"Il referendum per l'abolizione dell'Ordine dei Giornalisti"

L'articolo ventuno la Costituzione dice che ciascuno di noi può esprimere per iscritto le proprie opinioni
Nessuno in Italia può stampare un giornale strano ma un direttore iscritto all'albo all'ordine del giorno bar sono solo venti mila italiani
Che possono quindi liberamente senza vegetazione
Uno dei nuovi referendum promossi dai club Pannella e quello che ha come obiettivo l'abolizione dell'ordine dei giornalisti una analoga iniziativa referendaria venne a suo tempo nel settantatré decisa dal partito radicale che al termine del suo dodicesimo congresso stabili di indire una serie di referendum abrogativi contro il regime per cancellare norme ritenute le si i Verdi fondamentali diritti civili e la cui permanenza caratterizzava è purtroppo caratterizza ancora nettamente in senso corporativo
Autoritario la società e lo Stato italiano
In quel pacchetto referendario figuravano tra le altre proposte di abrogazione del concordato dei reati d'opinione dei codici militari
In materia di libertà di stampa si chiedeva l'abolizione delle norme istitutive dell'ordine dei giornalisti che condiziona l'iscrizione all'albo l'esercizio del fondamentale diritto di libertà di stampa
Nel mille novecentosettantaquattro dunque il partito radicale fece il primo tentativo di raccogliere le almeno cinquecento mila firme necessarie per l'indizione del referendum abrogativo ma l'iniziativa non ebbe Successo adesso a distanza di oltre vent'anni si torna alla carica su questo tema e per farvi conoscere un po'più a fondo l'argomento
Vi riproponiamo dall'archivio di radio radicale è un intervento di Marco Taradash ad un convegno che aveva per tema proprio l'abolizione dell'ordine dei giornalisti Taradash insieme agli altri
Parlamentari riformatori della Lista Pannella
Ha presentato sul tema una proposta di legge
Ora io credo che questo tassello la questione dell'ordine sia importante per vari motivi ma soprattutto per il carattere emblematico che ha la possibilità di abolire l'ordine giornalisti
Questo perché perché lo vedo giornalisti
Finisce per intralciare tutto ciò che noi definiamo la possibilità di sviluppo liberaldemocratico del Paese perché l'ordine dei giornalisti è una corporazione e noi siamo per il mercato
Perché l'ordine dei giornalisti pretende di imporre un sopra ordinamento efferate giuridico e noi siamo per lo Stato di diritto e e per la funzione dell'ordine giudiziario rispetto a liberi cittadini nel pieno delle loro garanzie e perché l'ordine blocca l'accesso alla professione e blocca di conseguenza lo sviluppo della di una stampa libera e che abbia possibilità di sviluppo in questo Paese è non è l'elemento probabilmente determinante però si situa al crocevia
Di tutti questi processi
Diagonali diceva che è bene non ripetere la giaculatoria einaudiana sicuramente bene non ripeto laboratorio per e credo che sia bene rileggere Einaudi e quello che scriveva a proposito della stampa e anche dell'ordine giornalisti nazi tutto l'inquadramento generale volevo leggere il passaggio che invece non viene mai ricordato da questa ore libretto pubblicato nel settantaquattro dal stanzoni giornali e giornalisti e che poi è scomparso dalla circolazione come tutta la cultura liberale è scomparsa
Dalla circolazione in virtù di una dominazione Catto comunista della vita culturale italiano e Einaudi diceva
Fra l'altro riferendosi alla situazione poi dirò Alketa che hanno fa riferimento che questa situazione diceva è accaduto che di fatto per vicende svariate
Dall'uno i tre massimi giornali italiani siano pervenuti in possesso di privati aventi caratteri peculiari
Grosse grossissime imprese industriali grossi uomini d'affari il cui connotato essenziale per il punto in discussione sta in ciò che essi oltre accanto all'interesse specifico a far fiorire le impresa giornalistica
Hanno altri interessi economici imponenti quei privati sono a capo industrie meccaniche tessili pari alle quali hanno interessi propri quali non sempre coincidono con l'interesse generale e talvolta con questo apertamente contrastato
