"La sinistra europea, il riformismo internazionale e il governo democratico globale" - organizzato dai Democratici di Sinistra dell'Umbria (Sala dei Notari, Palazzo dei Priori, Piazza IV novembre)

Se prendiamo posto
Iniziamo subito
Innanzitutto
Un saluto a tutti voi un benvenuto agli illustri ospiti
Un saluto particolarmente affettuoso e caro al presidente Massimo D'Alema
La nostra città
Ha saputo confrontarsi con altri enti locali con altre città con le istituzioni nazionali e internazionali
Con la società civile
Non da ieri ad oggi ma da decenni sui temi della pace e della non violenza della giustizia del diritto internazionale
Lo abbiamo fatto a partire dalla tradizione laica di Perugia
Nella torre campanaria di questo palazzo il Palazzo dei Priori vissuto fino alla morte Aldo Capitini
La marcia per la pace Perugia-Assisi
E soprattutto
Negli ultimi anni l'Assemblea dell'ONU dei Popoli
Hanno rappresentato rappresenteranno il futuro uno straordinario appuntamento
E del resto lo slogan un altro mondo è possibile
E nato anche da tutto questo
Possiamo affermare quindi che la
Il rapporto tra la società civile enti locali istituzioni diplomazia dal basso è un punto che ci appartiene appartiene a questa città appartiene all'esperienza all'esperienza dell'Umbria
Ora credo che noi come dice del resto anche l'invito
Dobbiamo partire da qui per civilizzare la globalizzazione
La globalizzazione così come non ci piace
Non ci piace non ci piacciono nemmeno atteggiamenti che rifiutano
Diversamente motivati
Né ci piace un terzomondismo fuori luogo che abbiamo visto nei decenni scorsi dove siamo qui in questa parte del mondo dell'Occidente
Ci sentiamo impegnati a far sì che i valori
Siano parte della globalizzazione
Debbono girare certamente gli uomini le idee i capitali
Ma debbono girare i diritti e soprattutto il primo di diritti
Del diritto
A poter mangiare bere
Alla giustizia
Io voglio anche ringraziare i Democratici di sinistra per questo convegno che riapre un dibattito importante per l'Umbria
Vi voglio anche ringraziare per avere scelto Perugia
Per svolgere questo convegno
Ora io passo subito la parola
Al segretario dei Democratici di sinistra Fabrizio Bracco
Anche a me
Poche parole
Innanzitutto ringraziare tutti coloro che hanno accolto il nostro invito
Cioè cominciare
I nostri ospiti
Presidente D'Alema
Andriani Salvatore Biasco San Francesco Martone
Candito i boschi
Senatore Migone Marina Sereni va
Non si sente
Devo staccare
Dicevo tutti gli ospiti che appunto no accettato il nostro invito e si sono dichiarati disponibili a venire qui a discutere con noi intorno
è un tema appunto
Quale quello da titolo al nostro incontro ora ieri è stato un altro brutto giorno per il Parlamento italiano e per il Paese
In Italia è acceso un dibattito all'interno della sinistra riformista intorno alla sinistra riformista e allo schieramento che l'opposizione
Ci si chiede di dare dei segnali forti capaci di eserciti intercettare questo bisogno del popolo di sinistra di esserci e noi Democratici di sinistra
In generale o in particolare come Democratici di sinistra dell'Umbria
Tra le tante risposte che stiamo tris preparandoci esponendoci a dare
Per per intercettare questo bisogno tra le tante risposte politiche
E diamo anche queste abbiamo anche organizzato quest'incontro
Che riteniamo non sia una fuga c'è un parlare d'altro rispetto ai problemi che sono aperti
Nel nostro Paese rispetto ai temi che oggi interessano il popolo della sinistra e lo schieramento riformista
Noi chiediamo crediamo che sia un modo serio di contribuire alla definizione di di un nuovo profilo alto
Riformista il nostro del nostro partito della Sinistra democratica italiana e di contribuire per questa via ad approfondire quei temi
Che sono al centro della riflessione del riformismo The riformismo internazionale
Ecco quindi proponendo ai nostri concittadini i nostri compagni di parlare
Di Sinistra Europea riformismo internazionale il governo democratico della globalizzazione ne vogliamo contribuire dalla nostra specifica realtà
Cioè dalla realtà come ricordava il sindaco di Perugia di una città e di una regione
Che ha dato un grande contributo al movimento pacifista e ha il movimento riformista internazionale con Capitini ma anche prima di Capitini perché nella tradizione italiana insiste nella tradizione italiana ed europea
Esiste un pacifismo e un riformismo umbro che anche anteriore alla personalità pur importante di alto di Aldo Capitini
E quindi dalla nostra regione dalla nostra città abbiamo voluto dare questo contributo contributo alla approfondimento di temi che noi riteniamo decisivi per costruire il profilo riformista e riformatore del del nostro partito e te lo schieramento di centro sinistra
Ora cibo acqua lavoro per tutti era lo slogan sotto il quale decine di migliaia di donne e di uomini tra i quali tantissimi aderenti al nostro partito hanno marciato lo scorso ottobre da Perugia ad Assisi
Questo slogan è poi rimbalzato a Porto Alegre ed è diventato l'obiettivo di un vasto movimento internazionale
Formato tasta istituzioni locali da organizzazioni dai soggetti più diversi uniti dalla consapevolezza che soltanto nuove regole e una redistribuzione una distribuzione più equa dell'immensa risorsa umana
Che Ledesma le immense risorse che ci sono messe a disposizione dal progresso scientifico e tecnologico possono eliminare le ingiustizie la fame la disperazione
E favorire la creazione di quell'altro mondo che noi riformisti riteniamo possibile
Ma ecco ci crediamo che è in primo luogo alla sinistra riformista che chiamata a misurarsi con i temi che sono generati da quell'insieme di processi che per sintesi chiamiamo globalizzazione
E tocca la sinistra riformista affrontare prima risposte politiche
Noi la sinistra riformista può tentare di dare risposte agli interrogativi che ad esempio pone Ralf Dahrendorf nel suo ultimo libretto come ripensare la democrazia cioè interrogativi sul gli scenari internazionali sul i piccoli gruppi che vanno che si vanno formando a livello internazionale che detengono il potere reale che condizionano
La ditta di milioni centinaia di milioni di donne e di uomini noi ecco siamo convinti che le risposte si trovino punto in questo so che anche noi abbiamo voluto utilizzare per l'in nostro convegno nella Civita riducibile civilizzazione e democratizzazione della globalizzazione
Nel dare a tutti il diritto allo sviluppo nel dare dignità equilibrio alla vita del pianeta
In questo quadro credo che sia necessario ridefinire un sistema di regole è un nuovo diritto internazionale capace di prevenire di governare i conflitti e sconfiggere il terrorismo
Tutti i Paesi ricchi e poveri del nord e del sud devono poter far sentire la loro voce portare nel consesso internazionale punti i loro punti di vista e fare in modo che questi punti di vista possono pensare noi riteniamo che si debba riff servono riformare le grande
Istituzioni internazionali a cominciare dal fondo monetario e la Banca mondiale cioè tutti quegli organismi che sono troppo consente condizionati da un unico punto di vista dall'unica prospettiva liberal liberista
Ecco i DS dell'Umbria quindi vogliono contribuire a quella ricerca che dicevo è avviata
Vogliono continuare ad essere protagonisti come lo sono stati nel promuovere e sostenere la marcia Perugia-Assisi ma tutte quelle iniziative che intorno alla marcia Perugia-Assisi Tanda tavolo per la pace nono popoli al coordinamento degli enti locali per la pace si sono sviluppate nel tempo
La sinistra umbra ha poi bisogno di formare un nuovo gruppo dirigente
Ha bisogno di formare un di contribuire al formarsi di una nuova classe dirigente per la nostra regione e nello stesso tempo di partecipare a quelle dibattito quella riflessione che aperta nel nostro partito
Per dare risposta a tutte queste esigenze noi abbiamo organizzato questo incontro come altri né organizzeremo
E abbiamo diciamo costruito questo incontro a
Costruendolo cioè pensandolo intorno a tre noti tematici fondamentale la discussione dell'economia
E delle istituzioni internazionali alcune importanti nodi geopolitici che consentono di comprendere meglio gli scenari aperti nel mondo e poi il punto del dibattito presente all'interno della sinistra nelle culture democratiche e nei movimenti che sarà la seconda parte di questa sera
Queste sono gli Obiettivi queste l'organizzazione del convegno
A questo punto non mi resta che ringraziare il nuovo tutte coloro che hanno accolto il nostro invito
Compagno Ras Melli che ha lavorato con grande passione per la organizzazione di questo nostro incontro e la Fondazione Italianieuropei che ci ha dato una un grosso contributo nella messa a punto delle iniziative
E infine ringrazio insieme ai convenuti il presidente del nostro partito compagni Massimo D'Alema che si è messo diciamo a disposizione per tutto l'arco della giornata quindi si è assunto l'onere di un doppio contribuì
Assunto l'onere di un doppio contributo cioè la conclusione dei lavori della mattinata quindi sul i primi due nodi tematici e poi la conclusione della parte invece più squisitamente politica che è la parte del che si dovrebbe svolgere che si svolgerà nel pomeriggio quindi un ringraziamento a tutti e auguro a tutti buon lavoro
Ringraziamo Fabrizio Bracco iniziamo con le relazioni tematiche il primo e
Silvano Andriani precedente CESPI centro studi di nazionale che parlerà su internazionalizzazione di economie sostenibili la globalizzazione tra potenzialità squilibri ed esigenze democratiche
Bene essendo il tema sguardo all'azienda se vuole se lo ritieni più comodi gazebo sostasse Tonalo e recessione mi dispiace no
Dunque il tema che Hermann hanno afferrato fidato enorme tanto più che diciamo che sostenibilità intendiamo soltanto quell'ambientale ma che quella sociale
Io non ho certamente
Io non ho certamente la pretesa di darvi tutte le soluzioni di questi problemi penso che allo stato in questi anni
E tuttavia importante cominciare a a fare delle analisi e tira fuori dei grandi temi sui quali cominciamo a ragionare sui quali bisognerà dare
Delle risposte
Vorrei fare una premessa visto che della globalizzazione si discute tanto
Penso che sia utile guardarla che in una prospettiva storica la globalizzazione non è nata ieri
Nella nostra era e in corso da alcuni secoli
La fase di grande accelerazione della globalizzazione che ha proceduto quella in atto è avvenuta per esempio nell'Ottocento
E si è conclusa all'inizio del Novecento
Ha creato una enorme trasformazione
Dell'assetto politico economico e sociale del pianeta
E però si è conclusa tragicamente nel si è conclusa negli anni Trenta
Con la crisi degli anni Trenta
E poi trionfo del protezionismo del nazionalismo e in alcuni casi dell'Avvento
Del fa del nazismo e del fascismo
Nel mille novecentoquarantatré Karl Polanyi ci ha dato un'analisi stupenda di questa parabola
Del processo di globalizzazione
E ha messo in evidenza l'insorgere di comportamenti difensivi
Da parte di quanti si ritenevano minacciati
Negli interessi o nelle identità
Dalla globalizzazione
Comportamenti difensivi che poi sono prevalse al momento della grande crisi del mille novecentotré
Questo credo che sia necessario perché pervenire sicché può darsi che il processo di globalizzazione sia ineluttabile che nei millenni il mondo significherà sempre di più
Però è anche vero che il processo è soggetto accollarsi
E che questi collassi possono avere un peso enorme per la verità di miliardi di persone
Forse è bene ricordare che il movimento operaio sotto la guida T-Max
Ha aderito con entusiasmo l'idea della globalizzazione in effetti è stato il primo movimento politico che si è dato
Un'organizzazione confacente l'Internazionale socialista
Ma gli Internazionali non era in grado di elaborare delle strategie alternative per la globalizzazione
E fu travolta
Dalla montante marea
Nazionaliste
è bene anche ricordare che il primo governo laburista
E il primo governo tedesco a partecipazione socialdemocratica
Furono entrambi travolti dalla crisi degli anni trenta
Anche perché non è vero le la preparazione culturale né il coraggio
Di adottare quelle idee riformiste che già erano state elaborate prima dal gruppo scanditi socialdemocratici scandinavi guidati da Gunnar mi è bravo
E poi sistemati sviluppati da Keynes nella teoria generale
Va
La nostra la nuova fase di accelerazione del processo di un blocco di globalizzazione quella in corso
Penso che sia cominciato dalla grande ristrutturazione economica avviata da Reagan ed è pace
Liberalizzazioni privatizzazioni questo pensiero che si è affermato a tutti i livelli
Ed è in dubbio che essa a accelerato il processo di globalizzazione
Accelerato anche il processo di crescita in alcune parti del mondo
Ha consentito per la verità per una parte degli anni novanta di inglobare all'interno di questo processo e di questo sviluppo
Grandi parti del pianeta il Sud-Est asiatico la Cina parti dell'America Latina i Paesi dell'est
Dell'Est europeo
Però il modello economico presentato conformando all'interno di questo processo di globalizzazione sotto la spinta reaganiana e thatcheriana
E tale per cui
Aumento le disuguaglianze aumenta l'instabilità dei sistemi economici
E aumenta l'impatto ambientale del dei sistemi economici
La mia tesi è che questo tipo di sviluppo e molto diverso naturalmente da quello del secolo socialdemocratico tanto per citarne Dahrendorf
Edgar invece delle grosse analogico quello dell'ottocento
Riduzione del potere Pubblico
Altissima finanziarizzazione dei sistemi economici e quindi l'instabilità questo chiuso per gli anzi accetta
Quindi è una una globalizzazione che ha un segno di destra
Per questo perché contraddice aspirazioni storiche della sinistra e per maggior uguaglianza maggiore sicurezza per i lavoratori e adesso diciamo anche minore impatto ambientale
Io penso che il problema di chiave per la sinistra oggi sia quello di
Elaborare un idea alternativa e delle politiche alternative
E sfuggire al dilemma micidiale o
Condividere questo processo di globalizzazione oppure alla Chomsky definirla l'orrore economico
Allo stato attuale credo che il tentativo più completo di formulare un pensiero di sinistra
Rispetto a questi processi sia stato quello fatto dalla gruppo di chiederselo all'andazzo Gullo vincono quello che si chiama terza via
Dal mio punto di vista
Questo approccio che forse avrebbe meritato proprio per l'importanza che ha
Di essere discusso più apertamente
Ha alcuni punti di forza
Per un grosso lente
I punti di forza perché sono per esempio l'etica della responsabilità
Cioè
Spenta e di superare l'approccio tradizionale delle socialdemocrazie al welfare inteso come protezione dalla culla alla tomba
Mettere nel conto che fa parte della vita del dominio assumere dei rischi
E che compito del welfare e fornire delle reti di sicurezza
Un'altra idea forza secondo me dell'approccio terza vista e il tentativo di formulare una teoria positiva del
Perché la sinistra
Già all'epoca del programma di Babilonia superbia arriva riconosciuto al mercato ma va riconosciuto un po'come diciamo male necessario
E invece si cerca di formulare un approccio positivo nel quale il mercato appare non soltanto comune uno strumento allocativo ma come terreno di sperimentazione
Per le imprese ma anche per le donne che debbono validare sul mercato del lavoro il loro mettono a morte per citarne
E quindi anche in qualche modo un'idea positiva dell'imprenditorialità intesa non soltanto come capacità di creare impresa
Ma anche come capacità di intraprendere anche all'interno di modelli organizzativi grossi
Però puntando a un maggiore decentramento dei modelli organizzativi alla creazione
Di spazzini
Maggiori per l'individuo attraverso i processi formativi e attraverso appunto modelli invece
Dell'organizzazione del produrre credo che tra l'altro questi siano anche grandi campi di azione per di azione sindacale potrebbero essere anche grandi campi d'azione sindacale
Detto questo
Penso che il limite di fondo dell'approccio terza pista una visione scarsamente critica del processo di accumulo e del processo di globalizzazione e
Del modello economico che all'interno di esso è andato si e si è andato formando a diciamo sotto l'egemonia statunitensi
E penso che è proprio anche per l'influenza che ha avuto questo pensiero così scarsamente critico
è successo che il fondo questo paradosso che i partiti della sinistra europea che negli anni ottanta
Stando all'opposizione quasi dappertutto
Erano comunque riusciti ad esprimere un progetto per l'Europa
Il libro bianco condensata poi nel libro bianco di dello soprattutto per merito di letterarie ve lo i partiti europei negli anni novanta stando al governo quasi dappertutto non sono riusciti ad esprimere un progetto per l'Europa e sono apparsi molto subalterni agli Stati Uniti certo la moneta unica è un fatto importante che ha grosse implicazioni politiche ma diverse nove un progetto poi
Detto questo
Cominciamo analizzare alcuni di questi aspetti
Del processo di globalizzazione
Le disuguaglianze
Penso che sia ormai parte del senso comune che le disuguaglianze stanno omettendo dappertutto
Chi contesta questa affermazione
In genere lo fa con due argomenti
Uno dice ma in fondo però il numero e i misteri cioè di quelli che vivono al di sotto del livello di sussistenza
è diminuito
L'altro e dice ma in fondo ci sono grandi paesi la Cina il Sud Est asiatico nega che si sono sviluppati negli anni novanta a dei tassi molto più alti
Delle delle proprie ce ne accetta e qui evidentemente la distanza si accorcia
Allora per quanto riguarda il primo punto ci sono intanto dei dati che contestano per i dati della Banca mondiale ci dicono per esempio che i ministri i miseri uso questa parola
Sono fomentati circa duecento milioni nel giro dei dieci anni
Però penso che sia più importante mettere in evidenza una confusione che si fa in genere da parte di chi sostiene questa tesi tra i concetti di disuguaglianza povertà e miseria
Non c'è niente che impedisca che mentre diminuisce il numero dei ministeri aumenti la disuguaglianza
La disuguaglianza non è il problema dei più poveri la disuguaglianza e il problema dei più vecchi l'ASI uguaglianza significa che una parte crescente della ricchezza del paese si concentra nella fascia più ricca e quindi è un problema che riguarda il rapporto tra questa fascia più ricca e tutto il resto dalla popolazione
La povertà secondo me va assunta come un concetto relativo non assoluto come la miseria la miseria assoluta uno che misero ma da non adatti a vivere la povertà è un sentimento io mi sento povero rispetto a qualcuno che ricco e quindi è un sentimento che cambia nel tempo ed è molto probabile che con l'aumentare delle disuguaglianze aumenti anche questo sentimento di povertà e quindi la possibilità di conflitti distributivi
Per quanto riguarda la seconda affermazione vero concilino eccetera c'era si sono sviluppate
Però è anche vero che l'indice ginniche indice col quale si misura il livello disuguaglianza del Mondiale in cinque anni è aumentato di sei punti
Come si spiega questo arcano
Delle ricerche molto recenti fatte in sede Banca Mondiale utilizzando tutte le tutti i dati eccetera eccetera
Sono state fatte con una metodologia nuova secondo me molto interessanti
Cioè questi hanno suddiviso grandi sub Paesi subcontinente come la Cina e l'India nella parte urbana che è stata coinvolta nel processo di globalizzazione
E nella parte agricola che ne è rimasta inesplosa si vede subito che
L'indice disuguaglianza aumentar molto rapidamente
E assume rilevanza un fatto sta estremamente importante il problema della disuguaglianza si sta presentando in modo universale comunque Blair ma che si ripercuote all'interno di ciascun paese
Anche i dati sugli Stati Uniti non lasciano assolutamente dubbi che stia crescendo la disuguaglianza all'interno degli Stati Uniti
E poiché la teoria dominante della disuguaglianza quella di cuginanza
Sosteneva che
Un po'deterministica mette
Quando in un paese si superava una certa soglia di ricchezza la disuguaglianza tendeva a diminuire invece i fatti ci dicono che non è così
Che l'aumento o la diminuzione della disuguaglianza
Dipende dalle politiche che vengono realizzate dall'ideologia dei modelli economici che si affermi se vicende o liberismo ometto disuguaglianze se vince se vincono i
I partiti di sinistra come Stato sei
Tra virgolette mezzo vacanze seri
Quali sono le cause della disuguaglianza
Perciò se ne posso individuare quattro luglio intromette vado molto sorvolando e cerco di soffermarmi sulle cose meno trattate le ho conosciute
Due sono tradizionali e influiscono soprattutto fra i rapporti tra i vari paesi e sono i prezzi relativi di materie prime commodities e manufatti e servizi
L'altra è il fattore demografico che il potentissimo che molto noto
E poi ci sono due elementi nuovi che tra l'altro su quelli che ci dona capitello di ciascun Paese quello che viene chiamato il digital device la differenza proprio di livello d'informazione di conoscenze che si fa
Sta avvenendo e questo diciamo un fenomeno conosciuto perché caduto anche in altre rivoluzioni tecnologiche
Che i Paesi o i ceti sociali che erano culturalmente ed economicamente più vicini alla nuova frontiera tecnologica accelerassero il passo pista Cassell ulteriormente quelli che erano
E USA un ultimo fattore che e la finanziarizzazione dei sistemi economici
Perché
Perché la discreta ricchezza finanziaria e distribuita in modo ancora più ineguale del vecchio per esempio negli Stati Uniti l'un per cento più ricco della popolazione possiede prende il tredici per cento del reddito nazionale ma possiede il quaranta per cento della ricchezza finanziaria se l'elemento principale di regolazione della distribuzione del reddito diventano i mercati finanziari è chiaro che chi ha più ricchezza finanziaria si arricchisce sette
E la disuguaglianza
Allora questo secondo me dovrebbe indurci a un altro discorso che è proprio quello sulla finanziarizzazione che cos'è la finanziarizzazione
E come agisce
La Finanziaria azione si può misurare l'uomo uno prendiamo la ricchezza finanziaria abbiamo quante rispetto al prodotto nazionale
Questo rapporto aumenta continuamente
Diciamo con una progressione aritmetica
E questo ci dice che la quota di prodotto nazionale che viene assegnata a chi possiede la ricchezza finanziaria aumento
Secondo indice per misurarlo e il nome il volume delle transazioni giornaliere di prodotti finanziari è questa aumenta in maniera geometrica esponenziale
Ed è il principale fattore di instabilità è quello che crea le norme instabilità dei mercati
E ci segnala il fatto che la componente speculativa nella gestione della finanza sta crescendo nel tempo
Allora
Il problema è grosso perché la finanziarizzazione non è una malattia gradisce polacco diamo
La finanziarizzazione nasce da processi dell'economia reale
La globalizzazione comporta finanziarizzazione perché comporta trasferimenti di risorse reali da una parte all'altra del mondo e quindi bisogna creare ricchezza finanziaria
La la crea le privatizzazioni creano ricchezza finanziaria
La creazione di sistemi pensionistici a capitalizzazione creano ricchezza finanziaria
L'indebitamento dagli enti pubblici
Negli anni passati sei norme in cambiamento dei privati negli ultimi anni creano ricchezza finanziaria
Dopodiché questa ricchezza che si accumula e viene gestita con certi criteri retroagisce sull'andamento dell'economia reale in quanto ne influenza
La distribuzione del re
La
La la stabilità dei sistemi economici
L'assetto proprietario gli assetti proprietari controllo e l'impresa
Allora per quanto riguarda la distribuzione del reddito qualcosa oggi ha detto però mi mi preme di mettere in evidenza la grande differenza che esiste tra il meccanismo distributivo che c'era nel
Secolo socialdemocratico e quello che si sta adesso
Nel secolo San socialdemocratico illustro il modello puro
C'era la politica dei
La politica dei redditi regolare il rapporto a livello diciamo così dei soggetti sociali
Garantiva ai lavoratori una sistematica partecipazione ai guadagni di produttività e contro la l'inflazione
E poi c'erano le politiche fiscali basate sull'imposta progressiva sul reddito che re distribuivano una parte della ricchezza finanziaria lo sviluppo dei servizi sociali questa era il modello sociale
Adesso l'arbitro principale della distribuzione all'IVA di mercato sono impiegatizia
Basta vedere negli Stati Uniti dall'Europa dappertutto
Il grosso della nuova ricchezza protestare distribuita attraverso i mercati finanziari
Politica dei redditi qualcuno ne parla ancora ma
Sono state forme di concertazione per risanare i bilanci pubblici che è una cosa importante ma che non ha niente a che vedere con la politica dei redditi
Di stampo socialdemocratico
E poi c'è un delle politiche fiscali che lavora incontra
Sede politica fiscale
Dove inedita capitali in genere ricevono un trattamento privilegiato rispetto ai redditi da lavoro e questo ovviamente riduce anche la progressività del sistema
Non parliamo per il bene dell'imposta di successione certo c'è tutto la politica fiscale mi sembra orientata a sostenere un ulteriore aumento della concentrazione della ricchezza
Quindi
Questo meccanismo distributivo io trovo che
A parte che modifica i valori della società che la distribuzione poi genera i valori su cui la gente s'impegna
Però e diciamo probabilmente destinata a generare poi dei conflitti e comunque contrasta per esempio con l'affermazione che tutti facciamo che queste l'economia e la conoscenza
Sì sarà anche le vero economica di cogliere la conoscenza tra il modello distributivo
Premi altre cose non la conoscenza
Non il lavoro
Penso che uno dei punti di di fondo della di una politica riformista
Sia quello di riflettere su nuovi modelli distributivi
E visto che
Il processo di finanziarizzazione non
Potrà essere evitato perché come dicevo nasce da processi dell'economia reale penso che due sono i temi
Sono temi molto importanti su cui ragionare uno e sempre quello fiscale
Badate io non sono grave perché ognuno di questi temi enorme quindi richiederebbe dicendo mi limito a fare un ragionamento e a segnalare quello fiscale io personalmente sono convinto che se non siamo in grado di ripristinare il ruolo antico dell'imposta progressiva sul reddito
Che è stato il pilastro della riforma delle riforme fiscali di sinistra
E a evitare che questa imposta si si trasformi nel suo contrario c'è un elemento di discriminazione contro impediti da lavoro bisogna ripensare completamente si tedesca sogna basati su un altro su un'altra conformazione
L'altro problema è se non siamo in grado di evitare se non può essere evitato
La finanziarizzazione che tra l'altro può anche avere degli aspetti positivi adesso
Dei sistemi economici dobbiamo porci un problema di redistribuzione anche dalla ricchezza finanziaria
Su questo punto per esempio posso dire semplicemente che ci sono già delle proposte stanno lavorando la Fabians in Inghilterra per esempio la Fabia Sossi IT e la public policy capisce Research di
L'otto
Chiediamo al problema della stabilità
Va be'aveva stabilita fino a qualche anno fa eravamo tutti convinti c'eravamo convinti nel corso del tempo che instabilità si manifestava attraverso l'inflazione i deficit pubblici
E tutta la politica economica è stata orientata ha controllato dedica monetaria
Controlla l'inflazione le politiche fiscali devono ridurre i deficit pubblici aspetti
Degli anni novanta abbiamo avuto bassi tassi d'inflazione
E debiti e deficit pubblici decrescente ma l'instabilità e omertà
A partire dalla crisi di Wall Street dell'ottantasette ceppo è stata quella dell'ottantanove in Giappone del novantadue in Europa del novantaquattro in Messico del novantasette
Nel Sud-Est asiatico del novantotto in Russia Brasile adesso quella iniziata nel due mila la caduta in tutte le borse
Che avrebbe
Prodotto secondo un calcolo dell'Economist
Degli ottobre scorso
Subito dopo il settembre dell'undici settembre aveva prodotto dieci mila miliardi di distruzione di ricchezza
Allora
Io penso che non si possa liquidare una tale successione di crisi finanziaria
Non si possa di qui darla con ci sono le bolle speculative
Qui evidentemente a mio avviso siamo di fronte a un errore sistematico
Che i mercati commettano nella mercati finanziari commetto nell'allocazione delle risorse per come sono conformati oggi
Ed è un errore sistematico che da una parte smentisce la presunta efficienza dei mercati
Nella locazione e dall'altra parte deve essere poi corretto attraverso una sistematica distruzione di ricchezza
Tra l'altro posso citare proprio fresco fresco l'ultimo numero dell'Economist
Dice a un certo punto ricerche della Banca d'Inghilterra suggeriscono che le crisi bancarie
Negli ultimi venticinque anni hanno in media causato perdite cumulative di alta tutto equivalente al quindici venti per cento del prodotto
Allora di fronte a queste cose io penso se i banchieri centrali
Forse non solo ci ci parlassero un po'di più di queste cose come regolare i mercati finanziari un po'meno magari nel mercato del lavoro forse sarebbe un bene per tutti quanti
Allora qui ci sono
Due problemi
La lotta all'instabilità nella fase precedente è stata fatta attraverso la politica economica
La politica monetaria per il controllo e l'inflazione erano già letto e la politica fiscale
Qual è il ruolo della politica economica di fronte a un'instabilità che nasce invece nei mercati finanziari
Fare nessuna se stiamo a quello che succede adesso non pare che ci sia un ruolo per questa domanda è stata apposta a Crespano in questo modo
La politica monetaria diretta contro la rifrazione benissimo ma che fai quando l'inflazione non riguarda i beni che sono misurati dall'indice ufficiale ma riguarda gli assetti patrimoniali perché in fondo una bolla speculativa non è altro che una forma di inflazione bassa
La la risposta di Greenspan si è stato finora è certo il problema esiste
Però non è compiuta la politica monetaria controllare La sette flash
Quindi praticamente per il momento si dichiara l'impotenza io penso che non sia necessariamente così
Che bisogna cominciare a ragionare anche su un ruolo della politica monetaria nei confronti
Della stabilità di una di comma con l'obiettivo di combattere questa nuova forma di instabilità
L'altra questione che il Fondo monetario internazionale soprattutto dal dopo la crisi messicana ha cominciato a mettere in in moto una serie di meccanismi d'allarme per prevenire le crisi tra questa cosa non funziona perché gli allarmi suonano
Al succede nei
Per l'Argentina l'allarme Sonata a quattro
è una si diceva che sarebbe stata la crisi argentina dal successo niente
Fondo monetario ha continuato a fare le stesse politiche che faceva per quell'altra instabilità per quella che nascevano i bilanci pubblici quando non c'è nessun problema del genere
è finita come è finita in Ecuador stessa cosa probabilmente succederà in Turchia e in Indonesia
Dopodiché la Banca Mondiale insiste moltissimo perché i Paesi emergenti Frisani no i loro sistemi finanziari
E bancari va benissimo
Ma trascura un piccolo problema che le crisi finanziarie non nascono anche se avvengono nei paesi i emergenti non nascono nei Paesi emergenti nascondeva ICI avanza
Perché i quattrini ce l'abbiamo o no i quattrini che arrivano impetuosa mette in un Paese facendo formando la bolla speculativa e poi si ritraggono altrettanto repentinamente sono i nostri
E dai paesi avanzati dal modo come sono gestiti sistemi finanziari
E bancari esiste dei Paesi avanzati
Che nascono in più qui in buona misura queste queste crisi allora
Se si vuole affrontare questi problemi
Bisogna guardare come sono regolati i mercati finanziari sistemi
Sistemi finanziari no
Perché la componente speculativa sta acquistando sempre più forza all'interno delle gestioni
E badate bene qualche anno fa diciamo tutti e adesso che la gestione passerà nelle mani di professionisti investitori istituzionali che non saranno più piccoli affari eccetera eccetera sarà tutto più stabile non è vero
Non è vero la quota gestita da il vestito istituzionale enorme però di stabilità rapita
Io non entro del perché su tutto ciò né seri problemi tecnici all'interno è diverso se ne sta discutendo in base a due però questo è un altro dei grossi temi che basse ottenuto sott'occhio come va tenuto sottocchio il tema del movimento di capita
Io penso che non ci sia nessun imbarazzo a distinguere tra movimenti di capitali per investimenti e movimenti specula
Poi dopo non mi non mi fisserei su una tesi alla Tobin Tax eccetera noi abbiamo degli esempi chiaro ci sono per esempio due Paesi molto diversi la Cina e il Cile
Che hanno mantenuto diverse forme di controllo il movimento dei capitali a breve
Sono i due Paesi che hanno avuto meno conseguenze dalle crisi finanziarie e sono due dei Paesi che hanno subito più investimenti dall'estero
Quindi
E bisogna anche distinguere tra movimenti di capitale e internazionalizzazione dei sistemi finanziari che va secondo me favorita perché e proprio un mezzo per aumentare le possibilità di trasferimenti di investimenti da Parisi ad altro
Inoltre penso
Che
