"Secondo me" - presentazione del libro di Achille Occhetto (Ed. Piemme) - (presso Palazzo Serra di Cassano, Istituto di Studi Filosofici, via Monte di Dio)

Serve all'uomo
Sono qua
Senza senza
I da qualche milioni
Oggi
No
No alla me lo daranno anca sera
Raccomando
Non c'è
Tuttavia
Non diciamo a
Descrizione soltanto all'interno della
Minori
Sì sì sì sì no no
Buonasera buonasera a tutti anche a nome dell'istituto italiano di studi filosofici
Vorrei anzitutto salutare tutti gli intervenuti salutare
Il presidente della Regione Antonio Bassolino Achille Occhetto Umberto stranieri Adalberto Maria Merli e tutti i presenti
Stasera come sapete
Discutiamo il libro di
Achille Occhetto secondo me
Ho avuto l'incarico di essere quello che avvia la discussione quindi brevemente perché mi dà un ruolo come dire
Gli espositori di alcuni temi del libro
I sono certo che stasera ci sarà un dibattito di grande interesse che può
Spaziare tra temi di storia del nostro partito e temi di politica
Io vorrei fare una
Primissima riflessione
E cioè dire che è un bel libro
è un libro che si legge
Molto piacevolmente è un libro
Io mi permetto di dire perché ho presentato di Achille Occhetto un altro volume che si chiamava che si chiama il sentimento e la ragione più riuscito di quello cioè più riuscita quella connessione fra biografia e politica tra storia biografie politica che
Rappresenta mi pare l'elemento più caratteristico del volume che presentiamo
Io lo posso dire credo Achille mi a me l'ha dedicato dicendo non è un libro di storia ma
Io mi vado sempre più convincendo che oggi la storia non si fa necessariamente con
Con un'analisi delle grandi discende e dei grandi principi ma che molte volte oggi
Le vicende biografiche di persone che naturalmente hanno avuto ruoli importanti nella storia del Paese nella storia politica del Paese sono pezzi di storia del nostro Paese
E questo intreccio di vita e politica che fa un po'il fascino di questo libro nel senso che come vi dicevo si legge in certe pagine come si legge un bel romanzo ed in altre naturalmente dove la riflessione si deve molto a cui re perché
I temi diventano scottanti
Egualmente come dire un vicolo pieno di calore
Che intanto come dire stanca stantia indicare una cosa che mi pare interessante credo affascinante per molti di noi
Come si diventava comunisti in Italia
Ciascuno con la propria vicenda ciascuno con la propria storia con il con il proprio ambiente
E perché faccio questa riflessione perché certe volte quando il discorso diventa troppo astratto
Troppo per grandi categorie allora si comincia a dire il comunismo e la libertà
Allora naturalmente ci si trova in invischiati nudi categoriali che spesso non ci fanno poi più capire i processi reali allora naturalmente si può dire ma comunismo e libertà non stanno insieme
Si possono fare analisi del tutto legittime su queste cose peraltro sono pezzi della storia del Novecento
Quando poi invece si va a vedere un'altra cosa che è egualmente storia
E cioè
è il caso di questo libro e del ed e di tutto il modo in cui Occhetto mette
Diciamo in discussione i problemi cioè come si diventa comunisti in Italia commissi come te come ognuno lo come ognuno diventava aderente al Partito Comunista
E allora come dire ritornano tutti gli elementi concreti di queste scelte
Tutto ciò che queste scelte significavano rispetto alla storia d'Italia
Tutto ciò che questi uscente significavano rispetto agli ambienti racchiusi proveniva per esempio Occhetto parla di Torino nella Torino dalla sua giovinezza la Torino del liberalismo da Torino dell'azionismo
La Torino della sinistra cristiana la Torino che aveva visto Gobetti e Gramsci la Torino dell'antifascismo la Torino della Resistenza la Torino degli operai delle lotte degli scioperi del quarantatré il
E allora come dire tutto questo riporta dentro la storia profonda del nostro Paese
E allora come dire le grandi i grandi accostamenti per categorie comunismo in libertà comunismo e totalitarismo che sono del tutto legittimi naturalmente
Quando il problema non si prende da un altro punto di vista
In qualche modo lo diventano meno quando
La questione compresa come
La prende Achille con questa ricca con questi ricchi un muri
Che sono anche quelli sei mi permettete un'altra osservazione che già il dentro il libro ma che è anche un po'preliminari al libro che
Che ci permette anche qui pur rendendoci conto della grande complessità dei temi che oggi sono in discussione
Di capire come dire nel concreto della vita cioè nel concreto della dei di rapporti che la storia mette in campo
Tutta questa questione del revisionismo per esempio cioè questo modo astratto e e nello stesso tempo violento di pretendere di reimpostare la storia d'Italia
Attraverso le negazioni radicali del rapporto tra passato e presente
Questo è un libro antirevisionista non nel senso perché poi vibra prestissimo non nel senso più freddo cromatico di chi si colloca in un punto e dice qui sto fermo
Ma nel senso che ci fa capire questi cumuli concretissime questa storia concreta la nostra società quindi il valore dell'antifascismo
Che cosa significava essere ai fascisti e comunisti
Cioè le categorie che il revisionismo contemporaneo tende a a rifiutare annegare a considerare come dire puri e semplici errori degli storici invece non è così gli ecco che cosa volevo dire forse adesso è più chiaro
Che questo è un libro di storia in questo senso
Che storia e geografia oggi sono forse più profondamente legati di quanto non avvenisse in passato
E poi seconda cosa che volevo dire prima di entrare brevemente nel merito perché io quella politica lascia il politichese ben chiaro faccio qualche riflessione di contorno
E un libro di un politico di di vocazione
E il libro che mette in luce
Una persona che ha
Che è stato nel mondo della politica con una idea con una fede con una con una con un'idea di speranza con una cosa che come dire non
Voglio dire non burocratica ma in cui certamente il rischio della il rischio della novità il sempre spesso presente nel modo in cui Occhetto affatto
Ha fatto politica e per cui mi veniva appunto di pensare a questa vocazione per la politica dei testi che io amo moltissimo come lavoro intellettuale la politica come professione di Max Weber in cui diciamo
Si ricorda ai politici moderni
Che una politica senza sfide in un'idea non è una politica
Come non è una politica una politica senza la corrispondente cultura che della politica fa la politica
E secondo me di questi tempi queste cose sono comunque da tenere presente comunque da ricordare
E poi c'è il merito del libro cioè il merito del libro
Ripeto questo racconto che viene da lontano e che percorre
Diciamo tutti i tempi tutte anche le tappe di una vita politica e che naturalmente
Non poteva che essere così
Dedica
Tutta la seconda parte la seconda metà anche se la data e lo dico a chi libro non l'ha letto ancora
Occhetto raccomanda di non cominciare il libro da quel momento cioè dal momento in cui
La politica irrompe come un elemento come dire appunto assolutamente dirompente perché è giusto se si comincia da lì libro non solo non si capisce il libro ma forse non si capisce neanche
Le ragioni di quei momenti decisivi nei quali
Occhetto ha dato un suo contributo molto originale alle vicende della politica italiana io direi che la storia d'Italia
E naturalmente del tutto del tutto chiaro che mi riferisco alla svolte qui veramente di Rho poco
Ero incerto se citare
L'elogio della follia di Erasmo da
Ed ero incerto perché
Avendo letto sentito anche dati alla televisione cose che da allora nel libro ci stanno quindi non c'è niente di male ricordarlo
Che qualcuno punto diceva ma
Ghetto
E io però per l'ho detto cento non cito l'elogio della follia di Erasmo da Rotterdam cioè questo aureo libretto
Che sfonda lo spirito dell'umanesimo europeo e che immette
E io invece l'ho deciso di citarlo perché
Perché che cosa qual è il livello non lo spunto che mi è venuto
Leggendo proprio in questi giorni devo dire che me l'ha stimolato anche questo libro elogio della follia di Erasmo da cioè la la forza della
Della follia come capace di costruire vite ricostruire storia contro i pedanti contro i cattivi teologici
Quindi un testo straordinario che sfonda ripeto l'umanesimo europeo sarebbe bellissimo goderne parlarne ma non mi pare questo il momento
Perché mi è venuto di citare questo testo e di citarlo seguendo questo filo di pensiero
Perché io non ho dubbi su questo devo dire su questo non ho mai avuto dubbi non è una
Una idea ex Poste peraltro Achille lo sa bene perché
Diciamo nel mio piccolo vivemmo insieme alcune vicende di quegli anni
E che senza
Un atto di follia era Simiane
La decisione di
Come dire cambiare trattino sciogliere il più grande partito comunista dell'Occidente
Non sarebbe venuta e non sarebbe venuta a nessuno per cui ho sempre dato ad Achille Occhetto questo merito storico
Essendo uno di quelli convinti
Che se non ci fosse stata la svolta successiva gli avvenimenti dell'ottantanove novanta il destino del Partito comunista sarebbe stato un destino
Assai negativo bersagli rischioso per a questioni che riguardavano
Lo stesso sviluppo della democrazia italiana quindi dare il merito a chi ha avuto secondo me il coraggio di questa decisione
