Il futuro dell'economia. Le Marche che guardano avanti

Bene buonasera
Prova
Buonasera grazie di essere intervenuti
A questa serata di
Presentazione dell'associazione riformisti e
Democratici
Che nasce per sostenere diciamo così moltiplicare l'efficacia del lavoro già molto importante che la Fondazione Italianieuropei compie da
Oltre dieci anni
Credo che la prima cosa che competa a me che assieme ad altri mi sono preso
L'onere e l'onore di organizzare questa serata sia quella di ringraziare Massimo D'Alema
Ci ha voluto onorare con la sua presenza per l'iniziativa di apertura del
Lavoro di questa associazione Riformisti e Democratici che appunto
è nata anche per le iniziativa di una serie di parlamentari e che
E presieduta dal senatore Paolo De Castro che saluto e
Ringrazio
Poiché a me compete solo fare ringraziamenti e saluti non posso ovviamente che
Sottolineare l'importanza la presenza di tanti colleghi e in particolare del Presidente della Giunta regionale delle ma perché che ha avuto la cortesia di accogliere nel palazzo della Giunta regionale il Presidente D'Alema pochi minuti fa e anche di ringraziarlo per quanto
Il Ministro degli esteri D'Alema ha fatto per l'ottenimento del Segretariato dell'Adriatico dello Jonio
Affidato alla città di Ancona
Lo ringraziamo per questa attenzione che ha voluto riservare al presidente D'Alema e gli facciamo tanti auguri per il suo lavoro tra l'altro particolarmente impegnato proprio sui temi che stasera cerchiamo
Di approfondire
Il significato della nascita di questa associazione anche in una regione come le Marche stat tutto nel fatto che noi riteniamo
Che si possa contribuire
Alla vita politica al dibattito politico e anche alla crescita
Dei valori
E delle forze che ci stanno particolarmente a cuore il Partito Democratico ovviamente in testa tutto anche occupando se ne dal punto di vista culturale dal punto di vista culturale della ricerca della formazione
Della dell'incontro e del dibattito fa
Opinioni diverse
Cosa che Italianieuropei ha fatto egregiamente per tanti anni che oggi sentiamo in questa
Particolare difficoltà anche a ridefinire un profilo
Della sinistra del centrosinistra nel nostro Paese
Riteniamo sentiamo di essere che che sia particolarmente
Importanti diffondere
Diffondere creando le occasioni in porto in tutte
Le regioni laddove forze energie si di chi dichiareranno disponibili
Di costituire appunto un'associazione come Riformisti e Democratici
Da questo punto di vista voglio ringraziare i circa cinquanta perché hanno già aderito al comitato promotore dirette nelle Marche
Ovviamente l'associazione aperta fuori dalla
Nel foyer del del del teatro c'è un tavolo al quale sono aperte le iscrizioni a questa associazione la l'iscrizione associazione con contempla anche l'abbonamento alla
Alla rivista
E
Quindi speriamo che già da stasera ci sia la possibilità di andare oltre il cinquanta
Promotori
Che hanno raccolto il nostro invito e provare a costituire insomma una
Una realtà significativa che possa dare continuità
Al limite lavoro che cominciamo questa sera non è semplice ovviamente ognuno di noi a tante altre cose da fare
Però che si possa ricavare uno spazio
Per l'impegno culturale per l'impegno di riflessione di approfondimento
Culturale credo che sia una cosa di cui la politica oggi ha particolarmente bisogno non possiamo
Ridurre la politica passerella slogan a sondaggi
Abbiamo bisogno di qualcosa che dia
Uno spessore maggiore non solo al nostro lavoro nella politica ma la politica in senso
In senso generale
Noi partiamo con questa iniziativa sulla crisi non poteva essere diversamente io ritengo sia per la approfondita che la crisi
A anche sul nostro territorio regionale sia perché c'è
Atteso da parte dei lavoratori degli operatori economici degli imprenditori
Di sapere quanto la politica si fa effettivamente carico di questa crisi è che cenare insomma in qualche modo sa concorrere a delineare
Non potevamo che partire da qui è e quindi siamo
Particolarmente lieti che
Docenti come il professor Carlo Carboni il professor Francesco Adornato ci aiutino
A entrare nel merito di degli aspetti della crisi che riguardano la nostra Regione poi Massimo D'Alema ovviamente darà da par suo il contributo
Alla analisi e alla proposta non vogliamo fermarci qui
è già nel conferenza stampa di presentazione della nostra associazione
Abbiamo messo a fuoco un altro paio di temi sui quali intendiamo lavorare il primo
Particolarmente rilevante io ritengo e quello della vocazione internazionale
Della nostra Regione ho parlato prima del Segretariato dell'Adriatico dello Jonio concede Ancona ma c'è un pezzo di mondo che è entrato nella Regione Marche che lo sta cambiando penso al fenomeno dell'immigrazione come il nostro sistema sociale sta
Reagendo sicuramente molto meglio che in altre parti del Paese e poi c'è la nostra vocazione a guardare al di là del
Dell'Adriatico e cioè l'attività straordinaria di ripensamento e di riprogettazione del proprio lavoro di tanti imprenditori che hanno cominciato a sondare nuovi mercati quanto
Inciderà sul futuro della Regione la sulla propria vocazione internazionale credo che sia un elemento che meriti di essere approfondito
L'altra iniziativa che stiamo mettendo a fuoco riguarda i beni culturali l'economia dei beni culturali la cultura questa è la regione dei cento teatri e la Regione
Che ha non solo dato Natalia figure straordinarie dell'arte della cultura
Riconosciuto in tutto il mondo ma è una Regione che continua ad avere un suo protagonismo culturale particolarmente importante che si
Va
A
Incastonare nelle potenzialità di crescita e sviluppo di cambiamento di questa Regione ha davanti quindi il tema dei beni culturali della cultura riteniamo meriti un ulteriore approfondimento rilancio è devo dire
Che da questo punto di vista parlando anche a livello nazionale con me altri diciamo così rappresentanti della Fondazione Italianieuropei c'è un che un interesse nazionale a fare di questa iniziativa probabilmente una iniziativa che la Fondazione poi rifletta sul quadro nazionale nel senso che è sicuramente un tema che
La stessa fondazione Po contribuire ad approfondire non soltanto con un'ottica rivolta alle Marche
Ma per come fatti noto comitato promotore io immagino che non sfuggire modo un confronto sulle questioni
Sociali sul modello di welfare della nostra Regione poi anche perché no sulle questioni del turismo delle potenzialità che questa Regione a
Davanti su questo importante settore economico ma stiamo a noi io concludo questi veloci
E schematici saluti ringraziamenti ringrazio tutti voi per essere così numerosi va un po'paura insomma
Sala poi impegnativa sono per un'associazione culturale che si che si presenta per la prima volta
E entriamo nel merito ovviamente subito dopo di me prende la parola il professor Paolo De Castro senatore presidente nazionale di rete
Grazie
Pochi minuti anch'io
Care amiche calienti carissimi amici grazie soprattutto a tutti voi per aver preso parte a questo appuntamento dell'associazione riformisti e democratici
La partecipazione di lavoro che si sono generati attorno all'associazione
Ci stanno spingendo a identico a intensificare le iniziative per dar voce rilevanza temi riflessioni sta veramente importanti per il futuro del nostro Paese e dei nostri territori
Un lavoro finalizzato ad alimentare il dibattito e le proposte la formazione di idee
Prospettive rispetto ad un mondo che cambia e che cambia pelle velocemente
Su questo solco il lavoro dell'associazione Riformisti e Democratici sta trovando una linfa straordinaria nelle audizioni lì migliaia di cittadini e nella sorprendente partecipazione riscontrata nelle
Ora mai tante nostre iniziative red è un'associazione che nasce dal solco della fondazione
Italiani ed europei
Un'associazione culturale un pensatoio diffuso che elabora il riflette insieme i cittadini alle personalità del mondo della politica dell'economia della ricerca della cultura
Un luogo aperto e per questo ricco che supera gli steccati attuali della politica con un obiettivo contribuire alla realizzazione di una
Prospettiva riformista del per il Paese
In questi mesi di lavoro ci siamo resi conto di questa grande esigenza di partecipazione
In virtù dell'attenzione che c'è sempre stata riservata non dai media che spesso hanno inteso utilizzare la nostra iniziativa allo scopo di alimentare tensioni politiche ma dell'attenzione dei cittadini
Abbiamo sperimentato una voglia di partecipazione inaspettata e che ci ha dato e cita grande fiducia
Abbiamo interloquito con studiosi personalità di assoluto rilievi su temi dell'attualità politica come ad esempio il federalismo a Bari o la crisi economica in cui ci siamo occupati in un'iniziativa a Bologna con il professor Spaventa
Così come anche una bella iniziativa forse tra le più belle organizzate direi da Roma organizzata dalla da Livia Turco sui diritti delle donne
E lo abbiamo fatto
In tutte queste iniziative slegati dalle contingenze della politica e per questo è stato possibile farlo liberamente
E spesso anche avendo gli e Sperti e il tempo necessario abbiamo potuto approfondire e capire anche meglio
La lo stato delle cose oggi continuiamo nel nostro lavoro con un entusiasmo ancora maggiore
Vogliamo contribuire
Con quelli che sono i modi e le forme proprie di un'associazione culturale di un laboratorio alla costruzione del grande progetto riformista che ci vede oggi impegnati fuori e dentro il Partito Democratico
Dico fuori
E dentro proprio perché redde un contenitore aperto nel quale confluiscono contributi intelligenze di diversa provenienza accomunate dall'idea di costruire un Paese migliore e più moderna
Oggi questo contributo alla Partito Democratico mi sembra possa essere anche depurato da alcuni sospetti che avevano accompagnato la prima fase di vita del la nostra associazione che con molta fantasia
Additata dico io hanno cercato di ridurre avrebbe ad uno strumento correntizio non lo eravamo prima evidentemente non lo siamo neanche oggi
Oggi mi sembra che la visione del progetto riaffermata anche sabato in assemblea dal nuovo Segretario sgombri definitivamente il campo e recepisca il valore che tutti i luoghi di dibattito
Di confronto e di elaborazione possono svolgere un utile sostegno alla costruzione di un grande partito moderno
E in quanto tale capace di valorizzare integrare con formule e attitudini nuove le diverse e straordinarie esperienze del riformismo italiano
Arredano aderito tanti iscritti al PDS simpatizzanti esponenti non iscritti o non neanche rappresentanti di dello stesso partito abbiamo avuto in varie
Associazioni regionali addirittura l'adesione anche di altre formazioni politiche
Ma soprattutto hanno aderito persone affascinati dall'idea di poter discutere o se volete di poter tornare a discutere offrendo il loro contributo
Ed in questa visione vogliamo anche noi contribuire alla costruzione alla realizzazione di un'ambizione necessaria per la modernizzazione della politica italiana e per poter offrire un'alternativa che sia innanzitutto di contenuto
Una iniziativa che sia di contenuto ed idee di proposta
