La dottrina di Massimo D'Antona vent'anni anni dopo

Signori volete prendere posto per favore perché siamo già un po'in ritardo
Ecco
Innanzitutto buongiorno a tutti gli intervenuti che inizio vuol dare lettura di una lettera
Che Amanda ha inviato il professore Scognamiglio proprio in occasione di questa circostanza
Illustri colleghi e cari amici le mie attuali condizioni di salute mi impediscono purtroppo di essere presenti oggi in mezzo a voi come avrei voluto
Mi preme tuttavia moltissimo unire la mia voce alla vostra nel giorno in cui si ricorda Massimo D'Antona venti anni ladro dalla sua tragica prematura scomparsa
Massimo è stato il mio primo allievo né alla Sapienza romana
Dove conseguì la laurea in giurisprudenza nell'anno accademico settanta settantuno con un'ottima dissertazioni sul tema del potere disciplinare nell'articolo sette dello Statuto dei lavoratori all'epoca di grande attualità
Altri ripercorreranno in questa intensa giornata di commozione e di commemorazione le tappe della sua brillante carriera accademica
Dalla vittoria nel concorso era per la cattedra di diritto del lavoro conseguita nel mille novecentottanta sulla base di un giudizio positivo unanime della Commissione Giuda giudicatrice
Che qui l'onore di presiedere fino alla chiamata nella facoltà di Scienze politiche di questo ateneo avvenuta nel mille novecentonovantasette dopo le feconde esperienze di insegnamento
Nelle facoltà giuridiche di Catania e di Napoli
Che le tappe altresì della sua evoluzione come studioso autore di una produzione scientifica che attraversa i temi e i nodi più importanti e completi della nostra materia fornendoci un quadro esauriente avvincente degli sviluppi a mutamenti del diritto del lavoro negli oltre venticinque anni
Che vanno dal settanta al giorno del proditorio acqua dove lo ha strappato alla vita all'amatissima famiglia a una comunità scientifica che lo stimava lo apprezzava come uno dei suoi gli esponenti di punta
Lasciatemi però spendere qualche parola di sintesi per ricordare come maestro di Massimo l'eccellenza dello studioso
Colto ed appassionato capace come pochi di coniugare il rigore metodologico con lo slancio della fantasia
L'attenzione al dato normativo con la sensibilità e i fenomeni economici a mutamenti dalla realtà sociale come il suo amico che ebbe la fortuna di conoscerlo da vicino i tratti salienti della sua personalità che ha visto sembra di poter ravvisare nella costante disponibilità dialogo e allo scambio affettuoso e leale di idee di sentimenti
Dunque nella rara combinazione di una profonda bontà che poteva apparire arrendevolezza ma non scendeva mai a questo livello e di una fulgida penetrante sempre vigile intelligenza gli assassini hanno mirato ad annientare a distruggere il tesoro di sapienza umanità di idee e di valori in cui consisteva la persona di Massimo D'Antona
Ci consola poco il pensiero che sia oggi a vent'anni da quella tristissima mattinata di maggio
Siamo ancora qui tutti insieme a ricordarlo con affetto ed ammirazione e sì non sono riusciti del tutto nel loro empio intento
Alle parole del maestro consentitemi di aggiungere qualche osservazione ma soltanto di contorno perché non voglio togliere spazio alle persone che qui convenute vogliono ricordarlo io ho avuto la fortuna di conoscere Massimo quando eravamo entrambi giovani
Ne ho sempre apprezzato il suo equilibrio e la sua attenzione alla realtà circostante e del resto i suoi iscritti anche quello metodologico molto importante sulla molto anomalia può positività del diritto del lavoro dà un'indicazione
Deve i suoi orientamenti metodologici neppure l'ultimo versato ricordato anche questa mattina sulla alto al sulla articolo trentuno quarto comma dell'articolo trentanove della Costituzione
Stamattina
Nel sia il suo allievo Bruno Caruso sia il giudice costituzionale Silvana Sciarra sia segretario generale della CGIL Landini hanno dato un quadro e oggi ora questa lettera del professor Scognamiglio hanno dato un quadro completo direi della personalità
Di studioso e di un uomo delle istituzioni di marchi moda Antonella io voglio solo aggiungere un'osservazione a partire la enorme quantità di iscritti che sono raccolti nell'opera omnia proprio raccolti da Bruno Caruso e da Silvana Sciarra però volevo riflettere solo un ma proprio qualche minuto su sulla sua monografia la reintegrazione nel posto di lavoro che secondo me è stata una monografia importante e mi sono chiesto
Ma oggi Massimo D'Antona a venti anni dalla sua scomparsa che cosa direbbe di queste nuove produzioni normative Sempre in tema di licenziamento è ovvio che il contesto è cambiato da quando ha scritto lui la reintegrazione nel posto di lavoro però l'ideale che certi sottostante
In quella monografia che secondo me è ancora valida e l'ha ricordato stamattina non faccio non lo dico perché però notato anch'io il segretario generale della CGIL Landini non c'è dubbio che la reintegrazione
è una strumento che tutela la dignità della persona e
è edita
Questa precarietà dilagante che c'è che abiterebbe meglio in realtà oggi siamo in presenza di una produzione normativa completamente diversa che però non ha risolto il problema dell'occupazione affatto
E anche le tutele del lavoratore sono venute meno certo c'è chi dice che oggi il diritto del lavoro è completamente direi destrutturato
è stato detto così forse la valutazioni eccessiva ma certamente la tutela della persona del lavoratore si è ridotta mentre si sono ampliate queste forme di tutela
Contro la disoccupazione e ci va il reddito di cittadinanza il reddito di inclusioni la platea dei destinatari di queste forme queste di misure Teo sicuramente aumentata però ripeto mio mi sono chiesto Manuta mattina anziani che cosa dirette Massimo D'Antona di fronte a questa produzione normativa che anche dal punto di vista ideale si distanzia molto dalla reintegrazione così come fu sancita dallo Statuto dei lavoratori
Ripeto tetti contento ha cambiato quindi sarebbe stupido pensare che riprodurrebbe l'attesa soluzione però certamente deve essere conservato come monito anch'a coloro che oggi invece ritengono che la reintegrazione in Siria uno strumento piuttosto antiquato a mio avviso invece bisogna riflettere
Non dico sull'opportunità di reinserire la come strumento di tutela generale
Ma certamente non dire legarla a una situazione marginale grazie
Allora prego
Con la Regione rubato qualche sostenuto
Grazie dopo le parole di dell'amico Pino Santoro Passarelli nella rievocazione così commossa del maestro Renato Scognamiglio io credo che a chi ha l'onore di presiedere questa facoltà non resti molto da aggiungere
è stata le parole di Pino nella ricordo di Renato Scognamiglio sono direi la testimonianza più alta
Del fortissimo debito di riconoscenza e di affetto che la facoltà di giurisprudenza nei confronti di uno studioso che si è formato nelle Aule di questa facoltà io sono stato l'assistente negli stessi anni in cui non era Massimo D'Antona mi ricordo che ci siamo conosciuti qui facoltà Luís lavorava nell'istituto di diritto privato io nell'istituto
Quella di diritto di diritto pubblico
Quindi io dico soltanto che la facoltà di giurisprudenza onorata di poter ospitare oggi questo incontro di studio sulla dottrina di Massimo D'Antona venti anni dopo
Se davvero onorata di avere un pubblico così autorevole pubblico di relatori così prestigioso come quello che animerà i lavori dell'incontro di studio
Di oggi io mi potrei fermare qui ma non posso dimenticare alcuni ricordi
Di carattere personale
Ma come Massimo D'Antona anche io ho insegnato nella facoltà di Scienze politiche prima di essere chiamato nella facoltà di giurisprudenza ricordo due momenti che mi sono rimasti impressi negli anni anzitutto il giorno in cui entrambi uscendo ha la facoltà andammo a prendere servizio nel novembre del mille novecento
Novantasette provenendo dalle università
Nelle quali avevamo prestato servizio fino al precedente hanno accademico
E poi e poi quella mattina del venti maggio del mille novecentonovantanove quando io arrivai
Ma nel Dipartimento di Teoria dello stato della facoltà di Scienze politiche alla quale asserivamo Massimo io e io fui raggiunto dall'allora preside della facoltà kermesse comunico quello che era successo ed allora correndo curarsi andammo all'obitorio
Del Policlinico ad accogliere l'arrivo di Massimo di Massimo D'Antona sono momenti che non potrò mai dimenticare ma non dimenticherò neppure neanche quelle occasioni di colleganza che abbiamo avuto in quel purtroppo breve periodo nel quale siamo stati colleghi nella facoltà di Scienze di scienze politiche
Questa mattina
C'è stato ricordato molto l'impegno civile e il sacrificio di Massimo D'Antona che si è andato ad aggiungere a quello di altri
Docenti illustri al nostro ateneo che pure sono stati ricordati e Aldo Moro Vittorio Bash le Ezio Tarantelli ma negli interventi che abbiamo ascoltato questa mattina
Emerso un punto con molta chiarezza il legame strettissimo fra l'impegno di studioso di Massimo D'Antona
Il suo impegno civile il suo sacrificio fu il sacrificio
Con la condanna di uno studioso
Impegnato in una visione profondamente innovative riformisti sia del Mondello il mondo dei rapporti di lavoro e del mondo delle relazioni sindacali e quindi un legame strettissimo fra l'impegno dello studioso di impegno civile
Il suo sacrificio e questo è stato ricordato più volte è stato detto che Massimo D'Antona che poi chi lo ha conosciuto lo ricorda anche come una una una persona profondamente colta con tanti interessi
Culturali coi quali quindi era piacevolissimo intrattenersi tra l'altro in conversazione è stato ricordato che Massimo D'Antona non è stato soltanto un tecnico un giurista tecnico
Del diritto del lavoro aveva una visione altissime al diritto del lavoro che venendo qui mi sono portato dietro questo volume di un giurista ai Mariano Franz Neumann sul diritto del lavoro fra democrazia e dittatura Franz Neumann fu un grande interprete della costituzione economica della Repubblica di Weimar è in particolare le norme della Costituzione di Weimar dedicate al tema del lavoro ma fu anche un giurista impegnato nelle lotte per la democrazia e per i diritti nella Repubblica di Weimar recente l'ultima pagina di questo saggio del mille novecentocinquantuno sul diritto del lavoro nella società moderna un passaggio bellissimo in cui Neumann
Ricorda appunto l'importanza del diritto del lavoro della Costituzione lavoro per la Fondazione
Di una di una democrazia compiuta ecco io credo che davvero queste parole con le quali noi mamme chiudeva il suo saggio del mille novecentocinquantuno riflettano davvero l'impegno del collega dell'amico che ancora a venti anni dalla sua
Tragica scomparsa di piangiamo tanto vi ringrazio
Buon giorno benvenuti incerto dopo il commosso ricordo del professor Scognamiglio
Interrogativi profondi di Pino Santoro Passarelli le significative parlò all'etichetta acid e diventa difficile per un direttore di dipartimento dire qualcosa
Mi originale però io proprio sono qui per aver riconosciuto innanzitutto come direttore del dipartimento porta i saluti del Dipartimento di Scienze giuridiche ho conosciuto accantonato marginalmente perché faceva le sue lezioni a una parte delle sue lezioni proprio in un'auletta del corridoio di Filosofia del Diritto dove c'era questa Odetta che adesso e autogestita all'epoca era in gestione ha diritto del lavoro dall'istituto di diritto del lavoro
Allora cosa che Dipartimento di Scienze giuridiche esiste vince ancora dopo vent'anni al dolore mai sopito della famiglia degli studiosi dei suoi allievi tutti noi
E si onora di far parte di questa giornata di celebrazione in memoria di un giurista di una persona sensibile sono studioso dedito alle istituzioni come Massimo D'Antona
Buon pomeriggio
è stato già detto tutto sarà stamattina
L'esordio
Io il pomeriggio
Si è detto già molto
Su un massimo
Sulla sua vita sulla personalità sui suoi studi
Anche sul suo metodo nel quale però adesso dobbiamo parlare
Quando
Arturo Maresca Paola bollava
Mi hanno così informato della
Del dell'intenzione di ricordare con un convegno importante che dimostra appunto
Come sta scritto nella lapide
Che poi non tutto muore delle persone
E quando mi hanno
Così detto qualcosa su questo io ho detto subito che
Non doveva essere un amarcord un
Così una commemorazione perché ormai son passati vent'anni
Massimo non c'è più da vent'anni tutti quanti lo abbiamo pianto il rimpianto
Che cosa c'è adesso che rimane rimane il pensiero rimane quindi
Dovevano essere soprattutto i giovani
A intervenire o comunque quelli di una generazione successiva
A intervenire
Per capire che cosa effettivamente rimane
Del pensiero di uno studioso è stato detto mostruoso molto singolare
Uno studioso che Primero sulla persona colta
Questa è già una cosa
Oggi come oggi
Impagabile
Poi la persona
Che appunto capace di muoversi
Tra il
Le tecniche e giuridiche
Norme e però
La
Intelligenza politica
E civile
Quindi
Un giurista diciamo completo e anzi che in un certo senso a anche
Precorso alcuni tempi
Quindi una persona che il cui pensiero soprattutto sul piano metodologico
Ha molto valore
E io devo dire subito che
Non sono molti giovani studiose che vedo qui
Sono pochi rispetto
Ai numerosi studiosi di diritto del lavoro
Che
Passeggiano per l'Italia
Passeggiano
Perché si fermano poco
E il sogno carenti soprattutto sul metodo
Se andiamo a guardare le citazioni dei libri fortunatamente i giuristi sono sottratti ai calcolo
Fra i calcoli bibliometrici mi pare vero dai
Lorenzo lunedì ci si
Fortunatamente
Perché vai a dire
Massimo ancora oggi avrebbe
Nei livelli di e quelli che però scrivono oggi
Non lo so sum
Io non riesco a trovare Israele monografie dei giovani non riesca a trovare una parte storico sistematica
Del diritto del lavoro questa è una cosa che un po'inquieta
Perché se non si fa sistema
Se non c'è anche sul piano interpretativo l'interpretazione storico sistematica
Praticamente come si fa cioè stiamo sempre lì a vedere la normetta che cosa dice la parolina minori teorico ma insomma
Per carità io non ho nulla contro il diritto forense del lavoro
Però il diritto forense del lavoro è un'altra cosa
Va bene
Lo devono fare gli avvocati e quindi anche gli avvocati professori per carità tanto di cappello sicuramente sono anche molto più dotti di nei
Su questo non ci piove
Però
Si fa poca Filosofia del diritto del lavoro e quindi sistema del diritto del lavoro
Questo è il problema del metodo
Il metodo per apprende rinnego lo si deve studiare
E che cosa si deve studiarsi devono studiare
Quelli che in passato hanno contribuito alla costruzione del sistema già da tempo
E quindi
Oggi noi affrontiamo un punto
Partendo certamente da da quello scritto che rimane vorrà bigliettini a citato già Pino Santoro Passarelli
Sulla anomalie apposto positivista del diritto del lavoro del novanta che io invito tutti quanti a rileggere oggi perché un'importanza straordinaria
Quindi permettetemi di imitare i giovani soprattutto e oggi che ci sono più anziani che gioca
Il mito soprattutto
Coloro che sono maestri dei giovani a
Immunitaria imporre ai giovani da quando fanno le tesi di laurea ed e lo so adesso c'è internet e quindi si fa copia incolla si fanno le cose per cui le tesi non solo più le ricerche si fanno su internet ma non è metodologicamente accettabile questo le ricerche si fanno sui libri sulle riviste sulla carta
Io poi sono non logico e quindi naturalmente sono analfabeta
Tecnologico per cui certamente non è che posso parlare
Ma mi rendo conto dell'importanza del degli strumenti
Tecnologici però
Ogni cosa al tempio al luogo quindi non per la ricerca non per la riflessione
Un metodo serio impone uno studio serio va bene detto questo a me tocca un compito che da una parte diciamo mi onora d'altra parte mi dispiace
Perché oltre a portare il saluto e la giustificazione del professor Edoardo Ghera che fino a poco fa
Doveva venire poi il tempo nel piogge io e quindi ha detto mi dispiace molto dillo per cortesia che io
Non son potuto venire altra dei problemi diciamo di salute quindi e un'altra persona che a dei problemi di salute
Se il professor Romagnoli che affatto uscito Bava una una polmonite da una cosa per Julia poi un po'deboli no non me la sento non sono ancora abbastanza
Forte da poter affrontare i nostri soggiornanti in bianco e andare e venire ecco
Fammi la cortesia legge tu alcune paginette
Cosa che io adesso mi appresto a fare perché ovviamente
Le pagine Romagnoli sonda le paginette sempre piuttosto densa e piuttosto
No naturalmente
Peso di Romagnoli è un testo che allori serviva come canovaccio quindi lui avrebbe ovviamente
Ha fatto una
è non una lettura piatta come posso fare io perché io tra l'altro devo stare devo stare nei tempi e poi devo stare anche nel nel alle pagine che mi da sola ecco devo essere sono filologicamente legato a un testo
Questi queste Romagnoli che parla N
Quindi
L'opera omnia si compone di una monografia del mille novecentosettantanove e di una vastissima saggistica
Compresi quelli cosiddetti minori
Discreti solo alcune centinaia il primo e pubblicato nel settantadue l'ultimo pochi mesi dopo la scomparsa dell'autore nel novantanove
Nel due mila l'intelligente riordino sistematico di Bruno Caruso che Silvana Sciarra
Lear riprodotti in sette volumi ciascuno mediamente di circa quattrocento pagine
Nell'ora delle celebrazioni del ventennale della morte di questo giurista scrittore
Mi assale un dubbio angoscioso
Non si scrive così tanto in così poco tempo
Se non sia come il presentimento che il destino impedirà di produrre tutto quello che consentito a una maturità di pensiero la Giunta più in fretta del solito
Naturalmente si può non condividere un dubbio del genere
In ogni caso è sicuro che è scomparso prestissimo Massimo ci ha dato moltissimo
Un giurista sensibile colto e raffinato come lui non poteva non percepire l'obbligo di misurarsi con la questione del metodo
Che con la consueta eleganza espressiva
Consisterebbe a suo avviso in un'anomalia posto positivista
Una questione che si profila nel momento stesso in cui l'incontro del lavoro col diritto cambia segno
Nella misura in cui la dimensione produttivistica e di mercato annulla la concezione secondo la quale come scrive Carlo Polani
Il lavoro era soltanto un altro nome per designare un attività umana che si accompagna la vita stessa
Che non è prodotta per essere venduta
Nell'età pre-industriale il lavoro non si incontra col diritto se non confondendosi con la povertà laboriosa
Essendo né gratificato da un'attenzione caritatevole
Con l'avvento del capitalismo industriale il lavoro entra in contatto col diritto in ragione della sua attitudine a essere merci ficcato
Infatti finché la fonte regolativo del rapporto di lavoro è stata l'autonomia negoziale privato individuale si era ancora nella preistoria
Per uscirne del tutto non vasto nemmeno io dispiegarsi dell'autonomia negoziale privato collettiva dovendosi piegare all'esigenza tipica del modello di organizzazione produttiva dominante
Di pianificare l'impiego di una forza lavoro regolare disciplinato rigidamente organizzata all'interno di macrostrutture gerarchizzata e anche l'autonomia negoziale privato collettiva e largamente influenzata da una cultura che attribuisce all'economia un ruolo di comando
Pertanto il lavoro vedrà la faccia positiva del diritto soltanto con l'avvento delle Costituzioni contemporanee dell'epoca dell'Europa occidentale
Che segnano l'inizio dell'età della Berner circuitazione
Perché sono animate dalla piena consapevolezza che l'impatto delle regole del lavoro sulla vita delle persone eccede il quadro delle relazioni che nascono da un contratto
Per questo il passato racconta che il lavoro non bussò alla porta della storia giuridica soltanto per essere rinchiuso dentro il recinto del diritto dei contratti tra privati
E farsi avvolgere nel cellophane delle sue categorie logico concettuali
Infatti il diritto del lavoro non avrebbe potuto proporsi come uno dei pochi nel dubbio esempi del progresso la cultura giuridica del Novecento senza le leggi le sentenze e i contratti collettivi che hanno dato un principio di attuazione ai progetti costituzionale di una società meno diseguale e più giusta
Come dire
Con l'industrializzazione le cose si sono messe in modo che il diritto che dal lavoro prende il nome non possono più restare la Provincia minore dell'impero del diritto privato codificato
