"La Costituzione e le leggi per attuarla"

Signori la presenza del capo dello Stato che a nome del Consiglio nazionale forense dall'Avvocatura italiana ringrazio vivamente
Rende ancora più virtuale la dizione di Piero Calamandrei
Desidero ringraziare per la presenza oltre le autorità che hanno accettato il nostro invito
La nipote di Piero Calamandrei signora Silvia Calamandrei
E per me è motivo di grande soddisfazione averla qui con noi alla presenza del capo dello Stato a testimoniare della devozione che gli avvocati italiani conservano del suo grande a
Il saggio di Piero Calamandrei che questa sera
Presenteremo di cui discuteranno
Uomini politici eminenti come Oliviero Diliberto già ministro di Grazia e Giustizia e come senatore Marcello Pera
E avvocati che appartengono già alla storia dall'Avvocatura italiana come Franzo Grande Stevens già presidente del Consiglio nazionale forense e Franco Coppi oltre che uno dei vertici istituzionale del nostro Paese onorevole Luciano Violante
Non è soltanto una pagina di storia
Ma è un invito serio alla riflessione
Ad una riflessione che può segnare il risveglio di una sana passione civile
Vorrei molto brevemente in qualche minuto spiegare il significato di questa scelta
Nella collana dei Quaderni dell'avvocatura dopo il saggio di Francesco Carrara sulla istituzione dell'ordine forense del mille ottocentosettantaquattro
Pubblicando questo saggio nel mille novecentocinquantacinque per i tipi
Di Laterza editore Piero Calamandrei scriveva nelle parti finali
Quasi un rimprovero nei confronti della classe politica del Governo dell'epoca
Di aver considerato l'attuazione della Costituzione non come un dovere da adempiere lealmente al di sopra della lotta dei partiti ma come una carta del gioco politico
Che un primo segno liberatorio di questa esternazione di Piero Calamandrei la cogliamo soltanto un anno dopo nel mille novecentocinquantasei quando in occasione della prima sentenza dalla Corte Costituzionale ringrazio il presidente la corte dell'azionariato
E i colleghi Flick e Contri per la loro presenza quali oggi autorevoli componenti dalla Corte Costituzionale vicepresidente del Consiglio superiore alla magistratura
Pubblico lui aveva partecipato al primo processo innanzi alla Corte costituzionale un significativo il famoso articolo sulla Stampa dal titolo eloquente la Costituzione si è mossa
L'avvocatura vuol dare un segnale in una epoca in un momento storico nel quale si è constatato il fallimento della Bicamerale
E si è costituzionalizzato
Il principio del giusto processo
Un segnale che serva a ricordare come la carta di prima garanzia fra i cittadini non Possamai note BA mai essere messe in gioco
Dalle parti politiche con finalità strumentali
Ed ecco la scelta di questo saggio ed ecco la scelta del saggio dovuta ad un uomo che consideriamo un nostro grande contemporaneo con le Piero Calamandrei
Nella sua veste di cittadino e di avvocato
L'avvocatura italiana oggi è in mezzo al guado fra tradizione mercato
Ma vuole fortemente riaffermare di essere intrinseca ai destini del Paese
E vuole governare responsabilmente le dinamiche del campione
In questi sensi e con questo significato oggi noi
Rievocando questo saggio del mille novecentocinquantacinque ricordiamo l'avvocato Piero Calamandrei
L'avvocato dei giornalisti Renzi Aristarco
Della famosa sceneggiatura per la guerra di Grecia
Si sa capo
L'avvocato di Danilo Dolci
Il presidente avvocato delle libertà
Perché ricordiamo che Piero Calamandrei era l'uomo che ricordava ci ricordava come il diritto fosse l'involucro protettivo della libertà
Il presidente del Consiglio nazionale forense la massima istituzione dell'avvocatura italiana dal mille novecentoquarantasette al mille novecento cinquantasei
E insieme all'avvocato il cittadino
Il cittadino voglio ricordarne soltanto una pagina voglio ricordare soltanto un episodio che nel mille novecentoquarantaquattro chiamato a reggere alla risorta università fiorentina
Teneva una prolusione di grande respiro civile di grande fermento morale nel cui titolo e la storia la passione civile di questo grande uomo l'Italia ancora qualcosa tradire
Con questi sentimenti iniziamo a discutere di questo libro e cedo la parola a Franzo Grande Stevens
Signor presidente della
Signor presidente della Camera dei deputati
Signor presidente del Consiglio nazionale forense autorità signore e signori colleghi carissimi
è stato attribuito a me
Per aver scritto l'introduzione al suo saggio ed aver lavorato con lui
L'onore di ricordare qui brevemente Piero Calamandrei
Uno degli autori della nostra costituzione repubblicana
Il tempo scorre
Ma la sua figura resta sempre nitida ed alta nelle nostre menti e nei nostri cuori
Egli giunse
Al mandato di costituente nella stagione della sua piena maturità morale ed intellettuale
La natura e le circostanze avevano formato la sua personalità poliedrica e straordinaria
Di un uomo del Rinascimento del Risorgimento del rinnovamento
Al talenti ricevuti con la venuta al mondo se erano aggiunte via via tante esperienze significative che in Luís avevano inciso profondamente la loro tracce
Il nonno paterno magistrato gli aveva insegnato alla natura
E mirabili furono i risultati che ognuno può apprezzare in quelle pagine da antologia letteraria dell'inventario della casa di campagna
Il nonno materno il padre miliardi per duecento anni giuristi ed avvocati
Gli fecero respirare l'atmosfera delle leggi e della giustizia del rigore giansenista dei comportamenti del lavoro e del sacrificio per gli altri senza limiti
Fino al tragico gesto di disperazione di suo padre
La mamma ieri schierava le giornate con l'amore per le arti
La fidanzata in moglie signora Ada condivideva il sentimento del voto di patria e ingenuità per il suo ingresso primo ufficiale italiano in Trento liberata
E poi gli studi letterari storici filosofici e giuridici severi i grandi maestri e colleghi da Gaetano Salvemini ad Enrico Finzi a Giuseppe chiave che orrenda
L'insegnamento universitario la firma del manifesto di Benedetto Croce gli amici del non mollare
E dopo la guerra come era accaduto aggiunge a Giosuè Carducci per il Risorgimento
La trama di quel dare e il ricevere con i protagonisti dell'epopea della Resistenza che gli raccontò con discorsi iscritti epigrafi memorabili
Alla liberazione egli si trovò in quella sfolgorante commenta che attraversò per breve tempo la politica italiana il Partito d'Azione
E quindi ancora nel fluire del tempo la fondazione della rivista il ponte la con le conversazioni socratica nella sua casa di Marina di povero ma in Versilia dove si raccoglieva il fior fiore italiano dell'intelligenza e della passione civile
E dove la signora Ada
Bastava da sola con arguzia a non farli dimenticare mai la virtù dell'umiltà
