"La Torre di Babele: manuale di teoria e tecnica della comunicazione" - presentazione del libro di Mauro Miccio (Ed. Sperling & Kupfer) (Il volume tratta,delle tecniche del comunicare che si possono non solo apprendere ma anche affinare con l'esperienza e la pratica)

Costanzo discutiamo
Ormai ci si propone possiamo prendere posto se
Li possiamo iniziare questa mattinata io prima di dare inizio al dibattito sul libro di Mauro Miccio chiederei al padrone di casa accanto alla camera di commercio delle Mondello di in realtà salutare i convenuti ringraziandolo ovviamente noi tutti dell'ospitalità che civile
Che ci offre oggi quindi lascio la parola e il saluto andremo nella
In azione del tutto benvenuto de venuti a tutti voi in particolar modo al vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini che ci onora della sua presenza qua e poi un saluto particolarmente affettuosa Mauro Miccio
Dico solamente due cose che mi fa particolarmente piacere
Maud abbia scelto questo posto per presentare il suo Riggio bel libro perché l'obiettivo che noi abbiamo avuto in questa Sala che come voi tutti credo sappiate il Tempio di Adriano è quello di riportare l'economia al centro del dibattito cittadino e se queste possibile anche nazionale in una città in particolare come Roma
In cui il dibattito culturale sulla situazione economica sui temi dello sviluppo sono sempre stati come dire in qualche maniera gravemente latitante
Mi fa particolarmente piacere perché Mauro è un amico
Al diamo lavorato spesso insieme in questi anni e perché il libro ovviamente questo non voglio rubare
Spazio ai relatori è particolarmente interessante io lentamente sondata guardare in particolare quelle parti che in qualche maniera mi interessavano di più la situazione
Della comunicazione d'azienda nelle fasi difficili negli elementi di rischio e devo dire che ho trovato delle risposte particolarmente significative ai temi e alle domande che ci poniamo come imprenditori in attività quotidiana
Io spero tra l'altro quindi di utilizzare anche questa cornice
Perché il presidente Fini come dire tenga conto dei problemi della nostra città nelle sue attività di governo ho ricordato più volte caro Gianfranco che Roma negli ultimi quindici anni la decima città su dieci per investimenti pubblici però abitanti e io credo che non voglio
Scomodare come dire uno dei padri della patria Giuseppe Mazzini per ricordare che una nazione moderna ha bisogno di una capitale moderna io credo che tu sappia bene quanto non voi quanto questa città
Ha bisogno di Investimenti per diventare veramente una capitale moderna io non sono di quelli che mi posso accontentare di una Roma che latita nelle posizioni centrali
Tra quelle che sono le città italiane per prodotto interno lordo pro abbi Dante unica capitale europea a non essere prima in questa speciale classifica nel suo Paese allora io spero che questa opportunità
E in questo ringrazio ulteriormente il mio amico Mauro non solamente del bel libro ma anche di aver portato qui il vicepresidente del Consiglio e credo che può essere l'opportunità importante per riportare Roma al centro
Del dibattito economico del nostro Paese grazie e grazie a tutti voi di essere qui con noi
Grazie dottor Mondello io chiamato per Vieri o un compito molto modesto vista la autorevolezza del tavolo
Modesto anche perché appunto quello di fare solo da passaparola in questo in questo dibattito tranne non brevissima due parole ma dopo veramente non quando cito parole uno parla mezz'ora
Di ringraziare quelle persone che sono qui seduto al tavolo tutti autorevolissimi rappresentanti una a oltre la prima della moto la catena dalla comunicante la comunicazione uno studioso da sempre un po'nella comunicazione dato Apruzzese
Due più che autorevoli rappresentanti del mondo dell'informazione
Due officianti del rito della comunicazione da da anni Pierluigi Magnaschi direttore dell'Ansa Bruno Vespa a cui ometto qualunque altra connotazione e Bruno Vespa
Oltre all'autore del libro ma anche Mauro Miccio ovviamente e una autorevolissimo picco autorevole rappresentante della politica del Governo giornalista lui stesso Django Gianfranco Fini e quindi ovviamente a con un doppio un ruolo a attento a questo tra a questi temi della comunicazione
Il riferimento iniziale che faceva tutto Mondello sulla capitale suo ma in questi giorni ne abbiamo sul giornale Federico punto com lanciato una provocazione Roma è la capitale anche dalla comunicazione al nostro Paese oppure Milano resta la capitale Cham dibattito che può essere non solo marginale nel fatto che Roma sta cambiando e il fatto che questo dibattito sulla comunicazione
Con questo tavolo così importante avvenga a Roma è una segno credo interessante di questa trasformazione del Paese anche dei destini della città che ci ospita
Il libro il libro è un libro che ha scritto Mauro Miccio cow fosse un doppio passo mette insieme qualcosa di arcaico e di ultramoderno il titolo stesso la torre di Babele
Sembra la negazione dalla comunicazione perché la comuni dopo della non comunicazione lo quella confusione
Però io semplicemente dando questo che la cosa che più mi ha sorpreso leggendo il libro chiederei alla al mondo dall'Accademia l'accademico che trattò dato protesterà fatto una interessante prefazione a questo a questo volume di introdurre una lettura non solo accademico che mente perché parlando di comunicazione
Ovviamente in questi giorni si parla anche del dibattito sull'informazione che c'è nel nostro Paese suo dibattito dalla informazione nelle aziende del servizio pubblico
Cosa che non so se vorrà dovrà parlava d'alto bordo emanare qualcuna tre nostri autorevoli ospiti Siena vogliono trasformare il dibattito aggiungendo acqua Chris mento l'attualità saranno benvenuti Alberto Abruzzese
Grazie grazie di avermi un invitato a partecipare a questa discussione sarei molto interessato di partire subito da i temi relativi al servizio pubblico all'informazione spero di potervi riuscire se siamo rapidi negli interventi potere riuscire in una secondo giro mentre invece mi spetta il ruolo lo accolgo con favore di dare qualche informazione sul libero di Miccio
