1991-2021: La rivista "Economia della Cultura" compie 30 anni

Allora buonasera
Cominciamo questo incontro il terzo di una serie
Che è organizzata dall'Associazione per l'economia della cultura oggi ad è un giorno un po'particolare perché la rivista anche se diciamo i tempi sarebbero scaduti ma compie trent'anni
Trent'anni di di lavoro di studio di ricerca e di i ragionamenti di dibattito di dialogo sui temi della cultura e sui temi dell'economia un gruppo che nasce poiché oltre a con tra
Ma quindi vi aspetta
A appartiene
Questo
Ricordo
Buonasera
Sì buonasera sono Alessandro le Honda sono segretario generale dell'Associazione per l'economia della cultura
Che è l'associazione che edita la rivista Economia della cultura
Rivista che oggi festeggiamo il trentesimo che quindi un momento particolarmente importante per la vita per la dell'associazione e per i tanti tantissimi che hanno collaborato alla riuscita di questa rivista lungo tutto l'arco di tempo appunto
Dei trent'anni
Questo incontro è il terzo organizzato dall'associazione quest'anno sono incontri finanziati Dalla Chiesa Valdese con i soldi dell'otto per mille che ringraziamo moltissimo per questa opportunità
E che oggi è diciamo dedicata insomma a ma ricordare a ricostruire perché è una rivista di questo tipo e è così importante non solo per le persone che oggi sono qui
Ma più in generale per l'intero mondo
Della cultura e dell'economia che rispetto all'anno in cui l'associazione era nata cioè il mille novecentottantasei tanti e tante cose sono successe tante trasformazioni sono avvenute
E penso anche che almeno in parte ci sarà stato un miglioramento un processo di crescita della conoscenza di questo di questo ambito che insomma e almeno in minima parte anche l'associazione le persone che vi hanno fatto parte
Hanno dato un un piccolo contributo oggi abbiamo l'incontro che in qualche modo presenta il numero della rivista dei trent'anni con serie di di di contributi di cui adesso vi parleremo a la giornata oggi regolata costruita in questo modo ci sarà adesso una breve presentazione da parte del direttore della Biblioteca Casanatense che ci dirà come e quando e perché siamo in un posto così importante per la cultura del nostro Paese
Il vero e proprio incontro sarà invece organizzato e presieduto da Pietro Antonio Valentino che anche il direttore scientifico della rivista e che in qualche modo ha curato anche l'ultimo numero dei trent'anni
Pietro darei la la parola protette possiamo cominciare o forse prima facciamo una premessa sì prego
Sì trovo volentieri il benvenuto a tutti in questo spettacolare salone monumentale della Biblioteca Casanatense
Che come avete visto si ha entrando che qui in fondo al salone che poi realtà sarebbe invece la porta d'entrata
Si avvia alla fine del percorso di lavori di messa in sicurezza per l'ottenimento del certificato prevenzione incendi ma soprattutto di restauro conservativo
Dell'intero istituto e soprattutto dei dei Patti del patrimonio librario e dei preziosi libri che sono in questo salone e così finalmente potrà appunto riaprire al pubblico ci permetterà di svolgere in maniera ottimale la consueta programmazione di prestigiosi convegni internazionali e stimolanti aventi come l'odierno appunto promosso dall'associazione col dell'economia della cultura che festeggia i suoi trent'anni della rivista la Biblioteca Casanatense che nasce per volere appunto del mecenate che ne vediamo qui nera meravigliosa Stato che abbiamo alle nostre spalle Gerolamo casa nate
Viene inaugurata nel mille settecentouno e possiede attualmente un patrimonio che comprende quattrocentocinquanta mila volumi suddivisi appunto in sei mila trecento manoscritti due mila duecento incunaboli
Centoventi mila volumi a stampa pubblicati dal Cinquecento una mille ottocentotrenta e circa trent'trecento mila testi moderni in più ci sono stampe disegni incisioni di particolare fattura
Partiture musicali fotografie quadri sculture strumenti scientifici reperti archeologici arredi di pregio e l'intero archivio del cassanate
E anche della biblioteca nel Periodo sia della Prefettura domenicana che in quello
E che in quello statale che ovviamente continua
Per valorizzare appunto questi fondi che sono importantissime sembra Gato partendo dalle fonti storiche che in biblioteca certamente non mancano e si è pensato appunto di portare questa questa istituzione nel futuro creando un'osmosi tra il rinnovato percorso bibliografico
Spostato appunto con l'avvento di Roma capitale e soprattutto con l'acquisizione da parte del Regno d'Italia
Delle biglietterie che delle collezioni librarie delle corporazioni religiose precocemente cannonate aveva lasciato il lascito ai Parigi domenicani e quindi erano i padri che governavano questa più tecnica
E nella tarda par mila targhe da parte ottocentesca dislocata appunto tra piazza San Macuto e via di Sant'Ignazio che in pratica dove siete entrati
Dove gli viene questo percorso bibliografico anche quello è stato rinnovato anzi ancora in fase veri di rinnovamento perché appunto verranno un pochino sistemate meglio l'Spd sculture le e i busti che c'erano e li appunto il c'abbiamo il salone depositi
E cataloghi le tre sale di lettura perché questa biblioteca quando appunto c'è stato questo passaggio al a Roma Capitale
Il salone abbandonato la sua primi a la sua
Vocazione primaria che era quella di essere una sala di lettura ed è diventato invece un salone monumentale
Quello che voi vedete i vostri latini sono delle teche in cui sotto sono fatte dai tavoli che erano nel salone però ovviamente avendo perso
L'apertura
Nella parte dominicana perché quella l'apertura consueta appunto è un bellissimo sano nel modo è un bellissimo abilissima scala monumentale che scende nel chiostro domenicani chiaramente
Essendo come si sta Nesta essendo gli Stati è tolta la biblioteca ovviamente era molto complesso poter entrare dilla e quindi si è dovuto trovare una nuovo una nuova entrata che è quella che invece ha ha fatto sì che si è portata dietro anche le sale della biblioteca e di là ci sono appunto tre sale
Anche se abbastanza con una voluminose ovviamente non come il salone monumentale ma che sicuramente possono trovare spazio tantissimi tantissimi studiosi e e quindi è è comunque una biblioteca molto molto frequentata soprattutto da una parte destra torniamo appunto
Alle sale di lettura che sono aggiornate anche alle esigenze degli utenti delle l'era digitale o vi si può accedere anche in maniera virtuale grazie appunto all'adozione
Di un sistema che si chiama Minerva c'è se proprio in onore
Della zona dove siamo nel pratica e l'insula della Sapienza
E nelle quali si ha la possibilità di studiare indistintamente dal più antichi manoscritti fino alle nuovissime banche dati grazie appunto agli atti continenti speciali inseriti in ogni postazione che comunque costituita da tavoli
Ovviamente di frattura novecentesca e alla rete Talete che è presente in tutti nell'intera superficie dell'istituto
Poi ce la fa le informazioni bibliografiche la sala direzione
Che
è diventata il nuovo simbolo del corso della biblioteca in quanto è stata restaurata appunto sempre dal punto di vista conservativo
Mai sulla quale abbiamo insistito perché ci fossero comunque una una parte che la parte diciamo dove deve lavorare il direttore che fosse un po'più moderna perché i tavoli che erano stati inseriti Roma tavoli
Di tardo Settecento ed erano ormai scomodi per le quindi c'è questa commistione tra nuovo e
è antico proprio perché questa biblioteca nasce con una vocazione come dico sempre io innovatrice dalla nascita essendo stata pensata nel tardo seicento sicuramente il fatto che qui abbia come nume tutelare San Tommaso che ovviamente era il santo protettore
Dei domenicani ma che comunque è ricordato con la summa teologica qui alla Bibbia proprio a testimoniare che questa una biblioteca universale quindi la vocazione di questa biblioteche era universale soprattutto era di essere aperta al pubblico motivo per cui quando appunto
A terra la la la legge appunto che voleva acquisire le le biblioteche del e passarla Regno d'Italia i domenicani hanno perduto Cau la causa perché appunto era nata per essere aperta al pubblico e non c'è niente
Più pubblico di quello che a Statale e quindi i domenicani hanno perso la causa e quindi hanno ovviamente chiuso anche le porte bellissimi del di questa biblioteca però ciò nonostante questa vita che appunto è nata dalla mente illuminata del superiore generale dei domenicali delle e delle cassanate che poteva di rimanere eternamente degli uomini e bene ha fatto perché almeno è veramente ha creato un istituto che sicuramente rimarrà nella mente degli uomini e questo forse è l'ammissione che noi ci siamo sentiti sulle spalle
Questo percorso che appunto partirà appunto dalla dalla salatini
Dove siete entrati verso l'accoglienza consentirà appunto una nuova vita alle condizioni acquisiti acquisite dai versetti e dei direttori pro tempore succedutesi appunto dal Settecento un nuovo oggi che hanno incrementato non solo il patrimonio bibliografico però come avete visto
Ma anche addirittura in coerenza con gli usi del tempo hanno creato una raccolta museale capaci di dialogare con la collezione libraria
Infatti saranno esposte interessanti collezioni numismatiche scientifico naturalistiche e due esempi ne vedete qui anche con i globi
E nonché le medaglie di Josephine reperti archeologici e artistici acquisiti secondo un collezionismo proprio del secolo dei Lumi ma anche che è stato ed è di stimolo nei secoli a seguire
Il nuovo percorso
Innestato è assorbito dal tessuto bibliotecario rappresenta appieno quello che i nostri istituti storici dovrebbero raggiungere ovvero un insieme di beni culturali letti e studiati in relazione al contesto conservativo e agli oggetti preziosi che compongono l'unità delle collezioni nelle quali sono contenuti e soprattutto aperti a una frizione ampissima
Sia de dei visitatori ma anche degli studiosi che continuano e continueranno a frequentare appunto queste nostre meravigliosi istituzioni per appagare la voglia di conoscenza che suscitano questi luoghi della mio
La Biblioteca Casanatense appunto una delle più importanti
E biblioteche di conservazione italiana costituisce un importante scrigno conservato
E continua a creare i suoi diversi
A conservare appunti patrimoniale trascorrere delle stagioni ma pure l'ambizione di continuare a crescere prestigio ampliando la conoscenza dei suoi autorevoli fonti con occasioni speciali e appunto con l'utilizzo di una teca capillare nella teca
E specifica digitale che fa viaggiare insieme passato e futuro in un abbraccio costante che può trasmettere così
Il patrimonio di conservazione di generazione in generazione aumentando il potenziale degli studiosi e degli utenti che ne possono fruire sicuramente adesso anche dei social media che sicuramente Dallera dopo l'era appunto può percorribile ci hanno insegnato che noi possiamo essere qua ma possiamo anche essere visti che è una bellissima