Fatto di questa pasta Piero Calamandrei sera dedicato negli anni quarantasei quarantotto
Alla costruzione della legge delle leggi la nostra carta costituzionale
Tanti uomini di diversa formazione di ideologia esuli e perseguitati liberali popolari azionisti socialisti comunisti che avevano pagato per la loro coerenza e la loro dignità
Si trovarono insieme a stendere le regole comuni che presiedono alla nostra convivenza
E lo fecero in breve tempo dimostrando che i valori fondamentali erano loro comuni a distanza di oltre cinquant'anni
Quanto lungimiranti appaiono le regole che essi hanno dettato nella prima parte della carta costituzionale
Che per questa ragione Calamandrei definiva respinte
Dall'uguaglianza per razza religione sesso idea politica la libertà di pensiero di riunione di associazioni di domicilio alla garanzia del pluralismo democratico eccetera eccetera Calamandrei diceva che questi erano i diritti di libertà per i quali lo Stato si impegnava a non fare
Ma aggiungeva che essi erano legati indissolubilmente ai diritti sociali per i quali lo Stato si impegnava affare
E cioè sono le parola di Calamandrei
A sollevare dall'indigenza fornire lavoro casa istruzione mezzi economici per procurarsi questi beni
Ricordo in particolare l'adozione del sistema dell'economia di libero mercato nell'interesse della comunità
Temperato dalla solidarietà e dall'utilità sociale
Perché se è vero che per produrre i suoi frutti
Il sistema esige che l'operatore economico riceva incentivi e gratificazioni dal suo operare
E altrettanto vero che essi non possono essere direttamente proporzionali ai suoi membri sia perché esistono interessi generali tra eminenti della comunità la solidarietà sociale di cui parla la Costituzione
Sia perché
Come ha ammonito un Nobel nordamericano
Forse che intelligenza salute gradevolezza d'aspetto eccetera costituiscono proprio dei meriti
O non piuttosto talenti ricevuti secondo le credenze da Dio o dalla natura
Il punto di equilibrio tra l'interesse dell'operatore economico e quelli generali è rimesso al legislatore ordinario
E si sposta continuamente in considerazione delle esigenze sociali e dell'orientamento politico ed il mercato e tanto più libero non sembri un paradosso
Quanto più è regolato ed i suoi protagonisti stia no le regole del sistema
I contributi di Piero Calamandrei a questi lavori dalla corte dalla Carta costituzionale sono riportati in volumi
Con la ripubblicazione di questo suo saggio
Voluto dal Consiglio nazionale forense che Calamandrei presiedette dalla liberazione fino alla sua morte se voluto ricordare quanto attuali da raccogliere sia il suo pensiero
Su due argomenti cruciali
La scuola e di lavoro
Il lettore troverà nel saggio frasi come queste
Il compito più urgente segnato dalla Costituzione al legislatore e quello della lotta a fondo contro la disoccupazione
Ma il diritto al lavoro il diritto alla scuola non si possono rendere effettivi
Se non attraverso un programma generale di politica economica e sociale che permetta di trovare i mezzi occorrenti per dare lavoro e scuola a tutti i cittadini
Parole scritte del mille novecentocinquantacinque o nel due mila
Obiettivi da raggiungere ho avuto il progresso scriveva un inglese e la realizzazione delle auto
In un periodo come quello attuale
Nel quale sembra più vicino il por mano alla stesura di una costituzione europea
E amaro il rimpianto che Piero Calamandrei non sia più tra noi
Ma questa iniziativa del Consiglio nazionale forense è stata anche Tresa ricordando l'esortazione Fosco Liliana all'unità tanto cara che a egregie cose forte animo accendono Burnet Oxford la
Grazie a Franzo Stevens la parola all'onorevole Oliviero Diliberto già ministro di Grazia e Giustizia
Signor Presidente della Repubblica
Medici e colleghi
Io sono stato invitato ad intervenire al quesito convegno questo importante convegno immagino oltre che per l'amicizia che mi lega al presidente del Consiglio nazionale forense non già in quanto professore di diritto ma in quanto esponente del mondo politico
E dunque cercherò di portare il mio contributo a questa riflessione collettiva proprio sulla base degli spunti
Molto è squisitamente politici che emergono dalla lettura di questo libro così utilmente ristampato
Dal Consiglio nazionale forense
Perché sino dal titolo la Costituzione e le leggi per attuarla il volume affronta un tema e ossessivamente questo tema attraversa tutte le pagine
Che più di ogni altro sta cuore a me sembra l'autore la mancata attuazione appunto della Costituzione
Si tratta dunque a ben vedere di un tema che se da un lato si inserisce a pieno titolo nel dibattito politico e teorico contemporaneo dedicato ormai da anni ai temi della revisione costituzionale
Dall'altro tuttavia ne sovverte i termini attuali
Ponendo al centro della riflessione non già il cambiamento della Costituzione bensì la sua attuazione
Ora Calamandrei affronta questi temi per chiunque avrà il piacere di leggere questo straordinario lì
Con un taglio certamente da studioso del diritto imminente da avvocato da al accademico illustra rettore dell'Università di Firenze dal quarantaquattro
Ma in questo caso con un taglio squisitamente di uomo politico e di costituente
Il tema è per Calamo andrei quello di coniugare attraverso l'attuazione dei principi contenuti nella Costituzione la giustizia sociale con la libertà lei libertà
Con ciò esplicitamente sviluppando e positivamente il pensiero di Carlo Rosselli
Ciò induceva Calamandrei è stato appena ricordato ad insistere sul rapporto tra i diritti sociali e i diritti civili
Sviluppando l'analisi della Costituzione proprio il rapporto con gli elementi di novità sostanziale della nostra Costituzione rispetto alle tradizionali costituzioni liberali borghesi
In tal senso Calamandrei e cosa molto nota si sofferma sul tema della proprietà privata della libertà economica della libertà di mercato connesse alla utilità sociale collettiva ma soprattutto si sofferma su quello che un vero architrave della nostra carta costituzionale e cioè l'eguaglianza non formale dell'articolo tre
E quegli Anza non formale nel senso che assume come cala Calamandrei bene sottolinea il fatto rilevantissimo sul piano teorico che le diseguaglianze di classe pongono ostacoli per il dispiegamento del principio di eguaglianza e dunque la Repubblica e il dovere di rimuoverlo
Tutto ciò ovviamente mi sono limitato molto schematicamente a ricordare i punti più rilevanti di questa analisi per ragioni di tempo tutto ciò implica per Calamandrei siamo nel cinquantacinque
Che la Costituzione dovesse essere ancora concretamente attuata in pressoché tutte le sue parti
A ciò secondo Calamandrei come no è ovvio avrebbero dovuto provvedere da un lato il legislatore ordinario e dall'altro la magistratura
Siamo nel cinquantacinque e Calamandrei ha parole durissime contro l'uno potere legislativa contro l'altra la magistratura
