Disoccupazione e lavoro dentro la crisi più lunga. L'impatto delle nuove norme sul mercato del lavoro, la strada del Patto regionale per il lavoro per un nuovo modello di sviluppo

Di nuovo buongiorno a tutti
Vedo che c'è ancora un po'gente che sta entrando ma insomma
Credo che
Ormai i tempi che
C'eravamo dati li abbiamo un po'sforati e quindi cerchiamo di dare inizio ai nostri lavori
Dovremo essere in diretta streaming sull'articolo uno
Quindi mi hanno detto che devo dire pronti
Pronti
Per prima cosa ringrazio tutti i nostri ospiti che hanno accettato oggi divenire
A confrontarsi con noi su un tema così importante così attualità come quello del lavoro della disoccupazione
Nel nostro Paese e nella nostra regione
Ringrazio quindi
Marta affanna che dottorando da di economia poi la presenterò meglio
Susanna Camusso che tutti conoscete bene
Il ministro Poletti che ringrazio particolarmente per aver accettato il nostro invito cosa
Non
Non scontata perché
Sicuramente essa di trovarsi di fronte
Una platea
L'esigente diciamo così
Infine
Ringrazio l'Assessore Patrizio Bianchi
Che devo dire come sempre e molto disponibile
Ma confrontarsi con noi è a partecipare alle nostre iniziative
Direi di dare
Senz'altro iniziò i nostri lavori
Che prevedono per iniziare una introduzione da parte del nostro Segretario regionale Vincenzo crolla atte Vincenzo
Ringrazio
Anch'io ringrazio tutti i nostri ospiti che hanno accettato
L'invito ad un confronto che come sempre vorremmo Franco Perton male anche molto rispettoso
E quindi veramente non è che l'azzeramento particolare al ministro Poletti che accettato di confrontarsi con noi ben sapendo di giocare un po'fuori casa visto
Che la CGIL molto critica sull'impianto di politica economica di politica del lavoro portato avanti
Dal Governo ma prima mi ha detto che essendo anche
Sofferente potrà le risposte avranno una carica anche
Come è giusto che sia
L'appuntamento i come quello odierno ovviamente devono rafforzare a nostro avviso il dialogo in quanto riconosce c'è sempre un esercizio democratico indispensabili
Indispensabile
In quanto riteniamo che a tutti i livelli governare non significa solo esercitare una governance
Altrimenti c'è il rischio di ridurre tutto a una
Ma un fatto
Di accentramento dove rischiare perché il popolo non debba immischiarsi rispetto il problema ne pensiamo
Diciamo lo dico anche al ministro che questo corto circuito con i corpi intermedi impoverisca la partecipazione e di conseguenza la qualità e la quantità della democrazia quindi
Inizio elencare alcune valutazioni anche di merito con me CGIL
Arrivo alcuni fuoco spoglio veramente penso che siamo tutti interessati ad ascoltare le valutazioni
Abbiamo un'economia che ha molti indicatori che convergono nel dirci che modesti segnali di ripresa conosciuti soprattutto
Nella prima parte due mila e quindi ci sono molto affievoliti nella parte finale dell'anno scorso e nei primi mesi di quest'anno
D'altra parte quella crescita faceva perno quasi soltanto sulle esportazioni e quindi è inevitabile che risente ha subito dell'indebolimento dalla crescita mondiale
Ma soprattutto europea abbiamo registrato negli ultimi mesi confermato pochi giorni fa anche la revisione al ribasso delle stime del Fondo monetario internazionale
Non a caso l'Europa nel suo complesso puntando tutto sull'esportazione sulla riduzione dei consumi interni alla famosa austerità continua ad essere l'area economica mondiale più bassa crescita
Dentro l'Europa limitarmi a continua ad avere un tasso di crescita più basso rispetto alla media dei principali paesi quella dei Paesi più industrializzati
Anche l'ultimo def è stato ho rivisto al ribasso
Poi
Fa piacere avere qui il ministro e anche Susanna e in questo dialogo nel DEF ovviamente avremo modo di fare alcune valutazioni io faccio solo un inciso di preoccupazione
Mi sembra che nel deve fare non sia previsto niente avrei contratti collettivi dei settori pubblici e niente rispetto a il tema delle pensioni
Abbiamo l'Italia infatti un problema
Mi riteniamo strutturale in più rispetto agli altri Paesi
Abbiamo un problema di pochi novazione poco priorità in questo paese c'è un problema di produttività e penso che questa debba essere la discussione
Ma l'unica strada per superare questo problema e quella degli investimenti pubblici privati noi pensiamo che altre scorta sono altre scorciatoie sono illusoria rischiano di essere dannose
Pensiamo anche che il rischio di un'ideologia permettetemi un po'bocconiana secondo la quale però aumentare la produttività
Basta legare ad essa azienda per azienda le dinamiche salariali riteniamo sia priva di riscontri concreti
La cosa certa è che a ridimensionare il ruolo dei contratti nazionali magari con l'ausilio di un salario minimo legale ovviamente allineato livello più basso comporta ridurre le dinamiche salariale
Soprattutto in una realtà come quella italiana caratterizzata da migliaia di piccole e medie imprese
E invece come ha ricordato recentemente anche il governatore dalla Banca d'Italia Ignazio Visco l'aumento dei salari reali è condizione essenziale per uscire dalla trappola della deflazione
L'altra conseguenza certa di un intervento che sposti tutto sul livello aziendale l'asse delle dinamiche Sadellah salariali e che ne trarrebbe alimento la tendenza alla chiusura corporativa purtroppo già diffusa nella nostra società
Avrebbe mi inevitabilmente anche un individualismo societario corporativo tutto contro tutti
Salvo poi meravigliarsi se in un quadro di questo tipo chi ha qualche Levin più da giocare lo fa a scapito di interessi sociali o collettive
Il contratto nazionale anche uno strumento straordinario di solidarietà
Di diritti e doveri dentro il mondo del lavoro se si indebolisce quello
Saranno certi il diffondersi di comportamenti corporativi oppure una competizione al ribasso col rischio di agire sul vero che dichiarando una giungla tra impresa e non affermando un'idea di sviluppo con regole condivise
Ma una competizione sul costo del lavoro per reggere dentro la crisi il mercato interno
Devo dire
Per correttezza colgo ovviamente anche l'occasione ovviamente del ministro che la proposta avanzata a mezzo stampa dal Sottosegretario Nannicini nei giorni scorsi nei giorni scorsi
Mi sembra per tempi scelti anche abbastanza chirurgica
Legittima un posizionamento anche devo dire anche ideologicamente preciso
Mentre stiamo facendo però i contratti nazionali e quelli già fatti chimici gli alimentaristi l'accordo importantissimo sui comparti del settore pubblico che da un tratto anche di innovazione
Rispetto al passato e mentre viene proclamato lo sciopero unitario dei meccanici
Sì esse con una proposta alternativa in netta rispetto al modello avanzato da CGIL CISL UIL su cui si basano le rivendicazioni contrattuali in essere i contratti già stipulati
Si può essere non d'accordo ma noi pensiamo che il modello contrattuale sia materia di discussione tra le parti diversamente il Governo come se ha diritto
Di discutere di fare valutazione ci mancherebbe o altro ma di fronte a una proposta unitario penso che sia giunto il momento di convocare formalmente le parti ed esporre ufficialmente le proprie valutazioni
In quanto
Sarebbe
Troppo se su queste materie ci fosse una decisione unilaterale
Lei non un confronto per l'importanza che ha
Nel discutere di competitività in questo Paese il tema del modello contrattuale
Il mercato del lavoro
Una crescita vera reale e stabile dell'economia dell'occupazione noi pensiamo che non verrà mai in Italia come in Europa da questo tipo di scelte
Ovviamente non c'è solo un tema nostro Paese c'è un tratto europeo
Così come non verrà mai dagli in degli interventi legislativi sul mercato lavoro da sgravi lineare questa la nostra ferma convinzione non abbia mai
Cambiato idea neanche se fossero i migliori interventi possibili sul mercato del lavoro basterebbero da sole a creare più occupazione
E quelli secondo noi profondamente sbagliati che sono stati adottati anche ultimamente dal Governo riteniamo che hanno quella traiettoria
Nel due mila e quindici attesta l'Istat gli occupati in Italia sono cresciuti dello zero otto certamente meglio cresce perché non cresce ma
Noi riteniamo un'inezia in un Paese che ha oltre tre milioni di disoccupati
Non basta neppure attorno allo stesso livello di occupati nel due mila dodici
è evidente che questo dovuto alla lieve chi arresti tra registi tratta dall'economia molto più cara che da norme sul mercato lavoro certo la forte del contribuzione affatto mentale gli avviamenti con contratto a tempo indeterminato
Ma a parte il fatto
Che riteniamo è difficile continuare chiamarli così sappiamo che abbiamo opinioni diverso ma quando il lavoratore può essere licenziato in qualsiasi momento anche senza giusta causa pagandogli una modesta indennità
Abbiamo visto che nei primi mesi di quest'anno come si sia trattato
Di un tratto che rischia di essere debole quasi effimere la crescita occupazionale
è bastato che si riducesse dei vantaggi economici per le imprese che già registrano un'inversione di tendenza a favore del tempo determinato
Ma anche restando i dati del due mila e quindici
Si è trattato comunque di uno spostamento lieve tale da non intaccare il predominio assoluto dei contratti a termine negli avviamenti
Tant'è vero che sempre l'Istat attesta che comunque la quota di lavoratori a termine sul totale degli occupati è aumentata anche nel due mila e quindici di mezzo punto in percentuale che non ha fatto poco e non solo hanno
Se poi a questo aggiungiamo l'ulteriore forte crescita dell'utilizzo dei voucher
Qui so che
Anche il ministro ha una sensibilità in tale direzione ma stiamo i dati
è arrivato nel due mila e quindici l'utilizzo dei voucher quasi il novanta milioni di voucher riscossi corrispondente del secondo links ad una media annua di trecento mila posti di lavoro
Possiamo concludere senza timore di essere contraddetti che non solo il precariato non è stato sconfitto
Ma riteniamo che a sviluppi sia sviluppato nelle sue forme più odiose quelle prive di tutte le più contigue lavoro nero come sono i voucher
E allora la domanda sorge spontanea e della valutazione anche politica economica che sta facendo la CGIL al di là di altre considerazioni di merito per noi conto no sempre
La domanda è valeva veramente la pena
Avvieremo un investimento di soldi pubblici nel due mila e quindici di ben sette miliardi e mezzo impegnarmi altri altre altrettante negli anni a seguire sommando sgravi contributivi deduzioni era per ottenere un risultato che noi riteniamo modesto
Modesto si basi bene rispetto agli obiettivi dichiarati e la dimensione del problema prescindere degli altri elementi di giudizio
Il mercato lavoro in Emilia Romagna
L'Emilia Romagna in questo quadro parte da una condizione mercato lavoro che ha praticamente da sempre molto più positiva di quella della media nazionale
E tuttavia
Le tendenze evolutive non sembrano essere molto diverso anche qui abbiamo registrato nel due mila e quindici un lieve aumento degli occupati un cambiamento dalla composizione degli avviamenti
Non tale da modificare la struttura del mercato lavoro ma un cambiamento c'è stato non vederlo sarebbe anche sbagliato
Ma le forme di lavoro precario anche qui continuano a guadagnare spazio
Nella conferma anche l'ulteriore espansione nell'ultimo anno del ricorso dei voucher siamo arrivati in questa Regione a dodici milioni di voucher riscossi alcun aumento di oltre sessantatré per cento rispetto al due mila quattordici
Un trend di crescita che anche superiore a quello nazionale
è una quantità enorme che corrisponde secondo i calcoli dell'INPS
Ha una media annua di trentasei mila cento quaranta lavoratori undici mila in più dell'anno precedente
Se pensiamo che l'aumento complessivo di occupati che l'Istat regista nel due mila e quindici in Emilia Romagna e pur comprendendo i percettori di voucher
Inferiore a sette mila e chiaro non siamo di fronte nemmeno della nostra Regione a un miglioramento alla portata sostanziale hai bisogno che anche in questa Regione abbiano
Nonostante il buon andamento di qualche settore in particolare l'industria manifatturiera di medio-grande dimensione vocata all'esportazione
Ma il vero problema che vogliamo evidenziare oggi nelle rei siamo e restiamo dunque molto preoccupati rispetto alla situazione
Del nostro Paese a partire
Dalla
Da un mercato del lavoro che non riesce a dare risposta la portata ai giovani
Preoccupazione evidenziata più volte anche dal Governo
E ovviamente oggi come e il tratto anche dalla nostra discussione non ci interessa nei dibattiti sullo zero virgola più o meno
Noi continuiamo a vedere un Paese che stenta al quale non basta qualche fase degli Eva ripresa trascinata delle esportazioni
Ovviamente rischiamo di essere come si dice fissi me ma
Ebbene
Stare ai dati per avere un'idea del tratto i disoccupati resta una montagna neanche tra quelle che lavorano o mente lavoro povero non solo precario ma poco valorizzato e poco retribuito
Un Paese che non investe che investe troppo poco nell'attività produttive nelle nuove tecnologie è un Paese che non ha futuro ma ancora
è un Paese che non investe investa abbastanza sui propri giovani sulla loro formazione sulla loro cultura sono loro a capacità di innovazione qualche giorno fa
Il Presidente alla Banca centrale europea o Mario Draghi ha pronunciato una frase che mi ha detto di essere ripetuta perché dovrebbe diventare una specie di mantra per tutti noi in questo momento
Ha detto nonostante sia la generazione meglio istruita di sempre i giovani di oggi stanno pagando un prezzo troppo alto per la crisi
Per evitare dichiarare una generazione perduta dobbiamo agire in fretta evitare di creare una generazione perduta questo il punto
Ecco allora siamo molto preoccupati perché anche i dati statistici oltre che la nostra percezione empirica ci dicono che questa generazione la stiamo davvero perdendo
Anche nel due mila e quindici anno nel quale come abbiamo visto e gli occupati sono un po'cresciuti questa crescita non riguarda le fasce d'età più giovani
Pensate solo nella fascia dai venticinque trentaquattro anni di età
Registriamo negli ultimi dieci anni un milione settecento mila occupati in meno il ventinove virgola quattro in meno un terzo
E non è che in Regione andiamo molto meglio questo tema allora è per noi deve diventarlo sempre di più una priorità assoluta voglio dirlo chiaro noi stessi a tutti quelli che
Ovviamente ci accusano di difendere solo gli occupati dei nostri iscritti
Se parliamo di una contrattazione che deve tornare ad essere inclusiva se parliamo con la proposta della di nuovo Statuto dei diritti universali che devono valere per tutti i soggetti che si muovono a vario titolo
Sul mercato lavoro e proprio perché non ci siamo non ci stiamo rinchiuderci nel recinto degli occupati fissi a tempo pieno ma va rimesso prioritario il valore del lavoro
E al resto a seguire
è perché non è venuta meno la nostra ambizione di essere un soggetto certo di parte ma anche che guarda sempre agli interessi generale del Paese ed è per questo che vogliamo fare fino in fondo il problema che darai rievoca con quella frase
Alcune filoni di intervento che posizioniamo quali sono allora
Questi filoni di intervento per da Roma non riteniamo una risposta legittime aspettative a questi giovani a provare a rimettere in moto il Paese
Le nostre idee sono in campo e non ho bisogno di richiamare nel dettaglio in una platea così attenta e consapevole cito solo alcuni punti credo i più importanti
La prima
Abbiamo una proposta unitaria sulle pensioni
Occorre decidere entro il due mila sedici la modifica del sistema pensionistico
L'attuale crea un'autorità mento sociale tra chi è certo di non riuscire a Verona pensione dignitosa e chi non riesce a reggere fisicamente o più ecologicamente sul lavoro in attesa della finestra di uscita
è così che rischiamo la più grande cesura del patto generazionale nel sistema di welfare nel nostro Paese
è evidente che dietro enorme difficoltà di accesso dei giovani al mercato lavoro c'è anche il blocco rappresentato da un milione di persone che sono state costrette alla legge Fornero ad allungare i tempi di permanenza al lavoro
Introdurre più flessibilità nei criteri di uscita risponde quindi anche a questa esigenza una flessibilità sostenibile non ovviamente partite di giro insostenibili
Non si tratta soltanto di rispondere a un'emergenza sociale se pensiamo al bisogno di Muddy innovazione che hanno anche la nostra impresa ci accorgiamo che si tratterebbe persino di una misura di politica industriale
