Cortile di Francesco 2019 - Umanità e Dei. Incontro con Marcello Veneziani

Buonasera a tutti ben trovati ecco questo appuntamento del cortile di Francesco ringrazio gli organizzatori per per questo opportunità di essere presente anche quest'anno in questa edizione con con un amico un collega ecco il quale anche l'anno passato abbiamo interloquito Marcello veneziani fare un applauso
Titolare editorialista giornalista
Che spesso viene ad Assisi
Allora il titolo della della nostra compensazione umanità ebbene ai ecco un titolo che unisce veramente due termini importanti le tecniche poi ecco in particolar modo uno si lega anche all'ultima all'ultima pubblicazione
Di di Marcello che Nostalgia decide e ecco prima di parlare di entrare proprio in questo anche nell'ambito e nei negli aspetti di questo libro aveva di di Marcello
Ecco vorrei fare un proprio una riflessione sul termine umanità questa parola che ce la sentiamo dire la sentiamo anche un diversi contesti per esempio ne passa per le fasce una riflessione oggi quando patrimonio dell'umanità quando parliamo anche Assisi
Un sito Unesco tangibile è inserita complessivamente come città come patrimonio dell'umanità
Oppure quando parliamo di crimini contro l'umanità e quindi un'accezione
Diversa che è venuta fuori dopo la guerra insomma per indicare il genocidio e situazioni di persecuzioni particolarmente forti drammatiche
Se andiamo a vedere il concetto di umanità secondo quello che ci dice il vocabolario
Treccani questo termine evocava una una condizione umana soprattutto con riferimento a delle caratteristiche reali qualità i vantaggi ma anche alle fragilità le debolezze e difetti che per forza né della nostra della nostra comunità
Quindi è è anche proprio un sentimento io su questo vorrei chiedere subito a Marcello
Qual è l'umanità che viviamo oggi secondo te che umanità abbiamo
Quello
Sì noi oggi viviamo in un'epoca in cui il riferimento di riferimento supremo l'orizzonte supremo dalla nostra vita e proprio nell'espressione umanità
Si sono come dire perse strada facendo o sono considerate comunque
Deplorevoli strada facendo altre caratterizzazioni per esempio il riferimento alle comunità ai popoli alle identità nazionali alle civiltà si preferisce parlare di nuovo umanesimo
E l'espressione che oggi molto ricorrente in chiave politica in chiave europea in chiave ecumenica come sapete con gli ultimi interventi del Papa Francesco ecco credo che questo contesto il riferimento l'umanità abbia in sé un in un'ambiguità che noi dobbiamo cogliere perché da una parte c'è l'indubbio interessa premura misericordia nei confronti dell'umanità e quindi c'è indubbiamente un'attenzione di tipo positivo nei confronti di tutti coloro che sono al mondo
Dall'altra parte però l'umanità
Come dire riserva anche delle possibili insidie in primo luogo perché solitamente l'amore per l'umanità l'amore astratto per l'umanità e ce lo dicevano due grandi figure come Dostoevskij Comeglio parti si accompagna all'indifferenza al fastidio e all'odio perché vicino
Cioè un uomo concreto viene in qualche modo messo da parte ma viene elogiata l'umanità nella sua genericità ecco e quante volte
Questa sorta di fratellanza universale è stata il presupposto non solo per atteggiamenti di rivalsa di odio di invidia ma anche per atteggiamenti di indifferenza nei confronti dei vicini
Ecco io credo che il tema umanità debba essere un po'diciamo rappresentato attraverso ciò che culturalmente è stato nei secoli passati ecco quando io penso all'umanità come riferimento
I miei primi due riferimenti culturali che vengono sono quelli di Augusto compatto che parlava di religione dell'umanità cioè immaginata che l'umanità divenisse il centro della religione cioè Dio scompare rimane l'umanità
E ancor peggio San Simone un altro pensatore
E positivista socialista riteneva che la prossima a forma di religione sarebbe stata l'amore per il prossimo per mentre si dava come ineluttabile la scomparsa di Dio la scomparsa del divino ecco a me preoccupa immaginare questo riferimento all'umanità
Che pian piano serve a sostituire da una parte la figura di Dio e dall'altra parte la figura dell'uomo concreto dell'uomo in carne e ossa e a questo proposito se mi permetti di diciamo di aprire una una parentesi più ampia
Solitamente il tratto che contraddistingue il richiamo all'umanità e il principio di carità no fare la carità verso chi sta male verso l'umanità che soffre ecco il principio di carità insegnava San Tommaso d'Aquino che quindi il dottore angelico quindi Massimo rappresentante della dottrina cristiana diceva che il principio di carità deve seguire un suo ordine
La carità intese in senso generale astratto non ha quella forza quella vitalità quella intensità d'amore che ha invece l'ordine della carità che parte dal più vicino che va verso il più lontano
Santomaso proprio insegnata
Alla l'importanza di amare tutti gli uomini ma partiti da coloro che ti sono più vicini da tuo padre da tuo figlio da tua madre
Dei tuoi familiari dei tuoi concittadini è via via allargando si non escludendo nessuno ma stabilendo una sorta di gerarchia dell'amore di ordine della carità ecco
Io credo che questi principi siano stati un po'smarriti nella passione per l'umanità
Nella passione generica e generale per l'umanità
Perché si rischia appunto in questo caso di amare astrattamente l'umanità o chiamare i più lontani e di dimenticare coloro che sono invece più vicini e quindi il principio di carità va in qualche modo declinato tenendo presente la realtà l'indole naturale i nostri affetti reali e da questi poi si può pensare diciamo via via ad allargarsi al resto del mondo ecco
Queste sono le ragioni della mia perplessità intorno
All'evocazione continua dell'espressione umanità nuovo umanesimo ecco preferisco parlare degli uomini in concreto o se siamo in un contesto religioso preferisco parlare di Dio che guarda gli uomini e non dell'umanità che diventa fine a se stessa
Per questa prima tensione che
Mi fa passare in sé in secondo piano una una domanda che avevo però ha introdotto questo o concerto del vicino e del mettendo una priorità mi pare questa nella carità cui tu non facevi riferimento e anche in una in tuo saggio fai la differenza tra migranti restanti mi pare di capire ecco approfondiamo un attimo quest'aspetto cioè i i oggi forse c'è secondo ordine più dobbiamo dare più attenzione a chi c'è ai restanti oltre che ai migranti che è diventato un po'il leit motiv fa
Sì dei giornalisti anche si ogni volta che si fa riferimento alla l'umanità senso dell'umanità