Parla solo espressioni sue di erosione lenta della Costituzione
Dissi sistematica elusione costituzionale arrivando ad affermare sono sempre parole di Calamandrei che si dovrebbe parlare di attentato continuato alla costituzione
Come si vede parole di fuoco e durissime sono le sue prese di posizione contro i governi che si succedono in quegli anni accusati di un conservatorismo che Calamandrei sono ancora una volta parole sue non esita a definire sovversione
In sostanza
Da questo libro si avverte in Calamandrei un pessimismo di fondo sull'attuazione della Costituzione che è mitigato soltanto nelle ultime pagine del libero forse più volontaristica mente che per intima convinzione
Ecco da dove nasce questo pessimismo di Calamandrei
Nasce per esplicita sua ammissione dal presupposto a suo modo di vedere sbagliato dal quale la Costituzione è nata mi riferisco al compromesso costituzionale attraverso il quale appunto viene dato via di viene data vita alla nostra carta costituzionale compromesso costituzionale tra le forze democratiche popolari uscita della Resistenza
Bene in Calamandrei si avverte come dire
Un fremito un'impazienza una intransigenza illuministica che non a caso ha contraddistinto proprio l'esperienza politica del Partito d'Azione rispetto a quella degli altri partiti di massa e democratici dal dopoguerra
In sostanza rispetto alle aspettative suscitate in Calamandrei dalla Costituente
Che lo stesso Calamandrei non esita a definire in un numero importante del ponte quello del quarantacinque come uno strumento rivoluzionario sono parole di Calamandrei bene rispetto alle aspettative suscitate in Calamandrei
L'esito compromissorio della Costituzione sembra inadeguato a rappresentare le ansie di cambiamento di trasformazione cala metri critica il compromesso costituzionale
Perché questo compromesso da un lato secondo l'autore avrebbe bloccato il dispiegarsi del conflitto del libero conflitto tra destra e sinistra
E dall'altro avrebbe impedito la nettezza e la chiarezza dei propositi costituzionali
Nel senso che quel compromesso avrebbe poi dato vita a degli articoli concretamente della Costituzione formanti una specie di ibrido per cui ciascuna delle parti politiche avrebbe letto in ciascuno di quegli articoli quello che vi voleva vedere
Ma questa circostanza questa incertezza questa potenziale doppia lettura per così dire avrebbe vanificato pare Calamandrei proprio la possibilità della attuazione della Costituzione
Non a caso Calamandrei conclude nel senso sono parole sue di tradimento della Costituzione
Che avverrebbe Attraverso ancora parole sue i Processo alla resistenza poiché la Costituzione non è altro che lo spirito della Resistenza tradotto in formule giuridiche sempre parole di Calamandrei
Non aver l'attuata significherebbe dunque avere tradito Gobetti e Gramsci il Risorgimento ottocentesco ed il secondo Risorgimento appunto
La resistenza la resistenza antifascista e qui si colgono a mio modo di vedere tutte le suggestioni azioniste del Partito d'Azione i riferimenti politici e culturali
Io credo che su tale punto avviandomi rapidamente alla conclusione occorra soffermarsi brevemente
In primo luogo si avverte nelle parole di Calamandrei uno scetticismo di fondo rispetto al futuro che si dimostrerà viceversa di lì a pochi anni ingiustificato
Le grandi battaglie sindacali di massa popolari sorrette da un movimento di opinione intellettuale diffuso ed articolato come lo stesso mutamento di segno dei governi nazionali penso alla prima esperienza del centrosinistra
Consentiranno proprio all'attuazione
Non solo attraverso la legge ordinarie ma anche attraverso la fecondazione della corte costituzionale e della magistratura ordinaria proprio l'attuazione di molti di quei principi di cui Calamandrei parlate
E negli anni seguenti si riusciranno anche costituire quegli organismi costituzionali che Calamandrei lamentava nel cinquantacinque non essere stati ancora costituiti
Corte costituzionale consiglio superiore la legge sul referendum popolare le regioni che nel e quant'altro
Allora qual è il punto secondo me che Calamandrei
Nella sua intransigenza illuministica azionista
Come diceva il presidente Buccico si mette in un altro luogo rispetto alla dinamica politica in senso stretto quella dei partiti
E questo gli impedisce di cogliere un un punto secondo me di fondo
E cioè che la Costituzione rappresentava in sé uno straordinario successo democratico di tutte le forze democratiche che hanno concorso alla Costituzione appunto ma che l'attuazione di essa dipendeva poi dalla concreta dinamica dei rapporti di forza nel Paese tra le classi e tra i partiti e non già da un'astratta ed autonoma forza se così possiamo definirla Deni urge Ica del testo costituzionale medesimo
Ma altrettanto senza quel testo senza la Costituzione senza quel quadro complessivo di diritti e di poteri anche lo spostamento successivo dei rapporti di forza non avrebbe consentito di attuare quei diritti di cui parlavamo
Ora
Tutto ciò è tanto più vero proprio perché nello stesso torno di tempo in cui Calamandrei scriveva il proprio pessimistico punto di vista sull'attuazione dei principi costituzionali
In altri settori della stessa sinistra cui Calamandrei apparteneva si svolgevano riflessioni del tutto diverse
Vista la mia collocazione politica
Mi piace ricordare che proprio nella elaborazione dello stesso torno di tempo mille novecentocinquantasei il libro del cinquantacinque
All'ottavo congresso del Partito comunista italiano si assumeva un orientamento di fondo che sovvertire precedenti pur faticosamente e con mille contraddizioni
E cioè che quella che veniva chiamata allora la via italiana al socialismo non era altro nella logica togliattiana che il dispiegamento dei diritti e dei Poteri già tutti previsti nella Costituzione repubblicana
In altri termini
La linea la faccio breve rispetto al testo perché vedo il Presidente del Consiglio nazionale forense mi guarda con sospetto sto finendo
Con preoccupazione nome poi
Buccico si è convertito anche politicamente come è noto
Dicevo
Rispetto allo scetticismo
Non soltanto di parte del Partito d'Azione ma vorrei ricordare anche di parte del resto della sinistra è sicuramente di un pezzo rilevante dello stesso partito comunista italiano di quegli anni
C'è una una contraddizione tra appunto la pazienza della politica
Contro l'impazienza intellettuale e morale della
Diciamo di parte della dell'azionismo e di parte del resto della sinistra
Il tema della precostituzione tradita e della Resistenza tradita attraversa infatti non soltanto l'Area laico democratica di Calamandrei ma attraversa tutto un pezzo di sinistra sino ad arrivare dagli anni Settanta