Voglio essere il poco diplomatico voglio essere sincero fino in fondo credo che non c'erano altri nel partito che avrebbero avuto questa dato il ruolo di segretario no
Probabilmente si sarebbe di cominciati con la quinta sesta tappa della rivoluzione democratica antifascisti
Mentre invece il momento voleva una cesura
Possiamo discutere quanto vogliamo sul metodo su cui me su che cosa è accaduto dopo io dirò molto brevemente perché
Veramente dicevo voglio lasciare un poco i temi più scottanti e politici atti politica la fa più attivamente di quanto non la faccio io però voglio sottolineare questo questo aspetto e questo tema che sento molto
Che sento molto profondamente quindi questo elemento forte di discontinuità
E quindi una scelta difficilissima
Che dovette fare i conti con una straordinaria resistenza che badate Sica si comprende si capisce la storia di un partito la storia compresa e io credo che lo stesso Achille Occhetto nel momento in cui prendeva una decisione di questa difficoltà e di questa responsabilità si rinveniva perfettamente conto di come
Essendo il partito comunista una comunità di poco
Un pezzo d'Italia e non solamente un partito politico perché
Se c'è stato un tratto profondo del rapporto tra Partito Comunista e Storia d'Italia è stato questo
Tutto fuorché impartito e basta partito comunità partito società partito movimento è stato un po'tutto quindi era un enorme comunità che si metteva in discussione e quindi evidente che le questioni che si aprivano erano di straordinaria difficoltà e tuttavia si partiva da un punto
Da un punto che
Metteva secondo me in chiaro un un elemento anche drammatico di discontinuità e una decisione politica credo che questo
Che fa parte molto della costruzione del libro vada sempre tenuto presente
Ma per fare un'ultima osservazione
Anche questa la faccio come dire in maniera problematica Poeta con dubbi e domande più che con affermazioni sicure
Si apriva dopo lo ha svolto un problema enorme
Da quel momento in poi anche questo Achille Occhetto di certamente lo ha percepito
Io ho avuto dei dei dubbi piuttosto profondi
Sulla idea che
Alla svolta
Potesse seguire come esito immediato
Un ripensamento politico dei rapporti tra le forze politiche italiane tale
Da
Mettere in discussione abbastanza radicalmente la forma dei partiti politici e la forma storica dei partiti
Su questo
Ho avuto un problema ecco tuttora o un problema diciamo
Di analisi di riflessione su questi su questi temi
E alcune pagine del libro di Occhetto quelle nelle quali queste cose sono come dire dichiarate con con forze come come sempre senza diplomazia mi hanno
Più che diminuire fatto aumentare qua alcuni dubbi
E ci trovassimo in presenza come dire di una scorciatoia che non era prevista
I riformismi separati dal muro potevano ricongiungersi su basi nuove
Ancora
Secondo rapporto fra i diversi riformismi della nostra tradizione
Era questo il problema ed era questa la possibilità sorretti
L'avvio della svolta radicale successiva al mille novecentonovanta ottantanove novanta
Fosse la premessa
Di una
Di una scorciatoia politica che metteva in Comune di Formigine tradizioni diverse in un'unica forma politica
Tendenzialmente in un unico contenitore politico
Ho il problema non era quello di riprendere i grandi no quello fosse in parte io naturalmente rendo necessariamente un po'semplice la mia obiezione perché può darsi pure che io
E qui che la risposta sia
Tale data
Da cogliere una diversa complessità del problema e anche una diversa interpretazione da parte
Di Occhetto scrittore di Occhetto politico io sono convinto che in quegli anni avvenuto qualcosa di in di
Drammatico e anche problematico per la democrazia italiana
Nel senso che
L'indebolimento dei partiti
Storici
Nella società italiana
La difficoltà a mettere insieme in un'unica forma riformismi che avevano storie tradizioni diverse alle spalle non ho difficoltà a dire Ulivo
Cioè i problemi del rapporto tra Ulivo e partiti
Ha trovato un momento di impasse molto grave
Quali sono chi sono quali sono le responsabilità di questo impasse questo è un problema aperto naturalmente che io pongo non come un problema di responsabilità politiche ma propongo come un problema storico per la società italiana
Perché a dieci anni dalla svolta non siamo con una sinistra al Governo
Con un partito che nasce da lo scioglimento del partito comunista che è diventato partito di governo
Ma nello stesso tempo ci troviamo con problemi inquietanti nella democrazia italiana
Come sei il venire meno delle grandi costruzioni storico politiche
Che quei partiti rappresentavano avesse attento uno sfondo un fondo
Liberato forze ed energie che
Insomma
Si muovono i giungono fino a un punto in cui alcuni elementi della democrazia italiana sono secondo me in discussione sono comunque inquietanti
Fatto una riflessione che
Vuole essere per concludere con una formula semplice perché avevo detto che sarei stato breve ho parlato anche molto di più di quello che volevo
Che dal dopo svolta io credo che si siano aperti in Italia problemi e un tipo di conflittualità all'interno della sinistra
Che non ha favorito la possibilità di dare al Paese una risposta veramente in avanti ai temi che quella svolta obbligata
Il richiamo del Ras o non era un richiamo ironico un richiamo profondo perché senza
Un politico che rischia e che rompe le continuità la storia non cammina non procede quindi omaggio atti questo rischio a corso operando politicamente evidentemente con una idea
E poi naturalmente i problemi e questa come dire che questa
Decostruzione del sistema politico e delle grandi forze storiche che lo hanno formato hanno messo in campo questi sono i problemi della qualità
I problemi crescono anche fuori del libro
E sui quali immagino che stasera molte cose interessanti verranno dette
Io quindi mi fermo qui per questa presentazione del testo che come ho cercato di fare è stata anche problematica sperando di stimolare
Le questioni degli interrogativi e do la parola ad Adalberto Maria merletti
Tra o in ogni dopo ogni intervento leggera una pagina del libro di Occhetto
C'era una volta a Torino un bambino nato senza respirare
Per bambino ero io
Non volevo nascere qualcosa doveva averne insospettito
Penso lavo violaceo con la testa allungata perché estratta con il forte CIPE
Non avevo lanciato alcun Gemito alcun urlo stavo lì immobile apparentemente senza vita
Mio zio si era precipitato con una velocità da centometrista verso la più vicina stanti via per prendere una bombola d'ossigeno
Così
Mi è stata data la vita nella casa della nonna materna in via Santa Chiara
Era una giornata tersa di tramontana
Di quelle giornate impareggiabili che solo Torino ci regala mostrando a due passi la corona delle Alpi luccicanti di neve
Io ero stato depositato ai piedi di quei monti che sorridevano in tutto il loro splendore
Ma a dispetto di una simile accoglienza io mi ero impuntato e quasi come in un attonito momento di indecisione mi ero soffermato sul limite non volevo subito far parte della comune
Quell'attimo nel quale mi fermai sulla soglia di questo mondo quasi inattesa fu per me fatta
Decisivo
Credo che con la mancanza di respiro per la chiusura per l'angustia siano state alla base dell'angoscia che mi avrebbe accompagnato nel corso di tutta la mia vita
Mancavano ancora quattro anni lo scoppio della seconda guerra mondiale e poi tutto avrebbe ampiamente giustificato per l'atteggiamento di sospettosa tesa quel fermarsi attonito quella paura di respirare
Sta di fatto che quell'ansia quel senso di chiusura produssero in me una sensazione della quale parlerò molte altre volte
Che si manifestava anche nella curiosa circostanza che mentre il passato sempre presentato con un sorriso dolce attratti mesto Sempre sognante
E future invece è stato spesso motivo di apprensione
Una pressione che a volte amplificato in modo ossessivo il male che sarebbe venuto facendo apparire poi la realtà una benevola mica rispetto ai fantasmi
Che precedentemente erano stati evocati ma che altre volte si sarebbe manifestata solo come un'ottimistica previsione rispetto agli eventi funesti e quali saremmo andati incontro
L'angustia del respiro e l'angoscia hanno una comune origine meccanica è un'identica radice etimologica in ogni caso dopo l'orribile pause iniziale non avrei più ho avuto traccia di quella sensazione nel corso dei primi quattro anni della mia vita dei quali tra l'altro non ricorda assolutamente nulla se non qualche profumo sapore che appena possibile avrei cercato di seguire come un cane che fiuta le tracce d'animali nascosti
Per poter così arrivare alle prime ma nazioni della memoria sotto forma di ricordi o anche solo di vaghe sensazioni feci il primo ingresso in società come tutti all'anagrafe direi nel modo più arduo ostico e controcorrente rispetto a un modesto e normali ingresso in punta di piedi
Se mi fossi chiamato Marco Antonio che so tutto sarebbe stato più semplice fin dall'asilo e dalle elementari ma no mi chiamarono a chi evidentemente chi le sembro forse un appellativo troppo dedicato quasi effeminato
Perché come secondo nome mi chiamarono Leone
Ecco dopo questa lettura di merito da una parola Umberto Ranieri
Sì
Anch'io considero il libro di Occhetto un
Un bel libro
Sono lieto di poterne discutere questa sera qui
