Tra gli argomenti discussi: Antisemitismo, Arte, Cattolicesimo, Cristianesimo, Ebrei, Fascismo, Libro, Olocausto, Periodici, Pittura, Politica, Rassegna Stampa, Scienza, Storia.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 30 minuti.
Rubrica
17:00
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9:30 - Ribera (AG)
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Un saluto agli ascoltatori eccoci anche per oggi all'appuntamento della programmazione di radio radicale in cui vi parliamo di storia come sempre lo facciamo attraverso alcune citazioni questa settimana ci serviremo di due citazioni dagli quotidiani da articoli di quotidiani che sono usciti questa settimana e poi vi riferiremo anche di una citazione da una rivista on line a Palmi spiegheremo meglio di che cosa si tratta tra poco
Allora partiamo dal quotidiano La Repubblica pagina ventisei cogliamo la Repubblica di venerdì tredici settembre c'è un'intervista di Simonetta Fiori
A alla professor Francesco Benigno che è professore di storia moderna alla scuola la Normale di Pisa
Il titolo dell'intervista ci introduce subito in un tema di cui ci siamo occupati spesso in questa trasmissione non c'è più fiducia nella storia questo titolo abbastanza esplicito
Ora leggendo qualche passaggio di questa intervista capiremo meglio di che cosa stiamo parlando storia sostituita
Si legge del sottotitolo da narrazioni arbitrali di e di motivi più accattivanti la disciplina fa fatica oggi a interpretare il mondo come spiega appunto lo studioso Francesco Benigno alla storia è ancora capace di interpretare il mondo eccome cambiata in questi anni la nostra storicità ossia il nostro modo di percepire il rapporto tra passato presente futuro
Francesco Benigno questa è l'introduzione di Simonetta Fiori Francesco Benigno professori sono moderno la storia alla sua dalla Scuola Normale di Pisa si misura con i colossali cambiamenti intervenuti nella sua disciplina minacciata da più fronti è in un denso saggio del bulino che naturalmente vi segnaliamo
Dal titolo la storia al tempo dell'oggi estende la riflessione ai mutamenti della Giglio graffia mentale collettiva rivoluzionata nei suoi confini temporali e spaziali il passato
Fa fatica a spiegare il presente e il presente non è più capaci di di delineare un futuro possibile dice lo studioso tumore tra l'altro di volumi sulle rivoluzioni un'età moderna sul terrorismo e sulla criminalità organizzata domanda di Simonetta fiori perché afferma che la storia se non sembra più capace di farci leggere
Il mondo scrive spiega lo storico in questi ultimi anni ha acquistato un ruolo preminente la memoria storica chi era una più efficace presa mediatica ma se la storiografia rivendica regole certe la memoria si fonda su criteri identitari più soggettivi il professor e il professor Benigno torna su questa distinzione di cui tante volte abbiamo cercato di dirlo in questa trasmissione cioè il metodo della storia dello stupore figlia la questione della memorie come e criterio identitario più soggettivo questo comporta spiega ancora
Lo studioso diverse conseguenze anche la rinuncia a una ricostruzione il più aderente possibile alla realtà dei fatti a vantaggio di più narrazioni arbitrarie e inutile e impressionistica
Spiega ancora per secoli siamo stati abituati a pensare che nel passato fosse possibile riconoscere le radici del presente le ragioni per cui il mondo è così come e il futuro fosse una sorta di inveramento delle tendenze in volo evolutive del passato
Presente ma questa concezione della storia spiega appunto lo studioso si fondava sul mito sul mito del progresso storico sull'idea di un percorso lineare per cui il passato poteva anche andare in una direzione diversa addirittura opposta rispetto al presente ma poi si sarebbe messo in in carreggiata una visione insomma dice l'intervistatrice progressiva
Che è alla base del metodo marxista e storicista risponde lo studioso in realtà questa impostazione va molto oltre queste due culture toccando il cuore dell'Occidente e la sua fiducia nel progresso
