Notiziario Antiproibizionista

Lunedì trenta dicembre del due mila diciannove un saluto da Roberto Spagnoli bentrovati all'ascolto del notiziario antiproibizionista di radio radicale
La coltivazione domestica di cannabis non è reato non costituì era più reato coltivare nella propria abitazione minime quantità di cannabis la decisione presa dalle sezioni unite penali della Corte di Cassazione il diciannove dicembre scorso
Una decisione secondo la quale non costituiscono reato le attività di coltivazione di minime dimensioni svolte in forma Domestica attività di coltivazione che dicono le Sezioni unite penali
Per le rudimentali tecniche utilizzate lo scarso numero di piante e il modesto quantitativo di prodotto ricavabile appaiono destinate in via esclusiva all'uso personale del coltivatore
In sostanza dicono le Sezioni unite penali
Della corte di cassazione chi coltiva per sé non compiere più reato perché il bene giuridico tutelato dalla legge cioè quello della salute pubblica
Non viene in alcun modo pregiudicato messi in pericolo dal singolo assuntore di marijuana che decide di coltivasse perse qualche pianta
Una decisione importante perché in qualche modo cambia o omette diciamo così un punto importante su una giurisprudenza che fino a questo momento
Era stata abbastanza a controversa alla Corte costituzionale per esempio in passato era intervenuta sposando una linea rigorosa
E la coltivazione secondo la quale la coltivazione di cannabis è sempre reato a prescindere dal numero di piante a prescindere dal principio attivo rinvenuto nella cioè nella nell'infiorescenza nel nel prodotto somma delle piante
Anche se la coltivazione avviene per uso personale
La coltivazione condotta di coltivazione di piante da cui sono estraibili principi attivi di sostanze stupefacenti
Poteva valutarsi come pericolosa ossia idonea ad attentare al bene della salute dei singoli per il solo fatto di arricchire la provvista esistente di materia prima e quindi di creare potenzialmente più occasioni di spaccio di droga
In passato tra l'altro c'era stata anche una su un'altra sentenza parecchi anni fa delle sezioni unite penali
Sempre della corte di cassazione che mandando anche un po'il campo oltre diciamo così quello che il compito appunto della Suprema Corte aveva stabilito che non conta diciamo così il principio attivo non conta quello che viene chiamato l'effetto drogante ma una sostanza sette proibita in è comunque e Previti ha quindi un reato coltivarla
Ora invece la situazione cambia la Cassazione nel ma diciamo così Massimo organo diciamo così per comodità le sezioni unite penale della Corte di Cassazione
Hanno hanno cambiato sono questo questo orientamento vedremo naturalmente quali saranno poi leggeremo
Le motivazioni quindi capiremo capiremo meglio
Però per il momento per quanto un a stando alla massima provvisoria e messa a punto dalla crisi Cassazione dopo l'udienza del diciannove dicembre
Il reato di coltivazione di stupefacente è configurabile indipendentemente dalla quantità di principio attivo ricavabile nell'immediatezza
Essendo sufficienti la conformità della pianta al tipo botanico previsto
E la sua attitudine anche per le modalità di coltivazione e giungere a maturazione produrre sostanza stupefacenti devono però ritenersi escluse e questo è il punto importante in quanto non riconducibile all'ambito di applicazione della norma penale le attività di coltivazione di minime dimensioni svolto in forma domestica che per le rudimentali tecniche utilizzate lo scarso numero di piante il modestissimo quantitativo
Ti prodotto ricavabile la mancanza di ulteriori indici di un loro inserimento nell'ambito del mercato degli stupefacenti appaiono destinate in via esclusiva all'uso personale del coltivatore
Ci sarà da discutere sicuramente e già sono iniziate le polemiche ora lasciamo perdere le lei deve le le prevedibili reazioni dei soliti proibizionista di che poi naturalmente non dicono nulla sul fatto che e ci si può per esempio produrre in casa del del vino è bello con gli amici ma guai se si coltiva una pianta di Marina
Ci sarà da discutere sulla portata poi di questa di questa sentenza anche perché resta comunque in piedi il all'impianto proibizionista complessivo della legge quindi magari non si correrà più in sanzioni
Penali non si dovrà più in una condanna penale e questo comunque sarà demandato a dei a dei magistrati non è automatica la cosa ma resta in piedi tutto l'aspetto delle sanzioni amministrative che è un capitolo molto importante e molto pesante tra l'altro ecco sono noi di questo cominceremo a parlare oggi in questa puntata del notiziario antiproibizionista vi daremo conto anche delle prime reazioni dei primi commenti che abbiamo trovato anche su su internet e sentiremo anche un primo una primo giudizio di Rita Bernardini che abbiamo ha raggiunto qualche giorno fa punto dopo che si è avuta la notizia di questa sentenza della Corte costituzionale
Però questa puntata del trenta dicembre due mila diciannove del notiziario antiproibizionista ultima puntata del due mila diciannove la vogliamo dedicare a Lucio Berté
Lucio Berté storico militante radicale storico militante antiproibizionista radicale che ci ha lasciato è scomparso la vigilia di Natale il ventiquattro dicembre
Lucio Bertè aveva iniziato la sua attività politica nel mille novecentottantuno escrementi al partito radicale per partecipare alla mobilitazione contro la fame nel mondo
Nel corso della sua lunga militanza sempre molto molto attiva sempre molto presente ha organizzato campagne per esempio per i diritti degli sfrattati per reati se molto impegnato sulla questione delle carceri e dei delle condizioni dei detenuti
è stato un in importante militante antiproibizionista
Ha fatto anche accanto iniziative locali apparentemente locali che però avevano una loro rilevanza importante erano
Veramente iniziative radicali pannelliano e come quella per esempio contro il parcheggio di piazza Sant'Ambrogio a Milano che avrebbe messo a rischio un cimitero paleocristiano vincolato dalle Belle Arti
