Filosofia e politica: incontro con Biagio De Giovanni

Cominciamo
Aveva
Buona sera benvenuti a nome del Banco di Napoli e della Fondazione Gallerie d'Italia del gruppo San Paolo intesa io parlo pochissimo invitano il benvenuto gli auguri di Natale perché non voglio rubare nemmeno un minuto al nostro ospite d onore il Presidente Emerito Giorgio Napolitano
Grazie alla Fondazione Mezzogiorno Europa di aver scelto questa sede noi pensiamo felici ringrazio il presidente Ranieri e il vice presidente Alfredo Mazzei e mi auguro che il dibattito sia intenso affettuoso perché è un dibattito fra amici da tanto tempo grazie e tutto questo è fatto per festeggiare
Gino De Giovanni
è entrato nell'Accademia dei Lincei va oggi
Grazie cedo la parola al presidente Umberto Ranieri prego
Cominciamo
Cominciamo questo nostro incontro
Dando subito la parola
Al
Presidente Giorgio Napolitano
Prego sì
Roma
Sono mi
Via ovale vero ma mi consentirete una qualche premesso
Sono qui perché nella stagione più tarda della propria vicenda umana prego forse no alcuni impulsi e sentimenti fondamentali
D'impulso a ripercorrere con la mente il lungo cammino compiuto per meglio cavarne senso i valori caratterizzanti si fanno più lucidi ed essenziali giudizi su fatti e persone prende forza come non mai il sentimento dell'amicizia verso quanti la incarnano in modo durevole e autentico
E si avverte anche in senso
Delle responsabilità cui corrispondere ancora sia appunto la fragilità e impedimenti crescenti e dunque in questo spirito che sono qui con viaggio e con tutti voi
Abbiati lo è stato con la chiamata in scena tributato un riconoscimento di un omaggio dovuto e tardivo quello di filosofo per vocazione e professione fra i nostri maggiori e quello più in generale di uomo di pensiero esponente di spicco della élite intellettuale italiana e non esito a usare questo termine nel ricordo di quel bellissimo articolo che Biagio intitolò mesi fa l'inganno di un mondo senza il
Della vitalità e attualità del suo produrre pensiero e ci ha dato prove
Eloquente che ancora nel corso dell'ultimo anno e continua quotidianamente andarcene ci offre aiuti preziosi per orientarci nel nuovo caos in cui ci appare
Ormai di cui ci appare ormai preda non solo il nostro più ristretto mondo occidentale ma il mondo nella sua globalità ci aiuta orientarci nel vacillare di una democrazia che rischia sono sue parole di perdere la ragione
E a orientarci nel travaglio e anni che nel nuovo orizzonte di speranze e di avanzamento del progetto europeo
Rispetto al quale e dieci è da molto tempo collocato una posizione originale e stimolante come ho recentemente ricordato a accostandolo
Però alcuni versi a Tommaso Padoa Schioppa
Una posizione originale stimolante che oggi osserviamo
Con qualche grave
Allarme e preoccupazione per il traumatico in due indebolirsi del del ruolo proprio degli Stati nazionali
Vorrei però dire qualcosa dei tanti momenti di vita collettiva personale di cui siamo stati variamente partecipi caro Biagio Alcara Silvana nella nostra Napoli
Così negli anni gloriosi delle lotte e delle avanzate del movimento operaio e popolare
Delle conquiste di consensi per il PC e per la sinistra
Del governo della città e della regione così come negli anni difficili nell'ambito fattosi via via più asfittico della vita di partito e municipale
Tra dissensi e contese e in un finale processo di grave i miseri mento
Mi sono dei massi cari periodi luminosi di fervore culturale animati da entrambi voi
Biagio e Silvana in campi diversi e fino ai giorni nostri
Nel quale trovo motivo
Di complimentarmi con il recentissimo impegno di Silvana periodi in cui ci confonda fa ci confrontavamo non specialistica mente in tanti campi
Ci confrontavamo anche con la vostra autonoma severa religiosità
Siamo stati davvero compagni di molte avventure e non poche amarezze ci siamo
Biagio e Silvana voluti bene
A Biagio
Dunque rivolgo il più schietto sentimento di amicizia e ammirazione
Perciò che ci ha dato e non cessa di dare a tutti noi
Per lo stile di sobria Issel sia Lita per la carica di autentico e profondo affetto che voglio oggi ancora ricambia gli fraternamente augurando di salute e serenità
Costante freschezza di volontari operosità come magnificamente
Disse in parole bellissime Delio Cantimori che a Biagio perfettamente si addicono
Sono parole dedicate all'importanza dell'applicazione rigorosa al lavoro intellettuale
E più in generale all'importanza dell'intelligenza e della cultura poiché scrisse Cantimori
Non c'è nessuna decisione persuasione testimonianza che posso sostituirle e che da esse non tragga la vera forza di passare alla operosità
Utile non solo alla salvezza propria ma agli uomini e alla società umana
Grazie
Grazie presidente Napolitano suo intervento grazie per
La sua presenza qui in questa
Fredda serata di di dicembre