è una forzatura dire questo forse ma allora qualcuno ci deve spiegare chi fa l'innovazione dell'impresa senza le generazioni più giovani e sento un patto l'arrivo la ricomposizione del patto generazionale dentro l'impresa
Secondo
La seconda indispensabile come abbiamo ampiamente argomentato con la nostra proposta di Piano per il lavoro è una ripresa che abbia la forza
Di Investimenti che solo gli investimenti pubblici avranno la possibilità di dare una risposta alla portata
E le politiche di austerity imposta dall'Europa certamente sono un freno che ormai tre o no e continuano a creare quell'autorità mento
Basta con l'ideologia che affida solo l'impresa privata la promozione della crescita non funzione non funzionerà
Ci vogliono come dico ormai anche tanti economisti degli investimenti capitale pazienti cioè di capitale che non guardi non ritorno economico di breve periodo ma che misura il loro successo sui tempi lunghi
Perché le grande innovazione hanno bisogno di tempi lunghi e per dare risultati ma sono anche quelle a cui dipende la fortuna di un territorio o di un Paese
Quindi abbiamo bisogno non solo genericamente di investire in ricerca innovazione ma di grandi piani nazionale che investono nelle fusto Touré materiale immateriale del Paese nella salvaguardia dell'ambiente
Di un territorio che invece diventano sempre più fragili
Nella valutazione del nostro immenso patrimonio artistico culturale nelle energie alternative nella chimica verde nel modo in materiale nel trasporto sostenibile nel biomedicale nei big data
Un Paese contante in paese abbiamo bisogno di creare alcun identità manifatturiere industriale
C'è un canto in poi norme di possibilità ci sono tante potenzialità
E abbiam bisogno senza precedenti dello sviluppo scientifico e tecnologico così come anche in questa Regione sia sperimentato ma ci vogliono risorse capitali non speculativi speculativi da mettere in campo
Cito qui un dato che proprio per questa Regione
Stiamo discutendo la giusti
Sul terreno della chimica un settore
Trasversale importantissimo per il Paese non ci può essere
Sviluppo senza un'idea sulla chimica e non possiamo permetterci di far sì che la chimica sia venduta a un fondo finanziario americano con sede a alla caimano
Alle Cayman sarebbe un errore non può essere questa la politica industriale di un Paese
E non basta il Piano Iunca non bastano e del Polo infonde struttura europee che pur sono importanti e vanno spese bene
Se vogliamo uscire davvero dal rischio di stagnazione secolare che oggi la legge in Europa ci vuole molto molto di più bisogna concentrare qui tutte le risorse disponibili
Abbiamo provato tradurre qui arrivo al punto nostro io ho concluso
A tradurre questi principi nel patto per il lavoro definito qualche mese fa con la Regione Emilia Romagna il sottoscritto da tutti i più importanti soggetti della rappresentanza sociale istituzionale della nostra Regione
Settat ma si tratta di un patto di grande rilievo che sta iniziando a dare importanti risultati di qualità dello sviluppo e anche di qualità dell'occupazione un patto
Che pur nella limitatezza delle risorse disponibili cerca di misurarsi con le prospettive di lungo periodo nella società e dell'economia e disegni un quadro di interventi
Destinato a coprire un'intera legislatura puntando a una crescita non effimera ma fondata su un'effettiva capacità di produrre valore aggiunto
Questa è stata la chiave
Che ha portato alla firma di quel patto come si fa a fare il valore aggiunto per aggredire il tema della mancanza di produttività
E questa la domanda che ci siamo fatti è questa la sfida che stiamo portando avanti
E in questo scenario un patto nel quale trova giustamente molto spazio anche un tema di carattere trasversale come quello della legalità a partire dall'applicazione di regole chiare stringenti in tema di appalti
No no non abbiamo ancora letto il Testo Unico appena emanato dal Governo ci sembra un fatto importante perché è lì come vediamo da un'infinità di vicende da ultimo nel processo Emilia
Che si annidano i germi della corruzione del lavoro e legale della concorrenza sleale dalla Camera della criminalità organizzata
Negli appalti noi pensiamo e così abbiamo discusso dentro il patto che si rischia di perdere il controllo democratico del territorio
Un patto che si occupa anche di un tema strettamente connesso alla discussione di oggi quello delle politiche attive per il lavoro un tema fondamentale di importanza fondamentale ma da sempre trascurato nel nostro Paese da molti anni
Nel patto si prevede oltre al rafforzamento del sistema educazione formazione lavoro anche la costituzione di un'agenzia regionale del lavoro
In particolare su quest'ultimo punto è stato concluso ci tengo a sottolinearlo un'ottima convenzione con il Governo
Che lo stesso Ministro Poletti ha firmato insieme all'assessore Bianchi un fatto di grande novità
Che ci vede impegnati tutti responsabilmente nella creazione di un sistema integrato tra politiche attive e passive di grande qualità
A supporto dei bisogni di chi cerca lavoro di chi desidera qualificarsi per rafforzare tutta la filiera del sistema produttivo
Per noi diventerà un tratto identitario la riuscita o no in tale operazione
Ora
Si tratta di darle concretamente seguito a partire dal consolidamento degli organici indispensabile per farsi che le strutture pubbliche assolvono a ruolo ad essa assegnato
E nel patto c'è anche tutto il rapporto con quel soggetti privati accreditati quindi in un'idea anche innovativa di ruolo pubblico in relazione con soggetti privati accreditate
Qui solo un inciso al ministro Poletti cogliamo l'occasione della sua presenza abbiamo una preoccupazione sugli ammortizzatori dopo l'emanazione del decreto legge centoquarantotto
Il il nuovo assetto asta creando un blackout ci sono in Emilia Romagna quindici mila lavoratori
Dieci mila che attendono la copertura degli strumenti utilizzati da ottobre due mila e cinque quindici e cinque mila che attendono il pagamento dell'ASPI Giada giugno due mila e quindici
è un blackout che abbiamo bisogno di risolvere e di dare che l'INPS si è in grado di erogare di dare una risposta concreta non possiamo permetterci in questa fase di avere una cesura di questa portata
Dal Patto regionale infine mi preme sottolineare le modalità con le quali si è giunti alla sua sottoscrizione
Modalità imporgli improntata al dialogo al confronto rispetto reciproco tra interlocutori in qualche punto la mediazione è stato un po'sofferta ma complessivamente na guadagnato la qualità dell'intesa realizzata perché la forma sostanza
Perché le forze sociali non sono rappresentanti di interessi non sono solo rappresentanza interesse ma possono essere anche e
Permettetemi la CGIL certamente dente detti detentori di conoscenze esperienze che costituiscono una grande ricchezza per quel sì si decisori istituzionale a tutti i livelli che abbia
L'umiltà il buonsenso di avvalersene
E inoltre costruire questo tipo di modalità di confronto anche un valore aggiunto ecco il tema anche del valore aggiunto
Favorisce l'esistenza di quella cosa un po'impercettibile ma molto importante che si chiama coesione sociale una risorsa tanto più fondamentale quanto più difficile sono i temi da affrontare
Abbiamo visto intanto occasione ultimamente vorrei citare la vicenda Saeco ma più in generale quando si è trattato di affrontare l'emergenza di a carattere occupazionale
Una grande regia di tenuta del sistema affrontare per affrontare quelle crisi ma anche per attrarre garantire Investimenti
Ducati Lamborghini non dimentichiamoci che questi investimenti sono stati tutti preceduti da accordi sindacali
Perché l'investimento Piaf paziente ha bisogno di un sistema territoriale che dia garanzia l'investimento paziente ho citato Ducati la bollino poté dire Philip Morris luglio vitto e tante altre
Poter far squadra nell'ambito di un territorio aumenta di molto la possibilità di trovare soluzione i problemi che si presentano
Anche per questo il patto per il lavoro importante e anche per questo sarebbe importante che questo spirito la sostanza di questo metodo venisse assunta a tutti i livelli
Non ci importa che titolo viviamo non ci importo negli aspetti rituale non ci importa per essere chiari
Un modello di concertazione che non fa sintesi non ha un decisore ci importa che ci sia un dialogo vero non tra sordi non a senso unico dove ognuno si assume delle responsabilità
Purtroppo in questo quadro nazionale resta molto diverso da quello che in questa Regione ha partorito il patto per il lavoro
è questo è un danno non per noi
Che non riceviamo risposte alle nostre proposte alle nostre richieste di confronto ma noi riteniamo per tutto il Paese
Si può rimediare penso lavoriamo perché ci siamo le condizioni per rimediare questa cesura
Diversamente la CGIL si vedrà costretto utilizzare inevitabilmente tutti strumenti democratici costituzionali
Per rappresentare le istanze i bisogni di milioni di lavoratori e pensionati
Questo è il tratto politico che vogliamo consegnare i nostri interlocutori in una giornata così importante di dialogo con il Governo e con il Ministro del lavoro oggi grazie grazie a tutti
Bene grazie a te Vincenzo per la relazione che è stata anche emittenti
Abbiamo
Un paio d'ore
Pensiamo di concludere i nostri lavori
Non oltre le tredici
Quindi
Possiamo dare inizio a questi trama tavola rotonda con i nostri ospiti
Qua direi magari un primo giro se siamo un po'più veloce poi per poi lasciarci lo spazio il tempo per fare una seconda o una seconda tornata
Io l'ingrato compito di gestire anche un po'i tempi e quindi
Cercherò di segnalarvi diciamo quando
I vostri discorsi vanno oltre il quarto d'ora ecco
Bene io direi di cominciare dall'assessore Bianchi
Patrizio io
Ovviamente ti chiederei di concentrare l'attenzione soprattutto sui temi della nostra regione a regione che come ha detto Vincenzo
Sicuramente all'avanguardia su molti versanti tra cui anche quello del lavoro
Ma siccome siamo in una fase di grandi cambiamenti su tutto non bisogna dare niente per scontato e quindi è importante avere consapevolezza anche delle criticità e avere la capacità di interventi sopra
Prego tutti
Sì ti ringrazio molto
Così come ringrazio molto il ministro Susanna tutta la CGIL per questa iniziativa qui non a caso in una sala della Regione
Anche a testimoniare la continuità con cui in questi mesi abbiamo lavorato non solo per scrivere un patto del lavoro come atto rituale
Ma
Confidando nell'idea che una Regione come la nostra doveva dare consegnare a livello nazionale che sto riscontrando a livello internazionale lo sai
Vincenzo sul fatto che di fronte al momento in cui è massima l'incertezza a livello economico a livello mondiale
E rilevantissimo invece ricostituire degli elementi di
Stabilità nelle previsioni veramente enterico puramente economici
La potestà dell'impresa il fatto di potere stabilire che in un territorio vi è una capacità di non solo previsione a cinque anni perché questo è il patto del lavoro
Ma a cinque anni viene un accordo di condivisione fortemente partecipato
Sugli obiettivi che ci diamo io credo che sia assolutamente rilevante
Qui però dobbiamo fare un punto di riflessione sugli ultimi quindici anni gli ultimi quindici anni quello che si è realizzato in un contesto europeo di unione monetaria senza e politiche di sviluppo adeguate cioè asimmetrico
E che all'interno dell'Europa si sono manifestati processi di aggiustamento strutturale che come abbiamo detto più d'una volta fa sì che da ogni Paese
Un centro e periferia siamo arrivati ad un'Europa con un centro dei Bari periferiche
Questo centro tedesco e un centro che
Evidentemente basato su tre concetti centralità della manifattura
Centralità dell'alto valore aggiunto che si genera nella manifattura
Capacità però di ridisegno di una manifattura perché hai una capacità di ridisegno nel lungo periodo e tutte le strutture che generano valore aggiunto a partire dalla scuola della formazione
E quindi il fatto che questi elementi sono fra di loro strettamente legati
Nel patto il punto fondamentale che noi abbiamo riscontrato e che in Emilia Romagna e si trova con pochissime Regioni del Nord essenzialmente Lombardia parte del Piemonte ad essere parte di questo centro europeo
Mentre il resto del Paese oggettivamente si sta allontanando quindi aumentata divaricazione interno del Paese
Al che
Io capisco perfettamente
Ministro che
Abbiamo per un verso un problema assolutamente il responsabilità di ricomposizione del Paese
Però anche l'evidenza che il Paese non si ricompone né per decreto legge nel tirando delle righe sulle mediane ma si ricompone con la capacità
Di
Cogliere al meglio le differenze che si registra nel mercato del lavoro e nelle dinamiche diverse Regione diversi territori
Con un'azione che le ricomponga in un quadro nazionale
Quando noi abbiamo
Petto patto per il lavoro agenzia per lavoro non abbia voluto fare né una teoria della piccola patria Emilia-Romagna
A
Dove si dà l'esatta saggia socialismo
Chissà dove si è persa dire socialismo Giuliano ma
A volte penso che scuole del sessanta se anche noi ogni tanto anche quegli ideali ma questa è un'altra storia come si diceva in quel film
Il punto di fondo però è che noi abbiamo voluto costituire neanche una buona pratica
Non aveva voluto costituire un perno
Su cui poter praticare uno sviluppo del Paese anche magari dell'Europa
Quindi il dato prima quello della responsabilità che io voglio dire nel fare un atto che per sua definizione non locale ma territoriale in un contesto nazionale ed europeo
Il primo dato che e quello del metodo cioè quello di un dato partecipativo che sicuramente è stato complesso complicato ma che si radica però in una storia di questa Regione che vede nella
Conferenze tripartita il punto fondante con cui noi diamo sempre sviluppato anche in maniera
Robustamente conflittuale a volte però quella che dovesse però la la linea di lungo periodo
Lungo periodo è una Regione che assume responsabilità anche di riferimento nazionale non poche basato il suo riferimento sul valore aggiunto
Quindi su una idea di economia e di manifattura in cui il valore aggiunto e di riferimento
Ma con un dato valore aggiunto si costruisce nel tempo
Non è semplicemente qualcosa che si basa su atti di imperio si costruisce nel tempo perché implica una intelligenza di sistema che necessariamente implica che diverse istituzioni però giochino tutti la stessa età
Quando noi abbiam posto al centro di questo il tema scuola formazione competenze
E perché siamo passati dall'idea che la formazione formazione professionale istruzione professionale di cui tanto che in questi momenti in questi giorni si sta facendo la nuove ipotesi di
Riforma nazionale
In realtà non l'ultima spiaggia
Della dispersione scolastica ma il perno fondamentale di un sistema in crescita
Su questo passaggio non ci siamo impegnati negli ultimi anni almeno negli ultimi cinque sei anni con atti di riforma che però legavano strettamente questo ha dato di competenza al dato di quale industria e quale lavoro
Quindi non solo il lavoro ma quale lavoro la qualità del lavoro per la qualità delle produzioni per la qualità dell'economia
In questo l'Agenzia per noi non era un tentativo di una partita a scacchi col Governo nazionale
Che
Io credo abbia accentuato un carattere di esclusività delle competenze del Governo centrale e sulle politiche attive del lavoro parimente avendo in mente che nella gran parte del Paese queste non si fanno
Ma io rivendico il fatto che queste hanno un carattere territoriale non li vogliamo fare
E allora bisogna trovare il modo per cui non solo noi stiamo dentro ad un'armatura nazionale Antar ma che la nostra capacità di iniziativa diventi anche a a Lima e trainante dal sessanta
Ti faccio un esempio su un altro settore in modo che siamo molto chiari quando il Ministro della del istruzione
E anche lì c'è un passaparola pubblica nel tempo ma
Anche questa è un'altra storia
Dice che il diritto allo studio universitario deve tornare a essere nazionale perché c'è troppa differenza fra le Regioni in Sicilia soltanto il ventinove per cento degli studenti
Prende la borsa io ricordo che noi da tempo almeno del dieci anni tutti cento lo prendono però attenzione
Se
Come salta fuori dei dati nazionali c'è una riduzione del trentasei per cento degli iscritti agli atenei del sud
E in gran parte questa ambendo da noi perché
Noi tutti non statene e sono in contropartita tant'è vero che noi siamo aumentati in cinquanta quattordici mila venti mila gli studenti che ricevo la borsa gran parte del sud
Allora qua l'equilibrio fra