Congiunzione che fa che aumenta ancora di più la nostra possibilità di per Meredith l'azione della cultura in generale
La biblioteca pubblica comunque unica preziose costituisce un presidio di libertà che ha il compito di portare alle generazioni future le storie passate quei e quelle attuali
E di essere stimolo per proseguire a produrre contenuti culturali in linea con le esigenze del tempo in cui si è si è si può veramente concordare con quanto dice lo scrittore Alberta Mangani nel suo recente libro vivere coi libri che rappresenta l'auspicio che ogni bibliotecario si augura perché liberi raccontano tutti una storia non solo quella che c'è scritto dentro ma anche quella che si portano dietro
Ogni libro è un frammento testimoniale il suo motore del suo tempo della Società cool e del contesto culturale che l'ha prodotto
E anche delle istituzioni che lo conservano e certamente in grado di illuminare ognuno di noi come accade in questo splendido salone monumentale anche di più quando l'argomento trattato è appunto l'economia della cultura e così attinente alla sontuosità dei luoghi e promana la conoscenza ora lascio la parola agli illustri relatori buon ascolto
Allora grazie a tutti grazie per averci accettato l'invito
La gran parte dei fusti voi sono no hanno collaborato quell'asse di vista hanno scritto siete nostro comitato editoriale
E avete quindi svolto e continuerete a svolgere un ruolo importante nelle nostre attività abbiamo per cause di forza maggiore alcuni assenti
Dell'ultimo minuto ma Giovanna Barni Enzo Cipolletta Umberto Croppi e Daniela Pieri ma con loro abbiamo già occasioni di prossimi incontri per discutere
Dei temi che loro che allora non sono chiari
In realtà più che festeggiare un compleanno trentennale
Oggi anche un incontro invece per riavere da parte come dicevo tutti voi che siete spegnersi studiosi che lavorate nel settore indicazioni per il futuro delle riviste per i temi da mettere all'ordine del giorno dei prossimi numeri perché abbiamo tante
Vogliamo fare ancora
Tanta strada per il prossimo futuro con anche avere dei contributi di anzi giovanili ricercato
La rivista come l'associazione l'economia della cultura nasce dell'impulso Ricarda Botto che qui cioè Gianni critico Acque Albule qua vicino e con un lavoro volontario di tanti sempre pochi rispetto al ai lavori alle necessità che dobbiamo fare di
Amici che volontariamente contribuiscono a mantenere viva
Questa quel va rivista anche di attività di ricerca e di dibattiti o che l'associazione crea do di posso ricordare tutti ne sono abbastanza
Grazie sono molti che in questi trent'anni hanno collaborato vorrei ricordare di sicuro i direttori che mi hanno preceduto perché
Sono stati loro che hanno reso possibile l'avvio e il successo di questa
Di questa iniziativa qui prima di tutto Vittorio Ripa di Meana che è stato il nostro primi direttore
Poi di Paolo Leon che è stato il secondo direttore per lungo tempo anche dei condirettori che hanno collaborato tra Maria Chiara Turci a a dirlo genero Raffaello di Ruggiero e dobbiamo ricordare quelli e poi sono stati hanno fatto caporedattore e vicedirettore della rivista Luciano Angelino c'è il destino Spada che qui e poi parlerà Giovanni emiliani
Quindi come vedete è una rivista che andate avanti con il contributo e il lavoro e il lavoro di tutti
Vi dicevo il primo direttore di queste riviste estratto
Vittorio Ripa di Meana il primo numero della rivista nasce nel mille novecentonovantuno quindi
Abbiamo trentuno anni compiuti abbondantemente e il primo numero viene chiuso dei il al luglio del mille novecentonovantotto
Credo che vivo il leggere è una parte del primo editoriale di Vittorio Ripa di Meana perché
Mi sembra che non sono presenti la filosofia della rivista quando è nata ma anche perché mi sembra che ponga dei problemi che sono tutt'oggi al centro della nostra di riflessione lavoro Caffa
Scriveva in questo editoria
Vittorio Ripa di Meana
Ragionare di estetica
Di scienze di economia oltre interpretare modelli di creatività
Armonie del numero con risultati di geniali intuizioni crede anche ricercare bellezza nella scienza significa percorrere il cammino dell'interpretazione economica
Delle varie attività che concorrono a questi esiti
Da questo ragionare ci siamo sentiti attratti per rispondere a una pluralità di interrogativi sempre più attuali qual è il significato di economia alla cultura
Che cosa hanno da dire gli economisti sulla cultura quale ruolo potrà svolgere la cultura nel percorso di integrazione continentale in corso in Europa ride a livello internazionale
Per chi e per quali fini si analizzano in chiave economica i campi assai differenziati aveva cultura
La rivista chiudeva questo l'introduzione Vittorio
Ripeti Ripa di Meana la rivista economia da culture a voler essere uno strumento di risposta
Ad esse si si è messo mano su pervicace Progetto dei miei tredici assessori alla predetta alla presidenza dell'associazione
Giuseppe Galasso che era in atto Giorgi quindi domande che secondo me sono ancora oggi
Tutte
Da in piedi tutte da rispondere domande a qui questa rivista in trenta anni e più di viziato
Provate a dare risposta ho fatto un calcolo un po'a spanna tra numeri speciali ultime numero abbiamo pubblicato circa cento quindici numeri della rivista
Tenendo conto del
Dimensione media di articoli e contributi e la rivista
Abbiamo pubblicato più di mille trecento leghisti il costo separabile temi dell'economia della cultura inutile
Questo poco questi numeri vedi dopo perché danno un po'di idea che lavoro che è stato fatto e in tutti questi anni
Due aspetti
Ancora gravi preme sottolineare uno PON caratteri che la rivista si è tanto che quella di considerare la cultura in tutte le sue varie varie manifestazioni
Dal patrimonio all'autore visiva dallo spettacolo dal vivo alla musica recupera tessere unica rivista sostanzialmente tra amici trans disciplinari in questa rivista le abbiamo una difficoltà tra le riviste
Di in generale di economia dalla cultura perché siamo un po'una rivista che ci sono sul sulla quale iscrivano alcuno misti giuristi
Esperti artisti è una cosa
Tra l'altro non sempre difficoltà a cartello catalogare succederle un'etichetta e diventa diventa per noi è sempre difficile
I temi che abbiamo trattato in questi anni ne sono tanti alcuni di Cito perché altre chi è oggi presente qui in qualche modo non solo ha contribuito al loro elaborazione ma anche alla loro attuazione ma anche perché sono come dicevo dei temi
Ancora importanti è sempre importante
Per esempio un tema che abbiamo affrontato in tutti questi anni che abbiamo provato in questo numero anche a vedere come sono cambiate i concetti e le categorie tre trattati in questi trent'anni che danno un po'l'idea di come è cambiato il dibattito non sono degni isteria ma in Europa
è uno dei vede Depp deprime categorie che abbiamo affrontato a lungo e diffusamente nella categoria D al patrimonio culturale
Una categoria che ha sostituito è quella di bene culturale qui abbiamo col Lorenzo poi ne possiamo Casini
Tra dal Codice in poi uno su questi temi già affrontati a un punto di vista da vari punti di vista non solo dal punto di vista dello studioso ma anche dal punto di vista dell'amministratore
Condanne a concetti patrimonio culturale siamo passati da un'idea del singolo oggetto col culturale ha un'idea di tutta la ditta della cultura dove oggetto e contesti non sono mai separati
Da questo è partito tutto un dibattito che ne abbiano rappresentato bene che è stato quello del concetto di valorizzazione il concetto di va al valorizzazione nell'abbiamo trattato in termini della del nuovo modello di sviluppo che è un tema caro appaiono a Paolo Leon al tema di una rigenerazione urbana l'abbiamo parlato di valorizzazione anche e soprattutto sul ruolo che ha su lo stare bene il whale Bing degli individui vedete e delle società
Quest'aspetto degli impatti del ha ha portato attrezzare un tema
Sperimentando anche vari strumenti riflettendo veri su vari strumenti che il tema della valutazione
Qui il problema una cultura credo tuttora un problema più generale teorico e come si Persivale rotte gli impatti che hanno qualità che sono difficili da riportare in quantità
Siamo stati tra una rivista e che ha discusso a lungo e tre per il primi i rapporti tra
Stato centrale Regione Comuni sotto la spinta
Di un nostro caro amico e maestro in questo campo che Marco Cammelli quindi è un tema che è stato sempre al centro la nostra di riflessione
Come al centro e la sua definizione salto il rapporto tra pubblico privato come il privato poteva e intervenire
Rispettando le fragilità e de peculiarità del settore culturale i problemi del finanziamento alla cultura salta un altro tema
Che abbiamo affrontato specialmente e quindi la gestione delle attività culturali e specialmente in relazione a quelle attività che sono strutturalmente non profit Imu sei i teatri
Ci sono tutta una serie di attività fondanti una cultura che hanno questi problemi
Abbiamo affrontato continue ma frontiere anche in in cui sono del trentennale i problemi dell'innovazione tecnologica e tutto questo che l'innovazione
La rivoluzione digitale ha comportato sul mondo della cultura che ha cambiato il modo di produrre cultura ai Novartis prodotti culturali ha cambiato la fruizione culturale
Abbiamo quindi ha funzionato i nuovi comparti che nascono dall'industria culturale rispetto alla rivoluzione digitale
Enzo Cipolletta oggi doveva proprio parlarci un po'su questi temi che ha trattato sia come ex presidente la nostra associazione sia adesso sì adesso come presidente di Confindustria Cultura Italia
L'altro problema che abbiamo affrontati in tutti questi numeri e che secondo me resta ancora centrale il problema della domanda dei nuovi fabbisogni professionali il problema formativo prezzo Michele
Termini che ci sia da ora tutti i problemi di accessi come siete poi queste professionalità possono accedere al mercato del lavoro
Della cultura che ancora presenta forti difficoltà
Di
Di accessibilità abbiamo tra il tetto le politiche culturale delle politiche sul Turi Vasile
Come fare per renderle più incisive abbiamo riportato buone pratiche e casi di studio e tutta un'esperienza maturata a livello continentale ma anche a livello mondiale
Per innovare le politiche e per renderle più incisive
Chiudo dicendo che rispetto a tutto questo quello che viene al mittente d'altro un tema che gli arresti aperto e che
Per fare buone politiche
C'è necessità di conoscere più a fondo il problema della cultura
E
Su questo mentre la ricerca va avanti tutti i nuovi contributi vanno avanti noi abbiamo ed un tema che abbiamo affrontato anche nell'ultimo anno e la raccolta delle informazioni di avere informazioni
Adeguate in tempo reale utili per rendere delle politiche più efficaci
Su tutto questo abbiamo discusso e tutto questo con secondo me sono problemi aperti che oggi
