"Balcani. Interesse italiano e integrazione europea". Conversazione con Mario Barbi e Nicola Carnovale sull'ultimo numero de Le Sfide, periodico della Fondazione Craxi

Balcani interesse italiano integrazione europea è il titolo dell'ultimo numero di le sfide il periodico della Fondazione Craxi che presentiamo quest'oggi radio radicale con il direttore Mario Bardi e con Lang l'animatore della fondazione Latorre editore del della rivista
Nicola Carnovale allora i titolo la copertina di questo di questa rivista avverrà per radio radicale dice molto perché ascoltatori ricorderanno e possono naturalmente sentirlo
Sull'archivio come sentite anche altre posizioni quello che diceva Marco Pannella fin da addirittura a metà degli anni ottanta in un comizio a Trieste se la Jugoslavia era ancora Jugoslavia non entrerà nella Unione Europea qui sarà un disastro sarà il caos disse questo e però parliamo di Jugoslavia in era una entità statuale ancora unità federale se non dobbiamo male molto a questa natura federale e di lì a diversi anni qualche anno si arrivo invece al caos serio al caos come una grande sfida persa dall'Unione Europea
Alex Langer sempre memoria disse l'Europa nasce o muore a Sarajevo purtroppo Sarajevo
Morì una Sarajevo morirono tantissimi cittadini
Bosnia ci sarà io che erano anche una città simbolo di Mou di DDT compresenza di convivenza era stata la città delle Olimpiadi invernale il simbolo proprio di questa multi
Siamo siamo Ostiense a Muti religiosa e e e c'era davvero ed era davvero città simbolo vi parlo quello con l'esperienza di di si avvicina a quegli anni alla alla militanza radicale quando arrivo alla sede del partito radicale il sindaco di Sarajevo
A prendere la tessera del partito presenziato dice e chiedeva proprio che l'Europa si occupasse di quello che stava accadendo
Se ne è occupata forse ed è questo un po'il il tema della rivista ma se ne occupa da male Mario Barbi direttore ma abbiamo vissuto il caos e più del caos in Jugoslavia abbiamo vissuto la guerra
è stato un fallimento tragico dell'unione europea che nasceva in quel momento
In quei mesi in quegli anni si negoziava il trattato di Maastricht in quei mesi in quegli anni si trattava di decidere una politica unitaria europea
Verso la Jugoslavia che ditelo alla crisi del dopo Tito che viveva alla crisi del dopo crollo del muro di Berlino quindi di Vetralla liberazione
Dai i vincoli dai condizionamenti che avevano ottenuto diciamo imbrigliato il mondo della guerra fredda
E in quella situazione di grande fermento e di grande cambiamento l'Unione europea nascente non sette definire una politica unitaria sul Jugoslavia si divise si divise in modo profondo
Si trovò di fronte a un dilemma
Perché c'erano due linee una linea era a favore del sostegno del tentativo di riforma democratica della federazione
L'Italia e Ras almeno il governo italiano del ministro degli Esteri dall'ora in particolare Gianni De Michelis erano a favore di questa linea
E c'era un'altra linea che era la linea tedesca la linea dell'autodeterminazione
Dei popoli intese come etniche in qualche modo ed era a favore della dissoluzione della Jugoslavia federale del riconoscimento di ore pubbliche indipendenti
La Germania pose ad un certo punto verso la metà alla fine del novantuno proprio i mesi in cui si firma Maastricht si firma il sette di dicembre se non ricordo male
Tel novantuno Maastricht in quella sede o nella sede immediatamente successiva
La Germania disse o si riconoscono le repubbliche c'erano già stati i tafferugli la piccola guerra slovena in luglio con la proclamazione dell'indipendenza o la Germania procederà ad sulla
Di fronte a questa
Questa richiesta ultimativa
L'ultimo paesi dell'unione deciso però che quella sarebbe stata la linea e quindi l'Unione europea salvo la propria unità
Accettando la linea tedesca che questa linea fu diciamo una delle concause se non l'unica la una delle concause della inasprirsi dalla dissoluzione della guerra che seguirà ecco questo tema un tema trattato sotto molti
Punti di vista nella parte monografica del volume di le sfide il sesto numero delle sfide un volume che dedica appunto alla dissoluzione dell'ex in Jugoslavia ai Balcani occidentali oggi ai suoi aspetti storici politici istituzionali