Il territoriale che vuole essere un punto entra nel sistema nazionale è un sistema nazionale che non può essere semplicemente un'armatura che chiude ma un sistema che moltiplica diventa chiave
Allora il livello intermedio Regione
Benissimo che quando litiga Remo ci sarà una clausola di sardi supremazia
Ma o è una supremazia che in un qualche modo valorizza chi davanti volesse traino o altrimenti rischia di bloccare non solo che indietro ma anche chi ha davanti
Lo chiamo il centosedici lo chiamiamo centodiciassette lo chiamiamo emozioni chiamiamo come vuoi però che ci sia questo pochi svelato un fatto di età ragazzi
Scusate ma
In una situazione
Per quello che ho vissuto stagioni emozionanti disponibili e a volte il rosso se vogliamo del proprio
Chiamare emozioni se voi
Però
Uno snodo
Che sia chiaro e io credo che abbiamo quest'anno per poterlo chiarire su come si legano
Un livello nazionale che a sua volta e dentro un pezzo di Europa su cui vale lo stesso principio
E
Non voglio chiamarlo federalismo asimmetrico ora pentito variabile chiamano
Vediamo come
Però il perimetro variabile
Non è la negazione dell'unità la sua possibile realizzazione
E non ci stiamo facendo carico di questo con una risposta che io ti devo che ripeto io credo che noi in questo per abbiamo fatto non sono sei esperimenti
Si parla di alternanza scuola lavoro
Senza aver l'esercizio che abbiamo fatto
Con la Turchia educati tesi
L'alternanza scuola lavoro è semplicemente una Simone impresa
Perché esercizio che noi abbiamo fatto faticoso che passa anche per una responsabilità sindacale mettono in qualunque responsabilità Sindaco
E quello che per un'impresa come Lamborghini educati ci dicono e quello che trasforma una semplice espansione dell'attività di scuola in un pezzo di rilevanza lavoro
No perché non è possibile dappertutto lo capisco
Però facciamo in modo che non solo questi diventi un patrimonio limitato nostro ma è qualcosa che possiamo mettere a disposizione del Paese
Quindi
Questa idea di un Governo centrale che Ottelli sulle complementarietà e non solo sulle specializzazioni
Io l'ho detto anche a Bruxelles ma sulla faccio fatica a farmi capire io capisco una strategia di specializzazione intelligente
Ma non c'è spesso essere intelligente sul c'è complementarità intelligente
La capacità dell'inchiesta di mettere insieme e credo sia il passaggio il mettere insieme comunque il segno dei prossimi anni
Su questo il tema agenzia per il lavoro anche per noi questo è assolutamente un passaggio identità sull'accordo
Ma non è un passaggio che vogliamo condurre da soli vogliamo condurla con il Ministero vogliamo condurre o con l'agenzia ma vogliamo che ci sia un'agenzia nazionale fortemente impegnate fortemente permeata anche della nostra esperienza
Devo dire una cosa in una situazione che devo segnalare noia questi nostri lavoratori abbiamo chiesto sempre tantissimo e non siamo stati capaci di dare a sufficienza
Diciamo di fronte a tutti
Perché
Presentato lo sport nazionale e quello del massacrare i nostri
I nostri dipendenti al cento per l'impiego quindi ha domandato il fare virato di fare i salti mortali noto che ci si è inventato una roba nuova di fare garanzia giovanile se ci sono dei non garantiti finora sulla loro
Allora Agenzia del lavoro volesse con tutta la fatica anche questo
Vogliamo provare a trovare un modo per recuperare tutte le nostre esperienze tutte le nostre competenze in un quadro che sia territoriale ma non locale e questa è la chiave su cui abbiamo agito
Da ultimo di esperienza di attrazione degli investimenti che diceva Vincenzo
Io sto trovando molta più comprensione in una idea della ragioniamoci insieme nel lungo periodo
In molte multinazionali che non in moto imprese italiane
Perché questi non sono come una spaccatura interna al sistema delle imprese italiane di cui ad esempio le ultima edizione di Confindustria segno assolutamente evidente
C'è un problema di ricomposizione anche del sistema industriale italiano questo lo chiarissimo quindi la ricomposizione non è solo da parte del lavoro da parte di tutto un sistema produttivo che oggettivamente sta vivendo questa frattura
C'è il tema delle politiche economiche e le politiche industriali su cui non mi dilungo su cui
Però concordo nell'idea
Che
Un ragionamento sulle infrastrutture di crescano affatto
Ne stiamo lavorando molto pulizia Vincenzo su questa storia blindata le stiamo scoprendo che a Bologna ci sono almeno cinque mila persone che lavorano nel settore di data
Che però non hanno sufficientemente evidenza
E quindi questo pongo anche il sindacato come problema
Cioè stanno emergendo in questa fase di transizione mestieri nuovi professioni nuove che però non si identificano non vengono identificati come parte strutturate strutturante della nuova economia
L'abbiamo dovuto faticare permettendo gente intorno un tavolo ma non avevamo neanche noi la percezione che il settanta per cento oggi ottanta dopo l'investimento dieci reca del sistema bendata ricerca passata a Bologna
Noi a Bologna e non abbiamo evidenze di questo c'è un nuovo mondo che è già presente di cui noi parliamo sempre al futuro
Con persone in carne ed ossa che noi probabilmente non abbiamo ancora identificato come lavoratori come parte fondante dell'economia come parte fondante anche di un nuovo sistema territoriale
Invece più lavoro da fare Vincenzo
Perché altrimenti il dialogo che rimane tra di noi che sempre di essere stilizzato sull'economia che nel frattempo si riduce
E che d'altra parte possiamo difenda oltranza ma non basta difendo oltranza queste
Bisogna non solo prefigurare ma strutturare anche la scuola la formazione le strutture di lavoro le strutture di economia le strutture e infrastrutture anche su questo pezzo che oltretutto c'è già
Però fare conosciuto perché le cose che non hanno un nome di scomparire
Ecco anche dare il nome alle cose credo che sia un nostro queste in questo momento e su questo come su tutto il resto come dicevo prima noi ci siamo e ci siamo con questa idea
Una società complessa richiede risposte complesse
Sulla complessità noi ci stiamo misurando e siamo esattamente qui anche per quello
Grazie per Trissino davvero
Come sempre
Ai
Sei consegnato delle riflessioni
Alto profilo molti spunti di interesse
A questo punto do la parola Malta affanna
Marta affanna a
Abbiamo
Ritenuto importante chiedere di partecipare a questa tavola rotonda
Per almeno un paio di motivi prima di tutto perché è giovane non è poco
Abbassa notevolmente la la nostra media
Ma soprattutto
Perché
In questi ultimi mesi a ha svolto
Una importante lavoro
Di
Da opinionista quasi direi intervenendo costantemente su molte delle questioni che riguardano il mercato del lavoro su sono diverse testate giornalistiche sui socio
Quindi
Si è affermata diciamo come
Uno dei dei soggetti che in qualche misura fanno opinione su questa materia nel nostro Paese
Alle e quindi chiedo un contributo su sulla materia che conosce meglio già che ci sono siccome so che conosce bene
Anche la situazione francese che in questo momento molto in movimento
Se vuole di dirci qualcosa anche su questo aspetto
Buongiorno e grazie per l'invito parto prima dalla situazione italiana e cercherò di integrare un po'la vicenda francese perché credo che sia molto simili o comunque vicina
A quello che sta succedendo da noi facciamo diversamente da come faccio di solito darò vere veramente pochissimi numeri forse per la gioia del ministro
Ovvero nel due mila e quindici Lara abbiamo vissuto gli sgravi che abbiamo calcolato essere se andrà bene al Governo in termini occupazione in un costo di venti miliardi non undici che sono quelli messi a bilancio
Per un incremento di stock di occupati a tempo determinato meglio di centoquattordici mila unità che statisticamente significa azzerare
Però allo stesso tempo sempre nel due mila e quindici i lavoratori a voucher che non lo erano fino all'anno prima
Sono ottocentocinquanta mila se calcoliamo quante ore sono spese in questo lavoro occasionale accessorio nel due mila e quindici arriviamo a un totale
Di ore lavorate pari a cinquantasette mila unità di lavoratori a tempo indeterminato ovvero la metà di quelli che abbiamo potuto guadagnare con la congiuntura gli sgravi e George Sat
E mi pongo il problema se la nostra economia sia un'economia di tipo occasionale
Così come ci mostra i dati il mercato i lavori e voglio sperare di no proprio perché ho trent'anni
E parto da questo parto da questo per dire che poi questi sgravi al di là
Che saranno pagati e la fiscalità generale quindi da noi lavoratori io si troverà un lavoro che non si saprà comunque dai lavoratori in generale hanno beneficiato imprese a bassa produttività
Il i contatti stipulati col beneficio dell'esonero contributivo si sono concentrati
Nei settori della ristorazione del magazzinaggio
Ed è la vendita al dettaglio ora lo diceva sempre dei secco se la nostra economia tende veramente verso queste situazioni non usciremo mai da una crisi una stagnazione che comincia a ben prima della crisi
è il problema però appunto quelle che hanno venduto questo diciamo sgravio contributivo che ripeto pagheremo noi lavoratori e non le imprese e domani visto che comunque il Governo sta anche pensando e venire sedici ci sarà ancora la flessibilità
Di abbassare anche lire assolverò la tassa sui profitti
Questa cosa è non ha nulla a che fare con l'economia la retorica della produttività in termini di costo del lavoro non ha nulla a che fare con lo con l'economia
è smentita tutte le ricerche accademiche è smentita dei fatti e dalla storia quindi non è una scelta di politica economica è una scelta politica ed è una scelta politica che fa esattamente una cosa
Che forse quel sindacato dovrebbe veramente riconquistare come battaglia cioè spostare il reddito nazionale dai redditi da lavoro ai profitti in Italia se guardate il confronto internazionale sono lo dice sia picchetti immane anche in ultimo
Lavoro di Mario piante Franzini il reddito nazionale che fa la quota salari è stato quel in Italia è stato
Tre il Paese in cui è diminuita di più questa quota a partire dal mille novecentosettantanove non cito gli articoli di giornale che riferite a quel periodo sono solita citare
è questo in termini produttività è un problema perché se
Di fatto come diceva anche il foro chiederlo sgravi e chiedere la riduzione diciamo sul costo del lavoro né altro che spostare
Soldi pubblici alle imprese e se noi queste imprese
Che favoriamo sono esattamente quella bassa produttività abbiamo un problema e l'altro problema che io voglio dire che non possiamo continuare nel due mila e quindici a dare i soldi a delle imprese inefficienti
Poco produttive abbassa quindi intensità di contenuti innovativo è tecnologia ma soprattutto che fanno nero perché se andiamo a guardare la distribuzione geografica dei nuovi contratti a tempo determinato con sgravi o vediamo che il trentasei per cento
E concentrata al sud dove l'incremento occupazionale in termini numero di occupati è quasi pari a zero qual è la discrepanza
L'Istat conteggia già
Il numero di occupati regolari quindi se abbiamo più contratti e non abbiamo un aumento dell'occupazione significa che quelle il MOSE emersione
Siamo un'economia ci possiamo permettere visto che ci possiamo permettere un metro per poche cose interni bilancio di finanziare fa restare a galla impresa che continuano a sfruttare il lavoro a pagare poco
Etc chiediamoci obiezione sono questi fondamentali perché sono esattamente quell'impresa che domani quando non avranno gli incentivi torneranno a fare nel resto stare i lavoratori
Fini scusate
Il problema ecco veramente politico in queste io ci credo nel sindacato e anche nella forza del sindacato di ricompattarsi a attorno a dei temi fondamentali
Il primo tra tutti è quello che queste politiche in cui il job zappe soltanto
Diciamo l'apice
è l'istituzionalizzazione del lavoro povero e noi ribadiamo il lavoro il posto fisso il lavoro garantito
Noi ribadiamo di essere pagati retribuiti molto di più di quello che capita oggi perché non è soltanto una questione di voucher in cui il salario orario è sette euro e cinquanta all'ora
Abbiamo persone che lavorano a gratis persone in cui esiste un contratto sindacale firmato in cui il salario RAI di tre euro e cinquanta loro
Possiamo aumentare la produttività se non aumentiamo i salari se non aumentiamo la domanda aggregata no queste sono le situazioni e le condizioni di base economiche che devono essere rimesse e fatte rientrare con forza nel dibattito pubblico
Quindi appunto siamo passati in una fase repubblicana in cui il lavoro rientra come strumento democratico nel primo articolo la Costituzione
A
Quello che si diceva fine ottocento in cui lavorare era un dovere ma il diritto al reddito non lo era e io parlo di diritto al salary in questo caso
Ora
Dobbiamo capovolgere completamente questo schema e riappropriarci dai diritto al lavoro e dell'obbligo per i datori di lavoro a retribuire soci
Ma soprattutto ad aumentar di questi salari cioè io vivo in Francia
In Francia c'è un cartello è bellissimo durante queste manifestazioni che dice alzarsi per mille duecento euro al mese e insultanti
Parlate né fuori con la gente la mia generazione che cosa sono mille duecento euro al mese quei contributi a non il tredici per cento che dà i voucher
Quindi ecco su questi io credo che dovremmo ripartire
Ma soprattutto dovremmo ripartire quindi affermando non soltanto la questione appunto dei salari
Ma anche quella come si diceva finora degli investimenti però c'è sempre un problema l'avesse negli investimenti se non si fa con una programmazione e viene lasciata alle imprese non sarà mai di Mediocredito non sarà mai strutturale perché le imprese
Cioè pro per obiettivo intrinseco pensa non ritorno di breve periodo che è il profitto
Cioè non pensano neanche la questione del valore aggiunto che potrebbe essere distribuito in maniera è qua eccetera pensano a una questione che è il profitto quindi forse insistere e questo la CGIL storicamente l'ha sempre fatto
Fino al quarantanove con la proposta del Piano del lavoro con quella che poi è stata la programmazione economica nell'unico periodi in cui italiano
Si è sviluppata e ha creato un progresso però miglioramento delle condizioni per i lavoratori tutti questa cosa è venuta meno negli anni ottanta è venuta meno oggi ma non dobbiamo riconquistare ce n'è perché non battaglie si perdona volto si fanno errori si finisce di lottare
Cioè almeno la mia generazione non ci sta questo
E quindi all'interno della programmazione industriale che comunque vincolata dall'Europa in termini di aiuti di Stato eccetera e quindi quella un'altra battaglia a livello politico
Ma anche sindacale si può fare bisogna soltanto capire quali sono i settori in cui vogliamo investire che non sono appunto tutti i settori detti delle esportazioni perché voglio ricordare che in Italia
Spendiamo per il diritto alla casa lo zero per cento del PIL in Francia per farvi un esempio si spende l'uno virgola quattro per cento del PIL che sono quarantasette miliardi l'anno
Il doppio di quello che noi regaliamo all'impresa in Francia lo regalano per un diritto fondamentale la casa potremmo investire e fare edilizia pubblica fatta bene senza corruzione
E con degli Standard ambientali insostenibili di innovazione come si deve sì e lo può fare lo Stato chiedendo appaltando solo esclusivamente a quelle imprese che rispettano
Esattamente quei vincoli perché guardate quei vincoli stanno anche nelle direttive o pensano che noi stiamo quelle che ci piacciono EGP PIL PRIN public procurement esiste da vent'anni in Italia non si applica si fa tutto al massimo ribasso
Quindi scegliamo da che parte stare nell'industria nel lavoro nella società in generale
E questo rende la Presidente della formazione mi permetto di dire che l'alternanza scuola-lavoro oggi in un Paese in cui la rotazione della forza lavoro come sa il suo diritto di riserve talmente alta
Quindi secondo quelle che sono le le norme la buona scuola in quel riduciamo la formazione
No diciamo formazione vera e propria e facciamo più ore all'interno delle imprese pagati meno secondo me non è la via per lo sviluppo perché non possiamo permettere che la gente non studi in Italia in un Paese dove la gente non studia
Abbiamo uno dei tassi laureati più bassi in Europa abbiamo la spesa pro capite per istruzione più bassa d'Europa
Questo cioè signor ministro ce lo dovete anche dire ci dobbiamo risolvere questi problemi
Io studio per lavoro cioè e è una scelta però vedo che la gente non studia abbiamo un tasso
Di in alfabetizzazione funzionali del settantacinque per cento non ce lo possiamo permettere non ce lo possiamo mettere anche in termini di amministrazione pubblica