E grazie presidente Baracco
Per fare ospitato questo incontro promosso da Mezzogiorno euro
In viaggio Degiovanni io ritrovo le virtù di cui parlo Norberto Bobbio
Di chi svolge un lavoro intellettuale
L'inquietudine per la ricerca il pungolo del dubbio
Il senso della complessità delle corse
Secondo una tipica tradizione italiana viaggio ha intrecciato nella sua attività Filosofia storiografia e politica
Tra cultura e politica per Biagio va stabilito un rapporto che non sia di sudditanza della prima la seconda
Ma neppure di distacco reciproco
In un'epoca di cambiamenti profondi Biagio ha rivendicato l'autonomia ma non l'indifferenza della cultura rispetto alla politica
Sono due i luoghi che hanno visto maturare consolidarsi l'impegno intellettuale politico ride Giovanni
A Bari negli anni settanta un gruppo di giovani intellettuali animati da un Beppe Vacca poco più che ventenne da Franco definisce a Franco Cassano Mario Santostasi
Formatisi tra l'università e di casa Laterza scelse di impegnarsi in un'impresa politico culturale temeraria
Ripensare l'identità del partito comunista in termini integralmente storico politici
Inter Petrarolo quei giovani intellettuali il marxismo come erede nazionale proseguimento sviluppo dello storicismo italiano da vico a Tronci attraverso spaventa e Labriola
Gli scritti di Gramsci consentivano di presentare il marxismo come il compimento della tradizione delle chiavi dell'idealismo hegeliano italiana in particolare di quello di Croce
Erano temi autoritaria Degiovanni che su di essi aveva pensato e lavorato Biagio parteciperà da par suo a quella vicenda
A Napoli Degiovanni vivrà un'altra esperienza politico intellettuale aperta culturalmente quanto quella vissuta a Bari
Nel dopoguerra Napoli era stato il laboratorio di una ricerca sui contenuti dello sviluppo della città che aveva impegnato uomini della sinistra studiosi imprenditori un'esperienza emblematica della originalità della sinistra napoletana
Una originalità che si arricchì negli anni cinquanta e sessanta del confronto duro ma di alto livello tra Cronache meridionali diretta da Giorgio Amendola con il giovane Gerardo Chiaromonte
Rosario Villari Mariano D'Antonio Vittorio De Cesare
E nord e sud guidata da intellettuali napoletani di orientamento liberaldemocratico di grande qualità The Caprara De Caprariis Giordano campi compagna
Questa era il Partito comunista di cui De Giovanni prenderà la tessera
Prenderà la tessera quando quel partito dopo l'invasione di Praga sbarcherà per la prima volta la soglia di un pubblico dissenso verso l'Unione Sovietica
Era una decisione impegnativa iscriversi al PCI
Essere stati nel Partito Comunista come tanti di noi sanno e qualcosa che non si dimentica che ci si porta dietro per tutta la vita direbbe il grande storico inglese ricordo
Non si può comprendere appieno il ventesimo secolo se non se ne sono condivise le illusioni in particolare quella comunista
Il decennio successivo alla sua iscrizione al partito
Vedrà all'impetuosa crescita politica elettorale del piccino ha già nella seconda parte di quel decennio si manifesteranno evidenti i segni di una crisi della cultura politica di quel partito riflettendo su quegli anni
Sull'esperienza di Bari Biagio scriverà parole severe
Fu un decennio legato ad una visione in Lussorio delle tendenze della storia
Scambiavamo un grandioso processo di modernizzazione per l'anticamera della rivoluzione
Ne parlerà alcuni anni dopo riflettendo sul drammatico duello a sinistra Mondoperaio la rivista socialista
Era divenuto un centro di attrazione di energie intellettuali aveva ingaggiato una battaglia ideale sui capisaldi della politica del PC
La intellettualità comunista aveva risposto alla sfida arroccandosi in nella difesa di un anti riformismo scolastico viaggio ricorda quel momento con parole drammatiche
L'offensiva culturale di Mondoperaio fu per me è uno spartiacque avvertite il PC subirà una sconfitta culturale teorica avevamo poche armi tra le mani per rispondere la verità è che eravamo tutti chi più chi meno del Partito comunista di quegli anni dentro un orizzonte teorico di cui non avvertivamo la fragilità la forza di erosione che lo stava minando l'urgenza di un nuovo pensiero
Poi alla fine del mille novecentottantanove giungerà all'evento inaudito del crollo del Muro
Fallisce il tentativo con cui l'uomo ha provato a programmare la propria storia controllare la sua sorte e il proprio destino
In quel drammatico cruciale passaggio Gino guardo con interesse alla battaglia politica e culturale condotto intorno alle posizioni di Giorgio Napolitano la sua riflessione in quei mesi ruotava intorno a un punto politico perché in più di quarant'anni la sinistra italiana non è riuscita a diventare una forza di governo
Ricordarlo concludeva non è un'esercitazione accademico storiografica è un atto di responsabilità verso la storia nazionale