Una volta che viene meno questa fiducia crolla anche il primato statutario della storia questo il ragionamento
Qui il ragionamento di Francesco Benigno che poi prosegue poco più avanti
Nell'ottantanove e nel mille novecentottantanove il bicentenario della Rivoluzione francese
Cui incise del tutto casualmente con il crollo del muro di premi di Berlino e il tramonto del comunismo sovietico quindi in sostanza in sostanza o il fallimento dell'altra grande rivoluzione novecentesca
Da allora l'idea di rivoluzione avvenuta affannandosi anche sul piano storiografico entrato in crisi un paradigma
Che per due secoli aveva segnato il momenti di svolta nella storia caratterizzati da riscatto degli oppressi
E degli oppressori paradigma rivoluzionario è stato sostituito da quello genocida io
Chi affronti affonda le sue radici nella tragedia della Shoah al centro della narrazione non sono più oppressi
E oppressori ma vittime e carnefici con un conseguente con una conseguente valorizzazione del ruolo memoriale e testimoniale
L'intervistatrice interviene e dice la memoria da questo punto di vista è la testimonianza sono un necessario corollario della storia quando però la memoria diventa insidiosa per la storia lo ha già detto lo studioso ma ci ritorna
Quando aspira a sostituirla quindi non hanno integrato lama a sostituirlo il nome per esempio e questo è un altro tema che tante volte abbiamo cercato di toccare per esempio
Il nome dell'appartenenza etnica o dice questo succede oggi dice dello studioso nelle università americane dove è diventata egemonica la narrazione identitaria
Legata alla ideologia Walk e alla casa al calcio per che è l'abiura dello storicismo
L'idea di fondo è che sullo storici appartenenti alla stessa identità dei soggetti indagati colore della pelle lingua religione e perfino il genere
Possano studiare le vicende dei loro antenati e non quelle appartenenti a idiomi e a fisionomia sociali che collettive differenti questo è il tema che è stato tante volte affrontato Renna questa questione della critica alla cosiddetta cultura Walk e ci siamo ci siamo tornati anche oggi ma ci torneremo perché sarebbe poi interessante approfondire queste questioni i soggetti scrive ancora dice ancora Francesco Benigno alla intervistatrice i soggetti credono di aver diritto a una propria storia se la coltivano
La costruiscono sulla base della memoria non vogliono che ci sia qualcun altro ha spiegato ma è questo cade
Allora nella intervistatrice dice ma allora esistente una verità storica risposta dello studioso io io penso di sì
Non siamo non siamo scienziati ma siamo tenuti a dire qualcosa di incerto e non opinabile
Sugli eventi del passato devono essere fissate delle basi condivise
Sulle quali non si può giocare questo un minimo storico oggettiva tenta oggi rischia di essere scalzato dalle derive identitario ecco poi quando lo si dice
Ma questo minimo storico oggettivamente esistere e sta proprio diciamo nella metodologia della filologia
Del lavoro degli storici che ha un'ampia diciamo esperienza alle spalle
Puntualizza ancora lo studio sulla prospettiva euro uscente ricca acceduto legittimamente il passo anche a una storia globale questo è un altro problema
Anche qui le cose però si complicano perché è difficile coniugare il rigore storico con la sterminata molle di fonti richieste da una prospettiva mondiale questa è naturalmente una grande sfida tra le sfide per gli storici conclude Benigno cioè quella diciamo di cogliere la realtà dei soggetti perché la storia poi parla del soggetti delle persone
Sono gli stessi soggetti arrivi indicare una poliedricità delle identità oltre ogni fissità gli storici devono sforzarsi di cogliere queste pluralità
Rinunciando alle gabbie identitarie insomma il tema sintetizzato con chiarezza in questa intervista di Simonetta Fiori tema appunto anche della distinzione tra memoria identitaria sostanzialmente e metodo storico non c'è più fiducia nella storia questo è il titolo dell'intervista con la quale ha riaperto oggi questa trasmissione cura di Simonetta Fiori con Lospinuso Francesco Benigno di queste cose Benigno ne parla in questo saggio che vi segnaliamo la storia al tempo dell'oggi stampato dalla moglie