Qualcuno ricorderà che proprio agli inizi degli anni settanta quindi quindici anni dopo le riflessioni di Calamandrei Pietro Secchia ormai anziano scrissi un libro intitolato la Resistenza tradita
Impazienza liberal democratica dell'uno impazienza rivoluzionaria se così possiamo dire dell'altro in entrambi i casi come dire
Impazienza rispetto proprio al cimento della battaglia parlamentare e politica la faticosa costruzione del consenso
Al raggiungimento dei necessari compromessi dei punti di equilibrio del posizionamento difficile giorno per giorno
Della battaglia politica
La storia d'Italia ci ha insegnato che moltissimi passi avanti abbiamo fatto nel quadro democratico proprio nell'ambito di quel compromesso democratico varato con la costituzione sul terreno dei diritti e delle conquiste sociali
Ma non vi è dubbio
Che se il pessimismo del Calamandrei del cinquantacinque non era giustificato visto il prosieguo della storia italiana il suo ammonimento sulla necessità di dare attuazione al dettato costituzionale resta attualissima
Ed a questo proposito chiudo con un ultimo cenno brevissimo che
E è un cenno ad un tema contenuto sviluppato nel libero che in questo caso è direttamente legato può essere direttamente legato alla dinamica costituzionale dell'oggi
Ed è il tema del rapporto tra la prima parte della Costituzione quella dei principi generali e dei diritti e la seconda parte di essa concernente il funzionamento degli organi dello Stato
Per Calamandrei non si possono considerare le due parti come separate
La struttura dei poteri e degli organi dello Stato Parlamento governo Presidenza della Repubblica magistrature e così via delineati nella seconda parte della Costituzione per Calamandrei erano concepiti dai costituenti
Proprio come i più adatti i più idonei all'attuazione dei principi e dei diritti contenuti nella prima parte dalla Costituzione medesima
Vi sarebbe dunque per Calamandrei un rapporto funzionale tra le due parti della Costituzione dovendosi intendere la seconda come strumentale all'attuazione della prima il che dovrebbe a mio modo di vedere
Far riproposta riflettere bene anche noi
Nel momento in cui ed è materia della discussione politica dell'oggi si ritiene di dover mettere mano alla Costituzione
In questo caso pur non nascondendo ci come è ovvio che alcune modifiche ed aggiornamenti sarebbero pur necessarie
Io credo che l'insegnamento di fondo di Calamandrei resti per tutti noi monito severo e preciso per il futuro vi ringrazio
Grazie all'onorevole Diliberto la parola Marcello Pera come Diliberto proveniente dall'Accademia responsabile del settore giustizia per Forza Italia uno riconosciuto unanimemente degli intellettuali più lucidità la vita politica italiana
Signor Presidente della Repubblica autorità Signore Signore Dio colto molto volentieri l'invito del
Presidente Buccico
Al
E l'onore che mi ha fatto di invitarmi a questa presentazione di questa ristampa del libro di Camden e l'ho interpretato nello spirito di cui io penso al presidente medesimo abbia voluto farlo cioè non tanto quello di una celebrazione
Di Calamandrei tramite questo scritto ma di una discussione anche se è il caso come del resto è già stato fatto discussione critica
Le celebrazioni forse dovrebbero essere sono inevitabili ma probabilmente dovrebbero essere evitate perché solitamente le celebrazioni
Sono il luogo in cui si cela grande idea dei celebranti a scapito di quelle dei celebrati
E allora meglio sarebbe evitare la autocelebrazione dell'interprete e cercare di discutere questo del resto è il modo in cui si può fare onore veramente onore anche intellettuale a un grande personaggio come Calamandrei a qualunque altra figura importante della storia nostri altrove
Io ho letto questo libero congiuntamente ad altri scritti perché a me sembra che questo libro che peraltro
A pubblicato l'anno prima della morte di Calamandrei
Chiude un ciclo che comincia attorno al quarantaquattro quarantacinque se quegli scritti dedicati prima alla costituente e alla Costituzione Galli avvenire
E poi al esanime all'inventario di ciò che si è realizzato
Ce n'è uno del quaranta mille novecentoquarantacinque quindi dieci anni prima di questo che è stato anch'esso di recente ristampato con una prefazione del compianto professor Vari in cui Calamandrei
Richiamava l'attenzione su due quindi siamo nel quarantacinque su due illusioni che si sarebbero dovuto evitare la prima era quella che lui chiamava l'illusione del programma legalitario otterrebbe Progetto legalitaria e cioè quella di scrivere
Prima la cornice in un quadro da organizzazioni delle istituzioni dello Stato e poi a riempire quella cornice di contenuti che sono i diritti politici diritti civili e diritti sociali
La seconda illusione a cui Calamandrei ci richiamava del mille novecentoquarantacinque era quella di evitare di scrivere i diritti sociali
Su cui metteva particolarmente l'accento in questa scrive attico per la Costituente dei diritti sociali
Di evitare di considerare dritti sociale come delle mere premesse consolatrice o declamatorio e nella parte iniziale della Costituzione o come lo richiamava anche o come delle mete come delle tendenze content dei
Progetti o propositi
In sempre in quello scritto Calamandrei fa la storia dei diritti così come si affacciano alla storia dell'umanità dai diritti civili a diritti politici da ultimo si affacciano i diritti sociali ricorda le costituzioni dell'ottantanove due costituzioni
Ricorda la Costituzione del quarantotto ancora francese la costruzione diciannove di Weimar e segna questa successione
Di crescita di diritti cita anche più volte la Costituzione sovietica del mille novecentotrentasei che ha aveva un capitolo dedicato particolare diritti sociali auspica
Che la nuova costituzione sia una costituzione democratica
E poi fa un'affermazione che è un'affermazione di grande impegno politico
Perché dice
Esiste oggi una dura necessità imposto dalla situazione in cui l'Italia si trova di dovere essere non l'epilogo
Ma il prologo di una rivoluzione sociale
Cinque anni prima Calamandrei
Così pensa alla costituzione come l'occasione necessitata della situazione politica italiana di attuare oggi realizzare mediante la costituzione una rivoluzione sociale nasce da lì
La formula che già ricordava il collega Diliberto della costituzione come la resistenza tradotta in formule giuridica
All'indomani della Costituzione naturalmente Calamandrei ovviamente uno dei padri della nostra Costituzione
Calamandrei si interroga e questo scritto del cinquantacinque uno dovrebbe in occasioni importanti in cui si interroga sulla Costituzione
E sulla realizzazione della Costituzione e quelle che erano prima indicate nel quarantacinque come le illusioni qui diventano delusioni
Anzi sono doppie delusioni
Perché solo per Calamandrei delusioni della Costituzione scritta per la costituzione scritta
