Partito dell'Ulivo. Cantiere aperto. Un nuovo soggetto per una buona politica

Bene buongiorno a tutti
Io vi proporrei di sederci e di iniziare i lavori
Anche perché la mattinata pure essendo l'ultima di tre giorni intensi altrettanto intensa rispettare due giornate presenti che penso abbiano soddisfatto tutti sotto il profilo dei contenuti dell'intensità e anche del merito di quello che abbiamo potuto ascoltare in questi giorni
Io inizio intanto salutando
I nostri ospiti Andrea Olivero che il presidente nazionale delle ACLI giovane
E la la prima esperienza
Forza e di aver giovane invecchio e dal presidente nazionale ma e insomma con altre esperienze insieme a noi da vicepresidente nella negli anni scorsi ce con noi Luigi Marino che il presidente di Conf cooperative
è uscito un attimo ma sta rientrando
Ed è in arrivo Pier Paolo Baretta che è stato segnalato qualche minuto fa
Sulla sono andati sulla strada tra Perugia e Assisi ma non è in marcia in auto quindi arriva se l'aveva segnalato dalla Telecom notiamo che si è soltanto dalla Telecom
Bene stamattina abbiamo
Baretta è sostituisce Bonanni che era previsto che a Milano per la come Morazzone
Per di cento anni della della CGIL che si festeggiano oggi è che vedono la presenza anche del ministro Damiano che è rimasto con noi a cena e poi è partito ieri notte per per Milano
Bene
Direi anche che è bene sapere che la mattinata sarà introdotta da Donata Lenzi della presidenza la Sai cristiano sociali e parlamentare
Dell'ulivo e che approfitteremo in qualche modo i questa giornata per concentrarci su un fuoco che quello del riformismo sociale in qualche modo anche in continuità con la tavola rotonda di ieri che diciamo ha concluso la giornata vedendo un dibattito molto interessante tra Pietro Modiano tra Pierre Carniti il ministro Damiano
Penso anche che con le conclusioni di Mimmo si potrà fare un bilancio di queste tre giornate che ritengo siano molto importanti
Non solo per noi ma anche perché questo è uno dei luoghi dove forse non solo nel partito dei Democratici di sinistra ma nell'intera area del partito democratico
Si può parlare con questa convinzione con questa certezza di volere il partito democratico è volerlo in fretta
E penso che il merito di queste tre giornate quindi vada oltre
Il confronto tra di noi e per noi per diventare per essere significativamente il posto più incerto il porto più sicuro dove discutere di come deve essere il partito pratico non disse non se deve esserci il partito democratico ma di come deve essere il partito democratico
E Mimmo penso che potrà tracciare delle delle conclusioni
Positive sotto quest'aspetto rispetto già queste prime tre giorni a queste prime due giornate penso che questa giornata finale contribuirà molto a dare il segno sui contenuti sul merito
Del riformismo sociale che vogliamo sia parte parte importante del partito dell'Ulivo al quale noi aspiriamo e che vogliamo nasca rapidamente
Saluto poi due presenze qui fra noi a cui do poi darò la parola durante il dibattito se lo vorranno
E che sono Lino prende anche il presidente del Cile politicamente dire un applauso anche per lui
E poi chiedo patriarca che un nostro amico è stato portavoce del Forum del terzo settore fa parte della giunta esecutiva che ha preparato Verona il Convegno ecclesiale
Prima di dare la parola donata che ha il compito di introdurre questa mattinata di lavoro che cercheremo anche di di realizzare con domande quindi lo dico già relatori con brevi con domande e risposte puntuali a queste domande in modo da rendere anche più vivace questa questa mattinata su due tre punti che riteniamo fondamentali nella relazione tra il nostro mondo tra il futuro Partito Democratico e il mondo che essi autorevolmente rappresentano e prima di dare la parola donata vorrei leggere il messaggio che il presidente Romano Prodi ha inviato ieri sera alla quarto convegno nazionale dei cristiano sociali
Caro Mimmo care amiche cari amici il convegno di studi dei cristiano sociali comincia in un giorno importante per il governo che abbiamo costruito anche grazie al vostro fondamentale contributo
Stiamo varando una Finanziaria di sviluppo di equità di Risanamento
Si tratta di una tappa importante di un percorso avviato all'indomani delle elezioni e nel solco di quel programma elettorale che ha unito il centro sinistra nell'impegno di fare ripartire il Paese
Dopo le divisioni e i guasti imposti dal centrodestra
Il nostro Poggetto e chiaro e condiviso dare una scossa al Paese
Rimetterlo in moto offrire speranze ai giovani maggiore competitività all'impresa più giustizia ed opportunità ai ceti sociali svantaggiati
Ma un'altra tappa fondamentale del nostro progetto per nulla disgiunta dall'azione di governo
E il rafforzamento del centro sinistra
Non solo come maggioranza politica ma anche come maggioranza di valori e di esperienze
In questa visione di fondo si staglia netta la Costituzione finalmente del partito democratico
è e non a caso il tema centrale del vostro convegno che come sempre sa cogliere in anticipo i temi importanti del nostro prossimo futuro
Ed è anche come ti ho detto un anno fa ad Assisi una delle ragioni fondanti del mio impegno politico dalla costituzione dell'Ulivo ad oggi voi siete un esempio limpido di come non esistono posizioni preconcette ma dialoghi aperti che sono il metodo più efficace per contrastare le chiusure le derive conservatrici e forte di questi convincimenti che rivolgo a voi in queste tre giornate di lavoro secondo impegnato come ad ogni iniziativa rivolta alla costruzione della Casa dei riformisti il più fraterno e vivo incoraggiamento Romano Prodi trenta settembre due mila e sei
E dopo questo messaggio
Importante che ci conforta
E che in qualche modo traccia riconferma il percorso che in questi tre giorni abbiamo voluto delineare che oggi si completerà con quel focus sul riformismo sociale
Sui temi della questione sociale fondanti del nostro movimento credo davvero con piacere la parola a Donata Lenzi
Grazie Silvio
Dunque
Mi non mi ha detto l'altra sera che avevo venti minuti io me ne ero calcolata a dieci questo mi ha aperto a una serie di riflessioni ulteriori e temo il portone mettersi anche un po'di più
Non lo dico scherzando perché di solito Kimi sente in queste occasioni negli ultimi tredici anni sacche parlo per tempi abbastanza brevi a braccio però al tema
è un tema impegnativo
A distanza di un secco no
Pur nel quadro di condizioni storiche totalmente mutante la questione sociale si ripropone in tutta la sua rilevanza
Queste sono le parole iniziali del nostro manifesto fondativo mille novecentonovantatré e anch'io mi metto nella traccia che Mimmo c'ha dato nella sua bella relazione
Che vale nostre radici senza paura di peccare di orgoglio
Due erano gli obiettivi che ci davamo allora uno il primo era quello della costruzione di una forza politica nuova che superasse i limiti le divisioni del Novecento l'altro era la riaffermazione della centralità della questione sociale
E del valore dell'uguaglianza
Se il primo obiettivo
Si profila nella sua soluzione
Sembra vicino è l'oggetto della discussione di questi tre giorni
La seconda questione è forse il più lontana di allora
E il tema le osservazioni contributo che vorrei portarvi oggi è quello su quale welfare per il nuovo partito Democratic
Che la questione sociale fosse
In crisi
è stata la grande preoccupazione di Ermanno Gorrieri
Nei suoi ultimi anni
Testimoniata sia dalla intervento a Trento quando gli hanno dato la laurea honoris causa si chiama l'uguaglianza una parola in disuso
Sia nell'ultimo libro che nel suo titolo è già una provocazione un appello un testamento parti uguali fra disuguali
Aggiungo interloquendo poi con l'intervento di Modiano ieri che nella nostra sintesi che è voi lì a sintesi del lavoro
Che i nostri fondatori c'hanno lasciato c'è sempre stato il riconoscimento del mercato
L'accettazione della concorrenza e la valorizzazione del merito come elementi necessari per la creazione di un'uguaglianza che non sia uniformità
Ecco ma la se la ragione del nostro stare a sinistra
Stava e sta
Nell'impegno per l'equità sociale la stessa sinistra in molte sue comporta enti componenti sembra a vere accantonato questo tema
Si muove pendolare mente tra la posizione di chi immagina l'uguaglianza come una omogeneità formale e forzata diamo a tutti lo stesso stipendio
E l'inevitabile conseguenza eh l'inefficienza dei nostri servizi
A chi invece ritiene che si deve ridurre ad una opportunità
Scollegato a sua volta da ogni seria politica redistributiva
Gli ultimi anni poi gli anni del governo Berlusconi
Gli anni di un governo di destra hanno visto non dichiarata ma praticata
Una pratica che potremmo definire affamare il cavallo e cioè ridurre in difficoltà il sistema per poi poter dire lo smontiamo definitivamente
Che sono stati micidiali soprattutto per il welfare locale il welfare comunitario quello più vicino ai cittadini quello più chiamato a rispondere ai nuovi bisogni Italia alle spezie
A fronte dell'emergere di bisogni nuovi il ricorso sempre più frequente a forme di esternalizzazione
Il ricorso all'attività del volontariato dello straccio un spie dell'associazionismo chiamati a ruoli di supplenza in assoluta solitudine l'uso distorto dell'Isen come barriera dell'accesso
L'ISEE l'indicatore di situazione economica
Utilizzato come barriera dell'accesso piuttosto che come indicatore per determinare la contribuzione
Se io dico agli asili nido accedono soli bambini figli di nuclei familiari dove il reddito è inferiore a quaranta mila euro dico che tutti quelli che ne hanno di più non entrano
Se lavorano entrambi i genitori
E già un taglio enorme ma se prima entrano solo i poveri e allora voglio dire che sto ragionando di un welfare residuale
Noi
Abbiamo preso questa strada in questi anni anche in molte realtà governate dalla sinistra senza la consapevolezza di quale china avevamo intrapreso ma io penso che in realtà
Noi siamo spesso di fronte al Welfare emergenziale
Dove l'intervento pubblico concentra la sua attenzione nella gestione della crisi
Riempie la pancia ma non insegna a pescare
E tanto meno cura le relazioni e gli affetti il vero grande malato del nostro tempo con ciò non voglio dire che il nostro contributo in questi anni sia Stati inutile anzi è già stato ricordato lo riprendo per passi
Il tema del superamento della storica difficoltà di comprensione dell'attività del volontariato e del terzo settore stato ampiamente superato grazie anche al contributo all'impegno di Mimmo
Penso alla lotta la battaglia portata avanti per anni dai nostri parlamentare sul tema degli assegni familiari che sembra in questa finanziaria dico sembra pelle finanziare bisogna se per legge del a vere finalmente trovato risposta in una strada secondo la strada che noi avevamo indicato
Vorrei sottolineare anche qui mi prendo alcuni interventi che sono stati fatti che il nostro ruolo di pontieri
Al pensate al tema della famiglia è sempre duplice sui due lati del ponte per cui da un lato abbia fatto capire alla sinistra
L'importanza della famiglia come dimensione principale nel quale si sviluppa la personalità umana e ai credenti
Che gli affetti gli affetti le relazioni la genitorialità ci sono anche quando non c'è un certificato di matrimonio
Ma la questione sociale
La questione sociale ancora lì
Non ha però gli stessi termini gli stessi numeri gli stessi bisogni che indicavamo dieci anni fa
Su questo noi dobbiamo essere consapevoli che dobbiamo andare più avanti
Avanzano in modo drammatico tutti i problemi connessi al tema del immigrazione Marcella ce ne ha parlato ieri benissimo
Aumenta il numero delle persone con disabilità gravi perché la medicina ci fa vivere molto di più ma a volte ci fa sopravvivere molto di più
Aumenta in modo impressionante i disturbi della sfera psichica e relazionale l'organizzazione mondiale della sanità
Nel rapporto l'ultimo rapporto dice che nel mondo occidentale
Quindi nel mondo occidentale la malattia mentali colpisce uno su cinque
Naturalmente non stiamo parlando delle forme più gravi stiamo parlando di di fasi di leggere depressione di disturbi eccetera però guardate che uno su cinque è un numero da brividi
Mentre la precarizzazione del lavoro aumenta e questo è a sua volta un problema sociale è causa di altra serie di problemi sociali per il generale senso di insicurezza che però c'è un elemento strutturale sulla precarizzazione del lavoro ieri Pierre l'ha detto con molta chiarezza perché Sesto culturale esso non può essere risolto né dalla crescita né dall'imposizione di norme più rigide
Verrà riproposto l'opzione che la CISL aveva già svolto diversi anni fa di ridistribuire il lavoro
Non so se questa sia ora la strada ma so che il problema ha bisogno di interventi più strutturali
Oltre quelli che stiamo andando approcciando con la nuova ultima finanziaria che riguardano appunto piuttosto il tema della crescita e il tema delle tutele
Problemi vecchi con aspetti nuovi
Pensate l'importanza del ruolo della scuola pubblica che ora viene chiamata ad assorbire ogni anno un numero sempre maggiore di bambini che provengono da altri probe Paesi
Problemi assolutamente nuovi ma che hanno in comune la madre la madre è il lato oscuro della globalizzazione
Ecco io non riesco a pensare una politica sociale nell'anni due mila e sei che non parta da qui dagli affetti sulla persona e la comunità della globalizzazione
O meglio io non riesco a pensare ad una politica
Che non parta da qui questo è il problema di oggi al problema di domani forse il dopodomani e già troppo lontano
Di fronte a questa serie di problemi straordinari che riguardano il tempo lo spazio le merci gli uomini la finanza i poteri degli Stati vedo i limiti delle nostre culture politiche
Utili ancora utili non li dobbiamo buttare
Utili ieri ha detto per un pensiero nuovo
E non alberi a cui rimanere tenacemente attaccati per quella stessa crisi identitaria che in realtà né la causa continua ritrovarmi in una definizione di Zygmunt Bauman che dice la globalizzazione è il risultato
Della battaglia condotta dal capitale
Per rendersi indipendente dallo spazio
E inafferrabile dalla politica
Max sarebbe contento nella tomba e questo è il top della sovrastruttura terzo più di così non so dove potremo andare ecco cosa dell'elaborazione culturale della nostra famiglia politica può esserci utile oggi per affrontare un tema di questa dimensione sia che si provenga dal cattolicesimo democratico si faccia riferimento alla dottrina sociale della Chiesa sia che si provenga da una delle remi ficcata e famiglie del socialismo europeo e questo era il dibattito
Che è stato condotto sulle pagine di Repubblica in questa estate
Cosa del pensiero socialista e ancora utile oggi perché se non è più utile e storia e non è partito politico di oggi
Ho cominciato buttar giù senza alcuna pretesa
Alcune risposte così come le vedo come contributo discussione intanto va detto che comunque queste nostre storie ci hanno permesso di avere strumenti per capire la situazione che stiamo vivendo e questo non è affatto una cosa di poco conto
Poi faccio riferimento ad alcuni dei nostri concetti di base quelli che sono i titoli pure che sono stati messi alla relazione partendo dall'affermazione la persona non è mezzo
La persona non è Merce
La dimensione mercantile non ha più limiti le cose disservizi
Le relazioni la scuola la salute persino gli affetti trova nell'individualismo egoista la sponda culturale opportunamente e abbia in mente coltivata dai media fin da piccoli
Non so se avete visto un documentario che si trova in DVD che
Si chiama Corporation in cui i ragazzi di quindici e sedici anni sostengono con convincimento che le corporazioni sono persone sono buone hanno dei diritti
E d'altronde le hanno conosciute fin da piccoli molto meglio di quanto possono magari aver conosciuto che so il loro più più vicini parenti progressivamente il rapporto si riduce a due l'individuo nel mercato
Un individuo che non è più personale e consumatore
Senza nulla in mezzo
In quel mezzo c'è l'altro
Gli amici i parenti la famiglia in quel mezzo cioè lo stare insieme nella piazza nei luoghi comuni per lavorare insieme
Per aiutarsi a vicenda per scambiarsi idee condividere opinioni organizzare gli acquisti
Per tutelare il proprio lavoro in mezzo c'è il sindacato c'è l'associazione cioè la cooperazione c'è la politica c'è la comunità
Persona comunità
Nelle componenti più propositive del mondo con un global stanno uscendo e si afferma la necessità di individuare una categoria di beni
Che non condividendo del tutto la definizione che le viene data che quella di beni sociali io preferisco definire beni fuori mercato per dire che non sono suscettibili di valutazione economica o meglio che anche se sono suscettibili di valutazione economica non possono essere oggetto di mercato ve ne propongo alcuni l'acqua
Ciò che ha a che fare
Con la persona umana il sangue
Gli organi ciò che ha a che fare con la vita il DNA il DNA dell'uomo il DNA degli animali il DNA delle piante l'embrione
Però guardate che noi siamo già in ritardo perché tutte queste cose che vi ho elencato in un qualche paese del mondo è già in vendita
Gli organi per i trapianti
Gli embrioni
Il DNA
Delle piante e degli animali dell'uomo Islanda che ha ceduto il DNA dei propri abitanti ha una casa farmaceutica
Siamo già in ritardo
Possiamo però ora prendere in considerazione la possibilità di tracciare dei limiti e di cogliere la gravità della strada in cui ci siamo avviati
A questo io aggiungerei una categoria disservizi fuori mercato è la nuova frontiera l'unico l'ultimo il penultimo incontro del dato aiuti o cioè di chi governa il con il commercio mondiale apposto su pressione degli Stati Uniti d'America al centro
La immissione sul mercato dei servizi intendendosi soprattutto i servizi pubblici perché il tema delle servizi quali le energie eccetera erano già stati posti e quindi la scuola e la salute
Noi potremmo trovarci di fronte a fenomeni di nuova collanine colonizzazione anche culturale e cioè dove nei paesi più piccoli il cui prodotto interno lordo non è che è un decimo di quella di qualche grande corporation
A cui viene acquistato tutto da altri la terra Lelli beni
E il petrolio non c'è ma insomma qualche altro
Bene che ci sia la vengono sfruttate con le fave venga anche imposto
Che di pagare per l'accesso ad una scuola ad un ospedale gestito da grandi corporazione
Possiamo e dobbiamo ragionare disservizi fuori mercato
Definendo quelli nei quali non c'è il guadagno cioè il tema del no profit
E quelli nei quali la relazione ha un valore aggiunto dove c'è il volontariato dovrei fare il ferimento tutto il lavoro importante di Zamagni ma lo tralascio
E anche a quelli dove prevale il bene comune la valenza di interesse generale la scuola e la salute per quanto per questo devono essere protetti
Vi può sembrare un discorso lontano troppo lontano da quella che è la nostra situazione reale ma non è così
Chi è amministratore qui ce ne sono diversi saccheggia adesso è chiamato dalle proprio apparato giuridico perché il grande alleato e poi la costruzione delle delle norme
A imporre la gara per l'affidamento di servizi in settori a materia nei quali si muove la cooperazione e volontariato qualcuno questa la chiama sussidiarietà
Ma la gara d'appalto non ha nulla a che spartire con la sussidiarietà
La normativa europea Cinpoaie di andare su questa strada perché non ha la nostra cultura