Perché quali dirigenza di questo Paese sono a questi livelli e non possiamo crescere mai
Perché l'abbiamo visto ieri durante i referendum quando i fuori sede non potevano votare perché i Presidenti e il
Chi gestiva i seggi non siano letti cinque righe
Di protocollo e di deleghe non lo possiamo fare quando in Germania solo per la garanzia giovani esistono quaranta mila occupati nel centro per l'impiego in Italia in tutto sono novemila
Ma di amministrazione che stato è cioè proprio come ramificazione delle cose
Poi mi risponderà
Detto questo io vado verso il sindacato perché ci tengo
E ci tengo a dire quindi se questi sono gli obiettivi che dobbiamo davvero cioè snocciolare
Alla base raccontarvi per quelli che sono già smettiamo di fingere di fare compromessi al ribasso su qualsiasi cosa io penso che il punto ripartire da una dalle questioni della dirigenza dell'autonomia sia fondamentale perché può ecco
Io ho abitato a Torino è una città che seguo più o meno quando io vedo un protocollo Ministero del lavoro ANCI in cui di fatto si istituzionalizza il lavoro gratuito all'interno le pubbliche amministrazioni senza che
In realtà ci sia una politica contro la disoccupazione reale
A me fa sorgere il dubbio che appunto noi andiamo verso una condizione di obbligazioni al lavoro gratuito e questo non può essere fatto non può essere fatto nel momento in cui i Comuni e penso anche l'Emilia Romagna dove c'è stato anche un terremoto
Di fatto non hanno più le risorse
Dovuto dato il patto di stabilità interno per fare determinate cose beni servizi pubblici e li chiedono in cambio gratuitamente i cittadini ancora peggio sono le corde di Stato
Dove i cittadini dedicati che le amministrazioni pubbliche piuttosto che pensare come trovare lavoro come ricollocarsi come formarsi
Ripagare i debiti pulendo i giardinetti che ci sta pure ed è il mio lavoro che si era pulizie già vigenti ma retribuito
Non so a punire questa seconda è la base il discorso è oggi sì siamo nel due mila e quindici ma sono da veri termini la questione
E quindi punto torna al sindacato secondo me appunto ben vengano i referendum ben venga la Carta dei diritti acquisiti sostengo sia piuttosto il ritardo però ci sono altri punti
Sì su cui il Governo sta puntando oggi e che ce li ritroveremo fine estate un pezzo di realtà già ce li ritroviamo che presenti quello del welfare aziendale
Nel Paese che non ha mai compiuto una forma sociale di Motta socialdemocratica di nursery trazione del welfare perché rimasto sempre lavoristico il welfare aziendale non soltanto
Sottrae allo Stato che contino abbassare la spesa sociale questo strumento
Che garantisce un diritto di cittadinanza ma lo privatizzato cioè lo rende discrezionale alle imprese ora qui secondo me dal punto vista sindacale questo non è un potere un una questione
Del potere contrattuale del sindacato all'interno dell'azienda è di essere in grado di riconoscere che esistono i diritti fondamentali quindi universali che il privato non può garantire che non possiamo rimettere a delle decisioni discrezionali e totalmente arbitrarie vista anche cioè la poca lungimiranza degli imprenditori italiani
Contro quelli che sono i diritti dei lavoratori
Sul caso francese va a pennello perché appunto i lavoratori oggi sono fuori dal sindacato sapete benissimo i voucher visti come li chiamo io difficilmente si avvicinò ma difficilmente anche denunciano la condizioni di sfruttamento eccetera
Ecco in Francia sta avvenendo una cosa non banale io spero che duri
Ovviamente in Francia si parte da un livello di protezione lavoro molto più alto rispetto all'Italia che se ne dica
Però esistono protezione universali il contratto a tempo determinato e molto più solido è protetto rispetto a quello italiano ma anche prima del dottor contratto delle crescenti
E poi in Francia in un periodo in cui in Italia passare il PIL pacchetto Treu sono stati in grado il far passare un fondamentale principio democratico lavorare tutti lavorare meno a parità di salario ovvero le trentacinque ore
Possiamo dire che in un Paese in cui
Avrà bisogno di tempo per far funzionare questi futuri investimenti io ne speriamo
E che oggi conta due milioni novecentoquarantasette mila disoccupati
Potremmo ridistribuire le ore di lavoro e invece di regalare soldi all'impresa di rimettiamo sui salari si può in Francia hanno messo in discussione questo pezzo è il salario diciamo supplementare per le ore
Lavorate ed è scoppiato un casino a quel casino si sta aggiungendo la consapevolezza da parte degli studenti che si ritroveranno precari
Quindi in questo senso forse quello che sto notando in Francia che non ho notato magari a fine mille quattordici in Italia ma c'è sempre tempo per riprendere le lotte è questa Commissione questa convergenza tra gli interessi
Degli studenti dei lavoratori degli immigrati e dei pensionati e con questo cerco di chiudere stiamo attenti è vero che l'occupazione quest'anno hanno tutta a favore degli over quaranta quindi riforma Fornero non decreto Poletti non job Zaccheo
Dall'altro lato è pure vero che non possiamo pensare
A una staffetta generazionale che faccia fare a questi giovani ovvero la generazione più formata oggi lo stesso lavoro che facevano i padri
Con gli stessi impianti Italia il tasso di impianti più vecchia d'Europa la media degli impianti in Italia di vent'anni
è successo qualcosa la tecnologia vent'anni no e non ce ne siamo accorti già passato davanti quindi stiamo attenti è vero che dobbiamo chiedere oggi una staffetta ma quali condizioni per quali lavori altrimenti cioè
Non so andrebbe bene anche il reddito minimo è una situazione del genere cosa che per me non lo è perché credo che forse possiamo migliorare possiamo recuperare quel venticinque per cento di capacità produttiva che abbiamo perso dal novantadue in poi non dal due mila otto
Grazie Marco il più
Avuto anche il merito di mettere un po'di bollicine la discussione quindi
Sollecitare
Anche alcune risposte non solo il Ministro Maroni relitti ce n'è un po'per tutti
Le quindi a questo punto dove il fuoco coloro ho amministrato Giuliano
Non ci più giù giù
Occhiuto ma per chiudere il più più più sufficiente premiali
Grazie buongiorno a tutti naturalmente a me fa molto c'era l'opportunità di
Una discussione un confronto peraltro quando la CGIL così come gli altri sindacati mi invitò momenti di discussione
Se
Le condizioni me lo consentono tormenta ma fa molto piacere esserci
In particolare oggi in questa vicenda diciamo così in una situazione come quella dove riflettiamo
In una condizione particolare che quella dell'Emilia Romagna quindi una Regione che ha una sua condizione specifica che va considerata non perché è un mondo strano che non fa i conti con tutto il resto ma perché
Ha una sua storia perché è probabilmente ad esempio sul con i versanti è stata capace
Di fare un'operazione che molti altri non hanno saputo fare e cioè quella di anticipare i tempi di una riflessione sul cambiamento che io credo sia veramente il grande ritardo di questo Paese
Noi
Io credo sono profondamente convinto e questa è la posizione di questo dal nostro Governo siamo di fronte ad un Paese che di fronte ai grandi cambiamenti non ha avuto la forza non ha avuto la volontà non ha saputo scegliere di
Fare fino in pronto confini in fondo la propria gara mettersi in discussione
Io continuo a pensare
Che se vogliamo dotarlo possiamo usare vent'anni ma
Ma fanno diceva che ha dal settantanove che
Le risorse che vanno all'impresa
O che il peso delle risorse della ricchezza proprio ma non lavoro sono sempre di meno quindi c'è dal settantanove da sua non dico che voglio considerarmi assolto ma insomma
Bene
Io sono colpevole sicuramente sì per gli ultimi ventiquattro mesi per gli ultimi ventiquattro anni no
E
Quindi cominciamo di lì perché
è vero che facciamo il totale
Settantanove ottanta ottantuno ottantadue ottantatré ottantaquattro
Però in tutta sincerità caricarmi
Di questa responsabilità non sarei disponibile anzi io penso che
Il punto di partenza debba essere proprio questo il fatto che questo Paese negli ultimi venti anni ha commesso io credo un errore fondamentale ha usato in maniera spropositata la parola difendere
Di fronte in cambiamenti radicali della tecnologia dell'assetto del mondo della distribuzione del lavoro
Dalla competizione
Di fronte a questo passaggio questo Paese non ha scelto non ha saputo scegliere di combattere la propria battaglia
Ha scelto di difendersi piuttosto che giocare la Carta delle opportunità questo ha prodotto un gravissimo ritardo un terrificante ritardo che oggi dobbiamo recuperare e allora posso dirla con me la sento
Mi fa girare le scatole fuori di misura
Quando
Mi si dice ne cito una perché è stata detta
Balli addetti ai centri per l'impiego le politiche attive sono otto mila
Ma scusate
Erano tutti al mare
Degli ultimi vent'anni quando a partire
Dagli uffici di collocamento abbiamo fatto i centri per l'impiego arriviamo suffragati cinque in dell'ATI umiliati tra la colpa di Poletti no non è colpa di Poletti e non ce la possiamo e non ce la possiamo cavare
Facendo finta che oplà è scoppiato il fungo e abbiamo scoperto io sono d'accordo con Patrizio Bianchi dobbiamo dire grazie cento volte alle persone che lavorano i centri per l'impiego
Perché è in una condizione di precarietà di difficoltà bis valorizzazione hanno fatto un lavoro eccezionale
E noi in quest'anno in accordo con le regioni abbiamo sottoscritto delle convenzioni
Per mettere mano ad un rilancio ed un rafforzamento dei centri per l'impiego come infrastruttura essenziale delle politiche attive per il lavoro allora io son disposto a farmi criticare
Per tutto
Ma quando decidiamo di andare da un'altra parte
E qualcuno pensa di scaricare addosso a me la responsabilità del fatto di arrivati lì io non ci sto non ci sto né oggi né domani e neanche dopodomani quindi così abbiamo le idee chiare credo che così stiano le cose
Un'altra cosa sulla quale dobbiamo provare a ragionare insieme e
Il tema del ruolo pubblico negli investimenti e dell'impresa negli investimenti nella crescita e allo sviluppo
Io continuo a pensare che c'è un ruolo essenziale di entrambe queste condizioni l'ITEA che
La crescita sarà figlia
Essenzialmente per non dire quasi esclusivamente
Degli investimenti pubblici è un'idea che non mi appartiene io penso che dovremmo vere tutte e due queste componenti in campo e dobbiamo produrre condizioni perché gli investimenti pubblici facciano bene il loro mestiere e quindi siano
Concretamente praticabili
Perché
Annunciarli gli investimenti pubblici se ci guardiamo indietro degli ultimi venti o trent'anni dei piani per gli Investimenti ce l'abbiamo dei garage pieni
L'unico guaio è che quelle cose lì non si sono fatte perché
Perché
Gli strumenti
Che consentivano di assumere decisioni e di realizzare le cose non funzionavano
Bene allora da questo punto di vista io credo che ci sia un dato che
Il
Timbro di questo Governo noi siamo convinti che c'è bisogno di un cambiamento radicale
E che questo cambiamento radicale ha bisogno di riforme altrettanto radicali
E che per realizzare queste riforme radicali ci vuole una responsabilità politica che ti fa prendere la responsabilità di dire dei sì di dire dei no di farti applaudire di farti criticare
Queste quella è una strada che abbiamo scelto
Da questo punto di vista pronti a rispondere delle cose che facciamo ma non pronti a far finta di non aver capito
E se guardiamo la lista delle cose fatte e di questo che parliamo e
Dalla riforma della Costituzione quindi dei temi della governance che vuol dire l'efficacia della decisione a quello che ne consegue
Ai ragionamenti che non ho fatto sulla riforma
Degli appalti del Codice degli appalti che ha di questi giorni a tutte le altre che abbiamo affrontate questo è il tema che abbiamo di fronte bene io credo che su questo versante allora c'è bisogno di costruire
Un percorso che tiene dentro tutti gli elementi che qui nella relazione sono stati ma posso dire citati per sommi capi ma che sono pezzi importanti delle cose che bisogna fare nel nostro Paese
Allora primo tema naturalmente
Quello delle
Scelte politiche nella dimensione globale
Io
Credo che si possa discutere se abbiamo fatto bene o male il nostro lavoro nero porto con l'Europa
Ma il nostro Governo a impiantato un confronto con l'Europa perché due anni fa eravamo piantati fino al collo dentro le Poletti le politiche dell'austerity
Oggi
Non siamo lì non siamo dove vorremmo essere non siamo dove vorremmo essere le politiche europee non sono quelle che vuole il Governo italiano ma il Governo italiano è riuscito a mettere all'ordine del giorno questa discussione
è riuscito ad impiantare un confronto su questo versante
Noi ci troviamo a metà tra due critiche tra loro poste da una parte siete troppo tiepidi troppo timidi dovreste virgolette
Sbaraccare ciò è fregate bene del fiscal compatti fregate vi del tre per cento del debito fregate vene
Andate e fatte
Guardate che andate fatte deve fare i conti con un insignificante particolare che abbiamo la strana attitudine a rimuovere c'abbiamo un po'più di duemila miliardi di debito pubblico
Noi se potessimo ce lo vorremmo scordare
Ma ce lo ricordano e lì gli atti come pochi ce lo ricordano e dicono che glieli dobbiamo dare indietro e verso mettetela come volete
E quindi quando fai una scelta nei confronti dell'Europa e lavori per cambiare l'impianto delle politiche europee devi sapere
Che tu fai quella battaglia a partire dalla fondazione alla quale ti trovi se sei un Paese che ha un po'più di due mila miliardi di debiti vai a fare la tua battaglia ma un occhio quel che succede glielo devi tenere se no
Qualcuno oggi pensa che tu sei un irresponsabile perché se metti il piede dalla parte sbagliata viene giù qualcosa di molto grave che non colpisce
Il Presidente del Consiglio
Colpisce i cittadini italiani il sistema economico il sistema sociale la previdenza il resto noi abbiamo fatto questa scelta a livello europeo noi stiamo
Facendo la nostra battaglia per una politica di crescita e di sviluppo a livello europeo
Che sia la scelta dell'Europa non la rottura dell'Italia che con un colpo di testa ma per i fatti suoi perché noi possiamo fare un altro colpo di testa e poi dopo pagarla in maniera assolutamente durissimo
Quindi questo è un primo elemento di contesto sul quale dobbiamo lavorare
Poi c'è un secondo elemento di contrasto con la mia lavorare noi abbiamo dei ritardi gravissimi sul piano infrastrutturale in questo Paese ne cito uno per tutti tra qualche giorno festeggeremo i trent'anni
Del primo collegamento internet faremo l'internet dei di questo Paese
è adesso che stiamo facendo
Il piano nazionale per la banda larga
Scusatemi mi pare niente a trent'anni a trent'anni dal primo collegamento internet adesso siamo lì che facciamo il piano per averci i collegamenti la banda larga nel nostro Paese
Cosa che ci siamo persi come cavolo è potuto capitare che siamo arrivati lì
è successo qualcosa che ci siamo giocati beh io credo che in questi vent'anni abbiamo commesso degli errori come Paese abbiamo scelto di non scegliere
O abbiamo fatto scelte di altra natura ma il dato di fatto è che quella cosa lì fino ad oggi non si è fatta oggi si è fatta con un piano nazionale per la banda larga ultralarga che ha investimento pubblico investimento privato e una scelta di priorità da questo punto di vista l'uno solo in termini di esemplificazione perché se non guardiamo alla concretezza dei fatti nove alla fine
Facciamo la lista dei guai
E pare che chi fa la lista più lunga e urla più forte ha più ragione
Io non passo la mia vita a fare la lista dei guai credo di essere assolutamente cosciente dei guai che già abbiamo dei problemi che abbiamo delle cose che vanno fatte
Però non credo di risolverle urlando o facendo la lista diciamo così sottolineando io provo tutti i giorni per quello che posso di fare le cose che servono ad affrontare questa questione
Quindi abbiamo un tema di investimenti sì abbiamo un tema di politiche pubbliche sì abbiamo un tema di politiche italiane ed europee e a livello globale sì questo è quello che noi dobbiamo fare cercando di fare lo sforzo che stiamo facendo
Insieme a questo c'è
Un altro tema importante che riguarda la nostra
Capacità possibilità di far crescere l'apparato produttivo il sistema produttivo del nostro Paese su questo versante
Forse dobbiamo
Ragionare insieme io Fossò di essere considerato particolarmente sensibile
Alle imprese
Al tema dell'impresa al valore dell'impresa