Quella che
Luglio immortalati chiamavo la Costituzione formale
E delusione anche per quel tanto che si era realizzato anzi Nore anzi non realizzato nella Costituzione invece materiale quella
Cui si trovava lo stadio del mille novecentocinquantacinque doppia delusione la delusione scritta da una delusione perché incompiuta
Non compie nemmeno l'architettonica delle istituzioni della Repubblica
Lo chiama lo definisce lui stesso prendendo una metafora linguaggio dell'architettura un progetto di massima
Delusione per quanto riguarda poi la realizzazione di quella Costituzione per altra neanche compiuta scritta completamente per la sua realizzazione e non solo ma per quei diritti sociali
Che Calamandrei considerava come l'asse portante della rivoluzione democratica spiccava già da quarantaquattro quarantacinque
E dice che quei diritti sociali nella Costituzione e poi successivamente nella durante la prima legislatura non rimasti le norme programmatiche e si era anche inventato la giurisprudenza aveva anche inventato la la terminologia non so se i concetti ma certo la terminologia ad hoc sulle norme precettive e di esecuzione immediata il nome precettive esecuzione differita e le norme invece programmati
I diritti sociali per Calamandrei mille novecentocinquantacinque erano rimaste delle norme veramente programmati scritte su una carta per atto incompiuta
E non realizza
Si chiede Calamandrei quali sono le cause di questa doppia delusione che lui prova e ne indica di due tipi
La prima è quella che lui chiama il compromesso
La Costituzione e frutta di un compromesso tra forze politiche divergenti tra di loro la tradizione liberale la tradizione cattolica la tradizione social comunista
Tesi questa del compromesso che ha avuto poi notevole fortuna perché molti di noi io per primo siamo stati intellettualmente spezzati a questa a questa tesi la nostra Costituzione è una Costituzione compromissoria uno sorta di aggiustamento o se si vuole anche di giustapposizione
Questa la prima causa tanto che Calamandrei cito una frase ma mi pare che c'è già stata ricordata
Quando dice che per compensare le forze di sinistra di una rivoluzione mancata
Le forze di destra non si oppose a raccogliere la Costituzione una rivoluzione promessa la rivoluzione promesse sono appunto quei diritti sociali era un'enorme programmati
Prima ragione della delusione della in attuazione della Costituzione il compromesso
Seconda ragione una ragione politica perché durante la prima legislatura non si comincia nemmeno concretamente seriamente realizzare la Costituzione
Perché la forza di governo cioè Monet principale e soprattutto la democrazia cristiana dice Calamandrei
Introducendo questa terminologia del l'ostruzionismo di maggioranza impedisce impedisce che vengono realizzati gli istituti anche gli istituti principali che c'è un lungo elenco che certamente non è in copia di inadempienze della prima legislatura la Corte costituzionale che vedrà la luce l'avvio di un anno il Consiglio superiore della magistratura l'ordinamento giudiziario l'ordinamento regionale il referendum
Tutte istituti nuovi della Costituzione democratica nel senso di Karaman greche non furono realizzati perché la seconda ragione appunto queste una volontà politica prevalgono i temi politici generali prevale lo schieramento e prevale la egemonica dalla Democrazia Cristiana contro contro il Partito Comunista
Da ciò la circostanza che lui stesso chiama la Costituzione diventato un ircocervo
Si chiede addirittura e si spinge fino al punto di chiedere se in sé dato quelli RKO cervo irrealizzato e forse non facilmente realizzabile l'Italia sia diventata fosse nel mille novecentocinquantacinque uno Stato di diritto in cui fossero garantite anche le libertà e diritti fondamentali e qui c'è tutta una serie di di una casistica anche importante interessanti da rileggere oggi
Come quella che Calamandrei commenta con quel lungo elenco di non è vero cioè si propone in questo scritto che l'amante di leggere articolo per articolo in particolare gli articoli fondamentali della Costituzione
E poi vi commenta non è vero perché perché c'è ancora una legge fascista in in in in vigore perché c'è una disposizione amministrative del Governo che la contraddice eccetera eccetera
Allora qui vorrei introdurre a titolo di discussione la discussione critica
Io onestamente trovo eccessivamente severo
Il giudizio che qui Calcutta Calamandrei tra su quello che lui chiama il compromesso
Trovo che e stilista la nostra Costituzione e di quella cultura del compromesso se poi di qui di questa tesi del compromesso che ha avuto fortuna noi siamo stati anche forse ancora oggi siamo un po'vittime
Del fatto che essendo un la Costituzione italiana non un compromesso una giustapposizione non sia carne viva della nostra storia e in cui tutti si possono lecitamente riconosce
Forse questo ha svilito anche il testo costituzionale Trovo anche eccessivamente di parte di parte politica ma naturalmente Calamandrei
è grande anche per questo perché un uomo di parte politica che non nasconde le proprie idee politiche ma trovo eccessivamente di parte anche la responsabilità all'analisi della responsabilità
Della mancanza di attuazione della Costituzione prevalentemente addebitate alla democrazia cristiana e ai partiti alleati
Trovo che la sua analisi delle
De
Della posizione del Partito comunista in quel tempo sia un'analisi eccessivamente sotto determinata e mi sembrerebbe di mi sembra di vedere in queste pagine un uomo della passione politica che vive in quel momento e che si schiera da una parte e dall'altra ricordate che lui si schiera cui si schiera contro quella che fu chiamata la legge truffa
La legge della stabilità politica e ne possiamo ripensare in tanti modi non solo capita l'amante si schiera contro quella legge in sede politica alle attuale mascara ma desistenze né politica fondo una lista autonoma
Propria credo che assieme ad Epicarmo Corbino e fa fallire la legge voluta da De Gasperi
Trovo quindi un po'di parte l'analisi della responsabilità della mancata di un attuazione
Trovo anche se mi è consentito generosa sì
Ma un po'illusoria l'idea di considerare la prima la Costituzione come lo strumento la realizzazione della quella che io chiamo la rivoluzione sociale
Insomma questa rivoluzione sociale costituzionale che si sarebbe dovuta o avrebbe dovuto attuarsi nel momento stesso in cui la Costituzione entrava in vigore e da ultimo proprio da ultimo chiedo scusa osserva
Un minuto di più
Trovo non argomentata mette ma questo sì di discussione anche di discussione successiva
E moderna
Questa idea che c'è in Calamandrei e che rimane come dire accettata non discussa nel fatto che i diritti sociali che naturalmente sono diritti fondamentali soggetti importanti sono quelle che lui chiama i diritti che costano a differenza di quelli politici e civile che portano a me apparentemente non costa una cosa ma anche essi perché se non altro anche se sono costati sacre
