Da Monte Echia alla Napoli di inizio Novecento: quale futuro per il centro storico?

Buonasera
Il colosso benvenuto
A tutti i presenti
è un grato
Ringrazio amento a Franco Barbagallo a Rossana soffia Vezio De Lucia Guido Donatoni a Marta Herling Giuliana Tocco a Francesco Orban e Alessandra Caputi
Che sono qui
Per questo convegno dedicato ad Antonio nello nel ventesimo anniversario della dalla scomparsa da Montevecchia alla Napoli di inizio Novecento quale futuro per il centro storico
E molto opportuno
Parlare
Del futuro delle città
Di questi organismi viventi come li chiamava Giorgio la Pira
Organismi morali
Perché le amministrazioni comunali e le grandi città
Sono alla disperazione
Sono
Ridotta e che non si non si possono cupa della propria città non hanno le risuona di liti dalla mancanza delle risorse a causa di questo falso federalismo fiscale che Antonio Ianniello
Ha denunciato sempre fino alla fine e la solita con il libro il falso federalismo
Salvatore Settis nel suo libero paesaggio Costituzione Cemento dice i sindaci delle grandi città si devono curare che
I cittadini facciano abusi edilizi per poter far cassa con le multe dice questo paradosso
Per cui la situazione veramente e disperata
Ma
Sicuramente ci sarà qualcuno più preparato di me che fatta meglio dire tutto questo
Quello
Che ci tenevo a dire
E che
Sarebbe molto utile ricordare la grande stagione
La quale le sorelle conosce in particolare Elena
Giovanni Pugliese Carratelli Antonio Ianniello e Gerardo Marotta
Due uscirono a sventare
Dei progetti speculativi spaventosi che avrebbero
Devastato il volto della nostra città
E non solo le nostre città
Ricordo la battaglia per fluenti non vedo i fratelli Ianniello
E
E Guido Donatoni e voi tutti
Dovreste elaborare un discorso semplice
Da portare nelle scuole nelle scene voi che siete la memoria storica di tutto questo
E riaccendere la speranza nei giovani
Addestrarli all'impegno civile
Perché senza i giovani cittadini città perduta
I giovani cittadini adesso sono senza speranza
Questo come diceva Eleonora Pimentel Fonseca sul sul patibolo forse un giorno sarà utile ricordare tutto questo
Estremamente utile ricordare le battaglie vinte alcune sono state perse
Come lo scempio
Del del cambiamento del titolo quinto della Costituzione
Però molta sono state
Di
Quindi io di invito
Ha riunito di elaborare insieme ai fratelli almeno
Insieme al gruppo dirigente di quest'istituto se volete un amante
E e organizzare una serie di incontri nelle scuole nei licei
Antonio Vianello era un vero patriota come è stato scritto
L'altro ieri
Sul giornale
Dalla di Corbani
Era un eroe
Perché
Questi due amici questi due grandi amici Francesco Antonio Ianniello
E e Gerardo Marotta
Che erano due persone diversissime Di Cara
Avevo un dato un tratto in comune
Che io non
Non ho mai riscontrato in altre persone forse forse solo in Antonio Gargano
C'era c'era un'urgenza dentro di loro
C'era un'urgenza
C'era un un imperativo fortissimo che li muoveva
C'era la consapevolezza che non si poteva perdere un'istante che la battaglia civile richiedeva un impegno frenetico
Cioè da qualcosa di simile ha una vocazione al martirio
E negli ultimi anni
Negli ultimi mesi della sua vita
Antonio
Si è impegnato con una caparbietà in una generosità d'animo per consegnare a tutti noi quel bellissimo libero che il falso federalismo
Che è anche un grandissimo grido di allarme purtroppo inascoltato dalla
Politici
Italiani
Quindi benvenuti buon lavoro
E
Vorrei invitare a dare anche dei suggerimenti così voi potrete elaborare ulteriormente le relazioni che vi siete preparati
Ora invita are anche su invito di Marta Herling che c'ha tenuto molto che Alessandra Caputi partecipasse a questo
Incontro a questo convegno appunto all'istanza Caputi a a parlare che una studiosa dell'archivio Vianello
A ricordare Antonio grazie
Buonasera a tutti e grazie per quest'invito
Si sente vero
Antonio Ianniello ha consacrato alla difesa del bene pubblico la sua vita rappresenta per me ogni un esempio di impegno civile un punto di riferimento imprescindibile per questo è una gioia non unirsi e qui stasera
Io ho scoperto la sua figura alcuni anni fa grazie al libro di Francesco per bagni
E grazie a un avvocato Marotta
Che ci ha tramandato non soltanto la memoria storica delle sue battaglie ambientali ma anche la volontà di continuare nel tempo presente i per questo motivo io mi sono iscritta Italia Nostra
E per questo motivo nel due mila tredici quando abbiamo creato la collana panne paesaggio ambiente natura insieme a Nicola Capponi ad Anna Fava
Abbiamo deciso di dedicarlo ad Antonio Ianniello
Pannello ricordo è una collana editoriale diretta da Salvatore Settis edita dalla scuola di Pitagora
In cui sono stati pubblicati alcuni autori importanti dell'ambientalismo italiano tra cui Antonio Cederna Elena Croce Giorgio nebbia Paolo Maddalena l'archivio Iannelli è stato acquisito dal Comune di Napoli nel due mila uno io oggi è conservato presso il Centro di documentazione archivi di urbana con sede in via Diocleziano a questo proposito ringrazio molto Francesco Ceci Gennaro Lucignano e Giuseppe panico
Che i trecento faldoni compongono l'archivio duecentonovantasei faldoni custodiscono documenti cartacei e altri venti faldoni custodiscono invece una sezione fotografica di oltre tre mila fotografie
Francesco Albani è scritto che le carte di Vianello raccontano la storia dell'urbanistica napoletana e di molta parte dell'ambientalismo italiano
In effetti questi documenti testimoniano quarant'anni di lotte ambientali
Condotte senza Sorsa dagli anni Sessanta alla fine degli anni Novanta soprattutto a Napoli in Campania ma anche in molte altre regioni italiane penso alla Puglia alla Sardegna al Friuli-Venezia Giulia alla Toscana Lazio
Il materiale d'archivio perciò è stato di dissente sezioni
Napoli e la sua provincia la campagna e il territorio italiano
Durante la ricerca che ho condotto presso l'Istituto italiano per gli studi storici io mi sono soffermata maggiormente sulle battaglie ambientali che hanno riguardato Napoli e la campagna e che gli ha nello ha condiviso con Elena Croce e con Alda Croce
Inizierò da una da un documento dell'archivio Ianniello da un'intervista di Pietro soldi agli agnello pubblicata nel mille novecentottantasei intitolata buongoverno per salvare i beni storico artistici
A una domanda rivoltagli su quali siano le cause della situazione disastrosa in cui versa il patrimonio storico artistico del Paese Vianello risponde così
Lo sfacelo a cui ha diamo è innanzitutto conseguenza della scandalosa povertà di bilancio del ministero dei beni culturali al quali riservata la percentuale più bassa prevista dal bilancio dello Stato
Già Zanotti Bianco denunciava trent'anni fa che la cifra destinata alla tutela in tutta Italia era pari a quella di un solo museo americano il Metropolitan di New York da allora le cose sono peggiorate
Se l'Italia storiche artistiche Allo sbaraglio come denunciava Ranuccio Bianchi Bandinelli la responsabilità è della classe politica che nella sua stragrande maggioranza non ha né tensione ideale morale
Nel sensibilità culturale per assolvere i compiti della tutela compiti che rivestono un dovere civile dettato dalla stessa Costituzione
Il patrimonio culturale e naturale italiano e di tale importanza che la mancanza di un'azione di tutela rigorosa e costante si configura davvero come un delitto contro l'umanità
Bisogna dire con chiarezza che una classe politica consapevole della sua funzione di guida del Paese sarebbe sempre in grado di superare le resistenze della società dispiegando una lungimirante azione di buon governo
Nessun alibi quindi per una situazione mortificante per la dignità dell'Italia
Ecco
Ciò che emerge dall'intervista in generale dall'archivio
E che lo sguardo di Iannelli sempre rivolto alla costituzione presente anche in un articolo dell'ottantotto lui afferma che il centro storico è un patrimonio nazionale garantito dall'articolo nove
In un altro fascicolo è conservato il testo di un suo intervento sull'articolo trentaquattro e molte volte negli appunti di Jan nello ci sono riferimenti alla Costituzione
Consultando l'archivio tra l'altro una cosa che colpisce la e la sua competenza nel campo giuridico
Il suo interesse per la legge Vianello conservava decine di proposte di legge di disegni di legge tutte le normative vigenti in materia ambientale quelle regionali nazionali e anche quelle di molti altri Paesi europei
E come sappiamo ha contribuito anche alla scrittura di alcune leggi come la quattrocentotrentuno dell'ottantacinque la legge Galasso
Vorrei soffermarmi sul centro storico di Napoli che gli ha nella difesa instancabilmente dalla speculazione edilizia e dal blocco sociale
E siccome non sarebbe possibile illustrare tutte le sue battaglie vorrei prima mostrarvi alcune fotografie della che sono custodite nell'archivio di Ianniello e poi soffermarmi su una battaglia in particolare
Queste sono fotografie scattate da un aereo del rione Carità al centro storico
Ecco potete potete riconoscere
Le strade la Cattolica la chiesa dei Santi Pietro e Paolo dei greci a ridosso di via Medina via San Tommaso d'Aquino
Su questi che rispetta gli sventramenti effettuati qui invece siamo abbia Serapide a Santa Lucia questi palazzi di cemento armato sono stati costruiti a ridosso di un'antica torre
Questa invece la basilica dello Spirito Santo a via Toledo il cui convento è stato parzialmente distrutto nel dopoguerra
E questa invece il taglio dei lecci di piazza municipio taglio voluto dall'amministrazione di Achille lauro negli anni Cinquanta Vianello provò a opporsi e poi alla fine documentò e denuncio quello che stavano facendo
Qui invece siamo all'Arenella