La prima declinazione il primo riferimento e l'umanità dei migranti
Ecco io mi sono chiesto ma dei restanti chi se ne occupa
E per gli Stati non intendo soltanto le popolazioni italiane europee intendo anche i restanti nei paesi dell'Africa dell'Asia e immigranti sono milioni i restanti sono umilianti
Immigranti rappresentano un'umanità tormentata che cerca fortuna i restanti
Sono nel loro Paese o perché sono fortemente radicati legati nel loro Paese o perché non sono nemmeno nelle condizioni di partite sono più disperati dei disperati che parto spesso non hanno condizioni di salute risorse elementari energie età per poter partire all'avventura cercando appunto ospitalità e accoglienza in altri Paesi
Quindi mi sembra che sia giusto stabilire anche in questo caso un ordine della Misericordia e partire dai restanti i restanti sono coloro che si caricano come dire la croce della loro esistenza
Che non si separano dal mondo da cui e derivano che cercano in qualche modo di aiutare coloro che sono con loro magari i loro genitori anziani loro nonni quindi tutto il rispetto per chi cerca viceversa
Diciamo un'altra storia attraverso la migrazione ma permettetemi di pensare ai restanti perché l'umanità dei restanti stata completamente
è spuntata lo sguardo generale del nostro mondo cioè quando si parla di umanità e riferimento è migranti perché non ai tanti che sono rimasti lì che restano lì che muoiono lì
Ecco mi sembra che si debba stabilire anche in questo caso un ordine della carità e dell'attenzione
Quindi anche a livello di politiche nazionali ma soprattutto politiche europee va ripensato questo concetto
Sì va ripensato e credo che sia diciamo di grande buon senso anche se di scarsa poi attuazione il principio più volte ripetuto che bisogna cercare di investire aiutare e sostenere l'economia locale in modo da scoraggiare flussi incontrollati che indeboliscono i Paesi anche di partenza perché quando vanno via le energie più giovani
E quei Paesi sono destinati a un declino ed una fame di una decadenza senza pari
E quindi credo che sia giusto
Avere queste attenzioni molto più strategiche piuttosto che amministrare come dire
Diciamo il business che alle volte un business della migrazione cioè alle volte da fare un discorso molto più radicale su come sostenere queste economie locali
Come riuscire a sorreggere la difficoltà come cercare anche un po'come dire di arginare il fenomeno migratorio perché noi partiamo da una sorta di
Pregiudizio secondo cui ebbene partire lasciare la propria terra
Ecco io direi che forse è più realistico ed è più come dire coerente con l'indole naturale della gente per partire dalla considerazione che invece partire alle volte c'è una triste necessità
è un dolore
E comunque una recessione e comunque una perdita e quindi in questo caso credo che si debba tentare di arginare il fenomeno migratorio che crea problemi a chi parte a chi resta nei paesi diciamo abbandonati a chi accoglie
è viceversa credo che il problema principale debba essere quello di cercare di creare nei limiti del possibile le condizioni per arginare questo fenomeno non certo per eliminarlo che sono fenomeni ovviamente
Che appartengono ormai tira la Fisiologia delle delle delle delle migrazioni tipo cani però si può pure tentare di avere un diverso sguardo piuttosto che partire dalla retorica per il bene dell'immigrazione
Pensi che questo al nuovo governo possano agire in questo senso cosa stia facendo io devo dire che Mussolini incontra una sfiducia generale e non soltanto specifica nei confronti di questo governo cioè
Non vedo né la dimensione della politica di oggi in questo caso sono ecumenico
Non vedo nessuna capacità strategica di guardare lontano
Sicuro non soltanto gli effetti emotivi gli effetti che possono produrre spostamenti di consenso
Gli effetti in qualche modo legati alle fluttuazione elettorali e nient'altro quindi mi pare difficile che ci possa essere una sensibilità in questi termini se poi a questo aggiungiamo che viviamo da qualche tempo
L'elogio dell'ignoranza e dell'incapacità come virtù militante
Allora abbiamo un'idea di quanto sia inadeguata una classe dirigente a rappresentare i problemi così complessi come quelli a cui ho cercato di accennare vendibile
Devo dire che nutro una totale
Tornando al coi sconcerto di umanità
La nostra quotidianità la nostra contemporaneità
Con l'avvento del PdL delle tecnologie che ci tengono interconnessi con tutto il mondo anche adesso siamo in streaming
Quindi che in qualche modo ha standardizzato anche la l'umanità in questo senso
Credi che Possa ecco aver ha abbassato un po'questo sconcerto primo cui tu facevi riferimento poc'anzi di umanità
Guarda bisogna diciamo valutarla in tutti i suoi aspetti positivi e negativi questa grande diciamo forza della tecnologia perché potremmo anche dire cercando come dire con qualche sforzo di vedere anche il lato migliore della interconnessione che se è vero che si è abbassato il livello è anche vero che si è allargato cioè nel senso che un'umanità che era prima esclusa
Dai flussi comunicativi esclusa dalla socializzazione attraverso la tecnologia oggi invece riesce ad accedere esprime opinioni partecipa attivamente a come dire alla piazza all'interesse generale e quindi da questo punto di vista assume un ruolo attivo
Bisogna però purtroppo dire che quando
I mezzi di comunicazione
Si separano dell'idea di cultura di educazione Paride di formazione oltre che di pura informazione
Quando si elimina ogni possibile mediazione perché ciascuno è sovrano di se stesso e ciascuno stabilisce chi sono I sommersi e che sono i salvati a suo insindacabile pregiudizio
Ecco allora a questo punto Elisa quadro si fa piuttosto complesso e si arriva a quella situazione a mio parere piuttosto angosciosa
In base alla quale noi siamo perennemente interconnessi e radicalmente sconnessi con il resto del mondo
Cioè nel senso che abbiamo una connessione astratta tecnologica con l'universo tutto
Ma non ne abbiamo una diretta connessione con le persone che sono accanto a lui ecco se vogliamo quella
Patologia a cui facevo riferimento prima cioè l'amore per l'umanità che si accompagna all'indifferenza per il vicino si riscontra anche nei mezzi tecnologici noi abbiamo la potenzialità di interloquire con un nostro contemporaneo australiano
Ma al tempo stesso dimentichiamo
Il minimo rapporto conviviale con che abitano al piano di sotto con che accanto a noi con un nostro familiare
L'incomunicabilità nell'epoca della comunicazione
