"Seminario di previsione sull'economia italiana" con presentazione dell'annuale rapporto di Confindustria organizzato presso il Centro Studi di Confindustria

Credo che possiamo dare inizio all'incontro di oggi grazie a tutti voi per essere avrei voluto partecipare a questo incontro mai tradizionale
Io farò una brevissima apertura dei lavori lasciano quella parola dottor Galli che fa la presentazione del rapporto i commenti come saranno del professor Biasco professor Martino possono posso Cipolletta voi le conclusioni al al presidente Fossa
I segnali di recupero dell'attività produttiva che si sono manifestati in questi primi mesi del novantasette si confermano nel secondo non senti
Occorre doppio
Si confermano nel secondo semestre ma la crescita del PIL non supera l'un per cento nella media dell'anno e rimane al di sotto del potenziale anche nel novantotto
Più uno virgola otto per cento e nel novantanove più due virgola tre per cento
La disoccupazione purtroppo rimane quindi intorno ai valori attuali per l'intero triennio queste previsioni riflettono la circostanza che stentano a delinearsi
Quei cambiamenti strutturali riguardo alle determinanti di fondo della competitività del sistema economico quali la qualità della spesa pubblica l'efficienza dell'amministrazione la pressione fiscale il mercato del lavoro e sistema creditizio che appaiono necessari per riportare l'intensità dell'accumulazione verso i valori precedenti la crisi dei primi anni novanta
L'inflazione dopo aver raggiunto livelli è sorprendentemente bassi negli ultimi tempi dovrebbe aumentare di qualche decimale nei prossimi mesi
Ciò non impedirà il raggiungimento di un valore intorno al due virgola uno per cento notevolmente più basso di quello programmato dalla mente del novantasei perché era il due virgola cinque per cento
Ma metterà a rischio a meno di cambiamenti incisivi nella contrattazione collettiva il conseguimento dell'obiettivo programmatico per il novantotto che era dell'uno virgola otto per cento
Riguarda i conti pubblici le informazioni di cui si dispone sono a tutt'oggi insufficienti per offrire una valutazione puntuale attendibile sul disavanzo tendenziale della pubblica amministrazione
Insieme alla previsione puntuale che collochiamo al tre virgola quattro per cento circa otto mila miliardi contro l'obiettivo indichiamo quindi all'intervallo di confidenza molto ampio fra il tre virgola due il tre virgola sei per cento
La previsione è condizionata all'ipotesi che i tassi di interesse rimangono sugli attuali elevati livelli io sarebbe evidentemente migliore se si creassero le condizioni per una loro riduzione
Qualora risulti confermato lo sconfinamento ipotizziamo che il governo decida di anticipare al novantasette una parte delle misure della legge finanziaria del novantotto o di rafforzare ulteriormente i controlli sui flussi di cassa
Sulla base di questi assunti indichiamo nelle tavole della previsione un risultato finale di tre virgola due per cento
La manovra per il novantotto delineata nel DPEF appare adeguata sotto il profilo quantitativo solo qualora i controlli sui flussi di tesoreria attuati quest'anno non abbiano l'effetto di rinviare i pagamenti all'anno successivo
Riteniamo assai probabile che anche nel novantotto il valore effettivo dalla manovra sarà inferiore a quello teorico in particolare ci appare assai difficile che si riesca a realizzare tagli di spesa effettivi per quindici mila miliardi
Il radicamento l'obiettivo per il novantotto richiede anche che il governo attui il proposito di contenere le retribuzioni pubbliche entro il tasso d'inflazione programmata
Questo obiettivo comporta dei contratti in scadenza
Scusate ritengo un minimo Nicotra ricchezza del pubblico impiego non vengono rinnovati o vengono rinnovati con incrementi nulli
L'esperienza del novantasei mostra anche l'amministrazione ha una capacità di previsione controllo molto bassa sui costi del personale
Detenute ereditarie sono cresciute del sette virgola sei per cento oltre quattro punti sopra l'incremento però è stato programmato nel settembre novantacinque per motivi che sono tuttora oggetto di approfondimento
Per queste ragioni ipotizziamo che la spesa corrente superi le previsioni del DPEF
Che anche nel novantotto sarà necessario ricorrere a mano misure aggiuntive in corso d'anno che gli interventi avranno principalmente l'effetto di impedire il recupero degli investimenti pubblici
Per il rapporto fra indebitamento della pubblica amministrazione e pile indichiamo un valore pari al tre per cento anziché all'obiettivo del due virgola otto per cento
Le prospettive sarebbero molto più favorevoli se la trattativa sulla riforma dello Stato sociale si concludesse rapidamente con le riduzioni di spesa indicate nel DPEF
Un'ipotesi che non possiamo escludere ma che al momento non può essere data per acquisita
Per conseguire l'obiettivo indicato di stabilizzare già nel novantotto il rapporto tra spesa sociale e prodotto interno lordo sul valore medio per il biennio novantasei novantasette diciannove virgola quattro per cento
Occorrono tagli per quasi dieci mila miliardi obiettivo che conseguibile solamente attuando tutti gli interventi più radicali fra quelli che sono qui stati prospettati su sul sistema pensionistico
Se ciò si verificasse i mercati finanziari sarebbero indotti a modificare le valutazioni circa le probabilità che l'Italia partecipi fin dall'inizio all'Unione monetaria i tassi di interesse scenderebbero rapidamente
E diverrebbe probabilmente superflua una manovra aggiuntiva nel corso del novantotto
Basti considerare che se da oggi i tassi di interesse italiani scendessero al livello di quelli della Spagna poco sopra il cinque per cento
Per scadente sino a un anno si risparmierebbero circa tre mila miliardi nel novantasette e oltre quindici mila miliardi nel novantotto
Permanendo invece una condizione di incertezza circa i conti pubblici riteniamo che qualora Francia e Germania decidessero di non rinviare l'avvio della terza fase dell'Unione monetaria la partecipazione dell'Italia rimarrà in dubbio sino all'ultimo minuto ossia sino al maggio novantotto
Il nuovo quadro politico europeo e il fatto che anche nelle nostre ipotesi il disavanzo pubblico dell'Italia non sarà molto diverso da quello degli altri paesi
E raggiungerà il tre per cento nel novantotto rendono abbastanza probabile che l'Italia riesca sia pure sul filo di lana a tagliare il traguardo insieme al gruppo di testa
Ma questo risultato comporterà verosimilmente l'assunzione di misure aggiuntive nel novantasette e nel novantotto sulla base di impegni informali molto vincolanti con i nostri partners europee
Conclusa questa brevissima introduzione io lascerei quindi la parola ora al dottor Galli per Lilli la presentazione del rapporto
Grazie Guidalberto io
C'entra la mia esposizione su tre temi che sono i tre temi credo essenziali nel quadro macroeconomico lo stato dell'attività produttiva e quindi la previsione di crescita fu uno due l'inflazione e tre i conti pubblici
E ho alcuni Lucidi prego di avviare per quello che riguarda l'attività produttiva nel dicembre scorso nella precedente rapporto di previsione noi dicemmo che ci sarebbe stata una ripresa nel corso del novantasette dicemmo anche che ciò non risultava dalla evidenza degli indicatori che erano ancora cattivi allora ma dalla logica del relazioni econometriche
Oggi abbiamo dei segnali positivi ci interroghiamo circa la solidità la capacità di questa ripresa di consolidarsi nel corso del tempo ma è indubbio che abbiamo dei segnali positivi
La figura
Che è stata proiettata mostra la produzione industriale giornaliera
Questa è aumentata dalla dicembre
A giugno prime stime per il mese di giugno di quest'anno del cinque virgola quattro per cento voi vedete la linea continua che ha un'Inter Paulhan te dei dati mensili
Che segna in maniera piuttosto netta le fasi di recessione le fasi di ripresa vedette il la la recessione del novantatré e vedete la ripresa del novantaquattro novantacinque
Vedete il calo della produzione del novantasei e poi dalla fine del novantasei primi mesi del novantasette c'è un recupero notevole
Che considerando il dato puntuale di giugno ci fa è un recupero di quasi tutta la caduta che c'è stata nel corso della novantasei natura la domanda che ci si deve porre su questo dato è quanto è automobile le stime che non riusciamo a fare tramite la tavola imputato tutte e quant'altro
E tenendo conto in qualche modo degli effetti di sostituzione che però sono molto difficili da quantificare quanto il consumatore compra più automobili e meno elettrodomestici o più automobili e meno le strutturazioni a casa
Comunque la in las Kimathi il Jesse informato che riusciamo a fare è che circa la metà di questo aumento possa essere attribuito all'effetto dell'automobile
La figura successi quindi ci sarebbe stato comunque un aumento dell'ordine del due e mezzo tre per cento anche in assenza di provvedimenti automobilistici il grafico successivo riguarda la cassa integrazione ordinaria che un buon indicatore congiunturale fa vedere che rispetto ai più questa scende nel corso del novantasette mostra che abbiamo una caduta nell'ordine della quasi del venti per cento nei primi mesi del novantasette un po'meno di metà dei quali sono attribuibili al settore dell'automobile
Il grafico ancora succeda figura ancora successiva mostra lo stato degli ordini delle in prese anche questo grafico questi sono diversi beni di consumo intermedi beni di investimento
Come dire riflette in maniera abbastanza chiara le fasi recessive novantatré la ripresa novantaquattro novantacinque la caduta in corso e novantasei e poi abbiamo una ripresa netta per tutti i diversity tre categorie di beni che qui sono rappresentante all'inizio di quest'anno poi abbiamo successivamente negli ultimi mesi un leggero cedimento ma insomma l'aumento all'inizio di quest'anno è piuttosto forte
A grafico ancora successivo
Rappresenta lei risposte delle intese alli fisco l'Istituto per la congiuntura riguardo alle aspettative sugli ordini
A tre quattro mesi di distanza quindi queste sono aspettative soggettive in qualche modo delle in prese e anche qua voi vedete in maniera piuttosto netta la ripresa di aspettative di ordini da parte delle impresa e quindi un recupero in questi ultimi mezzi piuttosto netto
Durerà la ripresa c'è un indicatore che ci lascia un po'inquieti della prossima figura
Ma l'indicatore di del che gli indicatori del clima economico la linea continua è il rappresenta il clima di fiducia delle famiglie che è un indicatore composito complesso ma che ha nel corso degli ultimi anni si è dimostrato un buon indicatore del livello dei consumi voi vedete che ha forti oscillazioni nel corso degli ultimi due o tre anni adesso sito è sceso moltissimo come è facile immaginarsi nella seconda parte negli ultimi mesi del novantasei con la legge finanziaria sostanzialmente si è un po'ripreso ma rimane su livelli che sono più bassi e sono notevolmente più bassi della media del mille novecentonovantasei
Da questo indicatore ed altri analoghi noi traiamo la conclusione che i consumi stentano e riprendere da dove può venire quindi l'atteso consolidamento della ripresa la risposta è fondamentalmente dalle esportazioni
La prossima figura
Mostra su un arco temporale questa volta molto più ampio dal mille novecentosettanta a oggi la quota delle esportazioni italiane sulla commercio mondiale
Voi vedete che nel corso degli anni Ottanta è rimasto sostanzialmente stabile attorno al fra cinque cinque due per cento
A c'è stata un fortissimo incremento quasi al cinque sei per cento con lei svalutazioni della lira del novantadue del novantacinque
C'è stata una forte caduta l'ultimo il parte tratteggiata di questa curva la previsione quindi il novantasette la parte continua termina nel novantasei è stata già una forte caduta della nostra quota nel corso del novantasei dovuto essenzialmente all'apprezzamento darvi apprezzamento della lira
Noi proiettiamo un'ulteriore caduta
Della verso i livelli medi degli anni ottanta nei prossimi due tre anni
E tuttavia questa ulteriore caduta è coerente dato che la domanda mondiale dovrebbe crescere quest'anno nell'ordine del sette per cento
è coerente con un aumento delle nostre esportazioni nell'ordine del di un diciamo quattro e mezzo per cento a fronte invece di una riduzione in valore assoluto
Nel mille novecentonovantasei quindi questo nonostante la perdita di quota la ripresa di domanda mondiale e l'esaurirsi
In parte degli affetti della apprezzamento della della lira
Ma dovrebbe consentire di è è uno dei motori della ripresa quindi di un ente ripresa sostanzialmente trainata dalle esportazioni
A in questo quadro noi
Immaginiamo che anche le importazioni
A avranno una dinamica elevata il prossimo grafico voi vedete questa è la quota delle importazioni sul prodotto interno lordo dell'Italia
Voi vedete che li importano intreccia neanche qui stiamo dal mille novecentosettanta quindi è una serie storica molto lunga c'è stato un fortissimo aumento della penetrazione delle importazioni
Specie negli anni ottanta negli anni Settanta stavamo al quattordici per cento adesso stiamo al ventidue questo apprezzi novanta
Noi proiettiamo un forte aumento delle importazioni
Perché ci sembra che al di là del dei dati di competitività di prezzo
Ci sia un problema di competitività del sistema economico italiano che è insufficiente che tenderà a mantenere alta la propensione crescente la propensione ad importare
Questa bassa competitività che ricordava prima il dottor Guidi del sistema economico si riflette anche sui dati noi proiettiamo degli Investimenti
Il prossimo la prossima figura mostra questa volta dal mille novecentottanta illa l'andamento degli investimenti fissi lordi quindi privati e pubblici
Dell'Italia in rapporto al prodotto interno lordo
Voi vedete la fortissima caduta che c'è stata dal mille non dalla fine degli anni ottanta al novantatré novantaquattro
Qui c'è anche la crisi degli investimenti pubblici ma c'è anche un forte ritrarsi degli investimenti privati
La caduta dalla picco al minimo del novantaquattro e di circa tre punti percentuali del prodotto interno lordo
Per il prossimo triennio da oggi al novantanove noi proiettiamo un aumento della quota degli investimenti come fisiologico in una fase di ripresa ma un aumento molto modesto
Nell'ordine di mezzo punto percentuale del prodotto interno lordo