Fummo felici quando Gina fermo di riconoscersi nel documento proposto da Giorgio Napolitano in cui si sostenevano le ragioni di una svolta in direzione del socialismo europeo si dava vita la componente riformista del Partito comunista
Lo sostengo scrisse Gino perché in esso viene esplicitato una parola che nel partito comunista non poteva essere pronunciata se non con un senso di imbarazzo riformismo
Che il pensiero di viaggio evolvesse in questa direzione era evidente da tempo
Lo avevo colto già nei colloqui in Basilicata alla fine degli anni settanta quando chiedevo a Gino di venire a Potenza a Matera per incontrare i giovani intellettuali lucani alla ricerca di novità politiche teorica
Poi negli anni ottanta la necessità di accelerare i tempi della revisione della cultura del PC divenne drammatica
Ricordo Degiovanni al congresso del partito a Napoli nell'inverno dell'ottantasei prendere la parola e difendere contro ostilità diffuse la formula del Partito Comunista parte integrante della sinistra europea
Ed è dell'agosto dell'ottantanove l'articolo sull'Unità in cui si prendevano le distanze da Togliatti e si rigettava tutto ciò che è coinvolto con l'eredità distanti
Ricordo il disappunto i silenzi intorno a Gino allora membro della direzione nazionale del PC
Viaggio sostiene che quell'articolo sia l'unica cosa che rimarrà della sua attività di scrittore non è così ma certo quello scritto fu una specie di di Lido di liberazione da un mondo che gli appariva ormai estraneo
Ho concluso un fatto ha da essere chiaro
Il tramonto delle grandi attese collettive la rinuncia dell'intellettuale alla funzione di lettore della storia e del suo destino non si muta in disincanto in viaggio oggi Gino è un appassionato combattente contro il rischio di un populismo che invoca un'altra democrazia opposta a quella originata dal costituzionalismo liberale
Gino pervaso tuttavia da un sentimento di angoscia per lo stato in cui versa a Napoli
Pochi si interrogano su cosa stia diventando questa città
Una plebe Ytzhak nazione non più strisciante una disordinata attitudine a un vociare ribelli mistico il timore di Biaggi e che il sottofondo plebeo si stia impadronite luoghi pubblici che sulla città non vi sia più un pensiero politicamente civile capaci di mettere insieme energie intelligenze
Affinché non tutto precipiti verso punti cicheti senza prospettive
Ma il rovello di Gino resta l'Europa del cui Parlamento per dieci anni corre stessi riconoscimenti per lo scrupoloso lavoro di presidente dalla commissione istituzionale fu autorevole componente quale sarà il destino dell'Unione europea in un mondo sempre più difficile e incerto quando alle soglie dell'Europa tutto ormai in drammatico movimento masse sterminate fuggono da eccidi fame guerre e la Russia di Putin attenta ad approfittare del declino del ruolo degli Stati Uniti come potere regolatorio dell'ordine globale
C'è consapevolezza di ciò nella classe dirigente politica europea c'è volontà politica ci sono idee per operare muoversi oltre uno statu quo paralizzante Editalia chi governerà questo Paese
E la sinistra la sinistra che non è più riuscita a ritrovare un'identità
Dopo l'ottantanove e che rischia di tornare a rinchiudersi in confini sempre più asfittici e che cosa è questo spirito di fanatica denigrazione che sembra essersi impadronito dell'animo degli italiani
Ci sarebbe materia per un quadro angoscioso Maggi non sfugge a questa trappola
E viva in lui la coscienza che l'esperienza o la vita
Ne sa sempre una più di noi e che alla fin fine la storia e imprevedibile e per questo che la sua visione delle cose lontana da profezie di catastrofi
Le sue risposte ai dilemmi appaiono aperte e problematiche in sintonia con quanto egli scrive a introduzione di un libretto che io trovo di straordinario interesse
Avverto sempre più scrive il viaggio la necessità di un pensiero non militante per usare l'aggettivo fatale
Non civilmente disimpegnato ma nemmeno spinto a sentirsi corresponsabile di un destino dell'umanità il pensiero conclude viaggio e anzitutto libertà di pensare libertà anche di divagare come accade a volte nelle discussioni con Gino nella sua casa Mergellina di fronte al mare
Ricordo il pomeriggio in cui giungemmo al libro di Revelli sul tempo
Che cos'è il tempo qual è il senso del suo scorrere il senso della storia degli uomini di tutti gli uomini insieme e di ciascuno individualmente presso domande che conducono diritto diritto agli infiniti mondi agli autori che Gino continua ad amare e a studiare caro oggi
Non aver perso il contatto con i grandi testi senza accedere alle terribili mode del tempo e una delle tante ragioni del debito di amicizia e gratitudine che questa sera qui poi chiamo testimoniarci
La parola
Al professor Roberto Esposito
Posso cioè
Buonasera