Voi potete aiutarci ancora
Ad approfondire a vedere come andare avanti
Come vi dicevo questo incontro più che nella festeggiare un trentennale è l'inizio di una nuova fase della economia della cultura lì perché sto che ringrazio veramente di essere qui
Di essere qui con noi e soprattutto di averci sempre tanto da Manuel collaborato per rendere sempre nacque per accrescere la qualità della rivista egli a sua incisività sia nel dibattito teorico ma soprattutto nelle politiche di questo di questo Paese
Grazie
Il passo la parola a Karl a bordo che ecco
La storia della economia futuri
Devo dire che
L'economia della cultura in Italia nasce piuttosto tardi
Voi pezzo pensate forse visto che bello che l'agopuntura e così importante per per l'Italia che non siamo stati fra i primi invece
Cioè no siamo stati siamo venuti molto molto secondi direi che l'economia della cultura è nata soprattutto in ambito anglosassone l'inizio delle collega cotture nata in ambito anglosassone NASA sia in America sia in Inghilterra voi pensate che il primo Arts Council dai New York è stato creato nel mille novecentosessantacinque
Quando da noi proprio di queste cose non si parlava neanche lontanamente
E e che né in Inghilterra anche la cosa avvenuta per un po'più tardi ma tenuta verso gli anni settanta verso il mille novecentosessanta stato creato anzi un po'prima ancora l'Arts Council inglesi
Perché evidentemente in Italia se non è che non si facesse politiche culturali c'erano attività molto intense come voi sapete in varie in vari deleghe che in molti campi teatrali
Di arti visive eccetera eccetera ma l'idea di Economia della cultura come una disciplina che coordinasse l'insieme di queste attività in Italia si è posto molto molto tardi
Quindi veniamo un po'le col comunque sono le peggiori declinisti più importanti si sono avuti lasca ossido Fog of Great Britain
è stato degli anni mille novecento sessanta mi sembra più o meno intorno al mille novecentosessanta
Anche la Francia è stata abbastanza rapida accorre la maniera diversa perché mentre nei paesi anglosassoni mamma e America Inghilterra eccetera
Sì sì sì se riteneva che la cultura fosse una cosa un po'più separata dal Governo
E quindi sono stati creati delle associazioni che sono nati più come associazioni sia pure pubbliche ma col tutto nell'insieme dell'associazione la Francia invece è la prima o il primo Paese che partito con i ministeri della cultura e appunto verso il mille un novecentosettanta così sì più o meno sessantanove cinque a cinquantanove assegni addirittura sia quindi ebreo appunto l'azione con le date un po'in comincio i numeri incomincia ad avere dei problemi per me è comunque non effettivamente questo è molto importante
L'Italia ha però avuto un ritardo molto molto più forte a livello nazionale perché in Italia queste ecco l'economia della cultura ha incominciato essere studiata piuttosto a livello regionale
E la preghiera è che la prima probabilmente è stata la Toscana a fare degli studi sulle politiche culturali
E poi anche più tardi anche la Lombardia l'Emilia Romagna all'Emilia Romagna anche il Veneto
Ebrea me una politica culturale a livello nazionale l'abbiamo fatta un po'noi ecco prima prima di che se ne occupassimo noi esisteva poco
L'associazione quand'è nata nel mille
Tra inverno dove portare ho ottantasei mille novecentottantasei tardi
Molto tardi rispetto a quella dell'Inghilterra rispetto alle sensazioni dell'Inghilterra della Francia eccetera eccetera per cui questo purtroppo così è avvenuto
Naturalmente a livello a livello nazionale
Adesso sono stati creati i ministeri molto tardi se per perché l'attività principale si svolgeva a livello a livello appunto locale e regionale
Lega sta a dieta internazionale è imporrà in realtà anche si alza internazionale sta fa anche molto importante ed è dovuta soprattutto all'UNESCO e al Consiglio d'Europa
L'UNESCO ha iniziato a partire dall'America nei primi convegni dell'UNESCO sono stati fatti in Canada pensate
Chi segue immaginava che per i che come nella cultura cominciasse in Canada anziché nei nostri Paesi
E poi son passate io e l'altro cause di New York eccetera e poi e poi superband si è trasferita anche all'Italia ovviamente
Tutto e quindi si è continuato poi dopo finalmente a anche in Italia a lavorare su questo tema noi siamo resi subentrati piuttosto tardi
Mille novecento
Mi ricordo più le dalla quale sempre sempre ottantasei sempre mille novecentottantasei abbiamo continuato poi dopo a svilupparsi anche a livello di di regioni eccetera eccetera
L'associazione ha cercato di dare il contributo cosacco soprattutto coglie poi i rapporti sull'economia della cultura
Che sono le uniche cose a livello veramente nazionale completo che sono state fatte in Italia perché come dicevo è stato sempre molto frammentato a livello locale il discorso
Gli unici possiamo dire che il nostro merito è stato quello di dare una visione un po'd'insieme soprattutto con i rapporti ma soprattutto poi con la rivista perché la rivista
è uno strumento che consente di di continuare a discutere sempre questi problemi come voi sapete ormai notissimo pubblicati in varie lingue stiamo forse l'unica e siamo l'unica rivista del c'è una mora una rivista inglese
Lasca ostile o Great Britain
Però che sono in inglese mentre invece la nostra si scrive ai versi pubblica in tutte le lingue principali cioè noi pubblichiamo i francese inglese tedesco e spagnolo oltre che in italiano
San Francesco
Quindi che i tre francese sedi e spagnolo era invece il tedesco no perché il tedesco effettivamente ancora poco conosciuto ed è una lingua che è un po'anomala rispetto alle altre lingue eccetera
E quindi noi siamo molto molto contenti di continuare bisogna discutere per il peso che anche gli ultimi numeri della rivista sottratti a livello piuttosto globale
Cerchiamo sempre di Livia approfondire un tema per magari principi un tema particolare ma considerando quello che succede su questo tema in tutto il Paese questo è quello che la nostra sentenza di fare adesso
Ecco niente basta grazie
Grazie
Scusi grazie Carlo soprattutto per ben ricorda ha detto qualcosa che dell'associazione venga rivista
Che abbiamo pubbliche otto due rapporti decennali fu perfettamente parlavo prima dell'assenza di informazioni
è una qualcosa che ora manca per per una visione un po'quello Barelli quella Keller da dal CUP torna culturale speriamo speriamo di sì ci stiamo provando
Passerei adesso la parola a don Renzo che si limiti
Perché che Lorenzo che Fini è fa parte del nostro comitato scientifico giurista
Ma noto soprattutto in questi ultimi anni per averla
Con vari incarichi fino a capo di gabinetto lavorato al ministero che adesso si chiama della cultura e di aver seguito soprattutto la più grande innovazione che in Italia c'è stata nella gestione che quella dei musei auto
A te la parola Orense grazie ancora
Grazie un piacere essere qui io porto i saluti della del comitato direttivo da rivista e donna del Mulino e so di cui faccio parte sono in rappresentanza della della rivista
E quindi innanzitutto io sono anche grato personalmente del del dell'opportunità di celebrare i trent'anni
Di una delle riviste più importanti sicuramente nel settore della con Romina la cultura la più importante però delle più importanti che chiunque studi al patrimonio culturale
Io vorrei dire che ci sono un prodotto di Economia della cultura perché quando nel mille novecentonovantotto ho iniziato a preparare la tesi di laurea sulla valorizzazione dei beni culturali e assicuro che non c'era molta letteratura
Quando poi io mi sono imbattuto alla rivista Economia della cultura da un lato e Ina è donna dall'altro come lo studente che a un certo punto rinasce ma fa vincere adesso ho trovato materiale per costruire la tesi
E da allora non c'è studio non c'è
Argomento non c'è riforma che io non affronti partendo da dal sommario dal sommario di Economia della cultura
Questa testimonianza voi di quanto diciamo a è importante il lavoro che è stato fatto da questa rivista e devo dire i punti in comune con A e don arte diritte on line sono molti basta vedere i sommaria e don vedere gli autori che si scambiano autori che hanno scritto in una o nell'altra
Autori che hanno preso parte partecipato attivamente alla vita delle amministrazioni locali e nazionali sia di una rivista sia dell'altra per cui quando un domani se non ci dovessi chiedere come faccio a ricostruire Guido Melis sarebbe forse tra le figure più adatte la storia dell'amministrazione dei beni culturali direi comincia a partire da da sommario Economia della cultura e di A e donna e poi li diciamo segui segui le tracce
E da questo punto di vista quello che emerge guardando il suo di sommarie e quindi leggendo gli articoli di questi trent'anni
E che la capacità che ha avuto l'economia della cultura è stata quella davvero di soffermarsi sull'intero arco degli argomenti del patrimonio culturale lo ricordava prima Pietro Valentino lo diceva anche Carlo a bordo
Anche con anticipo rispetto a quello che avvenuto poi successivamente
Fra innanzitutto mille novecento novantuno comunque già un anno di anticipo rispetto a quello che stava succedendo non era ancora intervenuta la legge Ronchi Enock che
Diciamo comprò e contro però ha segnato un momento di trasformazione importante nel settore del patrimonio culturale già lo dico diciamo
Ah è don credo ne è stato più facile perché donna è stata fondata nell'anno proprio di esplosione del diritto del patrimonio culturale
Gli anni partiti dal novantasette quindi con ministro Walter Veltroni con finanziamenti nel novanta sei c'era stato il lotto
Con quindi una quantità di denaro mai vista per il settore del patrimonio culturale arrivare tutte insieme
Precedente era stato quello dei giacimenti culturali degli anni ottanta e non è un caso la coincidenza ottantacinque ottantasei con l'associazione Economia della cultura però se guardiamo diciamo quegli anni e era quasi dovuto
Fondare una rivista che si occupasse di quei temi
Che grazie voi all'intervento di Walter Veltroni e al Mibac e vedono per la prima volta lo spettacolo il cinema entrare dentro l'amministrazione della cultura un qualcosa
Che come la cultura aveva già fatto e che ha continuato a fare mi ha colpito ne parlavo prima con Alessandro Leon l'interesse per la musica
Da tutte le prospettive che si trova a me che si trova nella rivista
E successivamente poi quello che ecco colpisce e che guardando i temi trattati c'è sempre
Una l'abbia ricordato Pietro una trance disciplina Rita una motricità Rita
E in questo devo dire a Edolo con dividerci anche noi a volte facciamo fatica a trovare l'autore
A trovare chi commenta perché poi dicono è però è una rivista di diritto però io non sono un giurista
E poi dopo non la posso spendere per i concorsi io dico sempre guarda io ho articoli in fascia A di tutti i settori non giuridici e come se non esistessero però pensano che un'ansia richieste a questo modo certo non si impoverisce hanno e quindi insomma