Ecco mi sembra un paradosso che dobbiamo sottolinearlo quindi diciamo che l'avvento di questa interconnessione generale è un fatto che può essere positivo però va in qualche modo governato va compensato va bilanciato
Occorre avere vari tipi di compensazione
Io per esempio ogni volta che si parla di connessione dico che accanto alla Commissione orizzontale indotta dalla tecnologia noi dovremmo avere la connessione verticale che quella del rapporto con le generazioni passate e con le generazioni future
Ne abbiamo perduto questa interconnessione verticale che un tempo si chiamava tradizione
Cioè capacità di trasmettere principi esperienze patrimoni di vita di padre in figlio di generazione in generazione di anziani in giovani e così via non li abbiamo
Accettato e accolto come unica realtà allo statuto di contemporanei
Evitiamo soltanto in una eterna permanente contemporaneità anche ci fa perdere
Il rapporto con le generazioni che furono e con le generazioni che saranno e quindi ci
Estromettiamo dal flusso della tradizione ci estromettiamo dal rapporto vitale con chi ha vissuto prima di noi pretendiamo anzi di giudicare tutto il nostro passato alla luce dei pregiudizi del presente e quante volte condanniamo
Storie passate e venti dei secoli andati
Manifestazioni di fede di martirio attraverso semplicemente la supremazia del presente
Cioè la convinzione che quello che noi pensiamo euro curato quello che hanno pensato le generazioni passate sono soltanto pregiudizi eh data cancellare e con questi elementi purtroppo non ci separiamo e dalle generazioni passate ed alle generazioni future quindi io mi augurerei che questa commissione a livello tecnologico sia per lo meno compensata bilanciata da altre forme di connessione
Che sono rappresentate da la tradizione o altre forme che anche da un punto di vista semantico lessicale richiamano l'idea di connessione voi pensate al logos che il fondamento della ragionare logos viene da allegare da connette
Così come religione piene da connettere netta legare da mettere insieme e con queste connessioni fondamentali non li possiamo svendere barattare avendo soltanto la connessione tecnologica quella serve ma ha una sua illimitata efficace poi servono anche le altre connessioni quelli della nostra anima dalla nostra mente dalla nostra memoria che il nostro rapporto affettivo e che invece stiamo via di aperte
Ecco quindi adesso invece vorrei approfondire più il concetto di Dei umanità ebbene abbiamo detto
Bay anche la parola che tuo usi nella appunto nell'ultimo anno libero Nostalgia decide lei
E quando fa riferimento a questo termine con non non non pensi che ovviamente ha detto come esseri soprannaturali come intesi mortali che governano sulla vita
La morte dei delle persone però ecco il concetto di idee e tu esprimi nel libro è un concetto forze di di principi a cui qua anche quello di di tradizioni
Che sono quelli che stanno venendo a mancare
Quali sono questi denti sia appunto che stiamo perdendo
Sì nonostante il titolo nostalgie degli dèi questo non è un libro fondato sul politeismo non è la Nostalgia del ritorno al paganesimo
L'idea qui io faccio riferimento sono delle metafore sono in realtà dei principi
Se io dovessi definire cosa sono gli Dei fatto altre volte
Per me gli dei sono gli intramontabili cioè noi abbiamo bisogno di principi intramontabili proprio perché non mi tramonti
Noi siamo esseri finiti esseri limitati caduti precari e abbiamo bisogno di avere dei riferimenti che sono sopra temporale che superano la nostra parabola
Di tale e che consentono di avere dei punti fermi su cui fondare la nostra civiltà su cui fondare i nostri rapporti umani i nostri legami sociali su cui fondare il nostro senso religioso il nostro orizzonte spirituale
Quindi idee hanno questa precisa valenza
Perché e bello citarli nella pluralità di dei in primo luogo perché sono più principi in secondo luogo perché tutte le volte che le società hanno adottato un principio solo come Dio e nata la tirannide
Ecco io
Faccio riferimento a dieci teche sono civiltà la patria la famiglia la tradizione il destino la comunità eccetera ecco ognuno di questi dei costituisce un elemento fondamentale per la nostra vita
Ma se esistesse soltanto uno di questi dieci dei e se gli altri dovessero soccombere all'unico Dio
Noi avremo una società dispotica totalitaria prendete per esempio
Il principio della famiglia è un principio sacrosanto fondamentale su cui si basa ogni società non conosciamo civiltà che non abbiano avuto come struttura naturale e culturale e spirituale e carnale la famiglia però se la famiglia diventa l'unico Dio
In base al quale non possiamo sacrificare il senso che la patrie legame con gli altri il senso di Dio si viene prima la famiglia il familismo amorale i risultati poi sono devastanti
E così la stessa cosa può valere per tutti gli altri principi che ho citato cioè sono principi importanti
Ma che vanno vissuti sinfonica mente cioè insieme
Perché insieme uno limita l'altro uno evita che l'altro precari chi su tutti gli altri e quindi è necessario che ci sia questa pluralità di di Tay
Aggiungo anche un'altra considerazione che la verità assoluta e sono nelle mani di Dio
Noi abbiamo solo una possibilità di conoscere alcuni lati per la verità
Vincenzo Gioberti parlava della poligoni ad il vero che diceva che il vero ha tanti lati e l'uomo non è in grado di conoscere tutti solo un'intelligenza divina può conoscerli tutti
Quindi rivendicare in qualche modo la pluralità degli dèi significa rivendicare i pezzi di verità che noi possiamo raggiungere senza mai cogliere tutta la verità
Nel presupposto che nessuno di noi possiede la verità ma la verità possiede noi
La verità è più grande di noi non siamo dentro la verità
E più piccola quindi in questo senso il riferimento agli dei e riferimento a Bari angoli danni postazioni di verità che insieme riescono a dare un senso più compiuto alla nostra vita ma che noi non riusciamo a cogliere in tutta la sua assolutezza in tutta la sua diciamo totalità ecco questa è la è la vera e propria
Diciamo limitatezza umana
Ecco se noi riflettiamo un attimo quello che tu dici è abbastanza naturali oserei dire scontato
Però con la necessità che che tu l'abbia scritto ma che poi se ne parli deriva da veramente da una situazione di di pericolo che stiamo correndo immagino secondo tema e e anche abbastanza evidente
Un pericolo che deriva da che cosa Marcello sì ma innanzitutto hai fatto bene a cogliere diciamo la fondatezza reale persino scontata di alcune sensazioni e diceva Chesterton che