Sono foto degli anni Sessanta degli anni Settanta alcune non tutte sono datate volte non è stato possibile risalire alla datazione questa invece e il Vomero potete riconoscere d a Kagoshima la zona di di Aniello Falcone dove quindi Aniello Falcone nel mille novecentosessantanove si apriva una voragine di ben otto metri e perse la vita un uomo Alfredo serrato gliel'nello documento tutto
Da varie prospettive
E qui invece possiamo vedere la collina dei Camaldoli prima dell'inizio dei cantieri della tangenziale la zona di via Galdieri di via Cilea e quelle che gli ha nello chiamava le palafitte
Ecco queste queste foto io credo che mostrino tutta tutta l'indignazione di Ianniello la disperazione nel vedere il paesaggio delle colline sfigurato dalla dalla speculazione edilizia queste Posillipo invece e alla Gagliola la costruzione di una di una villa ridosso di villa Paratore a ridosso proprio dell'aria in piena area archeologica
E poi queste foto mostrano invece la sensibilità degli anello per i temi dell'inquinamento ambientale quindi non soltanto una visione diciamo da umanista di difesa del patrimonio storico artistico ma anche una sensibilità nei confronti dell'inquinamento
Queste Bagnoli e
Anche di notte e questi sono solo alcuni suoi appunti vanno scritti che volevo mostrare qui c'è scritto urbanista come medico dello spazio sa distinguere gli spazi malati da quelli legati alla salute
E anche qui lui parla di crisi urbanistica e crisi sanitaria iscrive ben maggiore sarebbe il deficit dell'Italsider semi bilanci di questa società venissero scritti addebitati gli oneri
Cioè la comunità e costretta a pagare segue
Sulle danneggiano tutti i cittadini Macchia gravemente quelli che poveri in meno difficili
Poi scrive anche olocausto degli abitanti ecco sono tutti appunti di Vianello su Bagnoli sul sul problema dell'inquinamento dell'Italsider
E queste sono alcune manifestazioni e altre foto scattate Dalia nello da lei Rio della zona di Capodimonte prima che cominciasse i lavori della tangenziale qui se minori in aria Flegrei a a ridosso delle gallerie sorge adesso il parco cumene tutta una zona edificata che gli Agnelli invece ha visto e documentato quando prima era era soltanto una campagna
Ecco invece a proposito delle delle battaglie vinte a cui accennava prima Massimiliano Marotta io vorrei parlarvi della della battaglia condotta dagli anello contro il Regno del possibile nel mille novecentottantasei un gruppo di imprenditori soprattutto di costruttori aveva creato la Società studi centro storico e aveva ideato un Progetto denominato Regno del possibile
Un progetto che provvedeva prevedeva sostanzialmente la distruzione di ampie parti del centro storico e una serie di interventi di ventralmente sostituzione edilizia la motivazione era l'esigenza di attuare una bonifica sociale che tempestato un po'il cavallo di Troia della speculazione edilizia
In un articolo conservato rajah nello pubblicato sulla Repubblica il ventitré luglio mille novecentottantotto Enzo Giustino vicepresidente di Confindustria e uno dei principali promotori del progetto scriveva
Napoli è una città invivibile afflitta da gravissimi problemi ma soprattutto con un cuore il suo centro storico incapace di trasmettere di ricevere impulsi vitali le mutazioni che caratterizzano il nostro tempo hanno investito anche Napoli
Quanto meno a Napoli e consapevole che il tempo a venire esige un diverso modo di pensare un nuovo modo di essere che nell'era tecnologica del cambiamento assunto come valore il rischio di rimanere emarginati ma di esserlo questa volta in via definitiva
E quali posizioni di Giustino si contrapponevano quelle di Italia Nostra Guido Donatoni rispose con un articolo sempre sulla Repubblica
Si contrapponevano l'Istituto Italiano per gli Studi filosofici la Fondazione Napoli novantanove
Il Comitato nazionale per la difesa dei centri storici e un gruppo di intellettuali urbanisti ricordo Leonardo Benevolo Giuseppe Galasso Mario Di Cuonzo Piero Craveri Aldo Loris Rossi e Piergiorgio Pierluigi Cervellati che bollo il Progetto come un delitto urbanistico contro questa città
E in un'intervista del mille novecentottantasei Ianniello dichiarò a proposito del Regno del possibile
Apparentemente i beni culturali occupano un posto di rilievo nel dibattito sui problemi di Napoli
Ma la mia opinione è che la preoccupazione per la loro tutela e valorizzazione
Venga adoperata soltanto strumentalmente da politici amministratori comunali costruttori gli schizzi su cui ricade la responsabilità dello sfacelo della città
Il tentativo abbastanza scoperto di costruttori di arrivare alla cancellazione dei vincoli di piano regolatore dimostra quanto il dibattito sul destino della città
Sia inquinata da interessi speculativi che nulla hanno a che vedere con la tutela di un immenso patrimonio culturale
Ecco queste le parole di Ianniello e contro il Regno del possibile intervenne anche Elena Croce
Nell'archivio conservato il testo di un suo intervento fatto a nome del Comitato nazionale per la difesa dei centri storici
Questo comitato era stato fondato nel mille novecentottantotto da Elena Croce Antonio Ianniello Stefano Rodotà Raffaele la Capria Giovanni Macchia e molti altri
Allo scopo di proporre una legge che attraverso una collaborazione tra l'amministrazione centrale e quella locale impedisce le modifiche arbitrari nel tessuto urbanistico e architettonico e che poi si è una fine al degrado delle città Elena Croce affermava in questo intervento
Sempre più emerge per contrasto quanto la cultura italiana c'è rimasta nello spirito locale degli edifici dell'architettura dell'urbanistica ed è quanto richiamiamo il centro storico delle nostre città
Un centro che un tempo era difeso da mura da mura che in gran parte sono scomparse estendendo la città in una periferia senza confine
Il fatto è che noi oggi difendiamo il centro storico con una coscienza che si può dire vada sostituendo il baluardo delle mura scomparse
Dato che in questo centro ritroviamo quella parte fondamentale di mistici che sono la cultura e la memoria storica
E il patrimonio di linee di forme di luci e di ombre che dei vicoli e dalle strade e dalle contrade confluisce nella piazza dove la cattedrale latore il palazzo comunale rappresenta il cuore della città
Ed infine per questo che la difesa del centro storico è diventata la lotta contro l'ignoranza contro l'oblio delle origini
Della ricchezza e diversità offerta sia degli edifici che dagli angoli suggestivi della città rimasti a testimoniare che cosa siamo stati i test dove siamo forzati il presente dunque rappresentato dalla necessità di questo compito di difesa
Perché l'ignoranza e quella che cancella con l'uso indiscriminato del danaro e con il professionismo più insensibile correggendo o modificando cancellando invece di interpretare iperbole stesso simili a qualcos'altro
Facendo scomparire colori e materiali architettonici alla grande affogando le città come se dovessero divenire dei centri meccanografici da elaborare il nome di un ordine anonimo uguale dappertutto sicché Roma Firenze Napoli e Venezia siano livellate e divengano copie identiche tra loro il comitato per la difesa dei centri storici vuole rappresentare questa coscienza comune
E restituire insieme a Italia Nostra un baluardo contro il progetto del Regno del possibile che prevede la cancellazione del passato che ci priva di una mia moglie essenziale
Ecco queste le parole di Elena Croce e la battaglia contro il Regno del possibile fortunatamente poi è stata vinta
La nascita del comitato del Comitato nazionale per la difesa dei centri storici
Venne annunciata in un articolo di Giovanni Russo apparso sul Corriere della Sera nel mille novecentottantotto l'articolo intitolato i centri storici sono un business speculatori pronti alla carica
E già all'epoca negli anni ottanta il Comitato denunciava che cito Venezia e Firenze sono in pieno marasma e ridotti a oggetti di sfruttamento del mercato turistico
E sottolineava anche lo spostamento dal campo dei valori della cultura a quello degli affari che sta trasformando i centri storici il patrimonio artistico in oggetti sfruttamento più che di conservazione
Ora questo articolo e conservato in un fascicolo in cui sono custoditi una ventina di altri articoli su questo tema alcuni dei quali sono a firma di Antonio Cederna
Solo per citare alcuni titoli salvare i centri storici significa rispettare il loro patrimonio umano
Per un uso sociale del centro storico il restauro si fa per gli abitanti fermerò i Tories di vampiri e ecco gli agnello come anche Antonio Cederna Elena Croce Alda Croce
Estendeva l'atto la tutela del centro storico anche al suo tessuto sociale
Non aveva in mente soltanto la conservazione del patrimonio artistico ma riteneva essenziale anche tutelare gli abitanti gli artigiani e le botteghe di quartiere
Ed evitare che un processo di riqualificazione del centro storico potesse comportarmi invece l'allontanamento il ventisei ottobre del mille novecento settantasei a villa Pignatelli si tenne la cerimonia di premiazione del primo premio artigianato napoletano un penny istituito dal Comitato per la difesa dell'ambiente realizzato grazie al contributo della Banca d'Italia
Nel suo intervento Ianniello affermava l'interezza in organismo come il nostro mostra di aree per l'artigianato sta nel mezzo esistente tra questo importante settore produttivo e il problema del restauro del centro storico
Anzi devo dire che il legame è duplice
Da un lato vi è la preoccupazione che la scomparsa di un certo tipo di artigianato legato alla secolare tradizione napoletana rende impossibile il mantenimento delle caratteristiche dell'ambiente architettonico e dell'ambiente urbano nel suo complesso
Basti pensare per limitarmi ad un rapido cenno agli stuccatori indù oratori intagliatori ebanisti la loro scomparsa renderebbe assai problematica la realizzazione di corretti interventi di restauro esisterebbe di far perdere la originaria fisionomia al volto stesso della città