E quindi ha ragione Gino De Giovanni quando
Lo definisce tale
Ricorda che
L'intreccio tra biografia e politica
Nel lavoro di Occhetto
Riesce a alla perfezione ci fornisce un
Un libro che ci aiuta a ripercorrere l'intera storia del dei Comunisti italiani
E in fondo è un libro che ripercorre la vicenda di di un comunista il italiano
I per noi ha sempre avuto un particolare significato
Non soltanto una denominazione di geografica
Quelli italiani
Voleva dire tante cose voleva dire una le diversità voleva dire
Che
Il Partito comunista italiano non era una non era stato una un variante del del comunismo internazionale era stato qualcosa di più
Ricchi e autonomia e originalità erano
Riuscite a
Produrre una formazione in grado di mettere radici nella storia nella cultura nazionale
I di scongiurare un destino di forza minoritaria e ininfluente sulla
Società nazionale come era accaduto per altri partiti comunisti ad occidente
Nel corso del del secondo dopoguerra in particolar modo
Un'altra cosa quindi impicci i Comunisti Italia
Occhetto è stato
Si può dire protagonista di questa diversità diciamo così sempre cercato di lavorare su questi tratti
Della diversità comunismo Italia
L'autonomia e l'originalità cercando di trarre
Tutto il possibile per dare acquista forza politica un
La prospettiva
Vuoto
E Occhetto è stato mia generazione
Certamente un presenza costante diciamo così interlocutore
Cosa saremmo stati molti Dinoi
Senza la Federazione giovanile di Città futura e di di Occhetto
Senza quel succedersi degli incontri
Ad Ariccia con le invenzioni politiche
Di cui parla a lungo
Achille nel suo libro
L'Ariccia dello scioglimento per
Ritrovare in un diverso rapporto con le generazioni che rompevano sulla scena politica nel sessantotto
Le condizioni per un anno per un nuovo movimento politico con l'Ariccia dell'anno successivo quando
Occhetto
Sollevo
Questioni
Considerate scandalose
Ed egli stesso in verità nel suo libro riconosce si trattava di provocazioni
Quella dello sciopero
Non solo affidato al sindacato anche ai partiti momenti particolari
Nel corso della della della battaglia politica politica e soci
E come ricorda chi nel PC a parità Laurent noi in fondo il luogo più moderno nella vicenda politica e civile italiano
Gli anni sessanta quando scegliemmo FIGC dici nuovo più moderno il luogo dove era possibile non solo partecipare delle mobilitazioni dei contro la guerra per la pace antimperialiste ma insomma era il luogo in cui era possibile discutere
Delle esperienze culturali più più più avanzate
Tutti avanguardia
Cos'è stato per esempio nella nostra generazione ci
Cinema d'avanguardia
Ricchi Chicchi che parte grande ha avuto nella nostra educazione
Politico cultura così
I ed era il luogo insieme dove si poteva progettare il futuro
Il luogo in cui erano possibili nelle lei immediatamente le connessioni tra alla vicenda quotidiana e in futuro
Le prospettive di trasformazione di cambiamento
Avevamo poco o forse un rapporto con il concreto e con il reale
Debole
Riuscivamo subito a riconnettere anche un episodio minore con le grandi prospettive di cambiamento di trasformazioni e poi in fondo giunse quella generazione al PC per una grande ansia di libertà
Libertà
Credo di sì per essere liberi in modo compiuto pieno
E credo anch'io sono belle pagine in cui Occhetto
Ricorda
Emozioni e sentimenti diciamo
Sentimenti
Dedicati essere comunisti allora in quegli anni in quegli anni sessanta era un modo di vivere un modo di vivere sentimenti e
Gli amori
L'inquietudine Khimki che non abbandonava ritorna nel suo libro
Termine angoscia non come un un fattore di depressione ma quasi come una
Stimolo alla ricerca ulteriore
Intorno al tema della libertà delle Poste potenzialità delle possibilità degli uomini e poi non a caso le letture Max Giovanni
Le libertà
Info ricordo che tutto si potrebbe in fondo riassumere intorno a quella formula che in quegli anni ricorreva nelle nostre discussioni cambiare il mondo e la vita insieme
Una formula
Dritto
Ma in fondo riassumeva il senso di una militanza in quegli anni cambiare il mondo e la troppo le cose sono diventate più difficili oltre a scorrere
Del tempo difficile cambiare il mondo
E difficile anche cambiare la vita
Io vorrei sottolineare anche questo aspetto che un po'il filo rosso del lavoro di Occhetto
La la la diversità del PC perché perché questo è un punto essenziale perché poi alla fine anche la svolta della fine degli anni Ottanta il mutamento
Anche il fatto che questa forza
Che gli abbiamo dato vita alla fine degli anni agli inizi degli anni novanta ha avuto responsabilità di governo anche questi in parte da ricondurre anche alla profondità delle radici di quel partito
Che ha resistito alle repliche dure della storia nel corso del
Del cinquantenne quindi un pc non variante del comunismo internazionale ma un'altra cosa un pc che particolare nel corso della lotta antifascista aveva messo radici profonde nella società italiana che si era fatto in Rete
Delle migliori tradizioni politiche del Paese
E che quindi era riuscito a diventare una una una forza importante non minoritaria nella nella storia nella storia politica del nostro Paese le pagine di Occhetto da questo punto di vista sono esemplari quando ricorda a Torino antifascista e azionista poi i la Milano
Dei tormenti del dopo cinquantasei degli interrogativi delle domande affannose su su su nuove strade da percorrere
Per il partito italiano anche lì un'altra diversità rispetto per esempio a quello francese che che che che reagì diversamente rispetto al pc alla alla rottura del ventesimo congresso mentre il PC cercava con l'ottavo congresso di ritrovare una strada che gli consentisse di fare i conti con impostazioni obsolete da superare gli altri si attarda andavano
E poi Longo del Sessantotto con l'apertura ai giovani e infine il Berlinguer del del
Della presa di distanze dal socialismo realizzato e del compromesso storico sono qui le tracce di questa diversità che hanno consentito al pc di giungere a un certo punto ad avere in Italia una forza enorme
Trentaquattro per cento dei voti nel settantasei perché quella forza perché
Quindi PC era era era tante cose era anche questi elementi di diversità che consentivano a quella forza di mettersi in contatto in relazione con settori fondamentali della società
Della società italiana e chi andare oltre i confini oltre i perimetri di classe diciamo così e parlare anche ad altre forze
Proprio perché aveva quegli ancoraggi quei caratteri
Cultura la sua diversità
Certo autonomia originalità che sono le matrici di questa diversità ci hanno consentito di giungere fino a un certo punto
Forse fino al settantasei quando abbiamo raggiunto quella forza
E poi e poi hanno mostrato la corda non nel senso che non erano più sufficienti per consentire
In un'epoca di straordinarie trasformazioni come quella di questa parte conclusiva del secolo di reggere a una forza come il PC
Non era più sufficiente ricavare dalle il dal patrimonio dell'autonomia e della e della originalità di strumenti per compiere un balzo diventare non solo partito
Di governo al partito né il Governo sinistra in grado di governare di governare di governare l'Italia occorrerà una rottura
Che intervenisse permutare quel carattere ma forza comunista s'
Trasformarla in un'altra in un'altra
Organizzazione
Da questo punto di vista
Interrogativi di questa natura sono ritornati nel corso degli anni Occhetto interrogativi sul futuro e le prospettive di questa forza i settori più lungimiranti del partito avvertivano che
Occorreva individuare strade che tali da da consentire quella trasformazione superamento cioè
L'assunzione per esempio di dette il carattere fino in fondo di una forza
A sinistra europea socialista socialdemocratica
In fondo riuscimmo anche nell'ottantasette forse compimmo
Ancora un passo aiutati da quegli elementi di autonomia e di originalità quando definimmo
Il PC parte integrante della sinistra europea cercammo all'ora ancora di di di di trovare una strada per conciliare le due cose se restare il PCI ma collocarci in quel campo
è una contraddizione alla lunga difficilmente difficilmente
Temibile
Io mi interrogo su alcune
Costanti della riflessione di Occhetto che ritornano in più occasioni al suo libero e che hanno caratterizzato la sua anche il la sua presenza nel dibattito politico culturale della sinistra italiana
Occhetto sembra assillato in particolare dopo cinquantasei ma
Anche successivamente dopo il Sessantotto
Nella seconda metà degli anni Settanta da due
Interrogazioni
Egli si chiede se sia possibile
Comunista del comunismo che sia possibile usciti da sinistra eredi scommette su su questa possibilità lavora per trovare una
Strada che consenta da sinistra di uscire fuori da contraddizioni
I problemi che si accumulano e appaiono sempre di più
Un peso che che che rallenta un'evoluzione uno sviluppo del partito
E dall'altro ritorna in lui l'interrogativo
Politico intellettuale diciamo così sfida intorno alla terza via la terza vi è un altro luogo permanente della ricerca politico-culturale di piaccia
Fine del sinistro
Una terza
Una terza via tra tra comunismo realizzato sovietico voi socialdemocrazia
Una terza via che consenta di
Mantenere un quadro di riferimento ideale e programmatico ma
