"L'identita' della Nazione Italiana oggi e in prospettiva storica" org. dalla Fondazione "Istituto Gramsci"

Vi prego di prendere posto
Dai
Non ho bisogno di dire a voi
Che circostanze storiche politiche hanno riportato l'interesse lo si voglia o non lo si voglia sui problemi delle nazioni in questi ultimi anni che sul tema immensi
Della loro identità
Dello loro formazione e delle modalità attuali dei loro rapporti ogni Stati nazionali e multinazionali e con gli organismi sovranazionali
Si torna a riflettere sulle coppie ad esempio nazione Stato nazione e democrazia nazione sviluppo e così via
Anche in Italia
Ci si interroga su questi problemi
Sono stati pubblicati contributi notevoli e l'ultimo in ordine di tempo il grosso fascicolo di democrazia e diritto che avete potuto vedere all'ingresso di questa sala
Sono con noi oggi alcuni fra i più distinti protagonisti di questo dibattito
In mostra comitato scientifico si riunisce di regola per ascoltare importanti quanto noiose relazioni di attività
Continueremo a farlo
E necessario ma abbiamo pensato di farne anche il luogo debitamente allargato
Di incontri di discussione di studio come quella di oggi
E altre che saranno proposte dal comitato esecutivo dell'istituto l'attività del gran scena ha mantenuto un buon ritmo nell'ultimo anno
Nonostante le difficoltà finanziarie che ci costringono fra l'altro al cambiamento di sede
Sul quale daremo più ampia informazione in altra occasione
E uscito in questi giorni un nuovo annuale dell'istituto la guida agli archivi della Fondazione Istituto Gramsci
è stato pubblicato da Einaudi il primo volume della Storia dell'Italia repubblicana
A cura di un gruppo di storici
Che ha lavorato nell'istituto nostro
Con il coordinamento
I nostri amici
E in particolare di Francesco Barbagallo
E abbia l'abbiamo presentato proprio in questa sala
Nell'aprile scorso con Giovanni Spadolini che fosse fece allora
Il suo ultimo intervento pubblico con Giorgio Napolitano ed altri
E uscirà a giorni il primo tomo del secondo volume
Siamo anche lieti di poter dare la notizia della pubblicazione delle lettere dal carcere edite a cura di Franca Rosa in cartella e collaborazione però con la votazione del nostro istituto
Dalla Colombia University Press di New York
Volevamo anzi farlo vedere non so se ne abbiamo una copia perché è così bella che volevamo un po'rallegrarci con voi per questa edizione che
La più ampia passa sinora in ogni lingua compresa la lingua italiana
Ed è una prova ulteriore della fortuna del pensiero di Gramsci
Fuori d Italia ecco questi sono i due volumi e volevamo sarà delle lettere dal carcere che sono usciti in questi giorni
Dalla Colombia in
Ragazza si è avvalso della collaborazione
Del personale del nostro istituto
Sempre presso la Colombia e nei siti è uscito il secondo volume dell'edizione critica dei Quaderni
Nella relazione di attività che comunque presenteremo speriamo di farlo nella nuova sede in via Portuense daremo informazioni più dettagliate
Sul la nostra attività intanto vorrei ricordare almeno due convegni che abbiamo tenuto in autunno l'uno sull'Unione Sovietica e l'Europa nella guerra fredda Cortona
In collaborazione con la Fondazione Feltrinelli e l'Istituto di storia mondiale dell'Accademia delle Scienze russa
L'altro su l'economia mondiale in trasformazione tenuto a Roma con il patrocinio del CNR e dell'università la Sapienza
Nel novembre scorso è stata conclusa fra il Partito democratico della sinistra è la nostra fondazione una convenzione che sancisce il trasferimento in comodato
Dell'intero archivio del Partito comunista italiano alla Fondazione
Ricostituendo così l'archivio del Partito comunista dalla sua fondazione nel mille novecentoventuno al suo scioglimento nel mille novecentonovantuno terremo nelle prossime settimane una conferenza stampa per dare conto di questa acquisizione di cui non ho bisogno di sottolineare tutta l'importanza
Nell'anno in corso nel novantacinque e prevista la pubblicazione del volume quinto degli Annali
Sul socialismo italiano nella propaganda politica e ideologica
E di un ulteriore volume il sesto se non erro Franco
Il quale verterà sul corso il Cominform e il Partito Comunista Italiano in collaborazione con la Fondazione Feltrinelli da archivi ex sovietici c'è quello degli opuscoli sì l'ho detto
Il socialismo italiano la propaganda
E inoltre l'ho già l'aggiornamento della bibliografia gramsciana
A cura di John camme
Quindi Maria Luisa Righi
Si terrà ma mi limito a segnalare alcune fra le nostre iniziative quelle più attinenti ai temi di cui trattiamo oggi
Un convegno su la sinistra il futuro dell'Europa
In collaborazione con la Fondazione Ebert tre che la Fondazione Nenni
E nel quadro delle celebrazioni del cinquantenario della liberazione un convegno sulle idee costituzionali della Resistenza e dei partiti antifascisti in collaborazione con la Fondazione Basso e l'Istituto Sturzo
E un altro convegno internazionale su antifascismo
E resistenze
Ed ora desidero ringraziare tutti i presenti coloro che per altri impegni non potuto partecipare e hanno inviato messaggi di saluto e di augurio
Voglio ricordare soltanto quelli del presidente del Senato Carlo Scognamiglio del Presidente della Camera Irene Pivetti di Norberto Bobbio che dica voglio ringraziare anche né solerti collaboratrice della nostra segreteria lassi Oil che si ospita generosamente e dopo la parola a Franco De Felice del quale già abbiamo diffuso il testo della introduzione
Che ne darà una
Una sintesi sono previsti molti interventi
Che preghiamo di mantenere in maniera di poter dare la parola a tutti coloro che lo vogliono desiderano
Ciascuno
Nell'arco di cinque quindici minuti molte grazie la parola a De Felice
Il mio compito come
Di fornire insomma non una una traccia per l'avvio alla discussione dell'incontro di oggi era tenuto verrà portato ad un questione molto specifica delimitata anche se ovviamente densa di implicazioni più più ampie
è quello di sono un po'analizzare ovunque dare grande linea dei dei termini della discussione oggi sulla crisi della nazione italiana e sviluppare alcune osservazioni succo sui caratteri questo dibattito e sul modo con cui procede cosa che io ho fatto ho vedo male sarà oggetto di discussione e questa questa traccia al suono di di avvio a come di base insomma per avviare discussione è stata distribuita quindi io la do per letta assume la presuppone
In questa brevissima introduzione sono alla qua i lavori io mi mi soffermerò su tre punti non unificati diciamo da o una obiettano obiettivo cioè di evidenziare le scelte fatte e il perché ecco di queste scelte
Primo punto è relativo diciamo al tema della nazione avviene temette io so come sanno tutti presenti che su questa fondamentale categorica insomma culturale politica insomma
Molto astratta ma densa densissima di implicazioni non operative ma c'è una letteratura sterminata e ci sono pulita di approcci piste analitiche
Che io dopo il presupposto ecco io non non non non non mi soffermo su questa problematica anche se elementi non secondari ecco di riconducibili diciamo a questa discussione a questa sono anche presenti nelle nel dibattito in atto perché all'interno il rapporto diciamo a questo formate materiale accumulato questa sedimentazione di analisi della pure agli piste attraverso cui anche oggi nel dibattito italiano ma che internazionale
Sì svolge si articola sono la discussione sulla nazione pensate a tutto il peso del significato e per il recupero del rapporto fra nazionalisti bastato per giusto per fare un esempio cioè diciamo più tutto questo io
Non non non non ho tenuto conto che non lo do per presupposto dietro questo faccio una scelta
Questo che volevo evidenziare
Certa è che nazione sta per Stato-nazione
Quindi dei la la la la la la come dire la la determinazione nella del Pepper nell'introduzione che voi avete eletto a
Ah va sciolto in questo termine sono in questo in questo in questo in questa significa sono stato l'azione non c'è bisogno neanche di dire che cosa si intende per questo perché questo su sul sugli elementi caratterizzanti di questo istituto insomma e che organizza fornisce la forma e la vita interna e internazionale europea per lo meno negli ultimi due secoli insomma eh a parte il legame il vincolo sono appartenenza culturale è stato il il il il nelle forme e di diciamo di di di costruzione ecco di questo di questo piccolo diciamo che dentro questa scelta cioè nazione sta per Stato-nazione e io tendo anche a sottolineare recuperare dare evidenza due altri elementi che sono presenti comunque
Nella definizione sono di questo
Questa difesa indicati insomma Stato-nazione ma che mi pare che poi giocano un ruolo particolare per lo meno nel nel corso dell'ultimo secolo via giusto per per fare una prima approssimazione insomma sia pure nei tratti generali cioè è la come dire il ruolo che gioca la trasformazione e e il ruolo che gioca
Diciamo il il modo di rapportarsi di un paese al complesso dei rapporti internazionali che io definisco come nazionale internazionale che vuole essere con questa formula una cosa diversa dal dal dalla politica estera insomma ecco la base su cui poi si costituisce in definitiva sono un gruppo dirigente
Quindi diciamo che nazione sta per Stato nazione e dentro stanno nazione io avrò un ruolo importante alla al governo la può alla direzione politica anzi io credo credo averlo anche detto in maniera esplicita e senza equivoci che sin dalla costituzione di questo Paese a Stato unitario un problema fondamentale che segna anche i caratteri limiti le debolezze del appunto della costruzione del vincolo comunitario nazionale e un problema non folto o perlomeno molto precario di direzione politica
Intesa in senso forte ovviamente ecco non partitica politica Credit precipitato in cui la pulita di Pianico precedente ricordato c'è cultura
E lavorazione tematizzazione generalizzazione di esperienze collettive e il governo della trasformazione modo di definizione del rapporto di questo Paese con il resto interdipendenza
Trova nella direzione politica il suo precipita quindi dire se voi inteso in senso forte
Le ragioni di questa scelta a io credo che insomma regioni questa città stanno soprattutto su un un punto che è solo cerco di sintetizzare ma insomma credo che non sia equivoco cioè io credo che indubbiamente la nazione in quanto tale potatura una problematica specifica sono della del dei caratteri delle particolarità delle forme per le su cui il vincolo comunitario acuto l'appartenenza comunitaria si sì sì
Sì caratterizza si costruisce definisce però credo che non esista questo non esista possibilità di questo di queste cioè non esista possibile all'unità nazionale senza diciamo il il processo che e deputato in forme diverse a costruirlo in questo senso tanto i due elementi sono strettamente collegati
Cioè la nazione è un dato processuale è una costruzione a questo voglio dire quindi i due dati vanno messi insieme
Quindi che queste primo elemento di questa di questa scelta sulla scelta di questo prospetto il secondo punto su cui somma vorrei soffermarmi che costituisce insomma diciamo la motivazione a del della scelta del taglio sia nella diciamo nel modo come organizzato diciamo ordino i termini della discussione oggi sia anche insomma motiva un po'le le diciamo le osservazioni che tendono a sviluppare e l'accentuazione forte che io tendo a dare agli elementi di discontinuità ecco nell'analisi nello svolgimento dell'esperienza nazionale italiana ma più in generale di un Faenza poi nazione italiana sue specificità ma sta dentro un trend comune ecco alle vicende alle vicende europee
Io individuo sostanzialmente punto sostanzialmente su due discontinuità
Una è quella storica che io credo che costituisce il punto di partenza credo che debba costituire le premesse ecco anche del della insomma su cui riflettere per la comprensione del perché anzitutto sia avviata insomma a partire dagli anni Ottanta ripenso insomma che la cosa non è mai finita secondo me riforme sono diverso
A ha ripreso e si è fatto via via più intenso insomma la discussione sulla Nazione italiana sull'esistenza oppure no di una crisi e sui caratteri di essa mio che lui le ragioni di questa di questo ritorno forte della tematica nella nazione sta nel modo con cui ha impattato sul nostro Paese che ma non all'interno può diciamo che il suo operare su scala più più ampia la crisi mondiale degli anni settanta
Solo che nel nostro Paese questa crisi mondiale ha effetti devastanti io credo che se noi non stabiliamo questo nesso anche non solo e le ragioni ecco della della di insistenza progressivamente più oggi l'accentuata ma anche elementi di drammatizzazione sul il tema della crisi azione italiana libri escono poco poco poco per piccoli anche per spicchi
In diciamo queste punto di partenza però tanto ma non è l'unica discontinuità c'è la crisi e accedere a non nascere non è né emerge si fa visibile si fanno sono più evidenti e potente e più probabili ecco non dico ecco le linee di frattura insomma non cioè lite come si si esaurisse una fase è che qui però è tutto aperto ma su questo dirò qualcosa in seguito la la questione della come dire valutazione di questa discontinuità ecco la comprensione nel merito di questa discontinuità insomma ecco
Perché quello che si può secondo me insomma registrare che da questa crisi l'Italia esce diversa da com'era entrato
Ecco qual è cosa significa questa diversità secondo me e quindi qual è la Fenomenologia dell'opera e della crisi è tutto un complotto aperto su no
Ma dico quelle puri partenza che però appunto dicevo non nasce lì la crisi e la nazione e semmai si si rende più difficile più evidente un processo che pacco consegnato agli anni precedenti e qui credo che vada adottata una prospettiva lunga fino ad arrivare a quella che mio voto costituisce un'altra discontinuità dentro l'esperienza nazionale che sinteticamente io dico indico come Democratici passaggio democrazia dalla nazione liberale alla nazione democratica Suma quindi grosso modo databile intorno a a quella che viene chiamata la seconda ad uso industriale e nella modificazione la risulta il DVD disegnarsi come devo dire dei libri e legge delle gerarchie internazionali che ha nella nell'esperienza della primavera mondiale insomma il la sua manifestazione più più più clamorosa
Ma e resto il grosso o comunque l'aspetto più significativo quello con cui ancora facciamo i conti della riflessione storiografica ecco italiana sulla
Sulla nazione che databile somme intorno agli anni Venti grosso modo insomma a a tutti i conti con questa discontinuità
Penso a non solo i lavori notissimi di Croce materie di volte nessuno pensa la ritenzione dicevo
Ma anche l'intero itinerario intellettuale oltreché storiografico CEB nel suo esito di un personaggio importante ecco della cultura italiana volto che la storia italiana come Cantimori l'attenzione e esistita insomma con una come dire
A Krithia nelle seguire le vicende
Ecco delle delle della Fenomenologia insomma politica ma anche culturale italiana internazionali sulla sua osservazione
Oltre che le sue scelte suono su fascismo e nazismo al di fuori di della tentativo di rispondere a questa discontinuità se va be'diventa estremamente poco comprensibile anche nel sito
Cioè dopo aver maturato l'esperienza di questi Stati totalitari di massa è il suo punto di arrivo è ancora più radicale nel scegliere come fondamento della libertà moderna delle origini aperta moderna
Gli eretici italiani
Su questo più recentemente uscito un saggio molto bello di del professor Emilio Gentile che appunto tutto centrato che la relazione presentata questo convegno di Trieste sulla sulla alla nazione nazione socio nazione italiana anche il titolo con non me lo ricordo insomma è uno uno dei testi che io cito insomma dove c'è appunto un analisi molto attenta del rapporto tra nazioni liberate nazione nazionalista e la nazione fascista fece dice uno voto ecco
Quindi diciamo coperte le le il richiamo a questa discontinuità se vendicare insomma diciamo i termini vidi un problema che allora si definisce in cioè elementi essenziali e che continuerà a operare
Nel corso del Novecento
La scelta di questa discontinuità diciamo di questa seconda discontinuità che poi diventa storicamente diciamo la prima no tra la fine
Del dell'ottocento e la prima bella primavera mondiale incerta risponde ad una scelta anche questa che secondo me non è irrilevante nella discussione in atto da una scelta da da compiere cioè che i termini
E le forme i modi di avvio di una riflessione discussione sulla nazione non poche investire l'intero Novecento direi che e punto avrei delle perplessità a datare o isolare la discussione sul nazione italiana all'interno a partire dal secondo dopoguerra
Questo di credo che invece la prospettiva è molto dovrebbe essere molto più ampia c'è anche i problemi del secondo povera stanno dentro le questioni che sono tutte aperte
Intorno a questo passaggio ecco perché io sì sommariamente sinteticamente
Richiamato
Ma io offro poi il terzo punto ecco che su cui volevo rapidamente richiamare con l'attenzione e che costituisce poi sono un un terzo elemento presente in questo offerta taccia sommati introduzione che io che è stata distribuita e il rapporto tra queste dice di due discutibilità a questo poi pur cioè che rapporto esiste tra il nudo che si apre insomma non nel passaggio di secolo che diciamo tra giusto per i tecnici spero che sia chiaro sono secondari uso industriale forte eri riorganizzazione dei rapporti internazionali e la crisi la discontinuità databile suono con la la crisi mondiale
Ma diciamo che sulla base delle negli elementi che sono stati acquisiti sono che sono disponibili cioè la massa di riflessione di materiale di posizione non è possibile io credo e linee e ed in questo in questo niente adozione opportuna tracciati c'è una traccia pura del modo con cui insomma si era sì risponde ecco al al problema né né diverse fasi a soli italiana si risponde al problema che emerge diciamo a ridosso della del passaggio di secolo e della della guerra mondiale e poi con l'altra grande crisi bellica tra una la seconda guerra mondiale ce ne passa già Facci ma portaci
E cerco di offrire una prassi di lettura articolando i tre piani sono sostanze che confluiscono e la difesa dello Stato nazione cioè il rapporto diciamo sviluppo e politica del suo governo il rapporto nazione oppure e politica attraverso le forme della nazionalizzazione
Cioè attraverso l'elaborazione culturale entro cui il il le esperienze collettive maturano e infine il il modo di operare delle permesso nazionale internazionale come framework che ha diciamo condiziona caratterizza assegna molto penetrante suono rispetto all'operato di questi due primi elementi che bio
Perché ora rapidamente richiamato la mia tesi è che questo perso Pato offre rapporto nazionalità nazionale costitutivo ecco
Nel nel nel nel secondo dopoguerra e e costitutivo sia dalla novità ma anche degli elementi degli elementi di crisi
Quindi diciamo che la traccia che offro di lettura insomma no del del del del modo e del perché ecco l'impatto della crisi mondiale è particolarmente devastante nel nostro Paese pur all'interno di un trend comune a cui il Paese partecipa
Ci occorre alcuni elementi cioè fornisco fornire una serie di materiali e credo che siano comunque importanti tre certamente per la discussione certamente anche per un ulteriore caratterizzazione della né del del elaborazione come devo dire di una risposta sul primo se esiste una criterio azione secondo che caratteriali però diciamo solo Elena contribuisce a fornire degli elementi ecco ma non ci dà una risposta sufficiente io credo né terre una un chiarimento della qualità di questa discontinuità che è databile intorno alla crisi alla crisi mondiale ecco io credo che questo problema rimane rimanga manca tutto aperto io come tale
L'ho lasciato tranne che per alcuni aspetti che qui vorrei richiamare cioè insomma il dato che e e che che spiega le ragioni dell'insistenza sulla discontinuità disco dieta vuol dire al solo appunto il il a individuazione dei momenti in cui insomma i problemi si pongono in maniera diversa magari gli stessi problemi si poche ma diverse quindi sono in certa misura problemi nuovi
Ma direi che e l'insistenza sulla discontinuità ha un altro significato però voleva vero vuole avere un alto significato di cui cerco di esplicitare cioè discontinua vuol dire anche progressivo inserimento degli apparati categoriali concettuali con cui Ippocrate nomi sono state analizzate questo mi pare il dato vero che emerge siamo e che si può toglie cogliere nel definire un rapporto ottimo come devo dire tra le due tra le due discontinuità dire progressiva esaurimento e progressiva inadeguatezza degli strumenti categoriale vuol dire anche modificazione del modo con cui si costituiscono in funzioni ceto intellettuale feriti depositare di questi strumenti ecco Anna analitici
Qui si aprirebbe un discorso molto ampio o qui c'è un sa volevo solo richiamare visto che ha ottenuto la cosa è stata anche accennata dal presidente Zhang Enrique in questo numero del di della rivista democrazie diritto c'è un saggio molto bello di di condurre su questo tema cioè di di di analizzare la crisi all'azione attraverso siamo la la trasformazione in Terna di settori disciplinari sono tutto è un un arco una un'analisi tutto costruita intorno al nesso identità soggettività adesso non naturalmente poi su ciascuno delle delle del modo di procedere le valutazioni che investono i vari settori diciamo disciplinare analizzati grosso saggio e discussioni specifiche possono essere molto molto più analitica ecco però sono a me
Beh lo richiamo per dire che per esempio come segnale ecco di questo processo di progressiva a diciamo sfasatura inadeguatezza esaurimento è molto forte sorta ecco io intendono usare restava il problema molto aperto formulazioni così così drastiche chiamo questa un può essere io credo pienamente operativo ecco il rapporto per esempio ad un muta una modalità di conoscenza ecco dei processi che ha assolto tradizionalmente nella Costituzione della coscienza civile italiano coi importante come la geografia
Quindi diciamo che un tema che fa parte del dibattito che credo che sia un tema importante
Cioè del ruolo e del significato del del posto non so come dire del che hanno assolto solo gli intellettuali più generale ma quel settore particolare degli intellettuali deputati servono a ricostruire la memoria e quindi gli storici
I giudizi che ci sono sono soltanto nei giudizi molto critici nel senso che è come si potesse e dovesse registrarsi una mancanza anche se poi qui ci sono una serie di specificazione il
Berlusconi Berlusconi su questo e ha insistito più volte anche recentemente insomma diciamo in un dibattito degli una tavola rotonda pubblicata su passato e presente ma insomma ecco otto tutto muscoli e qui quindi
Sollai interpretazione autentica cioè voglio dire il suo problema non è tanto la la sulla quantità dell'analisi ecco fornita dagli storici quanto su fattori storici riescono a essere canale di costruzione o di una memoria comune ma io credo che un a parte diciamo osservazioni più specifiche che si possono fare ecco io direi che quello che credo che sia più importante sottolineare ecco rispetto alla ruolo e funzione
Ha svolto la sua grafia nel periodo Italia pubblicano diciamo al secondo dopoguerra fino fino ad oggi non è tanto questo perché io credo che noi guardiamo gli anni cinquanta non credo che questo si possa dire e dibattito su dieci quanta negli anni Cinquanta su azione è un dibattito aperto attorno cioè non con le forme attuali evidentemente ma insomma tutta la discussione
Il suo Romeo e su questo insomma sulle origini e le prospettive di questo Paese tutta la riflessione di non solo ricordare le le elezioni dice a voce somma che nascono certe dopotutto è un altro
Io non ho altro milieu Suma alla fine degli anni e degli anni Quaranta elezioni milanesi sono quarantatré quarantaquattro ma direi soprattutto la la le premesse alla politica estera
Giovedì non non direi tanto questo ecco dire è un'altra cosa che direi che quello che mi pare caratterizzante di questa discussione e che si svolgevano su presupposti e avendo come quadro di riferimento una realtà che tendeva a mutare e io credo che quindi se e le osservazioni di di Rusconi sono io credo vadano vanno vanno a insomma sono oggetto di una rete devono essere oggetto una riflessione attenta ecco io nella valutazione ruolo assicurativa visto che o l'ho scelto come esempio sono valutazione della storiografia nelle nell'esperienza e voglia fino a questo momento io metterei più l'accento piuttosto che su una mancanza sua difficoltà che poi è il punto cioè di fu individuare o comunque a incamminarsi come devo dire su un terreno di tematizzazione concettualizzazione e di una realtà che tende a cambiare eh questo voglio dire insomma non cioè l'ANAC l'esperienza la nazione nelle nelle nelle nelle ed evitare del repubblicana insomma eh fortemente sottoposta ad una così rivisitazione dei processi insomma ecco e questo io cerco di dire poi in questa trama di lettura ora quello che io trovo come dato significativo è la difficoltà di individuare strumenti analitici forme di lavorazione culturali che dessero conto ecco della importante novità che è l'apertura questo poi è il dato c'è una modifica delle forme dei Pratesi di nazionalizzazione sperimentate nel periodo nel periodo precedente
Il modo con cui ecco questo dato opera cioè la compresenza di questi elementi opera nella esperienza della del della riflessione storiografica è io la la inviterei piuttosto nella discussione che a un certo punto si avvia ma che ha caratteri particolari cioè sul paradigma storiografico
E la discussione tra storie tipo politica e storia sociale è l'espressione di questo passaggio di questa trasformazione che non a caso cioè non è solo una modificazione una diffusa una come dire trasformazione del degli strumenti analitici ma investe anche diciamo lo statuto dell'orto il modo con cui nell'esperienza dello Stato unitario si era fissato sono volevo dire il rapporto tra lavoro intellettuale questa forma particolare di lavoro e Tor di lavoro intellettuale di come riconoscenza come l'autografia e e la la lo Stato italica ci vede insomma ecco ecco diciamo che la insomma il dibattito sul sul paradigma storiografico
La critica dell'etico politico via sono aderirà realmente come posta in gioco e e come segnale questo processo di modificazione ecco diretti insomma quindi il silenzio verso due figli a partire dagli anni Sessanta sul problema per esempio della del delle innovazioni tranne a eccezione di un filone particolare caso grafia della modernizzazione
Che non a caso introduce sua anche lo stesso paradigma storiografico delle come dire
Dei
Dei criteri di valutazione diversi da quelli precedenti fecero introduce elementi lo molteplici rispetto a quelli bibliografici oppure assiologica erano propri della storiografia etico politica I am che che questa queste più il segno di una difficoltà ecco cioè di un problema di una siamo adeguamento o trasformazione degli strumenti concettuali adeguati a a comprendere il seno
Io ne so voglio chiudere non voglio farla lunga volevo dire che esiste in questo come segno come spia di questo problema legato la discontinuità un nodo che sta intorno a un tema importante di pace la nazione che è quello della cittadinanza
Mi pare che sia un po'semplice
Dico solo questo mi pare che sia un po'semplice la riproposizione della cittadinanza come tratto distintivo uno degli elementi costitutivi
Vado invece l'intera esperienza Italia internazionale della riflessione sulla cittadinanza tende atteso ammettere in in come dire in evidenza il grumo di contraddizione di contrasti che questo istituto fondamentali evidentemente ecco porta con sé
E che è l'intera fase diciamo individuabile tra i due momenti discontinuità rende ancora più chiare insomma no c'è uno L'arte della cittadinanza e territorialità
E l'altro che la cittadinanza tende a coprire le forme attraverso cui un processo importante di socializzazione di organismo del socializzazione e avvenuto cioè per dirla con una uno escluso efficace anche se poi è stato oggetto di di grandi dibattiti escono di una formulano discussioni una formula efficace
E lavorato a più di vent'anni fa insomma no da Dahrendorf Sartori cioè il paradosso del cittadino totale cioè che l'estensione la cittadinanza tenda risolve senso contrario cioè che l'estensione della cittadinanza sì a sviluppa attraverso la come dire l'affermazione di forme
