Il Presidente della Fed Jerome Powell ha annunciato il tanto atteso taglio dei tassi di interesse.
Una decisione non scontata e a lungo rinviata, in attesa che si consolidasse la discesa dell'inflazione verso il target prefissato del 2 per cento.
Le contestazioni di Donald Trump: il taglio in piena campagna presidenziale favorirebbe i Democratici, finora alle prese con l'insoddisfazione dell'elettorato per la politica economica dell'era Biden.
Powell ha tenuto conto nel suo discorso a Jackson Hole anche dei dati sulla disoccupazione in … aumento, ma è parso ottimista poiché non sono l'effetto di un'ondata di licenziamenti, ma sono ricondicibili a riassestamenti del mercato del lavoro.
L'impegno della Fed per evitare che il rallentamento dell'economia Usa non peggiori.
Anche nell'area euro è scesa l'inflazione e la Bce ha varato una prima riduzione dei tassi a giugno.
Si attende un nuovo taglio a settembre.
Ma nell'Ue preoccupano una crescita economica debole e i dati negativi sull'occupazione.
E' essenziale che non si ripeta l'errore di ridurre i tassi in ritardo, poiché le ripercussioni sull'economia reale sono concrete e prolungate.
Né si può, in Europa, far dipendere le aspettative di crescita solo dalle politiche monetarie: servono investimenti e politiche fiscali adeguate.
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