Red dunque vuole aiutare il Partito democratico nella realizzazione di un nuovo progetto di rilancio del Paese e della sua economia e delle sue straordinarie risorse
E andiamo a
Andiamo di farlo lo vogliamo fare insieme così come lo fanno tante altre associazioni
Ricche di un patrimonio culturale che può davvero aiutare il riformismo italiano o quanto meno alimentare la cultura riformista e soprattutto contribuire al suo aggiornamento
Come accade nel resto delle esperienze nel resto delle esperienze riformiste europee internazionali occasione come la nostra mano alimentate sostenute e promosse e oggi posso dire mi sembra
Essere realmente nel DNA del nuovo corso che è stato il inaugurato con la
Segreteria Franceschini la nostra formula è semplice creare opportunità di confronto e di riflessione sui grandi temi su cui si gioca il futuro della nostra società e del nostro Paese
Un confronto libero alimentato da esperte come abbiamo questa sera il professor carbone professore adornata tra l'altro saluto affettuosamente per gli anni trascorsi insieme al Ministero dell'agricoltura
E esperte che ci aiutano a capire che ci aiutano a costruire anche una linea politica una convinzione sui temi
Quali soluzioni per la crisi economica
Per l'ammodernamento dei nostri sistemi formativi
Nella ricerca quali proposte per un mondo del lavoro che è cambiato e quali interventi per un protagonismo dei territori che sia solidale e cementato intorno all'interesse nazionale
Su questi temi dobbiamo delineare il nostro progetto di governo sulle proposte che in tal senso saremo capaci di formulare dobbiamo intercettare l'attenzione degli elettori
E anche approfondire gli interventi del Governo spesso i nostri incontri approfondiamo anche iniziative legislative lo abbiamo fatto attentamente con la
Sul decreto Caldarola sul federalismo a Bari ecco noi vorremmo aiutare
A costruire a dare il nostro contributo a costruire quella progetto riformista cui tutti teniamo e ci auguriamo che anche qui nelle Marche anzi ne sono sicuro a giudicare
Da tanti di voi presenti che possiamo aiutare il Partito Democratico anche ad avvicinare
Personalità esterne al partito ma che possono aiutarci a guardare con fiducia e con la
Speranza di vincere nel nostro Paese grazie a tutti e buon lavoro
Bene
Ecco
Volevo
Se riesco a parlare sì provarci
Volevo fare rivolgere un affettuoso saluto a Fabio Sturani che vedo sul
A Patrizia Casagrande Presidente della Provincia
Al Segretario provinciale del Partito Democratico lodo linee la senatrice Magistrelli e do la parola carburi il professor Carboni primo intervento
Cioè
Buonasera
Vorrei cominciare ricordando un un episodio quando appunto da Lehman alcuni anni fa a dire il vero quasi dieci
Venne qui a fascista farci visita ad Ancona
Alla all'Aula Magna dell'Università Politecnica allora era Presidente del Consiglio
Dopo una Teoria dopo una serie di interventi elogiativi
Del situazione economica dello stato di salute della nostra economia regionale
D'Alema è un po'stupito un po'sull'ironico sebbene allo se tutto va bene qui inutile forse anche la prego la presenza del Presidente del Consiglio naturalmente era una battuta
Lo ricordavo per rimarcare la differenza che esiste
Tra dieci anni fa e oggi per quanto riguarda appunto la
Lo stato di salute del della della nostra economia a dire il vero colpita da una crisi
Che ha radici come tutti sappiamo lontane e di là dall'Atlantico radici statunitensi
Che appunto fondano nella meno alcune scelte errati fatte soprattutto all'inizio di questo di questo di questo secolo
O strategie finanziarie appunto fatte negli Stati Uniti ricchi si sono comunicati allora
Alla nostra finanza europea alla nostra economia reale trasformandosi uno stato quasi di recessione direi di recessione della nostra economia europea e nazionale
Purtroppo c'è da dire che le Marche non fanno eccezione
Se non con qualche performances diciamo meno peggio di quella italiana all'andamento appunto nazionale della della situazione economica
L'industria manifatturiera marchigiana che come è noto è il principale motore il più importante motore della nostra della nostra economia nel due mila otto ha conosciuto una
Io parlerò prevalentemente del dell'economia regionale perché immagino che Massimo D'Alema poi spazi rara sulle questioni appunto della crisi più in generale finanziaria eccetera e sulle cose soprattutto da fare
Dicevo la nostra industria manifatturiera marchigiana chiude il due mila otto comandante decifrazione decelerazione abbastanza significativa nelle sue attività
Secondo Confindustria Marche nell'ultimo trimestre del due mila otto la produzione
La produzione è diminuito del sette virgola due per cento le vendite in termini reali sono diminuite dell'otto virgola sei per cento
La forza lavoro è diminuita l'occupazione è diminuita dell'uno virgola sette per cento la cassa integrazione o Mentana tra del settantacinque per cento già queste
Nell'ultimo trimestre del
Due mila otto già queste cifre ci danno l'immagine dell'ampiezza e della gravità della crisi economica anche nella nostra Regione
E le previsioni per il due mila nove devo dire si è possibile sono anche anche peggiori purtroppo è così
Una nostra stima vede che c'è tra il due mila otto il due mila nove noi perderemo all'incirca in tutti i settori dei dodici mila ai diciotto mila posti di lavoro
Una previsione ancora più fu scarpine dal
Professor Cuccu Lelli della Facoltà di Economia che prevede un calo del valore aggiunto del dell'industria della sull'industria marchigiana nel solo anno due mila nove
Quasi del nove per cento
E l'occupazione scenderà dai livelli sempre manifatturiera dell'industria manifatturiera scenderà da
Duecentosedici mila posti occupati del due mila sette
Alla fine del due mila nove secondo questa previsione scenderanno a centonovantasette mila ben diciannove mila posti di lavoro persi nell'industria
E anche se spostassimo l'asticella un pochino più la dal punto di vista temporale cioè pensassimo al due mila dieci
Nel due mila e dieci quando appunto dovrebbero prendere largo alcuni
Fenomeni e processi che notturni criticheranno diciamo la dinamicità della nostra economia cioè in sostanza ci dovrebbe essere una ripresa
In realtà la differenza il saldo tra dell'occupazione industriale tra il due mila sette due mila dieci eccetera aver perso sedici mila posti di lavoro cioè il quindici per cento della occupazione industriale
Forse questa è una
Questa di cui Colelli è una previsione un pochino troppo offusca ma sicuramente cita l'idea della gravità della crisi che abbiamo già sperimentato e abbiamo alle spalle
Ma anche della gravità soprattutto di questo anno horribilis come il punto è stato è stato chiamato sarà così anche per le Marche dunque
E quindi questa è la gravità della crisi economica e questa è la gravità della crisi sociale che abbiamo di fronte qui in Regione
E quindi queste sono dunque le domande che noi dobbiamo dobbiamo porci
Come accordare sostegno e tutela le fasce più deboli del mercato del lavoro
Come evitare l'impoverimento del nostro capitale sociale fiduciario su cui abbiamo costruito la foto la fortuna del modello del made in Italy
E del made in Marche e come fare a recuperare nella sostanza soprattutto quei posti di lavoro
Visto che la nostra industria la nostra piccola e media industria è stata sorpresa dalla crisi economica proprio in mezzo al guado cioè mentre stava ristrutturando dal punto di vista tecnologico e organizzativo
E sappiamo che questa ristrutturazione tecnologica organizzativa che è necessaria sarà comunque risparmiatrice di per lavoro
Quindi dobbiamo cominciare a domandarci chi
Come fare atto produrre occupazione aggiuntiva
Di quali motori aggiuntivi prima se ne è parlato di quali motori aggiuntivi o comunque dobbiamo potenziare quali motori aggiuntivi oltre oltre l'industria
E soprattutto
Bisogna pensare all'uscita della crisi non solo come una politica appunto di solidarietà e di difesa ma ho l'impressione che occorre che noi cominciamo a riflettere a fondo
Su un'idea di innovazione di cambiamento qualitativo del nostro modello economico di sviluppo
Ma in un certo senso dovremmo sempre come dire percorrere il solito solco del che questa Regione assente assente percorso cioè confidare come sempre nel capitale
Nel capitale umano come sempre rinsaldare il nostro tessuto fiduciario che messo sotto attacco questo io voglio dirlo molto esplicitamente
Messo sotto attacco dalla crisi economica finanziaria che mina proprio le basi della fiducia
Sociale
Economica e politica
E dobbiamo basarsi ai basarci anche su quell'imprenditorialità potenziali innovativa di cui
Noi sappiamo fare sì
Bisogna quindi che facciamo leva sulle nostre tradizionali virtù su questo ci intendiamo
Naturalmente assume in questo quadro così negativo
Assume grande importanza ciò che le istituzioni regionali e locali fanno anche perché il Governo sembra centrale sembra piuttosto assente svagato rispetto alle situazioni regionali
Quindi cosa mettono in campo gli enti locali per esempio la nostra Regione
Beh la Regione Marche ha stanziato dieci milioni di euro a sostegno di contratti di solidarietà difensivi e ad e a difesa delle famiglie con disoccupati al proprio interno
Ha stanziato venti milioni fino a venti milioni per sorreggere nostre piccole imprese in particolare il credito alle imprese
Ora sono tanti sono pochi saranno sufficienti è bene che innanzitutto noi al di là delle cifre preposte capiamo bene questo
Come dire la questione centrale cioè che in realtà molto dipenderà da come sapremo impiegarli e da come sapremo ottimizzarle questi questi denaro denari certo
Le cifre fede ci dicono che questi fondi regionali rappresentano all'incirca a meno della metà per darvi un'idea dell'ammontare complessivo di sala ripetersi come nelle previsioni del due mila nove come dicevamo prima
Quindi si tratta veramente di una scrissi senza precedenti su cui riflettere senza precedenti dico nel nella recente storia industriale marchigiana
Per questo alla ristrutturazione necessario delle nostre aziende dovremmo affiancare misure di risparmio anche nel governo politico amministrativo io ritengo
Proprio per rinvestire questi risparmi a sostegno soprattutto di quei servizi avanzati cui ancora soprattutto le nostre città in particolare la città capoluogo e imperdonabile mente carente
Quindi come vediamo che la crisi si carica di rischi per una legge Regione che oltretutto è attraversata da fenomeni non semplici che governa questa Regione lo sa
Come per esempio fenomeni strutturali come l'invecchiamento della popolazione
E anche direi istituite riferito azione di questa piccola regione
Certo di fronte a questo quadro sembrano ormai distanti non solo i tempi in cui appunto D'Alema ci faceva visita come Presidente del Consiglio ma
Sembrava veramente un'eternità i tempi in cui fu a parlava di
Di industrializzazione senza fratture cioè parlando del modello marchigiano e del modello della terza Italia cosiddetta terza Italia
Sottolineando come appunto l'industrializzazione né in queste in queste regioni in particolare nelle Marche
Fossero state trainati da una piccola impresa