Ed economici che diversi articoli a partire da un colloquio che inquadra la vicenda con Franco Frattini che sotto molti punti di vista da ministro degli Esteri da vicepresidente della commissione a accompagnato tutto questo processo tra l'altro
Nicola e anche per contestualizzare per autorizzare no che ci sia perché la quella storia non va attualizzata la Sire
La si vive perché le conseguenze
Vivono e si sviluppano continuamente però
Di questi Nesi contenuti le settimane è una porta sbattuta in faccia
Guardando sempre all'aria dei Balcani non stiamo qui a sono andati abbiamo sostenuto la necessità
Di riflettere sulla possibilità che il Turchia entrasse in Unione Europea e la porta sbattuta in faccia la Turchia e e in parte non solamente ma in parte può essere considerata a causa di quello che poi è successo
Nella in una realtà che presso la Turchia dire raccontata forse non viene raccontata non da questi microfoni ne abbiamo un corrispondente ad Ankara che Mariano Giustino però la Turchia è un Paese molto moderno Paese molto dinamico è una potenza militare che insieme distrutti uniti fa l'ottanta per cento del bilancio per la NATO l'Europa la tenuta fuori dalla porta salvo poi affidarli alla Turchia la le politiche migratorie
Per tutto quello che riguarda il settore subprovinciale che non è poco esatto ma la porta in faccia è stata sbattuta anche in questo periodo a quella commerciava culturalmente e con undici non è la ventunesima regione d'Italia ma insomma abbiamo rapporti strettissimi di di fratellanza l'Albania e e la Macedonia la Macedonia del Nord diciamo copre la Macedonia dica
Di Skopje questa volta è la Francia che ha giocato un ruolo determinante in questo senso e e che d'Italia invece è un è stata protagonista di ancora protagonista del tentativo di
Di portare a compimento questo questo processo di adesione che davvero rischia di non
Sì la cui negazione rischia davvero di non avere senso la porta diciamo che è stata sbattuta in faccia la Macedonia del Nord
Ex pilota visto che
Una delle questioni che e qui giudicavano l'avvio dei negoziati era proprio la questione sostanziale la disputa che da tempo molto vi era con con la Grecia c'è stato questo accordo firmato dall'allora
Dal precedente Governo greco che ha suscitato non pochi tumulti e non poche contestazioni in entrambi i Paesi militante nella Macedonia qui in Grecia comunque un accordo che ha tutto sommato retto
E affianco alla vicenda della Macedonia c'è anche la pressione serba tra cioè e sono stati due Paesi che più di ogni altro hanno subito questa scelta e hanno subito
Un rifiuto di avviare questo procedimento
Proprio per attualizzare questa stessa vicenda storica proprio ieri si è consumato questo vertice
Trent'anni anche che il prossimo anno ricorrevano i tre anni trent'anni dalla nascita dell'iniziativa centroeuropea proprio il vertice aperto dal presidente Conte
Dei dei paesi aderenti a
A questa che fu una grande iniziative e una grande intuizione politica italiana una visione politica strutturata Lobo elaborata dal già citato da parte di Mario allora ministro degli affari esteri Gianni De Michelis
Per avviare all'indomani della dissoluzione del muro
I dati e quindi del lo parliamo del mille novecentottantanove e iniziativa che nasce nel dicembre ottantanove ricordiamo subito subito o dopo un po'come occupa poco più di un mese un mese qualche giorno
E e aveva un imprinting italiano al riconoscimento di un ruolo che il nostro Paese svolgeva nella regione della capacità
Una capacità che era storicamente provate comprovata nel Mediterraneo ma anche nella regione balcanica nella parte occidentale
Di leggere i processi rinato Mario citava poc'anzi la posizione che il tempo si decapitato ha decretato essere corretta del ministro De Michelis
E quest'iniziativa nasceva anche prima dell'iniziativa del muro questo protocollo della caduta del Muro questo protagonismo italiano
Ricordiamo che
Due anni prima De Michelis non appena vattene De Michelis viceministro agli Esteri prima della caduta del muro di Berlino avvia la cosiddetta iniziativa adriatica che una prima
Tentativo ancora in piedi tutta per intero l'unione la l'ex Repubblica Federale di Jugoslavia
Questa iniziativa nasceva per sostenere dall'interno il tentativo di riforma
Del sistema jugoslavo del suo slavo del quale si vedevano le crepe e le difficoltà tant'è vero che l'allora ministro appoggiava diciamo quel più fu definito il gioco con jugoslavi Isma'riformiste filoccidentale di ante ma convince fece questo questo appoggio e da lì