E di fatti
Ribellandosi ai paradigmi disciplinari che ne facevano una pertinenza del diritto civile si staccherà dal territorio originario per situarsi originario per situarsi in un luogo senza identità
Un'identità che non era predefinita nel forse si smetterà mai di definire perché il diritto del lavoro è un nonluogo
Cui non è bastato un secolo di storia per trovare la collocazione più appropriata nello statuto e piste nemico delle scienze sociali
Per ottenerla bisogna smuovere i sedimenti di acque profonde
Il perché Coffa male
Provoca infatti un certo disagio che la dislocazione scientifico culturale del diritto del lavoro dipenda fondamentalmente dalla vischiosità di un'organizzazione accademica del sapere
Che innalzando steccati dove si dovrebbero scavare canali di collegamento attribuisce primati ammollo culture auto preferenziali
Del pari crea un certo disagio la circostanza che soltanto il fascismo giuridico abbia tentato di modificare gli scenari grazie senza riuscirci e anzi peggiorando la situazione
Ciò non toglie però che abbia incoraggiato il diritto del lavoro a scavalcare la collinetta che precludeva di vedere cosa ci fosse in oltre la soglia di un contratto che comporta la cessione di un tempo di vita
Giungendo a un passo dal premiare la sua propensione
A intercettare l'evoluzione del costituzionalismo moderno interagire con essa ed esercitare una pressione determinante in direzione della rifondazione dello Stato nell'Occidente capitalistico
Infatti non appena intravide tutte le potenzialità di questa direttiva di sviluppo si arrestò
E come dimostra il mortificante stop and go di una vicenda appare costituzionale come quello della Carta del lavoro indirizza grigio spaventato
Non a caso per compierlo si è dovuto attendere la fine della guerra la sconfitta del nazifascismo l'insediamento della Costituente repubblicane
Adesso il lavoro non è di fronte al ritrarsi del diritto
Larderello guarda la Del Rey le Barr Larderel regolazione di cui si è attualmente oggetto
Di cui attualmente oggetto non significa una minore quantità di regole giuridiche
Significa ha scritto Stefano Rodotà meno regole di provenienza pubblica
Significa più libertà di autodeterminazione a livello individuale e meno controllo della legalità da parte dei poteri dello Stato incluso quello giurisdizionale
Pertanto il lavoro ritorna alle origini come se il suo codice genetico risultasse l'innesto del diritto
Se uno dei nostri antenati potesse tornare qui scatterebbe via subito
Vedrebbe che in giro c'è ancora tanta povertà di cui noterebbe che più sfiduciata e laboriosa soprattutto nelle fasce d'età giovanile
Perché ciò che manca e prima di tutto il lavoro
Ed è per questo che si afferma una linea di politica del diritto per cui lo scandalo del non lavoro rende attraente anche il lavoro più scandalosamente sfruttato
In effetti proprio nell'aria geopolitica d'elezione cioè in Europa
Il diritto del lavoro è diventato lo specchio di società in cui il lavoro non si presta più a sostenere i progetti esistenziali dei comuni mortali
E dunque è uno dei segni meno controvertibile la crisi delle democrazie di massa del vecchio continente
Nell'improbabile zombie sarebbe invogliato a trattenersi qua giù per capire di più e meglio quel che vi sta accadendo
Scatterebbe via in fretta e non solo perché il diritto del lavoro non parla più la sua lingua ha smesso di essere un diritto nazional popolare è un diritto senza che dove dette fornitori alzato
Ma anche perché la cosa decisiva l'ha capita subito
Ha compreso che la sotto protezione dei suoi nipotini causata dalla BP in unità fisicità dei legami col territorio
Ti obbligava il capitale a gestire i processi economici all'interno dei confini dello Stato nazione in passato infatti non disponendo dell'ampia mobilità che gli concede la globalizzazione dei mercati il capitale non poteva che patteggiare le condizioni d'uso del lavoro
Come dire che il lavoro si trovava in una condizione di vantaggio anche se non poteva riconoscerla come tale né a fortiori sospettare che si trattasse di un privilegio
Era subalterno al capitale maltempo spesso anche il capitale dipendeva in qualche modo Daloui
Senza questa reciproca dipendenza che esercitava una forma di coazioni indiretta su entrambi a negoziare e siglare accordi la matrice del diritto del lavoro non avrebbe carattere compromissorio che invece possiede
Ce l'ha tuttora e circa di conservarlo
Adesso però il confronto e truccato
Le cronache informano che nelle aree del sottosviluppo il lavoro costa meno ha meno diritti e crea meno problemi
E della che si dirigono gli investitori
Vero è che anche in quei luoghi si fanno e si faranno scioperi si firmano essi firmeranno accordi si chiedono e si otterranno diritti sia individuali sia collettivi
Nel frattempo però per effetto della pressione ricattatorio delle multinazionali e delle imprese globalizzate nei Paesi di capitalismo maturo
O si accetta la logica del mercato o non ci saranno nuovi investimenti nei occasioni di lavoro
Come è naturale un'alternativa così secca e brutale priva di testuali riscontri nei documenti giuridici elaborati negli organismi comunitari
Ciononostante sta influenzando gli orientamenti della giurisprudenza della corte di giustizia e fa sentire la sua presenza nella revisione dei diritti nazionali del lavoro nei Paesi europei
E essa per riconducibile ad una specie di darwinismo normativo che premia il sistema giuridico più competitivo
Infatti come all'interno dei singoli stati membri dell'Unione europea gli imprenditori hanno la libertà di scegliere
Nel marzo dei tipi contrattuali in cui è deducibile una prestazione lavorativa
Quello più redditizio così a livello globale le imprese globalizzate possono scegliere le regole nazionali più permissive
Certo la revisione dei diritti nazionali del lavoro procede adagio a strappi in maniera intermittente
Ovvero
Con la cautela necessaria per soddisfare non solo l'esigenza del politicamente corretto
Ma pure la richiesta del tempo dell'adattamento che i comuni mortali non smettono di rivolgere ai detentori del potere di decidere la loro sorte
E anche il tempo delle bugie
E faticoso legge non c'è gli altri distributori
Grazie
Sarebbe poi divino forse qua ecco ne è un esempio probabile prova ammette è recente
Per superare le resistenze al massacro dell'articolo diciotto che aveva in agenda
Il governo Monti firmò una cambiale che sapeva di non poter onorare
A proposito di bugie la sua riforma esordisce qualificando espressamente come il dominante il contratto istitutivo di rapporti di lavoro a tempo indeterminato
Dunque la legge si apre con un fraseggio che infatti già in netta controtendenza il ruolo di un contratto che viceversa ha perduto l'originaria centralità bisognerebbe domandarsi perché dal momento che il modello prevalente dell'organizzazione prostitute produttiva nel post fordismo finirà per e per imporre il numero chiuso dei contratti di lavoro a tempo indeterminato
La verità è che come durante l'interminabile Periodo della prodotto industriale anche adesso ci sono masse di uomini e donne che noto porterebbero di sentirsi dire che si è voltato pagina
Preferiscono sentirsi dire che è la crisi a chiedere la flessibilità non la fine del lavoro Massi ficcato standardizzato uniformato
Qui ed ora insomma esistono milioni di dipendenti over quaranta quarantacinque anni cioè il grosso che la popolazione attiva che l'attaccamento alla routine lavorativa
Per logorante che possano essere arrivo ostili a pratiche di flessibilità
Di fatti ne subiscono la minaccia come un dramma esistenziale
Per questo era importante che i riformatori si affrettasse Valdis impegnati a combattere la flessibilità cattiva
Serviva per far capire che c'è una flessibilità buona da incoraggiare
Ed aveva al tempo stesso un'importanza addirittura strategica che intanto la legge di riforma riducesse drasticamente la tutela contro il licenziamento ingiustificato
Serviva per rendere socialmente meno desiderabile la monotonia del posto fisso come diceva il presidente del Consiglio dell'epoca cioè il Montinaro il quale essendo un anziano professore di ruolo nonché senatore a vita evidentemente aveva maturato una vasta esperienza in materia
Ecco allora come si spiega l'incipit del documento legislativo del due mila e dodici è un sedativo somministrato dalla farmacia di Stato per rassicurare tranquillizzare
Far sognare che la flessibilità buona o è quella degli altri poi propaganda
Al tempo stesso però dà la misura del tratto di cammino che rimangono da percorrere
Per periferiche Zare h ventiquattro come direbbe un divertente personaggio di Maurizio Crozza
Nell'immaginario dei comuni mortali contratto che nel Novecento funzionava da stella polare della tipologia dei contratti aventi per oggetto un facce nere
La transizione insomma non è finita
E poiché gli effetti del passaggio dall'economia di scala l'economia di scopo hanno cominciato a mordere i governanti devono sforzarsi di contenere il panico delle aspettative calanti chi afferra la gente quando sospetta che il futuro
Sarà peggiore del presente
Compito difficile
Perché lo Stato è troppo indebitato e culturalmente arretrato per attirare per attivare nell'immediato gli ammortizzatori sociali che sarebbero necessari per accompagnare il processo di cambiamento
Per questo i governanti si sono esibiti in una narrazione misti ficcante della realtà
Non è che un artificio verbale un espediente ma anch'esso a qualcosa serviva
è servito per comprare il tempo infatti un Governo di poco successivo trasmetterà il messaggio
La flessibilità non venne buona né cattiva
E la flessibilità bellezza
E dopo questa fatica
Della vettura de un testo che però insomma quattro paginette mi sembra che abbia dato
Un messaggio un esempio importante sul piano del metodo come vedete Romagnoli ha messo insieme
Il dato
Diciamo politico sociale del storico politico sociale e il dato della tecnica e fa vedere come diciamo il legislatore
Gioca figli sulle sue carte nel nell'agone politico in un momento in crisi di recessione insomma di difficoltà va bene basta adesso la parola alla
Professoressa
Ma via Emilia e Casa Maria Emilia Caldas Obama un perché
Una
Carissima amica prima ancora di essere l'autorità scientifica
E anche diciamo dal punto di vista politico istituzionale della Spagna perché oltre a essere una maestra della Università Complutense di Madrid è stata anche presidente del tribunale costituzionale
Spagnolo nove ormai la conosciamo
Da parecchi decenni
C'è già insegnato un sacco di cose
E quindi adesso ascoltiamo
Le sue riflessioni
Il tempo per lei non può esistere però insomma diciamo no sedere auto a Uto contenere io non le toglierò mai la parola e non lo ha sostituto solleciterò assolutamente mi sarà più facile con gli amici di isole Romeo
Ma con Conte Maria Emilia proprio no anzi grazie di essere qui grazie di essere tra noi ci sentiamo confortati dal fatto che sei venuta
A ricordare Massimo
E ex altra prendere una quantità d'acqua che secondo me è nella sua vita il visto poche volte ero soprattutto con delle scarpine vi assicuro che erano una vera delizia ma che l'hanno fatta molto soffrirà bene la parola ma che mira a casa sua
Grazie professore Russia no
Farò un un sorpasso unanime il tempo chiedo scusa se per non essere fino al punto di fare il mio intervento in questo incontro di studio intorno alla dottrina di Massimo D'Antona nella bella lingua italiana
Mi sarebbe piaciuto moltissimo ma non abbastanza dominio della lingua
Non ho altra setta che parla di lentamente in castigliano per favorire la comprensione
Credimi mi spiace molto
E su un verrà vero o no
Io una sua fissazione intima
Che mi compra sì Anser pubblica
Parti sipari investe in questo nuovo testo io dedicato alla dottrina né Massimo D'Antona
Venti anni dopo
A terra esco pure io alla fine non se invitassi no dello strofe Soris folla possano maturo Maresca inchieste fanno Bellomo
Che mi ha per Miki consumarmi aste atto del re cono si Milito De Vito della vita della Oprandi i Sorrento dove la persona
Del professor intanto Nina dell'amico Massimo
Lo ha con sino a me non risulta Como con lena in coma minare Massimo Culkin tu che la fortuna de comparative diverrà sassi il recasse esperienza su universitaria
E in Italia I n Spagna l'Inter cambiare opinione essi sol perché must del Comune preoccupazioni e intorno all'eccesso iniziando entrava fu de su conformazione so sia idee su procura fino politica al massimo così intensi dei che il futuro del travaso perché la sua tra Vasco che sta animando se supero con la Seat
è importante Stannard una bontà politica che tradusse una un attimo Sapri comizio tanfo unanimità conosce travaso ansia una
A ostenta Nancy onta ambienti mia attuale condizione accidentali del presidente Abi l'associazione spagnola delle tre il travaso i della sicuri a Sofia para trasmetti e lo Minasi della comunità
E spagnola dell'oscuri strass del trasloco idee sul potentissima sezione Khomeini che con la serie lavora del massimo
Al professor Antonio
Porro Muccino che effettivamente a significato sul ricca personalità gli su quantità sai che se l'ente opera altri mi dovranno impatto in Italia non si è scocciato e stamani hanno affiancavamo s'desco Ciarlo ora per l'ambiente fuori dall'Italia
E São operavano unifica noi poi a restituire mescola minacciosi chiesti in cui interno e intorno a sullo trina QR Corrado Ayman Trinità viva nell'attualità si prepara l'ha sentito a subita
Partiti per enormi masse che anziché Sanyo le rinvio alla sua festini italiana dell'elezione di travaso di della sfuriata sia in Catania
In un paio di trasmise lunedì Agno alle pubblicazioni dei numerosi entro venti uno del giornale di diritto del lavoro e delle relazioni industriali prediligendo Massimo D'Antona
Il professor Marino del che la professoressa Chiara ad una vasta magnanima fuori Como atti Ragno un in studio e nomina si
Al massimo
E la prevista delle diciotto a fianco come il titolo anche rimosso tanto a Massimo
Tra le sì o no
Vol poniamo amiamo così tanto Massimo
E se nominasse dell'Accademia che trovo la lista spagnola che io trasmetto poesia pittura sì seguimmo scrivendo tanto a Massimo
Moriamo amiamo ancora così tanto Massimo
Espressione è strettamente vincolato ad altri non lavora lista spagnola in concreto alla università Complutense De Masi
E in che mi dava esito sottintesi e piena si è uno sprone Chasseurs seminario citare spagnoli stilistico Spolli professor Romagnoli
Del professor D'Antona formalizzo su se un edizioni Napoli S
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Non sono stato io c'è scritto scriversi indifferente al ricatto
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Amiamo ancora così tanto Massimo pena Morando la spara se vai los posso clinica si intellettuale
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Amiamo ancora così tanto Massimo purché pensare a come i soli a Siderno compromettersi con questa mia dimostrasse Espiritu libri
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Ieri l'America vs possibili anzi lo consigli ancora veramente essersene Mitterrand
Grazie Maria Emilia grazie davvero
Per questo il suo contributo anche commovente
E adesso do la parola Franco liso
Naturalmente pregandolo libri per quanto possibile di contenere il suo intervento
L'intruso segnale me la prenderò insomma con io segnalerò con discrezione però
Proprio cioè
Difficoltà così io innanzitutto volevo ringraziare Jean Caruso per quella pubblicazione che hanno fatto gli studi
Di di Massimo
Io sono stato convocato in questa occasione
Danno molto tempo diciamo verità e cow
Sono avevo avuto di fronte questa collezione ho potuto rimedio il mi in in Massimo riemerge mio perché io da stordita da qualche tempo in
Fuori servizio diciamo e quindi la lettura diritti Massimo mi ha entusiasmato
Sono tornato a toccare e la la forza de diede il suo pensiero solo e quindi volevo farmi questo ringraziamento
Il nonno miss Mauriac oltre che nell'aula in questi volumi c'era una garanzia assicurata
Detto questo avendo sentito l'intervento di ma di di Umberto è una provocazione a entrare subito in una discussione attualissima e certamente Massimo aveva
Denti ha Run la bussola con la quale intarsi in questo però Massimo era anche un uomo flessibile equilibrato non mai posizioni estremistiche eccetera una non so se starlo a seguire
In questo in questo discorso Umberto oppure se
Seguire
Questo
Questi appunti che avevo preso in questa lettura appassionata che ho fatto delle sue cose io farei questa seconda perché l'altra ci porterebbe ci porterebbe forse a litigare all'idea anche se lo dico subito prima che il gruppo imposta castrare io il giorno prima in cui Massimo fu ammazzato
Stavo con lui c'era anche Donata Gottardi al ministero dei Trasporti
E camminando dell'uno nel corridoio mi confessava
L'amarezza
Per l'uso strumentale che del diciotto sì facile non è vicenda che lo vedeva alquanto coinvolto perché c'era stato il licenziamento e quei Ministri Chelli le Ferrovie avevano fatto un di un grosso numero di d'accordo col sindacato
Di uno solo un muro di lavoratori vicini alla pensione
Ok tutti erano difesi da Edoardo
Era in gioco se avessero dovuto seguire la procedura della duecentoventitré o se una legge particolare esentasse da questa insomma vinsero Illy
I ferrovieri che stava unica intenzione con la pensione e quali non accettano l'integrazione ma chiesero ulteriori tredici mensilità insomma un muso opportunistico un uso e non so su non sono del tutto sicuro che oggi Massimo dire verità dice il diciotto
Certamente è evidente che quella è stata una norma inaccettabile una norma che segna proprio quello che il diritto del lavoro potrebbe essere cioè un ritorno alla mercificazione perché
Cavarsela con una indennità
Brutale
Peraltro di scarsissimo contenuto ed è del tutto inaccettabile lui diceva sul diritto del lavoro
Che cominciava flessibili intarsi ci troviamo in verità non virtù come Giugni spesso agitava giudizi di questo sì cioè non di fronte ad una deregolazione ci troviamo di fronte a un agire colazione comunale
Forse con riferimento a questa normativa non avrebbe certamente detto come forse no avrebbe detto neanche di fronte alla normativa della legge Biagi che
Agevolato alle esternalizzazioni senza nessun controllo insomma era per tecniche di controllo non per la mano libera diciamo o comunque chiudo qui perché
La flessibilità buona autori si innamora mamma governata e nelle sue riflessioni sarebbero stati estremamente utili
In questo momento comunque nel riflettere su Massimo mi è venuto naturale accostarlo a due grandi personalità
Di cui secondo me lui condivide la grandezza a Gino Giugni e ad Aris Accornero
Aggiungo niente perché
Anche se egli fa di un innesto Natoli hanno ma aggiungo che certamente perché rientra in pieno quella definizione di giurista che Giugni dava come adeguato ai tempi moderni in verità Dandolo anche a se stesso perché queste nel diritto sindacale il suo interlocutori dove parlava di metodo richiede e con ragionando Gino diceva il giurista positivo negli ordinamenti moderni propone modelli di soluzione non risolve i problemi
Cioè un poco il riferimento che tu facevi al diritto forense dicembre importante ma non non si esaurisce lì la nostra esperienza dice il il giurista moderno progetta non decide e opera normalmente
Esercitando un'influenza verso le fonti legittimati a porre l'enorme
Massimo rientra in pieno in questa in questa figura e un grosso politico che dritto Massimo oltre che un grosso tecnico del diritto sempre misurato e controllato nelle sue affermazioni ecco
Ora al pari di giugno una scandagliano convinto
Quindi ha una visione del diritto lontana dal diritto della visione regalistica e formalistica
Che identifica il diritto integralmente nel testo della legge per cui ritiene che il compito del giurista sia come con attraverso un'equazione spremere il succo nuovo il diritto se è una cosa
Che vive con un con una realtà e interessante che lui nella introduzione dei alla a quei casi che aveva fatto avevate fatto l'unica una frase nove insomma dice io voglio mettere la ricorrenza anche per far ridere di smentirsi invero quello che nella cultura giuridica anche se non in maniera aperta Amma