Che tutto sommato si sposava con le aspettative sociali chi sviluppo sociale di ascesa sociale
C'era molta attesa allora nella società c'erano molte motivazioni per lo dallo sviluppo nella società marchigiana perché c'era molta aspettativa anche per i prodotti industriali che allora
Andavano diffondendosi tra i venti anni Cinquanta e Sessanta
Oggi però viene da chiedersi in effetti se questa sorta di armonia tra Società regionale di sviluppo industriale tra l'altro tra azienda e comunità locale se questa sorta di armonia appunto fra questi due termini sia messa
Duramente freddamente con le spalle al muro da questa da questa crisi economica
E anche però ad alcuni fenomeni di lungo periodo che dobbiamo cominciare ad analizzare con maggiore attenzione
Mi riferisco non solo a un certo appannamento dei nostri distretti industriali
Mi riferisco anche a fenomeni di tiro Khalid Zazie o ne produttiva
Che coinvolgono non solo le nostre aziende leader
E che purtroppo in molti casi dobbiamo dire la verità
Non comportano comunque non vengono compensate da localizzazioni di servizi di occupazione per servizi avanzati
Inoltre le aziende leader molto spesso tendono ad investire appunto all'estero e a diversificarsi finanziariamente su piazze molto più come dire volute di quella di quella marchigiana insomma in poche parole
Il rischio è che
Un concerto quota di occupazione e anche una certa quota di risorse e vada fuori da questa da questa Regione
Questi processi appaiono per molti versi sappiamo necessari sappiamo inevitabili sullo scenario sullo scenario globale tuttavia
Evidenziano appunto un certo rischio notti
Comunque una sorta di collasso nel rapporto tra società e impresa
Naturalmente tutto ciò non dipende solo dalle imprese dipende anche dalla Società della metamorfosi che questa società che dalla metamorfosi e qui è andata questa suscita compresa la nostra
Dalla moda metamorfosi che è avvenuta
Con l'introduzione del super consumismo
Con l'introduzione nudi habitus diciamo omologanti trasmessi dei media
Da una cultura edonista individualista che il liberismo ha in questi anni comunque diffuso
E quindi c'è una
Trasformazione anche sociale che
Comunque
Può testimoniare questa difficoltà nel colloquio tra società ed economia
In un prossimo futuro e soprattutto viene da interrogarsi se l'industrializzazione faccia ancora prima con le aspettative sociali di una popolazione oggi largamente istruita a livelli superiori
E così come le migliori impresa in sostanza si internazionalizzato F percorrono appunto noi fanno varcano i confini regionali
Accade così anche ai nostri laureati spesso i nostri cosiddetti talenti che seguono piste extra regionali come in fondo accade alle nostre storiche comune cioè da
Da Raffaello a Rossini alle o parti quindi non c'è niente non c'è niente di male in tutto questo diciamo la verità
Noi siamo una società locale ma siamo anche tradizionalmente una società come dire vocata al cosmopolitismo l'apertura internazionale
C'è però da chiedersi se i nostri si appunto tutto questo non potrebbe portare appunto un rischio come dicevo di periferia esazione ulteriore della nostra Regione quindi
C'è da domandarsi da interrogarsi se le nostre se i nostri Governi locali non devono fare uno sforzo supplementare proprio per modernizzare modernizzare affondo la nostra la morfologia sociale di questa ed economica di questa Regione
Che è in difficoltà diciamo la verità ad aree sbocchi al proprio capitale cognitivo il proprio capitale istruito in patria
E così la Regione del
Dello sviluppo senza fratture con la crisi economica rischia di conoscerne diverse
C'è la necessità di un'architettura intelligente di mettere in campo una dischi di vetture intelligenti di programmi di stimolo dell'economia per porre le basi di una ripresa futura si è parlato di ambiente si è parlato di turismo
Si è parlato di beni culturali visti i campi tutti molto importanti da seguire con grande attenzione e che hanno un grande significato e una grande tradizione nelle Marche
Noi non possiamo subire la decrescita i bisogna che noi abbiamo fiducia che questa profonda ferita inferta alla globalizzazione dall'avidità
Lo ha detto chiaramente dall'avidità
E dalla
Arbitrarietà di un'aristocrazia planetaria finanziaria autoreferenziale può essere studiata può essere capita può essere fonte affrontata e può essere anche il vinta
Sapendo che in questa tempesta da questa tempesta uscirà non solo un'economia mondiale cambiata ma anche quella marchigiana non sarà più come prima
Dunque nulla tornerà come prima è vero che la storia non si ripete mai ma noi speriamo che il futuro prossimo faccia almeno rima con il nostro positivo recente passato
Abbiamo di fronte la sfida della solidarietà dell'innovazione del cambiamento della qualità
Se le classi dirigenti sono chiamati a dare le carte noi tutti però siamo chiamati a giocarla con con i nostri diritti e con i nostri e ciascuno con Ist nostri doveri rispetto alla comunità di appartenenza
Lo dobbiamo fare e gestendo e non chiudendoci nelle nostre paura e per le pesantezze del presente
Perché questo appunto è il momento del coraggio nel momento dell'intelligenza di trovare le giuste motivazioni dentro di noi e tra di noi per fabbricare l'avvenire di questa Regione grazie
Grazie al professor Carlo Carboni
Devo portare i saluti di Sara Giannini che allettata con l'influenza che avrebbero tanto voluto essere qui con noi e anche di Luciano Agostini che alla stessa
Lo stesso impedimento
Non insieme non sono allettati sì
Saluto il segretario regionale della CGIL Gianni Venturi e il professor Ferrero presi dalla Facoltà e qui diconomia del Università di Urbino che anche parte dei nove dei promotori direbbe nelle Marche
Do la parola al professor Francesco Adornato
Solo viaggi o in Italia realizzato
è tradotto in libro nel tal cinquantatré cinquantasei Guido
Più bene
Apprendo
Il famoso così possiamo dire perché è diventato ormai quasi senso comune un must della letteratura Linus capitolo sulle Marche
Esordio in questo modo ogni marchigiano colto usa mettere in guardia contro la tentazione di vedere le Marche come un tutto uniforme
Le Marche sono un plurale e qui fin qui ci riconosciamo tutti
E
Questo
Le Marche sono un plurale vuole essere
La traccia del mio intervento l'altra faccia dell'intervento di Carlo Carboni
E il collegamento naturale con diciamo i temi
Aperti da da Giovannelli cioè
Il senso del mio intervento recepibile in questa
Parola chiave il plurale contro la crisi
Non è una
Posso a mio avviso solo una questione nominale cioè le Marche al plurale anche se
In sostanza non dobbiamo dimenticare che gli Abruzzi non ci sono più
Le Puglia che il Presidente D'Alema
Che il senatore De Castro conoscono bene non ci sono più le Calabrie che io ben conosco non ci sono nemmeno
E quindi qualche cosa vorrà dire
Ma al di là del fatto come dire nominale
Penso che ci sia un dato sostanziale nel senso che le Marche proprio per richiamare il sì al titolo di o dell'iniziativa di oggi nel guardare avanti nel costruire il proprio futuro pur di fronte alle gravi sfide del terzo millennio
Possono combinare possono mettere insieme una pluralità di risorse per un progetto di sviluppo sostenibile
Non pensato
Pensato non tanto e non solo in funzione anticiclica in funzione ante recessiva
Ma per innescare nuove possibilità occupazionale
Specie nelle aree interne e in una logica di connessione con quelle maggiormente antropizzate il riequilibrio a mio avviso
Non va soltanto pensato
In ragione in funzione delle aree interne ma non di meno in un'ottica di simmetria con quelle fortemente antropizzata cioè non solo
Non sono soltanto le aree interne per bisogno di riequilibrio ma anche quelle aree fortemente antropizzate caro
è un progetto di sviluppo che non rinuncia ha fatto la dimensione industriale
Ma che
Riafferma tutta l'Europa per le cose che videro la centralità di due parole d'ordine
Cioè due parole che sono state fondamentali per lo sviluppo
Marchigiano che noi abbiamo fin qui conosciuto ma che sono ancora attuali
Il territorio e la coesione
Mettere insieme cioè in modo integrato
Valori risorse beni come il turismo anzi i turisti Beni culturali il secondo su
Sarò più rapido pur nella brevità sarò più preciso pur nella brevità dell'intervento in particolar modo quelli museali l'agricoltura il sistema
Alimentare di qualità
Ambiente parchi e paesaggi tutto ciò questo combinare le risorse diventa un obbligo ineludibile
Anche perché la competizione nel sistema globale prima ancora
E soprattutto in quest'ambito avviene prima nei territori che negli Stati nazionali e ci obbliga a nuove logiche nuovi strumenti di intervento
E tutto ciò che era fin qui considerato è indicata
Ritardo diventa oggi un fatto distintivo diventa oggi un valore competitivo
Penso per esempio al fatto che le Marche siano dotate di un tessuto di una matrice paesistico ambientale non particolarmente degradati
Dai processi di trasformazione intervenuti negli ultimi quarant'anni nei territori al contrario di quanto è avvenuto in altre aree del Paese anche se
A fronte della ricchezza di questo patrimonio insiste talvolta
E va detto una scarsa riconoscibilità Bellu oggi
Da un lato e una gestione dell'offerta spesso individualistiche frammentata dell'altro del resto ad acuire questa esigenza
Di rafforzare l'impegno nell'innovazione dei processi di produzione e gestione dei beni e servizi turistico-culturale parte dal presupposto
Che non è più sufficiente agganciarsi al treno Italia cioè il made in Italy e condizione necessaria certamente ma appunto non più sufficiente per muoversi all'interno
Della globalizzazione dei processi e dei prodotti allego precisazione dei processi e dei prodotti materiali e immateriali specie con un Governo che continua a dimostrare una totale incapacità a rispondere alla crisi ad impostare una nuova idea del Paese
Del suo futuro del suo sviluppo
In particolare riprendendo il tema marchigiano per quanto i flussi turistici anche qui da noi appaiono per certi versi connotati da una certa in costanza sia per la fidelizzazione del tempo la vacanza
Sia per la fidelizzazione che per il tempo è la vacanza e per quanto si possa ipotizzare forse con qualche sforzo l'idea di un turismo di massa a mio avviso le nostre chance si fondano su una connotazione plurale
Dell'offerta turistica non solo balneare dunque ma soprattutto a forte connotazione motivazionale
E
Che penso al plurale montana lo scorso in Istica i parchi quella termale con forti margini di crescita
Sosterrò il tutto su terreni che ancora non abbiamo varcato per come dovremmo penso quella sportiva scolastico congressuale che certo ne cessioni strutture
Dico questo per richiamarmi anche all'intervento di Carlo core buone perché in realtà più in generale
Abbiamo bisogno di incrementare in Regione la percentuale delle attività dei servizi e dei servizi avanzati rovesciando il gap il ritardo attuale rispetto al manifatturiero
E ed ai parametri che il nuovo modello di sviluppo esige
Percentuale di servizi non solo riferiti a settori come la telematica l'informatica ma ad un nuovo e diverso sviluppo di altri tra i quali a partire appunto con riferimento al territorio agricoltura e turismo su tutto