E anche sui motivi per cui mi ha fatto piacere potete fare una introduzione a questo libro quindi parlo in qui in questo questo senso in modo istituzionale cioè il vero interesse mio personale a introdurre il libro è relativo alla mia funzione insegnò nelle università pubblica ritengo che in questo momento l'università sia in un passaggio delicatissimo che ha proprio a che vedere con chi ha introdotto questa iniziativa e cioè per lo sviluppo a e ritengo che in questo momento non esita italiana si giochi un passaggio importante di moderna Giulio modernizzazione di aggiornamento eccetera
Ritengo che questo sia un compito molto importante
A livello politico sociale penso che in questo senso dire sfera pubblica significa dire anche l'aria di impegno dell'Università anche laddove l'università non sia pubblica
Ma è una missione che chi insegna università dovrebbe sentire profondamente e che quella appunto di ricambi come dire di rinnovare di rinnovare le figure professionali
Tanto più le figure professionali nel campo della comunicazione che è un campo di straordinaria rilevanza diventato sempre più importante che forse invece ancora fa affidamento a processi di formazione e di ricerca che sono molto arretrati
Si tratta di rinnovabili Sapelli rinnovare università uno sforzo lo sta facendo e uno di questi sforzi è cercare di aprirsi a quelle figure professionali che possono portare un tipo di competenza che dentro non esita e difficile reperire credo che la cosa migliore sia vedere
La possibilità di una perfetta integrazione tra la ricerca all'interno dell'università e l'esperienza all'e sterno ma penso anche che questo corrisponda ai tempi che sono tempi che rendono sempre più chiaro sempre più visibile nel fatto che il sapere probabilmente non è qualcosa che sta lì depositato in una tradizione che serve a formare ma invece ci sono processi culturali processi di produzione
C'è un'economia della comunicazione in cui si trovano a lavorare dal vivo una serie di professionisti che sono questi in qualche modo che possono produrre sapere naturalmente bilanciando bilanciando con non la loro le loro competenze con il contributo che l'Università se sa rinnovarsi può dare libero di micio appunto questo libro molto mirato a un primo livello di formazione
Molto ordinato in un discorso che intende dare a umbra
Ah sì a chi voglia accostarsi dall'esterno perché ormai la comunicazione curiosità generale sia invece chi è dentro l'università voglio avere un quadro di insieme di quella che è la professione
La professione della comunicazione il titolo è suggestivo e spiega anche un avvio del libro
Che invece accanto a questo aspetto pragmatico che tipico appunto di chi però vuole trasmettere le sue competenze vive le sue capacità
Dirette nel campo ha invece poi una una da rivela la sua vocazione non si può fare buona comunicazione
Se non si ha una profonda per vocazione Miccio dotato nelle prime pagine rivela una vocazione molto specifica che fa riferimento anche a un quadro diciamo di valori e di valori nel caso di Miccio religiosi io credo che appunto uno dei modi migliori per interpretare il pluralismo sia quello che un laico assoluta assoluto convegni ecco ritenga però che invece e queste diverse culture possano convivere che il futuro forse lo rinviamo
Un po'più significativo se riusciamo a far convivere questo Roma e il luogo adatto per questo perché è una grande città universitaria eh la città della politica ed è anche una città della comunicazione in cosa potrebbe differenziarsi da Milano ma probabilmente proprio il fatto che Roma è una città molto complessa il luogo della complessità e quindi in cui si intrecciano sia dei saperi sia delle necessità che sono relative al mondo economico
E che sono relativi al mondo della politica ecco penso che sì a un laboratorio è una città che può essere un laboratorio
Questo libro appunto si offre all'interno di un quadro in cui sempre di più c'è un'editoria di professionisti che si rivolgono all'interno dell'università oltre che all'esterno
E a me sembra di poterlo salutare con come dire compiacimento ecco da da ambo le parti dal mondo dell'impresa ed al mondo dell'università grazie
Grazie professore Bruzzese
L'università importante nel presente di formazione perché si accosta alle professioni della comunicazione che da tanti anni pratica queste professioni in un'azienda complessa noto più che rompi più più di Roma forse anche la RAI Bruno Vespa che tipo di
Sollecitazioni avuto leggendo il libro e se a vogliano facesse ha voglia di usare la metafora del poteva vedere può andar bene anche per la RAI
Dice il micio che c'è stato che le cose andranno nel senso del titolo la torre di Babele forse si dice
Ma allora il libro e utile l'ha scritto bene chiaro
Manca un capitolo del suo farò una telegrafica integrazione per una seconda edizione
Può andar bene alla RAI che ha un'azienda di comunicazione certo che tipo di comunicazione farai un tipo di comunicazione globale fa un tipo di comunicazione io vengo da un altro convegno nel quale si parlava di di internet col ministro Stanca e quindi del e il presidente della della RAI diceva giustamente che l'azione preventiva che si può fare per arginare gli soprattutto vista repressivo molto complicato per arginare i disastri che può creare accanto accanto a tante cose utili internet è la trasmissione di valori in questo la RAI in questo tipo di comunicazione certamente la RAI può avere un un ruolo decisivo
Ma il capitolo che tocca anche la RAI che io volevo suggerire a Mauro Miccio di
Inserire nella prossima edizione quello che la comunicazione politica
Perché è venuto così di parlarne vista la presenza di Gianfranco Fini
Gianfranco Fini
Deve a mio giudizio gran parte della sua fortuna politica la capacità comunicativa
Alleanza nazionale sino allora era movimento sociale fino al mille novecentonovantatré ieri era un partito emarginato per il sistema elettorale ma che guardava con molta preoccupazione al sistema maggioritario perché riteneva nelle condizioni precedenti che zia maggioritario nulla favorisse ci sono state le elezioni comunali del novantatré i fini è diventato un personaggio televisivo la comunicazione qui Miccio parla prevalentemente la comunicazione aziendale no comunicazione aziendale sempre a vendere tesi a vendere prodotti anche la politica un prodotto anche la fede un prodotto sei non ci dicessero attraverso gli spot televisivi come spia Chiesa spende l'otto per mille e probabilmente molti di noi l'otto per mille non glielo dà libero ce lo dicono ci dicono che lo spendono bene e allora noi diamo l'otto per mille la stessa cosa fanno i politici