Dall'altro lato la scomparsa di questo particolare artigianato il più in generale di tutto l'artigianato
Farebbe perdere al centro storico quella parte di abitanti e di attività che lo rendono così in vivo e che ne costituiscono il caratteristico il peculiari ambiente umano
Nel dibattito che si è aperto in questi ultimi anni in Italia sul restauro dei centri storici uno dei principali punti su cui si è a lungo discusso è stato proprio quello della destinazione da dare al centro storico
Le conclusioni a cui si aggiunge che costituiscono ormai un'acquisizione di tutta la cultura urbanistica italiana e che il risanamento debba essere fatto in modo tale da consentire la permanenza della popolazione che viabilità ed è nel centro storico che in massima parte
Un operoso artigianato che ha resistito fino ad oggi all'invadenza del consumismo
E che trova nel quartiere la sua ragione di vita di lavoro può restituire ad una decorosi umana funzione residenziale di attività lavorative gran parte del tessuto edilizio storico realizzato con il fine preciso di mantenerli l'attuale popolazione può evitare la disgregazione di un tessuto sociale più deboli economicamente magico
Ecco che che le parole Ianniello siano quanto mai attuali lo dimostrano i recenti dati sul mercato immobiliare di Napoli una ricerca condotta da Alessandro Esposito ricercatrice alla Sapienza Ingegneria dell'urbanistica rivela che nel due mila diciassette a Napoli si è registrato il sessantacinque per cento di aumento delle locazioni a breve termine di uso turistico
E analizzando nello specifico questo dato solo dal portale di ieri B&D risultano cinque mila e settecento annunci di locazioni per fini turistici nel centro storico
Nel sessanta per cento dei casi non si tratta di stanze private all'interno di abitazioni ma di interi appartamenti e cioè di circa due mila cinquecento case sottratta agli abitanti o ai potenziali abitanti del centro storico
E destinate esclusivamente a uso turistico
A questo cambiamento bisogna poi aggiungere la progressiva Enimont e inesorabili chiusura dei negozi di quartiere
Una cesura che quasi sempre lascia il posto invece a friggitorie A barra negozi di souvenir
Da un censimento sui locali le attività commerciali che abbiamo realizzato insieme ad Antonio del Castelli ad Anna Fava nel due mila diciassette
Emerso che lungo i decumani le attività di ristorazione o quelle legate alla vendita di cibo d'asporto sono in un aumento vertiginoso in alcuni casi occupano quasi il cinquanta per cento del totale delle attività commerciali
Gli atti i residenti denunciato il problema denunciano anche l'inquinamento olfattivo dovuto alle cappe di questi ristoranti e l'inquinamento acustico ma al momento sembra che non siano ancora stati presi provvedimenti volti a regolare questo fenomeno e ha regolare più in generale il problema dell'industria turistica
La situazione che si sta profilando a Napoli io credo che sembri ricalcare sempre di più il modello di Venezia e penso alle parole di Salvatore Settis che in sebbene stiamo e ha scritto che a Venezia domina ormai la città una una monocultura del turismo Christillin archivi e lega la sopravvivenza di chieste della città stessa quasi solo alla volontà di servire di null'altro sembra più capace Venezia che di generare bed and breakfast i ristoranti alberghi vendere i prodotti tipici e darsi malinconico belletto un'aria di perpetua festa paesana
Rimuovendo dalla coscienza la peste che affligge decimando lo il tessuto sociale della città la sua questione e la sua cultura civile
Ma il popolo di Venezia non è quello dei turisti non è quello di chi possiede ma non abita la folla di seconde e terze quarte case né gli uni né gli altri possono essere ciò che uomini e donne devono essere per una città
Il sangue vivo che circola in quelle vene che sono strade e piazze
Ecco quindi
Come ha scritto Settis siccome anche scritto Tomaso Montanari che spezzo parla di di significazione del centro storico
Io credo che questo sia uno dei problemi più attuali di cui lei ci dovremo occupare e mi chiedo sì forse ancora qui con noi che cosa ne penserebbe Antonio Ianniello
E sicuramente però il suo impegno civile le sue battaglie e la sua etica radicale saranno una stella polare per portare avanti la lunga guerra per l'ambiente grazie
Di Perego di chiudere i cellulari di silenziatori questo il luogo sacro è oggi lo è di più oggi lo è di più
Noi abbiamo invitato questo al convegno anche Tomaso Montanari
Il quale
E in Grecia in questo momento quindi non è potuto venire ma c'ha tenuto a inviarci un un messaggio di saluto e di ricordo
Sarei felice se Francesco Ianniello lo leggesse
Buonasera prima di di leggere il messaggio che affettuosamente ci ha inviato Tomaso Montanari che fuori Italia che purtroppo che è molto dispiaciuto di non poter partecipare a questo incontro vorrei fare una una precisazione sul titolo di questo convegno che più che una celebrazione Worm mi auguro che sia una giornata una giornata di studi che poi si traducano in azione per salvare il centro storico di Napoli dalla abbandono degrado e rimozione anche addirittura in via di mozione collettiva in cui versa oggi Montevecchia ciò tenuto che ci fosse il nome del Montesquieu perché in questi sale fa ha parlato Giovanni Pugliese Carratelli uno dei più grandi umanisti
Della forse della storia di questo Paese e Giovanni Pugliese Carratelli diceva che il primo insediamento poco su questa collina Monteggia risaliva al nono secolo avanti Cristo ad opera dei coloni Rodi quindi la prima il centro storico comincia comincia proprio da questa collina ma se voi andate salite qui pochi passi vedete una situazione di degrado di abbandono c'è un ascensore che si sai in costruzione da dieci anni ed è ferma la costruzione e c'è una villa di la Monti ancor più grande sognatore utopista che bruciata abbandonata e Pugliese Caratelli diceva qui c'era il tempio della Venere o Gloria della buona navigazione ma nessuno si preoccupa di scavare se non per fare la mia Politano e la linea sei sia andato un po'più giù cioè e in pubblico un un un baratro di cinquanta metri sotto sotto terra un'opera a dir poco a sconcertante per dove è stata fatta e per come è stata fatta però è stata fatta eh io e noi dall'alto vedevamo i reperti archeologici che venivano portati non si sa dove e non si sa dove sono
Adesso c'è un buco
E quindi questa città ha dimenticato la sua origine nessuno sa che ci Napoli nata qui questo dovrebbe solo col Sacro Monte invece ci parcheggiano le carcasse di automobili che sono qui e rimangono allora la il problema è la rimozione della memoria
Quindi
Io e poi altra cosa incredibile fa parte tutte le considerazioni giuste che faceva la Caputi ma l'unico centro storico d'Europa forse in cui ci sono i bassi Terrani non idonea ad abitazione anni trenta ma ci sono ancora persone che ci vivono l'unica strada e via Benedetto Croce in cui non ci sono più bassi e ci sono delle delle botteghe ho i quello che diceva Italia Nostra era trasformare bassi in botteghe artigiane negli anni settanta ma non è stato fatto rimango ribassi le botteghe artigiane non ci sono si fanno le le le friggitorie al massimo non l'artigianato questa vergogna dei bassi riguarda solo Napoli tutti i centri storici del del centro del Nord Bonanni bassi
Il a Napoli ci sono ancora i bassi quindi ci sono dieci persone che vivono nella stessa stanza ma questo non è un problema che interessi nessuno si va avanti e come se fosse un inesorabile destino perché c'è la rimozione collettiva del problema quindi
L'auspicio che oggi non sia una giornata di commemorazione ma una giornata di riflessione per l'azione per fare qualcosa finalmente dopo anni per il centro storico leggo Tomaso Montanari
Mi devo no no no no
Mi devo innanzitutto scusare per non poter essere fisicamente con voi
Non trovando Minitalia ma tenevo ad inviargli anche solo due parole di saluto
E soprattutto di gratitudine per Antonia nello che queste sono le parole della dedica allude l'intera collana sul paesaggio ambiente natura della Società di Studi politici dell'istituto ha rappresentato un argine possente
Contro la distruzione del paesaggio lottando per un'intera vita
Come una forza della natura
In questa definizione non c'entra sì retorica né culto della personalità tratte strane l'impegno di anello come ci ha ricordato anche in questi giorni Francesco Albani che c'è invece una piana e oggettiva descrizione del ruolo storico di aneddoti della sua vita intera spesa per il bene comune e per la pubblica utilità
Nella sala in cui verrà letto questo messaggio ci sono numerosissime persone che è molto meglio di me potranno ricordare nel dettaglio come questo strenuo e straordinario impegno si sia legato alle vicende dell'organismo urbano di Napoli
Da parte mia vorrei solo ricordare per l'ennesima volta come la relazione sulla proposta di vincolo paesistico per Bagnoli rappresenti un punto altissimo forse il più alto della
Collettiva lotta per l'ambiente nell'Italia dell'ultimo Novecento
In quel testo si intrecciano in modo perfetto la conoscenza del territorio la tensione civile la capacità del progetto e la volontà di tutela la consapevolezza del passato e la voglia di futuro
Ed è un testo ufficiale di un servitore dello Stato eroicamente in prima linea mente l'alto comando della Repubblica italiana senza distinzione destra sinistra andava smontando lo Stato stesso iniziano a sparare quest'la raffica
Alle spalle dei suoi fedeli servitori che nei nostri tristissime anni abbiamo visto raggiungere l'apice
A chi chiede oggi cosa si può fare e si deve fare per la protezione della forma dell'Italia per attuare l'articolo nove della Costituzione io direi leggete quella relazione di Antonio Ianniello