Sganciando lo da questa matrice originaria comunista
Queste la ricerca di un di Achille credo che nella nel gruppo dirigente del Pci
Nei miei limiti scendi che abbiamo alle spalle primarie ottantanove Occhetto sia stato quello che più si è interrogato in torna la possibilità alla fattibilità uscire da sinistra dalla crisi distinti trovare una terza
Ricordo i suoi articoli su questo su questo complesso nodo e anche la sua affermazione che fu il titolo di un articolo di rinascita che tertium datur
Rispetto a chi sosteneva che invece terzi o no
Io penso
In verità che
La generosità con cui a chi li ha lavorato alla ricerca di soluzioni positive a questi due Rovelli della sua
Riflessione
Non abbia consentito di come diventi
Di giungere
Ad approdi concreti adesso siamo impegnati in una riflessione su un libro su un bel libro voi
Sul passato il presente da sinistra io ritengo che
Alla luce degli sviluppi della vicenda politico
Culturale della sinistra italiana fossero due strade che
In fondo non avrebbero non potevano portare
Non potevano portare molto lontano
Perché
Da sinistra non si poteva uscire dalla crisi come
E perché non c'era una terza
Non c'era una terza via tra tra capitalismo e socialismo e non c'era una terza via tra
Socialismo realizzato
I socialdemocratici
Non c'era e e e forse noi abbiamo impegnato risorse intellettuali energie
Alla ricerca di risposte a questi interrogativi che Chicchi che forse avremmo potuto impegnare alla ricerca di
Di di strade distinti
I percorsi diverso lungo il quale saremmo forse potevamo giungere prima agli approdi
Io dico questo perché insomma l'unico approdo possibile nell'evoluzione nella trasformazione di un partito come quello che fu stato il Partito Comunista Italiano
Per il suo insediamento sociale
Per il suo radicamento nella cultura del nostro Paese
L'unica possibilità di approvando era non poteva che essere quella della della della del camion del della collocazione dislocazione nel campo del
Delle forze del socialismo del socialismo internazionale socialismo democratico del socialismo della libertà del socialismo ridi Vitige ma forza come il PC
Una forza
Quell'insediamento sociale
Quella tradizione politica
In un Paese come l'Italia
Dinnanzi al precipitare della crisi del
Comunismo
L'unica strada possibile per non disperdere le forze
Era rito ritrovarle riordinarle riorganizzarlo
In un campo in un campo del resto che non non non prego non propone alcun modello alcuna ricetta ma è un campo anche attraversato da interrogativi
Lo si poteva fare
Da questo punto di vista io credo che chi si è posto questo interrogativo ecco lo dico
Questo è mio convincimento insomma pronto discuterne fine la storia del PC si è posto questo interrogativo chi a un certo punto ha cominciato a pensare che la strada fosse quella di ricollocare le forze
Nel campo della socialdemocrazia diciamo così beh in fondo ha rappresentato la componente più innovativa del PC
Più innovativa
So bene che sulla
Se ne sono dette tante diciamo sul sul sul
Su chi nel partito comunista rappresentato quell'approccio tuttavia se scaviamo
Se andiamo al fondo delle questioni
La componente più innovativa fu quella che vide in modo contraddittorio con lentezze e ritardi che tutto sommato queste forze avrebbero potuto avere un futuro solo se il più rapidamente possibile
Ne avessimo collocate
In quel in quel campo insomma ed a questo punto siamo reduci da una lunga discussione avuta qui fornendo scusa le contraddizioni enormi limiti ma anche gli squarci di aperture su una prospettiva di questo di questo tipo
In questo quadro penso invece che sia stato un freno nell'evoluzione della vicenda dalla sinistra italiana chi chi chi ha pensato che ci potesse essere un'altra prospettiva
In questo quadro penso che la svolta sia stata un l'impresa un'impresa coraggiosa un'impresa
Che fa di Occhetto innovatore
Di straordinaria portata come ha detto De Giovanni
Mi chiedo
Certo noi siamo giunti a una svolta dopo che era crollato tutto
Certamente Occhetto aveva tutti i tratti politici culturali per consentire al partito di compiere quella scelta che fu difficile tormentata ancora viva nella mia mente il ricordo di Occhetto al quinto piano di Botteghe Oscure solo
Dietro la scrivania
Nella riunione del quattordici e quindici novembre medico della direzione del partito
Con tuttavia e quindi ma noi siamo arrivati lì dopo il tracollo dopo il crollo
E c'è da chiedersi per esempio io mi mi permetto di chiederlo a Achille questo
Come sia stato possibile che in quell'anno nell'ottantanove
A chi lei sia stato protagonista di due importanti svolte
Per qualche verso contraddittorio tra di loro forse nomadi e chi invece lo dirà medio noi abbiamo detto agli inizi dell'ottantanove abbiamo parlato di nuovo Ricci
E alla fine dall'ottantanove abbiamo detto
Superare il PC
Nel volgere di pochi mesi diciamo mutamenti cercano intervenuto cessato tiene anni c'è stato muro di Berlino ma insomma tutto concentrato nello svolgere
Nel volgere di un anno
Io ritengo che quindi che oggi in fondo dinanzi alle sfide di oggi noi
Dovremmo
Dinanzi ai problemi anche alla confusione
Che vediamo prevalere anche nel nostro campo io
Quello che
Vedo io vedo due cose da un lato la svolta dell'ottantanove del novanta ha consentito a questa forza inchieste figlia di diventare una forza di governo
Questo è un fatto straordinario sto
Allo stesso tempo io avverto questa contraddizione oggi che siamo il Governo le realizzazioni risultati eppure mai come oggi noi avvertiamo interrogativi
Sulle sorti e sul futuro da sinistra Italia
Mai come oggi dopo questa esperienza che tutti consideriamo
Positiva è ricca di risulta perché questa contraddizione
Io penso perché noi non abbiamo lavorato a sufficienza
Ebbene sulla costruzione di una sinistra italiana
La sinistra italiana come oggi si dice a vocazione maggioritaria che Titti non una sfida agli altri non delega agli altri la conquista di settori interne su questo non abbiamo lavorato a sufficienza
Noi abbiamo discusso di cose nel corso di questi ultimi anni che nella sinistra europea non sanno cosa significa cioè se si parla con un laburista inglese o con un socialdemocratico tedesco del fatto che ne abbiamo discusso o della ritorno a vecchie certezze di una sinistra nostalgica o del partito unico l'ulivista ultra ulivismo eccetera son due cose che nella sinistra europea non sappiamo di cosa si tratta
Quindi la verità è che noi non abbiamo lavorato a sufficienza ebbene sull'unica cosa che aveva un senso
Alla fine degli anni Ottanta agli inizi degli anni novanta che forse ancora un senso cioè costruire una grande sinistra d'ispirazione
Socialdemocratica nel nostro Paese più o meno analoga a quella che opera negli altri Paesi noi di questo non abbiamo discusso ne abbiamo fatto riunioni quando le abbiamo fatte a discutere di quei di quel dilemma inesistente di cui non sanno non sanno in Europa che cosa è
Ma non abbiamo discusso di quello di cui si discute nel mondo cioè di come ridare alla sinistra socialdemocratica una sempre maggiore beh capacità di forza e di Teresa grazie Fini grazie Daniele
Ancorava Alberto Maria Merli un
La lettura di una pagina del libro diretti
Quando arrivai mi fecero vedere l'automobile crivellata dai colpi dei mitra
Era la stessa auto con la quale negli anni precedenti avevo fatto le mie lunga cavalcata attraverso la Sicilia
Accompagnato da Rosario Di Salvo
Hanno colpito a morte anche lui Blink proprio nello stesso posto dove l'avevo visto al mio fianco negli anni precedenti
Ma ora nel mio stesso posto c'era più la Torre
Rosario
Quando io me ne fui andato dalla Sicilia aveva lasciato quel posto
Mi aveva detto che la moglie lo voleva più a casa vicino ai figli ancora piccoli
E che incominciava oscura talmente a temere per la sua incolumità
Quando dopo Gianni Parisi più latore di divenne per la seconda volta segretario regionale Luís ritorno su quella macchina e vi rimase anche quando l'offensiva mafiosa si era fatta più pericolose
Appena arrivata a Palermo mi inviarono a tenere la commemorazione delle due vittime a Catania
Dopo aver parlato a lungo di Pio raggiunsi colmo della commozione al ricordo di quel giovane meraviglioso il rientro vitale dagli occhi azzurri del normanno che si dichiaravano e Cisco ricevono con le nuvole dell'umore
Il passo davanti tutto il fine dalla mia vita della sua vita degli ultimi tempi quando trascorrevamo ore su quella macchina per recarci nei luoghi più remoti dell'interno e attraversavamo Prias
Solar solitudine della Sicilia del vecchio latifondo ora in trasformazione
Parlavamo di politica dopo i comizi mi diceva le frasi che gli erano piaciute quelle che secondo lui andavano tolte
Parlavamo della vita guardavamo le ragazze senza combinare niente apprezzava l'arte mi accompagnava volentieri a scoprire le chiese del meraviglioso barocco di Noto i mosaici di Piazza Armerina e le vittime
In quelle ville imparai a conoscere l'ambiguità della luce e della vita
In quell'isola dove accanto a ogni luminosità assistente comun agguato un'ombra e dovrei luci filtrate da pesanti tendaggi rischiarono momenti felici e tragici
Così era per quei morti ancora giovani che come Pio Rosario erano stati la massima espressione della gioia e della vitalità
La parola ad Antonio Bassolino
