Critica e militanti

Buongiorno dalla critica militanti oggi parliamo di Giorgio Bassani morto nella primavera di vent'anni fa nel due mila Bassani che ha reso mitica come si sa la Ferrara della prima metà del Novecento è conosciuto soprattutto come l'autore del Giardino dei Finzi Contini
Uno dei primi bestseller del secondo dopoguerra italiano ma forse non il suo libro migliore anche perché è meno evidente nel giardino una seconda ossessione
Poetica ed esistenziale di Bassani c'è infatti un tema
In lui che incrocia e dà corpo ai fantasmi terribili della storia del ventesimo secolo il tema di un intreccio relazionale
Che potremmo definire Stato masochistico nel quale schiavitù e sopraffazione tagliano a metà gli esseri umani al tempo stesso oppressi e oppressori
La figura trovato
Diverse espressioni una particolarmente compiuta e compiutamente amalgamata alla consueta ambientazione storica di Bassani
Ad esempio negli occhiali d'oro che anche per questo rappresenta all'interno della sua opera
Il momento direi di maggiore equilibrio nel racconto lungo del mille novecentocinquantotto il medico Fadigati che il vizio tra virgolette
Citiamo omosessuale emarginato dalla buona società così come l'anagrafe ebraica e marginali io narrante colpito dalle leggi razziali si lascia sfruttare da un giovane fino a morirne sei anni dopo in dietro la porta che in qualche modo il giovanetto less di Giorgio Bassani
I rapporti di forze vengono indagati invece in un microcosmo scolastico dove ci sono il leader ambiti in cui il capo Ohtsubo idoli le vittime inibite che si scambiano in modo opaco le parti se gli occhiali d'oro e dietro la porta sono i punti più alti di un Bassani
Che si potrebbe definire classico il suo libro maggiore anche se segnato fortemente dagli squilibri
è forse l'ultimo grande romanzo del mille novecentosessantotto la Irone
Siamo con l'ambientazione nel mille novecentoquarantasette cui l'ebreo di Ferrara Edgardo Limentani è un uomo di mezza età che nel dopoguerra
Dopo i rischi e la catastrofe torna alla mediocre esistenza borghese ma in una giornata di caccia in palude nelle menti di Codigoro l'apatia che li ispira questa esistenza diventa una sorta di nausea insopportabile
è un crepitio telefonico in cui le voci di parenti spettri gli ricordano le origini equivoca della sua famiglia un incontro fisico con vecchie conoscenze fino a pochi anni prima minacciose ed ecco che il gatto Limentani sprofonda di nuovo
In una sorta di incubo e di doppiezza che trova un'espressione
Particolarmente umiliante perché riguarda le sue esigenze pressanti fisiologiche delle bussare all'albergo ristorante di un ex fascista Bellagamba che lo asseconda con una complicità particolarmente viscida
Tutta la vita impresa di retta diciamo cioè la vita non attutita dal ricordo sembra dirci cui Bassani per un'ultima volta intollerabile
E umiliante e sopra fattoria e quindi mentali scopre un'unica estrema possibilità di salvezza che è letteralmente l'imbalsamazione cioè la sorte toccata agli animali che contempla in una vetrina di Codigoro
Dopo avere visto agonizzare un airone a cui non ha avuto la forza di sparare
Che è poi la forza di accettare la con la crudeltà connaturata ogni esistenza piena davanti alla bottega dell'imbalsamatore il protagonista decide di liberarsi per sempre dalla procura anzi ha dalla propria angoscia apatia in un suicidio concepito come Porta aperta su una presenza totale
Che coincide con una totale assenza perché quell'uccello non simboleggia più condono
Ambiguo di consapevolezza di contraddizione come nella modernità del collegio o di Baudelaire
Ma un eterno riassorbimento nella materia il nulla museale di una pacificazione perfetta permanente da cui esclusa l'increspatura angosciosa della vita che si sente e che si sa dolorosamente vivere curioso che in quegli anni Goffredo Parise
Proprio in quegli anni scrivesse uno dei racconti più belli dei suoi Sillabari caccia dove non lontano dalle terre di Bassani in una palude vicino a Venezia si apposta in botte un mattino d'autunno il protagonista che sente ormai la vita i suoi desideri dietro le spalle
E a cui anche sparare non fa non fa più voglia per usare un'espressione Parisi Anna e curioso che di quegli anni sia poi un romanzo molto Flaubert piano come in parte lo è del resto l'Airone
Di Carlo Cassola dove per esprimere il passare del tempo l'aridità della vita
E la sua malinconia in esprimibile sì utilizza la figura silenziosa di un cacciatore a cui è intitolato appunto il romanzo mentre Sciascia allora
Faceva iniziare la trama gialla di A ciascuno il suo qualcuno lo ricorderà con un finto incidente di caccia di ben altro genere
Cassola Bassanini il più giovane ma che per sempre sarebbe rimasto più giovane
Goffredo Parise sentivano forse tutti come infinita non solo la giovinezza ma un mondo il mondo di un certo rapporto con la natura la violenza la gioia
E la paura dividere erano gli anni del boom economico e oggi anche per cui il ciclo il ciclo del boom lo sappiamo si è chiuso pare definitivamente a risentirci venerdì prossimo