Tre liberalità dicono di status ecco cioè introduce elementi descrittivi e questo apre un problema quindi ecco dire che insomma la rivoluzione esperienze e un altro degli esempi della adeguatezza siamo di strumenti di identificazione di rappresentazione culturale rispetto a potersi ci vuole il punto fondamentale che è la speranza nasce sostanzialmente con impianto di Barale tenda comprendo processo con lo travalica ma questo ci porta molto più più lontano non è proprio mio compito
Neanche soffermarmi su questo Martinetti questi sono i tre punti ecco che stanno in questo paper e questo voluto riproporre
Prego
Grazie sopra del felice
Adesso cominciamo gli interventi vorrei avvertire che faremo una breve pausa fra l'una e mezza alle due e mezza
Consumare qui
Alcuni generi di conforto e poi riprendiamo la discussione come avevamo preannunciato fino alle diciassette e trenta
Già sono previste alcune interventi
Chi desidera parlare vuole farlo sapere a noi
Si farà piaceri maniere che possiamo un po'ordinare non è che abbiamo un ordine prestabilito qui sono presenti studiosi e politici
E studiosi politici e politici studiosi non pensiamo che si debba tener conto di queste
Qualifiche anzi ci pare che
Uno dei tratti del riunione di oggi debba essere quella proprio di un confronto fra varie
Attività principali occupazioni
Di coloro che interverranno il primo a parlare a rompere il ghiaccio il professore Castronovo
Io dico nipote dovrò chiedere e prendere qualche minuto in più di quanti ne avesse previsto dal presente
Che Zhang era in cui tutti però fosse arte Cordani
Ma il tema della crisi la reazione è un tema cruciale
è vero che è andato affievolendosi nel nostro Paese
Il senso di appartenenza nazionale vero che esiste una crisi dell'azione italiana lo aveva rilevato fra i primi
Proprio Gian Enrico Rusconi con libero se c'è siamo di esse una relazione
Che poneva una questione importante anche per lo sviluppo e prospettive la nostra democrazia
In quanto giustamente Rusconi rilevava come il sentimento nazionale in quanto espressione di un patrimonio comune di cultura di storia
E di reciproci legami di solidarietà è un elemento costitutivo costitutivo essenziale della democrazia della cittadinanza e della partecipazione politica
Ora è altrettanto vero come ha osservato nella sua relazione
Franco De Felice che la questione che si è riaperta Ozzy della nostra effettiva consistenza e identificazione nazionale va attribuita a cause diverso
Da quelle
Di epoche precedenti e secondo me va anche insomma in qualche modo distinta da una questione della crisi del concetto di Stato nazionale dovuto ai motivi a motivi le cause che interessano più o meno tutti i Paesi d'Europa ossia il processo di internazionalizzazione di integrazione sopranazionale politico il o alla diffusione
Di mezzi di comunicazione di massa che hanno reso appunto comma clou anche
No è il mondo un villaggio globale oppure con il diffusione di modi di vita e di modi di modelli di consumo più o meno omogenei dall'uno all'altro capo del pianeta
Ora sebbene questo problema della identità nazionale sia un motivo pressoché permanente della nostra storia tanti sono gli squilibri strutturali territoriali che conosciamo
Tante sono state le lacerazioni anche traumatiche che hanno segnato l'anno scorso
Della vita politica di questo Paese però il problema ritengo il problema come si pone oggi della crisi del senso di appartenenza del nostro Paese insomma risale a cause che sono diverso da quel del passato anche se e pur sempre cessare importante
Tornare a riflettere pure matrice di componenti della nostra esperienza nazione nazionale a patto sempre che non si giunga così a stabilire come spesso è capitato una sorta di filo conduttore univoche rettilineo
Fra gli eventi e i fenomeni del passato e quelli veri Tempi nostri o peggio
E si giunga di fronte ai malanni che oggi sovrastano nel nostro Paese
Finisca per prevalere una lettura totalmente negativo quasi come sovente accaduto della nostra storia nazionale e perciò una visione non solo fuorviante mistificatoria ma tale anche da alimentare quel genere di polemiche strumentali o quelle certo gusto radicato dell'autodenigrazione
Questo Paese
A larga base che rappresentano poi di fatto un fattore dirimente non secondario alla formazione di un'autentica sensibilità e coscienza civile
Ora
Sappiamo tutti che se oggi insomma aggiungiamo porre il problema della crisi di una crisi questione nazionale
Siamo tornati a discutere non soltanto in queste sedi ma anche in altre sedi in più in generale e perché aveva alla all'inizio degli anni Novanta ha fatto irruzione sulla scena politica di questo Paese un movimento come quello leghista che almeno inizialmente no si poneva come obiettivo l'avvento di un ordinamento statuale che sapeva assai più di separatismo che di federalismo
E quindi evocava il pericolo di una scissione del Nord dal resto del Paese e quindi della rottura dell'unità nazionale questo insomma
E quanto sappiamo che Nuto negli anni Novanta però bisogna anche domandarsi perché
Belli i quali sono stati i motivi
Diciamo della irruzione sulla scena di simili tendenze secessioniste o centrifughe
Ora per tanti versi questo fatto che poi
è stato traumatico tale da interessare e coinvolgere è vastissimi Strong Vincent vastissimi strati di opinione pubblica è stato introdotto nel giudizio di due fenomeni
Che credo abbia avuto sotto gli occhi tutti
Due fenomeni che avevano posto le premesse di una disarticolazione delle forze degli strumenti di governo che fino ad allora avevano agito da collante nell'organizzazione del consenso e nell'aggregazione bene o male delle varie parti della penisola
Vale a dire in primo luogo il decadimento di un sistema politico altrettanto pervasivo che avvitato su se stesso sistema sempre più segnato da sopravvento
Di un regime partitocratico sulle istituzioni è d'altra parte il fallimento della politica meridionalistica in quanto risoltasi non Giare l'innesco di un processo di sviluppo auto propulsivo
Nelle regioni del Mezzogiorno ma piuttosto in un crescente trasferimento di risorse pubbliche che non riuscendo a sanare le cause strutturali del dualismo aveva finito col pregiudicare insieme agli equilibri finanziari
Le potenzialità generali dettati
Ora
è vero che di questo stato di cose si era cominciato a parlare già a metà dagli anni ottanta e anche prima
Tanto che fin da allora s'erano affacciati interrogativi sempre più inquietanti
Sulla tenute sulle prospettive del nostro Paese
Volevamo da di fronte a un degrado progressivo della vita pubblica
Ecco è questo minacciava di corrodere le istituzioni c'è un'avanzata della criminalità organizzata che stava sottraendo allo Stato la sovranità di una parte del territorio
E la questione meridionale ha finito per generare a sua volta una sorta di reazione specula una questione settentrionale come è stata definita giustamente con sommo termine pregnante
Cioè ha finito per suscitare nelle regioni più dinamiche del Nord ancor prima della comparsa
Della lega un'ondata ribollente indiscriminata di risentimenti di sofferenze di malcontento all'insegna della protesta fiscale nei confronti delle regioni più deboli e perciò soccorso dallo Stato
Sappiamo che c'è voluta poi però Tangentopoli la rivelazione di alcuni clamorosi casi o di tanti clamorosi casi di collusione fra politica affarismo
Fra apparati di partito e cosche mafiose ma anche la constatazione dell'eccezionale ampiezza raggiunta da fenomeni di illegalità diffusa perché si giungesse a comprendere sino in fondo a quale livello fosse giunta la degenerazione
Del sistema e nel sistema non metto soltanto diciamo il
L'ambiente politico una parte dell'ambiente politico mi fa anche una parte della cosiddetta società civile
Perché
Come sappiamo sopraggiunto il collasso della Prima Repubblica si palesò il rischio che la crisi del vecchio assetto politico
Accelerante unificando tutti gli elementi di malessere economico e sociale accumulatisi nel frattempo si trasformasse in una crisi più generale dello stato e della nazione
Ora sappiano manco in quei frangenti anche fra gli osservatori più accreditati chi giunse persino a temere che in Italia potesse venire qualcosa di simile a quello che stava accadendo nella vicina Jugoslavia
Sappiamo però che
Quella la crisi italiana non era nemmeno lontanamente paragonabile insomma al morbo jugoslavo è oggi sappiamo anche che l'allarme per il pericolo di una disgregazione nazionale
è rientrato
Quello che ci sembrava allora insomma un pericolo visino imminente gravi se il e rientrato ma sappiamo ma io penso che non per questo si può dire che il male di cui soffre il nostro Paese sia meno grave è insidioso
Perché era la sua malattia
Quello che è all'origine della crisi insomma della nazione debiti della identificazione
Nazionale è il concentrato di numerose disfunzioni e anomalie i cui effetti hanno prodotto una spirale perversa che non troviamo in una nessun altro paese in cui si intrecciano un alto tasso di ingovernabilità
Una scarsa efficienza del sistema nel paese nel suo complesso
I valori si dice il sistema Italia è un dissesto astronomico della finanza pubblica
Poi è una miscela esplosiva queste ed è un'ipoteca micidiale che incombe da tempo e grava tuttora
Sulla sorte del nostro Paese
E questa miscela questa ipotetica non solo suscitato sfiducia e sconcerto
Ha esasperato tensioni sociali ha riacceso il fuoco delle discordie municipalista IP Spice ponendo un destino quanto mai incerto insieme una parte consistente della popolazione meno abbiente anche alle più giovani generazioni e ha compromesso anche la nostra affidabilità e immagine esterna accrescendo di conseguenza i motivi di demoralizzazione di frustrazione nazionale
E ride stando così in pratica certi nostri veste vecchi complessi di inferiorità che pensava riteneva eravamo ormai superata
Ora
Questi sono gli elementi della reali oggi di una crisi italiana che per cui motivi cui cui i motivi di fondo sono diversi da quelli del passato e diversi da quelli che puro oggi insomma pongono in discussione il concetto di nazione o di Stato nazionale in altri paesi dell'Occidente
D'altra parte dobbiamo pur
Anzi
E di un generale miglioramento del tenore di vita
Aveva concorso negli scorsi decenni sia ricreare o a rafforzare il senso di enti indicazione nazionale degli italiani sia dare maggiore spessore alle nostre credenziali internazionale
In effetti dirà dei principi fondanti dell'antifascismo e della democrazia repubblicana
Tanto la volontà collettiva di riscatto ritornare padroni del proprio destino la speranza comune di una sorte migliore quanto la concordia silenziosa con cui pur nel mezzo di auspici inizio abbiamo conflitti politico ideologico
In popolo italiano aveva rimosso dopo il crollo della dittatura fascista del mazziere di una guerra
Disastrose lacerante si era via via affrancato da un'umiliante condizione di arretratezza e avere tutte queste cose erano state altrettante leve essenziali altrettanti elementi costitutivi concreti di una nuova fase
Dalla convivenza e dall'esperienza nazionale
Una fase segnata dall'auto
Ricordiamo tutti sia da un'intensa mobilità territoriale sociale che aveva reso più omogeneo o quanto meno meno difforme del nostro Paese
Sia dall'acquisizione di nuovi diritti politici e civili e perciò da un processo di integrazione di socializzazione delle masse nello Stato quale mai era avvenuto nelle stesse dimensioni passa ora quali sono state dunque i motivi di fondo che oggi hanno riproposto il problema della nostra effettiva unità e coesione come compagine nazionale proprio quando si era giunti pur attraverso un itinerario difficile tormentata
A definitivo trapianto di milioni di contadini del Sud nella società industriale del Nord e alla formazione di un vasto complesso di affinità di convergenze
Di aspettative anche nelle condizioni di vita
E nei modelli di comportamento
Però motivi della crisi vanno ricercate mio giudizio nell'esplosione alla fine degli anni ottanta di una massa di scompensi e di squilibri dovuti a un processo di modernizzazione parziale contraddittorio ormai completamente ha realizzato sì
Tanto sul versante politico istituzionale quanto nei modelli di organizzazione economica e sociale
Si trattava il vero di anomalie che ci portavamo dietro da tempo ma queste anomalie emerso lo pienamente in modo brutale
Alla ribalta solo con la fine del bipolarismo e con i nuovi sviluppi assunti dal processo di integrazione europea
Da un lato venuta meno definitivamente la contrapposizione fra i due blocchi apparve evidente non so quanto decreti ITO e lontano dalle condizioni di altre democrazie occidentali fosse il nostro sistema politico rimasto vincolato sostanzialmente
Alle vecchie ferrea logica della guerra fredda il fattore K
Ma anche quanto pesante fosse il fardello di oneri di problemi risolti che tutto questo aveva comportato
Dall'altro con ritorno degli Stati nazionali è un ruolo più attivo
Con i dicono preminenza ormai sulla scena internazionale e con l'avvio soprattutto della seconda e più complessa fase delle dell'unione
Economica europea risotto altrettanto lampante come il nostro Paese forse assolutamente impreparato a tener fede agli impegni poi sottoscritte col Trattato di Maastricht per continuare a figurare a pieno titolo
Nell'Unione Europea
Con gli altri Stati fondatori della della comunità giacché è la costruzione di una nuova e più grande Europa implica una sostanziale uniformità di condizioni di crisi ti basilari fra i principali partner dalla comunità
In altre parole l'esistenza di strutture statuali nazionali con salde fondamenta con una capacità di governo tale da poter corrispondere puntualmente agli obblighi comunitari e nello stesso tempo con una capacità di aggregazione
Sociale tale da coordinare efficacemente senza incrinature
Le esigenze di una società sempre più complessa ma anche come sappiamo sempre più segmentata
Ecco così vennero alla luce in tutte le loro implicazioni nodi cruciali mai sciolti del tutto
Che avevano reso anomala l'esperienza del nostro Paese rispetto a quella di altre nazioni dell'Occidente e costituivano altrettanti fattori di fragilità e vulnerabilità dalla nostra organizzazione statuale e anche della nostra economia
Da un lato il fatto che continuasse a sussistere dopo da quasi mezzo secolo un sistema di democrazia bloccata
Senza alternative possibilità di ricambio
Dall'altro il fatto che il nostro modello di sviluppo fosse contrassegnato da un miscuglio ibrido e spurio di liberismo senza le regole di un'autentica economia di mercato
Di interventismo pubblico senza lo straccio di una programmazione di solidarismo senza uno Stato sociale degno di questo nome
Ecco di fare la nostra crisi come sistema nazionale conseguente pericolo tanto di una allentamento dei vincoli unità per senso del del ritrovarsi da riconoscersi come comunità
Quanto di una emarginazione dell'Europa altro non era che l'effetto cumulativo di una somma di anomalie
E contraddizioni del tutto specifiche non riscontrabili in nessun altro Paese d'uccidere
Ora il bipartitismo imperfetto non solo aveva prodotto un regime politico in cui per quasi un trentennio la Democrazia cristiana era giunta svolge la funzione di partito Stato
Quale asse portante della democrazia rappresentativa titolare quasi esclusiva sia della direzione del Governo e sia con l'occupazione delle istituzioni dei poteri pubblici
Ma non solo questi due per il bipartitismo imperfetto aveva dato luogo negli anni successivi a un sistema di mediazione di compromessi fra maggioranza e opposizione basato sostanzialmente su forme più o meno ambigue
Di consociativismo o si spiega così come fosse andato indebolendo sì il senso dello Stato e avesse preso il sopravvento una concezione dell'appartenenza nazionale immediato subordinata dall'appartenenza politica e la cura dei partiti
Su un altro versante beh convinzione della sinistra comunista di far da battistrada a una prospettiva diversa da quella delle socialdemocrazie occidentali alimentando pertanto il miraggio di una fuoriuscita dal capitalismo di un modello diverso
Non solo aveva concorso aperto attuare la conventio ad excludendum
Nei confronti del Polito comuni il perenne rinvio da parte del PC e di una scelta strategica in linea con il processo di revisione innovazione già compiuto dai maggiori partiti
Della sinistra europea aveva avuto anche per inevitabile corollario un fatto altrettanto denso di conseguenze negative cioè la mancanza di condizioni
Di premesse culturali di condizioni concreti concrete tali da consentire anche in Italia
Lo sviluppo è l'affermazione di una valida e coerente al reale strategia riformatrice
E ciò proprio quando ce ne sarebbe stato più bisogno per affrontare i complessi problemi complessi sempre predilige problemi di governo dell'economia di politica sociale imposti sia dagli sconquassi monetali dalla crisi energetica negli anni settanta per dire
Questa e fu la crisi non non ma il diciamo il il motivo di fondo dalla crisi mondiale degli anni settanta a cui si riferisce la sua relazione sì de Franco De Felice sia diciamo i problemi posti dalla vastissima conflittualità esplosa nelle fabbriche è da un'inflazione ormai struttura
Così che anche questa circostanza l'assenza di uno schieramento di forze di orientamenti di programmi in grado di esprimere sostenere un'efficace piano di riforme digestione dell'economia attraverso degli interventi strutturali incisivi va messo in conto quando si sottolinea come ha fatto appunto è giustamente De Felice la crucialità degli anni Settanta ho quasi finito
Ora se vogliamo noi individuare quale sia stato uno dei motivi fondamentali insieme al fuoco di sbarramento dei principali gruppi economici
La causa dell'insuccesso dalla programmazione quello tentativo insomma anche di dare una politica di sviluppo che unificarsi il Nord e il Sud a cui si riferisce De Felice quando parla di questo tentativo di governare lo sviluppo correggendo le strutture di in un processo di espansione qual è quello appunto del miracolo economico che era stato altrettanto impetuoso quanto disordinate non omogeneo
Ora sappiamo poi cos'è avvenuto in in conseguenza della mancanza di una prospettiva
E reale lungimirante di riforma dei rapporti fra Stato e con ed economica che anche su questo versante poi sono prevalsi prevalso una visione un sistema di governo di tipo assistenziale e clientelare e questo ha finito per far prevalere le ragioni dello scambio rispetto a quelle della funzionalità
Quell'abbraccio scontato che anche su questo versante essendo prevalso un sistema di rappresentanza e di mediazione partitica degli interessi delle istanze più diverse
Localistiche e corporative di gruppo di categoria dovesse diffondersi una concezione dello Stato e della collettività nazionale che ben poco aveva a che fare con criteri finalità di utilità e di interesse collettivo
Ma che assai più aveva a che fare con il riscontro e la copertura che potevano trovare di volta in volta attraverso i rubinetti della spesa pubblica le richieste le pressioni e dei più diversi ceti e i gruppi corto circuito che in questo modo
Ha finito per prodursi nella vita pubblica in seguito può era distorsione degenerazione del sistema partitocratico al dissesto dei conti dello Stato
Non è pertanto che l'unico retaggio degli ultimi due decenni perché se si è riaperto una questione nazionale e mi avvio alla conclusione
Con riferimento sia lo spirito di coesione degli italiani sia la capacità del sistema Paese di renderai sfide imposte
Sia dalla integrazione europea sia dalla mondializzazione del mercato
Ciò è dovuto al fatto che è venuta a mancare dovuto anche al fatto che è venuto a mancare un sistema di valori di riferimenti culturali civili che fosse espressione di un comune pubblico e di un senso reale del bene collettivo
Si spiega perciò come da un lato sia venuto radicante o si continua tuttora sussistere in molti la convinzione che il Paese possa continuare a vivere al di sopra dei propri mezzi o si chiami fuori dei sacrifici
O gran parte di questo Paese si chiami fuori dei sacrifici messe necessari per il risanamento finanziario
E si spiega anche come l'altro sia prevalsa di gran lunga rispetto alla alla identificazione di istituzioni la devozione la alla parrocchie o al partito la famigliola corporazione al municipio
Ora per tutti questi motivi io non si può certamente pensare che la transizione dalla Prima alla Seconda Repubblica che fra l'altro non è ancora compiuta ed è densa di incognite di incognite abbia esorcizzato una volta per tutti i germi e virus che avevano debilitato destruttura il funzionamento dello Stato e reso quanto mai labili le norme le responsabilità proprie
Di un autentico senso di appartenenza nazionale non siamo ancora giunti a trasformare lo Stato banchiere imprenditore di storia diretto di risorse in proprio quale avevamo ereditato
Dalla crisi del ventinove e poi anche dagli orientamenti più giustizialisti che dirigisti chi degli anni sessanta in uno Stato regolatore che dia norme di trasparenza e sia garante di un regime pluralistico
Sul piano economico e di un efficiente sistema di sicurezza sociale è un passaggio questo che come c'abbiamo world car condizione indispensabile per un rilancio del sistema nazionale e per una gestione limpida rigorosa sulla pubblica ed è anche un fattore una condizione di integrazioni interdipendenza e di compatibilità internazionale e ce ne da mettere in conto anche come sappiamo tutti no la persistenza di un clima rissoso logorante di confusione e l'incertezza politica di instabilità che tuttora grava sul Paese per cui noi abbiamo vissuto che stiamo ancora vivendo una strada
In cui insomma ha prevalso finora più lo spirito di parte le mire personali di potere che una convergenza di intenti è un autentico rispetto dei principi costituzionali
C'è una caduta verticale di fiducia nei nostri confronti che proprio in questi giorni è arrivata a un punto estremamente grave l'arma ante più che un recupero di credibilità presso i nostri partner europei
Di fatto cosa dire che c'è al punto in cui siamo forse non è esagerato dire che sarebbe necessario una sorta di seconda ricostruzione ecco del Paese dopo questa quella quella postbellica il momento
E altrettanto grave tanto importante c'è da ricostituire i motivi ideali somma di un dalla convivenza di un Paese ce la fa una seria riforma istituzionale che garantisca un regime di trasparenza di regole valide per Totti
Per evitare che si cada dalla egemonia dei partiti Stato e dei partiti apparato alla democrazia plebiscitaria quelle classica e c'è da salvare la lire come e e da rimettere in sesto questo Paese per evitare che un terzo un terzo della popolazione italiana
Che oggi risulta povera ed emarginata venga abbandonata alla deriva che questa è un altro motivo di spaccatura no di questo Paese e quindi in pratica vidi sul milione nazionale
C'è da augurarsi che questo possa avvenire se questo non avverrà vorrà dire che si approfondirà purtroppo la spaccatura di questo Paese e saremo anche tagliati fuori dalle nuove frontiere dello sviluppo
Mi dispiace di torme forse di avverrà Alfredo parecchio tempo di aver forse insomma introdotto una nota molto pessimista
Sulle prospettive di questa di superamento di queste crisi ma tante e quanto mi sentivo in animo di dire
Grazie
Favorevole la solita
Grazie
Toccherò sommariamente due punti come spero sia consentito in una giornata di discussione
Se si fosse trattato di un convegno più impegnativo saremo trovato in imbarazzo a intervenire
E i due punti sono questi come si colloca la questione di cui discutiamo su cui si è ampiamente soffermato De Felice la questione dell'identità e dell'unità nazionale italiana primo alla luce dell'esperienza politica in corso e qui
Ci ha detto molto Castronuovo secondo nella fase attuale del processo di integrazione europea
Cassano ha parlato del fenomeno dell'ascesa della irruzione della lega nord come come dato che ha probabilmente contribuito rilanciare una discussione una riflessione per quanto questa poi sia credo correttamente riso a vita a presupposti storici
Più lontani e complessi ma penso che dobbiamo riflettere un momento sulla crisi della lega nord
E sul fatto che forse il punto più debole
Che si è rivelato nella piattaforma della lega nord sia stato costituito proprio dalle ipotesi secessioniste
Credo che questo ci debba far riflettere
Non perché diciamo ci fosse da sottovalutare quella carica dirompente antimeridionale divisiva
Della piattaforma della lega ma perché portata ulteriori certo limite e tradotta sia appunto in ipotesi separatiste
Ha mostrato la corda e ha ceduto forse ci si deve anche chiedere quanto abbia contribuito alla crisi di queste ipotesi l'assunzione da parte di un ampio arco di forze politiche
Di uno sviluppo conseguente del regionalismo
Di una riforma in senso federale della Costituzione come via per un rafforzamento dell'unità nazionale
Io sono persuaso che abbia giocato un ruolo notevole l'assunzione di questo obiettivo di questa strategia e proposta anche da parte di forze politiche della sinistra
Naturalmente sono anche d'accordo nel rilevare che ciò non significa che i motivi di preoccupazione siano superati vorrei dire che in modo particolare non sono superati dal lato del Mezzogiorno
Il mare essere che cresce e può crescere ancora nelle regioni meridionali del Paese ci deve rendere molto avvertiti
E
Anche perché mi pare si convenga ho scritto diverse dice nella discussione in altri contributi sul fatto che l'idea di nazione
A che vedere
Con una identità storico culturale con il senso di una comune appartenenza e di un comune destino e forse effettivamente rispetto alla propaganda separatista anche e in ceti sociali del nord che avevamo seguita la lega poi ha finito per prevalere il senso di un comune destino nazionale
Ma a che vedere anche molto con un grado elevato di coesione sociale
Che che vediamo più che mai in discussione io però volevo richiamare l'attenzione su un altro elemento che questo la contrapposizione prodotto assi o è emersa con l'affermazione di Forza Italia e del blocco Forza Italia Alleanza nazionale e la sperimentazione la prima sperimentazione del sistema maggioritario
In chiave di contrapposizione frontale e di prevaricazione istituzionale hanno posto in termini nuovi e stringenti
La necessità di un quadro di valori condivisi entro il quale possa svilupparsi anche una dialettica molto più limpida e serrata propria della democrazia dell'alternanza
E credo che è nello stesso tempo mai come in quest'ultimo periodo stiamo misurando la difficoltà di definire un quadro di valori seriamente condivisi parlo non solo di regole che è un discorso un po'd'istinto ma di valori
Ecco di carattere democratico nazionale in questo senso seguo il primo dei due percorsi
Indicati nella traccia di De Felice io
Mi ero molto ritrovato
Incerte impostazioni di affermazioni del libro di Rusconi se c'è si ha voglia essere una nazione in particolare quella che viene qui riferita da
De Felice cioè il patriottismo della Costituzione
Non come surrogato della identificazione nazionale tradizionale bensì come indebitamento di quest'ultima nella loro ma democratica
Ora il il punto e questo che forse si può dire che nella crisi di ciò che si conviene adesso con molte mie riserve credono soltanto Miglio mie chiamare la Prima Repubblica nella fase di crisi culminante di crisi della Prima Repubblica però
Si poteva ritenere che si fossero create le condizioni
Per un Comune ritrovarsi nel patriottismo
Della costituzione
Essendo sì concluso il periodo storico di opposte caratterizzazioni e strumentalizzazioni che avevamo pensato ecco su un Comune ritrovarsi
Né i valori costituzionale
E invece mi pare che probabilmente era errata quella valutazione quell'aspettativa ci troviamo di fronte ad uno scenario molto mutato per molti aspetti inquietante ma mi sembra che ecco bisogna ragionare in rapporto a questa realtà e difficoltà l'altro aspetto che volevo toccare
Con eguale sommarietà
La crisi del processo di integrazione europea che e stato inteso non dimentichiamolo come processo di salutare e storicamente obbligato superamento degli Stati nazionali
Per un certo periodo di tempo è sembrato che questa fosse una ovvietà da tutti riconosciuta quindi non solo salutare in quanto il gioco delle alleanze e e contrapposizioni
Tra gli stati nazionali erano stati fattore determinante di divisione di guerra in Europa eccetera ma anche fenomeno storicamente obbligato
Perché le vicende
Della globalizzazione come dura ora si usa dire ma soprattutto e non solo su scala europea con riferimento alla alle sovranità di politica monetaria e così via induceva allo inducevano fatalmente alla ricerca di una dimensione superiore a quella degli Stati nazionale ora noi siamo senza dubbio in presenza di una crisi del processo di integrazione da un lato le spinte nazionalistiche esplose o incombenti in un'area molto rilevante del continente e anche oltre i suoi confini
