Critica e militanti

Buongiorno da Radio Radicale qui a Matteo Marchesini per la rubrica critica militanti
Oggi vorrei fare una piccola eccezione alla
Alla prassi di questa rubrica e tornare a parlare come ho fatto la volta scorsa Dini Cola Chiaromonte
Che come mi è parso che il mio discorso è già stato citato anche al Comitato radicale
Come dicevo nella rubrica accorta Chiaromonte che nonostante le le sue idee abbastanza
Pre-CIPE pessimistiche sulla preparazione di culture politica derivi nel mille novecentocinquantasei al
Al partito radicale è un personaggio che merita prima di tutto proprio da
Dagli ascoltatori di questa radio e dai radicali di essere meditato eri meritato
Come come dicevo purtroppo la sua opera
è tutta pressoché fuori catalogo introvabile in libreria
Nella rubrica accorta recettivo le lettere a Melanie poi Nagel uscite per un piccolo editore legge la la la rivista una città
Qualche qualche settimana fa
Ma i libri di saggi più noti i più organici che se così si può dire di Nicola Chiaromonte non si trovano più da da molto tempo e pare che nessun grande editore voglia prenderti il rischio di di ristampare lì
Chiaromonte infatti è molto difficilmente commerciabile sotto una etichetta che ci sia quella del dell'aristocratica cinismo intellettuale o che sia quella invece del
Dell'impegno più tradizionalmente politico
è come ha detto qualcuno un filotto qual modo antico che chiede ai suoi classici prima di tutto i greci come vivere
Vorrei citarne alcune di quelle alcune di queste raccolte per invitare gli ascoltatori che volessero conoscere meglio Chiaromonte ha procurato e nelle magari nelle biblioteche Ovo
Attraverso i librai antiquari
Straordinari sono i taccuini pubblicati negli anni Novanta dal Mulino sotto il titolo che cosa rimane suoi brevi appunti filosofici in cui ci sono tutti i suoi temi principali
Negli anni settanta dopo la sua morte Bompiani pubblico gli iscritti politici
E civili
Subito dopo uscirono agli iscritti sul teatro che sono una integrazione uscita per Einaudi
Deve la situazione drammatica uno dei due libri che Chiaromonte pubblico invita l'altro il famoso credere non credere in cui attraverso alcuni
Grandi romanzi
Analizzò quella che per lui è la questione fondamentale della modernità cioè
L'idolatria della storia i danni che ha prodotto nelle società moderne e contemporanee ma forse i due libri che meglio raccontano la vastità di interessi di Chiaromonte
Sono silenzio e parole una raccolta di scritti letterari e filosofici uscita da Rizzoli nel mille novecentosettantotto e il parlo della coscienza antologia di scritti politici
Letterarie filosofici
Uscita dal Mulino nel mille novecentonovantadue ecco dopo questo breve elenco vorrei fare una una piccola zoomata finale su un tema che ho visto è stato citato anche in questa settimana dalla dalla rassegna stampa di Massimo Bordin credo per una
Articolo di Sergio Romano il tema della non violenza che Chiaromonte
Le città con
Senta sette del trentatré Pino e trenta e diciamo in due parole staccate come è noto
Intellettuali anche viaria diciamo così liberalsocialista libertaria come Chiaromonte come come Orwell avevano un atteggiamento di stima di tanto a volte di
Ammirate irritazione per grandi
Chiaromonte a cui era molto caro il Tolstoj che aveva insegnato molto a Gandhi
Rispetto alla alla alla questione della non violenza scritte alcuni alcuni pezzi che sono raccolti nel nel nel parlo della coscienza ma anche alcuni appunti altrove
In cui di dice cose che che che vanno meditate credo al di là delle proprie convinzioni
Perché ero Monte lo spirito della non violenza lo spirito diciamo così di una
Di un rifiuto della prima di tutto anche di una di un tipo di violenza ideologica che è quella di chi
Di chi crede che possano esserci e radicali palingenesi sociali
Di chi non accetta di vedere le cose come sono per usare una sua espressione cara ma proprio per questo è anche la manifestazione
Diciamo di uno spirito che che a imparato attaccarsi dalla politica Chiaromonte convinto del fatto che la non violenza non può diventare norma di azione pratiche universale
Senza rischiare di tradursi e trascritta in violenta o comunque di naturali
Per lui retta niente di più e e niente di meno però anche del comportamento che alcuni singoli individui altamente civilizzati possono tenere allo scopo di arrestare l'effetto domino del male quello di cui parlava anche l'ARET
Rinunciare a usare la porta rompendo l'ordine fisico della gravità come avrebbe detto la sua
Caratti Montella rappresenta insomma una nobile accettazione del destino la coscienza
Che vale ciò che cresce nella sua intrinseca verità attenta forzature la coscienza di chi rifiuta di violare ulteriormente la la natura delle cose l'atteggiamento contemplativo di una ritocchi a nel senso
Autentico del termine di Kiev si tratta sempre più difficile logicamente di poche persone cerca la verità
I che la giustizia e e lotta performanti una cultura adatta a ragionarci sopra
Forse l'ultima cultura che per lui adatta anche a poter custodire germi di socialismo che però non possono tradursi immediatamente in politica
è una delle ragioni questa perplessità di Chiaromonte sull'uso politico della non violenza e sui suoi rischi anche sulla difficoltà proprio di tradurre
In priorità
Diciamo e pubblica alla alla alla le le questioni poste attraverso la non violenza che merita forse una meditazione non magari non un'approvazione ma una meditazione
Anche da parte dei radicali quindi il Consiglio di oggi è il parlo della coscienza di Nicola Chiaromonte editore il Mulino
Reperibile ormai purtroppo soltanto nelle biblioteche a risentirci venerdì prossimo