Poi non non leggo tutta la lettera perché siamo in ritardo
E me Montanari parla di Firenze del Progetto della FIAT Fondiaria che fu sventato tra all'inizio degli anni novanta era un progetto speculativo furto sventato appunto Diane nello
E concludo con non credo di sbagliarmi pensando che oggi cantoria nello ci inviterebbe a guardare al centro storico di Napoli anche
Da questo punto di vista cioè dal punto di vista del culturale non dal punto di vista quindi Lou lui parla di degrado materiale del patrimonio
Il crollo progressivo della Napoli sacra esemplare crollato il Chiostro di San Paolo Maggiore qualche forse qualche settimana fa ma dopo un giorno ti chiedo se ne è parlato sui giornali rimozione collettiva e non se ne è parlato più cioè il chiostro di San Paolo Maggiore non è un argomento che interessa né l'opinione pubblica
Sì italiane e chi detiene il potere istituzioni il ministero dei Beni culturali eccetera eccetera
Quindi Montanari dice rischiamo di avere contemporaneamente il disastro del degrado materiale del patrimonio il crollo progressivo della Napoli sagre esemplare e di sasso della genti fichi genti idrica genti fichi azione da monocultura turistica
Non credo di sbagliarmi pensando che oggi anello cimiteri per guardare al centro di Napoli anche da questo punto di vista e a denunciare con forza l'assenza di Progetto l'assenza di un piano l'assenza di una visione di città una senza drammatica anche da parte del cuore
Che sta a sinistra
Grazie a voi tutti un saluto affettuoso e buon lavoro Tomaso Montanari e fare un applauso a Tomaso Montanari
Hanno hanno spin sto anche il il professore Aldo Masullo che si Spiazzi
Si dispiace Muti si rompa del partecipare ma aveva un altro impegno preso precedentemente il professor Luigi la Bruna che e anche ci manda un un saluto affettuoso e Peppe Tarallo carissimo amico ex presidente del parco
Nazionale Cilento che ha raccolto nel Parco del Cilento le i resti mortali di di Ianniello grazie
Allora buonasera a tutti anche da parte da parte mia
Molte cose sono state già dette con grande precisione da Alessandra Caputi che ha parlato anche attraverso le immagini e i documenti le carte la calligrafia di di Antonia Merlo
Per cui io vorrei soltanto introducendo questo dibattito
Riferirmi alla matrice culturale
E di agnello e Allam dunque ai il alle alla all'ispirazione Vianello per quanto riguarda i centri storici suoi modelli sono Cederna sono la carta di Gubbio
Le riflessioni di Leonardo Benevolo di Italo Insolera l'analisi tipologica
E poi gli interventi di pianificazione di Cervellati di Pierluigi Cervellati a Bologna
Quindi è una matrice culturale complessa che prescrive per un centro storico solo interventi di restauro conservativo di risanamento niente demolizioni niente ricostruzioni niente sostituzioni edilizie
Il centro storico è un organismo che va tutelato integralmente non solo nelle sue parti monumentali o di pregio architettonico
E poi come si diceva anche prima non è solo il documento della città pre industriale della città prima del cemento armato ma contiene anche una serie di stili di vita di di convivenza di socialità
Che la crescita delle città è andata poi progressivamente smarrendo e che invece rappresentano un modello che per quanto possibile
Dovrebbe essere riproposto anche quando la città si espande
A questi principi Vianello si ispirano gli interventi di pianificazione nei centri storici
Per esempio nei centri storici dell'Irpinia
Distrutti dal terremoto del mille novecentottanta
Il primo compito dopo quello di fronteggiare le tentazioni demolitori la la ruspa che andava abbattendo campanili chiese era quella appunto di non abbandonare i centri storici ricostruendo altrove il dibattito allora era molto accesso su questo su questo tema
I centri storici andavano salvati i centri storici che non avevano emergenze monumentali che non avevano grandi pregi architettonici andavano salvati perché custodivano appunto una qualità di vita
Cioè altrove era dispersa e questo
Lo si è dimostrato poi a posteriori con il tipo di ricostruzione che è stata avviata nei paesi terremotati
Prima ancora appunto lo si ricordava non si ricordava da Alessandra Caputi le battaglie per il centro storico di Napoli tantissime
A me preme soltanto ricordare quella battaglia che lui ha condotto
Nel silenzio nella nelle notti trascorse al ministero dei lavori pubblici quando arrivo il piano regolatore nel mille novecento alla fine del mille novecentosettantuno
Un piano regolatore che prevedeva alcune delle cose che poi sarebbero state previste anche successivamente dal Regno del possibile eccetera grandi arterie stradali da Est a Ovest una parallela di di di via Toledo di via Toledo stesso che essa quart'Ciavardini i quartieri Quartieri spagnoli
Ecco il lavoro che fece Antonio Ianniello fu fondamentale perché
Intanto allargo i confini del centro storico a tutto l'edificato entro il Novecento
E quindi scongiurò tutti i tentativi di manipolazione mi manipolazione impropria questo lo fece
Su incarico del Consiglio superiore dei lavori pubblici d'accordo il direttore generale Martuscello ma lui Antonio raccontava
Che probabilmente molte testimonianze lo dimostrano che probabilmente andò anche oltre le indicazioni ricevute
E quindi appunto in quella notte in quelle notti trascorse al ministero dei lavori pubblici il suo lavoro dietro le quinte nel retroscena
Fu fondamentale però per perché il centro storico napoletano non venisse non venisse distrutto
Il romani giornale di Achille Lauro titolo
Inviato a Roma il piano comunale torna Napoli il piano comunista
Ecco
Nel frattempo nel corso degli ultimi decenni l'attenzione sui centri storici e molto è venuta è venuta meno
L'intanto i centri storici hanno cambiato molte delle loro allo sconosciuto diversa insidia il cambiamento è stato fortissimo veniva anche ricordato prima a me basta citare il calo il calo dei residenti non dovunque per la verità ma comunque nei grandi nei centri storici delle grandi città questo è un fenomeno è un fenomeno che procede ma anche i piccoli centri storici sulle dorsali appenniniche nelle zone interne
E poi l'abbandono di interi edifici di appartamenti
Il subentrare appunto di affitti turistici più o meno più o meno santuari la trasformazione del tessuto commerciale contemporaneamente anche il riaccentramento di tante funzioni spesso in contrasto con la struttura dei centri storici e poi non so l'invecchiamento della popolazione
E e il formarsi nei centri storici di vere sacche di tipo periferico
Ecco
Non c'è più l'incubo o meno in gran parte non c'è più l'incubo del piccone demolitore ma le insidie le minacce sulla sulla tenuta dei centri storici sono diventate anche altri
Ecco l'insegnamento lo si riprese cordata anche prima l'insegnamento che lasciargli agnello che appunto
Tutelare un centro storico significa tutelarne intanto la vita la complessità la dimensione comunitaria la qualità delle relazioni che lì si possono si possono instaurare
Ecco io passerei subito la parola a Francesco Barbagallo il primo degli intervenuti di questa sera Francesco Barbagallo storico dell'università di Napoli
Andujar Royal nello mi ha invitato a questo convegno e gli ho detto che io non sono un esperto dei centri urbani
Ma che avrei potuto fare una testimonianza
Soltanto e una testimonianza farò
Antonia nelle stato l'ultimo mazziniano intransigente
Io ho avuto il privilegio di svolgerà la mia prima attività politica insieme a lui tra il mille novecentosessanta e il mille novecentosessantotto e
Antonio mi chiese di fare il segretario particolare dell'assessore Ferro
Nel mille novecentosessantasei
Ingegnere delle ferrovie eletto nelle liste del Partito comunista
E passato al Partito repubblicano il sessantasei
Queste esperienze mi insegnò una cosa molto importante grazie al precedente segretario particolare io venivo da Salerno arrivavo a Napoli verso le otto e mezza alle nove e non trovavo nessuno nell'ufficio lo dissi sì ma come mai dovresti venire almeno alle nove e lavorare otto e mezza e lui mi disse questa frase che è rimasta scolpita nella mia formazione storico pulito Caro Barbagallo tu hai ragione noi verremmo pur alle nove come dici tu giustamente
Ma se veniamo prima delle dieci ci mettiamo in ridicolo di fronte ai colleghi che questa era come dire la situazione
Del comune di Napoli negli anni Sessanta e con
Il ricorso dirò un episodio significativo
Che conclude l'attività politica di Antonio almeno Antonio fu segretario del partito repubblicano per poco più di un triennio tra il mille novecentosessantacinque e il mille novecentosessantotto ho di fronte nei il carissimo Mario Del Vecchio che era un dirigente regionale allora del partito prima di Galasso che divenne poi segretario regionale
E Antonio già aveva fatto la sua esperienza come dire per certi aspetti drammatica di segretario provinciale del partito repubblicano come scrivere Bunny nella sua ottima biografia
Titolata non a caso uno strano italiano perché Antonia nello era davvero strano era un italiano diverso
Chi dice antitaliano però insomma è una parola che non non dà il senso è che ha nello è stato come dire un esempio morale
Di dirittura morale difficilmente riscontrabile qui abbiamo l'altro esempio come ha ricordato Massimiliano di Gerardo Marotta quindi a Napoli abbiamo il privilegio di aver potuto vedere crescere ed operare due personalità di rigore morale quale cocci umbratile proprio non se ne parla proprio
Allora la prima esperienza drammatiche fa Ianniello come segretario provinciale nell'autunno dello sessantasette ricordato dai bagni e che il suo professore che tra l'altro è il repubblicano pure lui Giulio De Luca
Gli dice chiaramente che Luís fa troppa attività per Italia Nostra
E quindi deve decidere se vuole fare italiano o se si vuole fare il segretario del partito non può fare l'assistente Carlo ammenda assistente volontario e non assistente ordinario quindi senza senza retribuzione