Con queste premesse cerchiamo come sempre di legare insieme alcune questioni di andare avanti nella ragionamento che vi proponiamo in questa puntata prendiamo da un collettore diciamo così di riviste di lavori storici on line e che si cala si chiama Accademia punto europa cui potete facilmente
Accedere dove vengono segnalati degli studi che vengono caricati
Dagli Autori anche dalle riviste oggi vi segnaliamo per esempio questo dossier che è stato pubblicato una prima volta sulla rivista storicamente viene riproposto oggi da questo diciamo collettori appunto questo
Strumenti on line che è facilmente disponibile per chiunque
Si tratta della presentazione di un grosso dossier noi rileggiamo solo qualche passaggio di questa presentazione di una premessa a dossier che si chiama antisemitismo e Chiesa cattolica in Italia
Nel diciannovesimo menti e ventesimo secolo ricerche in corso e riflessioni storiografiche
Cristiana Facchini tra le autrici di questo dossier ma è anche l'autrice della presentazione di questo dossier nel titolo già esplicito vediamo che cosa spiega appunto in questa premessa è probabile che Marc Chagall
Abbia portato a termine uno dei suoi quadri più suggestivi e di difficile interpretazione Wyck recepisce un
Che è è e custodi cotto a Chicago poco dopo la Cristaldi Markt nel novembre del mille novecentotrentotto
Se fissiamo lo sguardo su questo dipinto la prima cosa che colpisce ancora ancora oggi suppongo abbia colpito ancora di più nel mille novecentotrentotto scrive Facchini
E l'immagine del conosci fisso del crocifisso un Gesù inusuale sia nei tratti fisiognomici che negli abiti che già avvolgono il corpo sulla croce un manto
Di preghiera ebraico gli cinge i fianchi capo e coperto da un panno bianco
Forse come indicherebbero alcuni interni di un sudario
Il Gesù ebreo di Chagall non indossa la corona di spine e sembra osservare con il capo declinato stanco e sofferente
Non i personaggi classici cristallizzati in una lunga tradizione iconografica come la madre Maria la Maddalena o l'apostolo prediletto ma e circondato da momenti o meglio da eventi particolari in questo quadro che sono ritratti in forma simbolica
E che sono collocati attorno alla figura della croce le immagini sono accumulate accomunate dal fatto di rappresentare eventi traumatici della storia ebraica in particolare quella russa
I riferimenti all'antisemitismo nazista sono ritratti nell'immagine in alto sulla destra spiega forse in quella in basso sulla sinistra nello specifico però quasi tutte le altre immagini tendono a ricordare e a rappresentare la la violenza dei pogrom
E non esclusivamente quelli dieta s'è vista osserva Facchini e si vede tra l'altro in questo dipinto in un'altra immagine
E si vedono uomini con le bandiere Rossella cenno anche quello che è stato il tragico o destino degli ebrei durante il periodo staliniano prosegue Facchini il dipinto riflette un interesse profondo di Chagall per la la figura del Gesù ebreo su cui poi si sofferma l'autrice non è andiamo avanti perché vogliamo concentrarci non tanto sull'aspetto iconografico di questa questione ma quanto sul discorso appunto presentato nel titolo vorrei attraverso attirare l'attenzione dice
Su questo dipinto che può suscitare però una serie di interpretazioni la più immediata vide appunto il Gesù ebreo imponente sofferente
Se e sofferente i è immerso in questa luce bianca ergersi sulla drammaticità della storia ebraica che lo avvolge un infinito
Susseguirsi di violenza e distruzione inesorabilmente con Nancy la drammaticità e la violenza della storia ebraica si riflettono in questa sofferenza di cui studio su ebreo che emana da questa immagine