La stessa Rete dei beni museali di molte di molte centinaia di strutture non poche nelle quale rimesse in piedi dalla Fitch Ente gestione del post terremoto a mio avviso può costituire
La porta di ingresso I diversi territori
L'opportunità è quella infatti di sviluppare
Forme di turismo culturale verso mete alternative verso nicchie fortemente presenti in in Regione ed è necessario a mio avviso procedere ad un sistema a rete concepito a
Geometria variabile
Cioè
Radicato sul territorio che stabilisca interazione con il sistema di filiere in modo
Da riscoprire ancor di più a valorizzare il patrimonio culturale materiale e immateriale locale con particolare riguardo alla conoscenza tacita maturata nei luoghi nel sito nel corso dei millenni
E segnalo e sottolineo questo aspetto finale conoscenza considerata e da considerare nella sua connotazione quale fattore della produzione
Ed è in questo sistema integrato che la stessa agricoltura Camp
Ne approfitto per la Presidente per la presenza del Presidente D'Alema e dell'allora sul Ministro all'agricoltura Paolo De Castro che dire per dire che da allora l'agricoltura italiana non ha mai ricevuto
Altrettanta attenzione ricordo dal Consiglio per il Consiglio dei Ministri
Europei di Berlino del novantanove Agenda due mila il Presidente D'Alema fu il primo Presidente del Consiglio italiano che
Anticipo la missione positivo poi positivamente conclusa si dà
Conclusa la Paolo De Castro con una dichiarazione ufficiale del Governo italiano non si è mai più ripetuta questa attenzione e
Anche per questo io credo che la
In questo disegno integrato la stessa agricoltura un po'
Trovare un'ulteriore valorizzazione l'espansione delle sue funzioni specie se essi ha presente il dibattito che si sta svolgendo a livello europeo sul livello
Sulla
A livello mi perdonate il bisticcio in ambito europeo sul livello del sostegno agli aiuti lo stesso Partito Socialista europeo
In una iniziativa sul bilancio comunitario presieduta dallo stesso Rasmussen ne ha discusso anche con
Preoccupazioni con proposte nuove
Io credo e in questo senso la Regione si sta muovendo che vada costruita o no e mi avvio alle conclusioni considera ispettor nuovi termini della questione agraria vada costruita una rete di distretti rurali pluri articolata
Per i prodotti agricoli inventare di qualità per quelli OGM-free
A quelli
Così talmente rurale al fine di rendere più distintivo il territorio io credo per riprendere una suggerimento un collegamento con ciò che diceva carbone che bisogna andare oltre probabilmente il distretto industriale inteso come luogo di concentrazione geografica di specializzazione produttiva
Per affrontare
L'ipotesi la costruzione di potremmo di ciò che potremmo chiamare un distretto territoriale un distretto territoriale diffuso nel quale coniugare
Avviare progetti di sviluppo tra Energia ambiente
E e ricerca utilizzando peraltro è un tema interessante anche per la Regione Marche le diverse tipologie di energia rinnovabile a seconda della specifica Area penso turbogas al lavoro cogenerazione
Penso alle energie alternative supportate dal fotovoltaico sulla costa dall'eolico nelle aree montane del turbogas né in quelle industriali
Forti e qui mi avvio alla conclusione dai contributi dei contributi della ricerca io vorrei spendere
No una parola sulla l'università le il quattro università perché il loro ruolo il nostro visto che quindi siamo tanti presente con diverse responsabilità ancora più fondamentale che nel passato
Certamente quattro atenei più
Il Polo
Che abbiamo nelle Marche nel sud presenti in Regione hanno fin qui operato efficacemente ma io credo che si possa e si debba fare di più
In una logica di complementarietà e di collegamento al territorio a mio avviso mi piace richiamare secondo uno schema
Che potrebbe richiamare il mito di Anteo se limiti hanno un senso cioè le radici ben presenti
I piedi ben radicati nella terra nel territorio e lo sguardo che guarda che viaggia verso l'orizzonte
Volevo segnalare finendo che la pluralità delle Marche realtà conservato tutta la sua vitalità nei decenni grazie a un elemento fondante che la coesione sociale
Che ha trovato il suo come dire la sua epicentro la sua espressione la sua Epifania nella struttura familiare nei valori dell'accoglienza
Ora la nuova frontiera del modello di sviluppo marchigiano non può non continuare con a non connotare assi su questa dimensione ovverossia sul rapporto stretto tra lavoro e qualità della vita tra servizi e qualità della vita Carboni richiamava una serie di fenomeni sociali nuovi che io a quel giungere
L'aumento appunto e la vita media la crescente disoccupazione il problema è l'accesso all'abitazione la forte immigrazione
Ci
Inducono a riprendere a riconsiderare a partire da i nostri lavori dei nostri studi il sistema del welfare cioè più leggero certamente ma non per questo meno solido e solidale
E in un welfare che valorizzi il principio della sussidiarietà orizzontale e verticale che promuova un partenariato pubblico e privato che valorizzi a mio avviso il volontariato anche
E quindi concludendo mi sembra
In che possa in particolare lo sviluppo regionale possa
Nell'affrontare le sfide del terzo millennio fondarsi così come abbiamo registrato come Università Camerino Macerata per nell'elaborazione del piano pluriennale di sviluppo e la Provincia di Macerata come abbiamo verificato con altre ricerche nel Piceno
Sulla coniugazione armoniosa di un doppio tempo di sviluppo
Vale a dire il ritmo veloce il ritmo lento c'è coniugare il ritmo veloci al ritmo lento cioè la promozione del ritmo veloce dei trasporti della logistica delle comunicazioni
Delle reti informatiche degli scambi internazionali e così via affiancata alla promozione alla alla tutela anzi alla tutela del ritmo lento dalla riflessione lo studio della ricerca scientifica
Della salvaguardia del territorio del patrimonio culturale della nuova agricoltura dell'artigianato dei bambini e degli anziani delle integrazione delle genti soprattutto
Focalizzando e quindi supportando le varie de le varie forme di turismo l'idea del museo territorio s'e non di meno della cultura del luogo
Della produzione di alimenti di elevata qualità e così via delle sulle piccole imprese
Sul marchio i segni distintivi io credo
Che mai come ora
E mai
Come nelle Marche risuona i profeti così significativo l'ammonimento di Carlo Lenzi
Suona anche come incoraggiamento al ottimo l'eccellente lavoro dalla Regione Marche il futuro ha un cuore antico grazie
Stiamo ovviamente registrando tutto sia per cominciare ad avere fin dall'inizio specie di archivio sia per
Poi diffondere quello che
Facciamo come associazione con le nuove
Tecnologie la parola a Massimo D'Alema
Grazie
Grazie per una presenza così significativa grazie a chi ha voluto promuovere questa iniziativa
E
Ed anche
Ai relatori che hanno arricchito il nostro incontro con dei contributi veramente importante
Io tornerò a spiegare un po'il senso di questa iniziativa
Mi riferisco
Al lavoro che noi svolgiamo come fondazione come associazione
Che naturalmente
Affianca e sostiene il progetto del Partito Democratico
Cercherò di spiegare poi anche alla fine perché questo progetto a mio giudizio ha bisogno di
Un sostegno
Di ricerca di innovazione di un rapporto con la società civile con il mondo della cultura
Che
Un'iniziativa come quella che noi promuoviamo può certamente
Garantire concorrere a garantire
Ma
Innanzitutto
Credo che sia giusto tornare sui temi propri di questo incontro
Abbiamo scelto di discutere di questa grande crisi nella quale siamo immersi
Una crisi che non è
Una crisi congiunturale una crisi profonda
Una crisi di cui ancora adesso è difficile prevederei
Gli sviluppi e
Le conseguenze
Ma da cui certamente il mondo uscirà profondamente cambiato
E
E interessante cercare di vedere questa crisi dal laboratorio di una regione come questa
Che è una Regione tra le più dinamiche del nostro Paese tra le più significative di quella
Diciamo di quel mix tra lavoro piccola impresa agricoltura industria che costituisce poi la forza del tessuto produttivo italiano
Una regione nella quale anche
Un forte tessuto di solidarietà sociale
è stato un elemento di competitività tornerò su questo punto perché è una delle
Delle false teorie che questa crisi demolisce c'è l'idea che un eccesso di solidarietà sociale sia un peso dal punto di vista dello sviluppo della competitività
Ma anche una Regione come queste colpita dalla crisi
Lo è per la ragione è evidente che la crisi determina una contrazione dei consumi
E questa è una regione produttrice di beni di consumo
Per il mercato nazionale e per il mercato mondiale
Lo è perché la crisi finanziaria si riverbera sull'impresa in particolare su un sistema di impresa e come quello che abbiamo nel nostro Paese piccole e medie sottocapitalizzate
Particolarmente bisognose del sostegno finanziario delle banche
E la resterà strinse stringersi della liquidità è avvertita dato tantissimi piccoli piccolissimi imprenditori
I discorsi sono facili da fare ma poi la banca chiama e
Chiude le linee di credito diciamo e chiede di rientrare e questo è un dramma di questi giorni di migliaia e migliaia particolari di piccoli e medi imprenditori italiani
E la crisi arriva anche nel suo effetto sociale disoccupazione cassintegrazione con un effetto moltiplicatore perché la riduzione dei consumi mette in crisi l'azienda che produce elettrodomestici o
O altri beni di consumo e
La crisi di quell'azienda produce una contrazione di reddito e quindi un'ulteriore contrazione dei consumi
Cassa integrazione
Ma
Al di là delle crisi industriali visibili
E nelle quali comunque c'è un elemento di contrattazione sociale sindacale è un elemento di tutela c'è poi il dramma individuale silenzioso
Delle migliaia di giovani in particolare meno giovani
Che hanno contratti di lavoro a tempo determinato che non vengono rinnovati semplicemente
Che appunto un grande dramma collettivo fatto di
Migliaia di drammi individuali che non hanno storia che non generano vertenze
Ma che
Significano per tante persone passare da un reddito modesto ad un reddito zero
Dunque
Questa crisi che è stata così sottovalutata
Sta arrivando alla sua seconda fase dalla crisi finanziaria siamo passati
Ad una crisi industriale
E ora stiamo entrando in una crisi sociale di grande portata e di di cui è difficile valutare
Le stesse istituzioni internazionali e nazionali aggiornano le loro previsioni diciamo
Di settimana in settimana i dati di oggi per esempio sull'andamento del PIL americano meno sei virgola due per cento
Meno sei virgola due per cento
Travolgono le previsioni di dieci giorni fa che estremamente negative calcolavo no a meno cinque virgola quattro la caduta del prodotto interno degli Stati Uniti d'America
Persino Berlusconi si è accorto che c'è la crisi economica
Dopo avere pensato che con qualche storiella qualche sorriso qualche invito a consumare
Diciamo ne saremmo usciti senza grandi problemi si dice che se ne sia reso conto quando ha visto i dati delle entrate pubblicitarie di Mediaset
Perché
L'uomo che è scarsamente sensibile ai problemi dei cittadini italiani tuttavia