Possono avere delle idee eccellenti ma se non sanno trasmetterle
E difficile che poi riescano a venderle agli elettori cioè convincere gli elettori di di di sponsorizzare il la trasformazione che il movimento sociale poi Alleanza Nazionale hanno avuto è stato proprio una trasformazione comunicativa la gente ha scoperto nel novantatré che quelle che riteneva delle idee
Marginali erano delle idee che invece potevano coinvolgere nelle elezioni comunali di Roma il quarantasette per cento e la popolazione
E nessuno l'avrebbe mai immaginato tutto questo è stato frutto proprio del confronto delle idee quello tra Fini e Rutelli ha vinto l'uno per poco ha perso l'altro per sua fortuna perché se avesse la decidevo di Roma non solo come sarebbe andata a finire ma gli ha detto bene
E quindi ha poi cominciato quella dico lo stesso paradossalmente per Berlusconi il il discorso era più facile di Berlusconi partiva da zero quando fatti famoso discorso del gennaio del novantaquattro l'Italia il Paese che amo sapeva benissimo da punto di vista del marketing
Che c'era un vuoto i sapeva benissimo che il crollo della prima Repubblica abbia prodotto un vuoto e lui lo ha riempito ma partendo da zero il discorso invece per le messe gli era molto più complicato perché esisteva insisteva in una posizione solita nella sua nicchia ma marginale ed è esploso come problema comunicativo
Per riallacciarmi a quello che diceva Barbieri e per concludere sulla RAI
La comunicazione politica si fa attraverso la RAI
E qua cominciano i guai perché che tipo di comunicazione politica si fa ecco questa mattina non sta a me dare giudizi neo presidente un'ora fa ha detto d'Italia è l'unico Paese in cui esistono trasmissioni politiche del servizio pubblico che attaccano gli avversari io non do giudizi
Dico soltanto che nomi Noemi comunicatori della RAI
Dell'ingegner riguardo al pubblico privato penso in particolare servizio pubblico dove non dobbiamo vendere idee lo dobbiamo soltanto ospitarle dobbiamo registrarle e dobbiamo garantire a tutti pari opportunità nell'esprimerle se ci mettiamo ad esprimerle nostre comincio a fare un altro mestiere grazie
Grazie Bruno Vespa Pierluigi Magnaschi dirige l'Agenzia di stampa nazionale quindi questo rapporto tra informazione e comunicazione anche la dimensione istituzionale presente immagino nel tuo lavoro quotidiano questo libro di Mauro Miccio e le cose dette fino ad oggi cosa ti suggeriscono anzitutto vorrei ricordare il titolo la torre di Babele credo che Mauro Miccio sia un comunicatore efficace un comunicatore efficace anche uno che sa scegliere degli slogan che passano il titolo di un libro è uno slogan uno slogan che esprime bene il contenuto di questo libro e che descrive una realtà che è la realtà che stiamo vivendo in questi momenti una realtà scomoda ma perché è complicata ma anche benemerita
L'opposto della Torre di Babele con tutte le sue che può fornire
L'acqua stagnante cioè la palude informativa
Io sono convinto che è meglio l'eccesso di informazione che il difetto di informazione ricordo trent'anni fra un famoso corrispondente italiano dagli orche accettò di essere trasferito improvvisamente a Mosca
Passava dalla città dell'eccesso dell'informazione anche allora e andava in una città dove l'informazione non c'era
Lo chiamai per chiedervi chi come si si si trovava mosche richieste sto benissimo perché qua ricevo pochissime telefonate delle informazioni non mi rompono più di tanto perché sono pochissime
Ecco solo che questa sua tranquillità era pagata dal popolo sovietico attraverso lo spegnimento delle libertà di cui ogni cittadino dovrebbe godere quindi il nostro modello il modello che condivido e quello della Torre di Babele bisogna poi imparare a convivere con la torre di Babele con le sue complessità e il libro di Mauro Miccio
In individua dei percorsi attraverso i quadri si riesce convivere nella cacofonia è un aspetto del libro di Miccio molto interessante è quello di un uno studioso di solito da trite e ritrite non sempre vera
Affermazione di braccio che diceva che chi sa fa e chi non sa insegna non sempre questo è vero nel caso di Miccio invece si vede che è una persona che ha praticato la comunicazione e poi l'ha teorizzata quindi nella riproporla sotto forma di libro tiene conto delle due esperienze
E quindi è un libro molto utile che serve secondo me proprio agli studenti di comunicazione che sono abituati a fare probabilmente dei voli pindarici non a misurarsi con le realtà allora la teoria serve
E questo libro di Miccio riporta i piedi per terra ad esempio facendo una scelta coraggiosa di cui probabilmente non so abbastanza alto senza ragione resoconto Miccio che quello di fare la graduatoria dei mezzi di comunicazione e micio parte indicando come primo dei mezzi di comunicazione la pubblicità perché questa è la realtà
Però uno che parla di comunicazione interna all'azienda tende a privilegiare l'ufficio stampa ora amiche come la scelta coraggiosa fa la pubblicità lobby ufficio stampa altri media
Un altro altre indicazioni che vengono preziosissime che sembrano ovvie solo dopo che si verificano ad esempio dice quando c'è uno stato di crisi in azienda
Anziché diminuire il flusso di informazioni bisogna mantenerne inalterata e possibilmente aumentarla in queste circostanze la politica dello struzzo non serve anzi è controproducente
E siccome dice il micio gli stati di crisi non arrivano improvvisamente in basso incubo hanno nell'ambito delle aziende o degli enti
Bisogna fare come i pompieri cioè essere preparati all'incendio impedita misura quando l'incendio capita si è pronti a domandarlo
Un altro osservazione molto importante quella che Miccio da agli estensori dei comunicati stampa
E ricorda delle cose ovvie ma che nessuno pratiche anzitutto come si fa un comunicato rispondendo nelle prime righe a chi che cosa come quando perché se tu hai una merce da vendere Mennella deve spiegare in fretta perché non ho tempo da perdere
Mentre invece negli uffici stampa c'è nella sostanza derivato dei comportamenti la sensazione che le redazioni siano popolate da dei messicani giornalisti messicani che stanno dormendo su un'amaca inattesa del tuo solo comunicato la realtà non è così
E quindi se uno parte da un presupposto di questo genere non vedrà mai comunica pubblicato il suo comunicato altra indicazione preziosissima
