Liberazione di Roma: 5 giugno 1944, Rosario Bentivegna uccide Giorgio Barbarisi

Radio radicale mi trovo in via delle Tre Cannelle a Roma è una zona diciamo molto centrale nella nella capitale è abbastanza nota qualcuno di voi riconoscerà la via che ho alle spalle che via della della della della cordonata dove c'è una celeberrima Fontanella che fece da sfondo a un film del dal titolo i soliti ignoti qui cinque giugno del mille novecentoquarantaquattro
Si consumò uno degli episodi più sconcertanti del subito dopo la liberazione di Roma e che riguarda anche un po'la storia
Della della Resistenza in questa via quella mattina e transito un
Transitarono due due sottufficiali della Guardia di Finanza uno di questi due frutti sottufficiali si chiamava Giorgio Barbarisi Barbarisi
Si stava recando in Campidoglio per assumere un incarico
Abbia in seno alle truppe alleate la sera prima il quattro giugno del mille novecentoquarantaquattro dopo aver aiutato gli alleati ad entrare a Roma Giorgio Barbarisi
Si trovava in in Campidoglio per raccogliere le truppe alleate che aveva accompagnato nella liberazione di
Di di di di Roma
E dopo che aveva partecipato alla resistenza
Proteggendo tanti tanti perseguitati
Politici
E
Convinse il comando alleato a disporre tra le altre bandiere quelle delle degli intenti le nazioni che avevano partecipato alla liberazione di Roma anche il il tricolore questo gli valse un encomio da parte delle truppe alleate e la garanzia di un di un ruolo di diciamo di sottufficiali di collegamenti di collegamento per le truppe per le truppe alleate quella mattina proprio intorno alle ore tredici all'ora di pranzo proprio mentre Barbarisi si recava percorrendo la via che ho alle mie spalle
Arrivo qui all'altezza di questa
Di diciamo della del del del del del della parete che vedete alle alle mie spalle che sarebbe praticamente questa
Nella parete che vedete le mie spalle erano affissi dei manifesti del quotidiano L'Unità che si trovava poco lontano da qui alle mie spalle in via quattro novembre qualcuno di voi riconoscerà questa strada
I due
Sottufficiali praticamente si avvicinano a questo a questo muro incominciano a staccare i manifesti del partito comunista e del quotidiano L'Unità
Mentre facevano stavano svolgendo questo questo compito
Alle mie spalle dalla scalinata di via dell'apporto nata arriva Carla Capponi era un esponente di punta della della Resistenza romana che aveva partecipato all'azione di e dell'attentato di di via Rasella
La Capponi
Corre subito alla redazione del quotidiano L'Unità che si trova che si trovava in via quattro novembre alle mie alle mie spalle nella via che vedete trafficata di macchine e avverte tutti i partigiani che sono all'interno della redazione che stava che stava per diventare operativa in quelle ore ricordiamo che dove si trovava
All'epoca
Diciamo la nuova redazione del quotidiano L'Unità c'era un altro precedente redazione di un di un quotidiano un periodico fascista che si chiamava è appunto il lavoro
Il lavoro fascista i partigiani si avvicinano nella ai due ai due finanzieri
E gli chiedono conto delle di quello che stanno facendo in quelle ore c'era stato Nord finanza degli alleati che prevedevano prevedeva di togliere qualsiasi manifesto politico per evitare che ci fossero tensioni politiche
Nella nella capitale
Alcuni di questi partigiani ritengono che i due sottufficiali della Guardia di Finanza siano due fascisti RAI due gruppi scoppia immediatamente un
Un alterco e ci sono varie varie versioni su quello che è accaduto
Tuttavia alla fine di questo alterco
Rosario Bentivegna che uscite è stato insieme a Carla Capponi e uno dei protagonisti alcuni uno dei protagonisti del dell'azione di via Rasella estrae la la pistola e spara Barbarisi che si trova proprio all'altezza di questo di questo muro nella nella zona che sto percorrendo Barbarisi viene colpito all'aorta il proiettile finisce pro
I trapassa il corpo e arriva a e si conficca nel portone che vedete alle mie spalle qui in via delle Tre Cannelle numero sette subito dopo che
Che Barbarisi viene viene inserito dopo dopo che viene inferta questa ferita i partigiani circondano il corpo di Barbarisi impediscono qualsiasi forma di
Di soccorso Barbarisi muore pochini minuti dopo
Bentivegna che ha ucciso Barbarisi non viene
Non viene catturato dalla polizia ma ci sono subito le indagini per appurare quello che è successo
Ritiene riesce a a sapere quello che è accaduto soltanto il ventitré giugno successivo quindi
Parecchi giorni dopo l'assassinio di di Barbarisi e si consegna al comando alleato che loro reclute in a Regina
Celli subito viene fatto un processo dalle dalle truppe alleate e dal comando alleato il processo in primo grado finisce con diciotto mesi di reclusione per Rosario Bentivegna che poi si tramutano dopo la sentenza di primo grado del diciannove luglio del quarantaquattro in assoluzione piena il quattordici agosto del mille novecentoquarantaquattro
Barbarisi verrà immediatamente dimenticato non gli verrà consentito di diciamo di essere ricordato in nessuna circostanza lo farà soltanto la Guardia di Finanza dedicandogli
Due
Due lapidi in sua in sua memoria ma senza ricordare quello che accadde nei nei fatti il quattro giugno del del mille novecento quarantaquattro questo resta uno degli episodi più controversi della fine della resistenze che è emblematico per capire un po'quali erano le divisioni che c'erano all'interno
Della della Resistenza della Resistenza
Romana tra chi aveva
Combattuto per gli stessi ideali che il giorno dopo la liberazione di Roma
Si era diviso in maniera così
Cruenta l'episodio sarà totalmente dimenticato dalla storiografia italiana ne parleranno soltanto alcuni libri nel mille novecentosessantuno interpellato da un parlamentare monarchico il ministro della difesa Andreotti avrebbe risposto a un'interrogazione di questo deputato uomo un articolo onorevole Alliata raccontando la vicenda processuale senza una parola di encomio nei confronti di Giorgio Barbarisi che probabilmente oggi meriterebbe una memoria
Diciamo
Più più consona al suo impegno nella resistenza che lo ha colpevolmente dimenticato con i fatti del cinque giugno in via delle Tre Cannelle