Attentissimo diciamo alle
Alle questioni che lo toccano personalmente la crisi ha investito anche lui e quindi ha detto ma per ora c'è la crisi Creso fare la cosa grave non esporti effettuato ha detto
Spetta alla politica spetta alla politica dare una risposte
La politica i Governi nazionali alle istituzioni internazionali all'Unione Europea per quello che ci riguarda
Ma questa risposta per essere efficace io credo
Deve
Rispondere preliminarmente a non interrogativo di fondo cioè che cosa è questa crisi
Perché da una parte appare evidente insomma tentativo di definire questa crisi come un incidente di percorso
Una parentesi
In definitiva un eccesso di deregulation l'ingordigia dei banchieri
A creato un inciampo lungo il cammino
A in quando intralciato le magnifiche sorti e progressive della globalizzazione
E allora se se questo si tratta di porvi rimedio
Di circoscrivere la malattia
Di intervenire nelle istituzioni finanziarie di separare il bene dal male come ha scritto in un bell'articolo Giulio Tremonti che ho pubblicato sulla mia rivista
Che però a mio giudizio sbagliato diciamo è insufficiente
Separare il bene dal male i titoli tossici
Circoscrivere
Le tossine appunto di questi titoli malati e
Restituire così funzionalità al sistema
Ora badate io credo che
Il fatto che nel campo conservatore ultra liberale si prenda atto che un eccesso di deregulation a prodotto dei guasti e già una svolta culturale non irrilevante
La necessità di affrontare il tema della regolazione
Etiche
Di combattere la logica
Di una finanza puramente speculativa
Di
Tornare
A considerare la finanza come qualcosa che deve essere al servizio dell'economia reale e non di se stessa e non alimentare l'idea della magia del denaro che produce denaro
Nascondendo la sostanza del lavoro che produce ricchezza
Tutto questo e già un passo in avanti persino dal punto di vista culturale diciamo rispetto al clima culturale nel quale abbiamo vissuto negli ultimi quindici anni
E il fatto come ho detto altre volte che
Appunto adesso anche i ministri conservatori denuncino che non è il denaro a produrre il denaro ma il lavoro che è un fatto che ci conforta anche perché questo lo aveva scritto mirabilmente Carlo Marx
Questo dimostra che
Sostanzialmente diciamo
Certe letture giovanili che abbiamo fatto non erano del tutto inutili salvo se tornano di moda anche nel terzo millennio
Ma
Io sono convinto che questo non basta e soprattutto che sarebbe sbagliato considerare questa crisi come un inciampo un incidente di percorso
E non come l'emergere di contraddizioni molto profonde
Che riguardano il modo in cui si si si è
Venuta affermando questa globalizzazione economica
Le idee fondamentali che questa globalizzazione ha portato con sé
Gli squilibri che ha determinato
Vedete
Cerco di indicare quali sono questi squilibri di fondo che tengono la luce anche perché
Letterati ieri per affrontare la crisi
Per essere davvero efficaci devono essere terapie in grado di incidere sulla struttura dello sviluppo economico e non soltanto
Sulla sulla malattia dei titoli tossici
Intanto questa crisi ha messo in evidenza un deficit
Pauroso di democrazia ripartire da un dato che può sembrare lontano dall'economia
La crescita di un mercato globale
Ha fatto sì che si formasse una oligarchia è stato detto poco fa bene nell'oligarchia finanziaria economica
Sottratta ad ogni controllo democratico
In fondo noi abbiamo assistito ad un processo asimmetrico
L'economia ha preso una forma mondiale globale la politica è rimasta ristretta in una dimensione nazionale ed è stata anzi cioè si è detto è inutile un peso inutile il fondo è stato detto da qualche teorico
Ultra liberale l'unico compito della politica e rimuovere gli ostacoli alla
Pieno dispiegarsi degli effetti positivi della globalizzazione
Economica
Quindi gli Stati nazionali sono un peso o servono perché devono tenerne in ordine casa propria
Dove per tenere in ordine significa
Contenere la spesa pubblica ridurre l'incidenza delle politiche sociali
Questo è l'idea di ordine dopodiché ci penserà la globalizzazione a renderci tutti Gritti
Questa a simmetria tra
Una la dimensione politica nazionale
E il sorgere di un'economia globale con una sua oligarchia autoreferenziale
Affatto che questa è la ragione per cui non ci sono i controlli perché non ci sono istituzioni
E sì è cresciuto un ceto di comando in un bel libro vicino stimolante Giulio Sapelli ha detto la crisi nasce dal colpo di Stato mondiale dei manager
Detentori di stoccaggio no
Questa nuova oligarchia che ha preso il potere
In assenza di una
Di istituzioni politiche in grado di controllarli
Che ha determinato le nuove regole autoreferenziali dell'economia mondiale
Ma questo deficit di democrazia
Che è una delle ragioni di fondo dell'esplodere di questa crisi
Cioè il fatto che la grande finanza internazionale si è fatta padrona del mondo
Realizzando ciò che non è accaduto nel corso dei diritti
Di un secolo e mezzo di storia del capitalismo dove la crescita del capitalismo avuto come contrappeso l'esistenza della politica degli Stati nazionali
Che hanno garantito diciamo quella conciliazione dei valori della coesione sociale della democrazia e dello sviluppo che è stata quella che Dahrendorf definì la quadratura del cerchio cioè che
è stata la politica sono stati gli Stati nazionali che hanno tenuto insieme le ragioni dello sviluppo capitalistico con le ragioni della coesione sociale e le ragioni del mantenimento della democrazia questo equilibrio è saltato
In un mondo globale nel quale ripeto innanzitutto c'è stato un vuoto istituzionale e democratico
Non lo si riempie soltanto attraverso organismi tecnici
Si discute molto oggi della possibilità di affidare al Fondo monetario uno ruolo di sorveglianza multilaterale come si dice
E io credo che sia giusto andare in questa direzione
Devo dire che noi lo avevamo in un bel documento del Ministero degli esteri del nostro Paese di qualche tempo fa quando era
Funzione diciamo la struttura
E
Abbiamo avanzato una proposta in questo senso
Che oggi è
Ritorna nel dibattito internazionale in particolare nel documento del G venti sorta
Ma non si colma un vuoto democratico soltanto rafforzando degli strumenti tecnici
C'è un fondamentale problema che gli anglosassoni definire però di accountability cioè di chi risponde
E il problema di
Allora di rendere trasparente
Chi ha la responsabilità politica del Fondo monetario
Per esempio diventa un problema essenziale
Di ridurre il peso dei Paesi ex più ricchi
Paesi membri del G sette detenevano settantacinque settantasei per cento del PIL mondiale quindici anni fa adesso sono sotto il cinquanta
Ex
Mondo sta cambiando molto rapidamente
C'è una fondamentale esigenza di accrescere il peso di altri Paesi c'è un grande problema di responsabilità politica
Ma questa globalizzazione cresciuta diciamo
Senza democrazia
A prodotto degli effetti sociali
Certamente si è determinata una grande crescita della ricchezza
In parte anche in modo artificioso
Attraverso bolle speculative di cui adesso si pagherà si paga il prezzo
In parte di crescita della ricchezza reale ma questa crescita della ricchezza si è accompagnata ad un aggravarsi
Delle diseguaglianze
Che costituisce l'altro diciamo squilibrio strutturale di questo tipo di sviluppo
L'aggravarsi delle diseguaglianze stato pauroso
E badate all'origine stessa del credit crunch americano c'è l'aggravarsi delle diseguaglianze e vero Ellero che questi cosiddetti prodotti derivati
Hanno diciamo inquinato tutto il sistema
Perché che cosa facevano le grandi banche americane facevano
Un un prestito sulla casa
E quindi diventavano creditrici del cittadino americano che ha comprato una casa di e questo credito se lo rivendevano dieci volte infilando lo né i cosiddetti prodotti derivati in parte per
Spezzettare ammortizzare il rischio in parte per moltiplicare artificiosamente guadagni
è vero quindi che questi prodotti derivati hanno moltiplicato la crisi ma all'origine della crisi c'è pur sempre il fatto che il cittadino medio americano un certo punto non è stato più in grado di pagare la rata del mutuo
Cioè all'origine della crisi c'è quell'impoverimento delle classi medie del mondo del lavoro
Che è stato uno dei fenomeni più impressionanti di questi quindici anni di globalizzazione senza regole nel nostro Paese
Il reddito
Dei professionisti e degli imprenditori è cresciuto in questi quindici anni del quarantaquattro per cento
Il reddito dei lavoratori dipendenti è cresciuto del sei per cento
Il che significa che la forbice sociale si è enormemente allargato
Sono impressionanti dati che ci parla di una crescita della povertà anche nelle societari che
Della povertà infantile
E ma dati la
La forza del nostro Paese
Era come quelle squadre di calcio diciamo che sono corte no che sono capace di andare all'attacco di giocare in difesa sono
Quando la squadra si allunga diciamo diventa molto più fragile ecco negli ultimi quindici anni la squadra si enormemente alla allungata
Le distanze sono diventati assai più gravi
Profonde
Si è spezzato un tessuto di solidarietà sociale perché lo dico questa è una Regione nella quale invece ha retto di più questo tessuto
Le distanze sono più corti
Si è mantenuto un tessuto di solidarietà ma nel complesso del Paese si sono enormemente aggravate queste distanze
Si sono aggravate le distanze tra i Paesi coinvolti dall'altro su scala internazionale tra i Paesi poveri emarginati pensiamo all'Africa o una parte dell'America latina e i Paesi invece che hanno goduto dei frutti della globalizzazione
Queste diseguaglianze hanno reso il mondo molto più fragile
E anche i Paesi sviluppati come il nostro sono diventati molto più fragile
Badate c'è un dato interessante è stato studiato da
Economisti
Europei il rapporto che esiste
Tra
Diciamo Società accorta cioè ridotti diseguaglianze sociali e alto livello di produttività del lavoro
è interessante osservare che più sono gravi le diseguaglianze sociali più si riduce la produttività del lavoro
E questo se mi consentite rovescia uno dei dogmi che hanno dominato nel corso di questi atti cioè l'idea che
Somma dello stato sociale fosse un peso di cui liberarsi
E che tutto sommato riducendo riducendo l'incidenza delle politiche sociali si guadagna in competitività non è così
I Paesi europei più competitivi sono i Paesi dell'Europa del nord che sono Paesi cortisone sono Paesi nei quali la distanza sociale più ridotta e c'è un più forte investimento naturalmente su educazione formazione
Sono Paesi che hanno una forte mobilità sociale
E quindi sono anche per questo sono Paesi competitivi
L'Italia un Paese dove c'è scarsissima mobilità sociale il che riduce il tasso di competitività sulla parliamoci chiaro con tutto il rispetto se gli imprenditori giovani sono di regola i figli degli imprenditori
Non necessariamente sono i giovani più capaci e intelligenti statisticamente lo saranno media diciamo in un Paese dove non c'è mobilità sociale è un Paese dove non si premia il talento di un Paese più statico
Più vecchio meno competitivo
Dunque
Che
Questo è
L'altro grande problema diciamo la globalizzazione ha avuto un deficit demordiamo creativo che si riflette nella crisi ha avuto un deficit