Lacrime e sangue
L'idea che
Dei diritti sociali
Sia responsabile gestore lo stato e che il dispensatore di diritti sociali poiché costano sia lo Stato quindi la sua esaltazione anche della parte dei diritti e con della costituzione economica e di diritti etico sociali a me sembra anche se ha una analisi una ricostruzione che risente i poi inerzia mente di una cultura socialista e di sinistra come se fosse un dogma che i diritti sociali ripeto sono diritti fondamentali perché sono anche se i diritti di cittadinanza
Siano i diritti che lo Stato dispense cittadine i diritti di cui lo stato e solo lo Stato si fa carico
Ecco quando si dice che Calamandrei era liberaldemocratico io trovo che qui in con questa analisi cara manterrà più democratico nel senso di democratico socialista che non liberale
Grazie
Grazie a Marcello ritorniamo agli avvocati la parola Franco Coppi il cui primato nella cattedrale nel fuori fuori discussione è nota a tutti
Capita di rado che
Una giurista occupi a lungo la scena degli studi e dei dibattiti culturali e politici
E del resto la produzione scientifica dello studioso del diritto positivo sempre che il vicenza si tratti e legata inevitabilmente se non alla condanna certamente alla realistica constatazione di chi disse
Che è sufficiente una frego di penna di un legislatore per mandare al macero intere biblioteche di giuristi
E se forse questo Macero è un'espressione
Eccessiva ed ingenerosa
Certo è che se siamo onesti proprio nelle nostre biblioteche private è un continuo cambiare di posto ai volumi ed è un continuo trasmigrare di quelli considerati superati verso gli scaffali più alti e più inaccessibili
Naturalmente non si vuol dire che anche questi libri non siano stati utili arriveranno gli storici poi a rileggerli ma intanto questi libri escono di scena e mutano i lettori mutano le occasioni i tempi i motivi di lettura
Però per fortuna non sempre avviene così e vi sono giuristi ed opere che pur essendo legati al diritto positivo riescono a proiettarsi oltre il tempo in cui essi hanno operato i loro libri hanno visto la luce
Ora la lezione di metodo che hanno saputo impartire ora la capacità di correlare dati tecnici e contenuti tecnici attimi motivi e problematiche non è transeunte Istat sta di fatto che il prodigio
Qualche volta al vera e che le pagine continuano ad essere lette come attuali e quindi studiosi ad essere venerati come maestri presenti ed attuali
E così è per Piero Calamandrei di cui il Consiglio nazionale forense ha pubblicato un saggio che a mio avviso può essere indicato come un modello splendido e non effimero per chi voglia intendere e vivere l'attività del giurista
Come alta opera di ingegneria sociale
Un'opera che non si circoscrive e non si umilia in un'arida e disimpegnata ricerca in un qualche vocabolario del significato letterale delle parole della legge da interpretare
Ma si esalta nella consapevolezza che la interpretazione della norma e basta leggere queste pagine per rendersene conto e l'interpretazione stessa che il giurista sarda
Che la caratterizzano
E che intanto essa può incidere positivamente nella realtà sociale in quanto di tale realtà sappia cogliere con piena sensibilità storica i valori i fermenti le esigenze
Di slanci progressisti e i rifiuti del passato o di quella parte del passato che non appare meritevole di conservazione
Tutto ciò si ritrova in Piero Calamandrei e in questo suo saggio appassionato
In ogni pagina del quale si coglie insieme all'analisi amara e meditata del momento storico da lui vissuto ed insieme alla esposizione e lucida
Di timori allora certamente giustificati di un sabotaggio della Costituzione un messaggio di fiducia e di speranza un invito alto e nobile che proprio noi giuristi dobbiamo raccogliere a battersi per i valori affermati nella Costituzione nel nome
E nel ricordo di coloro che sacrificarono la loro esistenza in un momento doloroso e triste della vita del nostro Paese
Quale in particolare per un cultore per un pratico di cose penali il significato ed il messaggio di questo saggio
Nel quadro di una rinnovata manifestazione di fede nel principio di legalità e di una dichiarata aspirazione alla certezza del diritto
Sentiti come valori e come condizioni indispensabili per l'affermazione effettiva dell'eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge
Balza dalle pagine del libro l'invito accorato ad impegnarsi perché il diritto penale di suoi apparati non vengano stravolti Ina strumenti al servizio del tiranno e di mezzi di oppressione di discriminazione odiosa e delle opposizioni e delle parti più deboli
Da qui la denuncia che ritengo ancora attuale della presenza ingombrante nell'ordinamento repubblicano di imponenti lasciti del regime fascista
Primi fra tutti i codici quello penale quello di procedura penale naturalmente e la legge di pubblica sicurezza e da qui la richiesta ripetuta ed insistente della loro abrogazione
Da qui anche una serie di accuse specifiche di plateali inadempimenti costituzionali nel campo della giustizia penale
E le coerenti indicazioni delle strade da percorrere per dare al nostro Paese una legislazione d'una giustizia penali conformi ai valori costituzionali
Da un lato come avete potuto vedere dalla lettura delle pagine di questo libro le denunce delle violazioni del diritto di difesa
Delle violenze sugli arrestati sui carcerati
Della mancanza di una serie di effettiva riparazione degli errori giudiziari
Dall'altra per esempio le richieste di rendere effettivo il diritto di difesa e di tutelare l'accusato contro le sopraffazioni che gli può patire soprattutto nella fase delle indagini
Come è noto il vecchio codice di procedura penale è stato abrogato seppure quarant'anni dopo l'avvento dalla Costituzione ma anche se potati da interventi del legislatore e da sentenza dalla Corte Costituzionale restano il codice penale la legge di pubblica sicurezza
Naturalmente non vogliamo dire che tutto ciò che i nessi sia spregevole e che tutto sia manifestazione esclusiva del regime fascista
Ma indubbiamente fa un certo effetto
E penso soprattutto ai giovani ormai anche la mia età mi fa pensare a dei giovani
Di vedere ancora oggi alcuni nomi condannati dalla Storia in calce alla legge di promulgazione di un codice tuttora vigente in un ordinamento fondato sulla Costituzione del mille novecentoquarantotto
E non si può non osservare proprio sulla scia dell'insegnamento di Calamandrei che anche sul piano morale e politico
O se volete più semplicemente sul piano simbolico sarebbe stato e sarebbe ancora apprezzabile un gesto forte di rottura con il passato lo sostituzione dei vecchi apparati con normative aggiornate ed ispirate a quell'afflato di rinnovamento e di rifiuto degli arbitri e dei soprusi del passato