Le due proiezioni la linea tratteggiata sono le proiezioni del governo nel del documento di programmazione e la l'altra la linea più bassa e quella della nostra proiezione vi ricordo che nelle considerazioni finali ultime il governatore della Banca d'Italia
Come dire a suggerito che sia necessario che è necessario un aumento di circa un punto di PIL degli Investimenti per riportare la crescita dell'economia italiana su livelli diciamo fisiologici
Noi abbiamo non vediamo fattori di forte ripresa degli investimenti e non immaginiamo che ci possa essere una ripresa nell'ordine dell'un per cento del PIL ma appunto di circa la metà proiettiamo in coerenza con questo una crescita bassa dell'economia italiana network quest'anno ma quest'anno per motivi fondamentalmente congiunturali anche con una ripresa in corso d'anno ci fermiamo a nostro avviso attorno all'uno per cento
E proiettiamo un une otto l'anno prossimo e un due virgola tre nella novantanove in questo quadro la disoccupazione rimane quasi ferma il governatore ha manca Italia criticato di recente didattici del DPF dicendo che sono ottimistici per quello che riguarda la crescita dell'occupazione
Noi abbiamo una che l'occupazione un po'meno forte di quelle del DPEF ma io vorrei sottolineare che anche gli obiettivi del DPEF sono ben lungi dall'essere obiettivi ambiziosi
Sì Nanco nell'anno due mila dopo un paio d'anni di crescita robusta nelle proiezioni del Governo
Si rimarrebbe ancora asset con settecento mila posti di lavoro in meno rispetto al livello del novantuno cioè prima della crisi del novantadue novantatré
Mi pare che gli econometrici della ministero del Tesoro del Bilancio prendono atto che correttamente che il pacchetto Treu non basta
Inflazione
Passo il mio secondo punto ma beh straordinariamente bassa
Noi e credo nessun altro centro di ricerca si aspettavano un anno fa ci aspettavamo un anno fa un'infrazione così bassa
A debbo dire anche che la aspettativa per il dato di giugno di un numero attorno all'uno e sei resterà aspettativa nostra e anche dei mercati finanziari
Come sa chiunque legga le tavolette del financial Times o delle da solo il terzo quindi l'aspettativa era di un SI e invece siamo adesso attorno probabilmente all'uno e quattro
Il ministro del tesoro ha detto spesso l'opinione che quest'anno l'inflazione media dovrebbe essere attorno due uno due due per cento
Nel nostro rapporto noi diciamo due virgola uno per cento piuttosto del due virgola due debbo dire che alla luce del dato di oggi forse ed ancora Rio perché è uno zero due in meno di quanto ci aspettassimo su metà dell'anno questo fa uno zero uno quindi questo vuol dire andare attorno al due per cento
Due per cento in media d'anno vuol dire comunque
Questo quindi diciamo nelle stesse previsioni del governo una qualche ripresa in corso d'anno dell'inflazione
Il due e uno per cento che prevedeva il ministro del Tesoro voleva dire un aumento sino al due due adesso se abbassiamo un filino arriveremo al due per cento
Quindi un risultato in ogni caso notevolmente migliore dell'inflazione programmata ma che comporta un quadro che aumento di qualche decimale dell'inflazione in corso d'anno
Il problema è che uscendo finendo l'anno attorno al due per cento potrebbe essere notevolmente difficile
Raggiungere poi il l'obiettivo programmatico dell'uno e otto per cento a meno che qualcosa di molto importante cambi nelle relazioni
Industriali nella contrattazione collettiva ci sono alcuni fattori di fondo che possono spiegare una qualche moderata ripresa dell'inflazione uno al fatto che vengono meno due fattori che l'hanno abbassata fino adesso uno è lo straordinario apprezzamento della lira nel corso del novantasei che ha fondamentalmente un effetto una tantum sul livello dei prezzi
E non un effetto permanente sul tasso di variazione dei prezzi
E anzi questo apprezzamento della lira è stato seguito da un deprezzamento rispetto al dollaro che ai valori di oggi si commisura in circa il dieci per cento sulla valore medio del novantasei che preme
Sulle materie sui prezzi delle materie prime
L'altro fattore che in qualche modo dovrebbe venire meno comunque attenuarsi
Essenzialmente per via come dicevo della ripresa della domanda mondiale ma in particolare di quella europea ripresa rispetto ai bassi valori dell'anno scorso
E la quindi la stagnazione della domanda
Abbiamo poi qualche preoccupazione per gli andamenti del costo del lavoro che noi proiettiamo per quello che riguarda l'industria retribuzione
Pro-capite attorno al cinque per cento
Su questa questa è una previsione abbastanza controversa altri pre visori danno al quattro per cento sulla base dei contratti degli usuali Street fattori di slittamento salariale esiste una notevole incertezza sui dati delle retribuzioni e questo va detto perché noi non sappiamo oggi quali sono state le retribuzioni del mille novecentonovantasei
Esistono dei dati pubblicati nella contabilità nazionale ma sono dei dati che sono saranno soggetti a revisione nei prossimi anni
Non solo l'anno prossimo ma ancora nei prossimi anni per il fatto che noi abbiamo in realtà delle rilevazioni congiunturali sulle imprese al di sopra dei cinquecento addetti
E basta e queste imprese nell'industria sono un quarto del totale nel totale economia sono una frazione nel servizio sono una frazione
Pressoché irrilevante l'Istat si può calcolare che abbia attribuito alle imprese sotto i cinquecento detti gli aumenti contrattuali nell'assunto che a differenza del passato non ci siano stati i fattori di slittamento
Salariale in questa categoria di imprese per ricordare i dati del novantacinque per esempio sono stati arrivisti quest'anno cioè a marzo del novantasette di zero sei punti percentuali quindi questi sono dati che sono soggette a revisioni Mammano sostanzialmente che l'Istat acquisisce
I dati
I conti economici delle in prese
Abbiamo anche dei problemi
In parte conseguenti a questa difficoltà sulle retribuzioni cronista artistici sui margini delle in prese sia nella nostra previsione per novantasette sia in quella del governo c'è un leggero leggero schiacciamento dei margini ma non sappiamo su che cosa appoggi questa valutazione perché nel quadro del Governo sulla base dei dati dell'Istat i margini unitari delle impresa e prezzi diviso costi unitari sostanzialmente sono aumentarle
Leggermente aumentati nel novantasei
Abbiamo indagato su questa questione la Banca d'Italia secondo la Banca d'Italia invece sarebbero leggermente diminuiti noi riteniamo che siano anche anche noi riteniamo che siano in qualche modo diminuiti abbiamo una serie di dubbi metodologici statistici che sono ampiamente discusse nel rapporto e che in ogni caso rendono questo è il messaggio molto difficile capire
Al momento sulla base dei dati che sono disponibili
Come sono effettivamente andate le cose in ogni caso ci sembra difficile
Qualcuno dice un po'Mentasti qualcuno un po'di un po'diminuiti ci sembra difficile trarre la conclusione che ci sia stato un forte una forte riduzione probabilmente accertata nostro avviso una qualche riduzione
Arrivo al mio terzo punto i conti pubblici
Bach Conti pubblici per quest'anno viva di ogni ragionevole dubbio si prospetta un aggiustamento che è estremamente forte
In base alle stime del DPEF si scende dal sei e sette dell'anno prossimo al tre e dell'anno scorso al tre per cento questo è una miglioramento di tre virgola sette punti e utile ricordare come avviene questo miglioramento grosso modo
Sono due punti di maggiori entrate due punti di PIL la
Un punto di interesse e arresto quasi tutto il resto sono riduzioni delle spesi in conto capitale
Le spese correnti al netto degli interessi rimangono all'incirca costante o hanno una diminuzione minima
Certo il tre per cento del novantasette non è ancora acquisito
Come ricordava prima il dottor Guidi non nel nostre tavole indichiamo il tre virgola due per cento
Perché pensiamo che vi sia una fortissima determinazione del governo ad arrivare in prossimità dei parametri di Maastricht e quindi ci saranno o anticipi della Finanziaria a valere sul novantasette o un ulteriore stretta sui flussi di cassa con conseguenti rinvii di pagamento
Una stima come dire più neutra fatta senza questa assunzione ci porta ad un tendenziale nell'ordine del tre virgola quattro ma riconosciamo che le informazioni che abbiamo sono estremamente scarse su questo vi è molta incertezza per una serie di fattori complessi per cui indichiamo anche un intervallo di confidenza come sarebbe giusto fare ogni volta che si fa una previsione
Ma un intervallo piuttosto ampio compreso fra il tre virgola due il tre virgola sei per quello che riguarda il dato tendenziale i rischi attengono all'IVA che sta andando male perché fanno male i consumi
Ma riteniamo anche che ci possono essere un po'meno di gettito delle imposte dirette anche dei contributi
E vi sono dei rischi sulle spese per il personale la storia del mille novecentonovantasei che ha ricordato prima Guidi davvero impressionante il PIL li aumento programmato
Nella Finanziaria novantacinque per i novantasei era tre e mezzo per cento per le retribuzioni unitarie siamo arrivati quattro punti sopra quella cosa lì è ancora illa se è oggetto di approfondimento secondo quanto c'è scritto in un documento del governo
Le difficoltà di fare una previsione sono legate su conti pubblici al fatto che né con il decreto di fine anno sono stati introdotti controlli molto severi sui flussi di spesa
Sulla a valere sulla Tesoreria dello Stato
E non sappiamo nessuno credo in grado di sapere se questi controlli hanno l'effetto di rinviare vi è come dire di ridurre le spese per davvero o semplicemente di rinviare le esperienze o addirittura soltanto di rinviare i pagamenti
Ed è molto difficile dire quale quota di questi rinvii sia fatta di rinvii a due mesi che quindici riesplode nel corso del novantasette e quali invece possano essere di infiniti a un anno e magari oltre
Quello che osserviamo è che nei primi mesi di quest'anno c'è stato un notevole miglioramento del fabbisogno del settore statale e però anche qui bisogna leggere le cose con attenzione se come suggerisce il governatore a Banca d'Italia nel fare questo conto si esclude il mese di gennaio che è stato molto molto speciale sia quest'anno che l'anno scorso e si considerano i mesi da febbraio a giugno
Il miglioramento rispetto allo studio dell'anno scorso è stato di due mila seicento miliardi al mese
Quindi da febbraio a giugno rispetto al modo su due mila seicento mediamente al mese in meno per arrivare al traguardo
Del tre per cento bisogna che nei prossimi sei mesi la il miglioramento con senese l'anno scorso sia di sei mila e cinquecento miliardi quindi dal due mila e sei a sei mila e cinque totalmente sulla seconda metà di quest'anno incide la manovra
Di marzo e il prelievo sulla TF R ciò nonostante appare piuttosto improbabile che si riesca a fare un miglioramento tanto consistente
Nel dicembre scorso noi dicemmo che mancavano trentotto mila miliardi per arrivare al tre per cento questa cifra appariva colossale
Fumo un po'accusate di catastrofismo io vorrei ricordare che già a marzo di quest'anno il governo riconosceva che per quello che riguarda il settore statale
Vi era un del bordo dell'avanzo un minore avanzo primario
Di ben trentasette mila miliardi e questo è ricordato anche nella DPF
Tariffa fra la stima fatta a settembre in sede di finanziaria e la stima rivista fatta a marzo in sede di relazione di cassa si riconosceva uno sfondamento nell'avanzo primario un minor avanzo primario del settore statale di trentasette mila miliardi
Le cose sono un po'più complesse per quello che riguarda la pubblica amministrazione che l'aggregato rilevante per Maastricht
Fortemente influenzato da revisioni contabili eccetera ma più o meno anche qui conti tornano perché la manovra aggiuntiva
No la manovra aggiuntiva ma il governo ha riconosciuto uno sfondamento che è ben superiore ai quindici mila e seicento miliardi della manovra aggiuntiva perché fra settembre marzo sono state fatte altre cose
Sono tre mila cinquecento miliardi di che è interessante sapere tre mila e cinquecento miliardi di crediti di imposta che sono stati azzerati cioè in finanziaria si prevedeva di rimborsare tre mila cinquecento miliardi al contribuente nella Trimestrale di cassa questi sono stati azzerati eh
Questo è fuori manovra ma
Considerato lo come volete
Ci sono stati tre mila trecento mila trecento miliardi in più di revisioni contabili se voi ricorderete in finanziaria si parlava di dodici mila e cinquecento miliardi di
Revisioni contabili queste poi sono state quindici mila ottocento e siamo a ventidue mila e quattrocento
In più col decreto di fine anno sono stati disposti questi controlli speciali sui flussi di tesoreria che nessuno ha quantificato potrebbero valere cinque mila potrebbero valere di più o di meno
Da parte nostra abbiamo credo sotto come dire sono stati estremamente prudenti nel valutare la probabilità che l'Eurostat accettasse le revisioni contabili e per questo noi modifichiamo la nostra stima di allora di circa cinque mila
Cinquecento miliardi quindi passiamo da trentotto a trentadue cinque il governo passa davvero perché diceva che si arrivava al tre per cento a ventidue mila e quattro se non si considerano gli effetti dei controlli sui flussi di spesa qualcosa come ventisette quindi la distanza a questo punto fra la valutazione nostra è quella del governo sta fra i cinque dieci mila miliardi e che il tendenziale di quest'anno sia fuori di quattro cinque mila miliardi cioè che si stia verso il tre due tre tre per cento questa è una stima direi che oggi fanno i più ottimisti fra i previsti Dori nazionali e internazionali
La manovra per il novantotto e concludo
Da credo che una cosa utile da capire che la manovra per il novantotto è necessaria solo ed esclusivamente per compensare le una tantum di quest'anno
L'obiettivo per l'indebitamento complessivo dell'Appia o fabbisogno entra come volete ma insomma per il disavanzo ah complessivo inclusivo di interessi è più o meno lo stesso nel novantasette nel novantotto
Il link l'onere per interessi anche nelle ipotesi piuttosto prudenti che fa il governo
Diminuisce di quindici mila miliardi
Quindi se quest'anno sia le stime del governo al tre per cento l'anno prossimo dovremo stare al due tre per cento senza fare nulla
In realtà non è così bisogna fare una manovra da venticinque