Vada tenuto per esempio per quanto riguarda il rapporto con i Paesi emergenti c'è stata una proposta o una bozza di proposta che Clinton ha fatto proprio dopo i nuovi a anzi proprio al movimento di Shutter quando ha parlato al movimento disegnata
Che è quello di
Un patto
Per cui in questi Paesi si impegnano a rispettare
Dei criteri di sostenibilità ambientale e sociale e in cambio noi ci impegniamo non solo a ridurre il protezionismo su alcuni de ma soprattutto a operare dei trasferimenti di tecnologia e di conoscenza
In modo da ridurre il piatto
Scusate altre due questa è un'altra questione poi concludo
Dopo il default di Ecuador piacentine
è venuta avanti con prepotenza una proposta di dollari trazione di questi Paesi l'Ecuador prestato dalla Vezzali
In Argentina dico l'attuale governo ha detto no ma la pressione è ancora molto
Tutti quanti sappiamo che
La crisi all'Argentina nasce proprio dal collegamento tra pesos e dove
E sappiamo che tutte queste esperienze dette di carenze boh cioè di collegamento
Delle monete nazionali al dollaro che sono state
Stimolante
Qualche volta imposte dal Fondo monetario internazionale tutte queste esperienze sono fallite tranne con
E piuttosto paradossale che come risposta a questi fallimenti si dice andiamo fino in fondo sulla stessa strada quindi non più collegate la moneta nazionale laddove Roma-Napoli per la moneta nazionale e prendete il dollaro come moneta nazionale
Ora quello che a me interessa di mettere in evidenza su questo tema
E che questa proposta individua due modi molto diversi pensare alla globalizzazione
Da una parte un mercato unico schematici ovviamente un unico mercato con un'unica potenza finanziaria
Nati negli Stati Uniti dall'altra parte invece la possibilità di avere più aree regionali integrate con una propria monete ovviamente comunicanti fra di loro per avere un governo migliore
Della globalizzazione è chiaro che se l'argentino accetterà la globalizzazione ogni ipotesi di rilanciare un discorso Mercosur che a suo tempo aveva preso come modello proprio Unione Europea
Sarà liquida e perciò mi meraviglio che voi in Europa si stia zitti su questi temi mi sembra che tutto sommato non non ne parla nessuno
Anche l'impatto sull'ambiente e diventato più pesante con il procedere della globalizzazione
E questo è successo nonostante che con le misure che finora prese in alcuni Paesi
La quantità di sostanze di risorse consumate o di sostanze emesse per unità di prodotto sia diminuito
Che poi l'indice che in genere serve a misurare il grado
Ma questo succede proprio perché c'è una correlazione fra l'impatto ambientale di suo
Però volevo richiamare un fatto positivo
Circa due anni fa il Dow Jones ha creato un indice specifico sarcasmi ben
Che dove ha raggruppato circa duecentocinquanta imprese che si sono volontariamente
Sottoposte a dei vincoli sostenibilità ambientale e sociale
Che vengono controllati da aggiuntive
Speciali
Ebbene sì assidua simulazione fatta nei due anni precedenti sia nella realtà i due anni successivi all'entrata in vigore questo riduce questo il vice ha dato il meglio dell'indice generale
Allora la domanda è come mai per le imprese che si sono volontariamente sottoposte a vincoli maggiori rispetto ai propri concorrenti riescono a ottenere risultati migliore e la risposta è duplice innanzitutto perché proprio perché si sono dati i vincoli maggiori fanno più innovazione
E la seconda è che siccome fortunatamente sta sviluppando del movimento
C'è una presa di coscienza che già ha dato nuova sentenze con sanzioni pesantissime nei confronti di uno stesso che oltre agli Stati Uniti anche gli operatori finanziari nonostante tutto cominciò nel calcolare il rischio di questi di questi esiti all'interno dell'allocazione delle tre
Quindi diciamo c'è questo dato positivo che però ci dice appunto un'altra cosa del mercato non è un'entità astratta il mercato e un una un fatto sociale che dipende anche dal livello culturale a livello di consapevolezza e ci dice anche e questo secondo me è un altro punto molto importante
Che la teoria del mercato e dell'impresa della destra liberale quella che si chiama Shelob debba
Dominante per cui obiettivo unico dell'impresa e valorizzare il capitale non è l'unica compatibile con il mercato sul terreno c'è un'altra teorica dell'impresa quella cristiana stakeholders teoria degli stakeholders che dice che l'impresa è il responsabile nei confronti non solo degli azionisti anche per i lavoratori ma anche delle comunità locali ma anche dei fornitori eccetera
E penso che la sinistra debba esplicitamente spostare questa teoria dell'impresa contro quella anche perché i fatti ci dicono che questa l'idea dell'impresa
Non è
Nel lungo periodo nel medio-lungo periodo portare nuova impresa che più redditizi di quelle del primo della prima categoria
E anche perché si stanno formando anche delle associazioni d'impresa sono sempre minoranza però cominciano a formarsi una sedia associazione d'impresa o di entità finanziarie che emettono fondi etici che ciò che possono finanziare soltanto impresa incompatibile
Va bene io concludo a mio avviso i tempi stringono
Perché per la prima volta dall'ultima guerra mondiale passaggio attraverso l'amicizia la recessione non sta riducendo gli squilibri che lo hanno determinato
Anzi alcuni di essi stanno mettendo continuamente fuori
E non dai dispacci del subcomandante Carlo Simoni ma da articoli di Financial Times o degli economisti possiamo apprendere che la situazione in America Latina per esempio sta diventando critica
In un continente dove alla fine dei ruggenti anni sessanta novanta la gente si è accorta
Che le privatizzazioni per esempio si erano in larga misura risolte in un svendita di beni pubblici con arricchimenti e con di là Didier dilagante corruzione e comunismo che hanno investitori talvolta interi gruppi dirigenti e perfino i presidenti la Repubblica gli ex presidenti la Repubblica del Perù Federagenti
Dell'Africa della sua miseria delle guerre civili che ci sono non se ne parla
Nemmeno
Ci sono guerre civili anche nelle Filippine
In India Massimo Centini morti ma come parte dell'élite
Di Indonesia e anche quelli sul morto di una guerra civile
In questi frangenti la la previsione più accreditata quella che ancora Greenspan affatto quattro chiede che ci sarà nella seconda metà dell'anno una ripresa economica
Ma sarà l'ente Sciacca proprio perché le contraddizioni sono rimaste
E senza dando respiro
E questa è una situazione che già così e difficilmente politicamente non da gestire politicamente in molte parti del mondo ma questo non è lo scenario peggiore
Perché c'è il timore di una recessione due fasi in cui la seconda ancora da venire e c'è sullo sfondo la possibilità di un default del sistema bancario giapponese che se arrivasse
Avrebbe ripercussioni pesanti su tutti i mercati internazionali
La mia impressione è che a partire dalla crisi del Sud-Est asiatico questo modello di sviluppo
Quello nato dalla ristrutturazione reaganiano thatcheriani che negli anni Novanta dopo la caduta del muro di Berlino ha raggiunto la sua piena maturità stia mostrando degli enti défaillance e sta perdendo consenso
Cito per esempio dal Financial Times del diciassette settembre scorso il quale sosteneva che il peso della paura può aggiungersi adesso a quello della resistenza all'integrazione una profonda recessione nel breve periodo
Renderebbe una tale prospettiva ancora più probabile come fu nel caso del mille novecentottanta
E l'Argentina ci dice che
Il rischio maggiore trovarsi di fronte a dei fallimenti di questo modello di sviluppo senza avere delle alternative
Perciò io penso che iniziative comunque
Siano
Largamente
Da apprezzare
Proprio perché
Sono dirette a farci superare il ritardo
Che può esserci oggi tra la crisi che va secondo me manifestandosi questo modello di sviluppo e la possibilità e la capacità di dare tutte le risposte al
Bene ringraziamo Andriani ora il programma della sua scansione a qualche modifica
Però voglio ricordare a tutti che Silvano Andriani ha svolto la relazione generale chi interviene ora svolge redazioni settoriali se vogliamo aprì chiare o cercare di applicare e rispettare il programma al cento per cento certamente sarebbe illogico al cinquanta dobbiamo far sì che chi interviene adesso ci
Concentri un intervento che va dai dieci dodici minuti altrimenti per le ore tredici noi non abbiamo abbiamo svolto solo metà del programma
Ora prende la parola Flavio Lotti coordinatore Tavola della pace su la riforma dell'ONU per una democrazia globale prego Flavio
Grazie
Questo incontro si svolge
Ma è troppo forte
Adesso abbassiamo
Il mio tema è quello della riforma dell'ONU per una democrazia globale
Devo dire che affrontare questo tema all'indomani
Di due fatti di segno opposto
Che hanno toccato la democrazia in maniera così forte
Mi riferisco innanzitutto ai al doppio voto e c'è stato ieri in Italia quello alla Camera sul conflitto di tutela degli interessi e quello al Senato sulla legge
Sull'immigrazione
No quindi quindi il primo dato negativo di un arretramento della democrazia su scala nazionale però fa anche i conti in qualche modo con l'altro dato che invece secondo me estremamente positivo e cioè che quello che è successo ieri in Europa dove ha preso avvio la convenzione
La Convenzione europea ecco in qualche modo questi due avvenimenti ci danno un po'l'idea anche delle luci e delle ombre che ci sono nella la storia dei di queste settimane di questi mesi di questo nostro tempo con i quali noi dobbiamo e possiamo fare i conti c'è una questione democratica che si pone oramai a tutti i livelli a Porto Alegre pochi giorni fa si è ricordato la dimensione locale della democrazia e si è rilanciato con forza l'idea del bilancio e della democrazia partecipata a livello nazionale ieri abbiamo appunto per dovuto registrare una giornata nera a livello europeo ieri invece è stato un giorno positivo e a livello mondiale di questo oggi devo parlare
Io ogni volta che si parla di ONU e di democrazia c'è sempre qualcuno che in qualche modo fa un sorrisino che ti dà una pacca sulla spalla
Perché appunto parlare di Ono di democrazia globale con i tempi che corrono vuol dire parlare di una cosa che non c'è
Vuol dire parlare affrontare un nodo rispetto al quale ben pochi oggi si cimenta non cercando di dare delle risposte
Io vorrei nel breve tempo che a questo punto mi è rimasto cercare di andare oltre a a una visione a degli auspici e non vorrei neanche limitarmi apporre delle delle analisi o delle domande
Vorrei cercare di concentrarmi su alcune risposte a partire da una breve premessa
Molti hanno detto che questo undici dischi undici settembre dello scorso anno è e da riconoscere come il vero inizio del dopoguerra fretta
è il vero momento quale possiamo dire che un effettivamente si sta si è iniziata la costruzione di un nuovo ordine
Internazionale dopo un decennio sostanzialmente perso
Questo nuovo mondo che andiamo costruendo è un mondo che per quanto ci è dato di vedere fin d'ora è un mondo senza ONU e senza legge potremmo dire o comunque con poca legge mi pare che l'unica l'unica cosa che l'unica legge alla quale oggi sembra affidare nelle relazioni internazionali è la legge del più forte è la legge della superiorità della tecnologia delle armi la superiorità dei servizi segreti la superiorità economica la capacità di costruirsi alleanze finalizzate alla realizzazione dei propri obiettivi e in questo contesto si può fare a meno non solo dell'ONU si può fare meno anche della NATO le ultime vicende ci dimostrano che si può fare a meno anche della NATO
E ora non c'è il tempo per analizzarlo ma se noi diamo un'occhiata a quella che è la visione del mondo
E la dottrina
Che
E accanto a questa visione del mondo il Presidente americano sia e ben descritto poche settimane fa con suo discorso alla alla nazione
E traiamo parecchi elementi con i quali dobbiamo fare i conti chi come me lavora nel movimento per la pace è stato spesso tacciato anche recenti recente insomma di essere buon sognatore S e se sa parlare anche un buon predicatore no
Ma di fare pochi i conti con la realtà
Invece come dire tutti noi siamo qui oggi proprio per fare i conti con questa realtà e fare i conti con la realtà che ci prospetta il Presidente degli Stati Uniti questo presidente degli Stati è un elemento è una precondizione necessaria se vogliamo poi affrontare il tema dell'ONU e della democrazia globale
In maniera estremamente schematica mi par di capire che la dottrina la nuova dottrina di Bush è quella che ci promette diciamo che interno anzitutto Co prevede un aumento vertiginoso delle spese militari come mai era successo mi pare da sessantasei
Prevede la costruzione dello scudo spaziale e prevede diciamo una serie di guerre più o meno guerreggiate di cui quella dell'Iraq sembra essere ormai alle porte
Presidente americano ci dice anche che in questa lotta al terrorismo senza quartiere
Salta il principio di non ingerenza negli affari interni degli Stati perché se questi Stati non conducono una vera lotta contro il terrorismo secondo la dottrina americana
E beh gli americani allora il diritto di intervenire perfino negli affari interni di quegli Stati
E sì di valutarlo due cose il primo si rivaluta l'idea della deterrenza militare che noi credevamo fosse scomparsa
Con la fine della guerra fredda no e infatti si costruisce lo scudo spaziale CCD ritorna dotare di grandi arsenali militari proprio con l'idea che dobbiamo far paura dobbiamo come dire scongiurare Armando ci come dire tutti i possibili temerari
E
E poi l'altra l'altro principio che si rivaluta e quello dell'attacco preventivo il diritto ricorra del dibattito sull'arma atomica lo si diceva il no no alla il primo colpo l'uso del primo col bene Bush dice che invece no per vincere la lotta al terrorismo
Gli Stati Uniti e la coalizione dei lui dice dei capaci e dei determinati che riuscirà a mettere insieme deve e ha il diritto di usare il colpo anche l'attacco preventivo
In questo scenario che si aggiunge a quello che è stato Benni ha descritto finora sul piano economico c'è da domandarsi innanzitutto che spazio c'è per un discorso sull'ONU e sulla democrazia globale
Se tutti noi dobbiamo fare i conti con quello che vuole o che intende fare e che dice di voler fare
La superpotenza americana non possiamo esimerci dal chiederci questo e infatti e infatti tanti professori tanti politologi ci dicono che per l'ONU spazio non ce ne basta che ricordate tutti quanti il come è stato accolto il premio Nobel a all'ONU lo scorso dieci dicembre i commenti che sono comparsi sui giornali italiani
Un po'meno sulla stampa internazionale insomma i commenti i sorrisini ma come diamo alla il premio Nobel alla Croce Rossa sì va bene non buona è un buon gesto insomma
Come li abbiamo
Noi continuiamo ad affidare alle Nazioni Unite dei compiti straordinariamente difficili come quello per esempio di ricostruirlo di mantenere la pace in Afghanistan
E poi non li diamo né gli uomini né i mezzi nei poteri perché anche quelli vengono negati per poter operare
Io vorrei Santo ricordare il fatto che l'intero bilancio delle Nazioni Unite contro il quale si si erano scagliati per dieci anni tutte le amministrazioni alle ultime amministrazioni americane è di un miliardo dico a venticinque milioni di dollari
Sull'addio di uno virgola venticinque milioni di dollari che è un quarto del Bilancio della città di New York che un un miliardo di dollari in meno del Bilancio dei vigili del fuoco di Tokyo
O questi devono prevenire i terremoti curare gli incendi problemi sulle topi ce ne ha parecchi ma loro delle preoccuparsi di tutto quanto il mondo insomma pensate che il personale l'intero personale delle Nazioni Unite di circa cinquantadue mila
Unità no più o meno quanti ce ne hanno messi insieme la Disney World e di Stella &
Questi due parchi giochi americani per un terzo di quanto del personale di cui dispone McDonald per la diffusione e la vendita dei suoi hamburger nel nel mondo ma insomma che cosa vogliamo fare con queste nazioni unite
Chiaramente di di gli poi quando gli affidiamo un compito no come era quello di salvare sé quattro disgraziati dell'ex Jugoslavia e poi non ci riescono è chiaro che tutti a sparare contro l'ONU no
Questa mi sembra una cosa e i le potenze che avrebbero la possibilità di cambiare l'ordine di queste cose come dire usano invece questo giochino di responsabilità proprio per preservare assi la propria libertà di manovra e allora
E allora
Noi
Un partito importante come quello democrazia di sinistra che si pone un tema così importante come quello di oggi deve affronta prendere atto di questa situazione io credo
E rispondere ad un'altra domanda e cioè se sia possibile
Avendo un disegno un'idea una prospettiva di cambiamento di questo ordine delle cose pensare ad una globalizzazione senza democrazia
Ovvero se sia possibile pensare ad una globalizzazione senza l'ONU
Che della democrazia globale credo che tutti riconoscano nonostante tutto diciamo essere un po'il cuore o almeno il cuore potenziale
Si può pensare di ridurre il deficit democrazia globale
Negando un ruolo alle Nazioni Unite
Io penso che
Questo quel di oggi quello di dire questo tempo sia il tempo dei riformisti in questo senso mi sembra il tiro profondamente riformista
A fronte di uno schieramento
Amplissimo di abolizionisti cioè di tutti coloro che praticano l'abolizione delle Nazioni Unite che la pratica non lo non non si permettono di terrore detti Orfeo Rizzato la perché se voi tutti andate a leggere le dichiarazioni discorsi
Che hanno fatto tutti i capi di Stato al Millennium summit di New York solo poco più di un anno fa
Leggerete dei grandissimi elogi a questa organizzazione no nella pratica però si lavora per la sua abolizione oggi invece io credo che chi ha a cuore il tema della democrazia globale
Debba assolutamente porsi il problema delle riforme e come è possibile riformare l'organizzazione delle Nazioni Unite con il potere di veto e la politica delle esercitata dagli Stati Uniti
E a questa domanda bisogna cercare di dare delle risposte e io credo che ci sono delle risposte
Innanzitutto io le le lenti in maniera schematica prima di tutto bisogna farla di finita finita con la retorica sull'ONU basta con questi discorsi senti sull'orlo che appiccicati all'inizio o alla fine di tutte le nostre dichiarazioni di buona volontà Secondo se si crede nell'ONU bisogna rispettare e sostenere le sue regole e le sue risoluzioni
Ogni volta che noi neghiamo
Tutto ciò che col metodo del consenso si è costruito in oltre cinquant'anni di storia democratica all'interno del sistema delle Nazioni Unite io chiedo credo contribuiamo a dare un colpo
Mortale a questa al futuro potenziale possibile di questa organizzazione
La vicenda del Medioriente di questi giorni sotto gli occhi di tutti
Quante risoluzioni quante prese di posizione ignorate
Dalla comunità internazionale che ancora una volta la questione della guerra
Non voglio parlare di quella che ci sono già state ma di quella che che sta per avvenire quella che è stata oramai annunciata che si sta preparando contro contro l'Iraq
In barba appunto attutire le norme e le regole che sono state costruite che oggi sono raccolte in questo diritto internazionale dei diritti umani a cui noi tutti credo qui presenti teniamo
Quarto dobbiamo contrastare in maniera energica la campagna di denigrazione e di delegittimazione che è in corso nel nelle Nazioni Unite
Io no e non chiediamo alle Nazioni Unite di di portarci in Paradiso
Sarebbe un sogno noi come dire è inutile che lo rincorriamo
Ma almeno lavorare per far sì che le Nazioni Unite ci aiutino a tenerci lontani dalle porte dell'inferno credo che questo sì lo possiamo porre al centro dei nostri obiettivi
Le proposte per la riforma delle Nazioni Unite
Sono già state fatte ce ne sono tantissime io oggi non la voglio nemmeno ricordare voglio soltanto indicare due strade che a mio avviso oggi sono percorribili per tentare appunto con il
Un atteggiamento riformista di modificare questo stato di cose
La prima la prima strada è quella dell'Europa io credo che sia avvenuto davvero il tempo di chiedere di lavorare affinché l'Europa prenda tra le sue mani il futuro dell'ONU
L'ONU che l'Europa che si sta costruendo l'Europa che sta definendo la sua costituzione le sue regole interni ma anche il suo rapporto con il resto del mondo
Questa Europa veder prendere in mano il futuro dello e se lo farà avrà dalla sua parte il resto del mondo perché c'è una domanda di democrazia alla quale l'Europa può rispondere con grandissimi vantaggi
Seconda strada la via parlamentare
La via parlamentare a meno che anche noi non abbandoniamo l'idea che la democrazia tanto ormai sia soltanto virtuale che quindi anche i Parlamenti non abbiano più un significato però io credo che l'obiettivo
Di costruire un'assemblea parlamentare delle Nazioni Unite
E Letta innanzitutto come fu per il Parlamento europeo all'inizio cioè eletta dai Parlamenti nazionali
Con alcune persone che comincino a incontrarsi a lavorare separate sono tutte cose che si possono fare anche con il veto degli Stati Uniti
Gli Stati Uniti recentemente qualche mese fa sono stati sbattuti fuori per la prima volta dalla commissione delle Nazioni Unite sui diritti umani
C'è stato un voto democratico che per la prima volta ha preso atto del fatto che questo Paese stava in quella Commissione soltanto per impedire un'azione Internazionale democratica in difesa dei diritti umani
Ma ci sono anche altre strade altri esempi
Ci quali voglio fermarsi sottolineando una terza strada però quella della società civile proprio questa sala ha ospitato già quattro assemblee dell'ONU dei Popoli
Un tentativo se volete semplice di cominciare a mettere in rete di riunire quelle organizzazioni della società civile in che in qualche modo hanno raccolto le ansie le aspettative i bisogni di pace e di giustizia nel nel mondo vorrei ricordare che in questo paese nel mille novecentonovantacinque in occasione del cinquantesimo anniversario delle Nazioni Unite
Più di cento mila persone marciavano per dire che l'ONU di cui noi oggi abbiamo bisogno e l'ONU dei popoli a servizio dei popoli non a servizio degli Stati
C'è quindi una fetta re fitta rete di Società Civile di organizzazioni italiane
Che è consapevole che acquisito questa consapevolezza che può in qualche modo essere al fianco di tutte le forze politiche che decideranno di assumere questi obiettivi che dipinte di percorrere questa strada certo ci sono dei ritardi delle resistenze persino nel movimento dei no global persino a Porto Alegre la questione dell'ONU è stata trascurata
Per viene spesso confusa con la Banca mondiale con il Fondo monetario internazionale c'è bisogno di recuperare anche nelle organizzazioni della società civile una motivazione è un atteggiamento diverso
Rispetto a questa situazione
Come si può fare questo e ho finito ho finito
Io credo che dobbiamo qualche volta imparare anche da quelli appunto dei quali non condividiamo grandi cose oggi noi vediamo abbiamo visto che Bush
Per realizzare la sua guerra o per dare chiamiamola in maniera diversa la sua risposta al terrorismo
Ha costruito una coalizione internazionale di Stati che appunto ha chiamato di Stati capaci di fare la guerra e determinati
A farlo
Io penso che per costruire la pace e quindi la democrazia internazionale la globalizzazione della democrazia la globalizzazione dei diritti umani la globalizzazione
Della solidarietà noi non possiamo fare le code le coalizioni internazionali degli incapaci e degli indecisi
Perché se se quelli che vogliono fare la pace sono incapaci indecisi ben poca strada faranno
Se noi invece e dobbiamo evitare anche un altro rischio
Quello di rimanere intrappolati all'interno dello schema di regole dello schema della diplomazia internazionale che vorremmo tentare di salvaguardare oggi questo schema è quella diplomazia è bloccata
è bloccato ci vogliono altra strada
E queste strade io cito solo due due esempi ci sono sono già si stanno già percorrendo il segretario generale dell'ONU le ha chiamate la costruzione delle reti per il cambiamento le alleanze globali per il cambiamento
Dove si mettono insieme Stati parlamenti forze politiche organizzazioni sociali università
Qualche modo tutti i soggetti che a diversi livelli condividere un certo obiettivo ed è così
Che per esempio è bastato uno stato quello del Canada che prendesse in mano la battaglia per le mine e si è riusciti ad ottenere il trattato per la cancellazione delle mine
è bastato che l'Italia prendesse degli anni scorsi la iniziativa di promuovere la Corte penale internazionale che si è riusciti a fare il trattato e oggi siamo alla vigilia della entrata in vigore della Corte penale internazionale pensate che mancano solo otto ratifiche
Per arrivare alla istituzione è un fatto straordinario sì o no ed è stato possibile nonostante il veto degli Stati Uniti nonostante l'assenza degli Stati Uniti
Insomma io penso che c'è un problema di cultura e a quello i movimenti ci stanno pensando ma poi c'è un problema di politica e quello ci dovete pensare anche voi
Grazie
Ora prende la parola
Francesco Martone senatore dei Verdi già coordinatore della campagna per la riforma della Banca Mondiale prego ricordando il tempo
Vi ringrazio molto per l'invito a questo convegno anche perché mi dà la possibilità di condividere alcune osservazioni
Molte dei quali già fatte dai relatori precedenti comunque il tempo breve che ho a disposizione mi permetto soltanto di concentrarmi su alcuni spunti di riflessione che appunto voglio condividere spero così di poter contribuire a questo dibattito veramente molto importante
Quella quella vostra forza politica proprio per tutto il centrosinistra italiano
Il primo riguarda il concetto di economia sostenibile
Il contributo che vorrei dare in più rispetto alla in molto interessante molto approfondita relazione iniziale riguarda proprio la questione ambientale
Proprio perché certamente qui parla di Mai dire modi e di sviluppo dominante
Chiamato neoliberista rappresento paradigma estremamente Nico non soltanto dal punto di vista distributivo o sistemi così sta amico perché comunque soggetto
A crisi finanziarie continua a cicli di Bowman basta come chiamo gli economisti
Non soltanto in quel punto di vista sociale perché appunto ha un grosso problema distributivo che crea sacche sempre più crescente di di impoverimento di povertà rispetto alla polarizzazione della ricchezza
In pochi Paesi o in poche élite commerciali ed economiche ma anche ingiusto dal punto di vista ambientale e su questo punto vorrei soffermarmi proprio perché secondo me è una delle grandi sfide che una forza di sinistra si di chi si trova davanti a dover affrontare quella di comprendere se eccome
Sia imperativo a questo punto rivedere proprio il modello economico basato sulla crescita economica e proprio perché esiste un problema c'è un dato accerto quello dell'Inter Zezza delle risorse naturali
Quindi punto prima queste certamente un modem un paradigma di crescita basato sì Consob sull'aumento dei consumi come sinonimo anche di miglioramento delle qualità di vita
Degli individui delle collettività probabilmente dovrà avere Attila che fare i conti punto con un dato certo una variabile fissati
E non variabile l'effetto un dato fisso e costante che e quello dell'interezza delle risorse naturali
Quindi significa da un certo punto di vista che la globalizzazione che intende esportare un modello di sviluppo modelli di consumo eguale e unico in tutti i Paesi del mondo è impossibile
A meno che non accettiamo a priori l'ipotesi di una totale devastazione ambientale del nostro pianeta e con esso anche la possibilità di sopravvivenza della razza umana
Quindi da questo punto di vista la prima affermazione che mi sento di poter dare che un modello economico neo liberale e non soltanto liberale in termini distributivi ma anche basato esclusivamente sulla crescita quantitativa a un certo punto è destinato comunque a entra in contraddizione con alcuni imperativi fondamentali che sono a quelli quel punto di la sopravvivenza delle specie della razza umana
Il secondo punto riguarda i rapporti che esistono tra l'economia tre modelli economici basati sulla crescita e quindi sullo sfruttamento incrementale delle risorse naturali e la stabilità politica a livello globale
Proprio perché la scarsità di risorse non fa altro che accentuare le necessità di assicurarsene sempre di più
Basta guarda sta a guardare sempre a casa del petrolio e ne parlo proprio perché e la Banca mondiale e Fondo monetario hanno fatto anche del della possibilità di accesso alle risorse naturali una delle delle chiavi di volta i loro interventi finanziari di cooperazione allo sviluppo dei Paesi di del terzo mondo
Quindi la Polaris la necessità per il per il Nord ricco il pianeta che utilizza l'ottanta per cento delle risorse pur rappresentando il venti per cento se non nella popolazione di garantirsi accesso alle risorse naturali
Di fatto li porta a porta di Porta a una trasformazione anche delle politica estera la guerra in Afghanistan
Ah va letta anche da questo punto di vista lo lo spostamento di baricentro delle priorità strategiche nella centrale da parte degli Stati Uniti vanno balletto da questo punto di vista proprio perché esiste una forte contusione tra interessi di imprese multinazionali petrolifere
E interessi geopolitici e strategici in quell'area e non solo anche il caso delle qua da sotto un certo punto di vista è sintomatico e interessante proprio perché lì il programma di Tolla Rizza azione
Ha comportato una serie di di condizionamenti imposti dalla Banca mondiale del Fondo monetario ultimo non da meno lo sfruttamento delle risorse petrolifere dell'Ecuador da parte di imprese multinazionali ed è proprio una nel caso attuale quello di sollevamento di su di un numero di provincia ecuadoriana e contro le attività di queste imprese multinazionali che stanno costruendo un oleodotto al confine con la Colombia oleodotto che non farà altro che esacerbare le crisi
E quei conflitti a livello locale
Quindi il modello economico di crescita che la Banca mondiale del Fondo monetario hanno il continuano a sopportare profondamente ingiusto dal punto di vista sociale ambientale ed è poi ed è un modello di crescita che ha in sé
Che il è un modello che i rappresenta una camera di incubazione per i conflitti e non i tre D non proviene conflitti politici e geopolitici ma anzi può essere anche uno degli strumenti per per perdita per accelerarli
Quindi primo punto
Qual è una chiave di di interpretazione qual è una possibile soluzione certamente la prima soluzione per affrontare
La cultura dominante all'interno di queste istituzioni finanziarie internazionali e quella di riconoscere noi come Paesi membri che esiste un debito ecologico e sociale non soltanto un debito finanziario del debito che è caratterizzato appunto ed è specificato dal nostro modello di consumo dal nostro modello di sviluppo
Secondo punto certamente quello di invertire la rotta come a chi ha sottolineato anche una economista della Banca mondiale prima andarsene via qualche anno fa sbattendo la porta Herman degli do del modello di sviluppo che deve che riconosce la limitatezza delle risorse naturali la necessità di stimolare e incentivare al massimo le economie locali o regionali applicando quindi all'economia un principio di sussidiarietà che ora noi cercheremo di declinare e di applicare il discorso l'Italia all'Europeo
Il secondo punto importante che è stato toccato in parte ma che comunque serve a noi per comprendere bene quali qual è Lella limitatezze quali sono i punti in cui incidere
Per a livello politico proprio per trasformare queste istituzioni finanziarie
La globalizzazione economica finanziaria non è un un processo ineluttabile è stato detto prima è stato accede la finanziarizzazione dell'economia e anche la liberalizzazione dei settori economici e produttivi è stato di e alcuni la contrazione delle capacità degli Stati e dei governi di controllare l'economia è stato ed è stata di fatto accelerata sotto il periodo Reagan Thatcher
Via del nel primo neoliberismo
E quel periodo coinciso anche con una trasformazione dei ruoli della Banca mondiale del Fondo monetario che tuttora per la sta dando in maggioranza
Dei casi continuano a sostenere piani di aggiustamento strutturale e di risanamento dell'economia che sono veramente gli strumenti con i quali questo sistema neoliberista poi interviene nell'economia e nelle scelte politiche dei singoli Stati
Quindi certamente
Andrà rivisto la centrale andrà rivista andrà contestata la centralità dei piani di aggiustamento strutturale ed anche e purtroppo punte notizia di pochi giorni fa la la rivalutazione di ruolo che la banca il fondo hanno nei confronti delle Nazioni Unite la conferenza di Monterrey che si terrà appunto a marzo su finanza per lo sviluppo poteva rappresentare l'ipotesi di un rilancio della centralità dell'ONU nei confronti delle istituzioni cosiddette di Bretton Woods e invece di fatto rappresentato una riaffermazione dello status quo
Cioè la Banca mondiale e Fondo monetario e l'organizzazione mondiale del commercio continua tuttora a dettare legge