Sottofondo il c'è ancora cioè la visione formalistica regalistica voglio farci leggere le sentenze e verificare se questo sia ancora vero ecco
Lui sa benissimo che l'attività dell'interprete ha un contenuto creativo perché sa che il diritto quello che vive in una dimensione ben più complessa hanno nuovo concorso plurali di fonti oltre alla legge la dottrina ai giudici la prassi
E con una fonte una forte integrazione con la storicità delle dinamiche sociali ecco diceva un sistema giuridico non è mai dato né un processo di adattamento continuo la sua unità la sua ricostruzione come sistema non è un presupposto ma il prodotto provvisorio e mutevole dell'interpretazione
E l'interpretazione e un processo comunicativo che dall'interprete si allarga all'ambiente
Un processo in cui si è il cui esito della stabilizzazione di significati in funzione di aspettative che provengono dall'ambiente
L'interprete quindi non somiglia un matematico che estrae la formula
Ma al bensì ad un ingegnere dice lui che edifica con argomenti persuasivi di natura diversa i pontifici quali scorno comunicazioni tra diritto società quindi il nelle queste e la sua e la sua chiave
Ora nessuno può negare che Massimo al pari di Giugni è stato un infaticabile costruttore di ponti
Una persona in grado di tessere con lucidità profondità di respiro messaggi capaci di acquisizione di quel consenso che il lievito del diritto vivente
Ecco come Giugni è riuscito ad esprimere un'influenza anche lo sappiamo tutti nei confronti del decisore politico spesso un fecondo rapporto con il portiere con le parti
Sociali come dimenticare il patto di Natale ecco nel quale sì e e saltava al massimo
La logica della della concertazione la riforma della rappresentanza nelle nel pubblico impiego insomma la è stato
Cosa che gli è costata pure la vita perché per quello che ho sentito insomma la decisione di pensare che le rappresentanze sociali in certi ambienti è stata presa male ecco
D'Antona e e ed Accornero perché Accornero nere
Bellissima figura anche quella di Aris Accornero che ha intaccato le trasformazioni del lavoro
No nella società post fordista non quella immagine che nulla coniato del passaggio dal lavoro con la elle maiuscola
Ecco andrà ai lavori questa trasformazione che non è figlia di un diritto che vuole precari Vizzari
Ecco ma il figlia di modifiche strutturali
Con le quali il diritto deve fare i conti
Non può dire didattici diciotto perché non sposta niente il problema va visto in maniera più complessa ecco sulla possibilità che diventi effettivo
Ed ecco da questo punto di vista e il messaggio più forte che Massimo ha dato che quello più centrale
E veramente qui ha avuto sempre ragione mentre io non condividevo la la la sua posizione diciamoci
Chiaramente quando c'è stato il vulnus di San Valentino
No la spaccatura la spaccatura Louie interpretato alla grande
La esigenza che la CGIL in quel momento vuol far valere do che i rappresentanti chi è che presentò bisogna pesarsi eccetera ecco
Ecco e quindi la richiesta di di un attuazione del trentanove non ci furono altri tavoli visti anche anche tour in questa corrente loro necessità
Dubini spesso per certi aspetti diceva non diceva che bisognava ma di ma chiedeva al sindacato di ST democratico perché non non c'è dubbio che anche di fronte alle grosse trasformazioni che ci avevano di una legislazione che valorizzava la mediazione
Sì sindacale era necessario che questa azione del sindacato venisse legittimata da da da fonda forme del democratiche non c'è dubbio
Però
Chiedere
Una realizzazione del trentanove così come era
Non era politicamente matura ecco
Non era politicamente matura perché poneva moltissimi problemi e poi io ero più affezionato ancora della maggiore rappresentatività cioè della effettività del sistema che bene o male è stata e mi ricordo la mortificazione con la quale i giorni
Registrò la volontà della CGIL di andare al referendum poi referendum disastroso del del
Che porto all'amputazione sullo no no al referendum
Sull'articolo diciannove dello Statuto dove la CGIL si fece condizionare cinque si fece si fece condizionare dalla dalla dalla sinistra interna
E appoggio quel referendum tutto l'accordo del novantatré che si era fatto con i quali si trovava una politica unitaria ecco e qui Massimo è stato abilissimo perché Massimo fece una bella nota sentenza il cratere
Si è trovato cratere di Sonia ricoprirlo questo cratere
Con argomenti anche interessanti che valorizzano anche la dimensione europea dice l'Europa ci chiede di avere comunque una rappresentanza i fatti in quell'era l'assunto più grosso di quella di quel referendum
Ecco cioè di non legittimare il sindacato comunque
Alla presenza in azienda ma di subordinare la sua presenza al fatto che sia sottoscrittore
Ecco e poi ha partecipato alle trattative siglare la firma poi gravi e poi la la correzione sarà fatta però però voglio dire su io questa è quella per quel non non non non bisogna sarà
Non devo suonare molto questa corda perché mi ci fa pensare al troppo tempo perso dal nuovo Little stargli dietro
Posizioni miopi comunque Massimo dall'IRI
Ed è quella spinta che gli consentì nel pubblico impiego di dire
Come doveva essere fatta questa questa cosa è e Guccini venne ho parlato con Nerozzi che m'ha detto Profumo tra quelli che proprio confezionò cugino questa compromesso tra le due anime della CISL e della CGIL quindi pensiamo più
Metà e metà iscritti e voti ecco quindi fu una grossa cos'è in ebbe il coraggio di far scrivere nella legge che questa soluzione sarebbe stata esportata nell'impiego privato
E sappiamo quali difficoltà avuto di fatti io su questa esportazione non ero del tutto convinto anche perché Massimo se fosse presente gli chiederei senti Massimo
Tu nella nell'ultimo lavoro pubblicato posti mono in sostanza della della dell'ultimo comma dell'articolo trentanove San Salvo il principio di maggioranza
No quindi spalanchi le porte alla magia alla al prima la libertà sindacale la prima parte dell'ultima
Prendi quello che fa comodo a te Massimo
Perché mi dovresti dire oggi sappiamo che questo ponte che Massimo allacciando sta accade a affatto sul pubblico impiego e probabilmente il che
Posso essere completato anche sul versante dell'impiego privato perché e giunta a maturazione nelle parti sociali la convinzione che disastroso per tutti non dotarsi di un proprio sistema di questo ciclo
Ecco però un voto tecnico che ci troveremo dovremo trovare di fronte questo Louis valutarne l'articolo quattro della del trentanove
Il fatto che ci sia una rappresentanza unitaria
E invece secondo me nell'articolo
Poi nel gruppo il comma è una parte essenziale perché chi è in minoranza
Può dire abbia io sono minoranza però diritto di dire la mia no oggi ci troviamo di fronte a un accordo che secondo me andrebbe sostenuto ma con una legge che renda serie il sistema di misurazione
Questo accordo andrebbe sostenuto
Però questo accordo prevede che e gli altri per entrare e farsi pensare devono accettare le regole del sistema
Perché è e quindi voglio dire potrebbe difatti queste vi ha fatto
Ricorso contro contro uno quella quella quell'accordo la gol secondo me saggia l'idea di Gino che a suo tempo che disse togliamo di mezzo questo questo trentanove nella seconda parte perché se non ci fosse in effetti
Si potrebbe ricettive quello che è stato l'accordo
Comunque io suo ho deragliato un poco ora punto qualche giorni con le Ferrovie Gattulli fa sì sì sì sì no perché avete allievo alcuni esempi della della della forza delle della perché lui ha fatto un'analisi veramente estremamente interessante di tutte le novità della legislazione e come Aris Accornero aveva valutato aveva
Disegnato queste trasformazioni del lavoro lui ha disegnato indagato e le trasformazioni del diritto del lavoro
Non solo ricostruendo le cui efficacia sotto il profilo sistematico cercando di dare delle soluzioni non l'effetto terzo cede quindi così geniali ecco
Ma anche dal punto di vista dei valori che venivano messi vengono sfidati da queste novità a queste novità e come Accornero andava alla ricerca di un diritto del lavoro
Che fosse aggiornato dò
E che non difendesse il vecchio Collocamento o quello che lui chiamava l'ultimo tabù
Perché non è stato toccato violato ecco
Importante
Dagli un minuto per concludere per perfetto perfetto quindi ha registrato un massimo tutte le tensioni delle trasformazioni introducevano sul tessuto sociologico del diritto del lavoro ecco
E qua volevo ricordare una cosa veramente interessante l'UV
Non è ancora provvisorio dinari
Si permette di fare una recensione di critica a Scognamiglio
Io in un del lavoro che Scognamiglio aveva fatto sulla giurisprudenza dalla Corte costituzionale
Ecco lui novità comodo sul fatto che legge leggendo la Costituzione si dica che il lavoro non è quello subordinato ma che lavoro il lavoro in generale no l'aggettivo più vuole subordinato dice lui perché sennò rischiamo di perdere la carica
Provocatoria che il secondo comma dell'articolo trenta eguaglianza sostanziale come diceva Calamandrei ha nei confronti della società che tu maestro mio dice lo dico con parole mie ovviamente stai sai
Precedendo che sulla situazione attuale che in effetti ci mostra un diritto più più compromissorio però dovremo stare attenti non dobbiamo abbassare la guardia e dibattiti contesta la lettura che io non condividevo e in verità condivido ma la condivido ancora ma la Corte costituzionale nuovo la lettura che Scognamiglio dava dell'articolo quattro come quattro della Costituzione come norma estranea al problema
Della stabilità
Del lavoro ecco perché io la stabilità da lavoro
La posso creare anche non garantendo anzi queste lingue ecco Luigi avverte il pericolo dice no non è detto che le due cose stanno in contrasto e con l'attualità grossissima che i suoi ragionamenti continua ad avere e pur di fronte a naturalizzazione delle forme e dei lavori Luís avvertiva la grossa sfida che veniva al principio di uguaglianza
Ecco e addirittura ho visto
Ovviamente però lui che una persona saggia capisce che quelle sono trasformazioni con i quali bisogna fare i conti Toby ineluttabile e quindi ci vuole un diritto che sia in grado di fare i conti con queste con queste
Trasformazioni e cosa dice cosa dice Luigi recupera dice la giurisprudenza
Tedesca
Che di fronte a
En passant enti Anna ad a trattamenti deteriori per alcuni lavoratori quindi in una apparente violazione del principio di uguaglianza lì poteva consentire sì veramente tori
Queste questi abbassamenti fossero stati in grado di realizzare l'effetto
Di incremento dell'occupazione allora Simone ma se questo non glielo non più non non aveva grazie Franco no forzare Farda è bello sentire
Capello sentirti perché si toglie tutto tutto l'entusiasmo Candy e che io condivido e sarebbe bello sarà parlare
Per tanto tempo ma insomma ci sono le altre sezioni che prende uno quindi i va be'tanto può iscrivere in mano quel secondo e probabilmente penso che le scriveremo RAI perché
Va bene la parola rom è
Roberto guarda che Conte
Lema al massimo e
Andiamo a
Grazie innanzitutto agli organizzatori non fanno coinvolge però in ricordi personali anche perché con condivido le belle parole che ha detto stamattina Bruno Caruso
Mi limiterò quindi a parlare di del tema che mi è stato assegnato cioè metodo giuridico con quando si parla di metodo di Massimo D'Antona si fanno due discorsi che debbono essere mantenuti distinti il primo è il metodo che Massimo ha usato il secondo il piano relativa discorsi che massima foto sul metodo sotto il primo punto di vista Massimo è stato a mio avviso uno giurista tecnico giurista positivo
Un giurista che ha utilizzato le categorie del diritto privato del diritto tecnico nel quale appunto il tetto del lavoro si inscrive
Certo non è stato solo quello per misurare la differenza è sufficiente
Fare un confronto tra l'opera pornografica sull'articolo diciotto e l'ultimo articolo sull'articolo trentadue sull'articolo trentanove
Tanto da nel primo lavoro c'è un'impostazione fortemente tecnica quanto nel secondo nell'ultimo prevalgono i temi di politica del diritto
E infatti con gli anni leggendo un po'anch'io ho fatto l'assessore che ha fatto Franco liso
Leggendo diciamo in senso diacronico le opere di Massimo D'Antona
Sì nota come l'importo di impronta fortemente tecnica che aveva caratterizzato i primi lavori sia andata via di là attenuando sì in favore di una dimensione che era forse più vicina alla al al temperamento della persona ma maggiormente attirata dallo scenario nel quale il diritto del lavoro si stava insieme si stava inserendo
Sistemi così l'attenzione data al pubblico impiego senza data alla di mezzo propensi spiega anche la dimensione data attenzione data al diritto sindacale questa è una delle prime delle dei lavori su cui voglio soffermare l'attenzione qui ciò ancora in aula qualche partecipante a quel vecchio a quel volume appunto sulle di letture di diritto diritto sindacale e anch'io voglio ricordare la stessa cosa che ha ricordato Franco liso quella metafora tratta dal libro di Lombardi Vallauri sul saggio del veto giurisprudenza sui ponti Massimo diceva che esistono dei punti belli
Su cui però nessuno tasse i punti gruppi che sono però più comodi su cui tutti poi finiscono per per per passare e questo è una idea che una metafora che rende molto bene l'idea che il massimario del giurista di un giurista come un operatore sociale che crea collegamenti con la realtà con il mondo del diritto e soprattutto con i diritti che all'interno del mondo del dei conti valori che all'interno del mondo del delitto sono incorporati quindi non si tratta appunto di astratte costruzioni ma di concetti che tengano insieme facciano dialogare la realtà con i mutamenti
Della realtà e con l'universo dei diritti e dei valori appunto né che sono incorporati e questo una dimensione che una prospettiva che anima non solo il saggio sull'articolo trentanove ma anche il saggio che ha ricordato ancora una volta Franco liso sulla terza funzione del contratto collettivo che a mio avviso è una costruzione molto ardita probabilmente forzata anzi a mio avviso forzata
Non sostenuta da sufficienti indizi di diritto positivo ma che evidenzia appunto alla anima di politica del diritto di di Massimo cioè quella di far di coniugare l'estensione del contratto collettivo con la flessibilità stabile ad una sorta di scambio tra maggiore flessibilità applicazione del contratto collettivo
E quindi rafforzando la trama di deregolazione controllate che era tipica del diritto del lavoro di di quegli anni la stessa pensione appunto in che si note in molti altri saggi degli anni novanta in cui prevale l'atteggiamento del giurista che osserva la realtà magari non la condivide ma non la rifiuta tentando tenta semmai di comprendere la realtà e di riportarla d'una razionalità
Che non era poi una razionalità assoluta immutabile non le reazioni TAR relativa sempre però fatta di equilibrio e soprattutto di controllabilità delle soluzioni di proposte che venivano sempre nel tentativo di ricondurre queste soluzioni ad un sistema che però a sua volta non era considerato come un universo statico di concetti ma innervato innanzitutto dei valori costituzionali e arricchito dalla realtà anche cambiare il saggio sulle disponibilità del tipo
Costituisce un esempio evidente prendendo spunto da un paio di sentenze della Corte costituzionale non proprio impeccabili anzi a mio avviso assai discutibili Massimo coglie il nocciolo di fondo di questa giurisprudenza e dar vita sviluppo una una una costruzione che raffinato dal punto di vista tecnico
Ma soprattutto finalizzata al tentativo di fornire uno schema di giudizio in grado di affrontare le nuove questioni che erano poste da un'azione di insubordinazione
Che stava incominciando a perde i suoi connotati tipici ma proponendo una soluzione che fosse al tempo stesso in grado di evitare appunto delle fughe in avanti e di mantenere il collegamento tra queste nuove forme di lavoro e la tavola di valori che rappresenta rappresentata presentate rappresentava il dato tipico identificativo del diritto del lavoro il richiamo ai valori della dignità della persona che lavora sempre rappresentato una dato immanente nell'opera di Massimo anche nella varietà dei punti che via via costruite richiamo ai valori ha fatto sì che fai Massimo si avvicinasse evita abilmente all'opera di Luigi Mengoni e si appassionasse alle discussioni e alle questioni di metodo di metodo giuridico e qui voglio richiamare nel secondo saggio quello sull'anomalia post positivista del diritto del lavoro in cui si richiama l'attenzione su un diritto del lavoro che che sta cambiando quasi senza che ci sia consapevolezza del cambiamento e in cui Massimo richiama l'attenzione su una riflessione dottrinale ma anche giurisprudenziale
Che stava perdendo e anzi aveva ormai perso il no nulla ritroverà me più almeno per quanto riguarda la dottrina la capacità di ricondurre i problemi al sistema sia pur in un sistema non tradizionalmente inteso ma inteso ancora una volta recuperando la lezione di Mengoni c'è un sistema cui nitidamente aperto ma dogmaticamente
Dogmaticamente chiuso si tratta di una indagine che era già stata anticipata nel saggio sul diritto sul diritto sindacale e qui mi ricollego ancora una covano ad una cosa che ha detto che ha detto Franco liso secondo il quale di interpretazione
Non è un processo solitario un processo un un'operazione che condotto all'in solitudine al processo
Comunicativo attraverso il quale gli ambienti lei legge il gli interpreti con in collegamento con l'ambiente e le soluzioni qui riprendo una cosa che
Antezza Massimo ma disse anche disse anche Ichino altro non sono se non delle aspettative di di di significato destinate poi a stabilizzarsi
Nella nella interpretazione dominante e qui non è difficile ricondurli riconosce sia l'elezione di Mengoni sia più ancora in nella rete in più profonda la reazione di tubi Tullio Ascarelli qui c'è un aspetto dell'assaggio del mille novecentonovanta ancora sulla anomalia post positivista
Che vorrei
Che vorrei sottolineare perché su quello massimo richiama l'attenzione di tutti ed è un aspetto squisitamente metodologico il modo in cui noi conosciamo la realtà quindi alla realtà giuridica non è disgiunto anzi e profondamente collegato al metodo che ne utilizziamo per conoscere questa realtà
è una questione che non riguarda non solo come noi ci accostiamo al diritto del lavoro ma riguarda anche la ripresentazione di quello che è per noi il diritto del lavoro qui non è difficile ancora una volta a vedere quali sono i numi tutelari la lezione di di Khun sulla concetto di paradigma e su come il concetto di paradigma di scienza normale orienti le stesse questioni e le stesse domande che noi poniamo al diritto del lavoro in questo caso insomma quello che va sottolineato che il metodo non è per Massimo non era una questione astratta ma la questione che influenza profondamente nettamente anche le risposte che noi diamo ma gli interrogativi che ci poniamo e se non si è dimensione di questa osmosi di questo collegamento si finisce per arrivare a quello che è il massimo denunciano in questo articolo cioè l'opportunismo metodologico
Di tanta dottrina di altrettanta giurisprudenza orientate riprendo qui delle parole di Massimo da saperi e sistemi diversi con la conseguente perdita tutto Rita del punto di vista del punto di vista giuridico questo non vuol dire che la prospettiva di Massimo fosse una prospettiva legalizza una prospettiva una nel prospettiva esclusivamente norme formale come ho detto prima lo sforzo interpretativo
Non è mai stato uno sforzo uno sforzo non entro nella prospettiva di Massimo era forse doveva essere un'interpretazione orientata ai valori non una tavola di valori oggettiva
Ma la tavola di valori incorporata dalla costituzione massimo però hanno tentato una tassonomia di questi valori forse perché negli anni novanta quando scriveva la tavola di valori era abbastanza chiara abbastanza orientata non sono passati vent'anni molta acqua è passata a molti sotto i ponti il diritto di al lavoro non dico che sia completamente trasformato ma secco trasformato
In maniera in maniera sensibile e profonda c'è chi dice che addirittura si è cambiato il paradigma del diritto del lavoro io non credo però sicuramente sono emerse con più forza di prima le ragioni dell'impresa e questo non credo che sia necessariamente un male
