Intervista ad Antonio Panzeri sulla crisi libica e sull'ipotesi di una fly zone

Antonio Panzeri deputato europeo iscritto al Gruppo dei Socialisti democratici eletto nel PD colui vogliamo parlare della situazione in Libia inserì anche Presidente della delegazione
Per i rapporti con il Maghreb innanzitutto che deve fare la comunità internazionale l'ipotesi di cui si sta parlando in queste ore l'istituzione di una
No-fly zone non
Con o senza un'autorizzazione del Consiglio di sicurezza dell'ONU lei lei cosa ne pensa
Ma direi che bisogna usare tutte le cautele possibili e immaginabili comunque in ogni caso qualsiasi iniziativa
Noi si intraprende per quanto riguarda la Libia deve essere fatta sotto l'egida dell'ONU abbiamo visto
Perché le dichiarazioni fatte dalla NATO nelle quali sostanzialmente non escludeva anche un possibile intervento hanno ricevuto immediatamente un no da parte della Russia
Va costruito un percorso da parte della comunità internazionale ripeto con l'olio
In modo che si possa
Monitorare la situazione e identificare le tappe
Di avvicinamento agli agli interventi che saranno necessari io non escludo nulla rispetto alla situazione che oggi
è presente e non escludo nulla rispetto a quelle che sono le prerogative che sono
Da parte dell'ONU e c'è tempo come dire perseguire le i tempi delle delle Nazioni Unite in queste ore c'è una controffensiva delle forze di Gheddafi
Il pericolo è quello di uno stallo che si trasformi in una guerra civile stallo sanguinari una crisi umanitaria sempre maggiore insomma c'è tempo per aspettare le Nazioni Unite
Beh le Nazioni Unite hanno dimostrato quando hanno
Assunto la decisione relativamente alle sanzioni si sono riuniti velocemente hanno deciso all'unanimità cosa che
A in qualche modo sorpreso tutti gli osservatori internazionali quindi è possibile intervenire
Il palazzo di vetro può riunirsi velocemente decidere
La cosa però principale noi dobbiamo
In qualche modo capire cosa sta effettivamente avvenendo Libia perché questo dato ancora non era piena conoscenza di tutti sì siamo in presenza davvero
Di un conflitto esteso
O se invece siamo in presenza di una situazione che oggettivamente un po'edulcorata diciamo e quindi è necessario lei chi siamo lei che idea si è fatto rispetto
La situazione attuale
Ad esempio c'è una grandissima differenza rispetto a ciò che è avvenuto in Tunisia e in Egitto
Non sento nelle parole anche dei risvolto se alcune cose che vorrei tanto sentire democrazia elezioni processo democratico e siamo solamente sullo sfondo di dire di una
Quasi
Conflitto tra la realtà Cirenaica e quella della Tripolitania
Vorrei che fosse più chiaro quello che sta avvenendo che noi avessimo le antenne più sintonizzate
Perché sulla base di questo poi si procede al I necessari interventi innanzitutto quello dell'applicazione delle sanzioni in secondo luogo quello relativo alla agli aiuti umanitari e in terzo luogo tappeti
Di graduale avvicinamento al fatto che ci possono essere dei sostegni anche logistici a alle aree che sono state liberate userei la cautela per quanto riguarda la no-fly zone di
L'intervento militare allo stato attuale
Di sessione sessione c'è una nuova rivoluzione potevano dire a gennaio alla Tunisia febbraio abbiamo parlato della dell'Egitto oggi parliamo della Libia
Tra poco ci sarà un Consiglio europeo straordinario dedicato al nord Africa la situazione in Libia probabilmente la Libia verrà
Monopolizza era un po'le le le le discussioni
La Commissione europea nel frattempo ha presentato una suoi l'idea di
Riforma del rapporti la strategia con il Nord Africa
Si sono prese delle lezioni da queste rivoluzioni oppure
Siamo ancora lontani dal trovare una strategia efficace nei confronti di questa regione del mondo
Adesso si sta aprendo un dibattito direi quasi interessante
Sull'idea che abbiamo per lungo tempo assistito ad una sorta di Realpolitik e adesso bisogna inaugurare una stagione di un nuovo realismo
Io penso che la lezione che d'Europa spero abbia preso e che