Per gran parte merito dall'elaborazione della dottrina sociale della Chiesa della suo attualizzazione che ne hanno fatto i cattolici in politica
Che prevede la presenza di un mondo forte variegato che si muove al di fuori della semplice logica del mercato
No volta vennero in visita
Quando facevo l'assessore provinciale un gruppo di giapponesi
E per studiare e servizi sociali e loro continuavano insiste perché non capivano perché noi dessimo l'assistenza agli anziani alle cooperative
Perché se ci sono soldi poteva andarci anche l'imprenditore privato
No
Gli sembrava una violazione dei principi di Schiff di base del libero mercato facciamo la discussione lunghissima sud che cos'è il più che ci aggiunge la cooperazione se lasciata con dello spazio
Perché se poi diventa un gruppo di donne mandate nelle case
Interscambiabili tra le cooperativa Secondo di di chi vince senza che ci sia dietro quella rete solidale che ne fa qualcosa di diverso allora
Forse forse potremmo anche dire che andiamo all'imprenditore privato deve esserci comunque quel più che è dato la rimessione cooperativa
E io mi sono resa conto in quel momento e qui egli gli altri che erano con me di come noi
Avessimo fino a quel momento tutelato e protetto un bene prezioso che invece poteva facilmente essere messo a rischio
Il nostro welfare è un'altra che nasce dal mondo del lavoro
E la trasformazione e l'arricchimento dell'originaria mutualità
I suoi tre pilastri sono istruzione sanità previdenza
E si sono ancora necessari
Adesso va accompagnato ce l'ha ricordato questioni ieri una forte politica di redistribuzione e questa ultima finanziaria va in questa direzione
Ma nel quadro che dipinge Remo nella costruzione di un nuovo partito io penso che noi dobbiamo lavorare a un guaio spara a sostegno delle relazioni umane
A un welfare di comunità ma ancora di più quando io dico a sostegno delle relazioni perché voglio
Farvi un esempio perché spiegarmi meglio pensate cosa vuol dire all'interno di una nostra scuola dare valore alla continuità della relazione
Vuol dire che non è possibile perché cambiano le graduatorie ogni anno quel povero bambino handicappato deve cambiare l'assegnate di sostegno
Perché prevale il numero perché prevale la norma mentre gli affetti le capacità professionali non contano nulla
Noi buttiamo via duecento anni di approfondimento delle scienze sociali
Noi dobbiamo lavorare per ridare spazio autonomia all'interno di un quadro di regole semplici e chiare e stabili a tutto il mondo variegato è straordinariamente ricco dell'associazionismo
Della cooperazione del volontariato
Anche se occorre riti iscrivendo nei confini perché le cose cambiano le realtà sono mutevoli e dobbiamo ad esse adattarci
Ma garantendo al loro uno spazio che non venga travolto dalla regole della globalizzazione
E quindi non soltanto non soltanto perché la sussidiarietà ce lo chiede ma perché noi abbiamo bisogno disperatamente bisogno di a vere più sparsi comuni
Nel farlo noi dovremo affrontare il problema che sia Marcella che Luciano Guerzoni ci hanno posto
Luciano citando Amartya Sen e cioè il tema di come noi andiamo a riconoscere le comunità degli immigrati ma evitiamo il rischio che esse si trasformino aumentata
Con me ponendo le basi per quella che potrebbe in qualche modo essere una situazione tipo Jugoslavia non abbia una realtà in cui siamo fortunati
Perché questo è un Paese che arriva al affrontare il tema dell'immigrazione molti anni dopo gli altri la Germania piuttosto che la Francia eccetera
Se avessimo l'umiltà di andare a vedere come gli altri l'hanno affrontato invece che corre continuamente a ripercorrere gli stessi errori
E abbiamo un'immigrazione che viene da oltre cento Paesi del mondo
E questo è più semplice paradossalmente che non nel trovarsi coi grandi blocchi che ne so la grande comunità turca in Germania
Possiamo quindi evitare il rischio della creazione di entrata ma affrontando discutendo con loro il tema della relazione tra i divi Titti individuali e la dimensione comunitaria
E tenendo presente che anche nella formazione sociale come dice la nostra Costituzione si sviluppa la persona umana mai alla persona umana che noi ritorniamo penso a tutti i temi per esempio alle relativi alle scuole e alle scuole
Come quella di via Quaranta dedicate ai bambini musulmani e dentro questo tema il nuovo guaio farà dovrà affrontare la questione dei diritti delle donne immigrate
Perché è da lì passa all'integrazione
E se è vero ha detto Franceschini che c'è un rifiuto
Da parte di molti comunità
Della cultura occidentale io penso che sia realtà la reazione di molte comunità gli effetti perversi della globalizzazione e che ci sia un'identificazione tra la globalizzazione la cultura occidentale
è vero che questo si incardina nel rifiuto del riconoscimento della donna della sua autonomia dei suoi diritti un tema delicatissimo
Però nei confronti dei quali un nuovo welfare che si rispetti non può chiudere gli occhi non può fermarsi alla soglia del muro che l'ossessione la cui alla sicurezza c'ha fatto costruire con ottimismo
Con un po'di ottimismo perché in fin dei conti anche la globalizzazione è un'invenzione nostra dell'uomo
Come tale spetti positivi aspetti negativi
E noi non dobbiamo solo avere paura dobbiamo avere il coraggio di affrontarla
E nell'affrontarla molto è già stato fatto aveva riconosciuto vuol dire anche andare in negli altri Paesi farsi carico delle responsabilità che abbiamo verso il sud del mondo
Vuol dire accettare di tracciarne limiti e di dare regole vuol dire farsi carico di affrontare nuovi Problemi con coraggio problemi grandi che attendono necessariamente un grande partito nuovo
Nel frattempo
Insomma ci ha raggiunto Pier Paolo Baretta saluto anche in in sala l'onorevole Di Girolamo che deputato all'Ulivo che arrivato proprio prima che donata iniziasse questa comunicazione molto bella molto molto intenso anche
è ripartita dalle degli elementi fondativi del
Sono nel nostro movimento dei cristiano sociali per tentare di leggerle con la luce io oggi con la luce anche che è stata messa in in evidenza nelle comunicazioni dei dei giorni precedenti
Procediamo in questo modo proviamo a fare una cosa come ho detto prima dinamica chiedendo relatori di provare ad approfondire i temi che sono quelli della giornata di oggi con risposte di concentrata in modo da consentire di di approfondire più più questioni se siamo d'accordo io penso che anche in relazione introduzione che Donato affatto
Oggi il fuoco sulla riformismo sociale o sulla proposta di dare come ha chiesto come detto Mimmo nella sua relazione di dare la CTO solidale al riformismo che unisce i riformismi cristiani
Socialista e democratico liberale
Allora la proposta di un pacchetto equità come elemento come elemento fondamentale che guidi non questa finanziaria ma le finanziarie di questa legislatura quali sono
Chiede tre relatori secondo voi le priorità del riformismo solidale di riformismo sociale per il partito democratico che cioè insomma ci apprestiamo a costruire quali sono le soggettività che possono essere messe in campo rispetto rispetto a questo io partirei in ordine
Con Pier Paolo Baretta
Evito volentieri la parola
Grazie
Ma prima di di dire quali sono
Diciamo le questioni di merito penso che sia utile una riflessione
Che inquadra il problema del del riformismo solidale all'interno del percorso politico che stiamo facendo
Adesso in queste ore siamo impregnati di finanziaria e i nostri vestiti puzzano di numeri però non vi parlerò di questa e delle soluzioni di merito leggiamo domani ci sarà ci sarà un po'di tutto ci sarà di tutto ci sarà di tutto
Penso che ci sia invece un problema che ha a che fare con
Il col col merito
Di
Dei processi che Mimmo ricordava la sua relazione particolarmente con riferimento al punto al riformismo s'solidale
Ma che potremmo anche definire una prova tecnica di di di partito democratico
La tirannia dei numeri come l'ha definita il ministro dell'economia
è oggettiva
Però sappiamo che non è neutrale
E rivela sempre anche quando non nasconde un'idea di modello sociale
Io penso che è necessario che nel dibattito politico in atto e di conseguenza nella costruzione anche di un processo positivo verso il partito democratico la questione del modello sociale vada debba diventare il centro di una discussione di fondo
Perché lo dico
Perché il pacchetto equità
Famiglia giovani solidarietà
Stenta ad affermarsi soprattutto all'interno di una situazione del cosiddetto ricatto dei numeri ma qual è la cosa che non io io temo
Io so far di conto nel mio mestiere
So che ci sono compatibilità so che devo stare all'interno di parametri
So anche che devo fare mediazioni e talvolta devo fare anche sacrifici
Quindi non temo anche il necessario rigore temo l'assenza
Di un disegno sociale
Temo cioè che prevalga un approccio tecnocratico
Alle questioni pur decisive della quadratura dei bilanci
Il vizio tecnocratico è molto diffuso colpisce anche la sinistra colpisce molto questo governo
E
Non è vero che da un lato c'è la tecnocrazia come data cocomeri gore e dall'altro tutto quello che non è tecnocratico e lassismo non è assolutamente vero noi dobbiamo costruire un modello sociale che faccia combaciare i numeri che quindi porti il risanamento ma che non ha figli una visione apparentemente neutrale tecnocratica perché non lo è
Questo mi porta a una considerazione
Dedicata la voglio fare
Io in queste settimane di di di di di lavoro sulla finanziaria devo dire lo dico a voce alta
Non lo conoscevo imparato a stimare la persona del ministro dell'economia persona seria presso una preparata eccetera
Però il ministro dell'economia del tesoro delle finanze conta troppo nell'equilibrio della Pro della costruzione di una politica di governo non Luís la persona era così anche con Tremonti no ce c'è uno squilibrio che dettato dal rigore dei numeri e che fa prevalere l'appoggio te no tecnocratica un approccio ha un approccio direi sistemico e e che possano trovare il punto d'incontro anche della della riflessione complessa che la la l'ha donata ci ha fatto ma aggiungo una seconda cosa che ha molto a che fare anche con la costruzione del Partito Democratico
Beh salvo Fassino e si vede che a disagio tutti al governo non va bene
Cioè i partiti sono vuoti
Non c'è un un gioco un qualcuno dice che questo è un vantaggio per il sindacato per le associazioni perché ci hanno più spazio
Una data che è troppo nel senso che poi alla fine il carico di responsabilità si scarica solo cioè manca una dialettica politica pose né cessa abbiamo bisogno di partiti vivi
Che non coincidano necessariamente questo un punto delicato anche della riflessione che farà l'Ulivo a Orvieto la prossima settimana abbiam bisogno cioè la politica non coincide con l'esecutivo l'esecutivo un punto fondamentale decisioni ma la mediazione sociale
La relazione di D'dalle insidie tutto intriso di un prova di mediazioni sociali no Tatra
Questa è diciamo il quadro di riferimento dentro il quale ci si muove bisogna averlo ben presente e facciamo un esempio
Questa dibattito sui ceti medi
Che ci pone degli interrogativi molto seri per me però quando il novanta per cento dei contribuenti italiani dei cittadini italiani è all'interno di una fascia di reddito inferiore ai quaranta mila euro
Allora la discussione non è ceti medi si ceti popolari e quater metto i ceti medi all'interno dei ceti popolari perché vuol dire che hanno anche lo cioè non non usiamo più vecchie categorie perché con questi dati abbiamo bisogno di ripensare una è esercizio è anche l'evasione fiscale all'interno ma comunque il novanta per cento dei contribuenti italiani sta in una falce distribuzione del reddito che fa avere un approccio diciamo non tradizionale
Cito due quest'per rispondere uno velocissimamente concludere la questo giro la alle domande prima questione di fondo secondo me di contenuto
La riflessione sul ciclo di vita
La demografia sta facendo cose
Clamorose forse finisce per incidere nei prossimi anni nella struttura sociale più del se non quanto l'economia insomma o o lo dico in maniera schematica o fa più presto noi veniamo tutti da una società che era organizzata così
Tra i quindici e i diciott'anni il mastino il la stragrande maggioranza della gente andava a lavorare
Quei pochi che si laureava non davano un po'dopo ma il grosso della della gente andava a lavorare tre quindici diciotto
Sì lavorava grosso modo cinque sessanta attorno no quella data di cinque e poi si viveva fino ai settantacinque settantotto
Ottanta settanta va bene l'INPS pagava pensioni per diciott'anni
Oggi si può dire che si va a lavorare ben dopo i diciotto
Ventidue venticinque ventisei qualcosa anche in più talvolta tutti i primi anni sono flessibili uso un termine non negativo uso ma comunque con tutti i problemi che questo comporta
Poi si continua a lavorare fino a sessantacinque perché i sindacati esistono e poi e e poi fino a novanta nei prossimi quindici anni il numero degli ultra ottantenni in Italia
Raddoppia passando due milioni e mezzo cinque milioni che è un dato straordinario ma che comporta una serie di problemi tra i quali l'aumento della non-autosufficienza la domanda di welfare
L'organizzazione diversa degli spazzino delle città il tema della sanità e e e così via ma il il l'attesa di vita delle donne che supera i cinque anni quello degli uomini
Va dagli ottanta di adesso ottantuno di adesso gli orari ottantotto addirittura urto quasi ottantanove del due mila quaranta è un'altra società da quell'anno a quale siamo cresciute
Il nostro welfare le nostre leggi anche le nostre relazioni sindacali sono impostate su uno schema nel quale le estreme duravano poco e il grosso era il blocco centrale qui ci avviamo una società nella quale il blocco centrale sufficientemente ridotto ed estreme e quindi i giovani anziani
Sono le due grandi emergenze nella priorità dei soggetti che non vuol dire abbandonare peraltro non non io proprio non posso dirlo sole abbandonarla basi rappresentanza o assumo però il fatto che i giovani anziani diventano prioritarie la costruzione di una società futura oppure no non capiamo dove va la Società e saremo pompe tagliati fuori a quel punto la risposta sarà soggettiva l'altra velocissimi all'organizzazione del lavoro in senso lato nord la la la frantumazione del ciclo produttivo
Il post fordismo che c'ha tante cose positive e c'ha però il problema della ricostruzione di un'identità complessiva di un sistema di tutele non tradizionale
Cioè la mia impressione è che c'è più o meno tutto da rifare dal punto di vista delle delle regole del gioco lo dobbiamo prendere senza sia ma a maggior ragione è necessario che ci sia un'idea di riformismo solidale che presiede che che presidi il dibattito politico
Andrea Olivero l'emergente sono giovani anziani e cambiare le regole del lavoro
Sì certamente mi associo con
Quanto veniva detto da da Pierpaolo poc'anzi perché
Questi sono temi molti di quelli che sono in sala eclissi lo sanno che noi abbiamo posto al centro all'attenzione in questi in questi ultimi anni con grande intensità
Cocenti questo è il punto di partenza che mi preme sottolineare che noi come cristiani siamo anche chiamati a essere degli attori di questo riformismo in qualche modo
Il termine riformismo non è mai stato evidenziato come una caratteristica del del cattolicesimo sociale
Tendenzialmente il cattolico porta nella politica alla moderazione quando nove il moderatismo ahi noi no certo la la sala che che ho davanti non rappresenta questo è evidente però nell'immaginario comune
Questo è il pensiero invece e invece io credo che sia molto importante ragionare
Su un riformismo che ha proprio anche le sue radici cristiane quindi mi sembra interessante il ragionamento sviluppato da anche da Mimmo voi ripreso questa mattina Donato cioè appunto la possibilità in qualche modo di andare a un patrimonio da un lato Titti di storia e anche di dottrina che è stato via via costituito da un popolo non soltanto da una gerarchia sa tendo sempre a studiare quando parliamo di dottrina sociale
Ragioniamo di un qualcosa che e cresciuto col cresceva di una attività di una riflessione di un'intensità di di che ha visto coinvolti tanti uomini donne
Moltissimi laici in un in in oltre un secolo di di attività
Ma queste come diceva il cardinal Martini
Tutte queste Risorse vedono il cristiano come depositario di iniziative coraggiose di avanguardia
E ancora Martini diceva c'è un nella dottrina sociale della Chiesa la vocazione ad una società avanzata ora cosa vuol dire questo nel concreto allora anch'io sottolineo alcuni punti
Certamente andando a dia subito che condivido quanto è stato poc'anzi affermato sottolinea ancora qualche altra qualche altra esigenza da mettere al centro della riflessione in questa fase l'una
Non vi sembri strano anch'io come Damiano sono uno di Cuneo
Non mi occupo del di quell'altro Cuneo ma in maniera specifica ma in questo in questa fase abbiamo avuto un po'di fama mi spiace per i torinesi Mimmo
Una volta tanto riusciamo ad andare però delle cronache dicevo non vi stupisca per un cui esame io credo che una delle grandi questioni che dobbiamo tornare a mettere al centro in un'ottica riformista in un'ottica riformiste la questione meridionale
Perché
Per quanto i risultati delle elezioni abbiano fatto a molti gridare che bisogna affrontare un problema del nord io credo che noi dobbiamo dopo tante ubriacature pseudo federaliste
Tornare a a riflettere su un questione che non può più essere la palla al piede per lo sviluppo ma invece l'occupazione la grande opportunità per lo sviluppo qualitativamente diverso rispetto ai parametri abituali soprattutto andando a ragionare sul come sviluppare i talenti trattenendo i cervelli che minaccio diffusi dall'estro che spesso sono già fuggiti all'estero combattendo seriamente anche ancora la battaglia per la legalità sembra che nel nostro Paese questo tema non sia più al centro ma non ha senso parlare o di lotta al lavoro nero non ha senso di parlare
Di lotta all'evasione se
Poi non l'affrontiamo complessivamente il tema della legalità nostro Paese
E ancora io credo sia importante ragionare sul tema delle politiche per la famiglia
Che rimane cellula fondamentale della società attraverso quell'attraverso cui è possibile combattere da un lato l'esclusione sociale e la povertà riducendo le ingiustizie generazionale di cui e a Paolo parlava
A nostro giudizio l'intera politica fiscale di welfare deve essere riprende tra riparametrato avendo come centro la famiglia
Ragionando su Guelfa lo abbiamo detto tante volte ma poi nel concreto stiamo vedendo poco che sia davvero inteso come motore di sviluppo ugual fa capace di sostenere chi rischia
Sostenere chi rischia quando si parlava appunto di questi giovani flessibili no che scommetto sul loro futuro hanno bisogno di sentirsi accompagnati hanno bisogno di comprendere che appunto
Lo stato il Paese intero scommette anche con loro e non vuole soltanto lasciargli
Una rete sulla quale eventualmente cadere ma vuole invece dargli opportunità via via del loro percorso
E poi credo il il grande tema della dell'immigrazione che la grande sfida che abbiamo di fronte tutti quanti noi o meglio oggi dovremmo dire la sfida dell'integrazione
La sfida che bene è stata posta in questi primi mesi di governo dal dal ministro Amato io credo ma che deve vederci impegnati tutti quanti in una logica nuova in una logica anche appunto di