Beh io sapete ho un'idea molto banale semplice io credo che i posti di lavoro crescono
Se crescono le imprese se ne nascono delle nuove se quelle che ci sono crescono se gli investitori italiani investono e se gli investitori internazionali vengono investire in Italia io delle altre cure non ne ho
Quindi sono un ministro del lavoro che si occupa dell'impresa e so che questa cosa
Non raramente mi porta ad essere criticato ma non lo nascondo
Lo dico per la ragione che ho appena finito di dire perché sono profondamente convinto che il lavoro viene di lì non viene da un'altra parte
Poi dopo le politiche per la crescita dell'impresa possono essere tante criticate e criticabili ma intanto dobbiamo metterci d'accordo
Sull'impresa
Sul suo ruolo nella società sul suo valore come elemento che produce la condizione per produrre nuova ricchezza nuovo valore nuovo sapere loro competenza e nuove attività nuovo lavoro
Sull'impresa possiamo discutere io sono convinto che c'è da ragionare di nuovo e di più sulla centralità e sul ruolo dell'impresa e collegato a questo anche il rapporto tra lavoro e impresa
Perché noi veniamo da una storia dove il rapporto tra lavori impresa si è fondato essenzialmente su due pilastri il conflitto e il contratto
C'è una discussione oggi molto più aperta sul tema della partecipazione sul come il lavoro possa essere protagonista attivo e responsabile dentro le dinamiche dell'impresa guardate questo non è un tema del sindacato
è un tema della società
è un tema della nostra cultura è un tema degli imprenditori perché quelli che tirano indietro di più
Spesso e volentieri sono gli imprenditori che non vogliono nessuno tra le scatole a discutere delle loro faccende quindi quando dico che dobbiamo discutere di questo tema non dico il sindacato deve
Dico lo deve fare il Governo lo deve fare il sindacato del fallimento editori lo deve fare la cultura di questo Paese perché deve maturare la propria consapevolezza e la propria convinzione rispetto ha questa centralità
Ed è chiaro che dentro questo disegno c'è un tema della contrattazione del contratto di lavoro allora su questo un punto di chiarezza
Il Governo
Il Ministro del lavoro non hanno mai pensato e non pensano che vada abolito il contratto nazionale di lavoro io continuo a pensare che il contratto nazionale di lavoro è un'impalcatura essenziale nell'impianto delle rotazione industriale
Quindi è fuori discussione questo elemento
C'è una discussione diversa che dice qual è il peso e quale ruolo della contrattazione aziendale
Che è una discussione in essere perché tre anni fa cinque anni fa non se ne discuteva nel modo in cui se ne discute oggi oggi se ne discute in un altro modo io credo che pur partendo dalla CONSAP Corazza di avere un Paese fatto da un sistema di impresa dove ci sono tante piccole piccolissime imprese dove la contrattazione aziendale oggettivamente
Più difficile
Ma non possiamo rinunciare a giocare questa partita
Io sono il primo ad essere consapevole che non è questa l'unica chiave
Cioè l'idea bocconiano adesso così come è stato definita
Della serie basta premiare un po'di più a livello aziendale e abbiamo risolto il problema della produttività a me sinceramente se fosse così apparirebbe come un'idea un po'troppo semplificatorio
Ma non è
Neppure vero l'opposto e
Non è neppure vero che non ci può essere nessuna relazione o non ci deve essere nessuna relazione tra
L'impegno
Che si produce in un'impresa
Per migliorare le proprie performances
Le proprie capacità e produrre la propria modalità di organizzazione del lavoro ma quanti accordi avete firmato voi da questo punto di vista
In quantità industriale quando vado in giro in tante imprese trovo accordi che hanno questo tipo di caratteristica quindi non è che vi spiego una cosa nuova negato che voi lo sapete meglio di me
Questo è il tema sul quale oggi ma ho bisogno di spingere ancora di più cioè noi abbiamo un sistema produttivo imprenditoriale
Che ha due problemi il primo del quale forse dobbiamo rifocalizziamo la crisi italiana ci ha portato a perdere il venti per cento dell'apparato produttivo
Abbiamo chiuse o hanno chiuso le aziende il venti per cento dell'apparato produttivo italiano ha chiuso
Adesso se vogliamo avere più occupati
Se vogliamo avere più crescita se vogliamo avere più sviluppo
Dobbiamo chiederci che cosa ci mettiamo al porto di quel venti per cento di apparato produttivo che ha chiuso e siccome non c'è nessuno che con la bacchetta magica in grado o con uno schiocco di dita di fare la sostituzione
Beh dovremo chiederci quali sono le politiche che producono questo dato
Io
Se volete della vicenda già un sacco riforma del mercato del lavoro la cosa che mi piace di più e sottolineare il fatto che sono aumentati in maniera importantissima investimenti internazionali nel nostro Paese
Io continuo a pensare che avere prodotto più opportunità perché l'impresa a livello globale e lo dicevo Presidenti prima guardino al nostro Paese
Con una logica più positiva nello spirito del poter fare investimenti in questo Paese
Io credo che sia uno degli argomenti più importanti perché quella scelta di medio lungo periodo che fa sì che se un'impresa decide di localizzarsi cui quei posti di lavoro staranno qui oggi domani
E anche dopodomani quindi io non solo ottanta innamorato delle contabilità di ogni otto giorni
Cinquantesimo cinquanta in meno
Possiamo discutere finché vogliamo di questo dato io credo che
Il fatto che quest'anno i contratti a tempo indeterminato si siano aumentati del trentatré per cento se consideriamo che prima eravamo al sedici diciassette lascia andati al venti eravamo diciassette diciotto e siamo al ventisei ventisette per cento quindi
In relazione a quanti erano mi pare un buon dato poi
Possiamo discutere se accostato troppo se costato se dovevamo fare un'altra maniera di questo si può riflettere
Però guardate queste la nostra scelte non le ha fatto questa scelta uno per ragioni di tempo
Ma economico non abbiamo bisogno avevamo bisogno di cambiare la direzione del nostro Paese noi forse ce lo siamo dimenticati ma non diciotto anni fa nel due mila e tredici
Il PIL italiano è calato radicalmente e insieme il PIL sono calate anche qualche centinaio di migliaio di posti di lavoro senza mettere nel conto quelli che erano in cassa integrazione
Allora
Se in due anni questo dato si è
Rovesciato da un dato di riduzione del PIL e da un dato di riduzione degli occupati siamo passati da un dato di aumento del PIL ed al vento gli occupati beh io credo questo sia un segno chiama accolto come tale
Soddisfatti no vorremmo fare molto di più vorremmo che un PIL che cresce di più e degli occupati che crescono di più
Ma tra volere che crescono di più
E non rendersi conto che fare
Meno due per cento o più zero otto c'è una differenza del due virgola zero otto beh insomma io credo che sia una matematica che siamo capaci tutti quanti di farla quindi oggi non possiamo neanche dimenticarci
Da dove veniamo ieri e ieri l'altro perché questo è un altro pezzo del tema che abbiamo davanti quindi io penso che la scelta che abbiamo fatto pur con le sue diciamo così
Contraddizione elementi di discussione CGIL ha detto chiaramente i punti su cui non è d'accordo quindi non è che mi meraviglio credo che sia abbastanza
Chiara reciprocamente la posizione che abbiamo espresso ma io credo che oggi si sia scelta
Una strada che va in questa direzione cioè nella direzione di
Costruire un apparato produttivo più forte più stabile più solido
Più capace di fare i conti con la dimensione internazionale e quindi più efficace anche dal punto di vista delle opportunità occupazionali questo è quello che vogliamo fare poi
Lo faremo con gli strumenti
Che si condividono no ma è quello che noi pensiamo si debba fare
Insieme a questo e poi non voglio essere troppo lungo poi ho ma al prossimo giro magari torniamo su qualche altra questione ma ne avrei fatto una lista che si voleva vuol dire molto più tempo di quello che mi avete consegnato
Beh direi
Che
Abbiamo insieme da fare una riflessione
Molto complessa però inevitabile
Io adesso no la dico in pochissime parole
Non è vero solo per il passato
Che il grande cambiamento tecnologico c'ha provocato i problemi che vediamo
E io credo che tutti insieme dobbiamo correggere l'italiano che abbiamo usato
Noi abbiamo per molto tempo
E non dico voi di colori perché almeno fa tutti insieme abbiamo detto difendiamo il lavoro ma nei fatti non stavamo difendendo il lavoro stavamo difendendo il reddito
Alle persone che stavano al check-in in Alitalia e che abbiamo pre-pensionamento
Abbiamo difeso il lavoro o il reddito
Ad una persona che va in pensione
A cinquantacinque anni e cinquantasette cinquantotto con gli scivoli prepensionamenti
Gli abbiamo difeso il lavoro o il reddito
Io direi che abbiamo difeso il reddito
Noi possiamo pensare
Che in prospettiva futura
Le cose possono funzionare così
Credo che abbiamo capito tutti che così non potrà essere
Allora il tema vero è
Come facciamo difendere il lavoro perché secondo me è quello che dobbiamo difendere poi ci può essere un momento è una condizione nella quale dobbiamo anche sostenere il reddito
Ma l'obiettivo lo strumento deve essere quello di sostenere il lavoro
Allora se è così noi bisogna che guardiamo molto più avanti di quanto non siamo capaci di guardare oggi
I cambiamenti della tecnologia i cambiamenti dell'organizzazione
Il
La distribuzione mondiale del lavoro si proporrà
Radicali problemi di questo tipo o noi siamo capaci di immaginarli prima e cominciare a chiederci come li gestiamo oppure ci ritroveremo lì la mattina che scoppiano
E siccome non potremo mandarli in prepensionamento avremo dei giganteschi problemi sociali da affrontare
E guardate che il problema che abbiamo di fronte è quello di una distanza clamorosa tra
La velocità di cambiamento delle tecnologie
E la velocità di cambiamento dei processi sociali
Quanto tempo ci mette a cambiare la tecnologia in un determinato contesto di produzione di lavoro
E quanto tempo ci mettiamo noi a cambiare un contratto di lavoro parlando in questa sede
Mi pare che sia chiaro che i tempi fra queste due cose non sono vicini sono lontanissimi queste una sfida per tutti o noi ci metteremo a fare i conti con questa situazione oppure il problema
Di una crisi sociale
Di un pezzo di società che va sempre più indietro che da venti a lavoro povero che diventa lavoro che non
Che non trova una sua collocazione che diventa precario sarà un problema gigantesco che abbiamo davanti quindi io credo che noi oggi
Questo tema e lo dico in Emilia Romagna dove ad esempio con la scelta dei poli tecnologici del rapporto con l'università eccetera
Si è inventata ha scelto e ha lavorato per posizionarsi nella parte altra dico la parte alta di questo sistema dove probabilmente i posti lavoro si creano anche
Perché sono dei pezzi dove si distruggono solo e quindi laddove si distruggono solo cioè se in quel pezzo lì per rimane a pieghe
Quindi noi abbiamo da fare i conti con questa situazione
Lo stiamo facendo con le strumentazioni che ha messo in campo
La formazione le politiche attive
Il rapporto che dobbiamo trovare in un punto di equilibrio per nulla semplice tra la dimensione centrale nazionale che consenta di fare politiche efficaci in quella dimensione e la dimensione territoriale
Perché
Abbiamo bisogno di farlo con le convenzioni che abbiamo fatto con le regioni sul tema dei centri per l'impiego delle politiche attive
L'abbiamo fatto oggi diamo per puro giovamento analogo sulle politiche sociali alla lotta alla povertà perché siamo convinti
Che o no costruiamo politiche di inclusione e troviamo politiche che fanno può agire il territorio con la dimensione nazionale e internazionale oppure non possiamo fare le riforme più belle o più brutte
Che saremo capaci di fare ma i risultati che porteremo a casa saranno sempre risultati molto modesti quindi io penso che questo sia il terreno che abbiamo di fronte
Da ultimo non voglio scansare il tema delle pensioni perché tema all'ordine del giorno
Allora
è del tutto evidente che la legge porne uno legge fatta male
Che ha un clamoroso di fatto che è stato quello del non avere previsto una gradualità poi si poteva fare in tanti modi ma si è fatta così
Al di là del fatto che mi
Innervosisce un po'il fatto che oggi molti di quelli che urlano
Sono gli stessi che hanno inventato le finestre mobili sono gli stessi che hanno inventato la pensione in ragione
Della
Aspettativa di vita
Perché pare che non ci fossero mi che quei ragazzi li anche in simpatico ragazzo con la felpa spiega che loro non c'erano mentre invece lì a fare i ministri siano di signore che si chiamavano Tremonti piuttosto che
O Santoni io oppure Maroni quindi
Beh non è che erano al mare stavano lì quindi solo per dare a ognuno il Prefetto di responsabilità che gli compete
Questo tema è un tema che
Davanti a noi
Se fosse semplice da risolvere la dico con una battuta l'avrebbero fatto prima di me
Perché se fosse stato semplice non è che spettavano Poletti e
Lo facevano e andavano è che è una faccenda complessa complicata perché ai vincoli che voi sapete
La legge Fornero
Fatta così è stata costruita in un certo momento ed è stata spesa negli impegni del nostro Paese nei confronti dell'Europa a fronte della situazione del debito pubblico
Quindi la riforma di quella situazione è una riforma che deve trovare un suo equilibrio
Dentro quel sistema di impegni e quindi quell'un primo passaggio che non possiamo
La cosa dire e ritardi fare
Dall'altra parte abbiamo un altro pezzo del problema la contabilità del nostro Paese prevede che se anche decidessimo
Di penalizzare
Poi dopo il tra il due il quattro qui la discussione effervescente
Se decidessimo di fare questo tipo di operazione la nostra contabilità non ci consente di scontare oggi i risparmi che faremo nell'arco dei prossimi vent'anni quindi in ogni caso
Queste armi potranno essere iscritte in bilancio l'anno che li faremo oggi bisogna coprire conto soldi pubblici
Qualsiasi onere che questa riforma preveda quindi quando sento qualcuno dice sì ma tagliamo il tre evito e ho capito però c'è un problema tecnico che io quest'anno non mi fanno
Fare il cumulo dei soldi che risparmierò nei prossimi venti mi dicono che ci devo mettere i soldi che si erano quest'anno le pensione che pago e contributi che non incasso e i numeri sono particolarmente rilevanti e ci dobbiamo guardare
Poi c'è un altro pezzo del problema sul quale dovremmo tutti riflettere perché dire
Taglio il tre per cento taglio di qui taglio di là guardate che io su questo sono assolutamente d'accordo che ragionamenti che anche il sindacato fa
I pensionati assommi che tutti uguali lavoratore non so mica tutti uguali e dire taglio il tra i tagli al quattro toglie il duro non è esattamente la stessa cosa
Rispetto alle condizioni di vita di una persona rispetto alla maturazione della sua situazione cosa facciamo noi con un lavoratore che ha
Una pensione da novecento euro chili siamo ti tagliamo il dieci per cento che dopo un cosa cavolo Campa
E noi cosa facciamo mandiamo in pensione uno sapendo di trovarsi lo come povero dopodomani non mi pare invece che sia il caso
E alla fine cosa gli dobbiamo dire allora per niente no perché l'alternativa è semplice quelli che hanno preso le passano glieli mandiamo
Beh se uno è stato un posto tra virgolette a siamo stamattina il termine
Non gli è andata bene ha fatto mestiere del cavolo a pressione bassa poi non lo mando neanche in pensione Magare fa un lavoro più usurante
Beh sinceramente io non credo che socialmente si potrà fare una cosa così quindi questo tema un tema sul quale stiamo lavorando con questo tasso di complessità che ha bisogno di trovare un equilibrio che corrisponda queste domande
Se ce la facciamo a trovarla queste
La posso dire una delle cose che siamo in testa nate interessati a fare
Da ultimo
Una battuta su un tema abbastanza all'ordine del giorno che la vicenda
Del part-time
Negli ultimi anni
Di lavoro
Dal mio punto di vista quando l'abbiamo pensata non c'entrava niente col pensionamento anticipato la flessibilità al pensionamento parla di una cosa molto diversa che io penso
Dobbiamo cominciare sulla quale ora cominciare a ragionare tutti
L'allungamento del tempo di vita
Produce un allungamento del tempo di lavoro e quindi una anzianità più alta staremo lavoro più a lungo
In anni più avanzati
La domanda
è
Possiamo continuare a pensare di fare come abbiamo fatto fino ad oggi
Che se ci va bene fino a quel giorno lavoro privato in pensione
O dobbiamo cominciare a pensare che negli ultimi tre quattro cinque sei sette anni di lavoro debbo cominciare ad immaginare una condizione diversa