Perché l'eredità delle manovre di quest'anno sull'anno prossimo è nell'ordine di quaranta mila miliardi quindi ciò venticinque mila miliardi manovra più quindici mila miliardi di minore interesse mi fa quaranta mila miliardi
E questa è la stima che fa il governo
Sul peggioramento tendenziale dell'avanzo primario fra il novantasette e il novantotto
Questo è quindi vera eredità delle manovre di quest'anno sull'anno prossimo questo è il motivo di qualche diffidenza di taluni osservatori internazionali riguardo ai progressi dell'Italia
Credo che sia molto difficile replicare per il novantotto
Un'altra esperienza come per novantasette e quindi andare avanti con delle misure una tantum noi diciamo quindi che i venticinque mila miliardi bastano se i tagli alla spesa per quindici mila che sono prospettati nel documento del governo sono veri e anche se i la stretta di cassa che è stata fatta quest'anno non ha semplicemente l'effetto di rinviare tutti i pagamenti al gennaio del mille novecento novantotto
La questione evidentemente critica è quella della spesa sociale l'anno scorso in sede di Finanziaria noi dicemmo con molta forza guardate se non intervenite sulla spesa sociale sulle spese per il personale non esistono tagli distesa
Ci fu detto che in realtà si poteva potevano fare revisioni sulle spese dei ministeri e quant'altro l'esperienza ha dimostrato che quella era anche l'esperienza del novantasette che si aggiunge a quella degli anni precedenti ha dimostrato che
Illa
Che quella proposizione non temeva che è necessario operare sospese del personale e sospesa sociale
Questo è un grafico della spezza sociale su prodotto interno lordo su un periodo di tempo
Lungo dal mille novecentosettanta
Vedete non c'è dubbio che è aumentata molto dal dodici per cento del mi sei anni settanta ha quasi il venti per cento adesso
Per i prossimi tre anni di governo non ne proietta un aumento clamoroso
Semplicemente aumentarle proietta un aumento di mezzo punto del prodotto interno lordo tra l'altro in questa valutazione del governo che qui riprodotta tutta concentrata nell'anno mille novecentonovantotto
A nel nella media nel novantasei novantasette questo rapporto prestazioni sociali su Pinilla era del diciannove quattro per mantenere quel rapporto sul livello su sul diciannove quattro a partire dal novantotto occorrono tagli per nove mila seicento miliardi
Ripeto quello che detto Guidi prima ciò comporta che si attuino tutti gli interventi più radicali fra quelli che sono stati sin qui da chiunque prospettati in materia di pensioni
Noi diciamo che con una riforma seria dello stato sociale la probabilità che il taglia entri nell'Unione monetaria appare piuttosto elevata sicuramente sopra il cinquanta per cento
Diamo una valutazione che probabilmente più favorevole di quella implicitamente atti finanziarie
Ci pare che il governo abbia dimostrato grande determinazione nel perseguire l'obiettivo europeo e quindi ci pare che come dire che ci siano le condizioni per riuscire a percorrere l'ultimo Miglio e arrivare sia pure di strettissima misura al traguardo dell'unione monetaria posto naturalmente che gli altri Paesi decidono di non rinviare il che per noi argomentiamo nel nostro rapporto sarebbe assai peggio quindi il nostro scenario base uno scenario in cui l'unione monetaria si fa evitargli accentra ma ripeto questo richiede una riforma seria dello stato sociale altrimenti credo che non ci sia nessun dubbio ce lo ripete il Fondo monetario tutti i giorni che rischiamo grosso
Fondo monetario svolge una funzione in parte nuova importante che è quella di è stato messo in piedi un sistema di warning per prevenire situazioni di turbolenza sui mercati finanziari quindi questi avvisi che vengono dal Fondo monetario
Come dire si inseriscono in questo contesto credo che questi avvisi vadano ascoltati con attenzione anche stia innovi di raccoglierli grazie
Grazie a Giampaolo Galli iniziamo ora la serie dei commenti e dare la parola al professor Biasco
Grazie
Io ho apprezzato molto la relazione
Dottor Galli
E devo dire che
Se dovendo stare nel merito di quello che ha detto
Io ho poco da dire mi sembra che in questo momento di andarla
Noi per quanto riguarda le previsioni stiamo nell'ambito del consensus
Ormai si è un po'ogni formato il modo di guardare all'economia di ristabilire le relazioni e quindi più o meno
Sì
Le previsioni che emergono non sono diverse da altre che ho visto anche recentemente
Istituti di ricerca di eccetera eccetera
Quindi non mi sembra che dal che che che che sulle previsioni ci sia molto da dire nel senso che c'è un punto che dove forse le previsioni diverbio nono ed è il profilo temporale di abbassamento dei tassi di interesse
A secondo di come si pone io non ente di come viene stimata all'entità di abbassamento del tasso di sconto in primo luogo durante l'anno
Sì l'anno cifre diverse su con la crescita del prossimo anno per noi dobbiamo sapere come usciamo dal mille novecentonovantasette
Fermo restando che nell'intero anno difficilmente la crescita potrà essere superiore all'uno per cento
Se ne usciamo con intorno al due per cento se ne usciamo con qualche cosa di più intorno al due e mezzo per cento
Dipende essenzialmente appunto dal profilo dei saggi di interesse
Fermo restando che nel lungo periodo ormai tutti concordano sul fatto che noi entreremo nell'Unione Europea i mercati concordano se o una tabella dei profili temporali stabiliti dai tassi fiducioso
Si vede chiaramente che il mercato tende a stimare un nostro divergenza tra i tassi europei stimati fra l'altro non in un profilo temporale verso il due mila un po'in salita
Però molto vicina ai tassi europee dell'ordine sul sul decennale dello zero sette zero sei su o tassi a breve non più utile nel l'una e mezzo per cento di differenziale da si interessa
Ormai i mercati sono dove in una fase di euforia stimano che l'unione monetaria e si farà
Che i parametri di Maastricht saranno rispettati o in qualche modo interpretati
Interpretati elasticamente
Da questo punto di vista quindi mi sembra che ci sia un una sorta di consenso il governo ha sicuramente tutte le carte in regola per poter rispettare i parametri fortunatamente le trattative che ci sono state non hanno portato a una rinvio qualche battuta d'arresto nella unione monetaria europea nel nella nel Maine
Nelle scadenzario dell'Unione europea e questo per noi è sicuramente un bene
Devo rilevare come la discussione di quest'anno sia in qualche modo molto più tranquilla più rilassata rispetto alla discussione dello scorso anno
Allora un anno fa al l'inflazione aveva viaggiava intorno al quattro cinque per cento del deficit pubblico era al sette
La differenza dei tassi di interesse su decennale era di quattro punti e mezzo
E certamente dico c'erano molte molte molte incertezze su quello che sarebbe stato il futuro del di questo Paese oggi perlomeno nessuno pone in dubbio che il traguardo sarà raggiunto
Estrarre anche molto fortunata diciamo l'evento gli eventi che si sono succeduti nel quadro europeo che ero rendono anche molto più accessibile
Però certamente sia stato una determinazione fortissima di raggiungere di raggiungere questo traguardo
I punti che sollevava il dottor Galli riguardano la crescita riguardano l'inflazione riguardano e del Pubblico
Indubbiamente dico la crescita per il prossimo anno per questo anno non è una crescita soddisfacente non è quella che era stata stimata
Le prime battute
Sorge
Dicono qui le previsioni di una crescita ancora non elevata
Riflettono la circostanza che stentano a delinearsi quei cambiamenti strutturali riguarda le determinanti di fondo per la competitività del sistema economico
Quali la qualità della spesa pubblica l'efficienza dell'amministrazione la pressione fiscale il mercato del lavoro il sistema creditizio che appaiono necessari per riportare l'intensità dell'accumulazione verso i valori precedenti la crisi degli anni novanta
Capite bene che qui abbiamo a che fare con con una trasformazione di questo Paese non è tanto un'azione del Governo in termini congiunturali che può in qualche modo innalzare il tasso prospettico di crescita duraturo e sostenibile
Ma è un'azione profonda di ammodernamento della struttura produttiva italiana ammodernamento della struttura produttiva italiana che
Che è in atto voi se io devo giudicare dalla stessa divisioni che la Confindustria Espresso in altri documenti
Presa per documento cogliere l'opportunità che sintetizzato molto bene da un articolo del Sole ventiquattro Ore
Pone lo sviluppo sostenibile
Pone una serie di di di di di di suggerimenti e di condizioni per strutturali per lo sviluppo sostenibile
Elevato
Ovviamente riduzione del carico fiscale e contributivo adeguamento infrastrutturale flessibilità e formazione lavoro queste sono i titoli di fondo ma poi il fischio
Esclusione di vantaggio fiscale per una rendita rispetto al profitto
Quindi per la capitalizzazione
Terreno quindi per il capitale utilizzato impieghi sicuri rispetto a quello investito in impresa e qui siamo nell'ambito della revisione del sistema fiscale che va esattamente in questa direzione nella direzione di premiare la primavera la patrimonializzazione delle imprese
Come
Siamo presidente della commissione che esprime i pareri al governo sulla riforma fiscale
Dico che questo è una delle dei temi centrali insomma del Petrella caratteristica centrale di revisione del sistema del sistema fiscale italiano
Secondo trattamento differenziato del reddito investito rispetto a quello distribuito e anche qui sicuramente la due all'interno tax anche la l'IRAP andranno in questa direzione
Rispetto del principio della tassazione in base alla decide lucidità fiscale dei costi del Lione di questa nuova capisco bene penso che sia la detrazione degli interessi questo invece non ci sarà perché la maggiore indebitamento sarà sicuramente penalizzato nel nuovo sistema fiscale
Semplificazione del sistema con la riduzione del numero dei tributi e questa è una delle direzioni in cui si muove l'intera architettura diciamo della divisione del sistema fiscale
Ampia funzionalità del conto corrente finanziario per la compensazione effettiva delle posizioni debitorie creditorie dei contribuenti e questo allora vediamo addirittura domani
Anzi stasera scusate
Decentramento del prelievo con una maggiore impero autonomia impositiva per gli enti locali ovviamente tutto anche trio anche questo una delle caratteristiche del sistema fiscale che entrerà in funzione a partire dal prossimo anno
Poi ci sono punti sullo Stato sociale ridurre il livello della spesa pubblica adesso dirò fra un attimo sezione Sauro tempo su gomma commentando i dati di bilancio che
Ha citato il dottor da Galli e sicuramente più questo va fatto ciò che in trattativa lì con prescrizioni
Aprire tutti i settori produttivi alla concorrenza e rendere più efficiente l'allocazione delle risorse
E via discorrendo introducendo elementi di mercato nell'offerta di beni e servizi sociali e qui ci stiamo muovendo verso fino al sistema dell'accreditamento che è sicuramente un sistema concorrenziale pubblico privato
Optare per forme di assistenza di tipo assicurativo Dobru contributivo anche questo mi sembra che sia nelle priorità principi che che che effetti che che che il governo si entra
Infrastrutture il capitale privato adesso non voglio farla lunga project finance in questo nella Merloni Terrore fra l'altro se anche il concorso di riprogettazione insomma quindi forse bisognerà accelerare in questo senso bisogna accelerare accompagnandolo anche con
Banche
Capaci di aiutare il sistema degli enti locali in un per per la progettazione e le analisi dei Progetti fattibilità prefattibilità accompagnarli sui mercati finanziari questo dovrà esser fatto e sta per esser fatto
Poi le incentivazioni che devono essere automatica
Ricordo che la quattro otto otto avrà assicura rispetterà sicuramente i tempi la trenta giugno per le graduatorie sono sono sono stati ammessi domande per circa ventuno mila miliardi di Investimenti
Con a sessanta mila posti al lavoro quaranta mila nove dal Sud dovevo dentro al Sud poi c'è l'altro capitolo flessibilità e formazione
L'atto del lavoro flessibilità nel mercato del lavoro
Disegno che dovrebbe comprendere anche la riforma della scuola
Qui scure passi avanti sono stati compiuti notevolissimi con l'introduzione del pacchetto Treu che certo non basta dal punto di vista occupazionale
Ma certamente Innova moltissimo restituzione del mercato del lavoro e ricordo anche che nel Bassanini c'è una delega per smantellare il monopolio del collocamento che non non sono soltanto borse di lavoro il pacchetto torello mazze anche una parte che riguarda a te il lavoro interinale questo è ben noto ma insomma tutta la la revisione dell'apprendistato che sotto sotto c'è anche un salario d'ingresso
Dove si dice che i contratti di formazione di forza lavoro possono essere di formazione lavoro possono essere a un prolungati di un anno in caso di assunzione in tempo determinato la scuola sesta sicuramente la prima volta che una riforma scolastica prevede un'integrazione di tale fatto Fargo nel mondo
Del lavoro anzi fatta diciamo funzionalmente rendere alla forma
La
A a una formazione che sia utile agli sbocchi professionali
Detto questo quindi per quanto riguarda la crescita la crescita congiunturalmente non può essere spinta da un governo soltanto sappiamo che dobbiamo agire su su le condizioni strutturali
Un Sella che siano non non non non non non si incrementa l'occupazione e di non si riassorbe però ricordiamoci che il nostro Paese un Paese strano diciamo con chiazze di piena occupazione occupazione
Walter disoccupazione al tre quattro per cento in alcune altri settori da alcune altre aree altre aree Stahl sette grosso modo scendendo verso sud
E e il sud invece propriamente detto abbiamo condizioni drammatiche come lo abbiamo nelle periferie delle grandi città avvisarli intervenire ad hoc dove gli interventi ad hoc mi sembra che ormai la strumentazione sia stata messa a punto dai contratti d'area a i patti territoriali ci saranno zone a bassa tassazione
Si è rimodulato tutto per quanto riguarda i fondi comunitari ma poi ripeto c'è un sistema finanziario che va indirizzato verso un aiuto il settore pubblico per la progettualità
Per l'avvicinamento ai mercati
Ci sono istituzioni tecniche sono stati rivitalizzata diciamo come la Soge sentite un aiutare nella progettualità agli enti locali
E poi non può non non non vada avanti nel nell'elencazione
Ripeto queste sono tutte materie che possono essere trattate a livello son possono essere trattate con un interventi strutturali