Disponibilità accorre con il rischio capite perché di un tale questione si tratta
Della andare a definire nuovi parametri che nuove modalità dello stare insieme con cittadini che provengono da poco molte parti del mondo
Ragione
Prego Renzi a dire il fatto che arrivano da tanti luoghi probabilmente evita il rischio del nascita di enclave di di insomma gruppi impenetrabili poi all'interno del nostro Paese ma ugualmente crea immense difficoltà nel relazionarci nel nel gettare ponti nel costruire delle basi comuni anche di natura culturale insieme capite noi oggi spesso affrontiamo il problema con i vicini
Cioè stiamo abbiamo difficoltà nel creare relazioni positive e integrazione conti i cittadini rumeni oggi solo la prima
Comunità di immigrati di immigrati nel nostro Paese che pur sono cristiani l'asta grande maggioranza sono appartenente ad una cultura europea si sentono fortemente oggi
Sono anche
Nel nel percorso verso l'unità che peraltro si compirà Breve
E hanno persino una vicinanza linguistica con eppure c'è una difficoltà immense figuriamoci questo
Quanto è più difficile ma quanto più questo ci deve vedere impegnato rispetto a una cultura completamente altra dalla nostra come quella cinese
D'altra parte i dati sulle
Immigrazione sugli immigrati cinesi sono in costante crescita
Cinesi coi quali invece condividiamo appunti vista proprio dei elementi sia di natura culturale sia di natura linguistica sia di usi costumi elementi religiose pochissimo pochissimo allora ecco che in questo ambito noi dobbiamo
Davvero
Compiere questo questo salto di qualità e dimostrare di saper metterci in gioco perché è questo l'elemento decisivo di questa fase cioè noi dobbiamo riuscire a presentare a far al far cogliere al nostro Paese che l'esigenza è quella di mettersi in gioco non è soltanto di tutelare non è soltanto di garantire quanto di positivo abbiamo conquistato negli anni anche questo naturalmente va fatto ma bisogna soprattutto che facciamo passare questa nostra determinazione a scommettere a scommettere sul futuro sul futuro del di ciascuno ma appunto anche sul nostro futuro comune come come società ecco queste alcune delle cose certamente poi potremmo ragionare rispetto agli ambiti internazionali rispetto a la necessità e credo che anche qui molto si potrebbe dire
Di andare ad affrontare i temi drammatici di un mondo che sta continuando ad andare nella direzione opposta a quella che dovrebbe cioè che aumenta le differenze pensiamo agli Obiettivi del Millennio Santoro pur dircelo intanto continuano a rimanere carta straccia anzi ha vive di frustrazioni
Dovremmo andare a a riprendere il tema della riforma delle grandi organizzazioni internazionali contrastando l'unilateralismo nell'approccio alle grandi questioni mondiali
Anche questa e e questione di una straordinaria attualità ma che appunto oggi stiamo lasciando a a pochi davvero troppo pochi
E ancora e concludo credo che dovremmo anche seriamente attenere al centro il tema della tema della vita della tutela della vita che noi abbiamo affermato essere una nuova frontiera della questione sociale
Non si tratta di ridurre la complessità sociale alle vicende della bioetica naturalmente ma nel ricordare che non è possibile parlare di Buona vita nel momento in cui semplicemente non su tutela la vita stessa non si ha cura cioè di quel limite
Destato giustamente ricordato oltre il quale l'uomo da fine decade a mezzo di uno sviluppo perverso e finalizzato soltanto all'ideologia oppure ancor peggio al guadagno
E questo è accaduto è accaduto molte volte ecco queste sfide alte sono alcune di quelle che CD circa vedono impegnati e ci dovranno vedere impegnati sempre di più con questa attenzione politica che veniva poc'anzi rammenta
Luigi Marino
Ma intanto ringrazio dell'invito dico subito che ho guardato
Nella mia esperienza piuttosto lunga di presidente di Confcooperative sempre con grande attenzione e con grande affetto
La presenza dei cristiano sociale d'altronde io sono arrivato alla cooperazione con Gorrieri presidente
Della Confcooperative di Modena e
Come dire ho visto la nascita di questo momento da dietro le quinte
Quando nacque due nostri dirigenti sono poi stati eletti parlamentari
Ed è stata la più ricca presenza di Confcooperative nel Parlamento attraverso attraverso di voi
Tra amici posso permettermi di dire anche qualche cosa forse non perfettamente in sintonia ma credo che ripeto l'affetto e l'attenzione da piccina non sa può portare a dire anche per il ruolo che rivesto che non è quello di barrette di Olivero qualcosa che credo non sia perfettamente in sintonia con le cose che state dicendo
Voi avete parlato di contenuti di contenitore di contenuti di soggetti avete parlato di in questi giorni di metodi quindi i contenitori e di contenuti
Quella di oggi macchiata del tondo sul contenuti ma io non voglio non posso venire qui e non parlare anche un attimo
Nel contenitore
Dobbiamo dire una cosa
Un Paese serio deve mettere fine a questa transizione incompiuta che va avanti ormai da quattordici anni quindici anni
Quando noi parliamo di competitività voi lo sapete benissimo deco delle banalità
Non si parla solo della competitività delle imprese
Del rapporto tra queste con le parti sociali con i sindacati ma si parla di una competitività del sistema Paese e quindi quando si parla di sistema Paese si parla di un'efficienza si dovrebbe parlare di una maggiore efficienza di una maggiore evoluzione di un ammodernamento delle istituzioni e della politica
In Italia abbiamo messo il carro davanti ai buoi c'abbiamo messo il carro dell'architettura bipolare davanti ai buoi che sono i partiti i partiti sono rimaste come erano
In buona misura ci sono solo trasformati
Ma operazione di trasformismo prevalentemente di trasformismo
Non si sono certamente voluti organizzati verso una nuova stagione quindi noi abbiamo un bipolarismo il nostro PIL porte bipolarismo
Come dire e accompagnato da una di porga une multipartitismo tracimare ante
Infantile rissoso
Molto ideologizzato verbalmente risorse con due conseguenze
La prima conseguenza e quella che qui veniva anche detto prima
Di costruire indirettamente di costruire delle una stabilità stabilità non è un valore se non è campagna tra dalla
Qualità lo rinviamo avuto
Dieci anni a questa parte forse di più
Una certa stabilità rispetto i governi della Prima Repubblica
Ma abbiamo avuto una stabilità per un verso
Trasformazione quella per esempio dei governi di centrosinistra che entravano e uscivano qualche partito più o meno marginale che abbiamo avuto oggi una abbiamo avuto recentemente con il governo Berlusconi una stabilità per Inge avviamento dove praticamente tutti erano legate ad un unico padrone
Queste maggioranze eterogenee non fanno bene alla economia non fanno bene alla società non fanno che annulla quindi dobbiamo garantire una stabilità che si anche di qualità
Il percorso verso il partito democratico va in direzione se ben composto della qualità
Poi c'è una seconda conseguenza
Quella che abbiamo sistema elettorale nel nostro Paese
Tipici di un Paese di transizione quindi Paesi di un sistema di transizione tanti sistemi elettorali uno diverso dall'altro si vota ad ogni stagione
Mi viene facile il paragone con un manager che tutti i giorni deve fare il conto con i risultati della Borsa
Non può guidare correttamente un'azienda non si può guidare con lungimiranza facendo quindi lunga e strategie la strage di lungo periodo guardando costantemente l'esito è risolto rettorale una volta sezione provinciale amministrative una volta delle europee una volta delle regionale ovviamente
Delle politiche nazionale
E in più questi sistemi elettorali
E hanno sempre più portato soprattutto ovviamente quello politico per elezioni politiche ad un allontanamento
Della dell'elettore con l'eletto ma direi di più anche del mondo associativo della società intermedia dei corpi intermedi con
Il partito con il quindi in sostanza la partitocrazia ha ripreso vigore ho letto nella relazione molto intelligente
Ovviamente il mio punto di vista con me
Buona dose di condivisione nell'azione di Lucca
La scelta vostra di aderire alla referendum per l'abolizione di questa legge elettorale io credo che il problema sia proprio di fare una nuova legge elettorale turche di abolire questa perché poteva stare attenti Luca se Empoli referendum non si vincono
Non tanto perché non si quanto perché la gente non va a votare che cosa possa rappresentare quindi se il referendum è uno stimolo a cambiare una legge elettorale perché dia stabilita con qualità e perché avvicina il corpo elettorale
Sempre più al alla politica diverte geopolitica renda più forte la partecipazione questo credo che sia un fatto enormemente positivo bene quindi per motivi di vario tipo
Ma tutti sostanzialmente legati al potere noi abbiamo realizzato nel nostro Paese da quindici anni una coabitazione coatta
E quindi le ho messo in Sperlonga errare e quindi abbiamo messo insieme in un'orchestra che semmai doveva celebrare una sinfonia di Beethoven delle chitarre elettriche insieme a degli ordini abbiamo messo un'orchestra o mettiamo insieme delle orchestre che non sono perfettamente sintonizzate
Noi dovremmo quindi guardare ai sistemi bipolari con bipartitismo
La avanzamento del partito democratico è in una direzione ripeto va in questa direzione però però
Ci sono dei però
Che voi sapete benissimo che chi come me presiede un'organizzazione
Che ha come riferimento la dottrina sociale della Chiesa suo articolo articolo uno
Nel nostro statuto sociale non può non avvertire ed è il problema delle identità che voi toccata l'avete toccato e sapete ovviamente molto più di noi per quanto riguarda l'identità politica il nostro è un Paese ricco di identità politiche il nostro è un paese in cui il pluralismo identitario è diventa si è sedimentato anzi talvolta ha provocato ruggine all'interno dell'ingranaggio
Della macchina istituzionale la macchina politica e sociale
Dice Luca nella sua relazione che
Ho democratico il nuovo partito del riformismo democratico
Superata le può superare le il problema delle identità intorno ad un programma ed un Progetto anzi per la verità lucano dice supera dice che non può limitarsi a rappresentare solo delle identità
Io che sono una come dire potrei dire un identitario pragmatico
Penso che non bisogna affatto sottolineare il problema dell'identità
Perché
Altrimenti queste entrano in clandestinità danno vita correnti carsiche che pian piano come dire sciolgono i pilastri su cui regge il nuovo partito
Perché poi finisce il collante anti berlusconiano finiscono tante altre cose e ci si trova soli davanti
La gestione di un partito che se non è fortemente caratterizzato rischia senza identità semmai con progetta programma lieve di crollare
Quindi quando Luca dice che bisogna mettere mano
In modo incisivo ad aprire il cane anzi non solo ad aprire il cantiere ma farlo viaggiare a turni serrati per la costruzione del Progetto del programma credo che dica una sacrosanta verità
Perché sul progetto e sul programma
Che le identità possono misurarsi possono verificarsi
Se c'è tra di loro una coesione sostenibile
E Luca le indica queste nella sua relazione mi riferisco a quella breve quella che io ho detto
Non avendo partecipato purtroppo i nostri lavori e indica alcuni nodi che son venuti ovviamente dell'etica del radicamento sociale della laicità
Ora ecco il mio contributo questa prima domanda
Senza cadere nella supponenza ridare indicazioni a chi messa certamente di più
Io vorrei affrontare un altro nodo
In cui credo che le identità dei cristiano sociali
Possa non solo come dire
Bullet rare la coesione ma posso arricchirla
E al tempo stesso questo un atto di grande note grande
Abiti modesti e mi chiedo scusa posso anche stimolare cristiano sociale ad avanzare
Nella loro elaborazione di tipo culturale di tipo ovviamente politica
Se cristiano la parola cristiano è una cosa viva
Ovviamente non può che essere lì al primo punto come problema centrale quello dell'uguaglianza della sul della solidarietà
Ma se Cristiano una parola viva in questo momento non può non mettere sul piatto della bilancia allo stesso livello
Anche il tema di una forte centratura sulla persona sulla sua libertà e soprattutto sul suo diritto sulla sua vocazione di tendere a realizzarsi
Quindi noi non possiamo non di mi metto anch'io noi non possiamo non difendere i minimi come dire nel DNA la difesa dei minimi il solidarismo e l'egualitarismo
Ma c'è qualcosa di più che oggi si impone che si deve aggiungere che non può essere assolutamente ignorato pena un arretramento
Ho una non comprensione rispetto al mondo che ma anche cambia dei temi politici che ne portiamo avanti
Vedete la nostra noi continuiamo a pensare di essere la quinta sesta settima potenza forse del mondo
Pensiamo di continuare ad essere tra i benestanti del pianeta
Ma come voi sapete nel ventunesimo secolo oltre
Cose terribili ci sono anche le cose buone sono delle buone notizie quella famosa ipocrita frase no che definiva i paesi in via di sviluppo diventata verità tranne l'Africa i paesi si stanno fortemente sviluppando
Siamo realisti noi siamo l'un per cento della popolazione mondiale
Per la nostra dimensione per le nostre materie prime che sappiamo non esistono i tempi custodirà ma le elementari
Per la come dire in passa della produttività noi siamo destinati a collocarci in una posizione assai più modesta
Allora se vogliamo
Mantenere i nostri livelli e redistribuire
Noi non possiamo non dire che dobbiamo diventare braghe
Tra i più bravi anzi in alcuni settori dobbiamo essere i più Brati
Quando parliamo di più innovazione più ricerca l'internazionalizzazione più qualità diciamo questo diciamo che dobbiamo diventare più bravi dobbiamo fare dell'eccellenza
L'eccellenza dall'uso deve diventare una necessità del nostro Paese e allora ecco il tema
E allora noi dobbiamo cercare di vedere come rendere voi in modo particolare
Come rendere il valore del merito
Una ricchezza sociale
Questo è il nuovo tema che si aggiunge ai temi storici
Ai temi come dire ideali che hanno rappresentato che sono alla base della nascita del vostro movimento che sono la base della nostra attività in campo solidaristico e cooperativo
Quello cioè di eccellere di valorizzare le eccellenze di valorizzare il merito nell'impresa di valorizzarlo nella vitalità alzano nella scuola
Il compito della sinistra ed il nuovo partito deve essere questo come coniugare questo merito con una maggiore giustizia sociale
Perché qual è l'alternativa
L'alternativa a questo è il declino non c'è un'alternativa perché autentica ripeto il declino e la lenta asfissia delle nostre politiche distributive qui non sono d'accordo non è che io son d'accordo con Luca anzi
Ma prendo quella battuta che Luca fa nella sua relazione quando dice non sono d'accordo con cui sostiene che prima bisogna produrre e ricchezza e poi distribuirla
E fa riferimento ovviamente i danni combinati dal Governo
Di centrodestra si è un'affermazione vera è un'affermazione anche opportuna in questo momento ma non può essere l'affermazione di lungo periodo l'affermazione di lungo periodo e invece è quella di rendere più dinamica
La nostra società e renderla più dinamica significa valorizzare in modo forte consistente coerente la capacità di ognuno di portare il proprio talento alla causa sociale
Grazie a Luigi Marino coniugare innovazione d'eccellenza con giustizia sociale erano i termini poi dalla meritocrazia di ieri insomma che ragionamenti che facevamo ieri sera io fare in questo modo ci sono tre brevi interventi e dare la parola per primo I do patriarca
E poi un secondo giro con i relatori su un secondo punto che avvieremo dopo e dopo
Ciampi grazie
Dell'invito
Grazie anche a Mimmo che in questo sempre molto attento
Premuroso verso le persone lo dico ce lo diciamo per telefono benedisse valutato anche pubblicamente la buona politica ha bisogno anche di buone persone non voto si diceva persone perbene
Credo che Mimmo siano di queste con decisione
Non so adesso sono un po'spiazzato perché Luigi ha riproposto una questione ha rimesso al centro credo una questione che voi avete discusso in questi giorni
Provò gli offrì di qualche pensiero che ritrovati mi molto nell'intervento dell'adunata di Donata Lenzi compiacere devo dirvi perché
Leggevo mie punti e mi sono ritrovato a ritrovarli quasi appaiati
A quello che ho tentato di fare solo ieri
L'altro ieri anzi a Chianciano dopo l'intervento di Scoppola
E Popper sentendoli donatrice o molto sommano vuol dire che le antenne funzionano vuol dire che ci sono anche delle consonanze
E loro i pensieri sono due-tre molto velocemente
Pensando al futuro Partito
Dibattuto anche nel pop tra i popolari solo in questi giorni
E mi pare che la prima questione che viene che posta che io porrei che Donata Lenzi ha riproposto e che ai media e ne trascurata
Anche credo da della sinistra a volte anche all'interno del dibattito Democratici di sinistra
La questione sociale
Io dico a la questione proprio antropologica lo dico anche come credente qui siamo anche cristiani
Che non è soltanto la questione legata mi son permesso di dirlo anche in questo anno di lavoro
Per la convegno di Verona alla giusta difesa tutela lo ricordava anche Donato dell'embrione
E tutte le questioni legate alla alla ditta
All'inizio la fine della vita ma mi sembra che la questione antropologica oggi
Tocchi più profondamente il il futuro dell'umanità il futuro delle persone della qualità
Vi leggo soltanto io lo leggo spesso a me fa venire un po'di angoscia perché sociologi sono brave dati gli scenari in cui ti lascio non posso spesi no
Leggo un passaggio di Bauman citato spesso anche molto da noi
Ed è un da una visione una lettura del tempo di questo tempo mi sembra drammatica ma sento vera egli che dico che c'è la questione antropologica che non può non entrare
Fino in fondo nel nel nel nel dibattito che si farà sul partito dell'Ulivo del partito democratico può vedermi nome che sicura tali e dice stanziamento è questo leggendo questo tempo
O fa questi scenari assistiamo dice Luisa una allontanamento dalla politica
Le persone oggi sentono di poterne fare a meno
Assistiamo a un lento disfacimento della sfera pubblica
Parla di privatissimo
Dice la fa da padrone il faccia a faccia le cene informali ahimè riprese anche da questo governo
Criticavamo Berlusconi delle cene informali mi pare che oggi queste ce ne siano molto
Molto si ripropongono ugualmente no o Piceno sono formali o sono cene che non vanno dichiarate che sono utile importanti
Dice ancora di parla di fluidità delle questioni sociali delle posizioni sociali dice fragilità dei legami umani stato sì instabile dei diritti e degli obblighi
Allora non è questa una questione antropologica che va posta dietro la questione sociale non c'è una questione enorme
Della tenuta delle comunità di questa cultura che caro al mondo alla dottrina sociale della Chiesa ma anche al socialismo la cultura socialista dei legami
Questo non può non deve rientrare dentro la riflessione del partito democratico
Questo non è il presupposto per capire chi che il welfare andiamo a fare
Non è oggi il tempo giusto il tempo di barriere bilanciare libertà e uguaglianza
Non è che oggi abbiamo ceduto nelle nelle libertà anni leader ismi
A scapito delle uguaglianze del dovere dell'uguaglianza
E che fate della fraternità politica di questo nesso tra diritto e giustizia dei delle vicende di Maria questione seria