E che quando tu mandi un comunicato devi metterti nelle panni nei panni di un non dipendente della tua aziende chiederti Tullo leggi a rischio lo pubblica resti un comunicato di questo genere
Questa è la prova del nove che alle elementari facevano imparare per vedere se la moltiplicazione era riuscita o meno
Per quanto si riferisce invece alla informazione politica vorrei legarmi a alla ultima affermazione di Bruno Vespa quando dice che la RAI deve ospitare vede e non proporle non costruirle tutto sommato per motivi profondamente diversi
La Lanza non non si non si deve comportarsi deve comportare come la RAI perché la RAI deve ospitare dei dei e non crearle quindi dare ospitalità al dibattito alimentare dibattito non viziare il dibattito per un motivo molto semplice che spesso viene sotto taciuto e motivo semplice
è che non è in funzione del pluralismo e in omaggio alla circostanza che i cittadini italiani sono obbligati a pagare il canone
Della RAI esatto come se fosse un'imposta
A questo punto se tu mi hai costretto ad abbonarmi al Sole ventiquattro Ore al Corriere della Sera o l'unità che secondo me in un paese evoluto sarebbe da discutere che non credo che lo Stato debba provvedere alla comunicazione al divertimento di questi rientro nella della sfera dell'opinabile da parte del cittadino ma siccome le circostanze sono queste scelte importanti erano queste il pluralismo della RAI TV è un atto dovuto
Nel caso dell'Ansa e c'è un altro motivo commerciale di pluralismo noi siamo una cooperativa i cui proprietari sono trentasette quotidiani questi trentasette quotidiani hanno vanno dall'Osservatore Romano a Liberazione coprono tutto l'arco politico delle opinioni e dei valori hanno bisogno da noi di informazioni di base che potrebbero pubblicare senza toccare una riga su dei loro giornali
Salvo integrarla modificarla commentarla noi forniamo
I mattoni informativi e questi mattoni informativi debbono essere oggettivi pluralisti quindi non è per moralità o per deontologia che facciamo queste cose ma biecamente permessi alto rispondiamo ad una funzione e io credo molto quando reggente è obbligata a fare un prodotto perché così veloce del mercato grazie
Grazie Magnaschi anche il mercato una sua moralità quindi della considerazione che faceva dell'Ansa ovviamente tutta ricca di eticità
Il l'Autore Mauro Miccio ha sentito già qualche sulla città lettura manca un capitolo non so se vorrà integrarlo nella sua prossima edizione
Che tipo di
Note si è preso in questo inizio di dibattito ma sostanzialmente intanto corre l'obbligo di ringraziare le persone che sono a questo tavolo che sono tutti amici personali e questo ci tengo ci tengo a dirlo e mi fa piacere che abbiano accettato di di presentare questo questo libro che ha ringraziamento particolare a agli studenti di Catania e Caltanissetta perché è stata l'esigenza che si è manifestata nel nel nell'ambito del corso che che tengono in quella università che mi ha fatto capire quanto fosse importante cercare di dare
Una forma compiuta come il libro saldare a una serie di pensieri di valutazioni di spunti che durante le lezioni erano venuti fuori
E tra l'altro nello scrivere servito almeno a me a fare ulteriori riflessioni su il perché
Si debba comunicare perché come credo sia evidente da quanto hanno saputo già detto tutti
Illustri interventi finora avuti ma sicuramente in cui tutti sono d'accordo è una disfunzioni insopprimibile quella di comunicare problema è farlo nel modo giusto e farlo bene in maniera efficace sul capitolo che manca e
Io ho volutamente fatto un discorso di carattere generale non a caso cito come esempio la comunicazione finanziaria perché è un settore che per ragioni anche professionali contro sto seguendo
Ma ho ho precisato che la comunicazione un tutt'uno quindi quando si giustamente si riferisce alla comunicazione politica concordo con
Con Bruno Vespa quando dice che anche questo è un prodotto che c'è una strategia di marketing c'è una necessità di un Progetto comunicazionale anche tra virgolette del prodotto politico fosse anche la persona nel caso del candidato quando questo è Luís sulla scena per proporsi agli elettori
Sostanzialmente dico che il meccanismo per fare queste proposte è lo stesso meccanismo
E quindi quando spesso anche con qualche collega io presiedo una intera associazione che l'ICI che si occupa
Di contenere di riconoscimento professionale di questa attività di questa professione
Ma questo discorso che riguarda tanti spicchi tanti sentimenti che sono poi i target che riguardano quelle specifiche professionalità di fatto non cambia le modalità complessive di approccio e soprattutto non cambia il modello
A monte che è quello che in qualche modo cercato di spiegare nelle nel libro quindi nel momento in cui io debba affrontare un problema che riguarda
Un politico o una comunicazione istituzionale legata per esempio a un attività
Istituzionale il primo elemento che ho poco all'attenzione il famoso progetto perché senza una strategia senza un progetto
La scelta del mezzo la scelta quindi del target a cui ci vogliamo riferire
Gli obiettivi che ci proponiamo nella nostra attività di comunicazione a non avrebbero significato e questo vale per qualunque tipo di comunicazione che di fatto nel tempo si è sedimentata pro perché i pubblici e qui torniamo la torre di Babele
Si sono a loro volta Sempre più segmentati sempre più diventati attenti e selettivi e quindici hanno costretto a chi fa un mestiere complesso e difficile e anche impegnativo pieno di responsabilità e questo l'ho sottolineato più volte nel libro ma
Anche gli interventi mi pare che non abbiano colto
Molto bene ecco questo questa difficoltà nasce proprio da la frammentazione in cui paga autostop la realtà socio economica nella quale viviamo ci costringe ad operare però torniamo al dialogo quindi torniamo alla progettualità togliamo l'ascolto viviamo spazio quindi ai contenuti quindi umani iniziamo anche le tecnologie e i mezzi
Che il mondo dalla comunicazione oggi ci consente di utilizzare
Grazie Mauro Miccio
Se parlo di comunicazione però di comunicazione e di informazione
Con mora pesante della della politica e del governo come Gianfranco Fini familiarmente tante domande possibili si è parlato in qualche modo anche tirare si è parlato indirettamente di informazione e qualità dell'informazione
Gli chiederei come mente una valutazione un opinione immagino che ce l'abbia sul libro Di Mauro Miccio ma non vorrei trascurare qualche riferimento anche i temi della quale all'informazione e del questione della RAI