Sì ma anch'io vorrei innanzitutto
Davvero invitare chi ancora
Non l'ha fatto a leggere
Questo libro di Achille Occhetto che io ho trovato davvero molto bello
Io l'ho detto subito il privato lo dico in pubblico
Molto bello perché pieno di passione civile e politica
Grande passione politica
E un libro singolare
Per tanti aspetti fuori dal coro fuori dal comune
è un viaggio nella memoria come
Scrive Akil un viaggio nella memoria per ricordare la sinistra e i suoi veri sentimenti
E io sono d'accordo con
Quello che ha scritto in una riuscì Enzio una
Paolo Franchi
Solo Achille Occhetto poteva regalarci scrive Paolo Franchi sull'Achille Occhetto poteva scrivere
Un libro così come questo
Molto intriso di politica
Di personale
Di racconti di gesti di momenti anche intimi
è un libro che ripercorre in tutta la la prima fondamentale parte così come la seconda che ripercorre va tappe momenti città
Solo
Quattro credo le città che ricorrono
Molto nel libero
Una e Torino
La città della nascita e delli prime esperienza in un ambiente culturale
Straordinario come si diventa alla
Comunisti allora
Da Pavese e Calvino Bollati nautica Natalia Ginzburg
C'è Napoli nel libro
Il Achille Occhetto lo ricorda anche con molta
Affettività familiare parlandoci
Di questa nonna materna prima ballerina del San Carlo
Del nonno e del bisnonno
Che sembra
Si fossero impegnati anche a costruire
Spezzi interi di una delle vie più famosi sei splendida
Della nostra città
C'è Milano
Gli anni della formazione più politica vera e propria
I ricordi familiari effettuò sì di persone poi fare molti di noi che siamo qui
Basti ricordare trattanti uno come me Notari anni
E che Occhetto affettivamente
Vedi il Luís un qualcosa che gli diciamo a quella batte Galliani che ben conosciamo
Della nostra storia e poi gli anni fondamentale DC Silvi di Palermo e della Sicilia
E e sono tanti anche i ricordi che in molti gli errori chi abbiamo fatto parte di una storia comune
Umana e politica rimandano a emozioni ad episodi a tanti fatti a tante cose
Achille Occhetto ricorda anche suo primo incontro con Aureliana occulto perché in pagine
Bellissime l'amore l'affetto grandissimo per i figli
Forse chi le ricorderà un episodio anche divertente
Eravamo ad una ad una conferenza nazionale sulla scuola
Looy era responsabile della scuola io segretario regionale del PC c'era
Aureliana e prima fila
Allora l'amore tra Occhetto e D'Aureliano era in fase clandestina
Io a un certo punto gli dissi stai con Aureliana verso vero
Louise sorpreso mi disse come fare a sapete erano i primissimi giorni
Ma il clima lo sguardo gli occhi che si incrociavano erano lì a testimoniare l'indizio di una storia che poi durata e dura da tanti
E tanti altri
Una storia umana un e politica
Perché questo nel libro di Achille Occhetto mi sembra chiarissimo io ci tengo a sottolinearlo dopo questi anni anche di grande travaglio perché dal libro di Achille Occhetto è chiarissimo che molti di noi
Che hanno avuto i danno responsabilità politiche ed istituzionali
Hanno avuto questa responsabilità grazie anche
A quel partito singolare che è stato il partito comunista italiano e non malgrado o contro questo perché
Molti di noi che hanno assunto responsabilità nel partito negli istituzioni sanno che devono molto
A quella costruzione
Di un qualcosa che è stato molto più di un partito come dice Achille Occhetto in modo esplicito dietro
E qui
C'è anche un problema
Che ricordava anche Umberto Ranieri un attimo fa
Perché forse paradossalmente
Proprio il fatto che il PC è stato molto di più di un partito politico
C'è una delle ragioni poi della crisi che veniva
Proprio nel fatto che eravamo molto di più di un partito una comunità
Un un luogo al quale
Abbiamo subordinato tante altre cose
E mail bene
E nel male
I modi giusti anche avvolte in modi sbagliati che potevamo invitarci
Molto di più di un partito e qui una delle ragioni anche
Via via ed io un venir meno
E poi il grande venir meno
Del quadro internazionale di quella che Achille Occhetto chiama l'ultima speranza di Gorbaciov vale e il Gorbaciov leso
Speranza
Lo dico per discutere anche tra noi ma so che Achille Occhetto sarà senz'altro d'accordo
Speranza quella
Già oltre il punto lì
Anche quella speranza alla quale ci attacca Gorbaciov il Curbascio vis
Testimoniavano di una impresa
Impossibile allora
Vent'anni prima
Ci voleva Gorbaciov il Gorbaciov Weeks
Il quando ha smosso finalmente ma vent'anni dopo tanto tempo dopo
Ormai il corso della storia e anche il confronto
Era andato
Oltre il punto in questo senso ultima speranza e anche credo
Ludico come
Tutta la stiva l'affetto enorme e anche in qualche modo l'ultima illusione oltre che l'ultima speranza
E
Poi la svolta
I sì e i no
E Occhetto che giustamente scrive
Già con quella prima drammatica riunione di direzione con i sui sì e sui no già da allora
Non eravamo più un partito comunista
Prima dell'atto formale già da allora
Perché era
La prima volta che avveniva in quei termini ben oltre
Un episodio ma
Non di questa portata come quello che avemmo con il Manifesto fra il sessantotto e il sessantanove io qui vorrei dire che ho molto apprezzato le questioni ci riguardano tutti
Ho molto apprezzato anche le parole le frasi autocritiche di Occhetto di Achille
Sul sessantasei ieri sul manifesto
E qui vorrei dire con schiettezza una mia opinione non parlo quasi mai più il partito delle sue vicende interne anche della della sua storia molto anche per ragioni istituzionali mai insomma siamo qui anche
Tra nove a discutere si è fatta giustamente la scelta anche di discutere qui a Napoli fra noi si poteva fare legittimamente un'altra scelta di discutere tra esponenti di di fare di diverse forze qui siamo tutti tra noi e io penso questo
Che come scrive Achille Occhetto
Su alcuni temi della democrazia interna Picci
Aveva ragione la sinistra interna al pc
Il sessantasei
Sessantanove
E al tempo stesso io soldi Edwin riconosco e lo dico anche in forma autocritica per quello che riguarda me che partecipai a quelle due battaglie sulla democrazia interna al pc e io votai contro testo
Al tempo stesso adesso vedo so e riconosco anche l'ambiguità e l'ambivalenza
Che c'erano in quelle posizioni giuste sulla democrazia interna
Tanto è vero che
Anni ed anni dopo quelle posizioni giuste sulla democrazia interna
Si sono via via accompagnate posizioni regressive
Sul piano della politica internazionale
E sul piano della necessaria aperture anche delle svolte che dobbiamo fare e che poi abbiamo fatto senza rimpianti per un mondo
Quello crollato con il muro di Berlino che non c'era più e non può più essere ci
Così come a mio avviso
Nelle posizioni di quella che allora era chiamata la destra cosiddetta come sinistra cosiddetta interna al pc
è indubbio a mio avviso che ci fossero delle posizioni più giuste
Su tanti temi sociali
Di apertura acciocché si muoveva e cambiava in Italia e nel mondo e al tempo stesso una arretratezza e posizioni sbagliata sui temi delicati della democrazia etica
Così come però mi permetto di aggiungere
Così come anche per le posizioni che sono state caratteristiche del centro del partito
Noi abbiamo avuto assieme a indubbie virtù di equilibrio
Fondamentali partito politico
Di saggezza
Di sforzo di ricomposizione
Abbiamo avuto anche troppa educazione burocratica
Alle cosiddette posizioni centrali nella storia di PC
E troppe volte vi è stato un educazione è stata s'a stare sempre con il potere ufficiale
Magari fin da bambini e da ragazzi
E questo non ha aiutato e non aiuta il crescere e la formazione di un gruppo dirigente a tutto campo
Bisogna anche imparare rischiare in proprio a votar contro a mettersi in gioco a mettersi a rischio
Nella formazione di una classe dirigente in un partito nello Stato nell'opinione pubblica nel Paese
Ed io penso che noi dobbiamo guardare a quello che è alle nostre spalle alla storia da cui veniamo
Sapendo la sua complessità e sapendo le virtù e i difetti di tutto un lungo confronto e dibattito che nel PC sì Expo
E proprio tenendo conto di tutto questo anch'io vorrei aggiungere Biagio lo ha detto a suo modo sono molto d'accordo che come solo Occhetto poteva scrive un libro così
Solo Occhetto poteva fare quello che è stato fatto nel mille novecentottantanove
Qui so che delicato
Solo Occhetto possiamo dire
Nel bene con i problemi di ognuno di noi poteva farlo in quel modo si è detto e criticato anche
Forse però possiamo aggiungere
Forse anche probabilmente solo in quel modo dunque si poteva fare
Occhetto scrive a un certo punto
Avevo pensato che
Poi che io ricordo bene quella mattina
Della segreteria del PC
Eravamo in nove
Poi che Bassolino aveva espresso i suoi assenso ho pensato forse sbagliando che anche altre messo
Il loro assenso che tante volte
Mi sono chiesto poi in questi anni
Se forse
Lo si fosse fatto lo avessimo fatto in altro modo
Se fosse se forse avessimo ha avuto modo di consultare prima
Però
Però
E se forse
Non si fosse fatto poi nulla
Rispetto al Trauma che prendeva il mondo intero
Ecco perché anch'io penso questo è giusto dirlo riconoscerlo ad Achille Occhetto
Una rara rottura come quella
Beh Perino per i propri problemi limiti
Forse non potevamo farla
Nei persone più dentro la storia lunga del PC
E forse con i nostri pregi e difetti da un po'di Rameau farla né io
Né Veltroni