Era era stato per esempio negli anni Ottanta in prima linea nell'Europa dell'Est e a fianco del dissenso democratico nell'ottantasei era stato arrestato a Belgrado e poi espulso per tre anni della Jugoslavia nell'ottantotto partecipo all'iniziativa del partito radicale per ricordare il ventennale della Primavera di Praga la morte Jan Palach
Nel Capodanno del mille novecento novantadue fu in trincea osi dire che insieme alle forze di difesa croata sotto l'attacco delle delle artiglierie delle truppe serbe
Colui c'erano Marco Pannella c'era Roberto Cicciomessere c'era Lorenzo essere Cleves Olivier Dupuis per radio radicale c'era Dino a Marafioti
Vogliamo ricordare Lucio Berté nel notiziati proibizionista di oggi come militante antiproibizionista fu collaboratore del della lista del gruppo anti proibizionista la regione Lombardia dal novanta al novantacinque con Marco Taradash con Giorgio o dottor Giorgio insani
Si impegnò moltissimo per esempio contro le norme che limitavano l'impiego del metadone allora fu in prima linea nel referendum del mille novecentonovantatré contro le parti più repressive della legge della legge
Jervolino Vassalli fu molto attivo anche nella difesa dei diritti delle persone dipendenti e in questo per esempio personalmente ricordo le tante sue battaglie in difesa delle delle persone dipendente delle coppie di pennelli che magari erano in cura i sarda quindi a cui il tribunale dei minori sottraeva a sottraeva i figli
Di Lucio Berté ha parlato il partito radicale lo lo ricordo appunto non con una nota aperto radicale come militante radicale nonviolento nella vita politica in quella personale
Dirigente del partito radicale ricorda il partito è stato consigliere regionale in Lombardia sostanzialmente uno dei radicali ignoti che hanno fatto la storia del Partito Radicale
Ha intrapreso in solitaria diverse lotte senza mai mancarmi una del partito la sua è stata una vita vissuta intensamente
Sempre chi lo ha conosciuto sa della persona straordinaria fuori dal comune che stata
Il la lì la l'Associazione Enzo Tortora radicali Milano a cui Lucio Bertè è stato sempre scritto fin dall'ottantuno lo ricorda con grande affetto instancabile attivista radicale dotato di rara umanità sempre lottato
Con metodo non violento per l'affermazione dei diritti degli ultimi dei più emarginati della società
Porteremo con noi ogni suo insegnamento scrive appunto l'associazione radicale Enzo Tortora di Milano e poi Emma Bonino
Che
Descrive ha descritto Lucio Berté come uno dei dirigenti radicali che nella sua lunga storia politica meglio ha saputo incarnare la teoria nella pratica della non violenza con un rigore un'intransigenza
Spesso difficili da comprendere più ancora da corrispondere da parte dei suoi stessi compagni
Di partito e poi Rita Bernardini Rita Bernardini
Che
Anche da radio radicale ha ricordato in particolare la disobbedienza civile compiuta a Mila no su proprio sulla cannabis insieme anche a Marco Pannella fummo assolti io Lucio Bertè Marco Pannella per la disobbedienza civile che avvenne il venti ottobre del novantasette
Nel corso della quale distribuiremo gratuitamente hashish e parte del finanziamento pubblico in piazza della Scala Milano assolti due anni dopo per non avere commesso il fatto ma il fatto l'avevamo commesso e come dice Rita Bernardini ricordando come anche Marco Pannella lo disse
Nel collegamento radio radicale che abbiamo riproposto tra l'altro nei giorni scorsi in cui si tenne stigmatizzava la disattenzione la sufficienza della stampa di regime mai sopite dice Rita Berardini perché il proibizionismo
Ha necessità vitale del flagello dell'ignoranza Lucio Bertè dice Rita Bernardini per tutta la sua vita di dirigente militante radicale ha dovuto fare i conti con questo colpevole ostracismo informativo
Ecco
Personalmente chi
Chi vi parla ha avuto modo di conoscere Lucio Berté proprio nel lavoro quotidiano nella con il Coordinamento radicale antiproibizionista in particolare
Nella campagna referendaria del novantatré in tutte le alte le altre iniziative di quegli anni per la difesa dei diritti dei cittadini e dipendenti
Per l'affermazione delle terapie con metadonica ma non solo tante altre cose ecco
Per ricordare Lucio Berté in questa puntata del notiziario antiproibizionista del trenta dicembre che gli dedichiamo vogliamo proporvi una sintesi dell'intervento che tenne il sei giugno del mille novecentonovantotto a Parigi nel corso del nono congresso del Coordinamento radicale antiproibizionista quel congresso che era chiamato a decidere come proseguire l'attività politica del coraggio e del partito radicale sul piano anti proibizionista e quel congresso che era intitolato il proibizionismo è un crimine si discusse molto se dove Sensi dovesse scrivere il proibizionismo è un crimine contro l'umanità Lucio Bertè era in particolare era
Concordava con questa seconda definizione poi
Di di questa discussione si di questa discussione si fece anche nel corso dei lavori del del Congresso allora sentiamo punto per ricordare Lucio Berté proprio
Un'ampia sintesi di quel suo intervento Parigi sei giugno del mille novecentonovantotto nono congresso del Coordinamento radicale antiproibizionista
Io condivido fortemente il titolo del nostro congresso il proibizionismo è un crimine contro l'umanità
E su questo voglio
Tenere il mio intervento
Con riferimento anche al fatto che siamo nel cinquantesimo anniversario a dicembre della dichiarazione
Dei diritti dell'uomo del quarantotto
Tenendo conto che il proibizionismo
è la negazione dei fondamentali diritti umani proclamati da questa dichiarazione che poi riprende agli stessi caratteri diciamo distintivi e fondanti della stessa Carta costitutiva delle Nazioni Unite
E
Per finire il
Quello che voglio dire scusa voglio soffermarmi è proprio l'effetto di questa negazione distruzione dei dei diritti di diritti fondamentali
Nei suoi effetti di sterminio provocato attraverso la proibizione di migliaia di persone fisiche
Partendo dalla dalla dichiarazione dei diritti dell'uomo
Vorrei citare alcune considerazioni fatte dal professor Edoardo vita l'Università di Firenze in una prefazione è uno dei dei codici che raccolgono gli atti internazionali sui diritti umani duri fa notare che il movimento per la protezione dei diritti dell'uomo in ambito interno ed internazionale