E emersa anche un altro aspetto quello per cui gli snodi concettuali del lavoro ogni volta consensi proiettano in una dimensione che non è solamente la dimensioni adatte ad una sola nella dimensione extra nazionale l'invenzione dell'uno e dell'Unione europea e come se un un fascio di luce che passa in un prisma agli esodi vengono frammentati scomposti vengono ricomposti in maniera che sono anche abbastanza diverso da quello a cui noi siamo abituati a a confrontarci ne sono esempio alcune sentenze le più note come sulle quelle sullo sciopero la sentenza ventisette o anche la sentenza i dati o che non ha e ma è stata passata diciamo così quasi al non dico nel silenzio dell'attenzione dottrinale ma ma quasi e questo è un aspetto appunto che non a caso si ricollega al dimensione europea su cui sarà necessario secondo me fare i conti nei prossimi anni
Concludo molto rapidamente così evito che Mario mi Bacchetti
Io credo che
Da questa strada da questa Bree rapida cavalcata che ho cercato di fare sul metodo di Massimo e sui discorsi che Massimo ha fatto sul metodo credo che si possano trarre alcune alcuni insegnamenti o forse alla trarre un unico insegnamento che mi pare quello forse più importante
Affermare la positività dei valori il fatto che i valori sradicati nel diritto positivo
è un'affermazione particolarmente importante perché valori io nel i valori realtà si muovono di persino dimensione che è una dimensione meta positive sono connotati direi appunto da una eccesso di assiologica che però non si ritrova necessariamente anzi di anzianità va mai
Nelle regole e dei principi che incarnano questi valori e che però ne costituiscono anche il veicolo per la fruibilità dei valori dal punto di vista giuridico un'interpretazione che sia esclusivamente orientate valori ricostruiti per di più secondo una misura che assolutamente soggettiva
E che non che non tenga conto di come questi valori sono confluiti nelle nelle norme produce appunto dei cattivi dei cattivi frutti è un'interpretazione che non produce appunto buone concettualizzazione né buoni dove sistemazione una volta si sarebbe utilizzata la parola
Dogmatica e che e la buona dogmatica e ripeto qui delle parole di Luigi Mengoni proprio nella voce dogmatica richiede dice la riflessione critica sulle questioni di valutazione poste dagli interessi in gioco e da un corretto bilanciamento di Viesti Massimo non è mai stato un giurista asse logicamente entrale le le interpretazioni che e con l'interpretazione che ha dato di volta in volta si poteva consentito si poteva anche non consentire ma di nessuna di esse credo si poteva dire che fosse precipitosa o partigiana o non sostenibile alla luce del diritto positivo e questo credo che sia il suo raggio più importante
Grazie a Roberto come interessato bravissimo a fare il
Sì per rispettare i tempi magnificamente sarebbe bello fare sconosciuto sul diritto positivo oggi
Perché ma non c'è no non c'è il tempo di farlo ma
Quando un po'il diritto positivo e negativo
Perché succede
Queste punte tu dici che il diritto positivo recepisce i valori
E e quando non un regime recepisce
O c'è la Corte costituzionale sì
Cioè veramente un problema di costituzionalità altrimenti
Giurista che fa interprete che fa
Insomma nello scorso complicata
Discorso complicazioni a prendiamo Sorbello bene la grazie passiamo alla sezione successiva prego il professor illustro il professor De Luca Tamajo di assumere il coordinamento
Benissimo
Buonasera consentitemi di delegare ai tre interventori che mi seguiranno il discorso sulle opere sulla dottrina di Massimo D'Antona
E quindi mi consentirete decide di utilizzare questa bellissime parole di introduzione piuttosto alla personale di Massimo D'Antona
E ai sentimenti che ancora continua indurrebbe la nostra comunità
Giuslavoristica
A distanza di venti anni quando il dolore per la scomparsa di Massimo D'Antona dovrebbe essere almeno lenitivo dal tempo
Il pensiero del servile assassinio e il dispiacere per la sua mancanza tra nulli provocarlo ancora emozioni forti e incredulità
Commozione e rabbia
Specie in chi come me come molti di noi lo abbiamo avuto come il collega come amico perché ha potuto fruire dei suoi consiglieri della sua sapienza della sua compagnia e della sua Arrigucci
La Commissione la comunità dei giuslavoristi alcuni debitori forte di riconoscenza nei confronti di Massimo D'Antona
In particolare all'obbligo di perpetuare il suo ricordo non soltanto tra nulli ma anche tra le giovani generazioni compito non difficile
Perché in verità le pagine la dottrina giuslavoristica sono ancora piene del pensiero degli di riferimenti al pensiero di Massimo D'Antona perché le sue lezioni sono ancora molto molto attuali
Questo però riguarda il dibattito scientifico il dibattito accademico non so per esempio quando tutto i nuovi studenti conoscano la persona il pensiero di Massimo D'Antona
E quindi ben vengano iniziative pure quello portata avanti da Marcello Pedrazzoli che importo annuo e perpetuano annualmente il ricordo di Massimo
Uno dei tratti più singolari della personalità di Massimo D'Antona che mi piace sottolineare era la compresenza di carte di profili saperi opposti tra di loro
Difficilmente coniugabile i e che trovavano il massimo una sintesi mirabile
Massimo univa la vivacità e la forza dell'intelletto alla sua vita e quasi modestia dei comportamenti dei toni degli stili di vita
Era sicuramente un intellettuale raffinato ma con forte aggancio alla realtà fenomenica a ciò che accade e accadeva nei luoghi di lavoro ciò che accadeva nelle aule di giustizia
E qui mi piace ricordare tra le tantissime cose opere su due quell'osservatorio sulla giurisprudenza della Cassazione che seguiva insieme a Sergio Vacirca e che caratterizzavano appunto anche questo versante
Delle sue attività delle sue attitudini
Massimo era sensibile alle influenze sociologiche e politiche ma provvisto di robusta cultura tecnico giuridica come è stato più volte segnalato in questa un pomeriggio
Era interlocutore secondo delle istituzioni partecipe simbolo del moto riformistico in atto nella nostra materia ma anche interlocutore costante diligente
Amato dai suoi studenti
Tutte qualità queste opposte che raramente si trovano insieme che hanno fatto di lui una persona davvero speciale
Massimo era uno studioso impegnato molto impegnato dedicavo buona parte del suo tempo agli studi mai amava con grande intensità alla visita amava il mare di Ponzone i viaggi la musica la compagnia
Chi lo ha finito ha creduto di colpire soltanto un simbolo della concertazione e della mediazione sociale politica
Ma non sa quanta ricchezza umana quanta cultura quanto impegno vi fossero dietro a quel simbolo
Non sa quello che in termini di vitalità e di sapienza ha sottratto alla famiglia agli amici e alla comunità giuslavoristica
Via insomma un abisso tra la vacuità la totale inutilità anche politica di quel barbaro gesto e le norme avuto le norme mancanza che quel gesto ha provocato in tutti i nuovi
Il che ci spinge ricordarlo con tanta commosso partecipazione con tanta ammirazione conta un trauma Rizzo per lo Fulvio umano
Vi ringrazio
La parola ora Stefano Bellomo ordinario della Sapienza Università di Roma
Ringrazio la parola coordinatore verso quello che a Roma io
Sicuro formalmente è tra gli organizzatori di questo incontro ma comunque vorrei ringraziare i i colleghi soprattutto Palombo Zhao che per l'iniziativa di questa mattina ha dato l'impulso determinante per l'intitolazione dell'aula le con lei appunto Arturo Maresca che per il forte coinvolgimento nell'organizzazione concreta
Di questo incontro io ho scelto di occuparmi dell'attualità del messaggio di Massimo D'Antona con riferimento al discorso che è stato da lui dedicato alla risistemazione scusate tematica del ruolo dell'autonomia individuale del rapporto di lavoro quel discorso
Che è stato sviluppato in un trittico sostanzialmente di lavori editi tra il mille novecentonovantuno e mille novecentonovantadue un discorso che si apre con la relazione al congresso di Udine nel mille novecentonovantuno prosegue con la il saggio pubblicato sulla rivista giuridica del lavoro
Alla ricerca dell'autonomia individuale lasciando per l'uguaglianza che fa il punto sul dibattito che era stato aperto su quella relazione essi e si chiude con l'altro densissimo saggio alle OPA sulle uguaglianze difficili e pubblicato su sul lavoro e diritto che come chiusura finale appunto di questo di questo discorso offre una spiegazione teorica estremamente persuasiva della connessione tra la necessità di una valorizzazione dell'autonomia individuale nella prospettiva di una modernizzazione del diritto del lavoro postindustriale
E la concreta realizzazione del principio di uguaglianza
Nella diciamo nell'impostazione di di mantovana vedo assunto come punto di riferimento
C'è una figura ideale di lavoratore che si avvicina molto a quella della dell'homo Dinho ossa che aveva teorie teorizzata da Stefano Rodotà in una lectio magistralis del nel due mila dieci che partendo dai riferimenti all'esistenza libera e dignitosa del lavoratore nel primo comma dell'articolo trentasei rettificava
Il lavoratore appunto nel nel contesto del testo costituzionale come come assicura che tra le prime da una dirette concreta rappresentazione dell'ordigno se e al diritto del lavoratore
Ha usufruire non di una qualsiasi forma di esistenza ma a quella che dà pienezza a libertà e dignità libertà dignità
All'individuo soprattutto non all'individuo anche soprattutto estrapolato dalle aggregazioni sociali delle quali può trovarsi alza parte ecco questi lavori hanno bisogna dire rileggendo lì un tratto predittivo fortissimo sono lavori che direi proprio oggi e non ancora oggi risultano essenziali per la comprensione della linea evolutiva sulla quale l'ordinamento statuale quello sindacale
Hanno proceduto e si vanno orientando io
Posso dire questi scritti raccontano il diritto del lavoro di un adesso che con una impareggiabile lucidità D'Antona arrivava a scorgere con grande anticipo quando questi percorsi non erano stati ancora materialmente tracciati e con un linguaggio estremamente fruibile
Ha saputo appunto ma parli anticiparli e offrirle alla comunità scientifica prefigurando dei percorsi è ancora di là da svolgersi nel momento in cui questi studi sono stati sono stati redatti le ragioni concrete di questa attualità sono delle ragioni evidenti sicuramente condivisibili da tutti tanto con riferimento alle premesse di analisi ma quanto soprattutto con riferimento alle conclusioni teorica gli spunti propositivi che successivamente le volte a distanza di molti anni sono venuti prendendo corpo
In termini ampiamente corrispondenti a quelle predizioni
Oppure spunti che attendono ancora di essere raccolti
Necessariamente sviluppati perché identificano ancora dei punti critici che si frappongono sul cammino di modernizzazione lungo il quale il diritto del lavoro deve necessariamente procedere come condizione essenziale
Per la conservazione della sua vocazione qui si può citare nuovamente professor Romagnoli dire un diritto a misura d'uomo di un diritto
Di un uomo che non può essere non può non essere l'impronta Ascarelli Anna della dell'insegnamento di Anton anche questa strada già abbondantemente richiamata
L'uomo dell'oggi chiamato in un contesto degli attuali e nuovi fabbisogni delle attuali e nuove complessità
I passaggi nodali della di queste opere dei ragionamenti che sono state sviluppate in questi saggi sono piuttosto noti quindi per fortuna si prestano ad essere richiamati in termini sufficientemente
Sintetici così come anche
Abbastanza agevole localizzare gli istituti e identificare quelle specifiche dinamiche nelle quali gli approdi di quei ragionamenti hanno trovato anche a distanza di tempo una concreta tangibile innegabile materializzazione si parte indubbiamente dall'osservazione della diversificazione sociologica delle figure di lavoratori le differenze alle base di ogni spinta di di cambiamento e a questa differenziazione sociologica non può non accompagnarsi una ridefinizione regolativa
A appena e a rischio divi uno sviamento assiologica o inaccettabile per un diritto che da sempre necessariamente è votato alla promozione e protezione dell'individuo
A fronte appunto di questa diversificazione l'ammonimento di D'Antona e qui cito necessariamente un passo celeberrimo
Chiarissimo
Votato alla tutela di un lavoro di un lavoratore medio e astratto il diritto del lavoro enorme collettivi Zanotto potrebbe rischiare di contrapporsi
Alle autentiche aspirazioni e soprattutto i bisogni per lavoratore in carne e ossa dispersione
Che tutti noi appunto abbiamo profondamente decisamente inducendo conformismo di comportamenti ed estranea azione del singolo rispetto alle proprie fondamentali stanze di vita
Ecco con riferimento tanto all'approccio quanto dal soluzioni che D'Antona prefigura all'interno di di questi saggi ci sono
Diciamocelo un'annotazione di premesse alla sottolineatura di metodo che va fatta
In primo luogo c'è da osservare che almeno in questo scrigno questi scritti di D'Antona mancano riferimenti ai condizionamenti economici e agli imperativi infamanti dal mercato
Una prospettiva che antepone a ogni altro dato
Il quadro valoriale squisitamente giuslavoristico è stato detto appunto ci ha parlato non torna come giurista tecnico martire appunto a questo punto con giuslavorista tecnico il senso
Retto e dal punto di vista del metodo necessario puntualizzare che
Per D'Antona questa dinamica di valorizzazione dell'autonomia individuale nel diritto del lavoro non passa e lo chiarisce in numerosissimi passaggi
Per una deregolazione ma per tecnica e di Perrini regolazione
In particolare nella prospettiva di un diritto nella cui cornice all'espansione dell'autonomia individuale per lo più complementare
A una rielaborazione che esalta il ruolo di fonti e procedure che per quanto decentrate flessibili Zarate restano comunque è però non me
E quindi si può dire che in questi lavori e senza contraddizione nonostante la spinta l'afflato di valorizzazione dell'autonomia individuale quella consapevole Linea di confine
Datata appunto agli assaggi di Senzani non tra il divario di potere sociale e la libertà negoziale viene riposizionata ma non viene cancellata
Nella nell'idea nelle premesse teoriche di D'Antona la autodeterminazione
Un valore da promuovere
Ma allo stesso tempo autodeterminazione e autonomia negoziale non sono sinonimi e quindi non necessariamente la promozione dell'auto dell'autodeterminazione passata attraverso aperture incondizionate all'autonomia
Negoziale individuare di qui di qui
Il la predilezione del modello di legislazione
Che passa da quella direttamente regolativa a forme di regolazione procedurale o riflessiva quelle che incidono sulle forme di esercizio dell'autonomia individuale una
Lungimiranza notevolissimo perché per
Verificare per riscontrare come questo spunto come questa idea abbia poi trovato trovato riscontro nella negli sviluppi legislativi successivi fino ai giorni
Più prossimi sufficiente appunto
Pensare ai agli spazi che sono stati vischiosi all'autonomia individuale dal decreto legislativo ottantuno del due mila quindici con sia con riguardo certamente ad esempio alla apertura delle attenzioni di allevatrice individuali con riferimento alle forme flessibili di lavoro a tempo parziale ma soprattutto con riferimento alla disciplina delle mansioni all'ammissibilità dei patti interrogatori assistiti
Volti al miglioramento della qualità di vita del lavoratore subordinato
Delle aperture che unitamente alla vastità degli spazi che sono concessi all'autonomia individuale dalla legge istitutiva del lavoro agile del due mila e diciassette contribuiscono si osserva oggi
Alla graduale affermazione di quella tendenza legislativa verso quella che oggi Roberto Perulli chiama soggettiva azione regolativa ma sulla base di linea argomentativa del suo saggio che si riconnettono dichiaratamente a quelle che erano state elaborate non torna
Altri altro fronte in realtà punto che
Si scompone in due sui versanti sul quale questi scritti offrono dell'ente sostituibili chiavi di lettura per la comprensione di linee di tendenza dei fronti problematici che caratterizzano il presente
è quello di quelle tematiche che in questi saggi sono raggruppate sotto l'intitolazione comune della individualizzazione del diritto sindacale
Che in realtà un'espressione ripeto che allude a due fenomeni differenti
Dal sotto un primo punto di vista individualizzazione del diritto sindacale significare che allude all'applicazione del medesimo schema procedurale
Sulla contratta applicato alla contrattazione collettiva
E attualmente mi sembra che non manchino le conferme del fatto che le soluzioni più innovative e più statista attive tanto degli interessi collettivi in senso convenzionale quanto delle aspettative e dei progetti di vita individuali sono quelle nella quale nella quale la contrattazione collettiva dei Linea una cornice regolativa dentro la quale si definiscono equilibri tra scelte negoziali individuali e sostenibilità organizzativa
Mi spiego una delle novità che sono state salutate con maggior favore lo scorso anno
è stato sicuramente l'accordo IBM tal per le industrie metalmeccaniche del Baden Württemberg che adottato questo schema al fine di consentire un'armonizzazione dei tempi di vita e di lavoro il più possibile coerente con la progettualità individuale
Ma posso anche pensare
Sul piano della disciplina del rapporto non tanto dell'autonomia negoziale individuale a quegli accordi che cominciano a essere particolarmente diffusi molti dei quali sono conclusi stati conclusi in Emilia Romagna recentemente che prevedono delle forme di gestione altamente individualizzate degli orari di lavoro
Applicando anche forme di impiego più tradizionale delle logiche di risultato prevalente rispetto a quella più consueta dell'assoggettamento al potere direttivo di coordinarli
Con l'espressione di individualizzazione del diritto sindacale però Massimo non torno allude anche ad una problematica con riferimento alla quale perdura l'attesa di interventi risolutivi come quella che si ricollega alla rappresentanza civilistica alla sua alle alla sua sopravvenuta inadeguatezza alle implicazioni correlate al dissenso individuale
Un un fenomeno che ancora a monte della riflessione sull'efficacia soggettiva del contratto
Evoca quello di un'equilibrata ponderazione tra tutti gli interessi in gioco chiama in causa nell'opera di D'Antona gli istituti della democrazia sindacale
E e quindi postula la riconduzione del fenomeno all'interno di un quadro normativo entro il quale adeguate verificabile rappresentatività e affidabilità degli attori negoziali giustifichi e legittimi l'adozione di soluzioni distributive che possono anche implicare la limitata soddisfazione di aspettative individuali ovvero il loro più radicale sacrifici
Sullo sfondo sto per terminare naturalmente presente coordinatore
Sullo sfondo di
A coronamento di questo quadro teorico generale la la riflessione o l'ammonimento
Alla necessità di una rivisitazione dell'idea di inderogabilità
La convenzione
Che anche questa viene espresso da D'Antona con estremo cura coraggio e chiarezza fondamentale meccanismo dell'inderogabilità in peius non è un attributo necessario della fonte collettiva in quanto tale è uno schema applicabile alcuni e non ha tutti i contenuti del contratto collettivo
La norma collettiva prevale come tale sul contratto individuale nei limiti in cui l'inderogabilità peggiorativa lascia aperta l'autonomia individuale
La facoltà di negoziare condizioni migliori e contemperare così autorità della fonte collettiva e libertà individuale di contratto e di autotutela
E qui c'è una chiamata che
Forse
La dottrina ancora non ha pienamente raccolto
Ad una rivisitazione teorica dell'idea di inderogabilità e di derogabilità in melius
Sicuramente appunto uno spunto che merita di essere più attentamente e raccolto e coltivato
Noi abbiamo sempre sempre avuto un'idea della derogabilità in meglio se continuiamo a leggere ma anche nei saggi su questo tema che di carattere prettamente quantitativo ed incrementale
Quindi abbastanza elementare dal punto di vista algebrico eppure appunto occorre fare i conti con un'idea diversa