Verrà il tempo in cui noi dovremo come dire sostenere a spada tratta che la mattina c'è il sole e che la sera c'è il buio perché c'è una lenta capillare radicale perversione della realtà
Cioè noi guardiamo la realtà attraverso il suo contrario ormai lo specchio ideologico e riuscito a cancellare la realtà e l'idea stessa di natura viene rifiutata nel nostro mondo
Perché tutto è soggetto a manipolazione modificazione e interpretazione della natura quindi partiamo da questo contesto che è molto difficile
Come dire trasmettere il senso della realtà quindi se io sono riuscito a comunicare attraverso un libro il senso della realtà ho già raggiunto gran parte del mio scopo quindi sono ben felice
Perché avviene questo perché c'è questa lontananza
Perché c'è un'idea innanzitutto correttiva della realtà quello che oggi nel gergo corrente si chiama il politically correct no
La correzione della realtà cioè quando non ci piace una realtà preferiamo cambiare nome alla realtà o preferiamo usare un'ipocrisia o preferiamo dire il contrario per non per evitare che questa diciamo realtà emerge in tutta la sua cruda verità ecco quindi c'è una manipolazione una sofisticazione un rifiuto della realtà è un rifiuto della natura che alle volte a degli esiti paradossale voi pensate per esempio che sì immaginiamo come dire una carota OCM
Che noi sentiamo nella cultura dominante l'indignazione
Percorrere tutti come modificare una carota oggi eccome umanità OGM invece viene considerato un bene c'è un uomo geneticamente modificato è un fatto positivo la carota è sacra
Non può essere più modificata e se viene modificata e una manipolazione della natura ecco questa natura applicata in un ambito che non è umano a me preoccupa ed è e fa il paio con questa perdita del senso della realtà
Il senso delle cose il senso dei limiti il senso del confine anche perché quando tu sposi la libertà all'infinito e questa credo che sia la malattia del nostro tempo cioè la convinzione che l'uomo debba essere smisurato e chi sui diritti non si debbano correlare ai doveri ma i dissidenti
E quindi in quanto tale può diventare smisurato il suo desiderio di onnipotenza ecco quando tu perdi questo senso della realtà e vivi fuori dei limiti e viviamo nell'epoca della retorica di abbattiamo i confini invece i confini sono una garanzia del nostro limite nel senso della misura del rispetto delle identità delle persone quali realmente sono con tutti i loro difetti
Ecco quando tu perdi il senso del limite nel senso del confine il senso della natura hai perso la realtà e quindi si arriva a quel corto circuito a cui tu hai fatto riferimenti
A questo proposito mi viene in mente che quindi l'umanità
E anche i principi quel cui tenuti facevi riferimento nel libro possono essere in qualche modo governati l'umanità va in qualche modo educata verso questi principi quindi un ruolo delle delle istituzioni in questo senso ci c'è ci dovrebbe essere
E le domande proprio l'umanità può essere governata inventivi educata verso questi principi acquiferi ma niente io parto da usato sia dal giallo al contrario cioè nel senso che l'umanità non può essere lasciata a se stessa
Non si può pensare che ciascuno debba autogestirsi autogovernarsi che Autocar sì
E necessario che ci sia la responsabilità di educatori di agenzie educative di classi dirigenti di figure c'è che assumano una responsabilità ulteriore rispetto a quella che hanno tutti i cittadini che quell'anche di diciamo di aiutare a crescere una società è inutile dire che ogni compito di educatore o di dirigente ha in sé un'ambiguità perché dietro l'angolo la possibilità che possa degenerare che possa diventare un processo coercitivo o un processo autoritario e totalitario ma il rischio d'accorso
Cioè nel senso che non possiamo pensare cominciamo dalla parte più elementare non possiamo pensare che il bambino Possa educare si semplicemente con l'esperienza della vita e tramite la sua libertà e la sua mente
A briglia sciolta va educato gli vanno dati dei limiti IVA dato un senso della misura è diventato una prospettiva ecco io credo che l'aver cancellato da almeno cinquant'anni a questa parte
La parola educazione dal lessico corrente sia stato un danno enorme maggiore di quello che noi possiamo immaginare
Quando persino la scuola ha dimenticato questo compito
Quando diciamo il ruolo stesso degli insegnanti non è stato più quello di educatori ma di accompagnatori di facilitatori di animatori alle volte ecco quando si perdono queste responsabilità quei risultati silente quindi la responsabilità di educare in un'enorme responsabilità
Che dovremmo tutti cogliere e ognuno secondo il suo grado una sua misura quindi e necessario che ci siano anche come dire classi dirigenti e chi crede all'auto-governo dell'umanità alla democrazia diretta
Solitamente innanzitutto non riesce a realizzarla oppure crea caricature no conosciamo di alcune piattaforme che offrono ridicoli grotteschi spettacoli di questo punto di vista ma l'auto-governo dalla società non esiste
Si può immaginare come dire una classe dirigente che governi in modo trasparente che governi rispondendo delle sue azioni si può pensare alla circolazione delle classi dirigenti farla ricambio
Ma non si può pensare che una prima che una società possa fare a meno una classe dirigente per la stessa ragione non si può pensare che l'umanità possa fare a meno di educatori i genitori i padri non di amici dei figli di padri
Che abbiano quindi delle responsabilità ulteriori rispetto a chi vive da cittadino la propria condizione
Poi una parola chiara e mi sembra anche questa responsabilità abbiamo perso nel senso della responsabilità o chi si prende la responsabilità oggigiorno ma anche faccio un esempio banalissimo quando andiamo in un ufficio pubblico per anche le cose più più più più semplici
Tre travi di fronte a degli immobili impiegato però dice no questo lo posso fare perché no io questa responsabilità non me la prendo
Quindi la responsabilità il senso della responsabilità è venuto meno anche nell'attività quotidiana dei di chi dovrebbe lavorano in questa
Nell'ambito soprattutto pubblico viviamo in una società fondata sul culto dell'irresponsabilità sarà che
Proveniamo come dire dei lasciti di una cultura sessantotto esca in cui praticamente l'importante era creare liberamente non avere freni avere diciamo così questa gratuita creatività che ogni giorno accompagna la nostra espressione di libertà ma la libertà senza responsabilità non ha ragion d'essere
La responsabilità e il senso del limite oggi invece le classi dirigenti il massimo che dicono in termini di riscontro rispetto alla gente e quei si riassume in un'espressione io ci metto la faccia