Ci aspettiamo però che anche questa revisione dell'approccio all'unione monetaria abbia qualche fetta non certo naturale subito nella novantotto ma insomma lungo andare
Su su condizioni di crescita unione monetaria forse è stata concepita Unione europea su una visione di Offerta che non ha mantenuto le promesse
Se vi ricordate il rapporto Cecchini si diceva allora basta rimuovere le frontiere e poi verrà da solo una fortissima spinta produttiva dalla rimozione delle barriere dei costi amministrativi costi burocratici economie di scala e via discorrendo e questo non si è verificato perché se non dall'all'offerta da sola non basta c'è bisogno anche di una propulsione della domanda di una colazione la domanda che un singolo Paese non può attuare ma che è un consesso di Paesi si presenta il piano del loro
Con il programma infrastrutturale dovrà essere io mi aspetto che che che che che che ritorni in auge qualche anno però mi aspetto che il nuovo approccio accelera in qualche modo l'armonizzazione fiscale e quindi allarghi le basi imponibili soprattutto per quanto riguarda la tassazione dura delle rendite finanziarie
Cioè progetto caro a Monti che costruisca lentamente in un bilancio europeo ed anche una politica europea della del teste della che la domanda perché no
Se
Dovessi oggi dare
Una visto che ricorre costantemente come il punto di riferimento di con un giudizio sulla differenziazione fra Europa e Stati Uniti io non guardo al mercato del lavoro
In quanto tale è ovvio che c'è una differenza fortissima e che questa differenza conta Marcel del legislazioni il mercato del lavoro esterni del se non è andato modificandosi moltissimo dagli anni Ottanta rispetto agli anni settanta
Quando invece i posti di lavoro si creavano più in Europa che che negli Stati Uniti
C'è stata qualche modificazione soprattutto per quanto riguarda il settore pubblico negli Stati Uniti e il sindacalismo pubblico negli Stati Uniti ma insomma le caratteristiche essenziali sono rimasti differenti
Che cos'è che differenza di Stati Uniti Canada Europa il fatto che ci sia stato al centro una politica
Manda gli Stati Uniti forse il Paese certo a quelle europee che meno hanno avuto politiche monetarista
Anche se una un paradosso dirlo oggi zittirlo io non verrà rispetto al Paese che ha avuto un Reagan mamma Reagan autopompa fatto politica espansiva podologo dello del dollaro
Dopodiché queste
La la la la e al centro c'è stata una banca centrale duttili sì ma che quando c'è stata recessione non ha citato un minuto apporre i tassi d'interesse a breve a livello reale zero
Ha fatto sette rialzi consecutivi quando l'economia si riscaldava e cominciava a a manifestare segni di inflazione all'inizio degli anni Novanta abbassato immediatamente appena riportato
La situazione sotto controllo e ovviamente quando c'è una crescita che dura quindici anni o giù di lì
Il clima di fiducia è diverso a poco a poco al settore pubblico sotto è adesso sul subentra al settore privato come fattore di crescita degli investimenti tutto si avvita in un circolo
Virtuoso e certamente nell'ambito dell'aggressione cooperazione sale S e il deficit pubblico si corre l'Europa non è questo ancora
Non è questa ancora certo non basta il risanamento per produrre una crescita duratura e sostenibile accettabile tant'è vero dico che noi abbiamo queste
Siamo sorta di rivolta in Europa
Sì
Io spero voi portino a una revisione là non ci dobbiamo adattare acquisto tipo però perché per noi mentre forse Franzen un
In Gran Bretagna altri paesi europei si dice basta con l'eccesso di politiche di
Di flessibilità e di enti di di competizione questa avviene però dopo che un sistema di riammodernamento avvenuto dopo che sono stati portati apposto quasi i conti del welfare dopo il son venuta le privatizzazioni dopo che si è data nel necessaria flessibilità e mercati
Noi siamo molto il jet molto indietro rispetto anche la pubblica amministrazione di no Mastro
Noi siamo molto indietro rispetto a questo e quindi insomma del del non non non non ne oggi non possiamo certamente
Diciamo cavalcare l'onda europea
Fatto queste considerazioni vengo invece al termine a questioni più specifiche cercando di Ruby finge di non scavalcare troppo il mio tempo se ho cinque minuti si per cui mi fermo un attimo sulla su lo le previsioni sul bilancio pubblico che sono ovviamente importanti
Anche per
Siamo
Futuro comportamento dei transetti intere
Innanzitutto è possibile che ci sia una qualche difficoltà per quanto cioè qualche qualche
Un migliaio di miliardi di incassi meno per quanto riguarda viva dettati dalla minore
Minore crescita rispetto al previsto però vi sono il gettito stanno sta andando male sta andando abbastanza bene
Pochi hanno notato che l'INPS del condono INPS ha fruttato sette mila miliardi
Molto più del previsto e questo è avvenuto dopo che l'anno scorso che erano stati cinque mila miliardi di recupero di gettito INPS divisi a metà fra proprio recupero di gettito vero e proprio e condoni
Anche il recupero di gettito sta andando molto bene dice per quanto riguarda l'Inps quindi vi sono compensazioni interni questa alla nelle varie voci per cui
Il le
Il governo ma insomma delle analisi dove si fanno sono che più o meno dovremmo rispettare almeno proprio di scostamenti minimi dovremmo rispettare le previsioni di fabbisogno che
Che sono state scritte nei documenti ufficiali
Il dottor Galli di faceva riferimento alla difficoltà di stili ma
Di questo fabbisogno date
Tratto o
La lei ecco condizioni che sono state poste dato le clausole che sono state imposte comportamenti dispensa e il controllo di tesoreria
Però devo dire che queste condizioni queste clausole guardo non soltanto del mille novecentonovantasette ma si estendono fino al Milano centonovantanove quindi con i i se i flussi di spesa insomma tipo rispettano quello che che era nelle previsioni possibile questo non sia soltanto una un rinvio ti spinge è molto difficile valutarlo forse da qualunque angolo d'osservazione anche del Governo che cosa produrrà in termini di comportamenti duraturi
Però certamente di con la situazione perlomeno sotto controllo
C'è una certa tranquillità a livello governativo sul fatto che verranno rispettati
Ha rispettato
Verranno rispettate le previsioni
Le spese
Sono
Difficilmente aumenteranno al di là delle previsioni per quanto riguarda il personale pubblico proprio perché hanno sconfinato quest'anno non ci sono siamo importanti rinnovi contrattuali in vista sicuramente dico non non ci si aspetta che lì ci possono essere dei sconfinamenti
I tassi d'interesse seguiranno un profilo che io concordo col dottor Galli dipende molto dalla qualità dei tagli che si fanno in questo se si fanno questa l'anno scorso e noi abbiamo
Abbiamo o tagliato rispetto altre al tendenziale quarantacinque miliardi di quarantacinque mila miliardi di tasse interessa di quest'anno
Quello quello che gli ulteriori tagli dipenderanno molto dal giudizio dei mercati finanziari sono i trasferimenti il punto dolente
Li stiamo il governo è consapevole che l'Italia vanno fatti
Italia e che la tentazione devono fermare in qualche modo la spesa sociale a livello della spesi già della spesa corrente in termini percentuali del PIL già questo vuol dire un momento di quattordici mila quindici mila miliardi nella spesa per la spesa corrente gran dobbiamo andare oltre noi dobbiamo andare oltre implica dei tagli qualifiche attivamente molto importanti io adesso qui non c'è tempo per entrare nel merito posizione se il professor Onofri dirà qualcosa io so so quello che diranno di dico subito che io sono d'accordo con la linea che ha scelto il governo dico subito sono d'accordo che al settore non noi dobbiamo essenzialmente rivedere il welfare nel suo nel suo complesso ma ridurre la spesa pensionistica con le anomalie tutte italiane che dobbiamo riportare a normalità
Se una volta fatta questa operazione dobbiamo tenere costante la pressione fiscale non c'è altra via che tenere costante la pressione fiscale cioè documento prevede che entro Etienne nel triennio si riduca di un anno il documento di programmazione economica programmatica
Mi sono stati ventiquattro mila miliardi grosso modo di una tantum recupereremo solo dodici mila dodici mila invece dove non rinuncia ricovera insomma denuncia non non si promette di di recuperarli è questo produrrà già da adesso una riduzione della della pressione già nel novantasette di zero virgola sei punti
Non
Non vi sono altre vie non vi sono altre vie perché chiunque abbia una via espansiva attraverso il fischio a una riempie turistica nel senso che l'deficit rischia di aumentare che
Possiamo mettere a repentaglio tassi d'interesse tassi di cambio possiamo mettere a repentaglio l'intero profilo di risanamento per l'economia italiana
La riduzione fiscale importantissima sappiamo perfettamente come maggioranza come Governo che questa insopportabilmente alta dobbiamo dobbiamo ridurla ma è un la un diciamo un compito che dovremmo raggiungere negli anni e dovremmo raggiungere soprattutto aumentando la crescita dell'economia
E non tanto attraverso sgravi diciamo a trattare certamente dico
Molto si potrà anche fare ma mano che il sistema fiscale verrà aggiustato una direzione che io diritto cioè un sistema tanto la io ritengo il che le cifre che il Governo ha messo nella nella Finanziaria riguarda recupero dell'evasione siano cifre realistiche un minuto e chiudo sì
Si vocifera realistiche l'accertamento con adesione che ormai è stato varato sicuramente finirà per portare un gettito notevole eliminare il contenzioso
Sveltire moltissimo diciamo i la chiusura diciamo per le pratiche anche in un rapporto diverso con i cittadini
L'amministrazione sta recuperando efficienza tutti gli indici dicono che l'amministrazione finanziaria sta recuperando efficienza
Tutto la linea del governo è quella di liberare l'amministrazione dei controlli formali abbiamo abolito la
La bolla d'accompagnamento abbiamo sputa adesso se vengono eliminati i servizi di cassa verranno forfettizzato dell'IVA insomma tutta tutti i provvedimenti che liberano personale per altri compiti
Poi ci sarà un sistema più razionale for qui siamo in una consesso imprenditoriale diciamo che
Tutta la tassazione sulle imprese sarà improntata diciamo a una nutre neutralità nella per quanto riguarda le di organizzazioni aziendali sarà approntata a tassare sicuramente meno
Gli impieghi di capitale proprio ad abbassare l'aliquota marginale sulla tassazione
La stessa IRAP
Ma le promesse è una tassazione che
Dovrà abbassare l'aliquota marginale dovrà dovrà ridurre il peso il costo del lavoro dovrà perché eliminare i contributi sanitari dovrà in qualche modo diminuire la tassazione sulle imprese minori
Dove sulle imprese minori agita però anche lì questo ci è stato presentato come il Progetto vita noi poi col col compito anche istituzionale diciamo che alla commissione io presiedo
Che questi obiettivi siano rispettati e vigileremo perché noi vogliamo che questo sia effettivamente poi il risultato finale di tutti della della riduzione della tassazione se non sarà questo il risultato finale chiederemo tutte le modifiche necessarie affinché questo
Al vento chiudo dicendo che
La
La nuova sinistra io mi sento di rappresentare dico per Frezza perfettamente che cos'è l'impresa ecco se la flessibilità che cos'è il mercato vuole potenziare tutto questo
Cioè un punto che visto che sono in questo consesso proprio un'Annunciazione di principio va dei su cui invece neanche allora temo che
Il peso di un mercato selvaggio accada su i più deboli ecco su questo siamo rimasti siamo con Marlene con invecchia Priori che che che avevamo questo questo sì ma certamente dico per noi il mercato impresa flessibilità sono un valore
Grazie
Io mi auguro poi che male un'altra volta lei mi spiega a cosa il mercato selvaggio perché io conosco il mercato del mercato selvaggio in quanto è un'accezione che mi è un po'sconosciuta
E la parola ora al professor Antonio Martino
Sì grazie io per ragioni geografiche e di temperamento tendo ad essere pessimista
E quindi per farmi perdonare vorrei cominciare invece vuol dire alcune cose ottimistiche
Quindi dividere il mio tempo maniera uguale trenta secondi di ottimismo e il resto per il pessimismo
Per ciò che riguarda l'ottimismo la prima considerazione conosciamo tutti ma che merita di essere ripetuta e che l'economia italiana è una delle economie più robuste in euro
Secondo i dati ufficiali se è vero che i nostri tassi di sviluppo sono andati rapidamente calando rimorchi negli anni novanta
Hanno di poco superato l'uno per cento annuo è anche vero che negli ultimi quarantacinque anni abbia un po'soltanto due anni in cui il prodotto lordo in termini reali sia stata inferiore all'anno precedente lui questo è un'economia molto più robusta di quanto normalmente non si ritengo Secondo dato che a me sembra altrettanto importante
Era presentato dalla rapida ripresa della formazione di risparmio perché il rapporto fra risparmio e PIL
Che era andato calando rapidamente nel corso della seconda metà degli anni settanta e ottanta e all'inizio dei Novanta
Ha raggiunto un minimo nel mille novecentonovantadue in quell'anno aveva di poco superato il diciassette per cento contro il ventisei per cento del mille novecentosettantasette dal novantadue la tendenza si è invertita e nel novantasei la formazione dei risparmi ha superato quella del novantadue di qualcosa come centoventi mila miliardi questo è un fatto molto importante pensate che nel novantadue
Quasi il cinquantasei per cento del risparmio veniva assorbito per finanziare l'indebitamento pubblico
Nel novantasei soltanto il trentatré per cento
Quindi c'è una aumentata disponibilità di risparmio il che lascia supporre che se ci fosse una ripresa della domanda di risparmio per investimenti questo non dovrebbe creare grossi problemi ai tassi l'interesse
Per ciò che riguarda l'inflazione e il dottor Galli e certamente ragione che nessuno
Nei centri di previsione più accreditati prevedeva una riduzione dell'inflazione di questo tipo per la verità il Moro monetarista aveva avuto un'idea del genere perché la politica monetaria degli ultimi anni è stata effettivamente molto prudente noi abbiamo tassi di crescita degli aggregati monetari che negli ultimi tre o quattro anni sono stati relativamente stabili e molto contenuti attualmente Marciano