E Einaudi e si chiedeva in che modo impedire che questa situazione proseguisse in che modo impedire che gli interessi industriali affaristici sito sovrappone S. Rocco entrassero in conflitto con quelli editoriali
Questo è il pericolo è del ventotto settembre mille e novecento quarantatré ventotto settembre mille novecentoquarantatré piena guerra e fotografa la situazione di oggi in Italia io credo che questo sia un altro elemento su cui riflettere perché se noi vogliamo liberare questo Paese dalle incrostazioni statalisti che dobbiamo anche liberare l'editoria e la carta stampata dalla proprietà delle grandi famiglie industriali e affaristiche
Questi sono due processi che devono andare di pari passo noi non ci libereremo dallo statalismo se non riusciremo arrendere liberi i processi dell'informazione e i processi di mercato do che sono bloccati contemporaneamente dalle proprietà pubbliche e dalle proprietà monopolistiche a livello privato otto oligopolistico a livello privato e la situazione della stampa e tipica tipicamente è questa tant'è vero che credo che noi si possa parlare nonostante le carte costituzionali nonostante leggi scritte non di libertà di stampa in questo Paese ma di potere stampa di potere di stampa esistente ed è liberamente esercito
Dato la libertà di stampa invece tutta da conquistare nonostante grandi appelli a tutela la libertà di stampa che Bengodi
Periodicamente lanciate che sono di fatto invece appelli a tutela delle corporazioni che si sono impadronite dall'interno dei giornali o dall'estero dall'esterno
Del potere di stampa e che non vogliono mollare nemmeno un boccone di quella potere
Ora in questa situazione
Io credo che rilanciare la polemica e in termini parlamentare iniziativa per l'abolizione dell'ordine sia importante l'ordine
Aveva tre scopi essenziali uscito da una libretto edito dall'ordine spesso assicurare un'adeguata preparazione professionale e non è stato fatto
Consentire agli organi dell'ordine attraverso l'attribuzione del potere di Cipro una disciplinare nei confronti di giornalisti di reprimere comportamenti contrari all'onore e al decoro della professione e non è stato fatto
Tutelare la libertà di espressione del pensiero degli iscritti all'ordine nei confronti del potere economico su cui la stampa almeno in una parte preponderante SIS sostiene non è stato fatto tanto è vero è stato fatto nei confronti del potere politico che appartiene che in lardo per guardiana per lunghi anni
Fatto in concorrenza al potere economico nel tentativo di assoggettare
La stampa di questo Paese quindi la funzione specifica indicata da queste tre obiettivi del l'ordine non è stata esercitata è questo varrebbe di già a considerare l'ordine un ente inutile un grande Barack pone di cui liberarsi ma io credo che ci sia di peggio di peggio cioè il fatto che attraverso l'ordine
I giornalisti che si sono costituiti incorporazione ed hanno operato per fare in modo che il mercato giornalistico non si sviluppasse che i giovani non potessero entrare nella professione hanno creato
Una gabbia di scimmie di seconda classe che dovevano guardare dalle reti invece le scimmie di prima classe cioè gli uomini ormai maturi
Giornalisti professionisti questa gabbia si chiama quella dei pubblicisti a cui di tanto in tanto si tirano le noccioline della Casagit o di altro ma per mantenere pienamente tutelati tutte le forme di privilegio che i giornalisti professionisti possono avere ora questa distinzione tra giornalisti professionisti e pubblicisti non esiste
In alcun Paese al mondo come in alcun Paese al mondo esiste a dir la verità all'ordine dei giornalisti ma è veramente uno scandalo economico lo scandalo della libertà è uno scandalo della rupestri una ditta noi con questa proposta di legge innanzitutto eliminiamo questa possibilità di avere i giornalisti e professionisti seria e di serie B