Da dall'Europa centrorientale ai Balcani alle Repubbliche ex sovietiche e di fronte a queste spinte o esplosioni
L'idea di poterle contenere in un disegno di allargamento della comunità meteora dell'unione europea
Dall'altro
Le spinte alla rinazionalizzazione delle politiche dei maggiori Paesi membri dell'unione europea
E queste spinte in realtà possono trovare anche il modo gli affermarsi attraverso l'allargamento della Comunità che risponde ripeto a ad una idea anche valida di contenere le spinte nazionalistiche
Dei paesi dell'est associandoli
Ha un progetto a un progetto di unione europea ma dall'altra parte dall'altra parte non c'è dubbio che si può andare verso una comunità a maglie larghe verso una regressione
E comunque uno lo sviluppo del processo di integrazione tale da favorire anche un certo grado di rinazionalizzazione
Delle politiche dei maggiori Paesi fondatori o comunque membri della comunità dell'unione e e non c'è dubbio che da questi Paesi dall'uno o dall'altro in modo aperto o in modo dissimulato
Vengono resistenze all'approfondimento del processo di integrazione e vengono ambizioni egemoniche le quali naturalmente poi possono anche a trovare modo di esprimersi
Altrimenti infatti qui poi abbiamo il disegnarsi sempre più netto
Di un progetto di Europa a più velocità di un progetto di nucleo duro e vorrei solo dire concludendo e poi aggiungendo qualcosa su come questo processo interessa l'Italia e la nazione italiana
E che colpisce il fatto che la elaborazione più acuta intelligente e interessante che si è fatta di questa ipotesi
Di nucleo duro quella cioè dei democristiani tedeschi parta da una premessa anzi da una definizione gli Stati nazionali ormai sono Ubu o vuoto
Che mi pare in questa fase storica più che in precedenti
Non appare convincente non appare convincente se se se si guarda se si guarda alla resistenza ma con la Resistenza anche abbastanza condivisa nelle opinioni pubbliche
Che oppongono
Ovviamente paesi come l'Inghilterra ma non solo Paesi come l'Inghilterra anche Paesi come la Francia una parte rilevante
Della classe politica dell'opinione francese a ulteriori cedimenti di sovranità di sovranità nazionale a favore di un approfondimento del processo di integrazione iniziale federale ora io credo che di fronte a questo per si pongono problemi seri per noi
Perché forse esagerato dire che ha funzionato per qualche decennio l'Europa come mito
Nel nostro è un po'eccessivo però qualcosa del genere c'è stato
A ha funzionato l'Europa come mito che ci consentiva anche sì riteneva a basso prezzo perché poi nascondevamo
Difficoltà inadempienze ritardi eccetera
Di di di trascendere i nostri troppo angusti orizzonti nazionali tutto sommato al fondo c'era la convinzione ecco di non poter competere
Sul terreno delle ambizioni egemoniche con altri grandi paesi membri dell'Unione Europea tanto meno di poter competere nel caso che si tornasse a politiche
Nuovamente
Nazionali è marcatamente nazionali
E invece ecco di quel mito di quel mito che poteva persino diventare un motivo di orgoglio questa entusiastica unanime adesione all'Europa manifestatasi anche
Referendum
Abbastanza luccicante quello dell'ottantanove e invece adesso il senso se non di una emarginazione di un declassamento e quindi io credo che dovremmo chiederci
Quali conseguenze questo rischio che un rischio reale e la percezione che se ne ha può e se ne avrà ancora più possano avere come dire sullo stato morale della nazione e sulla coesione della comunità nazionale
E però credo che si debba aggiungere non per indulgere all'ottimismo anzi tutt'altro si debba aggiungere che tuttavia si deve sapere
E su ciò si deve far leva che questo rischio può tradursi in una sfida banco di prova e possibilità di rilancio di un comune impegno di una comune volontà
Di affermazione nazionale da collocarsi comunque nel contesto dell'unità europea
Poco no
Invece di un discorso sistematico vorrei fare alcune puntate
Unilaterale in consapevolmente bilaterale
Prescrittive
Tanto per subito copre diversi obiettori
Fosse passionali
Ma forse la passione questo su questo tema importante anzi direi che è una delle esperienze che ho fatto in questi anni questi mesi discutendo con la gente di questi cose e di ritrova era una passione che non è mai sospettato che ci fosse quindi ho scoperto che il problema c'era e l'avevamo punto abbandonata
Quindi voglio dire chiaramente che non sottovalutiamo la dimensione squisitamente culturale comunicativa
Di questo problema
Da due punti di vista qui si tratta di
Rimettere in collegamento la cultura che si presume alta con la cultura popolare
Perché c'è stato un divorzio fortissimo secondo in che direzione andare proprio la riflessione scientifica
Nazione
Non è più per noi un concetto spontaneo questo è molto importante c'è una grande frattura rispetto ai grandi del passato mi fa piacere che adesso la macchina intellettuale si rimette in moto ma e difficile che ne possiamo ricollegarci direttamente con chi ci ha preceduto perché perché dobbiamo reinventare a ripensare a fondo questo concetto nazione
Una parola antica pregiudicata per dire integrazione civica
Costruzione tra cittadini vincolo tra cittadini queste cose qua secondo me non ci sono in chi ci ha preceduto lo dico senza arroganza ma è una sfida che dobbiamo affrontare noi
Cioè o noi riusciamo a agli declinare questi concetti integrazione civica vincolo tra cittadini
Ovvero che questo vincolo diventa una risorsa democratica questa è la nostra sfida rispetto ai Chabod lo stesso Romeo e chi ci ha preceduto senza arroganza o noi vinciamo questa sfida o abbiamo perso la sfida
è chiaro che noi stiamo ragionando con con dei frammenti in parte nuove in parte in parte passati parole antiche e parole
Moderna
In due direzioni dice innanzitutto verso la popolazione verso la gente è stato citato il leghismo che io voglio dire qualcosa perché senza leghismo probabilmente non mi sarei preoccupato di queste cose
Come Lombardo ho percepito più di altre più in profondità
Il terribile pericolo delle chiese che c'è ancora un po'il tono su questa su perché delle tranquille persone dei cittadini di colpo
Dicessero apertamente che ne frega niente dell'Italia grazie cioè evidentemente era successo cosa molto grave di molto profondo però come è stato detto appunto dall'ONU che Napolitano
Certo come contraccolpo quasi una vergogna ma cos'è successo
Che la popolazione
è stata abbandonata dai suoi intellettuali a risolvere questo problema
Perché da mezzo secolo
Non si parlava di queste cose perché tra l'altro le che sappiamo
Quindi il primo punto è
Il senso di appartenere a qualcosa esiste ma non ha più gli strumenti culturali per esprimersi e secondo me il primo strumento e qui insisto sempre con gli amici storici eh raccontare la storia
Sembra banale
Ma è così noi non sappiamo raccontare la nostra storia
La scuola e disastrosa ma anche i mass media
Faccio sempre l'esempio
Che poi viene conto contestato decimo e ultimo comunque guardate l'America cosa ha fatto
Che la sua la sua storia inventata Hollywood dico sempre
Chi chi fa il senso storico degli americani armata no alle volte ha inventato il mito del tra queste guardate cos'ha fatto del Vietnam
In dieci film avete una autocoscienza di un'azione non abbiamo il più grande di te al mondo avete mai visto un fido di casa nostra assiduo tre vengono sempre citati ma quello che il flusso comunicativo è assente
La televisione non parliamone son bastati quattro pezzi di documentario modesti per creare uno sciocco panico collettivo non sappiamo raccontare la nostra storia
Non che voi storici o la sappiate detta scritta bene ma il racconto quello che conta il il comunicateci propriamente perché quando due anni fa in Brianza litigavo con i concittadini che volevano rompere col Sud che argomento devo usare molto banali la storia il lavoro l'immigrazione certo anche la guerra anche il piano sei proprio e l'unico argomento che poteva fermarli cioè il riconoscere che la nazione è una storia contraddittoria fattasi
Quindi il primo punto secondo me questo
A lui a contare la storia di fare del senso storico la ragione del vincolo so che è insufficiente ma ho anche detto che sono unilaterale ma su questo punto essenziale
Quindi c'è un lavoro tutto culturale da fare
Ma anche a livello concettuale
Perché
L'idea di nazione come vincoli di cittadinanza
Basato su una storia comune
Non viene fuori se noi continuiamo a contrapporre concettualmente
Comunità e società
Democrazia pattizia da un lato e in azione come dato etno culturali
Quindi la vera sfida concettuale qui parlano soltanto gli storici dai sociologi e politologi e uscire dalla trappola di questi dualismi
Perché se noi impostiamo il discorso società presso comunità non non ne verremo fuori più quindi da vera sfida concettuale e trovare dei meccanismi in quel momento comunicativo
E già un momento pattizio non c'è Pato c'è luce prima intesa sul patto tu fai il patto perché tipiche dell'alto quindi il meccanismo della fiducia il meccanismo
Dell'affidarti per fare il patto
Va valorizzato e quindi e su questo punto non voglio che si perda che metto promesse tra filosofi dalla politica o o tra sociologi e politologi cioè uscire la vera sfida quella di ricollegare il momento pattizio delle regole della funzione dagli interessi al momento della fiducia
Reciproca
Che il concetto di integrazione come dire
E qualcosa che implica la funzionalità degli interessi
Però è qualcosa che precede che trascende
Quindi questo è il punto sul quale occorre lavorare e mi fermo qua perché altrimenti andremmo però em e molto importante e molto importante
Un altro argomento
Forse torno indietro
Perché ha più a che fare con la comunicazione pubblica
E di smettere di dire che non siamo una nazione questa è una bugia cioè in realtà
è una nazione che non vuole esserlo
è una nazione come dire se voi guardate gli indicatori
Oggettivi non so come dire
Prego
Baciata capisco questa allusione ma ma guarda che in realtà è più diffusa di quanto
Di quanto non sembri però punto sarebbe l'odio smetterla con questi con questi argomenti che sono insostenibili anche sul piano così fenomenologico il vero paradosso e qui ancora una volta appunto
L'accusa ma in senso vero perché è un'auto accusa è il il ceto intellettuale e il ceto dello scienziato sociale o il sito del comunicatore che come dire non articolato fino in fondo quest'idea di nazione perché voi sapete ma il punto sul quale possiamo anche non non
Sorvolare a torto è stato abbandonato alla destra ho usato dalla destra
Anche qui alcune battute anzitutto non bisogna avere paura di questo perché la destra uso un concetto vecchio di nazione sostanzialmente eterno zoologico di nazione non hai concetto civico di nazione
Centocinque di reazione e repubblicano è rivoluzionario poi si è perso un po'prestare lasciamo perdere
Perché il percome ma
No non solo come dire l'argomento la destra destra o si occuperanno cioè quindi non Rino era sbagliato ma Iberia di di di reazione che grosso modo viene presentata la cultura di destra è un concetto vecchio residuo sostanzialmente ed uno culturale
Perché viene detto
Prima di quello che è più importante cioè il momento civico il momento del dell'integrazione del riconoscersi come cittadini
Riconosce siccome cileni Pd vuol dire anche che si può disconoscere assi
Cioè
Segnalazione non è un fatto zoologico tanto per buttare in estrema la battuta vuol dire che effettivamente può sciogliersi
Può sciogliersi non solo come si scioglie un patto ma quando si scioglie la fiducia che sta dietro
Quindi ecco allora come dire un discorso che può sembrare contraddittorio
Da un lato dico non è vero che siamo una nazione e piuttosto un'azione che non vuole esserlo dall'altro dico almeno emotivamente certe che possiamo anche sciogliersi non tanto geograficamente ma proprio come
Sentimento di reciproca
Appartenenza
è un'impresa difficile non voglio pesa molto difficile
Sia quella in qualche modo di riprendere il dialogo col cittadino
Sia quella di di pensare concettualmente
Le basi di una idea di nazione ripeto che strettamente connessa all'idea di cittadinanza dove cittadinanza appunto non è soltanto
Catalogo dei diritti dell'individuo
Ma detto che con una battuta
Il fatto che si è cittadini non da soli quindi il vincolo tra cittadini e un vincolo proprio come dire nell'idea stessa di ciò che è diritto e dovere la cittadinanza non è un teste
Come dire storicamente filosoficamente può essere stata sviluppata dalla filosofia illuministica tendenzialmente individualistica è più come dire un procedimento realtà la cittadinanza è un insieme di cittadini
Non si è da soli cittadini qui ecco perché i meriterebbe chiaro un lungo approfondimento ma che la cittadinanza sia l'essenza stessa di questa idea di nazione io sono convinto una volta che si è capito che cosa vuole
Un'ultima osservazione sull'Europa
Perché appunto si dice
Da un lato che è questa enfasi
Sulla nazione a rischia in qualche modo di di staccarci dall'Europa o o viceversa dire
Perché l'Europa è sottoposto a questo
In questo momento tensioni nazionalistiche e quindi sono d'accordo con molte cose da te Domine Napolitano però volevo aggiungere alcune considerazioni
Si parlava di Europa come mito ma anche dobbiamo riconoscerlo
Un'Europa come retorica che ha nascosto quello che davvero era che a un certo punto le parole hanno
Hanno camuffato la realtà
Quindi come dire un un uno c'è un certo realismo secondo me è sano nel senso che l'Europa realtà non è mai stata davvero una comunità
Ma è sempre stata un un accordo sia pure straordinario tra
Trust Tatti inazione che hanno spinto al massimo la collaborazione non so se voi avete notato
La straordinaria spetta la provvista analitico sentenza della corte costituzionale tedesca la quale in qualche modo ha rassicurato i tedeschi che l'unione non tocca la sovranità della Germania stesso
è paradossale non preoccupatevi tedeschi non preoccupa non prevedo comparti dolce forte la tua suo vanità è ancora salda in questa Europa perché questa Europa
è uno che ama un fare bontà di Stati non è uno Stato federale è è una cosa paradossale perché come dire omette in cui la Germania quella che spinge di più verso uno Stato federale la sua Massimo Torrita Lele garantisce non preoccuparti la sua sovranità di fondo e ancora sale quindi come vedete specialmente noi italiani dovremmo fare meno rettore che Baldacci più dentro a quello che l'Europa perché l'Europa
Non è una nazione
In maniera analogo a problematiche così diceva date quindi non può mettere in moto dei meccanismi integrativi analoghi o curabili a quelli delle singole nazioni
Al limite posso anche dire che voi neppure per usare l'espressione che usano i tedeschi quanti fondi erano ancora divisi
Una Kultur nazione cioè non è una ragione ma una cultura comune
Sì e no è una responsabilità degli accademici forse ma i Circuiti comunicativi e sono più sistemi
Cioè i contatti che si hanno sono quelli fragili del turismo quindi non esiste una cultura europea al di fogliare spreca dei dotti e questo è molto importante
Quindi casomai occorre andare e lavorare in questa direzione moltiplicare ancora una volta i contatti e poi ha una storia è una memoria divisa
Ancora antagonisti
Quindi discorso che voglio fare non è euroscetticismo va a dire un momento guardiamo bene questa cosa straordinaria che è stata l'Europa cos'è stata davvero
E allora e qui chiudo come con un altro paradosso
Il il rafforzamento della propria identità nazionale non in maniera antagonisti come nella consapevolezza di questo processo è un fatto positivo
Perché l'Europa culturalmente deve ancora diventare dialogo di culture nazionali dialogo vero cioè non soltanto ripeto tra quattro intellettuale che si vedono i convegni
Ma questo scambio di di
Di scolaresche al al massima Ap con la scuola
Venga affrontato in queste sedi perché vuol dire che a questo punto si mette in moto una mattina
Autorevole ed efficace che darà i suoi prodotti però guardate che il compito
E durissimo e durissimo ossia che il il tempo stiamo sul piano dalla comunicazione collettiva sia suo calda riflessione certifica
Ma secondo me alla pena
Secondo me questa è la nostra sì
Siccome abbiamo che l'ha fatta da far equilibrio fa
Proprio
Letto con grande interesse la relazione di
Franco De Felice
E sono sostanzialmente d'accordo
La mia divergenza riguarda la priorità delle importanza dei punti che nomina e non sono neanche brutti naturalmente
A così sono molto d'accordo sull'accenno breve ma incisivo collegato alla lega sulla costellazione delle piccole patrie in piedi
Cioè il municipalismo italiano le storie diverse
Questo porta a riflettere sul fatto che il unificazione italiana è venuta con ritardo siamo paese con sviluppo tardivo
Come si dice come sostiene in particolare il mio amico può è questo porta differenze qualitative importanti perché lo sviluppo tardivo laddove c'erano già stati Paesi come Inghilterra ma non solo che si erano sviluppati da parecchi decenni
Arresto in indispensabile da un lato l'intervento del capitale straniero
Francese inglese e ancora di più
Tedesco e dall'altro l'intervento pubblico soprattutto per me industria di grande rilievo è stata una necessità non una scelta di intellettuali o di economisti e certe volte prima l'uno poi l'altro l'intervento del capitale straniero per esempio nelle ferrovie a cui si è sostituito poi l'intervento pubblico e questo ha dato un'impronta di statalismo
Dovuto a condizioni di necessità non di scelta pruriti Courier
Una condizione di necessità che si sono riprodotte durante la crisi mondiale con salvataggi
Obbligatori allora fu creato l'IRI e Mussolini
Diceva che quello doveva essere in convalescenza diario da qui ma mani man mano doveva essere dismessi
I malati cosa che sostanzialmente non è successa qualche privatizzazione sporadica ma invece la l'aria assieme
Sempre più arricchita
Che per degenerazioni
Partiti che il il ritardo non solo in Italia
Ha portato anche a una radicalizzazione delle lotte sociali perché c'erano già
Esempi come l'Inghilterra soprattutto negli anni novanta si è rafforzato e sviluppato
Rapidamente ma già c'erano le premesse un sindacalismo molto
Forte e anche gli ultimi venuti volevano
Entrare in questa in questo meccanismo questo ha portato anche immediatamente a due ali
Del partito socialista e col trauma
Della prima guerra mondiale un trauma su una struttura ossia in gran parte cartilagine OSCE della nostra economia è venuto alla grande spaccatura
E la comparsa
Del Partito Comunista che faceva paura
Anche per i suoi legami con la Russia ma questo mi porta al secondo punto
Che alcuni attribuiscono grande importanza
Il De Felice lo nomina tre volte a questo punto ma secondo me non nel modo sufficientemente drastico la l'entrata in guerra nella seconda
Guerra mondiale
La critica le critiche sono state fatte al fascismo sono valide mai riconosciute a chiave graffiti sia pure in maniera un po'
Diretta dice che la storia va be'la storia la coda retto che dici
A qualche mese fa aveva detto cose diverse si sta correggendo e adeguando rapidamente
L'entrata in guerra un certo momento deperisce vicenda
La data traumatica e l'otto settembre io dico che il dieci giugno del quaranta perché la colpa più grande storica del fascismo connessa con la sua retorica connessa con la tradizione di nazionalismo connesse con la sua fondamentale non serietà è dovuta all'entrata in guerra
E il dieci giugno trecentoquaranta noi eravamo impreparati la la leggenda del Mussolini tenuto all'oscuro è una ridicola leggenda
Bravo che vorrebbero dire che il più spesso di tutta la storia che è arrivato che non sapeva cose che un ragazzino come ben sapeva che cioè non eravamo assolutamente preparati a entrare in guerra l'unica volta che sono andato a vedere la sfilata vivi carri armati che erano in gran parte di latta fine Jeanmaire magazzino c'ho l'impressione di corse
Poco serie certa avevamo otto milioni di baionette meno male
Che le avevamo chi sa che cosa potevano servire
Nella seconda guerra mondiale B la testimonianza clienti nei libri di storia queste non si trova
Qui c'è il mio amico e coetaneo Claudio Pavone che Pippo correggere perché la memoria mi può tradire quando entrammo in guerra all'università di Roma allora undici mila studenti adesso centottanta mila
E il serpeggiare un notevole entusiasmo per la guerra questa è la terribile verità era un po'la continuazione del consenso di deferisce
C'era un un forte consenso e io che non per mio merito ma ero più mio padre era liberale di vecchio stile
Ed ero cresciuto in una famiglia antifascista io mi mi sentivo all'immagine è un pesce fuor d'acqua un caso un po'anomalo perché non non avevo nessun entusiasmo per la guerra anche se avevo idee abbastanza confuse ci fu un tentativo di andare di molti non so quanti ma
Di essere volontari
La Corsica le colonie erano tutto affastellate insieme e non furono accettati perché non c'era la capacità di accettarli furono rinviati quasi quasi duramente questi rimasero male perché il loro entusiasmo non si potrebbe
Non si poteva
Ma incanalare nel verso giusto la la speranza del
Del Mussolini era di una guerra che non dovesse finire in pochi giorni sarebbe stato una una
Una sciagura ma qualche mese per darci pieno titolo entrare a sederci dalla parte dei vincitori e questo lo lo dava per per scontato mi ricordo come se fosse ieri la dopo il dieci giugno la radio diceva
Non
Non accede dopo la caduta del della Maginot otto Paola tracollo francese sembrava che la guerra fosse vinta dalla Dal Mas
Non accendete le luci chiudete le la guerra non è finita ed è un po'di calma insomma fra poco tempo finisce ma ancora non è finita
Ho poi venne invece la Grecia la l'Albania e lì mi ricordo come se fosse ieri
Che quello stesso entusiasmo diffuso in favore di Corsica Liz alle colonne
E e Chieri Lelli paese proletaria la grande proletaria
Ma ci fu una doccia fredda tremenda perché in Grecia come sapete i greci fermarono l'esercito
L'italiano dotati di un grandissimo numero di mortai che è quello che ci vuole in una zona montuosa mentre noi avevamo le famose baionette il fucile novantuno lei mortai
In scarsa quantità e in più si scoprì perché i tangentisti c'erano anche allora
A che le scarpe per i soldati erano di cartone sulla neve il cartone si scioglie
Questo il si venne a sapere all'università io e gli altri o fu una doccia gelata tremenda come quella giovanotto che scopre che la la sua fidanzata e Luigi all'insalata
Batte abbiamo egiziano lo stesso Trauma più e allora dall'entusiasmo si passò l'entusiasmo negativo
Cioè a dire ma qui siamo governati dai dei buffoni belli disgraziati ci hanno buttato in questa gigantesca Fornace
Impreparati anche i greci ci battono Illy e le scarpe di cartone con i i fornitori ladri
E e silvilago allora nel Mussolini
Capendo questo lui è rimasto sempre abbia imbonitore
Nella sua stessa mentalità e cultura
Decise di riaprire le iscrizioni per i volontari
Mi ricordo come se fosse ieri che le iscrizioni si presentarono ventuno su undici mila studenti mi ricordo perché c'era un mio amico che in una particolarmente fascista ma per ragioni familiari
Volle entrare ventuno allora il Mussolini si arrabbiò
Chiamò il gioco il giovane segretario del partito riduzioni e a suo nome decise che noi eravamo tutti volontari
A io compreso tutti d'autorità la volontà viene in e interpretata dall'alto
Qua
Io poi sono del venti non andai subito sotto le armi grazie alla retorica fascista perché continuava l'incapacità di lettura di assorbire
Due classi ricche dopo diciannove povero venti e ventuno erano due classifiche
E quelle classi erano troppo ricche e quindi io feci infila la testa ecco probabilmente perché sono qua cioè fu chiamato prima il ventuno e poi il venti non per per un motivo molto semplice che non c'erano manco le caserme forse non c'erano mai fucile novantuno con relative baionette
A quindi con ritardo non c'era la possibilità o allora un un leader che getta un intero Paese nella fornace della guerra beffando come si fa
Allora a Monte Carlo di cui qui c'era
La televisione non si sa come definirlo
Perché ha giocato con Enzo fondando su che cosa sul potente alleato
Il quale considerò l'ingresso dell'Italia in maniera ambigua e non sono pochi tedeschi che penso che sia una seconda guerra perduta
La colpa o
Diciamo il merito della dell'alleato italiano che era dovette subito i tre mandare le sue truppe in in Grecia per chiudere rapidamente quello che era diventavano scatta questo punto io non l'ho visto trattato dai critici del fascismo e mi pare che sia il punto numero uno
Il quale apre la porta
Nel secondo me questo e molto importante per capire la situazione attuale di forte autocritica che certe volte diventa autoflagellazione abbiamo proceduto la guerra e abbiamo perduto la guerra in maniera ignominiosa parte tutti i casi di eroismo personale che non sono fatto mancati sono stati molto numerosi e una guerra perduta e un trauma in qualsiasi nazione nella la Russia se la lista vincono i bolscevichi non perché c'è la la la in proletari erano diventati la stragrande maggioranza come dice Carlo Marx i proletari non arrivano al dieci per cento mettendoci ridotti gli operai salariati
Era invece il trauma di una guerra perduta è la di sistema mista disprezzo che sia per la classe dirigente quando si perde una guerra la la storia la stessa per l'Ungheria per l'Austria per la Germania all'invece siccome la la guerra fu la Prima Guerra fu perduta in maniera non ignominiosa venne fuori il desiderio di Revan Sherry Rehman cinismo però ci furono lotte sociale spaventoso e leggo cose messe insieme
Hanno dato i natali a Hitler il cui è stato maestro
Benito Mussolini con una traduzione in in tragico in serio della sua retorica e della sua punti cialtroneria allora la sconfitta e all'origine di questa sensazione di in una fase delicata in cui l'Italia cominciava accrescere nel fino alla prima guerra mondiale era cresciuta poi c'è stato il trauma
Essenzialmente sociale della prima guerra mondiale porci sta del fascismo e è stato una botta tremenda una idea di scarsa stima di un Paese che per deporre perde in modo ignoto
Altri punti sconnessi con questi sono diverso c'è la resistenza io mi mi ero iscritto a un gruppo della Resistenza ma non vi hanno utilizzato ad eccomi qua ho provato a darmi da fare ma non sono solamente invece biblico proprio poco
Ha avuto più successo di me hanno stavamo in quei giorni
E in rapporto ma qual era la molla che spingeva a me io allora li vede politiche molto e per un senso di dignità o il senso di ribellione rispetto all'ignominia di cui parlavo
è un senso e dignità e altri miei amici e poi ci sono scoperti essere chi di destra che di sinistra alla prima molla era questa qui
Era c'era un mio amico che era entrato nell'esercito americano perché un tedesco gli aveva tolto la pistola Luís diceva che voleva
Vendicarsi di questo quello che mi preoccuparmi angoscia
Che questo senso di dignità continua a essere scarsa da noi
Che quando si parla di malefatte spaventosa di personaggi che stanno al vertice della cosiddetta Seconda Repubblica
La gente Bach batte poco incisivi oppure si dice lasciamo stare non criminalizziamo facciamo la critica politica ma se quella parte lì
Non è inventata e c'è una biografia che io considero agghiacciante due giornalisti
C'hanno superato tre processi penali favorevolmente a in quella biografia ci sono borsette terrificanti qualcuna Leo citata anche nel mio libretto che uscito da da poco legami con banda darà Marianna e cose di questo genere beh bisogna andare in fondo è vero o non è vero pare che sia vero perché la reazione giudiziaria non ha avuto successo e allora dobbiamo dire accampa fatto intendente podi Shelter uno per fare un impero finanziario qualche cosina deve averla pur fatta ha detto un personaggio che conosco altro che così accidenti e allora c'è un senso di un senso di dignità offesa ecco più che destra e sinistra almeno in me e il brivido per fortuna in non pochi altri l'ultima notazione che
Lascio vi
Che è importante avere un forno un elemento unificante ora dopo la prima guerra mondiale e ancora di più dopo la seconda l'elemento centrale del dramma
Italiano che rientra nel dramma dell'umanità è stata comunismo e anticomunismo
Allarme per l'anticomunismo è stata accelerata la corruzione
Con le scarpe di cartone c'era già non è un'invenzione recente ma è stata fortemente diffusa anche per i soldi occulti che venivano dato alle parti
In causa c'è stato un complesso politico-mafioso terroristico la cui obiettivo principale era quello di impedire che i comunisti andassero al potere ma si dice di guerra che i comunisti dietro anche se non lo sapevano la maggior parte c'era una dottrina tremenda