Sociale
A anzi ha prodotto un ulteriore deficit sociale
Ha prodotto diseguaglianza e la diseguaglianza si è tradotta
Diciamo contrariamente fra tutte le previsioni diciamo della
Delle
Del pensiero convenzionale di questi anni la diseguaglianza si è tradotta in una perdita di competitività in una riduzione della
Produttività del lavoro
E si potrebbe
Continuare diciamo dicendo che questo tipo di globalizzazione che ha prodotto una crisi finanziaria sta oramai producendo anche una una crisi ambientale e dello sviluppo
Anche questa da deregulation
Che
Non è meno devastante nelle sue potenzialità della crisi finanziaria
Allora
Credo che conviene
Guardare più in profondità questa crisi questa crisi non è un incidente di percorso
Non nasce soltanto dalla mancanza di regole dall'ingordigia diciamo di banchieri senza scrupoli ci sono anche questi aspetti ma la stessa
La stesso dominio dei banchieri senza scrupoli nasce da un problema più strutturale come abbiamo visto cioè da una crisi democratica legata alla globalizzazione
La globalizzazione e quindi ha bisogno di
Per uscire da questa crisi c'è bisogno di una politica che guardi oltre
L'orizzonte della congiuntura che guardi lontano
E che cerchi di correggere gli squilibri di fondo di una globalizzazione non governata
E allora la crisi diventa occasione
Occasione come è stato detto anche nel nostro Paese lo ha detto in un discorso molto bello il Presidente della Repubblica
Occasione
Per
Aprire un nuovo ciclo non solo economico ma anche sul piano politico sul piano culturale che sul piano dei valori
Occasione per politiche in grado di incidere sulla struttura
E di gettare le basi di una nuova fase di sviluppo nuova non soltanto perché diciamo
Francia perché si torna allo sviluppo questo è l'obiettivo che abbiamo somma di vedere la luce in fondo al tunnel ma anche per la qualità
Dello sviluppo per la sostenibilità dello sviluppo e per la capacità dello sviluppo di produrre benefici diffusi che non concentrati in una ristretta minoranza in una ristretta oligarchia
Io
Se il problema dunque è questo
Tornare a mettere al centro dell'economia il lavoro e la produzione di beni e la cultura
Lavoro cultura produzione di beni sono i tre pilastri diciamo
Di una visione rinnovata dello sviluppo
E direi indicano anche questi questi tre
Sono tre parole astratte ma in realtà
Se noi passiamo dall'est dall'astratto al concreto indicano anche quelle che dovrebbero essere si sarebbe detto con un'espressione antica diciamo le forze motrici
Di una fase di profondo rinnovamento Sociale
Mondo del lavoro il mondo della produzione
E il mondo della cultura
Non sono soltanto ripeto tre concetti generali sono tre parti della società
Che un progetto riformista deve sapere mettere insieme in un rinnovato patto per lo sviluppo
E insomma io penso che
Un messaggio forte in questo momento venga dalla no dall'America e paradossale diciamo l'ultima copertina di Newsweek intitolava siamo tutti socialisti
E badate che la parola socialisti in America è una parola quasi impronunciabile sta diventando quasi anche da noi ma da in America certamente
Del tutto impronunciabile diciamo
No
Io ricordo che una volta partecipando
Ad un
Ad un dibattito promosso Jabil Clinton
In occasione era l'occasione era il cinquantesimo della NATO per cui eravamo tutti a Washington ma il dibattito era un dibattito politico
Di quel movimento che si chiamava progressi di governance che fu chiamato l'Ulivo mondiale c'è qualcuno che era però questo dialogo collaborazione fra riformismo europeo e democratici americani
E organizzammo un dibattito
A Washington promosso da questo acclarato del dei leader del Partito Democratico a cui partecipava il cancelliere Schroeder
Toni Blair primo ministro olandese di allora il sottoscritto il presidente Clinton
E
A un certo punto di questo dibattito insomma per
Prese la parola sindaco di Chicago che c'erano tutti i leader dei padri e disse
E disse massima che è interessante perché sento che anche i nostri amici europei hanno gli stessi problemi che abbiamo noi come riorganizzare il welfare come
Come affrontare le nuove contraddizione ma dovremmo lavorare insieme cioè io
Feci la battuta di sì sì veri effettiva noi europei lavoriamo insieme nel senso che noi poi ci incontriamo in un
In un'associazione che si chiama internazionale socialista
Allora
Il presidente Clinton presa da parole disse beh insomma questa
Questa parola socialista qui da noi impronunciabile io
Io allora lo so che che che costi che poi noi la pensiamo in realtà non lo stesso modo ma
Se tu venissi come durante la campagna elettorale e dici socialista siamo spacciati cervello grazie non prendiamo neanche un voto negli Stati Uniti d'America per e poi ebbe una
è un incontro pubblico ebbe una di quelle risposte che
Mi fanno pensare che lui sia stato uno degli uomini politici più geniali diciamo
E disse naturalmente io ricordo che quando ero governatore dell'Arkansas eccetera Danny in Italia andai a fare una visita in Toscana
E
Incontrai delle persone che che ragionavano come noi che si proponevano delle cose innovative eccetera e poi a un certo punto scoprì che quindi addirittura erano comunisti
Sì sì
E
Diciamo mi resi conto che se Clinton che non bisogna avere paura delle parole siamo è questo era modo un approccio piuttosto intelligente diciamo riaperto
Comunque sia oggi come oggi in America non non hanno paura delle parole
Perché ma al di là delle parole io credo che la cosa interessante sono le cose che sta facendo la nuova amministrazione americana
Se mi consentite
Anche con un alto valore simbolico no quest'idea riduco le tasse ai diritti cioè aumento le tasse eviti il contrario di quello che faceva Bush
Per dare
L'assistenza pubblica sanitaria i disoccupati
Cosa che suona corsi fuori moda rispetto a tutte le politiche pubbliche sono state fatte in questi anni tutto il mondo occidentale
Nazionali zone banche acché queste forte diciamo parliamo dei Wall Street perché
Blocco gli stipendi dei supermanager
Penso che l'Italia si parla molto degli stipendi dei politici che giustamente sono guardati con sospetto diciamo però
Il fondo i politici guadagnano su un decimo di un direttore di giornale che a sua volta guadagna un decimo di un amministratore delegato di una banca
Quindi i politici e guadagnano già molto rispetto ai cittadini normali
Guadagnano appunto la centesima parte di un amministratore delegato ma nessuno ha mai detto questo input che non era di moda non era parlare male dei politici è sempre andato di moda ma
Salariale dei banchieri
Non è carino diciamo
Ecco
Ora
Questi tabù
Sono finalmente diciamo accolta è possibile infrangere di questi tabù
E viene dagli Stati Uniti il messaggio la risposta americana la crisi eh
Investimenti pubblici
Redistribuzione del reddito
Qui
Più tasse previsti per i ricchi meno tasse per i lavoratori per le classi medie forte effetto redistributivo perché in definitiva se si reca ridistribuire il reddito non è solo materia di giustizia sociale ma in materia di guardare economia
Perché se diciamo il nel
Quelli qui quei dieci milioni di euro in più che guadagna il supermanager all'anno diciamo vengono redistribuiti
Quelli a cui vengono distribuiti vanno
A comprare a bottega supermanager con quei dieci milioni in più non va a comprare insalata scarto rimette da parte quando la la crescita della ricchezza si concentra nel decimo più ricco della popolazione è normale che questo porti ad una contrazione dei consumi
Se invece quella ricchezza si ripartisce più equamente questo sostiene anche l'economia com'è giusto che sia
C'è anche quella vecchia idea dell'eguaglianza della giustizia sociale diciamo che torna di moda ma al di là
Messa
Al di là di queste vecchie idee che tornano fortunatamente non moda ci anche il fatto che tutto questo ha un effetto positivo sull'economia sul rilancio dell'economia
E
Oltre alla distribuzione del reddito ma insomma c'è anche questa forte scelta di puntare sull'innovazione
Sulla ricerca
Due grandi scelte di merito ha fatto Obama nei primi dieci giorni
A rimosso il detto di Bush sulla ricerca sulle cellule staminali
Dato che la ricerca biomedica è uno dei grandi volani di un nuovo possibile sviluppo
E a fatto una scelta radicale a favore delle energie rinnovabili
Con l'idea di creare tre milioni di posti di lavoro vero di vice
In un'economia verde eccetera Investimenti sì ma anche
Innovazione
Ricerca innovazione
Un nuovo ciclo di sviluppo
Un nuovo né nel merito ridurre la dipendenza dal petrolio ridurre l'inquinamento
Sono scelte e è importante che questo messaggio venga dall'America e poi
La quantità di questa operazione una manovra che sposta il sei per cento del PIL americano
E quindi una manovra imponente nelle sue dimensioni
Che si accompagna ad un'operazione verità sulla spesa militare americana
Che è un'operazione molto coraggiosa
Perché sul finanziamento parte occulto della politica militare americana si è fondato quel blocco di potere tra i conservatori e l'industria militare
E quella del petrolio che è stato il blocco che ha dominato in questi anni con tutte le sciagure che questa ha comportato per l'umanità impedirà diciamo alcuni Berlusconi si è accodato valgono era l'usura
Ma insomma quelli che hanno come questa crisi non è figlia di nessuno figlia
E le forze che hanno dominato il motto forze che hanno dominato il mondo è stato
La politica conservatrice neo conservatrice la grande industria del petrolio americana l'industria militare la grande finanza
Queste sono le forze che hanno portato il mondo questa crisi e credo che difficilmente potrebbero portarlo fuori da questa crisi
E la risposta deve venire da un'alleanza alternativa
Qualche modo diciamo è una bella lezione per la sinistra europea che è il messaggio più forte oggi di una sinistra innovativa
Tolto che mette insieme innovazione scientifica nuovo modello di sviluppo giustizia sociale venga da oltreoceano
Da un partito che si chiama democratico anche noi non dobbiamo avere paura delle parole come vedete può a volte le parole
Hanno un contenuto radicalmente innovativo io questo queste cose le dirò di fine anno Cioffi devo andare a fare una relazione
Mi hanno invitato ad essere l'autore di un convegno di socialisti europei ritiro badate che in questo momento i democratici americani sono più socialisti rigo il vino a questo punto di vista
Era anche la vecchia Europa fatidica
A costruire una risposta paragonabili per dimensioni
Insomma la risposta la manovra europea mobilità duecento milioni di euro diciamo la manovra americana settecento milioni di dollari ed è la seconda tranche perché il PAI Piano Paulson e ha già mobilitati altri sette ottocento milioni
Qui sia la dimensione della manovra europea molto modesta
L'Europa ha coltivato l'illusione di essere al riparo dalla crisi meno colpita in parte è vero
Perché indubbiamente diciamo in Europa avuto meno incidenza quella finanza innovativa disse che chi ha avuto il suo epicentro negli Stati Uniti d'America
E però è stato mio per non vedere che dopo la crisi finanziaria sarebbe arrivata la crisi industria la crisi economica e sociale