Ma pronunciare anche poche parole per Biagio De Giovanni qui in questa sala davanti a voi alla presenza del Presidente Napolitano e per me insieme uno nove un piacere e anche un'emozione
Per la mia generazione e per me in particolare
Il suo insegnamento la sua figura la sua amicizia è stato un bene inestimabile
Posso ben dire che molto del poco che ho fatto nel mio lavoro lo devo lo devo a Gino
E il fatto che in questi anni egli abbia non soltanto ha mantenuto Amma intensificato
Addirittura intensificato sul piano filosofico sul piano politico la sua presenza costituisce io credo per noi per tutti noi
Un esempio uno stimolo perfino una speranza speranza non di tali altrettanto ma insomma di tentare soci e comunque il segno che la passione intellettuale
E una forza vitale che non diminuisce ma che aumenta nel tempo o lo scorrere degli anni e i due termini che danno il titolo a questo incontro
Filosofia e politica costituiscono la bipolarità il perimetro all'interno del quale si è costituita l'esperienza intellettuale ma direi anche la vita stessa diciamo la forma di vita di Degiovanni
E quando nominò queste due parole politiche filosofia non posso non pensare a un saggio di Giovanni Gentile del mille novecentoventi
In quel testo è bruciante superando di slancio le esitazioni e le distinzioni di Croce
Gentile poneva in quella connessione tra filosofia e politica la scelta radicale che a un certo punto vorrebbe condotto alla morte ma che conteneva in sé la potenza della ditta della vita individuale e collettiva secondo un termine che gentili appunto chiamava prassi
Che tale termine ripreso e capovolto da Antonio Gramsci
Forse lo stesso di quello di Gentile ebbe restituisce
Questa implicazione non poco dell'orizzonte filosofico e politico dell'opera
Di De Giovanni
Non potendo qui ripercorrerla naturalmente se non per rapidissimi punti mi limito a nominare tre momenti condensati in tre nomi importanti per lui e per noi
Il primo nome quello di piega il Gino ha lavorato anche su Marx ha scritto un libro importante sulla teoria delle classi del Capitale di Marx
Ma il suo tour de resta Chirichelli
Resta Eger in un doppio senso intanto perché il suo libro sul piede elettriche il tempo storico della società borghese assegnato in profondo la riflessione non solo italiana negli anni settanta e ottanta ma anche perché ancora di più anche Hegel rimanda alla categoria centrale
Della sua esperienza della sua opera anche della sua azione
La mediazione vorrei dire come figura della contraddizione
Come figura della contraddizione non è un comune di soluzione della contraddizione
Come sua espressione e suo governo soltanto come direbbe lui del sostenendo la scissione attraversando e sperimentando la l'oscillazione la storia può procedere senza arrendersi alle potenze della dissoluzione senza cadere preda
Del nulla questo e un insegnamento che dai diritti del Degiovanni ci ha dato io credo che oggi la difficoltà in cui si muove sia alla politica sia la filosofia contemporanea rimandi all'incapacità Ballaman sufficiente capacità di assumere il negativo senza rimuoverlo
Di fronteggiare il negativo di fronteggiare la sfida del negativo e di formarsi dentro quella sfida
Appunto questo ginocchio insegnato il carattere drammatico della storia l'implicazione necessaria tra storia e crisi una crisi non è un evento la Parenti si della storia ma è la forma stessa della storia
L'attenzione costitutiva il costituente tra ragione e forza che non viene mai meno che può cambiare i suoi termini ma che non viene mai meno
E ciò mi porta naturalmente a al secondo nome che volevo fare e cioè quello di Giambattista vico
Al termine della filosofia italiana
Oggi si parla a volte di ritorno del pensiero italiano ma l'attenzione internazionale
Molto di questo sito Legino ai saggi subito uno su vico su Corso Gentile e Gramsci se non ci fosse stata una rivista che alcuni di voi ricorderanno il centauro
Negli anni Ottanta ecco quanto e mi chiedo di questa ripresa se tale della filosofia italiana oggi ci sarebbe
Il terzo nome personalmente vorrei fare non è il nome dell'autore
Perché li comprende tutto in un certo senso e il nome dell'Europa già naturalmente ho richiamato dal Presidente Napolitano da Umberto Ranieri
L'Europa come punto d'incrocio tra spazio e tempo
Il luogo in cui il tempo c'è spazio a Lizzano atto
In cui lo spazio sia storicizzato si è fatto storia queste è stata Levodopa alla sua origine e questo questa Commissione che spazio e tempo stanche sicuramente nel suo destino naturalmente
La presenza di Giorgio Napolitano da a questo richiamo una Risonanza particolare
De Giovanni anche quando ha compiuto chiuso la propria esperienza
Ai più alti livelli nel Parlamento europeo è stato presidente della Commissione affari istituzionali non ha mai abbandonato il tema l'impegno la passione dell'Europa