C'erano elementi sufficienti i gulag che non erano mica molto meglio di Auschwitz tutto vero credo ma non possiamo per amore della vita perde ragioni di vivere tutto questo non giustifica la barbarie usata in nessun modo qui c'è dopo tante critiche che da anni sto facendo
Apparecchi aspetti del Partito Comunista adesso minori in minore misura quello che la succede succeduto debbo dare atto con soddisfazione con un po'di speranza che l'atteggiamento è sempre stato
Di responsabilità soprattutto in periodi molto delicati che davanti alla barbarie
Spinta e intuita dalla maggior parte servizi deviati ma quale deviati facevano il loro mestiere purtroppo non erano affatto degli atti
Davanti a quelli tentativi di barbarie la reazione è stata civile contenuta la tentazione poteva essere quella di rispondere nello stesso modo e questo non è stato la speranza è che questa base che esca che ci sia non più il breve periodo questa la critica che adesso faccio
Al PDS il breve periodo il calcolo immediato la tattica ma ci sia una sforzo per ricostruire culturalmente
La base perché senza l'elemento culturale senza una base culturale non si va molto lontano e culturalmente una volta visto che il Marx rivoluzionario non va bene
E allora bisogna pensare a una nuova edizione di Babbo da Square per stranieri e pensare ad Altiero Spinelli che era un muro palista concreto e non parolaio
Ho retorico bisogna pensare a Salvemini Ernesto Rossi che non si fecero prendere dal panico quando c'era l'angoscia comunista e tennero duro anche pagando un grosso un grosso prezzo ecco il mio auspicio è che la riconoscendo la validità dei problemi di breve periodo che in politica sono sempre forti si dia più peso ai problemi di periodo medio lungo che hanno una base culturale grazie
Beh io mi propongo di fare qualche e l'osservazione non una subire l'azione a qualche osservazione
Che qualche osservazione che ha suscitato in me il alla lettura nell'ascolto di quello che ha detto e scritto
Fra Franco De Felice con il propongono un triplice proposito forse non del tutto compatibile eh vive di dare il senso Gotti della difficoltà di questo problema della grande difficoltà di questo problema oltre che della sua importanza
Di in nello stesso tempo ricercare di Miss di mitigare quel quel tanto di pessimismo che mi è parso che emergesse
Dalle sia dalla relazione che da da alcuni interventi anche esplicita in certi casi è quello anche di restare nei limiti che sono stati indicati ed è qui forse la difficoltà maggiore di restare nei limiti che sono stati indicati dal presidente
Tra i cinque ai quindici minuti forse il è giusto dieci minuti giusto definirli così mi metto l'orologio davanti e devo dire che il carattere problematico della dell'idea di nazione e non è un fatto che si può riferire
Alla discussione attuale è un fatto permanente dire è un fatto secolare
Uno
Degli studiosi che si sono forse il più noto che ha scritto sulla nazione l'Ottocento
Non a caso ha intitolato con un punto interrogativo frena non a caso ha messo un punto interrogativo nel titolo a titolo il suo saggio che cose una nazione
E militare o Luís o
Qualcuno vicino all'Hui ha anche sottolineato il fatto che la nazione è una realtà che va continuamente ricreata già basta
Diciamo appena la considerazione Point delle successive riflessioni che ci sono state su questo punto su questo tema
Per
Per rendersi conto insomma della difficoltà che presenta un argomento anche la definizione stessa
O il
Quindi io non trovo niente di niente diciamo di strano e di negativo nel fatto che in per questa per questo convegno per questa riunione si sia fatta una scelta che è stata indicata con molta chiarezza da Franco De Felice cioè
Di volere
Usare questo termine però con riferimento allo Stato e poi ha anche detto con riferimento al Governo alla direzione politica indubbiamente c'è un nesso strettissimo tra nazione e Stato
E direzione politica e Governo
Però né il concetto dello Stato né quello della direzione politica esaurisce il tema dalla nazione per cui secondo me è un primo problema è quello di rendersi conto della enorme dimensione anche della dimensione storica giustamente
Rusconi a ricca ha fatto un richiamo agli storici su questo tema perché secondo me non dico che bisogna sempre ritornare su queste grandi dimensioni ma averne la coscienza è assolutamente necessario
Di fronte a un problema di questo tipo per evitare alcuni inconvenienti per evitare alcuni inconvenienti
Io penso che
Quando si parla della nazione anche se è necessario cercare una specificazione lui in nelle varie occasioni in cui se ne parla come queste
E è opportuno
Che
Si abbia il
La convinzione la nozione che il tema precede anche quello della formazione dello Stato nazione
E che si tratta di processi pluri secolari
E che hanno no
Sui quali insomma c'è è difficile certo riflette lui quale difficile condurre tant'è vero che ci sono non molti studi anzi molto pochi studi su questo argomento ma che comunque a mio avviso è necessario tenere presente perché per avere una visione più equilibrata in un momento in cui si pone un problema come quello che si è posto ora c'è quello della crisi
Della nazione a mio avviso ci sto ci sono degli elementi di esagerazione nel modo in cui oggi si pone questa questa questione proprio perché il senso del suo spessore
Viene meno in parte viene meno di fronte alle spinte dell'attualità
E di fronte anche ad altri elementi che appartengono alla produzione alla tradizione culturale del nostro Paese
E chiaro che
La difficoltà per esempio della cultura italiana di rapportarsi col passato
Della formazione del processo di formazione nazionale
è un dato che può portare a una distorsione tutti gli elementi di difficoltà
E di squilibrio che ci sono nell'analisi del Risorgimento per esempio immediatamente hanno un riflesso quando noi solleviamo a torto o a ragione il tema della crisi della ragione anche della CRI crisi della nazione e anche secondo me la difficoltà di considerare in maniera equilibrata
Il passato
Dal punto di vista dello sviluppo del processo democratico del nostro Paese della democrazia mi sembra poi particolarmente distorto il fatto di vedere una crisi della nazione
Come una conseguenza dello sviluppo Della democrazia in Italia anche nel nella discussione che è stata fatta anche questo tema è venuto è venuto fuori e su questo punto
La
A mio avviso è uno dei punti su cui il
Il convegno dovrebbe concentrare la sua attenzione a mio avviso il problema è proprio l'opposto
Non è vero secondo me
Che
Lo sviluppo della democrazia ha portato con sé degli elementi di crisi per lo meno per quello che riguarda la sua del nostro Paese
Ha portato con sé degli elementi di crisi
Della del sentimento nazionale ma il vero esattamente l'opposto
Il contrario
Il quarantatré viene indicato come una data l'otto settembre
Milan Torino e la così parlo più presto
Scusa
Un trauma grandissimo nel nostro Paese l'otto settembre al quale il la nazionale reagito ricomponendo così in due parti distinte ma ricomponendo esce
Il problema
Si pone allo stesso modo per tutto il periodo della fine della guerra attraverso il paese allora attraversato l'Italia allora attraversato un momento terribile in cui c'erano anche delle spinte molto più forti di quelle che ci sono oggi nel senso del del disfacimento dell'unità nazionale
Delle spinte centrifughe eppure l'Italia credo ha risolto forse nella maniera migliore rispetto a esperienze di altri Paesi questo problema delle spinte secessionisti che nell'ambito della creazione e nel processo di creazione di un sistema democratico
Molto
Positivamente per esempio in siamo per esempio e c'era un esercito in Sicilia che si von qualcun altro ricorderà anche che come ricordo personale esercito e dei volontari per vent'per l'indipendenza della Sicilia
Lei visse nel giro di pochi mesi né c'era una spinta
Separatisti che notevolissima anche nel Trentino anche in Val d'Aosta e centrali che cosa si certo l'accortezza diede il gruppo dirigente politico ha avuto una parte ma io credo che se si esaminano queste cose con attenzione anche il sentimento nazionale
Ha avuto la sua parte ma c'è un altro rischio diciamo così delle sedi della separazione
Tra la vera dimensione storica del problema
E la sua
E l'attualità
Dei temi che si pongono che giustamente si pongono nella discussione sulla nazione il rischio è di non vedere che cosa è veramente la nazione cioè di vederne solo una parte dico molto sinteticamente perché non ci si può soffermare su argomenti di questo genere
La questione per esempio nel corso delle dei secoli quando il problema si è posto c'è stato una fase che si può dire cominciata nell'Ottocento in cui il tema della nazione è stato visto sotto l'angolo visuale del nazionalismo
Soffocando quasi completamente quegli elementi di cittadinanza
A cui accennava Rusconi a cui accennavano anche altri eccetera che sono fondamentali nella storia dalla nazione
La nazione c'ha due facce diciamo due facce che sono presente ad il sentimento di nazionalità due facce che ne sono state confuse sempre più a mano a mano che siamo andati avanti nel tempo una nazionalistica
è un'altra
Che potrei chiamare di potenzialità democratica mettendo la parola democratica tra virgolette cioè di un processo
Di formazione della coscienza civica ed è la costruzione dei diritti del cittadino che si è sempre più allargato nei secoli ora questo primo aspetto questa forma di patriottismo
Democratico
E sta non si può scoprire se non si va indietro nel tempo o per lo meno se non si scava nella nel senso della nazionalità
In maniera che va anche al di là della tematica della direzione politica in senso stretto insomma la nazione può essere ed è stata anche nel nostro Paese il momento è la realtà che recupera la crisi OLO o il crollo di una classe dirigente una parte di una classe dirigente
è certamente giusto
Mi pare che sia stata fatta anche qualche osservazione in questo senso
Anche se non è
Del tutto vero che
La
A sinistra
Ha trascurato questo tema
è vero che non la usato sufficientemente
Che non è a scoperto
Il valore dinamico il valore costruttivo almeno parlo della cultura
E quindi in questo senso mi sembra giusto l'appello a muoversi di più in questa direzione
Insomma io le difficoltà certo non le voglio nascondere qui mi hanno parlato gli altri quelli che si le difficoltà che si presentano di fronte a questo tema e magari anche nella attuale
Situazione
Anche se io vedo ho visto non con sorpresa devo dire la verità l'affievolirsi della spinta centri fuga
Della lega non con sorpresa
Anche se naturalmente bisogna tenere conto moltissimo di queste di questi elementi e di queste spinte che io chiamo negative che sono senz'altro negativo ma vedo
Appunto
Che sotto questo aspetto le difficoltà che si sono presentate anche sul piano culturale
Sono state proprio quelle
Del travaglio
C'è stato nel nostro Paese continua ad esserci della transizione parlo soltanto in questo momento dell'aspetto culturale perché mi pare che sia interessante della transizione
Dalla visione nazionalistica della nazione
Alla al patriottismo democratico
Che a mio avviso
Può essere Ripley cooperato ma proprio per la natura della nazione che non è una creazione naturale ma una creazione morale civile e intellettuale
Non si può fare a meno gli uni
Se un Paese su questo terreno dodici minuti vi ringrazio
Pero da loro di essere breve
A sottolineare alcuni
Dell'identità nazionale su cui qui sta ragionando sulla base di quella relazione così interessante di
Il tredici
Cerco di essere proprio brevissimo perché poi dire di più
La prima questione che che io metterei però di più sotto il microscopio a mio giudizio sono quei processi che vengono chiamati di globalizzazione dalla grande impresa moderni
Noi siamo di fronte a fenomeni profondi che hanno un'attinenza molto forte poi dopo con la vicenda nazionale
Ciò il paragone con
E il passato be'nel passato in un passato poi non tanto lontano
Il senso la collocazione della grande impresa industriale moderna
Si intrecciava fortemente all'identità nazionale addirittura a al territorio
Per intenderci e per dire che si è c'erano dei grandi fatti simbolici
La FIAT era Torino Alitalia la General Motors era America
Beh oggi tutta questa questo nesso che faceva che era grande parte dell'orgoglio nazionale fisionomia nazionale
E così via secondo me viene subisce un mutamento profondo
La grande impresa all'impresa di quest'ultimo quarto di secolo l'impresa informatizzata
L'impresa che come dire vede il passaggio dal fordismo al post fordismo diciamo pure
Più semplicemente seno la crisi del fordismo oramai si sgancia dal territorio e dal territorio nazionale regala un avvio poiché i suoi sei di ma si muove attraverso
La Rete dell'informazione d'azione la sua flessibilità oramai su un piano mondiale
E questo apre un problema avrà un problema di fondo perché direi che l'atto produttivo che è un atto così costitutivo della vita umana della sensibilità comune prende una dimensione che scavalca le dimensioni nazionali
E credo che questo è un punto su cui bisogna molto riflettere
E che ha subito negli ultimi venti anni una accelerazione di grande di grande forza
Seconda questione che io vedo si sono
Beh riguarda quello che si può chiamare con Gramsci il sistema degli intellettuali
Qui Rusconi ha detto una cosa molto chiara molto netta molto preciso e che io condivido e che mi sembra molto simbolico insomma
La la la l'identità nazionale americana ha avuto un grande strumento un grande luogo di formazione va ricordato Rusconi Hollywood citando cose che
Poi scavalcano anche l'immediatezza del cinema
Bene aprite un po'il video cioè i grandi sistemi con cui oggi si forma il senso comune l'immaginario collettivo l'Italia è invasa da prodotti
Scopriamo ogni momento più nella fiction ma non solo nella fiction il grande modello che viene da altre grandi realtà nazionali e che non parlano
Della identità nazionale italiana siamo inondati da dai prodotti per esempio di marca americana
Mi sembra che ci sia stato un tentativo di resistenza molto significativo da questo punto di vista quello di Mitterrand in Francia
Però lo da questo punto di vista qui seduto nell'Italia un Paese in maggio
Il vaso e noi non abbiamo saputo contrapporre
Pur avendo una curva una cultura alta
Aggiungo a questo la questione della scuola
Per quello che ricordo io
La scuola anche la scuola italiana ragionato molto diciamo ci scusi sulla
Formazione e sviluppo di una identità Nando identità nazionale e addirittura dei suoi simboli
E io mi ricordo che cosa era nelle generazioni passate ma ancora la mia fanciullezza un libro come libro Cuore insomma
E quello che recava proprio di di di personaggi simbolici da Vittorio Emanuele a Garibaldi a Mazzini e come venivano proprio immessi nel circolo della formazione del Tuscolo elettivo
A mia impressione
La scuola italiana di oggi non solo si trova scavalcata dai nuovi grandi mezzi di comunicazione
E di formazione del senso comune ma direi che non racconta la storia del Novecento
Salvo salvo episodi la storia del Novecento non non è l'Iraq contata non è rivissuta non diventa in questo modo diciamo così elemento di una elaborazione c'è una crisi profonda della scuola italiana
Persino come a dire i due i grandi fatti di una
Come dire riformazione di un'identità nazionale
Che sono stati la resistenza della Costituzione c'è poco da fare non trovano luogo nel
Nella formazione delle delle grandi masse giovanili che ne esce sono influenzate da altri Circuiti ed altri percorsi
Naturalmente anche nel nel senso del mutamento degli strumenti espressivi
Pensiamo per esempio che cosa è stato è diventato a livello di scala mondiale la la grande musica rock per intenderci
Il jazz e come sia stato un veicolo di siti divisi
Di simboli così profondi a mio parere e questo
Pesa Monforte mente sul sull'immaginario delle nuove generazioni e quindi anche diciamocele forme
Cognitive espressive con cui poi si consolida una coscienza nazionale
In Italia hanno avuto questo deficit profondo
Ultima cosa a mio parere
Per sottolineare due punti
Io credo che tutti questi processi non abbiano portato compreso quello dorato
Importanza primaria cioè della globalizzazione di insiste il sistema produttivo io credo che tutti questi
Strumenti elementi di una riflessione
Non è che hanno portato a una scomparsa dello Stato nazione questo è un punto su cui il passaggio secondo me è molto delicato
Noi oggi stiamo viviamo una crisi dello Stato nazione che però non scompare
E che come dire
Si trova di fronte al sorgere di nuove strutture
Intra nazionali o sovrannazionale
Se pensiamo al peso che ha nella vita economica ma poi anche qui nella vita reale di un Paese
Tutta la Rete delle istituzioni mondiali
Che riguardano le questioni dell'economia ma poi ne ha immessi che arco la nazione io alludo per esempio alle strutture del
Del gatto
Del Fondo monetario internazionale della Banca mondiale che hanno pesato moltissimo nella organizzazione dei grandi flussi economici ma poi nel definire poi di problemi di identità e di potere nazionale
Be'come dire trovo che deve mettere molto sotto il microscopio questi fenomeni per capire poi perché siamo arrivati anche a questa crisi di di identità nazionale di cui si sta parlando poi tenendo conto che una proposta che non a caso poi chissà forse un sorpresa nostra
Riscosse un grande successo in Italia poi è stata vanificata voglio dire Cerci fu in Italia un referendum sul Parlamento europeo che ebbe un grande successo
Però Bin dove dobbiamo dire che il Parlamento europeo è fallito
Quindi è fallito un elemento democratico che potesse ricollocare oramai al nuovo necessario livello transnazionale ma mantenendo un'identità nazionale
Che si poteva presentare che invece non è non è riuscito
Io dico questo proprio perché ritengo che un discorso di recupero dell'identità nazionale non può avvenire a mio giudizio senza che noi facciamo i conti
Con queste nuove disegno dimensioni globali e transnazionali anche qui sulla terminologia sapete c'è tutta una letteratura
Da riscrivere e se quindi non ridiscutiamo c'è un'identità nazionale italiana
Connessa diciamo che a questi grandi fatti grandi fatti Pontiac ultimo punto su cui io voglio richiamare l'attenzione ho finito
Ben forse bisognerebbe puntare molto l'occhio su quello che è stato l'ultimo ventennio
In Italia non solo diciamo così perché ecco vi è stato evocato giustamente il significato che ha un la lega
E il senso anche di scissione di spaccatura di nuovo tra nord e sud di fronda fenomeni poiché ribelli perché è stato ricordato prima non ricordo bene da chi
Non solo va be'questo lo sappiamo
Il risorgere di una questione meridionale oggi ma è il modo con cui lo Stato li coma dire ha perduto proprio territori sono pezzi di territorio nazionali che sono
Sono sono diciamo ci passati sotto un'altra sovranità sono stati concessi al potere criminale al potere al potere della macchia
Ecco vorrei sottolineare che questi processi provano molto connessi alla crisi profonda che vive l'economia nazionale nelle tempeste che già si delineano dopo gli anni settanta negli anni ottanta
Che poi precipitano nella vicenda dei primi anni novanta cioè c'è una profonda ristrutturazione erri modificazione dei nessi e dei rapporti fra le classi
A mio parere ci crea anche proprio una sensazione di smarrimenti o quando sopravviene alla fine degli anni Ottanta la crisi con cui a noi adesso facciamo i conti con una forma anche a mio parere di panico sociale
E dentro queste vicende di questo genere che poi all'ora risorge risorge lunedì sia lette miei sei tentativi di scissione forse e ho finito davvero c'è da riflettere anche se non c'è stata lì una grande occasione perduta
Lui già anche ricorderà benissimo
Tutta la vicenda delle regioni
Delle regioni che si realizzano agli inizi dell'anno degli anni settanta che secondo me rappresentavano una elemento di riflessione di correzione rispetta problema di come unificare questo Paese che poi versi diversi di Gava
In modo in modo così profondo
Purtroppo credo che la sinistra non abbia creduto molto alle regioni
Perché
Così io ero uno di quelli che Mcc che le veci credevano
Le Regioni stesse scelsero un hangar tutta
Che si preoccupò molto del rapporto con l'apparato centrale burocratico dello sguardo
E rinunciarono alla costruzione invece già anche se lo ricorda molto bene di strutture autonome si arrivò persino a un a ma una risposta sbagliata
Zangheri che è stato grande sindaco me lo permetterà che contrapponeva il valorizzava io non vorrei successe la stessa cosa il potere nel municipio venne il Comune il sindaco rispetto a Roma e alla necessità di nuove aggregazioni che si crea naturalmente in questo modo noi siamo arrivati tardi a discutere dell'ipotesi federalista che è un'ipotesi seria e questo è uno degli elementi che
Qui conta perché oggi noi non possiamo dare una risposta
Se la mia convinzione al problema di un'identità nazionale se noi non la connettività montiana mente alle nuove dimensioni transnazionali in modo molto preciso che ci sono e alle nuove articolazioni interne alla nazione senza questo operazione che poi non è solo istituzionale a mio parere la risposta rischia di non venire
Adesso probabilmente doloso modesto e l'ossigeno vorrei
Fare il punto della situazione o almeno fare un un mezzo punto della situazione la
Penseremmo di dare la parola prima del dell'intervallo oltre appunto solo bond in
Al professor Pavone
Poi a Massimo D'Alema
Dopodiché faremo le una interruzione come ho detto breve di un'ora non più e riprenderemo
Col professor Paci l'onorevole vari premi ed altri
Se siamo d'accordo di procedere così abbiamo adesso
Tre interventi
Prego proprio
Io vorrei provare ad estrarre da questa parola contenitore che nazione alcuni elementi e ed esaminarli in maniera analitica per vedere anche come mai
L'idea di nazione stenti in Italia ad affermarsi
Io credo che la prima mossa da fare sia quella di prendere le distanze rispetto a esperienze vissute
In questi ultimi anni mi riferisco per quanto riguarda il quadro interno al leghismo alla minaccia iniziale e io credo ormai spenta
Del suo separatismo e agli esempi drammatici che abbiamo vicino sia della dissoluzione dei macro statico come l'Unione Sovietica
Sia alla dissoluzione degli Stati che sono usciti dal Trattato di Versailles e penso alla più Oslavia
Non mi pare
E non vorrei essere troppo ottimista penso a quello che diceva Napolitano che in Italia abbiamo problemi di carattere territoriale cioè di perdita di unità territoriale
Esiste invece
Una serie di motivi nelle intero soltanto due
Per cui storicamente
L'idea di nazione
In Italia appare in questo momento più debole
Perché tradotto in altri termini e prendendo la questione contropelo
Il centro di gravità o il cemento che spinge i cittadini a cooperare e a sentirsi parte di una storia comune e interdipendente si sia indebolito
Io credo che dopo la fine dello Stato etico fascista
Che aveva la funzione di tenere unito questo volgo disperso che nome non ha o perlomeno così si presentava in Italia sia stato il partito etico soprattutto al Partito Comunista ma in parte anche la Democrazia Cristiana a ereditare questa funzione di aggregazione
Di fronte a un governo o delegittimato o che non rappresentava completamente determinante aspirazione io credo che il motivo principale per cui l'idea di nazione in Italia non funziona non è soltanto come diceva giustamente Rusconi
Quello per cui non sia coscienza storica o non si insegna coscienza storica delle vicende comuni ma e quello per cui la maggior parte dell'Italia di certe fasce
Non è stata rappresentata non si è sentita rappresentata si è sentita esclusa prima erano i cattolici e poi sono state le sinistre c'è sempre stato un elemento di non identificazione
O di identificazione che regressiva e nei momenti di difficoltà quando c'è da andare uno scalino sopra ritorna indietro come il famigerato tutto Hakkar Tutti a casa di Alberto Sordi
L'otto settembre o come illa rinascita dei particolarismi regionali
Per questo a me sembra che in Italia ci sia stato una specie di compensazione alla nazione mancante o carente cioè che si siano inventate e abbiamo vissuto dentro delle patrie immaginarie che potevano essere gli Stati Uniti la Russia o l'aldilà attraverso la mediazione del Vaticano e dell'Oltretevere
Come diceva già Vincenzo Cuoco in tempi lontani parlando dei giacobini napoletani
Che avevano i piedi a Napoli e la testa a Parigi l'osservazione giusta il problema è perché molti italiani hanno la testa altrove perché non si riesce a congiungere la concretezza dei piedi coll'astrazione della testa
Quello che diceva Ingrao prima mi sembra perfettamente esatto cioè il senso comune
Condiviso trova difficoltà a formarsi una volta che il partito etico nel bene o nel male
Ha lasciato posto a una concezione della politica che forse sarà più moderna ma che a Ricci reciso certi legami e la cosa è successo delle patrie immaginarie
Che ho una gli Stati Uniti si è quasi sovrapposta culturalmente alla nostra presso la televisione mezzi che rischiamo di non distinguerla più da una tradizione propriamente italiana le altre patrie immaginarie via via scavando dall'URSS e poi alla Cina Vietnam a Cuba hanno perso il loro fascino indiscreto
è quella che è rimasta
E che chiamerei attualmente Chiesa ittica
è la chiesa
Cioè dopo aver dato questa grande spallata se la data non esageriamo ruolo
Alla caduta dei regimi dell'Est ora è partito un attacco come sapete bene ma come dottrina al mente
Esplicitato nella Veritatis Splendor vale per la pena ogni tanto leggera che queste cose apparentemente teologiche un attacco contro il relativismo dei valori nella democrazia
Come se in democrazia essere relativistiche fosse un optional cioè il come se noi democrazia dovessimo sostenere una verità assoluta che splende talmente e chi non ci crede e un disgraziato in malafede
Ecco questa questa come dire
Questo risucchio di identità verso la religione verso la chiesa ha delle ricadute pratiche importanti anche perché la chiesa è diventato spesso un surrogato nel volontariato nel rapporto con gli emigranti di quello che lo Stato dovrebbe fare
Secondo motivo di difficoltà degli a nazione è stato segnalato nel del testo
Di Franco De Felice anche attraverso una citazione di Romeo cioè quando Romeo diceva che
In Italia
Si è avuto
Un modo di identificazione con la democrazia e con l'identità nazionale
Soltanto nel momento in cui i consumi sono stati aperti alla maggior parte dei cittadini in cui l'economia funzionava
Si pone oggi allora la domanda a rovescio se la nascita di tensioni che toccano l'identità nazionale non abbia e lo ha o ovviamente qualcosa a che vedere con una crisi economica che separa coloro che si sentono più deboli e magari più abbandonati dallo Stato
Anche i ricchi i lombardi brianzoli relativamente ricchi
O quelli che si sentono abbandonati per la disoccupazione che credo nel Sud tocchi il ventidue per cento
E che dunque e la rinascita la messa in questione dell'identità nazionale non abbia una carenza che quella della possibile giustizia economica nei limiti una situazione così disastrata può portare cioè che non sia la mancanza uso un termine un po'come dire consumato ma cercate di capirlo
Tra le righe non sia la mancanza di solidarietà una solidarietà come diceva che Renzo Foa che non è semplice altruismo mai visto restituzione dilazionata cioè contiene anche se un interesse comune io sono solidale perché mi aspetto nel tempo lungo
Una ricadute ecco questa crisi economica che va sanata
Porta al distacco dell'identità nazionale per cui ragionando brevemente in positivo e chiudendo il problema a me pare questo
Che bisogna eliminare quegli ostacoli che impediscono all'il sentimento di appartenenza di funzionale e allora per questo e giusto pensare che ci siano delle identità forti
Dove questa identità viene alimentata identità nazionale
E o comunque la il senso di appartenenza non è qualcosa e giusto che si forma spontaneamente e
Se mi permettete un'immagine come le vecchie locomotive a carbone che hanno bisogno che gli si buttasse continuamente delle palate
Di materiale da bruciare quindi le nitida ma nazionali si mantengono non soltanto con il tempo monumentale
Delle feste nazionali delle ricorrenze ma nel modo capillare per esempio della diffusione dei testi scolastici
Quando eravamo in età scolare appunto riprendendo Provincia venga orma anche in generazioni diverse tutto il patto scadeva sull'unificazione sul Risorgimento
Poi è caduto sull'Europa poi piano piano l'apertura ai confini del mondo c'ha fatto perdere di vista la testa e i piedi siamo rimasti in una situazione intermedia