E questo è quello che non deve mai venire meno ed è questo uno dei temi su cui economa della cultura sicuramente
A ha lasciato il segno maggiormente io non voglio rubare troppo tempo i ringraziamenti lo fatti però voglio rispondere poi al compito che ci ha chiesto Pietro Valentino cioè quali possono essere gli argomenti del futuro
Ci sono argomenti che che attraversano la disciplina del patrimonio culturale alcuni sono stati ricordati
Però direi che quello che più o pone domande anche dal punto di vista economico e della gestione economico finanziaria è quello della digitalizzazione
Cioè dell'uso del digitale della riproduzione del patrimonio culturale perché effettivamente dal punto di vista giuridico pone temi enormi sull'autenticità sulla fruizione sulla tutela del decoro su cui su quanto può essere o non può essere libera la riproduzione di opera d'arte per fini commerciali non fini commerciali
Però a queste domande spesso può il giurista si ferma perché poi la domanda va be'ma conviene o no
E quindi quale quali sono poi i costi o i benefici di questo tipo di di policy
Uno va a vedere i bilanci dei musei si dà una risposta però non non è una risposta sufficiente occorrono il metodo economico e quello che la rivista sicuramente può portare l'altro tema
Che inserisco
Che è dirompente dal punto di vista giuridico ma che secondo me pone delle domande anche di modello economico gestionale è il rapporto tra interessi pubblici in particolare tra tutela del paesaggio da un lato e tutela dell'ambiente dall'altro
Perché anche a seguito del piene Verre per la prima volta
Ormai stiamo scontrando sul fatto se tutelare l'ambiente anche con energie e fonti rinnovabili
Sia diciamo limitato da tutela del paesaggio
Cioè sempre più una valutazione di impatto ambientale si trova spaccata a metà
Perché il ministero dell'ambiente da il parere favorevole ritenendo necessario raggiungere degli obiettivi energetici attraverso impianti eolici o fotovoltaico mentre il ministero tra cultura da parere contrario ritenendo che la tutela del paesaggio viene compromessa
Ora il problema dell'ambiente entrata anche l'articolo nove della Costituzione
Quindi abbiamo un contemperamento un'esigenza di contemperamento di interessi costituzionalmente tutelati che per la prima volta ormai quando ai tempi di Galasso
Hanno trovato invece in un matrimonio assai bene ambientale era il bene paesaggistico e veniva tutelato in quanto tale oggi sono entrati in conflitto terzo e ultimo tema Nieri in mente guardando sovrintendente Giambrone
E l'ha ricordato prima Pietro è ed è questa economia e la cultura già lo ha fatto deve continuare a farlo
Abbracciare il patrimonio culturale nella sua triplice dimensione che oggi e riconosciuta patrimonio tangibile paesaggio e patrimonio intangibile attività culturali musica cinema audiovisivo ha quindi non solo elementi materiali della lista UNESCO
Quindi non solo dieta mediterranea o alpinismo ma anche musica come attività immateriale lo ha sempre fatto deve continuare a farlo avendo questo tipo di di collegamento
Io ringrazio ancora è spero che ci saranno tanti sempre più prodotti diseconomica della cultura
Davvero complimenti per per come avete portato avanti questa rivista tutti voi grazie
Grazie a Lorenzo Chesini Brit contiamo sempre su Titti quindi
Il anche nel futuro
Primo bisogno e ti chiederemo di contribuire a sviluppare sia questi temi che altri che verranno parlando proprio della globalità della visione Paes passerei adesso al sovrintendente Gian prova anche lui che
Fa parte non solo ha scritto ma anche parte del nostro comitato scientifico a parlare di un altro tema
Della variegato mondo da cultura che presenta tante complessità che è il tema dello spettacolo dal vivo
Quindi è passato volentieri a veramente originali grazie grazie buonasera a tutti sono intanto io che vi ringrazio del piacere dell'onore di essere qui insieme a voi
Questa sera e partirei dal tema dei festeggiamenti per i trent'anni perché io non mi permetto di dissentire non lo sottovaluterei che dobbiamo festeggiare che essi sono trentuno anni non trenta perché comunque tenere in piedi
Creare una rivista è già una cosa complicata
Tenerle in piedi per trent'anni per il trentun anni è una missione quasi impossibile è una specie di atto di resistenza
In questo Paese allora io comincerei col dire che siamo contenti perché facciamo Fest stasera per i trenta o trentuno anni di economia della cultura
E poi vorrei dire vorrei riprendere quello che Lorenzo Casini ha detto perché mi ha molto colpito era esattamente quello che pensavo lui ha detto molto correttamente ricostruendo il suo percorso professionale io sono un prodotto di economia dalla cultura allora guardate cambiamo un po'generazione perché per fortuna di Lorenzo siamo di una generazione a un pochino diversa però posso dire io sono un prodotto dicono nella cultura anche io
Io penso di poterlo dire perché comunque tutta la parte della mia formazione e tutta la parte della mia prima
Avvio di attività di amministratore pubblico in varie in varie responsabilità da quella più strettamente politica dell'assessore alla cultura
A Palermo a quella di sovrintendenti dei teatri d'opera quello che il presidente di un conservatorio adesso per per dire tutto questo percorso è stato sempre segnato l'economia della cultura Sempre prima quando ero lettore uno dei soci dell'associazione per il piacere di fare parte di una comunità
Della quale mi sentivo di far parte anche se ancora ero piccolino appena un po'in crescita informazione alle prime esperienze poi c'ho scritto Jo sì vero poi c'è scritto
Credo Carla credo di aver partecipato a tutte e due rapporti dei decennali
E guardate mi mi ci avete fatto pensare a voi parlando di quei due Bay libroni
De che ricordavano dire due blocchi di dieci anni sapevi che cosa scrissi in quelle in cui i libri della canzone
Sai quanta difficoltà c'era trovare le informazioni sulla danza che già era una specie di Cenerentola com'è sempre stata pensate cos'è stato per me andare a cercare tutte le informazioni per ricostruire prima dieci anni e poi altri dieci anni di danza una missione veramente
Quasi impossibile però chiederemo penitenze
Relatore ecco no ma il problema che ha fa certo no la però non lo so però questo non lo so perché devo dire adesso non perché c'è Lorenzo che ha fatto un gran lavoro nei suoi anni al ministero però tra reperire le informazioni adesso è più facile c'è un livello di collaborazione da parte degli uffici che non c'era prima
E anche un livello di competenza da parte degli uffici anche Haller un livello di raccolta
A monte
Delle informazioni quindi forse non non sarà più così difficile com'era allora però veramente in quegli anni era impossibile parlare di danze era come parlare di una specie di fantasma diciamo fondazioni liriche Irelli numeri c'erano ma la danza
Quasi niente poi adesso faccio parte del comitato scientifico e mi sento sempre un po'in colpa perché temo di non dare un grande contributo quindi diciamo la mia presenza qui è per dire scusate se finora il mio contributo non è stato siccome io avrei voluto che fosse però forse sono un pochino giustificato per i vari impegni che ci sono però intanto se sono qui vuol dire che mi impegno ad essere al fianco vostro
Anche nei prossimi anni per continuare questa resistenza di una rivista importante rivista sono sempre importanti
Posso dire non voglio fare una classifica ma sono anche più importanti dei libri sembra una cosa forte da dire però le riviste sono veramente un luogo dove una comunità si raccoglie riflette pensa elabora
Studia comunica trasmette insomma è più il lavoro di una comunità
Per questo per me le riviste sono anche anche più importanti quindi se spero in futuro di potere dare un un apporto anche veramente concreto alcune suggestioni
Così come tu c'hai chiesto di dare anch'io anch'io voglio darle
E partiamo dalle fondazioni liriche
Perché uno dei numeri speciali fu sulle fondazioni liriche non ricordo sarà stata negli anni Novanta e così è stato novantenne Aias tardi anni novanta un numero monografico sulle fondazioni liriche molto ben fatto come sempre il lavoro di economia una cultura molto utile molto importante se mi posso permettere da operatore che tutti i giorni si confronta con i problemi delle fondazioni liriche che comunque senza nessuna primazia ma comunque restano i grandi pilastri del sistema lo spettacolo italiano non perché sono migliori degli altri perché poi io comunque penso che la piccola associazione che opera nel piccolo sperduto paese del sud
Del nostro della nostra Italia
Forse più importante del Teatro dell'Opera di Roma così parlo Tato di cui la responsabilità adesso perché svolge una funzione in un territorio disagiato la svolge in un territorio dove non c'è altro e quindi credo che sia molto importante però è chiaro che le fondazioni liriche
Restano i grandi pilastri su cui il sistema si fonda e e io penso che molte cose siano cambiate nel tempo in Medio
In meglio ma penso anche che molti altri problemi molti problemi siano irrisolti e ce lo diciamo Lorenzo da quanto tempo sono diciamo ci abbiamo provato abbiamo fatto dei passi avanti però c'è ancora da fare allora forse e di nuovo il tempo di ritornare sulla riflessione
Che riguarda i tanti problemi aperti accanto in questo comparto di fondazioni lirico-sinfoniche
Uno per tutte qual è la natura giuridica delle fondazioni lirico-sinfoniche uno per tutti
Siamo pubblici e siamo privati da quanto ne parliamo e ma non abbiamo risolto
Siamo pubblici una private non lo sappiamo certamente abbiamo il peggio del pubblico il peggio del privato questa diciamo è abbastanza certo quindi forse dovrebbe dovrebbe dovrebbe arrivare al punto di anche accompagnare decisore pubblico in una riflessione profonda sul perché
Serve a capire se siamo pubblici cosa siamo privati per rendere migliori queste fondazioni che sono i pilastri però se posso dire
Al di là di questi problemi che poi sono quelli anche lì della valutazione quantitativa e qualitativa
Io penso che sia tempo Pirri interrogarci sulla funzione il rio interrogarci sul ruolo che hanno perché comunque e lo dico io le fondazioni liriche assorbono una grande quantità di risorse pubbliche da tutti i livelli di governo dallo Stato dei comuni e dalle Regioni una grande quantità
E qualcuno ogni tanto mi chiede ma il Teatro dell'Opera di Roma a risorse molto molto poche sono molti o pochi soldi pubblici perisce e quello che non è facile rispondere
Perché dipende da che cosa ne facciamo
Di questi soldi
Perché possono essere tantissimi forse troppi
Sì se non riflettiamo sulla funzione che ha
Quelle restituzione su quale ruolo deve avere su quale ruolo devo avere sulla crescita sullo sviluppo sull'inclusione sociale cioè sui grandi temi di cui una istituzione culturale deve occuparsi oppure si possono essere pochi