E come diceva don belli creiamo una piccola rivoluzione ideologica
Dal fare dall'essere giornalista e quindi dall'acquisire status di giornalista si passa al fare il giornalista chi fa il giornalista a una tessera che non è il riconoscimento di uno status
Infatti si chiama Carte d'identità professionale che consente semplicemente di ottenere quei privilegi opere erogative che appartengono alla professione di giornalista che consente agli accessi privilegiati che consentono quindi di svolgere nelle condizioni giuste adeguate la propria professione e la funzione del Garante in questo campo non è se il soggetto giusto ma un organismo ad hoc tale che deve semplicemente prendere atto di una situazione della documentazione restituire senza possibilità di valutazione politica o di altro genere
La carta di identità omissiva all'anagrafe bar la carta d'identità atti fa il giornalista
Ecco io credo che questo innanzitutto permetterebbe hanno di fotografare la realtà del Paese la realtà del Paese non è quella dei pochi grandi quotidiani
Nazionali che si possono permettere di non avere lavoro nero ma neppure tutti lo fanno della verità è quella di innumerevoli giornali i giornaletti di provincia e soprattutto di innumerevoli testate radiofoniche e televisiva
Che da una parte non si possono permettere di applicare il contratto nazionale dei giornalisti a loro redattori ma dall'altra parte ad uno personale che svolge effettivamente professione giornalistica e molto spesso la svolge inno un modo
Molto
Oppositivo
E del tutto adeguato alle necessità della protezione ecco io credo che noi dobbiamo fare questo piccolo passo verso l'Europa
Comunitaria abbandonando invece una tradizione che parte dal fascismo e che attraversa la legge del sessantatré tende a ricondurre i giornali Cosimo all'interno di una casta o di una corporazione nel presupposto che in Italia non ci possa essere giornalismo libero e che non ci possa essere soprattutto mercato editoriale perché il presupposto dell'esistenza di questo ordine è la situazione che descriveva in atti una situazione in cui non ci sia libertà di mercato editoriale in cui i giornali siano necessariamente pochi e controllati dal potere economico e in cui dico sa i giornalisti possono accedere a certi livelli di privilegio economico o di status ad esclusione di una massa di collaboratori detti pubblicistico di lavoratori in nero
Che l'accesso alla professione avranno con estrema difficoltà una volta che abbiano superato una trafila burocratica che non ha niente a che vedere con la professione di giù
L'avviso e che io credo che in un Paese che ha riscoperto il liberalismo e il mercato in cui appunto parlare di Einaudi non è più parlare di antiquariato anche se ancora parlare di rarità editoriali
Anche i giornalisti dovrebbero cominciare a riflettere sul loro essere fuori mercato sull'essere
Sul vivere contro le regole del liberismo economico e sulla necessità di riconquistare la libertà a partire da una riflessione critica su quelle che sono stati invece presupposti
Della loro professione
Io credo che queste siano sostanzialmente le motivazioni che stanno alla base della ripresa iniziativa su questo su questo fronte voglio soltanto ricordare per chiudere il lavoro che pur negli anni sessanta e settanta dei giornalisti democratici che fu del Bechis Simo Partito liberale e poi al partito radicale successivamente gliela Gianfranco Spadaccia Angiolo Bandinelli a Marco Pannella che è sempre stato
Alfiere di questa posizioni oggi quattro esente Max Bruschi che il segretario per l'informazione del Movimento dei Club Pannella ed è presente un tavolo organizzato da un la Pannella che si chiama emergenza informazione ecco io credo che oggi ci sia la possibilità forse perché c'è maggiore ascolto d'altra parte la presenza di filtri di Costanzo di Curzi D'Amato
Lo dimostra ci sia la possibilità di riuscire finalmente a fare arrivare la nostra voce che invece è sempre stata