E a condizionare anche le scelte della comunità internazionale per quanto riguarda la cooperazione allo sviluppo la cancellazione del debito e via dicendo
Un altro punto importante che sento di poter condividere proprio perché queste istituzioni sono finanziarie ed economiche non dovrebbero svolgere funzioni di carattere politico è scritto non lo stesso statuto istitutivo la Banca mondiale e Fondo monetario hanno come obiettivo la prima il Fondo monetario quello di vigilare sui mercati per evitare una crisi economica come quella dedica portato al crollo di via Borsa di Wall Street del ventinove quindi garantire la stabilità economica finanziaria glielo planetario la seconda la Banca mondiale dovrà ricostruire l'Europa soprattutto dopo la seconda guerra mondiale però non dovevano assolutamente svolgeva alcuna considerazione di carattere politico invece lo fanno eccome lo fanno eccome
Basta basta basta pensare nuovo alla alla crisi afgana la crisi afgana ha portato a un'altra a un tentativo di la cosiddetta lotta al terrorismo hanno hanno portato anche una interessante dibattito all'interno di queste istituzioni sul ruolo che le stesse devono avvenire
Nella lotta al terrorismo la Banca mondiale dice il terrorismo islamico si sconfigge sconfiggendo gli stili ingiustizie a livello planetario sconfiggendo la povertà confondendo il suo ruolo economico con un ruolo che spetta invece alle istanze politica e non soltanto ma anche facendo un valore un errore di prospettiva perché secondo la mia opinione le questioni dell'otto addetti step terrorismo islamico non è collegato direttamente alle ingiustizie a livello planetario è un problema relativo a problemi a questioni politiche fondamentali basti leggere gli ultimi libri interessantissimi di Noam Chomsky e di Chalmers Johnson e di corre Vidal che dicono appunto che integralismo islamico nasce da profonde ingiustizie politiche che sono conseguenza delle scelte di politica estera e gli Stati Uniti cette di politica estera che si riflettono continuamente anche nelle scelte politiche ed economiche della Banca mondiale del Fondo monetario poiché non a caso il sette uniti sono azionisti di maggioranza di queste due istituzioni
Quindi certamente queste queste considerazioni sullo sfondo devono essere secondo me dei paradigmi di tutti i parametri di riferimento quando si va a parlare di ipotesi di riforma delle istituzioni finanziarie internazionali
Proprio perché cercano declinare un nuovo modello di economia sostenibile che sia giusta economia Ecology ecologicamente sana e socialmente giustappunto i tre livelli sui quali queste tre istituzioni queste due istituzioni dovrebbero riformarsi il primo certamente quello di della global governance cioè del governo globale dell'economia di cui ho accennato in in precedenza che dovrebbe vedere queste istituzioni sottoposte o soggette alla quale la la diciamo all'autorità dell'assemblea di generale delle Nazioni Unite
Quindi la banca il fondo non dovrebbero essere l'altro che strumenti finanziari ed economici per la per l'applicazione e l'implementazione dei grandi programmi di sviluppo sociale ambientale o delle priorità programmatiche del sistema ONU
In parte questo sta avvenendo con una il recepimento da parte dalla Banca mondiale del Fondo monetario degli obiettivi di sviluppo di dimezzamento della povertà che sono classici
Che sono appunto il quelli tre miliardi indetto da Deschamps però gli strumenti che queste istituzioni vogliono porre in essere cioè a ripetere di nuovo la ricetta della liberalizzazione dei mercati della privatizzazione di settori produttivi di fatto non non garantirà il conseguimento di questi obiettivi a meno che il concetto stesso di sviluppo non venga rimessa in discussione e venga affermato che il traino dello sviluppo non deve essere necessariamente il mercato ma riaffermazione dei diritti fondamentali che è uno dei punti il maggiore importanza ad esempio che emergono il dibattito all'interno dell'ONU soprattutto all'interno il commissariato e dell'alto commissario sui diritti umani quindi certamente il primo punto è questo quindi affrontare i grandi problemi globali nell'alveo delle Nazioni Unite o comunque della giustizia della lirica legalità internazionale svincolarmi Dida da da da intatti dai imperativi di mercato il secondo punto riguarda la riforma Interna queste istituzioni di non essere molto prese molto più democratiche responsabile trasparenti
Dem trasparente di responsabili non soltanto nei confronti dei governi ma nei confronti delle società civile delle delle delle eccezioni non governative sindacali proprio perché al momento manca la possibilità i soldi di controllarne ospitare indirizzo rispetto alle proprie scelte questo è un punto che secondo me in Italia il centrosinistra italiano deve far proprio oltre quello di atti recepire la necessità di un Trabia trasformazione della cultura istituzionale di riparare le sedi paradigmi culturali di riferimento
Di queste istituzioni anche quello di aumentare il potere di controllo gli strumenti di Indirizzo e di trasparenza di queste istituzioni proprio per fare in modo che e ragioni della politica veramente possano prende il sopravvento rispetto a quelli l'economia la finanza globale grazie
Adesso professor Salvatore Biasco
Professore di scienza delle finanze settantasette
Scusa
Economia internazionale dell'Università
La sapienza
Nonché
Membro della direzione
Io sono di scarsa tre quindi o un tema libero
Ovviamente a partire dalle relazioni che sono state svolte
Forse colonizzare il tempo cosa migliore
Concentrarsi su aspetti più che analisi sia spetti diciamo di orientamento
E di
E di Scelta
Politica e di Indirizzo delle azioni collettive
Però un punto voglio dire a me sembra che
La relazione di Andreani
Sostanzialmente condivido abbia lealtà
In parte
Forzato diciamo l'analisi
Ricordiamoci che
Che la finanziarizzazione dell'economia non è un fattore cento
Noi abbiamo interi libri da la Kinder Verga che ci spiega nove ci spiegano le crisi finanziarie la stessa crisi De Giuli Tani determinò la storia dell'Olanda in qualche modo la fine del suo ruolo internazionale
Lo stesso Kenzo e quando Eagles se
Se da Luís dobbiamo attribuire una rivoluzione non è tanto il défilé spenti ma quanta per presso il Centro per l'economia Wall Street o la City avrebbe lì posto diciamo nel base analitiche per realizzare questo tipo capi di capitalismo
Certo non è che non sia successo niente
è successo una
Non c'è stato una una scala alcuna alla quale ma finanziarizzazione si chi c'è stato ma scava scava diciamo del della della dimensione della finanza eccezione
Questa ornare questo cresce dalla ricchezza non è tanto dovuto è dovuto sicuramente ha tutti i motivi che ci andiamo iscritte aveva ma è dovuto al fatto che cresce alla catena di debiti e crediti per cui una depose do una liquidità esuberante non so in provincia di Enna finisce nell'interbancario finisce interbancario internazionale fa la viene preso a da un prenditore in Korea Etienne
Finisce alla fine al prenditore finale incorri però l'aspetto del delle crisi finanziaria è uno degli aspetti
Di questo di questo sistema
E uno dei beni pubblici che devono che devono essere forniti dalla consesso delle nazioni e con il Governo mondiale cioè prevalesse fornito un bene pubblico governo della situazione finanziaria
Ma la globalizzazione richiede un governo molto più complesso
Che al centro non riusciamo un processo impetuosa dinamico e che la sinistra deve guardare con me uno processo anche di anche interessante anche importante narra anche del anche positivo cioè siamo contro siamo pro
è chiaro che laddove che la domanda non non non non ha una risposta non ha una risposta univoca ma certamente il livello di interazione di integrazione che hanno raggiunto perché ha raggiunto l'economia mondiale
Ha fatto sì e questo lo citava anche Andriani che una serie di Paesi che oggi si affacciano al livello dello sviluppo
Si affacciano a un livello di di diffusione di diffusione della ricchezza di diffusione anche
Facesse contraddittorio
Ha dentro una serie di elementi
Di
Gli elementi problematici
Primo fra tutto
Chi determina la crescita del retti come si deve come si tiene chi come si tiene in piedi un processo virtuoso di domanda mondiale
Oggi
L'intera economia mondiale dipende da un singolo Paese
è vero che noi in un sistema di dei cambi fluttuanti nel singolo Paese potrebbe non mantenere diciamo la possibilità di trainare l'economia mondiale perché a quel punto si troverebbe con processi di di svalutazione con processi di se a una politica monetaria espansiva sa una politica monetaria restrittiva come avvenuto in altre in alcune fasi della dello sviluppo statunitense accumula un deficit di conto corrente
In sé
Un Paese che cresce perché qui perché non è avvenuto che gli Stati Uniti siano stati frenati nella loro crescita non è avvenuto perché sono quel la al loro traino si è verificato all'interno di una crescita di una rivoluzione tecnologica
Che via
Resi destinatarie di movimenti di capitale movimenti di capitale che vedono negli Stati Uniti una
Paese in grado di trasformare i proventi finanziari in modo
In modo diciamo redditizio remunerativo proprio perché è un Paese in grado di dica diede di di di di di di trasformare queste risorse in una una forza produttiva ovviamente con il cambio quassù e con il cambio che va su molti settori devono essere abbandonati si diffonde la produzione mondiale
E quindi all'interno anche in nuce un meccanismo che che contraddice se stesse
Lo quindi il sistema internazionale ha bisogno di trovare un traino interno che sia stabile e duraturo e non può pensare che questo ragno interno possa essere continuamente affidato agli Stati Uniti
Il dinamismo dell'economia mondiale in questo periodo è stato elevato quando gli Stati Uniti sono stati in crescita non c'è stato qualche sono stato in crescita
è necessario che il bene pubblico anche meccanismo di creazione della domanda mondiale sia
Fornito dai paesi più importanti
Questo debba avvenire attraverso le istituzioni che
Che ha regola o diciamo il coordinamento di questi Paesi le responsabilità e i compiti che questi Paesi che questi Paesi si pongono si presentò
Del dissesto gli stessi Paesi dovrebbero fornire la e con la riforma delle istituzioni il bene pubblico ovvero stabilità finanziaria
Io ho l'impressione che
Posso si possa trarre dalla relazione iniziale di Andrea nella l'idea che ci possa essere una firma una un mondo diverso dal punto di vista finanziario ecco questa questa è la mia preoccupazione
Che la finanziarizzazione possa avere uno sbocco diverso magari un ritorno all'indietro quando al centro del sistema Viera di era più sistemi nazionali vi era un meccanismo autorizzativo di
Separazioni delle specializzazioni vi era un meccanismo di amministrativo quando il credito era un bene pubblico
Questo non non c'è o non succederà più non torneremo più indietro quindi noi dovremo convivere con questo sistema e trovare il nuovo i momenti e per governare questo sistema
Come lo si governa lo si governa attraverso le
Le regolazioni Vescio insomma qui sorge un punto di
Di interesse politico anche di obiettivo politico che Pol Pot Peppo riguardare il movimento ed è la lotta ai paradisi fiscali
Se vogliamo essere concreti e non soltanto agitatori questo è uno degli obiettivi principali
E certamente il problema è il coordinamento e il trovare una
Una quella separazione che ancora oggi è possibile ad esempio fra attività di consulenza attività società di revisione in trasparenza massima che ci possa essere
Alle agli organismi internazionali va affidato un compito di questo tipo
Con
Che deve
Parere andare parallelamente con la riduzione della povertà con le azioni positive che mai che riducono il dieta di crescita fra Paesi più poveri e Paesi meno poveri che non siano impositive di modelli di sviluppo
A me sembra però che sono un movimento di critica che c'è stato un solo quello del no global ma anche di opinione accademica abbia stia trasformando queste queste istituzioni oggi il Fondo monetario internazionale non è più quello di prima sta cambiando non è ovviamente un'istituzione democratica né però c'è maggiore trasparenza
Oggi ammette che ci possano essere che ci possano essere
Controlli ai movimenti a breve di capitale
E d'altra parte uno degli obiettivi che noi possiamo prendere il per come sempre come sinistra è quello di portarlo verso una oggi questione di un diritto fallimentare internazionale che ha sicuramente a vantaggio dei Paesi debitori in questo momento non non a caso non è voluto dai paesi
Dai Paesi creditori
Ovviamente accanto a questo con delle corti che di Rimini derivino le controversie questo non vuol dire che i creditori non debbano essere tutelati capito devono essere tutelati anzi vengono tutelati meglio sabbia un meccanismo centrale di negoziazione
Di di regolazione se possono essere sospesi crede i pagamenti ristrutturato il debito in modo molto più ordinato e non nel modo in cui avvengono le crisi le crisi in in questo periodo
Poi nella però nella riforma siccome ho detto che non voglio stare io però ho sparato un intervento diciamo analitico
Ma sono passata un intervento di tipo più più Poli orientato politicamente
Nella riforma di queste istituzioni e nella figura nella
Nelle azioni che attengono alla riduzione della povertà
Noi dobbiamo sicuramente mettere alla riduzione del debito ma qui dobbiamo sciogliere un nodo siamo per la riduzione del debito tout-court o siamo per una condizionalità ancora nella riduzione del debito nella cancellazione del debito
Un punto su cui pronunciarsi su cui orientare in movimento nel senso che ma è vero che e il debito
E un macigno per per per Parisi sicuramente per i Paesi più poveri però è anche è anche vero che la cancellazione del debito non ho detto che vada a vantaggio dei più poveri nei Paesi più poveri dei poveri nei Paesi più poveri può andare certamente
Essere creare disponibilità per per guerre per armamenti per opere faraoniche per burocrazie
Per Bruno pezzi elevati allora noi dobbiamo ancora essere avere un meccanismo condizionare deciso condizionale e premiale per quei Paesi che dimostrino di rimettere in campo azioni positive effettive per ridurre la povertà seguendo la diseguaglianza
Certo
Poniamo a carico diversi paesi una capacità che probabilmente non hanno
E allora bisogna trasformare le istituzioni e oli interventi della Banca mondiale del Fondo monetario internazionale interventi di supporto tecnico e certamente dico certamente mette
Fondi ha disposto
Altro punto su cui dobbiamo stessa banca mondiale deve soltanto
Occuparsi dei Paesi più poveri trascurando i Paesi a medio re a medio reddito essere più selettiva mi prese migliore vero oppure continuare a
Sul fiume fumando
Perciò sui future nemmeno imputato
E importante dico forse non è l'argomento più importante ma certo la divisione dei compiti a livello internazionale fra le organizzazioni a a un certo rilievo oggi persino al Fondo monetario internazionale vara programmi
Di riduzione dell'ago della della povertà anzi dovrebbe fare una una Bondi una condizione per i programmi di
Di
Di stabilizzazione per l'accesso ai crede alle credit facility essi certamente c'è una confusione di ruoli e c'è un rischio enorme nella confusione nella confusione dei ruoli
Lascia stare gli altri beni pubblici che sono quelli ambientali diffusione tecnologia prevenzione dalle malattie la la lotta alla criminalità alla criminalità la criminalità economica
Mi
Un punto però importante
Standard ambientali e standard sociali
Devono entrare nelle negoziazioni per il commercio libero pene per due date del Werder Brema nel sì insomma nel ma gli accordi commerciali della della
Dell'Organizzazione mondiale del commercio
E qui pure dobbiamo o avere un'idea dobbiamo pronunciarci su questo perché è vero che possono essere una nuova forma di professionismo nel senso molti beni prodotti in quei Paesi purché proprio visto che hanno non lo non aggiungono quei requisiti non hanno poi accesso nei mercati di sbocco
Però è anche vero che
Noi vogliamo che che la protezione sia sociale sia ambientale sia un fatto di fuso internazionalmente
Quindi
Suo padre vadano la cosa è controversa ovviamente si sposa con aiuti perché questi Paesi possono porre degli standard
Importante non mettere soltanto condizioni molte ere anche diciamo elementi di di di di di di di di di di incentivo
Leggevo un articolo di Soros che ne citava alcuni molto importanti ad esempio l'incentivo alla istruzione aerei e sistemi di istruzione che certamente ridurrebbero il problema del lavoro monotono minorile o incentivi alle alle piccole imprese o o o codici per in prese transnazionali che vanno in questi Paesi codici che fra l'altro spesso mi Barroso con un fondo monetario dello Stato sta
Attuando concerti coincide con sistemi di certificazione
Dice un due soli problemi che attratto molto molto velocemente per per chiudere uno e
Io la
Protezionismo
Anche qui dobbiamo gol debba avere un orientamento siamo però possiamo contro
Ovviamente siamo contro il protezionismo dei dei paesi sviluppa abbiamo dirlo apertamente anche quando questo costa e costa a all'industria venerdì godiamoci che un quarto delle delle esportazione dei paesi in via di sviluppo sono tesi
Però è anche vero che forse dovremmo essere il in via generale contro il protezionismo paesi in via di sviluppo per il quaranta per cento esportano appresi in via di sviluppo
Paesi che hanno abbassato diciamo le barriere del sono integrati nel sistema internazionale hanno ricevuto sicuramente più investimenti esteri ma hanno ricevuto più cresce più sviluppo più commercio con l'estero
Tutta l'Africa subsahariana la laziale meridionale contro circa due miliardi di persone
Hanno avuto uno sviluppo lentissimo oggi ricevono da da da da ventisette l'Africa subsahariana cinquantasei dollari di investimenti diretti attesta vuol dire una miseria e insieme fanno sì che nove esportazione della Korea
Sono paesi insomma dico proprio che critiche sono stati sono rimasti tagliati fuori dalla globalizzazione io penso che con tutte le cautele se nuove se se il fu il sistema mondiale è in grado di indirizzare le proprie risorse verso la crescita effettiva Eva che essi equilibrata questo
Una loro integrazione nel nel sistema mondiale vacuità
Ultimissima cosa l'ultima la Tobin tax non è stata nominata è stata bloccata è uno degli strumenti per per il controllo dei movimenti di capitale
Ecco io qui direi insomma attenzione ci sono delle cose che diventano dei simboli e quindi sono importanti come simboli perché volevamo immagini politiche e via discorrendo
Però attenzione entrare dentro anche le technicalities di questi di questi
Di questi di questi strumenti
Questo strumento Tobin tax la tecnica le si sono sono importanti perché la sua semplicità è il fatto di essere un volo sulla transazione
Ma poi deve riguardare anche dei paesi che sono in surplus questi perché devono ci deve essere una un limite diciamo alla uscita del loro capitale
O una qualche scoraggiamento cioè i capitali poiché ricordiamo tutte le triangolazioni che possono avvenire
Il fatto che dobbiamo vuol tassare estero su estero nel senso che con la stessa valuta nazionale adesso sarà lei euro ma trasportandolo incontri Meuron sono gli Stati Uniti o in qualche in qualche altro paese che non sia necessariamente paradiso fiscale così Fresi volgono tutte le transazioni possibili e immaginabili verso il Paese
Allora la semplicità di questa imposta che voleva essere un'imposta di bollo si perché si va alla militarizzazione del sistema finanziario
è possibile che questo una volontà politica forte ma posso arrivare a questo però è anche mi sembra oggi leggermente realistico e il problema allora quale e provare con noi con la Tobin tax scartate tutti gli altri obiettivi due cui può aderire quella di di disincagliare il i sistemi nazionali dall'Albania nell'economia internazionale perché dovrebbe essere una tassa al due tre per cento ed immaginabile
Quello di ridurre le le fluttuazioni dei cambi perché una uno zero due zero tre per mille certamente non lo fa
Questa
Scartato questo è un modo per finanziare e la creazione di beni pubblici io temo perché insomma vediamo quali sono le alternative ci possono essere tante altre
E sono assolutamente a favore del fatto che quali che siano queste alternative devono essere espliciti e noi dobbiamo avere nei singoli sistemi nazionali una tassazione
Destinata allo scopo allo scopo di finanziare siamo le attività internazionali multilaterali soprattutto che si esplicita che ciascun cittadino sappia che quella tassa va a quello scopo e pagato Tolbert quello ed è nel suo interesse ed è fuori da tutto quello che riguarda la produzione di beni collettivi
All'interno del Paese quindi Tobin tax setto vent'anni fossero alternativa Serra Tobin tax non funzioni
Grazie
Ora ora abbiamo tre interventi se ci conteniamo il dieci dodici minuti alle ore tredici tredici e cinque siamo nella condizione di chiudere questa prima sessione di quindici anni in totale di Mia oraria
Mi auguro molto che questo possa avvenire ora prende la parola
Candido riposti
Su produzione di sushi produzione di ricchezza accesso alla ricchezza e sostenibilità le ragioni del Forum Sociale di Porto Alegre
Più boschi e tragedia e tra gli impiegati ideatori del Forum procace e ringrazio anche Marina Cecilia sereni per la sua funzione di interprete grazie
No no
E non è un mestiere per
Non è
Illustre
Mia in protesta messa assiste ignora per i minori
Buongiorno
Ante scritto dopo le Speedo pare scusarmi porno a parlare l'italiano il cantante ablata un porto junior
Di Berselli traduttore oppure d'intendere al molti esiste come sapete gli algoritmi agli anni
Spagnoli e portoghesi che per lei legalità
Anche
Al salutarlo s'chi ero su Brian ha importanza del De batte di ostelli sia grande esser Muccio polpo deve restare a chi
Quindi saluta mai sottolineare innanzitutto l'importanza di questo dibattito fai importante di essere qui
Fareste lui diretto dei diretti al forno so se al Mondiale esuli intento concreto chi chiede contribuì para cambiarti sterilizzare la globalizzazione
Quindi fare un sociale mondiale uno scopo concreto per contribuire a cambiare la globalizzazione
Ok torna Elfo non so se al Mundial possibile
O che torna il Forum Sossi al Mundial possibile
Primiero pista molto un momento historique comuni importanti clausola della del neo liberalismo gli atti Pierre de forse gli hai un anno Uefa Olla ad onde sommozzatori sugli atti
Che cosa rende adesso possibile
Cosa rende adesso è possibile il Forum sociale mondiale in innanzitutto siamo in un momento storico molto importante in in cui l'ondata del neo liberalismo sta perdendo forza e sta prendendo forza una nuova unità
Hai una crescente infatti spazio io perfetto mamo sulla legittimi darle contestarla globalizzazione Hassel critica sai i casi il Brusca alternativa
Quindi c'è una crescente insoddisfazione si torna alla legittimità legittimità e la contestazione della globalizzazione e a poter fare critiche critiche per la ricerca di alternative
La globalizzazione non spedite dei perché a essi un masso si è data in legno niente Sociedad civil planetaria conduce a sposti dei dati
Quindi la globalizzazione ci permette di vedere che c'è un'energia anche Società Civile planetaria con molte possibilità il forum sul sì al Mondial quel possibile porre esprimo orme avversioni Militia alla e anche di fare un sociale mondiali è stato possibile per questa enorme adesioni
A queste su e spessi fissità di esso Fuerza e spuntarla la diversità da sella convocatori a alla diversità degli attori e Sociales nel mondo
La specificità la forza del Forum sociale mondiale è stato quello di mettere insieme integrare diversità degli attori mondiali
Il decreto Principal che tiene il forum esista delle sere e il dialogo e interi Movimiento s'organizzazioni quali azioni FIAT tedesche somme o i diversi
La maggiore sfida che ancora un sociale mondiale quello proprio di stabilire il dialogo fra avaria d'Oriente organismi molto diversi
E il Foro est parte appena di un professore Dimmu certi iniziativa Ski ai esule spessi e di universitari abbia da un una una croce fiacco mustelidi essi delinquente lo desta diversità
Quindi il Forum sociale mondiale è parte di un processo di a cui fanno parte varie iniziative una università perda come diciamo una specie di crocevia di incontro quali esso contribuì sì o no a sfavore vediamo solamente il posto anch'esso rispose qual è stato il contributo del Forum fino adesso riforma soltanto due anni di storia alle spalle Primiero folk primus Assogna a costruire un po'più basso prima di tutto e siamo tornati a sognare a costruire utopie
Secondo realmente e concretamente sta Moscon sto creando una per sveltire completa integrato ora multiple Porche Numai una per scuole sta un unica ai sta globalizzazione uomo Kenya Massimo ci ha sorpreso questa sporche sommosse multiverso nel mondo
In secondo luogo realmente stiamo costruendo una prospettiva competenza perché non c'è un'unica risposta alla globalizzazione ma più risposte
Massimo scopo anti Davos autore la sensazione determina Moschitta posti e mettessero comprano solo lasciamo come anti Davos ma adesso la sensazione che abbiamo è che Davos è contro Antinori
Dell'impatto che tu firmus nello SME giusti comunicazione con fuori a ore finali vennero invisibile vero gli hanno sequestrato i famosi quindi un'azienda globale
L'impatto che abbiamo avuto nei mass media nei mezzi di comunicazione ad essa gennaio febbraio quello che abbiamo realmente un'influenza a livello globale
Un aspetto fondamentalisti ebrei introduttivo sulla globalizzazione e l'ammenda globale Frente all'URSS all'azienda dell'ostia per lo spero Terror il Galà che
Un aspetto molto importante quello di avere introdotto nella globalizzazione nell'agenda globale quindi contro quello che era stato invece l'agenda diciamo del terrore dei avrebbe il terrore e della guerra
Aidos ribelli finché approvammo sul web Anita al massimo lombardi critica alla procura e sta interno illustratori consiglio lotti russo il politico del neo liberalismo del consenso di Washington
Sì adagiamo quindi a due livelli di azione uno globale Enna diciamo a livello di critica teorica e ideologica e politica verso il consenso di Washington a latina del mio liberalismo neoliberismo Juniper voi locale
è un attico un'altra livello invece locale pratico abbonda il forum quelle mostrato una diversità di iniziativa e Skip concretamente Iaia nel mondo chi stampa ostruire Andorno tra un mondo
Dove il Forum Sociale Mondiale qua dimostrare la diversità delle iniziative già esistenti nel mondo per la costruzione di un mondo diverso
In funzione del dei battiti o i gatti io mi limito alcuno spunto
Aree per quanto concerne il nostro dibattito odierno mi limito ad alcuni punti Primiero tutte fortiori tre economie Sociedad
Prima di tutto indicarcela iato fra economia sta cercando non può entrare nel lato Cassino desta economia globalizzata dighe sul lato criminoso dello sparai Tiscali settori per l'ingresso o conto e su una economia che non si balla che in
Adesso non entrerò nell'atto casino a rischio né criminale di questa forma di economia globalizzata ma diciamo nel suo insieme nella misura in cui non serve alla gente stavamo schianto di un problema di stilizzazione
Ti nuevo un problema economico ma economia in quanto tale
Il problema qui cinque ci troviamo di fronte di civilizzazioni che non è un problema economico ma di economia in quanto tale laico lumini testi servirà la Société chiede che la Sociedad si rifà aree l'economia quindi danzare dalla Società ma pretende che la società sia a servirla io sto Procopio
Una enorme cosa interazione gli esclusi da un sosia al cosa infrazioni del richiesto esclusa un'straziante
Questo provoca un enorme concentrazione di ricchezza ed esclusione sociale di una fatica rupture culla Lorca natura sfogliando il Medio Ambiente comunque poi è una rottura radicale con quello che è la logica della natura distruggendo l'ambiente l'ambiente di tutti dire sposta esprime del primato
Internazionali dell'iter Reggio come essi al del derelitto mercantili il chiesto mette Tonolo sottoscrivere e Cesare
E queste si esprime nel primato internazionale del diritto commerciale diritto commerciale che sottomette a lui tutti gli altri diritti
Quindi quali Spillo s'problema scritte Nemours Massimiliano
Quindi quali sono i problemi più immediati che dobbiamo affrontare Preston una persona tipo democratizzazione insospettabili dati del sapone
Questo in una prospettiva di democratizzazione e sostenibilità dello sviluppo della Primera Veras noi stavamo schianto di un problema pesca Seghers
Per l'ordine questioni dell'abbondanza
Per la prima volta non ci ritroviamo di fronte a un problema di scarsità ma di gestione dell'abbondanza del surplus come oppio il teorico giuste giusto il rischio per chi Gramsci egizie
Nuovissimo non e su un problema di fidelizzazione Warner De Ambris invece l'alimento Series differente di Morelli Ambrì quando il Wi alimenti
Come diceva il basso teorico di sinistra Grancini c'è un problema sicuramente di civilizzazione di civiltà morire di fame quando c'è da mangiare cosa diversa da morire quando non ci sono alimenti
Noel son problematiche designato che tenemmo spegnevo su un problema di Gestione importante o Pippo De
Non è un problema di crescita quello che abbiamo ma un problema di gestione e quindi di potere
Pure verso che la questione della fusti sia Sossi albe lei guardate la distribuzione della tesi guardar nel mondo Isla Grande che sia la benda politica
Per quel sito diciamo la questione principale nell'agenda politica la questione della giustizia o meglio dire di ingiustizia il problema della distribuzione
Conto contesto il problema di una consensi ambientalmente avute
E insieme sicuramente va il problema di una coscienza ambientale molto sviluppata scolaro chiesti molto riproduzioni descritti ex ospiti distribuzione Noè fatte quattro parà potava finte nel cui ambito attiva è evidente che questo modo di produrre discreto ricchezza e di distribuirla non è conforme alle esigenze di tutti gli abitanti del pianeta se potus mo'sotto lo smontò
Fui Roots utili salpa per il Como lo screening North American USA Todaro appena Kia Nautil pare agricolture deve di ASSTEL para approdo si va per
Tra se tutti noi nel mondo utilizzassimo carta come fanno i Gringoire sia americani allora tutta la terra dovrebbe essere diciamo destinata alla produzione di carta
Portante reso impossibile Noiret Inertia para todos Heikki Sossi all'issare la frettolosa percorso
Pertanto è impossibile non ce n'è regia per tutti quindi bisogna socializzare l'accesso ai ricorsi all'episodio rotti rule per mimare quarantotto morti un po'brusco
Quindi adesso voglio finire velocemente per non rubare tempo ad altri
Se e l'Embraer che intendiamo salgono asporta Lestat liste Process e ricordare i punti di forza presente in questo processo premere questa con Cynthia del Medio Ambiente in quanto patrimonio comunque le tv
Innanzitutto questa presa di consapevolezza appunto dell'ambiente come patrimonio di tutti L'Espresso un'affluenza costruttivo lui importanti temi Buso Ingres profumano su
Pare utilizzare indefessa dello sprint Tzipi esche tenente
Questa è una forza costruttiva che abbiamo nelle nostre mani che possiamo utilizzare a difesa dei nostri principi
L'armatura li essa
Esuli limiti noi Claro Paparesta globalizzazione
La natura è un limite molto evidente per questa globalizzazione un secondo elemento Isla Koons in sé più qualità che decade esser un confetto intuire un realizzati in quest'ultimo la il secondo elemento è quello della coscienza dell'umanità che cessa di essere un concerto per diventare una realtà oggi vues ma scusi giudice insidiare italiano squadra prassi lo polacco scomuniche sarà quello parassiti
Con chi sta dengue Pasternak vessillo che era un terrà libresco Nadia ingiusto voi due nascoste in una serie
Non è più possibile oggigiorno spedire italiani o polacchi come era nei sei no anni alla conquista libera di nuove terre come hanno fatto col
L'America non è più possibile farlo il Simons la povertà nel mondo gli ha ora temiamo Ski Confidi richieste tra netta che due ma mai ordito che
Abbiamo già fatto il giro del mondo adesso occorre convivere in questo pianeta che non è più grande di quello che
Mi rendo conto dalla bomba il rimborso non potevo Saccà Barcon tant'altri
Nonostante tutte le bombe di voce non possiamo diciamo far fronte a tutta questa quantità di gente finirla esibirsi targhe comparti l'affitto intorno sotto
Va beh è inevitabile quindi condividere condividere la vita tra di noi esistono ossessivo sto assemblea tutte finalmente pensare Mazzuca dal mio applaude pari quindi la sfida il nostro compito adesso è quello di pensare alla cittadinanza planetaria Independiente de Armas queste culture colori stesi Tamara inghiottita detto Sōbu depositario dell'hospice Buster eccessi quindi pendente mente da razza cultura età dimensioni abbiamo tutti gli stessi diritti