Affonda le sue radici nella teorica dei diritti naturali da San Tommaso a Jean-Jacques Rousseau e in genere ai pensatori che hanno posto le basi teoriche della Rivoluzione francese
A parte le dottrine del diritto naturale i diritti dell'uomo trovano i precedenti più immediati in quegli stessi fattori comunemente indicati come il punto di partenza
Del moderno costituzionalismo
Si tratta della pratica costituzionale britannica da cui discende la la forma di governo costituzionale che poi prende l'avvio del sistema parlamentare o di quello presidenziale
E di notissimi atti emanati in Inghilterra come l'aveva Scopus Act del mille seicentosettantanove
E il Bill of Rights del mille seicentottantanove che sono più specificamente all'origine della protezione dei diritti dell'uomo
Vanno ricordate anche le dichiarazioni e le costituzioni americani dal mille settecento settantasei alla proclamazione della Costituzione federale degli Stati Uniti
E la dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino approvata dall'Assemblea nazionale francese nel mille settecento ottantanove
Mentre le costituzioni si concentrano sui diritti dei cittadini
E nel diritto interno i cittadini stessi sono elementi costitutivi dello Stato
Nell'ordinamento internazionale in particolare negli atti sui diritti dell'uomo gli stati proclamano nelle dichiarazioni e si impegnano nelle convenzioni e nei patti
A far sì che determinati diritti e libertà vengano riconosciuti ad ogni persona dieci ore una inversione di situazioni giuridiche per cui i diritti dei cittadini sì internazionalizzata risultando una protezione globale dell'individuo a prescindere dalla cittadinanza o meno
La dichiarazione Iva sale è il prodotto di quegli stessi fermenti decori la cui lievitazione ha portato alla creazione delle Nazioni Unite
Il preambolo della Carta delle Nazioni Unite
Dopo aver ha proclamato lo scopo principale dell'organizzazione cioè salvare le future generazioni dal flagello della guerra riafferma virgolette la fede nei diritti fondamentali dell'uomo
E nella dignità e valore della persona umana
Tali diritti ruotano intorno ad alcuni capisaldi fondamentali connessi alla protezione della persona fisica al benessere
All'identità spirituale degli individui all'uguaglianza nei diritti quale che sia la condizione di questi individui
Da dichiarazione ha in vista l'individuo in quanto tale ed apre la strada a quella protezione globale dell'essere umano
Che poi si è si affermerà in successivi atti e io credo che Imp
Introspettiva fino al tribunale permanente per i crimini contro l'umanità intendendo l'umanità siano nella sua accezione collettiva che nella sua accezione individuale
Le disposizioni della dichiarazione sono redatte in forma giuridica ma non pone in essere forme giuridicamente obbligatoria è un atto programmatico primo passo verso un vero e proprio dei o Price internazionale
E metta indicata ai singoli Stati
Una sorta di anticipazione di quel patto che poi il Patto internazionale che poi è stato fatto ma con contenuti molto più modesti di quelli affermati nella dichiarazione universale
Questa dichiarazione universale è stata votata dalla maggioranza degli Stati con poche astensioni
Forse non tutti gli Stati condividevano i suoi principi
Forse c'è stata un po'di ipocrisia
Però di ipocrisia è l'omaggio che il vizio rende alla virtù come ricorda sempre Marco Pannella citando la la Rochefoucauld
E comunque un atto con un alto valore morale e persuasivo
Ma anche un certo valore legale secondo autorevoli giuristi
E qui cito perché cita l'autore rene casse e fare una del russo
E chi ha questo valore legale potendo servire per l'interpretazione della Carta delle Nazioni Unite
In sostanza la Dichiarazione universale del quarantotto
E qui sono io che parlo per me
Potrebbe essere intesa come un criterio di valutazione della congruità
Delle convenzioni dell'ONU e dei patti internazionali
Con una questa congruità con le finalità costitutive delle Nazioni Unite
è da notare che alcune costituzioni per esempio a Costituzione italiana di fatto recepiscono la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo in quanto all'articolo due citato la la l'obbligo diciamo per la prostata o italiano di per la Repubblica italiana di far proprie
Questi quel questi diritti proclamati
Mentre d'altra parte ci sono atti come la Convenzione europea dei diritti dell'uomo una delle iniziative che proponiamo come gruppo Cese coscienza è quello della verifica se fosse ancora in vigore di emendare questa convenzione europea fatta ricordo in ambito di Consiglio d'Europa era in vigore dal mille centocinquantatré che all'articolo cinque
A comma uno le tredici e nessuno può essere privato della libertà
Salvo che nei casi seguenti e nei modi previsti dalla legge a se detenuto regolarmente in seguito a condanna da parte di un tribunale competente poi seguono una serie di altri casi e alla fine e se si tratta della detenzione regolare di una persona per prevenire la propagazione di una malattia contagiosa di un alienato di un alcolizzato di un tossicomane o di un vagabondo
Bene io credo che sia una vergogna avere semmai c'è ancora nella convenzione europea sui diritti dell'uomo una un punto che che da queste indicazioni
Dunque dicevo se non c'è congruità tra la carta fondamentale delle Nazioni Unite e la Dichiarazione universale dell'ONU e questi questi convenzioni internazionali questi patti che hanno invece un valore vincolante
Ebbene dobbiamo dire che tra queste c'è la convenzione internazionale sugli stupefacenti che negano i diritti umani anzi massacrano i diritti umani e quindi di conseguenza c'è il massacro fisico delle persone
Il proibizionismo delle Nazioni Unite
Sta per consegnare alli la alla criminalità internazionale
Le poche democrazie esistenti al mondo ma anche le speranze di democrazia degli abitanti di quei Paesi che non sono ancora approdati alla democrazia e che sono la maggioranza
Con il proibizionismo internazionale si va verso simulacri di democrazia e di economia
Dove i veri poteri economici e criminali controllano le istituzioni e li usano a protezione e garanzia dei loro fini criminali sotto la veste della legalità e della legittimità