La sofferenza del Cristo e quella del suo popolo sono collocate sullo stesso livello di senso questo è il ragionamento di Facchini e poi c'è anche una seconda lettura che merita di essere approfondita che riflette meglio conflittuale complesso rapporto tra cristiani ed ebrei questo anche il tema del dossier nei primi decenni del Novecento e più contestuale affronta anche il tema dell'antisemitismo cinque anni dalla nascita
Del regime nazista in un periodo il crescente antisemitismo razziale quell'opera potrebbe anche rappresentare un altro discorso un meno noto ma non per questo meno rilevante
La sofferenza della storia che ebraiche scritta nella secolare tradizione dell'antisemitismo europeo è il frutto di un conflitto di di un equivoco millenari
Scrive l'attrice le l'autrice scrivere l'autrice
Colpire gli ebrei significa colpire il Gesù uccidere l'ebraismo significa minare e distruggere il cristianesimo un cristianesimo però che nel suo costruirsi e divenuto la fonte principale dell'antisemitismo
Questo diciamo anche l'aspetto paradossale di questa interpretazioni tutte operazioni dice che riflette le intenzioni del pittore Chagall
E se le sue affermazioni che se questa vettura naturalmente sono veritieri infatti reagendo ad una critica che proveniva dagli ambienti ebraici che gli rimproverava di essere offensivo dissacrante nei confronti delle persecuzioni antiebraiche in corso l'artista ebreo Urso commentava di fronte riso cotti
Della distruzione delle sinagoghe dei negozi degli ebrei tedeschi e all'entusiasmo di cristiani che osservavano queste queste tragedie uscendo dalle chiese affermava scelga in un suo scritto che è stato recuperato vedete non hanno mai capito su uno dei nostri mirabili più compassionevoli scelga vero
Quando escono dalla Messa mattutina non hanno compreso ciò che hanno visto hanno confuso tra il crocifisso e il vitello loro il mio dipinto
Mio dipinto intende aiutare i cristiani a fuggire dalla idolatria del nazionalismo cristiano e dalla ideologia dei crociati
Questa citazione scontrosa Chagall e che viene riportata mandiamo avanti nel contesto europeo scrivere
La autrice la studiosa di questo Periodo
Stiamo parlando del mille novecentotrentotto l'immagine veicolata da questo dipinto riflette tutta una serie di questioni complesse del rapporto tra la tradizione antisemita cristiana e la persecuzione degli ebrei dell'Europa continentale che si è conclusa
Nella Whoa penso che sia opportuno sottolineare dice
Che perlomeno agli occhi di coloro che vivevano quelle vicende in particolare forse proprio per gli ebrei di varia fede religiosi di vario tipo ma anche i laici diagnostici egli attente era il cristianesimo costumi a costituire la fonte profonda e tangibile della ostilità antiebraica forse solo Freud
In una illuminante lettera del mille novecentotrentotto aveva intuito la diversità dell'antisemitismo nazista e i suoi peculiari tratti con triste ironia individuava nella Chiesa cattolica fonte
Della secolare ostilità antiebraica e continuo oggetto di ansia per Freud un possibile argine contro la tragedia che si stava abbattendo
Sul mondo ebraico europeo la percezione di una forma diverse di antisemitismo quella variante razziale biologica espresse da dal nazismo incorporata
Nelle varie tra tutti tradizioni culturali del pensiero rompersi pure nota era tutto sommato osserva giustamente l'autrice era stato sommato militari e forse più esoterica
Per coloro che vivevano la esperienza della ripresa della discriminazioni se tra Chiesa cattolica ad un certo punto vizi la Chiesa vive nel nazismo l'impronta del neopaganesimo gli ebrei continuavano avvenire nei fatti dice
La studiosa nei cristiani i loro carnefici e poi ci sono alcune citazioni che l'autrice usa per motivare questo suo ragionamento naturalmente
Può essere
Queste affermazioni possono essere anche messe in discussione diciamo non debbono essere e tre prese diciamo con una determinazione meccanica come dire però spiega per esempio facendo un passato alloggi c'è oggi un continuità di questo razzismo che ha varie origini come abbiamo detto c'è un Flori Ferrari per esempio di siti su internet