Per cui io credo che il patriottismo della Costituzione sia una via percorribile soltanto il che non ha molta attrazione fatale
Anche se si deve per così dire radicare
Dentro la la vita e non restare soltanto nella Carta costituzionale che peraltro è sottoposta lo sappiamo tutti a forti tensioni
E il rapporto con l'America è tale che la questione cambia nel senso che noi non abbiamo ad esempio una una religione civica
Gli americani pallidi in d'immigrati e di pluralità di religioni quando la mattina a scuola
Si canta l'inno nazionale si fa la preghiera
Non c'è una distinzione tra momento nazionale e momento religioso ora io non credo che noi dobbiamo imitarli ma per dire che proprio dove c'è più dispersione dove ci sono più venire più popoli più culture
C'è un contrappeso di identità
E così appunto allora se questa memoria e come una locomotiva a carbone che non si alimentano dobbiamo certamente alimentarla
E dobbiamo alimentarla in diversi modi che sono quelli della cultura
E sono quelli anche appunto il libro Cuore ma pensiamo a Pinocchio Pinocchio come ha scritto il suo autore non è altro che il pezzo di legno l'italiano dopo l'unificazione che deve diventare uomo e cittadino
Ecco ora noi siamo ancora con questa specie di di ceppo
Dell'italiano senza piangerci addosso che e lega ancora da sborsare
Ma voglio dire che la questione per chiudere questo cioè che se noi vogliamo che l'idea di nazione prenda forza
Noi dobbiamo eliminare questa alterità di gran parte dei cittadini a identificarsi in una storia comune
Dobbiamo far sì che questi fili che rappresentano delle storie private individuali e di gruppo si annotino in una corda permettetemi di finire con un'immagine che è graziosa nel senso che se andate a vedere gli affreschi del Buon Governo a Siena
Ormai il termine buongoverno non si può più usare ma tant'è ma perché sono delle cose belle la concordia
Come un'etimologia medievale piuttosto strana e bizzarra è rappresentata da una serie di uomini e donne che tengono una corda e si tengono insieme con una corda
E non con il avere l'unità di cuore ecco noi dobbiamo creare questo a questa corda questo intreccio di fili e solo così avremmo unità nazionale basta che con questa corda non ci si impegni
Professor Pavone
Allora facciamo una piccola
Inizieremo col professor Lucio Villari
Molto Valerio
Sarebbero anch'io come hanno già fatto altri prima di me
Che cioè la ricchezza della relazione di Franco De Felice e l'ampiezza del dibattito non permettono di fare il Consiglio un giro a tutto tondo degli argomenti che sono stati posti sul tappeto
Quindi necessariamente il tratto di scegliere alcuni che soggettivamente appaiono di particolare rilievo ma non è detto che su questo tutti siano concordi
E la prima osservazione che vorrei fare e che se è vero come tutti credo siamo d'accordo e come IST diciamo hanno ragionato quelli che meritoriamente hanno organizzato questa riunione dico se è vero che esiste una crisi della entità nazionale oggi in Italia
A me pare anche però che ci sia una certa enfasi nel sottolineare va e questa enfasi mentre se vista dal punto di vista della destra a diciamo dei motivi più facilmente riconducibile ad una lunga a un'ondata lunga di cultura di destra sensi di rivendicazione dopo frustrazioni reali o presunte
A dei motivi che vanno meglio individuati ove si voglia invece porsi dal punto di vista della sinistra
Io credo che anche in questo a certe volte la sinistra culturale politica rincorre un po'troppo meccanica mentre i temi che vengono gettati dal da altri un certo punto si scopre che per motivi ripeto ben serie che l'identità nazionale è in crisi e tutti ci gettiamo a parlare della crisi d'identità nazionale è questo
Non è mai credo un sistema positivo per andare davvero male
C'è forse qui capisco e toccare un tasto delicato c'è forse anche però una tradizione interna la cultura di sinistra che avuto azione
Io credo avesse un'idea di nazione casomai turno
Dopo se c'è tempo su questo punto una visione molto organi cistica quindi il momento in cui ci sono così fratture difficoltà nel momento stesso in cui si patrocinata
Civiltà politica dell'alternanza però rimane con una paura che allora si rompe la nazione al crocefisso idea tradizionale di una concezione organi cistica mi sembra che forse è alla base di questo eccesso di importanza con tutte le cautele che il richiedente sa affermazione che viene dato a oggi alla crisi di identità nazionale visto dal nostro punto di vista e se posso fare un'osservazione alla meritoria storia d'Italia curata dall'amico Barbagallo ecco forse esempio anche lì nelle parti introduttive
Si dà un po'per scontato che il la nazione andata a ramengo insomma non c'è più niente da fare è andato a ramengo proprio per la sconfitta nella Seconda guerra mondiale attorno a qualche rapidamente su questo
Io credo che questo atteggiamento derivi un pochino davo un atteggiamento più generale
E questo soprattutto parole sia a sinistra che non a sinistra anche se non è la sinistra che ha cominciato in cui nei momenti in cui si va facendo strada forse qui mi fa ombra
Così il mestiere di chi si occupa di storia di no nel momento in cui si cerca di approfondire analizzare distinguere ridurre in una forma più logica razionale affermazioni apodittiche fatte nei decenni scorsi in quel momento c'è una tendenza quasi irrefrenabile almeno a livello pubblicistica di cambiare semplicemente di ambito
E di dire il contrario di quello che s'è detto fino ad allora quindi questo mutatio farei proprio veramente degli esempi che mi sembra mortifichi non la stessa possibilità di quel progresso degli studi storici uso il termine un po'accademici ma scusa
Per i quali però e dire che sono indispensabile passò per poi tornare a creare quella fusione fra Studi Storici politici attività politica e così via che poi un po'il nucleo di discorsi che veniamo a facendo fare il solo due per esempio data brevità dal tempo l'uno e questo della nazionalizzazione delle masse italiane sono stati in convegni studi e Cisco che la Società italiana per lo studio nella società contemporanea organizzato due convegni su questo tema che diceva di siti di no improvvisamente si dà per scontata dalla nazionalizzazione sia fallita e non se ne parla più
Tutti i discorsi fatti
Per decenni sulla scuola al servizio militare il Piave direi così via diventano improvvisamente cose che ci si butta dietro le spalle senza più degna arsi direi di considerarli
Criticamente
E di sulla scia di quaestor cioè una riappropriazione di Gramsci da parte della destra e della destra dei vari sfumature non solo dalla destra fascista come pure avviene negli scorsi di finivano alcuni destri francesi nel senso che temi tipi tipici della cultura gramsciana vengono così come andati a male vengono riprodotti ha rimpolpato in tutt'altra salsa
Ad esempio quante volte che parlo anche come persona è una certa età ma insomma si è parlato il difetto di egemonia della borghesia italiana le tare storiche del processo di unificazione italiana
La questione meridionale tutte queste cose che appunto si stavano spogliando anche proprio in seguito già iniziative
Seriamente positive come quelle ad esempio la rivista Meridiana o dell'immensa insomma c'era tutto il discorso si approfondiva e che rischia di essere mortificato se a un certo punto grammi si viene assunti messo così nel mucchio del padre da parte mia
E non serve più invece invece che l'uso operaio di tutto ciò che capita sottomano con un certo momento si diceva c'è l'uso non operaio di Gramsci Bitonto e altre cose
E lo stesso per il concetto stesso di nazione ora io ricordo quanto lo ricordo proprio perché ero anche diciamo concorde come alcune delle critica solo per ricordare quanto forse ci sia stata una polemica forte a favore dei settori più di avanguardia della cultura letterarie non solo letteraria contro il concetto di nazional popolare
Ecco che era un cardine del pensiero gramsciano con luci e ombre ci si poteva discutere come giustamente dice il discusso ecco questo qui mi non mi è mai capitato forse perché sono un lettore troppo poco attento troppo scarso di lettura
Di vedere nelle polemiche attuali sul rapporto tradizione comunista
Nazione ricordate queste polemiche sono nazional popolare si dà di no per scontato
Che la nazione non è mai esistita nel pensiero dice l'abbiamo regalata alla destra ma sono appunto semplificazioni che nascondono qual è il travaglio che bene o male
Anche nella cultura di sinistra qui dico in generale quella comunista e anche di altri settori era stato portata avanti
E le accuse casomai che venivano fatte e da quelle di rifiutare il cosmopolitismo di essere degli arretrati di preferire la rividi di perder tempo a discutere linea De Santis Croce al De Santis Gramsci tutte cose però che se non ci fosse stato un forte e si può dire perfino forse troppo forte troppo schematico concetto violazione non ebbero questo senso
Ora ripassiamo criticamente questa esperienza culturale
Però credo che nessuno non solo a chi si può da una certa parte convenga a prescindere ecco pienamente limitandosi appunto a cambiare d'abito prima diceva il difetto di egemonia sempre c'è un bel libro Raffaele Romanelli il comando impossibile parlato proprio colui che è in fondo una trasposizione a vista ma anche possibile sarebbe quella di un gruppo dirigente
Cominciando dalla destra storica che non riesce c'ha plasmare il Paese come avrebbe voluto in base alle motivazioni cioè comandi è una trasposizione in termini dubbiamente più moderni argomentati infondati qui del concetto di mancanza di egemonia da parte della borghesia italiana
E dunque sopra ci può arrivare delle aberrazioni tipo quella non so c'è uno strato articolo sul limes di Sergio Romano il quale per dimostrare che appunto la sinistra si è messa sotto i piedi relazione
E il dieci è stata tanto esaltata Antò compianti le vittime della repressione di Graziani in Cirenaica
E nessuno ricordi bersaglieri messa cara massacrati dai libici ma cioè ecco come città apporre da un punto di vista democratico sullo stesso piano
I bersaglieri che erano degli occupanti stranieri e i ribelli sirena ICI che oggi forse dobbiamo diciamo di valutare la guerra di Libia perché o non è molto chiara
L'altro punto con questo avvio alla conclusione ecco il punto e qui davvero può valere in media una deformazione professionale che però appiattisce proprio sulle tavole di fondazione
Cioè sulla Resistenza e otto settembre
Tutte le difficoltà che oggi a distanza di mezzo secolo che quasi che a distanza che passa dall'Unità d'Italia la marcia su Roma ecco che di nessuno
Quante volte è stato detto che era schematico e in parte lo era ma in parte era anche giusto pensare attribuire tutte le tare l'Italia illa bento del fascismo al modo come era avvenuto l'unificazione ecco questa è stare un topos tipica oggi si fa lo stesso ragionamento
Con l'otto settembre dove il trauma della sconfitta ricordato qui di Brasile osserva altri da
E vero e sacrosanto che è così per con la sconfitta è una sconfitta ecco ma il punto su cui poi si differenzia onore a me vista deve essere mantenuta la differenza
E che con questo trauma sembra inabissata del la stessa identità nazionale italiana cioè non solo lo Stato
Monarchico fascista che fetente viene sconquassato tranne poi ricostituirsi in parte col concetto di continuità che pure viene capovolti in vari modi
Ma è proprio la mia identità nazionale che da questo trauma non si è più via multa
E questo mi sembra una cosa storicamente non esatta proprio sei dal punto di vista della ricerca storica si può portare un contributo a questo tipo di discussione
Mi sembra che questo sia importante invece è pronto a ricordare come questo trama apre due possibilità la nazione italiana e tutte e due erano possibilità nazionali
Penso ovviamente anche un riconoscimento a quell'idea di nazione che arrivano i fascisti della Repubblica sociale
Ma credere che la sconfitta militare nella seconda guerra mondiale porti con sé fatalmente la scomparsa della nazione italiana
è usare un argomento direi filologicamente da fascisti repubblichini le cui motivazioni i più rispettabili erano proprio queste dire se perdiamo questa guerra Alitalia scompare gli altri rispondevano se perdiamo questa guerra Italia invece non vince che era una trasposizione assurda letale la guerra terza però era l'unica maniera per affermare un diverso ideale di divinazione elitaria quindi non credo affatto che in quel momento ci sia stata questa crisi catastrofica dalla quale non ci siamo più qui tutti riavere
E questo modo
Di attribuire tutto al momento delle origini e poi porta ammettere fra parenti si compra quello che è stato anche ricordato in altri interventi se tu per quello che è avvenuto in questo cinquantennio avere responsabilità successive del Governo a direzione democristiana per mezzo secolo insomma ecco
Mutevole ma poi nemmeno tanto
Ulteriore corteggio di alleati al con gli alleati mezzi padroni come è stato l'ultima fase ma insomma ecco tutto questo viene scavalcato al collo
Se si pone l'accento soltanto sulla momento dell'otto settembre come fatale
Ultimissime due cose molto breve che la ricostruzione
I diciamo il rapporto fra ricostruzione anche economica la rinascere lo Stato nazionale anche quella cosa abbastanza complicata cui pure vi sono state già degli studi sul diverso uso fatti in Italia e degli aiuti del Piano Marshall rispetta quello molto più razionale fatto in Francia ad esempio proprio per ammodernare le strutture economiche del Paese
E questo e siccome definisce città giustamente mi il word fra il quelli che hanno riconosciuto nell'espansione del mercato internazionale proprio nell'apertura al mercato internazionale un carattere essenziale della politica del mondiale del secondo dopoguerra
Ecco vorrei ricordare che nella storia d'Europa pure dinamo di il saggio di Niguarda insista in un certo senso è un concetto un po'speculare acquisto cioè dice in realtà dopo la guerra rinascono proprio gli Stati nazionali in connessione alla politica di welfare State ecco qui un argomento che forse varrebbe la pena di affrontare la crisi dello Stato nazionale che rapporto ha con la crisi del Welfare State proprio perché il bluff sette cominciando da famoso piano Beveridge a come ovvio cornice istituzionale lo Stato nazionale allora
Punto prima di fare semplificazioni eccessive direi che questo è un tema e infine siccome non per finire pistolotto tutti Bocola qualcosa a dire che forse un po'dovremo abituarci alla pluralità delle appartenenze
Questo forse è veramente una novità ecco il pieno e mi faccio da sola ma ecco il volto sarà ad altri ma insomma a un certo punto che fra questa pluralità di appartenenza degli individui si possano si debba addirittura si dia per scontato che non esista più anche quel pezzo di appartenenza che la nazione mi sembrerebbe un discorso troppo rapido troppo il dittico e che può nascondere molti problemi reali ketchup fuggivano effetti possono anche condurre i mali taxi
Che cosa
Ma io chiedo scusa innanzitutto per
Il carattere di un intervento che conterrà
Notazioni considerazioni
In modo abbastanza sparso salvo forse il tentativo di fare alla fine
Qualche considerazione più organica
Sui problemi che abbiamo di fronte e sui quali mi sento anche interrogato
E quindi con qualche inevitabile confusione
Io credo che il l'analisi di De Felice sia molto
Ricca e stimolante
E che in un momento nel quale si pone in effetti un problema
Ci troviamo in effetti in un passaggio in un momento di rottura della storia nazionale
Tornare a ragionare sulle
Motivazioni della debolezza della identità nazionale dello Stato italiano può essere assai importante istruttivo
Sul passato io voglio
Fare delle considerazioni su due passaggi che d'altro canto De Felice ci propone come essenziali nella vicenda storica di questo di questo cinquantennio
La resistenza l'antifascismo la Costituzione
Come elemento fondante di un nuovo senso di appartenenza nazionale
E nello stesso tempo una riflessione sulle ragioni per cui il patriottismo suscitato dalla Resistenza non divenne cultura comune
Per usare un'espressione che fu di Benedetto Croce
Anche se evidentemente quella rottura ha continuato a operare nella storia del nostro Paese
Come un elemento importante di
Di appartenenza
Di un mondo democratico italiano
Come elemento comune
Nel rapporto tra le grandi forze politiche noi che senza dubbio hanno rappresentato
I grandi partiti popolari
I mediatori
Di quella forma di coscienza nazionale che si è determinata nel nostro Paese in questi cinquant'anni
Sono stati la corda per dire con con modelli solamente una corda alla quale qualcuno poi ha pensato che l'Italia rischiasse di rimanere impiccata
Ma che per molti anni hanno svolto una funzione di coesione
Avendo in comune quella radice antifascista e la Costituzione
Come elemento via
Ho
La storia in nella storia italiana il nesso nazionale internazionale si presenta sempre come dominante
Che poi
Significa a partire dalla rottura dell'unità antifascista il nesso antifascismo e anticomunismo
E quindi il coesistere di due elementi di di coesione di unità
L'elemento dato dalla appartenenza comune delle forze democratiche alla scelta antifascista e dalla Costituzione
E l'elemento dato dalla scelta occidentale dalla collocazione del nostro Paese dentro un sistema di alleanze politico-militari
Questi gli elementi giocano fra di loro
In una persistente
Coabitazione contraddizione
S'si potrebbe persino dire che sono gli elementi costitutivi
Delle due dimensioni dello Stato
Che hanno caratterizzato la storia italiana di questi cinquanta
L'antifascismo e l'ideologia dello Stato democratico dello Stato legale dello stato del Parlamento dei partiti
L'anticomunismo è l'ideologia del doppio Stato
Dello stato degli apparati
Dei Poteri poteri rilevanti che hanno agito nella storia nazionale
In questo senso io credo che solo guardando le cose in questa ottica noi capiamo perché nel momento in cui giunge ad una disgregazione ad una crisi
La Repubblica democratica
La legittimazione dell'estrema destra avviene come un passaggio naturale largamente condiviso
Realtà all'estrema destra è stata una forza ai margini della Repubblica del parlamento e dei partiti ma è stato una forza costitutiva
Di quell'altra dimensione dello Stato
Forza ben interna diciamo ad una dimensione importante del potere nel nostro Paese
E d'altro canto diciamo la forza di quei collegamenti di quei rapporti sono venuti in evidenza diceva processo che non non ha conosciuto scossoni non ha conosciuto traumi
Poi Fini ha provveduto diciamo a mettere il tutto in bella copia diciamo ma non c'è stato bisogno
Che Fini dicesse riconoscesse il valore dell'antifascismo perché una parte della borghesia italiana scendesse in campo e dicesse si vota Fini e non Rutelli a Roma è venuto dopo diciamo ma non c'era bisogno
C'era qualcosa di naturale cioè non legame che aveva una forza
E questa è la prima considerazione che volevo fare faccio un salto all'altro momento che De Felice considera effettivamente come corrucciato
E cioè quella grande operazione di modernizzazione nel tentativo di costruire un modello inclusivo
E gli dice di appartenenza nazionale
E quindi di avviare un superamento delle ragioni di quella frattura
Che sia
Con la lunga stagione del centro sinistra
Stagione del centrosinistra in realtà
Attraversa gli anni sessanta e settanta
A mio giudizio
Con una sostanziale continuità
E la solidarietà nazionale altro non è a me pare che non il punto culminante della stagione del centrosinistra cioè il momento in cui il centrosinistra diviene pienamente tentativo di collaborazione fra il centro la sinistra
E d'altro canto la la linea togliattiana diciamo di fronte al primo centro sinistra imposta chiaramente quella che batteva chiamava
La politica di un reciproco assedio diciamo che culmina in continuità con la scelta togliattiana nella politica della solidarietà nazionale del compromesso storico
Cioè idea di concepire la la collaborazione di governo tra socialisti democristiani come un passaggio verso una più larga collaborazione fra la sinistra e il Centro democratico cattolico
Ora io credo che
Bisogna continuare a ragionare
Sulle sul perché dell'esaurimento e del fallimento di questa grande cooperazione
Certamente ancora una volta ha giocato un ruolo
Molto importante il nesso nazionale e internazionale
E non soltanto nel senso che questa
Questo questo sta decisivo passaggio politico è stato continuamente insidiato diciamo
Da le forze
Di uno di un doppio Stato
Che lo hanno che hanno combattuto questo processo politico attraverso anche gli strumenti illegali
Del terrorismo della il condizionamento anche attraverso mezzi illegali del processo politico democratico
Ma direi messo nazionale internazionale ha giocato anche attraverso fatti ben più chiaramente visibili
La cui essi di una contrapposizione fra i blocchi
Che estesi penso a tutta la vicenda euro misti
Che sicuramente ha rappresentato un punto est di difficoltà di quella politica
E l'intervenire negli Stati Uniti in Inghilterra di una svolta neo conservatrice neoliberista
Di una spinta a destra internazionale che ha agito anche qui come elemento di lacerazione della possibile collaborazione tra le forze politiche democratiche
E tuttavia io penso che abbia giocato nella sconfitta di tutti di questa grande operazione di ridere costruzione di ricostruzione di una appartenenza nazionale
Ha giocato anche l'assenza di un progetto riformatore nazionale tra una debolezza delle classi dirigenti
Che hanno sono state protagonista di questo processo
L'assenza di un progetto riformatore
Nel campo economico e istituzionale
Io considero decisivo questo nesso
Che li
Secondo me si avvia un processo di disgregazione dello stato e quindi della sua capacità di guidare i processi di modernizzazione di integrazione europea
L'assenza quindi di un progetto riformatore
Il prevalere anche direi soprattutto nelle forze maggiori della sinistra
Di una visione istituzionale conservatrice
Presa d'infilata dalla spregiudicatezza dal cinismo della modernizzazione craxiana ma che conteneva in sé un nocciolo di verità altrimenti non avrebbe tenuto banco per dodici anni nella vita politica italiana niente da fare
Ed anche la debolezza
Al di là di un riferimento comune politico qualche volta Napolitano dice
Qualche caso sconfinato in una
Se in una sorta di mito dell'Europa ma insomma la debolezza invece di un progetto di integrazione politica economica sociale e culturale in Europa
Come condizione non di annullamento della identità nazionale italiana
Ma direi
Costruzione di un solido legame fra queste identità e ed una civiltà europea
Anche come capacità di resistenza di contrattacco o culturale
Contro una disgregazione della civiltà dell'identità europea
Nella chiave di una americanizzazione individualistica appunto disgregato
Io credo che il fallimento della lunga decisiva stagione del centrosinistra
Che è poi quella che apre purtroppo la crisi degli anni ottanta
Sta anche qui e non lo dico diciamo perché ritengo che sia come considerazione sul passato
Ma perché penso che il tenere conto di questi errori di questi limiti di progetto riformatore
Sì essenziale oggi
Per non ripetere quegli errori in un momento
ASS in cui la sfida si affronta da posizioni assai più difficili e drammatiche in fondo allora i grandi partiti democratici hanno perso
Alla fine degli anni settanta e l'inizio degli anni Ottanta la possibilità di essere il loro a guidare il processo di trasformazione di modernizzazione dell'Italia
Le conseguenze di questa sconfitta l'abbiamo sotto gli occhi oggi e non sono gradevoli a mio giudizio
E nei negli anni ottanta la disgregazione del sistema politico istituzionale
Dei mediatori appunto
E
Ed anche l'emergere
Dell'incapacità
Della di una di un forte governo
Di affrontare quei nodi strutturali caratteri asfittico del nostro mercato nazionale dominato da ristrette oligarchie
Attraverso l'uso del denaro pubblico quel tipo di rapporto sul quale più volte ci ha intrattenuto Alfredo Reichlin io spero che torni a ragionare su questo su tra capitalismo italiano
Partitini spesa pubblica l'incancrenirsi di questo sistema
E quindi le forme che ha assunto peculiari in Italia quel fenomeno europeo della crisi del Welfare
Hanno gettato le basi del formarsi di una ondata reazionaria di massa
Io penso che la sinistra
Sia stata in gran parte inconsapevoli
E che
Nel momento della crisi di questo sistema abbia accettato categorie modi di ragionare sulla società italiana che erano subalterni
Io penso per esempio a quanto per fare un esempio non piccolo di una categoria subalterna
L'idea che la crisi italiana fosse derivasse
Diciamo
Avesse al centro la nozione di partitocrazia derise
Quando
La disgregazione del sistema politico istituzionale democratico degli anni ottanta e appunto crisi dei partiti
E loro trasformazione certe in una somma di clientele di gruppi di potere
Ma il venire meno diciamo di una loro funzione nazionale
E almeno questo andava chiarito
Non tanto per capire quello che succedeva quanto per sapere che cosa si deve fare
E invece in questo modo si è aperta la strada
Qui si dovrà un po'ragionare lo dico a tanti nostri amici e compagni che hanno visto nella questione comunista
Diciamo fondamentalmente un fattore di divisione e di arretratezza del nostro Paese
Si dovrà ragionare sul fatto che nel momento in cui scompare la questione comunista
E invece sì
Presenta di fronte a noi una delle più drammatiche fatture
Che la società italiana abbia conosciuto venticinque vuol dire che c'era anche qualcos'altro
Che appartiene al modo di essere delle classi dirigenti di questo Paese
Non c'era soltanto questa anomalia che spaccava l'Italia la teneva fuori dall'Europa
O sul paradosso che io ieri scherzosamente diciamo del quale ho parlato al congresso radicale amicale dire guardate com'è strana la vita ad
Noi ci siamo separati purtroppo un pezzo grande di di quella tradizione ha dato vita a un partito della sinistra democratica e poi si è formato un partito neo comuni
E il paradosso qual è che Bertinotti si è portato il comunismo sia pure una versione secondo me particolarmente iperbolica inoffensiva e de come dire vezzeggiato da tutti e non ci siamo portati l'anticomunismo sulle spalle
Ed è un paradosso singolare ma chi ci dice molto però
Sull'elemento
Anti
Di cultura antidemocratica diciamo che percorre
Il modo di essere e di ragionare di una parte importante delle classi dirigenti del nostro Paese
Cioè che diciamo a
Berlusconi è un uomo molto che affronta in modo come dire concreto e sbrigativo l'intrico delle culture politiche del Novecento per me i comunisti sono quelli che gli danno fastidio di possono contendere il potere diciamo
Quelli che non gli danno fastidio non li possono contende il potere non meritano questo aggettivo diciamo
Però lui interpreta bene diciamo un modo di ragionare una parte della borghesia italiana
Così sì è venuto costituendo io perché io vedo qui l'elemento di rischio per l'unità del Paese molto più che nella lega la Lega è stato lo scricchiolio
Certamente esistenti
Una una questione meridionale e una questione settentrionale
Ma queste questioni spezzano il Paese a mio giudizio non tanto territorialmente
La fratture verticali
La vera frattura che è emersa è una frattura verticale
E il formarsi di un blocco sociale illiberale
In cui si mescolano diciamo una versione italica del liberismo
Che in cui diciamo che i diritti la libertà individuale
Confina molto con il diritto all'illegalità
Una in l'illusione collettiva di aggirare il nodo del risanamento e quindi dell'Europa
E naturalmente dietro l'illusione di aggirare questo nodo si nasconde più concretamente forse la speranza
Che questa questione possa essere affrontata di nuovo attraverso una feroce scelta classista c'è una compressione dei diritti del lavoro dipendente
Questo impasto di rabbie Paure di egoismi sociali
Che rischiano di spaccare in due il Paese
E di far sì che il confronto politico
Non sia più racchiuso dentro un quadro di valori condivisi di regole entro il quale tutto sommato anche nei momenti più aspri della guerra fredda i grandi partiti popolari proprio perché uniti da dalla corda dell'antifascismo hanno saputo regolare i conflitti
Io credo che
La sinistra si trovi di fronte a questo grande problema
E che non lo si può affrontare soltanto demonizzando questa veste che certo va vista per quello che è
Ed è questo il mio giudizio no come pensa professor Buttiglione un gruppo di elettori della democrazia cristiana momentaneamente in libera uscita
Ma la questione non può essere affrontata soltanto demonizzando questa
Io sono molto d'accordo con Rusconi credo credo profondamente