Potrebbe sembrare una realtà romanzesca ma purtroppo e così e testimonianze come quelle di ieri sono lampi di luce che consentono di intravedere una in tutta la sua drammaticità
Il nostro dramma sapere
Di essere alla vigilia di una scadenza alle Nazioni Unite che può rilanciare per lunghi lunghissimi anni avvenire questa follia criminale o questo disegno neonazista
Il problema
E che fare
Certo occorre mettere in prima linea
Che la violazione
Di questi diritti fondamentali è un po'l'equivalente di quella che nel nostro codice e chiamato alle l'attentato ai diritti civili e politici dei cittadini
Che però sappiamo quanto sia difficile incardinare in quanto tale
Occorre quindi anche pensare ad altro il proibizionismo sulle droghe ha determinato in particolare il proibizionismo sulle cure che a sua volta ha determinato la morte di molte migliaia di persone farmaco dipendenti
è arrivato il momento di contare questi morti e di presentare il conto
Non siamo né vendicatori né giustizieri ma perché si è fermato il genocidio l'Olocausto decretato a partire dalle Nazioni Unite e attuato paese per paese con pochissime eccezioni
Occorre farsi carico di questo problema
Secondo il proibizionismo sulle droghe a una conseguenze fortemente limitativa sulla disponibilità
Dei farmaci a base di sostanze stupefacenti e psicotrope per la cura delle farmaco dipendenza del farmaco dipende in particolare la farmaco dipendenza da eroina
Con ricaduta negativa sulla disponibilità di tali farmaci
Anche per le cure palliative
E qui voglio dire siamo nell'ambito di diritti comunque
Comunque enunciati e chiaramente
Chiaramente sottolineati nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo
E qui le convenzione internazionale entrano in collisione con gli enunciati del dell'Organizzazione mondiale della sanità che è un'organizzazione dell'ONU
Che nelle linee guida per le terapie del dolore emanate nel mille novecentonovantasette chiedono queste linee guida cioè l'Onlus
Cioè locazione della sanità chiede ai governi di fare opera di corretta informazione dell'opinione pubblica per sgomberare il campo dei pregiudizi
Che sono stati seminati nel campo delle sostanze stupefacenti e di modificare le leggi nazionali per facilitare l'accesso alle terapie del dolore con un maggiore uso della morfina
Non solo per il dolore severo da cancro ma anche per il dolore cronico benigno
Qui intende le cefalee dolori di schiena quindi un problema che interessa milioni di persone direttamente e decine di milioni di persone indirettamente noi dobbiamo rivendicare il rispetto delle Carte fondamentali delle Nazioni Unite e degli atti di organismi delle Nazioni Unite come l'organizzazione mondiale della sanità
Contro le convenzioni dell'ONU volti volute dai governi che sono in aperta contraddizione con queste con queste carte
Occorre chiedere a livello europeo e paese per paese
Quanti sono stati i morti per overdose ottemperare quanti i morti fra il farmaco dipendenti dalla rovina mentre erano in carico ai servizi sanitari pubblici
Quante donne farmaco dipendente nella prostituzione di necessità
Quante di queste donne sono state uccise
Come erano curate quanti bambini sono stati sottratti ai genitori farmaco dipendenti
Magari perché i genitori chiedevano insistentemente il metadone o comunque non volevano andare in comunità
Occorre quindi alzare il tiro andare all'attacco usare il partito radicale per le iniziative alle Nazioni Unite per la democrazia contro il genocidio
Usare il kora per le azioni giudiziarie in sede amministrativa civile e penale per individuare i casi concreti di violazione dei diritti umani
E del massacro per fermarlo e consegnare alla giustizia i responsabili che poi sono i sostenitori di queste politiche proibizionista e e assassine
Grazie non ce l'ho
Era il sei giugno del mille novecentonovantotto a Parigi si svolgeva il nono congresso del Cora il Coordinamento radicale antiproibizionista e questo era l'intervento di Lucio Berté un una ampia sintesi del suo intervento in quel congresso che si svolgeva sotto il titolo il proibizionismo è un crimine in cui si discusse anche prima e durante se bisognasse scriverei qui proibizionismo è un crimine contro l'umanità Lucio Berté
Era con cui era concordava era d'accordo con questa seconda secondo definizione e in questo suo intervento l'avete sentito centrava molto su la questione sui diritti umani molte cose sono cambiate dall'ora bisogna dire anche in sede di nazioni unite la questione delle politiche proibizionista e come questione centrale che riguarda i diritti umani è emersa anche sede di Nazioni Unite anche in sede di di assemblea generale del dell'ONU anche nelle ultime sessioni annuali della commissione narcotici delle cosiddetta delle Nazioni Unite tante di quelle questioni che Lucio Bertè individuava in quella suo intervento del mille novecentonovantotto a Parigi a congresso
Del Cora poi sono immerse in in questi anni e molte cose sono sono cambiati anche se c'è molto da fare mentre monto va avanti per esempio la discussione comunque se aperta sulle politiche proibizionista vediamo qua invece in Italia
Siamo in atto una forte regressione è una tentativo di ritornare indietro per quanto riguarda le politiche sulle droghe
Ecco abbiamo voluto ricordare Lucio Berté
Militante storico radicale e militante pannelliano antiproibizionista che ci ha lasciato il ventiquattro dicembre abbiamo voluto fare con questo con con questa registrazione tante altre ne trovate non solo sui temi della politica delle droghe dell'antiproibizionismo nell'archivio di radio di radio radicale
Personalmente come dicevo ho conosciuto Lucio Berté ed abbiamo collaborato diversi anni anca con il coordinamento radicale antiproibizionista quando lui collaborava con la lista antiproibizionista la regione Lombardia e e anche e anche dopo ma hanno non interesso realmente parlare
Parlo
Parlare di me quello che mi interessa ricordare Lucio Bertè come un radicale vero un pannelliano un rompiscatole ingombrante scandaloso a volte anche per certi radicali e insomma Dio sa quanto c'è bisogno oggi di radicali liberi di pannelliani di rompiscatole di scandalosi sempre irriconoscibili come diceva