Intonse est con tanto Sossio diversità i biodiversità di su una Battisti para un noto un mondo di Este Mundo Esposito
Pertanto unendo saggio diversità avvio diversità troviamo la base per un nuovo mondo è veramente un nuovo mondo è possibile
Per opposto nel muschio e contabile compiuto qual è il rapporto all'high performing laiche ma dobbiamo farlo tutti insieme questo è un invito a venire tutti a Porto Alegre l'anno prossimo
Grazie dal ora
Prende la parola Barbara Pollastrini della segreteria nazionale dei Democratici di sinistra che parla sui diritti delle donne democrazia e libertà per tutti
Sì
Vi ringrazio per avermi invitata le amiche le compagne che hanno voluto chiose svolgesse il mio intervento stamani
Non l'ho fatto per una ragione semplice che ancora oggi tuttavia non è scontata perché l'avrete forse notato anche voi fra gli ottimi interventi che abbiamo sentito nessuno ahimè proprio nessuno duro ha voluto dire quanto e come la condizione femminile a che vedere con la democratizzazione la civilizzazione
Ed è la però da dichiarazioni
E quindi le compagnie forse con lei leggendo
Nella loro esperienza hanno voluto che facessi una cosa semplice potessi mandare un messaggio perché anche in questo incontro si decidesse di continuare e si decidesse
Di avanzare una proposta che quella di poterci dare degli appuntamenti di ricerca di studio di confronto
Per avanzare in una visione culturale e politica che faccia i conti con la libertà femminile nel mondo in Europa e nel nostro Paese
Fra l'altro questa richiesta noi ci sentiamo di avanzarla tutti gli amici che sono intervenuto finora e quelli che interverranno oggi pomeriggio e soprattutto ci sentiamo di avanzarla
A Massimo D'Alema che anch'io saluto con molto affetto che presidente del nostro partito ma anche presidente di una prestigiosa fondazione e che da che quindi a strumenti più degli altri per condurre con noi innanzi questa ricerca perché è stato necessario nel mille novecentonovantacinque affermare che i diritti umani sono diritti delle donne ovvero che i diritti delle donne sono diritti umani
Come si è deciso appunto nella conferenza internazionale delle donne a Pechino la Dichiarazione universale dell'ONU dei diritti dell'uomo del mille novecentoquarantotto non era per l'appunto una dichiarazione universale no
Lo sappiamo ormai tutti ce lo dicono nel mondo il culturista figlia delle donne algerine le immagini delle donne afgane
Ce lo dice ce lo dice la nostra esperienza il fatto è che innanzi alla globalizzazione c'è una parte del pianeta che è meno uguale dell'altra sono le donne
Nelle di lui nelle diseguaglianze le più diseguali nella povertà le più povere sono il settanta per cento dei poveri
Negli sfruttamenti le più sfruttate fino alla schiavitù alla mutilazione nelle violenze le più violate nelle possibilità di vita le più a rischio sino all'estremo di vedere precisa la vita appena nate solo per il fatto di essere donne
Fra gli analfabeti le più analfabete due terzi degli analfabeti
Fra gli occupanti le meno occupati sono un terzo delle persone che lavorano
Hanno due figli e mezzo circa a testa nel mondo
Per quanto riguarda il potere basta un dato sono l'undici per cento delle presenze in tutti i parlamentari nel mondo faccio notare tuttavia che senza le elette dei Democratici di sinistra in Italia noi saremmo al sei per cento
E anche con le elette dei Democratici di sinistra che sono il ventuno per cento abbiamo la media in Italia del nove e otto per cento
Nel mondo tormentato in cui viviamo insomma la diseguaglianza di genere esista e quasi ovunque ovvia mente va da sé in forme diverse
Esiste dal Giappone al Marocco dagli Stati Uniti alla Cina dall'Europa all'Africa
Proprio vigenza dell'altra settimana in una conferenza sui grandi sorge soggetti capaci di effettivo mutamento ricordava
Fino a trent'anni fa una donna sapeva quale desiderio le era stato assegnato una vita domestica dedicata ad allevare bambini una vita molto circoscritta
Mentre oggi ognuna deve decidere cosa fare nella sua vita e aggiungeva e non solo nei Paesi sviluppati
Questo sottolineava è una rivoluzione di cui non si studia abbastanza non si sa abbastanza ma incerto che attraversa e attraverserà il mondo
Le donne nel mondo dunque premono per la propria libertà e quindi quella di tutti sono le vere protagoniste di una modernità ambigua di cui portano le maggiori ferite ma questo il dato non rinunciano scelgono il rischio vogliono percorrere terreni inesplorate
Permettetemi alcune velocissime immagino
Livi Bacci in una recente ricerca metteva in evidenza come in India
Contro le previsioni di tutti gli studiosi parlo delle previsioni demografiche le donne hanno invertito le tendenze nella natalità decidendo con i mezzi che disponevano di fare di fare meno figli
Decidendo di scegliere maggiormente la strada del lavoro in India
In quel Paese drammatico contraddittorio millenario le donne ci sono quindi auto determinate per necessità in India le donne hanno costituito il segua e cioè una Rete
Che ha una banca che li appoggia per il lavoro alle donne le donne in Bangladesh sono l'anima di quella straordinaria esperienza della grande mi diceva ora Migone con cui parlavo che il settanta per cento di laureati in Tunisia
Sono il settanta per cento dei laureati in Tunisia sono donne le donne indire Anna con i fondi mirati dell'ONU hanno costruito piccole micro
Iniziative imprenditoriali e in Iran in Iran si sono fatte leggere in piccoli
Così in consigli comunali di piccole città
Guardiamo alle donne nel nostro Paese parlo delle giovani donne studiano si diploma non si laureano si specializzano meglio e più rapidamente dei loro coetanei decidono cioè di investire il loro qualità sulla formazione sui talenti
Scelgono di fare meno figli
E lo scelgono o per troppo amore o per paura o per necessità
Siamo il Paese ultimo in Europa per natalità ma badate l'ultimo dato di questi giorni
Sapete dove si registra una leggera inversione nella natalità si registra proprio al Nord tra giovani donne occupate e in carriera questo ci dice nel nostro paese nel mondo cosa sono le donne cosa possono essere come leva di una modernizzazione
L'Italia nel due mila con un governo di centrosinistra è stato il primo Stato a ratificare il protocollo della Convenzione per l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne la così detta sedato
La sedia identifica le aree dove avvengono discriminazioni di genere cioè tratta sfruttamento della prostituzione cariche elettive accesso al credito accesso al lavoro oggi il protocollo è stato fatto proprio da centosessantotto Paesi nel mille novecentonovantotto sempre con un governo di centrosinistra
è stato varato nel nostro Paese lo statuto della corte penale internazionale è stato varato scusate lo statuto della corte a penale internazionale e l'Italia ha contribuito attivamente
All'introduzione nello statuto di norme di garanzia di tutela dei diritti umani delle donne
La scelta cioè di dare una definizione positiva e attiva dei diritti avvenuta con Pechino
Cioè non solo l'elenco dei soprusi ma la costruzione pratica e teorica dell'esercizio positivo i attivo dei diritti ha dato qualche risultato
è stato uno strumento prezioso non solo per impostare nuove politiche ma per su ma per superare divisioni e difende e diffidenze
Tra donne occidentali e quelle degli altri Paesi perché i governi per garantire i diritti devono essere messi nelle condizioni di poterlo fare e ciò ha significato aiuti concreti progetti mirati
Finanziati e interventi per garantire istruzione e accesso alle risorse
Ma ancora di recente è misti International dichiara il fallimento della comunità internazionale non consiste solamente nel fatto che essa non è riuscita a garantire alle donne
A sufficienza i loro diritti sociali economici e culturali ma nel fatto che i governi non hanno mostrato la volontà politica di prevenire le violazioni dei diritti civili e sociali delle donne
Fino al diritto di non essere torturate uccise detenute arbitrariamente o fatte sparire in alcuni casi addirittura i governi hanno consentito le violazioni insomma rimane grande e in intere aree sconvolgente il divario tra quanto le donne danno e quanto le donne ricevono dalle organizzazioni sociali e dalla politica
è un divario colmabile solo con un riformismo capaci di una visione mondiale e per quanto ci riguarda di una visione europea
Il quesito riguarda la responsabilità dunque della politica di una sinistra mondiale di un pensiero democratico mondiale
Cioè riguarda la capacità di incrociare favorire rappresentare un Energia insopprimibile necessaria per ogni progresso
In metterla in una piattaforma per un nuovo ordine mondiale per far sì che avvenga ciò che un altro uomo eccellente il cardinale della mia città ha definito la possibilità ha usato questa parola la possibilità davvero urgente per l'umanità che il colpo d'occhio delle donne donne in lumini per umanizzare le organizzazioni sociali e politica
è nell'aria ormai lo abbiamo sentito anche stamane il vento di un movimento giovanile mondiale fatto anche di molte ragazze e nell'aria l'allargarsi della consapevolezza contro l'ingiustizia oppressiva di un pianeta che non redistribuisce non si dice la libertà ma l'acqua per e Porto Alegre ne ha appena parlato il nostro amico nella diversità attentato un manifesto programmatico in un luogo in apparenza opposto
Al da posto di New York il presidente della Banca mondiale James Wolfe insomma rinfaccia agli Stati Uniti di non aver mantenuto gli impegni presi al G8 di Genova sul raddoppio degli aiuti ai Paesi più poveri
Come fatto di moralità
Ma anche di convenienza per debellare il terrorismo
Ha detto
Una polizza assicurativa per il futuro
L'altro grande convegno annuale di studiosi finanzieri americani ha discusso quest'anno sull'economia e la felicità
Sulla necessità di costruire nuovi pensieri innanzi alla debolezza di quel modello unico di sviluppo
Per ragioni etiche di efficacia e di espressione fra universi quindi molto lontano il vero con differenti punti di vista con differenti interessi si inizia tuttavia in
Di equilibri che non reggono più di domanda di rappresentanza
Nel sessantotto una parte di adulti ha votato come i figli
Anche da qui i successi della sinistra nel settantacinque e nel settantasei
I grandi referendum sul sui diritti civili trascinati dalle donne il primo referendum istituzionale sulla preferenza unica erano il segno di una crisi della rappresentanza della politica tradizionale anche a sinistra
Oggi è innegabile che la qualità degli scioperi sia nella presidenza di una nuova generazione di lavoratrici e lavoratori
E fra i molti eventi autorganizzati ci sono donne e giovani donne di quel ceto medio riflessivo ma io dico anche soprattutto produttivo
Che alla sua maniera e nella sua parte più avvertita chiede alla politica di non rispondere con esempi e coerente ai istante di etica pubblica di libertà di giustizia sociale
C'è dunque una ricerca di fondo nella sinistra europea e nel riformismo italiano come prospettare la piattaforma di una politica che non si accontenta che non incorra ma tuttavia che dialoghi con i movimenti e metà frutto quelle energie traducendoli in un programma in un'iniziativa riformatrice
In un nuovo radicamento sociale e in una classe dirigente rappresentativa socialmente e anche per questo una classe dirigente diffusa di donne e di uomini
Una domanda di rappresentanza quote in Italia ma badate presente per le donne su scala mondiale europea
Quando chiesero a Jospin
Perché aveva voluto quella riforma istituzionale che avrebbe permesso nelle passate elezioni legislative in Francia di eleggere nei consigli comunali quasi il quaranta cinquanta per cento di donne rispose
Non mi aspetto che votino a sinistra
Spero in qualcosa di uguale a quando in Francia si diede per la prima volta il voto alle donne
La reazione allora fu di un maggiore attivismo di un coinvolgimento che comportò una crescita culturale e civile di tutto il Paese
Qualcosa di simile dunque al pensiero di Amartya Sen
Che dice
Oggi nella politica dello sviluppo niente importanza pari a quella del riconoscimento adeguato della partecipazione e della funzione direttiva politica ed economica e sociale delle donne
Si tratta sottolinea Marchi assente dell'aspetto non dice di un aspetto dell'aspetto cruciale dello sviluppo come libertà
Sono convinta che l'attivismo delle donne la loro partecipazione
Siano una forza dunque norme per gli schieramenti progressisti siano l'antidoto sto finendo contro ogni pensiero unico siano l'antidoto contro i fondamentalismi
Al contrario e il confinamento un recinto ben delimitato dei ruoli femminili
Che induce alla passività le donne e dalla passività la conservazione alle chiusure fino all'appuntamento persino cieco ai capi al capo
Del resto questo ci viene confermato anche dei voti in Italia guardano con simpatia le destre le donne anziane sì ma quali le donne anziane che precedentemente non avevano lavorato e guardano con simpatia a destra
Più che a sinistra le casalinghe mano mano che si scende a dieta il voto femminile quindi il voto di quelle donne che spingono sul mercato del lavoro o sono già inserite nel mondo del lavoro
è simile a quello maschile anch'così talvolta è più favorevole di quello maschile alla sinistra
Stop davvero concludendo ho citato uomini nel mio intervento uomini lungimiranti gli amici della libertà femminile evidente l'avrete capito l'ho fatto apposta
Perché non ci mancano studiose
Litas politiche da citare nel mondo e soprattutto non ci mancano esempi di donne straordinarie del mondo ma ho citato uomini perché noi abbiamo bisogno di alleanze vogliamo alleati abbiamo bisogno di tanti alleati per una grande battaglia
Perché in un mondo in cui le donne stanno bene tutti stanno meglio perché noi non pensiamo di bastare a noi stesse siamo almeno ora parlo di me consapevoli di limiti ritardi inadeguatezze consapevoli persino delle nostre stanchezze
Ma noi ci asteniamo vogliamo riprenderci la voglia di vincere ancora una volta di vincere anche qui in Italia
Contro destra intensive pericolosi
L'avete letto anche stamani sono davvero pericolosi per tanti ma badate per le donne di più
Perché sono destre nemiche della libertà femminile sulla laicità le regole e rispetto della persona l'uguaglianza di opportunità nei lavori nelle carriere sulla stessa concezione dell'Europa un'Europa che vorrebbero ancella di bus
Sappiamo che taglia le donne hanno relazioni impegni nel volontariato nell'associazionismo anche in questa regione
Sono una rete formidabile di passione e di intelligenze senza le quali non sarebbe mai possibile la costruzione di una diplomazia femminile
Per la pace e per la cooperazione l'ambizione qui mi sento di dirlo a nome delle amiche che mi hanno invitato delle compagnie che mi hanno invitato
E di essere da tramite a un ricongiungimento tra politica e società consapevole l'ansia nostra e quella di unire le differenze differenze di impegni di esperienze di storie ma di unire non abbiamo dedicato i nostri otto marzo alle donne nel mondo alle donne palestinesi e israeliani alle donne più povere e disperate alle donne immigrate lo abbiamo fatto con la scelta di costruire aiuti concreti umanitari
Fino all'esperienza delle amiche di Bologna che saranno a Gerusalemme delle compagne di Padova o l'esperienza qui in Umbria a Perugia Foligno Orvieto
Di una campagna di aiuti umanitari
Io ora chiudo con la stessa frase con cui abbiamo firmato la Carta d'intenti sottoscritta da centinaia di donne e anche da qualche uomo una frase di un altro uomo che ama le donne
Una frase che per questo mi sentirete
Ripetere spesso qualcuno ha scritto Gabriel García Márquez mi ha chiesto quali de potevo suggerire per rendere il ventunesimo secolo un secolo veramente diverso
Perché non fare dissi l'unica cosa che gli esseri umani non hanno mai provato
Cedere da parte degli uomini il potere che nei fatti hanno esercitato in tutto il mondo sulle donne
Invertendo i termini di comando poi vedremo continua Gabriel García Márquez se il mondo cambierà
Che volete care compagne e amiche
So che ciò non è possibile ma guardando così in alto almeno possiamo pensare per le nostre sorelle del mondo non tanto per noi stesse e forse anche per noi stesse di arrivare almeno a metà
Ora prende la parola la presidente della Regione Umbria Rita Lorenzetti porlo sul valutare con uguale solido addetto a competitività democratizzazione i governi locali i protagonisti di una globalizzazione il più giusto
Lui c'è molta enfasi questo titolo Stam match cercare di spiegare come i governi locali possono essere concretamente protagonisti la globalizzazione più giusta
La globalizzazione ormai l'abbiamo detto è una sfida per tutti è una sfida per la cultura e per la politica una grande sfida per la sinistra
Nell'ultimo numero della rivista Italianieuropei D'Alema richiamava la sinistra ad una responsabilità sovranazionale del riformismo immonde più piccolo l'Inter dipendente
Governare correggere quella drammatica ambivalenza dalla globalizzazione così come viene chiamata al cardinale Martini verso scelte di equità di affermazione dei diritti di tutela ambientale
Questo è il compito grande
Delle istituzioni democratiche della politica di una sinistra che voglia essere davvero riformista
C'è voluto questo ci diceva pochi giorni fa sulla stampa Mikhail Gorbaciov Frigo un pregevole articolo
Diceva c'è voluto l'undici settembre c'è voluto il fallimento della globalizzazione
Di stampo americano
Per dire che c'è bisogno d'un pensiero nuovo che cosa vuol dire questo vuol dire che la globalizzazione ha lasciato al solo mercato produce disuguaglianze appiattimento delle specificità restringimento degli spazi di democrazia
Qui c'è uno spazio immenso per valori e per l'iniziativa politica della sinistra e del riformismo della sinistra
Le Regioni in questo quadro gli enti locali sono chiamati a misurarsi con questo cambio di segno che non significa più solo solidarietà assistenziale seppure importante ma significa avere la consapevolezza che è possibile contribuire a governare democraticamente come regione come enti locali la globalizzazione
Che riguarda anche le nostre terre la nostra vita il nostro sviluppo
Non è pensabile infatti difendere tutelare sviluppare di produrre il tessuto democratico e produttivo
Dei nostri territori senza interagire con quelle dinamiche della globalizzazione con quella drammatica ambivalenza dunque con le opportunità le tensioni che produce c'è bisogno di un di più di governo di solidarietà di giustizia
E solo la volontà politica di chi compie le scelte può introdurle dunque indispensabile segnare quella volontà politica
Tutti abbiamo detto per i fatti dell'undici settembre segnavano la fine del Novecento e niente sarebbe stato più come prima oggi abbiamo anche la conferma che un nuovo ordine mondiale non si realizza limitandosi all'uso della forza anche se in alcuni casi lo abbiamo visto necessaria e che c'è bisogno di affrontare il tema dell'equità e della giustizia su scala mondiale
è in questo nuovo scenario che deve cambiare il senso e le forme della cooperazione internazionale a partire appunto dal ruolo possibile delle regioni e degli enti locali
è necessario quindi una nuova fase un nuovo concetto di cooperazione internazionale che sappia interpretare questo scenario e promuovendo lo sviluppo locale
Con l'obiettivo di costruire reti di scambi di opportunità di confronto di azioni comuni fra soggetti pubblici e privati di diversi Paesi volte alla crescita dei rispettivi territori in questo consiste la reciprocità
Alla comunicazione di esperienza al trasferimento di know how alla pratica attiva di una solidarietà che non sia solo assistenziale
Ma sia capace di promuovere la valorizzazione del modello sociale economico e istituzionale dei nostri territori
Con ciò contribuendo a Lonato ad azioni di colonialismo o di gentile concessione ma contribuendo così alla crescita delle capacità e delle qualità necessarie ad innescare a dare continuità evolutiva la crescita dei paesi emergenti o in via di sviluppo
Fra tante contraddizioni anche al molte agenzie internazionali dell'uomo delle Nazioni Unite il banco interamericana dessero olio dicono pongono questo tipo di priorità verso progetti di sviluppo locale
Fondati sulla piccola e media impresa diffusa sul territorio in un quadro di concertazione e condivisione del modello
E a domanda allora noi siamo in una sede politica dei Democratici di sinistra e quali sono che passano facendo istituzioni nazionali strumentazioni nazionali lisce le banche
Ride quali sono dove sono e quale battaglia politica si può innescare per costruire ad avere risorse per progetti di cooperazione internazionale così concepiti
è evidente quindi la MiFID la propensione a privilegiare questo modello rispetto a un'altra globalizzazione che è quella che che vediamo
Basata sulla logica delle multinazionali basato su una politica di attrazione di investimenti di grossi complessi industriali come motore dello sviluppo boss va fondata sulla divisione del lavoro a livello mondiale su ricordava Biasco che ghettizzato
Anziché evolvere il processo di sviluppo il quale resta indissolubilmente legato al permanere di fattori defensionale primo fra tutti il costo del lavoro
Non a caso produzione a basso bassissimo valore aggiunto in questo contesto le regioni gli enti locali le istituzioni del territorio anche grazie alle modifiche al Titolo quinto
Emergono quali nuovi attori delle relazioni internazionali
In cui la cooperazione appare fortemente decentrato io rientrata alcuno sviluppo abbandonando l'ottica della marginalità dell'assistenzialismo rientrando si verso nuovi spazi economici di crescita
Delle impresse
Dei territori in cui vengono in primo piano alle alcune condizioni io vado velocemente ovviamente ad esempio un'alleanza pubblico-privato in un'ottica di ritorno di medio periodo fuori se tu e Lapo
Tale dei singoli prese con Investimenti in rapporti sistematici di carattere istituzionale finalizzata alla creazione di ambiente e condizioni favorevoli e tutelati accompagnata programmi di assistenza tecnica
Importante significa fare solidarietà vera e anche possibilità di crescita per in paese per territori qui e la ancora progettare e sviluppare forme diverse di internazionalizzazione parte rescinde scambi di materiale know how combinazione di impresse sviluppo di imprese gemelle insomma un modo diverso di intendere internazionalizzazione
L'esperienza italiana e in particolare il modello sociale e istituzionali questo dovremo vive indicarcelo come Umbria e accetta e i dal centro Italia
Il modello sociale istituzionale storicamente prodotto si del centro Italia
Almeno lasciatemelo dire fino alle ultime elezioni politiche costei politiche regionali costituiscono un riferimento di interesse importante per i governi centrali e periferici per ricercatori per i leader sociali politici amministrativi per l'esperienza associative sindacali delle realtà in via di sviluppo quindi dalle regioni dal sistema dell'autonomia locali può venire un contributo serio
Alla formazione di una moderna cultura istituzionale alla formazione di una infrastruttura democratica significativa in quelle aree del mondo è importante anche per noi
Per crescere in modo diverso per compiti misurarsi anche con questi nuovi scenari alcune azioni possibili anche qui vado velocemente informazione consulenza verso i governi locali e nazionali sugli assetti normativi le politiche pubbliche le forme istituzionali decentramento amministrativo la concertazione sociale
La formazione di amministratori e funzionari pubblici di imprenditori leader sindacali associativi un'assistenza tecnica diversamente concepita programmi di sviluppo locale a crescita del terzo settore a forme di autorganizzazione gemellaggio accordi di collaborazioni azioni comune fra città regioni università istituti di ricerca istituzioni culturali in genere
Un grande campo di e iniziativa politica di scelte istituzionali e di governo
In questo senso come Regione Umbria molto più modestamente siamo impegnati in progetti di cooperazione allo sviluppo locale che noi chiamiamo la cooperazione dal basso
Ad esempio con i Paesi dell'est europea in particolare o mania stiamo sia dei Celti dall'Unione Europea in questa direzione per accompagnare la regione di quel Paese verso l'ingresso elude europea dell'America Latina
E ed antica data con la Palestina che privilegia scambi di esperienze e di culture di conoscenze con lo scopo di uscire da quello che chiamavo la logica
Della solidarietà assistenziale e fondando invece sull'approccio di reciprocità che favorisca la promozione e la valorizzazione del modello sociale economico e istituzionale di ogni singolo territorio
Il lavoro che abbiamo messo in atto come Regione Umbria quello che vi ho descritto seppur velocemente con quel segno politico e istituzionale
Non è semplice convincere in questa direzione coinvolgere forze sociali ed economiche ha sempre più spesso impresse che investono in quei territori chiedono aiuto che non sia solo finanziario ma che sia un di più
Qui sta ulteriore spazio per iniziativa politica e dell'azione di governo
La cooperazione internazionale lo strumento concreto efficace per agire positivamente sulla globalizzazione
L'UE l'azione di diplomazia dal basso la quale stiamo da tempo lavorando ad esempio per tentare di intervenire utilmente sulla sempre più drammatica crisi mediorientale come Regione Umbria come regione italiana anche in questo caso siamo di fronte a una tremenda impotenza della politica e della diplomazia
Che contribuisce a spingere israeliani palestinesi in un tunnel senza uscita
Tutto quanto ho detto concludendo
Costituisce esempio di come nella globalizzazione e delle dinamiche della globalizzazione grande sia lo spazio a disposizione di regioni ed enti locali considerato che nel caso dell'Umbria
Parliamo del lavoro messi in atto da una regione piccola ma che sente la responsabilità e dall'ambizione
Di influenzare orientare per quanto possibile i processi in atto mettendo al centro i diritti umani i principi di equità di inclusività e di solidarietà
Ora questo pomeriggio i lavori riprendono alle ore quindici quindici precise non ne quindici e trenta a conclusione della prima parte dei nostri lavori prende la parola Massimo D'Alema presidente che il nostro partito
Siccome mi sono state assegnate due parti in questo convegno intendo svolgerle in modi diversi anche dal punto di vista proprio del
In questi
Per cui adesso faccio una comunicazione non faccio un discorso conclusivo
E poi farò un discorso conclusivo e non lo farò dalla
Sarà più solenne sarà più enfatico diciamo
La comunicazione invece avrà un carattere più problematico
E cercherà di interloquire con i contributi che vi sono stati e di mettere
Così l'accento su qualche nodo problematico anche perché gli altri relatori
Possano eventualmente arricchire la riflessione su questi punti nel come
Io vorrei partire da una constatazione che considero molto positiva
E cioè che il dibattito sulla globalizzazione
Si sta allargando
Sta cioè interessando un numero crescente di cittadini di istituzioni culturali
E sta positivamente mutando di segno
Questo dibattito è stato dominato a lungo da un conflitto fra due visioni di carattere ideologico
Da una parte
Una
Apologia della globalizzazione
Di stampo neoliberista
Che in sostanza tenuto campi
Sì dalla svolta dell'ottantanove
Raffigurata come
La fine della politica la fine della intromissione della politica nella storia la vittoria del mercato
L'Apologia neoliberista della globalizzazione ha considerato che il mercato
Fosse il luogo di ricomposizione dei conflitti di soluzione
E di dissoluzione delle identità
Dall'altra parte
Vi sono state posizioni di rifiuto della globalizzazione di rifiuto catastrofista
Vista come minaccia delle identità come generatrice di nuove forme di sfruttamento di diseguaglianza questo rifiuto ha avuto caratteri di destra o di sinistra
Di sinistra nei movimenti contest di contestazione ma anche di destra penso per esempio al rigurgito di di forme di nazionalismo dietro centrismo anche in Europa che sicuramente sono state una forma di reazione alla globalizzazione
Io credo che fortunatamente noi stiamo uscendo da questa divaricazione
Da una parte diciamo la la la Polo Gia neoliberista subito un colpo cioè non viviamo nel migliore dei mondi possibili
L'undici settembre forse è stato il terremoto di Lisbona del del nostro secolo diciamo nel senso che ha scosso la coscienza del mondo
Ha cambiato il modo di pensare secondo me non adeguatamente il modo di agire dei governi
Ma certamente il modo di pensare di molti
E stato Bill Clinton che ha scritto ma questa è l'altra faccia della globalizzazione
Spiegando appunto che quella visione apologetica della globalizzazione non aveva ragione d'essere
E che
Certamente non si poteva pensare alla globalizzazione come la fine della politica non foss'altro perché la politica sia pure nel suo orribile prolungamento militare tornata ad essere necessario
E con il mercato da solo lo sconfigge il terrorismo diciamo come minimo ci vogliono le bombe ma che le bombe si riveleranno tragicamente insufficienti senza la politica
Ma anche le bombe sono la prosecuzione della politica con altri mezzi come diceva un grande teorico che abbiamo alle spalle
Dunque si è incrinata la fiducia acritica neoliberista nella globalizzazione ma anche a sinistra è cresciuta la consapevolezza che le stesse contratti contraddizioni i rischi diciamo che la globalizzazione induce e io vedo tre campi diciamo del di rischio
Un rischio
Per l'eguaglianza nel senso un approfondimento delle diseguaglianze sia pure con quel carattere cui ha fatto riferimento anche Andriani cioè
Aumentano le diseguaglianze nel quadro tuttavia di una crescita della ricchezza globale
E nel quadro di un aumento del coinvolgimento della quota di popolazione mondiale coinvolta nella crescita del benessere
Tuttavia questo si accompagna anche a drammatiche diseguaglianze ad una concentrazione di potere finanziario immani ristrette che
Che pone anche un problema è questo il secondo punto di democrazia io vedo qui forse diciamo la questione più a contatto
I rischi sono rischi per l'eguaglianza rischi per la democrazia rischi per le identità
Di identità culturale
Che costituiscono un patrimonio non c'è soltanto una biodiversità da tutelare diciamo c'è anche una una complessità delle culture delle lingue e delle tradizioni delle civiltà che deve essere difesa dal rischio di una omologazione che distrugge valore
In tutti i campi cioè io
Io ho partecipato fin da tantissimi anni fa presente alla difesa di una diversità culturale quando poi fui tra tra i fondatori nelle onorò diciamo del movimento Slow Food che nacque per difendere un tratto importante della civiltà europea contro il rischio della McDonnell Douglas come si direbbe insomma dei panni delle cose schifose diciamo che
La globalizzazione anche questo aspetto
Dei McDonald's si difficile
E sono questi astratti italiani che sono complete ma insomma
Non c'è dubbio che la globalizzazione porta con sé questi problemi
è anche vero però
Che soltanto sul terreno della globalizzazione si possono dare risposte a queste contraddizioni
E non regredendo rispetto alla globali
Cioè qui insomma bisogna secondo me essere un pochino marxisti
Pensare che la crescita delle forze produttive
Della ricchezza in fondo le pagine più straordinaria di esaltazione della globalizzazione sono contenute nelle opere di Carlo Marx la pagina del manifesto dei comunisti che potrebbe essere manifesto della globalizzazione
E bisogna pure ritenere che il la crescita l'allarmante l'allargamento del modo di produzione capitalistico diciamo certa determina sofferenze sfruttamento del lavoro
Del lavoro minorile forme persino di nuovo schiavismo determine diseguaglianze tanto più diciamo su gravi in quanto vissute in modo consapevole perché parliamoci chiaro le diseguaglianze sei
Inconsapevoli
E cioè il in un in un mondo nel quale gli uomini di devono in spazi separati
La consapevolezza della diseguaglianza era assai minore
Ma in un mondo nel quale la televisione porta anche do laddove ci si si vive in modo misero
L'immagine della ricchezza e del lusso la coscienza della diseguaglianza determina una sua intollerabilità
Ma tutto questo è destinato a mettere in movimento delle forze dei movimenti delle lotte
E quindi insomma come dire come diceva però la ben scavato vecchia talpa insomma cioè qualcosa che
Determina un mutamento e noi ne vediamo tanti segni della situazione del mondo
E appunto qui è stato detto a nessuno di questi problemi c'è soluzione tornando indietro
Il ritorno al protezionismo ai poteri degli Stati nazionali non risolverà i problemi della diseguaglianza della democrazia
Della protezione delle identità
Ma è soltanto attraverso un un nuovo modo di governare la globalizzazione che si può cercare di dare una risposta a questi problemi ora da questo punto di vista
Noi siamo di fronte a movimenti che stanno cambiando di segno
E cioè movimenti di contestazione della globalizzazione stanno diventando diciamo come al come ha detto come ha scritto anche sulla rivista che