Che intanto affrontare questa sfida comporti per la sinistra
Prendere di fronte al tipo di idea di nazione identità nazionale di cui questa destra è espressione a modo suo che in parte diciamo
A quella radice etnica zoologica alla quale lui faceva riferimento
E in parte però perché qui c'è il nuovo diciamo proietta questa radice etnica in una dimensione virtuale calcistica siamo al fascino di Forza Italia
Quindi
Il problema è quello se la sinistra oppone a questo diciamo
Uno snobismo cosmopolita
Sì chiude inesorabilmente in una dimensione minoritaria
Se la sinistra invece oppone a questo
La non soltanto l'indicazione poi dirò e concludo
Di un processo di ricostruzione
Perché penso anch'io diciamo che idea di nazione non è un'idea immediato comporta una ricostruzione
Allora basta con il mito dell'antipolitica perché la ricostruzione e istituzioni economia soggetti
Altrimenti non c'è ricostruzione facendo solo le leggi elettorali ma quest'opera di colore ricostruzione dev'essere retta dal recupero di un'idea al fare nostra un'idea forte di rinnovamento civile dell'Italia
Di una tradizione repubblicana che concepisce
La nazione come un'etica civile condivisa come un ideale superiore diceva Benedetto Croce agli interessi di parte utile anzi necessario a garantire lo svolgersi regolato del conflitto politico
Un'idea di appartenenza nazionale
Che deve essere fortemente legata secondo me si colloca dentro il processo dell'unità europea noi siamo per la prima volta nella storia della sinistra italiana almeno di quella dalla quale provengo io nelle condizioni di appropriarci del nesso nazionali internazionali
Che ha giocato sempre contro di noi
Siamo di fronte ad un curioso paradossale rovesciamento dell'anomalia italiana anomalia è la destra oggi
E l'unica grande forza accreditata in Europa una maggiore è la sinistra italiana
Anomalia è la destra
Fini può raccontare agli italiani di essere Giscard ma agisca non lo considera fiscale
E invece noi siamo nel paradosso che gli italiani non ci credono quando diciamo che siamo una grande forza socialista europea ma i socialisti europei ci considerano tali
Quindi in questo momento diciamo la forza più europee la forza che collega l'Italia sulla lì Italia Europa mondo è la sinistra
E questo deve essere un grande elemento di forza
Della nostra proposta di ricostruzione di un'idea di nazione
L'altro punto è l'innovazione coraggio dell'innovazione
Innovazione della forma dello Stato
In senso anticentralisti quanti burocratico
Coraggio di assumere gli elementi di verità anche degli scricchiolii leghisti
L'auto-governo è una ricchezza
L'auto-governo non è quello della lega la divisione artificiosa dell'Italia in tre nazioni che non esistono della nostra storia
Auto-governo è la capacità di collegarsi ad una grande ricchezza articolazione la lega è stata sconfitta anche per questo io me ne sono accorto quando Bossi andava a Venezia diceva Venezia deve essere la capitale della Padania diciamo
E naturalmente non è così perché la storia di Venezia non è questo che li hanno passato centinaia di anni a combattere contro i padani e a difendere la loro proiezione invece Mediterranean verso l'Oriente e quindi il federalismo della lega è stato sconfitto anche perché l'incolto anche perché al Nord si è presentato come una rozza pretesa di egemonia dalla nazione lombarda diciamo così mentre quindi al ha fatto arrabbiare quelli del Friuli Veneto Trentino verde
Quindi noi problema e di cogliere l'elemento di verità e puntare all'auto-governo alla sussidiarietà
Come chiave per costruire un nuovo rapporto fra cittadini ASPI è stato più trasparente io so quanto ti do vedo come tu utilizzi queste risorse anche la solidarietà diventa un fatto trasparente
So quanto dopo per la solidarietà
E poi mi devi spiegare a che cosa questo deve servire
L'altra questione forma di governo
C'è un c'è un tema della governabilità
A sinistra c'ha girato intorno risultato che noi siamo in un Paese dove c'è il presidenzialismo di fatto
Senza pesi e contrappesi
Perché l'uninominale con tanti partiti fondati il presidenzialismo di fatto
Perché l'unico modo di tenere insieme coalizioni multipartitiche sta nel fatto che se si riconoscono un candidato premier
Io non so che cosa io so che questo discorso suscita tante paure e che torna la bellissima espressione bisogna difendere la Costituzione
Io non vorrei che noi pensassimo di schierare alle nostre truppe a difesa di una linea del Piave mente nemico dice sta bivaccando diciamo
Sì verso la capitale
Non abbiamo vissuto una crisi politica che è stato una drammatica crisi istituzionale perché alcuni milioni di italiani erano convinti di avere eletto il capo del governo
E c'era un elemento di ragione nella loro convenzioni
E
Questa Pallara riempita
Con il coraggio di definire le forme di una governabilità che si fondi in modo più diretto sul voto dei cittadini e nello stesso tempo di garantire controlli di valorizzare espressioni autonome del paese della società di controllo di e delle istituzioni di a vere sedi e luoghi per una verifica delle responsabilità dei governanti diciamo
E questa questione va affrontata per quello che è
E non proponendo difesi di cose che non ci sono più
E quindi i punti che concludo sono due
La sinistra italiana può partecipare a quest'opera di ricostruzione
Di una identità nazionale
Innanzitutto ricostruendo se stessa
Al di fuori di ogni visione provinciale del caso italiano
Come una grande sinistra europea democratica
Legata al socialismo europeo all'Internazionale socialista cioè all'unica sinistra che c'è
Che c'è come fatto mondiale e al di fuori di questo non esiste sinistra mi
Sinistra esiste soltanto se è un fatto mondiale
E intorno a questa idea bisogna lavorare a rimettere insieme le famiglie i gruppi non soltanto di una sinistra di ispirazione socialista o che comunque viene dal movimento operaio ma anche di una sinistra cattolica laica democratica che può e deve partecipare a questo progetto
Questa riorganizzazione della sinistra a questo punto deve guardare gli elementi di ricomposizione più che agli elementi di frattura Clemente di frattura sono chiari ciò che non siamo più
Problema essenziale e ciò che vogliamo essere
E deve muoversi su un asse di governo essere pensata per il governo del Paese
In collaborazione con forze moderate laiche cattoliche del cento
La seconda questione e quella del patto
Io so bene quanto è anche arduo
Di fronte ad una destra così forte assumere la proposta di un patto costituente
E come possa essere forte invece la tentazione di stare sulla parola d'ordine la difesa della Costituzione
Ma sono convinto che
La scelta forte patto costituente spinta costituente
Assumere noi cioè il grande problema
Anche della costituzionalizzazione di questa del
Di un negoziato sulle regole e le istituzioni che devono contenere e normare il conflitto
Sapendo che non è facile
Ma che questa è oggi la posizione più forte e più rispondente agli interessi nazionali poiché non voglio avventurarmi sulle forme vedo i rischi dell'Assemblea costituente si si può ragioniamoci sono tanti se ne intendono molto più di me
Ma sento che se la sinistra non prende questa bandiera
E cioè vogliamo negozia
Vogliamo gettare insieme le basi di una nuova stagione della Repubblica
E in questo negoziare le regole c'è anche un riconoscimento reciproco e allora forse noi possiamo domare la belva diciamo
Altrimenti in un conflitto senza regole c'è una lacerazione del paese e c'è una sconfitta dello
Allora dopo avere ringraziato D'Alema interrompiamo beh preghiamo diverse le nostre ospite ci rivediamo fra circa un'ora
Mi pare che
Uno dei dei punti che Franco De Felice indicava la mattina come
Diciamo forse il primo punto insomma
Costituisce la teoria della nostra riflessione di oggi
è stato mi pare un po'messo in ombra negli interventi che mi sono stati stamattina e mi riferisco in particolare a quella che lui chiamava addirittura un'endiadi cioè di questo problema relazione che ci riconduce al problema dello stato Stato e nazione
Addirittura come equivalenti
Soprattutto se si riflette sui processi storici che hanno portato all'identificazione della nazione con lo Stato nel caso italiano in particolare
E proprio e calda in particolari importante sottolineare questo processo di identificazione perché l'Italia prima de L'Unità ero una nazione con più stati quindi l'idea di un'identificazione statuale che e in un certo senso va a pensare anche alle col contemporanea esperienza di un paese come la Germania ecco D&D identificazione è un problema dell'immigrazione è un problema che si ripropone nel momento in cui si accerta lo stato di crisi
Non tanto della nazione quanto del sentimento che unisce di gli abitanti di una nazione
E mi pare che una un punto di riferimento anche importante iniziale
Proprio dalla nostra riflessione e che se parliamo o se accertiamo senza drammatizzare l'esistenza di questa crisi lo si fa perché si dà alla nazione all'idea di nazione al sentimento nazionale
Un valore positivo quindi siamo
Nella necessità di riflettere sulla positività di un valore che sentiamo problematico in questo momento
Ora naturalmente il problema della prospettiva a questo punto il più importante del problema della riflessione storica e quindi anche le cose che diceva in chiusura D'Alema sono importanti perché ci portano a vedere diciamo in prospettiva
La soluzione o la possibilità di soluzione di una crisi di questa la portata di questa dimensione ideale culturale con tutte le ripercussioni evidentemente sullo stato della società che questo comporta ma insomma la riflessione sul passato
Sulle ragioni anche della crisi fondamentale proprio per precisare la prospettiva evidente che proprio rifacendosi a questa in via di è chiaro che il senso il set la sensazione o l'accertamento di questa crisi si ci riporta al problema
E del rapporto fra i cittadini di parlo dell'esperienza italiani in particolare i cittadini di questa nazione e lo Stato italiano
Poi scontiamo evidentemente in questa crisi anche un non chiaro rapporto stabilito
Fra le istituzioni e i cittadini in tutto il processo storico dello Stato unitario
Un processo storico che ha visto in una fase iniziale l'affermazione spesso in coincidenza un popolo una certa cultura ispirazione soprattutto germanica ottocentesca
Cioè l'idea dell'azione che si identifica con l'affermazione dei valori dello Stato
è stata un'idea che addirittura e affondamento anche dalla cella di una scienza
Che è quella che molti di noi praticano che la cosiddetta scienza storica la scienza storica è nata
Come intendiamo noi nell'Ottocento mai nate in particolare come dicevo i tedeschi come Starks e scelte come storie dello stato e quindi evidentemente noi risentiamo anche nel nostro processo di formazione culturale
Nazione della necessità di identificare i valori
Superiori
Che si richiamano al concetto all'idea o come si diceva e si dice ancora
Al senso dello Stato ora noi riscontriamo penso proprio uno in chiaro rapporto chianche le forze politiche
Della sinistra hanno avuto nel passato il passato non intendo soltanto gli anni della Repubblica intendo proprio tutta una cultura della sinistra e del socialismo e del marxismo
Mutuato attraverso i diciamo rotto politica in Italia prima del fascismo quindi dentro lo Stato liberale
Scontiamo per esempio uno anche alla definizione di funzione valori dello stato perché in questo Stato si identificavano appunto delle scelte di classe si identificavano parte davvero naturalmente si identificavano valori estranee agli interessi per le classi lavoratrici in altre parole un certo a stranianti statalismo
Incerto un anti statalismo che
Col passare poi degli anni e soprattutto dopo la fine del fascismo si andrà andato dilagando investendo tutti i settori fondamentali della cultura politica e della cultura sociale del nostro Paese
Per cui l'anti statalismo originariamente di sinistra poi veniva a coincidere con l'anche statalismo della chiesa di cattolici tradizionale anch'esso legato all'anti Risorgimento
La mancanza del senso dello Stato in molti settori della classe dirigente democristiana
Questo ante giornalismo che poi ci identificavamo anche colla oppressione dello Stato nei confronti delle libere manifestazioni delle energie economiche e di una nazione
Qui non ci sono per il no che poi diventa polemica a di settori adiacenti alla sinistro
Penso per esempio agli azionisti penso per esempio a coloro che ritenevano che l'oppressione dello Stato sulla sull'andamento delle strutture economiche fosse appunto una affermazione di autolesionismo e di libertà
Rispetto a queste porte stesse quindi si aggiungeva al calderone dell'Anpi fatalismo
Anche questo elemento
Stato uguale anche libertà di iniziativa di imprenditorialità fino arrivare evidentemente poi per l'identificazione
Che è stata tipica poi della situazione italiana sappiamo bene degli anni settanta ottanta e che ancora oggi e fatta propria da larghe forze del schieramento politico italiano che anti statalismo il pubblico non glielo so dello statalismo il pubblico
è sinonimo di inefficienza sinonimo di incapacità di organizzazione della vita sociale
Al contrario insomma invece l'anti statalismo il privatissimo può essere sinonimo di efficienza e di e attivismo e di vitalizio azione della società
E alla fine questo questa concezione antistatalista aveva anche il supporto ideologico lo sappiamo molto bene nell'identificazione
Fra statalismo e fascismo e quindi nell'anti satanismo come sinonimo equivalente o come equivalente dell'antifascismo
Insomma questa attenzione dimessa dalla coscienza infelice della democrazia italiana
Fondato per molti aspetti ma infondato per altri proprio per le ragioni puramente ideologiche che lo hanno animato
Per cui noi oggi ci troviamo di fronte oggi a ad affrontare il problema della crisi d'identità in nazionale e dovendo riconoscere che gran parte di questa crisi dovuta anche al fatto nell'altro elemento delle in via di entrato in crisi entrano in crisi addirittura forse prima della stessa
Video o sentimento della nazione che bene o male come è stato pure detto questa mattina
Tutto sommato ha tenuto
I momenti anche tragici della storia del nostro Paese e dimostra ancora oggi di teneri di avere una tenuta
Per cui io su questo punto mi discosto Erei da una prospettiva pessimistica cioè io ritengo e tutto sommato la nazione italiana c'è c'è perché è nata da processi secolari
Non è una cosa inventata solo nel nostro Risorgimento
Nasce da processi secolari e da una cultura secolare che ha sempre portato alla identificazione di una nazione italiana e alla esaltazione dei valori di una nazione italiana basti pensare soltanto e ma non è
Chiedo soltanto voglio limitare i valori di una cultura nazionale della tradizione culturale nazionale
Questo problema poi diciamo della conflittualità il senso dello Stato e in mancanza di senso dello Stato e il deperimento del senso della nazione evidentemente a dei soggetti insomma ha dei ripensamenti molto precisi perché inutile girare intorno ai concetti
O alle distinzione la liti che se noi non diamo un nome una personalità punto una soggettività queste
è stato anche detto questa mattina e il problema nel cena molto bene Franco De Felice era la sua relazione che il problema del controllo dello sviluppo vuol dire controllo poi delle strutture produttive e di relazione
Dicendo ancora più precisamente il modo come il capitalismo italiano si è atteggiato
Nella storia del nostro Paese soprattutto nella storia del cinquantennio del che quasi cinquantennio repubblicano ecco il problema del controllo dello sviluppo il problema nel modo come
L'economia ha finito col prevalere su quelle che o gli interessi dell'economia
O gli interessi anche diciamo della collettività che soprattutto a partire dagli anni Sessanta accatto un certo beneficio all'incremento d'un certo benessere eccetera questi interessi poi
Sì identificano o non si identificano con gli interessi di una collettività funzionante ben organizzata meno squilibrata possibile
Il problema è quindi del fallimento
Si accennava anche stamattina nella programmazione economica
L'incremento di un'industria lirismo che evidentemente
Operato per così dire fuori le la legge intendendo per legge l'insieme delle regole delle cose che non sappiamo bene che caratterizzano va perché sono il tallone da killer del nostro sistema economico il fatto che
Il rapporto fra pubblico e privato statue per così dire condizionata da interessi di partito mentre quale occasione migliore c'era
Proprio per un Paese come il nostro quello di fare di uno stato sociale di quello Stato sociale che è nato e i più grandi paesi capitalistici del mondo dopo la crisi del ventinove fare di questo stato sociale diciamo un meccanismo di crescita anche della democrazia
Invece è stato quello che è stato che sappiamo molto bene ma la crisi dello stato sociale a cui noi abbiamo insistito che ora
Alle ultime scosse Alboni che dico non è una crisi un'idea di questo Stato io credo che rivendica per rivendicare
Alla nazione italiana un suo c'è un sentimento reale di appartenenza a una comune comunitaria una collettività in cui esistano degli interessi comuni
Evidentemente il richiamo allo stato sociale e il primo richiamo da fare laddove è stato sociale lo stato degli interessi della collettività lo stato della nazione
E questo non per giocare sulle parole ma perché effettivamente così è nato con questo valore si è mosso ha mosso le prime palle più i primi passi
Non a caso durante l'abbiamo gli anni della democrazia Roosevelt ideale in America cioè il rapporto fra Stato sociale e democrazia
Diventa un nesso inscindibile per cui lo Stato sociale a un certo punto si lega realmente con gli interessi con il senso degli interessi di una comunità nazionale quindi con gli interessi di una d'azione
E con l'idea stessa della dei valori di una nazione ma per abbreviare il discorso per rispettare i tempi e bisogna anche dire quale Stato un passaggio che secondo me stanza significativo
Di questa crisi diciamo dei due termini nel momento stesso in cui sia accertato cioè comincia ad accertare a partire dagli anni settanta per le ragioni internazionali che anche che si è detto rimanerci a stare l'inizio di un processo di deperimento e decadimento cioè il problema
E insomma del modo come in Italia partita dagli anni Settanta si è posto alla si è posto la questione
E le riforme o del
In relazione all'accrescimento dei valori della democrazia italiana
Accennava pure D'Alema nel suo discorso stamattina e crimini in mente una riflessione che faceva tocco di il a proposito della Rivoluzione francese
Tocqueville e diceva ma non è vero abbiamo molto bene quel giorno quello sulla Rivoluzione se vorrà lanciare dice invece non è vero che c'a regime era quel mostro cretini andava abbattuto in ogni caso dalla rivoluzione lasciai regime soprattutto nel a partire dalla metà del Settecento la Sangemini Panciera anche una sorta di riformismo di tipo monarchico aristocratico ma è un po'timido quello che poi e rifornito illuminato
Su cui noi storici CDC insomma c'è da cui ci dedichiamo sempre come un momento importante nella storia dell'Europa in meno con in contemporanea
Però diceva toccabile qual è stato il dramma di questo riformismo che era un riformismo senza diritti
E il riformismo senza diritti provoca alla fine lo sconquasso sociale prova quello che ha provocato effettivamente in Francia che la rivoluzione dei diritti effettivamente che cosa è successo a noi preso Chiesa poi negli anni Settanta che vi è stato un affermazione di diritti senza riforme creando una situazione paradossale la situazione che noi soprattutto voi appartenente alla cultura e all'aria politica alla sinistra non potevamo rifiutare che l'affermazione dei valori
E dei diritti anche individuali deve far parte del patrimonio no di una cultura noi sentiamo di appartenere però ci siamo trovate di fronte a questo paradosso questa forbice questa contraddizione
Cioè di un'affermazione dei diritti in una situazione di indebolimento se non di fallimento della della riforma o della volontà di riforma delle istituzioni dello Stato si io finisco perché naturalmente
L'argomento porterebbe lontano perché la qui dovrebbe risalire allora anche a al modo come sembrava Napolitano come sia affrontati in questo quadro
L'ingresso e la funzione di un paese come l'Italia in un contesto internazionale soprattutto nell'Europa e credo che a questo punto le cose sono state dette vadano segnalate nel discorso sulla crisi della nazione
Cioè l'europeismo è stato anche un tipo di droga involontario perché ha permesso di soprassedere nel giudizio sui problemi della nazione a vantaggio di un
Ipotetico sistema europeo super nazionale che avrebbe risolto alcuni dei nostri problemi
Io mi fermo qui credo che questo possa essere solo uno spunto di riflessione ulteriore ma anche tutto sommato mi pare necessario per approfondire il tema di cui stiamo parlando collezioni
Dedicato da stamattina
Tra cui otto
Quindi
Sicuramente
Abbiamo otto
Vediamo di
Io sarò sicuramente entro il termine eventualmente
Tina giacchette
Io ho ascoltato abbiamo interesse e ho un problema
Anzitutto diciamo analitico che è un po'vizio dei sociologi di voler per forza ragionare per categorie formali e in questo si riscontrano talvolta con gli storici che sono più abituati a raccontare diciamo vicende lasciando implicite o esplicitando solo alla fine
E qui vorrei capire conto di che ordine di fenomeni parliamo quando discutiamo del tema della nazione perché mi sembra che si è delineato una convergenza oggi quindi a sottolineare l'importanza dell'aspetto istituzionale cioè a dire quando Rusconi parlare di patriottismo della Costituzione quando è stato messo in rilievo il collegamento tra nazioni Stato e in una serie di altri interventi è chiaro che il problema
Che noi abbiamo di fronte che si pone oggi in Italia essenzialmente il problema di ritrovare un fondamento comune
A questo Paese a questa nazione a partire dal riconoscimento di alcune regole forti la riforma di lettura della Costituzione sembra alle porte
Quindi da un assetto istituzionale che Possa identificare diciamo questo nuovo patriottismo degli anni attorno a una regolazione che appoggio precipitato regole giuridiche formali certo non è solo questo c'è poi diciamo la costituzione materiale attorno a questa ma insomma mi sembra che su questo punto c'era un un una sottolineatura da parte di tutti insomma una base comune
Della nazione italiana che vogliamo ricostruire o che vogliamo rafforzare deve intendersi appunto sul piano delle regole del gioco comuni e quindi di una riforma istituzionale di fronte a questo ordine diciamo di fenomeni che allora tengono al livello politico istituzionale
C'è poi invece un altro ordine di quei fenomeni che viene messo in gioco e che quello diciamo sul piano antropologico culturale c'è un po'di o se volete sociologico e che a questo punto vede entrare in scena la gente
Può le masse anche come si dice
Niente a qual punto l'assunto è che queste stesse masse non arrivano a toccare
A diventare soggetti
Attivi res che partecipano alla costruzione del sistema istituzionale e quindi che ci sia il problema italiano sia quasi appunto quello di una nazionalizzazione che in parte si è fatta a livello negli stili di vita culturale
Dei media eccetera nel corso del dello sviluppo
Negli anni sessanta e settanta e che diciamo però è rimasta questo su questo piano prepolitico
Questo più o meno riconosciuti e anche nella relazione di De Felice che appunto sottolinea che nel corso degli anni Sessanta c'è un secondo modello accanto a quello militarizzato che ridefinisce l'inizio
C'è un secondo modello che dice anzi è proprio quella vera discontinuità che si crea nella negli ultimi quarant'anni al momento dello sviluppo perché si crea appunto una possibilità di partecipazione delle grandi masse non tanto al piano diciamo delle delle regole della costruzione delle regole del gioco al piano istituzionale quanto ai frutti dello sviluppo è questa l'ha sottolineata da tanti autori appunto insomma
Definisce parla comunque di un modello anni sessanta che privilegia gli elementi acquisiti ivi d'accesso al benessere Ginsborg ha parlato di punto modello a base di consumismo con che richiama influenze americane Lanaro ha parlato di una unificazione economica e medio logica degli italiani
E Romanelli recentemente parlava di omologazione culturale a modelli di consumo e stili di vita più che è identità collettive avvalori si fa questa distinzione
E certo questo processo c'è stato rinnovamento i mass media quindi non è vero diciamo che è una nazione italiana non ci sta non esiste in qualche con un processo di nazionalizzazione si è avviato ma sarebbe come arrestato a questo piano economico o al massimo diciamo
Meglio l'odio questa parola mi piacevano culturale e questo livello non è sufficiente sta teme dunque di una nazionalizzazione incompiuta
E c'è appunto esistesse autori che parla di una rinuncia poi a raggiungere identità nazionale euro una modernizzazione lasciata a se stessa e assenza di una coscienza civile di massa poco fa si parlava di assenza del senso dello Stato
In Italia e così via
Questo vero ma secondo me sono fino a un certo punto
Si ritrovano coi le cause di questo nella persistenza in questo reticolo familiare comunitario
Localistico parentale che è l'inerzia diciamo la rischiosità del dato italiano che quindi non si lascia soggiogare la operazioni di pedagogia nazionalistica tipo quelle Partito nazionale fascista che passato come acqua fresca su questo diciamo carattere i nazionale così diciamo legato al suo particulare familiare o localistico certe tant'è vero che poté patinata circa una volta caduto il fascismo diciamo
Di Mostar di non aver nazionalizzato le masse Crosetto ricompaiono tutte le le piccole patrie le appartenenze precedenti e lo stesso secondo me si può dire anche della operazione del regime democristiano di questi anni caduta
Una chiusura certa fase oggi ricompaiono tutte le le le appartenenze
Di compagnia potrà partenze localistiche la lega quindi da questo punto di vista diciamo
Non condivido tanto l'idea che l'incompiutezza del processo di nazionalizzazione delle masse italiane
Debba addebitarsi
E interamente ha un deficit di che di classe politico che il compito sia soltanto di direzione politica
Che poi questo
Il passo ulteriore che si compie io sto cercando di ragionare un po'a voce alta quindi scusate dalla confusione ma una volta possibili progredite i termini problema in questo modo
Si si va alla ricerca della responsabilità
Delle classi di governo della direzione politica che appunto non avrebbe saputo come dire portare a un livello superiore rispetto a quello consumistico culturale eccetera alle la la la Società italiana fino arrivi arrivi a ritrovare veramente un'identità nazionale forte al livello delle regole cui di fondo della Costituzione e così via queste un pochino lo schema che mi sembra di capire che che gira adirato questa mattina che trovo in molte di molte interpretazione
Sia quelle che poi
Dicono che invece una funzione di direzione politica c'è stata quell'aut attive anche del dei CUD del quarantenne democristiana perché c'è anche una una componente di questo genere che dice che in fondo e in fondo in questo partito assistenziale democristiano che ha preso il posto del di quello fascista nella sua gestione diciamo assistenziale e clientelare a realtà portata avanti un disegno di politica economica sociale e più coerente radicato di quello che e noi pensiamo a sinistra è riuscita a tutti i costi della transizione
Rurale e industriale
E e così via insomma per questo vitalismo il corporativismo cattolico
Attraverso questo quel Frast Poeta all'italiana è riuscito in qualche modo a e inserire grandi masse dentro lo Stato italiano al a realizzare una sorta di progetto riformatore che noi sinistra sfuggirebbe magari secondo alcuni con la complicità anche del sindacato del consociativismo e così via
Ecco in realtà appunto io credo che queste sono interpretazioni parziali e che qual è la mia idea l'idea che mi frulla in mente sulla quale però devo ancora riflettete minuta mente anche se vestendo le cose oggi qui in realtà io non credo appunto che le cose siano sede cioè che noi abbiamo una carenza di dell'idea di nazione sostanzialmente noi abbiamo come diceva di sé Raeli della Israele del dell'Inghilterra il secolo scorso due nazioni e qui dobbiamo fare entrare dentro la gente come protagonista punto perché c'è c'è una massa c'è una nazione che invece ha partecipato dal quarantacinque oggi seguita partecipare alla difficile lenta graduale costruzione di un'identità nazionale via la regolazione forma