Egli anello lascia l'università
Il motivo era come erbari ha scritto che Ianniello si opponeva come segretario del partito repubblicano al alla alla al centro direzionale e Giulio De Luca era uno dei ingegneri coinvolto nell'organizzazione del centro direzionale
Comunque la la la vicenda più drammatica si svolgerà nella primavera del mille novecentosessantotto e ed è significativo questa vicenda perché dimostra come funzionavano una volta i partiti
In un partito piccolo come quello repubblicano che però era un partito profondamente democratico
Allora era segretario regionale Giuseppe Galasso
Antonio segretario provinciale per cinque anni aveva estesa alle possibilità del partito repubblicano allora c'era solamente il centro di Cicciano in mano ai repubblicani sindaco Geremia Cavezza
E Thompson interno poche migliaia di voti nel collegio Napoli Caserta Antonia nello riuscì a creare praticamente un quorum o come si diceva nel collegio di Napoli perché le elezioni del diciannove venti maggio del sessantotto diedero al Partito repubblicano ben trentotto mila voti
Quasi tutti diciamo conquistati dall'attività politica del segretario Iannelli
Ho le cose però si complicano erano quando dalla direzione del partito e in particolare dal segretario la Malfa
Vende l'indicazione alla federazione di Salerno che si sarebbe dovuti candidare capolista Giorgio la Malfa figlio del segretario dei
Allora un gruppo di giovani tra cui c'ero pure io c'era italico Santoro e altri giovani ventenni controllava insieme ai vecchi dirigente la Federazione Salernitana
E ci fu un'opposizione cioè la federazione delle repubblicani Salerno oppose un rifiuto alla richiesta del partito del segretario del partito la massa di candidare Giorgio la Malfa capolista sale
La federazione regionale diretta dal Gip Giuseppe Galasso condivise questa perché come dire il potere era della federazione provinciale la federazione regionale condivideva questa scelta questo determinò l'ira funesta di la Malfa che era un grande politico ma era anche un uomo molto umorale che non digerire assolutamente questa questo rifiuto e credo dalla Fiera di Milano nella primavera del sessantotto dichiarò la candidatura di Francesco Compagna a capolista del della lista repubblicana per le elezioni alla canna il candidato doveva essere Giuseppe Galasso secondo il volere del partito Dallas non si presentò si presentò compagna compagna ebbe sette mila voti di preferenza solamente grande intellettuale fra altre eravamo collaboratore della sua rivista del nord e sud rapinammo eravamo Galassi anni accompagnami
Però questo creo una frattura anche anche personale fra l'altro fino alla candidatura indicata da la Malfa
Giacomo Mancini segretario del Psi
Voleva candidare Francesco Compagna al Senato nel collegio di Rossano Calabro del Partito socialista
Ma lì c'era candidato il sindaco di Cassano Jonio Luigi voi se e che diventò poi senatore perché perché in militanti socialisti di quel collegio rifiutarono a loro volta la candidatura di Francesco Compagna perché quella ricco Leggio dove i baroni compagna avevano le loro proprietà dal settecento e i militanti socialisti che allora appunto erano anche contadini
Non volevano questa candidatura per cui si determinò questa situazione
E Ianniello fu ve ne pago le conseguenze
Di questa di questa vicenda
Noi giovani direi dirigenti sanitari ci rimettemmo dal partito anche perché la Malfa c'aveva fatto l'onore di minacciare le sue dimissioni da segretario se non ci avessero cacciato non ce ne fossimo andati con i piedi nostri
Ma purtroppo
Antonio Ianniello fu fu chiamato da da la Malfa e gli fu chiesto di scegliere tra Italia Nostra e e il Partito repubblicano
E cammello scese Italia Nostra ma era chiaro che l'invito era a lasciare la segreteria del partito repubblicano
Carlo Vianello ma fornito pochi giorni fa una lettera importante di di Ugo la Malfa
E anche la memoria
Appunto della madre Luigia una grande donna che è stata la colonna della famiglia e il sostegno amorevole di Antonio
Perché gli eroi e i martiri sono belli e carini però Paoli
Lei pena le pagano i familiari la moglie e i figli e Antonin questo è stato un esemplare certamente di grande di grande livello questa lettera di Ugo la Malfa
è del diciannove giugno
Mille novecentosessantotto quindi un mese dopo le elezioni del diciannove venti maggio mille novecentosessantotto è una lettera indirizzata Tom Carini
Tom Carini era un uomo di finanza però un politico che veniva anche lui dal Partito d'Azione come la Malfa veniva dal partito dazione allora con Mario Del Vecchio ricordo benissimo
Come dire tra repubblicani mazziniani i repubblicani di Origene azionista c'era qualche tensione che fu dimostrata anche nel passaggio della segreteria nazionale da Oronzo Reale
Ma repubblicano storico a Ugo la Malfa repubblicano di origine azionista nel congresso di allora ci fu qualche difficoltà comunque Tom Carini era anche Luís provini da privazione praticamente la malta scriva Tom Carini che allora era il capo dell'ufficio studi studi economici del Crediop
Istituto di credito per le opere pubbliche altra grande invenzione di Francesco Saverio Nitti
Dei tempi della de della prima guerra mondiale allora caro Tom
Scrive la Malfa
Carte intestate Camera dei deputati
Questo Ianniello
Di cui ti accludo un curriculum vitae
Ha sacrificato ogni sua possibilità professionale al partito
E il successo in campagna si spiega tenendo conto di quanto egli ha saputo fare quindi riconoscimento c'è
Adesso è in una situazione disperata
Bisogna che Ventriglia che allora dirigeva Crediop trovi modo di risolvere questa situazione e di fargli avere un qualche incarico
Poi mi toglierebbe da una assillante preoccupazioni
Allora che Ugo la Malfa visse l'assillante preoccupazione per gli anni io dubito che corrisponda a verità
C'era qualcuno che avevo un assillante preoccupazione ed era la povera Luigi
Gli anni che come ma ha confermato Carlo naturalmente che non era ancora nata all'epoca perché gli eccessi d'uso ma tu ti ricordi ci ma io sono altre settanta che mi devo ricordare nel sessantotto
Però la madre gli anni ricordato che lei si rivolse a Elena Croce che già operava cone Ancona Antonio nel campo che della tutela dei beni culturali come già avete sentito perché Inter cedesse presso la Malfa
Ugo la Malfa Elena così erano molto amici e quindi Elena Croce evidentemente assillo lei
Ugo la Malfa perché facesse qualcosa di concreto e Ugo la Malfa scrisse
Questa lettera che però non produsse risultati positivi cioè lei il il Crediop non prese nel suo organico Antonio dieci anni dopo nel mille novecentosettantasei quando Tom Carini diventa Halloween responsabile della del delle credi otto da un posto come si dice temporaneo naturalmente perché
Antonio non è mai stato troppo a lungo è stato un poco Galasso quando dalla sera assessore all'edilizia scolastica pomata se leggeri libero ER Bani
Sapete tutte tutte le vicende di tanto quindi in questa vicenda del sessantotto non è stata mai chiarita dato che qua oramai i testimoni vanno scomparendo primo che scomparisse pulivano voluto dare un po'queste informazioni che sono degne di fede perché
Tra l'altro fra due giorni ci sarà pure italico Santoro al convegno organizzato la Lis dalla dalla fondazione Spadolini e dall'Istituto Croce
In ricordo di compagne di Galasso e italico Santoro fu il nostro candidato capolista Salerno e quindi la storia la conosce bene come la conosco i un Aldo altri due episodi che però poi sono uno solo che riguardano come dire il ruolo svolto dal dal Partito comunista in particolare da dal gruppo consigliare comunale del Partito comunista prima che scomparisse
Nella svolta dell'ottantanove diventasse poi il PDS riguardo alle due vicende i di cui Antonia nell'Italia Nostra agli istituti sui filosofici e Marotta e Napoli novantanove Mirella Barracco furono certamente protagonisti il Regno del possibile
E il preliminare di Piano e neo Napoli
Sempre punto inseguendo Verbania ottantasei ottantotto viene viene presentato ottantasei il primo volume del Regno del possibile nell'ottantotto il secondo volume
Del Regno del possibile negli anni più recenti sette
Sopruso da parte di ex comunisti giornalisti diventati anti più accise anticomunisti si è esaltato
Questo questo per questi progetti sono esaltati il Regno del possibile appunto
Il Regno del possibile era un tentativo di grande speculazione sulla scia
Della grande speculazione fatta con la ricostruzione post sismica
La relazione della commissione interparlamentare
Della commissione Scalfaro nel novantuno dimostrò tutta tutta la la come dire la rapina del danaro pubblico operato dagli imprenditori
Dai politici e in ultima istanza dei camorristi che operavano con le società appunto che lavoravano effettivamente
Il Rally del possibile appunto doveva realizzare lo sventramento dei Quartieri Spagnoli la trasformazione della speranze la in una grande arteria tipo tipo via Roma via Toledo
Fra l'altro all'interno del delle del del Partito comunista ci fu un gruppo di studiosi ricordo
Ricciotti anti Nolfe innanzitutto che fece il progetto economico che si contrappose a quello fatto da due altri comunisti perché i come dire i protagonisti i tecnici del Regno del possibile furono due comunisti Uberto Siola l'architetto e Lo Cicero l'uomo di finanza allora era consigliere del Banco di Napoli
In accordo diciamo con l'ala migliorista come si diceva allora del Partito comunista
Contro questa linea che era comunque significativa nel Partito Comunista ed era pienamente d'accordo con le linee del del Regno del possibile
Si schierò diciamo l'altra la più berlingueriana gol per così dire del Partito comunista