Sì inizio dalla valutazione sul libro di Mauro non è una valutazione doverosa visto che sono stato invitato rappresentarlo è una valutazione sincera il libro sicuramente ha il pregio per chi non è un ha detto
Ai lavori quindi non ha una particolare competenza né Cinti Fidene professionale
Di spiegare in termini molto molto chiari che non mette in evidenza nella sua prefazione anche il professor Abruzzese come la comunicazione sia non soltanto un unicum ma sia oggi presieduta da regole che occorre conoscere
Come tutte le nuove scienze comporti accanto a delle regole quella tasso di inventiva e di capacità che poi sostanzialmente fa la differenza
Il che tra parentesi mi fa dire che comunicatori si diventa ma come molte nuove professioni se non c'è in qualche modo una predisposizione una capacità di cogliere quello che può essere non solo la proprietà del mezzo ma anche l'umore di colui che poi riceve il messaggio
Non si accende o comunque si rimane nell'ambito come dire di un'onestà professionalità senza raggiungere il la vetta insomma non quindi il libro sicuramente da questo punto di vista serve soprattutto a chi al di là delle competenze
Personali al di là del fatto di studiare o meno professionalmente la materia si avvicina ad un tema che certamente di grande rilievo e lo sarà ancor di più nel futuro perché rispetto a qualche tempo fa non è cambiata soltanto la quantità della comunicazione è cambiata soprattutto la qualità della medesima
Qui aggiungo lo dico al nostro moderatore un argomento la qualità cambia non solo perché c'è un aumento di professionalità nel comunicatore
La qualità secondo me cambia perché c'è un aumento complessivo della esigenza della società rispetto a qualche tempo fa è molto più difficile comunicare perché la società italiana oggi è molto meno ingenuo molto meno tra virgolette provinciale e molto più aperte molto più europea è molto più capace di distinguere la buona informazione dalla cattiva informazione
Cito un elemento soltanto il grado di conoscenza delle lingue oggi a dispetto a dieci quindici o vent'anni fa fa fare alla informazione un salto di qualità per stare in rapporto con l'esigenza della società
Questo mi porta ragionando a voce alta a dare innanzitutto una prima non risposta a fare una mia considerazione su quello che diceva molto bene Magnaschi vale a dire l'eccesso piuttosto che il difetto di informazione è verissimo
Al tempo stesso dobbiamo lo dico
Con una valutazione politica renderci conto che l'eccesso di informazione
Quando comporta il rischio da Torre di Babele quindi comporta il rischio di una enorme massa di informazione che viene catapultata sulla società può determinare da parte dell'utente
Un desiderio in qualche modo inconscio di chiudere i canali informativi giunge è l'effetto overdose troppe notizie affastellate in qualche modo non non lette e determinano non una richiesta di ulteriori informazioni ma un rifiuto
Delle notizie che giungono in modo appunto non guidato qui leggo un po'il ruolo del servizio pubblico vado ovviamente in ordine sparso senza alcuna presunzione di razionalizzare il mio intervento il servizio pubblico ha sicuramente da questo punto di vista un obbligo in più proprio perché è stato detto anche qui molto bene
Alle spalle non solo una missione diversa rispetto all'informazione chiamiamola commerciale ma anche perché c'è un
Forma di sostentamento imposta non liberamente scelta il che qualche conseguenza
Di deontologia deve comportare ma speriamo di vedere al di là di questo aspetto il servizio pubblico dovrebbe in qualche modo porsi proprio nella attitudine di chi offre alla platea degli utenti un'informazione molto ampia ma al tempo stesso selezionata
Non affastellata non tale da essere incomprensibile
Mi rendo conto che dire informazione ampie qualificata comporta subito la domanda ma in base a che cosa viene qualificata chi è che in qualche modo scendi perché il rischio poi di manipolare c'è sempre ma ed è domanda la quale difficile rispondere se non puntando sulla professionalità del giornalista del comunicatore sull'effettivo pluralismo
E soprattutto partendo da un dato che a me sembra innegabile al tempo stesso poco sottolineato e che però rende le cose estremamente difficili
Mi spiego non c'è soltanto la regola lo dico a a chi studia queste cose a chi e giornalista da tanti anni delle cinque domande c'è un'altra regola unica
La notizia il fatto separato dalle opinioni
Non è più così facile rispetto all'epoca in cui giornalismo britannico il cane che morde il postino non è una notizia il postino che morde il cane si perché dico non è più così facile perché molte volte un'informazione non corretta non ho mesta non pluralista
Non è così spudoratamente di parte
Da sottolineare troppo le opinioni
In qualche modo senza distinguere dei fatti
E raffinata la faziosità io credo che oggi il problema sia più a volte quello della manipolazione dei fatti piuttosto che del veicolo delle opinioni perché è evidente che l'opinione quando è distinta dal fatto e sempre e comunque oggetto del giudizio di chi ascolta
Uno pulire ha detto delle cose brutte detto le cose belle mi è piaciuto non mi è piaciuto però è facile giudicare l'opinione quando è distinta dal fatto oggi perché il tema è tra l'altro incandescente anche del dibattito politico perché oggi con una il progresso che c'è stato da questo punto di vista e il modo con cui si presenta il fatto o addirittura la manipolazione del fatto la parzialità del fatto
L'angolatura tendenziosa del fatto che comporta un
Come dire un messaggio che non è al cento per cento un messaggio neo questo spiega poi perché estremamente complesso tentare non di regolare perché il verbo mi sembra fuor di luogo ma tentare di districarsi
Sul tema delle informazioni del pluralismo della faziosità degli obblighi del servizio pubblico faccio una sola considerazione finale
Relativamente alla necessità comunque
Di concepire il servizio pubblico in modo certamente corrispondente alla sua missione però evitando la tentazione di dar vita ad un servizio pubblico talmente neutrale da essere una sorta come dire di buca delle lettere o in cui anziché andare a mettere il messaggio in qualche modo uno lo va a prendere perché questo comporterebbe un danno per il servizio pubblico non comporterebbe un vantaggio siccome siamo in una società in cui c'è competizione siamo in una società che è uscita dal monopolio siamo in una società in cui le nuove tecnologie aprono finestre addirittura continentali è veramente rétro pensa dal servizio pubblico
