Sono intervenuti: Augusto Sainati (critico cinematografico).
Tra gli argomenti discussi: Calabria, Cinema, Critica, Cultura, Film, Frammartino, Mezzogiorno, Sud, Venezia.
La registrazione audio ha una durata di 3 minuti.
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8:30 - Camera dei Deputati
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9:00 - Senato della Repubblica
9:45 - Sento della Repubblica
14:00 - Camera dei Deputati
14:00 - Camera dei Deputati
critico cinematografico
Il buco di Michelangelo Frammartino secondo film italiano in concorso a Venezia dopo il film di Sorrentino presenta la storia di una spedizione Speleologica in Calabria ambientata all'epoca dell'Italia del boom
Siamo nel mille novecentosessantuno al nord dell'Italia in ascesa e i grattacieli nascenti ne sono il simbolo al sud si scende nelle viscere della terra
Tra Martino racconta l'esplorazione dell'avviso del blitz furto del Pollino intrapresa da un gruppo di speleologi piemontesi intrecciando la con un'altra storia quella di un vecchio pastore che vive nel ritmo della natura impermeabile ad ogni variazione
Gli animali sono il suo orizzonte il silenzio la sua forma di comunicazione
Per lui comunicare vuol dire soprattutto guardare guardare fuori campo nel suo mondo oppure l'altro mondo quello portato dagli speleologi
Il film è fatto soprattutto di questo intreccio pochi o nessun dialogo niente musica solo ritmo
L'alternanza tra la progressione della discesa nel ventre della terra e la progressione verso la morte del vecchio dalla misura il film il quale e anche un modello di asciuttezza stilistica
Prendiamo il momento in cui il vecchio comincia a stare male
Il suo corpo disteso in una capanna mi sembra quasi morto tanto che un amico prova a vedere se respira ancora
Le labbra accennano un barlume di respiro poi una mano nella quale una vena batte per un attimo
La vita scorre ancora ma il suo anelito è quasi assente
Da qui si passa all'improvviso alla grotta
Pacchi di materiali necessaria questa incursione nel corpo della terra vengono calati lentamente
Infine il momento del relax quando si gioca a pallone nessun legame tra queste scene nessun dialogo ma un senso pulsante di vita
Come anche in altri film Frammartino eccelle nelle associazioni di immagini e di idee
Per esplorare la grotta occorre bruciare qualche giornale e lanciarlo giù affinché quel piccolo fuoco illumini brevemente lo spazio da violare
I giornali bruciano ma qualche frammento resta integro gli speleologi scendono si trovano davanti l'arco di un piccolo lago nella quale sono finiti Prandelli non bruciati dei giornali
Frammenti della Società del boom pagine pubblicitarie evocano marchi liberi prodotti di consumo mondi e valori lontani
Al segreto della natura che resiste si oppone l'affidabilità dei media e dunque della cultura che si sfalda
Di queste associazioni fulmine ce ne sono molte nel film per esempio la scena degli speleologi che dormono in giacigli di fortuna di una chiesa e si trovano accanto a una stato di Cristo coricata come loro immagine quasi pasoliniana
Tutto è appena accennato non c'è svolgimento pieno di queste storie
Finché nel bellissimo finale alternato tra la vicenda degli esploratori che arriva dal fondo della grotta e non possono proseguire oltre e la vicenda del vecchio che lentamente si spinge emerge la lotta impari dell'uomo con la natura
Tutto si chiude nell'ultima immagine è quella di una nebbia nella quale l'immagine sfuma
Da Venezia per radio radicale Augusto Sainati
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