Subito dopo nacque la cosiddetta quadrangolare oggi divenuta INCE
Ieri il ministro ha ricordato anche il ruolo di Gianni De Michelis il primo ministro italiano Conte ha ricordato il ruolo di De Michelis bene ha fatto a ricordarlo e una pagina importante della nostra storia è una pagina che ha grande dignità
Che e che può regalare al nostro paese un ritrovato protagonismo anche all'interno del contesto europeo sempre per parlare delle contraddizioni perché la storia e uno strumento una lente attraverso la quale noi possiamo leggere le vicende di le vicende anche dell'oggi non a caso il sottotitolo della te la nostra rivista la rivista che la funzione Craxi edita e non c'è futuro senza memoria e il nostro obiettivo è ricostruire la storia o in tanti casi di costruire l'altra storia una storia diversa da quella che ci è stata raccontata o da così come la Scola cronaca pensava di consegnarla ai ai posteri ecco
C'è una questione fondamentale che riguarda la regione balcanica che è un conflitto che da anni rientra l'Italia in alcuni parte nel europee cioè iniziando dalla vicenda jugoslava della dissoluzione dalla vicenda della Slovenia che nella rivista viene diciamo ripercorsa attraverso un la ripubblicazione di uno scrive di una di un intervento che i consumi che Gianni De Michelis pronuncia in alla Camera dei deputati il tre luglio del mille novecentonovantuno quindi nel pieno della famosa guerra di dieci giorni
Più che una guerra furono come diceva Mario un diciamo una divisione più o meno consensuale una dozzina di morti dozzinali morti ma sostanzialmente una furbi emissione consensuale di una parte di quel mondo o
Composito mondo che si sentiva molto più mitteleuropeo che non balcanico
Da lì tutto il gioco dei riconoscimenti o meno all'interno
All'interno diciamo della di usare apro una parentesi è un tema ancora petto la Spagna e altri per realtà europee non riconoscono
Alcuni Paesi jugoslavi che si sono stati che si sono diciamo formati in questi anni ed è un grande una grande particolare il coro sulla particolare il costo ed è una delle grandi questioni e contraddizioni
Ci sono anche ragioni di politica interna per cui alcuni Stati non lo fanno pensiamo alla questione catalana su tutte che esploderà però c'è un conflitto e qui la parte della rivista che tratta l'interesse italiano nella regione
Che e tra l'Italia la Germania e la Francia altre visioni diverse e questa Europa si è mosso in maniera asimmetrica in un conflitto però che ognuna delle parti potesse affermare diciamo uno al suo ruolo più o meno il centro nell'Italia smarrito in parte la strada perché negli anni ha ha perso e ha fatto venir meno la il suo ruolo attivo partecipe
E la sua spinta propulsiva l'intero proprio il progetto dell'INCE iniziativa centro europea speriamo che questa strada che gli auspici del presidente continuò continua che rafforzi la nostra presenza nell'aria
Berlino sì inserita in questo vuoto pensiamo che pochi anni sta Spal pochi anni orsono è nata la così cosiddetto Bettin però c'è processo di Berlino nasce proprio per l'appunto dalla capitale tedesca
De un'iniziativa intergovernativa anche a testimonianza dello scarso funzionamento dell'Europa diciamo federale in quanto l'acquisizione al demanio dell'Unione è una testimonianza e iniziativa che comunque ha un imprinting e
Una visione della di quella realtà che non è confacente gli interessi italiani
Fermo restando che sarebbe un po'utile che il nostro Paese tutto che il sistema Paese tutto uscisse dalle piccole beghe e iniziasse a definire che cos'è e quali sono gli interessi italiani oggi a tal proposito sulla rassegna di una bellissima intervista su Italia Oggi a Luca Ricolfi che pone questo pone questo tema
Dubbiamente negli anni
è stato
Grosso macigno
In questione
Il modo in cui Milosevic
E Karadzic hanno gestito la loro hanno fatto parte
Noi adesso in questa discussione che abbiamo fatto e che abbiamo provato affrontare ci siamo fermati un minuto prima e lo so però dei Borromeo visibile perché dal primo errore vi è una serie di conseguenze in un gioco di cause effetti chi comunque figlia no dal primo errore cioè dalla sicuramente lo cederà la dissoluzione sì quell'anima quanto meno l'assenza nella fase in cui si decide nel processo dell'Europa in quanto tale per non parlare poi della di quello che hanno combinato che non hanno fatto soffiare su quelle spinte diciamo democratico dalle leggi manca la controprova non ci manca la controprova ci mancherebbe Four Seasons c'è un ma anche senza soffiare non ha detto che non ci