Dell'Europa di quell'OPA che oggi è sotto assedio scrive nell'ultimo editoriale sul Mattino
E due tra i più importanti libri sull'Europa sono stati iscritti proprio da Degiovanni in quest'anni anch'essi tra filosofia e politica
Anch'essi proprio costituiti dall'incrocio e dall'attenzione tra filosofia e politica
Con vado a concludere il loro significato di insieme se posso dire così in maniera sintetica
Sta nella sottrazione ha una doppia semplificazione come anche i suoi articoli sull'Europa
La semplificazione di un pure lui tornò agli stessi al sistema degli Stati moderni
Ma anche la semplificazione della loro dissoluzione in un astratto globali ISMU senza confini senza nerbo e senza frontiere
Di fronte hanno Europa economica di fronte all'Europa giuridica che non riescono a ridare vita alle istituzioni europee
De Giovanni ripropone unico Coppa politica un'Europa politica
Come l'unica via per dar vita alle sue istituzioni Frangilli e indebolite
Consapevole un'Europa consapevole certo dei suoi valori
Ma consapevole anche dei rapporti di forza in cui questi valori si evade tono essi incarnano l'elemento realistico è sempre stato al cuore io al centro della dell'ispirazione di Degiovanni
Ecco questo è stato e qui chiudo davvero il modo per oggi no di pensare il proprio tempo
Nel modo di pensare il nostro tempo grazie
Adesso la parola Franco Cassano
Forse funziona
Ma io parlo per ultimo non vorrei essere particolarmente lungo perché le cose
Più importanti sono state già dette
Anche dal
Da chi come Giorgio Napolitano rappresenta non solo la storia politica ma
Le vicende del nostro Paesi aggiungerò voglio solo fare due o tre osservazioni
Non la ricordate quella la canzone di Paolo Conte Genova per noi va bene io posso dire De Giovanni per noi a Bari
Che cosa è stato per me non voglio parlare a nome di altri perché complicato ed impegnativo
Beh è stato un formidabile strumento di il superamento del provincialismo l'incontro con la cultura in primo luogo di una città Napoli e con l'Europa questo è un motivo costante in tutto i discorsi che sono stati fatti fino adesso
De Giovanni o ovvero l'Europa
E questo è stato per molti di noi un elemento straordinario di stimolo di
Riflessione di crescita
Devo dire che in qualche modo ricordo di quel periodo perché è quello il periodo in cui poi si formano
Punti essenziali bionda personalità scientifica anche
In primo luogo ricordo gli arrivi a Mergellina la mattina con treno
Quando ancora a Bari e Napoli erano collegate in un'unica tratta e non bisognava scendere a Caserta
Ed era bello si arrivava alla stazione Garibaldi e poi ci aspettiamo un po'così arrivare a Mergellina che dopo dieci minuti ero dietro la porta di Gino suonavo e c'era lui
Questa contiguità era per un giovane di quegli anni
Di qualsiasi generazione follemente una grande
Una grande crescita del senso dice una prova difficile e impegnativa però è straordinariamente entusiasmante
Io auguro a chi ha fatto e fa il nostro mestiere di suscitare sentimenti analoghi
Nei giovani a quelle che io ho provato
Che cos'era pensate
Io ho qualche difficoltà quando parlo con lui l'ho sentito il nome proprio coniugare con giudichino o Biagio
Io cioè parlo con lui parlo avuto uno di questi il giro in genere prevalentemente ma se parlo con terzi ricordo Giovanni con qualche difficoltà a dire Gino mi dà fastidio mi sembra l'appropriazione indebita
Di qualcosa che invece voglio mantenere la sua distanza perché si può essere molto vicini a una persona però la sicura teneva una certa distanza per mantenere il significato che in qualche modo questa persona
Ha avuto nella costruzione della propria identità
Sarebbero molte cose da dire non so quanto possano interessare le cose che uno ha imparato le vicende i momenti momenti in cui siamo stati più vicini in cui questo rapporto è stato intenso momenti nei quali si è allentato
Quello che posso dire è che credo che a tutti i presenti è una cosa che scalda il cuore il fatto che negli ultimi dieci anni Gino ritornato con una forza sulla ribalta del dibattito intellettuale che
In qualche modo c'ha pure il suo sorpreso e ovviamente ci ha fatto uno straordinario piacere ritrovarlo costantemente anche la la battaglia politica e non è detto che tu debba essere sempre in ogni caso d'accordo anche su molte consensi
E un elemento essenziale fa sentire fa sentire meglio vado verso la conclusione perché non voglio essere lungo
Credo che sia particolarmente importante in questo momento
La riflessione di una personalità teorica come quella di Biagio De Giovanni ha detto prima questo rapporto diretto con un'OPA
In un momento nel quale il nostro continente diventa più piccolo
In un momento nel quale l'Occidente sembra addirittura dividersi
Acquista di la consapevolezza di non essere più il centro del mondo
Il momento in cui da più parti si parla di modernità alternativi