Quindi è molto difficile dire sono troppo sono pochi il vero tema è come lì spendiamo quali sono gli obiettivi che ci diamo e io penso che una bella riflessione aperti all'AICA senza senza troppe barriere preconcetti possa essere utile
L'altra l'altro elemento importante e mantenere questo occhio Sempre aperto a quello che succede nel mondo
E non a quello che succede qui a casa nostra che quello a briscola bene o male lo conosciamo quello che succede nel mondo che uno dei grandi meriti economia alla cultura ha avuto l'altro lo dico subito che avere evitato che la visione della rivista fosse economicistica
Perché i temi che si tratta non non sono di economia della cultura in senso economicistico ragionieristico numerico sono molto più ampi per fortuna ma l'altro merito è quello di avere avuto sempre uno sguardo aperto a vedere odiare quello che accade negli altri paesi perché non lo sappiamo
Perché non lo sappiamo peggio facciamo finta di saperlo che è anche peggio e quindi come
Salvatore Settis molto
Più autorevolmente di me ha raccontato nel suo libro L'Italia S.p.A. il problema dei decisori pubblici italiani spesso e che parlano molto di quello che accade nei paesi per esempio in America per esempio negli Stati Uniti ma non lo conosco
E ne parlava perché vanno in vacanza oppure vanno a fare degli incontri di poche pochi giorni tornano convinti quello che accade in America può essere ripetuto qui in Italia invece evidentemente non è così questo ha detto Settis
Ma il tema e che noi dobbiamo parlare di cose di cui abbiamo vera conoscenza e il senso di una rivista è questa
Fornisce gli strumenti vivere conoscenza di quello che accade negli altri paesi perché poi in modelli si possono importare
Però bisogna conoscerli bisogna capire anche perché alcune cose che accadono bene in un altro Paese poi non accadono bene nel nostro Paese e questo tema delle politiche comparate che esso Lorenzo sempre stato molto sensibile a questa a questo tema delle
Politiche comparate è un tema che in Italia è sempre preso un po'sottogamba perché pensiamo che tanto non lo sappiamo come si fa in America ci sono i privati che arrivano e tutto si risolve no però l'abbiamo visto che tutto non non è detto che si risolva alcune cose si risolvano altre no allora mantenere questo sguardo
Attento curioso di approfondimento che ci permette di ricevere questa rivista che è sempre un bel dono è sempre una gioia quando si riceve penso e questa sensazione
Tutti quelli che siamo qui ce l'abbiamo quando la riceviamo a casa la curiosità di vedere cosa c'è nell'indice trovare subito qualcosa l'altro giorno ho trovato un articolo sul meta verso
Appunto
Appunto per dire che non è lo sguardo solo economicistico ma ed era molto interessante peraltro galattico allora
Man proviamo a mantenere questo e quindi alla fine dei miei due suggestioni sono quelle torniamo a riflettere su queste fondazioni lirico-sinfoniche ma soprattutto per andare a guardare
Non solo i problemi non veramente come facciamo anche istituire alle fondazioni lirico-sinfoniche che sono in un momento positivo quindi approfittiamo anche di questi qua facciamo a restituire funzione senso e l'altro continuare a guardare a quello che accade nel mondo perché veramente dobbiamo conoscerlo bene prima prima di parlare quindi io vi ringrazio veramente molto e proverò ad essere vicino così come con cuore oggi credo di restare dimostrando di essere vicino come lettore come operatore a questa rivista che a me personalmente tanti in questo Paese ha dato tanto quindi grazie a chi la tenute in piedi per trent'anni e facciamo festa
Noi siamo qui per parlare
Anche per scrivere grazie il di tutte le indicazioni
Ma il tuo come quelle di Lorenzo ci metteremo subito fra nei prossimi mesi ti impegneremo perché abbiamo in programma che abbiamo poi rinviato per su proposte di ENEL Sandro neon fare proprio il numero di riflessione delle sulle fondazioni dopo in anniversario è quello di non c'eravamo parlati quindi Alessandro avesse anche la città del tema
Presa Rossi
Inter è interessante questa chiave di lettura che tutela i chicchi apre la riflessione quelli sulle funzioni che riguarda un po'tutta la cultura diete la riflessione che deve si era un po'di appena sette ridiscussa super superando anche unico economicismo diffusa che non che non è una ragion d'essere sulla base poi esperienze anche di altri Paesi
Avendo parlato poi il rapporto tra cento salto centrale altri enti per vedere come questo rapporto s'è sviluppato passerei adesso la parola
Vincenzo da Vincenzo Santoro Graziani
Grazie grazie dell'invito a questa iniziativa per me un grande piacere un grande errore
Sono anche collaborato qualche volta modestamente anch'io con la rivista un qualche articolo
Ma anche di recente dunque
Io credo mi è stato chiesto Mickey viene chiesto ovviamente di parlare un po'dal punto di vista dei comuni credo che in questi trent'anni
In cui sicuramente ha fatto grandi progressi sul tema dell'economia dalla cultura ma ha fatto enormi progressi la retorica dell'economia della cultura occorre dirlo
E quindi e non sempre le due due progressi sono stati allineati i comuni sono stati investiti
E di grandi nuove responsabilità dal anche da questo punto di vista perché sono chiamati a fare gli attori dello sviluppo locale
A sperimentare le le le soluzioni innovative dal punto di vista gestionale a promuovere il turismo a creare comunità intorno ai beni culturali
Insomma fare quasi tutto e anche a gestire alcune cioè non alcune a gestire la gran parte delle istituzioni culturali italiane soprattutto quelle di base partire dalle biblioteche di pubblica lettura da una parte importante significativa dei musei
Quindi da questo triste comuni sono stati chiamati a contribuire a questa evoluzione e credo che lo abbiano fatto generalmente anche se gli strumenti e le risorse a disposizione per fare queste cose meglio e di più non sempre sono stati all'altezza se non voglio fare rituale delle lamentazioni però è evidente
Che almeno per quanto riguarda il tema del personale
Che secondo me sta diventando una criticità fortissima in questo settore adesso anche a livello delle istituzioni comunali
Non solo a livello del come è noto del del Ministero diciamo ma sia a a livello del dei di di delle risorse economiche a disposizione c'è stato cioè non possiamo trascurare questa fase lunga dieci quindici anni
Che speriamo si sia chiusa anche se non ne sono sicuro in cui ci sono stati tagli importanti una difficoltà sul turnover molto significativa che dietro difficoltà sul turnover ma anche dagli economici si riflettono in particolar modo sul settore culturale perché per esempio adesso viviamo una crisi di direttori di musei dietro le biblioteche operatori
E quindi ma non perché non ci siano le risorse a volte per pagarli ma perché il blocco del turnover impone di quando poi assumere qualcuno assumibili gilet adesso banalizzo diciamo ma per capirci
E quindi c'è questo disallineamento che credo che sia un tema cioè anche in questa suggestioni che c'è stata data di dare delle indicazioni di ragionamenti per il futuro è questo del e con che strumenti e con che risorse fare il le cose sempre più complicate
E sempre maggiori che vengono richieste uno dei temi diciamo il rapporto fra ambizioni anche risorse a disposizione questo penso che sia un tema generale
Credo che negli ultimi anni ci sono stati anche delle delle importanti innovazioni nella cassetta degli attrezzi su uno dei temi centrali di tutta questa riflessione che il tema del rapporto pubblico privato
Sia per lei sperimentazioni avanzate difforme diciamo privatistiche scusate tra virgolette diciamo
Senso generale di gestione ma anche per sperimentazioni di modalità in cui si incontra il pubblico prima il pubblico il privato sia per una sempre maggiore spazio che viene dato anche all'iniziativa privata a vari livelli all'interno di questo settore
Queste ultime innovazioni riguardano i partenariati speciali tutto questo ambito di cui si parla molto nei convegni e si comincia anche a fare anche praticamente sul terreno in maniera al di fuori delle prime pionieristiche sperimentazioni è un tema molto interessante su cui credo che ci sia grande spazio per per lavorare anche spera sperando che tutto il sistema di sostegno a che economico ne tenga conto che esistono le sperimentazioni ne abbiamo avuto questa prima questo primo cantiere in cui sono stato coinvolto personalmente il bando borghese PNR reali abbi
Dove è stato dato un'enfasi anche su nostra richiesta dell'ANCI devo dire e delle associazioni è stato dato una fortissima enfasi al tema dei partenariati adesso capire per esempio che cosa è successo
Cioè io qualche idea ce l'ho perché ha fatto parte anche somma la commissione di valutazione però ci sono delle criticità sicuramente ma anche le prospettive interessanti delle una grande mobilitazione dei territori che hanno presentato mille ottocento progetti
E quindi tantissimi quindi qualche d'esempio capire bene quella dinamica
Che si intende riprendere anche in altre forme in altri nuove modalità di finanziamento nove cantieri che si stanno aprendo il PN nuovo programma nazionale del ministero anche alcune programmazione regionale insomma quelle un altro tema credo importante poi
Credo che l'altra questione su cui sono state fatti sono dei passi in avanti importanti del tema della fundraising e più in generale il tema dell'apporto economico dei privati perché insomma l'arto bonus è stato la vita novità dirompente
Che per i Comuni ha imposto una cosa che i Comuni facevano relativamente ha imposto di cominciare a occuparsene con risultati importanti che era hanno favorito molto le fondazioni lirico sinfoniche che con l'arte Bono sono avuto un ulteriore significativo apporto economico che ha potenziato modalità di found racing di fundraising già esistenti
E ma in generale che hanno dato dei dei dei dei dei degli impatti significativi con molto molti problemi territoriali ma anche con delle cose interessanti e poi il tema anche dell'evoluzione del del delle sponsorizzazioni capire anche lì che cosa sta succedendo a livello sistemico
Nel momento in cui presepi le amministrazioni hanno a disposizione strumenti diversi per fare questo tipo di operazioni perché una cosa è l'atto bonus è un'altra cosa sono le sponsorizzazioni al di là l'aspetto giuridico sono modalità differenti di coinvolgimento molto interessanti e poi volevo chiudere con un'altra suggestione che secondo me e uno dei temi centrali che quello dei divari territoriali e dei divari in generale
In tutto questo se se c'è una cosa che sicuramente peggiorata o comunque che non è migliorata quando quanto avremmo voluto e il tema della partecipazione culturale
Cioè noi continuiamo a vivere in un Paese in cui i divari sia quelli storici diciamo centro nord sud
Sia quelli sempre più evidenti tra aree metropolitane i piccoli Comuni are interni con le vogliamo chiamare ci sono varie definizioni e se non se non aumentano insomma sicuramente non diminuiscono quindi capire come queste anche questa evoluzione delle politiche delle modalità di gestione c'è tutta questa innovazione è stata fatta