In questa bambina Diritto e Giustizia non sono questioni che dobbiamo porre
Non è questa la questione antropologica che non è solo appunto ribadisco il tema dell'opera Asia tantissimo ci mancherebbe altro o alla difesa dell'embrione mano questi una ben più profonda
Se non c'è questa cultura di legami della comunità dei territori che quel frange Moffa boh faccio fatica a pensare
E mi pare che su questi temi ci sia molta disattenzione
E secondo passaggio di controllo dico seguendo le sezioni donata coi mia più velocemente la CUF alla conclusione
Non è questo Donata che interpella anche l'altro versante la la questione economica
Cioè per non riproporre ancora questo dualismo per cui ci sono quelli che parlo del sociale poligono mia secondo schemi antiche delle conia classica la fanno altri
Per cui l'economia è quella delle dei dire delle di dell'impresa del del della del diritto della persona di fare impresa pur sociale un'altra storia altri luoghi altre competenza
Non è giunto il tempo se si ragiona di partito democratico che si rimette in discussione anche e il pensiero politico coraggiosamente che non può più essere quello del Novecento Dell'Atti ore delle teorie classiche
Se non facciamo questo di cosa stiamo parlando vedete la faccia e la faccia di Tele con quello che rimane un po'germanico lo ricordano anche Pier Paolo
E che non capisce il disegno che c'è dietro
Ma no tanto sulla vicenda Telecom di cosa stiamo parlando cioè non è non non ci spetta l'ambizione dire pensare e alla democrazia economica in questo Paese
Cioè non non c'è un non non pensate che sia giunto il tempo per cui ragioniamo anche di Tele con di privatizzazione e liberalizzazione ma ci mancherebbe altro dei temi di Luigi Marino ci mancherebbe altro benissimo ma non c'è non c'è bisogno un attimo di ride edere anche il percorso economico la cultura economica poi ragioniamo di tutto il resto
E io vedo di grandissimo debolezza grandissime contraddizioni
Anche su questo fronte
Io dico coraggiosamente apriamoci anche degli economisti che non sono otto Pato scorso Schioppa persona merita un tecnocrate
Io non lo conosco ma immagino di grandissima competenza ma quell'area economica che cercato in questi anni di coniugare economia sociale dimostrando nei messo non delle belle parole
Valoriali
Magari come fa spesso anche l'amico Zamagni ma economia dati oggettivi numeri dimostrando che questo nesso c'è è un paese per essere competitivo bisogna di essere anche coeso che queste relazioni ormai sono interconnesse
E lo dico lo dice un un economista che non dell'aria degli economisti che noi molto cari lo dello ha detto Deaglio in quelli smog in cui si muove il libro deposto Global dove dice semplicemente guardate che questa vicenda si è conclusa
Semplice da quel libro molto oltre lucido
Il mercato così come è stato detto impostato gestito in questi quindici anni ha fallito e dunque dice che chiede agli economisti di aprire una stagione diversa
Il liberalismo dice Deaglio socialismo sono modelli oggi che non ce la fanno più
Allo dico queste cose bisogna pure che se ne parli
Voi la per Buso questa scusate questo gioco
A Chianciano dopo questi termini riscopro dopo il mio su questi temi è durata c'è chi Bodrato che detto mah insomma
Non siamo al Convegno ecclesiale di Verona riferendosi a me e per certi versi è che scopra facciamo politica e parliamo del contenitore benissimo dico sempre io paglia del contenitore però e di quel parliamo neppure ci mancherebbe altro
Ecco però dico vorrei capire come ricordava scopo e chiudo per davvero che questo partito deve avere una visione deve appassionare
E se no altrimenti cosa che cosa andiamo a raccontare perché convochiamo perché lo convochiamo e legato a una in in ineluttabilità perché bisogna farlo per forza o c'è dietro un disegno una visione e in questa visione di le tradizioni culturali lei con lo ricordavo Luigi Marino non solo il prezioso importanti che non è la questione cattolica guardate non c'entra niente estratte che usare questi termini questa si usava questo termine degli anni Settanta l'usava il pc diceva c'è la questione cattolica promoter usiamo anche noi malamente
Lo diceva Gramsci la questione cattolica anche le sta usando la questione non c'entra e non c'abbiamo la questione accattoni
Il problema è di capire dentro questo questo partito se le ispirazioni popolari tradizionali culturali troveranno spazio in che modo troveranno spazio allora la grande esperienza e finisco della del cattolicesimo politico
Troverà spazio la militanza il sapere sociale
Come troverà spazio dentro il partito democratico
Che non diventi corrente
Come verrà mantenuta viva questa cultura legata profondamente l'alterazione della chiesa io credo che questo punto vado un po'vado un po'affrontato e Scoppola promettono dirà anche
Credo che anticipando la relazione di Orvieto ha detto ha raccomandato ai cattolici credo tutti
Di non immaginare corrente dentro vento Partito Democratico ma semmai per questo un'idea di contenitore arricchire il partito democratico di istituti diceva Luís culturali fondazioni vicino al partito che verrà che mantengano teste queste culture
Credo che sia questa la sfida che abbiamo e davvero finito
Mimmo le paga anche qua giochiamo ce le parole proviamo riscosso Teplice provato in questi anni
Proviamo liberaci un po'delle parole alcune parole antiche l'ho accennato sommessamente in un'altra occasione cattolicesimo democratico lo dico anche ai cristiano sociali
E oggi una non ha più senso
Cosa vuol dire oggi perché Casini non è democratico in una su una realtà ad una secolarizzazione in atto la parola cattolico democratico ancora significato
Mi domando voi siete cattolici democratici cioè penso di sì
Allora anche quale parole ricominciamo usarle forse sono vecchie
E forse il prendiamo un percorso finalmente libero anche di queste vecchie antiche storie che recuperi pienamente il nostro pensiero è un pensiero politico culturale un'idea di società messo disposizione laicamente di coloro che ci si metteranno a fianco di noi laicamente
Né più né meno grazie
Grazie Edo Lino Penna
In cinque minuti
Cinque minuti
No intatto grazie grazie Mimmo dell'invito
Sono lieto che questa sessione sia stata introdotta da Donata Lenzi
Agire politicamente si onora di averla fra i suoi iscritti che attraverso di te voglio salutare i tuoi genitori sono stati tra i promotori maggiori sostenitori dell'associazione sfruttò il Presidente della sessione saluto i relatori ma le ultime battute di Edo Patriarca sono provocatorie se non altro per un'associazione che si definisce il coordinamento di cattolici democratici
Quindi in qualche modo come dire mi obblighi a correggere il mio intervento ma non voglio fare adesso una lezione sul cattolicesimo democratico riprendo nei pochi minuti a mia disposizione
Un
Un profilo ideale di politica vorrei dare un contributo da questo punto di vista al tema della giornata
Mi servo di un Autori a me caro sulle cui pagine io mi sono formato Antonio Rosmini
Nel definire la politica lo si vede dice che come scienza appartiene alle scienze morali e dunque è una scienza deontologica dice distinguendo la dalle scienze ontologiche nella sua terminologia vuol dire che mentre le scienze ontologiche si occupano della realtà così come per esempio per Rosmini nella psicologia e una scienza ontologica perché esplora la condizione attuale della psiche le scienze deontologiche invece sono scienze progettuali scienze che si occupano del divenire delle cose sono le scienze trasforma TV e della realtà
La politica appartiene alle scienze deontologiche perché si incarica di trasformare la realtà
Ma questa definizione ci aiuta non è nelle pagine di Rosmini ma io poi credo di poterla ricavare ci aiuta a capire perché
La politica abbia all'interno uno statuto etico uno dei problemi credo sia innanzitutto quello di poter coniugare l'etica con la politica in molte volte questa operazione risulta piuttosto di carattere aggiuntivo sopra strutturale creata una impostazione di questo genere
Questa che Rosmini ci suggerisce permette di dire che come scienza deontologica la politica già uno statuto etico perché dovendosi occupare del divenire delle cose della trasformazione della realtà non può non a vivere un'idea di dove portare questa realtà e dunque non può non ha vere una deontologia interno
Il passaggio successivo che come arte quindi è un sapere teorico la politica ma anche un'arte cioè un esercizio pratico arte non nel senso di una operazione creativa
Ma il senso di un abituale esercizio di una capacità di una competenza come arte
La capacità di condurre la società verso la felicità pubblica dice lo SMI noi diciamo ma lo dice anche ti il bene comune
Qui sul bene comune il tema della giornata potremmo così aprire una serie di riflessioni io amo dire nelle nostre
Assemblee nelle nostre riflessioni il bene comune non coincide con il bene dei cattolici anche dove i cattolici sono maggioranza
Ma dico questo partendo ancora da una definizione che ero svendita del bene comune il bene che poi ripresa nel nei documenti del magistero ecclesiale
Cioè il bene di tutti e di ciascuno non è il bene della maggioranza che lui mi chiama dei né pubblico
Bene Comune il bene di tutti in quanto inseriti nella società ha il bene di tutti come persone inserite nella società quindi bene Comune non può non fare riferimento all'elemento personale e quindi al Società come persona collettiva ora e qui si inserisce a mio modo di vedere
Innanzitutto il filone del cattolicesimo democratico
La terminologia può essere così provvisoria però in manuali credo di storia ci hanno già detto che mentre il cattolicesimo politico comprende l'esperienza che i cattolici hanno fatto in politica quindi l'intera esperienza politica il cattolicesimo democratico è una parte di questa esperienza
Prendo un autore che stato il primo un autore politico Luigi Sturzo nel discorso del mille novecento cinque il discorso di Caltagirone dice esattamente discorso bellissimo
So bene che oggi ci sono dei cattolici conservatori ma sono dei fossili che tra l'altro tra l'altro lega nord la Chiesa al carro dei liberali
A me diceva Sturzo
Antico democratico nessuno potrà dirmi da che parte stare io sarò sempre e soltanto cattolico e democrazia
E dunque qui nasce la distinzione caro Enzo
Ne centocinque ma questa distinzione è rimasta
Tra i cattolici che ancora Sturzo e chiama clerico moderati e oggi ce ne sono tanti anche quelle che ultimamente si sono chiamati devote teodem e i cattolici democratici e i cattolici democratici
Che cosa rappresenta il cattolicesimo democratico
Cattolicesimo democratico rappresenta quell'anima del cattolicesimo politico che ha visto nella democrazia non una minaccia per i principi del cattolicesimo ma una opportunità che cioè accettato pienamente la lezione democratico
E si è messa nel Processo di democratizzazione dell'Europa
Con una sensibilità che ha permesso alla chiesa di riconciliarsi con la modernità cioè la chiesa di Pio Nono la chiesa del Sillabo
Era per la condanna delle libertà cioè per la condanna di tutte le libertà democratiche il processo del cattolicesimo democratico
Non voglio portarla per le lunghe che vada Murri a Sturzo etc e la riconciliazione per fortuna della Chiesa con la modernità ecco la forma politica della modernità che la democrazia
E questo è il punto allora la diversità e quale idea di democrazia noi abbiamo non sono sicuro che Casini abbia per dire l'UDC visto che hai chiamato in ballo Casini abbia la stessa idea di democrazia ma soprattutto non ha quella cultura della mediazione che è propria del cattolicesimo democratico
Cioè l'idea che l'orizzonte assoluto dei principi non può essere immediatamente tradotto nella pratica politica ma ha bisogno di una lunga mediazione
Di una mediazione cioè che sia capace di tradurre quei principi apportarvi verso la politica nella consapevolezza che la politica e l'ambito del relativo questo è il punto
La tentazione del cattolicesimo identitario clerico moderato e questo la tentazione identitaria cioè di affermare i principi e ritenere che i principi da soli possano essere normativi dell'azione o addirittura chiedere che le leggi siano a loro volta carichi di questi principi
Ecco cattolicesimo democratico e una cultura della mediazione
E l'unico a mio modo di vedere che in grado di poter accogliere la lezione della modernità
Su questo poi chiedo alla Presidenza due minuti ancora chiedo scusa di questo ma solo Stato provocato a dire quelle cose quindi però una provocazione benefica
Dicevo allora il il tema è che
Assumere la modernità
Come categoria del relativo perché questo è la relatività e la categoria del relativo
De ed è la categoria moderno
Modernità e tutta sotto il segno del relativo e porsi nei confronti della modernità con questo atteggiamento di voler mediare l'assoluto dei principi verso la relatività delle cose l'impegno che particolarmente ci interessa e di cui dovremmo farci carico
E il che ovviamente non vuol dire relativismo eccetera a dire come Bonhoeffer insomma ci ha insegnato che la politica appartiene
Alle realtà penultime e che nessuno dei cristiani può essere tentato di assolutizzare la politica
Cattolicesimo democratico sa che la politica e l'ambito del relativo dove non si assolutizza e dove peraltro la politica non può essere esercitata in nome di Dio in nome della religione
L'unità della fede non è criterio dell'unità politica
Per quanto riguarda chiudo chiedo scusa di questa per quanto riguarda il
Partito democratico che mi preoccupa sapere quale cattolicesimo
Politico andrà nel partito democratico
Perché se cattolicesimo dei teodem ma mi preoccupa pur essendo nella Margherita
Perché credo vada rilevata questa deriva neo clericale della Margherita
Di cui peraltro le candidature alle ultime elezioni ci hanno dato un segnale evidente
Margherita esibito alcuni candidati
Come per accreditarsi presso il mondo cattolico peraltro operazione fallimentare
Perché l'aria dei cattolici moderati a ben coperta non era lì che insomma la Margherita avrebbe potuto pescare a parte questo insomma come riflessione
Il primo comparsa pere quale cattolicesimo politico andrà nel partito democratico dove il cattolicesimo democratico si candida ad essere presente questo è il punto
Insieme con le altre due tradizioni che sono tre concezioni della democrazia
La democrazia di ispirazione cristiana la democrazia di ispirazione liberale la democrazia di ispirazione socialista queste sono le famiglie che dovrebbero confluire nel partito democratico questo allora obbliga ovviamente
Il compito di ripensare una democrazia che non sia nella democrazia di ispirazione cristiana nella democrazia di ispirazione liberale nella democrazia di ispirazione socialista credo sia presto poi il compito del partito democratico cioè pensare un Progetto di democrazia che sappia fare sintesi di queste tre culture di queste tre tradizione
Credo che questa operazione in parte tentata nella Margherita sia fallita fondamentalmente a Margherita non è riuscita a fare sintesi e peraltro nel suo logo avendo detto che la democrazia e libertà insomma si è perimetrata su una concezione liberale della democrazia che a mio modo di vedere e del tutto incompleta e comunque estranea la tradizione del cattolicesimo democratico
Ed è il tema dell'uguaglianza il tema dell'uguaglianza
La democrazia non è solo libertà e uguaglianza
Lora l'ultimo punto ritorno a Rosmini
Ritorna rondini perché l'uguaglianza
Lo ha detto bene Donata Lenzi non nella omologazione
Ma
L'uguaglianza presuppone una concezione formale della giustizia cioè che cosa vuol dire
Che l'uguaglianza non è nel momento della distribuzione quantitativa
E nel momento della destinazione Rosmini distingue
La giustizia materiale dalla giustizia formale la giustizia materiale vuol dire dare a tutti la stessa quantità se io qui do a tutti la stessa somma esercito una giustizia materiali ma così non ho risolto i problemi perché ciascuno di noi ha già una condizione di partenza disuguale per cui io lascio le cose così come sono
Il riformismo sociale un welfare deve potersi ispirare alla giustizia formali cioè distribuire secondo i bisogni conoscendo i livelli di partenza
E quindi portando ad una parificazione destinataria
è questo il tema mi pare molto impegnativo questo per la politica
Assumere la giustizia formale come criterio della distribuzione
Noi come associazione terminò anche lanciando un invito a Mimmo Lucà cristiano sociali ci impegneremo anche se è possibile
Visto ho letto qualche battuta della tua relazione mi riservo di leggerlo attentamente e ci riserviamo di
Creare dei luoghi di dialogo tra come dire l'anima popolare
E che non esaurisce il cattolicesimo democratico e l'anima cristiano sociali credo siano due tradizioni dello stesso cattolicesimo democratico
Come associazione noi pensiamo di poter proporre dei momenti delle occasioni perché ritorna una nostra antica convinzione
Che se non è possibile non è opportuna la ricomposizione del cattolicesimo politico perché sono diverso e perché sono due concezioni diverse insisto su questo due concezioni diverse della democrazia
I clerico moderati non saranno mai cattolico cattolici democratici possibile però ritengo una composizione unitaria del cattolicesimo democratico
Un cattolicesimo democratico unitariamente organizzato ringrazio e chiedo scusa di aver
Grazie a lei ho Prelà ci siamo noi per alla contrazione dei tempi ma il santo l'ultima mattinata insomma vogliamo cerca di concludere con le persone in sala io do la parola per tre minuti a Franco Gentile a rapidissimamente poi riprendiamo con Luigi Marino per il giro finale
Donata Lenzi
A sottolineato lato scuro della globalizzazione uso questa espressione che lei ha usato e gli effetti della globalizzazione sugli individui
Ora il ovviamente sono d'accordo ma vorrei fare una sottolineatura
E cioè il contesto in quale noi siamo inseriti è un contesto questo dalla globalizzazione che si è affermato in modo particolarmente impetuoso e in tempi singolarmente Barelli
Per cui noi ci siamo trovati all'interno di dinamiche tecnologiche economiche culturali geopolitiche tutt'affatto diverso nel giro di qualche decennio
Ora questo è il problema che la stessa Lenzi sottolineava della povertà e dell'arretratezza della cultura politica cioè il tempo stretto col quale tutto questo ha avuto luogo ma c'è una domanda quando noi affrontiamo le conseguenze cercando di affrontarle in positivo non possiamo dimenticare quella che è la situazione dei singoli cittadini
I singoli cittadini che vengono e continuano ad essere formati istruiti e formati così come sessanta settant'anni fa
Cioè così come quando questo contesto era tutt'affatto diverso
Il censimento del due mila uno sottolinea che il sessantasei per cento dei cittadini italiani
è costituito da persone che hanno o nessun titolo o hanno scuola elementare o hanno scuola media
Queste due categorie cioè scope licenza elementare licenza media sono considerati il la ricerca OCSE sono considerate inadeguate a vivere correttamente nel tempo nel quale noi siamo
Questo sottolinea immediatamente un problema e cioè lei i nostri sforzi le nostre riflessioni le nostre in lignee di sviluppo
A chi si riferiscono
Si riferiscono evidentemente ad una minoranza scusate lo faccio per paradosso soltanto per drammatizzare questo aspetto