A lungo e in qualche modo abbiamo ritenuto di avere l'unica chiave per lo sviluppo
Gli altri Paesi io ricordo per esempio Weber Bellavia verso il capitalismo lo sviluppo era l'etica protestante
Oggi viviamo in un mondo che non non sta più dentro a quella luce
Noi vediamo che Paesi extraeuropei sono diventati forti sono
Un congiuntura in cui loro sviluppo e diventato uno atta all'ordine del giorno penso alla Cina persone all'India
Ciò di cui ci possiamo oggi comunque un sentimento molto complicato rendere consapevole che
Sono più soggetti nel mondo cioè una pluralità e tra questi soggetti ci siamo noi c'è l'Europa cioè la storia cioè quella dimensione che è stata ricostruita da chi ha parlato prima di me con molta attenzione e la domanda che io mi pongo e che mi piace porla anche a lui e
Come facciamo a continuare ad essere noi in un mondo in cui non siamo più il centro del mondo
In un mondo nel quale diciamo sembra che esistano tradizioni capaci non solo di vendere potente dei paesi ma anche in qualche modo attrattive in una situazione nella quale per esempio
Rispetto ad un'altra congiuntura che era quella ascendente degli anni settanta la democrazia politica e sempre più mal ferma
C'è stato un periodo in cui si è espansa pensate alla Spagna al Portogallo pensate anche ad altri paesi oggi questa congiuntura molto più difficile e drammatica
Ecco c'è bisogno dell'Europa e nello stesso tempo l'Europa non può più essere presente nello stesso modo in cui è stata nel passato quali sono le vie attraverso le quali confrontarsi quali sono le vie attraverso le quali misurarsi con i problemi del mondo senza avere nostalgie del passato ma rimanendo fedeli agli insegnamenti più importanti più preziosi io credo che il giro da questo punto di vista ci possa aiutare moltissimo
Ho detto giù in un mondo Giovanni scusate non succede
Non perché in qualche modo ha insieme la fine sottile coscienza della complessità della nostra democrazia nello stesso tempo la sensibilità per capire che il mondo è grande e terribile come è stato detto in una famosa espressione di una lettera di un signore che noi conosciamo tutti e noi abbiamo bisogno di persone che ci aiutino a pensare questo passaggio e credo che Gino sia uno di quelli che ci deve aiutare ad affrontarlo grazie
Bene adesso diamo la parola a Biagio De Giovanni
Ma e il massimo che potessi aspettarmi una giornata come questa lo dico
Con commozione
E anche con una certa emozione
Il massimo che potevo aspettarmi di a vere
Un incontro come quello di oggi
In presenza del Presidente emerito della Repubblica
Di Giorgio Napolitano
Di un nome che appartiene alla storia d'Italia
E di un
Di un uomo politico
Chi ha impersonato la nobiltà della politica
Questo altissima professione
Che tante volte viene gettata di lato come se fosse una specie di
Consigliere di
L'interesse
E invece no la la la nobiltà della politica
E non solo il punto altissimo nel quale una società si riconosce ma in Giorgio Napolitano io questo lo dico senza nessuna retorica lui sa con quanta convinzione
Dagli anni dei quali ci siamo incontrati nel Partito comunista italiano come veniva ricordato
Una grande comunità politica nella quale si dibatteva si discuteva
Che poi si è conclusa un'esperienza che si è conclusa la storia procede così
Sempre difficile prevederne gli esiti
Più si prevedono e più la storia se ne va per i fatti suoi
E però
In questa grande comunità politica che è stata il Partito Comunista ad esperienza finita
Abbiamo tutti ragione di riflettere su quell'esperienza senza pentimenti
Perché il problema non è pentirsi di fronte agli eventi della storia ma il problema è cercare di capire perché si è partecipati a una certa vicenda perché si è stati partecipi di una certa vicenda perché la si è voluta vivere
E quale grande eredità in ciascuno di noi nelle varie esperienze che ognuno di voi tanto diverse ha potuto aprire quell'esperienza mantenuto
Oggi tornando a Firenze dove avevo avuto un dibattito sull'Europa passato
Buona parte del viaggio a concludere a finire la lettura di questo libro che Napolitano ha introdotto ha introdotto splendidamente in in
Mi pare proprio corretto
Riassumendo gli elementi fondamentali del tuo pensiero politico in quest'incontro costante con Thomas Mann che fa parte di un'esperienza
Non solo vicina di di Giorgio Napolitano dove
Libro meraviglioso dove Thomas Mann ripensando quello che aveva detto e scritto alcuni anni prima
Nel mille novecentodiciotto facendo come dire un attacco al concetto di democrazia pare sono dentro tanto nel merito del tema invece negli anni Venti cominciava a capire che in fondo il nodo della democrazia era un nodo decisivo gli splendidi pezzi che sono raccolte in questo libro introdotto Napolitano
Umberto che ha detto