Toccata ahimè proprio dal fatto che questo tema per l'informazione era tabù e di conseguenza non si esercita quello al primo credo dovere di ogni giornalista che è quello di cercare di riferire al meglio le posizioni più distanti dalla propria visione personale delle cose d'altra parte se
Assenso secondo me un codice in d'assenso è un codice professionale io non credo ai codici deontologici credo come inaudita altera parte
Che le che basti la magistratura ordinaria salvaguardare il cittadino rispetto agli abusi della professione non credo ai codici gente deontologici gestiti dai giornalisti crei ho paura più della censura che degli abusi della libertà di stampa quando non siano abusi penalmente e civilmente perseguibili credo invece alla necessità di codici professionali che abituino attraverso l'esempio e la dottrina i giornalisti a aspettare determinate regole credo che sia l'unico modo per prevenire abusi di carattere ideologico e per rendere di conseguenza possibile anche una migliore deontologia in questo senso benissimo le scuole di giornalismo purché appunto non rappresentino un canale di accesso privilegiato alla professione burocraticamente privilegiato se sono merito praticamente privilegiato allora sì perché quello che in dobbiamo fare oggi rinvigorire è il criterio del merito e della selezione professionale le scuole di giornalismo si qualificheranno per il fatto che gli Elite tori e i direttori preferiranno i giornalisti che escono formati da quelle scuole rispetto ad altri che magari le scuole non hanno ma che posso dimostrare capacità di intuito
E in scrittura migliori di coloro che escono dalle scuole dobbiamo lasciare aperte le porte per la per la professione e dobbiamo fare in modo che migliori sempre di più la consapevolezza di ciò che significa essere giornalista senza pensare che si possa introdurre o abitare questa consapevolezza forza
Nel nella persona che ha deciso di fare il giornalista alla fine le regole di mercato credo
Possano funzionare meglio di ogni altra forma burocratica di selezione ma lo ripeto naturalmente quello dell'ordine è un tassello all'INPS perno di un situazione che deve di conquistare il mercato a partire dalle proprietà editoriali a partire dal superamento dell'incontro incrostazioni parassitarie penso ad esempio alla corporazione degli edicolanti alle difficoltà che reca alla distribuzione di un settore che deve scoprire effettivamente la libertà al suo interno grazie
Così Marco Taradash circa un anno fa al convegno abolire l'ordine organizzato nei club Pannella per sensibilizzare l'opinione pubblica
Sull'argomento in questione a quel convegno parteciparono anche altri addetti ai lavori noi vi riproponiamo l'intervento di Vittorio Feltri già direttore de L'Europeo dell'Indipendente e attuale direttore del giornale
Ma io sono
L'ordine dei giornalisti
Ma non per i motivi che sono stati spiega
Con dovizia di particolari questa mattina io sono contrario all'ordine dei giornalisti perché è un ente inutile non serve a nulla non non ha mai rivelato un giornalista non ha mai operato una selezione seria per l'accesso alla protezione alla professione qualche volta l'ha ostacolata e ha ostacolato personaggi di un cerchio di Diego
è una struttura burocratica sull'appropriazione che di tutto ha bisogno tranne che di essere burocratizzata visto che ha già a un sindacato che la ridotta a una categoria non molto diversa da quella dei metalmeccanici quindi a dei metalmeccanici della pena mettersi anche un ordine professionale trovo che sia veramente sul
Contenuto posta l'ordine del giornalista costa l'impianto degli esami costano i consiglieri costano moltissimo gli ordini regionali ogni regione su non si capisce perché noi dobbiamo tenere in piedi questa baracca francamente
In un
Almeno che si si si voglia dire che sono utili la scuola di giornalismo umana non scherziamo
Suo il giornalismo non sono affatto utili possono servire ad alimentare qualche illusione perché è vero che in qualche ragazzo dall'ASP delle scuole di giornalismo conviene