Che è proprio della nostra Costituzione
In questa prospettiva anche se non si può non riconoscere sarebbe ingiusto non riconoscerlo che interventi importanti passi avanti sono stati compiuti così come più in generale sarebbe ingiusto non riconoscere che possono considerarsi superati
Alcuni timori ed alcune pessimistiche preoccupazioni di Calamandrei altrettanto ingiusto sarebbe non riconoscere proprio alla luce dei suoi insegnamenti che c'è ancora molto da fare
Per avere una legislazione penale finalmente al passo con i tempi e nello spirito della Costituzione
Non sembri un paradosso questo a distanza di tanti anni dall'avvento della Costituzione repubblicana perché penso a tante parti del sistema chiaramente legate ad una concezione dei rapporti fra Stato e cittadino
Ad una lettura dell'illecito penale come offesa sempre di innanzitutto di un interesse statuale
Che appaiono superate condannate dalla nostra Costituzione
La lettura di queste pagine del Calamandrei peraltro pone anche inquietanti interrogativi ed è anche questo una prova della vitalità e dell'attualità del suo insegnamento
Mi sono provato a chiedermi quale sarebbe stato il pensiero di Calamandrei la riflessione di Calamandrei di fronte ad alcuni fenomeni dei nostri giorni
E mi chiedo dopo aver reclamato l'abolizione del codice di procedura penale del mille novecentotrenta dopo aver reclamato giustamente l'abolizione di questo codice
Cosa avrebbe detto per esempio Piero Calamandrei fiero difensore dei diritti di libertà del diritto di difesa delle ragioni della parte più debole del nuovo codice di procedura penale
Cosa avrebbe detto lui appassionato propugnatore della certezza del diritto
Dell'incredibile incessante contraddittoria serie di rimaneggiamenti a cui abbiamo assistito in questi ultimi dodici anni a causa dei quali possiamo dire che al vecchio Codice sono succeduti fino ad oggi almeno quattro nuovi codici e che non vede certezza alcuna che la legge oggi vigente sarà in vigore anche domani
Avrebbe visto effettivamente garantita come due avrebbe voluto la difesa nella fase delle indagini e avrebbe visto realizzati effettivamente i principi del giusto processo
Di cui lui stesso fu appassionata anticipatore o non avrebbe invece pensato di essere tornato a quella Costituzione omette lei come farà Ago contro cui si era battuto il suo Amato Beccaria
Cosa avrebbe detto delle carceri attuali delle condizioni di vita dei detenuti lui che richiamava anche in questo saggio il divieto costituzionale di sottoporre i condannati a trattamenti contrari al senso di umanità
Cosa della custodia cautelare cosa delle atroci lungaggini della giustizia e soprattutto però cosa avrebbe detto dei rimedi di cui si va parlando da tante parti in questo periodo a partire dalla reclamata abolizione del giudizio di appello
Lui che sulla fallacia del giudizio umano e sull'esposizione del giudice il rischio di errore ha scritto pagine non dimenticabili
Gli interrogativi potrebbero moltiplicarsi e naturalmente io debbo tener conto però del tempo che mi è stato assegnato e debbo passare oltre per toccare un ultimo punto che mi sembra noi avvocati particolarmente per noi avvocati particolarmente importanti non senza dire peraltro che un'attenta meditazione
Delle pagine di Piero Calamandrei consentirebbe ancora oggi ragionate risposte a questi interrogativi ma non temo che tutte sarebbero positive ed improntate all'ottimismo
Incontri come questi signor Presidente
Costituiscono occasione specialmente perché ha avuto l'onore immeritato per quanto mi riguarda di svolgerà un intervento non solo di rileggere le pagine della persona a cui si rende omaggio ma anche di rivedere qualche cosa di ciò che su di lui hanno scritto coloro che lo conobbero o che con particolare competenza hanno studiato le sue orme
Mi sono così imbattuto in una pagina che al maestro dedico Mauro Cappelletti poco dopo la sua morte
Nella quale descritto un episodio della vita di Calamandrei particolarmente significativo e toccante per noi avvocati e proprio con questo ricordo vorrei concludere il mio modesto intervento
Durante la prima guerra mondiale alla quale Piero Calamandrei partecipo volontario accadde che otto poveri soldati furono accusati ingiustamente di codardia avanti al nemico e trascinati davanti ad un improvvisato straordinario tribunale militare di guerra
La loro sorte era segnata una punizione esemplare veniva reclamata dai comandi i poveretti erano praticamente senza difese e privi di ogni garanzia
Piero Calamandrei giovanissimo fu scosso dalla visione di quel sopruso e senti impellente l'esigenza morale di accorrere in aiuto di quei malcapitati
Sfidando il fanatismo e la vigliaccheria di chi voleva trasformare il processo in una farsa e in un alibi per una condanna predeterminata
Gli accusati furono salvati e fu merito anche di chi intese Sempre il processo come luogo deputato alla tutela della libertà e al culto della verità
Quello stesso avvocato concluderà tanti anni dopo la sua strepitosa avventura forense indossando la toga per Danilo Dolci
Con lo stesso disinteresse o meglio con l'unico interesse di servire da avvocato la giustizia
E questo perché almeno così a me piace ritenere dopo l'ennesima rilettura delle sue pagine Piero Calamandrei ha sempre pensato che la nostra toga
Come lui disse questo panno nero di cui ci fasciamo quando ci alziamo a parlare in difesa di qualcuno
Uguale per tutti
E che tutti ci rende uguali quasi sperso analizzando ci davanti al giudice la nostra toga eh sì corazza che ci protegge contro il prepotente e che cita l'ardire di difendere contro tutti chi è in difficoltà
Ma prima ancora è la matrice di doveri ineludibili primo fra tutti quello del coraggio quello del rifiuto di ogni viltà perché non può degnamente difendere un altro uomo che abbiano i modi serbo e di schiava
Grazie a Franco Coppi anche per aver voluto ricordare questa etica della responsabilità che alle radici
Del nostro ministero difensivo
Debbo
Portare le scuse le giustificazioni di Piero Fassino che è impedito da raggiungere Roma perché trattenuto a Milano e non è riuscito ad essere presente questa sera si conclude questa dialettica partecipazione rivisitazione di Piero Calamandrei con l'intervento di Luciano Violante presidente della Camera dei deputati al quale voglio rinnovare un affettuoso ringraziamento per avere Singh nel momento in cui quest'idea nacque corrisposto immediatamente all'invito del Consiglio nazionale forense grazie per essere
Presenteremo già signore e signori amici
Vi sono molto grato Buccico al Consiglio nazionale forense per aver pubblicato questo lavoro
Sono grato perché è un'altra delle tante tappe che si è avviata recentemente nell'avvocatura per uscire dal ghetto in cui era stato si era chiusa insomma fino al PRA qui anni fa