Che dirigo è che cercò di vendere
E il sindaco di Porto Alegre
La stima sorta di avanguardia di una nuova cittadinanza globale
Cioè un un'avanguardia di una società civile globale
Veramente lui chiede al socialismo di diventare l'avanguardia di una nuova cittadinanza globale cosa che il socialismo poi dirò non è ancora stato in grado di essere
Ma questi movimenti sono un il germe di una società civile globale o come dice Anthony Giddens la fanteria delle organizzazioni non governative e cioè
Non le frange della contestazione alla globalizzazione ma per certi aspetti il frutto della globalizzazione
E cioè una sorta di globalizzazione dal basso
Di pezzi di società civile che si mettono in movimento che organizzano i loro vertici mondiali esattamente come i potenti organizza i loro mondi i loro vertici mondiali che si mettono in rete esattamente come le multinazionali si mettono in rete in fondo questo movimento
Sta diventando diciamo dal basso
Una risposta globale a quei processi di globalizzazione dall'alto sul terreno economico o dei grandi Poteri ai quali abbiamo assistito nel corso di questi anni e questo li rende particolarmente chiaro ci sono poi le frange della violenza della contestazione
Come ogni movimento a dentro di sé anime diverse c'è un conflitto e tuttavia io credo che l'aspetto che ci interessa di più e il sorgere di quest'anima positiva di questo tentativo di
Controbilanciare diciamo la globalizzazione economica
Con appunto il Spiel definire in campo di una società civile
Internazionale
Quello che c'è
è un che un gatto molto grave tra la consapevolezza e quindi del fatto che il terreno della sfida è quello del governo della globalizzazione e la capacità di sviluppare un'azione politica conseguente
Un'azione politica in grado di superare i confini nazionali intendendosi per l'azione politica la capacità di individuare obiettivi di organizzare delle forze di
Creare o consolidare delle istituzioni
La politica
Incide sul sul potere
Punta a riorganizzare qua gestire il potere
La politica senza potere propaganda testimonianza
E qui io credo che questa sia la sfida per la sinistra
Cioè cercare di riempire questo vuoto diciamo tra la la nuova coscienza della necessità di governare la globalizzazione e
L'assenza di un'azione politica conseguenza
Il socialismo ha da questo punto di vista una duplice responsabilità e possibilità innanzitutto il socialismo rappresenta l'unico grande movimento politico mondiale
Chi ha una dimensione globale che raccoglie forze in ogni continente che organizzare no non organizza perché in realtà l'Internazionale socialista e un forum dove ci si riunisce mi fanno dei dibattiti ma insomma non non è che si organizzi granché ma
Che forse potrebbe organizzare diciamo un'azione politica internazionale
In fondo diciamo noi
Ci siamo trovati nella curiosa situazione che nel momento in cui il capitalismo ha realizzato Steel nostro sogno un mondo senza più frontiere non ricevono le nostre canzoni noi ci siamo trovati completamente disarmati di fronte a questo mondo che non aveva più fronti che perché in realtà paradossalmente la la sinistra internazionalista aveva trovato il suo punto di forza proprio me lo Stato nazione est il grande paradosso del secolo che abbiamo alle spalle diciamo e si la leva delle politiche riformiste è stato lo Stato nazionale
Che quando a un certo punto questa leva è apparsa inadeguata ad affrontare nuovi problemi il la sinistra si è trovata in parte disarmata
Ma c'è una seconda responsabilità del socialismo cioè che il socialismo è
Quella forza che
A cui dovrebbe competere compete la maggiore responsabilità nel costruire l'Europa
E l'Europa
Un aspetto importante secondo me è decisivo di un altro modo di concepire la globalizzazione
Perché una globalizzazione che si organizzi intorno ad una sola potenza globale
C'è un solo Paese che dispone delle sue risorse strategiche come ha scritto in un bel libro sulla globalizzazione molto critico Massimo Salvadori
Nel mondo c'è una sola potenza globale
Cioè c'è un solo governo nazionale
Che non è
Spazzato via dalla globalizzazione
Perché ha gli strumenti per fare una politica globale ed al governo degli Stati Uniti
Ora è chiaro che questo secondo me è anche un peso insostenibile per gli Stati Uniti
Perché finisce per attirare agli Stati Uniti diciamo determinare aspettative odi rancori che alla lunga sono insostenibili anche per gli Stati Uniti ma certamente insostenibile per il mondo
E il venire sulla scena di un altro attore globale per di più di un attore globale segnato dai valori dalla tradizione della sinistra come l'Europa è una condizione essenziale perché
Diciamo
Perché vedete
Le istituzioni sono arbitri
Ecco io parlerò delle istituzioni internazionali sono il tema cui vorrei un attimo dedicare
Ma l'arbitro
è importante se in campo ci sono due squadre se ce n'è una sola se ne può anche fare a meno sinceramente della
No
E allora è difficile che le istituzioni mondiali abbiano un peso in un mondo unipolare
E difficile onestamente di là del fatto di quanti dipendenti hanno all'ONU diciamo può anche assuma almeno altri dieci mila dischi
è difficile che abbia un peso in un mondo in cui c'è un solo
Player globale
Se ce ne sono almeno due e se si può pensare in prospettiva che anche l'Asia la Cina possono diventare un terzo attore globale vedo più difficoltà per altri continenti allora
Anche le istituzioni mondiali possono acquisire un peso diverso
Per cui l'Europa è molto molto importante l'Europa potenza globale
Qui diciamo credo che la sinistra debba scioglierà i suoi dubbi vuol dire
Un'Europa che ad una politica estera comune che abbia una politica della difesa della sicurezza che abbia una forza militare non esiste una potenza globale senza anche una forza militare
In grado di avere un suo peso nel mondo
Ma anche un Europa che si costruisca intorno a valori principi una costituzione europea la forza senza i valori e i principi al servizio dei quali è posta la forza e pericoloso
E questi valori sono i principi della Carta dei diritti i diritti universali dell'uomo
Di una carta dei diritti in cui c'è scritto che la pena di morte rifiutata in cui c'è scritto che ci sono dei diritti universali della persone indipendentemente dal fatto che siano nati qui o che abbiano la cittadina una carta dei diritti europei che fa dell'Europa
Una costruzione
Civile umanizzata assai più avanzata di ogni altro Stato che esista oggi nel mondo
E la presenza di una grande realtà sovranazionale che si ispira a questi principi e secondo me preziosa per un'altra idea della globalizzazione
Ma allora abbiamo bisogno di un'Europa vera che non sia una somma di Stati che non sia soltanto un'ammonite che abbia una sua politica economica che trasferisca Poteri a istituzioni sovranazionali che faccia
Questo sono gli auspici per la convenzione
Che riorganizzi il suo potere lungo l'asse del Parlamento e Governo dell'Europa riducendo il peso dei governi nazionali insomma c'è tutto un indirizzo non solo di contenuti ma anche di scelte di natura istituzionale che secondo me devono diventare un vincolo per la sinistra
Assai più di quanto oggi non si
Però penso che intanto noi questo potremmo dirlo con forza cercare di costruire abbiamo fatto abbiamo fatto delle discussioni
Stavo recentemente a Parigi fatto un dibattito su questi temi presentando la nostra rivista nostra rivista questo sì Italianieuropei significa questo cioè cittadini italiani ed europei in continuità
E per esempio commentando con Pierre Moscovici sicché è ministro per gli Affari europei del governo francese il recente documento comune Blair Berlusconi
Cioè lui ha fatto una battuta molto simpatica che ha detto può darsi che Berlusconi abbia firmato un documento per Blair per farsi della propaganda ma certamente per Blair non è stata una buona propaganda solo
Rientra
Franco britannica diciamo ma in realtà secondo me qual è l'aspetto più negativo di quel documento
L'aspetto più negativo di quello di tanti altri documenti e che noi continuiamo a preparare le riunioni del Consiglio europeo
Con documenti intergovernativa diciamo tra i quali si collocano anche diciamo il mille documenti franco tedeschi intendiamoci non soltanto quelli gli anglo italiana
Mentre invece alla vigilia di un Consiglio europeo dove si parla del lavoro io vorrei documento del Partito socialista europeo il documento del Partito Popolare Europeo cioè la cosa più grave è che il processo di costruzione dell'Europa richiederebbe la crescita di una società politica di una società civile europea e non dovrebbe più camminare lungo i binari di una relazione intergovernativa
E ma questo è appunto quello che secondo me si deve fare ed è il terreno di una battaglia politica di una battaglia culturale
Ho detto lo dico per espresse dal premier scudetto che questa costruzione dell'Europa intesa in questo senso che ho indicato sommariamente come direzione di marcia
Nella convinzione che poi oggi tanti potranno tornare
è la condizione perché le istituzioni
Internazionali
Possano acquisire un peso e si possa creare una vero e proprio Richichi ruolo istituzionale in grado di assicurare quella governance della globalizzazione che è l'obiettivo a cui debbono puntare di riformisti
Oggi esiste una rete di istituzioni internazionali
Si è parlato delle Nazioni Unite diciamo della loro crisi tuttavia
Cioè il Fondo Monetario Internazionale e la Banca mondiale l'organizzazione mondiale per il commercio per la sanità l'Organizzazione internazionale del lavoro esiste una rete di istituzioni mondiali
Io credo che questi in questi istituzioni pongono due problemi
Il primo problema riguarda la logica del loro funzionamento
Queste istituzioni sono tutte delle istituzioni di natura tecnica qui e qui davvero il neoliberismo ha realizzato l'suo più grande successo ideologico
Cioè l'idea che le istituzioni regolative regolatrici devono essere tecniche
Perché in fondo come è stato detto da modo brillante la politica non ha alcuna altro compito da svolgere che il compito che l'economia le assegna
Naturalmente
Già la scelta che le istituzioni regolative siano tecniche è una scelta politica e ideologica com'è evidente dice
Ma è una scelta francamente insostenibile come si può considerare una scelta tecnica quella da cui dipende il destino di un grande Paese di milioni di persone e quindi l'equilibrio mondiale e persino la sicurezza
è un fatto tecnico
è possibile che decisioni di questo tipo non abbiano un responsabile politico di ultima istanza
Che è la condizione diciamo per quella accountability cioè
Rendere conto sì che
Una Criterion fondamentale di funzionamento delle istituzioni
Su questo come voi sapete ci sono state tante battaglie l'Europa una parte dell'Europa per esempio ha cercato di fare una riforma del Fondo monetario internazionale per dare un peso determinante al comitato
Interinale si chiama comitato dei ministri
E naturalmente questo si è scontrato con una resistenza americana
Anglo americane questa fu una posizione europea nel momento in cui fu istituito il fondo monetario nel dopoguerra di tutta l'Europa poi la Gran Bretagna l'ha abbandonata diciamo il collocandosi nell'asse liberista anglo sassone
Tuttavia io credo che questo è un punto molto importante
E cioè introdurre il principio di responsabilità politica nel funzionamento delle istituzioni regolatrici su scala
Mondiali il secondo punto importante riguarda
La relazione tra di loro che hanno queste istituzioni queste istituzioni in quanto sono tecniche funzionano come istituzioni separate
Il che naturalmente determina un gravissimo problema che quello della gerarchia dei valori sono quei problemi appunto che vengono chiamati Train de and
Commercio e diritti umani commercio e ambiente cos'è più importante
E come si mettono in relazione questi aspetti
E cioè badate naturalmente in questo c'è anche un rischio perché i Paesi più ricchi possono utilizzare queste connessioni per mascherare il loro protezionismo tipo noi non importiamo i prodotti te quel Paese perché si sfruttano i bambini in quel Paese e naturalmente così proteggiamo le nostre industrie e ostacoliamo lo sviluppo di un Paese povero
Tuttavia è evidente che cruciale il fatto
Che le regole del commercio mondiale incorpori no
Regole relative alla tutela dei diritti umani dei diritti del lavoro
Alla difesa dell'ambiente
Lei incorpori no attraverso azioni positive più che attraverso nuove barriere protezionistiche
Attraverso una sensibilizzazione dell'opinione pubblica come per esempio avvenuto per certe multinazionali che hanno pagato un prezzo hanno dovuto correggere
Loro comportamento in alcuni Paesi
Tuttavia io credo che appunto
Questo aspetto della governance è fondamentale cioè il fatto che non può essere governato il mondo da un reticolo di istituzioni tecniche non comunicanti tra di loro
C'è bisogno di un principio di responsabilità politica e le regole devono essere costruite secondo una gerarchia di valori e allora si pone il problema di chi è l'arbitro
Che l'arbitro nel conflitti tra l'organizzazione internazionale del lavoro
Che dice appunto quali sono i diritti del lavoro e l'organizzazione mondiale per il commercio
Che l'arbitro tra la sanità e il commercio o il Fondo monetario
Io credo ecco che
Qui
L'abito non può essere il G7
Oggi in realtà l'unica istituzione globale che fa da filo rosso tra tutte queste istituzioni e il G7
Intorno agli Stati Uniti d'America
Io credo che una cruciale battaglia è quella per imporre che l'arbitro siano le Nazioni Unite
Naturalmente attraverso una radicale riforma di questa istituzione
Riforma significa la rimozione del diritto di veto
Potere di veto che un residuo dell'equilibrio opposto seconda guerra mondiale
Riforma naturalmente attraverso anche il riconoscimento dei diversi pesi
Perché anche il formalismo democratico per cui la l'arma del le il gruppo di isolette del Pacifico votano a uno come gli Stati Uniti diciamo
è una bischerata non può essere un criterio di funzionamento democratico la democrazia significa multilateralismo multipolarismo naturalmente nel riconoscimento dei diversi pesi
Nella rimozione del potere di veto e nella rimodulazione delle istituzioni qualche anno fa Jacques Delors propose un Consiglio di Sicurezza economico delle Nazioni Unite con dotato di poteri paragonabili a quelli che ha il Consiglio di sicurezza
Si occupa delle crisi mondiali
E credo che ecco un organismo di questo tipo potrebbe essere l'arbitro per esempio nel funzionamento degli organismi oggi esistenti allora vedete mi fermo qui fecero io credo che oggi si apre un campo estremamente ricco
Dove l'azione dei movimenti può incontrarsi con un'azione politica internazionale che deve essere più incalzante che deve individuare obiettivi che che deve lavorare per dare delle risposte anche attraverso la crescita di istituzioni in grado di incidere sulle scelte di abbozzare una governance della globalizzazione io credo che tutto questo sia più maturo
E penso che su questo terreno si misurerà diciamo la forza di un nuovo riformismo internazionale
Di un socialismo europeo e mondiale che riacquisti quella funzione di forza di cambiamento che oggi è messa in discussione ma che credo solo noi siamo in grado di riprendere nelle nostre mani grazie
Il problema vengono rispettati
Manara Anna
Dopo le considerazioni molto interessanti di questa mattina e la prima il contributo che ha già dato il compagno Massimo D'Alema a metà giornata ritengo che io possa soffermarmi su alcuni questioni dando per scontato lì approfondimenti che abbiamo ascoltato e che ascolteremo ancora e innanzitutto credo di dover riflettere su quale posto possono e debbono aveva i temi posti al centro di questa giornata
Di lavoro della quale io credo dobbiamo ringraziare la Fondazione Italianieuropei Massimo D'Alema è anche il comitato regionale umbra dei DS nella politica e nella iniziativa dei Democratici di sinistra a livello nazionale
La mia risposta è che noi dobbiamo collocare questo insieme di problematiche pienamente al centro del nostro fare politica quotidiano
Per due ragioni almeno la prima è perché nell'era della globalizzazione l'identità dei Democratici di sinistra il nostro profilo ideale politico programmatico
Non possono essere confinati nella dimensione nazionale non possono prescindere da un'idea del mondo dall'analisi sui mali che lo affliggono dal tipo di risposte di proposte che siamo in grado di offrire questo è un punto che abbiamo con nettezza affermato al congresso di Pesaro e che oggi siamo chiamati ad interpretare con coerenza guardando alle dinamiche reali
Che si svolgono sotto i nostri occhi la nostra appartenenza alla famiglia dell'Internazionale socialista e la nostra adesione al Partito del socialismo europeo sono ovviamente due riferimenti fondamentali e imprescindibili
Ma sbagli eremo a pensare che questa scelta esaurisca ogni domanda sulla nostra identità e il nostro ruolo
Che questo sia sufficiente a definire adeguatamente il nostro progetto politico di fronte alle sfide inedite di un mondo che ha cambiato profondamente e con grande rapidità
Internazionale socialista e Partito del socialismo europeo sono piuttosto la cornice
Entro la quale contribuire ad una ricerca comune
Far misurare i valori le idealità i progetti politici della sinistra riformista con le domande i bisogni delle società di oggi con le contraddizioni della povertà della fame delle malattie endemiche del sottosviluppo dell'insicurezza che riguardano ancora milioni di persone nel pianeta
La seconda ragione altrettanto stringente
Sotto il profilo politico è che decine di associazioni gruppi movimenti di ispirazione laica e religiosa centinaia di migliaia di persone tra cui tanti ragazzi e ragazze sono scesi in piazza hanno dato vita grandi appuntamenti di mobilitazione ma anche di riflessione da Genova la Perugia-Assisi a Porto Alegre
Protestando contro le ingiustizie insite negli attuali processi di globalizzazione ponendo alla politica e io credo in particolare alla politica della sinistra delle domande ineludibili
Si tratta di un movimento molto articolato
Tuttavia alla maggior parte di questo mondo buoni mento interessa ciò che noi abbiamo da dire sui problemi del pianeta e sui caratteri dell'attuale globalizzazione
La maggioranza di questo movimento cerca di andare oltre la denuncia e dunque vuole confrontarsi con le proposte politiche che da una forza riformista come la nostra possono e debbono venire
Come possiamo attrezzarci per fare al meglio questo
Compito per svolgere al meglio questo compito mi sembra che siamo chiamati ad operare contemporaneamente sia sul terreno dell'elaborazione dell'approfondimento sia su quello dell'iniziativa politica
Abbiamo detto globalizzare i diritti civili Zare la globalizzazione D'Alema usa nell'ultimo numero di Italianieuropei l'espressione le responsabilità sovranazionali del riformismo
Abbiamo giustamente affermato che la globalizzazione non è neutra che i suoi esiti sono diversi a seconda di chi la abita
Non possiamo tuttavia eludere un punto politico
La sinistra si è trovata impreparata di fronte ad una globalizzazione che ha investito impetuosa mente l'economia e la finanza senza che a questo corrispondessero adeguati strumenti e sedi di governo politico dei suoi processi
Così pur protagonista positivamente in ruoli primari di governo su scala nazionale dagli USA all'Europa a molti Paesi emergenti non può dirsi che la sua azione riformista sia stata adeguata alle nuove sfide su scala globale
Non c'è dubbio che la differenza è e sarà su chi guida su quali forze indirizzerà hanno le dinamiche dello sviluppo mondiale
Ma in qualche misura viene prima la questione del se
Di come e dove si può situare una guida un governo globale su questo punto c'è il primo discrimine lo diceva questa mattina D'Alema tra le forze della destra e quelle della sinistra riformista su scala internazionale
Tra una visione progressista che si pone il problema della democrazia su scala globale ed una visione liberiste conservatrice della globalizzazione che si affida ai puri meccanismi del mercato
In ultima analisi affermare una linea riformista sulla globalizzazione significa disegnare un significativo processo di regolazione redistribuzione del potere
Prima ancora che delle risorse elemento quest'ultimo certamente non sempre non secondario
Di fronte a questa sfida assai impegnativa ritengo importante allora dare continuità ed organicità ha un lavoro nostro di approfondimento e di elaborazione
Il ruolo di luoghi come la Fondazione Italianieuropei o per altro verso di centri di ricerca come il cespite può essere fondamentale se incontra l'iniziativa e l'impegno delle organizzazioni del partito su scala nazionale e locale
In questa cornice si colloca anche la possibilità e la necessità di precisare aggiornare approfondire una nostra riflessione sulla questione della guerra
Abbiamo Espresso e non possiamo che confermare la nostra netta opposizione al terrorismo e la necessità di combatterlo con determinazione quei Renza
Abbiamo ritenuto indispensabile per quanto doloroso che dopo l'attacco terroristico dell'undici settembre si ricorresse all'uso della forza contro la rete di Al Qaeda e del regime dei talebani che la proteggeva e sosteneva
Questa posizione non ha nulla a che vedere con l'adesione alla dottrina della guerra permanente siamo distanti dall'idea che l'uso della forza militare possa diventare lo strumento ordinario di lotta al terrorismo e di soluzione dei conflitti
Oggi ad alcuni mesi dall'inizio di quell'intervento credo ci siano le condizioni per valutarne serenamente alcuni esiti
La caduta del regime dei talebani il colpo inferto alla struttura terroristica di Al Qaeda sono senza dubbio dei risultati positivi importanti
D'altro canto la mancata cattura di Bin Laden e del Mullah Omar stanno a testimoniare anche simbolicamente
La difficoltà e complessità della lotta d'un terrorismo internazionale ben organizzato e finanziato la cui sconfitta non può essere affidata alla sola risposta militare
Allo stesso modo dobbiamo sapere che c'è ancora molto da fare per stabilizzare la situazione in Afghanistan ed aprire la strada ad un reale processo di transizione verso la pace e la democrazia
Sarebbe del tutto incomprensibile ed irresponsabile che la comunità internazionale si disinteressa se oggi della prospettiva in Afghanistan e non si ponesse l'obiettivo di sostenere la rinascita di quel Paese
Con la presenza militare ma anche soprattutto con aiuti umanitari ed economici che configurino un vero e proprio piano straordinario di ricostruzione
Se non altro per quelle donne per quel burqa cui abbiamo tutti fatto riferimento
Ad alcuni mesi dall'intervento in Afghanistan c'è poi a mio avviso anche l'esigenza di una valutazione critica sulla strada strategia della me dell'amministrazione americana
Che non sembra aver abbandonato un approccio unilateralista come era apparso all'indomani dell'attacco alle Torri gemelle con la costruzione di una più ampia coalizione contro il terrorismo
Più in generale
Mi sembra che occorre rilanciare il tema della costruzione di un nuovo ordine mondiale e della riforma degli organismi internazionali come alternativa all'idea di un mondo unipolare governato per di più con le armi
Non si tratta di assumere una posizione opportunistica nei confronti del movimento di critica alla globalizzazione contro la guerra
Ritengo piuttosto che sia necessario tenere aperti una riflessione ed un confronto
Sui mezzi di prevenzione soluzione dei conflitti sugli organismi gli strumenti internazionali ai quali affidare il compito di sanzionare le violazioni del diritto internazionale e dei fondamentali diritti umani
Ancora qualche giorno fa Claudio Magris in un bell'articolo sul Corriere della Sera richiamava Weber e tornava sulla differenza tra etica della convinzione etica della responsabilità
Richiamando ancora una volta come prototipo della prima il punto di vista del pacifismo integrale rispettabile ma non condivisibile di fronte ad un'azione militare finalizzata ad impedire conseguenze maggiori l'argomentazione di Magris se in generale efficace e convincente peraltro applicabile ad altri terreni della politica italiana della politica in genere
Tuttavia a me sembra che non corda un punto che in questi anni dal Kosovo in poi una parte del movimento per la pace proprio quello più politico e meno estremista ci ha proposto non un rifiuto dell'uso della forza assoluto e motivato da ragioni di ordine morale
Quanto piuttosto un interrogativo su quali siano le sedi entro cui il ricorso all'azione militare può essere ricondotto quali le fonti di legittimazione quali le forme di intervento preventivo nelle situazioni di crisi e di tensione
C'è qui uno spazio ampio non solo per un confronto delle idee serio e rispettoso ma anche per la convergenza su alcune proposte e di iniziative politiche che possono essere largamente condivise
Penso all'istituzione del Tribunale penale internazionale che è stata qui citata al tema della riforma delle Nazioni Unite e dei suoi strumenti di intervento nelle aree di crisi al tema dell'Europa e del suo sistema di sicurezza e di difesa comune
è evidente infatti
Che l'insufficienza e l'inadeguatezza degli strumenti a disposizione della comunità internazionale per intervenire di fronte a conflitti o crisi di particolare gravità
Porta con sé il tema del Governo multipolare del mondo dell'assunzione di responsabilità dell'Europa in quanto tale e non dei suoi singoli stati
Del superamento di una sorta di delega agli Stati Uniti e alla sua innegabile potenza militare
La comunitarizzazione della politica estera e della difesa europea
E dunque un nodo ineludibile da porre nell'ambito della convenzione che si è aperta ieri che noi tutti auspichiamo possa produrre un passo avanti decisivo verso l'integrazione istituzionale politica
Un serio impegno di discussione di confronto e di approfondimento non può naturalmente bastare occorre infatti una azione politica conseguente segnalo qui soltanto due blocchi di questioni e alcuni titoli
Che sono in parte stati toccati dagli interventi di questa mattina ma sui quali è chiaro che i DS e i Democratici di sinistra sono chiamati a fare una conseguente e coerente azioni politica il primo blocco di questione riguarda gli aiuti pubblici per lo sviluppo sostenibile la cooperazione internazionale
Tra pochi giorni si terrà a monte Rella con la conferenza ONU sulla finanza per lo sviluppo
Torna un obiettivo quantitativo tra virgolette da tempo sul tavolo dei paesi sviluppati quello di destinare almeno lo zero sette per cento del prodotto nazionale lordo agli aiuti pubblici per lo sviluppo
Gli Stati Uniti si sono presentati finora gli incontri preparatori rifiutando complessivamente l'approccio dell'aiuto pubblico e negando quindi una disponibilità al loro impegno in questa direzione
Questo atteggiamento pregiudica almeno in parte le possibilità di successo della conferenza
Il nostro gruppo alla Camera ha presentato una mozione che impegna il governo italiano a fare la sua parte nella conferenza di Monterrey e poi su scala nazionale
Raddoppiare da subito lo stanziamento per la cooperazione allo sviluppo raggiungere lo zero tre lo zero sette in tre anni e l'uno per cento né dieci successivo
Non possiamo tuttavia limitare la nostra iniziativa alla celebrazione di questa conferenza dobbiamo fare di questo tema delle risorse italiane per la cooperazione una campagna duratura nel tempo
Accanto al tema delle risorse ovviamente torna la questione della riforma della legge quarantanove dell'ottantasette l'intervento della Presidente Lorenzetti questa mattina diceva alcune cose
Sugli strumenti a disposizione dei soggetti della cooperazione negli anni del governo del centrosinistra della maggioranza parlamentare del centrosinistra
Abbiamo purtroppo registrato un amaro insuccesso su questo punto non siamo riusciti a riformare la legge sulla cooperazione oggi dobbiamo necessariamente riproporre
La questione all'attenzione del Parlamento avendo la consapevolezza del rischio che l'impostazione del governo Berlusconi si muova verso lo snaturamento delle finalità stesse della cooperazione internazionale
Dobbiamo saper coinvolgere sin dall'inizio tutti i soggetti interessati le ONG le associazioni le regioni gli enti locali di Esperti sarà necessario puntare ad una normativa snella che tuteli e garantisca l'obiettivo di fondo della cooperazione e lo sviluppo sostenibile dei paesi riceventi
Che punti all'efficacia degli interventi alla trasparenza nell'uso dei fondi che riconosca efficacemente il ruolo di tutti i protagonisti della solidarietà
Altra questione rilevante dentro questo capitolo è l'applicazione dell'accordo di Kyoto sulla riduzione dei gas serra c'è una legge
Per la ratifica della dell'accordo di Kyoto che è già stata presentata alla Camera da parlamentari di tutti i gruppi politici
Arrivare a Johannesburg dalla Conferenza sullo sviluppo sostenibile con la legge approvata con l'accordo ratificato ed operativo può essere un primo segnale di di di cambiamento della direzione di marcia dopo le incertezze
Che il governo Berlusconi ha dimostrato chiaramente su questo tema
In questa cornice mi soffermo un attimo anche sulla questione
Della Tobin tax per spiegare il perché ritengo che sia giusto una nostra iniziativa su questo tema non spetta Menni ne avrei le competenze entrare nella merito come dire tecnico della questione
Mi limito a segnalare che questa proposta il merito di porre sul tappeto contemporaneamente due questioni entrambi cruciali nel ragionamento su come correggere le distorsioni dell'attuale globalizzazione
La prima riguarda il controllo e la regolazione delle transazioni finanziarie a fini speculativi e più in generale la lotta alle degenerazioni dei mercati finanziari a cominciare dai paradisi fiscali
Che sono il luogo di incontro di illegalità sfruttamento sottosviluppo
La seconda riguarda la possibilità di trasferire risorse verso finalità di sviluppo per i Paesi più poveri su questo argomento come è noto ci sono diverse proposte c'è una nostra proposta di legge depositata già dei giorni del G8 di Genova che si configura come una legge ed è legata impegna il Governo a promuovere questa forma di tassazione su scala internazionale
C'è poi la proposta di attacca che si muove su due livelli l'istituzione di una tassa su dimensione europea e in subordine la sua istituzione nel nostro Paese qualora la prima ipotesi non si verificasse entro un termine definito è evidente che l'ipotesi di istituzione della Tobin tax in un solo Paese appare alquanto poco realistica non a caso i Paesi nei quali Parlamenti si sono già espressi favorevolmente come la Francia o il Canada hanno lasciato in sospeso l'aliquota in attesa che si produca un qualche accordo di tipo internazionale
Allo stesso tempo ritengo che questo obiezione per quanto fondata nel merito non ci debba impedire di sostenere la raccolta delle firme sulla proposta di iniziativa popolare lanciata da Attac
Anche come strumento per una campagna di massa sui temi della globalizzazione della cooperazione della lotta al sottosviluppo
A conclusione della raccolta di firme dopo il diciannove di luglio nelle opportune sedi parlamentari potremo valutare il modo migliore per ottenere un risultato politico attorno a questa proposta
In questo senso credo che sia fondamentale mi rivolgo qui ai compagni dirigenti
Il partito umbro che anche il mio partito
Credo che sia importante che anche il partito non solo la sinistra giovanile che lo sta già facendo organizzi una propria raccolta di firme promuovendo su questo tema e sulle sue implicazioni dibattiti e confronti con il mondo associativo e dei movimenti
Il secondo tema che vorrei rapidamente toccare quello del della riforma degli organismi internazionali mi ci sono già soffermato intestato al centro della discussione ritengo però che non si è ancora sufficientemente presente questo tema nella nostra iniziativa politica il deficit di democrazia di autorevolezza che caratterizza le attuali istituzioni internazionali è uno dei più gravi problemi che abbiamo di fronte
Ed è necessario che su questo punto lavoriamo di più c'è stato un lavoro nella precedente legislatura alla Commissione esteri della Camera che produsse un impegnativo approfondimento sul tema della riforma delle Nazioni Unite mi sembra un punto da riprendere da rilanciare
Ma c'è anche il tema che oggi è stato toccato del funzionamento di organismi come la Banca mondiale il Fondo monetario internazionale l'organizzazione per il commercio mondiale quella per il lavoro eccetera
Mi sembra in ultima analisi che il punto di fondo sia individuare qual è l'autorità politica sovranazionale il luogo di formazione degli indirizzi e delle scelte al quale questi organismi rispondono
è chiaro infatti che se l'unica logica qui essi si rifanno e quella dei rapporti di forza
Tra i singoli Stati nazione non può esserci la base per alcun principio redistributivo per alcun compromesso in nome di un interesse più generale che pure esiste pensiamo al tema della sicurezza