C'era appunto Berardi impegna Aldo Cennamo Sandro dal piazza ecco ai progetti di dissi OLAF si opponeva ai progetti di Sandro dal Pirazzi e nel gruppo consiliare comunista prima diretto da da da Berardo impegno e poi da Aldo Cingano che qui in sala e ci fu lo schieramento alla fine ecco al congresso dell'ottantanove
Del Partito comunista il diciottesimo congresso prevalse la linee
Ostile
E il Partito Comunista aveva non so quanti gol consigliere ma era un gruppo molto consistente tutto il centrosinistra tranne il partito repubblicano Galasso e radicali c'era Pannella per un certo tempo Piero Craveri
Per un altro perito questa era l'opposizione
Tutto il resto è il consiglio comunale era favorevole al Regno del possibile
E fu bocciato dal consiglio comunale non passò nel consiglio comunale il Regno del possibile lo stesso capito due anni dopo l'ottantotto novantanove
Fu bocciato il Regno del possibile nella novantuno novantadue fu bocciato il preliminare di piano in via o Napoli
E io mi ricordo appunto
Egli ha nelle donato una Cassandra dietro di noi consigliere comunale
Donadoni oramai somiglia agli anni se lo devo dire
Fisicamente sono io se vedete la fotografia Nerio nato un sito vicino perché chiaramente è stato come dire un un'altra un innesto di Iannelli indoor mattone che rappresenta appuntita
Allora saranno tutte e due dietro Dinoi in consiglio e naturalmente sostenevano la nostra battaglia di gruppo comunista poi DS del novantuno
E quindi ecco queste io secondo momenti poi Antonio spesso lo trovava per tutt'Italia volta Firenze brucia come erba ne ha raccontato diciamo Riva non una ma due borse una sulla spalla lei sulla Pasini ex e poiché la spalla lesse la più bassa Luís compariva sempre
Così tutto storce il lato sembra affaticato che non dormiva inoltro via Firenze una volta a Bologna e poiché ci volevamo bene eravamo contenti di vederci e così sono stato particolarmente contento di ricordarlo stasera
Grazie Francesco Barbagallo fare
Tracciato un profilo personale politico Ultimo mazziniano
è una definizione
Che faccio mio
Di gli Hammer lo aveva aperto anche un capitolo di storia politica napoletana di firme di fine Novecento
Ora la parola a Rosanna Cioffi
Protettrice alla cultura
Dell'università degli Studi Luigi Vanvitelli
Ringrazio Antonio Gargano per avermi coinvolto in questo ricordo dell'architetto Jan bello e naturalmente i familiari che hanno accolto questo suggerimento
Sono lieta di tornare a parlare nella prestigiosa sede di questa istituzione alla cui nascita ho avuto la fortuna di assistere partecipando ai seminari di Gadamer gara Greggory cessa
E di tanti maestri
Del Novecento a casa Marotta
Avendo modo di lavorare successivamente in questo straordinario palazzo settecentesco al fianco di Ferdinando Bologna per la promozione dello studio della storia dell'arte
Uno studio non finalizzato a se stesso ma volto a trasmettere alle generazioni più giovani una conoscenza operativa e di battaglia orientata alla conservazione del bene culturale
Partendo dalla premessa che per conoscere tramandare la storia le testimonianze artistiche giochino un ruolo determinante
Testimonianze che occorre tutelare attraverso operazioni di restauro e manutenzione ordinaria che vanno considerate come parti integranti e imprescindibili del processo di conoscenza di queste stesse opere dunque sono lieta ma soprattutto onorata di ricordare una persona come Antonio Ianniello del quale il nostro potere attore ha così mirabilmente scritto nel suo libro dedicato ha uno strano italiano
Un saggio che attraverso la biografia del protagonista ricostruisce pezzi di storia napoletana
Che mi hanno puntualmente ricordato uno scenario politico che comincia io richiamare da adolescente tentando di seguirne il tortuoso percorso nei decenni successivi
Mi trovo oggi a parlare accanto a colleghi storici urbanisti archeologi studiosi riconosciuti e partecipi dei vari osservatori del proprio lavoro quotidiano
Più o meno direttamente alle battaglie di Giannello
Alla luce di queste doverose premesse dico subito che il mio contributo sarà quello di una storica dell'arte purtroppo non impegnata in prima persona in quelle battaglie
Non avrei avuto le competenze nella tempra etica e civile della persona speciale che vogliamo ricordare
L'architetto Ianniello l'ho conosciuto seguendo Gerardo Marotta
E le iniziative che lo vedevano partecipi anche promotore delle lotte di quelli Behra le giacobino come lo ha felicemente definito Francesco urbani
Forse questo invito mi è giunto come un fraterno riconoscimento da parte di Antonio Gargano della passione e della determinazione con le quali da qualche decennio cerco di impegnarmi in un campo quello della formazione universitaria
Cui oggi più che mai spetta un compito molto importante
In un momento in cui la scuola ai ni sta perdendo colpi
Per usare un eufemismo rispetto al suo tradizionale ruolo di trasmettere le basi di una cultura generalista ispirata tra i vari compiti alla trasmissione della memoria e la formazione del senso civico delle generazioni più giovani
Il percorso universitario qualunque sia quello scelto è l'ultima spiaggia lo dico spesso ai miei allievi nel loro percorso educativo nell'ambito della pubblica istruzione
Per prepararsi ad essere cittadini pensanti e conservatori di un patrimonio di valori e di beni comuni che hanno ereditato gratis
Perché qualcuno prima di loro ha costruito avendo il bello nella mente e il buono nel cuore
Questa ottimisti ma ottimistica visione che faccio mia riportando le parole del principe illuminista Raimondo di Sangro
E stata sempre il frutto di un'avanguardia di pensatori che solo in rarissimi momenti si è trasformata in un afflato di massa
E oggi temo che si siano ulteriormente ridotte le forze di coloro che sono ancora disposti ad impegnarsi con rinuncia gratificazioni e rifiuti a compromessi così come ebbe a fare Antonio Ianniello
Non può e non potrebbe toccare a me dire dall'interno cosa resta oggi delle sue battaglie in parte fortunatamente vinte
Nel breve spazio di tempo che mi sono ritagliata cercherò di rispondere alla domanda da un miliardo di dollari
Ho costa come tema di questo incontro attraverso la mia prospettiva che quella di un ormai antica docente di storia dell'arte
Attualmente però lettrice alla cultura di una giovane università da Luigi Vanvitelli che lavora su un territorio terribile insieme straordinariamente stimolante
Ricco di storia arte e fatti di camorra come quello della provincia di Caserta Olindo Campania Felix e ora tristemente noto come Terra dei fuochi
Ma oggi devo parlare di Napoli del suo centro antico alle cui bellezza e storiche artistiche ha dedicato anni di studio partirò da una recentissima esperienza e vogliate per Doha perdonare lagnanze ancora autobiografica
La scorsa settimana ha dato appuntamento agli allievi del corso di laurea magistrale in storia dell'arte tutti provenienti dalla provincia di Caserta sotto la guglia dell'Immacolata piazza del Gesù
Per cominciare un tour Novelli viaggiatori in giro per Napoli sulle teste dell'astronomo Lalande e del marchese De Santis
Due strano ti filosofo autori di due libri settecenteschi pieni di sapienza gusto ironia cui spesso attingo osservazioni per illustrare con occhio illuministico il centro storico della capitale borbonica
Un giro tradizionale che ripeto da anni e anni per far vedere loro agli studenti il contesto urbano la facies architettonica la decorazione artistica e ieri anche il contesto antropologico stratificato sì nel corso degli ultimi duecentocinquanta anni
Ho iniziato dalla guglia voluta dal De Mico numero uno di Raimondo di Sangro quel gesuita che giurava sulla mi scadenza di un principe che si era permesso di ripetere nel suo laboratorio l'esperimento della liquefazione del presunto sangue di San Gennaro
Un arredo architettonico una conchiglia bello
Sintomatica sintesi di culti pagani e santi della Controriforma
Un percorso previsto faticoso per il mio fiato e credo per le orecchie dei miei studenti che doveva concludersi con una visita approfondita la Cappella Sansevero tema predominante delle mie lezioni di storia dell'anno quest'anno ebbene quest'anno non ce l'abbiamo fatta ad arrivare al celeberrimo Cristo sul quale avevo loro imposto ore di lezione con l'ausilio del Power Point che certo non poteva essere sostituito
Da una visione indiretta dell'opera che sola può dare il suo giusto valore artistico e tecnico
Non siamo riusciti ad entrare
Perché ove mai avessimo fatto una lunga fila che ci attendeva non potevamo trattenerci più di venti minuti come ci è stato detto all'interno della cappella
E in genere gli occhi ci sto diciamo in passato ben oltre i venti minuti
Io non ho nulla contro la visita ai musei alle chiese di Napoli anzi
Ma in che condizioni si visitano
E quanto serve stanziarsi davanti a un vino che qualche ignorante negromante dei nostri giorni dice ancora essere frutto di un artificio del principe
Per educare al bello e al vuoto di cui parlava il San Severo e a cui noi tendiamo per formare la coscienza dei nostri giovani allievi
Cosa sono diventate le le strade del centro antico di Napoli
Invase dall'insorgenza continua di friggitorie venditori di generi alimentari negozietti strabordante Diego detta o robaccia sparsi sui decumani cardini del tracciato o del neo
Infiocchettata Ida simboli della superstizione napoletana nella maggior parte dei casi prodotti in Cina
Napoli e un museo a cielo aperto lo sappiamo bene che c'è un continuum
Che la scelta o meglio l'impossibilità di industrializzare il suo centro storico proprio perché mai abbandonato è sempre ultra vissuto dei napoletani di tutte le estrazioni ha fatto sì che fosse questa vita vissuta
Manifesta mente e direi per fortuna ancora in gran parte inclusiva per rendere ancora più interessanti sui monumenti
Al di là della retorica prima di darlo così smodata mente impasto a un turismo mordi e fuggi a bancarelle venditori di accatto