Talmente paludato talmente ingessato talmente neutro d'apparire anche da essere anche così poco stimolante
Da portare poi l'utente a scegliere qualche cosa di un po'più interessante di un po'più come dire brioso e il giusto mezzo ecco e il mix tra obbligo missione del servizio pubblico ma capacità non solo di stare sul mercato ma capacità di stimolare il dibattito perché e poi chiudo il conduttore lo dico in presenza di un sacerdote laico della informazione quella Bruno Vespa il conduttore beh non può essere ovviamente soltanto colui che fa la domanda
Perché i primi in qualche modo a divertirsi poco sarebbero proprio gli ospiti se lo dico per esperienza personale mi capite e andare ad un talkshow televisivo in cui l'unico stimolo che mi viene dal conduttore micro bene ci dica al suo parere beh
Non credo che ci sia un grande mentre molto diverso il ruolo in questo caso dell'agenzia d'informazione
Quello che diceva prima Magnaschi corrisponde al vero lì è servizio pubblico
Ancor più obbligato alla neutralità
Difatti in tantissime circostanze la verifica che viene fatta quale circa come come dire l'attendibilità di quello che è stato dichiarato me è un veicolo televisione altrove quindi deve venire dal conduttore la capacità di alimentare il dibattito stimola il mix il problema è sempre quello della qualità della informazione e della capacità di colui che l'ha fatto e te l'onestà intellettuale ecco poi la perfezione non esiste quando però ci sono questi tre elementi che stanno in equilibrio qualità capacità e onestà intellettuale credo che non ci siano problemi eccessivi quando al contrario per una ragione o per l'altra
Manca uno delle tre gambe e allora poi problemi ci sono
Grazie onorevole Fini
Abbiamo avuto interventi molto rapidi mi che permettere di fare una rapidissimo secondo giro parto da da una considerazione fatta adesso da da vicende del consiglio sulla aumento
Di un esercizio di comunicazione l'università è un buon termometro di questo aumento di cento dalla comunicazione perché c'è un'esplosione anche descrizione indetta nel corso di dal sito dà comunicazione Alberto Abruzzese
Sì l'indicatore impressionante
Su due movimenti uno migliaia di Giovanni che si scrivono ai corsi di Ilaria e alla Facoltà di Scienze della Comunicazione crescita
Dei corsi di laurea in Scienze della Comunicazione esponenziale e diciamolo demenziale ex perché abbiamo perso la misura sistema è collassato in questo senso
Io vorrei rapidissimamente
Acchiappare qualche qualche concetto perché mi sembra molto interessante poiché anch'io insomma sfruttò l'occasione di potere dialogare diciamo con persone con cui mi è più difficile solitamente dialogare allora la prima cosa dichiarazione a me pare che personalmente diciamo con Fitto
Assai più nella morale virtuale del mercato piuttosto che nella morale reale delle istituzioni
Penso che il problema in Italia in modo particolare si è piuttosto il fatto che la la politica e le istituzioni si appoggiano troppo sul mercato il mercato si appoggia troppo sulla politica
Allora questo pone un problema un problema serio anche serio perché poi è uno dei dati che abbiamo imparato
Molte delle cose che accadono è vero che sono legate a meccanismi come dire no che vanno al di là delle nostre povere mise le persone ma poi in qualche modo invece hanno molto a che vedere con le persone e qui c'è un problema della formazione della vocazione professionale niente
Il vizio che c'è nel sistema italiano secondo me dipende molto dal degrado delle figure professionale
Allora qui la formazione fondamentale quindi resto ancora nella in riferimento al libro di Miccio la la formazione è un dato fondamentale allora l'università
Ma insomma per formare allora e e qui riprendo una cosa di Fini molto importante molto importante cioè diciamo qui è il mondo che è cambiato
Noi abbiamo bisogno di formazione perché c'è stata una trasformazione negli ultimi anni delle forme della comunicazione enorme e del mondo nel suo insieme non c'è principio deontologico non c'è legge inquadramento giuridico
Come dire no sistemazione valoriale c'era che regga la rapidità della trasformazione quindi questo significa che ne dobbiamo formare nuove figure
In questo senso in questo senso l'università dovrebbe pubblica privata no questo non tutte cose da da ragionare ma l'università dovrebbe essere fondamentale non c'è governo diciamocelo non c'è governo negli ultimi decenni quale fosse il taglio di questo Governo secondo me che abbia affidato sufficienti risorse all'università non solo e che non abbia pensato che anche magari non affidando risorse almeno una cosa andava fatta sburocratizzazione università che il vera no vero problema drammatico dell'Università perché potere davvero forma
Allora formare bene e questo io lo collego un po'alcune cose che ho sentito e chiudo rapidissimamente
Allora
Beh la prima cosa fondamentale mi sembra l'abbia toccata anche in questo caso non lo screening cioè ha toccato un problema che nella letteratura dei dibattiti è costante col fatto che l'opinione io personalmente appartengo a coloro che sin dall'inizio
Invece di restare così come dire secondo me subalterni a questa ideologia americana che era la divisione del fatto che l'opinione ho sempre ritenuto che esistesse solo un'opinione cioè nel senso che il fatto di fatto diventa un'opinione e non c'è niente da fare così è ed è questo l'elemento che ci deve dico guidare poi nel ragionare sul pluralismo perché se no ci prendiamo in giro ci prendiamo in giro
Allora che cos'è che si può fare se noi formiamo riusciamo a formare allora pensiamo agli apparati no per i quali dobbiamo formare a questi giorni che si dovrebbero formare che si dovrebbero formare appunto lavorando di interfaccia con gli apparati produttivi perché solo così adesso si può funzionare in qualche modo
Beh la cosa fondamentale è che noi per quello che è il sistema oggi della comunicazione siamo di fronte ad apparati sia per quanto riguarda la stampa sia per quanto riguarda le televisioni ad apparati che sono straordinariamente incredibilmente chiusi perché non c'è ricambio professionale
Non c'è non esiste da anni sono sempre le stesse figure quelle che fanno comunicazione e qualcosa d'impressionante