Viene assunto ve ne sono anche di brani o qualcuno l'ho assunto sia all'Europeo sia alle dipendenze sia al giornale però l'avrei assunto anche se non avesse fatto la scuola
Giornalismo
Paese ha detto che lo diceva il presidente che l'ordine dei giornalisti
Vigila sul deontologia nostra ma non è assolutamente vero io conosco decine centinaia di giornalisti italiani
Che hanno avuto da enti locali guidati da giunte of giunte rosse Rosa bianche vergognose appartamenti lussuosi nel centro delle città ad equo canone questi signori non sono degli sconosciuti dei clandestini sono state pubblicate anche dai giornali che indegnamente ho diretto delle liste
Completa di venduti di giornalisti la che che hanno esaltato le giunte che hanno dato luogo a Tangentopoli l'ordine non è mai intervenuto probabilmente non non gli compete neppure di di intervenire ma se se questa non è la vera deontologia che va rispettata non capisco perché l'ordinanza del bastardo
In Italia i metalmeccanici i testi di hanno tre sindacati informalmente CGIL CISL UIL che poi sono la stessa cosa tra però sanato altre sigle
I giornalisti italiani che rappresentano tutto l'arco costituzionale che per fortuna non esiste più perché ha detto
Rappresentano tutti i partiti tutte le mentalità tutte le culture e subculture hanno il sindacato unico che la Federazione nazionale alla stampa che impone un contratto collettivo nazionale che va va bene per il redattore di moda
Va bene per il datore deve pubblicata di corrispondente all'esterno del Corriere della Sera per i giornalisti degli specializzati di Bravacasa rispetto zaristi dalla casa in sostanza un grande calderone del calderone in cui sono atti messi tutti giornalisti compresi quelli delle radio private del visioni private piccole e medio-piccole grandissime ma come è possibile fare un contratto unico che valga bene per tutti questi persone
E assurdo e poi perché non consentire ad ogni giornale come viene Inghilterra di avere un proprio sindacato interno e quindi veramente autonomo in grado di fare dei contatti serie conta il proprio editore tanto più che quando noi facciamo il contratto nazionale di lavoro facciamo sempre sciopero tutti insieme
E giustamente mancano delle regionali dall'editore e cosa fanno gli edito abbiamo l'accumulo della pubblicità mettono in cassa integrazione sia gli impiegati si è poligrafici e quindi guadagnano specialmente i giornali che hanno un deficit va facendo guardando con i soldi dei giornalisti e non continua con il rito degli scioperi se invece un giornale per conto suo dovesse fare uno sciopero danneggerebbe veramente l'editore quando gli altri giornali fossero coi in edicola ecco queste cose appartengono al libero mercato
A partire appartengo al mercato leader quindi è il sindacato unico che va abolito che di tipo bolscevico
L'ordine va abolito perché non serve a niente bisogna introdurre la possibilità di fare dei contratti a scadenza di due tre anni bisogni sostanza liberalizzare la la la professione a questo punto non ci serve più neanche il problema il problema dell'accesso
Perché chiunque fosse in grado di offrire prestazioni di buon livello sarebbe intervenuto in qualsiasi giornale io se devo assumere qualcuno sta entrate state tranquilli che non va non era la tessera nella nel colore dei capelli non li faccio l'esame del sangue anche se la indica sì va benissimo purché sia in grado di fornire prestazioni di alto livello
Questo bisogna bisogna che noi perseguiamo
Era Vittorio Feltri direttore del giornale concludiamo questo spazio di informazione delicato all'abolizione dell'ordine dei giornalisti oggetto di una richiesta
Referendaria presentata dei club Pannella e sulla quale si stanno già raccogliendo le firme proponendogli un altro intervento sempre tratto dal convegno abolire l'ordine svoltosi circa un anno fa è organizzato dal Club Pannella l'intervento che vi facciamo ascoltare quello di Piero Vigorelli
