Più libri più liberi - Conversazione con Chiara Fortebraccio Di Domenico sul suo nuovo libro "Poche regole semplici. Romanzo postprenestinista" (Ed. Stampa Alternativa)

Radio radicale ancora da più libri più liberi siamo in compagnia di Chiara Fortebraccio Di Domenico poche regole semplici edito da Stampa Alternativa per una volta dall'altra parte della barricata e già è già che strana ristretto
Ma anche a Vito sotto le forche caudine di radio radicale ci vieni a parlare di questo romanzo uscito qualche mese fa la storia di letame e di due generazioni c'è scritto in quarta di copertina ma è anche la storia di tante passioni che insieme costituiscono un territorio di scontro e di incontro allora
Come è nato questo poche regole semplice è stato abbastanza travagliato come romanzo no
è stato un romanzo che ha avuto una una gestazione di circa quattro anni ma che in realtà è stato concepito nel lontano ormai due mila otto quindi dieci anni fa ormai si può dire quando dalla dalla Provincia da quella che nel libro chiamo Air mo'colle che in realtà è appesa a Rho
Che è una città che nessuno riesce identificare spesso la confondono anche con Pescara che è una cosa molto triste perché queste altre cento chilometri di distanza da Pesaro Elena Bruzzo mentre siamo nelle Marche quando da Pesaro obiter mo'Colle ho deciso di venire a Roma
Ho avuto questa fantastica esperienza di arrivare in questa sorta di approdo che era il quartiere del Pigneto a Roma e quindi ho conosciuto Roma Attraverso il Pigneto attraverso questo quartiere dove nessuna regola a proposito di regole nessuna regola che vigeva fuori valeva veramente all'interno per cui c'era no per esempio locali in cui si poteva serenamente fumare
In un momento in cui il fumare era un vizio stigmatizzato da tutte le parti
Uno capi una un quartiere in cui non c'erano le vere e proprie famiglie ma c'erano mandrie di single approdati appunto a cercare fortuna non si sa come in una capitale che già dava seri segni di forte decadenza e la cosa che mi stupiva appena appena arrivata mi stupiva il fatto che non ci fossero lavori
Che io ero abituata a vedere come lavori quindi come dico anche nel liberò c'erano architetti che faceva di baristi
Sceneggiatrice che facevano le segretarie
Artiste che facevano le dog sitter
E allora ho cominciato a raccogliere tutte queste immagini tutti questi frame pensando che sarebbe stato bello non dimenticarli perché noi siamo i Sonata del settantasei
Siamo una generazione e che è stata ammorbata dallo storicizzare qualsiasi cosa perché abbiamo appunto dei dei genitori e dei nonni che sono veramente ingombranti qualsiasi cosa noi possiamo decidere di fare non è mai abbastanza rispetto a quello che già è stato fatto è già stato detto
E e ho voluto raccontare proprio il nostro la nostra il suo fallimento mi piace definire poche regole semplici come un'epica del fallimento della generazione nata dalle dalle lotte sostanzialmente i fatti e la storia di due donne di una madre
Patrizia
Che nel settantasette si infila su un pullman di manifestanti disse di manifestanti e arriva a Roma per cercare fortuna in realtà Patrizia vuole cantare vuole diventare la guadi di scoring vuole entrare nelle prime scuderie di Boncompagni
Ma la rivoluzione addosso perché in quegli anni la rivoluzione era veramente addosso la respira vi nell'aria
Ed è la storia anche di gloria
Che è sua figlia nata da un padre ignoto e misterioso
Che di reazione a questa figura ingombrante della madre che non si professa nemmeno mai veramente come madre perché troppo avanti e quindi non si vuole mettere appunto nella figura della madre per ribellerà questa madre obbedisce
Accetta tutto anzi brama che qualcuno le dica che cosa fare per non avere il problema l'impiccio l'imbarazzo di doversi in qualche modo imporre e mi sembrava in maniera un po'estrema un buon modo di dare la visione che avevo io della della mia generazione in quegli anni che poi non è cambiata nel frattempo siamo diventati vecchi
La cosa bella del Pigneto che il Pigneto esiste ancora e al di là della cosiddetta gente edificazione dei locali e dei locali dei buttadentro nei locali dell'isola pedonale che sono una cosa abominevole
Però quell'altri quella sacca di resistenza è rimasta e ed era bellissimo vedere come vivevamo l'amore per esempio cioè la la la trasformazione dal concetto di rivoluzione sessuale amore libero era diventato fai come ti pare
Certo ecco tutti quanti queste diciamo storie sono in qualche modo accompagnate da figure popolari che animano questo libro che lo rende diciamo un un piccolo affresco
Anche di una Roma contemporanea perché è cambiata nel frattempo anche la romanità insomma è diventata una romanità differente
è nuovamente cambiata diciamo nell'arco di questi anni di questi mesi ormai corre tutto così veloce la romanità però ecco il sottotitolo di questo romanzo nel romanzo
Poste Prenestini sta e questo diciamo e frasi del genere è un substrato del dadaismo urbano
Infatti illesi perché In principio era il Prenestini Isma'cioè il prestissimo era tutto quello che spontaneamente e con spontaneismo accadeva e
Aveva la sua parabola erano artisti appunto scrittori che facevano delle cose che poi finivano falliva noto magicamente
Ma nel loro fallimento ricevevano la loro la loro stessa gloria i Prenestini ISMU che noi abbiamo giocosa mente inventato insieme a Fabio Morichini che oltre a essere un protagonista molto forte del romanzo alias Jean Paul Fagiano