Con una declinazione qualitativa della derogabilità in meglio si cui contorni qui effettivi contenuti sono ancora ben al di là dall'essere teorizzati abbiamo avuto anche degli spunti interessanti dei civilisti su questo tema ricordo un un saggio molto stimolante che è stato pubblicato sulla rivista giuridica del lavoro del due mila e otto di e albanese che è intervenuto ad un dibattito organizzato da da Mario Napoli proprio su questo tema e i miei indici anche nell'ordinamento positivo noi
Le riscontriamo penso ad una novità importante che è quella dell'articolo venti comma uno della legge ottantuno del due mila diciassette quando per la prima volta si sancisce il diritto del lavoratore agile a un trattamento economico e normativo non inferiore a quello complessivamente applicato
Ai lavoratori che svolgono quelle mansioni all'interno dell'impresa quel complessivamente anche in questo caso chiama in causa una declinazione qualitativa della derogabilità in meglio s'sulla quale appunto siamo tutti chiamati a riflettere
E ad impegnarci meno stress tutti
Chiudo ma garbato se si tratti tetti mi anticipa mi anticipati mi anticipa di poco perché in un in realtà e e e ritornando al al tema della dell'attualità nella sua nel toccante ricordo che Arturo Maresca fatto nel suo dialogo con a Massimo D'Antona nel due mila otto appunto in previsione del decimo anniversario sulla sul giornale addirittura lavorazioni industriali proprio rileggendo
La la relazione sull'autonomia individuale alto ha parlato in maniera molto personale vincendo un suo innato pudore come del suo del suo dialogo e di come sia tuttora solito interrogarsi su che cosa che cosa penserebbe come commenta avrebbe determinati cambiamenti Massimo D'Antona
Perlomeno dalla dal mio punto di osservazione di questi studi io credo che i tratti di così profonda attualità di questo messaggio scientifico uscì autorizzarla coniugare il verbo al presente
A chiederci interrogarci sul per cosa il pensiero di Bertolacci dice ci racconta e di come oggi ci aiuta a comprendere il diritto del lavoro odierno
Per lo meno questa dell'esercizio che ha iniziato a compiere negli anni intensificando nel periodo più recente e nel quale entrando personale oltre
Grazie Stefano ora ascoltiamo intervento ricordo di Luisa Corazza
Grazie mi unisco i ringraziamenti Distefano Bellomo nei confronti dei colleghi della Sapienza
Per questa bella organizzato questa bella cerimonia e per avermi dato l'orrore di contribuire a ricordo di Massimo D'Antona il mio intervento parte dall'osservazione di due scritti di Massimo D'Antona uno riflette in realtà la sua ultima relazione pubblica quella tenuta alla Federico secondo sul tema del diritto al lavoro
E l'altro è articolo nel mille novecentonovantacinque sui limiti costituzionali alla alla disponibilità del tipo in particolare sulla parte che riguarda la qualificazione del rapporto di lavoro subordinato
Ora partendo dall'ultimo scritto quello sull'articolo quattro della Costituzione Massimo D'Antona
Riaccende i fari sul diritto al lavoro esortando il dibattito scientifico a prenderlo sul serio proprio così si apre il saggio il diritto al lavoro preso sul serio
In questo modo rilancia un dibattito che si era in realtà c'è un po'polarizzato si potrebbe dire anche incancrenito
Nel corso dei decenni precedenti sui temi del ruolo dello Stato nell'economia e quindi diciamo riducendo la discussione sul diritto al lavoro intorno alla questione dell'economia pianificata
Invece D'Antona aveva degna
Portava diciamo dentro a discutere quella nuova visione del diritto al lavoro che si stava affermando nella seconda metà degli anni novanta
E che con la lucidità che gli era propria D'Antona aveva lucidamente collegato la dimensione dell'essere più che a quella della vivere cioè aveva ricollegato l'idea che il diritto al lavoro
Forse più che un diritto legato al posto di lavoro
Devo receptor Job direbbe
La letteratura americana degli anni sessanta collegato invece alla tutela della persona del lavoratore
Sul mercato del lavoro e quindi alle strategie di sostegno di questa in una concezione dinamica in cui il lavoratore non è solo colui che ha il lavoro ma è anche il cittadino a cui bisogna garantire delle chance di accesso al mercato del lavoro tra l'altro tanto l'aveva ben chiaro che la che delle politiche del lavoro in realtà si stava spostando dal Piano nazionale a quello europeo
Eravamo agli albori della parabola della flexicurity te infatti
Di lì a poco dal due mila circa con il Consiglio europeo di Lisbona fino al due mila sette fu disegnata proprio in ambito europeo e quindi in questo scritto in realtà si traspirante anche l'idea che
Discutere delle cantiche delle grandi questioni del diritto al lavoro sul piano meramente interno
Fosse in realtà rimanesse realtà in un ambito limitato
Sul piano del diritto interno non si può certo dire che il diritto al lavoro non sia stato dopo
L'intervento di D'Antone apprese effettivamente sul serio infatti lo testimoniano tutte le riforme legislative che hanno colorato la nostra legislazione a partire dal dagli anni due mila
E che hanno in qualche modo trasformato il diritto del lavoro e lo ha ben detto poco fa Robert Tomei addirittura qualcuno si interroga se dissi a un po'cambiamento di paradigma
Questo forse non lo si può ancora dire ma certamente si può parlare di una grande trasformazione
E sono tutte riforme che sono state improntate a realizzare una maggiore armonizzazione tra il diritto del lavoro e il diritto al lavoro
Si possono ricordare in particolare tre direttrici la prima è stata quella che ha visto un progressivo rafforzamento dei servizi per l'impiego
E la configurazione a partire dal novantasette ma in modo più strutturato a partire dal due mila prende un sistema misto pubblico privato nella gestione dei dei servizi al lavoro
Rafforzamento che tra l'altro nel due mila cinque indici con la creazione dell'Anpa l'ha anche voluto diciamo di importare alcune esperienze europee in particolare mi riferisco ai modelli francese tedesco che conoscevano un'agenzia nazionale avevano presente l'importanza diciamo di un'armonizzazione territoriale di questi servizi
La seconda direttrice quella che ha visto invece una razionalizzazione delle misure di sostegno al reddito
Nella direzione di una creazione di un sistema di ammortizzatori sociali tendenzialmente universale certo in una concezione sempre relazionale del diritto al lavoro
Secondo diciamo l'idea della sociologia relazionale che vede sempre
In un rapporto dialettico
Anche gli interventi di assistenza e di tutela
Come dimostrato dalla centralità che ha sempre rivestito in quei in tutti gli interventi sulla sul sul sostegno al reddito la cosiddetta condizionalità
Anche nelle misure più recenti nel nel reddito di inclusione era il cosiddetto reddito di cittadinanza la conta condizionalità continua svolgerebbe un ruolo centrale infatti per questo dico cosiddetto reddito di cittadinanza perché effettivamente la presenza della condizionalità sembra contraddire
Quella che è la definizione teorica di reddito di cittadinanza ampiamente condivisa
Su questo per esempio la rilettura fatto da Franco liso a dieci anni dalla scomparsa di Massimo D'Antona proprio dell'articolo quattro
Traccia bene come la condizionalità sia un po'è il leit motiv di queste di queste nuove misure universale di sostegno al reddito
Infine la terza direttrice in cui si può dire che si sia sviluppata un'armonizzazione tra il diritto del lavoro diritto al lavoro è quella che vede in qualche modo il diritto del lavoro al servizio del diritto al lavoro
Cioè quella che ha seguito quel modello di analisi economica che riconducibile all'economia neoclassica e che individua un rapporto di causalità tra la flessibilità Esterna nelle dinamiche occupazionali intervenendo in questo modo sulle tutele del licenziamento
è sicuramente questa la linea in cui si sono mosse alcune importanti riforme dalla riforma Biagi in ultimo al già pensate ed è questa forse la linea che è stata seguita
Da studiosi come Pietro Ichino e Tito Boeri
Su questo bisogna precisare che la lettura di Massimo D'Antona dell'articolo quattro in realtà non aveva Dean sei
Una visione del diritto del lavoro come potenzialmente ancillare al diritto al lavoro nel senso che anzitutto teneva fermo l'assunto che senza sviluppo non si creano posti di lavoro per cui non riconosceva questo potere salvifico alle riforme del lavoro e infine leggeva il diritto al lavoro piuttosto come un diritto di lavorare ha scritto la persona sociale che consisteva soprattutto in una garanzia di uguaglianza Chen una garanzia di uguaglianza nelle posizioni di partenza
Delle persone rispetto al lavoro disponibile non si illudeva che intervenendo sul diritto del lavoro si potesse creare lavoro
Infine in ultimo
Altro versante su cui il diritto al lavoro è stato preso sicuramente sul serio e quello giurisprudenziale e qui in particolare si può citare tutta quella giurisprudenza che nel valutare il vulnus subito dal lavoratore
Periti due appelli Terlizzi impropria di forme di lavoro temporaneo o precario
Che in conto delle condizioni del mercato del lavoro oppure anche proprio ultimo sicuramente si può citare la sentenza della corte costituzionale numero centonovantaquattro quella sul contratto
A tutele crescenti che negli occhi la sua argomentazione menzionata più volte il ruolo del mercato del lavoro
C'è però un versante un ambito su cui invece la considerazione della posizione del lavoratore nel mercato del lavoro non sembra sostanzialmente penetrata
E quindi un ambito in cui le esigenze di sostegno della persona sul mercato somme Faenza rimaste in realtà stupite inascoltate e il versante della subordinazione in particolare il momento della qualificazione del rapporto
E nel proprio qui che vorrei proporre un ragionamento che in qualche modo riprendendo ai passi di D'Antona del mille novecentonovantacinque forse può aprire una una breccia nella nel nel metodo che viene utilizzato soprattutto in giurisprudenza per la qualificazione del rapporto e mi richiamo in particolare alle sentenze più recenti che coinvolgono il cosiddetto capitalismo del piattaforme le due sentenze food ora tribunale appello del foro torinese
Il particolare queste due sentenze assegnano un ruolo molto importante nella escludere la subordinazione al requisito dell'obbligatorietà della prestazione
Sostanzialmente il fatto che il lavoratore fosse libero o meno di accettare l'impegno che potesse facilmente revocarlo con con l'uso dell'atto
Ha condotto i giudici a ricondurre rapporto di lavoro nell'ambito dell'autonomia in particolare nella sentenza di appello è molto è molto è molto importante questo questo ragionamento ora qui
Non si può non entrare nel merito della discussione del quante tutte le debbano avere lavoratori di queste piattaforme né affrontare le questioni interpretative sull'articolo due del decreto ottantuno del due mila quindici che viene applicato dalla sentenza di appello né tanto meno affrontare la questione dei trattamenti
Della selezione dei trattamenti applicabili che è una questione molto caro D'Antona ma in particolare quello che si vuole diciamo suggerire è che questo obbligo di accettazione della prestazione potrebbe essere letto in quella prospettiva Ascari Eliana che poi era come ricordava prima Franco liso molto molto caro a D'Antona
Rispetto alla quale effettivamente nel valutare la sua la libertà anche accettazione del datore di lavoro dei lavoratori scusatemi nell'accettare la prestazione
Se ne va a tenere di tutta una serie si deve tenere conto di tutta una serie di elementi di fatto
Non è una libertà astratta quella del lavoratore rispetto all'accettazione della prestazione mai una libertà che deve essere calate valutata nel contesto e nel caso concreto
Se calata nel contesto questa libertà apre le porte a cosa necessariamente ad una valutazione della posizione del lavoratore sul mercato del lavoro ci sono infatti una serie di elementi concreti
Che sicuramente sono in grado di condizionare l'effettività effettiva libertà di accettazione della prestazione il tasso di occupazione nel territorio in cui lavoratore opera impossibile mismatched tra il livello di istruzione l'attività lavorativa la capacità di assorbimento dei servizi per l'impiego in quel determinato territorio
Su questo per esempio la sentenza inglese su proposta sul caso Guberti
Suggerisce un ragionamento simile perché definisce un concetto di disponibilità del lavoratore che tiene conto di tutti i diversi fattori che conducono il lavoratore ad assumere l'obbligo di lavorare non è un caso che proprio l'ultimo finti Callow ce quello che che in concorso a Cannes in questi giorni
Abbia come protagonista un autista di un camion che per quattordici ore al giorno consegna merci ordinati via internet controllato da un computer
Con un camion suo con un contratto in base ad un contratto di franchising mette talmente libero di non lavorare
Che quando deve decide di non lavorare per un giorno deve pagare il datore di lavoro addirittura per la mancata prestazione
Ora certo le obiezioni a questo ragionamento possano essere moltissime la prima è quella per cui la giurisprudenza effettivamente ha cantato questa diciamo ha fatto i conti con l'impossibilità di considerare l'accettazione come un elemento esterno al rapporto di lavoro
E in particolare ha deciso di discostarsi per esempio da una giurisprudenza che già si era formato intorno alle agenzie di scommesse ippiche
Io credo che però qui ci sia in gioco un discorso diverso perché nel caso delle agenzie di scommesse ippiche si parlava della sostituta agile sostituibilità del lavoratore quindi si valutava questo tema dell'accettazione della prestazione
Dal punto di vista del datore di lavoro cioè dal punto di vista dei costi di transazione che il datore di lavoro incontra nel un datore di lavoro incontra nel dover eventualmente sostituire i lavoratori ma non si valutava invece la posizione in cui si trova effettivamente i lavoratori poi certo c'è l'obiezione classica che è quella che diciamo che gli stia in questo caso il rischio di accedere a valutazioni fondate sulla debolezza socio economica del lavoratore che nulla hanno a che vedere con il contenuto della prestazione e che rispolverano una diciamo una tesi che fin dalle origini del diritto del lavoro fin dai tempi in cui Kovacs è stata esclusa
Ma io credo che qui possano facilmente venire in aiuto proprio i ragionamenti che da Antonacci proponeva nel saggio del novantacinque
Non a caso citando Ascarelli
In cui ci diceva che il giudice confronterà la nozione legale applicabile con i dati che emergono dall'esperienza coordinandoli tipologicamente concetti riassuntivi di dati di normalità
E verificherà costantemente se la decisione che adotta e coerente con i fini di valore che l'ordinamento affida la qualificazione del rapporto di lavoro subordinato il che non significa sposare una nozione socioeconomica della subordinazione
Ma essere consapevoli che l'alternativa tra lavoro autonomo e subordinato toccati punti di bilanciamento tra valori contrapposti nella sfera economica quali sono fissati dalla Costituzione
E qui credo che il diritto al lavoro di quell'articolo quattro posto effettivamente far parte di questi valori infine cioè uno più l'obiezione di carattere metodologico
Che è quella che mi a cui diciamo rispetto alla quale ci mette sempre molto in guardia ci ha sempre messo in guardia Luigi Mengoni di non accedere ad un ragionamento meramente veramente induttivo
Ma anche qui io credo che proprio la valutazione della libertà del lavoratore di accettare o meno la prestazione se compiuta non avendo riguardo al fatto Malta giuridico essenziale al procedimento qualificato cioè l'articolo quattro della Costituzione il diritto al lavoro
Consenta di fare entrare il mercato del lavoro in tutte le sue molti molteplici condizioni e complessità nel quadro della subordinazione e quale elemento della qualificazione del rapporto in altre parole io credo che che questa valutazione non così buon costituisca un mero dato di fatto
Che impedisce la valutazione dell'intensità del potere direttivo ma credo che valutare in concreto le modalità di esercizio della libertà di accettazione del del lavoratore
Costituisca un dato che invece al contrario consente di apprezzare la sottoposizione del lavoratore al potere del del lavoro del datore di lavoro
Quasi dieci anni fa Franco liso in un in un saggio che celebrava
Mi sembra il quarantennale dello Statuto dei lavoratori
CD
Illustro come i poteri del datore di lavoro ormai sono sempre meno quelli che si esprimono dentro il rapporto ma sono sempre più o meglio sono sempre più forti poteri del datore di lavoro che si esprimono fuori dal rapporto e quindi sul mercato
E quindi io credo che in questa valutazione
Delle libertà il lavoratore esercita nell'ambito delle sue scelte lavorative questi poteri che si esercitano nel di fuori del rapporto possano essere in grado anche di aiutarci a capire se è sottoposto al potere del direttivo del datore di lavoro in altre parole
Sì come ci ricordava tanto ora la subordinazione non è una nozione concettualizzare e una volta per tutte
Io credo che sia corretto far rientrare nel processo di qualificazione del rapporto anche quell'assetto di valori di intermezzi che sono posti a livello costituzionale
Da tutta la disciplina compresa quella che riguarda il mercato del lavoro e quindi qui non si tratta di Hamdi diciamo
A un di perdersi in una deriva di ragionamento induttivo oppure di esaltazione della debolezza socio economica del lavoratore
Quanto di valorizzare una norma il diritto il diritto al lavoro di quell'articolo quattro che anche grazie al contributo di Cantona è stata in questi anni aggiornata e ha avuto un suo contenuto nuovo
Proprio Massimo D'Antona amava molto cercare il non detto delle cose spesso nei suoi saggi ci sono passaggi in cui D'Antona cerca il non detto delle sentenze il non detto di una legge il non detto di un'interpretazione ecco lui forse aveva in mente che effettivamente la definizione di una cosa esatta non solo dalla sua presenza ma anche dalla sua assenza per cogliere la forma di una foglia appieno noi non dobbiamo guardare solo la foglia ma anche tutto ciò che circonda il suo perimetro allo stesso modo io credo che per comprendere appieno la dinamica della subordinazione delle nuove forme di organizzazione del lavoro
E il modo di atteggiarsi dei poteri datoriali in queste strutture complesse
Ossia sufficiente avere riguardo solo al lavoro che c'è ma occorra guardare anche dal lavoro che non c'è sono così quella persona sociale che nei ragionamenti di D'Antona doveva costituire l'oggetto dell'intervento di tutela nel mercato del lavoro può essere colta in quella complessità che implica proprio lo spostamento che D'Antona voleva dare
Alla tutela del diritto al lavoro dalla garanzia della vere a quella dell'ex vi ringrazio
Grazie Luisa la parola ora al professor Marco Esposito
Io devo un ringraziamento particolare all'organizzazione di questa aggiornata particolare perché
Culture
Tutta una serie di ragioni
Ce n'è una che riguarda proprio un meno otto più giovane io sono stato uno studente di Massimo D'Antona all'Università Federico secondo quando ebbe un rapido passaggio prima di arrivare a Santa Maria Capua Vetere
Penso che per due anni ebbe l'insegnamento di diritto sindacale alla Federico secondo e io feci quest'esame
Folgorato dal diritto del lavoro
Il mila centottantasette
E ricordo che in quell'occasione fu proprio Massimo D'Antona coi ad avvicinarmi al diritto del lavoro e ad accompagnarmi poi a Mario Luciano il mio maestro quando lasciò Napoli e andò a Santa Maria Capua Vetere
E poi a Roma
Quindi devo
Diciamo a Massimo D'Antona anche una una traccia nel mio percorso di di studioso e quindi mi scuserete se
Eviterò
Facciamo nella mia interlocuzione con voi
Potranno esserci dei cedimenti emotivi
Anzi vi dico di più mi capita puntualmente quando lezione nella parte in cui descrivono escusso storico del diritto del lavoro parlo dei maestri del diritto del lavoro
Poi di molto vicino il concorso di ricercatore è stata una corrente devo dire Massimo D'Antona pur essendo molto giovane una volta
è stato molto presente nei primi anni dei miei balbettii