Sulla questione dell'Europa interverrà il compagno Luciano Vecchi non mi ci soffermo ma è evidente che dentro a questo capitolo degli organismi internazionali il ruolo dell'Europa fondamentale
è evidente che l'efficace l'autorevolezza
Delle istituzioni internazionali è un'urgenza a maggior ragione di fronte a conflitti sanguinosi e drammatici
Come quello del Medioriente che richiamo perché credo che sia questo uno dei temi su cui nelle prossime settimane messi dovremo intensificare la nostra mobilitazione sì anche oggi quando la violenza sembra inarrestabile cieca non ci sono alternative al dialogo
Non c'è alternativa riconoscimento della necessità di affermare contemporaneamente due diritti quello del popolo palestinese ad avere un proprio Stato indipendente e quello di Israele a vivere in sicurezza entro confini riconosciuti
La ripresa del dialogo è necessaria anche se sembra difficilissima la stessa proposta del principe saudita che pure ha suscitato interesse speranza rischia di essere seppellita sotto le violenze i morti di questi ultimi giorni
Dobbiamo intensificare la mobilitazione continuare a chiedere che era fatta sia liberato dallo stato di assedio in cui ha costretto sollecitare il governo italiano e l'Europa muoversi con ogni iniziativa che possa aprire le vie della trattativa
Tra queste iniziative crediamo debba essere sostenuta la campagna Time for Peace lanciata nel mese di dicembre da personalità della cultura e della politica sia israeliane che palestinesi
Da Yossi Beilin ex ministro della Giustizia israeliano saremo sei del rappresentante dell'Anp per Gerusalemme
Forse sarà possibile organizzare una grande iniziativa giugno una catena umana di nuovo attorno alle mura di Gerusalemme per quella data se così sarà
Saremo lì i Democratici di sinistra saranno lì con grande mobilitazione da tutta Italia concludo
Rilanciare di intensificare la nostra iniziativa sulle questioni della globalizzazione significa mettere in moto le organizzazioni del partito
Valorizzare e coordinare i progetti e le attività che stiamo portando avanti dalle regioni e dagli enti locali dare a questi progetti una visibilità ed un significato politico che hanno orientare con coerenza la nostra azione in Parlamento
Mi sembra questo il modo più serio per costruire un rapporto una possibilità di incontro non strumentale con i movimenti di critica all'attuale globalizzazione siamo andati al Forum di Porto Alegre
Abbiamo un po'innervosito i compagni di Rifondazione Comunista ma li abbiamo toccato con mano quanto bisogno ci sia di una sinistra riformista che ascolti questi movimenti e interloquisca con loro
Ci siamo trovati in compagnia di altre forze politiche della famiglia socialista
Con loro vorremmo aprire una riflessione abbiamo già scritto una lettera all'Internazionale socialista stiamo valutando di tenere in Italia un seminario di riflessione tra alcuni partiti della sinistra europea e i movimenti di Porto Alegre
Ci sembra questo anche il modo più efficace
Perché se il per sollecitare la stesse Internazionale socialista dello stesso partito del socialismo europeo ad aprirsi ad un confronto con queste nuove soggettività e soprattutto con le sfide che se ci propongono grazie
Grazie Marina subito la parola
Ma Gian Giacomo Migone tra una relazione sul tema la gestione delle aree di crisi la governabilità delle libertà nazionale
Io vorrei rivolgervi ai non dubbi Barry
Per ringraziare compagni
Mi spiego
Questi compagni
Da parecchio non saprei indicare quanti sia
Hanno fatto quello che essenziale per noi fare in questo momento
Cioè costruire dei ponti
Pera l'idea letta
Dei movimenti
Pur ciglio
La realtà
Istituzionale della politica dei rapporti di potere eccetera
Se noi la nostra capacità come partito di giocare un ruolo in questo momento
Si gioca su questo tipo di terreno e quindi io credo che sia assolutamente corretto
Far partire una discussione di questo genere proprio da qui in questa Sandra
Barbara Pollastrini e ci ha fatto la cortesia dati citare parecchi uomini
Io voglio restituirgliela perlomeno imputare tutte citando una donna
Che fu molto importante
Nella politica internazionale dagli anni cinquanta sessanta questa donna si chiamava Barbara Worth
Era una grande europeista che in clima di guerra fredda aveva il coraggio di dire che se poneva un problema di potere a che tra Europa
E America e aveva il coraggio di dire che su questa consapevolezza europea
Si giocava quel conflitto che allora era l'attente c'era la guerra fredda tra nord e sud tra quelli che hanno e quelli che non hanno tra quelle che sono di cultura cristiana e di altre culture
Che soltanto no giocando la carta dell'Europa saremmo uscì ti dalla strettoia che allora la strettoia
Principale non era da poco era era quello della guerra fredda allora mi ha colpito molto in questa prima parte della discussione guardato preso appunti
Dalle dieci di questa mattina quindi questa è un'altra ragione per ringraziare
Per ringraziare gli organizzatori sono venute fuori tantissime cose interessanti gli economisti sono stati
Pieni di spunti io Borrelli rassicurare Biasco l'ho già fatta parole no
Se c'è qualche cosa di tecnico che deve essere messo appunto visto rivisto
Intorno alla questione della Tobin tax non preoccupiamoci troppo no
Il problema è di porre la questione no
La questione dei flussi finanziari
E dall'altra parte la questione del della concretezza che un passo pervada nelle direzioni
Dei conclamati
Obiettivi del millennio dalla riunione del del millennio dei capi di Stato e di governo
Così come mi è sembrato preziosissima e qui c'è l'elemento proprio di nuovo torno a Barbara a bordo per dire che ci siamo trovati tutti d'accordo con lei
Di economisti Massimo D'Alema hanno quando quando Martone dice poniamo la questione non soltanto del seggio europeo all'interno del Consiglio di sicurezza guardate il niente graffi sei perché non è che gli inglesi e francesi ci saranno Garatti per alcuni anni
Neanche i compagni inglesi e francesi dell'Internazionale socialista se poniamo il problema
Però Barbara Worth diceva anche un'altra cosa Utopie rilevanti no rilevanti
In inglese quindi anche lì cinismo non vuole dire solo dire rilievo ma che hanno una concretezza che hanno che hanno
Un futuro no
Massimo dice Europa è ovvio ribadisce
Un patrimonio che solitamente consolidato
Nella storia del nostro partito è anche qui un partito a cui non ho mai agli fatto parte però ricordo quando Enrico Berlinguer finiva la sulla prima pagina Delio York Times perché faceva la Carey critica al bipolarismo no e compiva
Quei primi atti concreti su cui si costruiva una diversa prospettiva per la sinistra
Italiana
Io dico più semplicemente il primo interesse nazionale dell'Italia è il rafforzamento dell'autonomia delle organizzazioni internazionali a cui A parteciperanno a partire vedente mentre dalla prima che qualcosa di più dicono organizzazione internazionale cioè dell'Europa
Cioè noi abbiamo una forza noi italiani prima ancora anche se la sinistra è direi custode privilegia tutti questa forza
Noi forse perché abbiamo perso la seconda guerra mondiale forse perché siamo uno Stato relativamente giovane
Noi sappiamo di essere una media potenza anzi in un mondo in cui probabilmente esiste ce n'è una in fieri Massimo in incubazione nella civile no
Ma in un mondo perorare unipolare essere consapevoli che si è solo una media potenza cioè che in fondo siamo tutti delle piccole potenze guardate che è un grande vantaggio purché sappiamo utilizzare restassero
Poi Massimo dice
Però Europa potenza globale con tutto quello che ne deriva dal punto di vista anche militare con nomi eccetera
E io qui dico sì
Però vediamo Europa per che cosa e vediamo anche la concretezza se l'utopia deve esser il rilevante perché guardate che qui ci sono dei rilevanti interessi e anche conflitti di potere non mi riferisco a quelli di Berlusconi
Ma quelle fra Stati Uniti ed Europa
Non c'è più un presidente degli Stati Uniti che ci consente di diploma tipizzare questo conflitto di interessi
Che ci consente di parlare genericamente di riformismo occidentale
C'è un'amministrazione repubblicana che ha fatto la scelta dell'unilateralismo è per noi addetti ai lavori americani istinti no
Ce ne ha su qualche altro presente sappiamo che le unilateralismo è una cosa fortemente radicata nella storia degli Stati Uniti
Perché la mediazione terrà isolazionismo e nazionali no
Quando gli Stati Uniti decidono di ignorare dico le Nazioni Unite Ballan atto
E enti bombardare direttamente no fanno una scelta che consente loro di conciliare entrambe le cose no
Di non avere vittima o per lo meno che le vittime siano dall'altra parte
E allora io credo che
Questo Massimo ha parlato Giuliano Amato adesso mi fa piacere che lo dica esplicitamente che non gli piace l'unipolarismo no poteva essere forse detto un po'prima Massimo ha parlato ha giustamente criticato la militarizzazione
Però la militarizzazione l'ha detto Massimo dialogando Nocco insperati
Francescani Nord diversissimi
Però questa cosa va spiegata molto laicamente criticamente anche al Financial Times e al Corriere della Sera
Non c'è niente di male
Non ci mangio nessuno
Cerchiamo di fare uscire questa sinistra da una critica ideologica anti americana che non è la nostra nuovo che costruisce teoremi che non capisce le istituzioni americane
Che non capisce come mai la guerra del Vietnam è finita come è finita
Perché c'è stato un opinione pubblica e delle istituzioni che si sono in cui è diventata maggioritaria e una certa posizione
è anche una situazione però in cui con chiarezza no ancora no vedo dei passettini ringrazio Marina Sereni si possa appunto Serena mente fare un accanito dica laica alla politica estera degli Stati Uniti d'America no
Sì sì ma guarda che non è poco no e vale la pena punto settori puoi andare da Roma a Milano a piedi è un obiettivo ambizioso beh bisogna cercare di arrivare se non ha ormai dietro o per lo meno a Orte
E con una certa a rapidità perché se vogliamo un'Europa garante fuori trent'la vogliamo perché tour dobbiamo perché modifichiamo degli equilibri politici mondiale
Poco
Occidentali e mondiali
Allora può anche darsi anzi c'è un'anima americana che può essere sollecitata a comprendere che può essere nel suo interesse
Che ci sia una seconda garante poté sarà no crea una sua autonomia dei suoi interessi la sua struttura la sua forza
Ma non sta intanto è molto difficile che sia l'amministrazione Bush ad avere questa comprensione
Ecco quei non si potrà minimizzare fa
Cioè in altre parole care compagne e cari compagni sono stato richiamato due volte al giorno preside bisogna misurarsi
Problema del cortese perché se no scusi utopie non diventano rilevanti per citare Barbara cuore
Grazie allora la Stefano Fancelli nella sinistra giovanile nuovo l'anonimo giovanile travi radicalità e concretezza
Da Seattle non porta allegria da Praga Nizza dalla giornata mondiale della gioventù omaggio i novanta dalla marcia per la pace Perugia-Assisi al corteo dei dieci di novembre contro la guerra
Dalla veglia di preghiera di Assisi il quindi ai contro stati generali contro la riforma del ministro Moratti e ancora il diciannove di gennaio in tanti altri appuntamenti
Sono emersi prepotentemente sulla scena pubblica vite italiana i percorsi di una generazione che sperimenta un nuovo protagonismo giovanile generazionale
Ciò che colpisce l'eterogeneità delle forme delle pratiche delle piattaforme che caratterizzano questa variegate talora perfino contraddittoria massa di ragazze e ragazzi le dinamiche di partecipazione sono definite codificate linguaggi nuovi con formule organizzative e di coordinamento spesso assolutamente inedite che richiamano l'attenzione stimolano l'impegno dei giovani che provengono e più disparate realtà
Al di là dei portavoce mediatici spesso nominati sul campo dopo radicali semplificazione degli stessi miglia all'inizio della mistificazione
E al di là dei referenti o leader di singoli reti coordinamenti Soggetti organizzati politici sindacali netto tematici avete antagoniste ciò che emerge è la prima generazione globale una generazione capace visse Capaci ripensare se stessa in quello che è la dimensione dello scenario globale
Una generazione molto differenziata è un protagonismo legato percorsi appunto eterogenei e differenti ma accomunate in primo luogo dalla capacità di un massiccio accesso alle informazioni
E della costruzione della dinamica del movimento di partecipazione nuova differente il movimento di movimenti legato in primo luogo la capacità di costruire gruppi di affinità e occasioni tematiche specifiche concrete di mobilitazione
Capace in giro per il mondo di radunare di coagulare energie risorse e di condensare le iniziative talvolta anche segnate da contraddizioni e da infiltrazioni di elementi violenti come il famoso black bloc
Ma segnato in primo luogo da una straordinaria e per certi versi quasi incomprensibile capacità di massiccia mobilitazione di presenza di partecipazione
Questa nuova generazione questo nuovo protagonismo giovanile segna in particolare un processo ed un percorso di ricerca
L'attività che caratterizza i percorsi di questa nuova generazione e in primo luogo legata alla ricerca di un'alternativa al pensiero unico
Legata però nel contempo ad una capacità di concretezza cioè l'agire politico
Una alternatività esperto al processa il modello di globalizzazione neoliberista che però non accade direttamente sul terreno ad una definiamole ideologizzazione e progressiva
E più caratterizzato il movimento nei suoi alta più vive dalla cultura del fare cioè della capacità di costruire in termini concreti progetti volti ad affermare l'alternatività del pensiero di questi movimenti
L'alternatività del pensioni questi movimenti al pensiero unico neoliberista
Cosa fanno queste ragazze e questi ragazzi in primo luogo al di là degli appuntamenti mediatici e quindi dei grandi cortei delle contromanifestazioni costruiscono quotidianamente percorsi di sperimentazione
Che vanno nelle forme più tradizionali della partecipazione associativa associazioni come possono essere quelle che anche la storia della sinistra conosciuta in certi casi promossi
A fondo assolutamente nuovo
Minata costruire progetti di partecipazione sul singolo tema sull'inquinamento di un fiume sulla lotta contro le discriminazioni razziali uscì temi di mobilitazione talvolta anche radicali e di rottura radicale
Son chiare diciamo di iniziativa di mobilitazione simbolica che spesso ad anche degli elementi di ambiguità o di difficile definizione ma ciò che caratterizzato quindi questo diciamo popolo mi ragazze e di ragazzi questi insieme questa massa giovanile e la capacità di legare la ricerca del pensiero politico ad una cultura del fare dell'agire concreto e quotidiano
Semplificando e in una sforzo di sintesi si può dire che questa generazione questa parte della nostra generazione vuole in primo luogo strumenti nuovi di partecipazione e di democrazia
Coglie la distanza talora siderali
Che separa la potenza dell'economia dai limiti attuali del potere politico
Si pone dinnanzi a questo tema della libertà dell'economia dell'economia del mercato che determinano i processi di vita milioni miliardi di persone
Necessità di una strumento di più strumenti capaci come nel caso recente della Rete di Lilliput attraverso uno quotidiano lavoro di costruzione di imbrigliare la potenza dell'economia di riportare la ha delle regole condivise democraticamente di Fini
Questa generazione si pone dinanzi ad alcuni eventi storici drammatici come l'undici settembre grandi processi come quello dell'integrazione europea in un'ottica non necessariamente né tanto meno diciamo evidentemente ideologica non c'è un rifiuto in questo caso l'integrazione o che al contrario la generazione ad esempio che nel nostro Paese anima questo movimento è una generazione che ha introiettato profondamente il processo d'integrazione europea che si sente europea ma che trova sul proprio terreno di ricerca tante domande ancora inevase
è una generazione che rifiuta la semplificazione della lotta al terrorismo meglio di quello che immagine l'idea di lotta al terrorismo vive profondamente la necessità di contrastare le forze legate network terroristici internazionale quello del che dà ma affronta criticamente questo percorso di
Diciamo lotta al terrorismo richiede una capacità di contrastare le forme del terrorismo e quanto avvenuto l'undici settembre denunzia saldamente legata all'esercizio del potere e della forza L'Unità ma che siano
Inter democratizzare
In cui l'ONU non sia evidentemente un governo unico mondiale ma sia uno strumento questo sì risoluzione delle controversie internazionali
Sì è un luogo di democrazia piena c'è un nuovo quindi profondamente riformato dice Cizio d'una potestà sovranazionale capace di risolvere i conflitti di regolamentare le relazioni fra i grandi potenze mondiali
Di regolamentare anche la potenza di quel soggetto oggi unico grande potenza mondiale la scena internazionale gli Stati Uniti d'America
Rispetto al quale questa generazione non vive i retaggi di un antico antiamericanismo
Ma vive tutta la sofferenza del vedere una potenza che pensa immagine nel mondo che vuole costruire la propria immagine e somiglianza vive quindi la sofferenza dell'unipolarismo
L'impossibilità ad un processo di equilibrio di costruzione di un nuovo ordine mondiale che non passa dell'unico strumento del utilizza la forza militare
In particolare ciò che colpisce era ricerca la necessità di porre regole in quello che era dinamica del processo di globalizzazione legato alla potestà nelle grandi imprese multinazionali di poter determinare con le proprie scelte ancor più dei governi nazionali le dinamiche sociali politiche economiche reali dei singoli Paesi ciò che colpisce è l'impossibilità ad una discussione democratica sull'utilizzo delle risorse
E vedete la risposta di questa generazione sita non è totalmente questi movimenti danno non è totalmente legata ad una dimensione ideologica di rifiuto della globalizzazione e al contrario della grande maggioranza dei casi soprattutto in quella che è la dinamica di partecipazione più ampia il condensa questa stessa dinamica di partecipazione in alcune domande molto concrete rivolto in primo luogo alla politica ed in secondo luogo alla sinistra Amadio conclude
In primo luogo alla politica viene chiesta la capacità di determinare i processi di globalizzazione
Cioè viene chiesta la capacità di determinare il processo di di sviluppo a livello globale i determinati processi che portano ad un equilibrio nel processo di globalizzazione
Con tutti i temi legati al debito legati ai politiche di sviluppo dei Paesi del Terzo Mondo del quarto mondo ma soprattutto determinati legati in primo luogo la capacità della politica di essere strumento di democrazia nel determinare le scelte in secondo luogo chiedono molto anche le sinistre non chiedono alla sinistra a quella tradizionale storica al nostro partito il punge minerale a tutta la sinistra compresa paradossalmente anche quelle antagonista di come dire male interpretare il più popolare
Non chiedono di essere in qualche maniera integralmente ripresi e non chiedono paradossalmente di divenire gli esegeti può la formula sperimentare il nuovo soggettività politica ad uno nuovo soggettività
La sinistra storica chiedo a sinistra di interpretare il proprio ruolo specifico
Chiedono sanno di chiedere molto sono le stesse richieste che formuliamo peraltro anche noi ragazze ragazze compagnia compagnia Sinistra giovanile
Chiedono alla sinistra che l'Internazionale socialista il Partito del socialismo europeo siano strumenti capaci di determinare la politica globale
Capaci quindi non solamente i discussioni ma anche di azione politica sul livello sulla scena globale
La capacità quindi di offrire luoghi di discussione e di confronto come questo ma anche strumenti di governo della globalizzazione mediazione a livello globale
Questo movimento la partecipazione giovanile questo nuovo protagonismo giovanile segnato quindi da una dicotomia ma di per sé non irrecuperabile né tanto meno foriera di drammatiche contraddizioni tra vitalità e concretezza
Radicalità una critica appunto fermissima dell'attuale processo dico urbanizzazione non liberista e a concretezza della percorso che porta alla costruzione del pensiero in primo luogo d'un nuovo mondo possibile di un altro mondo possibile
Chiede quindi questa generazione e noci
Diciamo aggiungiamo siamo altri questa generazione in movimento alla politica alla sinistra sei capace di svolgere quel ruolo che già in altre epoche ha svolto nel definire non solo un percorso d'utopia ma concreti dinamiche di trasformazione di quelli che sono gli attuali processi di urbanizzazione definizioni di codici di strumenti di iniziativa politica a livello globale
Che siamo capaci appunto di codificare prima e di costruire poi strumenti di partecipazione democrazia di cambiamento Del Monte
è una generazione che di carità e concretezza ha in mente quanto già altre generazioni prima di lei avevano cioè l'idea di cambiare il mondo quale fallo con strumenti politici vuole farlo tenendo conto che il mondo che ha talmente c'è
E visto in un'ottica di critica radicale spetta processi che sono non solo incomprensibili ma inaccettabile nel contempo al di là delle semplificazioni mediatiche una generazione nel vivo della sua iniziativa politica profondamente riformista grazie
Grazie Stefano la parola al professor Romano c'era una relazione al tema USA mundo la costruzione di una strategia di governance globale
Ma
A me è stato chiesto sostanzialmente di analizzare
La politica degli Stati Uniti l'atteggiamento di Stati Uniti nei confronti della globalizzazione ed è una cosa che faccio
Volentieri non solo perché il mio mestiere ma anche perché mi sembra che noi siamo molto abili a criticare denunciare questa o quella politica dell'amministrazione Bush e siamo invece molto scarsi sottolineo al molto molto scarsi nel capire da dove nasce e dove mira ad andare soprattutto dal capire in quale contesto agisce
Voglio dire che noi siamo molto scarsi nel capire come mai un presidente che non fu eletto dal cinquanta per cento dei suoi concittadini
Che non era popolare che era largamente criticato nei primi sei mesi di presidenza che a tutt'oggi è largamente criticato sulle politiche fiscali ecologiche sanitarie nondimeno sulla politica internazionale gode di un consenso solido amplissimo
Per molti aspetti storicamente senza precedenti e che non mostra alcun segno di incrinarsi alcuno
Ora
Questo cosa vuol dire vuol dire che come dire a me sembra ovvio può darsi che non lo sia però credo che sia fondamentale semmai ci poniamo degli obiettivi di questa ambizione
Cominciare a partire dal un presupposto e cioè che non sono né obiettivi ma neanche un'agenda culturale perseguibile
Senza o contro non questa quella politica di un governo americano ma senza o contro la nazione americana la democrazia americana le cittadine e i cittadini americani per i questo sarebbe risibile francamente ora gli uomini di Bush le donne di Bush
Già parecchio prima delle elezioni avevano cominciato a recitare
Una loro litania un loro programma
Per differenziarsi dal multilateralismo negli anni di Clinton non lo chiamavano unilateralismo lo chiamiamo come dire noi gli studiosi l'abbiamo letta realismo loro chiamavano molto più schiettamente sinceramente passare ad un uso aperto della nostra egemonia
Vale a dire noi sceglieremo
Le questioni su cui muoversi il modo in cui muoverci e siccome siamo in una situazione un IVA unipolare siccome non abbiamo la forza economica militare culturale tecnologica ideologica gli altri volenti o nolenti ci seguiranno egemonia voglio dire nel senso gramsciano forza più consenso
Questo pensavano prima delle elezioni
Non era una atteggiamento molto popolare negli Stati Uniti il rigetto dall'accordo di Kyoto fu largamente criticato la questione antimissilistica era molto controversa fino a questa primavera dopodiché arriva l'undici settembre allora lo dice teme cosa fa
L'undici settembre fa due cose la prima la conosciamo meglio la seconda io credo continuiamo a sottovalutarla la prima è che ha spostato traumaticamente come dire irrevocabilmente l'agenda internazionale sud un terreno su cui l'egemonia in tutti i suoi sensi è una risorsa necessarie per molti aspetti principale se non prima ed è un'egemonia che si incarna nella forza militare ma io credo più ancora in una forza di pressione diplomatica economica politica di cui l'aspetto militare quello più appariscente ma non è quello fondamentale Secondo i l'undici settembre ha prodotto nella nazione americana
Nelle cittadine né i cittadini americani
In quelle persone in carne ed ossa insomma però anche le riprese post undici settembre vedevamo lavorare piangere correre via eccetera
Che cosa il senso dell'urgenza dell'uso di queste egemonia contro il terrorismo ma soprattutto il senso
Della giustezza morale di questa risposta
E questo è un dato di fatto da cui non possiamo prescindere quando gli uomini di Bush dicono
Siamo noi colpiti e siamo noi a decidere come difenderci non stanno solo usando un cavillo all'interno della legislazione internazionale stanno riflettendo
Esattamente l'atteggiamento della stragrande maggioranza dei cittadini e delle cittadine americane e questo è un dato di fatto che non scomparirà nel tempo che resterà perché è è stato traumaticamente radicato dall'undici settembre
La scelta post undici settembre la conosciamo è abbastanza evidente quello dell'uso della forza torno a sottolineare diplomatica e politica più ancora che militare per forzare altri protagonisti ad un riallineamento
Il Pakistan l'Arabia Saudita pezzi e pezzettini di apparati statali
Di mezzo mondo intorno alla distruzione del fondamentalismo islamico radicale
Di altre minacce alla sicurezza statunitense pressione per costruire una nuova coalizione
Quella dell'asse con la Russia fondamentalmente e con altri alleati amici a neutralizzare ci stanno nelle ridefinire ricondizionare l'agenda internazionale
Ora questa questione dell'egemonia dell'uso della potenza a noi ci pone un problema a noi europei dico e non solo la sinistra europea tutti gli europei perché mi pare che ci sta il succo dell'esperienza dell'intero Novecento letto in modo molto diverso in Europa e negli Stati Uniti
La lettura americana è sostanzialmente la lettura secondo cui la potenza non va diluita ed annacquata se la democrazia deve prosperare la democrazia deve essere sostenuta costantemente da una potenza pronta e disponibile ad essere usata all'interno di istituzioni multilaterali come è spesso stato nei decenni dopoguerra ma con un nocciolo di Potenza estremamente forte e al limite schiaccianti ora per noi europei è chiaro che la lettura della seconda guerra mondiale è stata molto diversa non solo per la sinistra qui non credo sia una questione di cultura politica della sinistra o meno anche ma più più largamente degli europei non abbiamo giustamente letto
Il posto e con la guerra mondiale come un rigetto dell'uso della potenza e soprattutto come una grappa arsi alla istituzioni alla cultura del multilateralismo che quella ovvia perché la potenza non c'era
Ma questo non ci risolve il problema che ci sono situazioni in cui la potenza necessaria
Situazioni in cui è indispensabile e comunque nodi in cui con la potenza altrui bisogna fare i conti e a me sembra che se noi non ragioniamo sul multilateralismo in termini più ampi concettualmente più anche non solo come una specie di ritornello che ci ripetiamo
Anche per consolarci non andiamo molto lontano perché l'abbiamo assunto come un valore in sé mentre per gli americani non è un valore in sé perché ovviamente c'è sempre una dopo duplicità di scelta unilaterale multilaterale una combinazione di questi due come cioè di fatto in questi mesi
Quindi dal punto di vista della politica internazionale mi sembra abbastanza facile prevedere che continuerà questa ricerca non di una soluzione militare a tutti i problemi
Non attaccano la Corea del Nord che l'abbiano definita parte dell'asse del male non credo proprio che attaccheranno l'Iran attaccheranno l'Iraq in forme solo parzialmente militari probabilmente ma quello che stanno facendo e quello che faranno è operare una pressione continua crescente su una molteplicità di Stati e continuerà a farlo perché comincia a produrre risultati
La situazione pachistana è stata mutata fortemente dalla pressione americana l'atteggiamento dei sauditi è stato multato fortemente negli ultimi mesi dalla pressione americana e così via di questo passo
Ora in tutto questo dove stanno i problemi che hanno e stanno molto a cuore
Delle tensioni e delle disuguaglianze inerenti alla globalizzazione
Nella cultura dell'amministrazione Bush è chiaro che non stanno da nessuna parte se avete guardato
La controproposta di Bush agli accordi di Kyoto che l'ora ha deciso di non sottoscrivere è una controproposta
Limpida nella sua semplicità cioè che dice
Ecologia si finché economicamente sostenibile la crescita economica viene al primo posto se in una dinamica di crescita economica c'è una qualche possibilità di miglioramento ecologico bene se no ve lo potete pure scordare
Però della cultura pubblica del Paese che è quella che mi interessa di più e che credo quella che dovrebbe interessare di più a noi
Un posto ce l'hanno però francamente il piccolo e molto più piccolo che in Europa
Tutti gli indicatori ce lo dicono dai sondaggi d'opinione alle lettura qualsiasi altra cosa
Perché io credo che ci sono tre motivi che noi tendiamo a sottovalutare il primo quello più grosso cioè lista negli Stati Uniti gli anni Novanta gli anni del lungo lunghissimo boom economico degli anni novanta sono stati gli anni in cui i timori sociali della globalizzazione sono stati superati storicamente superata c'è
Il pieno impiego per cioè anni di seguito
Il ritorno ad una dinamica di ascesa dei redditi più bassi dopo che per una generazione intera i redditi più bassi erano stati stagnanti dai primi anni settanta euro son tornati a crescere a ritmi forti
La rinascita urbana
I tetti storici di occupazione per le minoranze per le donne
Tutto questo a e qui issato della cultura pubblica del Paese le ansie le tensioni sulla globalizzazione che negli anni ottanta erano molto visibili negli anni Ottanta negli anni di Reagan c'erano Paure timori tensioni contrasti
Angoscia rispetto al futuro degli anni Novanta questi non c'erano più sono passati gli Stati Uniti cioè sono entrati
Non solo materialmente ma anche culturalmente e psicologicamente sono si sentono e accettano di essere una società pienamente postindustriale nell'economia globalizzata senza più forti tensioni politico-sociali intorno a questi ora questo vuol dire che non si costruisce più quel ponte
Tra i problemi internazionali della globalizzazione e le ansie le tensioni che all'interno si sentono ed è questo ponte che rende il problema della globalizzazione così sentito in Europa occidentale a differenza degli Stati Uniti
E per certi aspetti a differenza di altri luoghi del resto basta riflettere sulla di sulla traiettoria del partito democratico di Clinton il partito democratico di Clinton nel due mila ha raggiunto risultato elettorale migliore dal mille novecentosessantaquattro
Per trent'anni partito democratico è stato un partito di minoranza e delle minoranze del due mila e diventato un partito che non tanto ha perso le elezioni per un soffio ma è diventato un partito che rappresenta al tempo stesso i ceti medi tecnologicamente avanzati e gli afroamericani che rappresenta la Silicon Valley
E le citate industrializzate cioè diventato un partito nazionale
Fortemente radicato e fortemente legittimato e riconosciuto dalla maggioranza o quasi maggioranza dell'elettorato quindi c'è stato una trasformazione storica degli Stati Uniti alla rinomata che noi abbiamo fondamentalmente evitato di guardare seconda questione più direttamente politica
C'è stata una candidatura politica
Come dire no global se vogliamo dargli un'etichetta nelle lezioni americane ed è stata quella di raffineria
La sua ed era preso una batosta elettorale colossale non tanto perché ha preso pochissimi voti ma perché la mappa dei suoi voti sostanzialmente coincide con la mappa dei campus universitari voti popolari non se n'è visto uno in quella candidatura
E la candidatura ha esposto questa minorità di un messaggio
Usiamo questo termine no-global nel senso come dire dispregiativo che negli dei media li danno tra e ha ovviamente spalancato le porte alla sconfitta di Gore questo vuol dire che il mondo
Che noi in italiano chiameremo riformista americana al mondo liberale americano ha tagliato i ponti ha troncato con questo tipo di cultura c'è stata una Jato una rottura storica che non è rimarginata
Oltre al fatto che come dire del movimento antiglobalizzazione americano c'hanno un ruolo molto più prominente dei sindacati esplicitamente deliberatamente protezionisti di quanto non sia in Europa e quindi anche un movimento connotato diversamente terza questione