Non c'è accesso come facciamo a formare noi i nostri intanto non non non li vediamo un futuro e comunque questo mi sembra essere un problema drammatico proprio per il pluralismo perché perché il pluralismo a mio modo di vedere non è pensare che si possa garantire il pluralismo perché c'è un programma che simula rappresenta il pluralismo potrà fare più o meno bene ma non è quella la dimensione del pluralismo la difesa del pluralismo è all'interno di un sistema televisivo complesso come quello di oggi che ci siano tanti programmi quante sono le culture che meritano di essere no di essere presenti e di essere presenti nel mondo questa è una questione è una questione fondamentale e l'unico modo per affrontare seriamente pluralismo che davvero davvero una cosa una cosa seria
Allora e chiudo tema del appunto no diceva Magnaschi sono per la torre di Babele risponde Fini si va be c'è però no un limite e e questo credo che sia davvero in termini no concreti oggi prevedendo che il mondo ci non diventerà sempre più complicato non sempre più semplice no quindi noi comitive dobbiamo inseguirlo questo mondo che si trasforma allora il problema esattamente qui esattamente qui
Cioè noi dobbiamo cercare di non affrontare la crisi che stiamo vivendo è tutto questi ragionamenti non essere riportati nella formazione come dentro l'impresa
Dovremmo cercare di riflettere sul fatto che noi non possiamo pensare di stare all'altezza delle trasformazione con i nostri modelli d'impresa con le nostre professioni
Con i nostri programmi quindi non possiamo non possiamo stare all'altezza di questo se non diciamo riusciamo a non perseguire quello che è sempre stato fatto in passato cioè cercare di stabilire delle regole che riportino il sistema
A cui dobbiamo rispondere IP accolgo appunto l'idea che mi sia mastino che c'era
Alle parole di Magnaschi e cioè noi dobbiamo assecondare meccanismi di apertura e non più perché se no tra l'altro ancora problematico al nostro lavoro grazie
Grazie
Servizio pubblico occhi però appunto non rinunci alla al gradimento brano resta da tanti anni fa programmi di informazione che ottengono
Lusinghieri additivi di ascolto sempre di ascolto
Porta a Porta l'anno prossimo avrà una posizione del palinsesto RAI adeguata che successi
Immagino di sì ma non li faccio io palinsesti quindi io posso fare un auspicio provvedo da quanto so che dovrebbe non c'è ragione anche quest'anno con quattro serate alla settimana credo che abbiamo abbiamo vinto il confronto con la concorrenza
E quindi questo
Ma se nel permettete volevo rispondere brevemente ad Apruzzese
Se ho capito bene abruzzese dice che in televisione c'è un sistema sostanzialmente blindato quasi come quella delle carriere universitarie
Con una differenza però che da voi una volta diventati ordinari potete buttare i libri e qualcuno lo fa e il posto di ordinario l'opera togliere solo per i successivi trent'anni non li esamini facciamo tutte le sere nel senso che se io non faccio ascolto colpito però che mi fanno rifare il programma mentre con gli altri Pontedera che ma questo non è un problema perché noi abbiamo voglio dire un sistema diverso però ecco diciamo che è più democratico del vostro nel senso che non ci confrontiamo con il pubblico mentre voi se gli va bene di confrontare gli studenti i quali però non hanno potere di giudizio di voi c'è soltanto un giudizio diverso
Io sono assolutamente d'accordo invece con quello che dice abruzzese a proposito delle tanti programmi tante culture importante che le regole del gioco siano uguali per tutti
E questo è il punto centrale su quali quali noi e ci e ci confrontiamo all'interno quali sono le regole
E i paria sui non non voglio aprire altro dedicare grazie Maurizio Costanzo perché mi sarebbe piaciuto anche farmi spiegare la l'anno in indipendenza e e Costanzo neanche in casa nostra dircelo lo so più indipendenti Dinoi da mi pare un'eccellente barzelletta questa insomma e bionda direzioni da parte io ho grandissimo rispetto per Mediaset che un'azienda di grandi professionisti ma onestamente onestamente
Alla RAI noi avremmo avuto gli editori di riferimento ma noi un padrone alla RAI non ce l'abbiamo avuto e non ce l'abbiamo
E vi sfido anche i nostri concorrenti a vedere come e quali omissioni noi avremmo fatto nei confronti del nostro editore che il Parlamento con tutti i nostri difetti buone notizie vediamo nei giornali quando si parla dei loro editori le notizie le notizie sgradevoli andate a cercarlo e su quello possiamo fare un bel seminario no quando quando le cose non vanno bene nelle coalizioni qui tutto sommato la RAI si può migliorare ma stancamente a me non dispiace nemmeno così come grazie
Pierluigi Magnaschi separato in questi tempi di doppia conduzione per la previsione nelle nei giornali
Destra ancora unico direttore o un doppio direttore
Fatto una domanda molto intelligente che ah scusa posso oggi da cosa però il doppio direttore nelle tre televisioni americane più importante
Gli anchorman cambiarono tra l'ottantuno e l'ottantatré Dan Rather Peter già insito ombra occorre e per la seconda serata che mi riguarda più direttamente per Opel mila centotrentuno ottantatré tutti e quattro stanno ancora là
Dicevo Barbieri che la tua domanda aveva la risposta incorporata
Non si può che condividere
Quanto tu hai detto ma mi volevo c'era quella all'affermazione di Bruno Vespa prevediamo in una società perché in perenne movimento
Secondo me la mobilità delle responsabilità e vantaggiosa per società approvati immaginarvi sia il direttore del Corriere della Sera forse lo stesso di trent'anni fa
Il Corriere non sarebbe ricco come lo ebbe perfino il fondatore con la maiuscola un certo momento ha passato
L'incarico credo che ci si possono di tanto in tanto liberare il posto e la vetrina utilizzare altri tolse altrimenti siamo veramente al inamovibilità assolute come diceva la Bruzzese evidentemente
C'è un una situazione da equo canone nella comunicazione nel senso che anche chi ha comune chi ha occupato avuto la fortuna di occupare un locale non lo non lo abbandona più credo che un po'di mobilità servirebbe anche alla comunicazione terreni
Per il resto una piccola una piccola annotazione sulla torre di Babele io sono per la Torre di Babele perché sono contro l'opposto della Torre di Babele che il giornale unico disperato
Che la situazione della Torre di Babele si accomoda al momento