Come diceva Pasolini
Sempre in direzione ostinata e contraria come cantava De André
Ecco questo era il nostro ricordo di Lucio Berté che ci ha lasciato il ventiquattro dicembre
E parliamo adesso della decisione della corte di cassazione la sentenza arrivata il diciannove dicembre score solo che a a stabilito che la coltivazione domestica di minime quantità di cannabis non è reato
In sostanza dicono le Sezioni unite penali della Cassazione
Che chi coltiva per sé e della cannabis nomi per il suo uso personale non compie più un reato perché il bene giuridico
Della salute pubblica tutelato dalla legge non viene pregiudicato o messi in pericolo dal singolo assuntore
Che decide di coltivasse di per sé qualche piantina
Una decisione importante è una decisione che naturalmente andrà valutato adesso andrà analizzata con maggiore attenzione siamo in attesa anche di leggere le le motivazioni anche se c'è già una massima provvisoria che è stata emessa dopo l'udienza del diciannove dicembre in cui si legge che il reato di coltivazione di stupefacente è configurabile indipendentemente dalla quantità di principio attivo ricavabili nell'immediatezza
Essendo sufficienti la conformità della piantati po'botanico previsto e la sua attitudine anche per le modalità di coltivazione
A giungere a maturazione produrre sostanze stupefacente devono però ritenersi escluse e qui il punto importante di questa decisione delle Sezioni unite penali
In quanto non devono di tre bracciali tenessi escluse in quanto non riconducibile all'ambito di applicazione della norma penale
Le attività di coltivazione di minime dimensioni svolto in forma domestica che per le rudimentali tecniche utilizzate lo scarso numero di piante il modestissimo quantitativo di prodotto ricavabile
La mancanza di ulteriori indici di un loro inserimento nell'ambito del mercato degli stupefacenti appaiono destinate in via esclusiva l'uso personale del coltivatore
è un punto importante perché
Questa è una delle tesi che spesso sono state sostenute
Nei processi dagli avvocati difensori cioè che difendevano punto persone
Arrestate e denunciate per coltivazione domestica il fatto che non c'era la lesione del bene giuridico tutelato dalla norma perché la coltivi frutto della coltivazione non veniva immesso nel mercato
E naturalmente una sentenza delle sezioni unite penali di per sé non cambia la legge soprattutto bisogna tenere conto che resta in piedi tutto l'impianto proibizionista dell'attuale normativa e quindi è cosa deve essere comunque un magistrato a stabilire che quella coltivazione non era destinata all'immissione nel mercato e comunque questo non esclude per la persona
Denunciata o comunque che finisce nell'occhio insomma
Del del della magistratura non esclude per esempio quella segnalazione servizi dunque che scattino le sanzioni amministrative che sono un aspetto anche molto grave dell'attuale politica dell'attuale legge italiana sugli stupefacenti
Però diciamo che sul piano politico si exitu coralmente una sentenza importante naturalmente non non mancano lei le polemiche già ne abbiamo viste non mancano le precisazioni non mancano i distinguo anche nel fronte diciamo così per comodità pro legalizzazione antiproibizionista
Sono diverse voci che in questi giorni si sono si sono levati appunto per analizzare la portata il senso anche di questa
Questa sentenza ve ne daremo conto nell'ultima parte della puntata di oggi la notizia antiproibizionista ma intanto vi riproponiamo l'intervista che abbiamo realizzato a caldo proprio giovedì scorso con Rita Bernardini
La coltivazione domestica di piccole quantità di cannabis non è reato lo hanno stabilito le sezioni unite penali della Corte di Cassazione con una decisione dello scorso diciannove dicembre
In sostanza dicono i supremi giudici il bene giuridico della salute pubblica tutelato dalla legge non viene leso messo in pericolo dalla singola persona che coltiva per sé
Qualche pianta è una decisione è una sentenza molto importante che cambia sicuramente adesso il Panorama per quanto riguarda l'applicazione della della legge italiana sulle droghe sugli stupefacenti vedremo quali sono le motivazioni ma intanto è sicuramente una decisione su cui riflettere nello lo vogliamo fare naturalmente con Rita Bernardini protagonista di tante iniziative antiproibizioniste di tante disobbedienza civili
Sulla cannabis sulla cannabis terapeutica Rita allora il il tuo primo commento insomma a questa ma questa sentenza quest'anno e le
Stiamo colmi di tristezza per la scomparsa di Lucio Berté Lucio Berté in una delle tante disobbedienti civili quelle che facemmo il venti ottobre del mille novecentonovantasette a Piazza della Scala Milano
Quando organizzammo una disobbedienza civile di cessione di ascisse e di distribuzione del finanziamento pubblico Lucio era lì con il suo cartello insieme a me subimmo un processo nel quale fu coinvolto anche Marco Pannella e a distanza di due anni
Fummo assolti per non aver commesso il fatto e ha fatto bene a radio radicale a ricordarlo non ha mandato in onda un convento di Marco Pannella dell'epoca dall'epoca dell'assoluzione
Quando rivendicava il fatto che in realtà in realtà noi l'avevamo commesso altroché
Di neanche all'epoca che attendevano le motivazioni della sentenza quindi
Posso dedicare questa piccola grande vittoria proprio all'Lucio Berté e alla memoria
Di Marco Pannella perché insomma ci sono voluti molti anni molte sentenze io ricordo quella forse la ricorderai anche tu
Quando non mi ricordo adesso in che anno però mi ricordo il nome di uno dei giudici che immise
Quella sentenza proprio sulla coltivazione coltivazione domestica
Chiamava ora la Rozzano Roccaraso anche quella era una sentenza delle sezioni unite penali che David Salle Liva che indipendentemente dalla principio che dal dalla capacità drogante siccome una sostanza era
Proibita tale era comunque tanto che noi organizzammo proprio lì davanti al Tribunale di Roma una cessione di Rimini Caro parchi di marijuana
Che ci voleva la lente tant'è vero che avevamo messo a disposizione pure lenti per vederle perché ad avviso di quella sentenza non era importante il quantitativo il principio attivo ma erano tutti sottoponibili