La diffusione diciamo la pervasività di un discorso indubbiamente rigonfia la realtà ad arte e si auto giustificarsi auto compiace ma nondimeno è parte cospicua della cultura pubblica americana che dobbiamo presente e cioè il riflesso se vogliamo politico e psicologico della cosa a cui di cui parlava stamattina Dias
Gli Stati Uniti hanno esercitato un traino dell'economia globale negli anni ottanta e soprattutto negli anni novanta
Che si materializza i numeri nel loro deficit commerciale colossale nel flusso d'importazioni che attraggono in particolare dall'Asia dall'America centrale
Questo in cosa si traduce nella cultura collettiva del paese anche del mondo libera anche della sinistra noi abbiamo fatto la nostra parte
Per la crescita globale per la crescita dell'ansia per la crescita economica del Centroamerica eccetera a fronte del quale c'è un'Europa
La cui crescita asfittica
Ha un ruolo molto minore è un Giappone la cui deflazione endemica ovviamente un ruolo da questo punto di vista non ce la in questo senso come dire noi la nostra parte l'abbiamo fatta
E molto forte ed è inevitabile trovarselo di fronte nel momento in cui si vada non dico a trattative formali ma a dialoghi discorsi incontri
Con di americani ora accurata o meno che sia questa analisi in parte lo è in larga parte esagerata nondimeno ripeto è un assioma fortemente diffusa è una forma mentis
Collettiva molto forte che non si può ignorare perché a dei dati di realtà su cui si basa non piccoli
Quindi concludo
Cosa possiamo aspettarci
Abbastanza ovviamente credo abbastanza banalmente ci possiamo aspettare alcuni gesti
Simbolici ma deboli
Nei confronti di
Povertà e squilibri internazionali ma niente di sostanziale sicuramente dall'Amministrazione Bush ma anche dalle opinioni che sono più critiche dell'amministrazione Bush all'interno degli Stati Uniti se no i specifiche aree di crisi Afghanistan o altri Paesi che abbiano una valenza strategica per cui vanno ricostruiti ovviamente
Perché io credo che sia questo il terreno che l'amministrazione Bush non ritiene fondamentale e sul quale non c'è una pressione interna politico-culturale negli Stati Uniti perché lo diventi
Un multilateralismo quindi che sarà molto spesso non tanto di facciata quanto la soluzione secondaria al multilateralismo si ricorre quando ce n'è bisogno garanzia della detto no sono le missioni che determina l'alleanza e non le alleanze che determinano le missioni e questo è stato credo Franco e genuino nel riflettere esattamente l'atteggiamento di larga parte dell'amministrazione Bush una come dire uno stare dentro le istituzioni multilaterali ma in termini fortemente indipendenti mirando e riuscendo a condizionare gli altri con questa fiducia nell'effetto
Come dire magnetico no di riallineamento che la forza e l'egemonia statunitense comunque a un effetto che è reale
Torno a sottolineare che è storico cercherà delle sue radici storiche molto lunghe e che nell'ottica statunitense discende da quella che è stata la pericolosità prima
E la debolezza poi degli altri attori della scena internazionale
I quali altri attori della scena internazionale
Noi europea innanzitutto non credo che ci sia tanta alternativa questa me mi sembra come dire la quali siano o crescono come attori a tutto tondo affrontando i problemi che fino adesso non hanno affrontato quello della potenza e uno ma ce ne sono altri oppure continueranno inevitabilmente continueremo inevitabilmente a rivendicare un multilateralismo
Che però non può che essere una sorta di come dire desiderio realizzato in una struttura internazionale che è unico unipolare non per volontà di uno ma per una serie di processi storici gran portato a questo grazie
Grazie professor ovvero la parola adesso professor Renzo guolo fondamentalismo in politica nel mondo islamico
Vorrei partire da una considerazione
Che in qualche modo cerca di interpretare il titolo del convegno di oggi
C'è un rapporto tra fondamentalismo e globalizzazione
Direi di sì nel senso che questa ipotesi in qualche modo già mette in discussione che ci sia uno stretto rapporto tra americanismo e fondamentalismo ho sentito dire anche stamattina che il fondamentalismo sarebbe una reazione necessaria la politica americana no
Il fondamentalismo
In qualche modo è al inventato incrementato da un certo tipo di atteggiamento politico ma se noi ne diamo autonomia ideologica un movimento come il fondamentalismo non cambiamo assolutamente nulla non siamo in grado di articolare politica di contrapposizione
Nel senso che questo movimento nasce molto addietro per quello rapporto diretto con la globalizzazione non essendo la globalizzazione è un fatto recente anche se solo ce ne parla agli anni Ottanta venute a rinviare a lei analisi di di Wallenstein sulla globalizzazione di lungo periodo ma il fatto stesso che i due gruppi più importanti del fondamentalismo islamico nascono a fino agli anni e venti in Egitto e nel subcontinente indiano
E l'attuale patto chi stanco la dice lunga sul fatto che l'autonomia ideologica rispetto eventualmente la questione americana il problema è che il fondamentalismo ha uno stretto legame con la globalizzazione
Però mentre in cui la globalizzazione non è un fenomeno virtuale
Ma è soprattutto globalizzazione del luogo globalizzazione locale by intersecarsi strettamente e direttamente al luogo pensi globalizzata le relazioni sono legate a luoghi e quindi il mondo musulmano in particolare è stato ovviamente penetrato prima dal colonialismo in senso classico e poi da quella che noi chiamiamo globalizzazione culturale
Non a caso eh reazione alla globalizzazione questo è una categoria che io credo deve essere sempre ben presente che se noi leghiamo e vediamo il fondamentalismo come le vicende degli ultimi anni che trovano un culmine dell'undici settembre e comunque la diretta relazione con la politica americana in senso stretto
Facciamo certo un'analisi che è solo parzialmente corretta se oggi il governo della globalizzazione fosse in mano non agli Stati Uniti ormai impotenza mono polare ma a un consesso di potenze
Non è che non avremo al fondamentalismo nel senso che i modelli contrapposizione culturale politici sono netti e sono in relazione alla globalizzazione
Questo solo per precisare alcune categorie che mi sembra che anche a sinistra dobbiamo cominciare a usare con forza
Per quanto riguarda poi l'analisi in relazione al mondo
Musulmano e credo che l'analisi oggi però è concentrata in particolare sul mondo arabo perché sottoposto a pressioni notevoli e poi perché la questione ci riguarda seppure indirettamente dal momento in cui siamo diventati una società multiculturale e multietnica
Abbiamo fenomeni migratori dobbiamo in qualche modo tenere conto di ciò che l'Islam anche qui ormai proprio perché questo lei sta globalizzazione
La situazione è una situazione
Particolare nel senso che l'undici settembre non è il trionfo del fondamentalismo islamico nonostante siano state abbattute le icone no della globalizzazione anzi semmai è il simbolo di una fase di declino
è un paradosso ma è così nel senso che il l'undici settembre i ad esempio Al Qaeda nascono dalla necessità di superare le sconfitte del fondamentalismo a livello nazionale tutte le esperienze in Egitto in Algeria
In contesti islamici sono fallite
Da qui la necessità di portare lo scontro a livello globale
Ovviamente ci si serviva di una sorta di retroterra territoriale come quello afgano che serviva da base logistica ma nella realtà il jihadismo globale praticato da Al Qaeda
Non è solo funzionale avvicina ideologica è anche la necessità di ricorrere il tiro dopo il fallimento delle esperienze insurrezionali nazionali
Qui dobbiamo dire che ci sono due modelli in campo per quanto riguarda il fondamentalismo islamico uno di tipo radicale che punta sul politico sulla netta contrapposizione
Tra cioè sulla conquista il potere politico come elemento chiave per l'IMI sta Mizzau la società e una linea invece che possiamo chiamare di islamizzazione dal basso
Che punta invece a un una vittoria di più lungo periodo per effetto di una trasformazione culturale politica religiosa che avviene a livello sociale sono due modelli che lo potremmo chiamare se facciamo riferimento all'Egitto Fratelli musulmani o Jihad islamica per dire
Quindi sono due modelli diversi l'undici settembre è il tentativo da parte del modello DCA divismo insurrezionale o disabilitazione dall'alto di giungere e portare all'estremo lo scontro a livello globale
E in questo caso la reazione che c'è stata a livello politico militare indipendentemente da qualsiasi posizione valutazione sulla guerra
L'ha messo in difficoltà anche se questo non significa che nei prossimi anni noi avremo la scomparsa del terrorismo islamico in quanto tale anzi nel momento in cui è sarà sempre più frantumato è possibile che ci siano colpi di coda a non finire
Però il modello quello in questo momento è perdente rispetto invece a una dimensione di islamizzazione dal basso di conquista la società di scontro di egemonie di simboli che politica all'interno la società che vede in misura diversa questi movimenti avere una forza cioè stanno trionfando in qualche modo i movimenti
Che hanno scelto la via di islamizzazione al basso perché dico stanno in qualche modo vincendo perché badate bene in questi anni noi abbiamo avuto una sorta di repressione molto dura da parte dei ceti politici dei Paesi musulmani che hanno messo in movimento una sorta di io lo chiamo paradosso di Algeri funziona in questo modo
Si apre un ciclo politico si cerca di includere l'opposizione questa opposizione cresce fino al momento in cui è forte nel momento in cui è forte e minaccia il potere che ha aperto e a quel punto si richiude
Si richiude e lo stesso ceto politico che ha aperto inizialmente ha represso guida anche la fase successiva il caso classico da Algeria ma abbiamo visto com'è anche il caso che egiziano degli anni ottanta e questo stesso ceto politico mostra la sua indispensabilità quindi ma c'è il problema non solo il fondamentalismo islamico
Ma delle autocrazie dei regimi al potere perché dobbiamo dimenticare che in quel contesto nel contesto del mondo arma non c'è democrazia e nemmeno la vogliono ma dobbiamo pensare bene che l'esigenza della democrazia credo che la globalizzazione abbia messo in conto è non esiste più nessun pensiero universali Tzara ante è un processo tipicamente occidentale europeo che si apprende in realtà il mondo musulmano oggi si batte tra due estremi che sono autocrazia autoritaria il potere fondamentalismi ambedue con i loro cicli no speculari di di violenza repressione apertura
Questo cosa significa significa che i quei Paesi hanno tassi di instabilità permanente perché non riescono né a integrare pienamente né a escludere fino al punto tale da poter essere stabili caso algerino
La guerra civile ha messo fuori completamente
L'ala radicale del movimento ma ad esempio oggi tutti gli ex militanti del FIS sono in qualche modo vorrei inclusi nel sistema politico attraverso varie forme
Perché perché il sistema stesso non può prescindere un certo grado di consenso ma allo stesso tempo con lo sto quello stesso movimento gli eredi del FIS non possono tornare al potere perché altrimenti minaccerebbe Rho la stabilità questo continua oscillazione
Mette in perenne crisi quel mondo queste è un prova di culture politiche che non è risolvibile a breve tempo vorrei adesso fare alcune considerazioni invece più strettamente legate alla realtà politica e per le prospettive che si possono aprire nei prossimi mesi rispetto ad alcune questioni
Che ci toccano forse più da vicino una la questione palestinese una questione della annunciata guerra e verso l'Iraq allora sulla questione palestinese
Il bisogna appunto riuscire a Premiere e ha ad attivare una politica che in qualche modo giunga a uno spalla a una soluzione negoziale ma dobbiamo tenere conto di alcune questioni
Innanzitutto che
Il quadro è abbastanza difficile non solo perché in campo palestinese oggi dobbiamo dice con chiarezza affatto conta poco o pochissimo
Nel senso che a Massa appunto gruppo fondamentalista islamico a una presa notevolissima società la Società palestinese perché Hamas non è un gruppo terroristico in senso classico ha una sua colonna militare Ezzedine Al Kassam ma è in realtà il gestore di uno stato sociale parallelo a Massa fornisce servizi sociali una banca del sangue istruzione elementare distruzione mense per i poveri no perché beneficia in qualche modo dei grandi aiuti internazionali sia relazione alla causa palestinese in quanto tale che alle grandi
Filiera delle fondazioni musulmane dall'Arabia Saudita ad altre e è beneficiaria in quanto braccio palestinese della dei Fratelli musulmani di un grandissimo affilia rifinanziamenti
Quindi abbiamo un potere reale di Hamas di fronte a questa situazione Arafat che è premuto da un lato dagli israeliani che vuole che arresti militanti palestinesi islamisti dall'altro appunto si ritrova l'egemonia politica imputati amasse la società palestinese che preme per combattere contro l'entità sionista perché è chiaro che Hamas non riconosce assolutamente l'esistenza di Israele
Arafat cito indebolito indeboliti disse quindi questa situazione o si inverte a breve ma brevissimo tempo o non c'è scampo si andrà a un ulteriore radicalizzazione
Allora in questo campo
Vi è adesso la proposta della rabbia saudita no ecco lì una proposta che vedremo se avrà uno sbocco il ventisette c'è la riunione della lega Araba vedremo se ci sarà uno sbocco effettivo questa considerazione
è abbastanza difficile che venga accettata in toto anche dallo stesso Israele nel senso che la proposta indica riconoscimento stato Isabella parte araba contro in qualche modo no la pace ma c'è un problema che la soluzione
Chiamiamo la proposta dalla non mette in discussione mette in discussione la questione ovvia delle colonie ecco allora la questione del Colonia oggi in Palestina è un fatto fondamentale le colonie non solo solo la proiezione di un gruppo di fondamentalisti ebraici come quelli del guscio immuni negli anni settanta ottanta hanno colonizzato il nome di una teologia religiosa oggi sono parte integrante della società israeliana oltre confine
Nel senso che vi vivono persone che nulla hanno a che fare con gli coloni religiosi che sono andate lì perché ci sono state facilitazioni fiscali facilitazioni abitative
Inoltre le colonie sono e fanno parte di un dispositivo di sicurezza perché ogni villaggio in qualche modo a parte il dispositivo di frontiera avanzata e in secondo luogo soprattutto le colonie lungo la linea verde cioè appena oltre il confine israeliano
Sono oggi una parte integrante del sistema economico israeliano
La linea verde è la Silicon Valley israeliana l'industria informatica dei microchip israeliani sta nelle colonie è stato una scelta strategica
Quindi quando si dice ritirarsi dalle colonie si deve sapere che significa andare a toccare nodi che non solo sono eminentemente politici non mi ritiro suo dalla terra
O devo portare via i fondamentalisti ebraici del guscio e Monique e i coloni religiosi debbo destrutturare un'industria strategica
Per gli israeliani devo destrutturare un dispositivo di sicurezza
Questo è il elemento difficile in questa in questa anche se ovviamente all'elemento imprescindibile e quindi è chiaro che sarà difficile che Israele accetti se non la proposta dalla e questo significa che però a quel punto sia gli Stati arabi che l'Arabia Saudita che si trovano posizione delicatissima
Perché deve
Pagare in qualche modo la sicurezza americana che la messa al riparo sua guerra del Golfo ma anche dopo l'undici settembre e allo stesso tempo deve aver la possibilità di smarcarsi dall'eventuale possibilità l'attacco all'Iraq presumibilmente potrebbe svolgersi tra aprile e maggio perché questa è la situazione quindi astrazione molto molto intricata dal punto di vista politico-militare che però ovviamente può avere solo una soluzione
Un tentativo di soluzione che quella politica ma per fare questo bisogna che ci sia qualcuno che si occupi di quell'aria che non siano solo gli Stati Uniti in questa fase perché è chiaro che non possono essere soddisfatti uniti e torniamo al nodo già anche D'Alema stamattina ne accennava che la questione dell'Europa se si vuole contare politicamente bisogna sporcarsi le mani bisogna esserci bisogna pesare anche militarmente
Questo va detto anche all'interno della sinistra anche l'azione a rapporto con l'area no più legata alle questioni e la pace nel senso che per poter risolvere alcune situazioni bisogna avere peso politico peso politico significa anche peso militare
E questo è un nesso strettissimo ma è l'unico che ci permette di pensare a una soluzione perché è vero che questa non è una soluzione a breve a brevissimo ma credo che con le incrostazioni che assume oggi per esempio la situazione sarà Prestine nemmeno questa sia una soluzione a Breve stante le cose l'analisi che ho fatto prima sulla questione all'Iraq
Appunto si tratta di capire io condivido la tesi Romero
Oggi manca un quadro strategico americano rispetta l'area mediorientale
Nel senso che
Le condizioni politiche per cui Bush padre dieci anni fa si era fermato di fronte all'eventuale entrata a Baghdad persistono in toto
Nel senso che noi abbiamo gli Sciti a sud che gravi terminare iraniana i curdi a Nord che gravitano in aria turca
E i l'Iraq e quindi l'eventuale Presa di potere di gruppi
Della Cofito posizione politica del comando unificato le forze polizia politica oggi non sono in grado di governare questa situazione
Quindi Happens non se si vede un progetto strategico che definisca la le assenti gli equilibri dell'intera area
Potrebbe essere appunto una strategia invece di mordi e fuggi in qualche modo che tende a Premiere fortemente sulle situazioni a livello locale
E da affidare poi le situazioni di gestione ad altri no tipo modello Afghanistan allargato però questo è tutt'altro che un'ipotesi strategica
No di largo respiro e quindi anche con tutti i pericoli che comporta perché è chiaro che un intervento in Iraq potrebbe far deflagrare non solo gli equilibri all'interno di un attimo ovviamente nel mondo arabo circostante finisco qui
Una parola cose Luis rissa usi di sinistri in America Latina dopo la crisi argentina
Beh partirei prima di tutto di una premessa io credo che parlare in una sede come questa dell'America Latina
Non ha tanto senso in quanto l'America Latina possa rappresentare un fantomatico terzo mondo più o meno omogeneo da questo punto di vista credo che il caso latino americano e poco interessante
E invece interessante a mi modo deve di vedere per il rapporto con l'Europa e cioè il fatto di essere periferia di Occidente o con molle chiamai il politologo francese Alain Lucchese dell'Estremo Occidente da questo punto di vista credo che è interessante perché da una parte molti degli Effetti o delle azione della globalizzazione si manifestano in maniera molto esasperata no quindi
L'estremismo di Occidente si manifesta in lessati reazione dei processi
I dell'altra parte perché comunque mantiene quella comunità culturale che permette un dialogo più un meno tra uguali Iain particulare per la sinistra
Qui basti ricordare che l'America Latina e per la sinistra riformista europea
Quasi che nei pochi vaccini che ci sono e nel mondo
Più o meno Koper la Chiesa cattolica
Quindi quali sono i punti che dei quali noi possiamo partire per vedere la globalizzazione in America Latina
Io credo che e nel caso latino americano sono particolarmente interessante quattro processi dentista stipulazione
Che sì non provocate della globalizzazione senza altro accelerati i da questo punto di vista e il caso argentino è abbastanza emblematico
Noi prima di tutto no assistiamo a una profonda disarticolazione sociale
Segni al termine ricordati da André anni Ida D'Alema questa mattina cioè come processi ed Elisa uguaglianze sociali ma anche comun ricomposizione di classe sia io che voglio
Ricordare che per esempio
Una parte del problema argentino e stato anche il fatto pecche determinate politiche benché insensate benché portassero all'abisso si fondavano su interesse reale in particolari di centimetri
Quindi non è Sollo la classe politica che è fallita una determinata degli è una realtà per processore convertibilità c'erano ampi settori dei ceti medi urbani
E dei risparmiatori italiani che uscì certamente ci hanno guadagnato in tutti quegli anni no quindi quando e si mette questo problema si deve ricordare questo processo profondo dei visti sta con le disarticolazione sociale
Quindi la la la globalizzazione la maniera in che in che a questo impatto e che ricompone di una maniera completamente diverse i ceti le strutture sociali
Un secondo elemento derise articolazione fondamentale e la rissa articolazione territoriale e questo è un elemento che molte volte viene poco considerato nel caso latino americano è invece fondamentale
Anche qui per tornare al caso argentino no un elemento chiave e la crisi argentina è stato il ruolo delle regioni argentini io il processo da indebitamento
Se ha e il Governo de della ruoli governo radicale che acqua e locali esplode la crisi che partecipa della crisi no
E aveva una maggioranza peronista la maggioranza del partito di opposizione che governava la maggior parte delle regioni argentine bene queste regioni si sono indebitate creando anche condizione d'indebitamento generale però questa disarticolazione territoriale molto più generale
E sta a lavasse della profonda crisi politiche della dichiarazione di guerra totale e in Colombia
E alla base del problema indigeno in Chiapas Messico e alla base del problema equatoriali no cioè questo elemento Davis articolazione territoriale molto importante
Dopo c'è la risolti colazione ovviamente delle strutture economiche ad un modello economico che era molto interno fondato sul mercato interno i che deve diventare competitivo i non ce la fa
E infine l'ultimo punto importante e la disarticolazione politica cioè tutti i partiti politici tradizionale dell'America Latina nati principalmente inizi del secolo scorso
Sono e scomparsi e nel Periodo che va dagli anni ottanta novanta
Praticamente sì noi oggi tentiamo di fare il conto dei quanti partiti tradizionali assistono in America Latina
E si contano veramente con le dita di una sola mano sono scomparsi sono nati certamente pero
Come tutti sappiamo i processi ricostituzione deformazione dei partiti è un processo molto complesso quindi noi anche e il fatto di non contare con attori politici in America Latina gli attori del mediazione
Per la risoluzione sia dei conflitti interni sia
Per governare questi processi
I punti di forza invece i punti positivi
Che sono avvenuti con la globalizzazione si acque sia quelli ricercati in forma politica o quelli che poi sono conseguenza diretta dei processi più tra virgolette naturali
Prima di tutto credo che dobbiamo considerare il rinnovamento urbano dell'America Latina oggi le città latino americana assistono a processi dei cover The governabilità è straordinariamente interessanti
Ci sono numerose città latino americana
Che hanno guarda caso sindaci progressisti sindaci della sinistra e la maggior parte delle grandi capitali che tentano di dare una risposta alla globalizzazione a partire del proprio territorio
Sì conta anche con una discreta crescita le strutture le società civile degli organi stazione e e anche de alcuni minimo dei istituzionalità civile
Ceti intellettuali anche questo più o meno esistenti e di una diversità culturali più o meno il solitamente
Consolidati
Allora il problema è che per equilibrare questi punti di debolezza con questi punti di forza menzionato si presentano a loro volta per e in particolare per la sinistra delle sfide molto importanti
Giustizia
Io voglio dar ve un dato che è importante e il Brasile ha per esempio crediti fiscali maggiori interviene relativi maggiori di quelli degli Stati Uniti del Giappone
Cioè il trentatré per cento del prodotto e riferito fiscali
Questo vuol dire settantacinque miliardi di euro destinate spese sociali non sono poche si poi confrontate che tutta la cooperazione internazionale a mala pena arriva a cinquanta miliardi di dollari
Quindi solo le spesa sociale del Brasile
Ma è distribuito fatto amministrato di maniera molto ingiusta no Ibiene ed è una tradizione che parte del fatto che in America Latina le ingiustizie si considera naturali
Quindi divertire questa naturalezza di questo processo è un elemento fondamentale
Secondo punto più politico la democrazia certo che sia tornato alla democrazia però Como recentemente ricordava a rate Dahrendorf si torna la democrazia ma senza è stato definiti
E il problema degli Stati e dei diritti e a mio modo di vedere e lì e lì e la le sfida più importante dell'America Latina abbinare Stato di diritto con democrazia
Terzo
No gli è stati nazionali come abbiamo detto per le stress territoriale non ce la fanno più ai essere contenitori de queste nuove esigenze dei cittadinanza
Ci vuole una fantasia de tipo istituzionale diversa sia approvato la regionalizzazione credo che rimane ancora la idea
Di Merko solo Patto andino meccanismi no sopranazionale come l'unica alternativa vera che l'America Latina
Per sostituire i limiti ormai evidenti degli Stati nazionali i guardate che nel caso latino americano la questione dello Stato nazione non era solo una forma di Stato
Era gli enti parte continua a essere la principale IIT io Lucia dei Paesi latinoamericani cioè il nazionalismo
Quindi questo implica nuove impatti nazionali i nuovi patti sopranazionale infine l'ultimo punto comuni sfide importanti e la questione della competitività e dell'integrazione economica del territorio
La globalizzazione in yen particulare il fenomeno ricordato della finanziarizzazione
Ha creato una fortissima destro distruzione dei industria tradizionali
Gli ha lasciato però nessuna alternativa re tessuto produttivo e quindi queste cinque sfide principale sono quelli che se ne presentano al riformismo
E latino americano
Allora in questo i su questi cinque punti e che credo che possiamo stabilire l'agenda
Del riformismo europeo con quello latino americano cioè il dialogo euro latino americano poppa può partire
Da questa agenda perché una leggenda comunque che sino comuni ci sono molti elementi comuni di dialogo i da questo punto di vista credo che assolutamente va appoggiata la idea che D'Alema questa mattina indicava e la ripresa e la ripresa dell'iniziativa politica dell'Internazionale socialista che e un foro effettivamente c'ha pochissima capacità organizzativa però io credo che questo ovviamente una proposta molto concreta che sia Democratic decisi il Mistral all'interno dell'Internazionale socialista che diventi anche portatore di un progetto del dialogo Rolo euro latinoamericani
Secondo punto dove si avanzato credo ed è in maniera un po'più massiccia che la promozione delle reti sociali di questo penso che successivamente ne parlerà Giampiero Frassinelli però questa è una conquista molto importante del dialogo euro latino americano
E il terzo io a quello che si ha fatto nella prima parte del POR de Porto Alegre nel Porto Alegre delle autorità locali che la promozione delle reti delle città delle regioni degli enti locali e questo è un elemento fondamentale giusto per il rinnovamento urbano che assiste l'America Latina
E infine la partecipazione che l'Europa può fare la formazione dei quadri dirigenti del riformismo latino americano
Questo non è casuale che fino agli anni Settanta le classi dirigenti latino americani erano formati in Europa
Dallo dalle dal dal decennio dalla decada degli anni ottanta in poi sono formati negli Stati Uniti ecco questo comunque Hoeness fila fondamentali per creare una un riformismo latinoamericano
Forte e quindi capace anche di dialogare della sinistra
Da questo punto di vista senza democrazia sì si può dire che si può partire da Porto Alegre almeno a parte e e per quanto riguarda due elementi
E il dialogo delle città i la promozione delle reti sociali grazie
Grazie
Allora desidero ringraziare
A nome dei DS l'Umbria compagno Giampiero così belli dell'onorevole compagno onorevole Luciano Vecchi
Perché rinunciano al loro intervento che comunque sarà pubblicato con gli atti
Che verranno stampati di questa giornata che è stata interamente registrato per motivi di non sto qui dirvi male il compagno della madre
Raggiungerà Roma al più presto per cui d'ora subito lui lavoro là per le conclusioni grazie
Vi ringrazio ringrazio anch'io che ho dovuto rinunciare ma un impegno che è sopraggiunto in serata tuttavia non mi ha spinto a rinunciare a questo incontro anche se
Ha comportato il sacrificio
Di un restringimento dei tempi
Anche perché credo che questo incontro questo convegno questa discussione di oggi sia stato una iniziativa importante
Debbo dire in verità che
Cominciano a fiorire in varie parti del Paese
Iniziative di discussione
Che in modi diversi vedo nel nostro partito protagonista
Di un dibattito della ricerca di obiettivi
E di una mobilitazione sui grandi temi
Internazionali e della globalizzazione
Vedete non si tratta soltanto della necessità vitale per una forza come la nostra di collegarsi ad un sentimento crescente nella opinione pubblica nei giovani di aprire un dialogo con un movimento che via via divenuto protagonista di una nuova stagione politica non solo in Italia
Ma in tutto il mondo e certamente in tutto il mondo occidentale
Si tratta io credo di qualcosa di più
E cioè di rielaborare quello che non può che essere un tratto essenziale di una grande forza di sinistra
Un elemento costitutivo del profilo culturale ideale di una grande forza di sinistra internazionalista
In grado di misurarsi con le grandi sfide che il mondo ci propone
Questo è un un elemento della nostra concezione della politica
Ed è credo
Anche un modo di reagire al rischio
Di una chiusura provinciale della politica italiana
Di una doloroso riproporsi di una anomalia italiana
Che rischia
Di
Prince serrare il dibattito pubblico nel nostro Paese
Intorno a temi che marcano una distanza e una arretratezza che sono intollerabili
Se io penso diciamo che oggi punto grandi giornali europei aprono ovviamente sul futuro dell'Europa diciamo mentre noi siamo alle prese con il passato dell'Italia siamo dei anzi neppure dell'Italia con i problemi personali di una classe dirigente
Che rivela anche qui la sua totale inadeguatezza
Dunque io credo che è importante
Anche per dare respiro alla nostra azione politica
Per rendere più forte il nostro legame con una nuova generazione che in modo significativo io credo
Si muove nelle scuole e nelle università
La generazione più recente che è venuta sulla scena politica dei movimenti è una generazione vita a mio giudizio ma spesso migliore dei fratelli maggiori e manifesta una curiosità
Una voglia di impegnarsi di capire rispetto ai quali alle quali noi perderemmo davvero un appuntamento storico se non ci proponessimo come interlocutori
Vedete nel corso del secolo che abbiamo alle spalle la Sinistra democratica
A caratterizzato la sua funzione soprattutto in Europa
Nella capacità
Di garantire insieme lo sviluppo economico
E la democrazia e i diritti sociali
In definitiva
La sconfitta del tentativo di costruire una società altra che è stata rappresentata dal movimento comunista
Tuttavia non ha scalfito il valore della grande esperienza democratica e riformista
Che se mai attratto nel comunismo motivo di di stimolo e di sfida ma la grande esperienza democratica riformista che ha avuto in Europa il suo centro vitale
è stato appunto quello di garantire accanto ad un'economia di mercato efficiente
Come ha scritto chiede l'URSS una società umanizzante
Economia di mercato si società di mercato no dice Jospin bandiera della sua campagna elettorale
Io credo questo riassume un po'l'idea fondamentale della sinistra
Un'economia di mercato efficiente
Ma nello stesso tempo una società profondamente segnata dai nostri valori
Una società democratica una società aperta e in grado di promuovere opportunità di garantire diritti
Di promuovere una certa relativa diffusione della prosperità
Di realizzare meccanismi di inclusione sociale
Questa è la civiltà europea
E questa civiltà europea
La cui influenza è andata anche al di là del confine dell'Europa
Non è pensabile senza la sinistra
Oggi noi siamo di fronte ad un fenomeno
Quello della globalizzazione
Che non soltanto diciamo
Appare
Su scala mondiale
Ingovernabile e mette a dura prova la possibilità di realizzare su scala mondiale un compromesso democratico tra sviluppo
E coesione sociale
Ma mette in discussione anche il compromesso che si è realizzato nelle nostre società
Perché senza dubbio la pressione di una competizione globale
Fassi che anche all'interno dei nostri Paesi
Vengano messa in discussione un complesso di conquiste nel mondo del lavoro che appaiono come uno stanco
Al pieno dispiegarsi della competitività dell'Europa
Il dominio del neoliberismo
Che è stato in modo che è stato il processo ideologico che si è accompagnato alla globalizzazione
Ha avuto questo sei
L'idea ne parlavamo anche stamane
Di un mercato che vince la sua sfida con la politica
Alla politica rimane soltanto il compito che l'economia le assegna e cioè di rimuovere gli ostacoli alla competizione
