antipodi
Da questo punto di vista quelle una fase in cui però non si è diciamo accodato appresa come una sua fu il giudizio conseguente poi azioni di Indirizzo in qualche modo di preoccupazione per una deriva
Se leggiamo diciamo il ventennio berlusconiano come lo ha definito nel suo libro Antonio Gibelli beh insomma credo che ci fossero molte ragioni nella sua preoccupazione
Grazie questo per ricordare Federico Fornaro via l'Alberto Asor Rosa