A procedimento penale alla condanna penale ora è naturale almeno da quello che abbiamo potuto leggere fino a questo momento che la sentenza importante perché rompe un tabù
Che c'è stato fino ad oggi per cui poi abbiamo visto che in tutt'Italia le sentenze avevano contenuto diverso c'era la procura più severa che faceva finire in galera anche il coltivatore di piccoli comune quantitativi poi alla fine di marijuana li faceva finire in carcere altre sentenze appunto di assoluzione perché il fatto non costituisce reato perché per non aver commesso il fatto insomma una una serie di sentenze potremmo dire una giurisprudenza a macchia di leopardo in Italia e lo stesso movimento radicale che ha promosso tantissime di queste disobbediente civili che in molti casi mi hanno vista protagonista insieme a Marco Pannella insieme a Laura arconti sono state diverte diversissime nel molte volte siamo stati assolti ma molto diverse volte siamo stati condannati
Asseconda di dovunque della città dove era stata fatta la cessione a seguito di coltivazione come non ricordare l'azione di Andrea Trish cogli o dell'associazione la piantiamo cioè un malato
Che ha cercato in tutti i modi
Direi consentire mai tantissimi che traggono beneficio per le loro potevo patologie dall'assunzione della cannabis
Di poter riavere accesso cosa che ancora oggi non accade in Italia però bisogna andare avanti questo secondo me è un passo importante che ancora una volta dimostra che il parlamento il Governo il Parlamento e i governi non hanno mai avuto il coraggio di legiferare in in materia
I ancora una volta vengono scavalcati dalle giurisdizioni superiori
Alle quali Marco Pannella ha invitato tanti anni fa tutto il movimento radicale a rivolgersi laddove vengono violati diritti umani fondamentali
Sì questo il punto al punto che era fondamentale appunto che ti volevo sottolineare perché la sentenza sicuramente importante anche perché poi le la le sezioni unite penali accolgono quella che in questi anni è stata la tesi
I tanti avvocati che dicevano appunto ma se non la coltivazione personale il la sostanza non viene immessa nel mercato quindi non c'è lesione del bene tutelato dalla norma cioè la salute pubblica le giovani generazioni quindi praticamente le sezioni unite a ribaltano quella vecchia sezione quella vecchia sentenza accolgono anche questa questa linea ma quello che ha che che emerge che su questo come su tante altre
Questioni pensiamo al fine vita pensiamo alla procreazione assistita così la magistratura che ancora una volta
Riempie il vuoto della politica soprattutto le giurisdizioni superiori sarà ricordare poi c'è un modo diciamo non definitivo ma insomma per far fare
E in grossi passi avanti fra l'altro c'era irragionevolezza
Per la quale in base alla normativa vigente se una cittadino per uso personale si rivolge al mercato clandestino e quindi al mercato criminale
E viene trovato in possesso di quantitativi per uso personale buone sottoposto a sanzione penale però anzi rivolgersi al mercato criminale
Quella coltiva per uso personale un'incongruenza irragionevolezza della legge lo sottoponeva a procedimento penale
Certo se equiparando era una cosa veramente non spiegabile io ricordo quando in commissione Giustizia provai
A dimostrare questa coppa ma trovai in tutte orecchie fa paterne questa composizione di c'è anche un altro problema anche ovviamente deve farci raccogliere molto positiva positivamente per la sentenza ma non farci dimenticare poi la situazione complessiva perché comunque ci sono le sanzioni amministrative accesso che perché a volte sono esatto addirittura io vorrei che esaltandone la galera ma insomma
Veramente creano oltre quindi la la adesso la sentenza importante per quanto riguarda l'aspetto penale però resta in piedi tutto questo ecco
A e qui e qui è se arrivare marcio della già turno accennavi prima della dell'iniziativa politica insomma per qui dovrebbe prendere in mano o la situazione
E e affrontare tutto il problema anche perché e non dimentichiamo se per esempio parliamo di sovraffollamento delle carceri di condizioni inumane e degradanti dei nostri istituti penitenziari e molto dipende proprio da questo dagli tantissimi
Che finiscono in carcere pr
Piccoli reati sommati l'uno all'altro legati al piccolo spaccio del fra l'altro volevo ricordare per fare un passo in avanti no
Volevo citare da questo punto di vista quale nella legislazione per quel che riguarda la coltivazione la produzione del vino in Italia
Allora
La distillazione per uso domestico eh
Esplicitamente per me fra dalla normativa vigente in Italia ora perché cito qui tra perché in ambito internazionale tutte le riviste scientifiche
Considerano l'alt col una sostanza stupefacente molto più pericolosa della cannabis la mettono in alcuni casi a livello dell'eroina
Allora il dell'a legislazione attualmente in vigore in Italia la legge
è un decreto del ministero delle Finanze del ventisette marzo
Due mila uno numero cento cinquantatré e poi di attuazione del testo unico venti sei ottobre novantacinque numero cinquecentoquattro
Ecco questa normativa nel dettare gli adempimenti fiscali ai quali sono soggetti i produttori commerciali di bevande alcoliche
All'articolo uno dove c'è scritto un richiesta di autorizzazione al comma cinque recita credo che sia importante ricordarlo non sono soggetti agli obblighi del presente articolo quindi la richiesta di autorizzazione
E i produttori
Divino di birra di bevande fermentate diverse dal viene dalla birra quindi russo proprio dei propri familiari e dei propri ospiti a condizione che i prodotti non siano oggetto di alcune attività di vendita
Ecco questa è la regolamentazione della produzione del vino birra e anche grande peso bere alcolici naturalmente cambia la normativa cioè parlando di quei tra
E credo che cui potrebbe essere potrebbe essere un indirizzo per legislatori Kimi di che non vogliono arrivare tout-court alla lego alla alla legalizzazione io penso che sia una forma questa di regolamentazione che potrebbe essere un
Potrebbe dare un grosso colpo alla cioè alla alleare la criminalità organizzata insomma certa allora