Ma però visto che ineliminabile perché connesso alla libertà tanto vale imparare a convivere con la torre di Babele cercando di eliminarne gli svantaggi il più possibile
Così come non si lotta contro il moto ondoso ma si cerca di utilizzarlo per navigare il professor
Grazie io commetterei Mauro Miccio perché il tempo scorre chiederei a Gianfranco Fini
Mi faccio una domanda che si aggiunge alle tante dirette e indirette che ha di cui ha preso nota immagino da Andrea Mondello che gli ha chiesto un intervento maggiore alla a maggior ragione all'ala alla capitale alle i discorsi che ha fatto breccia se l'università una battuta e deve sentirla Daloui
Se vuol dare un voto un giudizio su questa nuova RAI visto che ha contribuito a determinarne noi
Le rispondo con una considerazione agrodolce del Perù fatto prima in privato o Magnaschi chiedendo immediatamente pubblica siccome il dibattito mi sembra tranne che per il mio intervento di un buon livello di un alto livello
Che non ha concesso nulla al pettegolezzo dicevo prima Magnaschi
Scommetto che domani bene che la si è una breve sui giornali
Sono convinto che non ci sia nemmeno la notizia del convegno poi Bruno Vespa la grande comunicatore
Una mini notizia l'ha data perché Vespa che polemizza con Costanzo se facessi caporedattore della va be'Colombina ce lo mette si figuri se io rispondo alla sua domanda
Non sono maggiori nel senso che nel senso che se come ho detto mille volte un giorno decide di avere il massimo della visibilità
Perché vede questo qui torno serio cos'è la visibilità visibilità e stare sui giornali o in qualche modo come spesso accade ai politici ma non solo ai politici essere comunicatori oggetto a loro volta di comunicazione no perché siamo comunicatori che vediamo in qualche modo di comunicare se la visibilità è soltanto partecipare
A quella parodia che a volte cenni al rapporto politica informazione e allora non c'è ombra di dubbio che ogni occasione è buona sì al contrario si tende a qualificare la propria azione più che sotto il profilo della visibilità sotto il profilo della serietà evidente che non rispondo né qui né a un talkshow televisivo a chi mi dice dia i voti a questo o a quello le rispondo con una battuta abbiano aboliti a scuola figuriamoci un po'sì nel rapporto difficile che oggi c'è tra politica e informazione
Un uomo politico con responsabilità istituzionali mi permetta cade nella trappola di dare i voti
Una valutazione in merito a visione la valutazione la fa non il
Mondo della politica la valutazione alla farà la società italiana valutazione la fa il mercato perché mi spiace che il tempo c'è finito ma poi gli argomenti sono come le ciliegie uno dopo l'altro c'è una differenza di fondo è tra l'informazione stampata una platea che conosce bene queste cose e quella televisiva io posso incappare come utente in un programma raramente incappa in un editoriale ma devo andare a leggere devo andarmi a comperare il giornale
Al tempo stesso va ricordato che c'è una forma di autodifesa formidabile che il telecomando
E non mi sembra che sempre il dibattito che ruota attorno all'informazione televisiva tenga conto di questa tecnologia non ci si alza più per andare a specchiere sport cambiare il canale com'era tanti anni fa al col telecomando appena c'è come dire una caduta di attenzione appena c'è un picco di faziosità B tendenzialmente leggerne stanca lo dico perché come si fa a giudicare
Avendo responsabilità politiche un'azienda complessa qual è quella della RAI sarà il tempo farà capire non solo alla politica quindi al Parlamento ma la società italiana se questo nuovo assetto scelto dai presidenti di Camera e Senato è in sintonia con
Il ruolo del servizio pubblico i valori che devono essere alle spalle senso pur il dovere informativo che nel servizio pubblico cioè io aggiungo e ho visto che il presidente dal
Dice apertamente più o meno gli stessi concetti che servizio pubblico non può non significare non sentire una vocazione uso un aggettivo scomodo di tipo pedagogico cioè di trasmissione di valori professor Abruzzese ogni i
Ha usato l'espressione ogni
Cultura deve avere la possibilità ecco una televisione pubblica che sia pluraliste anche la televisione pubblica che in qualche modo non si limita solo a centellinare a dividere con una sorta di manuale Cencelli ha licenziato i partiti deve saper dava voce a quella che
La pluralità della società italiana però neutra o veicolando dei valori di riferimento
Qui che si intreccia secondo me il rapporto tra la politica e l'informazione perché se uno parte dal presupposto che ci vuole neutralità assoluta
Ma secondo me è un approccio sbagliato e non è la televisione molto più interna tra questo punto di vista io credo che il compito della televisione servizio pubblico in particolar modo non sia quello di essere neutrale deve saper esprimere i valori di fondo della Società italiana
E uso un'espressione antica in qualche modo veicolare per lo meno buoni sentimenti perché sono poi e il cane che si morde la coda noi diciamo spesso c'è una società che in alcuni casi non è sufficientemente matura per la dobbiamo far maturare e il problema dell'educazione permanente non soltanto riferito la scuola l'università ma certe fasce sociali agli anziani beh ruolo più importanti della televisione di Mamma Rai non riesco a concepirlo
Allora se tutti diciamo i convegni in Parlamento
Dobbiamo far crescere il livello dalla società poi non possiamo chiedere la televisione che è un formidabile veicolo per far crescere la società di essere neutrali dobbiamo dire alla televisione veicola i buoni sentimenti valori di fondo quello che in qualche modo può portare coscienza critica è una frase detta mille volte corrisponde al vero L'Unità d'Italia è stata fatta
Da tanti personaggi ma l'unità linguistica sicuramente è stata creata dalla diffusione della televisione nelle case nel dopoguerra non si può dimenticare questo aspetto perché qualche volta io ho l'impressione che si parli
Della rapporto politica informazione televisiva prescindendo da questo dato e limitando quindi tutto al picco di faziosità o di obiettività di questo di quella trasmissione
A questo punto permette di dire che il tema è molto più complesso e quindi credo che Mauro posso scrivere qualche altro libro riguardo alla
Aspettiamo il prossimo alle ore nove e centro negata o per questo ringraziamo a questo tavolo e voi che ci avete ascoltati grazie