Dal patto costituente impone una serie di episodi il no alla legge truffa
Il no al tentativo di di di Tambroni che sono sono menti istituzionali forti che tamponi usciva fuori dal dal dall'arco costituzionale
E arriviamo ai referendum al loro ruolo cioè le masse e democratiche che partecipano a un'idea di nazione che ha riflessi sul piano istituzionale ci sono in questo Paese
Quindi non è soltanto una questione di mancanza di direzione è anche una questione diciamo di un'Italia spaccata in due da un lato abbiamo questa spinta che entra anche dentro il welfare State democristiano clientelare e assistenziale con l'aiuto dei sindacati che fa grandi lotte ma le pensioni la battaglia delle pensioni utile non è un momento fondante sul piano nazionale secondo me è stato un momento importante anche questo qui cioè dieci sta soprattutto la grande massa di lavoratori dipendenti
Che costituisce un agente attivo
In una certo parziale incompleta ma in una effettiva costruzione dell'identità nazionale in questi anni che oggi è di fronte a addì a delle sfide decisive
E solo in questo Paese si porta dentro anche un'altra anima una seconda nazione che bara al gioco che ha sempre cercato invece di evade le regole quando queste c'erano o di non di non porre regole
Una una variegata sedicenti
Che ultimamente ha preso le sembianze di vetture diciamo di una forte big borghesia finanziare che va direttamente al Governo mente prima di via per interposta persona attraverso i partiti della della della maggioranza di centro diciamo
Ma c'è una serie di di di di Cecchi non soltanto edificabili però con la borghesia sono ceti connessi con il pubblico impiego e così via
Piccoli imprenditori di alcune aree
I quali preferiscono largamente una società prive di regole e quindi in quanto tale non stanno al gioco della costruzione del patriottismo costituzionale del patetico della Costituzione perché per loro meno regole ci sono e meglio è
Per costoro valutazione sottrarsi alle regole dell'Europa fisco facile finisco facce o direttore inesistente
Ma nello stesso tempo reclamare benefici del welfare senza sostenere costi questa è l'allora idea di diciamo di società che evidentemente fa a pugni con la possibilità di stabilire un un insieme di di di di valori comuni un un comune ritrovarsi non possiamo ritrovarci con questa gente è questo il problema d'Italia che si porta ben dentro il Novecento e del nemico
Siamo arrivati alle soglie del Duemila insomma una spaccatura in due nazioni allora ecco forse dovremmo riflettere di più su questo aspetto
Dare più spazio alla mobilitazione delle masse in determinati momenti come momento di legittimazione di una di costruzione di un'identità che resta ancora incompleta
I sindacati per esempio quando accettò la politica dei redditi come hanno fatto in questi ultimi anni Ada non grossissimo contributo allo stabilimento di regole comuni del gioco sono dall'altra parte non non non si fa altrettanto
E in fondo la lega non è il problema l'ha detto anche D'Alema oggi non è il la il problema della mancanza di un'identità nazionale non passa tanto il pericolo diciamo non passa tanto sulla rottura della coesione nazionale a livello dell'identità regionale
Veda lei ha già già è finito il discorso quando la lega non ha non è arrivata al mare già finito il suo il suo potenziale non è quella la frattura di fondo
Anzi anzi io considero la mobilitazione sociale che è stata alla base della Lega una spinta interessante e utile per la costruzione di un'identità nazionale moderna che passa attraverso la riscoperta di forti lealtà anche a livello intermedio locale
Finisco qui dicendo che appunto da parte dei casi dato il nome di lega federale Italia aveva fratture quell'alta quella su cui chiedeva anche D'Alema stamattina c'è una struttura verticale che io chiamerei appunto delle due nazioni quindi paradossalmente non soffriamo di mancanza di nazione ma quasi di eccesso ce ne abbiamo due in questo Paese ed è per questo che riesce difficile arrivare dura costruzione diciamo sul piano anche istituzionale
Unitaria e
Scusa se ti ho capito
Dunque io ho avevo ho letto la la bella molto bella secondo me
Lo scritto di De Felice anche le cose che ha detto stamane
Beh non solo e non tanto come un invito a una riflessione
Sui nodi irrisolti eccetera eccetera ma l'ho letta soprattutto chiudesse per il figlio Barbaglio
Come qualcosa che ci pone come i porci il problema di un discontinuità
Io così letta
Cioè come
Una sollecitazione a spostare in avanti e più in profondità sia l'analisi delle situazioni sia il che fare
E va be'qui cose sono state dette perciò cercherò caro ordinato di essere il più breve possibile in beve allora
Va be e e largamente ormai accettata l'idea che noi ci troviamo di fronte a una crisi molto grave che non è congiunturale che organica
Se l'avessimo detto prima sarebbe stato meglio ma resta la domanda
Perché questa crisi assume le caratteristiche anche adesso io non vorrei poi esagerare oltre un certo limite
Tengo conto di molte osservazioni che qui sono state fatte ma assume anche certe caratteristiche beh crisi
Della compagine nazionale
Punto sette la nazione della compagine
E allora porto il mio ragionamento e schiamazzi
Questo avviene essenzialmente per ragioni endogeni all'Italia sì certamente tutto giusto
Rete altezza eccetera
Oppure questo avviene essenzialmente credo io
Pertanto di un radicale mutamento dello scenario
Allora dobbiamo chiaramente focalizzare queste qui e non parlo soltanto della guerra fredda non parlo soltanto nelle cose evidentemente grandissimi che sono la mente di tutti quanti
Il crollo del comunismo crisi degli anni Settanta dice Franco riferisce
Ma qui capisco meno sì no
Perché non pire con più chiarezza
Che è il vero dato della Scotti della discontinuità e quel patto assolutamente inedito no non sconvolgente del passaggio dalla Società agricola Società industriale
E di cui noi non abbiamo preso ancora nemici è che cosiddetta mondializzata
E va be'ma sai anni Settanta sembra che sia la crisi del petrolio queste cose comunque pagherà uscivano allora siamo d'accordo
Siamo raccoglierebbe un ritardo allora siamo d'accordo
Problema sconvolgente
Primo
E perché è venuto meno il modello di lavoro di produzioni fordista e che non è poco giacché questo che ha modellato da quasi un secolo noccioli lavoro negli stili di vita la composizione la Società i consumi i valori l'organizzazione della famiglia
E secondo per quel problema posto da Pavone alla fine del suo intervento che a me sembra invece cruciale
Il rapporto tra crisi della della compagine nazionale crisi dello stato sociale dotare stato sociale però io non intendo soltanto il sistema dei servizi
Intendo quella grandiosa costruzione materiale
I vecchi poteri dello Stato nazione i mercati relativamente chiuse la sovranità monetaria
Mica piccole cose
All'interno della quale fondamentalmente si è potuto regolare per mezzo secolo il rapporto tra distribuzione delle risorse e organizzazione di tutti
La mano pubblica forze di mercato la politica e società
Per poteri non soltanto dello Stato ma dei sindacati e della rappresentanza politica
Terzo perché essendo venuto meno tutto ciò questo è l'altro passaggio provengono
Le mancanze ovviamente di di un asse di un Governo mondiale
Si è aperto un vuoto
Ma molto grande
Riempito con
Da un lato
Questa mi sembra una la nuova contraddizione che spiega tanti
Le società moderne si compiano più nuovi bisogni
Chiamiamoli post materialisti cit
Per cui queste società
Per stare insieme richiedono nuovi beni beni immateriali Danny organizzativi capacità sistemiche servizi di tipo nuovo per stare insieme
Pensiamo cosa sono le grandi città o da
Ma dall'altro lato la mondializzazione
Le costringe ad adeguare incessantemente l'organismo economico più produttivo quello che sta
Alle logiche dei cosiddetti mercati finanziari non dico nulla Massimo ma io c'ho sempre questa città ogni giorno si scambiano ogni giorno si scambiano nel mondo mille miliardi di dollari di Cindy monetario a fronte di scambi materiali che non sono nemmeno decima parte
E soprattutto in quanto esposte
Come dire se tutto come e in un mercato globale aperto sia alla libera circolazione dei capitali
Sia al confronto con salari
Ah sì appeal
Ma sia soprattutto con sistemi sia pure moderni Giappone Stati Uniti
Ma scarsa protezione sociale con un'altra storia dell'Eurostat un altro tipo di sta
Io credo che da qui deriva tutto il problema d'anche della disoccupazione cioè e mi pare che per la prima volta se non sbaglio avviene una rottura così netta tra sviluppo economico
E sviluppo sociale
Ma di qui altrimenti io non me lo spiego tutti quei fenomeni impressionanti dato il livello della ricchezza delle nostre società che margine all'interazione di di vasti settori del lavoro dipendente eccetera eccetera rottura dei legami sociali ricerca di nuove protezioni guerra di tutti contro tutti l'uomo forte augure
Perdita di ogni fiducia nella politica
Secondo punto sono tre
Badate che tutto questo però non lo possiamo vedere come un problema
Questo è un problema dell'Europa
Io sono molto colpito ma ho già detto altre volte nessun ve lo leggo
Dal giudizio intendo Dell'Orco
Il quale pone agli europei il quesito se il vincolo estero quello della competitività in un mercato di questo genere comporti inevitabilmente il prezzo di scaricare in quella che lui chiama la zavorra del patrimonio tra virgolette ironicamente
La zavorra del patrimonio sociale culturale democratico dell'Europa
A sapore perizie
Dico tutto questo perché addirittura dello chiude dicendo se non torniamo alla politica la cultura alla storia cioè una visione globale della società
Se non esercitiamo un controllo sullo sviluppo sia pure in forme nuove gli europei dice dello sono destinati a scomparire
Figuriamoci gli italiani e e a questi sto e su questo
Come dire scenario a sfondo che io giudico il perché oggi Strama disco
E cioè vedo una datazione della nostra discussione con tutto il rispetto per i tempi lunghi
Per l'ottocento per il Seicento eccetera e però quel Stella data
Perché altrimenti
E di qui una mia
Fastidio per una certa cultura politica che ha letto la crisi italiana in questi anni da Giuseppe D'Alema queste cose non voglio apparire
Essenzialmente come affetto dalla partitocrazia del consociativismo della mancanza di alternanze per cui quel problema era la legge elettorale ora intendiamoci
Concludo arrivano conclusione pur
Una vera alternanza tra destra e sinistra e l'assetto
Ma quanti testi e quale sinistra
Qui D'Alema stamattina dei
Qual è il punto fonda
Perché io non credo che il soggettivi fanno le regole
Il vaccino che abbiamo del resto già visto in l'anno scorso alle elezioni e cioè il fatto che in questo dopo quello che ho schematicamente ho detto quell'assetto storico
In questo blocco
Non c'è perlomeno in Italia una classica destra liberaldemocratica per le regioni
Abbastanza oggettivi
Abbastanza oggettive perché essendo venute meno le condizioni che consentivano al vecchio compromesso di tenere insieme il Paese ed essendo in campo quelle nuove sfide nata in strani nasce cresce si modella quasi di necessità in funzione di una spinta che anche oggetti
Quello che dice è vero
A scaricare
A scaricare tutto una parte dal
Non solo i poveri e altre cose anche Civita
Anche ricerca anche il culto
Poi cresce
Allora ecco la mia conclusione allora è questa
In ciò io mi convinco sempre più sta la necessità della costruzione di una nuova sinistra che vada oltre i suoi vecchi confini
Altrimenti anche i moderati saranno tre
In quella direzione per la forza delle cose per cui la nostra la domanda che non può più restare senza risposta non è questa domanda tanto sulle identità posti in astratto in modo ideologico ma la domanda vera età classica domanda questa togliattiana
A che serve della sinistra in questa situazione
Mi raccomando
Cioè torna la sinistra oggi tutte le cose di Rusconi che perciò io leggo con grande interesse torna oggi la sinistra ad essere percepita come una necessità oggettiva e nazionale
Queste
Io ritengo sulla base di quell'analisi che la risposta possa essere essi possa essere essi se noi vediamo appunto son d'accordo propone sul
Che sotto la pelle del paese e delle società post industriali c'è un'altra
Ma questa risposta non è chiacchere
Perché questa risposta trovi voce occorre spezzare un circolo vizioso che si è creato tra l'ho già detto
Per cui per reggere alla sfida della competizione internazionale si scaricano lavori e beni collettivi questo a sua volta si è cresce la ricchezza privata
Distrugge la ricchezza pubblica
Capitale fisso sociale
Questo a sua volta
Ritorna come il peso anche sul settore produttivo
E determina a sua volta il circolo vizioso debito aumento del parassitismo
Crisi finanziaria
Azione disoccupazione
Ho concluso ho concluso semplicemente scusate
Mi chiedo scusa perché non ci possono di interventi più lunga adesso sono sedici minuti di
Io credo che se noi vogliamo risollevare la bandiera del patriottismo democratico dobbiamo rendere evidente che il nostro ruolo e questo
Cioè che non è soltanto il vecchio ruolo diciamo
Classe inteso nel senso
Macché
Noi tendiamo a questo punto a stabilire la necessaria Conti
La questione sociale questione democratica e culturale nazionale
Questa secondo me e la fase di una nuova sinistra anche perché sono pienamente d'accordo con D'Alema questo ti consente impone allora di aprire quel confronto con l'insieme del
Compreso la destra e dare alla proposta costituente
Io dico spezzare quel circolo vizioso questa è la base materiale che consente di dire ecco il nostro interesse comune
Collettivo
Il tema che ha posto non mi ricordo chi stamattina il tema di un progetto di ricostruzione
Scusa
Annunciato non ero pronta no sopra
Ma io
Avendo beneficiato sia come rivista che come autore
Di autorevoli citazioni autentici sport molto graditi
Non commetteva un errore di raccontare quello che c'è scritto mi auguro così di vendere più copie della rivista
E vengo proprio al discussione che stiamo cercando di corso
Ma
Mi serve io avevo un riferimento e una cosa che mi colpì
Sulla idea che classe dirigente segmenti della classe dirigente del nostro Paese hanno avuto in questi venti anni che abbiamo alle spalle
L'inazione racconta Bocca Giorgio Bocca dopo l'episodio Mondadori
Facendo un po'un bilancio della grande idea di una Repubblica giornale fatto dei giornalisti di proprietà dei giornalisti
Che la ragione del loro entusiasmo suo di Giampaolo Pansa Di Scalzo era finalmente un giornale fatto da giornalisti che può parlare fare gli italiani
Superando la fase in cui i giornali erano essenzialmente o piemontesi o lombardi o romani e il padrone i padroni avevano proiettate mantenuto queste identità subire nazionale
E un cenno molto rapido si tratta di capire cosa voleva dire bocca voleva forse dire che c'era un patto delle classi dirigenti attenere queste seni identità nella loro frantumazione forse per ragioni anche di mercato dei giornali
Pensavo alla stampa non sarà correre pensava al Messaggero e pensava che la libertà da padrone avrebbe data al ruolo dei giornalisti finalmente un
Piatti
Hanno permesso al vento del deserto come abbiamo detto prima di entrare dentro il groviglio delle stradine delle destra dice Hallyday di questa vecchia città e incredibile di dirlo ma questa fotografia di sinistra è stata appresa in un mese di ottobre di nove accolto
Questi veli e
La resa di Scalfari la racconta un altro la racconta Giampaolo Pansa nel regime quando dice dopo aver constatato e questi buzzurri questi senza nome senza faccia senza aggiornare hanno vinto decide di chiamarle dice che ha vinto Bossi facciamolo parlare qui all'è lite in redazione
La resa di questa ipotesi di poter fare a meno di fare i conti con le identità sub nazionale con tutta la loro corposità interessi ma anche sentimenti ma anche identificati zio
Il tema allora questo è il punto centrale che vorrei riassumere che credo non risolto
Ma certamente
Il posto alla nostra attenzione dal saggio di Rusconi e poi dalla discussione che stiamo svolgendo è proprio questa in che modo si può concepire una via di crescita di identità nazionale non prescindendo da
Non negando entità intermedie ma ricomprendendo lei non ha forma in cui diciamo più complessa non è lo sradicamento e l'abbandono la cancellazione e la perdita di memoria ma la
Anch'costruzione diceva Rusconi che può spiegare il processo di unificazione
Lo scontro diceva un grande forza rispetto all'Europa questo non si può pensare all'Europa senza le Nazioni per capire più in concreto di cittadine americane si riconoscono il Presidente americano parla la loro lingua
Il problema delle Europa dei dodici M e magari di molti dei maggiori numeri e che devono stare lì tutti quanti nella fotografia non so se le avete viste fotografie in cui si spingono perché devono essere un solo corpo con dieci teste dodici testa venti teste
Perché se no non ci riconosciamo
E questo è un problema di forma istituzionale di un processo in cui le identità non sono valicabile devono essere integrati in progetti
Artificiale compressi di costruzione con la centralità del tema istituzionale e costituente non solo dell'Italia ma per l'Europa e io condivido molto tutte
Le sottolineature che sono state fatte non è un tema ingegneristico attiene a questi processi io non credo che sia risolto nella discussione fatta per l'identità italiana questo tema nella discussione non
Neanche nelle cose che ha detto
Rusconi c'è un punto tra Luís ed è felice che forse merita di essere ed è solo più evidente
La critica che per esempio fa Bobbio Rusconi dice ma di quale nazione parla mi pare non una critica ma non ha ma una conferma Bobbio dice esiste l'Italia dei no dei coltelli Italia dei tifosi e sportivi
Appunto e nella distanza di pubblici e di dialogo sociale che si annidano i rischi per l'unità e la crescita
Unitaria democratica quindi ha ragione Rusconi ad accennare a quel problema e mi sembra che non è dalla linea di riflessione critica di Bobbio che ci venga uno stimolo a fare un passo più avanti
De Felice dice vera riflettiamo piuttosto sul fatto che noi abbiamo alle spalle per differenti ipotesi di nazionalizzazione
Vediamo
Quella liberale quella fascista con la democratica vediamo nella debolezza comune a tutte queste la incapacità come dire di fronteggiare poi nei passaggi di discontinuità storica
Nell'impatto con l'ordine mondiale delle corse
E fronteggiare i problemi che essi
Montano ci appaiono e sono in parte nuove e fanno cadere tutte le categorie con cui cercavamo di padroneggia
E possibile di acchiappare da qui in una riflessione diciamo più approfondita sulle differenti l'idea di nazione anche sulle ragioni che li hanno distinte fatte fallire
Il dubbio dice De Felice che tutto questo non possa precipitare ed essere condensa tanto ora chiuso la la
Il punto su cui fare leva non può essere la categoria della cittadina
E richiama il paradosso di Dahrendorf ma io credo che
Tra dorso di Dahrendorf di Sartori era che il cittadino totale quanto più si allarga questa categoria tanto meno ce n'è bisogno va a finire che stiamo parlando del uno status ne è una condizione d'ambiente ovunque si sia nel mondo ci sarà un'istituzione locale che protegge i diritti umani non c'è bisogno di dirsi cittadina di nessun Paese
Beh è una cosa molto singolare questo richiamo perché a me è capitato di osservare quindi individuiamo attraverso questa discussione un punto molto alto e difficile del nostro tema
Che nella famosa conferenza sul cittadino totale Dahrendorf arrivava Povia letteralmente riprendere citare passibile Marx quelle sul comunismo su
Si dà tutto secondo i bisogni
Di una costo il cittadino totale era una tematica che apriva alla riflessione sull'Umanesimo
Sulle società fondate sul valore di questo tipo posto liberate
Nel libro la libertà che cambia
In cui ha trasfuso quel testo Dahrendorf cancella queste ha osato troppo
E quindi formula il paradosso dentro questa discussione se la cittadinanza sia la porta attraverso la quale lotta di inclusione esclusione arriviamo a dire tutti
Se sia in contraddizione il recupero che tentiamo di fare del valore della nazione e dell'appartenenza con quelli dei diritti umani e della comunità mondiale umana
è una strada lunghissima corsa nella storia ma non possiamo permetterci di vederle in contraddizione è un cammino è una lotta concreta oggi siamo sulla soglia del discrimine delle lotte per essere incluso per escludere
Ho parlato molto
Finisco
Ma il tema che io credo che appunto il terreno su cui queste cose possono essere costruita insieme e proprio quello a me sembra del costruzione politico istituzionale anche qui l'interrogativo lo diceva carpacci Massimo Pace internet
Intervenendo c'è una parte del Paese che il sì costituita nazione lottando per certi passaggi e ricordi lotte costruzione con questa democrazia e c'è chi invece un'altra nazione nazione non è vive nelle pieghe di queste tenta di impedirne la nascita la costruzione cerca di barare alle regole al gioco
Bene questo tema che in tema di costruzione di più larghe UNIFIL unità
Il tema del governati che sono anche i governanti del tema della democrazia
A
Mentre le maschere regionali due interpreti molto forti
E hanno e le maschere politiche contemporanee alto Interpreti noi se vogliamo costruire la nazione rispetto a questi nodi credo che dobbiamo fare una riflessione su Arlecchino
Che coltivando due padroni aveva individuato alla sua supremazia nel giocare nello spazio intermedio che il centro
O nella maschera meridionale Pulcinella che è la più universale che e presente in culture anche molto lontane da noi e quella della rassegnazione ironica quasi anarchica del potere come tali incapace di
Criticare le rovesciato fugge dall'impatto col nodo della lotta politica per la propria autonomia
Abbiamo già approvata
E rispetta queste maschere regionali l'Italia non fatta perché rispetta la politica pensa questo
Pensa nel Veneto a come si fa a gioca alta due padroni MD ha sempre stare al centro del gioco o nel Mezzogiorno alla rivolta e alla fuga dalla
Beh e rispetto a questo le maschere politica contemporanea dalla faccetta di Berlusconi ha Pannella Pannella raccolse rappresentano un'idea di gioco politico senza ricambio
Senza costruzione dell'unità di possenti ai soggetti è stata e fare meno prelibate contro io credo che il tema della soggettività politica popolare è un grande tema questa è un'altra delle ragione per cui non si può eludere
L'interrogativo sulla natura costituente di questo passaggio la democrazia finora costruita ha dato potere importanti organizzazioni politiche di massa i partiti
Ma non sono esse sole e non sono più la soggettività politica popolare
Gli argomenti concentrarmi su una questione
Seguendo un po'diciamo nel solco di Massimo Pace
Cercando di considerare gli elementi specifici italiani della crisi
Della della nazione fermo restando che poi ragionerà acriliche c'è una dimensione mondiale che indubbiamente più distante
Ora
Nel testo di De Felice c'è un punto molto importante che non è stato secondo me sufficientemente ripreso
Negli ultimi decenni durante la fase di transizione verso un concetto di nazionalità più inteso come cittadinanza
In Italia l'obiettivo fondamentale della della del paese della della politica è stato all'unificazione economica del paese
Questo mitigazione economico è soggettivo è fallito
E io penso che sia molto importante ragionare su questo perché sono convinto che da questo fallimento non solo nato lo scricchiolio
Della lega
Buona parte
Ma secondo me la questo fallimento che perdura
Possono nascere anche per il futuro
Dei problemi seri all'unità nazionale
Io non sono non voglio essere né persino né pessimista né ottimista
Mi rendo conto che l'unità nazionale ha mostrato mostra di avere una maggiore resistenza di quanto molti hanno previsto però sono anche convinto che il se
L'attuale tendenza a una crescente e più accelerata al divaricazione
Fra le condizioni del nord elezioni
E la tendenza richiamata da
Tra Napolitano di un'Europa che si rinazionalizzare Azzi
Ma con una Germania che tende ad assumere la sempre più netta leadership
E con una sempre più marcata tendenza ad aprirsi adesso
Allontanarsi dal Mediterraneo
Secondo me questo accetterà le fratture fra nord e sud dell'Italia c'è poco da fare anche la collezione ambientale delle due parti dell'Italia chiaramente diverso
Allora De Felice dice mi sembra che stabilisce un rapporto tra il fallimento di questo obiettivo e il contesto internazionale nel quale questo obiettivo è stato giocato questo secondo me è un punto che merita di essere chiarito
In che senso se si intende dire nel senso che lo sviluppo di quel tempo era trainato eccessivamente dal mercato rispetto all'esigenza di guidare di dirigere politicamente lo sviluppo del Paese
Io ho delle riserve piuttosto seria su questo tipo
Non dimentichiamo che lo sviluppo di quella fase di quel periodo e certamente connotato dalla mondializzazione dalla dall'internazionalizzazione di Scampia diciamo così una fase precedente
E certamente connotato dallo dallo sviluppo dei consumi di massa mai ma è stato ricordato Adele faccio perché nel testo e fortemente connotato dalla costruzione qualche aspetto
Che implica una aumento dello intervento dello Stato e quindi della politicizzazione
Della qualità dello sviluppo
Non bisogna dimenticare che programmazione non è una parola italiana
Programmazione né una parola internazionale
I modelli teorici e le tecniche di programmazione che è stata accenna Claudio Napoleoni e ci insegnavano alla Svimez
Erano tutti di redazione anglosassoni
Erano tutti keynesiani
Per l'esigenza che l'approccio keynesiano
Che non era di un
Io discriminato controllo o gestione della domanda
Era di un controllo della domanda finalizzato a ottenere una certa qualità della domanda ha detto il quale ci stava il Welfare State e finalizzato a ottenere la piena occupazione che era l'obiettivo chiave principe delle politiche keynesiane implicava politiche dei redditi cioè un intervento politico sulla distribuzione del reddito che riduceva la funzione del mercato
Altrimenti non si capisce il liberismo di oggi che cos'è il liberismo di oggi è una reazione acqua allora questo l'ho detto
Se a questo si aggiunge un'altra coppia recitare facili a una fase di grandi giacimenti di solidarietà
Che consentivano politica ampiamente redistributive
La mia conclusione e che non è certamente in questo senso che il vincolo internazionale ha pesato negativamente sul fallimento dell'unificazione
Della dell'obiezione l'unificazione economica del paese anzi da questo punto di vista in quella fase sono esistite le condizioni più favorevoli
Perché nessuno metteva in discussione l'intervento dello Stato
Nessuno a livello mondiale perché può anche le nazionalizzazioni si facevano al di là delle politiche keynesiane i partiti laburisti gli inglesi i francesi avevano come obiettivi novità
Obiettivi le nazionalizzazioni e non c'era nessuno nessun'autorità mondiale che intervenisse per dire come oggi succede questo poi fa
Quindi non secondo le si può anche trovare un nesso con la cosa internazionale ma
Immediato
Nel senso cioè che il blocco maggioritaria che ha governato il Paese facendo le scelte che hanno fallito l'obiettivo dell'unificazione era l'unico che poteva garantire una certa collocazione politica dell'Italia
In quel momento in questo senso può esserci stato un piccolo ma non in un senso diretto
Seconda questione allora perché è fallito
Io francamente
Penso che Dio è che una semplificazione troppo grossa quella che ogni tanto sento anche in qualche intervento oggi
Perché non c'è stata la programmazione perché in Italia
Penso che se non li ricordo ricostruiamo per le vicende non è vero che poi le cose siano andate così perché l'Italia ha avuto lo sviluppo di politiche strutturali
Molto creative
Diciamo ancora negli anni Settanta estiva tornando indicava il sistema delle partecipazioni italiane con un modello per il suo la socialdemocrazia
Stabile cioè l'interventismo italiano quello che parte da Beneduce Saraceno Mattioli e si innesta
Nella poi della Democrazia Cristiana insomma nella
è un interventismo ma creativo
E sulle strutture partecipazioni statali Castello dicono che esso ha creato si sono formati anche i partiti di massa due tre giorni è fuori dubbio che la democrazia cristiana si è formato intorno alle partecipazioni statali agli enti di riforma e alla Cassa del Mezzogiorno
Quindi
Il poi il progetto di Moro al congresso di Napoli della democrazia cristiana è un grande progetto riformista
Cioè non non non è vero quindi io penso che adesso il dato per il tempo illimitato che