E lo dico non
Per il lavoratore lo dicono per il lavoratore per l'impresa e per la società perché non ha un senso
Pensare di fare arrivare uno a sessantacinque sessantasei sessantasette anni con la cazzuola in mano al trenta di dicembre poi track
Molli la cazzuola il primo del mese di gennaio vai al parco
Io credo che questo modalità su una modalità che così come non va bene
Sei fino a ieri l'altro l'alternativa era in qualche modo vado in pensione
Siccome adesso e per il futuro l'idea non sarà
In qualche modo vado in pensione dobbiamo chiederci come gestiamo l'invecchiamento attivo dei nostri cittadini e dei lavoratori in questo Paese
La scelta di produrre la condizione per ridurre
L'orario di lavoro al cinquanta per cento mantenendo il sessantacinque per cento dello stipendio è il cento per cento dal trattamento previdenziale
è
Una strada
Ce ne sono delle migliori pronti a discuterne ma fino ad ora in questo Paese nessuno aveva mai provato a pensare qualcosa rispetto all'invecchiamento attivo
Vedremo se va bene agli italiani vedremo se va bene alle imprese se funziona
Ci ragioneremo su se non funziona prenderemo atto che ha una strada che in questo Paese non va
Ma io credo che il tema dell'invecchiamento attivo è un tema che dovrebbe ex sarà l'ordine del giorno di questo Paese perché altrimenti noi anche lì avremo una grande pressione in direzione del pensionamento ma in una condizione di welfare
Che questo come posso dire non sarà in grado di affrontare
Bene grazie ministro diverse
Anche per essersi confrontato
Apertamente su voglio gran parte del questioni si erano sul tappeto
Sicuramente adotto un contributo di
Interesse anche magari molto delle cose che ho detto
Non vi era un po'più condiviso da
Su quanto da queste
Ma ci sta e anche per questo
Naturalmente
No non sono stato a lesinare sui tempi
A questo punto di verifica conosco segreterie
Doveva Susanna Camusso
Ha molto materiale su cui
Fare il suo intervento
L'organizzazione anche
Mi onoro di dirigere che
Ha una
Lunga storia
è stata determinato da lunga scelte da vari periodi e così via
Probabilmente se leggiamo con gli occhi dell'oggi la nostra storia ci sono punti in cui magari ci verrebbe da dire avremmo fatto un'altra cosa oppure oggi non la faremmo più così
Ma credo che siamo una grande organizzazione che ha una lunga storia perché non ci viene mai in mente di dire è tutta colpa di quelli prima noi adesso cambieremo tutto
Perché in un Paese una grande organizzazione confederale sa di avere
Una parte ovviamente della responsabilità non ce la tutta
E fa parte della responsabilità provare sempre ad interrogarsi su colluso quali sono i processi che hanno determinato gli arrivare a una certa condizione a un'altra e soprattutto provare
A immaginare le soluzioni che determinino un'altra modalità
Si potrebbe come dire ma non è il senso di questa iniziativa
Utilizzare molte molte polemiche rispetto agli interventi che ci sono stati io credo che però non abbiamo un altro problema
Che la domanda cui con tutto l'affetto il ministro non ha
Non ha risposto se non ci sono relazioni con i soggetti sociali altri occupano lo spazio
Perché questo è quello che sta succedendo nel nostro Paese non che non ci sono interessi che determinano e condizionano la politica
Ma sono gli altri interessi che lo fanno in modo come assolutamente evidente a tutti i numeri non particolarmente trasparente
Ovviamente avere relazioni con i soggetti non presuppone condividere l'insieme delle opinioni cambi soggetti non è mai stato nonna
Sarà mai non vuol dire condividere dei riti non vuol dire condividere tante cose vuol dire però avere un po'di rispetto dell'interlocuzione dell'esperienza della storia della rappresentanza
Dei soggetti collettivi di questo Paese perché quando si pensa che non è necessario discutere con nessuno
La prima cosa che viene meno il rispetto del soggetto e due le interlocuzioni pur forse qualche incontro di più qualche telefonata di meno magari farebbero bene a tutti
Anche perché
Si può descrivere la situazione io sono tra chi in tante occasioni oggetto magari anche criticata da chi e al più radicale
Che penso che sia giusto che il Governo italiano ponga il tema
Dei trattati europei della loro insostenibilità della necessità di cambiare delle politiche l'abbiamo detto in tante occasioni magari avremmo accelerato un po'il passo
Magari come dire anno su anno discutere solo di flessibilità forse non ci dà quei margini poi di cambiamento
Effettivo della politica voi l'abbiamo detto lo diciamo c'è una contraddizione tra ciò che si afferma sull'Europa le politiche che poi si fanno concretamente nel proprio Paese
Perché se non va bene quella logica europea io non capisco perché c'abbiamo il blocco delle assunzioni nel pubblico impiego il venticinque per cento perché non sia sul non si fanno i contratti non si rinnovano i contratti
Perché non si fanno dei piani straordinari per l'occupazione giovanile
Perché alla fine come dire non si fanno quelle cose che determinerebbero il differenziale
Rispetto
Alle scelte che invece ha fatto all'Europa
Però credo che invece il tema che sotteso a questa tavola rotonda e quello
Quelli sono le scelte non piace il termine di programmazione diciamo strategiche essenziali
Chiamiamo le mozioni direbbe Patrizio Bianchi che danno il segno di che paese ci immaginiamo
Patrizio Bianchi riferendosi la sua esperienza oltre che al patto per il per il lavoro e in Emilia come spesso fa nei suoi interventi
Ha sottolineato il tema formazione e istruzione
Credo che sia la grande scommessa non solo perché
Qualcuno ci rammenta che una generazione istruita rischia di essere una generazione
Per tutta ma perché credo che noi l'Italia a col tema dell'istruzione diciamo così un conto aperto da lunghissimo tempo
Per essere arrivata tardi ad avere un sistema di istruzione obbligatoria diffuso per avere tassi di abbandono dell'istruzione che sono ancora molto alti
Per avere una scarsa attitudine a considerare l'istruzione una parte del valore aggiunto dell'innovazione del suo sistema sia esso produttivo sociale politico istituzionale
Per carità gli abbiamo ereditati da una da una lunga storia abbiamo alle nostre spalle anche delle scelte straordinariamente importanti penso i processi di alfabetizzazione di massa
Proprio agiti dalle organizzazioni sindacali e anche del conflitto con l'impresa rispetto all'agire
Dei percorsi di alfabetizzazione di massa oggi torniamo ad essere dico torniamo perché avevamo fatto un avanzamento così non tutto il passato da buttare malamente
Ne ad avvenire un analfabetismo ora funzionale del settantadue per cento dice Banca d'Italia io non ho dati che mi permettano di smentire
Allora forse il tema dell'istruzione è un tema straordinariamente rilevante tralascio che si è fatta la riforma della scuola senza porsi il problema dell'innalzamento dell'obbligo che pure sarebbe stato uno straordinario strumento
Per contrastare
Questo fenomeno non voglio parlare di quella legge ne parleranno come dire tanti atti che seguiranno nel futuro ma mi pongo il tema dell'istruzione come uno dei fattori fondamentali di un modello di sviluppo del Paese
E se è uno dei fattori fondamentali tutto il tema politica chi per formazione alternanza scuola lavoro ce ne metto tutti metto anche contrasti i contratti a formazione
Mista
Sono dovrebbero essere il fulcro
Della nostra idea di a vere LAC una capacità del Paese di guidare uno sviluppo che ha come Direzione del fatto che usa al massimo
Le competenze le produce lei rinnova poi potremmo fare un lungo dibattito su qual è il livello giusto di specializzazione delle competenze perché credo che questo sia uno degli straordinari temi campi
Allora posso dire che suona come dire un po'buco uso questo termine
Che si è molto speditamente provveduto alla licenze avvilita siamo ancora in attesa di tutta la parte che riguarda le politiche attive
Una delle quali contraddizioni che fanno apparire come dire non proprio finalizzato a un senso il senso delle scelte
Noi però distruzione vorremmo davvero parlare di istruzione di formazione vorremmo davvero parlare anche per capire il senso di una serie di scelte che si stanno facendo
La formazione dei fondi interprofessionali sono parte di un sistema di formazione compiuto
Sono parte di un sistema delle politiche attive oltre che per la sottrazione di risorse a cui ci siamo abituati
Sbagliando in questi anni ma perché se lo sono il rapporto tra ciò che avviene all'interno di una singola impresa e ciò che avviene in termini di possibile guida della mobilità dei processi di lavoro diventa un tema
Un tema straordinariamente fondamentale allora per esempio il problema sono le politiche formative o è il via libera alle imprese che hanno sempre ragione a prescindere
Perché qui potremmo scoprire come dire delle cose differenti
Se noi abbiamo come abbiamo il tasso più basso dei laureati abbiamo una progressione di abbandono dell'istruzione abbiamo un cambiamento del mix di coloro che si iscrivono all'università perché prevale sempre di più
Una possibilità determinata dal reddito familiare invece che da qualunque altro criterio e di accesso c'è anche un altro problema siamo al sistema produttivo che assuma meno laureati
Non è che scappano all'estero per Gioia felicità anche perché un certo punto uno sceglie le opportunità di lavoro se esistono non esistono non sto parlando ovviamente solo del pubblico sto parlando anche del sistema d'impresa
Allora da questo punto di vista credo che c'è un tema fondamentale è un Paese che ha idea che deve innovare cambiare il suo tasso di sostituzione del tecnologica un po'più rapidamente di quel che non abbia fatto negli anni
Che c'è alle spalle quanti laureati si assume le imprese diventa una variabile economica fondamentale
E allora anche le politiche di incentivazione ammesso che siano complementari ad altre politiche
Non possono essere perennemente orizzontali perché come tagli lineari cioè non determinano quelle scelte quella selezione ma si muovono semplicemente e-mail
L'altro tema che io credo continui ad esserci e che noi non possiamo continuare a parlare della prospettiva di sviluppo del nostro Paese senso parlare di domanda aggregata
E possiamo girarci da qualunque parte ma o aumentano i salari con voi di domanda aggregata non ne parleremo non non arriva giù dalle piante non non fanno la domanda aggregata l'un per cento
Di coloro che hanno continuato a veder crescere il pioppo il proprio reddito che poi un po'più dell'un per cento ma
Che hanno continuato a vedere a crescere il loro reddito anche durante la stagione della crisi
E questa la ragione per cui
Io penso che sia assolutamente legittimo che il Governo discuta dei modelli contrattuali per carità peraltro uno straordinario riconoscimento dell'importanza
Mancherebbe sempre quel pezzettino che si chiama contratti pubblici per il riconoscimento dell'importanza ma
Penso che sia fondamentale il problema è che se nel nostro sistema produttivo
Per cento ancora una volta così come un sottosegretario che pare abbia molte deleghe sul lavoro va dicendo che il tema è la derogabilità ribasso dei contratti
Che lei abbia omnes è un argomento che viene dato al secondo livello e non ai contratti nazionali e lo sceglie nel nostro sistema produttivo questo vuol dire che noi siamo di fronte a una politica di ulteriore contenimento dei salari
E peraltro la formula del Documento economico-finanziario è esattamente la stessa che troviamo dentro i documenti della Commissione europea con la differenza che la Commissione europea non fa spinta
Dice esplicitamente che vuole
Introdurre un tema di moderazione salariale perché coerente alle politiche che la Commissione ha fatto ma non è coerente a un Governo che dice quelle politiche non vanno bene perché bloccano lo sviluppo del Paese
Dopodiché però vorrei capire
Se i contratti restano dei contratti di natura privata oppure se diventiamo tutto il pubblico
Perché quando poi il Governo agisce autonomamente in assenza di nessun rapporto con le parti sociali
Dentro una cosa che si chiama contrattazione privata io capisco che cambia anche la natura di cui la contrattazione e allora vorrei dire che era anche il Governo ogni tanto deve guardare quel che fa da una parte quel che fa dall'altra
Perché
Se il tema è il cambiamento della velocità
Vorrei dire che leggi ficcare parte dei rapporti di lavoro esattamente l'opposto del cambiamento e della velocità più leggi Ficchio rapporto di lavoro più lo irrigidisce e lo rende impermeabile
Alla necessità di adeguarlo e non sto parlando di cose astratte sto parlando di un pezzo della buona scuola sto parlando da un pezzo della riforma
Della pubblica amministrazione cioè di tutte le norme che sono intervenute aleggi ficcare parte
Di ciò che era regolato dalla contrattazione tradotto se vogliamo la sfida della modernità la modernità e la privatizzazione del rapporto di lavoro pubblico non tornare a leggi efficace
E
La modernità e la sfida l'articolazione delle relazioni esattamente che i soggetti che facciano non introdurre una legislazione che non si pone il tema fondamentale per il nostro Paese
E cioè che ci siano i contratti nazionali l'aumento dei salari ma invece si propone come intervenire sul secondo livello per ridimensionare la portata dei contratti nazionali
Ogni tanto qualche coerenza sarebbe utile almeno a designare
Come dire la coerenza tra ciò che si considera l'innovazione prodotta dal Governo e il futuro
Così come io credo che ci sia un problema
Sì il tema della domanda aggregata è il tema fondamentale
Possiamo dire che manca quella che sarebbe la vera riforma di cambiamento del Paese che si chiama riforma fiscale
Perché continua a girare intorno
Di ottanta euro all'ottanta euro fino a quale il sistema fiscale
Quello fatto dell'alternanza annuale a seconda degli annunci o quello fatto della scelta di spostare una quota del reddito nazionale verso il basso
Perché ad oggi signor ricalca il cambiamento è assolutamente evidente si è determinato nel tempo non si è determinato negli ultimi due anni
Non c'è dubbio che si è determinato nel tempo negli ultimi due anni ma gli interventi di questi due anni hanno favorito il fatto che crescesse
La fretta dal si del dedicata ai profitti alle alle ricchezze diminuisse ulteriormente quelle invece del lavoro per non parlare della crescita della povertà che certifica della crisi
Non di quelle politica ma le politiche fiscali sono il più grande e straordinario
Correttivo
Compreso che
A proposito di coerenza e siccome vedo un governo molto impegnato propagandare il welfare aziendale e poi forse un giorno faremo una discussione seri anche con il governo del rapporto tra universalità e contrattazione
Aziendale o contrattazione nazionale però uno degli strumenti di welfare fondamentali
Che la previdenza complementare si ben pensato di passarla ulteriormente invece che favorire il risparmio previdenziale contemporaneamente
La tassazione sul lavoro e più alta comunque di quella che c'è sulla finanza e pare che il Governo abbia dei brividi se si è parlato di grande patrimoni
Ma come si è pensato di mettere in campo delle risorse per governare
Un processo di sviluppo anche di cambiamento dentro lo sviluppo del Paese se non sposti le grandi masse
Del
Denaro e della condizione delle persone
Perché questo è come dire l'interrogativo che sempre e straordinariamente più evidente compreso
Permettimi Ministero
Che
Quando per due volte c'è un refuso qualche dubbio viene
Perché è un refuso sulla legge sul fondo per la povertà un refuso nel DEF che alla fine uno c'ha la sensazione che da un lato si propongono delle cose
Dall'altro la platea di riferimento sono sempre quelle
Quelle nostre io sono convintissimo che il Governo non voglia toccare le pensioni di reversibilità correggete meglio le bozze però è perché se no ogni provvedimento di legge ci tocca ricominciare la campagna ultimo tema che vorrei
Affrontare
E
Il tema che
Prestato ripreso dalla dal ministro come il tema digitalizzazione o meglio banda larga
Che nel nostro Paese è fallita la banda larga da un tempo infinito rinunce nessun doppio
Che bisognerebbe passare dalla sistematica enunciazione al cominciare a farla anche in questo non c'è dubbio
Dopodiché anche però nel nell'eccesso di spiegare che quelli prima erano tutti cattivi non esageriamo e non è che non ci siano pezzi di opere che sono in corso delle cose che sono successe perché se no sembra sempre che siamo nelle caverne
E dobbiamo passare al grattacielo domattina no cioè sono un po'di equilibrio credo che faccia bene a tutti
Mi in questi giorni