Totti dimetterti la tua responsabilità non ci interessa dalla tua faccia non è una questione di immagine non è una questione di Lucca non è una questione di Sensi è una questione di responsabilità c'è la questione molto più radicale molto più profonda perché richiama tutto il tuo ruolo in relazione agli altri e responsabilità vuol dire anche senso dell'onore
Senso del rispetto cioè significa avere una serie di principi che sono strettamente legati alla responsabilità responsabilità vuol dire che si risponde di quello che fa che che si fa
Cioè qualunque azione noi compiamo noi dobbiamo rispondere di quello che facciamo delle conseguenze della nostra azione delle conseguenze delle nostre parole dobbiamo avere questa capacità di cogliere nelle nostre parole anche gli ipotetici frutti di queste parole quindi è questo che manca il senso della responsabilità la responsabilità in ciò che caratterizza veramente le classi dirigenti gli educatori insegnanti le autorità cioè auto l'autorità non è sei un'espressione negativa un raccapricciante è una segno di responsabilità ulteriore perché come dire noblesse oblige se tu hai più responsabilità
Ai ha ovviamente
Rispetto agli altri più doveri
E quindi è tutt'altro che un beneficio un privilegio una ricchezza e una responsabilità in più è una come dire un rispondere agli altri con maggiore intensità e con maggiore radicalità
Rispetto a quello che fanno e che pensano altri che hanno meno responsabilità di te e quindi la responsabilità è un principio fondamentale in ogni società che riguarda i singoli ma che riguarda anche i gruppi che hanno una responsabilità in più rispetto agli altri perché ci sono inevitabilmente governanti e governati classi dirigenti
E classi dirette poi con tutti diciamo le possibili circolazioni delle classi dirigenti perché altrimenti saremmo in un sistema chiuso
Ecco faccio un un riferimento a una un sociologo filosofo Edgar Morin anche nel suo saggio insegnare a vivere fa due domande vita anche la sua lettura la sua a risposte tra le domande delle pongo atti e Marcello
Quale che annienta lasceremo ai nostri figli e quali fili lasceremo il nostro pianeta
Sì ovviamente non siamo in grado di dare risposte planetaria anzi io devo dire che a volte ci rifugi diamo in una sorta di retorica planetario servendoci anche che alcuni testimoni hanno anche adolescenziale insomma come quelli che vediamo in giro
Per cercare di porre dei problemi così grandi
E rispetto ai quali noi non abbiamo responsabilità precise sì una mobilitazione generale una maggiore attenzione ai problemi dell'universo ma io resto dell'idea che la prima responsabilità sia a chilometro zero
Cioè la prima responsabilità e rispetto alle persone che ti sono accanto rispetto la tua circostanza come diceva Ortega il filosofo spagnolo
Quindi bisogna rispondere innanzitutto a questo e sono convinto che queste responsabilità siano alla base qui che le grandi responsabilità
Quelle che riguardano per esempio i capi di Stato quelle che riguardano coloro i quali hanno più responsabilità o meglio più quote di responsabilità nei temi che riguardano il pianeta
Se poi parliamo di quali figli
Lasciamo hanno in questo pianeta ecco il problema innanzitutto chiederci ma lasciamo dei figli perché viviamo una società con una natalità bassissima
Vi diamo una società che per una serie di ragioni ha privilegiato il rapporto con gli animali domestici rispetto ai propri figli viviamo insomma tanti problemi per cui prima ancora di porci il problema di quali saranno i nostri figli e il problema è non perché non nascono i nostri figli e noi sappiamo che ci sono delle ragioni oggettive disagi sociali occupazionali che sono indubbiamente ostativi rispetto diciamo alla possibilità di far nascere dei figli
Però dobbiamo anche dire che società molto più povere e molto più disagiate riuscivano affiliare in situazioni molto più disperate delle nostre pensate quelli generazioni tre quattro generazioni fatti con guerre alle porte carestie fame e miseria
Famiglie che vivevano in una sola stanza ecco avevano comunque un'aspettativa di futuro che la trasmettevano attraverso la gravidanza attraverso il far nascere figli noi abbiamo perso questa prospettiva ed inutile ora farci processo ma dobbiamo pur chiederci insomma che è un problema serio questo cioè è una società che credo abbia sposato l'idea che dopo di noi viene il diluvio cioè ciascuna generazione è diventata così egocentrica per cui dopo Dinoi non ci interessa più
Il mondo finisce con noi ecco il principio invece di una società tradizionale e che il mondo non è cominciato commenta che non finirà con me
Di conseguenza io faccio parte di una catena infinita e come sono stato come dire
Prodotto pro creato generato da uomini devo a mia volta mettere al mondo degli uomini per consentire che questa catena Contini quindi prima ancora del discorso dell'educazione della responsabilità
E del pianeta dobbiamo pensare anche nel nostro piccolo se siamo diciamo così disposti a questa idea di scommettere sul futuro mettendo al mondo dei figli o avendo messo al mondo dei figli questa credo che sia la prioritaria
Responsabilità che in Occidente in Europa in modo particolare
Purtroppo piuttosto carente insomma
A proposito di direi di pianeta
Di quest'anno la responsabilità collettiva e proprio del della persona che ti accanto viene in mente che ecco anche se dal punto di vista ambientali
Ecco non dovremmo nell'andare cercare grave del nel mondo probabilmente nostra responsabilità quotidiana anche su quello siamo consumatori di tutto del suolo Mario pro qualsiasi cosa che che non produciamo consumiamo in massa
E questo però ecco non abbiamo bisogno di una gretta secondo te per capire questo questo concetto non è credibile
Cambia il mondo no voglio dire per carità se serve a stimolare un minimo di attenzione su alcuni temi ben venga anche anche greca però francamente l'idea di applicare diciamo le nostre responsabilità personali
Cercando di richiamare i problemi del mondo dell'universo facendolo attraverso alcuni testimonial di questa situazione mi sembra un modo un po'come dire retorico e fuorviante
Di affrontare problemi che invece andrebbero affrontati sul piano locale attraverso il comportamento individuale attraverso i contesti sociali più ristretti che su un anno in più prossimi rispetto ai quali noi possiamo incidere molto più concretamente il tema del degrado ambientale e purtroppo intima della consumo come filosofia di vita