E uscì uscire come protagonista non solo di un dibattito che riguarda la giustizia come dibattito civile nel nostro Paese sempre più mi pare che l'avvocatura diventi protagonista con tutti i diritti e doveri
Che sono connesse ad essere protagonisti in una società democratica
E quindi sono molto grato per questo e spero che vada avanti questa serie di da Carrara quel Calamandrei che vada avanti perché ci consegna un quadro di grandi pensieri sui diritti sulla libertà sulla democrazia
In particolare credo che ci sia un aspetto
Che a uno che evita
Significativa leggendo dalla il primo saggio per esempio ci si inquadra nella difficoltà dell'attuazione della Costituzione qui sono richiamati tanti di coloro che ci hanno preceduto
Oggi le generazioni anche non più giovanissime anche non più giovani se le medie quelle che sono uscite dalla congerie dalla tempesta dell'applicazione della Costituzione
E forse non sanno o non ricordano hanno dimenticato quanta fatica costo l'applicazione costituzione e quanto dura fu
L'attuazione della Costituzione proprio in questo de primo capitolo ricorda un caso specifico Calamandrei fra gli altri T tre scienziati italiani cui fu impedito non comunisti aggiunge Calamandrei tra due virgola a cui fu impedito di partecipare ad un convegno che si teneva in Giappone sugli effetti del re di azioni nucleare sull'uomo ritenendo che non fosse conveniente che partecipasse scienziati italiani a questo tipo di di studi di analisi e quindi come diceva la la libertà nasce una cultura sono libere alta non è vero
Per questi motivi e quindi quanto faticoso è stato raggiungere quello stato inquisito troviamo credo che questo è un dato che deve sempre specie noi che abbiamo responsabilità politiche e Buick che avete responsabilità ai tutela i diritti avere sempre presente quanto faticoso è stato costruire il tessuto materiale con questo del libertà che oggi sembrano cosa
Assolutamente come dire incontestabile indiscutibile quanto faticosa è stato credo che ci serva anche per per andare avanti e guardare con particolare cura a quella lotta per la costituzione che che qualche volta come dire ci siamo andato acquisito
E non sufficientemente e non Daloui ponderato
è vero che c'è stato a volte un
Uno riconoscersi nella costituzione son d'accordo con te per alcune parti non si sono riconosciute
E noi ci troviamo una situazione importante perché ci sono forze politiche che sono nate al di fuori
Dell'asse della creazione della costituzione non non che tutto questo non è contesta la Costituzione è un fatto nuovo cioè per la prima volta nascosto pay sono forti formazioni politiche importanti
Molto importante che sono fuori
Della produzione della Costituzione un anno nero esperienza questo e devo dire che questo un dato molto importante perché deve portare a a a cogliere quanto è cambiato da allora quanto si è rinnovata la società italiana quante cose nuove sono immesse nel nostro ordinamento e anche da questo punto di vista la questione del rapporto che poneva Oliviero Diliberto tra prima e seconda parte della Costituzione come diceva Calamandrei si tengono strettamente forse va vista alla alla luce di ciò che è cambiato nella società italiana i grandi partiti ora non ci sono Caturano garanti di un sistema di tenuta della Costituzione quanto è difficile oggi la un'altra fase di costruzione che però sulla quale bisogna lavorare dell'individuazione di valori comuni tra le diverse forze politiche per il fatto stesso vivere in questo Paese di combattere per il progresso di questo paese allora non c'era bisogno perché la stragrande maggioranza di forze politiche riconoscevano denota nazifascismo nella formazione dalla Costituzione il cemento che l'universo che le faceva partecipare seppure su fronti opposti allo stesso tipo di impegno oggi c'è da costruire questo tessuto arriva dove i comuni e e credo che una riflessione attenta
Su ciò che va cambiato nella Costituzione al fine di rendere effettiva quella prima parte la parte diritti e così via che rischia di non esserlo per una a instabilità eccessiva che quello credo che ci condanna come si raggiunge questa stabilità credo che sia uno di punti attorno al quale forse le diverse forze politiche dovrebbero concorrere a determinare una nuova fase di costruzione di un tessuto di valori costituzionali comuni nel quale tutti ci sposta riconosce perché tutti si è partecipato e in questo quadro io vedo Nenna Cennamo prima gli amici ho visto una sorta di
Indicazione che non vorrei che apparisse strumentale ma interessante quando Calamandrei parla della cosiddetta legge truffa che forse non era una legge per la stabilità perché la stabilità l'acquisita in quanto il premio riaprirà già raggiunto la maggioranza assoluta è una legge che cercava di impedire che ci fosse esponenti dell'opposizione alla corte costituzionale da questa tra la funzione della premio di maggioranza allora e c'è un ragionamento che fa Calamandrei sulla incostituzionalità del premio di maggioranza perché prima di maggioranza comporterebbe un disco un valore diseguale del Bot e poiché però di stabilità abbiamo bisogno di stabilità vi ho bisogno forse riflettere su altri strumenti che l'esperienza costituzionale moderna c'ha ha creato per sulla sfiducia costruttiva o qualcosa del genere ci dice che possiamo trovare versati costituzione strade costituzionalmente corrette per garantire quella stabilità senza della quale non c'è né una corretta difesa di vizi sociali né c'è e una corretta impostazione di un nuovo Codice penale facilmente Franco Coppi se non c'è stabilità il Codice non si fa in cornici non si fanno senza una forte stabilità politica senza una chiara no una chiaro indice di priorità una chiara definizione di Vado liquida in una società altrimenti se non c'è questo non c'è cornice se non c'è stabilità di governi di qualunque tipo di governi queste cose non si fanno quindi io credo che
Da molti punti di vista sia particolarmente utile il riferimento le cose che scrive legge le cose sia Calamandrei e soprattutto sotto questo profilo qui credo molto e così concludo prendere quel tipo di esperienza sia come dire per sollecitare l'avvocatura ad una sempre più rigorosa responsabile e responsabile difesa dei diritti perché quando si assume un ruolo di protagonista se assumo ripeto gli onori ma anche gli oneri delle se protagonisti quindi questo è particolarmente importante altrimenti si disperde la una grande esperienza si disperde per Ripoli di pura contestazione e e l'altro aspetto a noi che abbiamo responsabilità politiche vedere in che termini si può ricostruire un sistema di valori comunemente condiviso che e ci consenta di fare quelle riforme della Costituzione di cui il Paese ha bisogno