E non prevederlo è stato mio paese da parte dell'Europa
E soprattutto in Europa è molto forte il rischio dell'ognuno per sé
Un rischio disastroso fra l'altro perché per noi come italiani perché nell'ognuno per sé noi siamo quelli che fanno meno di tutti Governo italiano
Pare
Mosso dalla convinzione che la crisi sarà affrontata dalle Regioni
Poi dirò che hanno dimostrato assai maggiore capacità di reazione di iniziativa che va al Governo nazionale ed agli altri Paesi all'estero diceva e che in definitiva galleggiando alla fine qualcuno ci porterà fuori da questa crisi
Che il Governo sta facendo nulla di significativo per affrontare la crisi
E vedete
Io credo che prima di parlare un po'dell'Italia io penso che per l'Europa siamo davvero ad un bivio
Perché certo di fronte a una crisi di questa portata ci sono due possibilità di scelta unanime
Quella di
Una flessibilità che punta sulla sostanzialmente rinazionalizzazione delle politiche economiche
Allentiamo i vincoli europei
Facciamo finta di non vedere il rapporto deficit PIL siamo
E consentiamo a ciascun Paese di prendere delle misure
Allentiamo i vincoli europea in materia di aiuti di Stato
E ognuno
Si salvi chi può
Io penso che questa è prima una logica inefficace dal punto di vista economico
Perché non si raggiunge la massa d'urto necessaria
Perché in definitiva questo porterà a ciascun Paese a proteggere la sua industria nazionale ci sono già dei segnali in questo senso
In una logica non di innovazione e di sviluppo ma conservativa
Che non darà effetto rischiamo uno spreco di risorse pubbliche
Secondo rinazionalizzazione politiche economiche significa gravare le diseguaglianze all'interno dell'Europa
Perché è chiaro che ogni paese
Fra in ragione delle sue delle sue forze il che metterà intenzione e l'esistenza di un mercato comune
Se si allenta di fatto la vigilanza in materia di aiuti di Stato si aprirà la strada alla concorrenza sleale in Europa
Per un Paese come il nostro che ha un alto deficit pubblico e quindi più ristretti margini di manovra è una fregatura totale
Certamente da questo punto di vista diciamo noi rischiamo di perdere seriamente competitività anche all'interno del mercato europeo
Questi segnali al di là delle dichiarazioni solenni questi segnali di un'Europa che va indietro di fronte alla crisi
Che sceglie politiche di fatto di tipo protezionistico
Che rinazionalizzazione liti che economiche che alimenta conflitti tra i poveri esemplare la la protesta dei lavoratori inglesi contro i lavoratori italiani dice
E e questo è
Diciamo un modo di destra di rispondere alla crisi
Se mi consentite abbastanza rozzamente fa da
Dall'altra parte della risposta americana c'è il rischio che in Europa prima anche per il corso politico prevalente in Europa
Una risposta nazionalistica conservativa
Incapace di introdurre le innovazioni che sono necessarie e che hanno bisogno al contrario di una più forte azione europei
E cioè Dini un coordinamento delle politiche economiche
Non abbiamo mai avuto
Un incremento del bilancio comunitario
Per fare politiche di investimento di sostegno all'innovazione alla ricerca europee e non politiche nazionali
Perché solo politiche europee diciamo hanno la forza la massa d'urto necessaria per incidere sul ciclo e per gettare le basi di una nuova fase di sviluppo
è venuto il momento di un'armonizzazione delle politiche fiscali perché una delle ragioni per cui il lavoro è stato così penalizzato in questi anni è che noi viviamo in un mercato in cui c'è la libera circolazione dei capitali
E la concorrenza fiscale anche all'interno dell'Unione europea
Per non pagare le tasse
Quante sono le società italiani diciamo che sono gestite da finanziarie che hanno sede nel Lichtenstein sobborgo in Irlanda
Irlanda ora sta pagando a caro prezzo diciamo avere fatto una politica di attrazione
Dieci found eccede di attrazione della finanza internazionale
Ma la concorrenza fiscale in Europa non è sostenibile
Perché la logica della concorrenza fiscale porta ad una riduzione della pressione fiscale sui redditi da capitale
E a quel punto tutto il peso della fiscalità si scarica sul lavoro e sull'impresa
Che l'impresa è più difficile da spostare sposi post postale più difficile da spostare del capitale che si sposta schiacciato cliccando sul
Sul computer diciamo e il lavoro è ancora più difficile da spostare dell'impresa
E quindi io credo che la vera risposta europea dovrebbe essere quella di
Non di avere meno vincoli per le risposte nazionali ma di avere più
Politica economica europea
E più politica sociale europea e più risorse
Gestite a livello europeo
E non soltanto a livello nazionale
E questo è un vero discrimine in questo momento
Tra
Una capacità di reagire in chiave riformista la crisi e invece una reazione difensiva nazionalista conservatrice
Impaurita come quella che rischia di prevalere anche con i suoi effetti politici parliamoci chiaro che poi questo significa populismo la paura degli immigrati che ti vengono a fare la concorrenza deve
Se c'è tutto un coltello politico culturale di una scelta di politica economica di questi
E nel nostro Paese ne vediamo il sì
Eccetera
è un Paese che rischia di ripiegare impaurito in una logica di difesa pagate oltretutto abbastanza illusoria
Perché
Non ci si salva giocando in difesa da una crisi di questo genere ha soltanto
Investendo su un nuovo tipo di sviluppo su un nuovo ciclo di sviluppo
E noi
Stiamo investendo pochissimo in Italia
Noi se noi guardiamo le politiche concrete del Governo Berlusconi
Al di là delle proclamazioni vero battage pubblicitario devono ci fa sempre parlare di cose che non esistono test adesso la risposta alla crisi è che nel due mila venti cominceremo a costruire forse una centrale nucleare dice
Certamente si può essere d'accordo o meno diciamo ma innanzitutto è una fandonia ex è una cosa che non ha nessuna attinenza con la realtà
è un buon affare per i francesi
Perché ci vendono vi sia una tecnologia oramai obsoleta ed è chiaro che farà come hanno fatto un buon affare con l'Alitalia
Qual è
Comprati senza pagare la compagnia aerea dice cominciamo ad esempio di più siamo un Paese dove si viene a fare buoni affari diciamo a per il nostro Paese non è una risposta alla crisi ecco
Ma
Noi siamo in una situazione in cui ripeto
La risposta alla crisi molto debole sul piano dei progetti degli Investimenti
E
C'è un taglio degli investimenti pubblici
E
Si disinveste sull'università e sulla ricerca scientifica
Che ci sono invece la chiave diciamo di una risposta vincente
Dal punto di vista della redistribuzione del reddito
Noi abbiamo
Un aumento della pressione fiscale quest'anno
Previsto
Con però un mutamento della composizione che mi permetto di rilevare che l'abolizione dell'ICI
Comunque la si voglia giudicare siccome il Governo ha abolito l'ICI per i più ricchi perché fino a trecento euro l'aveva abolito il Governo Prodi
è una redistribuzione di ricchezza a favore della rendita finanziaria e dei più ricchi proprio diciamo è il famoso Robin Hood
Resta ce lo sceriffo di Nottingham perché è del tutto chiaro che
Chi dispone di una casa più grande più lussuosa avuto dallo stato di più
Di chi ha una casa popolare
E molto di più di chi sta in affitto che non ha avuto niente quindi come dire redistribuiamo tre miliardi di euro a favore di chi sta meglio
E l'altra grande operazione redistributiva che è in corso in modo più silenzioso e la ripresa dell'evasione fiscale
Che è stata favorita dalle misure assunte dal Governo
Che ha abolito tutta una serie di forme di controllo che forse erano anche fastidiose e non voglio discutere adesso il merito va sostanzialmente se si legge l'ultima relazione della Corte dei conti a Sezioni riunite Corte dei Conti spiega
Come sta riprendendo l'evasione fiscale come il Governo abbia favorito sostanzialmente la ripresa dell'evasione fiscale
Io l'ho detto Tremonti in un dibattito televisiva il problema saremo discorso molto lungo
C'era tempo per loro al discorso
Al di là lungo Brehme
Che sono dati ripeto sono contenuti nell'ultima relazione della Corte dei conti sono se dati partigiane
Quindi noi siamo
Dire la verità diciamo l'Italia da questo punto di vista
Esattamente l'anti di Obama si potrebbe dire dello scorretto che le unisce ad Obama la cultura del fare diciamo però fanno cose esattamente opposta
Americana cerca di ridurre le diseguaglianze di sostenere i redditi dei lavoratori di investire sull'innovazione da noi aumentano le diseguaglianze si disinveste se l'università e sulla ricerca scientifica
E non si fa nulla per sostenere i redditi dei lavoratori e quello che si è ottenuto in termini di protezione sociale attraverso l'accordo
Sugli ammortizzatori sociali diciamo ha fatto dai sindacati dalle Regioni e dal Governo è stato merito
Con solo delle organizzazioni sindacali ma merito delle regioni italiane che se ne sono in parte notevole accollate l'onere perché le uniche politiche anticicliche che sono in atto in questo momento sono state portate avanti dalle Regioni
E sono molto importanti badate perché in un momento come questo la cosa più importante e innanzitutto difendere il lavoro proteggere i disoccupati difendere il lavoro
Anche attraverso una politica di solidarietà che eviti il licenziamento
In un momento così drammatico e meglio suddividere il lavoro che c'è
Anzi che la gente venga licenziata
è importante investire sulla riqualificazione professionale
Che può anche essere un modo di integrare il reddito davvero in questo momento è fondamentale difendere un tessuto di solidarietà proteggere il lavoro
In questo momento ripeto le uniche politiche pubbliche che vanno in questa direzione
Sono quelle costruite dalle regioni dagli enti locali
Pure in una condizione molto difficile anche perché
L'abolizione dell'ICI è stato in parte pagato dagli enti locali in termini di taglio delle risorse disponibili
Lo dico questo perché ecco forse
Questo è il terremo
Più appropriato di una sfida questo Governo che credo che
In questo momento davvero ecco restituire anche alla nostra opinione pubblica il senso di di una sfida di fondo prego
Fare noi lo sforzo per definire il terreno del confronto
Anzi che diciamo subire di volta in volta all'iniziativa politico mediatiche e il terreno del confronto e questo perché cioè come si affronta questa crisi che da questo dipende il destino del nostro Paese
E la distanza tra la capacità di questo Governo del Presidente del Consiglio di mettere in scena la finzione di un'azione politica efficace su su su su tutti i temi diciamo
E la realtà
Di una risposta politica totalmente insufficiente e sbagliato alla crisi con conseguenze di lungo predicato
Il mondo uscirà da questa crisi profondamente trasformato
Cambierà persino la gerarchia è un terremoto diciamo al alla fine di questo terremoto cambierà l'elenco
Oggi noi siamo non so quinti sesti
Comincio ad avere dei dubbi liscia quinta la sesta l'economia economia mondiale ed è non è difficile pensare che
Di qui a un anno noi prenderemo tranquillamente posto tra tra il ventesimo al venticinquesimo posto diciamo dove in parte ci compete perché in parte un processo naturale
