Critica e militanti

Buon giorno le critiche militanti più di un anno fa avevo promesso ad Alessandro De Vito di miraggi edizioni che avrei letto presto il buon auspicio uscito allora nella primavera del due mila ventitré un romanzo postumo di Lorenza ronzano scrittrice alessandrina nata nel mille novecentosettantasette scomparsa prematuramente
Nel due mila ventuno purtroppo l'ho fatto invece solo questa estate ma non si tratta certo di un instant book o di un prodotto di moda anzi di un libro che merita
E avere davanti a sé il futuro lungo anche librario che oggi i meccanismi di ricambio di quella macchina celibe che ormai la residua industria editoriale novecentesca
Negano indifferentemente i libri più Diversi ribellando valori ragioni e torti
Non sono dunque qui a scusarmi condivido perché sarebbe inutile ridicolo
E perché durante la lettura il senso di colpa è stato oscurato dalla gratitudine ricordo poche esperienze così commoventi e così gioiose
Sopra usato la parola romanzo ma vorrei correggerla con una nota espressione pasoliniana il buon auspicio è qualcosa di scritto nella sua gigantesca sequenza di appunti una stenografia narrativa di eccezionale qualità tiene insieme infatti gare che teorizza filosofiche tranci brutti di diari dei monologhi allucinatori
Garantendo un particolarissimo effetto di realtà ma soprattutto qui ogni frase è un evento una scoperta destabilizzante una possibile frana esistenziale c'è qualcosa di Gombrowicz hanno in quello studio Gombrowicz che si traveste da paziente di uno psicanalista alla Elvio Facchineri
Il gioco delle dicotomie degli sdoppiamenti serve lontano per definire un soggetto che vive unicamente nel debordare disse nell'istigare nel lasciarsi istigare dagli incontri
E che è destinato a oscillare di continuo tra oltranza e ripetizioni o se si vuole dirla con linguaggio un po'sopra fattorie della clinica tra onde darsi euforica e onde di apatia depressiva
Animalisti intelligentissimo Lorenza la protagonista narratrice sa che una certa elettricità vitale può esserle garantita solo sei intervalli imprevedibili scarica la sua intelligenza esuberante sul terreno di un esuberante demenza lei vuole idolatra re tutto essere posseduta da tutto sta appena un gradino sotto l'estasi
E insieme chiudersi in se essenza più uscire in un mondo ormai deserto per scavalcare il desiderio mimetico i relativi mediatori la sua astuzia consiste nell'adorare il prossimo
Come una cagna senza dignità e al tempo stesso nell'inventare ogni passo uno specchio di Narciso un suo doppio maschile Intimissimi o imprendibile Lorenzo
Lorenza scalcia offrendosi ride rischiando la fine di Mark Rutte abbozzate consulenze filosofiche per le strutture psichiatriche giudiziarie come l'autrice nella vita
Accudisce un padre vivo e morto ed espiare la sua divinatorie aggressività nei suoi confronti bassi e giù per il basso Piemonte e per la sua testa come una pallina da flipper divora bulimica mente sensi e cibo
Oppure ricade di colpo sul pavimento come un burattino abbandonato dalla mano che lo muove la sua alla Cunard di amore si lascia colmare solo con l'eccesso ma è un eccesso anche letterariamente vero cioè senza i paracadute di certi autori che ronzano amava e che si tatuato sul petto un puerile oltranzista proprio perché non lo sono
Il buon auspicio è un corpo femminile che si gira in paziente in un letto sempre troppo stretto o smisurato come capita una volta su mille in questa autrice rinasce la lorica anarchica follia degli ispiratori delle avanguardie storiche
Ronzano sacche la verità nasce da un continuo omicidio suicidio dell'intenzione il suo scritto è un arabesco degno del romanticismo di Jenna una genealogia della nostra morale con metafore di esattezza proustiana
E la patafisica migrata da Alessandra nel due mila venti è la nascita di Bretton che si è liberata del suo autore dottore
Di rado ho letto un libro così briosa mente così spontaneamente studia talmente refrattario
A qualunque principio di autorità la tenerezza l'allegria l'infamia il dozzinale il bovari stinco tutto cui è credibile compresi i difetti
Forse la verità e ciò che resta a chi non ha più niente
Ma per dirla al modo di Lorenza bisogna sentire fino in fondo con una temerarietà senza ritorno che le cose più importanti sono quelle e qui cito un critico con cui la immagino accennare non ancora pendente dalla grazia e dallo stile leggete il buon auspicio di Lorenza ronzano miraggi edizioni non c'è nulla di simile oggi in Italia a risentirci venerdì prossimo