Gli ultimi dati disponibili intorno al tre per cento quella non è una crescita monetaria che posso farci temere in una ripresa duratura dell'inflazione ci possono essere scostamenti temporanee ma non un processo infrazioni
Ora questi ultimi due dati la ripresa la formazione risparmi al fatto che l'inflazione dovrebbe essere sotto controllo Marsciano sperare non appena le preoccupazioni contingenti e credo comprensibili del governatore ci saranno fugate in una riduzione del tasso ufficiale di sconto e quindi una tendenza al ribasso dei tassi d'interesse
Credo di avere dedicato all'ottimismo più dei trenta secondi ma volevo tardi
Qualche ragione di allegria
Venga invece a quello che secondo me non va e che prima o e non starò a dirlo in modo esteso perché son tutte considerazioni che voi conoscete benissimo e comincio col problema della disoccupazione
Il problema è la disoccupazione e grave anche se ha ragione Biasco non è uniformemente distribuito sul territorio e non è vero che la disoccupazione sia un fenomeno europeo nel senso che abbia una causa europea e posso avere soltanto una soluzione europea
Perché se è vero che il tasso medio disoccupazione in Europa è molto più alto che negli Stati Uniti in Giappone è anche vero che il tasso medio di disoccupazione in Europa e il risultato di tassi medi nazionali molto diversi
I tassi medi nazionali a loro volta sono il risultato di tassi regionali molto diversi
Il tasso di disoccupazione è diverso da regione a regione diverso da settore a settore
è diverso per i giovani e per gli adulti è diverso per i maschi e per le femmine e quindi tutto questo a me sembra sottolinea una tesi che in Confindustria è ben nota e cioè che le cause della disoccupazione non sono macro economiche ed europee sono micro economiche e strutturali e le conosciamo tutti
Ed è a quel livello che la disoccupazione va combattuta rendendo più funzionali micro mercati del lavoro perché se non faremo questo non c'è una soluzione macro economica al problema della disoccupazione
Detto questo debbo però anche aggiungere che l'Europa può diventare e rischia di diventare causa autonoma di disoccupazione perché ma perché se come io non
Non
Dissentire o dalle previsioni che l'euro parte effettuare dal dottor Galli e confermate da quanto diceva Biasco supponiamo che pare che supponiamo che dell'euro facciano parte anche Paesi che più che mettere in regola i loro conti hanno fatto finta di metterli in la costruzione nasce su basi finanziarie scarsamente credibili
La Banca centrale europea avrà quindi doppiamente il dovere almeno nella fase iniziale di condurre una politica monetaria quanto più possibile rigorosa e severa per fare accettare le euro dai mercati e impedire crisi di rigetto
Ne avremo una politica monetaria restrittiva
Non ci sarà più politica di bilancio perché il patto di stabilità impegna i paesi membri dell'unione monetaria europea contenere il disavanzo entro il tre per cento del prodotto interno lordo
Provo un certo imbarazzo non sottolineare questo fatto
Perché per qualcosa come venticinque o trenta anni imposizioni di quasi totale isolamento sempre sostenuto la visibile desiderabili Italia costituzione fiscale
Il fatto che sia utile e opportuno introdurre vincoli alla capacità del bilancio pubblico di andare in disavanzo questo solenne odiano
Però mi sembra che il combinato disposto di una politica monetaria restrittiva
Una politica di bilancio che non esiste più
E la reale possibilità che l'euro se accettato dai mercati diventa divenga una valuta forte perché dovrebbe calare la domanda di dollari dal momento che il dollaro non dovrebbe più servire da monito ai riserva i paesi europei e quindi il dollaro si svaluta Rebbe rispetto all'euro noi avremmo fatto dell'Europa un'aria di recessione
Perché cambio alto politica monetaria restrittiva e assenza di politica di bilancio per un antiche iniziano con me c'è la soddisfazione
I vedere che questo rappresenta la pietra tombale sul temi sionismo di maniera di una volta però mi sembra che si sia un po'esagerato mi viene in mente una delle tante barzellette sull'affondamento del Titanic
Quando il Titanic sbatte contro l'iceberg
John Astorre era al bar e disse avevo chiesto del ghiaccio ma questo è ridicolo
E quindi questa è una preoccupazione ora la seconda preoccupazione è rappresentata dal fatto che entranti senza avere modificato i meccanismi strutturali di crescita della spesa entrare a far parte dell'Unione monetaria europea
Noi ci ritroveremo con il problema del contenimento del disavanzo
I provvedimenti adottati oltre a essere per lo più rappresentare gli aumenti d'entrate più contenimento dispensa hanno quasi tutti la caratteristica di essere effimeri
Quindi una volta entrati il problema si riproporrà
E a questo punto il quesito eccome
Si farà fronte alla possibile ripresa del disavanzo io dico subito che fra una spesa pubblica di un milione di miliardi all'anno con bilanci in pareggio
è una spesa pubblica di cinquecento mila miliardi con un largo passivo non esito a preferire la seconda perché quello che spiazza la spesa privata non è il modo con cui la spesa pubblica è finanziata ma è il suo livello assoluto
Sia finanziata con indebitamento sul mercato con l'impostazione sono sempre quattrini che non sono disponibili più per i privati ma vengono utilizzati dal settore pubblico e quindi vedo con preoccupazione il tentativo di Harris
Continuare a inseguire una spesa pubblica che cresce con aumenti di entrate io credo che Narducci viceversa dovremmo perseguire la strada opposta
E cercherei di risanare la finanza pubblica nello sviluppo cioè a un livello più basso e di fiscalità e di spesa pubblica una battuta per ciò che riguarda l'America dato che Biasco ma menzionata
Come voi sapete
La mia le due amministrazioni Reagan si sono tradotte in due riforme fiscali che hanno portato l'aliquota marginale massima sul reddito delle persone fisiche dal settanta al ventotto per cento
In quel periodo si sono creati ventuno milioni di nuovi posti di lavoro la maggior parte dei quali contrariamente alla propaganda a livelli di remunerazione molto elevati
Bene
La riduzione delle aliquote ha ridotto il gettito nel mille novecentottanta il gettito dell'imposta federale sul reddito fu sparire cinquecento diciassette miliardi di dollari
Nel mille novecentonovanta al mille e trentadue miliardi di dollari cioè in termini nominali raddoppio in termini reali che è aumentato del ventisei per cento
Dice ma c'è stato un aumento del deficit aumento del deficit anzitutto c'è stato perché la spesa pubblica è cresciuta più rapidamente di quanto sono aumentate le entrate tributarie ma questo aumento del deficit a quanto ammonta
Il disavanzo pubblico in percentuale al PIL nell'ottantuno era del due virgola sette per cento
Nel mille novecento ottantanove era il due virgola nove per cento cioè nell'epoca di Reagan era aumentato dello zero virgola due per cento del PIL mi pare un po'poco per parlare di dissesto finanziario
Infine si è trattato di un regalo fatto ai ricchi l'avere ridotto l'aliquota marginale
Del reddito delle persone fisiche
Nel mille novecentottantuno il cinque per cento più ricco dei contribuenti americani appagato il trentacinque per cento del totale delle imposte sul reddito
Nel mille e novecento novanta ha pagato il quarantanove per cento dal trentacinque al quarantanove per cento la riduzione delle aliquote ha fatto aumentare le imposte pagate dal cinque per cento più ricco dei contribuenti ricchi hanno pagato di più
Non di meno dopo la riduzione delle aliquote per ovvie ragioni di incentivi che credo non abbiano bisogno di essere commentate
Quindi risanamento va fatto e andrebbe fatto lo sappiamo tutti con la riforma di quelle categorie dispensa che io chiamo spesa autonoma la principale delle quali è la cosiddetta spesa sociale che cosa ci sia di sociale
In queste categorie dispensa Abba chiaramente spiegato personalmente ritengo che l'attuale sistema di assistenzialismo di Stato sia costosissimo
Inefficiente in alcuni casi anche corrotto ma soprattutto che non tuteli efficacemente i membri più deboli della nostra società
Noi dovremmo riformarlo per ragioni di giustizia più che per ragioni di compatibilità finanziarie e a me sembra chiudo con questo regalando qualche minuto Biasco che ne ha presi di più
Che noi dovremmo muovere in questa doppia direzione dovremmo passare dall'assistenzialismo universale in cui cioè sì alla pretese ridare poco ma tutti all'assistenzialismo selettivo in cui si aiutano efficacemente soltanto coloro che si trovano in condizioni di Obiettivo bisogno così possiamo dare molto ai pochi che hanno bisogno
Non dando nulla quelli che bisogna non hanno
La seconda direzione verso cui dovremmo muovere e che lo Stato dovrebbe sì
Continuare a mantenere il suo dovere di garantire l'accesso ai servizi pubblici essenziali a tutti quindi anche ai meno abbienti ma non dovrebbe più continuare tentare di fornire in condizioni di monopolio questi servizi i servizi dovrebbero essere forniti da fornitori privati e pubblici in concorrenza fra loro e disciplinati dal mercato e lo Stato dovrebbe garantire i mezzi ai meno abbienti per accedere a questo servizio se riuscissimo a fare queste due cose avremmo non solo un welfare meno costoso
L'avremmo anche un welfare più giusto
Più attento alle esigenze dei più deboli e più efficiente grazie
Garcia Lorca Martino la parola al professor Paolo no
Credo che
Il col professor Martino abbia messo in evidenza un punto rilevante sul quale mi pare valga la pena ritornare
Le previsioni che questa mattina sono state presentate e anche altre che lo saranno nel nei prossimi giorni muovono da uno scenario
Europeo decisamente ottimistico
Ottimistiche in termini di realizzazione della unione monetaria
Ottimistico in termini dei riflessi che il unione monetaria povere sull'andamento di sul livello dei tassi di interesse italiane e ottimistico in termini di possibile sostegno alla domanda delle nostre esportazioni nostre esportazioni che rimangono sempre più attivate nonostante tutto dalla domanda europea che dalla domanda di altri paesi extra europee
In realtà
Ebbene così come dicevo prima fatto il professor Martino mettere in evidenza un rischio e il rischio è connesso
Alla evoluzione
Che sta assumendo sul piano europeo dell'atteggiamento politico nei confronti della politica di bilancio
Ci trovavamo fino a un mese fa di fronte a una possibile combinazione di politiche di bilancio strette via il patto di stabilità che dovrebbe in linea di principio portare il disavanzo dei paesi membri dell'unione monetaria
Sull'ordine dell'uno e mezzo per cento prima della fine del decennio quindi politica di bilancio stretta da una parte cui si auspicava
Debba corrispondere
Una politica monetaria molto larga e quindi un livello dei tassi di interesse che possano permanere
A su livelli contenuti anche in presenza di una ripresa dell'attività economica
Ora nulla è cambiato sul piano della forma
Per quanto riguarda le enunciazioni relative al patto di stabilità ma dal punto di vista delle intenzioni credo che sia
Difficilmente sostenibile o prevedibile che nel mille novecentonovantanove due mila si siano disavanzi vinti pubblici in giro per l'Europa dell'ordine dell'uno e mezzo per cento questi staranno poco sotto tra il diciamo tra il due e mezzo e il tre per cento
In queste condizioni ci si può domandare se sia ancora prevedibile una allargamento un mantenimento di politica monetaria permissiva pure in presenza di una ripresa della crescita pur in presenza di una discontinuità
Istituzionale vale a dire il passaggio dalle banche centrali nazionale alla Banca centrale europea che potrebbe richiedere un investimento in reputazione più forte di quanto
Sarebbe eventualmente dovuto in corrispondenza di una politica di bilancio più restrittiva se poi a questo associamo un uno schema di determinazione dei tassi di cambio
Tradizionale
Per cui il tasso di cambio dell'euro
A prescindere da considerazioni sull'evoluzione del mercato del debito pubblico europeo
Risulti più deprezzato nel momento in cui i tassi di interesse europei sono più bassi
A questa situazione potrebbe quindi seguire qualche Effetto di contenimento dal lato del tasso di cambio per quanto riguarda le esportazione europea e questo è un rischio
Che dobbiamo mettere nel conto anche se continuiamo a formulare previsioni molto buone per quanto riguarda l'impatto della evoluzione istituzionale europea sul nostro Paese e in ogni caso
Se
Ammettiamo di ragionare all'interno di questo contesto io credo che allora dovremo essere ancora più audaci
Per quello che riguarda i differenziali di interesse finora le considerazioni che ha svolto riguardavano il livello dei tassi di interesse europei potremmo dire il livello dei tassi sull'euro ma se prendiamo in considerazione il differenziale fra tassi di interessi italiani e tassi di interesse sull'euro quando saremo al primo di maggio del mille novecentonovantotto
Vale a dire fra meno di un anno se a quella data
Saranno già stati individuati i Paesi in deroga e i Paesi che entreranno nell'Unione monetaria e se nello stesso tempo come pare a abbastanza Regione ragionevole prevedere che saranno stati anche messi in atto
Delle modalità di fissazione anticipazione della fissazione delle parità eventualmente delle parità bilaterali tra lei diverse monete
A quel punto non vi sarà ragione perché continuerà a mantenersi dei differenziali anche a breve
Nella prospettiva di un tasso di cambio tra le diverse monete perfettamente fisso
Di conseguenza una volta che ammettiamo
Questa possibilità nei termini appena dette che ammettiamo che anche il nostro Paese partecipi sin dall'inizio alla unione monetaria
Ciò che accadrà a mio parere sarà ora una restrizione molto più rapida di quanto stiamo immaginando dei tassi d'interesse il che potrebbe portare i tassi di interesse a breve
Quelli a lunga lo vediamo i rendimenti stanno già schiacciando sì in modo molto significativo potrebbe portare i tassi d'interesse a breve anche sotto il cinque per cento lordo
Quindi considerazione
Realistica con la valutazione di un rischio negativo che appena menzionato nello stesso tempo invece la valutazione anche che se si imbocca questa strada e la si imbocca nei termini positivi che vengono descritti potremo avere anche risultati più sostenuti in termini di riduzione dei tassi di interesse italiani
Rispetto a quelli europei e quindi di un maggiore sostegno alla ripresa della domanda di beni di consumo e della domanda di beni di investimento
A questo punto