Le cose che ha detto noi ci siamo incontrati tante volte ci continuiamo a incontrare perché questo poi lo dirò infine di questo breve intervento perché l'importante mantenersi vivi e mantenere vivo l'interesse per il mondo e il modo per vivere Senofonte
Gli scarti della vita poi diventano malinconie Nostalgia lontananze invece no bisogna tener duro fino a quando il cervello ti aiuta questa mi pare una cosa importante Umberto con Umberto abbiamo un dialogo continuo quindi
Lo ringrazio delle cose che ha detto
E poi tutti gli amici presenti e gli amici filosofi
Franco Cassano
Ci siamo conosciuti lì lo ricordavamo ma tanti e tanti anni fa io ho seguito la sua tesi di laurea
Pare che poi non non potevo essere relatore per per congiunture Baresi particolari che non sto a ricordare
Ma
Ho seguito la sua adesso Max Weber e
Franco Cassano con il quale abbiamo mantenuto un'amicizia vivissima negli anni anche quando magari ci vediamo oggi deputato della Repubblica
E che dobbiamo dirlo senza nessuna
Come dire con assoluta convinzione che è uno dei più dei più raffinati pensa io non abbiamo Sociologia questa parola non voglio chiuderla in una formula di questo tipo i raffinati libri di Franco proprio la
Nei quali c'è sempre un'idea c'è sempre qualcosa che ti fa pensare che viene poi discussa ieri lavoro Sandra
E poi Roberto Esposito che oggi è un pensatore importante non solo in Italia pensatori importante
Molto al di là dei nostri confini
Con Esposito abbiamo una consuetudine lo lunga anche con lui dagli anni Settanta all'incirca centauro tante altre cose no
E quindi dell'idea di a vere insieme a tanti amici presenti insieme a giovani laureati laureato invece di tanti anni fa qui presenti per me è un fatto come dicevo di grande commozione mi richiamo a tante cose della mia vita che voglio brevemente ricordare perché abbiamo deciso tutti di essere Brevi l'incontro con la filosofia subito nella facoltà di giurisprudenza però non è la facoltà di Filosofia perché sono laureato in giurisprudenza non in filosofia io ho sempre detto questo
Lo posso dire in presenza di filosofi pubblico insomma la la la filosofia del delitto aiuta a cercare di mantenere il rapporto con la realtà insomma non andasse né troppo in titoli crismi eccessivamente astratte non è il caso di Roberto che tra l'altro pensatore sta nel pieno ritmo delle vicende contemporanee nel pensiero quindi però permessa di importantissimo questa cosa una facoltà di giurisprudenza carica di maestri l'incontrai a ogni angolo di
Non voglio
Aggiungere altro perché sembra Hill alla torta in prolissa settima
Veramente facoltà nelle quali ci siamo formati nelle quali abbiamo avuto la nostra educazione spirituale starei per dire l'incontro con la politica a Bari io ero un timido avevo paura di parlare in pubblico record di il pensiero ebbe un mese prima dell'intervento che dovevo fare in pubblico già stavo in ansia
La politica mi ha sciolto mi ha fatto entrare in rapporto con il mondo
Ed è una cosa splendida la politica pensata come un'attività che non ha un immediato interesse come dire pratici stipo
Opportunistico di fare qualcosa qui in vista di qualcosa no da parte la politica partirà la nostra vita tutti i nostri rapporti sono politici
A cominciare da quelli con i nostri vicini con le nostre mogli con i nostri mariti o con i nostri figli sempre in mezzo la politica in qualche misura no
E quindi questo dico però l'incontro con la politica barista videro vitalissimo dall'idea beh debbo dire Beppe Vacca Franco De Felice Franco Cassano tutti nata ancora tanti altri che era un ricco che non nomino nemmeno dovrei citare tanti
E io sono convinto che questo mia e la cosa che mi permette di invecchiare perché solo in tarda età figlio dicevamo
Cima Napolitano all'inizio quando si arriva a un certo punto della vita si fa anche un bilancio la bellezza e poter continuare il lavoro ma io penso che questo nesso tra filosofie politiche quello che permette di continuare a lavorare perché tu hai sempre la sensazione di un interesse contemporaneo la contemporaneità dell'interesse non la ricerca astratta in un articolo dove Weill a o vai o in un altro posto la stessa cosa hanno poi un centro intorno al quale pensi le cose modeste che io ero io l'ho detto tante volte è stato citato il lo confermo io sono sicuro che il mio articolo sotto gli atti nell'agosto dell'ottantanove sarà una delle cose e delle poche cose lei che resterà perché fu un articolo un po'dirompente ma insomma adesso non voglio entrare stavo parlando d'altro
Ecco e giustamente Roberto diceva
Il negativo Lanni effettua di fronte a questo enorme caos e il mondo costituisce non dobbiamo non bisogna noi facciamo un certo mestiere mai direi tutti quelli che vivono questa vita contemporanea
E abbandonarsi alle nostalgie o le manco malinconie del passato immaginare la visione catastrofica il nuovo avanza