Università mi sono preso questo tempo ma lo porto dentro con me da molto tempo e questa è l'occasione giusta per condividerlo con chi
Penso non soltanto gli ovviamente anzi Amato apprezzato Massimo Fantola
E ho assunto come tema proprio per onorare diciamo la dottrina di Massimo D'Antona
Un segmento dei suoi studi
Che gli furono molto cari è una stagione molto circoscritta il suo percorso
Che va all'incirca tra novantacinque e il novantotto novantanove sono gli studi relativi al lavoro pubblico
Puntualizzo al contratto di lavoro pubblico e dunque all'assetto dei diritti e dei poteri che da quello diciamo promanano
Perché la parte invece riguardante l'autonomia collettiva alla contrattazione
Diritto sindacale e del lavoro pubblico ci siamo condivisi se diciamo attribuiti questi temi con Alessandro boscate e quindi anticipo che lui parlerà nella parte riguardante la contrattazione collettiva e l'autonomia invece mi soffermerò
Proprio sull'aspetto cardine è un poco la gli studi sul contratto di lavoro pubblico e sulla funzionalizzazione del lavoro pubblico appunto nella riflessione di Massimo D'Antona peraltro penso lo dico subito che non sia possibile
Comprendere fino in fondo
Il contenuto di quelle riflessioni teoriche
Sei non si rammenta
Che non è scontato appunto per le nuove generazioni il ruolo reale vorrei dire
Che ebbe Massimo D'Antoni in quel periodo in una stagione politica di importanti riforme
E lui fu un protagonista è un artefice di quelle riforme quando partecipo
Alla relazione di quella che poi ha preso il nome nelle nostre riflessioni di seconda privatizzazione del pubblico impiego che non vi è dubbio sia
La fase eroica della riforma del lavoro pubblico io uso questa espressione la stagione eroica della riforma del lavoro pubblico perché uso questa espressione
Perché foulard fase in cui si frassino l'assetto del sistema del decreto ventinove del novantatré
Si fecero scelte molto coraggiose rispetto a quello che era anche il quadro che si andava definendo una per tutte la contrattualizzazione anche nella dirigenza generale
Si fecero quindi scelte dove
Nell'applicazione nello svolgimento di molti istituti del rapporto di lavoro
La genesi contrattuale lo spazio negoziale era particolarmente ribadito e valorizzato
Fu la stagione della mobilità e dei trasferimenti basati semplicemente sua corda il consenso tra le amministrazioni fu il chiarimento della attrazione del potere disciplinare nell'alveo della privatizzazione rispetto ad una prima fase non chiarissima che si era avuta con il decreto ventinove del mille novecentonovantatré quindi non è casuale
Che la concentrazione degli studi di Massimo D'Antona sia collegata a quella stagione ma sia collegata ad una stagione dunque in cui ancor più chiaramente che nella biennio novantadue novantatré ieri si comprendeva che la riforma del lavoro pubblico era un tassello della riforma dell'amministrazione
Non è un caso che la seconda privatizzazione alla sua genesi nelle due tele che Bassanini cinquantanove del novantasette la centoventisette del mille novecentonovantasette
Quindi non si può riflettere
Sullo studioso il teorico del Pubblico impiego se non si ha bene in mente questo ruolo e questa partecipazione fortissima e di gran valore chiede Massimo D'Antona al tempo
Presto però mi permette anche di fare un'altra precisazione
Sebbene così marcata rispetto ad un progetto di Parolisi concreto quindi non ad una astrazione concettuale
Ma una riflessione di Massimo D'Antona sul lavoro pubblico ripeto sebbene collegata evidentemente
Ad una appunto stagione di riforme politiche
Uno potrebbe pensare che quella riflessione
Siamo molto marcata molto contestualizzata
Invece straordinario rileggere le pagine di Massimo D'Antona sul tema della contrattualizzazione perché io ritengo anticipo delle facili conclusioni
Che sebbene sia evidente
Che le diverse riforme che poi hanno seguito quella della novantasette la seconda privatizzazione ci siano state
Almeno altre due Ford due privatizzazioni per così dire riforma del due mila e nove
Ma poi anche appunto la delega del due mila e quindici con i due decreti del due mila diciassette anche questo governo
Ha in cantiere ed è sotto osservazione una legge delega di riforma
Quindi malgrado sia passato così tanto tempo e così tante riforme e quindi ci siano dei le differenze cioè non sia facile detenere nello sviluppo nel corso delle riforme il lavoro pubblico pienamente la testimonianza della riflessione di Massimo D'Antona
Ripeto andando a rileggere quelle quelle pagine si comprende come anche in questa occasione dove egli ebbe un ruolo politico molto importante molto evidente Massimo D'Antona
Riusciva a fare quest'operazione non facile di contestualizzazione di politica ma di dei contestualizzazione allo stesso tempo
Scrivendo pagine semplici ma nettissime
E
Sicuramente ancora molto utili ad interpretare la stagione i cicli delle riforme del lavoro pubblico e devo dire anche con una semplicità
Un nitore della scrittura del pensiero del ragionamento
Che a distanza di ventidue ventitré anni rileggendo le oggi
Mi hanno non sorpreso ma mi hanno colpito
Cioè la capacità di descrivere fenomeni complicatissimi e di grande complessità con una grammatica ed una riflessione assolutamente nitida consequenziale rigorosissima
Solo tra l'altro sono non moltissimi articoli quelli che Massimo D'Antona dedicato al lavoro pubblico eppure ciascuno di essi
Ci lascia un punto diciamo appunto un valore un principio quindi io penso che possa essere più utile
Mettere a fuoco il quadro di valori di principi che Massimo D'Antona scolpiti in quella fase storica politica di studi rispetto alla ricerca della attualità del pensiero di Massimo D'Antona nelle diciamo nelle riforme successive penso che siamo inutile cioè penso che sia scontato che ci sono state delle trasformazioni non è scontato invece individuare in quelle riflessioni in quel pensiero
Una sorta di carattere continuo dinamico ultima temporale che sicuramente vale ancora per comprendere quelle che potrebbero essere delle sponde di riforma
Del lavoro pubblico e io partirei da una un passaggio lo leggerei
Cioè
Il punto di partenza e questo cambiamento dell'amministrazione la privatizzazione comporta
La finalizzazione dell'agire amministrativo ad obiettivi e risultati piuttosto che alla mera uniformazione regole di decisione e a procedure precostituite
Quindi accentua il rilievo del principio di responsabilità rispetto al principio di legalità
La condizione di chi come amministratore pubblico dirigente chiamato a rispondere dei risultati dell'attività di una pubblica amministrazione si avvicina a quella di chi risponde dell'attività di una organizzazione privata come l'impresa dunque
L'enfasi sugli obiettivi sui risultati sulla mission è diciamo l'anticipazione di quella riflessione più articolata della funzionalizzazione sintetica cioè
L'agire amministrativo o non più valutato e non più un sindacato che presuppone l'osservazione di singoli atti dei singoli atti formali di cui si compone il procedimento amministrativo ma invece una valutazione che guarda al risultato al raggiungimento di un risultato e questa è in qualche modo secondo me la cifra la chiave che rimane anche nel corso del tempo ed è l'attualità del pensiero di Massimo D'Antona
Intanto per insomma per fare un esempio oggi ancora tutti siamo consapevoli che nell'ambito del lavoro pubblico una sfera importante da implementare e quella che riguarda il ciclo della performances il ciclo della valutazione la responsabilità di risultato del dirigente la riforma della dirigenza pubblica
Quell'anche in fasi sulla valorizzazione che il risultato degli obiettivi della mission rispetto invece all'aspetto autoritativo
A quello del potere appunto funzionalizzato proprio nel precedente Statuto del pubblico impiego secondo me è il tratto di grande modernità nel pensiero di Massimo D'Antona è in pratica
Quella rilettura dell'articolo novantasette della Costituzione che era già stata fatta in precedenza dalla riusciamo nello scritto del settantotto sul lavoro pubblico che era stata poi riproposto ancora adesso ancora dopo c'era stata anche in qualche modo recuperato dalla Corte costituzionale nel mille novecentonovantasei
Cioè il rispetto del del buon andamento dei pubblici uffici appunto il perseguire il buon andamento dei pubblici uffici può avvenire anche attraverso schemi privatistici
Ora quindi se è vero che nella lettura di Massimo D'Antona l'organizzazione degli apparati la macro organizzazione
Sì distacca e ha una dimensione diversa da quella della musica organizzazione cioè il piano dei poteri che il piano della gestione
Se è vero questo e tuttavia anche vero che il proprio nella crisi della funzionalizzazione sintetica c'è un un elemento di diciamo da dover considerare cioè che diversamente dallo standard dal modello del contratto di lavoro nell'impresa nel pubblico impiego in qualche modo questo retaggio dell'organizzazione
Pubblica o comunque questi elementi relazionali organizzativi rimangono ed entrano nella causa e nella funzione del contratto di lavoro mi spiego meglio
Un modo per recuperare e per rendere coerente e compatibile le riforme degli ultimi anni
Che secondo il più hanno accentuato ed è ora effettivamente così
Con una rilegittimazione di quelli che doveva dovevano essere invece spazi dell'autonomia negoziale
Quindi con una addirittura si è definita ripubblicizzazione della contesto amministrativo e quindi anche del rapporto di lavoro
Devo dire se vogliamo rendere coerente dobbiamo accettare e mettere a fuoco che quando parliamo del contratto di lavoro pubblico e del rapporto di lavoro pubblico parliamo di un rapporto di lavoro speciale
Specialità che proprio nella inserimento nella connessione dell'organizzazione nel contratto e questa una serie di implicazioni ne abbiamo parlato anche l'estate scorsa l'hai las a margine della relazione di Marco Barbieri sulla corrispettivi Tam il contratto di lavoro pubblico questo elemento che invece appunto non alcuni disconoscono
Da ragionevolezza i spiega ad esempio il tema della retribuzione nella Pubblico impiego perché non casualmente è stato assolto dalla Corte costituzionale
Quando appunto con la sentenza centosettantotto del due mila quindici intervenendo sul blocco della contrattazione collettiva
A rilevato il contrasto con l'articolo trentanove ma non con l'articolo trentasei della Costituzione diciamo dando giustificazione e ragionevolezza ad una
Misurazione un contenimento della retribuzione del lavoratore pubblico rispetto a misure di contenimento finanziario e il risparmio di spesa
La stessa cosa vale per l'esercizio del potere disciplinare è la stessa cosa vale per la speciale resterà stabilità che contraddistingue il rapporto di lavoro pubblico in pratica se come posso dire abbiamo ben presente che
La contrattualizzazione del lavoro pubblico
E la premessa e non l'effetto dell'applicazione al lavoro pubblico delle regole il rapporto di lavoro nell'impresa privata e delle altre regole di un rapporto di lavoro primato
La premessa e non l'effetto ripeto non viene difficile riuscire a non tradire la logica lo spirito della contrattualizzazione
E quindi anche ad accettare accogliere in qualche modo quelli che possono sembrare chiaramente in una una riflessione più ampia degli elementi di divergenza
In effetti dovremmo essere più fedeli al pensiero di Massimo D'Antona in una prospettiva ben specifica e cioè Massimo D'Antona pur ovviamente fermandosi fortemente sulla seconda privatizzazione
Pur cercando in qualche modo di estremizzare quel processo di riforma era ben consapevole di una cosa che talvolta voi dimentichiamo quando approcciamo le riforme del lavoro pubblico e cioè
Scriveva nel novantasette
Massimo D'Antona
Autonomia trasparenza responsabilità intorno a questi concetti non nuovi in se stessi ma dotati di forte portata innovativa
Nel quadro del movimento riformatore di cui la legge cinquantanove del novantasette e fa parte si sviluppa la nuova tappa del processo che dal pubblico impiego va verso i rapporti di lavoro con le pubbliche amministrazioni
E dice Massimo D'Antona come osservato il processo e lento non lineare
Ma è irreversibile grazie
Diamo questa situazione chiediamo verso opposto a Tiziano Treu allora su posizioni
Ma buona sera e coraggio
Affinché cambiamo il backstage io asilo stesi
Ringrazio i colleghi che hanno organizzato vedo anche in modo materiale questa sezione queste sezioni ringrazio vi ringrazio però questo ricordo
Che è stato così ben organizzato
Massimo candore sono grato di esser stato coinvolto
E dunque io con leggevo naturalmente con attenzione gli stretti il massimo perché non sempre apprezzati
Per la però due cose che insolito non vanno insieme era
La ricchezza e la finezza argomentativa tecnica e ma anche i messaggi messaggi di fondo prima ancora può delle proposte politiche
E tipo ricordo nel ricordo solo due che mi sembrano questi messaggi di fondo
Che sono ancora di grande attualità dimostrazione della lungimiranza quando si Massimo ma anche qualcuno di noi Massimo molto bene il sia il diritto al lavoro e a misura d'uomo
E allora l'uomo era di come dire andava valorizzato in rapporto al mercato e tuttora lo è adesso mi viene in mente che si dobbiamo approfondire ancora questo aspetto del messaggio è l'uomo che deve essere valorizzato nei confronti delle macchine
Pensiero da sviluppare
L'alto l'altro messaggio di fondo sembra un attualissimo Massimo era
Aveva
Di media moderno ma e partecipate del sindacato
Tutte e due in un periodo di resistenze spesso alla modernità e di conflittualità
Ma non ricordo messaggio che tra traspare molti iscritti nella diversificazioni che vale attualmente più che mai nella diversificazione dei soggetti sindacali lavoro lavoratori
E impresa che ITC allora si vedeva che adesso va bene
Ancora più evidente ma insomma vanno ricercati specifici momenti di unità questo diceva
Forse il la ricerca più vicina oggi di ieri
Sono per e questo questo Frigo i messaggi io li ben in mente poi in realtà io mi sono affinché ho avuto una conoscenza diretta proprio quasi
Quotidiana ecco Massimo in quel periodo di alta intensità riformisti dica come esiti sempre perfettibili che vada a novantasei novantasette alla conica sostanzialmente e lì io ho apprezzato io ho visto insomma la
Capacità di sostenere le sue tesi commesse con proposte di polli sia assolutamente forti
Non dimenticate che l'idea della rappresentatività delle necessità che si ci fossero criteri regole certe per la rappresentatività era giustificata da Massimo con il fatto che occorreva superare due tizi
In chi sono presente nel biennio nostri sistemi di relazioni industriali uno il riconoscimento voci Cicco
Non basta
Occorrono regole certe
E
Perché si il riconoscimento del reciproco implica la possibilità di scegliersi gli interlocutori
E e l'altra la confusione delle sigle cosa che tuttora
E ed è lì è nata l'idea della della normativa sul pubblico impiego cui io allora ero al ministero del lavoro assegnini al ministero
Della funzione pubblica Massimo faceva la spola e questa idea della cinquanta e cinquanta
Criteri associative criteri elettivi è stata confezionata questa idea sì e talvolta in nell'unica pure lei con la fine che noi abbiamo ancora che è appunto continuiamo a dire che insomma è un criterio chiaro incerto e lo stiamo ancora inseguendo
Ecco quello è stato un momento Felicetti
Indicazione di una regola fondamentale
Poi dico solo altre due brevi cose e tutti noi amiamo letto e riletto almeno io me lo sono letto ancora lo scritto sull'articolo trentanove
E questa sua distinzione tra i principi e le regole di dettaglio il tentativo di dimostrare al punto che occorre avere più attenzione ai principi magari lasciare un po'le regole di dettaglio della somma soprattutto alla seconda parte
Ma lei viene pensando a quello che è successo dopo
E Massimo dice che insomma non è tanto il Po
Stante la personalità giuridica del sindacato non è neanche importante dell'OLAF la l'organicità delle rappresentanze ma è importante fondamentalmente il principio di proporzionalità applicato unitariamente beh se ci pensate
Tutta la faticosa costruzione dove l'elemento sindacali di fatto
Fino a oggi ha cercato di applicare questo che il principio valorizzare il le regole prodotto del sindacato sono quasi il principio di proporzionalità tra i vari interlocutori però
Messi insieme applicati unitariamente vien un equivalente funzionale volontaristico meccanismo dell'articolo trentanove seconda parte a pensarci bene questore quasi miracolo che il nostro sindacare il nostro il nostro sistema di fatto a attuato e che ora e ovviamente
Ancora precario l'ultima cosa che voglio voglio dire
E mi ha colpito molto rileggendo sempre famoso scritto e che a un certo punto Massimo Orsi ecco confronta con una delle questioni che hanno non erano presenti costituente che invece adesso in tutti i sistemi sì affaticano come
Reagisce il sistema di fronte alla confusione dei confini
Tra gli ambiti di rappresentanza telefoniche c'era nella categoria antologica eccetera
E basso in modo da un l'indicazione io che sono anche mio attività consigliando di nel cerco di interpretare prima le parti negoziali si riconoscono nella negoziazione
E poi
Opera il principio proporzionalisti ricco
Confezione sopra
Infine nella definizione degli ambiti per copia della decisione delle stesse parti superando sì
Il criterio dall'articolo due mila settanta
E lì si ferma perché ci si domanda che succede nel caso di conflitto giusto dei cinque bis più Fiore cosa che vediamo tutt'oggi si fare anche Massimo si ferma però ci sfida affrontare il problema grazie molte adesso scusate la allora chiacchiere produttiva chiedo nell'ordine
Nostri
Interventi PSR sintetici perché sono lietissimo sei e ventuno e ho visto che il giro scorso era venti minuti circa non so no andiamo molto Paola Beloki cominciata grazie
Grazie anch'io ringrazio i colleghi della sapienza per l'occasione di questo incontro di oggi
E devo dire che molte delle cose che ho pensato dire sono state anticipate dagli interventi
Precedenti pur ricordando sessioni tematiche in qualche modo diverse da Stato economia autonomia collettiva nel contempo perimetro io mi sto muovendo e questo dà un attendente perché scarpe poco quindi insomma il fatto che qualcuno mi abbia anticipato in immagine ragionamenti mi consente di essere più sintetica
E dall'altro lato dimostrata
Compattezza della personalità scientifica di Massimo D'Antona
E quindi della difficoltà anche di separare la linea del suo pensiero in sessioni tematiche Capponi che abbiamo visto
Va bene li metto da anche l'autonomia individuale poi tutto ritorna anche all'autonomia collettiva che potrebbe essere consegnato un po'una grande spina dorsale dei suoi ragionamenti anche di quelli propriamente metodologici
Andrà
Siamo chiamati a interrogarci sull'attualità della dottrina di Massimo D'Antona intanto può ecco l'attualità di RAI e Haute evidente la domanda chi rappresenta chi aperta si di trent'anni fa
Attende tutto sono disposte siamo nella diciottesima legislatura
Tutti Minini i parlamenti governi in carica per la verità cercato di fare qualcosa quindi
Indubbiamente non ci mancano proposte idee e spuntini e Mastronardi la discussione pur sempre girato nel vuoto adesso
Pare che anche in questa legislatura abbia chance di successo il salario minimo legale sul quale ci sono parecchie proposte ma non invado in però ce ne sono anche altre sulla rappresentanza e rappresentatività
Intanto sconfortante ma insomma a seconda dei punti East Asia
Stando legislativo però mi preme segnalare anche un processo di cambiamento che è stato messo in moto dal sindacalismo confederale e che sfociato nel testo unico rappresentanza ma indubbiamente non è ancora funzionante nella parte che attendiamo alla prova quella sui contratti nazionali di categoria quindi forse è ancora presto per dire
Se funzionerà bene o male però credo che quantomeno vada apprezzato un punto di non ritorno non credo che indietro si posso tornare Attila di quando sarà operativo
Allora suddetto dell'attualità legislativa politica del tema in realtà questo incontro di oggi anche per me
Una di farsi più profonda ragione di attualità personale
Perché furti senza sfociare negli anni l'amarcord stigmatizzato dal professor Luciano che peraltro uscito e quindi non mi può rimproverare mi consente la mia presenza infatti ricordare anche una storia personale