Il è chiaro che l'assunto sul piano della finanza pubblica e che vengano rispettate quelle condizioni sufficienti per partecipare all'Unione monetaria ma di questo su questo punto però
Più avanti ci si potrebbe
Te nel nelle pagine del rapporto che viene presentato si fa se saremo in grado di mantenere il ritmo
Della crescita dei prezzi europei complessivamente e nel corso non tanto solo di un anno ma nel corso di un orizzonte molto più lungo
I risultati in termini di inflazione e li abbiamo visti
Certamente c'è qualcosa di più che non un fluttuazione congiunturale in abbiamo avuto tante recessioni del passato diciamo un certo numero di reti se nel passato ma non abbiamo mai avuto miglioramenti
Così forti nel tasso d'inflazione quindi certamente qualcosa di strutturale cioè e questo passa attraverso la ristrutturazione dei servizi e passa attraverso la maggiore concorrenza in alcuni mercanti e di queste trasformazioni credo ce ne siano ancora molto da fare per cui possiamo ritenere con una ragionevole probabilità che questi impulsi anche se sono impulsi una tantum sul livello dei prezzi continuino
A rafforzare il processo di disintegrazione quindi possono a contrastare eventuali riprese di altri prezzi
Nel corso del recupero della attività economica quindi in questo senso credo ci sia una possibilità di sostenere che ce la faremo a a rimanere complessivamente competitivi anche se vediamo che sul piano del dinamica del costo del lavoro in questi anni qualche differenza rispetto alla dinamica francese tedesca indubbiamente c'è ma quello di cui dobbiamo renderci conto e che questa questa sfida sul piano europeo verrà giocata non tanto nel sui mercati dei manufatti quali sono già perfettamente integrati adesso e quindi non troveranno alcuna differenza di comportamento ma sul mercato dei servizi e sul mercato
In un certo senso di quei servizi non vendibili cioè della finanza pubblica cioè i servizi privati i servizi pubblici perché se immaginiamo un un un sistema appunto con una moneta unica per il quale la dinamica media dell'inflazione sia guidata dalle gli obiettivi che la Banca centrale europea persegue le diverse posizioni fra i paesi o a quel punto fra le Regioni
Nazionali dell'Europa saranno determinate dalla produttività relativa dei servizi pubblici e privati e quindi il lavoro che si si avvia a fare sulla rendere sempre più concorrenziali alcuni mercati per quello che riguarda i servizi privati o privatizzabile
E per rendere più efficiente la pubblica amministrazione è un lavoro che volti e non solo
Al fine di risanamento quest'ultimo del bilancio pubbliche dove ci sono privatizzazioni da fare il contenimento del debito ma che volge anche nella direzione di creare le condizioni per rimanere
All'interno dell'unione monetaria assenza
Pagare costi in termini di disoccupazione come conseguenza di una dinamica della produttività sul settore nel settore protetto diversa nel nostro Paese rispetto agli altri Paesi
Ma a questo punto quale e quale è stato il paradigma di il risanamento della finanza pubblica perché anche un altro
Elemento per rimanere all'interno dell'Europa oltre che per entrarci ammesso visto che ormai in questo troppo diamo tutti per scontato che ci siamo incrociando le dita cominciamo a ragionare sul coro anche sul come
Va be'
Il che ci conforta nella
Nel consenso
E domandiamoci anche come facciamo allora a rimanere all'interno di quei di quei vincoli dal punto di vista della finanza pubblica innanzitutto come dicevo prima a mio parere i vincoli saranno meno rigidi meno stretti in termini rispetto a quello che recita il patto di stabilita quando dice che i disavanzi dovranno essere close to balance
Di questo credo non se ne parli prima del due mila e due due mila e tre
Forse a quel punto quell'obiettivo potrà anche diventare raggiungibile ma in ogni caso che cosa che cosa ha fatto finora il il governo italiano
Beh ha certamente qui credo che Conone stava da detto ha fatto delle ha messo in atto delle riduzioni di spesa
Tra il novantasei e il novantasette che possono essere qualificante riduzioni distese di contorno in un certo senso ha ha agito sui limiti di cassa ma nell'arco di pochi mesi si poteva fare diversamente
Certamente no nello stesso tempo essendo si posto l'obiettivo di raggiungere il tre per cento nel corso del novantasette ha dovuto agire
In termini una tantum dal lato delle entrate ma contemporaneamente l'attività legislativa anche prodotto gli strumenti per
Cercare di realizzare dei risparmi più permanenti in conseguenza della riorganizzazione della pubblica amministrazione non per nulla nella nei primi mesi dell'anno sono stati approvati due disegni di legge Bassanini
Ora gli strumenti ci sono per passare
Alla fase prevista con la legge finanziaria del novantotto di consolidamento dei risultati temporanei raggiunti per il mille novecentonovantasette
Si è avviato nel Paese un un lungo e dire ai pesante difficile dibattito sulla riforma dello stato sociale dibattito che solamente sei mesi fa nessuno si segnala sognava avrebbe raggiunto queste intensità
E il grado di analiticità anche che ha raggiunto nell'evidenziare i dettagli e soprattutto nel cercare di ridisegnare un'architettura
Della della spesa sociale
E quindi è a questo punto che si gioca effettivamente la realizzazione e il completamento di tutto questo piano perché se non si compiono come è stato detto gli ultimi cento metri o l'ultimo chilometro che si separa dal traguardo
Probabilmente si comincia a rotolare indietro
E questo rotolare indietro a avrebbe anche potrebbe avere anche degli Effetti in termini di attività economica non non indifferenti a mio parere perché che cosa che cosa sta accadendo nella rapporto tra evoluzione congiunturale e gestione della politica monetaria
Abbiamo visto che quando si diceva anche a dicembre che c'erano segnali di ripresa che sarebbero diventati manifesti nel corso di qualche mese anche se qualcuno dubitava di questo in realtà questi si sono materializzati
E contemporaneamente in quella fase prendiamo ad esempio gennaio inizi di gennaio di quest'anno
La struttura per scadenza dei tassi di interesse aveva se consideriamo due dati puntuali tra i rendimenti a tre mesi e i rendimenti a dieci anni aveva una pendenza decisamente positiva
Che la pendenza appropriata che si associa ad una fase di incipiente ripresa in cui la politica monetaria appare relativamente più stretto più larga scusate rispetto alle attese future
Conseguenti al fatto che la ripresa porterà un po'più di inflazione la necessità di rialzare i tassi di interesse e quindi i rendimenti
Dei titoli allunga contenendo l'anticipazione dell'andamento dei tassi di interesse a breve futuri sono più alti di quelli a breve quindi avevamo una struttura per scadenza dei tassi di interesse che era quella propria di una fase di incipiente ripresa ora giugno mille novecento novantasette quasi sei mesi dopo abbiamo una struttura per scadenza dei tassi di interesse che decisamente più piatta di sei mesi fa
Ma una struttura più piatta è un è una struttura che si associa a una fase di incipiente recessione non a una fase di ripresa
Perché la restrizione della attività economica svolta
Dalla poco permissiva politica monetaria sui mercati a breve termine a questa corrisponde una tesa di riduzione dei tassi di interesse
Che sul piano della pura e semplice analisi del ciclo economico potrebbe conseguire dal rallentamento più che dalla ripresa dell'attività economica
Allora che cosa ci dobbiamo domandare che la gestione della politica monetaria sta rischiando di trasformare un embrione di ripresa in una nuova fase recessiva
Qualcuno sarebbe indotto a rispondere dissi Alda questa semplice constatazione io credo che non sia così
Non usiamo straccetti
Io credo che la conduzione della politica monetaria sia responsabile
E quindi
Corra questo rischio perché ne vede un altro
E vede il rischio
Del possibile fallimento della trattativa sulla riforma dello Stato sociale
Ma allora questo diventa effettivamente lo snodo rilevante attraverso il quale dobbiamo passare che ci porterà da un lato verso le verdi vallate descritte da tutti i rapporti di previsione che assumono come già realizzato l'ingresso in Europa dell'Italia e che consentirà anche di far maturare effettivamente la la ripresa economica se questo non avverrà
Se vale a dire la possibilità di realizzare quei risparmi in termini di bilancio che sono indicati nel DPEF ma non è solo una questione di realizzare quell'obiettivo perché si potrebbero percorrere altre strade forse messi alle strette all'ultimo momento per raggiungere quell'obiettivo ma sarà soprattutto la correzione della dinamica di tipo strutturale della spesa sociale che consentirà di risolvere in modo positivo questo snodo se ciò avverrà allora credo che le verdi vallate che tutti auspichiamo effettivamente saranno a nostra disposizione grazie
Cerchiamo di io cercherò di superare il brivido freddo che mi è venuto lungo la schiena sentendo parlare di altre strade per fare l'ultimo sforzo
Comunque bella parola ora professor Cipolletta per la conclusione degli interventi di commento
Grazie io avrei quasi poco da dire dopo l'elegante intervento di Paolo Onofri che andrebbe c'è stato riportato per le sue cortesi battute su tutti quanti soggetti il politica economica
E vorrei riprendere brevemente
Le due questioni che sono state affrontate intorno a questo tavolo quello del quattro dell'economia mondiale dell'Europa è quello della rischio inflazione italiano e mi ha fatto molto piacere sentire sia Martino che Onofri avanzare questa rischio di una politica di euro forte
Anche se Onofri ci ha detto che all'interno di questa politica di euro forte ci potrebbe essere uno spazio per una riduzione dei tassi di interesse nel nostro paese visto che attualmente si trovano ben al di sopra di quello degli altri Paesi però penso che questo rischio non vada sottovalutato non tanto per una previsione di breve termine che comunque importante
Quanto proprio per le decisioni che in Europa devono essere presi in questi in questi mesi nei prossimi mesi
E mi farei all'affermazione che ha fatto anche Biasco sulla politica monetaria statunitense che più sarà più flessibile di quella condotta in Europa
Ecco io credo che non si possano giudicare una politica monetaria di un Paese se non se ne aggiudicano anche le condizioni strutturali interne e gli Stati Uniti d'America sono un Paese flessibile dal lato del mercato le capitali del mercato del lavoro e questo consente di avere anche una politica monetaria flessibile
Perché è una politica monetaria flessibile non ce n'era tensioni inflazionistiche appena si abbassano i tassi di interesse proprio perché il sistema economico risponde più con le quantità che con i prezzi
E allora non per fare una diciamo di tutt'erba un fascio nelle teorie ma è evidente che in Europa la politica monetaria rigidità e anche una diciamo risultante della rigidità dei nostri mercati del lavoro noi ne abbiamo avuta un'esperienza nella nell'anno della grossa crescita economica i novantaquattro novantacinque dopo la svalutazione della lira sarebbe che venissimo da una situazione di basso utilizzo della capacità produttiva benché avessimo dei tassi di disoccupazione elevati
Ebbene quella ripresa forte delle nostre esportazioni si accompagnano contenzioni sulla capacità di produzione
Perché banalmente se in alcune città servivano lavoratori questi non venivano dalle città distanti cinquanta cento chilometri dove c'era la disoccupazione
E si determinavano strozzature di offerta
Malgrado un tasso di disoccupazione che anche allora stava fra il dieci e l'undici per cento malgrado una capacità utilizzazione degli impianti relativamente bassa perché evidentemente non c'era neanche una grossa circolazione del capitale
Allora io credo che noi dobbiamo riflettere molto in Europa su questo concetto della flessibilità che è un fatto fondamentale e che non è un fatto soltanto di leggi di questo me ne rendo conto mi rendo atto anche della difficoltà che non essendo fatto di leggi e che si può modificare solo con i comportamenti e poi con i comportamenti noi come economisti siamo abbastanza sguarniti gli strumenti perché non abbiamo elementi sì non quello di scrivere articoli parlare affinché la gente in una qualche maniera si convinca ma è fondamentale in una fase in cui l'Europa
A mio avviso è questo il rischio principale sta riscoprendo i vantaggi di diventare una fortezza e di chiudersi il fatto che la Francia abbia cambiato le carte in tavola all'ultimo minuto è stato un fatto a mio avviso molto negativo molto negativo perché è tornato il vecchio
Della si parla dietro le mie spalle qua
Allora dicevo che il fatto che la la Francia abbia cambiato le carte in tavola
è stato un fatto molto negativo nel nostro continente perché è tornato tutto ciò che di vecchio esistevano i i nostri paesi c'è la speranza
Che dedicando delle risorse per ridurre la disoccupazione la disoccupazione
Si riduca e questo è un fatto molto negativo
E se ne diamo a constatare
La divisione che si sta formando a livello internazionale vediamo obiettivamente un mondo anglosassone che se ne va verso una direzione e un mondo dell'Europa continentale che va totalmente in un'altra direzione e questo indipendentemente dai governi politici che ci saranno perché in Inghilterra ha vinto un partito laburista che si fa portatore nei fatti di una politica della flessibilità
Anzi Tony Blair ha affermato
Che l'Inghilterra non è pronta derive alla moneta unica europea perché ritiene che il suo mercato del lavoro è ancora troppo rigido e quindi aspetta di avere maggiore flessibilità interna
Per potersi legare con una moneta unica a fronte di questo ne abbiamo paesi che si trovano in una posizione completamente diversa abbiamo la Germania che sembra affermare il valore della flessibilità ma che di flessibilità anni fa pochissima perché uno dei paesi più rigidi che ci sono abbiamo l'Olanda che è diventata il modello europeo ma all'interno del quale la flessibilità è fatta di spesa sociale
Fede finanziare lavori a tempo parziale o per finanziare persone che invece di lavorare stanno informazione e la spesa pubblica in Olanda e gigantesca e come ha detto Martino si trascina appresso una tassazione e contribuzione altrettanto gigantesca poi questo Paese piccolino quindi riesce in qualche maniera aggiustarsi traccia altre altre capacità però questo modello presenta delle sue difficoltà abbiamo i francesi che hanno ormai deciso di non andare verso la flessibilità anzi se ne fanno un vanto ferma dalle privatizzazioni e badate che le privatizzazioni