è un tema che dobbiamo porci a conoscere una società consumista finisce con consumare il pianeta finisce con consumare il futuro finisce col consumare il rapporto tra le generazioni perché se tutto
E oggetto di fruizione immediata in golosa ed egoistica del soggetto rispetto alle cose finisce così quindi è una responsabilizzazione che andrebbe fatta a partire dal criterio di prossimità di ciò che ci è più vicino per poi arrivare ovviamente a gradi più alti di responsabilità
Ecco non so se c'è qualche domanda dal al pubblico perché avevamo detto anche di lasciare qualche spazio a eventuali interventi o considerazione domande
Io ogni volta aveva ascolto la lecco
Lo faccio spesso
E aggiunge mi consenta una premessa metodologica per un intellettuale raffinato soprattutto trovo che lei sia una persona educata lamentato a mancanza di educazione io dissento da molte delle cose che educatamente
E chiedo ma lei vive il disagio di vedere gli argomenti alcuni dei quali condivisibili altri cinquanta si può dissentire essere poi tradotti così volgarmente nell'arena politica perché il rischio che corre un intellettuale come nei e come altri intellettuali che su fronti opposti sostengono altrettanto educatamente legittimamente posizioni diverse
E che poi tutto questo nel dibattito quotidiano venga talmente presso maleducato
Per cui il riferimento che lei fa sempre faceva alla tradizione all'identità e son cose su cui si può anche concordare nonché poi invece diventa presente nella nell'imbarbarimento del sopra Nismo becero diventa un argomento inaccettabile che finisce a mio avviso anche per danneggiare chi come lei sostiene anche regione che bisogna garantire un'identità che a mio giudizio poiché non dire negare il valore anche dell'universalità lo stesso problema c'è anche l'altro versante ovviamente
Mi viene in mente una battuta fulminante di Virzì che parlando della classe politica attuale dice la rivincita di quelli che non andavano bene a scuola
E ciò ci fanno i ministri degli esteri per esempio abbiamo assistito ieri spettacolo vergognoso di un telino letto probabilmente senza nemmeno capire bene cosa si stava leggendo perché Lennon avverte il rischio che è di tutti gli intellettuali di prestare anche contro la propria volontà argomenti così raffinati soldi sì pur discutibili
A una una dialettica politica povera maleducata
Sì la sua educata obiezione mi trovai in larga parte d'accordo cioè nel senso che ha ragione io vivo con disagio la traduzione come dire volgare
Utilitaristica elettoralistica di alcuni principi che meriterebbe invece ben altro approfondimento
Faccio solo due riflessioni aggiuntive fermo restando che sono d'accordo vivo questo disagio ecco sono convinto che non sia solo il mio ma ci sono anche altre forme di disagio faccio solo due considerazioni aggiuntive una e che
Non voglio come dire a tradurre il mio pensiero in una sorta di chiusure l'Italia per cui devo accettare che vi siano contaminazioni devo accettare che ci siano vocalizzazioni
Entro una certa soglia però ecco questo importante perché inevitabilmente si bui raggiungere folle masse che non sono educati e che non sono mai stati educati devi probabilmente usare tattiche comunicative tecniche
E che sono dal mio punto di vista mortificanti ma mi rendo conto efficaci per porre con urgenza alcuni problemi se io pongo questi problemi citando Nicea etiche probabilmente su un ascoltato da pochissime persone
Se qualcuno twitta
Se qualcuno Twitter Fava esempi anche grezzi alla fine più efficace e io come dire patiscono questa cosa che soffro però mi rendo conto che e una inevitabile passaggio aggiungo anche un'altra cosa che in politica
Io adottò il criterio del male minore
E di conseguenza sono portato a dire che primo non mi impegno politicamente neanche sotto tortura cioè non non voglio incarichi o o un sano disgusto se mi permettete nei confronti della politica però se devo esprimere dei giudizi tra chi volgarmente strumentalmente utili istintivi Utari utilitaristica mente utilizzate diciamo così temi che per me sono cruciali e chi li cancella le sovverte di mortificare io devo accontentarmi dei primi rispetto agli altri ecco questo è il del disco è il male minore
Prego prego
Comprendo perfettamente però lei mi potrebbe insegnare che anche in questo Paese la politica a utilizzato gramsciana
Anche il concetto di cerimonia
Nel senso che una classe politica prima ancora di essere una classe
Diligente dovrebbe riuscire poi a essere essa ingenerato di mediare cioè e siamo capovolgendo mi spiego meglio
Cioè la politica che traduce in volo chiarisce
E ci fa diventare tutti nostalgici
Qualunque sia la nostra tradizione di una politica che invece pur riuscendo raccogliere quelli che erano i bisogni reali delle persone poi sapeva dare una veste ce lo dico elegante ma che fosse in qualche misura anche alla base di un dibatto questo è un Paese dove grandi forze ideologiche si sono confrontati si sono combattute
Ma su un livello che francamente era proprio autore chiudo immediatamente una mostra di qualche anno fa sulla storia del Partito comunista Luigi una lettera bellissima di don Giuseppe Dossetti atto Chiatti
In cui
Credo che ci si compra cioè l'Italia sta anche quest'anno è stato anche il paese di modo di berline se vuole anche di Almirante si è inaccettabile pensare che sia diventato il paese di Renzi Zingaretti Santini di Mario questo
No no ma io sono perfettamente d'accordo con quello che lei dice
E soltanto che questa è la situazione
Cioè non per a vere qualche efficacia in questa situazione bisogna come dire adottare un sistema comunicativo che purtroppo ci porta in quella direzione non mi soddisfa anch'io ritengo che debba avere un compito è una responsabilità da politica che attualmente non ha e sono anche convinto che sia avvenuto una cosa che dipende in parte dalla politica
Viviamo nell'epoca in cui l'economia comanda su tutto
E il commercio comanda su tutto di conseguenza il rapporto chiavi politico con l'elettore e quello del cliente che ha sempre ragione il cliente ha sempre ragione avrà se il cliente mi chiede
Di sbraitare io sbraitato eri così si va avanti purtroppo è una degenerazione della democrazia
Io fermo restando questo quadro e che ripeto condivido appieno alla fine per una logica di male minore devo dire che chi rappresenta male alcuni idea cui io toccherà l'importanza io lo preferisco a chi rappresenta altrettanto male idee che sono agli antipodi rispetto a quelle che io esprimo
Grazie
Ci sono altri interventi