Accogliamo con favore questa sentenza naturalmente andranno lette le motivazioni perché bisognerà capire poi li che cosa che cosa dicono i giudici
Però insomma non non lasciamoci prendere dall'entusiasmo perché ovviamente resta in piedi ancora tutta la legge c'è la questione delle delle
Sanzioni amministrative però diciamo è un passo avanti come l'ICI viene trovare più impegnati per arrivare alla legalizzazione
Nel fare quella che aveva proposto la direzione nazionale antimafia
E sentire ascoltare in queste giorni in questi giorni la dichiarazione di Cafiero De Raho che ci dice che ogni anno l'ENI e organizzazioni criminali di stampo mafioso
Intaccano sessanta miliardi sono in Italia
A causa del proibizionismo d'sulle sostanze stupefacenti vietate
Beh è sono due manovre finanziarie questi sessanta miliardi abbiamo ascoltato menti ebbene discussione
Sui trenta quanto intorno trentacinque miliardi finalizzare sentite o meno che la manovra finanziaria dello Stato italiano mentre noi abbiamo
Le organizzazioni criminali che incarnerà noi tenta lei perché le tasse e certamente non le pagano su quello
Vanta miliardi una forza corruttrice incredibile
Tanto più e questo forse è il caso di dirlo oggi e con i nuovi metodi di spedizione con i collegamenti interne
Bene
è difficile già la direzione nazionale antimafia ci diceva che era impossibile perseguire e un Paese dove ci sono sei milioni di consumatori e quindi ci chiedeva chiedeva la direzione anni fa antimafia di procedere alla legalizzazione ma adesso con i sistemi informatici
Ecco le spedizioni che cala poco Tula ordini o AN però portano direttamente a casa
E non solo ma la marijuana ma tutti i tipi di sostanze stupefacenti beh forse ne una classe politica dovrebbe pur essi questo problema e certo a meno che l'illusione repressiva
La porti alle capaci Rossi del proibizionismo che già abbiamo conosciute conosciamo ancora oggi certa di Udine staremo a vedere a vita grazie davvero grazie a te grazie a Rita Bernardini
Così dunque Rita Bernardini giovedì scorso giovedì ventisei dicembre nell'intervista che abbiamo realizzato sulla sentenza della della Sea delle sezioni unite penali della Corte di Cassazione
Che ha secondo la quale non è reato la coltivazione domestica di cannabis e in quest'ultima parte in questi ultimi minuti di questo notiziario antiproibizionista
Del trenta dicembre del due mila diciannove vogliamo proporvi alcuni commenti che abbiamo trovato in Rete a proposito di questa sentenza il primo la prima segnalazione rifacciamo è l'articolo
Di Rita Bernardini pubblicato dal quotidiano il Riformista venerdì ventisette dicembre intitolato la Cassazione dà ragione a Marco Pannella non è reato coltivare cannabis in cui Rita Bernardini
In pratica ripercorre tutti gli argomenti che abbiamo sentito anche nell'intervista che che gli abbiamo fatto
Poi vogliamo segnalare la il primo commento di dolce vita Dolce vita richiesta molto diffusa rivista che si occupa di stili di vita di sostanze in particolare di di cannabis
Dolcevita parla di una sentenza che fa ben sperare una sentenza che potrebbe aprire una nuova epoca ma al momento gli interrogativi sono ancora molti
Non è un orientamento nuovo nella nostra giurisprudenza che ha sempre considerato la coltivazione di cannabis in due modi o un'offesa a prescindere nel senso che il solo fatto di coltivare equivale a introdurre materiale drogante nel sistema e quindi rappresenta un reato
Ho l'idea invece che coltivare cannabis a scopo personale
Pur per non rifornirsi dagli spacciatori dalla criminalità non venga considerato una condotta penalmente rilevante come sappiamo in diversi processi gli avvocati hanno tenuto a soluzioni per i propri assistiti
Ma dandosi proprio sulla non offensività della coltivazione personale di cannabis la novità e coglie appunto anche Dolce vita un po'tutti abbiamo colto è che per la prima volta le sezioni penali unite della cassazione si sono schierate sottolineando e che non è riconducibile all'ambito di applicazione della norma penale
L'attività di coltivazione di minime dimensioni svolta in forma domestica che per le due mentalità Creek utilizzate lo scarso numero di piante il modestissimo quantitativo
Di prodotto ricavabile la mancanza di ulteriori indici di un loro inserimento nell'ambito del mercato degli stupefacenti appaiono destinati in via esclusiva l'uso personale del coltivatore dolcevita punto la cita spilla testualmente la la massima provvisoria diffusa dopo la decisione del diciannove dicembre delle sezioni unite penali della Cassazione la svolta segnava dolcevita sta tutta qui
Se da una parte e quindi conclude l'articolo è una notizia positiva per tutto il movimento anti pro dall'altra abituati alle giravolte delle nostre istituzioni è meglio aspettare a cantare vittoria
E vedere come si svilupperà la situazione sottolineando che ancora una volta il cambiamento può arrivare da una sentenza e non dalla nostra politica che in fatto di cannabis ancora poco coraggio
Neanche dolcevita segnala questa cosa insomma l'assenza della politica il vuoto
La supplenza esercitata dalla magistratura
La poi simile analoga a quella di dolce vita anche la posizione di un'altra rivista del settore Billie fra che parla di una sentenza a sorpresa della cassazione tutta da verificare se tutto fosse confermato di questi tempi il condizionale d'obbligo spiegabili fra saremmo davanti ad una pronuncia storica delle sezioni per unite penali della Cassazione
Viene propugnata la tesi per cui il bene giuridico della salute pubblica non viene in alcun modo pregiudicato o messo in pericolo dal singolo assuntore di marijuana che decide di coltivasse perse qualche piantina
Finora a livello giuridico non c'era mai stato un'apertura vera in questa direzione
Sono anni che nella giurisprudenza ci sono soluzioni per la coltivazione di qualche piantina ma mai e poi mai era arrivato una sentenza in questo senso da parte delle sezioni unite della Cassazione ed ha un precedente da non sottovalutare e però e però conclude Bill infra restano comunque da chiarire molti aspetti il primo e ovviamente relativo alla classificazione di coltivazioni di minori dimensioni a quante piante si fa riferimento inoltre cosa si intende per rudimentali tecniche utilizzate