Ispirati ai classici temi dell'antisemitismo cattolico aderenti afferenti alla costellazione del cattolici se cattolicesimo più intransigente
A fatti di cronaca richiamano l'attenzione verso il il problema anche di questi continuità per esempio il riutilizzo nella polemica anti israeliana proveniente per esempio dal mondo musulmano di immagini topo voi
Discorsi non solo di provenienza culturale europea ma principalmente diciamo di questo humus cristiano di cui si parla il clou eclatante dice l'autrice e l'utilizzo ma in questi termini dei protocolli dei Savi di Sion il famoso tragicamente famoso falso di provenienza appunto russo questo dossier che autrice stava presentando è stato ideato con l'intento appunto di proporre una riflessione con gli strumenti della storiografia naturalmente
Sull'antisemitismo di matrice cattolica concentrando lo sguardo sull'Italia in un arco di tempo che va dagli ultimi decenni dell'Ottocento fino a più recenti per esempio
C'è uno studio dire di diffamante il cognome che ha dedicato il suo studio al batta agire sull'omicidio rituale questo uno dei tragici pregiudizi
Dell'anti ebrei ti racemo dell'omicidio rituale di un certo don Albertario che era un sacerdote giornalista militanti tra virgolette
Che lanciata questi temi in un quotidiano milanese da lui diretto che si chiamava l'Osservatore Cattolico
Nel biennio mille ottocentonovantuno novantadue quotidiano monitorato dal Vaticano fu ampiamente coinvolto nella battaglia contro gli ebrei variamente descritti come assassini bevitori di sangue iene
Vampiri ecco questi sono tutte citazioni da queste pubblicazioni
Dell'Osservatore Cattolico nel biennio mille ottocentonovantuno novantadue un linguaggio prescrive la studiosa
Così il ricorrente che invita lo storico a riflettere sul campo semantico e sull'impianto retorico utilizzato da questi propagandistico i quali non disdegna non peraltro le polemiche di matrice economica che tornano sempre purtroppo
Che in quegli anni sono diventate i cavallo di battaglia dei movimenti antisemiti d'Oltralpe sostenuti dai piccoli artigiani e i coltivatori tutto sommato dice la la studiosa ecco poi c'è un altro lavoro che viene segnalato per esempio la palestra del clero che invece era una pubblicazione che era e diffusa romana negli anni Ottanta dell'Ottocento in cui si inserisce e si faceva largo riferimento all'accusa del degli Sciti io e l'utilizzo del tema della passione
E qui c'è una riflessione anche interessante dei antisemitismo si diffonde tramite la manipolazione Tilley mozioni delle emozioni e delle passioni che solo il racconto della passione capace di fare
Forse si può cogliere un una connessione con quello con quello che diceva lo storico che abbiamo citato in apertura cioè il tema delle delle emozioni della memoria ecco del nel portare su questo piano la questione del ricordo in poi anche altre riflessioni per esempio nel dossier c'è anche un approfondimento sugli anni del dopoguerra la lente delle curve le e alla situazione delle contraddittorie prese di posizione del mondo cattolico nei confronti della Shoah che si era appena consumata la cui memoria
Rimane negli anni immediati del dopoguerra confinata all'esperienza personale dei sopravvissuti è ignorata per lo più nella maggior parte d'Europa questo è un tema affrontato più volte
La cui interpretazione difficile perché ci sono appunto tante questioni tenete presente un saggio della studiosa Mazzini la quale affronta questa questione ricostruendo interpretando la reazione le reazioni a un'opera teatrale
Di Diego Fabbri dal titolo Processo a Gesù messa in scena a Milano nel mille novecento cinquantacinque che appunto consente di fare alcune considerazioni insomma
Un dossier chi intende offrire una mappatura naturalmente parziale dei temi di problemi relativi alla ricostruzione della storia dell'antisemitismo cattolico in Italia gli abbiamo dato solo alcuni riferimenti occorre naturalmente legge questi saggi nella loro interezza questa è solo la presentazione che però vi abbiamo voluto citare perché appunto ci riporta anche sul tema della necessità di distinguere storie e memorie quanto il