E riesce a tenere conto anche del fatto che questi rimane di vari permangono e come fare per affrontarli anche in maniera più moderna credo che sia una delle sfide anche democratica del nostro Paese che riguarda sia il settore della fruizione dei beni sia il settore dell'attività culturali ovviamente che in cui c'è sia nell'attività culturale cioè il tema di dove stanno i luoghi di produzione di cultura cioè dove stanno i teatri dove stanno
Sia quanta gente nei vari territori riesce ad Acea o vuole riesce insomma a ecco questo è un aspetto molto importante
Su cui credo che bisogna fare molti passi in avanti ad esempio questo concludo con questo veramente questa dibattito sull'App diciotto in pochissimi mi pare abbiano sollevato il tema che al di là che sia buono sbagliato fare queste cose però bisognerebbe valutarle anche da qui per non solo per quante libri in più riescono a far vendere gli editori per cui poi ne siamo tutti contenti che saranno più libri ma poi si riunisce il tasso di lettura e aumentano il numero di bit venduti qualche problema ci deve essere quindi il tema dell'impatto anche socio culturale e dal punto di vista la partecipazione più in generale di queste politiche credo che sia e su come misurarlo in maniera anche moderne scientificamente fondata per dare decisori politici anche degli strumenti un pochino più aggiornati credo che sia uno dei temi anche molto importanti
Grazie
Grazie price
Studiato tanti temi uno hai trattato anche niente ha ottenuto nel primo numero due mila ventidue dicono mille culture quello dei Borghese che abbiamo riaffrontato anche nella parlando del Pnr secondo non solo Bema Alessandro quelli che hanno partecipate a quel dibattito è un tema essenziale per decidere l'efficacia e l'efficienza degli impatti di questo di questo piano
Un altro tema importante mi sembra quello del divario
Prima di tutto di un divario infrastrutturale nell'ultimo non vero che abbiamo pubblicato il relativo alla vettura parlando della Lazio ci sono delle cartine che sono dalle immagini immediate di come tu hai una parte grande di in territorio intorno alla città capitale che non ha biblioteche che non ha di periodi quindi il semi detto se dove ha detto sono dei temi che secondamento noi abbiamo già presenti ti chiederemo subito di andare avanti perché alcuni temi tipo dei bolidi noi continueremo a pubblicare dicono aggiornamento per tener conto di quello che viene il dibattito il come si va avanti in questo nelle politiche nella specie di queste risorse che che sono così importanti anche come dimensione dimensionamenti percorrere
Sempre riprendere l'auto proposta in una revisione almeno europea perché
Se un Europa a comprare un caffè fuori poi scopre
Che il post può esserne così inutile
Poi grazie base del suo il
La parola a Michele Marchiori
Economista della Piro mettere anche lei cui lei facciamo tante cose compresa la nostra attiva collaborazione nei suoi processi formativi post-laurea proprio sui temi nella delle nuove professionalità richieste richiesti dalla cultura quindi pratiche relative alla parola scegli tu tra i vari gli aerei infatti apre con Ramsay Haring camionista anche ad avere ringraziamenti e per prestar
Bellissima giornata in questo posto meraviglioso che non che non conoscevo e che è stata davvero un'occasione stupenda per conoscere ancora un pezzo della nostra della nostra città del nostro patrimonio allora
Alessandro e Valentina mi avevano chiesto di fare un breve intervento appunto sul rapporto tra università e associazione devo dire che mi sento un po'in imbarazzo perché
La la il numero della rivista contiene un bellissimo articolo di Marco Causi vice direttore del master
In management dei beni culturali che gli ordini del presidente dell'associazione che ha già delineato in maniera lucida e incisiva come sempre Marcos a fare
Questo proprio oppure questo rapporto
Per cui io mi limiterò a fare alcune alcune considerazioni
Proprio sui tre pilastri dell'università italiana e sul rapporto con con l'economia della cultura però volevo fare anch'io un pre in premessa consentitemelo ora davvero un un
Una breve riflessione sui meriti sui per legge sul contributo di questo trent'anni di di attività
Perché io sintetizzerei anche ricollegandomi a tutto quello che è stato detto finora con tre parole chiave creare una comunità cioè la l'associazione Economia della cultura acconsentito
Di in Italia di creare una comunità
Su questi temi
Perseguire coerenza nelle scelte editoriali e diciamo sviluppare costantemente l'innovazione sui temi della cultura
Creare una comunità la l'hanno già detto in molti ma la platea a cui l'associazione e la rivista si rivolge e la platea è una platea ampia del settore format USA studiosi da
Responsabili delle istituzioni e da tutti gli operatori gli operatori del settore insomma e persone che sono un po'intorno a questo tavolo e che fanno parte della della della platea
E questi questi soggetti hanno trovato nella rivista non solo uno luogo dove aggiornarsi costantemente ma hanno trovato anche l'occasione per partecipare attivamente al dibattito e questo e questo rientra appunto nella nella visione e nelle scelte appunto editoriali della rivista
Dicevo la coerenza mantenere la coerenza gli obiettivi gli obiettivi iniziali erano importanti e nel tempo sono stati perseguiti e mantenuti innanzitutto conoscere e perimetrare il settore
E questa è stata una cosa importantissima Pietro tu l'hai detto all'inizio un po'così Cocco il può fare
E Imp insomma anche perché c'è che non non valorizza mai no le cose le passa un po'con l'understatement anglosassone è infatti non volevi neppure festeggiare ma ma questo è stato per per l'economia della cultura in Italia e per il settore in Italia è stato un'innovazione fondamentale cioè il passare dall'idea del Pat dei beni culturali e del patrimonio culturale nella sua visione tradizionale all'allargamento del settore per comprendere atti spettacolo
E soprattutto anche più di recente industrie culturali e creative fino alle ultime alle ultime imprese che operano nel settore del web del settore del digitale presso questo dirà due cose
Ma è stata davvero un'innovazione fondamentale ma altrettanto fondamentale è stato l'obiettivo che voi avete perseguito fin dall'inizio avete mantenuto
Di fare della rivista un luogo è uno strumento per incentivare l'innovazione nelle politiche pubbliche
Nei confronti della del del settore culturale
E di nuovo qui la rivista in questo ha mantenuto la barra dritta e ha continuato a dialogare con le istituzioni a livello nazionale che a livello locale
Sempre con l'obiettivo appunto che si diceva infine
Infine il diciamo filone dell'innovazione no i temi che avete sviluppato sono sono stati tantissimi lo dicevi tu all'inizio
Ma la la cosa importante è stata proprio questa cioè nella rivista i gli studiosi gli operatori del settore possiamo non sempre possono sempre trovare riferimenti per aggiornamenti per capire meglio le dinamiche per aiutare a comprendere quelle che sono le scelte che contano la le scelte importanti ma anche con un approccio critico e con un approccio sempre aperto al dibattito
E e quindi di questo un chi lavora Costituzione come l'università non può che dirvi grazie perché davvero siete
Una casa una comunità per noi un riferimento è anche un'occasione per per partecipare per costruire così insieme ritorno quindi alle considerarle breve considerazioni sul ruolo dell'università e sul e sul nostro e sugli proprio in rapporto io penso che se c'è un tema dove le politiche universitarie porterebbero esprimere al meglio le loro potenzialità facendo leva sulle tre missioni fondamentali che le caratterizza queste proprio l'economia della cultura
Didattica ricerca e terza missione che sono state pensate istituzionalmente come aree di attività che devono integrarsi e devono collaborare spesso nelle università italiane stenta no a trovare queste sinergie queste forme di collaborazione
Ebbene io io penso che coloro che all'interno di università si occupano di queste tematiche
Grazie anche all'esperienza non solo ma grazie anche all'esperienza e alla rapporto con i colleghi di Economia della cultura hanno imparato a far funzionare meglio le tre anime dell'università
Allora io fa faccio solo un esempio ovviamente sulla base della mia esperienza personale ma credo che sia un esempio che potremmo riprodurre in tanti con tanti colleghi e in tante esperienze
Il tema della valutazione di impatti e il tema della valutazione di impatti è un tema che appunto si diceva e si ricordava è un tema importante perché può dare evidenza di quello che gli economisti proprio gli economisti è un grande economista tu come devi tra ospite del primo a evidenziato e il fatto cioè che gli investimenti in beni culturali
Hanno producono una serie di esternalità una serie di affetti che vanno al diario oltre gli effetti economici per coinvolgere gli Lecco la la società la cultura l'ambiente ebbene tutto questo è necessario valutarlo è necessario misurare io e necessaria dava darne evidenzia noi recentemente abbiamo
Il film vinto Progetto europea e concluso modello di valutazione di impatto che ha proprio questa funzione una funzione olistica una funzione multidimensionale capaci di catturare i diversi impatti
Ebbene queste attività di ricerca che è stato attività importante a livello internazionale abbiamo subito cercato di riprodurla a livello didattico inserendo nel nostro master
Appunto a cui porta partecipò né collaborano in maniera attiva da protagonisti i colleghi di Economia della cultura
Creando esatto un modulo proprio dedicato alla valutazione di impatto che costituisce un'esperienza assolutamente innovativa nel campo dell'offerta formativa
Rivalta agli studenti che agli allievi ma anche agli operatori del settore
Ma ancora più importante è quello che stiamo facendo come ricadute sulla terza missione perché il progetto europeo è finito ma il modello di valutazione di impatto c'è
E l'abbiamo messa a disposizione della comunità europea e di tutti i Paesi membri che hanno che hanno partecipato e noi stiamo cominciando come università in maniera autonoma sul chiusura Bacco le nostre risorse di tempo
E di anche risorse finanziarie risorse di tempo convergendo i giovani stiamo cominciando a sperimentarlo
Dove non sulle grandi sulle grandi organizzazioni culturali ma sulle piccole organizzazioni culturali che sono quelle che più hanno bisogno di acquisire capacità e conoscenze di valutazione di impatto
Ecco un'idea di circolarità
Della della della nostra attività che penso rappresenti una un'esperienza che potrebbe essere potrebbe essere anche Ripa dovrebbe essere anche riprodotta ed essere un modello di differimento
Per molte Università italiane ma ritorno al tema didattica che fa il tema su cui la nostra collaborazione