Si sarebbe dovuto pianificare il realizzare una rete di strutture organizzative reali
Regolamentate controllate in una sinergica partecipazione di privato e pubblico
Mi ha fatto piacere naturalmente sentire in apertura queste diciamo queste queste cose queste riflessioni da parte di da Giovanni e e questa è la nostra speranza che ancora ci motiva all'Agorà la trasmissione diciamo di questi valori veramente sono stata felice
Fatte salve alcune esperienze di carattere associazionistico che hanno almeno parzialmente riaperto alcune strutture antiche e in gran parte a sei marce ridotte alla pubblica fruizione anche in termini di attività produttive
La stragrande maggioranza dei beni culturali del centro antico di Napoli decade e marcisce
E si consuma proprio fisicamente
Lo stesso progetto UNESCO per il centro storico di Napoli stenta a partire ha citato Ianniello precedentemente del del crollo avvenuto a San Paolo Maggiore era nell'ambito naturalmente di un gruppo oggetto di restauro proprio con finanziamenti
Europee regionali
Comunque stenta a partire questo progetto
Cui e pre possono preposte le soprintendenze ma che sono sempre manifestamente in affanno per carenze ormai croniche di personale che continua ad andare in pensione senza essere sostituito
In conclusione mi sembra che la maggior parte di questi chiusi si tratti di parziale volontariato spesso illuso di giovani non sempre adeguata vinte diretti soprattutto forma
O di personale riutilizzato e non preparato alle sue nuove funzioni
Al di là del ruolo dell'università in cui ancora parecchi di noi e noi lo voglio dire diciamo con con determinazione si si parla spesso anche sui media attraverso i giornali di un grande di un ceto eviti docenti
Diciamo un po'imbroglioni per certi versi per quanto riguarda i con gli i concorsi universitari o troppo impegnati in altre attività professionali
Io non ho esperienza di questo genere e questa è una una minoranza una minoranza della minoranza manager maggior parte di di colleghi che lavorano nell'università la tengono ancora in piedi università pubblica
A livelli più che decente mi più che decenti con sempre
Pochissime risorse
Quindi al di là del ruolo che le università possono ancora venire
Nella formazione di figure professionali competenti consapevoli occorre io credo progettare anche azioni volte a promuovere seriamente e non in maniera diffusa diciamo i un po'propagandistica
Bisogna accrescere il diritto alla conoscenza delle popolazioni
Più o meno giovani del territorio napoletano non soltanto i giovani che sono la nostra speranza ma anche persone più adulte renderle partecipi e consapevoli di questa storia
Facendoli diventare soggetti attivi e primi manutentori dei monumenti e dell'ambiente della loro città vi ringrazio
Grazie Rosanna Cioffi ha portato una testimonianza diretta di come un centro storico può essere mal vissuto con il centro storico il suo patrimonio culturale ora la parola aveva perso di Ronciglione l'urbanista Vezio De Lucia
Ringrazio
L'istituto Massimiliano Marotta Francesco Carlo Vianello dell'invito a me sembra molto molto giusto molto opportuno il titolo dato
A a questa iniziativa sul rilancio del dibattito sui
Sui centri storici
Mi sembra importante in sé
Perché c'è assolutamente urgenza e necessità assoluta di riprendere
La discussione l'impegno
Per la tutela dei centri storici e poi mi sembra giusta
Per
Ricordare Antonio Ianniello su su questo tema sul tema dei centri i centri storici
Io non so quanti di voi
Sono a conoscenza della terribile regressione culturale e chissà affliggendo le città italiane proprio in materia di tutela dei centri storici il nostro paese che ha il vanto
No David inventato la tutela dei centri storici io mi guardi non voglio fare la storia dei centri storici
In Italia però la carta di Gubbio già citata prima dando a Francesca Erba niente è stato un episodio di portata di Porta di inaudita perché fu in quell'occasione che si raggiunse l'intento di considerare monumento l'intero centro storico prima nel centro storico era un luogo nel quale c'era una certa densità più o meno fitta di monumenti le chiese i palazzi le cose eccetera la carta di Gubbio contributo fondamentale di di Antonio Cederna
Fece questo straordinario verosimile Passavanti l'intero centro storico monumento e questa cosa dall'Italia si è Manà Manà poi diffusa
In tutto in tutta Europa e in gran parte in gran parte del mondo questo fino
A tempi abbastanza recenti poi è cominciata è cominciata regressione e siamo tornati stiamo lentamente precipitosamente tornando a prima
Della carta di Gubbio lecito alcuni esempi potrei farne molti di più a partire da Firenze a Firenze in queste settimane è in discussione in consiglio comunale una variante al piano regolatore per quanto riguarda il centro storico
Del capoluogo toscano
Dove si
Qualifica
La ristrutturazione urbanistica come uno dei modi con il quale si fa il restauro monumentale l'obiettivo eh lo sventramento di fatto della città di Firenze in cui ci si propone
Di conservare le facciate e di rimettere in discussione tutto il resto anche l'altezza dell'intero piano eccetera
Naturalmente l'obiettiva allontanare quel tanto o quel poco che ancora c'è di popolazione originaria fiorentina da sostituire con seconde case di lusso e attività legante
Al turismo eccetera eccetera
Ancora peggio quello che succede a Bologna Bologna è stata la capitale
Della della tutela dei centri storici tutti voi ricordano l'esperienza di Pierluigi Cervellati primi anni settanta
Era diventato la centro di di riferimento chi fa il nostro mestiere sa che dunque se andare in giro per il mondo si diceva Italia Bologna perché Bologna era era una star punto di di riferimento indiscusso Escalante a scala internazionale a scala planetaria nel restauro del del centro storico
Beh tutto questo non c'è più a Bologna nessuno si faccia non si faccia illusioni
Il piano regolatore che peraltro non si chiama più piano regolatore del due mila e nove
E appunto regredito del centro storico di Bologna è consentita la sostituzione edilizia si passano a demolire edifici storici
Da sostituire con architetture moderne dichiarate architetture moderne vantandosi d'altra parte voi sapete bene che il ministro Franceschini
Ha detto che bisogna passati alla valorizzazione dei centri storici non basta la tutela dichiarazione dall'attuale ministro del manico tra non basta la tutela dei centri storici bisogna anche valorizzare i centri storici e come si valorizzano secondo
Il ministro dei Beni godersi valorizzano inserendo l'architettura moderna nei centri storici siamo a prima degli anni a prima degli anni Sessanta quello che succede a Venezia è stato abbondantemente
Ricordato chi capita a Venezia vada
A guardare il fronte come è stato restaurato fra virgolette Fondaco dei Tedeschi forse se lo ricorda dalle immagini su via dei libri di storia dell'arte alli cioè come è ridotto adesso il Fondaco dei Tedeschi firmata da grandissimi architetti
L'importante internazionale
Molti di voi sanno dei grattacieli
A Torino è vero che non stanno collocati dentro al perimetro del centro storico a Torino è così piccola che così arbitraria poi la la definizione del centro storico
Se fossero stati nello stesso perimetro adottata adottata a Napoli c'è di tutta la città com'era la città fino agli anni del fascismo sarebbe pieno centro storico a Torino si fanno si fanno i grattacieli
Di Roma penso che lo sappiate tutto tutti
A Roma sono in discussione e i venti villini delle dei Libertines
Pensate che sono stati presentate domande
Per la demolizione di cinquecentosettantuno villini a Roma da sostituire con architetture moderne con aumento di superficie
E di volumi
Una situazione tragica gravissima che impone
Di rilanciare la tematica decine di storie è chiaro che qui servirebbe a nello solo uno che la sua tempra sarebbe capace di rendere trascinante una una mobilitazione in questa direzione
Per quanto mi riguarda io sto cercando di fare qualcosa con l'associazione della quale della quale mi occupo vorrei coinvolgere altre associazioni eccetera ma perché vengo al secondo punto Bicio dell'importanza del tema
Riferita Iannelli non perché ha nello negli ultimi negli ultimi anni negli ultimi mesi
Nella sua vita
Si dedicò
Alla stesura di una legge nazionale per la tutela dei centri dei centri storici
Da qualche settimana stiamo cercando di raccogliere la documentazione
In proposito
E c'è un testo
Preso dall'archivio dall'archivio di di Antonioli Antonio Ianniello di cui ha già parlato Alessandra Caputi
Di cui una primo documento
Mi è stato fornito dalla un'altra Maldini da quella stessa Alessandra da pubblicità
Con molta puntualità e molto impegno ricostruendo cercando di arrivare alla documento finale preparato Diane nello questo non c'è pare che non ci sia dubbio Alessandra ha fatto vedere a Francesco Ianniello le correzioni manoscritte di Antonio sugli dattiloscritti sembra sia tutta opera tutte opera di di almeno
Questo testo come risulta dalle carte finale che fino adesso abbiamo trovata
E è stato scritto
Durante la dodicesima legislatura perché ci sono specifici riferimenti alla dodicesima legislatura quella negli anni novantaquattro novantasei quando si alternarono due due governi prima il governo Berlusconi con ministro dei Beni culturali Fisichella e poi il governo Dini come ministro
Dei beni culturali Paolucci
Io so però anche da contatti con Antonio che lui ebbe soprattutto come referente
Walter Veltroni che fu
Però ministro nel tredicesima legislatura
Soprattutto il governo Prodi mille novecentonovantasei mille novecento novantotto
Dico subito
Che ho avuto occasione
Un po'di anni dopo di parlare con con Veltroni
Perché sapevo che si era interessato al disegno di legge preparato da Jannelli