Questo atto questo a questa aggressione del mercato
In qualche modo ha toccato non soltanto equilibri e diritti sociali
Ma indebolito la democrazia
In fondo
Quando vi è un eccesso di potere dello Stato
Ha scritto intelligente consiglieri di Clinton Benjamín bar
L'eccesso di potere dello Stato ci allarma
C'è il rischio di totalitarismo l'eccesso di potere della religione ci allarma c'è un rischio di teocrazia ma anche l'eccesso di potere del mercato dovrebbe allarmarci
Perché indubbiamente l'eccesso di potere del mercato ha comportato una riduzione della democrazia
Una riduzione del cittadino egli scrive a consumatore
Ma il consumatore
Un modesto surrogato del cittadino così come conclude questa sua profetico giudizio l'imprenditore ci appare come un modesto surrogato dello statista DC e secondo mentre esperita su Roma
Noi siamo di fronte dunque a questa sfida
Dal modo in cui la sinistra saprà affrontare questa sfida
Come ci siamo detti qui non coltivando l'illusione che il mondo possa tornare indietro
O che si possano ergere delle barriere
Tali da impedire il processo di globalizzazione
Noi non abbiamo rimpianti
Di un mondo dominato
Da una visione incentrata sugli Stati nazionali
Non pensiamo davvero che si possa tornare ad una logica protezionistica
E credo che dobbiamo vedere anche tutte le enormi opportunità che la globalizzazione porta con sé
Opportunità di crescita della ricchezza che negli ultimi venticinque anni ha compiuto un balzo in avanti che non ha precedenti
Anche lì allargamento della quota di popolazione mondiale coinvolta nei processi di crescita del benessere perché è vero ho detto stamane da Andrea che ha denunciato con molta forza la crescita delle diseguaglianze la loro visibilità da questo avviene nel quadro di una crescita della ricchezza globale che non ha precedenti per le sue dimensioni
E la globalizzazione e la competizione globale sono state anche una molla la innovazione tecnologica
Che ha comportato una profonda trasformazione del lavoro
E anche un aumento del contenuto intellettuale del lavoro
Che certamente anch'esso ha creato nuove diseguaglianze tra chi sa e chi non sa c'è e che tuttavia
Ha un contenuto di progresso cioè rispetto al quale una grande forza di sinistra non può opporsi certamente nell'ottica oscurantista di rimpiangere la fabbrica fordista lo Stato nazione e questo non solo non mi pare irrealistico ma non mi pare sinceramente neppure auspicabile per una forza di sinistra il vero grande problema è come governare questo processo
In secondo quegli stessi valori
E cioè allargamento della democrazia garanzia dei diritti umani dei diritti sociali
Ragionevole diffusione delle opportunità di prosperità
Quegli stessi principi sulla base dei quali la sinistra democratica costruito all'interno degli Stati nazionali
Quelle condizioni di compromesso tra sviluppo e coesione sociale che hanno rappresentato la forza dell'esperienza europea del secolo scorso
Come realizzare questo su scala globale quindi abbiamo discusso
Ne abbiamo discusso con tanti contributi gli ho detto la mia non voglio ripetere
Abbiamo visto che per fare questo c'è bisogno di politiche
Occorre restituire una centralità l'agire politico a questa irruzione volontaria nella storia che la politica
E naturalmente di una politica che sappia andare oltre i confini nazionali
Perché se la politica non va oltre i confini nazionali mentre l'economia e
Oramai globali
Non riuscirà a rappresentare un contro contrappeso
Questo richiede movimenti iniziative lotte la crescita di una società civile globale
Ma anche di nuovi soggetti politici e istituzioni
Abbiamo parlato in questo senso del socialismo
Globalizzazione come occasione per il socialismo il titolo di un libro fortemente critico ma stimola Massimo Salvatore la globalizzazione è un'occasione per il socialismo si deve pur dire che sin qui un'occasione è stata un'occasione perduta sino a questo momento al di là del valore di di documenti di posizioni
Ma certamente resta una grande occasione per quello che è l'unico grande movimento politico internazionale il movimento della Sinistra democratica dei socialisti che indubbiamente in questi anni sia ampliato
Anche perché ha raccolto un bisogno di politica globale a cui magari non ha saputo dare una risposta
Ma perché dal Sudafrica di Mandela e di Mbeki al all'Anp ad altre forze dell'America Latina perché si sono rivolti all'Internazionale socialista evidentemente per un bisogno di politica globale
A cui solo in movimento socialista potrebbe dare una risposta
E il socialismo europeo con il Partito del socialismo europeo il suo compito di essere nerbo della costruzione di una nuova Europa
Abbiamo indicato questi terreni di impegno
Che poi motivano a
Le ragioni di una grande forza che in Italia vuole costruire una sinistra che non sia provinciale che non sia l'espressione di una nuova anomalia italiana magari speculare a quella rappresentata dalla destra
E pur vero come ha detto Marina Sereni che non basta dire siamo una forza del socialismo europeo per mettersi la coscienza a posto
Perché lo stesso socialismo europeo e un campo di innovazione di sperimentazione e tuttavia la scelta di campo è essenziale perché innanzitutto rivela la consapevolezza che anche la definizione di una nuova identità della sinistra
Non può avvenire
Nel chiuso di un esperienza nazionale
Basta ma si può avere solo in una esperienza che supera i confini nazionali e che ci si intreccia alla ricerca di altre forze gli altri partiti
Io questo lo considero badate non soltanto una necessità per no perché non riesco a concepire l'idea di sinistra sta in una dimensione europea e mondiale
Una sinistra nazionale non si sa cosa cioè tutte le volte che la sinistra ha ripiegato su questo ruolo diciamo
Il socialismo nazionale è diventato nazionalsocialismo ecco cioè la sinistra nazionale dal dal socialismo in un Paese solo diciamo
è innanzitutto la negazione della sinistra
Ma ritengo che questa non è soltanto un'esigenza nostra cioè continuare ad essere in forme nuove e una grande forza della sinistra
Io penso che sia anche una ricchezza per l'Italia che vi sia in Italia una sinistra che ha un respiro internazionale
E che si lega al socialismo europeo e mondiale
Vedete
La sfida del governo della globalizzazione
Non risponde soltanto ad un'esigenza di eguaglianza economica cioè io credo che sia vitale e anche per il fine della pace e della sicurezza
La globalizzazione non governata porta con sé nuovi tragici conflitti
Secondo gli economisti un grande ciclo di globalizzazione fu quello che tra il mille ottocentosettanta dal mille ottocentosettanta
Portò alla prima guerra mondiale
E non è un caso che nella nel nel vivo della tragedia della prima guerra mondiale apice di un ciclo di globalizzazione
E cioè di competizione sui mercati mondiali tra le grandi potenze europee nel tempo sfociate nella guerra
E non è un caso che
Nel vivo della guerra verso la fine della guerra nacquero quelle che allora padrone utopie di un Governo mondiale la Società delle Nazioni guizzo come risposta
Ai problemi di governance posti dal da quella grande globalizzazione ed ai conflitti che essa aveva portato con sé
Anche dalla seconda guerra mondiale siamo usciti con un bisogno di governo sovranazionale di regolazione l'avvio del processo di una rete europea rafforzamento dello io credo che forse questa volta sarebbe meglio prevenirlo il conflitto diciamo anziché dovere coi anche se poi questo conflitto in forme diverse in qualche modo è già cominciato
E già oggi noi ci rendiamo conto abbiamo discusso di questo diciamo di come
In questo spazio unico che è diventato il mondo globale
Non c'è soltanto il problema
Della competizione economica c'è anche l'urto fra le identità culturali religiose
Ieri questo seminario avremo fatto ad Assisi sono stati usati Bodei ha usato un'immagine molto bene ha detto siamo nel quinto secolo dell'epoca globale che comincia con la scoperta dell'America cioè nel momento in cui
Gli uomini hanno
Si sono resi consapevoli del mondo
Cioè le diverse comunità che vivevano in varie parti del mondo e che per secoli anzi per millenni non avevano comunicato tra di loro sono entrati in comunicazione
E via via questo spazio diventato uno spazio unico
Ma dentro uno spazio unico
Spazio culturale e mediatico non solo economico l'urto delle diverse identità diventa conflitto se non si impara a convivere
E noi noi viviamo tra l'Anarchia delle relazioni internazionali e il rischio di una Potenza che le ultime e vero che la potenza americana
è una potenza
Ed è anche vero che in determinati momenti di fronte all'aggressione violenta al terrorismo l'uso della forza
O secondo me anche di fronte allo schiacciamento dei diritti umani penso ai Balcani l'uso della forza e inevitabile
Ma l'uso della forza senza la politica senza la cultura senza il diritto
Non risolve i conflitti mi può comprimere
Cioè di fronte alla forza chi più debole può avere paura
Ma questa compressione dei conflitti diventa odio
Dell'odio
Continua come la brace sotto la cenere
Compare finché non esplode in nuovi incendi
Vedete
Guardiamo per esempio dopo l'undici settembre io non sono pentito del fatto che noi abbiamo sostenuto l'azione militare
E sinceramente non è che credo che ci dobbiamo essere dispiaciuti perché è caduto il regime oscurantista reazionaria dei talebani
Non credo che questo sia stato un danno per l'umanità
Sinceramente non ho capito certi alti lamenti a sinistra dice
Sarà anche io in fondo come dicono son vecchio bolscevico ma l'idea che cade quel regime che è nato soffocando nel sangue
Le forze più progressiste laiche di quel Paese non è che mi commuove sinceramente
In realtà gli americani a lungo sono stati alleati del fondamentalismo in chiave anti sovietica
Quando poi è è caduto l'Impero del male si sono trovati a dovere fare i conti con una forza che avevano a lungo sostenuto
Ma detto questo
è evidente che quello che è avvenuto dopo l'undici settembre ci ha mostrato nel modo più chiaro l'insufficienza la tragica insufficienza di un'azione esclusivamente militare
E il rischio che senza la politica l'azione militare spinga soltanto ad altre azioni militari
In una escalation che non ha fine
E che secondo me certamente non porrebbe fine alla violenza e alla insicurezza
Guardiamo alla tragedia del Medioriente
La tragedia che sembra non avere fine
Ma noi pensiamo davvero che lì si consuma uno degli episodi della lotta contro il terrorismo
Ma è uno schema c'è stabilire quello che riduce a questo la tragedia di un popolo
Io non credo però
Noi siamo di fronte
Al risultato di una politica che nega i diritti nazionali del popolo palestinese questo è il problema principale Medioriente
Non terrorizza
Terrorismo viene dopo
Terrorismo e il modo in cui si manifesta una tragedia che ha le sue radici non nel terrorismo
Però è una conseguenza non è la causa
Guai se noi non dedichiamo al fondo
E non ci rendiamo conto che senza un'altra politica
Il terrorismo non sarà sradicato io trovo che anche chiedere ad Arafat di arrestare eccetera
è una cinica commedia io ci sono stato
Sono stato abbastanza recentemente anche sano
Recentemente vuol dire un paio di mesi fa anche se non eravamo arrivati ancora a questo punto di di esplosione della crisi
Ma scherziamo
Sono stato per le strade di Betlemme il giorno dopo che ci Giorgetti carri armati israeliani erano alla periferia della città gli avevano ritirati alla periferia della città perché c'era una delegazione di parlamentari italiani
Ma negozi erano crivellati di proiettili Hotel Paradise dove vanno i pellegrini era incendiato supermercato era stato distrutto
Dalle bombe dei carri armati israeliani hanno sparato persino contro l'orfanotrofio delle suore francesi
C'erano stati ventidue morti e cento feriti il giorno prima
E quando per la strada siccome si erano ritirati carri armati sono venuti fuori i Tanzi
E io ho detto
Non ha un terrorista frate francescano
Questi satellite ornare campo profughi perché quando andiamo via non ritornano i carri armati
Che erano in fondo alla strada
Chi l'ha detto questi sono quelli che gli israeliani chiamano terroristi
Il frate francescano mi ha risposto ma noi li chiamiamo patrioti
Voi potete capire se Arafat che può andare ad arrestare
No non fondamentalista islamico
Allora noi dobbiamo capire chi siamo e dobbiamo capire che per disinnescare quel conflitto
E ci deve essere qualcosa che tale che dà una risposta
Ad un bisogno anche di dignità di un po'
Io sono stato a casa in una famiglia nella mia moglie di abbiamo adottato a distanza un bambino il padre lo hanno ucciso i coloni mentre andava a lavorare un bracciante agricolo quando ha battuto da una macchina ci sono otto figli alla fame in quella quartiere di Gaza sono arrivato c'era una quantità di bambini da fare impressione
Un assalto di ragazzini eccetera
Badate ho visto quelle case visto quelle famiglie
Ma se il volto dell'Occidente che loro vedono sono i carri armati israeliani ma reclutare qualcuno li che vada con le bombe in un mercato
Sarà facilissimo
Allora
Qui davvero
Noi l'Europa
Quello è un banco di prova per le ore per gli americani più difficile capire
Sono più lontani
E debbo dire che dopo segnali dopo l'undici settembre avevano fatto sperare in un mutamento di atteggiamento
Io vedo il rischio che scatti un vecchio riflesso cioè sostenere quella potenza israeliana che può essere un elemento di controllo della Regione senza capire che in questo modo qui non si controlla nulla
Perché quell'al tipo di politica non genera sicurezza
Ma genera nuova insicurezza anche per Israele e meno male che dentro Israele ci sono forze oggi che persino in modo trasversale
Mostrano di capirlo di voler rimettere in movimento una battaglia pacifista
Alle quali noi dobbiamo guardare sono forze all'interno del partito laburista del Meretz singole personalità che credo sia un lievito essenziale che certamente hanno bisogno però che ci sia una persona è critica verso la politica israeliana
E non soltanto un generico appello a mettetevi d'accordo fermate la violenza perché gli appelli di questo tipo sinceramente ne ha fatti tanti
A questo punto secondo me ci vuole qualcosa del genere vi dovete ritirare
Si deve prendere al volo l'occasione saudita ritiro di Israele riconoscimento di Israele da parte degli arabi garanzia internazionale della sicurezza di Israele
Una conferenza di pace una soluzione radicale graduale magari ma radicale della questione delle colonie
Perché non c'è il minimo dubbio che l'avere consentito una colonizzazione così imponente nei territori mentre si promettevano territori in cambio di pace è stato la negazione sfacciata di quello che si firma
Azzardato pensare i palestinesi
Terra in cambio di pace e intanto costruivano le colonie
Occupavano i confini con l'Egitto le alture
Ecco vedete lì io credo c'è un banco di prova che cosa significa costruire la pace
Si costruisce la pace schiacciando con la forza il diritto del più debole o dimostrando che noi in Occidente riteniamo che c'è una regola che vale per tutti
E sappiamo garantire i diritti di tutti i popoli il diritto alla sicurezza del popolo di Israele certamente contro un fanatismo che nega il diritto all'esistenza di Israele ma nello stesso tempo anche i diritti nazionali diritto ad un futuro dei palestinesi
Qui davvero qui si vede se c'è l'Europa
Non contro gli Stati Uniti vedi questo sarebbe velleitario è sbagliato
Ma un'Europa capace di condizionare la politica americana
In un dialogo via e-mail in una comune assunzione di responsabilità
Come abbiamo fatto so che questo suscita un cattivo ricordo in certi circoli americani
Ma io credo che noi nei Balcani sia pure con Rita
L'impegno europeo ha rappresentato anche un condizionamento per l'azione americana
Un limite
Non fu soltanto giusto usare la forza contro la pulizia etnica e forse se lo si fosse fatto prima sarebbero risparmiate alcune centinaia di migliaia di morti
Eticamente giusto glielo dico nel rispetto di un pacifismo integrale che invece
Ha un'altra etica che rispetta rispetto profondamente macchie credo anche che si rispetti l'etica della responsabilità di chi di fronte alla violenza ritenuto che non si potesse fare
Ma insuccesso di quell'azione
Perché alla fine dopo dieci anni di guerra la guerra è finita
E quell'azione anche innescato un processo di democrazia e la sconfitta dei nazionalismi non sono in Serbia ma anche in Croazia
Ma anche nel corso come non ha vinto Lucci carta
Che era armato dagli americani ma Rugova
Cioè l'uomo della convivenza
E quando noi lo portammo via di lì decidemmo asilo in Italia
Certi giornali italiani quelli che sanno sempre tutto diciamo scrissero va bene un cadavere politico l'Italia ha ripescato un cadavere politico
No perché naturalmente quelli sono più americani degli americani col capo e alla fine il cadavere politico ha vinto le elezioni e oggi è presidente hanno fatto un accordo presidente del posso
Allora sì che alla fine nei Balcani le cose stanno andando così certo vanno aiutati perché vadano così
è stato perché insieme alla forza c'è stata la politica
Un'azione politica
Un'azione politica che ha coinvolto la Russia un'azione politica che ha mantenuto un dialogo con con quegli stessi Paesi
Con le forze di opposizione democratica che le ha incoraggiate che
Un'azione politica che non ha avuto l'obiettivo di distruggere la Serbia e neppure quello di Gardiner antica l'indipendenza del Kosovo ma chi ha chiesto soltanto il rispetto dei diritti umani l'avvio di un processo di democrazia
Allora io credo davvero
E vi si è dimostrato che la presenza dell'Europa in quella vicenda avuto un peso
Non è stato diciamo il fatto inutilmente
E ha avuto una capacità di condizionamento però certo ci vuole un'Europa consapevole delle sue
Delle sue responsabilità
Unità
Unità vedete tra le tante cose che ci preoccupano percorso attuale della politica italiana
E questa progressiva perdita di funzione di profilo dell'Italia
Rispetto all'Europa
è questo furbesco ritagliarsi di una sorta di ruolo di amico speciale degli Stati Uniti d'America in Europa
Che al di là delle dichiarazioni europeiste comporta scelte che sono gravi per il nostro Paese perché vedete se noi vogliamo
Un processo di unità europea che configuri quel ruolo globale dell'Europa dobbiamo volere un'industria militare europea
Perché senza un'industria militare europea non c'è una difesa europea
Che sia certamente a fianco degli americani ma che abbia anche una sua autonomia operativa
Non separata c'è scritto dei documenti ma separati senso in grado di agire anche da solo
E nel momento in cui l'Italia esce dal Progetto
Bis al di là del significato industriale che può essere modesto delle ricadute ma il senso è quello di distaccarsi dal processo di crescita di un'industria europea in questo campo di una ricerca europea e nel momento in cui si viene a sapere che stanno negoziando con la Lockheed anche in uscita dal processo del dal Progetto Europe Fighter ma allora voi capite bene andiamo alla sostanza
Che peso può a vere in Europa
Un'Italia che
Con le rogatorie con la polemica contro il mandato di cattura europeo si chiama fuori da uno spazio di giustizia europea
Un'Italia che con le parole di Bossi diciamo così
Contro l'Europa
Si segnala per il suo becero provincialismo e un'Italia che con le scelte di politica industriale si distacca
Al processo di costruzione di una struttura industriale di ricerca europea che condizione
Perché l'Europa cresca appunto come un attore globale
Io vedo qui davvero questo è il punto di fondo badate non perché si debbono denunciare tutti gli aspetti
Ma se ma se non vogliamo essere soltanto prigionieri di una sorta di ossessione personale di Berlusconi cioè
E vogliamo cercare di vedere al di là della persona di Berlusconi
Quali sono i danni che la destra sta facendo al Paese
E al suo futuro questi saranno io credo che in questa
Progressiva riduzione vuol dire che non è che usciremo dall'Europa no
Ma diventiamo via via portabandiera insieme ad altre forze della destra europea di un'idea di Europa minima
Della sinistra europea meno però
Molto meno fa
C'è la tradizione della Gran Bretagna e dei suoi rapporti con gli Stati Uniti d'America
Sì mosca cocchiera però vedi
Noi avevamo fatto di tutto
Per portare la Gran Bretagna dentro di tutto tutta la politica che abbiamo seguito negli anni scorsi
Che cosa quando ci fu il famoso dialogo sulla terza via
A New York con la partecipazione di prova di Blair di Clinton e di perso
E si decise di fare la seconda tappa
E la organizzai a Firenze io posi una condizione di sul momento qui noi non facciamo il dialogo e noi come appendice poi di un dialogo tra inglesi e americani
Clinton deve venire in Italia per discutere con il socialismo europeo io posso organizzare un incontro solo se ci sono cioè e ci ospita
E se certamente il rapporto che era così significativo fra Blair e Clinton fa della Gran Bretagna il ponte tra socialismo europeo e Stati Uniti
E non invece un fattore di divisione del socialismo europeo e quel dialogo si fece e in definitiva io credo tutto lo sforzo che mai sappiamo certo la Gran Bretagna la Gran Bretagna paese che ha un rapporto profondo speciale con gli Stati Uniti
E in questo senso questa specialità britannica può essere preziosa per l'Europa se non diventa un fattore di divisione impedimento dell'unità europea ai dissi gioca la sfida
E vorrei dire che in una partita di questo genere un paese come l'Italia
Potrebbe avere un ruolo particolare
E il problema è che l'Italia governata dalla destra tocca al contrario torna ad essere l'appendice
Se
Certamente anche questo pezzo
E c'è di questo Berlusconi fa un punto di forza
Ma a maggior ragione di fronte all'America di Bush ci sarebbe bisogno di un'Europa più unita
E di un'Europa capace di rappresentare meglio i suoi interessi comunque
Però voglio dire questo a me sembra un punto di fondo oggi della polemica contro la destra
E vedete e una polemica che si svolge su un terreno diverso in parte più complesse e più avanzato rispetto alla battaglia che ci dite vittoriosi nel novantasei perché in fondo nel novantasei
Io direi l'alternativa era più semplice secca Europa sì Europa no
L'Ulivo era l'alleanza delle forze politiche che rappresentavano le grandi culture democratiche dell'Europa dall'altra parte c'era il caso anomalo di un imprenditore che si era fatto partito e di una destra che aveva quel tipo di matrice
Che la rendeva diciamo marginale sospetta
Oggi non è più così
Berlusconi si è fatto destra europea stato accettato uno dei leader del Partito Popolare
E indubbiamente abbiamo di fronte una destra che attraverso il governo porta avanti una sua idea dell'euro
E anche gli alleati di interlocutori
E a questo non basta a contrapporre una retorica europeista generica bisogna contrapporre una idea dell'Europa che sia possibilmente non nostra condivide è un progetto della sinistra
E delle forze democratiche c'è una schieramento democratico progressista europeista che va al di là
Delle forze della sinistra e che forse in questo momento anche a sinistra diciamo di di nel senso che non tutti sono schierati su una posizione di questi
Un progetto dell'Europa che che significhi urgentemente istituzioni politiche forti un modello sociale un coordinamento delle politiche economiche
Che anche condizione per quell'assunzione di responsabilità gli Stati Uniti d'America hanno un'autorità monetaria
Che non si limita a garantire la forza dalla moneta ma che promuove lo sviluppo si fa carico delle esigenze della crescita noi siamo invece noi queste Europa della sinistra europea nella condizione in
Europeo in grado
Di promuovere la crescita e lo sviluppo
E quello che ci siamo raccontati penso del loro libro bianco gli investimenti europee il coordinamento delle politiche economiche è rimasto sulla carta diciamoci la verità ma anche da qui nasce la difficoltà della sinistra in Europa
La sconfitta che abbiamo avuto in Italia e la sconfitta in un Paese come il Portogallo e l'incertezza siamo alla vigilia di due pasti prove elezioni in Francia elezioni in Germania da cui dipende pertanto a parte il futuro dell'euro
E la sinistra può tornare a vincere solo dentro un progetto di costruzione politica dell'Europa e insieme di Europa sociali e di Europa del lavoro senza la quale le sinistre nazionali
Sono destinati ad essere sconfitti a mio giudizio
E questo veneti aiuta anche noi a vedere i problemi di casa nostra in un'ottica meno asfittica meno riduttiva meno inutilmente recriminato
Ma non perché evidentemente nel successo della destra non vi sia stato anche vi sia anche il risultato di errori di limiti
Non è autoconsolatorie il mio discorso ma perché noi dobbiamo tornare a vedere più ingrato siamo anche i limiti del nostro riformismo
Sono sono persino più serie
Di quelli che ci vengono rimproverati da qualche girotondo diciamo così
Che sono stati cioè nella incapacità all'indomani dell'euro a delineare una fase nuova
Della trasformazione del Paese
E a condurre le grandi riforme che erano necessarie
Da quelle delle istituzioni del sistema politico ad una riforma del sistema della formazione che fosse convincente in grado di coinvolgere studenti insegnanti a quelle riforme sul terreno dell'economia
Grado di
Innovare e di determinare nuove opportunità e anche nuovi diritti perché sì noi oggi difendiamo per l'amor del cielo dobbiamo difendere in modo intransigente l'articolo diciotto
Però soffriamo anche di una situazione nella quale la complessità crescente del mondo del lavoro fa sì che quel sistema di tutele alla fine poi difende una minoranza tra i lavoratori
Ed esiste un grande mondo di lavoro discontinuo precario parasubordinato giovanile e femminile
Rispetto al quale se non siamo stati capaci di elaborare diciamo un nuovo Statuto dei diritti
Allora vedete
Io credo che la discussione sulla globalizzazione sull'Europa
Ci aiuta
A lavorare ad un nuovo Progetto per la trasformazione del nostro
Ad un nuovo progetto riformista intorno a cui ricostruire
Una proposta di governo e uno schieramento in grado di battere la destra
Il che non dipende soltanto dalla pure necessaria fermezza dell'opposizione
Io credo debba essere condotta in modo combattivo e vorrei essere chiaro da questo punto di vista non c'è
Nessuna per siamo stati dipinti come preoccupati perché c'è gente che che si convoca scende in piazza ci ha fatto è ovvio che siamo contenti più gente scende in piazza contro Berlusconi per siamo contenti di essere stupiti per pensare che noi siamo visti asciutti o preoccupa è questo
Né
Ne il fatto che in movimenti si autoconclusivo è questa novità sconvolgente io ricordo che fatto tante manifestazioni da ragazzo che non ha convocato da nessun partito facevamo l'Assemblea e ce le convocando da soli diciamo
A volte in cui abbiamo un giornalismo chiama le scope anche dell'acqua calda che vengono
Siamo di fronte diciamo a all'insorgere di movimenti che esprimono una indignazione in settori della società civile una volontà di protesta di rivolta che è sacrosanta nelle sue motivazioni
E che a mio giudizio è
Come dire linfa per una battaglia di opposizione
E il fatto che da questi movimenti venga anche una critica la sinistra anche qui non è una novità enorme
E questo è avvenuto sempre in ogni momento di rottura e compito della della sinistra discutere a
Te aprire canali di dialogo correggere quello che deve essere corretto difendere quello che deve essere difeso perché credo che soffoca
Noi dobbiamo anche difendere una ispirazione della nostra politica
Perché
Se non difendiamo una visione politica più ampia e ci facciamo semplicemente guidare dal movimento questo in generale non ha mai portato successi
Io ricordo il Sessantotto fu bellissimo anche perché era la mia giovinezza ma un ricordo meraviglioso ma nel settantadue
La sinistra perse e vinse la destra
Tanti cortei
Ma poi vinse la destra
E alla fine abbiamo imparato fin da ragazzi diciamo che
Sì si devono fare i cortei per l'amor del cielo ma nello stesso tempo bisogna riuscire a parlare anche a quelli che stanno a casa
Perché cioè bisogna allargare il fronte
Noi perdemmo nel novantaquattro e poi vince
E forse non abbiamo fatto un'analisi di che anno noi amiamo molto le analisi delle sconfitte perché sono quelle in cui diamo il meglio di noi stessi ma
Sì era una ragione anche Prati se si analisi
Per per una ragione anche pratica perché quando vinci dopo deve governare anche poco tempo fa le analisi quando perde c'è anche più tempo per analizzare sei ma
Io credo abbiamo scarsamente analizzato la vittoria del novantasei
La quale fu ottenuta perché dopo la sconfitta dei progressisti cioè della sinistra
Noi immediatamente mettemmo in campo una nuova idea politica che era quella di allargare lo schieramento di allearci con i popolari di aprire al mondo cattolico
Di
Muoverci verso settori della borghesia italiana
E di lavorare per dividere la destra e vorrei che qualcuno se lo ricordasse perché allora ci fu chi era molto critico
Sosteniamo il governo Dini addirittura ancora oggi sono gli intellettuali che dicono quando penso che Dini sta con noi provo orrore PRA perché avremmo perso anche nel novantasei
E magari magari
Ho letto intervista di questo genere davo avremmo perso anche nel novantasei con questo modo di ragionare
Noi facemmo una politica aperti coraggiosa andammo a discutere anche con Bossi altro orrore a Bossi non si alleò con Berlusconi
E così persa sono avrebbero vinto che sarebbe stato un orrore ancora maggiore
Allora io credo che così fu e cronaca non è un giudizio io credo vedete non è che si deve ripetere con la carta carbone
Però l'ispirazione di fondo e cioè che alla radicalità
Della battaglia del movimento l'orafo radicale Nemo in piazza
Contro il decreto salva ladri facciamo appello a tutte le piazze d'Italia
Contro la Finanziaria il governo Berlusconi ci furono manifestazioni enormi unitario
Ahimè i sindacati
Ci fu un grande movimento
Forte ma nello stesso tempo ci fu un'azione politica
Per allargare il campo dell'opposizione
Per costruire nuove alleanze
E per creare uno schieramento in grado di vincere allora io questo dico
Alla radicalità della protesta deve accompagnarsi una nuova stagione di iniziativa politica programmatica progettuale
In grado di gettare ponti verso settori della società italiana della borghesia verso quelli che hanno votato Berlusconi cominciano ad essere delusi
Ai quali voi siccome ho notato Berlusconi non è che li possiamo chi chiamare mafiosi delinquente cioè dobbiamo cercare di capire perché lo hanno fatto
E dobbiamo cercare di capire perché sulla base delle loro motivazioni
Gente che si aspettava cambiamenti innovazioni oggi possono essere delusi e conquistato ad un'altra prospettiva
Io credo che questo questo essenziale badate questo lo dico in modo assolutamente non conflittuale non voglio confliggere con nessuno lo dico
Per la necessità che se di un'azione politica che sia in grado di rimetterci al check un grande partito non può essere sballottato dagli eventi
Deve riuscire in qualche modo naturalmente a coglierei io sette esperienza di ma sa certamente quando il mare il vento fanno una certa direzione bisogna usarne la forza
Perché quella che spinge avanti
E e però bisogna saper tenere con forza il timone che se uno tiene il timone può persino risalire il vento contrario ma se non lo tiene e facce vecchie la barca sito vescica Fo
Vedete ecco perché credo che sia importante è importante quello che accade c'è un partito un'opposizione che tornano ad essere in campo
Che discutono
E vero che hanno Successo le iniziative spontanee ma hanno anche il successore iniziative che promuoviamo onori più partecipa tante manifestazioni c'è voglia di tornare ad esserci
E badate non credo di essere un profeta fin troppo facile diciamo domani a Roma ci sarà una manifestazione enorme
Dell'Ulivo dell'opposizione
Abbiamo molto voluto che ci fosse io avrei voluto che si facesse prima
Tante discussioni ma comunque io credo che quella manifestazione sarà preziosa
Dobbiamo interpretarla come un giro di boa della vicenda politica italiana e soprattutto della vicenda politica dell'opposizione e dell'Ulivo cioè
Si chiude una falsa
Di travaglio di difficoltà comprensibili
E si apre una fase di costruzione unitaria la federazione dell'Ulivo
Di rinnovata elaborazione progettuale e programmatica e di lotta politica
E di mobilitazione nel Paese
E credo che
Io non lo so ma io non faccio il profeta diciamo l'altra volta fu più facile questa volta sarà più complessa e la traversata sarà più lunga
Che però noi dobbiamo viverla questa traversata avendo in mente un solo obiettivo o comunque un principale obiettivo
Creare le condizioni per vincere noi la prossima volta queste la democrazia dell'alternanza
Non è quella di dividersi come opposizione o persino come essi mi pare di scorgere in qualche atteggiamento
Come si è scrollato di dosso il peso della responsabilità di governo finalmente possiamo ritornare a correre liberi e selvaggi diciamo no
Lasciatemi vive
Che non può essere questo noi dobbiamo correre
Avendo l'obiettivo di ritornare presto a portare quella responsabilità per il bene del nostro Paese non soltanto per il bene della sì