Né D'Alema né tanti altre
Ci voleva nel bene nei difetti di riuniti
Quella irruzione
Quello spirito di rottura che con tutti i problemi Achille Occhetto sette e ha saputo dimostra infine e con
Anche se tra di noi la discussione sarebbe bello appassionante anche Luca il viaggio ha fatto qualche cenno ma insomma poi avremo altre occasioni
E infine dopo la svolta e dopo la nascita di una nuova forza
Occhetto è stato tra i primi primo tra i primi
A parlare di alternanza
Più che di alternativa
Fosse essa di sinistra o di Mo pratica come per anni discutemmo e ce la ce l'hanno gli impicci
Perché l'alternanza erano
Un'altra cosa
L'alternanza era
Era finì in fondo dentro il sistema
Lo dico perché esprimo pubblicamente ore una mia opinione legata molto anche alloggi all'attuale lo dico perché io avrei molti dubbi
Se noi andassimo nelle nelle prossime settimane nei prossimi mesi a fare una campagna elettorale del tipo lotta tra due modelli di civiltà noi e Berlusconi allora già e difficile
Sarebbe drammatica la sconfitta
Se noi non comprendiamo che tra centrosinistra e centrodestra si va ad un confronto politico
Che non arrivano i barbari
Se dovesse vincere il centrodestra
Perché se votato dalla maggioranza degli italiani
E noi dobbiamo fare di tutto per impedirlo
Ma presentandoci con lo stile di una forza di governo
Che non Falteri native di sistema e di civiltà
Che non partecipare risse ideologiche
E
Non essa anche avere la capacità di non rispondere a a frasi sbagliate a provocazioni sa presentarsi
Come vera forza di governo
L'alternanza allora quello voleva dire alternanza dentro il sistema più che alternativa di sinistra democratica
Questo è stato tra i primi a parlare di sinistra diffusa io sono uno che ha questo ha creduto e credo ancora
Perché credo che tante forze della società italiana
Non
Non si lasciano mettere dentro
I partiti che hanno una funzione essenziale e non si lasceranno mettere
E penso che in un Paese come il nostro sono e saranno tanti cittadini senza una casa partitica
Perché questo è un grande tema che noi abbiamo
Un grande tema che noi abbiamo
Senza una casa partitica
E questa sinistra poi gli agenti possono essere tanti sommersa diffusa aperta
Il segno di una società
Che in un Paese come il nostro non è tutta dentro il mondo dei partiti mondo essenziale
Occhetto parla di innovazione più che di modernizzazione ne capisco il senso ed infine davvero concludo Biagio apposti il grandissimo tema c'è poi stata una scorciatoia sia
Grandissimo
Io penso che ci siano dei degli interrogativi legittimi su questo punto
E i nuclei indubbi di verità e di riflessione per tutti quanti noi che il viaggio per Achille per Umberto May per tutti quanti noi
Mi permetto soltanto in una riflessione aperta di sottolineare questo
Quando ci poniamo l'interrogativo c'è stato una scorciatoia vi sono state scorciatoia
Dobbiamo farle porci questi interrogativi riflettendo anche sull'Italia di allora
Oltre che su quella di oggi
L'Italia di allora il dopo un muro
L'involuzione della lega che cambio tante cose
E che fu assieme alla caduta del Muro un grande scossone
All'Italia
Nobile grande
E con i problemi Why della prima repubblica primo grande scossone
Dopo il muro
E l'inizio della crisi dell'impunità del potere
Che era durata cinquanta
Che scoppiò che è andata avanti a mio avviso con eccessi con guasti
Ma che lo scoppio perché era stata
Troppo lungo
E Occhetto a mio avviso fece bene sa che io fu cui uno di quelli che spinse in questo senso ad andare a Bologna a chiedere scusa
Anche quando avemmo problemi che riguardavano
Forza di un messaggio al Paese
E la riflessione in realtà sul rapporto tra partito e coalizione il punto di questi anni
E dovremo a vere altre sei Pieri
Io mi auguro che il primo o poi riusciamo anche a fare lo dico per quelli chi di noi che hanno intasca una tessera
Finalmente
Dopo più di dieci anni un congresso
Spero
Per dopo più di dieci anni
Schietto possibilmente senza gruppi cristallizzata
Ma schietto sugli anni che stanno alle nostre spalle e sul futuro
Anche l'ultimo
Che avevamo sperato fosse un po'più bello
L'abbiamo fatto poi
Come da dieci anni a questa parte sotto una scadenza elettorale
E avvertiamo che oggi è tutto diverso rispetto ad allora
Proprio nei fondamenti stessi comunque comunque la manovra
Partite coalizione
E quello che avvenuto io intendo bene il grande significato dell'apertura componenti nuove che abbiamo avuto in questi anni
Socialisti cristiano sociali altre forze
Io penso anche
Che se ci avessi mo'lavorato
Dopo il mille novecentonovantatré avremmo potuto avvenire
Moltissimi di quei sindaci nati dalla stagione mille novecentonovanta
Dipendeva da noi
E avremmo costruito fin dallo
Una simile parte della sinistra europea
Ma che poteva avere dentro di sé
Una originalità dell'Italia che cambia
Così come perso
Che il vero tema che noi abbiamo avuto e non ce l'abbiamo fatta
Ma lo sforzo che chi si è cercato di fare
Anche in mezzo a Radio rispettive posizioni estremistica
è anche stato quello di cercare di costruire una coalizione dell'Ulivo
Fatta da partiti che unisse i diversi riformismi va fatta anche da forze che andavano
Oltre i partiti
Anche dando alla coalizione dell'Ulivo un gruppo dirigente unità la questo era lo sfogo
Tra partito unico
In tempi impossibili
Il ritorno dei partiti
E di tanti parti
E con tante forze della società civile Kissin ritraevano
Quella era la sfida che ha incontrato tante difficoltà e la sfida e davvero concludo che ci consegna poi il tema con cui nell'ultima pagina agli Occhetto chiude
Il suo libro
Che il tema di una sinistra nuova
Di uomini e di donne che appartengono ad una lunga storia e che Achille dice che conosco con i loro volti e conclude
Ci dovranno pure essere i loro inetti
Questo il grandissimo compito che di fronte a
Ci sono nella società italiana
Cerchiamo di di Cecchi
Cerchiamo lì come spirito aperti
Con voglia di innovare cerchiamo lì assieme perché molto tu dipende anche dalla pittura che saremo in grado
Di offrire e di dare nuovi perché questi gli eredi eredi nuovi di una lunga storia possano affermarsi fino in fondo e vincere anch'
Credo che proprio questa pagina adesso sentiremo nella lettura di Adalberto Maria Merli e poi la parola che le Occhetto
Ora bisogna ritornare sui nostri passi
Fino al punto in cui si è imboccato un'altra strada e riprendere il cammino nella situazione più ardua che si è creata
In questi anni facendo convivere linee tra loro diverse sono state colpite a morte entrambe le linee in campo
Quella del grande partito socialdemocratico e quella della coalizione dell'Ulivo
La casa non brucia più
è già stata incendiata
Nelle opere di innovazione si perde sempre qualcosa di sostanziale
Per esempio Gramsci fu isolato in carcere per la sua idea di costituente che negli ultimi momenti della sua vita muoveva contro l'idea della dittatura del proletariato e del passaggio diretto dal fascismo al socialismo
I comunisti che lo isolarono in carcere attuarlo successivamente quella politica
Tuttavia c'era anche qui qualcosa di tipico della metodologia staliniana ammazzare in questo caso solo metaforicamente l'innovatore rubarle le idee
Ma attenzione non è un problema solo morale quello che sollevò cinicamente si potrebbe dire peggio per l'innovatore perché la sostanza non cambia se poi si fa la sua giusta politica ma in verità in questo passaggio di mano c'è sempre qualcosa che si perde e che viene stravolto
La svolta è stata più che stravolta
La svolta avuto uno sbocco minimalista è stata ingessata nelle tecniche della mera governabilità ma è ancora possibile credere sperare in una fuoriuscita da sinistra
Una sinistra nuova diversa fatta di cattolici i democratici avanzati di liberal socialisti che sappiano segnare l'orizzonte di un nuovo modello
Questa sinistra non è una chimera io l'ho vista me la ricordo l'ho conosciuta fin da bambino erano quei cattolici della sinistra cristiana qui come Tiani gramsciani partigiani comunisti
In quel momento al di sopra delle diversità erano tutti in quella città da cui ho iniziato il mio va viaggio e di fronte alla medesima sollecitazione inseguivano la stessa bandiera ideale la stessa idea di rivoluzione democratica
Cercavano sopra ogni altra cosa la libertà quella vera reale quella che reca con sé una liberazione effettiva non è solo una chimera quella che inseguono sono uomini donne persone volti che riaffiorano sono sofferenze e speranze illusioni che hanno solcato una parte del Novecento
Io li ho conosciuti quegli uomini e quelle donne ricordo i loro volti mi sono sfilati davanti in questo viaggio della memoria li rivedono i momenti di abbattimento e di speranza mi si parano di fronte nelle notti insonni
E allora mi dico ci dovranno pur essere oggi corre reti cerchiamo
La parola ad Achille Occhetto beh io credo che dopo quello che voi tutti avete già ascoltato a me non rimane che ringraziare
Non posso che ringraziare per il calore anche l'attenzione con la quale è stato seguito questo mio lavoro
E molto probabilmente in casi di questo genere l'autore farebbe bene a stare zitto tuttavia
Credo che sia interessante da un punto di dal punto di vista diciamo della cronaca
Che io vi dica perché ho sentito l'esigenza di scrivere questo libro e anche come vorrei che fosse letto