E persone no ma semmai abolizionista fino al mille novecentosettantatré ora se considerate iniziato a fare il giornalista nel mille novecentosettanta che vede bene o c'ho messo a tre anni per qualcuno forse sono però quel qualcun altro può sembrare poco per schierarmi invece nella battaglia per l'abolizione dell'ordine dei giornalisti all'epoca non avevo neanche letto le prediche inutili di Luigi Einaudi sull'ordine che ho appreso nel corso del convegno quando uno un po'più dotto di me e più acculturato aveva citato appunto forse era forse la spazzatura citava citava la predica inutile dire in altri però se vi devo dire con molta sincerità il principio fondamentale secondo per il quale noi dobbiamo chiedere l'abolizione dell'ordine giornalisti e proprio perché questo contrasta nel modo più assoluto e totale con la libertà di informazione la libertà di accesso a questa professione fra le consegne che la mia amica Barbara Scaramucci direttrice del TGR fino stamattina mi ha dato cioè un consente c'è un pacco di carte così
Di persone che hanno collaborato per il alla TV regionale che hanno magari ha avuto anche qualche piccolo contrattino secondo l'articolo trentasei articolo due cose che giornalisti più possono venne capire che fosse inutile anche spiegare
E che e che hanno aperto giustamente delle vertenze anche ecco per una loro professionalizzazione
Seria efficace soprattutto duratura a tempo indeterminato con con la con la RAI che in questo utilizzando un contratto che è quello che è un ordine è quello che conosciamo ha ha potuto in un certo senso andare avanti
Come si può dire non è una parola forte sfruttando delle personalità e delle professionalità
Lungo tutto in questi anni dal settantatré partecipò me adesso passiamo al novantaquattro e sono ancora qui forse qualcun altro si sarebbe arreso irlandese non faccio parte di questa categoria di persone che si arrendono devo dire una la cosa sono soprattutto contrario al fatto
Che ci sia una duplicazione degli organismi rappresentativi giornalisti tra l'ordine è il sindacato in questo è la seconda ragione è per l'abolizione dello l'ordine in fondo quando è nato nel mille novecentosessantadue sessantatré aveva compiti così difesa della deontologia forse anche di Indirizzo sulla di antologia ma soprattutto aveva deteneva le chiavi del grimaldello dell'accesso
Alla alla professione
Se noi invece arriviamo ad una situazione secondo la quale come avviene ad esempio in Francia dove io ho vissuto di banalmente per cinque anni come corrispondente del Messaggero dove la carta del giornalista ti viene data in base alla certificare una dichiarazione dei redditi pure fatto per cui si è guadagnata cinquanta milioni ventotto lepre sì facendo professione dal scrivendo o facendo programmi comunque professione giornalistica e ventidue invece depressi perché sei avvocato architetto o geometra o ciabattino hai diritto
Alla carta
La carta depresse o la proposta che fa oggi Marco Taradash e che naturalmente diviene rinnovata di anno in anno proprio sulla base della tua
Dichiarazione di decreti il sindacato può secondo me assorbire compiti come quel e della deontologia che regolata attengono finora appartengono alla all'ordine all'ordine dei giornalisti
E questa è una tesi che io sostenevo anche nel tempo e che soltanto da un paio di anni ha soltanto una Giunta che queste abolito l'ordine trasferito al sindacato
Compiti che sono anche di di ontologia che appartenenti appartengono all'ordine rotto definitivamente il chiavistello la serratura all'ingresso per il quale sì dal il caso che la professione giornalistica e un autobus dal quale si entra solo da sia già dentro io sono anche e questo forse è un tema più politico che non un tema di legge o di progetti di legge sono diventato contrario all'unicità del sindacato dei giornalisti non credo nella maniera più assoluta
Che si possono mante una struttura sindacale unica è unitaria come quella che noi abbiamo dicono i guasti che ci ha regalato ma questo forse il tema prossimo convegno
E con queste ultime battute sull'argomento per il momento e tutto risentirci