Proprio per il discorso che faceva credo Paolo Onofri prima in termini di prezzi dei servizi
E se l'infiltrazione in Europa scendesse scendere i prezzi dei servizi prezzi dei servizi scendono si sistemi di servizi pubblici sono in concorrenza tra di loro e si integrano ma questi non si integrano
Se i gli stati mantengo il cinquantuno cinquantacinque
Per cento della proprietà dentro questi enti o mantengono delle golden share che in una qualche maniera finiscano per paralizzare nostri mercato interno
Non è fatto non è completato proprio per la carenza di questi elementi di liberalizzazione che invece sono importanti e anche l'Italia l'Italia paga il Paese sulla flessibilità il più strano di tutti è il Paese dove si dice che la flessibilità già c'è
Quindi siamo contenti dei risultati che abbiamo conseguito qualcuno chiama flessibilità il fatto che c'abbiamo comunque un'economia sommersa qualchedun altro chiama flessibilità il fatto
Che abbiamo fatto un patto del lavoro che ha penato quattro anni per finire il Parlamento ad essere poi sigillato da con tutta una serie di blocchi e quindi io credo che l'Europa abbia bisogno di una fortissima flessibilità e di mobilità al suo interno perché in caso contrario noi ci troveremo nella situazione di avere un euro sempre più forte
L'euro sempre più forte fa perdere di competitività al paese ai Paesi europei e la risposta che i Paesi europei faranno sarà quella di mettere delle barriere nei confronti degli altri Paesi questo
Diventa inevitabile sarà perché vogliamo difendere il nostro Stato sociale sarà perché vogliamo difendere le nostre fabbriche sarà perché vogliamo difendere i nostri servizi pubblici rischio forte sarà quello ed io ed è un rischio
Da involuzione perché se si perde di competitività lo Stato stesso avrà maggiori spesi e minori tasse da poter incassare e alla fine si cerca di conclude di soddisfare questa Patto di stabilità attraverso aumenti di imposte
Io sottoscrivo per totalmente quello che ha detto Antonio Martino sulla sul fatto che nel Patto di stabilità io avrei messo una riduzione del trenta quaranta per cento della spesa pubblica che è una garanzia molto più importante
Che non l'equilibrio finanziario
Perché già vedo anche negli altri paesi ma anche del nostro la tendenza a utilizzare le tasse come strumento per ridurre il disavanzo e che altro non è se non questo il credo che negli ultimi due giorni si è levato in Italia
Ricorrentemente alla vigilia degli interventi sulla spesa sociale qualcheduno scopre che l'evasione fiscale in Italia è enorme
Fa quattro calcoli e scopre che basterebbe ridurre del dieci per cento l'evasione fiscale dopo di che dice
E inutile fare una riduzione della spesa pubblica e siccome la spesa pubblica
Riguarda migliaia e milioni di persone queste migliaia e milioni di persone si fanno forte chiedendo una riduzione dell'evasione fiscale che essendo giustamente una cosa su cui tutti non possono che essere d'accordo
Si finisce con il solo risultato di non fare la riduzione della spesa pubblica immaginando che il nostro Paese
Dove la pressione fiscale e contributiva di fatto già oggi è oltre il quarantasette per cento possa tranquillamente risolvere i suoi problemi portando questa pressione fiscale e contributiva al cinquanta per cento
Mi domando che Paesi integrati che mercato interno possiamo costruire l'Europa compresi che prelevano il cinquanta per cento del reddito e lo redistribuiscono dell'ordine cinquantuno virgola cinque per cento se rimangono
Nell'ambito del Patto di stabilità non c'è un mercato interno se ci sono presenze pubbliche di questo tipo e quindi io credo
Che noi dobbiamo effettivamente del team temere
Questo rischio e lo dobbiamo temere in questo il lato positivo in un momento in cui effettivamente le cose sono cambiate per l'Italia cioè l'Italia
A le possibilità di partecipare alla moneta unica sin dall'inizio e questa è una novità che va riconosciuta in questo momento e sul quale bisogna bisogna fare i conti un po'perché l'Italia è diventata più europea cioè ha spinto per avere un disavanzo pubblico più più più basso è un po'anche riconosce perché l'Europa
è diventata un po'italiana annacquando un pochettino quelli che sono i parametri
Allora noi abbiamo la possibilità di entrare in in in Europa di entrare in un in Europa di partecipare alla moneta unica
Ed è qui che io credo che valga la pena fare una piccola riflessione sul rischio inflazione che se entriamo nella moneta unica non si chiama più rischio inflazione ma ci chiama a rischio di perdita di competitività io credo che dobbiamo avere sempre presente che l'ingresso in in una moneta unica
E in un sistema unico europeo fa scomparire per il Pd singoli Paesi due termometri importanti il tasso di inflazione i conti con l'estero
Questi due termometri diventano sempre meno importanti ma non vuol dire che la malattia che loro misuravano è scomparsa
Vuol dire semplicemente che noi dobbiamo dotarci gli altri strumenti per misurare il grado di un'eventuale malattia perché quei due termometri si sono spezzati
Se avremo la moneta unica europea l'inflazione tenderà a essere grosso modo la stessa in tutta Europa
Perché se uno ha tendenza vedo un'inflazione più forte basta che compra i prodotti che vengo da un altro Paese che sono a prezzi più bassi e la sua infrazione mediamente diventa più bassa
L'Italia ne è un esempio
Noi abbiamo situazioni diverse nelle nostre regioni grosso modo l'inflazione italiana a meno di qualche decimale la stessa in tutta quanta il territorio quindi avremmo rotto questo termometro e vale lo stesso per la bilancia dei pagamenti
Noi esportiamo il sessanta per cento presso l'Europa
Evidentemente il giorno che saremo uniti questo sessanta per cento
Scompare e ci potrà sembrare di essere praticamente in un equilibrio così come in equilibrio e comunque complessivamente che se io l'Abruzzo rispetto alla Liguria o viceversa
Ebbene invece ne dobbiamo prestare attenzione a questo punto a quelli che sono i fondamentali della competitività di un Paese
E su questo punto noi di problemi li abbiamo non sono problemi drammatici quindi possono essere risolti ma sicuramente questi problemi esistono
E il primo problema è quello del sistema delle tariffe che ancora rimane perché noi non abbiamo liberalizzato il sistemi dei servizi pubblici
E le tariffe ecco siccome c'è anche detto Biasco all'inizio è molto probabile che avremo delle manovre di finanza pubblica che riducono trasferimenti a enti pubblici
E o questi enti pubblici hanno una grande capacità di gestire questa riduzione di risorse in termine di miglioramenti della qualità del proprio servizio senza aumentare le tariffe a questi aumenteranno fino a qualche le tariffe noi ci ritroveremo ad avere degli indici dei prezzi che risentono di questo di questo problema
E il secondo punto riguarda evidentemente l'evoluzione dei salari
L'evoluzione dei salari
è coerente con gli accordi che abbiamo preso nel luglio del novantatré e e e quindi non ha un'evoluzione che in una qualche maniera uno possa dispiacere sì dei comportamenti dei singoli soggetti perché i sintomi soggetti si stanno comportando in maniera coerente però a conti fatti lei constatiamo che di fatto e le cifre del Centro studi una mostra è difficile scendere sotto una crescita del costo del lavoro che sta intorno quattro
Quattro e qualche per cento all'anno malgrado la situazione economica del paese non sia una situazione di crescita forte e trascinata e quindi dobbiamo supporre che questo quattro quattro e qualche per cento rappresenti un pavimento al di sotto del quale difficile scendere se non dovessimo avere delle recessioni violente che nessuno di noi evidentemente si augura e allora dobbiamo con estrema pacatezza Maicon altrettanta determinazione domandarci se non sia il caso di andare avanti nella strada dell'accordo che abbiamo condotto con il sindacato
Non tanto per modificare l'accordo in sé quanto per salvaguardare lo spirito dell'accordo di quale spirito dell'accordo era uno spirito che ci portava ad a vere processi negoziali non inflazionistici
E per salvare questo stile l'accordo credo che noi dobbiamo in una qualche maniera
Sederci intorno a un tavolo
Come previsto Gianni l'accordo stesso ma sederci sì con uno spirito innovativo che non è uno spirito di rivendicazione ma che con lo spirito di cercare di coniugare quella flessibilità che necessaria nel l'Italia e nell'Europa per poter riavere da parte della
A della bolletta unica tutti i vantaggi e invece ridurre al minimo quelli che sono gli svantaggi in caso contrario quella premonizione che e Paolo Onofri faceva sulla titubanza della banca centrale a condurre politiche meno restrittive perché non vede ancora i risultati di un accordo sul costo del lavoro che ecco sul sugli oneri sociali e sullo stato sociale che poi significa costi per il Paese perché se non si risolve quello lì si aumentano i contributi e quindi evidentemente poi ci ritroviamo una perdita di competitività che ci nasce da venti di contributi
O anche come ha detto il governatore della banca centrale
Nella sua relazione anche per le tendenze del costo del dell'i salari che stanno crescendo in media molto forte
E quindi la banca centrale e probabilmente in questo momento ha delle ragioni per essere titubante io vorrei però direi a conclusione di questo mio
L'intervento
Che in un Paese dove una banca centrale e autonoma e libera e deve essere autonoma e libera e il paese dove deve essere lecito anche discutere e criticare la Banca d'Italia
Perché se la banca autonoma
E tanto più autonoma quando esistono centri che giudicano la sua azione se superiamo noi ci mettessimo tutti nell'idea che essendo autonoma non dobbiamo parlarci non dobbiamo dargli consigli non è più autonoma
Diventa dipendente da noi noi diventiamo nelle venti da lei allora io credo che con tutto il rispetto
Diciamolo anche l'affetto vai lega all'attenzione della Banca d'Italia io che dovrebbe anche Dardo perso una grande occasione
è la grande occasione stava nel fatto che tutti i centri di analisi prevedevano comunque una riduzione dell'inflazione sostanziale adesso Giampaolo Galli
è stato prudente detto nessuno pensava che andava l'uno e quattro è vero
Però tutti noi come centro studi questo lo rivendico in maniera molto forte
Nel momento della più alta inflazione quando la lira svalutata nel novantacinque noi dicemmo questa è una bolla che deriva non assoluta azione anomala l'inflazione scenderà e non lo dicevamo semplicemente per
Fregare come si dice il sindacato nel fatto di non aumentare i salari ma lo dicevamo perché i prezzi dei prodotti industriali se voi avete la pazienza e la voglia andarli a vedere dal luglio del mille novecentonovantacinque non sono più aumentati
E dal luglio del mille centoventicinque diversi industriali sono fermi poi evidentemente i giochi dei tendenziali ci davano ancora più undici più dodici ma uno che non guardava questi giochi ma guardava Landoni che pensi vedeva i pezzi erano fermi
E Guidalberto Guidi verrà ricordato prima lui era convinto che si andava all'uno e quattro voglio dire
Noi avremmo potuto avere noi avremmo potuto avere una politica monetaria che dovrebbe essere stata più accondiscendente nel passato per accompagnare questa riduzione
Dell'infrazione e probabilmente oggi avrebbe anche lo spazio di mandare un segnale più significativo magari avendo riportati i tassi d'interesse a un livello più basso degli attuali magari da ad un colpetto adesso per tirarli super avvertire che i rischi sono il futuro
Mi sembra che la Banca d'Italia con tutto il rispetto che si porta abbia guardato per un lungo periodo al passato
E adesso guardi al futuro
E evidentemente più nove dei dei rischi che avevamo passato adesso guarda i rischi che guardiamo nel futuro
Insomma ci abbiamo sempre soltanto dischi grazie
Grazie Innocenzo prima di passare la parola al presidente forza per le conclusioni come e diritto lascerei un minuto due minuti al massimo per qualche battuta qualcuno ha ripescato anche volesse interne pressavano friabile persino altri solo una cosa relativa non vorrei avere deluso le aspettative di Salvatore
Sul fatto e mi sarei dilungato sulle proposte di riforma dello stato sociale ma direi due due considerazioni uno sono già state usate tutte le combinazioni possibili
Delle parole che Eric si riferiscono allo stato sociale per presentare queste in modi via via diversi più o meno palla Tabili alle controparti quindi la fantasia mi manca per inventare una ulteriore combinazione che consenta di rendere ancora più palla tabelle le medesime e proposte
Due non credo che sia questa la platea da convincere sulla necessità di intervenire
In relazione alla riforma della spesa sociale per cui ne conserverebbe argomenti per un road show che sto facendo da due mesi a questa parte in ammette i molto più contraddittori come sono assemblee sindacali o associazioni di rappresentanza
Diverso di piccola impresa e così via
Due proprio vendita Scalia e su su tre cose uno i tassi di interesse il profilo che
Di curva piatta questo profilo ultrapiatto avevano affidato nuovo riferivano una fase pre recessione
Io avevo
Io invece penso che sia proprio dal derivi dalla idea che si è fatta la Banca d'Italia prendono spunto dall'ultima parte di Cipolletta
Su come funzione nei mercati finanziari dal guru la banche ideale si è convinta che l'elasticità dei tassi a lunga rispetto ai da sempre l'ormai sia negativa se si alzano quelli a breve Pietralunga si abbassano
Il che è in parte vero perché il mercato percepisce il rigore sostanzialmente quindi che l'infrazione verrà domata nel lungo periodo però i tassi che servono e che dal finanziamento d'impresa non sono quelli di mercato che riguardano il debito pubblico sono altri tassi sono tassi bancari essenzialmente e questi non si muovono all'unisono con i tassi di mercato
Secondo l'idea della Banca d'Italia era ancora che provocando tenendo una politica stretta all'inflazione cadesse queste caduta ma non penso che sia l'unico merito è l'unico motivo
E provocasse una tale riguardante tali guadagni in conto capitale da far partire i consumi anche questo non si è verificato vero
Perché l'effetto ricchezza diciamo sui consumi molto modesto e e quindi quello che ci rimane invece una difetto di freno all'attività economica che insomma io penso che potermi associare con le cose che diceva si pone una battuta su sull'evasione sono anche qui d'accordo quello diceva Cipolletta penso che sia