Di dialogo di scambi di tetti confronti
Che ho avuto con Massimo Ghini dieci anni che lo accudisce furto
Trovando difficile selezionare uno descrittivo spunti nell'ambito della sua vastissima produzione scientifica ho scelto
Due immagini per così dire due istantanee puramente personali che corrispondono umana descritti King il quale il primo è stato ricordato nella sessione dedicata al metodo
Allora io conosciuto massimo alla fine del mille novecento ottantanove quindi in piena crisi di rappresentatività sindacale
In cui erano venute meno tante condizioni di consessi un suo il consenso dei lavoratori le prime avvisaglie della rottura dell'unità sindacale
Abitano ANCISS riflettori sulla necessità delle regole nel mille novecentottantanove c'erano disegni di legge a tutto campo
Pendenti in Parlamento sulla revisione nel senso snellimento dell'articolo trentanove i disegni di legge che settimo quindi non è un libro tema che nasceva dal nulla ecco dico questo periodo mi piace soprattutto ricordare l'opera e la tempestività con cui al massimo a accompagnato anche l'ammodernamento culturale intelletto di aglio e persistenti e quindi ha cercato di razionalizzare concettualizzare il nuovo che avanzava
Riconoscenti io per primo la necessità di ridiscutere
Il fondamento ultimo delle idee che si volevano se andavano a superare ricordo davvero con commozione che conoscendomi da veramente pochissimo mi coinvolse in un progetto editoriale che dovrebbe illustrare nientemeno che le basi teoriche del diritto sindacale italiano che ha il volume
Di cui facciamo parte altri giovani studiosi che poi uscito col titolo letture di diritto sindacale in cui io ho fatto una parte ovviamente in attenti benevolmente presentata come lettura di alcune di alcune sentenze emblematiche e come è stato ricordato oggi il nuovo che stava avanzando ha trovato veramente un momento di elevata sistemazione teorica
In un saggio significativamente intitolato diritto sindacale in trasformazione siamo nel mille novecento novanta
E che israeliani che hanno curato i volumi hanno giustamente collocato nel volume sul metodo non in quello degli scritti di diritto sindacale in senso stretto
E
Questo denotare massimo una precisa consapevolezza che limiti novità intervenute effimeri dirimere amo disegni di legge a tutto campo non potessero essere semplicemente registrato assemblate
Mandassero espressamente di discusse all'interno di una riconsiderazione complessiva dell'assetto e della filosofia di una materia come il diritto sindacale che aveva sempre manifestato una precise caratterizzante identità sotto il profilo insomma di una certa refrattarietà se così possiamo dire
Alla regolazione soprattutto di di fonte legislativa
Però quel saggio diritto sindacale in trasformazione aldilà degli aspetti più propriamente metodologici abbiamo sentito la bella immagine dei ponti
E del ruolo degli interpreti è per come insomma un ingegnere progettista che tratta da quel saggio
Dicevo la trovo di straordinaria attualità
Perché presento narcotici prospettazioni problematiche davvero molto imponenti che rimandano ai qui libri giuridici della materia sulla quale tutt'oggi siamo chiamati a confrontarsi a parte il problema del consenso dei lavoratori le rappresentatività al plurale la problematica
Qui si è riferito il coordinatore della sessione dei conflitti di giurisdizione della questione della categoria già Massimo poneva il problema cioè delle rappresentatività specifici specifiche scusate delle rappresentatività generale di
E non ultimo il tema della titolarità del diritto di sciopero ancora apertosi ridiscusso negli anni successivi
Quello che volevo sottolineare di questo saggio di grande profondità proprio il rifiuto da parte
Di massimo delle pretese totalizzanti di ciascuna Trio ricostruzione giuridica fosse quella della rappresentanza associativa
Della maggiore rappresentatività sindacale che già allora aveva più detrattori che sostenitori
Ma anche la teoria dell'ordinamento intersindacale che non poteva essere più intesa nel senso originario e probabilmente metodologico
In cui sottoporre l'aveva presentata perché ormai è sconfessata da un'esperienza
Cioè non era soltanto agli inizi di non isolamento degli ordinamenti ma di continue e sempre più frequenti e sistematiche interrelazioni
Nel saggio diritto sindacale in trasformazione
Diciamo che sono sintetizzati poi i risultati di una serie di lavori che Massimo ha coltivato in numerosi altri saggi e approfondimenti
Che riguardano un segnatamente come crisi del mutamento no come Buccheri siccome cambiamento poco metamorfosi del mutamento dei rapporti tra stati autonomia collettiva alla contrattazione delegata quindi ha cominciato già a registrare e a cercare di per razionalizzare l'esistenza di non so nuclei normativi
Appunto la devoluzione di competenze dalla legge la contrattazione collettiva che non erano
Ovviamente razionalizzare Bindi
Nella nella prospettiva della legislazione di sostegno che Secondo Massimo andava intesa come capacità del sindacato di articolare un contropotere nei luoghi di lavoro
Ne per le ragioni appena dette nella teoria dell'ordinamento intersindacale che non era indifferenza dello Stato ma anche lo dico cooptazione ma diciamo attenzione dello Stato
Nei confronti dell'autonomia collettiva e dei suoi prodotti
A tal riguardo ha proposto ora anche delle delle formule
Nuove particolarmente brillanti come quella che è stata ricordata oggi dell'effetto terzo o massima più volte detto che insomma la legislazione di devoluzione che insomma nel periodo al inizialmente era un campo poker Gigli sperimentazione dovesse essere concettuali Pizzata secondo paradigmi Diversi dall'efficacia obbligatoria e dall'efficacia normativa del contratto collettivo ha più volte parlato e con una costanza che dimostra la profondità del suo convincimento che nei casi e in questione ci si trovasse di fronte al Falzarego hommes insomma nel senso che il legislatore in realtà con la devoluzione di competenze normative e ai sindacati metteva a disposizione
Dell'autonomia collettiva risorse non prodotte autonomamente dai sindacati stessi ma appunto delegate dallo Stato e insomma in questa prospettiva che soltanto oggi possiamo costatare e verificare nella sua ampiezza
Il problema non era quello di estendere l'efficacia al datore di lavoro non iscritto al sindacato se vogliamo ragionare nei termini insomma delle erbe omnes tradizionale e perché e anzi insomma c'era un un un certo vantaggio cioè Massimo ha parlato più volte di rimozione di limiti all'autonomia negoziale del datore di lavoro in un campo di osservazione che inizialmente era circoscritto al mercato del lavoro insomma il suo i suoi primi studi sul false Argonne essa e sull'effetto terzo
Risalgono alle prime sperimentazioni degli contratti a termine i contratti di formazione lavoro e contratti di solidarietà
Quindi siamo a metà degli anni ottanta
E che invece insomma adesso dal mercato del lavoro sono passati anche al rapporto di lavoro e non mi dilungo perché sono state già ricordate anche le capacità di massimo di fissare e fermare in un linguaggio le novità ha poco insomma le esigenze sottostanti alla al al al messaggio che voleva inviare è stata ricordata la nell'espressione del non detto o dell'altra metà che ha utilizzato a proposito dello Statuto dei lavoratori
Appunto per segnalare l'assenza di qualsiasi risposta ai problemi dei
Dei del diritto dei lavoratori non rappresentati quindi insomma comma la democraticità della RSA e ma mi piace ricordare anche il ritorno allo Statuto utilizzato da Massimo a proposito delle prime scaramucce tra sindacati confederali che portarono
A alla crisi dei consigli unitari dei delegati quindi al ritorno da parte dei componenti
Scissionista modello arresti anche già insomma
Indicava come indisse di una grave incertezza e di una gravi difficoltà dei rapporti sindacali
E sulla l'ultima istantanea ovviamente rigore l'ultima per tutti noi riguarda l'ultimo saggio quello sull'articolo trentanove
Della costituzione che anche questo è stato chiamato a più riprese
Nelle riflessioni sul metodo
Allora l'articolo trentanove della Costituzione
è uno dei uno dei saggi più significativi sul sul piano della sintesi programmatica del del pensiero di Massimo in cui in qualche modo
Si tirano le fila di tutte le riflessioni precedenti
è stato detto hanno parsa un saggio di una grossa difficoltà tecnica proprio invece il massimo giurista tecnico
E veramente ogni sfumatura ogni parola ha una sua ragion d'essere ascoltato prima che insomma
è un saggio più aperto verso la politica del diritto diciamo che entrambe le cose insieme
Allora sappiamo tutti non sto qui a ricordarle che l'articolo trentanove ha prodotto soltanto divisioni e morbidissimi
Quindi chi non vuole la legge chi ne vuole una diverso Chievo allora migliore in realtà sempre a una una ragione ultima per appellarsi al modello costituzionale attuato e per questo in qualche modo in questa ottica
Siccome più che di preferenza per una specifica regolazione legislativa
Di disinnescare l'articolo trentanove come palla al piede gli uni Progetto riformista forse veramente come involucro del tornaconto individuale di chiunque
No collocato l'ultimo scritto di Massimo allora
E sostanzialmente ma si
Allora sostanzialmente
Massimo e concludo veramente sostiene che la parte inattuata
Risponde a un progetto di politica legislativa molto particolare che quello di assicurare certezze effettività la regolazione collettiva dei rapporti di lavoro dove le condizioni
Del mercato del lavoro non assicurerebbero spontaneamente insomma tener conto un po'al questa ottica che fu varata la legge settecentoquarantuno per fronteggiare vaste aree di Basile contrattuale quindi non è mia una norma sbagliata nella norma eccezionale né una norma da interpretare rispettivamente a un progetto politico invece non l'osservazione del primo comma con fette di ambientare nel principio di libertà sindacale altri modelli di legislazione e che tengano conto dello dello sviluppo volontari di un sistema tutti sanno sindacale di marzo in cui insomma il ruolo della legge può dire a anche una sua calibratura diverso esso non entro nel merito su rappresentanza unitaria no sostanzialmente in da questa ecco rivalutazione del principio di libertà sindacale e intorno è saggio nuovo soldi Massimo mi sembra ecco passa trovare una conferma attuale
Nel sistema sindacale degli ultimi anni in questi stiamo moltiplicarsi di contratti collettivi di sindacati rappresentativi in cui persino il monopolio sicure di fatto dei sindacati confederali storici quindi tra e smentito dei fatti veri mi pare insomma l'attualità del suo pensiero di potere veramente ravvisare un sistema di negoziazione volontario otto legittimata per usare le parole di Massimo un sistema che precede la legge e non un sistema prodotto dalla legge come come quello del modello costituzionale attuato otto perché radicato sul sistema di effettività ecco
Non vivo altro perché il tempo è finito perché non è veramente di specifiche che proposto Progetti intervento che ce ne sono tantissimi tra cui possibile con giusto dosaggio scegliere ma mi pare che l'attualità del messaggio
Di Massimo D'Antona in questa rilettura l'articolo trentanove della Costituzione
Sia quella di cantabile ci ubicato con una sola via
Ma per usare parole di un altro suo scritta nel novantadue che ci possano essere altre vie per un diritto sindacale possibile
Grazie grazie molte ora parola Sandro Moscati
Grazie
E azoto grazie per l'invito del velluto qui a parlare di Massimo D'Antona
Un amore che mi emoziona molto e io cercherò solo di di di capire individuare che cosa ci sia ancora oggi de di quello che Massimo D'Antona scrisse ma il lavoro pubblico un periodo breve sradicato prelevate Spoleto ma molto fecondo prego breve secondo guidato naturalista mai vista prima rivista giuslavoristica esame delicato lavoro pubblico ormai in cui passò ancora cadeva tantissimo
Lavoro pubblico irrazionale io credo che trovi consacrazione conferma quanto emerso fino ad oggi fino fino a oggi che si lavorano proprio oggi sicuramente recuperando le parole dall'ottavo unico unica citazione che farò non accademico così come dire non ci sono
Problemi lo qualificano un giurista militante militante perché riconvertito positivo con l'Aprilia del diritto questa grande forza di Massimo D'Antona
E un giurista e questo è emerso che erigere ponti ma non soltanto dell'ICE fonti erige anti infarto infrastrutture molto solide chi sono unite da pontini
E queste e questi ponti sono punti che riguardano le materie ponti fra materie ma anche il ponte all'interno sa materia di quel lavoro il ponte fra Vito lavoro pubblico di lavoro privato
Ponti chi secondo le intenzioni di Massimo D'Antona avrei voluto condurre anche a quello che lui chiamava il flusso di ritorno che in realtà non c'è stato quello che lavorato nel nel pubblico non è stato completamente ripreso nel privato quella roba sua intenzione anche a me pare chiarissima e vedere scritte in maniera esentare sul nessuno scritto PIL più volte Ricardo sviluppato nuove seconda parte
Ma sono ancora in cui quello caldo di elementi dito positivo in quel diritto era parla di caratteristiche fondamentali che io al tempo molto giovane non chiusa perché adesso non so molto molto molto giovane quando me mi mi volle nelle nelle semmai stavamo per incidere nelle Commissioni Bassanini la relazione della riforma del del novantasette novantotto due capacità d'ascolto
Personalmente mi spiegava sempre dove ipoteticamente io potesse sbagliare o sbagliavo del maiale e il lavoro collettivo sulle due
Sono elementi fondamentali ed era un punto di riferimento questo lavoretto ma c'è un'altra un altro profilo che forse ero distratto ma non è emerso un grandissimo punto di equilibrio ma soltanto ora dalla equilibrio dall'equilibrio in tutte le sue affermazioni i suoi comportamenti illo ciò che che faceva
Nello specifico il diavolo pubblico
Stando del cielo mi sarei venti minuti
Questo però il termine due due macro ambiti filosofia del pensiero ma su Antonio bio due cose e contenuti del pensiero di Massimo D'Antona Ima del lavoro pubblico beh per quanto riguarda la filosofia di Massimo D'Antona e la filosofia del passaggio dapprima per reazione la seconda fase della redazione c'è una lavoro pubblico di che una riforma euro pubblico che perde la pila valenza meramente d'emergenza emergenza finanziaria di potere dei costi ed ha un respiro più ampio
Uso il viaggio che è rimasto sempre anche in tutte le riforme sono succedute questo elemento è rimasto certo a pezzetti costi ma il respiro californiano pubblico è un respiro oggi abbiamo sulla base di quelle iraniano le intuizioni di massimo di Massimo D'Antona
E dov'era l'intuizione elemento fondamentale era questa espansione dell'ambito privatistico e qui ritornerò grande grande tema ambito privatistico ambito negoziabile
Questo da un punto di non ritorno un punto dal quale credo non si possa e non non non si debba non si possa tornare indietro
Il secondo elemento glielo girati a Filosofia era l'idea più espressi in cui pochi scritti in cui Massimo D'Antona diceva che le le riforme cui camminano sulle gambe degli uomini
E gli uomini uomini e donne sono assolute il dei degli attori chiamati ad attuarlo e nel bellissimo saggio nelle la le olive lavoro pubblico riformato lui individua quelli che sarà pure interlocutori rispetto ai quali ravvisa alcuni a quell'esistenza
Lo lo afferma giustamente anche nel saggio dopo la soluzione dei contratti di comparto contratti nuovi contraenti vecchie in cui dice attenzione bisogna cambiare un po'un po'al sistema e probabilmente questi questi attori fino in fondo tutti gli attori fino in fondo non l'hanno seguito le gli stimoli che arrivavano da quelle che erano le sue riflessione verso i e sugli iscritti
Cioè contenuti beh sui contenuti habitués ma proprio l'altro ambiti apparentemente distanti ma molto vicine la prima di azione rapporto più intendeva come contrattualizzazione
A livello individuale o collettivo primo ambito secondo aggregato al primo il tema della giurisdizione Massimo D'Antona credeva necessari imprescindibile un giudice di Rigoletto amico
Perché soltanto con un giudice amico che non vuol dire o di un giudice che conoscesse le
I meccanismi del diritto privato Serveto possibile portare fino in fondo la riforma di in questa logica si dica quello che anche Marco Esposito accennato il tema della modifica della natura giuridica del relative degli atti di micro negazione presupposto imprescindibile perché si potesse essere il trapasso di di giurisdizione coglie l'assenza questo primo passaggio non ci saremmo può essere il secondo passaggio
Colpevolizzazione
Beh ma sono ancora scrive in maniera estremamente chiara quello che già prima traspariva in dottrina ma lui lo lo cristallizza e dice
Che l'applicabilità del diritto privato
L'esperto non la causa del cambiamento della giuridico e sette non la causa questo molto
Lire velocemente non c'è il tempo cosa vuol dire vuol dire che si le fette non la causa che i contratti rituale la pietra vale il sistema vuol dire che indebitamente molte volte si parla di una tendenza Rizgui citare rapporto pubblico sì con due piani continuamente una iper legificazione
Giusta sbagliata che in realtà e meno i per l'edificazione di quello che si vuole far credere da quella che è un da quella che è la natura giuridica che rimane privatistica in questo luogo in questo in questo senso e il il mutamento
Della natura giuridica evidentemente non può portare i Massimo D'Antona la scritto finti fino all'inizio ad una ad un trasloco dal diritto privato al diritto pubblico ma sono ancora preferisce un matrimonio interessa il freddo intenso perché le acque chiare le specificità o le spie di socialità del lavoro che lavoro pubblico questo elemento che cosa che cosa porta al fatto che l'applicabilità rito privato sia del feto la causa porta ad estendere quello che l'ambito privatistico e porta ad un tema che riguarda la negoziabilità a livello di singolo ente il delle delle prerogative Maserada dirigenza
Sulle quali ritornerò
Tra tra breve nel nel cercare di individuare quelli che sono i rapporti con le dita sul livello dovessi qui cioè l'evento di rischiosità tra quello che ha scritto ma sono ancora e quello che pensava santone quello che è stato il il successivo ma perché probabilmente gli stessi interlocutori ai quali Massimo D'Antone aveva dato una cambiale in bianco non l'hanno riempita a Berna e questo ha portato a scelte in apparente discontinuità ma la filosofia di fondo rimane la medesima ancorché voglia il ruolo mediatico e comunicativo possa portare ossea Rocco a dire cose cosa diversa
Sul contratto
Collettivo beh collettivo di quel mazzo Antonaz cerca sempre la qualificazione nei suoi scritti cambia più volte
Ma Presidente vigenza non di come dire e di di altro tipo cambia più volte la politica sembra riparati a dire che sono poi quelli del pubblico Sokolov e volitivi privatistici ma nominati ma un diritto comune
Privatistici nominati non diritto comune perché perché la sponda interrotta
Il venti maggio di vent'anni fa
Per estendere questi principi al privato
Nell'ultimo salutandolo e questo mi pare evidente la ricostruzione del dire siamo pronti per iniziare a fare questo passaggio in questo caso non privato pubblico ma pubblico privato un contratto
Collettivo che Massimo D'Antona dice si svolge nei limiti di legge e non in base alla legge e sotto questo profilo nelle ravvisare quelle che sono relazioni sindacali improntate all'esito dei ruoli ma parte gentile partecipative il metodo beh Massimo D'Antona dice una cosa
Che io ho letto in maniera forse un po'diverso da come valletta
Da Marco da Marco Esposito cioè il contratto collettivo il mezzo con carattere neutro rispetto all'interesse partire ma contratte finalizzato non è puntualizzato cioè il l'elemento organizzativo
Elemento di interesse pubblico non entra la causa del contratto nell'individuale né tanto meno a livello collettivo tutto il saggio bellissimo saggio sul vincolo di scopo pubblica sopra il debito e lavoro mi pare emblematico di questa indicazione
Per quanto riguarda i collettiva quali sono diciamo i tre i tre stati tre ambiti i soggetti negoziali