No facevo anche un riferimento a quello che diceva il Signore ma lei dice si sono confrontati nel passato anche ma sopraccitate detto una parola forse non esiste più anzi a dirla si fa peccato c'erano delle ideologie sulle quali si basavano adesso
C'è qualche ideologia in giro
No va be'io
Sì
Ma io ho una lettura un po'diciamo o comunque un un po'diverso sulla controriforma
Non sono neanche molto felice delle società protestanti del Nord Europa e di quello che fanno
E della per esempio della facilità con cui accordano la soluzione finale che l'eutanasia e suicidio assistito altre forme di autodistruzione di droga eccetera quelli sono anche prodotti degenerati
Di un individualismo che nato dalla idea dalla coscienza protestante produce poi affetti e ora semplifico e scusatemi per dire che tutte le culture quando sono in bassa marea in caduta
La rivedano i loro aspetti più negativi
Io non so se noi riusciamo a ricostruire un uomo etico se mai c'è stato un uomo eticamente sensibile io dico che noi dobbiamo partire inevitabilmente da due cose dal senso della realtà c'è l'aderenza alla nostra condizione umana ai nostri limiti a quello che noi siamo realmente quindi ripartire dalla realtà che stiamo cancellando e dall'altra parte cercare di dare un destino un senso una direzione alla nostra realtà e lo possiamo fare attraverso dei principi intramontabili che per me sono gli dèi a cui ho fatto riferimento cioè dei principi di riferimento che diventano i punti su cui l'Umanitaria esce a raggiungere dei livelli più alti rispetto a quelli che tiene mi rendo conto di quanto sia difficile l'impresa
Ma l'alternativa qual è accettare l'esistente accelerare il e il brutto il male che ci avvolge io direi che il tentativo ha fatto e va fatto in quella direzione cioè a riscoprire la realtà e riscoprire permettetemi una parola che non si usa più le energie spirituali che sono dentro di noi
Proprio perché siamo in tema anche noi di ambientalismo c'è questo ritorno
Al diciamo a il sentire l'ecologia l'ambiente come fattore importante no
Senta lei ha citato molto il discorso comunque identità importanza di mantenere alle proprie tradizioni usi e costumi non crede una città identitaria sarebbe anche più ambientalista ovvero che non è semplicemente una cosa astratta la difesa della profanazione o la difesa epoche tradizioni ma anche il luogo la difesa del luogo dove si è nati cresciuti
Ma io sono perfettamente convinto che
Per amare la natura e per tutelare l'ambiente tu devi avere un rapporto attivo sano e d'amore con il luogo inquisiti
Se tu ti consideri soltanto un passeggero momentaneo che sta lì ma potrebbe stare altrove
Se ti consideri intercambiabile siti consideri potenzialmente nomade o migrante hai già rotto il rapporto con l'habitat naturale in cui vivi quindi di conseguenza avviene questo quindi il corto circuito che probabilmente alimenta questa distruzione dell'ambiente e il fatto che noi abbiamo considerato il mondo soltanto una specie di vuota location in cui esprimiamo la nostra vita
E ma possiamo esprime la qui come altrove possiamo andarcene in America come in Giappone e tutto indifferente non c'è un rapporto significativo con la terra che vivi con il suolo che calpesti con il mondo da cui proviene ecco io credo che questo sia sì è vero quindi c'è un nesso tra le due cose
Bisogna amare il proprio territorio e aggiungo anche che quando si parla di conservazione dell'ambiente
Ma si può vivere amore e conservazione dell'ambiente se tu non accetti il principio che conservare sia anche una virtù
Conservare anche una virtù allora come fai nel momento in cui disprezzi la parola conservatore disprezzi chi cerca di tutelare tenere vivi alcune tradizioni come fai nella stessa società dire no però l'ambiente lo dobbiamo conservare fa parte di un habitat e una visione complessiva devi saper amare positivi innovare devi cambiare devi produrre altri effetti su altri piani ma il principio di conservare che parte peraltro da un principio elementare
L'autoconservazione che un principio che tocca tutti noi
E dovrebbe essere considerato un fattore positivo un fattore di coesione rispetto alla società non un fattore che ci frena che ci impedisce i cui dobbiamo liberarci e quindi si può conservare l'ambiente si tu Amitrano andare trasmettere cose che meritano di essere trasmesse se sai cioè conservare anche sane abitudini sane tradizioni buone
Buoni legami con chi ti ha preceduto quindi e chi rientra in una visione non si può estrapolare soltanto come dire l'albero e prescindere da tutta la campagna da tutto il bosco
Nel quale ci sono anche alberi immateriali che sono persone che sono anime che sono spiriti
Se non ci sono altre domande chiederei con una c'è qualcun altro
Ah sì
Seguono tanto gli articoli che descrive ha parlato di San Francesco del cammino e delle relazioni che lui e riccamente affatto nel lungo il suo cammino i suoi viaggi
E ed è stato molto significativo termini
A quasi mi ha detto un'altra luce San Francesco perché io amo moltissimo quindi è proprio in questo luogo parlare anche di queste avremmo è stato molto bello insomma termen sentire
Mentre lei parlava io pensavo a quell'articolo San Francesco grazie ovviamente io non insegnano San Francesco nel luogo dei francescani perché me ne guardo bene cioè me ne guardo bene con grazia di questa indicazione ma io invece volevo chiedervi prego cosa ne pensa di un fenomeno del giorno d'oggi quello dei cani lei prima accennata degli animali domestici Ina
C'è ma è una grande solitudine se la gente riversa su questi animali
C'è chi possenti quello che dice Hassan tornato a casa il primo che mi viene incontro è il cane e quello che mi quali più beni oppure la moglie che regala ritratto del cane al marito oppure vedi capannelli di gente che prima parlavano di bambini adesso parlando di cani ma quante cambino compagnia commi c'è proprio
è una grande solitudine sì sì io alle volte ho l'impressione che siamo passati in avvertita mente dall'Umanesimo all'animale esiguo diciamo così ecco earning ma proprio ieri ho avuto una piccola esperienza in questo senso cioè io stavo camminando sul lungomare di Sanremo
E c'era una Pagazzano signore trenta quarant'anni insomma che portava un grande cane consente questo cane era piuttosto diciamo ribelle lo governava con fatica poi un certo punto si è inginocchiata e gli ha detto delle parole molto dolci nei suoi confronti non ho capito quali fossero ma quando io son passato vicino a me e gli ha detto anche sai che io sono te Alma