Non giovi alla al dibattito economico questa cifre ad effetto sull'evasione fiscale fiscale qualcosa che si combatte con dando efficienza all'amministrazione prendendo un razionale sistema fiscale quindi qualcosa che può essere combattuta da lentamente il dottor tutto
I contribuenti devono avere devono vedere i benefici della della riduzione all'evasione fiscale dono vederle in termini di riduzione per le proprie tasse dei propri contributi quindi non è attraverso l'evasione fiscale anche se io aggiusto diciamo metterla in questo con testo nella nel DPEF per il novantotto non può essere un criterio Guida diciamo da una verifica fiscale che finanzia diciamo la e il nostro sistema previdenziale del nostro sistema di welfare quindi li dobbiamo trovare risparmi e finanziamenti che siano autonomica rendono coerente di schemi di quindi prestazioni ed i sistemi di contribuzione
Due ultimissimo punto sempre veloce noi qui non abbiamo tanto parlato del novantotto evidentemente o futuro ma iniziamo più o meno d'accordo con ecco con un con i punti sollevati Tegart problema cantato un po'guardare al lungo periodo lungo periodo quali sono qui bisogna anche i meccanismi interni che possono generare crescita e questo Paese
Flessibilità ovviamente anche queste queste necessarie anche se io qui forse una correzione da fare ci voleva flessibilità accenna morte mica io sono rimasto colpito da dall'indagine Istat per esempio il fatto cento i salari per le e preso sopra i cinquecento addetti quelle danze da dieci e cinquantuno e quello da di esce da zero a cento e settantacinque poi no no non penso che ci siano qualche strozzatura che gli imprenditori che ne abbiamo bisogno Toro sul sul turni sui turni notturni su anche licenziamenti collettivi sta Totogol part-time che avrà una una importanza notevole c'è tutto questo potrebbe essere un soddisfacente bisogna dare una flessibilità che sia anche formale recepita nella legislazione
Però è una condizione una condizione di partenza beh io ho usato strumentalmente dagli Stati Uniti per dire attenzione che la non è nazionalizzazione ci basiamo soltanto su come elemento di differenziazione la flessibilità spogliamo dei c'è stata una crescita quindi io son d'accordo anche con Martino con con quei non offrì che se non abbiamo un'Europa che si preoccupi di queste di questo problema e certamente ci troveremo in difficoltà
Dall'interno colto possiamo o fare molte cose quello che possiamo fare sicuramente rendere più efficiente la pubblica amministrazione giusto che devono essere del dobbiamo rompere il monopolio pubblico nella nella nell'offerta di servizi
Servizi sociali questo dobbiamo sicuramente Ronco questo mi sembra che su tutti i piani sia una linee guida su cui si sta muovendo Govi uno forse dovrebbe andare con con pur molto più coraggio in questa direzione ma insomma dico su questo sta avvenendo anche a livello regionale pensiamo alla sanità
Dobbiamo inserire il Mezzogiorno dentro il mercato dei capitali cioè non non più un sostegno del reddito mar sia capitali privati se capita di comunitari che vuol dire migliorare la progettualità Migliora progetto ed è un progetto complesso diciamo al punto di via del si sta dal ingegneria istituzionale dello sviluppo però non posso entrarci essendo insomma dico dovendo muovermi per didascalie e terzo il mercato finanziario perché ero finanziario
Dobbiamo completarlo completamente un mercato finanziario di aiuto alle imprese li dobbiamo intervenire questo è uno degli altri punti ad altre molla dello sviluppo
E c'è un venti info oltre al Foro
Fondi chiusi fondi di di investimento fondi pensione eccetera eccetera tutto questo ovviamente ha bisogno di un aiuto nella fiscalità ah ma anche il bisogno di disegno ci sono io vedo questi tre punti come punti di un disegno strutturale
Do per scontato che una che lo priva di relazione si faranno e quindi noi non le metto dentro questo questo e che una soluzione ai problemi del welfare finirà per trovarsi
Non è una parola per le conclusioni al presidente di Confindustria lo storiografo
Grazie per Alberto ma
Sì ma che stiamo dando un po'troppe cose per scontato mercato finanziario di aiuto di prese bisogna partire ieri non possiamo dire dobbiamo bisogna fare
Essere evitati del Mezzogiorno d'Italia dentro il mercato dei capitali bisogna inserire l'Italia tutta nel mercato dei capitali perché non c'è un quello che c'è troppo poco
Va be'poi dopo nel mio intervento mi fermerò sugli altri punti che mi hanno particolarmente stimolato
Con l'ultimo intervento
Sono anni che il nostro centro studi presenta con cadenza semestrale le sue previsioni
E valutazione sull'economia italiana questo esercizio di previsione non è semplice anche se finora il centro studi di Confindustria ha prodotto sempre proiezioni che poi sono risultate attendibili
Con lo spirito di offrire scenari di valutazione e di riflessione a tutta l'opinione pubblica
Non è semplice neppure per noi che siamo una parte sociale implicata nel processo decisionale di questo Paese dare autonomia alle previsioni ed accettarne le conseguenze
Non ci sono altri esempi nel nostro Paese
Perché gli attori politici temono di avere le mani legate da analisi e previsioni che esse ben fatte non possono essere strumentalizzate per fini specifici
Noi abbiamo scelto di legarci le mani con la corda delle analisi attendibili
Lo abbiamo fatto perché non abbiamo e non vogliamo avere altri strumenti di pressione che rafforza di analisi veritiere ed onestamente condotte
Noi non abbiamo masse elettorali da muovere non disponiamo di posti da distribuire non penalizziamo il Paese o un settore per far sentire la nostra voce
Noi ci fidiamo della nostra attendibilità provata nel tempo e accettiamo anche di rinunciare a specifici strumenti dialettici se l'informazione disponibile non ci assicura sulla validità dei nostri argomenti questa premessa l'ho voluta fare non solo per dare atto al nostro centro studi dell'attendibilità che ha saputo conquistarsi sul campo ma anche per introdurre un ragionamento che credo emerga dalle analisi che oggi sono state discusse
Siamo qui per ragionare assieme sul futuro del nostro Paese
Le politiche di questi anni e gli ultimi sforzi potrebbero rendere possibile anche se come abbiamo visto non ancora certa la partecipazione del nostro Paese alla moneta unica sin dall'inizio
Di questo dobbiamo essere comunque contenti e attribuiamo anche a noi il merito di questo risultato
Per essere stati fra i pochi che in questo Paese abbiano chiesto e operato affinché si conducessero politiche adatte a rispettare i parametri di Maastricht
Ora che l'obiettivo a portata di mano e necessario fare di tutto per evitare deviazioni dell'ultimo minuto su questo non abbiamo mai avuto dubbi e tentennamenti
Ciò che abbiamo sempre detto e ripetiamo e che sono necessarie politiche più coerenti basate solo riduzioni oggettive delle spese correnti e non su aumenti di imposta
Che rinviare i problemi
Come misure una tantum non serve anzi rende più doloroso il cammino di rientro
Dobbiamo anche darà atto che si si avverranno
Le previsioni del Centro Studi Confindustria l'Italia ha ormai alle spalle la fase di più acuta recessione e di prolungata stagnazione
Non abbiamo davanti a noi una robusta ripresa ma solo tenui rimbalzi di una congiuntura instabile
Le cifre del centro studi ci indicano un'evoluzione modesta della nostra economia
Un'occupazione stabile nella migliore delle ipotesi e comunque sempre una disoccupazione elevata
Perché queste evoluzione mediocre la risposta nell'analisi del centro studi l'aver scelto un risanamento solo finanziario della nostra economia
Con maggiori imposte anticipi di incassi e posti il PC e posticipi di impresa di spesa ha decretato la macchina economica senza per questo aver dato certezza di risanamento
In questa situazione domina il timore e la prudenza ed il Paese non riesce a cogliere i vini Fici del risanamento
Viceversa se avessimo effettivamente messo sotto controllo i meccanismi della spesa pubblica se avessimo privatizzato le molte troppe attività ancora nelle mani dello Stato se avessimo liberalizzato l'economia e introdotto vera flessibilità nel mercato del lavoro allora avremmo tenuto tutti i benefici del risanamento che si sarebbe coniugato con lo sviluppo
Così come l'esperienza di altri paesi dimostra a cominciare dal Regno Unito
Seguiti more ancora incombenti nel nostro Paese sono la reticenza dei consumatori
La scarsa propensione agli investimenti da parte dell'impresa la riluttanza degli investitori esteri ad avviare iniziative del nostro Paese
La Resistenza e non è per polemica con alcuni all'interno del nostro sistema o anche con il mio direttore generale ma a mio giudizio comunque fondata della Banca d'Italia a ridurre il costo del denaro
Fondata perché evidentemente la posizione del governatore su alcune aggiustamenti che sono avvenuti nel corso del novantasei e nei primi mesi del novantasette da parte del governo non si sono basate appunto su quella strutturalità
Fare una riflessione sul fatto che i tassi reali vale a dire il deferenza ideale tra il tasso ufficiale di sconto e l'inflazione in Italia ormai a cinque punti contro situazioni molto diverse degli altri paesi siamo meno di un punto in Germania intorno a un punto e mezzo in Francia e qualcosa meno dei tre punti in Spagna
Dobbiamo domandarci allora se siamo soddisfatti di queste evoluzioni e non se non possiamo fare di più meglio decisamente meglio
E nostro dovere sottolineare che il futuro che si intravede mediocre un futuro in cui si cerca di evitare il peggio non di perseguire il meglio
Un futuro ove sembra dominare più la rassegnazione e la tentazione a coprirsi dei rischi ed eventi che la voglia
Di spezzare quelle catene che ci tengono legati al fondo di una congiuntura debole e densa di rischi
Penso invece e dobbiamo osare di più
Nessun male oscuro opprime questo Paese nessuna condanna storica si obbliga a percorrere i cammini della res della rassegnazione ed è la mediocrità
Il trenta maggio scorso il governatore della Banca d'Italia ha espresso l'opinione che questo Paese può crescere ad un ritmo più forte
E può generare più occupazione solo se si affronta il risanamento della finanza pubblica con maggiore incisività
E se si liberalizza il mercato del lavoro quello delle professioni quello delle attività produttive
Noi siamo dello stesso parere
Non possiamo rassegnarci a crescite lente di incerti non possiamo condannarci ad assistere ad una stagnazione dell'occupazione e allo scivolamento di molte attività economiche nel sommerso dobbiamo osare di più
Dobbiamo avere più investimenti quindi al risanamento della finanza pubblica deve essere il più deciso per ridurre la pressione del Tesoro sul mercato finanziario
Dobbiamo avere più occupazione per questo devono scendere i conti devono scendere i contributi sociali che gravano sul lavoro
Noi chiediamo una legislazione meno vincolistica e soprattutto libertà di assumere alle condizioni possibili negli altri paesi
E questo significa contratti a termine liberi e non come deroghe di carattere eccezionale
Questo significa lavoro interinale ma lavoro interinale vero ed ampio quello che è stato fatto con il pacchetto Treu e solo un piccolo mezzo passo e al fine e il divieto di intermediazione della manodopera divieto che rappresenta solo una copertura a fatiscenti corporazioni pubbliche
L'occasione per avviare una riforma strutturale nel nostro sistema esiste si tratta della riforma dello stato sociale
Nessuno di noi si illude che si possa procedere ad una riforma definitiva del nostro stato sociale entro il trenta di settembre prossimo
Per quella data sarà però necessario almeno aver messo sotto controllo la spesa pubblica corrente Secondo quanto il governo ha indicato di voler fare quel documento di programmazione economica e finanziaria
Ma la discussione sul nostro stato sociale deve poter continuare anche dopo per dare al nostro Paese un assetto da economia che cresce e non da economia che si nasconde e si ripiega su se stessa
Abbiamo espresso un giudizio aperto sul documento di programmazione economica e finanziaria il governo ed abbiamo constatato esso è stato riproposto il primo giorno della trattativa sullo Stato sociale
Finalmente abbiamo visto che anche le nostre posizioni hanno trovato un qualche riscontro nell'impostazione della politica del governo
Ora corre procedere nello specifico per dare concretezza a questi obiettivi
Da parte nostra abbiamo ribadito che la riforma previdenziale non si deve limitare ad un necessario lecco un riequilibrio di gestione
Ma deve puntare ad una riduzione in prospettiva del carico contributivo per avviare la crescita dell'occupazione in un clima competitivo
Abbiamo ricordato che un'eventuale modifica degli ammortizzatori sociali si deve inquadrare in una revisione delle regole del mercato del lavoro per accentuare la flessibilità delle entrate e delle uscite abbiamo infine sollecitato il Governo ad essere ambizioso nella riforma del sistema sanitario per non dover continuare in un prossimo futuro
Con un sistema che non soddisfa le esigenze dei cittadini squilibra i conti del Paese
Non può nei prossimi giorni continueremo gli incontri
Io credo ti affinché essi siano produttivi il governo deve assicurarsi e assicurare le parti sociali di a vere la pienezza dei suoi poteri e di saper assumere la propria parte di responsabilità di fronte al Parlamento
Una volta portato a termine il confronto
Senza questa chiarezza il confronto rischia di essere sterile
Perché le parti si trincera hanno si trincera hanno dietro i propri interessi egoistici nella convinzione che ciò che non riusciranno ad avere al tavolo del confronto potranno puoi conquistare nei corridoi delle lobby parlamentari
O peggio nelle colazioni riservate
Noi puntiamo ad una seria stare stagione di riforme
E per questo è necessario che il Governo sia nella piena capacità di scelta
In queste condizioni abbiamo fiducia che si possa giungere a risultati positivi per il Paese e con questo spirito
Fattivo parteciperemo a questo confronto
Avendo sempre ben presente che questo oltre al tempo delle scelte e soprattutto il tempo del coraggio delle scelte noi imprenditori per mestiere siamo dalla parte del coraggio grazie
Grazie presidente Fossa grazie a tutti voi il prossimo appuntamento come di consuetudine a settembre grazie