Pil allo 0,7: i dati ISTAT 2023. Intervista ad Arturo Scotto

E a radio radicale siamo con Arturo Scotto del partito democratico per commentare i dati che sono stati diffusi questa mattina dal dall'Istat
Sul sul PIL del due mila e ventitré allora ricordiamo che tutte queste cifre che vengono diffuse ora saranno una base importante per stabilire le aspettative delle nostre economie per i prossimi mesi allora il i il PIL è stato dato dalla secondo le stime dell'Istat del due mila ventitré allo zero virgola sette per cento
Allora cosa significa questo e rispetto a alla all'auspicio del presidente del Consiglio Giorgia Meloni di arrivare all'un per cento per intero per il due mila ventiquattro
Ma è chiaro che dobbiamo fare un'analisi un po'più complessiva questi dati ci danno una fotografia dello statore ideale dell'economia italiana e delle occasioni perse
Nonostante una mole di danaro significativa che arriva con il Pnr R.
Un governo che ha avuto in eredità dagli esecutivi precedenti la possibilità di spendere ingenti
Su un per che annulli sulla transizione ecologica digitale sulle infrastrutture di qualità da un lato non riesce a spenderli tutti siamo al venticinque per cento
E dall'altro non riesce a invertire realmente il ciclo economico
Il Pd dallo zero virgola sette in più rispetto all'anno precedente è un fallimento di un governo che in una un'idea uno straccio di idea sulle politiche industriali questo Paese
A lei che si occupa di lavoro allora visto che però i dati sull'occupazione che erano stati diffusi nei giorni scorsi erano abbastanza diciamo era un positivi allora come dobbiamo leggere questa cosa rispetto allora do dobbiamo aspettare
Che ci siano effetti positivi dalla anche d'alta quel venticinque per cento di cui parla lei nel Pnr ma indubbiamente i dati sull'occupazione sono fortemente condizionati dal fatto che ci sono risorse da spendere
Ovviamente quei dati vanno guardati con molta attenzione intanto sui calcoli che contano
Perché se quattro ore settimanali sono calcolate come lavoro all'interno dei dati che ci fornisce l'Istat siamo parlando di lavoro povero precario intermittente
Allo stesso tempo crescono i part-time involontari soprattutto per le donne giovani
Cresce il numero dei lavoratori inattivi cresce il numero dei lavoratori autonomi
Che non sono imprenditori della Silicon Valley
Ma sono finte partite Iva
Che nei fatti svolgono un lavoro parasubordinato questo è il mercato lavoro in questa fase aggravato
Dalle scelte di questo governo che ha liberalizzato i contratti a termine allargato la sfera dei voucher
E con questo collegato lavoro che stiamo discutendo e votando in questi giorni liberalizzato talmente i contratti somministrazione
Dunque questi dati vanno comunque tarati rispetto alla qualità del lavoro e anche la quantità perché il paradosso e che cresce
Il Monte è l'occupazione ma diminuiscono le ore lavorate che dimostra sia un parlando di lavoro povero
Ci sono anche gli altri dati che sono da un certo punto di vista positivi allora c'è quello sul debito pubblico che scende dal centotrentasette al centotrentaquattro insomma tre punti e non sono pochi
Il deficit porto tra deficit e PIL del sette virgola quattro al sette virgola due poi ci aggiungerei anche il calo della pressione fiscale il quarantuno per cento allora
Lei come li commenta questi
Ma intanto vanno commentati come positivi
Il che dimostra però che non c'era nessun buco di bilancio ereditato dalle gestioni precedenti a partire a maggior ragione su una polemica strumentale sul superbonus che andava corretto non non superato e sul reddito di cittadinanza che poteva essere corretto non superato certo se tu tagli in sette miliardi
Di risorse annuale che andavano a sostenere chi un reddito non ce l'aveva un po'di cassa la fai e un po'di deficit lo recuperi
è una questione di scelte ma il deficit tu lo mandi giù
Il debito tu lo mandi giù se a un certo punto il Paese riprende a crescere per cui questo questi dati rischiano di avere un effetto illusorio d'altra parte oggi Codacons ci dice
Che
Le spesse per cibo delle famiglie quest'anno diminuiranno di un miliardo e seicento milioni
Cioè siamo dentro una farse pericolosa di crescita zero
Di potere d'acquisto del dei lavoratori e delle lavoratrici sempre più fragile gruppo compensato da qualche rinnovo contrattuale
Ma mancano rinnovi contrattuali di categoria poderose penso e meccanici penso agli edili penso ai ferrovieri penso soprattutto al pubblico impiego
Dove la responsabilità indiretta del Governo il dire il governo già quest'anno di nuovo annuncia che non sarà in grado
Di garantire il rinnovo del pubblico del contratto del pubblico impiego per tutti in grado di recuperare il potere d'acquisto perduto perché mangiato all'inflazione
Dunque siamo dentro un quadro con qualche piccola luce ma sicuramente sul medio periodo molto negativo se non si mettono in campo
Politiche anticicliche politiche industriali che soprattutto su alcuni settori che sono in grande difficoltà preoccupano molto penso alla frenata dall'auto moto
L'ultima considerazione la sfida dell'un per cento del PIL e terza o da ancora un margine per vincere io spero che la vinca perché nessuno di noi tifa contro l'Italia ho l'impressione
Che le misure che sono annunciate da questo governo non incideranno molto grande che è un governo che ha difficoltà a mettere a terra i progetti del Pnr è un governo che non ha investito realmente su una macchina
I tecnici competenze che fossero in grado di spingere
Questo che è forse l'ultimo vero grande treno è un governo che non mette in campo nessuna iniziativa sui salari è un Governo che peggiora ancora la qualità del lavoro
Quindi io credo che sarà una sfida che me l'Unione vincerà
Grazie come sempre Arturo Scotto il partito democratico