No no ci manca la controprova
è un fatto tuttavia che l'assenza di una linea politica unitaria e di una scelta precisa ovvero l'affermarsi della scelta che poi prevalse quella che favoriva la disintegrazione rispetto alla riforma
Incoraggiò
Tutti i nazionalismi interni e la feroce guerra civile che che poi si scatenò lungo tutte le frontiere terne serbo croate i posi mia intra Bosnia che però non è di questo che innova c'avevamo passare bensì diciamo proprio del paradigma iniziale e di come il problema sia tutt'oggi aperto perché noi ci troviamo oggi di fronte a un altro fallimento
Ed è dell'Unione Europea il primo fu questo il rapporto con la Jugoslavia in crisi e il fatto di avere favorito la guerra civile anziché aprirla contenuta e diciamo resa più difficile e questo è il primo il secondo è quello che noi viviamo ormai da da da un decennio Ford da più di un decennio da un quindicennio quasi ed è che il fallimento o comunque lo stallo del processo di europeizzazione cioè di integrazione dei paesi cioè che rimangono fuori Unione europea nell'Unione Europea ricordiamo
Noi abbiamo dopo l'ingresso di Slovenia abbastanza diciamo rapito e quello di Croazia lento però completato noi abbiamo e di Romania e Bulgaria che resto nei termini però completano diciamo la la corona
Noi abbiamo diciotto milioni di persone
Che vivono in diversi paesi che sono la Bosnia Erzegovina con le tre due o tre entità che la compongono
La Serbia la Macedonia del Nord
L'Albania e il consumo cinque paesi consumo è un'entità diciamo
Molto lui in cella per esempio di consulenza e razionale e più quella questione che pregiudica anche diciamo la di negoziati cosa esattamente ma insomma noi abbiamo questi cinque Paesi diciotto milioni di persone che si incastona proprio di fianco a noi
Che non sono né carne né pesce
E lì dove dobbiamo riconoscere che c'è un fallimento della stazione di allargamento dell'Unione si ascoltano le sono particolarmente dolce aroma sotto questo punto di vista perché ne abbiamo una riduzione dei castrati Nanni Roberto Spagnoli passaggio sul destro di proprio settimanalmente dieci al giornale ci nutre di di notizie diciamo anche se detto però siamo siamo guarda eccezioni perché in effetti parliamo della nostra parliamo del veto francese a all'apertura dei negoziati e diciamo pure che l'apertura dei negoziati nulla significa visto che la Serbia sta negoziando danni
E hanno trattato due capitoli o trenta trentacinque eccetera eccetera eccetera quindi diciamo trattasi di un placebo o no visto che non ci sono scadenze
Perentorie corpo può andare avanti come dice l'ambasciatrice serva a Brussel nell'articolo che scrive per le sfide tanto tempo che suo figlio diventerà maggiorenne ogivale elementare
E questo è il processo diciamo di allargamento
Ma a parte questo noi siamo di fronte ad uno starnuto tipo politico siamo di fronte alla incapacità di fare i conti con una realtà a noi vicinissima e che viene invece come dire
Gestita come si trattasse di una questione di tipo burocratico insomma non c'è la paura di Mele un nuovo blocco di Visegrad secondo
Non credo questo io credo che l'Europa debba pensare e diciamo gli Stati europei debbano pensare che quella e oggi una delle realtà diciamo geopolitiche nel cuore diciamo di quella che geograficamente l'Europa non politicamente ma geograficamente l'Europa tra le più appetibili lunari in cui le influenze russe sono da sempre
Bene presenti e dove diciamo Mosca ha da sempre giocato un ruolo egemonico Giacino immondi Samoggia dal territorio anch'io ai tempi del Quint ok
è una realtà in cui dei nuove nuovi attori globali fino a pochi anni assenti come la Cina intervengono e non a caso anche nel saggio che poc'anzi citava il direttore Bardi dell'ambasciatrice a Bruxelles Hanan stravince già ambasciatrice
Di Serbia in
In Italia mette in evidenza come vi siano delle contraddizioni da parte di
C'è uno della della dell'unione