L'ambito nel senso di materico trattabili e all'efficacia e i rapporti tra contratti collettivi diverso livello Bazlen occhiali sul tema della
Senta sindacale
Il nostro goleador tre tre o ha già fatto la nazione cioè dal ritmo la sostanza l'elemento fondante di Massimo D'Antona quelle di praticante è stato di introdurre le regole sulla già sindacale che non sono state più modificate che sono un punto di riferimento per il sistema un riferimento non attuato ad osservare esattore in parte in parte ripreso dal testo unico sarà presentato a verificare quei concreto l'implementazione
Ma
Susan ed emozionali c'era anche un'altra grandissima intuizione di Massimo D'Antona che è quella relativa all'istituzione dei comitati di settore cioè se il tema rappresentata curiale
Che è un tema che meriterebbe di essere pensato oggi nel settore privato perché il problema non è un problema soltanto da livello dei lavoratori ma c'è un problema a livello deviazioni datoriali Borello datoriale un problema quando indicò lo in un suo problema lo risolvo della di trovare un modo partendo da questa leva per cercare di calmierare tutta una problematica che viene inserita sotto la voce contratti pirata questo è un tema che secondo me può trarre spunto
Chi vota rubricazione da erosione di D'Antona sul lavoro pubblico
Per quanto riguarda l'ambito ambito materie con trattabili e ambiti efficacia molto velocemente dai flash materie contrattati quello che diceva prima e un matrimonio d'interesse ragion per cui certi ambiti o possono essere ambiti contrattati dopodiché attenzione
Non è che in assoluto che il sistema introdotto dopo l'Antonella volete avanti per intenderci in parte corretto dalla dal dall'ICI Madia abbia ampliato indebitamente il ruolo della legge è cambiato il meccanismo
Ma la sostanza prima legge Pisanu il principe dal contratto lato se il principio
Oggi al punto questa attuazione non c'è stata cos'è accaduto tira le edizioni fissati fissato il principio mi fissa bisogna attuativa e qui c'è il contratto può tornare indietro modificare questa porzione
Ma qua c'è un tema BR sindacali cioè il contratto peso entri in gioco per fare effettivamente portato dopodiché e certamente più complicato o di non fare niente o del dire che qualcuno ai vasi debitamente un proprio un proprio ambito
Poi certo e all'efficacia efficace negletta una riga o messi indiretta che tecnicamente non era che omesse impedisce in qualche modo ed in qualche modo di ravvisare un contrasto la seconda parte trentanove unitamente al alla questione rappresentante legale
Dell'Anna
Poi c'è il il tema dei rapporti tra i contratti collettivi diverso livello cosa rimane rivale di floreale il contabile vivono proporre preso ha incontrato vorrà nazionale ecco non è passata l'idea di Massimo D'Antona ma su questo io ho sempre espresso sommessamente mio diniego che l'estensione dell'ambito privatistico avrebbe permesso di negoziare l'Oriente ogni materia perché perché ritenevo che a livello di singolo ente
Non ci sarebbero state se lo è stata la capacità non ci sarebbero state le forze per fare da contrappeso effettivo rispetto a un migliore di esercitare effettivamente il ruolo il ruolo il ruolo datoriale sotto questo profilo quindi che cosa il rafforzamento certo Telesforo imprese dove sindacale
Il ridimensionamento dei nel Salento col e le il richiamo alle a definizione di quelli sono gli ambiti del contratto
Integrativo dopodiché c'è un elemento nuovo l'elemento nuovo
E un certo fargli dirompente
E il riconoscimento della possibilità per l'amministrazione di agire in via unilaterale qualora non si raggiunga l'accordo ora questo è un tema in cui il diritto si coniuga con la politica diritto
Francamente anche la luce dei correttivi introdotti dai decreti Maria
Molto meno utenti tra virgolette rispetta quanto desumibile dalla corre il trenta di di novembre due mila e sedici b certamente momenti in cui io devo motivare le ragioni per le quali artistiche laterale dovevo stare che altrimenti se un pregiudizio
Beh la possibilità per la distrazione di agire in rete relazionale certamente se dimensionata ma sulla sistematico non è banale levare perché perché impedisce che si possono creare bisogno di stallo non superabili sulla base di situazioni di dico ma fra la forte ma se divieti contrapposti per arrivare a fare in modo di qualcuno sensu effettivamente le proprie responsabilità
Negli stadi ma sull'Alto Lazio Napoli incidentalmente molto velocemente e il riferimento ad un un aspetto molto molto pericoloso tira il riferimento all'utenza ora io alle valuta dell'utenza francamente ho molta molta molto molto timore perché si creano di circuiti non virtuosi circuiti strani e sotto questo profilo un accenno c'erano i figli ma sono ancora che stato d'altri
Dante da riforma dai processi di implementato sulla base di una la utenza apparentemente onnisciente
Sulla giurisdizione semplicemente un flash il tema giurisdizione è un profilo su cui Massimo D'Antona aveva i calcato
La propria attenzione e su cui aveva come presupposto sudditi giurisdizione ho detto prima previsto la modifica o gratuiti agli atti organizzativi quelli di micro
Ecco suoi profili organizzativi e sul profilo della giurisdizione la stessa giurisprudenza sempre avuto ad oggi un atteggiamento conservatore statali derivasse D'Antona
Mi riferisco a che cosa mi riferisco acuta rispondenza in materia di incarichi dirigenziali
Perché è vero e si legge comparativo sono comparativo ma tensione
Perché se si arriva comparativo puro salta la giurisdizione del giudice ordinario su questo voglio dire ne dobbiamo essere consapevoli e quindi la Cassazione si è spinta e ha fatto un passo indietro un alato una fianco
Io e nelle ultime pronunce ripreso elegantemente la corda però di Roma di di di febbraio di quest'anno in cui si dice comparativo motivata in buona sostanza introducesse nel riprodurre un obbligo di motivazione
Negli atti privatistici ancorché non espressamente previsto dal legislatore
Cosa cosa faccia
Insegnato Massimo
D'Antona
Bene ci ha insegnato che anche il diritto occorre costruire ponti e non muri e forse anche nell'ambito alla materia e ponti iscrivono innestare su fondamenta solide perché solamente da sono solide
Le aspetto elettore totalmente contrario ma se proprio si vogliono persone uomini e donne pronte percorre questi ponti e qui probabilmente Massimo D'Antona non è stato un seguito fino in fondo dati ho da coloro ai quali aveva offerto una apertura di credito molto molto molto molto ampia importi che devono essere seguiti senza indugio con fermezza decidendo il il da fare
Un Maso Antonov soltanto ora che sicuramente e purtroppo a un destino compiuto per quanto ci ha lasciato per quanto testimoniato per quello che ha fatto
Ma e ai e si certamente incompiuto per quello che io reputo dare alla materia al a allo stato al nostro al nostro Paese e io credo che occorra partire do ricordava Mario Luciano se Luciano
Prima partire dagli studi
Ora alcuni studi di Massimo D'Antona perché le sue generalità dizione riflessioni troppe volte con molte volte tostate dimenticate certamente questo implica di compromettersi che soluzioni quelli ci sono sempre facile grazie
Bene grazie Dora l'ultimo intervento di Paola Bozza grazie fa grazie
Io sarò breve il sintetica sapendo che se è stata l'ultima divini Savona Makinen roseo molti meno molti di meno due soli e ricordi
Io ho non ho avuto il privilegio di conoscere Massimo D'Antona personalmente come studioso l'ho conosciuto come un uomo perché l'ho incontrato negli ultimi anni della sua vita
Io collaboravo con Roberta Bortone quando Massimo D'Antona arrivò in quella che all'epoca era il dipartimento ritenere lo Stato nella facoltà di Scienze politiche o il ricordo di un nuovo garbato riservato molto P & O alla scultura confronto con gli studenti ecco questo è il ricordo più forte personale con il professor D'Antona
E la sua foto in quella che oggi è rimasta alla mia stanza mi ricorda continuamente l'importanza e il valore di questa nostra ammissione universitaria
Quindi quando si è avvicinato al momento di questa data è stato per me è spontaneo avviare l'organizzazione di queste iniziative ciò condiviso fin da subito con la signora Olga con Arturo Maniscalco Stefano Bellomo consiglio astuccio vino tutte iniziative che sono state sostenute prontamente senza esitazione il mio dipartimento dalla facoltà e dal magnifico rettore di questo veramente ringrazio tutti di cuore e ringrazio molto il dottor Garzaro non so se in aura
Che è stato essenziale per organizzazione di queste iniziative specialmente per iniziativa di questa mattina attivamente di porre anche a Matteo una il tema sul quale volevo concentrare queste mie brevissime considerazioni è un tema diciamo è un pochino più va circoscritto rispetto a quelli che sono stati toccati nelle relazioni che mi hanno preceduto
Perché quello che io mi sono chiesta qual è il pensiero di Massimo D'Antona sul salario minimo legale
è un tema di grande attualità è una priorità nell'agenda politica dell'attuale governo così come di quello precedente
è un tema strettamente legato al ruolo dell'autonomia collettiva e al tema della rappresentanza ed era presenta attività delle organizzazioni sindacali e la disciplina di questo di questo istituto se mai vedrà la luce
Dovrà lo dico subito essere attenta mente coordinata con quella in materia di rappresentanza sindacale e di efficacia dei contratti collettivi di lavoro contenute in alcuni disegni di legge
Che sono adesso all'esame della Camera
Ora è Massimo D'Antona non si è occupato specificamente di salario minimo legale
Però rileggendo i suoi scritti come abbiamo fatto un po'a tutti voi all'avvicinarsi di questa occasione io ho trovato un suo scritto del mille novecentonovantuno dove D'Antona da delle indicazioni sul salario minimo legale
è uno scritto nel quale intanto buona nella consapevolezza della dispersione dell'attività negoziale tra più livelli della rinnovata centralità dell'impresa nei processi di redistribuzione del reddito sia in senso quantitativo
Che in senso qualitativo sottolinea l'esigenza di un coordinamento delle politiche salariali
Per evitare la frammentazione che rendi ti e le diseguaglianze dice D'Antona e sottolinea la necessità di mettere di rimettere al centro del dibattito sindacale il problema del salario della sua struttura e che le sue sedi determinazione
In questo scritto molto ampio in questa sua riflessione
Nell'ultimo paragrafo Massimo D'Antona si interroga sulla opportunità sulla fattibilità
Dell'introduzione di un meccanismo legale per cui alla retribuzione pattuita che sostituisce automaticamente un salario legale quando il salario pattuito sia inferiore
Ora è in queste pagine poche pagine Massimo D'Antona definisce l'espressione salario minimo garantito con l'espressione altamente allusiva
Che denota istituti di resti per natura il funzionamento massoni istituti accomunati in questo scritto dal professor D'Antona da una comune funzione che è quella di garantire l'equità e la solidarietà tra i lavoratori è sintomatico proprio che in questo scritto in questo ultimo paragrafo
E dedicato al salario minimo appunto questo paragrafo ore proprio intitolato salario è solidarietà ora Massimo D'Antona si pone alcune domande in questo scritto
Che investono per l'appunto la funzione che potrebbe essere svolta nel nostro paese da un salario minimo legale e qui interessante perché opera una comparazione rispetto agli altri ordinamenti in particolare quello francese e quello spagnolo
E si interroga anche sull'impatto che un tale strumento potrebbe avvenire sulle relazioni sindacali
La domanda che si pone D'Antone un salario minimo per chi presto il suo interrogativo che la risposta di questa domanda è strettamente intrecciata a regime giuridico del contratto collettivo alla sua efficacia soggettiva limitata
La definizione di un salario minimo da parte di proprietà pubblica ci dice Massimo D'Antona nonne costituirebbe una scelta neutra rispetto all'assetto della Systema contrattuale
La sua introduzione cito ancora Massimo D'Antona inaugura ne un protagonismo del governo delle politiche salariali estraneo alla tradizione italiana e destinato a interferire con la dinamica dei rapporti sindacali e quella contrattazione collettiva di modo che se si vuole seguire la via del salario minimo legale è necessario preventivamente dice Massimo D'Antona mettere ordine nell'assetto di relazioni contrattuali e dare certezza all'ambito di efficacia soggettiva dei contratti collettivi a tutti i livelli
Potrei finire qui
Potrei finire qui
Perché io penso che in queste poche righe c'è tutta la mattina la modernità e la perdurante attualità del pensiero di Massimo D'Antona perché viene assunta l'essenza di un dibattito che si svilupperà su questa materia solo dopo molti anni e nell'ultimo decennio che si è riaperto
Il dibattito sul salario minimo legale in questo ultimo decennio si è registrato un attivismo nell'iniziativa parlamentare
Che ha avuto una rivitalizzazione che la delega contenuta l'intozzata rimasta rimane attuazione oggi all'esame della Commissione lavoro del Senato ci sono ben quattro disegni di legge su salario minimo legale
In particolare e ce n'è uno che viene adottato come testo base appunto per l'esame che si salvò agendo in corso presso la Commissione lavoro del Senato
Ora
La realizzazione di questo dibattito non è certo casuale perché affonda le sue radici e qui veramente sono molto molto sintetica dei mutamenti che hanno investito il nostro mercato del lavoro e nella debolezza della contrattazione collettiva
Che ha mostrato una grande difficoltà la capacità di garantire retribuzioni sufficienti alla generalità dei lavoratori o difficoltà solo in parte compensata
All'interpretazione giurisprudenziale sull'articolo trentasei primo comma della Costituzione
Negli anni della crisi ignorato del lavoro si è connotato da una disoccupazione molto elevata redditi più bassi minori Investimenti che buona parte degli occupati più poveri di prima in condizione di precarietà
è un fenomeno molto noto che la povertà lavorativa che colpisce come ci ricorda bene professor strepitoso recentissimo scritto nostri lavoratori precari ma anche strati sempre più vasti di lavoratori standard una volta parte del ceto medio
Allora se è vero che il nostro paese presenta un elevato tasso di copertura contrattuale ottanta ottantacinque per cento solo questi dati
Dati però recenti ci dicono anche che circa il dodici per cento dei lavoratori dipendenti italiani ricevono un salario inferiore ai minimi contrattuali una percentuale che in più ampia di quella mediante l'Unione europea se consideriamo la quota di occupati la cui retribuzione oraria si colloca al di sotto della soglia di nove euro lordi uso questa soglia che quella ripresa al disegno di legge Catalfamo
Emerge che questa quota è pari al ventidue per cento dei lavoratori e vede fra i suoi target privilegiati le donne ventisei per cento
Gli under trentacinque con il trentotto per cento segnaliamo l'articolazione territoriale il primato spetta al Sud e alle isole una percentuale del trentuno per cento
A livello settoriale premette l'artigianato cinquantadue per cento seguito dal terziario il trentaquattro per cento
Ho tanto questi dati queste informazioni perché da questi dati credo non possiamo prescindere quando affrontiamo oggi la questione del salario minimo legale
Che è uno strumento di tutela della dignità della persona del lavoratore una tutela della dignità della persona Tore tanto cara al pensiero di Massimo D'Antona
E allora sull'opportunità di un intervento legislativo che introduca delle garanzie retributive a tutela di tutti i lavoratori mi pare si registi ormai un diffuso consenso anche tra le parti sociali
Ovviamente tutte da valutare restano le modalità con le quali realizzare questo intervento sale su questo intervento voglia essere leggero
Limitandosi a prevedere quali parametro della retribuzione spettante lavoratori il trattamento minimo previsto nei contratti collettivi stipulati da organizzazioni sindacali datoriali comparativamente o maggiormente rappresentative questo è tutto da verificare
Oppure se debba essere un intervento più invasivo dell'autonomia regolativa tradizionalmente rimessa alle parti sociali attraverso la diventa definizione legislativa del salario orario minimo
Se volessimo seguire questa seconda riga come fanno alcuni dei disegni di legge in discussione
Le soluzioni prospettate possono essere ad una volta diversificate
In alcuni casi il compenso orario minimo fissato per legge non ha portata generale ma sarebbe limitato ai soli ambiti di attività non coperti dai contratti collettivi stipati associazione di rappresentanza
In altra direttrice modo secondo modello dove si prevede un salario minimo orari orario intercategoriali e interprofessionale con un importo standard unico e uguale per tutti i lavoratori che diverse categorie
E in questo caso possono essere previsti regole di raccordo con la retribuzione complessiva
Che resta fissata dal contratto collettivo nazionale di lavoro
In entrambi i modelli sono veramente veloci stavano già verso le conclusioni in entrambi i modelli entra in ruolo entra in gioco il ruolo del contratto collettivo
E la necessità in presenza di una pluralità di contratti collettivi nazionali di lavoro applicabili nello stesso settore produttivo
Dimenticare il contratto collettivo di differimento del salario minimo identificazione operata attraverso la selezione degli accenti negoziali
L'obiettivo è quello come dice la dottrina di di sborsare il campo dei contratti collettivi nazionali di lavoro individuando il o i contratti collettivi prevalente i cosiddetti col così detto contratto umida al quale affidare il compito di individuare i minimi retributivi aventi efficacia generale per evitare il noto fenomeno del dumping salariale
Anche sotto questo aspetto
Le soluzioni in campo possono essere molteplici in alcuni casi sia opta per il rinvio ad un'apposita commissione che dovrebbe avere il compito di ridisegnare le regole sulla rappresentanza e contrattazione deliberazione di questa Commissione dovrebbero poi essere recepite con un decreto ministeriale in questa è una un disegno di legge appunto di quelli che dicevo prima
E qui ovviamente bisogna poi capire quali sono i margini d'intervento di questa Commissione su questo molto ci sarebbe da dire
Altri invece e prevedono un intervento regolativo direttamente ad opera della legge in questo caso alcuni disegni di legge richiamano il criterio selettivo della capacità rappresentativa del sindacato effettivamente misurata sul dati quantitativi
Attraverso il formale richiamo ai criteri fissati nel testo unica azzurra rappresentanza del dieci gennaio del due mila quattordici e quindi come tutti sappiamo la media semplice far risultato associativo che quello elettorale secondo appunto il metodo ripreso
Dalle settore del pubblico impiego al quale appunto un contributo prezioso ha dato proprio Massimo D'Antona e allora tutto questo per dire che cosa per dire che anche quando parliamo del tema del salario minimo legale non possiamo prescindere
Dalla necessità di individuare dei criteri di misurazione della capacità rappresentativa del soggetto negoziale
Questa idea centrale del pensiero di Massimo D'Antona che ha richiamato poc'anzi il nostro coordinatore sì conferma un elemento centrale un passaggio centrale anche la disciplina de salario minimo non può prescindersi
Dalla identificazione di regole certe di misurazione della capacità rappresentativa delle soggetto si negoziale
Dei lavoratori e datoriale perché qui il problema
Come diceva prima Alessandro diciamo dei rifiuti o gioca su entrambe le parti che partecipano alla negoziazione e quindi perché chiudo veramente il la misurazione della rappresentatività del sindacato
Proprio funzionale a quella prioritaria necessità di mettere ordine all'assetto delle relazioni contrattuali quella necessità di ordine che evidenziava con grande lungimiranza Massimo D'Antona in quello scritto del mille novecentonovantuno grazie
Grazie grazie a quelli a tutti e quelli che ci hanno accompagnato fino adesso non so se gli organizzatori voliamo dire qualche parola di di conclusione devo per così dire vi saluto lo faccio io grazie a tutte
Ci ritorneremo su questi temi