E cioè il problema delle nuove generazioni formate ancora adesso nel mondo come se fossimo non venti anni fa trent'anni fa perché temporalmente come se fossimo qua trenta quarant'anni fa ma storicamente come se fossimo cento o centocinquant'anni fa
Reagiscono come reagiscono come noi anche in questi tre giorni abbiamo sottolineato e il reagire dei giovani in un certo modo a impatto diretto sulla struttura sociale più generare cioè non è che i giovani sono una parte a sé stante incidono interagiscono con il resto della società quindi il problema
Tutto questo per dire soltanto nei tre minuti
Io vorrei drammatizzare il problema della istruzione e formazione delle nuove generazioni proprio perché sarebbe e è in grado di al avviare un processo che non è solo legato alla formazione del quelle persone ovviamente quando saranno adulte ma perché riuscirebbe ad avviare anche un processo di tipo sociali di qualità diverso da quello che da cui che ci troviamo di fronte con il quale noi dobbiamo fare i conti su tutte le cose che ci siamo detti in questi giorni
Grazie a Franco io do la parola Luigi Marino avremmo voluto chiedergli
Qualcosa in più sul tema dei processi unitari che si sviluppano nella società anche a seguito dei processi unitari da qui nascono il partito democratico e anche di quale rapporto tra le Autonomie sociali
è il nuovo partito democratico quale novità in questo in questa direzione con quale modalità oltre il processo costituente sviluppare le relazioni nuove tra un partito nuovo
E la società che si organizza anche materano allora in cinque minuti è impossibile dare risposta questo non penso che siano linee di approfondimento una battuta finale però per dare un contributo in questa direzione
Non per evitare la domanda ma in effetti ad un po'complessa preferirei
Semmai perché ho visto qualche incertezza e qualche
Il problema chiarire meglio il mio pensiero declinarlo meglio su quello che ho detto precedentemente
Io ripeto prendo prendono spunto dice Baretta
Ne siamo stati chiamati recentemente dal Governo a rilanciare la politica dei redditi
Io penso e spero che non solo di rilanciare la politica di attuali redditi ma anche dei redditi da produrre
E quindi
Occorre
Lo ripeto e lo chiarisco meglio che la sinistra che il centro sinistra
Sul tema di mettere insieme l'ambizione di eccellere
L'Energia di competere alla giustizia sociale su questo tema si lavori per costruire solidamente il Partito Democratico
Ho l'impressione che se questo tema lo evitiamo lo saltiamo e giriamo su temi come dire più teorici
Probabilmente ero diamo le basi le fondamenta del partito che invece su questo punto ha bisogno di chiarezza di confronto quindi il cantiere che deve correre corre a mio avviso fortemente su questi temi io non sono
Lo dico subito affascinato dalla mistica del PIL
E cioè che ci debba essere una crescita continua costante anche perché acquisiti malamente contro le cinque minuti
Le risorsa del mondo sono finite abbiamo De Brandi problemi di inquinamento quindi pensare ogni volta che il mondo va avanti tanto di picche l'Italia diversa e diventa o un problema non soltanto sotto il profilo come dire teorico ma sotto il profilo dell'economia reale un tema da affrontare decisamente però è indubitabile
Che con la quantità la molle di debito pubblico che noi ci portiamo dietro
Che abbiamo ereditato cui abbiamo in parte anche forse contribuito
Con questa moneta siamo la
Quinta sesta settima economia del mondo ma siamo la terza in valore assoluto per quantità per Stock del debito pubblico
Quindi una mole enorme che ogni volta come dire diamo alla generazione successiva
Semmai la passiamo di anno in anno con un aumento per i tassi d'interesse è enorme rispetto a quello che siamo in a facciamo finanziarie per pagarci questo debito
Gli interessi su questo debito ebbene
E con questo problema che l'Italia e che altri paesi non hanno il nostro problema al di là di quello che voglio che sia chiaro
Nel rapporto come dire
Personale tranne i cristiano sociali al di là della ridistribuzione al di là dei minimi che devono essere garantiti che volesse tutelati e sui quali una presenza politica è fondamentale la vostra conservatori e anche l'impegno del centro sinistra
Rimane però il tema di come
Affrontare la crescita
Questo tema cioè non può essere eluso non possiamo girarci intorno bisogna crescere con giustizia ecco democrazia ma bisogna crescere
E allora per crescere io credo che ci siano se ce la faccio in due minuti che le sono rimaste lo dico per titolo questi temi
Che a mio avviso i cristiani sociali devono affrontare come i cristiani
Che sono impegnati all'interno del centro sinistra nell'operazione di edificazione nuovo partito del nuovo del partito democratico del partito riformista e che sono temi mi si consenta riformiste
Riformisti il primo la democrazia economica
Qui c'è un problema nel nostro Paese di regole di democrazia dicono di crescita il nostro Paese è stato quello che è stato ha saputo più di altri redistribuire la ricchezza perché non solo l'ha prodotta attraverso il sistema delle piccole e medie imprese della democrazia che non è riuscita anche attraverso questo sistema attraverso il sindacato attraverso i corpi intermedi a fare più equa distribuzione il pile prodotto nell'Alta Italia e tra le IP più alti di tutti i Paesi industrializzati però la diseguaglianza sociale nelle zone del nord del centro no non è così elevata come in alcune zone nordamericane o dell'Europa del no
Questo è un segno di democrazia ora questa democrazia economica deve essere sostenuta quindi il tema di come affrontare le nuove esigenze nuovi bisogni
Delle piccole e medie imprese delle ovviamente cooperative ma dico dei piccoli neve è un tema di fondo perché se non riusciamo a realizzare là dentro
Nuovamente ricchezza non riusciremo né a fare distribuirla né soprattutto aumentare i livelli occupazionali e quindi il tema della dimensione di impresa
Di far crescere le imprese di farle come dire con aiutarle nella loro opera di concentrazione di integrazione di sistema è fondamentale il secondo prima
Secondo nodo
Per la crescita io credo che sia l'Europa
Bisogna interrogarsi sull'Europa su che Europa stiamo costruendo
Incomincio raccordi essere i popoli e non se ne accorgono i politici
La classe politica la nostra è un'Europa tecnocratica distante da quell'ideale europeo di unificazione delle persone delle comunità della gente di multiculturalismo che noi avevamo pensato ai tempi in cui da una sponda ben più difficile perché la sponda la cortina di ferro difendevano l'Europa
Bisogna pensare a un'Europa politica una Europa più politica e meno tecnocratica questa Europa non ci difende questa Europa non ci consente di fare una politica economica vera autorevole
Che ci possano come dire che possa garantirci pesati presepio soltanto il la stabilità ai patti di stabilità
E il rapporto tra stabilità e sviluppo e gestita dai tecnocrati quindi non abbiamo soltanto il ministro dell'economia abbiamo anche un'Europa che controlla i nostri conti che ormai ci dice sempre di più come devono operare gli individui le imprese gli stati governata da tecnocrati
Perché solo tecnocrati quindi la politica deve riappropriarsi di un'Europa di un'Europa dove ci sia più libertà più solidarietà che uguaglianze più democrazia economica
E infine l'ultimo tema insieme a quelli che si possono sempre dire snellezza l'apparato burocratico efficienza scuola eccetera eccetera infrastrutture
Il tema che voi avete anche messo almeno nella relazione di Luca era chiarissimo
E io voglio sottolineare il tema della evasione fiscale
Della che è un tema questo sì veramente di equità di legalità di civiltà quando c'è un sommerso del venticinque per cento del PIL quando c'è una sottrazione di forse certamente non meno di centocinquanta duecento miliardi di euro all'anno alle casse dello Stato quando non dico a Roma con una grande città ma in tutta Italia il percettore di reddito superiore ai duecento alle duecento e duecento mila euro sono settanta mila settanta mila
Qui c'è un problema che da Quarto da Quinto Mondo hai voglia di competere hai voglia di Crespo pagare alla crescita la redistribuzione qui c'è un atto di illegali il oltre che rigidità di illegalità
Che mina alle fondamenta la nostra coesione sociale
E il problema non è solo quello
Lo dico con grande schiettezza dell'evasore e dell'uso ore
Che è uno scroccone un volgare scroccone perché utilizza i servizi che tutti più o meno ma paghiamo che paiono altri terre le utilità senza pagarli ma il problema è un altro
è che noi con una classe politica prona alle lobby alle corporazioni da qui la necessità di definire il rapporto tra Partito democratico e corpi intermedi
Ah se ha favorito ha favorito l'illusione non dico della delusione
Gli studi di settore ma diciamocela tutta con le tabelle che esporta sono una vergogna dove si si verifica che il il il l'imprenditore il commerciante di parentela che cooperatore ma non è vero ma ci metto anche il cooperatore se c'era il caso talvolta talvolta en e talvolta sempre le tabelle che sono emerse percepiscono meno reddito ma non del proprio dirigente dell'azienda ma nel primo assunto una uno scandalo incredibile
In questo ci sta un grande lavoro che di serietà ovviamente ma tutto impostato sulla rapporto equità sviluppo se vogliamo essere e poi dobbiamo far finire queste vergogna per il nostro Paese e in questo modo aiuteremo sicuramente la crescita
Lo so che non è corretto ma mi scuso posso ove sono lasciare i lavori però comunicato non per i matrimoni al pomeriggio a Bologna e quindi del mondo attraverso
Grazie sappiamo leggi Marino per il contributo e per la presenza
E diamo la parola ad Andrea Olivero
Qualche
Riflessione anche riprendendo le sollecitazioni di
Degli amici che sono intervenuti
Beh credo che uno degli elementi che è giusto sottolineare come grande sfida
Per il futuro partito dell'Ulivo
O Partito Democratico che dir si voglia anche se noi siamo tutti legati a questa espressione dell'Ulivo perché in qualche modo ha già destato entusiasmo c'è già rispetta questo una storia comune e anche una serie di valori messi in campo e quindi almeno in questo non dobbiamo ripartirà da da zero ecco dicevo uno dei temi che è stato
Sollecitate che è stato sottoposto al nostro tensione che credo che vada ripreso e quello del far crescere società civile e appunto mettere al centro la dinamica delle relazioni buone tra le persone
Credo che effettivamente in questi anni per motivi che naturalmente non dipendono soltanto alla politica ma da un'evoluzione del nostro mondo siano via via andati affievolendosi
Proprio i legami all'interno della società i quelle organizzazioni
Che
In qualche modo avevano come compito specifico proprio il il far crescere e anche l'organizzare la partecipazione dei cittadini ci sono trovate ad affrontare delle sfide del tutto inedite lo dico come presidente alleati ma credo che stessa cosa possono dire
I sindacati
Abbiamo bisogno oggi di rimettere al centro questa sfida cioè la sfida appunto nel creare buone relazioni e del dare significato alla vita di ciascuno appunto in queste relazioni
Una vita buona noi l'abbiamo detto recentemente il nostro nel nostro incontro nazionale di studi e una vita
Che appunto sa far crescere relazioni ha buone e che sa appunto portare queste a frutto bisogna però farsi anche che queste forme organizzate nella quale i cittadini si ritrova perché dal punto di vista numerico che sono cresciute fortemente dei decenni passati riescano davvero a esprimere la loro politicità ed è questa la grande sfida che non è ancora stata vinta
Abbiamo costituito ha parlato prima e dopo altri anche quindi
Non già ci sarebbe bisogno di dire altro il Forum del terzo settore
Abbiamo in sala altre persone come Fabio votazione che sono state impegnate anche recentemente in questo percorso
Tutt'altro che semplice per avere un riconoscimento appunto di questa politicità della capacità di rappresentanza di questo mondo ma noi dobbiamo lavorare al nostro interno da un lato ma anche con un seria relazione con la politica e in particolare con il nuovo soggetto che auspichiamo che venga a crearsi dicevo dobbiamo creare appunto questo questo riconoscimento dobbiamo crea c'è una cultura di relazioni che siano fitte che siano feconde ma che siano soprattutto estremamente rispettoso dell'autonomia di ciascuno
Per poter svolgere meglio insieme il nostro compito per far questo io credo sia importante e vorrei darlo come compito a tutti quanti noi e soprattutto a chi Dinoi si impegnerà in questa fase nella costruzione del nuovo soggetto
Di adottare uno stile nuovo
Di questo che abbiamo estremamente necessità
Certamente i contenuti li abbiamo detti elencati anche questa mattina ma gli stili sono fondamentali per marcare una differenza tra l'esistente e quello che auspichiamo come futuro
In primo luogo credo che noi dobbiamo dimostrare di saper intendere la politica non come lo scontro tra l'amico nemico l'amico col quale abbiamo tutto in comune il nemico con cui non abbiamo nulla credo che sia da cristiani da un lato ma appunto da soggetti che hanno fatto del dialogo sociale la loro missione questa una possibilità una impegno concreto
E poi credo che sento che a noi
Proprio che abbiamo quotidianamente a che fare con la complessità della Società dei suoi problemi in particolare con quanti di noi si scontrano con le difficoltà di chi è più indietro di chi fatica ogni giorno a trovare una suo spazio di dignità all'interno del nostro mondo dico proprio con questa esperienza noi dobbiamo andare a operare per far crescere l'approfondimento la competenza di quanti si avviano al percorso politico
Se veniva ricordato questa mattina il tema della formazione il tema dell'educazione per i giovani io dico approfondiamo soprattutto per quanti vogliono metterci in questo percorso di servizio
La nuova politica nasce da persone preparate da persone che sanno governare questa complessità nella quale ci troviamo
Guatri questo non è scontato a me ciò che spaventa guardando oggi allo scenario politico italiano
Non è soltanto la carenza di valore certo questa l'abbiamo già messo come presupposto
E la sfida
Ma anche la carenza di competenze specifiche
Perché se uno anche poiché ricchezza di valori ma ma non sa come affrontare i problemi nella loro complessità
Non sale Galli tra loro non sa collocarli in uno scenario più ampio non sarà efficace quindi non da Napoli risposte alle persone
Alle singole persone alle comunità che hanno bisogno quater questo sta emergendo in maniera chiarissima
Rispetto ai nuovi compiti che sono chiamati ad assumere le amministrazioni locali dove non si scherza se il sindaco non è un buon sindaco sei il
Dirigente nei nostri comuni non è un buon dirigente che sia di una parte politico di una tra poco conta giustamente i cittadini lo vogliono mandare a casa e vogliono qualcosa
Ecco non perché tutto questo sì riduca appunto soltanto a te indica ma perché importante la competenza per poter poi assumere anche una vera visione della politica per poter dare un significato la nostra politica
E un secondo aspetto di stile che in qualche modo io credo sia insito nella nostra storia ma che noi dobbiamo ripresentare con forza alla politica di oggi e in particolare io credo al nuovo partito
E lo stile del discernimento
So che questa parola è molto cattolica ecco mai credo che di questo abbiamo bisogno
Cioè da un lato appunto ciascuno per conto proprio anche in quello studio appassionato che dicevo prima
Ma anche a livello comunitario si devono si deve porre la questione del discernimento dobbiamo ampliare riproporre far nascere nuovi luoghi di discernimento comunitario
Per affrontare queste sfide inedite di cui parlavamo in in questi avete parlato in questi giorni e parlavamo questa mattina
Quando si parla appunto del tema della vita
Quando si parla dell'immigrazione con tutto il centro parliamo di cose nuove rispetto alle quali non abbiamo talvolta neppure fatto elaborazione ancora sufficientemente raffinate confrontiamoci aumenti amo appunto
I spazi di confronto tra di noi
Approfondito fino in fondo e non soltanto appunto sulle scelte tecniche ma anche sullo scenario nel quale queste vanno poi collocate
E in terzo luogo ma è strettamente connesso con questo il tema della democrazia
Vedete a me appassiona pochissimo il tema del partito e l'Ulivo o del partito democratico
Se questo è disgiunto dal tema della partecipazione
Mi appassiona pochissimo
Perché o noi riusciamo a creare una struttura diciamo a dare delle proposte a formulare delle proposte precise rispetto la sottostrutture che sana rimettere in gioco persone che sa portare nuove energie sa dare significato al nostro sistema democratico che certamente in crisi
Che certamente in crisi poi noi non faremo un nuovo servizio di un nuovo partito dell'ennesimo nuovo partito non abbiamo bisogno e signori anche guardando all'esperienza del centro sinistra
Io non sono entusiasta di parlare di un nuovo partito
Quante il travaglio
Pizzi PDS DS la cosa vi ricordate per quanto tempo si è parlato della cosa da un lato e il travaglio della Margherita
No dell'anche qui delle varie anime che si sono confrontate come correnti senza mai confrontarsi con un voto per anni anche all'interno della nuova formazione politica
Ebbene se guardiamo a queste esperienze io ho paura
Del nuovo partito
Ecco se invece pensiamo a un nuova progettualità e abbiamo il coraggio di pensare a nuove forme di democrazia
Di nuove forme di partecipazione meno legate a una logica di potere ma invece a una promozione o al all'emerge al fare emergere
Quello che esistere
Quello spirito che pur c'è tra le nostre persone è già stato citato ieri a più riprese non lo spirito delle primarie da un lato ma non è soltanto quello delle primarie e anche lo spirito che anima le nostre tante organizzazioni sociali le nostre tante cooperative le nostre forze sindacali le nostre associazioni e riusciamo in qualche modo ha convogliato in un progetto politico
Io credo che questo possono essere un utile esercizio e un servizio autentico al nostro Paese
Certamente sapendo che abbiamo di fronte
La difficoltà di un mondo che
Che non ci piace per molti aspetti di un mondo che e ostico da comprendere
Di un mondo che in qualche maniera attende anche a respingere i nostri valori non dobbiamo nascondercelo dobbiamo nasconderci ma io credo anche con la convinzione e qui parlo appunto come associazione di cristiani che e proprio questa sfida che ci può maggiormente entusiasmare io vorrei concludere ricordando riprendendo una espressione Mirabile di Paolo sesto che oltre che grande pontefice era anche uomo appassionato di politica
Nel senso più alto
Che
Ebbe a dire ebbe a scrivere in un momento importante naturalmente
Perché appunto scrisse questo per il suo testamento sul mondo disse non si creda di Giovanardi assumendone i pensieri costumi gusti ma studiando lo amandolo servendo loro e che io credo che se noi avremmo il coraggio di costruire un partito che non sappia assumere soltanto i pensieri i costumi gusti cioè che non sia all'inseguimento immediatamente della fortuna elettorale
Ma che sappia studiare amare e servire
Questa nostra Società così complessa ma anche così appassionante credo che faremmo un servizio utile e da questo punto di vista credo che l'apporto del cattolicesimo democratico possa essere determinante
Pier Paolo
Ma nella relazione di Mimmo ci sono condivisibile in linea generale ci sono tre cose specifiche che hanno attinenza con con l'oggetto