Poiché non procede ad integrare in questi Paesi chiede delle precise regole ma contempo non fa fa porta al contempo nonostante alcuni capitoli vengono come dire discussi non segue usciamo un percorso di integrazione progressivo allorché in questo limbo in cui questi che queste realtà si trovano a vivere interviene con tutta la sua potenza e economica con la sua diciamo visione autoritarie dirigista un grande Paese come la Cina che porta soldi capitali infrastrutture in realtà che comunque continuano a vivere una difficoltà economica e questo è un tema non possiamo pensare di affrontare un grande attore globale come la Cina portandoci solo come dire alle porte di casa regalandogli non dei mercati ma comunque delle realtà hanno i prossimi che hanno una valenza dal punto di vista geopolitico strategico quindi e anche un ragionamento che va fatto e va fatto in maniera concreta senza contare l'ultimo punto Mario citava anche la Turchia noi nell'aria
Diciamo e lo affronta bene Frattini all'interno del suo colloquio Balcani sono per l'Italia una questione di sicurezza
E lo sono anche per l'Europa non solo perché sono insieme alla rotta mediterranea
Uno la rotta principale per il quale abbiamo pagato io dico in maniera provocatorie forti il pizzo a Terni dove Anna ok abbiamo ancora il pizzo averla per bloccare la rotta balcanica
Quindi una porta d'ingresso Europa importanti ma poiché una grande attività
Di radicalizzazione
Dei fenomeni di un di certo mondo islamico di certo il terrorismo islamico arriva in una in un'area di questi Balcani ora lasciarli in un limbo
Non avere una strategia per l'aria condivisa
Comporta dei seri rischi e quindi dobbiamo anche saperlo affrontare con una capacità di lettura molto più ampia del semplice conflitto di interesse economico del nostro la toga novarese la domanda Sinnai sarebbe
Se questa unione europea per il modo in cui le ha fatte per il modo in cui funziona sia in grado di affrontare un problema politico di questa natura perché tutto sembra diventare rinviare la regola sembra piuttosto dimostra il contrario e rinviamo la risposta inattesa per amor di patria stessa sperando di poterla rischia di vietare no chiudiamo abbiamo pochi minuti insomma se l'omicidio opportuno tornarci proprio con Roberto Spagnoli che
Su su sul merito della della della vostra
All'analisi dello stesso ma anche perché non abbiamo citato una serie d'interventi nell'ottantanove Roberto Antonione che e il Sgarella nell'evince che spiega
Pur avendo un ruolo di un organismo che intergovernativo
Spiega qual è la grande rilevanza che la regione balcanica riveste per l'interesse nazionale italiano
E Benedetto Zaccheria che uno studioso di Ca'Foscari che ci racconta proprio tutta la retorica dell'allargamento questi questi Lilian poi controcanto insomma il professore Antonio persone che non ha bisogno ovviamente vista la sua conoscenza di di di di di rappresentazioni sorta che pone diciamo un ritratto della questione balcanica all'interno diciamo del dell'arco dall'assetto europeo nell'ultimo nell'ultimo secolo
E l'ambasciatrice già citata e poi proprio racconto da vicende jugoslave da uno miti di un testimone importante qual è l'ambasciatore Sergio Vento e via via Litta sono altri contributi delle sezioni diverso
Ingresso del numero beh il resto del numero una parte dedicata Rapporto Italia Europa che costante insomma l'attenzione costante che noi rivolgiamo al tema che consideriamo centrale per l'Italia in particolare e quindi ci sono in particolare un intervento di Corrado Ocone
Mi pare molto originale che discutere dell'anima dell'Europa si è parlato tanto di animali in questi mesi per il governo italiano che non l'avrebbe avuta e non so se l'avrà mai l'attuale ma ci si interroga anche sull'anima dell'Europa Corrado Ocone fa una disamina critica del sostituto di anima che viene pro proposto ora con il tema ecologico ecologico è emergenza climatica
C'è una parte dedicata agli alle lettere dall'Europa in cui abbiamo due interventi di particolare interesse che si baciano sono dedicati alla Lega Anseatica cioè questo gruppetto
Di otto Paesi rigoristi diciamo potati alle austerità prescindere al feticismo dei conti pubblici sotto ogni profilo che sono diciamo avversi ad ogni tipo di solidarietà europeo e quindi sono uno dei fattori di freno di blocco e anche di dubbio profondo insomma sulla capacità di auto rigenerazione