E è più forte come afferma Marco nel nel suo bell'articolo nei corsi universitari ma lo ricordava anche Carla l'iniziale attenzione verso l'economia della cultura è cresciuta enormemente negli ultimi trent'anni nel mille novecentonovantadue non esistevano in Italia ed erano rarissimi in Europa corsi dedito
Universitari dedicati a questa a questo tema oggi Illy insegnamenti di Economia della cultura sono diffusi in molte università italiane e innerva hanno i curricula formativi
A tutti i diversi livelli in cui si articola l'offerta formativa delle università triennio la magistrale i master quindi l'alta formazione i corsi di perfezionamento le denominazione sono molto varie e riflettono l'arte l'articolazione del settore
Si parla di economia e gestione dei beni culturali Economia e management delle industrie creative economie manager delle arti e dello spettacolo e potrei continuare a lungo
L'esplosione di questi corsi risponde ad una crescita altrettanto consistente della domanda di formazione su questi temi
E da dove viene questa domanda di formazione qui c'è un altro cambiamento importante questa domanda
Di formazione viene da tutta quella platea di cui si parlava prima cioè dagli operatori del settore pubblico e da tutti i professionisti che operano nelle varie dei vari comparti nei vari settori
E l'altra cosa l'altro elemento molto importante che la domanda di formazione quindi fabbisogni formativi sono quelli di integrare le conoscenze di base delle conoscenze tecnico professionale a cure acquisite nei curriculi
Di studi umanistici architettonici archeologici e codini via con conoscenze economiche giuridiche
E meno al Ceriani la vera novità è è è proprio e sta proprio nella richiesta di Uda di conoscenze economiche interdisciplinari potrei chiamarla in questo senso perché la novità è la ricche è la domanda di una maggiore comprensione degli strumenti di ecco dell'economia e della loro applicazione ma anche la domanda di una conoscenza in materie giuridiche in materia è mena geniali nelle nuove tecnologie digitali allora questa interdisciplinarietà o molti di molti disciplinari età che ci viene richiesta e ci ci proviene dalla domanda di formazione delle delle nuove generazioni
Deve ricevere una risposta altrettanto forte nella programmazione dei curricoli dei curricula formativi
Allora nei nostri corsi nei corsi di Economia della cultura e non c'è solo l'economia ma c'è appunto ci sono le materie giuridiche ci sono le materie manageriale che dialogano fra di loro devo dire lo devo dire
Per in onore dei dei colleghi che le ma il i moduli più apprezzati sono i moduli di Economia della cultura ma questo non solo per la la capacità de dei da dei colleghi
Dell'associazione ma soprattutto anche proprio per la visione e la capacità di costruire una fu modelli di lettura di questa complessità del settore che solo gli economisti sono in grado di fare ma il dialogo il dialogo deve essere hudna costante dei dei nostri dialogo fra discipline deve essere una costante delle nostre delle nostre proposte delle nostre proposte formative una costante delle nostre proposte che si realizzano anche con programmi formativi e con modalità didattiche interdisciplinare e DiVersi interattive e attive
Come ad esempio il progetto Work i laboratori che vedono di uniti intorno a un tavolo su tematiche specifiche da approfondire studenti insieme alle ai docenti delle varie discipline
Allora io me io vedo che l'economia del della cultura si trasforma in questo percorso da disciplina la Campo di studio dove al cui interno collaborano e diciamo insieme
Discipline diverse perché io dice la mia disciplina per esempio di disciplina tra il sociologo tra la sociologia l'economia aziendale ma mi piace moltissimo
Portare le mie conoscenze per dialogare con Pietro con Alessandro con Marco
E provare a vedere come le nostre le nostre competenze le nostre conoscenze possono interagire per dare questa questa visione queste competenze complementari di cui i nostri i nostri giovani ma in generale agli operatori del settore
Necessitano
Allora per arrivare all'indicazione concludere no sul sul sul futuro della rivista ma soprattutto sui nuovi temi direi direi Pietro che un tema davvero da approfondire proprio quello dei fabbisogni formativi e di come poter progettare percorsi in grado di rispondere alla pluralità di questi fabbisogni perché un altro tema molto che che ci interroga eh
Fare formazione alta formazione a formazione di base per un operatore del settore pubblico o fare formazione per un giovane esser sempre Loiero che lavora che lavoro a partita IVA lavora
In una in un'industria e in un'impresa del settore delle industrie culturali e creative
Ebbene avrà basi comuni ma necessariamente deve comportare delle differenze e allora su questo mettere a sistema
Le diversità di fabbisogni e le diversità di risposte con cui l'università in collaborazione come con le associazioni e con le istituzioni passano collaborare mi pare che sia ecco una una tematica importante per lei i prossimi numeri della rivista grazie davvero per per il vostro per il vostro lavoro
Creazioni scheda allora subito coinvolte perché c'è una proposta di Alessandro sue di gadget e sui fabbisogni formativi e quindi se Corsaro che era stata fatta come vivere anch'io ma dovrebbe migliorare grazie rivalse corde accorgeva che molto abilmente dovremo collaborare già discuteremo insieme ma anche per inserite nel comitato di redazione alcuni dei giovani per crearci quella che è la redazione del futuro che questo è un tema che noi riteniamo molto importante cucce destino
Ne discutiamo le discutiamo spesso
E ce un altro tema che va al di là della rivista ma che tu sebbene nella un po'l'idea di organizzare insieme
Associazioni con culture rivista e Università di Roma Tre comincia organizzare degli incontri internazionali su temi specifici perdere un po'risposte quella visione che diceva Francesco perché questa nostra apertura internazionale qui ce l'abbiamo voglia presenze di Pelikan Deng così che
Che docente all'École puliti politico tecnica
Che membro dell'azienda sempre parigino ma anche membro del nostro comitato scientifico ai nostri titoli a bordo e che nel numero del trentennale insieme a François se ben grossi aperto su questo tema dell'innovazione reti alla riflessione dell'economia su questo tema
Nuove visioni e nove in contanti che anche questi già di per sé diventerà un tema per il futuro ma per averne dal triplice antitrust
No grazie grazie primo per per l'invito devo dire che parlare infine è un po'difficile perché già molto generico nessun son state dati e mi ritrovo in molte cose anche in fatto che don Paolo solo come economista ma anche con nel campo del del ma dai giganti dell'economia aziendale e infatti volevo tornare
Su questi trent'anni perché queste croci trentenni da una parte hanno contributo a a specializzare dell'economia si vede molto bene i commi otto Doors gerente ma anche di aprire le finestre appunto tra Lattanzi finalità che che avete ma
Di cui avete parlato si ritrova in fatto di svelato la sua esperienza
Quindi in infatti a trenta anni di distanza se se torniamo indietro le le domande tradizionale del campo sono rimaste Chaves Imt rumeno restino ed estesi
Ma sono comunque cambiato sotto sotto diversi aspetti
All'inizio ma cala la l'aveva anche anche del lettore tutti voi infatti da marginali e difficile affermazione la cultura e la sua economia appaiono adesso
Oggi non solo mature ma anche come il laboratorio dell'economia in generale
Nelle dinamiche competitive nel cappotto con la tecnologia attraverso il carrettiere cambi ematico e del della capacità di creare infatti la cultura appare come il laboratorio del dell'economia per per morto da giorni e infatti è il il principali fattore di di cambiamento di di queste economie cultura è stato quindi l'ampliamento dello squat campo è stato dato da da
Da diversi di voi ma pure il rinnovamento delle dei delle metodiche sono
Che hanno cambiato insieme
Ricardo per quanto riguarda il già il campo
Infatti dall'inizio la la è stato detto anche
La cultura l'economia del c.t. reparti è partita dai Beni culturali
Delle arti dello spettacolo e dello spettacolo televisivo del patrimonio e siamo passati all'industria della cultura e delle industrie creative non solo dai parte dei professionisti ma anche da parte degli studiosi ed è adesso capro arricchendo concepito questa cultura non sono né
Nei
Limite tradizionale ma da un punto più più ampio
C'è stato allorché un altro evoluzione del campo che da una visione nazionale siamo passati da un'economia globalizzata per per gli attori
Parliamo del dei prati piattaforme del dell'internet ma anche sulle forme di consumo ma questa biblioteca splendida è già globalizzata perché molto impeditivo list non sono solo italiani ma che vengono da da tutto il mondo e è stato ampia naturalmente del nelle delle delle cosa adesso
Di richiamo Kenshin che passano al cinema adatta è un film ma adesso fondi FUS sette un successo mondiale
Tornato in e girato in Stati Uniti
Trasmesso dappertutto ma anche la regola la regolamentazione non non è solo nazionale ritornerò su questo dopo
E poi il terzo punto di ampiamente o il il settore scosso dalla tecnologia nei contenuti
Nella produzione del modo di produrre da riprodurre nel modo di consumare nella distribuzione nel nell'emergenza di nuovi intermediari nelle forme di pubblicazioni nelle transazioni e se parliamo della rivista posso senz'altro pensare che l'ha rivisto fra Frentani
Di nel futuro non sarà su questo modo di prima
Già
Cambiata
Cambierà sul modo in cui leggere gli articoli pagare l'abbonamento se si paga ma anche concepire la rivista quelle che è stato detto infame la rivista come una comunità voglio dire che abbiamo degli specialisti
Dedicato un una tematica se se torna on line questa capacità di organizzare una tematica comune sparisce perché ogni articolo arriva uno dopo l'altro senza quel quella consistenza di cui è
Sì il secondo cambiamento che che c'è stato in questi trent'anni sono stati i metodi degli economisti
E che hanno creato nuove opportunità di ricerca e di comprensione del del campo
Le lo sviluppo della microclimi applicata modelli di economista l'economia sperimentale
Il Big Data i data Service che danno la possibilità di di concepire il consumo diversamente palchi perché abbiamo due delle tredici dell'uso che sono completamente diverse la macro economia anche perché la valutare il campo significa ad avere una di di un nucleo una visione globale del campo e questa cosa che quelli espressi corso delle informazioni e della valutazione globale del dal campo
Anche se
Conosciuto cambiamenti nel della Marco e poi ce anche un appello a sviluppo economici che finora sono stati poco utilizzati dall'economia del culturale io penso all'economia della funzionalità economia del dei servizi all'economia delle coscienza e degli minorazione è molto strano che gli economisti dell'innovazione adesso guardando la cultura come un esempio da seguire