Della discussione di questa mattina ma anche con l'esperienza che vogliamo fare
La prima è questa di quel già parlato cioè l'identificazione del riformismo solidale
Ma secondo il ruolo del cattolicesimo democratico all'interno del del contenitore e la terza affrontata con eleganza nell'ultima parte in maniera decisa il problema delle classi dirigenti
Allora sulla prima mi pare che emerge un filo conduttore anche dei ragionamenti questa mattina Ciad interventi siamo nostri quello quello di Edo quello di Marino
Cioè che collega noi l'introduzione di Donata cioè mi pare che siamo di fronte a un a una questione di contenuto cioè come facciamo sì che il riformismo solidale sia politica di governo
E non sia politica di marginalità no questo mi sembra il punto diciamo teorico-pratico sul quale sul quale da assumere tutti insieme
Io ovviamente sono molto d'accordo l'aspetto della democrazia economica anzi aggiungo che provocatoriamente che la democrazia politica quella che è che abbiamo imparato a scuola
Cioè la la il diritto al voto eccetera che sono fondamentali o si in vera nella democrazia economica oppure c'è una riduzione dei diritti non c'è una completamente dei diritti le regole del gioco
Della struttura della democrat della e questo vale insomma Rino non c'è
Ma vale anche per una rilettura però dei processi economici perché la finanziarizzazione dell'economia ha comportato una distorsione la dico
Con un esempio far presto
Cioè la Parmalat è fallita perché produceva latte cattivo io porto scaduti
Assolutamente no anzi era premiata dal mercato nel senso tradizionale del termine è fallita per l'intreccio perverso oltre che con la rubato ma per l'intreccio perverso tra economia e finanza allora quando si dice il mercato no il mercato che premia quali sono i parametri in questo senso per una rilettura contemporanea anche dei mercati globali
Va bene il filone Amartya Sen ci aiuta molto perché noi abbiamo bisogno di una teoria economica
Che mette insieme la dottrina sociale della Chiesa il riformismo solidale con le compatibilità di quadro questo nodo irrisolto anche questa teorico e penso che un contributo per la nostra cultura nostra esperienza lo possiamo dare
Il secondo punto il ruolo del cattolicesimo democratico in senso lato
Alla alla costruzione del contenitore ovviamente
Io ieri ieri sosta un passato anch'io a Chianciano ieri devo dice a me è sembrato in interessante è un altro
Problema lì no cioè il problema non è il come ancora no e portar tutti S no però io penso questo ecco lo dico con molta semplicità non ho parlato qualche volta con Mimmo io penso che non ci siano in questo momento rischi
Per esempio per di cinghie di trasmissioni di autonomi dai io la CISL non rinuncerà mai a un grammo della sua autonomia
Però detta così io dico che sarebbe ora che l'accise le ACLI
Le Confcooperative i cristiano sociali e i popolari i capi cattolicesimo democratico avessero un tavolo no nel quale riflettono magari sul punto di cui abbiamo parlato sopra no riflettano entrino nel processo del ognuno con le proprie autonomie ovviamente non in una maniera chiusa non usiamo il nome di Dio invano no
Nonna maniera chiusa e non nemmeno una maniera neutrale capp cattolici trasversali no cioè in una collocazione di riformismo ben precisa ma siccome c'è una sensibilità diffusa che rischia di non essere collegata troviamo le forme di un collegamento che tanto poi non non non implicherà hanno che faremo un partito nel partito perché abbiamo esperienze sensibilità e e anche rappresentanze socialmente diverso però francamente questa dispersione non aiuta la costruzione del Partito Democratico in sé e non aiuta il fatto che all'interno del partito democratico alcuna sensibilità
Siano particolarmente diciamo presenti io ho parlato soprattutto la parte economica ma la riflessione sul concetto di democrazia che ci vedeva proposta prima è una riflessione no fra democrazia come libertà no non solo anche come uguaglianza
è un tema assolutamente per ecco quindi io penso questo lo dico così senza non c'è non ci no non c'è niente dietro non c'è c'è c'è non non c'è nel nella grande cristiano sociali nella grande cinismo nelle grandi Attlee no tutta roba che non non non non ha senso c'è una normalità abbiam bisogno di ricchi di di di guardarsi in faccia e si abbiamo dei valori dei contenuti comuni farli vivere
Nella nella costruzione del del del del del partito del contenitore e della società
Ultima ultima considerazione sono delicata ma fondamentale io alla detta anche adesso Andrea quando ha parlato della formazione io fa direi anche della formazione politica il problema alle classi dirigenti attenzione non solo le classi dirigenti centrali ho già detto prima quello che penso del fatto che son tutti al governo non potuti nelle istituzioni
Delle classi dirigenti diffuse che non è soltanto gli amministratori
Per questo quando io dico mettiamo insieme
Un tavolo di di associati stakeholder ma fu di associazionismo largo questa classe dirigente ed è classe dirigente che talvolta non ha la piena coscienza di esserlo e di poter esercitare
Ho una capacità anche di pressione culturale di pressione politica perché poi la la politica vada in una certa direzione il partito democratico certo azione allora la conclusione del mio ragionamento è questa
Il fatto che
Speriamo tutti che nonostante sto sto costruzione di tutti i problemi che sappiamo questa legislatura duri perché oltre che per prime generali che prescindono dal colore politico perché dovremmo introdurre quel tasso di riformismo che secondo me non è ancora molto chiaro neanche nella finanziaria messa dobbiamo introdurre abbiam bisogno che che che che Turi la legislatura
Guardate che il fatto che inizi un'accelerazione sul sul Partito democratico
è un bene né un male lo stesso tempo è un bene se diventa come deve diventare come mi sembra c'è una condivisione di opinioni un un vero contenitore un vero partito dentro il quale si i diritti emergono le identità emergono le politiche
Ma se diventa una una variante rispetto al progetto sociale progetto politico per cui per due anni discutiamo di contenitore no
E nel frattempo prevale la tecnocrazia nella gestione degli eventi e questo è un bel problema io penso che la nostra esperienza nel nostro tono mia la nostra diciamo comune sensibilità è arrivato il momento che
Emerga con la forza positiva la forza propositiva che che era contenuta anche nella relazione di Mimma
Io ringrazio sia Andrea Olivero che Pier Paolo Baretta per per i contributi anche di questo secondo giro
Penso che sia che abbia ripreso per Paolo adesso in questo in questo momento il fatto che mentre a Chianciano si discute del se
Questo è stato un luogo dove per tre giorni forse l'unico luogo di partito dove per tre giorni e se discusso del del come
Del farlo in fretta
E penso che questo sia
Sono segno del valore di quello che avevamo pensato ma anche di quello che possiamo continuare a dare con quelle modalità che sono state espresse anche stamattina facendo tesoro di quelli che sono stati i contributi di questi giorni mi martella parola per le conclusioni
Vengo qui solo perché riesco leggere non perché
Spero di non infliggere vi è una parola troppo pesante troppo gravosa
Sono conclusioni impegnative
Non si può
Dalla sensazione della frettolosità anche se tutti voi ovviamente siete ansiosi di tornare
Sul territorio ma sono state giornate intense
Molto impegnative io devo ringraziarvi perché avete seguito questi lavori con grande attenzione con grande partecipazione con grande responsabilità voglio ringraziarvi tutti voglio ringraziare ovviamente gli ospiti
Autorevoli che hanno preso davvero sul serio il nostro invito
E che hanno portato un contributo sostanziale nel senso che è stato detto adesso da Silvio
Non un contributo o formale
Non solo un contributo di simpatia di empatia
Contributo vero autentico naturalmente quello che ciascuno poteva e riteneva di fare anche tenendo conto delle
Dei ruoli e delle funzioni di ciascuno
Io voglio ringraziare in particolare quelli di oggi presidente nazionale delle ACLI
Il presidente di Confcooperative non era scontato non era facile mi ha detto Luigi Marino guarda tieni conto sono stato invitato da Castagnetti a Chianciano e gli ho detto di no
Sono stato invitato da Bobba a quello che sarà il convegno dei cosiddetti teodem a metà ottobre gli ho detto di no sei l'unico a cui dico di sì e credo che sia una prova non non non non è un'opzione di partito intendiamoci ma è una prova di simpatia di Dio ma sensibile che io ringrazio che io apre per la quale ringrazio
Di cui apprezzo il significato e persino consentitemi persino l'elemento di novità ringrazio Pier Paolo Baretta
Amico ovviamente con il quale abbiamo una frequentazione
Più normale e ma insomma è venuto cui partecipato con con grande con grande attenzione segretario generale aggiunto della CISL le cose che ha detto sono molto impegnative per noi per le scelte che dobbiamo fare parla proposta che noi abbiamo lanciato e che adesso tenterò
Di nel richiamare alla nostra e alla vostra attenzione quindi tutto si è svolto in un clima di serietà
Di grande responsabilità però anche di passione civile di somma
è stato dato detto di orgoglio non è la supponenza non è non è alterigia
Però l'orgoglio e diciamo un sentimento forte di consapevolezza anche di una missione di una funzione certo limitata insomma non ci siamo e non intendiamo montarsi la testa ma insomma sappiamo anche di poter svolgere una funzione importante di
Esercitare un ruolo di un qualche significato io credo anche apprezzato riconosciuto se è vero che hanno partecipato al nostro convegno ospiti di di di grande rilevanza e di una certa
Importanza
Devo ovviamente credo sia giusto ringraziare anche a nome di tutti voi
Gli amici che hanno consentito anche che queste giornate si potessero svolgere anche da un punto di vista organizzativo con efficienza con con serietà e quindi
Voglio ringraziare fino Antonella Claudia Lauretana che ci ha garantito anche un rapporto come indispensabile che ci sia con
La direzione del partito con le strutture anche del partito un collegamento senza al quale anche questo nostro convegno che non è soltanto un convegno rivolto noi stessi per noi stessi per esaltare la nostra funzione nostra edita ma servizio che facciamo al partito semmai possiamo registrare anche quest'anno la limitata partecipazione di esponenti dei dirigenti
Nel nostro partito nella periferia che non corrisponde nella misura nella dimensione nell'autorevolezza invece a quella che è stata anche questa volta invece una partecipazione importante del gruppo dirigente dei democratici di sinistra quindi uno sforzo importante un pezzo di cantiere un pezzo del cantiere cantiere dell'Ulivo del nuovo partito un cantiere diffuso un cantiere che si dovrà diffondere sul territorio pontiere
Che dovrà coinvolgere di investire la responsabilità anche delle assemblee elettive che dovrà coinvolgere associazioni organizzazione di base che dovrà coinvolgere il popolo dell'Ulivo come abbiamo detto ma insomma noi siamo una parte noi siamo una componente noi siamo un pezzo
Di quel cantiere e credo che la cosa importante che noi dobbiamo fare di diciamo promuovere l'articolazione di questo cantiere sul territorio tentiamo di riprodurre questa formula
Se è possibile nella iniziativa che dovremo promuovere nelle prossime settimane nei prossimi mesi abbiamo una funzione importante poi dirò quale in particolare ma il nostro cantiere avviato da tempo
Date
Io non ho nessuna intenzione di continuare questa polemica né con Castagnetti né con altri dirigenti dalla Margherita del del del dell'area dell'associazione dei popolari non l'ho cominciata io non l'abbiamo cominciata Neumann nostro cantiere aperto da molto tempo
E non è un cantiere come ancora è stato detto ieri a Chianciano da Castagnetti nel aprire a rilanciare un pizzico di polemica ma insomma fa piacere perché vuol dire che siamo un interlocutore importante un cantiere che noi abbiamo aperto nel novantatré e nel novantaquattro
Per confluire può nel Partito socialista europeo
Poi io starei attento dire mai non ci andremo mai non ci sarà mai chiesto Buzzi
Sono state dette tante volte mai è stato ripetuto più volte in questi anni può in realtà alla fine Mai dire della lista unitaria dell'Ulivo alle regionali mai la lista faremo la lista alle europee mai faremo la lista unitaria le politiche poi avete visto che si è fatta la lista per le europee
Che si è fatta la lista per le regionali che se fatta grazie a Dio la lista se l'avessimo fatta Senato forse oggi al Senato avremmo un risultato un po'diverso
Da quello che abbiamo
Effettivamente alla vita anche che ci rende la vita anche più difficile dal punto di vista della governabilità
E della serenità della stabilità dell'azione di governo abbiamo cominciato da molto tempo lo ha fatto bene stamattina vedete c'è un idem sentire tra di noi è straordinario
La la la
La Donata Lenzi con riprendendo il testo del nostro del nostro documento del nostro documento programmatico quello di Rifondazione
E lì dicevamo noi non intendiamo nel comodo costituire un nuovo partito il partito dei cristiano sociali e
Ma piuttosto dare voce e peso politico al patrimonio di sensibilità e di esperienze dei cristiani impegnati nel sociale
Quando parliamo di cattolicesimo sociale per noi capisco il senso delle cose che ha detto che detto Edo e questo il patrimonio
Un patrimonio che non teniamo sotto il cuscino patrimonio che peraltro al quale per dare un senso insomma bisogna bisogna dare una prospettiva bisogna bisogna rigenerando il futuro non è un capitale bisogna ad ammetterlo in valore altrimenti quel capitale ma alla fine ne viene dissipata
Ma piuttosto dare voce e peso politico al patrimonio sensibilità esperienze dei cristiani impegnate nel sociale nel movimento sindacale cooperativo eccoli
Nell'associazionismo e il volontariato ecco lì
Nella cultura e nella ricerca nel mondo della scuola e della formazione ma non no voi per conto terzi
Sarebbe difficile per noi è stare in politica come cristiano sociali a prescindere da questo patrimonio non oso immaginare di starci contro tanto meno di poterci stare senza è evidente che se noi non fossimo un punto di riferimento riconoscibile apprezzato affidabile
Di quel mondo di quel patrimonio la nostra presenza in politica non avrebbe alcun significato alcun cents
Naturalmente nel rispetto più totale dell'autonomia se c'è una cosa che io ho imparato
Nelle associazioni l'attuale sono cave nelle quali sono cresciuto e la Gelosia la la la la la la il senso forte della della dell'autonomia Dacia la CISNAL penso alleati penso
Al Confcooperative Ambra penso anche ad altre
E ora che tutto questo entri in gioco attraverso un impegno coerente ed efficace per la creazione di un nuovo soggetto politico mille novecento novantatré settembre
Nell'improcrastinabile ridefinizione dei valori degli obiettivi degli schieramenti politici politico programmatici che dovranno portare Alitalia ad una nuova stagione di crescita civile e democratica
E poi vogliamo contribuire al formarsi di uno schieramento progressista
Lo volete chiamare Ulivo non lo so l'un l'unione chiamiamola unione
Di cui sia parte determinante una nuova aggregazione democratica e riformatrice
Che nasca dall'incontro di forze che si richiamano alla migliore tradizione cultura del cattolicesimo sociale dell'ambientalismo del socialismo riformatore della Libia liberal democrazia e all'Ulivo
Che cos'è
E abbiamo creato una testa di ponte dice Gregory ieri
Forse potrà aiutare qualcuno a raggiungere questa sponda
Io voglio ringraziare davvero con grande sincerità Franceschini
Che ha voluto in qualche modo riconoscere la portata anticipatrice
La visione che era contenuto in questo passaggio di Ermanno Gorrieri lo ha fatto con un direi
Un grande
Evidenza con immediatezza ha riconosciuto il coraggio la lungimiranza di una scelta beh c'era anche lunedì
C'era anche Franceschini lì
è stato un testimone e protagonista di un tratto di strada che abbiamo fatto insieme
Sarà anche per questo che è diventato presidente del gruppo dell'Ulivo
Non scherzo non è una battuta
Perché forse c'è una radice
Che più immediatamente è stata riconosciuta
E che ha reso più diceva che ha reso più agevole che rende più agevole il fatto che parlamentari che provengono da riversa tradizioni matrici culturali il riformismo socialista comunista riformismo
Religioso della tradizione cristiana
Possono riconoscersi nella figura di una di uno come Luís
Il valore di un cammino la portata di una sfida l'efficacia di una presenza nei Democratici di sinistra nell'Ulivo in Parlamento lo mi ha detto beh insomma
La vostra la vostra scelta è stata avete visto meglio prima
E Franceschini dice bisogna costruire un luogo di incontro non una corrente bene ha capito
Ha capito
Finalmente voglio dire perché lo proponiamo da tre anni
Di costruire le condizioni di un incontro di una convergenza di una maggiore di un riconoscimento reciproco più evidente
Nella costruzione di questo nuovo partito hanno fatto spallucce a Franceschini mi pare dica una cosa diversa
E nemmeno noi intendiamo costituire un movimento culturale e politico
La cosa che dice Pezzotta non condividiamo questa cosa non non mi non è nelle nostre corde la costituzione di un movimento di un non meglio identificato movimento culturale politico ci ci sono già ai movimenti culturali e politici
Nella Società di ispirazione cristiana penso alleati e penso ad altri non credo che sia un mette stili alimentare noi proponiamo una cosa diversa tornerò sul punto per chiarire che cosa pensiamo
Ora dal dibattito di questi giorni
Emersa una sostanziale conferma che la sfida della costruzione del nuovo partito e una impresa davvero difficile
L'innovazione se portata avanti con coerenza e determinazione comporta sempre lacerazioni
Conflitti
Forse di contrasto
Che si mettono in moto
Per trattenere per ritardare per contenere lo ha detto molto bene ieri il nostro segretario Piero Fassino
Ma la sfida è questa non possiamo tirarci indietro
è la sfida del governo ed è la sfida della riforma e del rinnovamento del sistema politico le due cose devono stare insieme le difficoltà di questa se segnalate questa mattina da baretto da Marino
Dicono questo
Risanamento sviluppo equità sociale ma tutto questo si potrà fare a condizione che
Si investa anche sulla dinamica della politica
Dei contenitori della politica sulle regole della politica
Sulla classe dirigente che sarà chiamato ad esercitare le funzioni di responsabilità
L'impresa difficile ma è anche avvincente il partito nuovo e importante attenzione
E decisivo
Ma è uno strumento
Vorrei che anche di questo e qui c'è un nastro senso del limite
E anche di questo che vorrei che fossimo consapevoli la cosa importante non è cosa si fa ma la ragione per cui lo si fa
Teneteci guarda il dito si perde di vista la luna
L'orizzonte è l'innovazione e il cambiamento le riforme il futuro dell'Italia non il partito
E il partito lo strumento bene allora impegniamoci per farlo ma non perdiamo di vista
La visione la prospettiva all'orizzonte il futuro
Dobbiamo cambiare sto Paese se il partito sarà facciamo il partito si osserva la motocicletta facciamo la motocicletta
è per questo che non sono d'accordo quando Savino dice bisogna discutere adesso le forme la questione del suo no