Il Governo ha preso una decisione
Che è la scelta di utilizzare un'azienda partecipata seppur quotata che si chiama ENEL come l'ultimo tratto
Dell'altro
Fornitura di Foggia della banda larga
Scelta come dire ovviamente al momento in cui la la fa il Governo legittima forse bisognerebbe farsi qualche domanda sulle conseguenze però di quella scelta
No non tanto perché io mi auguro che il Governo insieme a noi respingerà qualunque tentativo di Telecom di fare licenziamenti strumentali in ragione di questo
Mi auguro che il Governo lo farà insieme a noi perché quando Telecom presentato qualche mese fa
Un piano industriale inesistente semplicemente per avere di nuovo la dichiarazione di esubero non abbiamo visto un Governo chiedere conto di quel piano industriale
Ma si può sempre cambiare idea nel
Occasioni successive direbbe qualcuno non ha mai troppo tardi
Ma una domanda io mi chiedo se il Governo se la sta facendo ma noi che sistema di telecomunicazioni
E di rapporto
Tra la produzione in termini di comunicazione la produzione in termini di invece in formazione e delle piattaforme ci immaginiamo di avere
Perché la partita che si sta svolgendo non è solo che porta l'ultimo pezzo di Carletto in casa
Ma che cosa passa sulla banda larga
E chi sono i produttori dei contenuti in quale relazione tra la produzione
Cosiddetta delle telecomunicazioni la produzione che viene dal mondo invece delle comunicazioni e dentro questo c'è una piccola parte tutte che si chiama servizio pubblico e concessioni RAI radiotelevisione italiana
Possiamo come dire far finta che di questo non discutiamo e non sia un pezzo
Di quale sviluppo il destino del Paese
Adesso io ho capito che considerate il sindacato incapace di Disney intendere di volere per cui anche sulla mozione
Di servizio pubblico presente che si discuta con tutti e non con il mondo del lavoro va beh insomma ci vuole molta pazienza anche in questo però il tema del servizio pubblico dell'informazione è un pezzo della realtà nella società
E la relazione con il sistema produttivo un pezzo del modello di sviluppo all'ora
Penso che soprattutto per un Governo che vuole molto cambiare rispetto al passato
Bisognerebbe evitare di rifare gli errori che i Governi precedenti ha fatto su Telecom
Perché Telecom esattamente un esercizio di privatizzazione senza farsi le domande della funzione di quell'industria nel sistema e poi della scoperta che è merce davamo privati tecnologie di esperienza di capacità
E di possibilità di condizionare gli altri mercati scusate ma supposte cosa state facendo se non esattamente la stessa cosa che si è fatta sul tema ecco
E al supposte
Perché anche lì siamo di fronte a un tema che si chiama concessione che si chiama servizio pubblico che si chiama distribuzione del territorio
Che si chiama sfida dell'innovazione tecnologica perché tu puoi avere attraverso quello molti più servizi e di quelli che aveva precedentemente
E forse non bisognerebbe dover discutere ogni giorno dei giorni di recapito ma si dovrebbe discutere di che cosa vuol dire la rete di distribuzione
Di distribuzione delle risposte
E poste ha a che fare esattamente con quale idea attua in prospettiva delle telecomunicazioni lo dico perché forse occuparsi
Di politiche industriali e porta anche ad avere un'altra dimensione di come ti occupi delle politiche del lavoro può
Perché
Vincenzo diceva nell'introduzione
Campanellino che sta diventando progressivamente una campana gli ammortizzatori stavo finendo la crisi no io la banalizzo un po'ma di questo stiamo parlando
Dove abbiamo gli accordi di reindustrializzazione delle aree di crisi complessa noi non abbiamo più gli strumenti e nel frattempo non abbiamo fatto la reindustrializzazione
Dove abbiamo progressivamente ristretto interni della cassa in deroga eccome continue giusto superare l'istituto però non c'è nient'altro e
Potrei andare avanti nell'elenco che mette in coda decine di migliaia di lavoratori
Che si domandano che cosa succederà di loro sia questi affianchiamo quelli che si domandano quando gli verranno erogate le prestazioni a cui avrebbero diritto non voglio anche se siamo in Emilia Romagna riaprire qui la polemica
Sull'Anas il lavoro stagionale e le cose che sono intervenute però possiamo dire sommessamente l'intervento sugli ammortizzatori ha ridotto gli ammortizzatori in una stagione in cui c'era ancora bisogno di averli
E non mi ha cambiato la natura
E invece bisognerebbe presente cambia la NATO
Perché per affrontare quei processi che sono processi di politica industriale vogliamo decidere che i contratti di solidarietà espansivi diventano una regola generale
Perché io non credo che abbiamo oggi le condizioni anche perché mi piacerebbe per dire tout-court riduzione d'orario come strumento di redistribuzione del lavoro ma i contratti di solidarietà possono essere uno straordinario strumento di redistribuzione del lavoro
Si è poi uniamo una riforma pensionistica facciamo uno più uno ha un effetto moltiplicatore maggiore della pura somma aritmetica
Allora ci sono come dire delle scelte che sono straordinariamente importanti e sono esattamente connesse tra quali politiche industriali e quali politiche del lavoro si fanno
Voi il ministro ci ha detto io mi fido solo delle imprese per crescere europee qui proprio non siamo d'accordo
Nel senso che
Affidarsi sulla le impresa ogni tanto bisognerebbe fare dei bilanci
Perché affidandosi solo alle imprese che noi siamo in ritardo tecnologico e affidandosi solo alle riprese che noi abbiamo settori che sono scomparsi dal nostro Paese
Io non voglio non penso che noi dobbiamo come dire tornare al fatto che tutto fatto dal pubblico ma penso che il pubblico abbia una straordinaria funzione
Di guida determinazione programmazione e anche di esserci in settori in cui il sistema di impresa non ritiene conveniente esserci se noi riteniamo che per la condizione sociale del Paese è utile esserci
Compreso che si stanno decidendo delle cose che sono molto delicata adesso in questo caso non riguardano le deleghe del ministro ma riguardano quante ci fate delle scelte molto importanti
Non possiamo continuare a restringere la spesa in sanità pubblica senza farci quante qualche domanda su quanto è cresciuto il profitto privato nella sanità
Io credo che questa domanda bisogna farcela esattamente anche per discutere di welfare dei luoghi di lavoro perché per noi per un welfare nei luoghi di lavoro a differenza di quel che vedo pensare a qualche impresa
E funzionale l'universalizzazione non è funzionale alla corporativi d'azione del sistema cioè io non vorrei che la grande novità sia tornare alla mutua
Ah ho considerato uno straordinario risultato di questo Paese aver superato la
E allora
Io che noi possiamo avere una funzione straordinaria nella contrattazione del welfare ma se il fine
E l'universalizzazione lo dico con tutto rispetto se il fine è la sanità privata i loro profitti o la crescita del potere delle assicurazioni
Meglio distribuire salario che così continuiamo ad Arcore attraverso questa via a universale bizzarri sistemi pubblici perché
Se no
Le cose sembrano come dire degli slogan che si che si propongono in astrazione tutto questo per dire che appunto c'è una grande funzione di programmazione che quella che noi vediamo chiudo per la gioia di tutti sul tema della previdenza
Io non userò l'argomento che sta usando il Governo
Perché
Noi l'abbiamo chiesto all'ora I Maroni e Sacconi e così via dove erano cosa stavano facendo
Abbiamo chiesto allora nelle piazze abbia richiesto senza mai avere particolari dubbi del fatto che quel sistema intervenisse
Abbiamo allora ha fatto una polemica anche molto dura quando per esempio il nome della parità si sono portate improvvisamente l'età pensionabile delle donne
A sessantacinque anni perché non gli era mai venuto in mente a nessuno che parità poteva essere anche in un altro verso e che invece fosse obbligatorio quello
Non uso l'argomento che quella riforma l'hanno approvata tutti appassionatamente in quel Parlamento e hanno tutti come dire una corresponsabilità noi i lavoratori ci dicono che abbiamo fatto troppo poco e hanno
Per ragione definizione però almeno
Che non eravamo d'accordo che non era la salvezza del Paese e l'abbiamo detto
Come dire subito e proprio in ragione di questo non si possono continuare ad utilizzare gli argomenti
Che sostenne allora i tempi di una scelta del Governo Monti fornendo
Perché
Non funziona
Beh pediniamo una una piccolissima cosa una delle piccole rivendicazione che non abbiamo la nostra piattaforma
La ricongiunzione dei contributi è diventata oneroso
Se non ci si mette mano ogni anno sarà maggiore il conto delle risorse che devi mettere a Bilancio per dire che quelle entrate ci sono non ci sono
E questo Stato precludendo la possibilità per molte persone perché tanta parte di quel problema di ricongiunzione ce l'abbiamo dove sono intervenute le esternalizzazioni agli appalti
Cioè esattamente nel mondo del lavoro può
E magari anche faticoso e usurante oltre che portano
Allora ci sono delle piccole cose che però cambiano la qualità della vita delle persone non di singoli di tante persone ed il modo in cui sono l'abbia presa dato una procura piattaforma compiuta partendo da un tema
Oltre imboccarli prima o poi bisognerà occuparsi dei giovani di questo Paese
E bisogna occuparsene presto
Perché è un sistema previdenziale come un sistema di istruzione solo per la ministra Formenti Fornero dell'avere effetto il giorno dopo qualunque come dire intervento si sa che vale
Nel medio periodo che determina Mammano le sue le sue conseguenze no noi c'abbiamo un problema
Nonché creeremmo dei poveri che le norme vigenti abbiamo già deciso di creare un esercito di poteri
Perché tutti i giovani non quelli che nasceranno quelli che sono già passati dalla stagione della precarietà della discontinuità e del lavoro povero
Non hanno a sistema vigente più le condizioni per immaginare davvero una pensione possibile
O decidiamo di allargare all'infinito l'area dell'assistenza o mettiamo mano al tema della previdenza e Magarelli puliamo la previdenza dei costi dell'assistenza che dovrebbero andare da un'altra parte
Secondo io so che la Commissione europea non lo capisce però questo fa parte delle grandi battaglie da fare
Se io tolgo un tappo all'occupazione è un investimento come tale ha un saldo positivo non solo può ragionarlo solo i costi di previdenza
Perché il rischio che noi continuiamo ad immaginare che siccome dobbiamo considerare sempre solo che non c'è possibilità di investimento
Il mondo del lavoro continuerà a ridursi ma vuol dire che si riduce il reddito disponibile in questo Paese
Vuol dire che si continua a ridurre la domanda aggregata vuol dire che continuiamo ad immaginarci che speriamo che arrivi qualche salvatore della patria ma di salvatore della patria per quanto gli investimenti e la liquidità ci siano
Non ce ne tanti soprattutto su quelli che sono le straordinaria funzioni sociali che ci debbono essere però vorrei fare una piccolissima annotazione
Quella piattaforma ormai l'abbiamo presentata da un paio di mesi abbiamo letto per lungo tempo su molti giornali gli annunci che ci saremmo stati chiamati che ci si sarebbe parlato
Che si sarebbe visto la legge di stabilità dell'anno scorso doveva essere l'occasione per discutere delle pensioni e per trovare delle soluzioni abbiamo visto tanti che si esercitano inventarsi dalle buste colorate alle proposte
E
Blu non abbiamo mai trovato quel tavolo perché evidentemente è stato nel frattempo smontato
Abbiamo letto perché siamo un po'pedante il documento economico finanziario
E gli come dire delle pensioni non c'è traccia per carità non è il Vangelo non è la legge di bilancio che poi verrà
Approvata però non è un bel segnale anche perché invece di naturalmente delle pensioni di reversibilità accelerasse nuovamente
Ricordate ci saranno delle strane
Abitudini allora
Lo domando molto seriamente e per una volta vorremmo avere una risposta ma il Governo immagina
Che però
Come fece Monti Fornero fare un intervento sulle pensioni senza nessuna interlocuzione con le parti sociali
Lo pensate davvero
Pensate davvero che solo un problema di qualche decimale che si trova nella legge di stabilità e poi si fa l'intervento e si fa nuovamente
Un intervento sulle pensioni che non hanno nulla a che fare con la tipologia del lavoro la qualità del lavoro e tutti i problemi che il lavoro si porta dietro
Mi verrebbe da dire auguri Maxicono vorrei continuare
A rappresentare invece un mondo del lavoro che ci ha delle grandi esigenze e continueremo a insistere perché questo non si faccia e lo dico alla luce dell'esperienza positiva che abbiamo fatto in questa stagione
Il codice degli appalti poi per carità ci viene in mente delle cose è meglio che si potevano fare ma al Codice degli appalti è straordinariamente positivo
Il codice degli appalti è stato costruito con un grande rapporto con le organizzazioni sindacali
Nelle Commissioni nel rapporto con il Ministero
Nelle attività che ci sono state anche nei momenti di conflitto quando abbiam detto
Che rintrodurre al cento per cento di subappalto non hanno era positivo quando abbiam detto possono non va bene ci vuole devono sulla clausola sociale però è stato on
Lavoro di relazioni unitario di trattative di discussione e poi non abbiamo sempre una quota di cose in più che vorremmo Moffa parte giustamente della dialettica anche delle cose che determineremo nella contrattazione ma determina un'esperienza positiva
Quindi
Volendo è possibile anche senza che venga verticali al Presidente del Consiglio nella riapertura della Sala Verde si possono frequentare delle altre sale trovare
Positivamente le soluzioni lo dico e la chiudo davvero perché ministro vorrei dirle
Diamo ha seguito con attenzione le sue indicazioni sul cosa bisogna cambiare il voucher
Sommessamente le diciamo
Non cambia nulla del problema che c'è sui voucher se l'unica cosa su cui si interviene e la modalità di comunicazione
Il punto noi come lei sa pensiamo che vada proprio cancellato lo strumento vada proprio ripensato che cosa vuol dire lavoro occasionale abbiamo da questo punto di vista anche una proposta che proprio diverso ad arrivarci
Ma il punto eh i voucher stanno disse diventando il sostituto
Delle forme più precarie stanno diventando il modo attraverso il quale si nasconde una parte di Niero i voucher stanno diventando il modo attraverso il quale si sommerge una parte di lavoro che era emerso
E lo si sommerge esattamente nei luoghi che dovrebbero essere la vetrina di questo Paese perché il turismo dovrebbe essere una delle vetrine in questo Paese
E se il lavoro del fatto coi voucher
Noi non offriamo qualità sistema organizzato capacità di relazione aumento dell'attrazione
Allora non è solo un tema di difesa di quelle povere
In particolare dei tanti giovani di quelle povere persone che si trovano a essere considerati un librettino di buoni da staccare è un tema che riguarda anche la qualità del modello di sviluppo che si vuole proporre
E siccome
In un unico grande argomento che avete avuto rispetto al Giobatta è stato l'idea che si proponeva
Una trasformazione verso il contratto indeterminato a tempo indeterminato poi avete sottratto il contratto a tempo indeterminato così era una trasformazione verso nulla
Ma l'idea che è stata giocata esattamente l'idea c'è tanta precarietà io strass porto verso la stabilità
I voucher sono esattamente invece per costruire un'altra forma di precarietà forse peggiore di quelle che avete detto di voler cancellare come le collaborazioni a progetto
Credo che sia necessario proporsi questo interrogativo
Perché
Produttività innovazione livelli di investimento tecnologico
Richiedono aziende disposte a spendere
Nonché ha bisogno di risparmiare sul lavoro su tutte le cose che fanno
Perché se hanno come unico ossessione del costo del lavoro non è questo Paese non lo tiriamo fuori potete dire che è stato bloccato per colpa di tutti quelli che trovate in giro noi siamo spesso in quell'elenco ma in realtà al Paese e non lo tiriamo fuori
Perché risparmia sul proprio futuro per sul proprio futuro invece bisogna investire
Grazie Susanna
Direi che la discussione diventata molto interessante
Purtroppo abbiamo ancora poco tempo disposizione sono le dodici e quaranta quindi io proporrei scusandomi con all'assessore Bianchi e con Marta frana che ringrazio
Ancora una volta per il loro contributo di dedicare questi ultimi venti minuti mezz'ora al massimo a un breve botta e risposta tra
Ministro
E Susanna Camusso visto che