Io certe volte mi sento io non so non non non so scrivere i messaggi dei telefonini quindi mi sento lontano da questa possibilità di comunicazione perché non so come tradurre i numeri lettere per dirle
Per dirla chiara nello voglio imparare sopra sarebbe possibile credo ma non lo voglio imparare ora però non mi voglio sentire per questo una specie di di petto d'archeologia voglio provare a partecipare a modo mio con il mio punto di vista le vicende alle vicende del del
Del mondo
E e quindi continuare a lavorare quelli e una bella età quella nella quale ti guardi indietro abbastanza pacificato con tante cose ma vai ancora la mattina ti svegli con l'ansia di dover riscrivere dovete provare a riflettere su qualche cosa
E poi se mi permettete quest'ultimo di riferimento che riguarda ancora una volta Giorgio Napolitano molto
L'Europa questo tema che ci assilla ma perché ci assilla
Cessi il perché e diventato un tema critico
Insomma i e di insomma noi oggi dobbiamo chiederci ma siamo siamo ancora dinanzi a un processo che va avanti possiamo all'inizio di una possibile disgregazione
Non c'è una risposta a questa domanda
Perché non è affatto detto che la cosa sia il leve nulla irreversibile nel mondo quante cose abbiamo giudicato irreversibili e poi si sono dimostrate
Cadute come diceva Benedetto Croce il fiore travolto il fiore che nasce sulla roccia che viene travolto dal vento che non riesce a di tante tante cose cadono conventi improvvisi e imprevisti l'Europa sta dentro questa grandissima scrissi
Ma noi dobbiamo però pensare dentro di essa cioè cercare di capire che cosa si deve stare
Riuscendo poco a immaginare che cosa sarebbe il nostro mondo se effettivamente l'Europa si disgregarsi
E poi l'Italia io qui non voglio dire né far politica nei dire parole troppo nel merito dice di tante cose ma io quello che avverto non so se in tanti fossero avvertiamo egli né i tanti amici presenti sento sia per dialoghi che avvengono siete sensazioni che dicevo
Che
L'impressione e la pubblicità nel dibattito pubblico
Non CPU un dibattito pur
Il problema è tu hai fatto questo io ho fatto questa tortura distrutto
Tutte in chiave di una lotta spietata
In vista di una di una supremazia non guidata dalle idee non guidata dal prevalere di una idea sull'altro
Né di una lotta politica sull'altro
Ma in vista di fatti più o meno oscuri insomma l'impressione questo dibattito pubblico sia drammaticamente povero
Ma come si legge una democrazia senza dibattito pubblico quando noi diciamo che la democrazia rappresentativa in crisi e ed è così e Napolitano e da Politano ricordava il tema delle élite e cioè di questo attacco alle liti in quanto tali molte volte le liti se lo meritano naturalmente perché quando si staccarono dalla Società quando era quel terribile questa sensazione questa impressione di separazione tra la società e la politica no
E questo non lo avvertiamo in Italia comandato
Io credo che tutti abbiamo la preoccupazione di come sarà questa Italia di qui a tre mesi credo che ognuno di noi lavorerà nella nel con la propria idea con le proprie idee ma intanto al di là della scelta specifica che uno fa per cercare di arricchire nei limiti del possibile
Il senso la ricchezza li possibilità che sono contenute nella discussione pubblica
Sono il sale della democrazia rappresenta non è solamente il Parlamento e tante mediazioni prima del Parlamento senza delle quali il Parlamento perde di qualità e può apparire di qualcosa di campato per aria i sospeso per aria
Infine Napoli e qui non aggiungo molto perché
Anche perché non non voglio detto non è che voglio fare non voglio dire fare coppia di flessioni direttamente immediatamente politica anche qui io sono preoccupato di una città un po'che c'è tanti aspetti di vitalità ma che sembra disperdere il senso Napoli è stata uno dei centri della cultura nazionale italiana
La forza di Napoli e la storia è stata questa
Avuto tanti momenti importantissimi anche di storia industriale di storia manifatturiera di storia civile disguidi storia generale ha poi aveva questo cuore culturale
Si rifletteva nelle università si discuteva nelle scuole i grandi insegnanti di liceo a Napoli sono rimasti dei nomi famosi
E beh tutto questo nel quadro di una dimensione caotica generale quindi il problema non è ancora i fari l'alla torta Empoli sacchetti sia andato disperdendo quindi abbiamo delle preoccupazioni per questa città che amiamo
Infine ho finito
Lo dicevo prima l'importante nell'età tardo a mantenere un punto di vista la libertà di pensare
Sapendo naturalmente che il tempo scorre e che il suo scorrere in ozio stupido non ci può trovare
Grazie ancora e complimenti a Ginevra e Giovanni grazie al Presidente Napolitano
Grazie gli altri oratori a tutti voi e considerate questa iniziativa è stata promossa da Mezzogiorno Europa
Il ventotto dicembre Mezzogiorno Europa
Incontrerà tutti ancora per gli auguri del prossimo anno grazie