E voi risponderò sia pure brevemente anche se non si tratta di rispondere perché sono temi di una ricerca comune ad alcune sollecitazioni critiche che sono venute giustamente dal dibattito
Per ciò che riguarda il motivo per cui ho sentito il bisogno di scrivere questo libro io sono partito dall'idea che la mia esperienza
Era in qualche modo una sorta di paradigma di storie del Novecento in cui si ritrovano molte generazioni
Quella della Resistenza la generazione del Sessantotto quella del Vietnam e altre ancora e anche un esempio delle grandi metamorfosi culturale e spirituale che hanno attraversato
Gruppi collettivi ma individui nella storia di questo secco
E quindi che fosse opportuno fare vedere i passaggi complessi del secolo e anche le trasformazioni spirituali
Sapendo che non era più sufficiente diciamo spiegare la svolta spiegare il muro di Berlino a spiegare i motivi dalla caduta del comunismo solo in termini storici e analitici forse in questo senso quello che diceva
Degiovanni all'inizio è un che questo modo di dare un contributo alla storia
Si può considerarlo importante
E quindi io credo che si possa vedere proprio dalle diverse esperienze sentimentali di vita e culturali perché
A un certo punto
Io sento il bisogno commenta anche altri di essere un liberal nel senso ampio di questo termine è un liberal socialista io non sono tra quelli e che dicono che non sono mai stato comunista
Perché credo che il vero problema e mostrare il motivo del cambiamento non negate il proprio punto di partenza
Mi sono detto
Come sono passato dal comunismo associa al liberalismo ecco perché credo che sia importante quel filo che io cerco di Venere teso
Dalla Torino dalla casa editrice Einaudi
Pavese Calvino che pure erano apprezzate dalla mia famiglia come degli Dei che poi sono i primi a mettere in discussione tutto
E per un ragazzo è una cosa importante primi gli dèi numi della famiglia i quali a un certo punto sbattono la porta in faccia dicono no non va bene niente
Chi Cino Balbo la sinistra cristiana un'altra ipotesi
Di riformismo non erano degli uomini di destra poi con la scomunica Balbo vana la democrazia cristiana ma io me lo ricordo è stato mio padrino di Comunione era un uomo di sinistra parlava come i nostri compagni non parlava
Quando si parla delle cose sociale dei problemi della vita parlava eppure ha militato dall'altra parte del muro in tutti gli anni successivi e poi la casa dalla cultura diretta da Rossana Rossanda Milano
Dove si trovavano tutti i reprobi di allora Amendolara
C'è un episodio gustoso c'era anche Cossutta altera cosiddetti innovatori e l'Unione goliardica e quindi l'incontro con gli altri
E quindi vedere come dentro tutto questo venivano delle profonde crisi di coscienza in sostanza dare conto di questi passaggi non solo in termini astratti
Ecco perché non credo che si tratti di una biografia in senso stretto ma di un viaggio nella memoria
Nel senso che mi sono detto un individuo che ha avuto la fortuna di stare nella torretta di osservazione privilegiata di un grande partito il più grande partito comunista dell'Occidente a il dovere di raccontare
Non una Autobiografia quindi come qualche recensione ha detto che fa i conti già più no non è questo
Ma è il racconto di me stesso arricchito da considerazioni teoriche e culturali e politiche per esempio ci sono alcune questioni che vi permetteranno poi di rispondere ad alcune delle altre provocazioni di Ranieri
Ma anche di Degiovanni anche se non esattamente identiche però portano allo stesso problema
Che io vorrei sottolineare del libro io focalizzo cinquantasei le dico una cosa nella quale credo profondamente che se ne cinquantasei
Noi avessimo seguito la strada autonomistica di Nenni allora si poteva fondate il vero grande partito socialdemocratico di tipo europeo
Abbiamo avuto un'altra seconda occasione dopo le grandi vittorie
Del settantasei quando Craxi e tutto il gruppo dirigente del Partito Socialista Torino lancio l'alternativa e fummo noi a impedire la posizione alternativa di rinasce il creazionismo
Come risposta alla grande intesa tra democrazia cristiana e Partito Comunista egli invece era una grande occasione non a caso del Martino me l'ha raccontato in quel momento che chiede a Berlinguer
Se era possibile fare la fusione e Berlinguer gli dice c'è Bresso inerte avremmo una situazione drammatica è una rottura pauroso del nostro partito
Ecco questo io lo ricordo per dire perché poi arriviamo ai problemi delle due grandi alternative o la coalizione al partito socialdemocratico
Che io non sono un anti socialista della mia storia partire dei dibattiti iniziale che ricordo con Craxi quando ero ragazzo
Come vorrei quindi che fosse letto lo ha già ricordato Degiovanni non spulciando l'ho qua e là nella ricerca di fatti e persone di rivelazioni ma credo che la rivelazione e
Il tipo di racconto questa cosa strana de qui ha parlato
Ne ha parlato Antonio
Nella quale molti fatti e persone importanti chi ha considero altrettanto importante di quelle di cui io parlo non ci sono
Proprio perché il testo è una sorta di addensamento dell'anima della memoria ci sono come dei buchi neri nei quali cadono tutte le questioni che vengono attratte da quel dato di memoria
Sia quelle di prima che quelle dopo a quella momento
Naturalmente dico vorrei che fosse letto così poi so benissimo che il libro è di chi lo legge
E che quindi non posso fare come quei bambini che danno il regalo al bambino avvicina per quando quello sta per prenderlo solo portano indietro ma li prevosto e naturalmente sorprendente ne fate quello che volete
Ora vediamo alcune delle questioni che sono state poste
Ma intanto nell'ottantanove e io credo che noi abbiamo avuto non due momenti contraddittori ma duettato
Io incomincio l'ottantanove con un'intervista all'Espresso dove rivaluto la rivoluzione francese come punto fondamentale unico della storia dalla sinistra
Poi c'è
La manifestazione insieme Ingrao davanti alla manifestazione alla alla alla ambasciata cinese
Se il momento doloroso in cui io dovetti anche qui fare uno di quei passi piccoli indietro non perché mi misi di traverso amante che sente i tutta la Carnia montante nei confronti per articoli De Giovanni su Togliatti ricordiamo
E poi il congresso
E il detto adesso moderatismo assolutamente pure
Apriti cielo nel congresso il nuovo pc era come una tappa di questo processo io nel libro non a caso mette in evidenza come molti dei contenuti
Del diciottesimo Congresso sono poi contenute già presa perché che vengono riassorbiti dalla rivolta rimaneva il problema centrale della rottura con tutto un dette un mondo
E per me era già del tutto chiaro nel corso de quell'anno che quella rottura non la potevamo fare è già stato difficile farla così ma non la potevamo fare di fronte all'ingiunzione craxiana di cambiare il nome
E io lo dico al congresso precedente
Dico badate e mi ricordo che rimasi anche colpito non so se questo era l'accordo per ma me lo sono dimenticato bensì sì Spirit sette
Io rimane rimasi colpito perché dissi con quelle causa di arte che noi tutti abbiamo ora Torriglia
Naturalmente noi non cambieremo mai il nome uno azione violenta e mi spaventai perché subito dopo c'era un'altra frase tranne che ci siano fatti oggettivi italiana
Per cui si rende necessaria naturalmente la frase successiva fu subito dimenticata
Rimase la grande ovazione dalla prima
Della prima parte ma il travaglio era tra di noi
Mi ricordo le telefonate con Napolitano durante la guerra e dare l'allarme le elezioni europee e la vicenda cinese
Dobbiamo farlo adesso non dobbiamo farlo adesso io sostenni no discorso tale non era non si deve fare era come si fa a cambiare durante una campagna elettorale e cose di questo tipo cioè quell'anno è stato tutto un anno di ricerca
E quando avviene
E questa è poi son quelle cose che fanno i politici perché questa poiché la differenza tra chi è politico no quando avviene il momento come indicato che sta pronto detto beh questo è il momento mi ci butto
Due settimane dopo quando c'erano le bandiere bucate la Romania fare la svolta sarebbe stata una cosa grottesca rendiamoci conto due set da solo due settimane dopo comunque eravamo già in ritardo questo storicamente eravamo già in ritardo
Il libro poi tessono Falco tutta la storia perché sono facciamo notte quindi faccio delle sciabolate
E anche come avete potuto sentire dalle cose lette ultimamente da Adalberto
E anche la storia dalla svolta tradita in poche pagine non tante
Ma storia tradita non da un intrigo anche se mi diverto a fare un piccolo racconto di intrigo più per gioia letteraria che per motivi politici
Ma perché non c'è dubbio secondo me che fu fin dall'inizio c'erano coloro che erano contrari lo svolta ma tra quelle che erano favorevoli la svolta
C'erano quelli che avevano colto nella proposta una grande furbizia comunista
Per superare un momento di difficoltà aspettare che fossero cambiati i tempi e poi riprendere a fare politica come
E c'era chi
Come me ed altri ritenevano usando quella frase evangelica che invece bisognava proprio morire per rinasce
E cioè fare una cosa totalmente diverse
Quindi due concezioni diverse della svolta
Nel morire per rinascere poi c'era un altro ancora altre due visione quelle dei nuovissimi quali io non mi iscrivo