Non sarà possibile per il futuro a mettere in campo politiche di vicinato di partenariato politiche di cooperazione economica e finanziaria si non saranno accompagnate anche da dosi massicce di democrazia di diritti
Questo nei rapporti con tutto il Nord Africa ma direi soprattutto il rapporto stretto ad esempio con l'insieme dell'Unione africana perché questo sarà uno dei temi
Discutevamo prima
Della vicenda della Libia non si potrà
Immaginare comunque qualsiasi intervento che si parli di no-fly zone o altro senza un rapporto stretto con l'Unione africana noi non possiamo permetterci il lusso
Di inaugurare una sorta di diritto guerra occidentale diciamo così abbiamo bisogno invece di costruire le condizioni
Perché i processi di transizione arrivino a compimento consegnando finalmente ai cittadini di questi Paesi la democrazia e le libertà fondamentali
Anche in passato il dialogo diciamo con questi Paesi le relazioni erano
Avevano una famosa clausola
Democratica o di rispetto dei diritti umani che però non
Non è stata sostanzialmente rispettato
A suo avviso cambierà questo questo atteggiamento questa mancanza di attenzione del dell'Unione europea nei confronti democrazia diritti umani in passate le crisi si tornerà al business as usual
Ma credo che
Non sia stata applicata un po'perché l'Europa abbassa tutto la guardia qui è un po'perché
Diciamola così la competizione sul campo soprattutto da parte dei cinesi
Ha messo in secondo piano sostanzialmente il tema dei diritti e della democrazia
Rispetto alle cose che stanno avvenendo nel non abbiamo alternative se non quella di riproporre in campo questo aspetto della democrazia
E saremmo credibili come Europa se davvero faccio faremo marciare insieme
Le politiche di cooperazione e le politiche di vicinato insieme alle questione dei diritti della democrazia su questo io
Non ho assolutamente dubbi sull'immigrazione una delle proposte vengono dalla Commissione europea e come usare la carota della liberalizzazione dei visti
Una volta che
Verranno creati istituzioni forti in Tunisia in Egitto in altri Paesi che dovessero intraprendere la
La strada della transizione democratica lei cosa ne pensa
Ma quello della liberalizzazione dei visti è una strada che va assolutamente percorso ma prima ancora di giungere a quello fatto è necessario da una parte procedere
Alla rafforzamento dei processi di transizione democratica perché giungano appunto all'obiettivo
E dall'altra far fronte alla situazione oggi presenti in alcune realtà
Mi riferisco alla Libia mi riferisco a Tunisi e mi riferisco al confine tra la Libia la Tunisia ed è necessario corredare la politica europea con aiuti umanitari e predisposizione
Per l'immigrazione il che significa capacità di accoglienza
Capacità di
Ad avere una visione lungimirante nello stesso tempo la maggiore solidarietà in questo quadro io credo
Nel momento in cui diciamo in maniera chiara
No a politiche di respingimento come ci sono avvenute nel passato bisogna che nello stesso tempo si dica i Paesi europei che questo problema un problema dell'euro perché i confini meridionali sono confini dell'Europa e non dei singoli Stati
Questo va diretto soprattutto
Ad alcune dichiarazioni che
Francamente hanno lasciato tra un po'sbalordito dal Ministro dell'interno francese il quale
Bellamente addetto all'Italia se arrivano teneteveli che questo non è una modalità con la quale si può approcciare un discorso europeo sull'immigrazione si permette un'ultima domanda Katrina Astone alla prima
Grande prova alla testa della diplomazia europea qual è il suo giudizio dell'operato dell'Alto rappresentante per la politica estera almeno fino fino
Al netto di possibili in esperienze che oggettivamente stavano alla base
Devo dire che vi è stata una debolezza
Nel muoversi
Questo probabilmente deriva dall'inesperienza e deriva anche nello stesso tempo dal fatto che l'Europa ancora non è in grado di parlare con una voce sola ci sono troppi protagonisti da parte
Dei dei singoli Paesi e questo non permettono una sintesi efficace
Grazie onorevole Panzeri