Perché alla fine naturale che Paesi che hanno più di un miliardo di abitanti diciamo pesino di più nell'economia mondiale di Paesi che hanno cinquanta sessanta milioni di abitanti
Ma in parte questo questo riclassificazione dell'Italia sarà anche il frutto
Della incapacità delle classi dirigenti del Paese di affrontare con spirito innovativo con capacità riformista diciamo la grande sfida di questa transizione mondiale
E badate questo discorso se
Certamente
Far venire alla luce una responsabilità storica della destra Berlusconi è da quindici anni un po'il problema il protagonista principale della vita politica del Paese
Senza avere fatto nulla di buono per l'Italia si fatti carico al con massimo di spirito oggettivo a ricordare una cosa positiva importante che lo vede
Viene alla mente solvibili ineguagliabile diete di Benigni quelle fammi pensare farete
Ma per quanto uno pensi e si sforzi di pensare diciamo quindici anni di protagonismo senza che
Lui sia riuscito diciamo fare qualcosa di importante
Per il nostro Paese
E se pure noi possiamo dall'altra parte rivendicare in questi anni di avere governato il Paese
Lui dice sedi dice che ha eliminato tutti i leader della sinistra diciamo comunque sia salvo lui
A alternativamente vinto e perso le elezioni nel corso di questi quindici anni per otto anni e colorato lui per sette anni abbiamo governato noi grossomodo vero non è proprio questo vincitore incontrastato come si racconta ci sarà
E certamente noi possiamo dire che nel corso degli anni di Governo di centrosinistra sono state fatte
Quelle poche riforme che ricordo che il Paese ha avuto dalla riforma Dini delle pensioni che
Sostenemmo noi e senza la quale sistema previdenziale italiano se ne sarebbe andata a gambe all'aria diciamo
Alle grandi privatizzazioni e liberalizzazioni
Che in una misura insufficiente se volete le privatizzazioni si può discutere su come sono state fatte ma insomma hanno sbloccato il sistema italiano è lo abbiamo fatto noi alla scelta
Dell'Euro che
è stata una grande riforma dell'economia italiana è alla luce di questa crisi
Ci si può rendere conto quanto quella scelta fu salvifica se no non so che ne sarebbe dei risparmi degli italiani un falò avremmo fatto un falò nel corso se non ci fosse stato qualcuno che contro la destra e contro anche una parte del patronato italiano folle portare l'Italia dell'euro
Prodi charter centro sinistra
Quindi noi possiamo
Certamente rivendicare che nel corso di questi quindici anni il centrosinistra ha realizzato
Quelle poche riforme che sono state fatte così come possiamo dire spacciate come dire qualcosa che riguarda il mio core business in questo caso nella più recente che nel campo della politica estera
I momenti in cui l'Italia ha avuto un ruolo internazionale dai Balcani al libero nel Medio Oriente sono stati sotto il segno dell'iniziativa del centro sinistra diciamo perché
La politica estera della destra è consistita soltanto nel dire sia Bush sia Bush sia Bush fino a quando gli americani piano licenziati dice quindi
E poco altro
E tuttavia io credo che noi sbaglieremmo a non vedere anche in quanto sia stata complessivamente insufficiente l'opera riformatrice che noi abbiamo compiuto
E quanto ogni il Paese abbia bisogno di un nuovo ciclo incisivo coraggioso di di profonde riforme e coraggiose
Per niente anche per combattere più efficacemente la destra faccio un esempio diciamo che non
Non con l'obiettivo di urtare alcune personalità che sono in platea anziché voglio ringraziare cominciare dei relatori mi riferisco ai professori universitari
Ma certamente noi che dobbiamo contrastare
La scelta del Governo di tagliare la spesa per la ricerca per l'università e bene ha fatto il Capo dello Stato da questo punto di vista fare sentire la sua voce
Autorevole
Però
Questa battaglia sarà tanto più efficace se siamo noi a combattere quegli sprechi disfunzioni
Quelle logiche ristretta mente corporative di cui è ingiusto accusare in blocco il mondo universitario italiano
Ma proprio se vogliamo evitare questa dobbiamo sapere vedere dove ci sono questi sprechi e combattere queste logiche corporative dobbiamo essere i nomi
A denunciare le carte tre che non servono
O le sedi universitarie
Allo scopo
Allo scopo noi italiana l'allo scopo di utilizzare meglio le risorse di cui dispone il Paese e di dare maggiore forza ad una battaglia contro i tagli indiscriminati della ricerca
Cioè
Davvero io credo che il Paese ha bisogno di una forza riformista in grado di fare i conti
Con quelle resistenze corporative con quelle chiusure particolaristiche che e segna no anche il campo quel campo di forze che io ho descritto quanto detto il lavoro impresa la cultura
Cioè le grandi forze motrici di un cambiamento del Paese tuttavia anche all'interno di questi campi
Ci sono chiusure corporative ci sono logiche particolaristiche che devono essere affrontate con coraggio da una forza riformista
Allora vedete queste
La dimensione dei problemi che abbiamo di fronte
E concludo che
La lungaggine è stata già eccessiva sazia ecco allora che a che cosa serve e perché un'associazione culturale una fondazione come Italia europei
Possono essere non un problema
Ma una risorsa
Per un grande progetto come quello del Partito Democratico che rimane un grande progetto anche se il partito con fatica diciamo inutile che ce lo nascondiamo anche perché
Questo è sotto gli occhi di tutti fissato con fatica con incertezze ma rimane un grande progetto necessario per questo Paese
Perché senza una grande forza riformista
Che non ha nessuna pretesa di autosufficienza ma che
Diciamo vuole essere la guida di una coalizione riformista che ha bisogno di una guida perché una coalizione che vuole cambiare il Paese non può essere soltanto una sommatoria di tanti pezzetti diciamo ecco
Ma in primis il Paese ha bisogno del Partito Democratico questo progetto non è affatto caduto nessuno pensa di tornare a fare partito deve
Partitino dei dei cattolici democratici partitico Partito Socialista e certo queste sono delle
C'è mense che scrivono i giornali si possono anche leggere Consiglio leggere libri sporche sempre più istruttivo
Ma non c'è il minimo dubbio che questo progetto ha bisogno di essere nutrito
Di cultura
Le analisi dei processi reali della società di un rapporto più forte con la società italiana
Che certamente
è un rapporto con la Società anche il momento delle primarie diciamo
Rimaneva in un giorno poi
Tutti i giorni bisogna raccogliere idee energie la
Ha bisogno di un rapporto con le grandi tradizioni culturali
Perché l'innovazione comunque è robusta sia radici
Il nuovismo così spiantato diciamo
Viene sempre in mente quella bellissima pagina di Gramsci sui costruttori di palafitte
Cioè di costruzioni che stanno per aria che non hanno
C'è poco da fare una grande forza riformista in questo Paese che giustamente rivendica di essere l'erede delle grandi tradizioni socialiste laiche cattoliche del riformismo
Deve sapere guardare al passato e vedere classicamente ciò che è vivo e ciò che è morto diciamo ma non pensare punto accapo dice
Perché punto accapo non funziona
Non funziona poi nella vita di un grande movimento storico quindi
C'è bisogno di un di una grande costruzione di organizzazione
Anche qui vale la lezione americana
Internet certamente le primarie
Proporrei fanno anche con una certa logica volte noi ci siamo inventati siamo dei neofiti diciamo siamo inventati
Per esempio loro fanno le primarie per scegliere chi deve essere candidato a governare diciamo non il segretario del partito da una una una nostra innovazione ma
Io la rispetto diciamo ma
Forse c'era bisogno in una certa fase come sono il Presidente del Partito democratico americano che è una persona importante nessuno sa come si chiama scavalcava guardi
Non è stato scelto con le primarie è stato eletto convenzione del Partito Democratico che svolge un ruolo molto importante poi quando devono scegliere il candidato per la Presidenza degli Stati Uniti fare prima
Perché lì senso diciamo coinvolti e ne fanno in quel modo lì proprio mi verrebbe mai in mente di fare primario dieci candidati per cui ti puoi trovare con uno che fa il candidato Sindaco il venticinque per cento dei voti cioè noi dobbiamo
Mantenere il principio che è straordinariamente positivo importante sto aprire porte finestre ma somma regolarlo in modo ragionevole ecco
Perché la primari Zazie oneri della vita interna di un partito
Comporta con sé enormi rischi
Primo che non ha più senso iscriversi perché si io mi iscrivo ad un'associazione privata come un partito erano neanche il diritto di scegliere il rappresentante legale aspetto che mettano l'urna in piazza diciamo onestamente
Non ha molto senso iscriversi ad un'associazione in cui chi si iscrive non ha neanche questi diritti supplementari dice
Poi
Che sette anche queste decisioni passano attraverso campagne elettorali pubbliche sopra questo parti Vito sarà una somma dei comitati elettorali ognuno cercherà i finanziamenti per farsi le campagne elettorali persino per diventare segretario sezione diciamo
Quindi
Cambierà persino la natura associativa dice
Quindi c'è qualcosa su cui dobbiamo tornare a riflettere
Perché vogliamo costruire un grande partito
Nuovo eccetera ma in grado di mantenere quel rapporto fisico con il Paese
Non solo non solo rapporto attraverso gli strumenti della comunicazione moderna rapporto fisico con il Paese
Durante la campagna elettorale di Obama
Gli amici a New York
New Yorker per i democratici insomma come Firenze a Bologna per noi dice
Hanno una forte tradizione vedi voto politico i democratici
Sono partiti da New York per andare invece nei posti dove nell'Ohio eccetera venti mila volontari
Nel Paese e delle televisioni di internet per andare casa per cassa
Ora non vorrei che per
Tornare a convincersi di questo ce lo dobbiamo dire in inglese diciamo noi
Era un'espressione che conoscevamo
Abbastanza bene in italiano
Perché
La politica poi naturalmente Obama è stato il primo uomo politico che non soltanto ha usato in internet Facebook mai andato persino su secolari
Dove dove potevano incontrare la sua immagine
Quindi benissimo
Abbiamo aperto se con la e fu una sede di Italianieuropei
Prima di Obama cioè se siete curiosi di sia
Diciamo siamo stati anche noi non me io sono uno dell'Ottocento norma la Fondazione Italianieuropei eh di fatto governata da un gruppo di ragazze bravissimi
Che sono veramente straordinaria cui debbo gran parte del di innegabile successo di questa istituzione che fra l'altro punto queste ragazze hanno deciso loro diciamo di portarmi sorse collare firmare inorridito quando meno disponibili non lo rivendico come merito diciamo unico merito semmai i diritti mettere in campo un po'di gente nuova che pensa in modo nuovo e che quindi ti costringe accorrere anche quelli un po'più vecchietti un po'più antichi
Qui
Per
Che noi lanciamo per il Paese
Favorevoli
Lo sviluppo l'azione
Diciamo Berlusconi non ci sta bene perché è una persona che non risolve questi problemi che non
Altrimenti nell'altrimenti ripeto rischiamo di fare il suo gioco
E spero che le grandi proposte
Vengono lanciati siano tra di loro convergere
Avremmo fatto già un grandissimo fastidio