E invece non si sa non si trova molto
Studiosi sull'innovazione che lavorano nel campo delle culture e poi l'economia Terri territoriale che hanno anche conosciuto molto sviluppi tramite il corresponsione di
Città
Attive
La consequenziali tutto di di tutto questo che l'economia culturale segnata e e analizzati alla luce di modelli economici radicalmente nuovi
La io menzione avrebbe la piattaforme d'azione della cultura piattaforme che esistono e nel dei mercati dell'audiovisivo nella musica come in cui leader alti pensiamo la Marche l
Il lì e in effetti malconcia e che bar le
Lei le case di DS adesso si si trasforma meno anche quindi abbiamo mercati a due fasce dove non ci sono solo i produttori da una parte con gli attivisti e i consumatori dall'altra parte ma una situazione dove queste per Catalfamo piattaforme contribuiscono a aggregare i contenuti a proporre in nuovo non modi di di di consumare
E quindi creando nuovi approcci trasversali alle strutture tradizionali del mercato
Creando integrazione vedi di questi mercati le nursery di nuovi attori economici
Un un aspetto molto importante il fatto di concentrazione concentrazioni che non si fa solo alle deluderà produzioni come per il suo stato concepito pensa parlando diversità culturale e quindi
Con l'idea che la concentrazione andrebbe
Contro le diversità infatti non abbiamo concentrazione allegro da Puricella brioso soprattutto concentrazione a livello della diffusione a livello del dei dei piattaforme con un pezzo del Prandini
Adesso che crea nuove modelli di diffusione della cultura palco parlavo delle case d'asta ma parliamo anche dei musei
Il museo come Lulù il comico che mai creano un bando allego l'interazione e la guida di
Sì esempio di museo che sono costituiti da da loro nonché organizzatore di eventi
Si è si è visto per esempio che dopo il corridoio questa concentrazione è stato anche amplificato
E troviamo il tuo accogliamo questi questi
Evoluzione nel giorno Hackett
Nel nel in anche in un dinamica conferitori fra da una parte un contenuti che sono sempre più facili da ottenere da consumare se se stasera voglio sentire una musica coreana
Ove per un film da la dell'Argentina in due secondi posso trovarlo o sul su internet
Ma dall'altra parte tutta la consumazione si fa soprattutto su bestseller Susta SISTAN quindi ucciso quindici una questa tensione tra la long tail da una parte e la East assiste chi è anche un un qualcosa di abbastanza nuovo così riguarda qualcuno quella illustrava trent'anni fa
La monetizzazione inedite delle consonanti Mazzone ha anche cambiato
E il video giochi ci hanno imparato a a pensare la magnetizzazione orientata la gratuità fa il Micco pagamento paga ma pagando pochi pezzi
Per alla fine creare
Finanziamento importo anche gratuita e sottoscrizione la sottoscrizione esiste adesso in tutte le icone mia ma ed è stato prima
Sviluppare esperienze Atac nel campo del del della delle cultura
E l'ultimo punto su su su queste Consap con sequenze sono la la definizione dei luoghi e dei territori cita i territori creativi è stato un molto sviluppato ma anche in Italia c'è stato
Molto ricerche su su quel canto per pensa sempre a Walter Santagata che era uno un amico
Coranico ma queste apro quest'approccio del dei territori e della localizzazione infatti creano una tensione diversa con la globalizzazione di cui parlavo all'inizio
Ma per concludere direi che tutto questo solleva nuovo e più questioni di politica pubblica diversi dai modi abituati abituali di porsi delle politiche culturali
La regolazione e la politica pubblica come il fine usare gli strumenti di comprensione applique analisi e intervento ne abbiamo parlato ride per per la valutazione per esempio
A quelli lì a quale livello deve essere considerata l'azione pubblica
Stato regione Europa mondo Associacion è internazionale
Si vede che negli internet la regolazione non è il fatto solo te del dei citati me sì sì si fa un altro è vero
Come pensare il pozzo il posizionamento la regolamentazione della gratuità
Come pensare la pirateria contro le sue diffusione di così facile
Come proteggere i consumatori ed è e i dati personali quando
Da un tempo cerchiando stampo più informazione sulle fasce sul contenuto
Ma nell'arco nell'altro tempo a via Nizza abbiamo bisogno anche di proteggere l'immobile in cui i consumatori usano queste queste piatta piattaforme questi conti inutili
Qual è la regolamentazione dei Diaframma
Come condividere il il valore fra poi produttori diffusori online
Politiche pubbliche devono essere pensato alle vedove attica le ogni settore settore del vivo patrimonio beni culturali musica e c'erano oppure il modo transnazionale o o ricontare come suggerisce l'internet
E con lei anche per per ripensare i diritti di proprietà intellettuale
E persino lo status di vista di diritto d'autore col l'intelligenza artificiale si può creare nuovi modi di nuove tipo di contenuti
Ciacci Gmp info per per quelli che danno più fondata
Fenix di di ogni modo quindici anche il stato del del qual è la la creazione come valuta valutare questa creazione nuova che queste quindi infine per concludere teoricamente direi che
Abbiamo avuto una crescente sacralità dei temi dialetti dicotomia del cultura e di questioni dei cd in agenda della delle politiche culturali pubbliche
Ma nel frattempo questa conti amento dell'economia delle cultura
Crea un rischio di dissoluzione del campo
Si vede adesso con economisti molti economisti l'allora neo su quel campo econdo lavorato voglio dire
Rispondo alcuni ricerca che hanno dato i leader con l'economia della cultura ma non pubblicano nell'economia del cultura non pubblicano in indossi i visti
Pubblicato in rivisti generali e poi lavorare o forse per due anni sulla cultura poi dopo due anni sull'accaduto e poi dopo due anni sulle mobilità
E quindi non c'è questa capacità di creare consistenza e coerenza di un campo
E alla fine
Questo naturalmente mette in discussione a un che le riviste come l'economia della cultura come rifare per attrarre i migliori lavori
I migliori oppure lavori interessanti fatti da economista in altro campo
Economista aziendale in altro campo
Da in pubblica di in riviste specializzati
Quando loro cercando a fondato rimangono nel in quel campo quindicenni nel nello stesso tempo questa sensualità complemento della dell'economia di della cultura ma ho anche una discussione che ci ci interrogano
Grazie grazie per via complimenti anche vede il tuo italiana
Devo dire che
In realtà
In qualche modo trovai
Di di
Ricostruito da un lato riaperto di costruito il campo del Corriere è un cultore quindi aprì un campo che è molto interessante e mi sembra che uno dei temi
In questo se riusciamo a fare in questo convegno internazionale dovetti avremo di sicuro tra di noi e proprio approfondire vedere quali nuovi campi si aprono nel quella che oggi Nicola nella cultura ma da come la disegni tu nel prossimo futuro avrà confini contenuti che sono completamente diversi
In campo veramente interessante nuovo per le ricerche grazie ancora peraltro disponibilità per aver sempre Botto voglia di collaborare con noi eletti e di lavorare insieme
Grazie ancora
In tal senso la da parole Celestina sparì nel
Celestino è vicedirettore caporedattore della rivista
In realtà quando prima Paola Leo poi caso forse se mi chiesero di diventare direttore medico io chiesi invece destino resta loro dissero sì perché altri invece non avrei accettato perché effettivamente la
Per la rivista appoggia sostanzialmente sul lavoro continuano dice Cristina partire all'altro
Insomma troppo
Grazie comunque io ringrazio chi è intervenuto
Intanto perché ci ha reso orgogliosi in qualche modo avendo un riscontro
In persone che la proroga cultura alla conoscono in un aspetto che per noi è essenziale e altri come approccio
Della rivista l'aspetto della gestione
L'aspetto del funzionamento delle strutture non è soltanto quindi un tema di ricerca non è soltanto un argomento della conoscenza ma nel campo specifico italiano è un problema di istituzioni che funzionino
Di risultati in termini di offerta di qualità della uso delle risorse pubbliche normalmente nel nostro Paese e di crescita dei pubblici e noi tra l'altro qui abbiamo avuto stasera il piacere di avere due manager
Si può dire questa parola applicando la Teatro dell'Opera
E
Del
Di un odio lo studioso che ha fatto della trasformazione istituzionale un oggetto di
Impegno
Che sono testimoni di questo aspetto del nostro interesse alla materia
E questo può che poi tra l'altro ci rende complicata l'accreditamento inserire universitario perché quest'aspetto naturalmente non interessa si può andare ecco questo forse un momento di hai fatto la bellissima io sono molto colpito da quello detto e però quest'aspetto forse e contro l'evanescenza della cultura
Cioè questo che il parere liti le istituzioni della cultura vanno gestite l'uso del del danno deve essere fatto
E il e qui però
Sarò brevissimo io mi sono annotato e ci sono e c'è materia di
Ragionamento riflessione
Però qui secondo me c'è un punto che
Ci impegnerà nel futuro ci impegna già ora e c'è qual è la percezione che hanno i decisori pubblici di quello che sta avvenendo se quello che abbiamo detto il vero
E cioè il ruolo delle piattaforme il il tipo di problematiche che sono legate alla mondializzazione e alla integrazione dei mercati e dei consumi culturali
Ecco secondo lei i decisori potrebbero essere
Convinti che quello è il terreno su cui si fa l'azione della politica e invece tutte le declinazioni istituzionali operative che sono più difficili che per dove bisogna risolvere problemi di conflitti d'interesse dove bisogna risolvere questioni di lavoro precario non pregare o quello diventa varie ed eventuali eccolo qui secondo me c'è un problema proprio di di di come questo universo mentale che è legato alla digitalizzazione e che noi viviamo anche bambini in termini di di di i ricettori di lo dico di consumatori Baldi protagonisti perché questo tipo di sviluppo ci vede protagonisti anzi precetto alla retorica no del prodotto ecco però sedici sorriso rimangono in questa dimensione
Il il lavoro culturale il lavoro nelle istituzioni diventa complicato perché poi la la faccio proprio Breve
ITC
I decisori
Ma vanno le cose che funzionano onore fosse popolari e possibilmente che abbiano che gli non dicono troppe rogne e invece qui ci sono da risolvere soprattutto da noi
E questo credo che impegnerà molto impegnerà la nostra rivista fin quando avremo la capacità di organizzarci di produrre un risultato nei prossimi giorni anche non solo le prossime
Grazie a tutti grazie
Dottor Lucio in cui
Ringrazio tutti abbiamo avuto varie suggerimenti Varese gestioni tanto lavoro da fare ma abbiamo avuto anche tante disponibilità da parte vostra per questo ci rende più facile pensare al futuro della rivista almeno nel breve periodo vedo io sono d'accordo con anche Varese ed altri tiepida e
No