Come ci arrivi se non partì dal programma se non parti dei valori se non parte dalle idee se non parte la cultura politica ci vuole una cultura politica diversa e anche su questo tornerò e poi dire non si entusiasma nessuno l'obiettivo di fare un altro partito
Se non c'è una visione
Se non c'era ragione per la quale tu chiedi alla gente di spendere di spendere energie rispendere impegno di spendere responsabilità
Di occupare tempo
E naturalmente serve coraggio di indicare un grande obiettivo una ragione importante coinvolgente una ragione appassionante che parli al cuore delle persone
Se no i giovani dove ma come ci vengono i giovani a questa
Ma per quale ragione ci devono venire
Facciamolo partito ne ha ben otto
è quindi
Una ragione che parli al cuore delle persone che alimenti la speranza di tanta gente e la fiamma che qualcuno li ha segnalato la visione a tutto
Paese Italia che noi abbiamo ereditato con le elezioni un Paese sfiduciato
Che ha smarrito il senso della sua missione che stenta a ritrovare una direzione di crescita di sviluppo
Un Paese con meno diritti e meno opportunità un Paese più triste
Che non investe nell'innovazione tecnologica e produttiva imprenditori non chiedono neanche soldi alle banche ci ha detto ieri sera Modiano
Perché li hanno ma non c'hanno voglia di di
Mi scommettere che non
Forse più conveniente tenerli una dinamica di tipo finanziario
Che lascia andare via le sue migliori intelligenze che non offre la possibilità di realizzare il proprio progetto di vita tanti ragazzi a tante ragazze tante donne
Per questo abbiamo indicato un progetto credibile ed ambizioso per far ripartire l'Italia
Noi non abbiamo letto la finanziaria
Al presidente di Commissione affari sociali
Si applica Di Girolamo sono pianificato l'idea di capire cosa succede la prossima settimana quando avremo all'ordine del giorno la Finanziaria in Commissione non l'abbiamo ancora letta
E quindi naturalmente il nostro approccio estremamente prudente
E di grande responsabilità bifido e il mio governo
Io sono la sua maggioranza che potrei dire
Padoa Schioppa un galantuomo una persona di straordinaria valenza con Hobeika
Professionale
Sto alle parole del ministro del lavoro il Conti
Le cifre hanno un valore decisivo e poi però c'è anche la politica c'è il messaggio che bisogna trasmette al Paese ed io ribadisco ciò che ho detto nella relazione
Il messaggio che noi dobbiamo trasmettere al Paese che cambiato finalmente qualcosa
E che non sono solo cambiate le cifre mai cambiato il segno
Soprattutto dal punto di vista sociale
Dell'azione di governo ed io mi auguro che tutto sia coerente rispetto a questa esigenza di mutamento la crescita e risanamento e al rigore ma anche l'equità il benessere delle persone
Il contrasto delle disuguaglianze delle povertà un'inversione di tendenza questo serve non la soluzione di tutti i problemi
Segnale importante che ci siamo messi nella condizione di fare una svolta
E i tipi italiani aspettano da anni se non proprio da decenni è stata provata da tutti presto già una buona notizia ma noi dobbiamo noi io spero che noi non si debba fare propaganda per comunicare al Paese la bontà della finanziaria
Perché se se noi siamo costretti a dover fare propaganda ad andare in televisione a comunicare persuadere gli italiani che una buona Finanziaria vuol dire che già qualche problema c'è
Perché le cifre se ci sono e i segnali positivi di novità se ci sono per la povera gente per le famiglie italiane per il lavoro per i ragazzi devono poter parlare da sole se hanno bisogno della propaganda ho paura che qualche problema ci sia
E allora spero che
Si possa metterci un pochino
Le mani anche in parlamento qui c'è il senso di una sfida che riguarda non solo la necessità di realizzare un'alternanza politica è nel nostro progetto
Nel governo del paese c'è molto di più
Anche il dibattito di questi giorni ci richiama all'esigenza di riscrivere la nostra costituzione materiale
Ripensare il nostro modello sociale rinnovare il sistema produttivo qui qualcuno ci ci ha segnalato anche insomma
Il tema di una nuova cultura del sociale la centralità della questione sociale
Ridando ruolo l'Italia in Europa nel mondo in definitiva dobbiamo ripensare il destino collettivo della nostra comunità nazionale
Che qualcosa di più profondo di un semplice programma di legislatura
Questa è la posta in gioco
Questa è la ragione per cui nel definire le proposte di governo abbiamo indicato le principali scelte strategiche
Ricollocare Alitalia alla guida del processo integrazione politica europea
Promuovere la crescita dimensionale del nostro sistema produttivo
Scegliendo le sfide alte della competizione dell'innovazione riformare il nostro Stato sociale in funzione dello sviluppo certo ma anche del benessere delle famiglie della coesione e della equità sociale
Garantire la rinascita del Mezzogiorno
La destra del mezzogiorno neanche Nea dentro non esiste nel nel neppure il vocabolario questi cinque anni e Mezzogiorno
è diventata l'ultima ruota del carro della politica economica della politica sociale di quello che che che che non è stato né la politica né economica nella politica sociale
Il progetto dell'unione dell'Ulivo muove da questa premessa dalla scelta cioè di un riformismo radicale pratica
La società italiana ha bisogno di una guida politica forte
Perché soltanto una guida politica forte può rendersi interprete credibile di un riformismo radicale
Non è l'ordinaria amministrazione non è governo Dini che deve durare otto nove mesi perché poi bisogna andare a elezioni e si tratta di tenere a bada i conti della
Della finanza pubblica la guida politica forte capacità risposte nuovi bisogni emergenti che valorizzi e dia fiducia le grandi potenzialità di cui è ricco questo paese
Queste scelte richiederanno un azione determinata coraggiosa del nuovo governo che si scontrerà come abbiamo già visto come abbiamo già visto
Confindustria si tira fuori tutta una serie di categorie si tirano fuori insomma
Con resistenze corporative compatibilità di bilancio congiunture economiche internazionali di dubbio segno
Ecco perché bisogna fare presto ecco perché bisogna fare presto la direzione politica forte non è soltanto il governo forte neanche una politica forte
Perché la sfida la Vinci al Governo ma la sfida la vinci anche nel rapporto con la società e con il Paese
Altrimenti il riformismo di nuovo quella roba lì di di di di di novantasei due mila uno in cui si pensava che bastasse dall'alto assumere determinate scelte alcuni provvedimenti poi gli italiani avrebbero apprezzato non funzioni
Ecco perché bisogna fare
Presto lo dico a Cuperlo
Che ci hanno nuovamente segnalato con grande intelligenza che gli è propria come intelligenza che gli aprono alcune
E che bisogna avere pazienza che bisogna insomma essere lui dice ma non si può senza se e senza ma perché bisogna i tempi la prudenza ma quali tempi son dodici anni discutiamo estero
Ma quali tempi ma di che stiamo parlando ma di che cosa ancora abbiamo bisogno
Io lo ribadisco di qua senza se e senza ma
Cui dove e se Mussi se ne va per una ragione noi ce ne andiamo per quell'opposta lo voglio dire non chiare
Dice un artificio retorico non è un artificio retorico
Invito a prendere in seria considerazione
Questa perché per noi la questione identitaria non è una questione negoziabile ecco noi faremo di principi qui c'è un punto in eterno e veramente non negoziabile
E lo dico anche a segretario poi tornerò su questo perché insomma non l'ha detto al microfono ma dice la tua relazione splendida la condivido tutta tranne
Parte iniziale dove appunto poiché la questione in questi termini così Piero
Perché non non non è che che che che che che la disponibilità sulla sul progetto sta soltanto in una parte non anche in
Per noi esiziale
Sarà necessario lo ripeto perché il tempo non ci aspetta il tempo non ci aspetta
Rifuggire dal pericolo di un riformismo dall'alto quel riformismo senza popolo che è stato il limite più grande dell'esperienza di governo di centro sinistra negli anni novanta
L'azione del governo dovrà mettere radici nel Paese sollecitando le forze sociali e il mondo del lavoro dell'impresa del non profit a condividere
Una responsabilità nazionale non nel senso del governo amico del governo con il quale si realizzano accordi perché sono quelli del centro sinistra nel senso che la concertazione sociale diventa una cosa seria vera
Perché non si può governare il Paese dargli una direzione sollevare le sorregge sollecita le responsabilità di tanta gente
Se non investi sulle responsabilità dei corpi delle formazioni sociali se non riconosce il valore di quelle esperienze la portata dalla funzione che sono chiamati a svolgere in un contesto di questo genere non si può governare utilizzare guidare un Paese
Senza esercitare questa funzione senza solleticare l'hai saltarla senza richiedere la partecipazione di questi soggetti e la partecipazione non è mai una concessione di un governo amico
E una condizione della governabilità
Non di una maggioranza di un Paese
Ed è la sua strada
E ringrazio Passoni per per questo perché mi pare che abbia colto abbia capito questo tipo di ragionamento per questa ragione è una stagione riformista avrà bisogno per cambiare il Paese di cambiare innanzitutto la politica questo tutto
Una politica rinnovata capaci di ricollegarsi ai valori forti della solidarietà della giustizia e della legalità e di ricostruire un rapporto di fiducia di partecipazione dei cittadini per il bene dell'Italia abbiamo bisogno di una buona politica ho visto che anche il convegno della
Della rosa bianca
è intitolato al tema della buona politica vedete seminiamo anche cultura pensiero sollecitazioni serve anche per questo il convegno di Assisi
Una politica ecco per il bene dell'Italia abbiamo bisogno di una buona politica
Che sappia praticare l'etica della responsabilità e collocare al centro della sua iniziativa progetti di governo rientrati al bene comune alle ragioni della persona della comunità ringrazio donata e della sua bella relazione di questa mattina il dibattito che ne è seguito proprio sul pur
La prospettiva dell'unità dei riformisti risponde a questa necessità
Non si può infatti rinnovare la politica italiana senza passare dal rinnovamento dei partiti che la devono esprimere
La sfida del partito dell'Ulivo vogliamo chiamarlo Partito democratico dell'Ulivo va bene chiamiamolo Partito Democratico dell'Ulivo è questa una proposta
Restano la lanciamo da sinistra
La sfida del Partito Democratico dell'Ulivo si riassume nel progetto di costruire anche in Italia una forza riformista che per dimensione autorevolezza sia l'equivalente delle grandi forze progressiste presenti negli altri paesi europei
Un soggetto politico unitario capace di dare credibilità e stabilità ad una coalizione di governo ampie plurale di rappresentare la spina dorsale la guida sicura per una nuova stagione di riforma
L'incontro tra le migliori tradizioni del riformismo da quella socialista quello cattolico da quello liberaldemocratico quello laico repubblicano rappresenta
Un approdo ineluttabile
Per sanare una frattura che ha attraversato la storia del nostro paese la storia repubblicana non si tratta di un progetto da costruire con la testa rivolta al passato in questi giorni è stato ripetuto più volte
Quanto di portare nel futuro il patrimonio migliore di De alita di cultura politica questo è il cattolicesimo democratico dissenso non sono dei libri dei non sono vuoti a perdere
Stiamo parlando
Non solo di tradizioni
Ha un patrimonio preferisco chiamarlo definirlo un patrimonio di idealità di cultura politico su cui si edificata la democrazia italiana per dare nuova linfa riformismo del ventunesimo secolo
Una buona politica deve saper offrire nuove risposte alle tante sfide posto da un capitalismo sempre più globale
Una scienza che sfida i confini della vita una società sempre più frammentata un pluralismo più controverso alimentato dall'incontro tra cultura
Religioni concezioni della vita molto diverse a volte anche in conflitto tra di loro
La politica può tornare ad intercettare le speranze l'attenzione dei cittadini e dei giovani in particolare anche di quelli che vengono da altri Paesi del mondo
Come ci ricordava Marcello
Se sarà capace di ricostruire le sue ragioni la politica intorno a pensieri Luca
Pensieri Luppi
In grado di offrire risposte dissenso motivazioni ideali un'etica pubblica condivisa
Ecco la discussione con la Binetti
Peccato non ci sia stato ministro Fabio Mussi ma questo è pensieri lunghi
Dibattito serio confronto autentico vero
Senza nascondersi dietro i giri di parole se mai debbo rimproverare qualcosa la Binetti e che non sia stata autenticamente se stessa fino in fondo
E non abbia detto forse fino in fondo quello che pensa che sarebbe stato ancora
Più vivace il nostro confronto già con Guerzoni lo è stato ma insomma
Ancora di più ma perché è un dibattito vero confronto vero nostri dubbi a nostre per prima che non sto opinione diversità radicale del nostro Pignone rispetto al radicalizzazione di cui si sono resi artefici alcuni amici appunto di
Di Theo tenda queste robe qui
La politica
Per questa ragione la prospettiva del partito dei riformisti non doveva essere costruita in modo burocratico
Col solo coinvolgimento del ceto politico e dei gruppi dirigenti nazionali dei partiti io sono terrificanti atto all'idea di una discussione appunto solo sul Modena no
Sono terrificanti ecco
All'indomani del convegno di Orvieto della prossima settimana allora sarà necessario aprire una grande discussione che attraversa il paese che mobiliti le coscienze sollecitando il confronto politico la partecipazione delle forze sociali del mondo della cultura delle associazioni cittadine
Di questo processo sarà partenze sia essenziale l'impegno per il rinnovamento della classe dirigente
Il rinnovamento dalla classe dirigente Cuperlo e qui condivido fino in fondo
Tutto quello che ha detto ha posto il tema
Una buona politica deve sapersi aprire ad una nuova generazione di personale politico
Non è un problema solo di età
Alla responsabilità di guidare un nuovo grande soggetto riformista occorre impegnare di più persone meno segnate dalle divisioni del passato
Retaggio di una storia che ormai alle nostre spalle che rischia oggi di essere ostacolo più che lievito per le scelte future quando Fassino dice sono più le cose che ci dividono per la storia che abbiamo dietro le nostre spalle che le cose che ci uniscono
Rispetto al futuro dice una cosa molto molto molto serio e molto reale
Una classe dirigente non autoreferenziale a ITEA aperta ai diversi contributi della Società capace di entrare in sintonia con le aspirazioni i bisogni profondi di un Paese profondamente modificato
Anche nelle sue classi di età nelle sue generazioni politiche
Sarà una condizione essenziale per dare credibilità e forza la prospettiva dell'unità dei riformisti
Ci sono intere generazioni che non sanno cosa è stato il PC che non hanno neanche conosciuto il PDS Carey Occhetto non sanno nulla che forse non si ricordano neanche di Berlinguer Lodi Zaccagnini o somma ci sono generazione che sono nate giunse al tempo dell'Ulivo
E che tutte queste divisioni questa differenza azioni questo sofisticazione non non appassiona su
Quella del Partito Democratico dell'Ulivo ha una prospettiva politicamente razionale e credibile ragione
Non per questo sarà un passaggio facile per più ragioni perché unire forze e culture e tradizioni diverse è sempre difficile
è sempre difficile
Noi ne sappiamo qualcosa
E qui non si tratta semplicemente di costituire un soggetto più largo di quello che noi abbiamo cominciò a cui abbiamo lavorato nei Democratici di sinistra
Non è una cosa più corposa si tratta di mettere in campo un soggetto capace davvero di essere baricentro il vettore tra di Nantes fine ante non solo di una maggioranza ma di una nuova fase politica di un nuovo tempo della politica
Con un'avvertenza
Appunto e lo abbiamo anche detto ma poi si fa fatica a farglielo capire ma non è un caso che qui ci fossero quelli che se ne stanno occupando la cabina di regia forse non avete capito
è costituito da tre persone una Antonello Soro
L'altro è Maurizio Migliavacca e l'altro Mario
Barbie
Erano qui tutti e tre
Io ho sentito fare dei discorsi molto importante molto interessanti l'apertura
La dimensione popolare la partecipazione
Ho sentito parlare anche di primarie bravo Migliavacca
Dice per tutte le cariche monocratiche bisognerà io dico anche per tutte le candidature alle prossime politiche bisogna
Torno su questo punto
Quindi la vertenza che il partito nuovo non potrà nascere come semplice sommatoria
Dei profili attuali dei DS e della Margherita
Lo abbiamo imparato dei lunghi anni di esperienza nei DS per far nascere la nuova cultura e la nuova soggettività politica della sinistra democratica non è stato sufficiente essere cofondatori del partito
Ne avere solennemente dichiarato nello Statuto e nei documenti congressuali
In riferimento ad una pluralità di cultura non è bastato metterci il personalismo comunitario nello Statuto per avere un partito poi conseguente anche dal punto di vista la sua cultura politica abbiamo fatto fatica continuiamo a fare fatica
Ma anche perché diciamo la massa critica delle componenti che hanno dato vita
A questa unità e insomma è stata molto differenziata e noi siamo una minoranza piccola piccola dimensione
La nuova sintesi di cui parliamo esigerà da tutti una tenace dei nomi un Breve impegno
E non Breve impegno quotidiana
Come non era allora due forze oggi diverso nella percezione della propria identità
Nelle proprie appartenenze nella propria collocazione politica
Spingere DS e Margherita verso il partito democratico vuol dire anzitutto sciogliere il nodo delle appartenenze culturali
Torno su questo punto scusate prima
E troppo importante altrimenti diventa tutto una discussione sugli apparati e sulla sulla
E sulla classe dirigente sulle composizioni dei posti le le chi fa il primo chi fa il secondo
Il nodo delle appartenenze culturali qui al ritardo forte ci riguarda tutti i tempi sono cambiati
Io lo abbiamo detto le sfide sono enormi inedite toccano questioni che le singole culture politiche stentano a padroneggiare abbiamo detto nessuno basta a se stesso
Unire le forze dunque necessario prima di tutto per lavorare insieme a rinnovare cultura cioè a elaborare le risposte cultuali ai grandi temi che investono la nostra coscienza la coscienza della politica
E l'innovazione ma condotta su uno dei centrali per ogni politica democratica un diverso equilibrio tra individuo comunità e società
Mettere la crescita dell'economia al servizio dello sviluppo della persona
Armonizzare dispiegarsi della libertà con le garanzie della sicurezza e la salvaguardia della giustizia e della coesione sociale ripensare la democrazia in difficoltà ricercando nuovi equilibri tra laicità ed etica pubblica
Tra forme politiche e forme civili della rappresentanza
Detto stamattina molto bene
L'insieme di questa ricerca di questa azione va finale finalizzato è scritto nella costruzione di un nuovo ordine mondiale fondato sulla salvaguardia dei diritti umani
Sulla sostenibilità sulla cooperazione tra i popoli sulla pace
Un'impresa da far tremare le vene ai polsi prima la si comincia prima si ritrova dignità la politica e si farà uscire il Paese dalla crisi
A Margherita porto la discussione argomenti importanti che dovranno essere affrontati e che chiedo non debbano essere sottovalutati