Accade abbastanza di rado di avere un'interlocuzione così ravvicinata e così di merito credo che sia giusto dedicare questi ultimi minuti ad approfondire per quello che è possibile con le ultime battute i temi che sono stati sollevati
Prego Ministro
Cercherò di non
Approfittare
E comincio dalla fine rispetto la visa i voucher io ho credo che bisogna cambiare sul versante dei voucher voi abbiamo fatto questa scelta
Di
Intervenire in prima battuta con lo strumento più rapido che abbiamo disposizione cioè che sono i decreti correttivi del job sacche quindi possiamo intervenire solo sulle materie che stanno lì dentro
E la prima cosa che possiamo fare perché nella legge delega questa cosa era prevista cioè quella della
Tracciabilità abbiamo detto prima cosa da fare la tracciabilità
Per
Evitare il giochino
Che tante imprese troppe anche forse stando una hanno fatto e fanno che quello di utilizzare il valzer come una sorta di biglietto dell'autobus che si compra si mette in tasca si aspetta la fine del mese se non è passato il controllo
Buono per il mese prossimo separato il controllo scrivo e pace e quindi questa è la prima cosa che faremo insieme a questa continua il monitoraggio molto attento molto accurato che abbiamo fatto su questo versante che
Verificato che questo non sia sufficiente faremo interventi ulteriori una cosa solo a chiarimento
Il
Da un sacco sul tema voucher ha fatto due cose
Una l'innalzamento da cinque a sette mila euro
Dalla possibilità per il percipiente di avere questa somma e debbo dire che i dati ci dicono che parliamo di qualche cento persone e quindi da questo punto di vista certamente non ha cambiato l'impianto l'altro norma che abbiamo fatto è stata quella di vietarli negli appalti e quindi da questo punto di vista l'impianto normativo è quell'impianto
Il fatto che sia quell'impianto non vuol dire che non va cambiato quindi faremo questo tipo di monitoraggio conteniamo farlo lo facciamo seguito della
Introduzione delle norme della tracciabilità e poi se il problema rimane
Perché siccome io sono profondamente convinto del fatto che uno dei nomi di dire la riduzione della precarietà
Se questa è il buco nella rete questo buco nella brutta va chiuso quindi io non solo qui a dire non ce ne occuperemo va bene così anzi sono dire ce ne occuperemo e se quello che facciamo non è sufficiente continueremo ad intervenire
Per cambiarlo e quindi togliere dal terreno questo dato c'è un problema
Su quale però dobbiamo tutti insieme riflettere
Il voucher o i voucher non hanno risolto chissà quale problema ma noi abbiamo comunque un problema di lavoro nero
Noi abbiamo bisogno
Di continuare a intervenire su questo versante
Noi dobbiamo anche evitare che si produca una situazione di fatto che
Tiriamo una croce sui voucher
E ci ritroviamo qualche centinaia di migliaia di persone che lavorano in nero in più
Il voucher non anagrafe missione per niente
Ma c'ha un'assicurazione
Esso la dico in maniera elementare
L'Italia purtroppo una brutta abitudine che io non
Sono per niente disposto a seguire ed è che siccome c'è un fenomeno che non si quantifica
Il lavoro nero e non si qualifica allora siccome non lo vediamo va bene così
Mentre se lo vediamo non va bene io credo che dobbiamo fare del nostro meglio per impedire che fenomeni illegali ci siano vanno combattuti sia quando sono tra virgolette
Calcolabili perché abbiamo il numerino
Sia quando questo numerino non c'è quindi dobbiamo essere capaci interviene su questo versante
Da questo punto di vista io vorrei solo sottolineare il fatto che
Recuperò un'osservazione che ha fatto Susanna Camusso sul tema non possiamo affidarci solo l'impresa io non mi affido solo l'impresa
Io continuo a pensare che l'impresa e un pezzo essenziale del sistema sociale economico di un Paese è un'infrastruttura del Paese
E quindi bisogna fare in modo che abbia le condizioni per
Crescere e svilupparsi
Dal mio punto di vista l'impresa che rispetta la legge
Non l'impresa punto e accapo io non credo per nulla che il problema possa essere risolto dalle imprese riducendo il salario questa è l'ultima delle idee
Io credo fare esattamente l'opposto per aumentare il salario non ridurlo erronea produrre delle condizioni perché questo accada quindi queste la scelta
Che noi stiamo cercando di fare che cerchiamo
Di produrre
Quindi l'impresa no come soluzione di tutti i mali o unica risposta perché il pubblico continua ad avere le proprie logiche le proprio responsabilità fa le proprie scelte sul piano politico decide i propri investimenti quindi io non so delegando ad altri sto dicendo che nell'accezione
Bene e male bene l'idea che l'impresa del male dal mio punto di vista
E un modo di affrontare la questione che non ci aiuta ad affrontare a capire e a fare quello che deve fare detto questo noi abbiamo fatto un'altra operazione che ha la costruzione che concluderemo a giorni dell'ispettorato nazionale del lavoro mettendo insieme
Ministero l'ispettore del Ministero del lavoro ispettori dell'INPS e ispettori dell'INAIL
Mettere insieme le banche dati
E saremo in grado cosa che abbiamo già cominciato a fare ad esempio sul tema delle imprese che hanno fatto le furbe chiedendo la decontribuzione e non avendone i requisiti di andarle
Appigliare e farli rispettare la legge per cui
Da una parte dobbiamo fare le leggi fatte bene e dall'altra parte ha bisogno di una strumentazione capace di colpire quelle imprese che hanno un comportamento illegale o elusivo dalla norma io
Che sono di quelli che pensa che l'impresa sono un fatto positivo
Lo dico in termini molto chiare le imprese che pensano di andare avanti penalizzando il lavoro
Essendo in lega illegali i serbi e irregolari
Pagando di meno truffando lo Stato facendo roba di questo genera mercato male da questo punto di vista le
Corposo dire colpiremo con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione
E abbiamo cercato di produrre un sistema di intervento efficiente da questo punto di vista perché altrimenti il rischio appunto quello di dire
L'impresa ma sempre viene sempre zone no l'impresa va bene ha ragione se rispetta le regole fare cose come deve fare se non le rispetta non le fa come deve fare lo Stato interviene la colpisce come la deve colpire
Voi io sono il primo ad essere convinto che non abbiamo bisogno di aumentare
Rispetto al tema della domanda aggregata e quindi è chiaro che non è un problema di redditi
Abbiamo un problema di salari l'intervento che ho fatto con gli ottanta euro era finalizzato questo tipo di ragionamento il discorso che stiamo facendo oggi sul versante fiscale torna ragionare di queste questioni premetto provare
Valutare condividere o contestare gli strumenti che vengono utilizzati per sostenere il reddito
Questo è
Il tema che io credo vada tenuto nella giusta considerazione quindi da questo punto di vista io no no assolutamente come posso dire
Dubbi in questo senso due battute finali per non
Bruciare più tempo di quello che
Sulle pensioni di reversibilità
Sì dobbiamo stare più attenti perché quella formulazione che è uscita non c'entrava niente e quindi noi abbiamo già preparato un emendamento che chiarisce in maniera
Assoluta da sola la dico così non solo cancella la parola previdenza adesso vediamo si cancellano con la previdenza Cicci capiamo che il che la previdenza non c'è dentro quindi è già pronto appena il Parlamento aprirà i termini per depositare gli emendamenti noi la prima cosa che faremo e riportano emendamento che dice e la partita della reversibilità non è mai stata in campo e lo chiariamo in maniera definitiva non è in campo
C'è un tema su cui io sono molto d'accordo ma solo nell'imbarazzata condizione di avere perso
Sul tema delle ricongiunzioni abbiamo lavorato nella passata legge di stabilità come uno degli elementi che il Ministero del lavoro delle politiche sociali ha pensato fosse da
Mettere dentro e portare a casa come risultato
Non ce l'abbiamo fatta quando siamo stati alla fine la discussione abbiamo affrontato e risolto il tema della no tax area abbiamo affrontato tutte le faccende che riguardavano
Indietro dati opzione donna è avanti quel passo nel chiudere questo presso il tema della
Rettore della ricongiunzione non l'abbiamo risolto io credo che sia assolutamente indispensabile farlo perché e una cosa ingiusta
Che non ha una ragion d'essere è stata fatta con uno spirito particolare che era quello di evitare
Il salto dal pubblico al privato quando si fece la normativa poi l'esito finale è stato quello invece di produrre una situazione ingiusta quindi per quel che dipende dal Ministro del lavoro nella prossima legge di stabilità noi riproporremo
Il tema delle ricongiunzioni come
Tema che va affrontato perché io sono profondamente convinto che vada fatto
Sul tema più generale delle pensioni io credo che
Non è ragionevolmente immaginabile che si faccia un intervento di tipo generale su questa materia senza alcun confronto con le parti quindi da questo punto di vista questo confronto ci sarà c'è un tema
Che quello che ho cercato di rappresentare noi abbiamo bisogno se ce la facciamo di costruire una proposta praticabile
Che possa accadere perché in questo Paese altrimenti noi continuiamo con delle discussioni vorrei ma non posso
Oggi siamo in questa condizione non abbiamo ancora concluso un lavoro di definizione puntuale che ci consegni una cosa
Che fa i conti con l'Europa fa i conti con il nostro bilancio fa i conti con un'equità dal punto di vista sociale perché le persone che aspettano di andare in pensione non s'non hanno tutte lo stesso mestiere non atto tutta la stessa storie previdenziale dobbiamo trovare uno strumento adatto ad affrontare queste questioni quindi
Noi continuiamo lavorarci se uno mi dice sei sicuro di ottenere il risultato
Io
Non sono in grado di dire che sono sicuro perché se l'avessi ottenuto vi direi sono sicuro Celori ma siccome lì non ce l'ho
Posso solo dirvi che stiamo continuando a lavorare per produrre questo tipo di essi
Bene grazie ministro Susanna per l'ultimo intervento
Credo che bisognerebbe portare al Ministero il modulo per firmare a nostra Carta dei diritti universali del lavoro è il quesito sui voucher
Perché pare che potrebbe segnare come dire il salto di qualità di questa
Neanche questa discussione credo che
Sia non sia utile come dire continuare
Una polemica che è assolutamente evidente da lungo tempo noi pensiamo che quando si sbagliano delle norme
E preciso nostro quesito referendario cancellature sette sei nonna cioè non è che ci confondiamo suo da dove nascono i problemi abbiamo studiato con attenzione tutto
Quando le le le le cose nascono sbagliate bisogna cambiarle questo Governo c'è un decimo del due per tre poi su quelle che come dire sono sbagliate invece non si interviene ma comunque provvederemo a portare moduli per la raccolta firme
Io credo che sia assolutamente vero che noi c'abbiamo un problema rischiamo lavoro nero c'abbiamo un problema della crescita del lavoro nero in questa stagione
Il voucher è stato uno strumento di accompagnamento soprattutto di un'area
Dichiara di lavoro grigio forse un giorno scriviamo un libro bianco sulle cose che stiamo in trovando
In giro per i voucher penso che sia assolutamente giusto anche qui portiamo la Carta dei diritti universali perché a noi un intervento sul tema
Del lavoro nero lo proponiamo lo proponiamo però partire dal rovesciamento di un principio che quello che ha sempre impedito di occuparsi di lavoro nero
Che non può essere quello e va be'ma almeno così ha un lavoro
Ma almeno così c'è un po'di reddito non vorremmo rimpallo stare la questione a partire dal fatto che il lavoro nero a una forma di intimidazione di ricatto del lavoratore di una forma di attività illegale
Perché se ripartiamo da lì forse siamo in grado anche di individuare quali sono le funzioni repressiva in perché quando c'è illegalità c'è un tema di
Repressione e poi un tema invece di come sì interviene rispetto a quelle attività produttive da questo punto di vista
La storia una delle storie più tristi che abbiamo alle spalle e che la storia della morte della lavoratrice di Barletta che in cui il crollo come dire poi emerso il fatto che erano
Lavoratrici in nero ha determinato però anche in quel territorio la nascita di forme legalizzata e consorziate di lavoro che credo potrebbero diventare come dire lo strumento
Per proporre percorsi che non sono di emersione ma sono di regolarizzazione e di legalizzazione e che giocano anche sul fatto che le dottore che piange
E che è costretto secondo lui a stare al nero perché non ha le risorse proprie invece
A consorziato è in grado di costruire delle altre economie che non sono quelle
Del sui diritti e sulle retribuzioni e sulle retribuzioni dei lavoratori inutile dire che noi saremmo molto interessati
Ovviamente a fare questa
Questa discussione io sono o prendo atto che il ministro ci dice che intende
Intende discutere della previdenza faccio solo un esercizio di calendario
Siamo ad aprile ormai questo mese sostanzialmente finito
A settembre celia legge di stabilità e si comincia a quella quella discussione
Bisogna muoversi perché un confronto sulla previdenza non si fa dalle otto alle otto che sto per dire che si sono incontrate le parti sociali quindi forse
Occorre occorre accelerare non è neanche obbligatorio che il governo di una proposta compiute chiusa
Come dire abbia un orientamento da affrontare il tema forse rende più fruttuoso il confronto
Ministro tenuta di sottolineare ci
Che le imprese non sono il male assoluto
Credo che non l'abbiamo mai pensato anche perché tanta parte del nostro tempo viene trascorsa dentro i luoghi di lavoro nei confronti con l'azienda nel costruire soluzioni
Consideriamo come dire che
Quando ci sono dei risultati
Questo sia merito non solo degli imprenditori ma del tanta attività disponibilità impegno che ci spettano i lavoratori e e le loro
Professionalità e anche i loro conflitti
Rimaniamo di quella scuola che dice che senza conflitto non c'è avanzamento il cambiamento perché c'è solo
L'adeguata si conformi stancamente mentre invece il conflitto motore positivo di cambiamento
Per noi
Non avendo nessuna intenzione di demonizzare il mondo delle imprese e sapendo bene
Che l'impresa è una parte fondamentale del modello di sviluppo siamo un po'stufi della beatificazione dell'impresa
Perché quando ci sono dei processi di beatificazione nella politica economica si commette un errore grave che quello di dare per inevitabili giusti scontati tutti i comportamenti del sistema delle imprese e quindi non essere in grado di corretti
Mi spiace ma se io penso alle modalità con cui sono avvenuti processi di esternalizzazione
Alle modalità con cui si concorra gli appalti pubblici e non solo gli appalti pubblici
Agli investimenti che sono stati mancati e rinviati alle forme di relazione tra sistema bancario sistema delle imprese se penso a tutte queste cose tirerei qualche righe e direi non è che ci devono insegnare nulla
Anzi in qualche caso hanno fatto perdere dei punti al Paese e penso che sia compito dei soggetti di rappresentanza a partire dalla politica
Non dimenticarsi mai di fare il Bilancio delle scelte che ci sono ha permesso no come sempre quando
Non sia una come dire correttezza di valutazione
Poi i comportamenti regrediscono and da qualche
Da qualche punto di vista degenero allora noi abbiamo una parte del sistema produttivo italiano che una parte il sistema produttivo straordinario traccia abbiamo ancora i caporali
E allora bisogna dire con molta forza che dove ci sono delle politiche utili all'innovazione cambia la ricerca al cambiamento delle tecnologie
Agli investimenti noi le facciamo ma che bisogna essere inflessibile distinguere sempre su chi invece agisce su legalità sulla riduzione delle condizioni e quindi sull'abbassamento dell'affidabilità e della qualità del sistema manifatturiero
Italiano perché in realtà
Quando poi la notizia che sono i caporali forse fa più male al nostro sistema che non la notizia di un'assemblea di lavoratori in qualche luogo artistico
E allora da questo punto di vista io penso che quando il Governo ci risponde
Sulla politica industriale o su altri temi
Dicendo e l'impresa quella che fa occupazione che fa sviluppo che solo lei commette un drammatico errore perché il primo soggetto invece e la politica economica e quale intervento pubblico si fa
Che può anche condizionare positivamente le scelte delle imprese
Bene ringrazio ancora i nostri ospiti abbiamo prodotto un dibattito sicuramente interessante speriamo che adesso questo confronto prosegua anche in altre sedi magari
Con lo stesso la capacità di rispetto e di stare al merito che abbiamo avuto oggi
Arrivederci e tutti