è una frase che mi ha devo dire ha ghiacciato il perché ho colto innanzitutto la tenerezza nei confronti di questa persona che evidentemente ha avuto delusioni di vita ha perduto i suoi cari è stato lasciata magari da da un marito con fidanzato e così via
E quindi mi rendo conto che c'è dietro un travaglio una tragedia e quindi capisco tutto quello che può accadere il legame affettivo nei confronti di un animale però io dico
Senza nulla togliere a questo rapporto affettivo con gli animali ma pensiamo davvero di poter sostituire
La parola
L'umanità i ricordi il pensiero soltanto al fiato di un animale
Soltanto all'affetto che alle volte genuino naturale diciamo che un animale mostra verso di noi mi rendo conto che spesso il cane non tradisce il cane ti sta accanto il care più leale di un uomo come si dice però ecco possiamo fare almeno nei nostri rapporti umani e nostri rapporti
Della parola del pensiero ricordo della preghiera
Di tutto ciò che caratterizza profondamente l'umanità ecco io questo credo che non sia assolutamente sostituibile quindi con tutto il rispetto per chi ha questo amore per gli animali
Resto legato ancora una volta la concezione di San Tommaso d'Aquino che stabiliva la gerarchia degli essere dei beni
Cioè prima vengono gli uomini poi vengono gli animali con tutto l'affetto
Se c'era signore
Una innanzitutto mi scuso io sono andato in ritardo magari queste cose sono già dette prima però ho sentito quando sono entrato si parlava di degenerazione della democrazia certe licenze insomma di siccome allora volevo semplicemente come dire sentire la sua opinione su questo fatto un tempo la democrazia sembrava fosse migliore di adesso però c'erano due grandi grandi blocchi di persone che bene o male rispondevano un po'acriticamente a delle ideologie
Che erano quelle del sinistra diciamo del PC chiamiamolo così o della Russia Prato sta se danno la televisione don Camillo c'è proprio perché sembra quasi no e dall'altra parte quelle che criticamente anche per ignoranza
Rispondeva alla Chiesa cattolica
Questo eccetera
Non è che fosse una democrazia più consapevole di adesso però quindi adesso può invece quelle quelle appartenenze sono sparite ma perché bene o male entrambe le per appartenenza sul sono indebolite si sono sfilacciati
E allora rimane il fatto che la gente vota senza avere la direttiva
E questo causa
Non solo questo ma questo anche causa la situazione chiudiamo la testa
Allora niente questa è la domanda Che cosa pensa trasmette giudizi questi guardi io non non media vizio la nostra democrazia è passata
Per due motivi un motivo lo anche diciamo espresso lei cioè il fatto che
O che il voto di appartenenza non sempre con molto consapevole era un voto come dire di inerzia ideologica di appartenenza per ragioni familiari ed era quindi un voto non sottoposto a critica e quindi aveva un suo limite intrinseco
A questo si aggiungeva il fatto che vivevamo in una democrazia ingessata immobile in cui praticamente c'erano delle forze eternamente all'opposizione tre forze eternamente al governo e una democrazia che non ammetta ricambio
è una democrazia insomma per lo meno un po'difettata
Ecco se così possiamo dire aggiungo una terza considerazione cioè che i momenti elettorali del passato erano da una parte la convinzione ideologica dall'altra la convenienza cioè il famoso voto di scambio il voto clientelare
C'era un tempo in cui lo Stato poteva assumere tanto e c'era molta parte della politica che otteneva il suo consenso grazie alla promessa i posti di lavoro di vantaggi appalti e così via quindi io non Lidia Rizzo ha fatto il passato
Ho solo da considerare che ora viviamo esattamente in maniera opposta i disagi del passato cioè all'epoca avevamo una democrazia immobile
Ora da venticinque anni nella nostra democrazia chi governa alle elezioni perde sempre ci sono venticinque anni che chi è al governo si va alle elezioni europee
E così siamo arrivati dalla necessaria benefica alternanza ha una un sistema schizofrenico psicolabile in cui praticamente
Si cambia totalmente così come il voto di appartenenza aveva alcune pigrizia alcune forme se vogliamo residuali di appartenenza
Ma il voto psicolabile del nostro tempo
è un voto che non è ancorato a niente è un voto che alle volte si manifesta solo per odio nei confronti di un avversario considerato come il male assoluto o per amore nei confronti di una battuta di una di una facciata di un tweet
Più il selfie e così via troppo poco ecco quindi ho l'impressione che siamo passati da una degenerazione della democrazia ad un'altra
Probabilmente non esiste la democrazia perfetta però
Se esistesse una via di mezzo tra queste due democrazie cioè se fosse possibile un ricambio un'alternanza ma non così frenetica come da noi se fosse possibile un voto di appartenenza ma non così piccolo o una come dire
Mobilità elettorale ma non così esagerata come con la nostra forse vivremmo in una democrazia migliore ma evidentemente diciamo questo punto di equilibrio non riusciamo a raccoglierlo siamo sempre un Paese estremista anche nella moderazione noi siamo un Paese che usciva tra la guerra civile il consociativismo non troviamo una via di mezzo cioè l'avversario o è il nemico assoluto e il male o è il socio in affari
Non riusciamo a considerarlo avversario da rispettare da stimare un altro tassello
Grazie Marcello scusa ottima cosa sportivo perché mi veniva in mente quando prima tu da buon rivoluzionario conservatori e poi da parlavamo di conservazione del del pianeta un un aspetto non abbiamo toccato ma non non ciclo sfioriamo solamente perché sarebbe troppo ampio
Il la definizione che papa Francesco da di casa comuni
Ti si ritrovi
Riferita al piano inglese
Ma negli USA c'è stato seri meglio insomma confesso che non ho un giudizio entusiasta ecco di Francia e usiamo un un un eufemismo
Ma per me la casa comune di ogni uomo e un sistema di case comuni la prima casa comune quella che hai con tuo padre tua madre o con i tuoi figli poi c'è una casa che si chiama condominio una casa che si chiama città e da ultimo c'è la casa comune che l'universo che in perdita
E come dovremmo imparare a stare bene
Già nelle case più prossime annoti
Per rispettare le persone che sono in quelle case per poi ovviamente allargarci per cerchi concentrici verso case sempre più grandi e così partiamo solo dalle case mondo e poi dimentichiamo la casa in cui noi viviamo
Creiamo un atteggiamento come dire retoricamente idealista perché amiamo il mondo salvo poi dimenticare come dicevano lo ripeto Leo Pardi Dostoevskij l'umanità che c'è accanto
Grazie
Sardegna tutti voi è un buon proseguimento con il partito di Francesco