Riguardano il pluralismo interno il riferimento alle famiglie politiche europee il rapporto tra partiti e società sono problemi che noi conosciamo bene
Anche per aver dedicato molto impegno e la loro discussione al tempo della nascita e lungo tutto il percorso di costruzione dei Democratici di sinistra
Ma io dico come ha detto Franceschini che non bisogna cominciare dalla fine
Già cominciata all'inizio pittore comincia a compiere la sua opera facendo lo sfondo colore
E poi scende sempre più nel particolare fino ai dettagli
Funziona così
La famiglia europea vedremo insomma come si risolverà questo problema mi sembra la cosa più adesso questione più decisiva e la per somma si porrà il problema quando andremo alle elezioni prossime elezioni europee faremo la lista faremo la lista
Del nuovo partito leggeremo i deputati europei che ci porremo il problema magari nel frattempo sono successo anche qualche cos'altro anche i socialisti europei avranno ripensato Alleanza l'identità cultura politica ma insomma
Cominciamo con un primo passo con i passi più importanti
Questi problemi non sono del tutto risolti d'altra parte neppure nella Margherita perché il modo in cui esse nata e per il convergere anche nella Margherita di forze di diversa provenienza identità culturale ci sono problemi analoghi basta pensare alle diverse posizioni presenti in quel partito penso
Alla bimbi da un lato è la Baio Dossi dall'altro che sono due senatrici la pensano su alcuni temi in maniera diametralmente opposta penso al tema della famiglia penso al tema del PACS delle unioni civili quindi la discussione è aperta e naturalmente investe
E la responsabilità e la cultura di di entrambi i partiti
Ecco la costruzione di questo partito è anche l'occasione per dare finalmente corpo arrivo la fine ad una iniziativa di riflessione di elaborazione comune
Di riflessione e di elevazione comune vedete no non c'è l'impegno organizzativo di elaborate perché parto dal tema della cultura politica
Quindi il problema del diciamo di quelli che provengono da una stessa da uno stesso filone il cristianesimo sociale cattolicesimo democratico altra ecco popolarismo
Non è quello subito denso di mettersi lì a costruire le condizioni di una corrente di una Melanie Oudin un'aggregazione di una cosa mi interessa no una iniziativa di riflessione di elaborazione comune tra i cristiani che sono impegnati nell'Ulivo
Senso e quello che è stato richiamato qui dall'intervento
Luino prenda
Evidente che la prospettiva del partito unitario dei riformisti ripropone in modo forte il tema del senso e delle forme dell'impegno politico dei cattolici dei cristiani
è un tema che va riproposto a partire da una constatazione
Che mentre sembra al tramonto i partiti di ispirazione cristiana stiamo vivendo una stagione in cui appunto lo abbiamo detto più volte nel nostro dibattito diversi fenomeni ci parlano anche in Italia di un nuovo appeal politico del cristianesimo
Di una nuova evidenza pubblica appunto della fede religiosa o delle fedi religiose
Un appeal che sempre più spesso ci traduce purtroppo in atteggiamenti strumentali o polemici
Nell'ultimo convegno di Assisi abbiamo constatato che il ritorno delle fedi religiose al centro della scena politica affonda le sue radici in processi culturali e sociali assai meno banali di quanto l'opportunismo la polemica nostrana rivali Pannella e Capezzone sappiano cogliere
Ma anche di altri amici e compagni meno lontani da noi senza arrivare fino a a Capezzone
E a Pannella
Se riproponiamo oggi un'iniziativa di riflessione tra i cattolici dell'aria democratiche proprio per sottrarre questo ripresentarsi della questione religiosa alle dinamiche di concluso presto prestarsi
Della questione religiosa le dinamiche di corto respiro in cui rischia di essere racchiuso
Ma su questo già detto nella relazione quello che penso penso anche alla bella relazione di Giorgio Tonini
A questo proposito e alle cose importante dette da Marcello
E quindi vado alla conclusione quale atteggiamento assumere di fronte a questa situazione sono almeno tre anni
Che noi abbiamo proposto tutti i cattolici impegnati nell'Ulivo di incontrarsi per riflettere insieme sulla prospettiva unitaria sul profilo che in essa i cristiani possono assumere
I tempi forse non erano maturi e noi cristiani nella sinistra e della sinistra siamo stati visti più come una strana anomalia
Che come un'esperienza ponte ve lo ricordate Gorrieri che poteva favorire la prospettiva unitaria adesso tutti riscoprono il ponte
Insomma con tetti naturalmente perché insomma
Vuol dire che che che insomma nonché avessimo ragione non alla fine Pezzotta noto dicevamo va avanti lasciamo fuori questa storia che ha avuto ragione ed è però ciò fuori sì
Non è che tutte le volte poi alla fine si passa in cavalleria non si riconoscono anche i meriti siamo per riconoscere i meriti in economia riconosciamo i meriti anche alla politica e facciamo anche un'opera di giustizia così chiudiamo il cerchio ecco
Adesso tutti vengono sulle nostre posizioni salgono sul ponte speriamo che non
Che il ponte non crolli insomma gareggia e Ponte S. insomma l'abbiamo costruito abbiamo cercato di metterci dei materiali resistenti anche se resta la nostra umiltà è fuori discussione
E allora qualcuno ci dice persino Garofoli la rivista all'associazione la Rete
Pezzotta giustamente dicevo bisogna fare mai perché se i cristiano sociali hanno fatto l'associazione movimento politico dentro i DS hanno la rivista ma l'autonomia settimana è una corrente una componente facciamo la stessa cosa nei nei nel partito democratico e che è un modello abbiamo fatto storia insomma piccole ma forse un esempio importante
E allora
Quella formula forse la giusta forse oggi non è più la del tutto adeguata siamo disponibili a ragionarci naturalmente vedere che cosa si può su che cosa sia ma noi quello che interessa il dialogo il confronto di questa
Di questa di queste diverse componenti fare in modo che ci si possa parlare un pochino di più da vicino
E quindi la prospettiva è mutata
E se davvero l'Ulivo diventerà la cosa reale che tutti oggi dicono di volere sarebbe davvero miope concentrarsi però soltanto sulla negoziazione delle forme e degli equilibri di breve periodo come pure qualcuno ha detto di voler fare
Io torno a dire che il progetto la cultura politica il programma sono la cosa fondamentale sono davvero la condizione irrinunciabile
E vedete sono anche la condizione irrinunciabile il programma i valori la carta dei valori la pole e perché se no diventa difficile far stare insieme la Binetti e Mussi e o
è dura
De Mita e la Pollastrini
Pezzotta e Cofferati
Grillini e Fioroni
No no no dico ma guardate non sono battute è diventa difficile tenere insieme gli opposti ieri Modiano dice la sinistra ci sta per ricomporre le antinomie queste sono antinomie
è ricomporre le antinomie non riesci
Attraverso il sistema diciamo così della classificazione dei modelli discutiamo del del del detto del nella segreteria come facciamo la federazione questo me tiene insieme se non se non sanno aprì un dibattito culturale
E se non apro il dibattito polizia non fa il tavolo parlamentare dell'Ulivo sulle questioni eticamente sensibili ieri la Binetti lo diceva Fassino
Come quando si sono alzati per andare via fa seguito sui bisogna fare al tavolo dell'Ulivo dico Piero loro proposto due anni fa e mai mai detto che era un casino adesso lo dice la Binetti avvolto e questo è
Questo
Le nella coscienza degli elettori non appare più sufficiente la sommatoria elettorale di cultura identità separate bisognava ripartire dall'unità culturale dei riformisti come costi condizione per costruire l'unità politica dei riformisti
Il riformismo ha bisogno dell'apporto e tutte le tradizioni culturali e politiche che sono alle sue spalle perché da sola nessuno è in grado di
Un pluralismo culturale e più radicato nelle tradizioni politiche della Società italiana che dalle forze che si richiamano ai valori cristiani uno sforzo convinto per rilanciare con forza il profilo programmatico di un riformismo cristiano rinnovato e moderno
Questa distinzione che do non capisce
Riformismo cristiana
Tra virgolette che l'aggettivo lo metto sempre con molta sempre con molta prudenza anche come grande sobrietà
A qualificazione mi mette sempre un po'in imbarazzo
Però questo è riformismo che centra Casini che c'entra
è un'altra cosa persona rispettabile bipolarismo loro su un villano scemo di quattro punto fine della trasmissione questo è
Sarebbe davvero paradossale col cioè la centralità del programma lo ripeto Sturzo
Ma no perché alla mille novecentocinque allora Emma e l'attualità del tutto male se si continua ancora a parlarne ci sarà pure una ragione altrimenti sarebbe già nel negli scaffali degli archivi storici
L'attualità la portata di di diametro del messaggio
Sarebbe davvero paradossale che alla costruzione di questo nuovo soggetto politico unitario e plurale mancasse o risultasse irrilevante cui si o non riconoscibile non la la toponomastica
Della classe dirigente ma non riconoscibile il contributo delle cultura riformista di astrazione di estrazione cristiana
è chiaro che poi nato a mastica ci sarà uno uno uno uno uno eccetera eccetera
Ma è questo il punto
Ebbene noi pensiamo che proprio qui dove si
Si tratta di lavorare con realismo d'urgenza l'unità dei riformisti all'innovazione a loro cultura politica mai cristiane diamo qualcosa di significativo da dire
E da fare in quanto donne e uomini di fede impegnati oggi in politica e in quanto eredi dei diversi percorsi storici dei quali proveniamo
Per questo rilanciamo la nostra proposta di verificare la possibilità di promuovere un percorso di dialogo di confronto più ravvicinato nell'Ulivo una sede di confronto di elaborazione unitaria
E tutti coloro che vengono da quella da questo auto
E che sono interessati ovviamente a fare un tratto di strada
Non è lo dico perché ho visto più ho visto ho visto Fassino proprio occupato
Inviterei all'attenzione
Ed è bene che Fassino sia preoccupato
E salutare
Ci aiuta
Quella preoccupazione
Perché reale
Noi non pensiamo all'unità politica dei cattolici dentro l'Ulivo
Nel nuovo partito ma è chiaro
Che anche il terreno di confronto nei Democratici di sinistra del re ovviamente
Essere più adeguato
Quello che è successo alla festa unità di peso non può capitare più
Questo il punto
Ma no perché quello che è successo non ci è piaciuto cioè il fatto che non ci sia stato neanche un po'credente
Nei dibattiti della festa investito diciamo così della responsabilità e dire la propria di testimoniare la un proprio punto di vista sui grandi temi non soltanto eticamente sensibili perché noi non vogliamo essere protagonisti solo della nicchia etica no
Ma sui temi della politica
Sul progetto politico sulla riforma della società italiana
Sulla riforma della politica dello Stato
Non è che io vado ad ascoltare il comizio del segretario ok e poi dibatto sulla politica lo fanno Angius Fabio Mussi la la la la bionda la Bandoli la Gloria Buffo no no no non si fanno un po'
Io vado ad ascoltare il segretario però vorrei poter dire la mia anche nei dibattiti ma credo che qui ci sia un pizzico di sciatteria
Organizzativa probabilmente non vorremmo che fosse il segno di qualche cosa di più impegnativo e allora lo dico così forse in maniera ruvida come il miele probabilmente
Più congeniale ma insomma io lo dico così
Non mi ha convinto nelle sue conclusioni sul punto ieri Piero Fassino
E non mi ha convinto nel senso che mi ha convinto meglio mia convinto a meno di quanto abbia fatto altre volte
Qui il problema non è più non si può più risolvere diciamo con un passaggio relativamente positivo relativamente alla contributo importante dei cristiano sociali allora lo sviluppo dei DS a sinistra la crescita l'evoluzione ci vogliono fatti concreti
E la vicenda di come si sono composte le liste per le candidature alle politiche noi non l'abbiamo ancora mandata giù
Immaginiamo quindi una iniziativa che si avvii senza pregiudicare troppo la sua prospettiva
E non c'è andata giù torno perché Ceroli
E non c'è andata giù ma non perché non ci sono stati riconosciuti diciamo così postazioni più numerose
Ma perché anche per fare il nostro lavoro dentro questo partito nella Sinistra democratica e l'Ulivo c'è bisogno ovviamente
E c'è bisogno di una massa critica anche per lavorare in Parlamento
E questo partito naturalmente ha bisogno di noi se è vero che alla fine c'è tutto quel tema del venticinque per cento di cattolici praticanti che c'è c'è c'è
Quindi
Immaginiamo iniziativa che si avvii senza pregiudicare troppo la sua prospettiva ma anche senza scartare la possibilità di diventare un'esperienza consolidata questo confronto
Un luogo aperto non generico non una lobby cattolica
Non una corrente nel partito di tutti i riformisti ma una soggettività culturale di tendenza
Con il duplice obiettivo di testimoniare nella Chiesa e nella società l'impegno dei cristiani nella politica riformista di contribuire nel centrosinistra della bora una nuova cultura politica dei riformisti
Sono questi i cristiano sociali guardate
Lascio
Punto cui era particolarmente affezionato sul rinnovamento da classe dirigente ma mi pare che sia chiaro a tutti e concludo i cristiani i cristiano sociali sono cresciuti nella prospettiva dell'Ulivo
La stessa costruzione del nuovo partito dei DS è stata da noi concepita come un primo passo verso quella costruzione e il passaggio obbligato nostra battaglia di non segnare con l'aggettivo socialista lo abbiamo detto più volte
Il nuovo partito quando si è costituito a Firenze non era dettata da un pregiudizio ideologico ma da questa aspirazione che fosse chiaro che era davvero un nuovo partito ma che era un partito nella prospettiva dell'Ulivo
Qualificando come socialista avrebbe in qualche modo messo in discussione questa configurazione
Siamo dunque più che mai decisi ad impegnare tutte le nostre energie perché il cantiere aperto non resti troppo a lungo lo stato attuale
Le nostre sono forze limitate lo sappiamo ma l'esperienza dice che le minoranze attive se sono convinte e coese attorno ai propri obiettivi possono non poco
Non è ci sentiamo a nostro agio in un processo che deve tenere insieme pluralità è unita
La nostra natura di movimento politico con una propria autonomia parte costitutiva dei DS mai in grado di rivolgersi direttamente anche a chi è fuori dal partito può anzi suggerire qualcosa
Al partito unitario
Forse anche un modello questo stare a cerniera tra società e partito non è frutto del caso l'abbiamo voluto anche contribuendo direttamente a rinnovare lo Statuto la prassi del partito
E sembra noi che essa sia in grado da entro un partito plurale di garantire che le singole identità possono continuare a vivere e a mantenere i legami con le proprie aree di riferimento
E possa così diventare una risorsa preziosa per il progetto comune
Se limitiamo Uto la nostra esperienza nei DS ne discuteremo il prossimo anno perché siamo anche noi alla vigilia del nostro congresso la nostra Assemblea l'assemblea dei cristiano sociali che dovremmo fare tra febbraio e marzo
Alla vigilia del congresso del partito credo se gli organismi dirigenti decideranno che il congresso del partito si spara la prossima primavera primavera in contemporanea con quello della Margherita
Se limiti avuto la nostra esperienza nei DS non sono venuti da questa natura aperti e plurale del partito ma dalla sproporzione di partenza del nostro pluralismo
Da un lato la forza consistente ricchi proveniva dal PDS e prima ancora dal pc dall'altro soggetti collegate ad altre correnti del riformismo ma di dimensioni assai più contenuto
Contrariamente a quanto in molti sostengono nella Margherita tra i cattolici il partito unitario destinato a modificare notevolmente questa sproporzione
E sarà tanto più vero quanto più il processo costituente non si limita a sommare i partiti attuali ma saprà davvero aprirsi alla società
Siamo pronti a scommettere che le dinamiche interne al nuovo soggetto non ricalca l'anno quelle tra i due partiti che ottengono oggi separate forse non tra loro molto affini
A Fini non solo per matrice storica ma per la cultura politica insieme maturata dentro la vicenda dell'Ulivo
Il contributo che noi stiamo cercando di danno i lavori in corso e l'ostinata ha proposto di mettere in dialogo in collaborazione l'area progressista del cattolicesimo democratico
Non solo a quella interna i due partiti
Ma anche e soprattutto a quelle presenti nella società e voglio ringraziare in particolare Baretta per aver lanciato
E per aver detto le cose che ha detto
Nella seconda parte del suo intervento siamo totalmente d'accordo con lui
Assumeremo l'iniziativa molto presto in questa direzione
Proprio come accade per l'etica della convinzione in rapporto all'etica della responsabilità anche passione razionalità in politica debbono potrà trovare una sintesi efficace anche sul piano dell'iniziativa organizzativa politica
Noi faremo la nostra parte dunque ecco perché il percorso della nostra Assemblea nazionale dovrà essere utilizzato per far maturare al nostro interno il consenso e la capacità di iniziativa che sono necessarie
Dobbiamo puntare ad una forte aperture ad una interlocuzione pressante verso la nostra storica area di riferimento
Gli amici che sono qua
Che hanno partecipato al nostro dibattito alla nostra discussione nel corso di questi giorni e dobbiamo riservare una nuova attenzione anche ad una più ampia opinione disponibile la prospettiva ulivista
Siamo chiamati a prefigurare noi per primi le forme di apertura di coinvolgimento diffuso che proponiamo per il processo costituente del nuovo partito
Ci impegniamo di investire nuovamente con più convinzione sulla nostra dimensione associativa per irrobustire le qualificarla
E ci impegneremo d'altra parte a rilanciare la nostra dimensione di movimento politico di soggetto culturale con la rivista che vogliamo più aperta più impegnata più autorevole
Puntando ad una proiezione esterna più marcata
Come movimento ad una proiezione attenzione
Non sono parole utilizzate a caso ad una proiezione esterna più marcate più autonoma centrata sulla costruzione del partito unitario e di una nostra presenza visibile e riconoscibile in quanto cristiano sociali nel nuovo partito
Dobbiamo quindi saper rintracciare più incisivamente iniziativa nazionale iniziativa territoriale
Le nostre assemblee congressuali dovranno già proporsi come luoghi e costituenti occasione di democrazia politica aperti alle società la società ai nostri gruppi di riferimento
Si stanno moltiplicando nel Paese iniziative locali e nazionali che vogliono farsi protagoniste al di là dei partiti
In più di una situazione queste esperienze ci vedono coinvolti sia come cristiano sociali sia attraverso i nostri dirigenti
Questo coinvolgimento deve crescere
E in esso dobbiamo promuovere una logica di rete che cerca di far collaborare alle diverse iniziative senza la pretesa di limitare la loro autonomia e la loro specificità
E questo anche il modo per evitare che quel fiorire di iniziative finisca col frammentare troppo le energie più vitali
E presti il fianco a diventare una delle forme attraverso le quali correnti e notabili si disloca no e si riciclano dentro il cantiere
Cambiando qualcosa perché nulla campi e anche questa è la preoccupazione che è stata avvertita nel dibattito di questi giorni coraggio dunque entusiasmo responsabilità pazienza
Ma anche impazienza
Alla fine il partito democratico dell'Ulivo si farà e si farà con noi