Escluso l'uso di lampade di luci serre di tecniche professionali insomma gli interrogativi conclude Believe fa sono ancora molti e visto che ciò che è successo negli ultimi mesi con la legislazione sulla cannabis meglio andarci con i piedi di piombo così Billie fra getta decisamente acqua sul fuoco spegni decisamente gli ardori l'avvocato Carlo Alberto Zaina che in un posto sulla sua pagina sul suo profilo Facebook ha scritto minime dimensioni minima quantità Rudi mentalità sono concetti generici ed indeterminati
Mi suscita un enorme tenerezza tutti coloro che vogliono commentare che esultano in modo roboante che usano o aggettivi eclatanti
Non si rendono conto che la politica giudiziaria della Cassazione pericolosamente improntata a divieti e alla criminalizzazione delle condotte riguarda riguardanti la cannabis coltivazioni in primis
E che rispetto al regime proibizionista principale il giudice di merito concede una misericordioso la deroga peraltro infarcita di indicazioni generiche
La Corte scrive l'avvocato Zaina ratifica semplicemente un indirizzo consolidato si maggiormente negli anni sono nozioni
Che dovranno essere interpretate dai giudici di merito che già lo fanno danni ed è questo un indirizzo che invece di creare uniformità interpretativa è idoneo ad accrescere le divisioni fra i giudici
Si tratta secondo l'avvocato Carlo Alberto Zaina della situazione di poca chiarezza già verificatasi con la canapa Laità le sezioni unite invero non mutano nulla in ambito giurisprudenziale
Come fate a non rendervi conto che se queste le denunzie continueranno il giudizio sull'offensività della coltivazione competerà sempre al magistrato e purtroppo difficilmente potrà essere svolto dalle forze dell'ordine
Se queste sono le oggettive risultanze come fatto aggio IRES compostamente
Così l'avvocato Alberto Tana sempre molto molto netto io personalmente non ho visto non is esultanza scomposta
è però fa bene comunque a invitare alla cautela così come peraltro fa un altro giurista che Luigi Saraceni avvocato ma è stato per lunghi anni magistrato è stato uno dei fondatore di Magistratura democratica
E fu anche uno dei primi magistrati se non ricordo male il primo il secondo magistrato a sollevare un'eccezione di costituzionalità sulla legge Jervolino Vassalli del mio novecentonovanta pochi mesi dopo la sua entrata in vigore anche Luigi Saraceni
Invita alla cautela coglie il dato politico della sentenza delle sezioni unite penali della casa della Cassazione ma coglie ma invita l'accoltella
La sentenza secondo Luigi Saraceni
Va salutata con un atto di saggezza e buon senso ma i commenti trionfalistici svolta storica porta aperte
Alla legalizzazione della cannabis che l'accompagnano non sono giustificati non facciamoci illusioni
L'autorevolezza della decisione avrà qualche incidenza positiva sulle future prassi giudiziarie anche se non avendo la decisione autorità vincolante non si può escludere che qualche giudice di merito e qualcuna delle sezioni semplici della stessa Cassazione
Continuerà a pensarla diversamente qualche anno fa ricorda giustamente Saraceni
Le sezioni unite avevano deciso che la coltivazione domestica era reato ma per fortuna parecchi giudici di merito e alcune sezioni semplici si erano ribellati speriamo che oggi non succeda la stessa cosa di segno contrario
Quello che però è certo sottolinea Saraceni che la decisione avrà scarsa se non nulle influenza sulla legalizzazione della cannabis
Cui quello che conta è la volontà politica che ancora ben lontana da questa ragionevole soluzione basti ricordare la recente bocciatura della legalizzazione la cannabis laica
La forma l'inammissibilità della Presidente del Senato cene in realtà come sempre accade la volontà della maggioranza
Che del resto corrisponde al pensiero di Zingaretti segretario del Pd che qualche tempo fa rispondendo ad una domanda di una giornalista del Corriere della Sera dichiarava di essere stato sempre contrario alla legalizzazione della cannabis così
Luigi Saraceni in un post pubblicato sulla suo profilo Facebook che riassume bene la questione appunto mette diciamo così tutte le pedine al posto giusto e d'altra parte sottolineando il fatto appunto che
E sei la questione è tutta politica si riallaccia anche qua in a quanto diceva Rita Bernardini nella intervista che abbiamo realizzato ora bisogna rilanciare la lotta per la legalizzazione la questione politica la la magistratura riempie dei vuoti esercita una supplenza che però può cioè rischia che non risolve i problemi lascia comunque spazio le interpretazioni dei singoli giudici
E rischi anche come segnalava dato Zayn anche di creare ulteriore confusione dunque quello che serve è una iniziativa politica
Con questo cd chiudiamo chiudiamo questa puntata del trenta dicembre della notizia l'antiproibizionista di radio radicale Ultima puntata dell'anno
Ultima puntata che abbiamo dedicato alla via mondi quinquennio ho parlato della sentenza delle sezioni unite penali della corte di cassazione secondo la quale non è reato la coltivazione domestica
Di poche piante di cannabis una puntata però che abbiamo dedicato abbiamo voluto dedicare a un ricordo di Lucio Berté militante radicale militante anti proibizionista militante pannelliano
E appunto la necessità di rilanciare la lottando per la legalizzazione di tutte le sostanze per una politica sulle droghe più umana razionale ed efficace
Lo si deve fare anche nel nome di chi c'è ha lottato per una vita come Lucio Berté
Grazie per l'ascolto tra poco questo notiziati professionista lo trovate anzi è già
Tra poco lo trovate disponibile su radio radicale punto it nella sezione delle rubriche gli articoli che abbiamo
Citato ritrovate anche sulla nostra pagina Facebook notiziare antiproibizionista radio radicale ci risentiamo in onda fra una settimana lunedì prossimo come sempre tredici intanto grazie per l'ascolto buon fine danno un buon inizio d'anno a tutti sperando che il due mila venti porti un po'più di ragionevolezza nella politica delle droghe nel nostro paese grazie a tutto un saluto da Roberto Spagnoli