Che erano quelli appunto della visione non socialista e democratica facciamo una cosa totalmente diversa da tutte le tradizioni che resistono quel del partito democratico
Allora io dovetti persino resisterà una certa impostazione che andava verso il partito democratico tout court
E la mia posizione era un'altra era siccome abbiamo storicamente perso naturalmente discutibile purtroppo io dico quindi non sono anti socialista in questo
Abbiamo storicamente perso l'occasione ben due volte di fare il grande partito socialdemocratico dobbiamo
Cercare di rimettere insieme i pezzi innovatori
Nuovi e originali della Società italiana in un contenitore nuovo però ricordiamocelo
Che si inscrive nell'ambito del socialismo democratico europea
Perché è vero ha fatto bene Ranieri a ricordarlo io sono stato per tutto un periodo militante attivo per la terza via nei termini in cui l'ha descritta
Però la svolta non si inserisce in quella parte quelle una parte precedente della mia impostazione la svolta
A come atto qualificante ricordiamo il lavoro degli mesi già precedenti con vibrante i viaggi fatti il viaggio in America dove sia andata
A dire che non eravamo parte integrante dalla sinistra europea e così via dicendo il problema centrale per noi era entrare nell'Internazionale socialista
Io dovetti digerire quell'incontro nel momento più drammatico di Craxi già piovevano tutti gli avvisi di garanzia
Perché termini perché così era per entrare nell'intenzione di entrare nell'Internazionale socialista
Fece una riunione della segreteria dissi guardate che in questo momento impopolare ma io ritengo lo si debba fare
Mi si disse di sì
Se c'è una proposta di delegazione in cui c'eravamo quattro compagni e propose anche D'Alema D'Alema disse che non aveva tempo entrammo nella riunione
Io gli dissi Craxi disse con aria burbera accerto voi volete stare con tutti i socialisti europei ma quelli italiani non vi piacciono e gli ho spiegato in mano come buono lei non è vero etc
De Michelis passa una agenzia Craxi
Craxi la legge per me la sbatte dice guarda tutte le cose che dici sono false erano dichiarazioni di D'Alema che diceva che bisognava mandare sostanzialmente Craxi in galera naturalmente la il mio nome stava per saltare
E noi prendemmo no dico questo perché adesso viene detta la cosa che la storia che
Eravamo contrari entrare no no no siamo noi che abbiamo portato al partito nell'Internazionale socialista io sono tra i soci fondatori c'è una pergamena gialla del partito del socialismo
Europeo ma alla questione che viene posta da Ranieri che ritengo valida io dico che la questione che non si può accettare non è il socialismo europeo la questione che io pongo è un'altra
E che noi abbiamo iscritto
Poi successivamente la svolta nella tradizione
Un altro aspetto dalla tradizione italiana che quello dalla rivoluzione passiva
Le riforme deboli
Ora per impedire questo io sono d'accordo che bisogna dare più forza alla sinistra ma anche su questo se mai discutessimo per dieci anni non abbiamo discusso nemmeno come stiamo discutendo qui adesso o potremo chiarirci le idee su questo punto
Io sento ancora dei compagni che quando dicono che bisogna dare forza alla sinistra intendono che ci deve essere il cappello dell'uomo di sinistra qualsiasi cosa pensi a dirigere quella determinata cosa nome così
Non è così non è un problema di nomenclatura è un problema di idee dare più forza alla sinistra vuol dire avere una sinistra forte manco il dire dare fiducia per esempio a uomini come Prodi
E non tagliargli le gambe a metà della strada
Dare fiducia a uomini come Rutelli dico qui per fortuna profittando che oggi non c'è la stampa che io ritengo che come presidente del Consiglio poteva andare molto meglio Amato
Abbiamo scelto Rutelli ma non si può pensare che a un certo punto la sinistra è più forte perché la propria visibilità nasce dal fatto che non ha un suo candidato a Presidente del Consiglio
E quindi per rivendicare la tua posizione burocratica indebolisce l'unità più ampia che hai messo in campo dare più forza alla sinistra
Vuol dire avere una posizione di generosità di coerenza di egemonia in senso gramsciano
E quindi avere anche una grande forza e lo spirito di servizio
Perché io sono quella che ha cambiato il Partito comunista ma io ho imparato tanto nel partito comunista io mi ricordo quando ed è una grande lezione Pajetta ci diceva a noi comunisti estremisti pericolosi eravamo
Nella Federazione giovanile comunista di fronte alle intemperanze che avevamo nei confronti del partito socialista badate che il nostro compito essere unitari per due
E quindi avere questa capacità di egemonia dare più forza non significa rivendicare più potere per il potere ma avere una sinistra più coerente con più idee
E che via forza e prestigio l'insieme della coalizione
Più forza alla sinistra non vuol dire separare e distinguere tra i diversi riformismi
Nel senso che necessariamente
Se uno viene da un riformismo questo intendo quando quel che il riformismo cattolico e più a sinistra
Di un riformismo laico a parte che per certe cose non è così perché tutte le volte su certe questioni internazionali io sento che dei cattolici sono più di sinistra me di me anche vite e molto facce diciamo ma
E quindi non non è questo il dibattito che noi dobbiamo proporre perché se facciamo un dibattito di questo genere non costruiamo quella prospettiva
Io voglio essere breve che ha indicato Antonio la fine che mi trova completamente d'accordo perché poi sostanzialmente l'asse del problema che dovremo discutere e quello che è stato posto qui da Antonio nella parte
Terminale del suo intenti del suo intervento
Quindi chi ritiene di essere titolare per motivi ideali morali programmatici
Di un riformismo più forte di quella degli altri perché sempre ci sarà uniformi più forte uno più debole
Nelle svolge la funzione di forza motrice morale e ideale perché reale costantemente le condizioni di una più view diciamo di una fusione più alta tra le diverse esperienze
Di una capacità di radicale convinzione nelle trasformazioni da introdurre nella società
Quindi una forza trainante non una componente
Che contrasta nel nome della superiorità astratta della sinistra tradizionale distruggendo magari gli elementi di unità della coalizione e allora invece che cosa si è fatto
Di più di sinistra indebolendo Protti alla direzione del Governo
Certe io so benissimo che questa domanda va chiesta prima di tutto va posta prima di tutto a Bertinotti
Ma io sono convinto che non bisognava
Fare da sponda Albertino
Che non bisognava uscirne con l'aiuto di Cossiga
Che non bisognava uscirne con l'illusione sbagliata che nessuna socialdemocrazia europea a del Governo dall'alto non è questa la tradizione socialdemocratica
Cioè l'idea che ormai la Società non conta i partiti non contro le così che si distrugge veramente i partiti nella loro funzione storica reale ma è solo l'acquisizione della funzione di governo dalla quale con il potere che il governo ti dà
Che tu acquisissi per acquisisce il teste di società e questo è quello che abbiamo teorizzato
E discutiamo l'appartamento e chi l'ha deciso quanto perché e soprattutto si è visto non ha reso assolutamente niente
Ecco perché quando una coalizione non ha più la maggioranza
Nel Paese non va a cercare i deputati in Parlamento ma il dovere morale se veramente di sinistra di andare a ritrovare il sostegno nel Paese tra la gente
Si dice correndo il rischio di perdere
Certa correndo il rischio di perdere ma io mi pongo solo una questione molto breve
Cosa significa perdere o vincere
Io sono d'accordo ancora con Bassolino qui
Io sono per l'alternanza uno dei punti fondamentali della svolta il passaggio dal proporzionale al maggioritario e dall'alternativa le ricordo per buona pace di del mio amico Walter Veltroni che quando presenta Berlinguer sembra che abbia già fatto alla svolta tutto a luglio io amo molto ben Lieberman purtroppo non è così ci avrebbe risparmiato tante tattiche
Berlinguer era nettamente contrario all'alternanza era per l'alternativa
Noi siamo passati all'alternanza
E allora in un regime di alternanza noi non possiamo neanche per scherzo lasciamolo fare
A Berlusconi e poi lo attacchiamo se lo fa solo Luca ma non si può neanche per scherzo dire che se vince lo schieramento avversario c'è il salto nel buio
Non lo possono dire loro con la storia dei comunisti non lo possiamo dire no
Tranne per certe questione che se veramente credevamo ci fossero tagliate
Dovevamo risolverle prima conflitto d'interessi ma la Bicamerale l'abbiam fatta già torna Berlusconi
E allora dobbiamo discutere su un altro terreno che il vero problema non è la sconfitta elettorale una forza storica
Una forza politica in un regime di alternanza può perdere le elezioni ma badate che si perde sul serio quando non si ha più la capacità di parlare ai propri giovani quando non si ha più la carta vi parlate all'opinione pubblica e allora il messaggio che io voglio dare ancora una volta con questo libro cerchiamo di vincere cerchiamo di vincere le elezioni di adesso ma prima di tutto cerchiamo di non perdere mai stessi di non perdere i nostri legami di non perdere la nostra dignità morale e ideale grazie
Grazie grazie a tutti grazie a tutti che
Diventino nella storia come