Propendere diciamo per la seconda fossa poi produrre una serie di questioni naturalmente tutte queste affermazioni vanno viste nella loro non sistematica diciamo determinazione ecco come dire andiamo avanti e abbiamo ancora qualche minuto per un'ultima citazione questa volta prendiamo dal quotidiano il domani e ci leghiamo a una ricorrenza di questi giorni la settimana prossima magari cercheremo di parlarvi del venti settembre
Però appunto si è parlato dell'otto settembre se n'è parlato molto meno rispetto all'anno scorso perché l'anno scorso è stata cifra tonda però ecco vi proponiamo una riflessione
Di Maurizio Dellisanti che trovate sul domani proprio dell'otto settembre che è un giurista
La storia contro il revisionismo dice Dellisanti l'otto settembre l'inizio della libertà che tante volte abbiamo raccontato invece quanto ci sia stato un lunghissimo dibattito anche da
Diciamo da fonti autorevoli da parte di autorevolissimi storici sul tema della cosiddetta Morte della patria ecco la riflessione che fa belli Santi e di tipo opposto dice l'otto settembre una data in cui una vulgata corrente
Attribuisce ancora uno giudizio sostanzialmente negativo
Cui persino la cinematografia ha contribuito con la rappresentazione di una nazione
Allora Ubaldo qui c'è una citazione signor colonnello accade una cosa incredibile i tedeschi si sono alleati con gli americani questa è una citazione la frase paradossale
Del tenente Innocenzi interpretato da Alberto Sordi
Con la quale nel film Tutti a casa di Comencini si raffigurava il caos dell'inizio di una best di una stagione destinata a mutare le sorti dell'Italia ancora il costo di tante vite umane ci fu da pagare
In verità nonostante il percorso della Resistenza e dell'avvio alla democrazia con l'approvazione della Costituzione già negli anni dell'immediato dopoguerra era fiorita una pubblicistica revisionisti che ha che riconduceva la disfatta dell'Italia più che alla responsabilità del fascismo
Alla incapacità perfino alla intelligenza con il nemico di una parte del mondo militare italiano e questo è un fatto che è accaduto revisionismi
Scrive più avanti Dellisanti il caso per esempio
Della vicenda di un bestseller di Antonino Trizzino che si chiama navi e poltrone salpato da Longanesi nel mille novecentocinquantadue che alimento la tesi dice Dellisanti priva di riscontri documentali del tradimento della Marina a favore del nemico britannico questo è un topos di cui si continua a discutere
Appunto i riscontri non ci sono
A favore del nemico britannico su cui si gettarono a capofitto i giornali italiani oltre che il sostegno ovviamente degli ambienti neo fascisti seguirono anche processi che appunto
Ma il tema appunto è quello del revisionismo poi Dellisanti affronta la questione del contesto della firma tre settembre del dell'armistizio ruolo Giuseppe Castellano eccetera
La sua vettura la questione dell'operazione Giant tu che non ci fu i motivi del cuneo ci fu insomma
Delli Santi non cita il fatto che tali leggere testualmente l'armistizio quello anche quello Brehme
Il tema che emerge gli storici hanno messo in evidenza è quello della resa in gol incondizionato su cui Satta da Galli della Loggia hanno basato la loro discussione sul tema dell'
Porte della patria dell'Italia Hallo allo sbando ma dice Dellisanti in quello stesso periodo ci fu chi compie scelte coraggiose di vero eroismo
E e mise le basi mise le basi per quella che poi sarà la realtà della libertà Entella democrazia
Del dopoguerra chiude Dellisanti ricordando che occorre guardare a chi oggi da questa
Prospettiva perché appunto quella l'idea diciamo di da di resistenza in termini di la rinascita di libertà e democrazia che
Dellisanti sottolinea ricordando l'otto settembre non ci fermiamo
Anche per oggi cognac questa trasmissione perché il tempo e finito vi diamo appuntamento alla settimana prossima
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