Di questa Unione Europea cioè un saggio di particolare interesse di Carlo Scianna sul controllo degli armamenti nella fase successiva a diciamo alla crisi ormai conclamata è dichiarata dei grandi accordi di controllo negli armamenti nucleari e anche delle armi convenzionali in Europa che risalgono al tempo del confronto
USA Urso
Che sono stati ereditati dalla Russia dalla Federazione russa ma che ormai diciamo
Sono
Sono anacronistici tanto più in un mondo in cui compaiono nuovi attori come la Cina che propongono in una chiave diversa last la questione certamente cruciale di importante
E e poi questo intervento
Riscoperto riproposto di Gianni De Michelis alla Camera dei deputati che davvero è un intervento di cui io consiglierei a chiunque la lettura
Per farsi un'idea di del del dramma che si è vissuto in quel periodo in Europa Italia in tutti i Paesi
Nel nell'in
A ridosso diciamo dalla caduta del muro di Berlino
E degli spazi e dei dilemmi che si aprivano allora noi ogni cosa vuole aggiungere chi volesse nascosto da radio radicale queste certamente non trova anche su Radio Radicale noi io aggiungo semplicemente tra questi una segnalazione della rubrica
La sezione McHale che lettere dal mondo per due ragioni una pera molto affettiva credo molto importante non solo per la vicinanza e la nostra nota che il focus che la professoressa Lele lussi dell'Università degli studi di Firenze ci propone sulla Tunisia come sappiamo la Tunisia da appena appena concluso
Procedendo lungo Processo diciamo della sua giovane brevi vita democratica e con l'elezione di un nuovo presidente della Repubblica dopo la ma nonostante la scadenza fosse immediata dopo la alla scomparsa del presidente sepsi che ha rappresentato un grande punto di equilibrio credo il vero fattore di di di in più comunque il proprio padre della patria nel processo di formazione dell'entità statuale democratica tunisina
E riproponiamo ad opera di Ash somali che che è stato anche il portavoce del Presidente del dell'India una lettura di una grande vicenda di cui poco si parla ma un grande dramma che si consuma anche la vince il caldissimo fronte caldissimo che quello del Kashmir all'interno della sezione scenari abbiamo anche questa grande questa questa lettura che non è una lettura semplicemente diciamo tecnica delle interconnessioni elettriche del Mediterraneo ma e una partita tutta politica che ci riguarda quindi Balcani e Mediterraneo
Il fronte europeo con il fronte del rigore diciamo
Rappresentato dai paesi del
Vede il
Della lega anseatica ecco sono tre grandi questioni tre grandi sfide che hanno oggi da cui non vogliamo dare una lettura storiche giù politica ma che rappresentano
Sicuramente tra i temi caldi dell'agenda del nostro Paese in quanto di futuro di futuro in memoria di memoria il passato
Un saggio di Fabrizio Cicchitto che siti propone come dire una rilettura della Prima Repubblica allora nientemeno e lo facciamo volentieri Cicchitto
è il nostro amico possiamo definirlo Donovan veramente con piacere anche lui il nostro caro amico allora come semplici diamo queste mostre periodiche conversazioni con le informazioni tecniche su come trovare descrive è una rivista che disponibile gratuitamente
Lo spoglia delle grandi gratuitamente al sito www le sfide punto org oppure accedendo da Fondazione Craxi punto org
Di anche una piccola distribuzione cartacce sui tavoli sui principali tavoli diciamo decisionali su player fra economici parlamentari governativi e quant'altro perché è uno strumento di approfondimento
Che crediamo utile e necessario per chi volesse anche e acquistare il PDF fermo restando ripeto che la lettura gratuita può scaricarlo da Casarini libri famosa piattaforme quindi è uno strumento gratuito disponibile per chi ha interesse ad approfondire le questioni di grande rilevanza nella nostra storia e creando un grande impatto sulle vicende di più stretta attualità
E uno strumento per chi ama interrogarsi non troverete certezze troverete tanti dubbi su cui ragionare credo che questa sia
La miglior garanzia da poter dare a coloro che hanno in animo di riflettere ragionare Inter recarsi interrogarsi su un destino che sempre più incerto il sempre più
Presenta sempre più incognite e variabili grazie grazie a Mario Barbi e Nicola Carnovale grazie le sfide non c'è futuro senza memorie numero se in abbiamo discusso questa mattina Balcani interesse italiano integrazione europea