Appunto bisogna capire perché non si sono mai realizzati questi progetti ed è quello né quello che si tentò di formulare negli anni settanta soprattutto pioveva ateo comunista in questo ha ragione D'Alema poi c'è una continuità tra centrosinistra solidarietà nazionale che la la sfasatura totale tra i progetti che vengono ritirati e quello che si riesce a realizzare su questo bisognerebbe riflettere il perché di questa costante spazzatura
Ma io qui non voglio affrontare questo problema
Quello che voglio dire
E che se poi si va ad analizzare
Si vedrà che in fondo nella nel ceto politico italiano c'è stata L'Unità su alcune questioni sempre intimamente a questo problema
Primo che bisognasse fare l'unificazione economica del paese
Secondo che l'industrializzazione e la chiave di volta di questo processo di unificazione
Terzo che l'intervento dello Stato era decisivo per realizzare questa unificazione su questo mi sembra che c'era unitaria nel dibattito di quel tempo
La divergenza secondo me ha riguardato i modelli di industrializzazione cioè i concreti modelli di utilizzazione il rapporto tra
L'industria agricoltura il rapporto tra sviluppo del welfare e aumento dei consumi di massa
Questi secondo me e alle vere discriminanti nel dibattito di quegli anni ora io non voglio entrare topo dentro ma per arrivare a una sintesi ho l'impressione che poi la discriminante principale che distingue anche dire prendiamo il caso Milazzo quello forse è il caso più dove più evidentemente appare la contrapposizione fra due possibili modelli di di industrializzazione che si riflettono in una frattura politica della Democrazia Cristiana in uno scontro politico e poi prevale ancora diciamo il centro secondo me la discriminante principale
Vede i due approcci era fondati fondare l'intervento l'unificazione su una funzione sostitutiva dello Stato centrale in quelle nella realtà meridionale sostitutiva del Mezzogiorno tessera poi la tesi dei poli di sviluppo dell'acciaieria della siderurgia della chimica eccetera lo Stato nazionale si sostituisce
Alla crescita imprenditoriale e culturale del Mezzogiorno con un intervento da lotte questa è il modello che fallì
E c'era un altro possibile non è ai richiamava quello indiano in tanti casi ma non a caso poiché appunto dello quello di far crescere una imprenditorialità dal basso fare una crescita culturale che in quanto tale avrebbe potuto poi anche reagire rispondere alle vere avversità della della vicenda economica internazionale
Che però avrebbe richiesto un discorso sullo Stato sulla funzione sul grado di decentramento dello Stato e su questo voglio comporre perché mi voglio fermare su questo punto secondo me Ingrao c'ha ragione potrà patto en passant Massimo non è invece un punto cruciale
No soltanto per ridefinire le politiche e le istituzioni ma c'è una diverso approccio culturale a immaginare l'obiettivo dell'unificazione
Del Paese a partire da una visione centralistica o a partire da una visione decentra
E il substrato culturale del patto nazionale che cambia la e la sostanza del patto che cambia secondo me su questo vale la pena di ragionare di più
Galli non nell'ivi problema del decentramento dello Stato lo vedo impostato
Spesso troppo poco come concessione a cosa che ci sono e movimenti la lega eccetera
Spesso come un fatto logico
Dei riforma istituzionale funzionale eppure certamente un problema funzionale ma c'è al di sotto di tutto ancora più importante un problema di ridefinizione delle condizioni dei valori e dei principi sui quali si deve ridefinire il patto nazionale tra le diverse componenti dall'antico
Io vorrei svolgere
Molto rapidamente un punto e cioè quello che troviamo nella relazione e a cui De Felice ha anche accennato stamattina vale a dire ma nazione come fatto culturale la nazione come correlato di una cultura detto questo cercherò di identificare quali culture hanno determinati la il concetto di nazione italiana
E osservare che la carenza che adesso si avverte nella sinistra diciamo carenza culturale che si avverte nella sinistra e dovute anche a quella che Napolitano chiamava stamattina una difficoltà nel definire i valori ma anche dalle nella indicava come una certa inclinazione alla subalternità culturale
E allora cultura e nazione
Non è dubbio che De Felice est seria giustamente citato Renania
Che appunto sosteneva questo
La nazione presuppone una cultura la nazione non è la lingua non è la religione non è il territorio e una volontà di stare insieme e un plebiscito quotidiano
E infatti noi abbiamo diverse immersione a seconda delle culture a cui si richiamano una relazione giustamente ha ricordato Gentile
Della sua interpretazione del fascismo la nazione era con relativa
Di una tradizione culturale che era appunto quella che Gentile amava vale a dire soprattutto il Risorgimento o meglio lo spiritualismo risorgimentale
Rolling Gioberti e la sua tesi di laurea
E toscani k.o. Lambruschini
E insomma un Milan precisa tradizione culturale ma anche politica non a caso genitivo esili faceva a momenti per così dire autoritari della ideologia politica italiana citava bravo digitava Sonnino
Che cosa non amava gentile che cosa rimaneva fuori da questa sua nazione e rimaneva fuori quella che generalmente si suole chiamare
Risorgimento democratico rimaneva certamente fuori Cattaneo certamente fuori Ferrari certamente fuori Pisacane
Pone rimaneva cuori Giolitti
Questa nazione per una o allorché fortuna e un qualche successo
Ad essa se ne opponevano altre in particolare anche questa ricordata l'infelice la contrapposizione Ambrogiana cioè la nazione come correlato di una cultura liberale basti percorrere i fascicoli della critica e anche le polemiche
Di Claudio anche per esempio di Omodeo circa il Risorgimento
Crisi di questa nazione e speranza di un'altra nazione vale a dire di quello che è stato chiamato il patriottismo della Costituzione il patriottismo della Costituzione che implicava la il richiamo allora resistenza cioè il richiamo alla cosiddetta unità antifascista
E naturalmente di queste unità era parte integrante importante e questo mi pare essenziale il pilastro oculistico
Crisi di questo moderno ne viene fuori ordine avanzato un altro
Citato anche dalla relazione cioè quello a cui accennava Romeo vale a dire non più un'Italia nera e unitaria rossa ma Unitalia
Della produzione cioè a dire unità di cui sono protagonisti direi uomini economici non senza secondo me da parte di Romeo una scelta inflessione che vorrei dire Einaudi Anna vale a dire il virtuoso un uomo economico
Addirittura qualche volta chiamato da Einaudi vana corretta economico che con la sua operosità accresce tra operosità generale
Questo richiamo di Romeo è importante perché ci rinvia a una concezione che oggi minaccia di essere prevalente vale a dire la concezione che un recente giornalismo ingegnere docente articolo
Che ha avuto parole una certa fortuna del mondo diplomatica del direttore del mondo il Romantik il pensiero unico e appunto una concezione per così dire strettamente economicistica degli stessi valori
Ma mi richiamo anche a un libro che pure esso ha avuto una certa fortuna anche da noi libro certo non importante ma piuttosto giornalistico il libro del Fulham vogliamo alla fine della storia e l'ultimo uomo
è un libro modesto tutto sommato che però si ispira ad una nota della noto libro di Alexander coglie su vecchie in cui appunto si parla della fine della storia intendendosi per storia la storia in senso forte la storia di Bismarck la storia di lei mentre e invece adesso avremo questa storia
Non più questa posto storia
In cui prevale il capitalismo diciamo già dire prevale questo senso dello operosità economica naturalmente dice Fukuyama questo che ben lungi dall'essere ormai un patto mondiale però e destinato ad espandersi
Bisogna però aggiungere che possesso Fukuyama si pone il problema citando dice citandoli c'è la sua insoddisfazione di fronte all'uomo economico non so
Ma prospetta e bisogna dargliene atto questo libro è stato criticato qualcuno ha detto che un libro che fa pensare più al supermercato che non alla biblioteca però in ogni modo bisogna dargli atto che lui riconosce che l'umanità può anche prendere un'altra strada
Che debba prendere un'altra strada mi sembra assolutamente da condividere e direi che gli interventi a cui al che abbiamo ascoltato sono concordi su questo punto
Come allora ricostruire questa unità e in base a quale cultura
è stato ricordato a a questo proposito il tema la polarità da Sylos Labini anche da D'Alema comunismo anticomunismo e il è stato anche detto che bisogna riconoscere che l'anticomunismo ormai lambisce anche il giornale fondato da Antonio Gramsci
E qui bisogna essere chiari culturalmente parlando l'anticomunismo un del suo valore politico
Inutile dire del crollo dell'URSS degli altri Paesi socialisti sono tutte cose che sappiamo però questi fatti politici non risolvono i problemi ma li aggravano
E allora quale cultura bisogna rifarsi Sylos Labini diceva che Marx doveva essere messo tra parentesi e un destino marxista ebbe subito qualche volta poi ritorna Tarsu
Lasciamo per un momento
Lasciamo per un momento ho vinto però Marx non nasce così improvvisamente e c'è qualcosa che gli sta alle spalle e che noi dobbiamo a mio giudizio ripensare mi riferisco ai testi precisi
E invece fenomenologia dello spirito capitolo sesto
Dove troviamo delle analisi più contemporanee di volti analisi di nostre contemporanee e mi riferisco per esempio a quello che viene Hegel dice mettiamo del mondo della ricchezza
Ho a quello che gli dice criticando beh posizioni canta circa la morale a quello egli dice a proposito della Rivoluzione francese e del terrore
Di cui parla con accenti sprezzanti ma dico io riconosce
No di Diderot
Teste il che a mio parere lasciando la parte mettendo imparentati per un momento Mar
Rimeditare proprio per evitare quella subalternità di cui si parla
Ma io aggiungerei ancora un altro
Discorso sulla dice sulla ineguaglianza di russo
Togliamo pure dalla dalla quota ai piedi della Quercia la vecchio simbolo comunista io non non vi dispiacerebbe vederci
Il frontespizio della prima edizione del discorso subiva diseguaglianza
Questi sono motivi essenziali
E solo motivi essenziali che ben possiamo chiamare democratici democratici conteggio preciso però tale senso comune come si dice che l'Italia è un Paese democratico
Ma nel senso classico aristotelico la democrazia è il regime del poveri inutile parlare di democrazia se questa democrazia non può definirsi così già Aristotele lo diceva chiaramente
In questo modo e a mio giudizio possibile
Rispondere a quello che un attacco più proviene oggi da destra e che indiscutibilmente fa suo questo tema d'nella dell'economicismo cioè a dire il tema dell'uomo economico della vita economica e qui aggiungere ancora una cosa un'altra fonte ben nota di Hegel è la economica classica e noi spesso dimentichiamo che presidente essi l'uomo bella in mano invisibile ma e anche di teorico che dice che per ogni ricco ci sono almeno cinquecento poveri un secondo punto a cui stato un puro fatto allusione è la cosiddetta antipolitica ormai parlare di diciamo politica qualcosa di diciamo come indicare il qualcosa di inferiore
E naturalmente tutti noi sappiamo che antipolitica viene fatta da un'altra politica
Bene anche qui bisogna tornare in qualche modo alle fonti
Noi sappia noi possiamo contestata
La polemica antifemminista costitutiva
Rincaro del piano
Delle volte con le stesse parole imbottiti della secolare polemica anti machiavellica il motivo cioè della durezza della politica
Se noi facciamo riferimento a testi di questo genere è probabile che la subalternità temuta possa in qualche modo essere superata e io farei riferimento avendo citato appunto ciò che sta alle spalle di Marx e io ricorderei che le svolte sono senza dubbio necessaria e sono state necessarie da
Diciamo da da seguire però la svolta non è sempre o non deve essere perlomeno bisogna dirlo salone una conversazione una svolta deve anche significare e qui Machiavelli ci aiuta nullo
Ritornare ai principi
Le cose che io credo di avere detto e dando proprio indicazioni precise significano un ritornare ai principi aggiungerò due altre indicazioni che mi paiono degne di attenzione
E cioè a proposito appunto di quel tale Marx invece altri incominciano a rileggere e io penso che dobbiamo leggere con una certa attenzione gli spettri di Marx
De Rita
E il padre di tale degno di attenzione ad un altro libro e precisamente di Andriani eteree V ci vuole uno pseudonimo intitolato con l'evidente intento polemico discorso sulla eguaglianza fra gli uomini
Che tutto questo possa anche aiutarci a ricostituire
Diciamo così questa unità cioè questa unità che non si ricostituisce senza il pilastro comunale il pilastro culturale oculistico lì mancanza del quale il problema della cittadinanza si di porla in termini angosciosi nel senso che riproporrà la vecchia favola di quel tale asilo
Il quale invitato a scappare perché arrivavano nemici dice al padrone ma scappa più perché ai degli interessi io peggio don potrà essere trattati
Fare
Prego
Rapidissimamente
Quattro punti che tratterò molto schematicamente
In primo luogo sulla crisi dell'idea di nazione per quello che riguarda il nostro Paese
Io credo che è stato già detto insistere sul separatismo
Implichi una possibile semplificazione del problema
Siccome io non potrò certo mettono in termini complessi dati i limiti di tempo che ci sono e di attenzione
Possibili a quest'ora
Io sarò altrettanto schematico ma
Voglio dire molto rapidamente credo che il problema sia più generale e più complesso che non il separatismo sia quella quello di una crisi della capacità di definizione di interesse generale mi sembra che questo in qualche modo forse nella
Mettete De Felice
E per fare un esempio
Molto banale io dirò che le ultime elezioni politiche sono state dal punto di vista culturale
Uno scontro tra Milano e Torino
Milano la destra fondamentalmente Prodi una simile queste una gravissima semplificazione però credo che sia tra quelle del sulle semplificazioni correggendo le quali forte si si dice qualcosa che può essere utile
Tutto il resto mi è sembrato
Come si può dire di contorno
E già in questa riduzione mi sembra che ci sia un elemento di crisi
Io credo di essere uno di quelli che quando ha letto l'articolo di Galli Della Loggia sul correlarsi radici ben comunque delle differenze avrei voluto scriverlo io perché in qualche modo
C'erano molte cose
Interessante intelligenti anche se tavole discutibili credo che si potrebbe fare la stessa cosa guardando dall'alto di Torino cioè liberal
Azionismo è stata l'ideologia di sinistra dominante oscillante tra
Pontificato di Bobbio e quello più moderno di Vattimo
Con intento dello Stato sabaudo
E con una serie di
Riferimenti alla grande industria la stabilità democratica che la grande industria riesce a conoscere meglio la grande tradizione operaia una grande tradizione anche della sinistra Gobetti
Credo che il resto del Paese sia stato fondamentalmente a guardare e meno che mai laddove la sintesi si doveva produrre sia stata prodotta
Cioè in questo
E mancato sicuramente non tanto a Roma perché Roma probabilmente a il compito di una sintesi ma è sicuramente mancato completamente non da adesso ma da più di dieci anni manca completamente la cultura meridionale
La quale
Per non esserci più
O per lo meno se c'è
L'unico applicato autocritica perché non vengo da dai del derby
Insomma si fa sentire poco
Seconda
Questione rivolgendomi a Rusconi con quale mi sembra
Che da quanto tempo si discute si discuta e poi di argomenti diversi ma forse si discute sempre la stessa
E cioè
L'idea di nazione
Che rapporto c'è tra un'idea forte di reazione e Lidia divenuto
Di nemico
E possibile un'idea forte di reazione senza definire contemporaneamente
Il nemico
Io non
Voglio dire potremmo richiamare leopardi
Il quale dice che tra virtù civica e odio dello straniero esiste una correlazione
Fortissima
Potremmo anche richiamare probabilmente Max Weber tanto per riferimento la discussione da sempre in corso con Rusconi
E cioè io credo che poi questo sia il punto
Che un'idea forte di nazione in genere si costituisce intorno ad un'opposizione con un nemico in questo caso non riesco a capirlo a capire quale sarebbe
Un nemico
Terzo problema collegata a questo l'identità italiana l'espressione che ha usato Berlusconi e noi siamo una nazione che non volesse
La mia domanda è cioè un quasi un ossimoro vivente
La mia domanda e sempre è solo un limite
Questo esternazione che non vuole esserlo
Ho ha in sé
Qualche cosa
Che non bisogna gettare via
E che cosa voglio dire nell'idea di una
Nazione forte
Più forte
Che ruolo alla politica estera
Qui se ne è parlato poco o niente ma io credo che se si parla di nazione si debba parlare di politica estera e l'esterno della nazione
E questa mi sembra come si può dire una reticenza che magari altri hanno di meno
Per esempio una rivista come Limes
Si è dall'inizio costituita intorno all'idea che essendo cambiato il quadro internazionale
Occorre se finalmente definire un interesse nazionale italiano e che questo fosse finalmente possibile perché la definizione di questi interessi un'altra italiano non era più nelle mani
Di una classe della destra Brivio ma di una sinistra che con certe caratteristiche era quella che stava per arrivare a governare siccome l'esito elettorale è stato totalmente altro e allora qui c'è grande confusione nella situazione eccellente
Allora
Il punto che fondamentale questo è un mondo che si riaffaccia nella storia d'Italia
Che cosa che rapporto c'è
Tra l'idea di nazione quella di nemico tra gli azione quella di un ruolo può l'uomo dell'Italia che qualcosa che è stato sconfitto in una serie di occasioni tenta Mattei Fanfani
E che cosa vuol dire oggi
Io personalmente credo
Che invece questa caratteristica deve diventare italiana credo di essere una nazione che non volessero possa essere letta anche in chiave positiva non necessariamente in chiave negativa
Ho ben presente la famosa obiezione di Gramsci agli intellettuali italiani
E cioè che essi essendo cosmopoliti hanno ritardato la soluzione di molti problemi nella storia d'Italia però non credo che questo sia comunque costante un limite meno che mai non sia
Per un'identità che voglia essere di sinistra
E cioè questa l'azione che fa fatica ad essere un'azione anche in sé è un di più di universalismo che è un problema di un retaggio storico che in qualche modo esista in molto di più di quanto non non abbiamo vive
E una specie di come si può dire per non da un lato di difficoltà
Sarà per l'eredità della Chiesa cattolica sarà perché lo scontro politico in Italia in questo dopoguerra è stato tra due forze ognuna delle quali come si può dire aveva un grande referente internazionale
Sarà per questo sarà per altre ragioni però io ritengo che non si possa dare per scontato che questa è un'azione che fa fatica ad esserlo sia
Semplicemente qualcosa da gettar via credo che possa essere anche una risorsa
Concludendo
Intorno a che cosa è significativo appellate questo universalismo Ventola quello che dicevo all'inizio io personalmente credo che
Il grave problema
Per quello che riguarda il nostro Paese sia stato fondamentalmente
La progressiva
Progressivo incancrenirsi della questione meridionale
Che una volta si diceva avere un significato del tutto connesso con un problema
Nazionale e io credo che da questo punto di vista è un problema di una ridefinizione di che cosa significhi
Il Sud in generale
E vorrei dire lontani non soltanto il Sud interno ma anche il Sud esterno sia qualcosa che è una forza di sinistra non può
Saltare
Credo cioè che da questo punto di vista bisogna ben capire io so che l'Italia lì in Italia ci sono stati ci sono tanti problemi però vorrei anche ricordare la prima guerra mondiale
La guerra nella quale
Nazionalismo abbattuto l'internazionalismo in primo luogo prima di dire che ha vinto qualcuno contro un altro e in primo luogo una grande sconfitta per Londra della Seconda Internazionale
E in quel quadro l'unico partito socialista il quale ha beh ebbe difficoltà votare
Venti feriti di guerra con uno dei Socialisti italiani ecco io non Fitto a definire
La nostra storia come una storia complessivamente di fallimenti di maturità per cui noi siamo come si può dire sempre costantemente intenti a diventare ciò che non diventiamo mai
E se invece un punto di vista potesse essere diretto se invece in qualche modo ci fosse in questa collocazione debole una risorsa un di più di universalismo da spendere io credo che questo sia anche la logica che in parte stanche
Dentro a molti ragionamenti che ho sentito qui però tante volte non mi sembra che ce ne vergogniamo io personalmente proporrei di cominciare a non vergognarsi ad affrontare il problema con molta franchezza senza nessuna retorica ma
Perché forse questo serve per nominare meglio le difficoltà che abbiamo di fronte
Come quello sotto
Io penso che
La discussione di oggi a a partire dall'ultimo intervento dimostri come si può affrontare da molti angolature un problema
Io penso per esempio per agganciarmi all'ultimo intervento penso che proprio il fenomeno dell'internazionalizzazione che non è più un auspicio ma è un fatto perché una gran parte delle questioni vengono decise da su un fronte che non è da noi controllabile io cito spesso la caduta del mercato del fluoro che ha portato al disastro una zona marginale della Sardegna derivante dal decisione del dell'ONU di limitare l'uso del fluoro delle bombolette perché orario
La fascia di ozono e quindi dannoso per l'ecologia
Naturalmente decisione non controllabile terzo dalla comunità di Sirius che devono viveva di una miniera che produceva il dieci per cento del fluoro prodotto nel mondo
E che sta io Pina talmente devasta dico questo che l'internazionalizzazione appunto che non è un auspicio ma è un fatto implica poi chi decide nei grandi processi internazionali
Decidono le grandi multinazionali che si fanno Chiesa intero dedicherà Aubert le alleanze
In quel libro pubblicato Einaudi all'inizio degli anni settanta o decidono processi democratici
E allora dista
E allora qualcosa che persino una dimensione sudista attuale
In Italia questa dimensione c'era
La dimensione la l'unificazione non è mai stata piena l'unificazione all'unificazione sono mancati una serie di cose altre sono venute meno negli ultimi cinquant'anni la vorrei dire
Beh siamo stati qui ricordati è saltato il fatto dell'uno sull'Uefa
La stratificazione successiva di rivendicazioni senza mai a ridiscutere tutto ha fatto sì e quel sistema se rivelasse
Ingestibile
è saltato il patto fiscale Ingrao ricordava il stamattina la difficoltà l'imbarazzo con il quale è decollato il processo di regionalizzazione Naldini negli anni settanta dopo ventidue anni dopo la costituzione
E però nel settantadue Ingo è in contemporanea con il decollo si fa una riforma fiscale che centralizza le entrate
Facendo saltare uno dei pilastri di una beninteso autonomia
E facce e creando voi una rottura del patto fiscale quello di cui oggi parliamo
Ma è mancata una cosa più di fondo è mancata alla costruzione di un'unità io credo
Costruzione di una burocrazia riconosciuta come punto di riferimento e di erogazione non di obblighi e di sanzioni ma lui diritti
In Sardegna vigenti una battuta
Per dire che uno suore portar via il diavolo si dice ci induca i risultino il Bogino è un noto ministro riformatore settecentesco
Ma in Sardegna è noto come il diavolo a riprova di come veniva sentito in Sardegna il riformismo settecentesco dei piemontesi
è sulla Piemonte bisogna piemontesi d'azione della burocrazia c'è una letteratura all'indomani dell'unificazione così come oggi potremo avere un'analoga letteratura sulla media umanizzazione della burocrazia a cominciare da quel processo biblico che lo spostamento degli insegnanti per la sovrapproduzione di insegnanti del mezzogiorno e la sotto produzione nonché la sotto remunerazione per il livello di stipendi degli insegnanti al nord
Con quello che ha significato lo
Anche per i continui spostamenti il ritorni verso le sedi
E con la
Una burocrazia che ha continuato a rimanere un elemento di permanente disfunzione
Rispetto alla quale non c'è stato l'identità la facilità con la quale si sono impugnate parole d'ordine tipo smontiamo lo Stato derivante da questo che lo Stato non è stato visto come un qualcosa che servisse
Non è stato visto come un qualcosa di sé che servisse
Dalla molteplicità dei cittadini non è stato visto come un qualcosa che cervice dal da una parte rilevante del sistema economico italiano
Che non è fatto dal sistema delle grandi impresa e che trattano in presa diretta con il ministro con l'alta burocrazia ma il fatto da un gambo per lecita di piccoli e medi imprenditori che rappresentano non solo nicchie di arretratezza ma in una serie di aree del paese
Vi è stato ricordato il modello emiliano rappresentano anche un elemento di modernità
è un elemento di innovazione è stata sul mercato con una propria autonomia e allora io credo che uno dei nodi che noi dobbiamo affrontare se vogliamo
Ripeto
Ritrovare un punto d'identità ed Enti di densificazione la ricostruzione di un moderno tessuto istituzionale e anche di un modello tessuto amministrativo e a questo punto io credo che la questione della riforma di uno dei familiari pitture Stato centrale Stato federale
E dall'altro la questione della riforma della burocrazia solo due cose da vederci in modo non distruttivo giunto ma strettamente connesso il rischio che io vedo e finiscono e quello che se non lo assume un partito a dimensione nazionale questo obiettivo
Questo obiettivo comunque va avanti e va avanti gestito in un altro modo faccio qualche esempio la piccola e media impresa si organizza nei di stretti dove in Calabria no in Toscana in Emilia
Nelle Marche e giù poi magari lungo la fascia adriatica
è così avviene per l'ispessimento del tessuto economico della del coopera delle cooperative e così avviene per le grandi i grandi gruppi nazionali che ormai hanno tutti la testa al nord
Con la legge sull'autonomia universitaria
Si potranno essere al tre pantere
Ma il rapporto tra università e territorio e ineludibile il territorio da quel che può nel nord in territorio darà nel Mezzogiorno il territorio montata ci saranno umida città di prima di seconda fascia
Esplicite adesso si sono sì a b c saranno c'è ma saranno sempre più esplicite saranno sempre più super licei per intenderci cosa degnissima
Of supplice il pubblico ha ragione cerco Filomeno ad alcuni licei ha ragione Beppe sub licei
Se Terzo si parlava poco fa
Nell'intervallo della riorganizzazione del sistema bancario
Il sistema bancario si riorganizza tutta le teste stanno al no
E le teste del nord hanno iniziato una neanche nascosta colonizzazione del Mezzogiorno il fenomeno che era già esistente di drenaggio del risparmio raccolto al sud verso impieghi del Nord
E che risulta evidente da lì dai bollettini di Banca d'Italia si accentuerà
Potrei continuare voglio ricordare soltanto loro il pubblico prendeva Cuturi
E la questione dell'informazione Repubblica non ha fatto assolo capigruppo diciamo non ha fatto solo l'operazione che ha ricordato futuri
Ha fatto anche l'operazione a GM operazione funziona ottima sul piano della efficienza aziendale ma è un'operazione che ha trasformato
Testate con una loro autonomia e una loro specificità in nient'altro che fogli paesani
Di un contenuto che ha che contenente contenuti dentro un involucro nazionale
Che era modellato dall'agenzia giornali locali dalla dalla da un servizio politico nazionale tutto fornito dal centro e modellato su Repubblica anche per l'informazione cioè un problema dello giorno io credo allora che questa se è questo Bruxelles Asha'diciamo non se la scelta di nuovo riequilibrio non viene assunta da un soggetto politico nazionale che ha il senso anche del bel riequilibro da fare due rischiamo davvero di avere un processo che comunque sarà governato da altri
Grazie
Conclusione forse a questo punto sostiene la Francia deliziose in merito ratifica le molte questioni che sono state poste
Molti
Una conclusione in senso
E sospensiva ricco non mi pare funzionale avuti con l'incontro su questo tipo di contro non mi pare neanche
Che signora emersi come dire fraintendimenti sostanziali ecco del del forme la proposta consegnata nelle nel petto per cui dopo ho aperto la vendita di come dire precisare ecco alcuni elementi ma io quindi che lei no lasciare elementi come è istruzione del caro mutui cui ci dovevi pensare un po'lento metabolizzate falso
Grazie a tutti
Mi pare che provato
Mobile
Abbastanza interessante forse dobbiamo pensare come riprende
è rimasta deserta importante a mio parere grazie
Sì
Ma
Io pensavo che dovranno dicesse sbaglio invece avvocato
Fa