E e proprio movimento inventato per gioco per dire
Noi abbiamo fatto questo non ci interessa che qualcuno scriva davvero di noi non ci interessa che vengano le troupe del TG anche perché non ci ci hanno ignorato giustamente non non eravamo così importanti ma era la la il tasso di vita
Che riuscivamo a tirare fuori da da tutte le le cavolate che facevamo anche per avevano un un vero padre che era il sito azionismo sostanza che nell'ignoranza totale perché io lo so lo ammetto
Rispetto ad altre generazioni all'asta anche una generazione che va così di corsa che non può che restare spesso in in superficie poi un certo punto
Quel
Così detto Prenestino è finito
è finito perché appunto sono cominciati ad arrivare
Dagli altri Ida dagli altri quartieri di Roma aerei ad apprendere monolocali
A a mille euro monolocali is brutti musi sposi e quindi a creare il pittoresco
Da qualche cosa che era sublime nella sua estrema bruttezza nel suo estremo degrado l'unica insieme alla diga del fallimento l'altra epica era quella del degrado noi abbiamo avuto il grosso merito
Di riuscire a fare del degrado qualche cosa di sublime a un certo punto in questo romanzo si parla tanto di un posto in particolare che il Fanfulla che esiste ancora al Pigneto
Che era il cuore pulsante perché era un garage
Un garage a ciò di che era una carrozza una carrozzeria appunto che pare certo punto diventa la sede
Di cose che potevi vedere e godere proprio sono lì come cinematografo povera ANIA che era la la rassegna fissa di film fatti senza Budget alla faccia di tutte le recriminazioni sui finanziamenti pubblici loro non li volevano i finanziamenti pubblici
Si poteva fumare dentro il Fanfulla
E potevi vedere per miracolo la band arrivata dagli Stati Uniti con quaranta persone quando magari in un altro concerto ne avrebbe fatte due mila e tutto questo aveva
Qualche cosa di magico tutto questo ancora comunque continua il Fanfulla esiste ancora riesce a quelle in club riesce ancora a vivere un po'come una riserva indiana in un certo senso ma ancora con un sacco di vita
Ecco questo se potremmo trovare una una non definizione un romanzo contro la normalizzazione contro la normalizzazione delle vite dei protagonisti contro la normalizzazione delle terre che attraversano e allora come è stato scrivere un romanzo non normalizzato perché non sono normale prima di trenta euro io che è quello di diciamo a partirà recinzioni
Io al certo punto mi sono sentita veramente stigmatizzata perché aveva una laurea
E non trovavo lavoro volevo lavorare ma non sapevo bene dove andare a collocarmi Roma in questo spesso è e cattive beffarda ma è anche anche Santa per certi aspetti perché nulla è prevedibile in questa città le strade stesse non sono prevedibili ti portano altrove se non stai attento e quindi era il il contro la normalizzazione voleva dire anche io esisto
Non ho a dispetto di tutto quello che i giornali mi raccontano allora c'è la crisi va bene però io mangio lo stesso io mi diverto lo stesso faccio
Faccio le tre di notte perché comunque il giorno dopo non devo lavorare ma nonostante questo passo due ore a Loparco di villa Gordiani a leggervi un libro alle quattro del pomeriggio magari mentre in qualche altra città d'Italia in questo momento un mio coetaneo orari sta lavorando
Quasi nessuno si è sposato dei miei amici che che racconto quindi anche questa è proprio anti normalizzate e ho aperto il libero
Il quasi inconsciamente facendo una lista di cose che ci hanno fatto passare come sane e che io morirò con questa convinzione sane non sono non è sanno tenersi in bocca una sigaretta elettronica pensando che così non morirai morirai morirai ma allora meglio morire con un vizio piuttosto che morire essendosi spogliati di qualsiasi vizio di qualsiasi piacere e faccio tutto nell'elenco che va dalla dai rapporti dei rapporti sentimentali e sessuali alla droga al fumo al agli orari
Al sentirsi penalizzati appunto perché non sia un lavoro e e di contro quello che emerge da questo da questo romanzo che per me rimane
Il valore princeps di ogni vita umana
è l'affetto e l'amicizia in questo romanzo non c'è una relazione che dura e non l'ho fatto apposta ma quando Pirlo iscriverlo mi sono resa conto che era una delle parti mi piaceva di più
Ecco diciamo è un romanzo che riporta anche al centro
L'effimero Romano quell'effimero coi che trovo appunto negli anni settanta il la sua diciamo scrittura con Renato Nicolini Roma è la città dell'effimero anche se sembra Città eterna e quindi diciamo quale implicitamente questo romanzo è molto dedicato a Renato Nicolini che purtroppo non ho non ho potuto conoscere
Ed è una ditta è una di quelle figure fisicamente scomparse ma che non sono scomparse uno dei messaggi forti di questo libro e proprio la beffa anche alla morte laddove niente importante là dove tutto cambia programma
Persino la morte riesce a sconfiggere in qualche modo di Collini è divisione in questo libro perché lo spirito anche delle delle stesse estati romane delle dello spontaneismo di questa città che ha che la tenuta viva per tanto tempo proprio quello
Bene allora noi ringraziamo chiara forte braccio di Domenico ricordiamo poche regole semplici per Stampa Alternativa per San parte relativa romanzo ricordiamo
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