Di lì ma che fine ha fatto perché tu che ti eri impegnato a mandarla avanti al Parlamento
Non è poi andato avanti sapete che m'ha detto che m'ha detto Veltroni
Ma che già si era un ottimo disegno disegno di legge quello quello Vianello
E anche gli uffici del ministero erano d'accordo che sarebbe stato opportuno a nome del governo fargli fare l'iter parlamentare io adesso quello che mi dico lo dico con sofferenza pura dice però io ho sentito Linux Istituto nazionale di urbanistica
E il suo presidente Giuseppe Campos Venuti già decollato in un parere su questo disegno di legge rapito per carità di questo disegno di legge non se n'è mai più parlare così parla sempre Veltroni io l'ho messo va messa da parte
Questa è storia e la storia recente del nostro Paese che cosa dice il disegno di legge
Vianello cerco di essere molto molto sintetico se vigile se non posso bere dalla bottiglia
Sono quasi
Il testo più in probabilmente più aggiornato che abbiamo ma è un dattiloscritto di una cinquantina di pagine
Con un'amplissima in relazione una relazione lunghissima fa tutta la storia non solo italiana ma europea
Del rapporto con la città esistente più che col centro storico perché li fa riferimento
Parte dall'Inghilterra della rivoluzione industriale alla Francia il dibattito fra Viollet le Duc Ruskin eccetera ricostruisce tutte queste cose la commissione Franceschini
Francesco Franceschini non Dario Franceschini presso il Franceschini negli anni degli anni settanta
La la sette sei cinque riparte illustrato le leggi del trentanovesimo è un amplissimo documento e poi faremo girare insomma se qualcuno può interessa collaborare può fare riferimento a anche direttamente a me ma insomma ci interessa di costruire bene tutta tutta questa storia
Perché io la trovo di di straordinaria importanza
Abbiate pazienza io vi leggo solo alcune righe di questa di questa relazione perché secondo me e qua c'è tutto Ianniello qua c'è tutte Armellin quello delle
Perché questa è il punto fondamentale
Occorre innanzi nasce quindi l'esigenza ascoltate bene
Di distinguere nettamente le competenze che attengono alla natura di bene culturale dell'insediamento urbano che devono essere attribuite al Ministero per i Beni culturali da quelle urbanistiche che spettano agli enti locali Comuni Province Regioni e come stabilito da la legge urbanistica del quarantadue eccetera
Si tratta quindi di individuare un'equilibrata soluzione
Che da un lato assicuri la tutela dell'interesse culturale la cui prima di età rispetto a qualsiasi altro interesse anche economico è stata chiaramente statuita dalla Corte costituzionale bici da tutte le sentenze in difesa dall'articolo nove
Della costituzione e dall'altro lato consenta agli enti locali comuni province regioni di esercitarle nella sfera delle competenze autonomi poteri in materia urbanistica nel rispetto delle esigenze di tutte invece questa
Con come dire
La capacità di mettere in discussione la competenza regionale nel governo del territorio
Non non passa fino adesso non è stato mai possibile metterla in discussione Antonia nello questa cosa ce l'aveva ce l'aveva già ricchissima io credo che qui bisognerebbe riprendere di prendere la riprende la discussione da questo punto della cioè secondo me adesso al di là del dello specifico della tutela dei centri storici
L'impegno di almeno fino al suo ultimo scritto contro Cocco contro la il libro
L'inganno federalista
La lucidità con la quale lui aveva centrato nel nel regionali mi sulla degenerazione delle illusioni
Regionalisti anche da parte dei costituzione visti che l'avevano che l'avevano sostenuto mi sembra un punto di fondamentale importanza da riprendere da riprendere al giorno d'oggi
Che cosa propone questa legge io adesso dico solo due-tre cose poi se volete possiamo farne oggetto di una conversazione anzi a me farebbe piacere far di un'altra in altro momento
Mi propone
Ecco il punto è questo
Si può fare
La tutela per legge di tutti i Centri SAR per legge che significa
Significa che in il vincolo
Che adesso come sapete è affidato a una faticosissima istruttoria che viene fatta per arrivare a vincoli di carattere sostanzialmente edilizio edificio per edificio sostituire a questa procedura una procedura o per lei disse
Che si sottoponga appunto hope legista vincolo l'intero tessuto
Del centro storico così come individuato come individuato dai Comuni quindi per legge ci dice naturalmente
Vincolare
Il gli oltre dieci mila centri sei dieci dodici quindici mila cicli storici italiani per legge
è una cosa complimenti sarebbero mai le risorse per potenziare in modo adeguato ministero dei beni culturali per fronteggiare questa situazione allora nel disegno di legge
Che io credo si debba assolutamente attribuire agli nello propongo che siano i comitati di settore per i beni archeologici ambientali storico-artistici a proporre al ministro volta a volta che si presenta la necessità di sottoporre a vincolo preleggi si centri storici dei comuni appunto che il comitato di settore dei Beni culturali indica questo è un modo mi sembra a me sembra da discutere mi sembra probabilmente estremamente ragionevole non c'è nulla di massimalisti ma niente di estremisti non dice tutti i centri storici che si sa che serve impossibile
Sottoporli tutti a perché pazzi un atto di tutela si può anche fare ma poiché la la necessità della sorveglianza e dell'attenzione su queste cose
E invece puntare su una selezione affidata ad organi ministeriali a me sembra che sia che sia la cosa più importante per dirle quanto è difficile
Quant'è difficile superare
Il broccolo regionalista
Io mi mi invita a guardare quello che sta succedendo con il il disegno di legge per contro il per il contenimento del consumo del suolo voi sapete che dal due mila e dodici che nel Parlamento si discute un disegno di legge per il contenimento del consumo del del console suor che
Basato
Scusate un un piccolo riferimento costituzionale
E basato sull'articolo centodiciassette però l'articolo centodiciassette
Terzo comma il terzo comma dell'articolo centodiciassette della Costituzione e quello che riguarda la legislazione concorrente cioè quindi la legge nazionale detta la legge cosiddetta cornice detta i principi
Ma poi le regole per attuare i principi devono essere fatte con legge regionale ecco e tentare di porre un freno al consumo del suolo con legge regionale secondo me non è tanto la dizione è una contraddizione in termini adesso senza che nessuno ci offre ma vi immaginate la Regione Campania più
Sì che cerca di chiede di estendere di estendere il condono che blocca con sua provvedimenti normativi Brocca e il consumo del sole impossibile sarebbe viceversa necessario
Che venga la materia
Come quella della tutela dei centri storici venga esercitato come proponiamo nello nel suo nel suo testo
Con il secondo comma dell'articolo centodiciassette quell'ansia che riguarda la legislazione esclusiva dello Stato ecco allora riportare la tutela dice sottrarla
Alla raffica regionalista
E riportarla nella competenza esclusiva dello Stato e per lo Stato intendendo il ministero dei beni culturali con la speranza che nel frattempo magari fortunatamente cambi ministro
Questo è l'obiettivo da perseguire seguendo quindi l'indicazione di anello per c'è stato molto opportuna Lecce iniziativa di oggi nella sua netta decisa intransigente opposizione alle regioni e al regionalismo e al modo col quale fino adesso non sono riuscito nel modo più assoluto
A tutelare il territorio i centri storici beni culturali eccetera eccetera grazie dell'attenzione
Grazie ha perso velocità che
Ho dato conto di una testamento spirituale di Antonio Merlo che però ha una sua profonda profonda vitalità e una specie di lascito parlante venga
Delle cose che ancora si potrebbero fare
Allora ora la parola acquedotto un attore che il presidente della sezione di Italia Nostra napoletana
Che vi pare la
Ha frequentato
Antonione anello dalla fine degli anni settanta per gli anni tutti gli anni Ottanta fino alla sua morte
Credo quasi quotidianamente sì se non ci vedevamo ci telefonavamo insomma era un sodalizio dove naturalmente io ero lo consideravo il mio maestro
Mi ha fatto piacere di sentire qui le parole di Vezio De Lucia perché il primo saggio che mi dette in mano Antonia nella quel fondamentale intervento sono la rivista urbanistica
Di Vezio De Lucia e Antonio nello
Sulla urbanistica Napoli dal dopoguerra fino a a quei giorni insomma lì che che mi sono formato
Perché partivo da esperienze assolutamente diverse su diavola la storia della ceramica ma Antonio Ianniello mi spiegò che un intellettuale che non si interessa della tutela dei beni culturali in particolare a Napoli
Uno che non si interessa di salvaguardare il centro storico che allora correva seri serissimi rischi
Non è un vero intellettuale
Ma io voglio leggere per dirvi chi era Antonia nello quello che ho scritto sul Corriere Mezzogiorno riportando le parole di di un grande storico scomparso da pochi giorni Giuseppe Galasso
Egli scrisse ebbe a scrivere che
Antonio
Bianconera nello
Si è gettato dietro le spalle professione vita familiare comodità elementari per combattere con tenacia irriducibile con molte vittorie non minori onorevoli sconfitte
Una guerra troppo spesso
Disperata
Questo era il ritratto
Che fece
Giuseppe Galasso
Ma Antonia nello è stato insieme a Elena Croce Alda Croce il fondatore a Napoli di di Italia Nostra lui è un italiano che siccome appunto ha scritto Erbario nostrano italiano perché profonde Ivan il suo impegno etico civile nella strenua difesa dell'interesse del bene pubblico doti non certo precipue
Vedi Italia ma il tema del convegno di questo pomeriggio
Le prospettive del centro storico di Napoli
Ma noi oggi non potremmo parlare del centro storico di Napoli se non ci fosse stata l'esistenza di Antonia nello qualcuno già accennato lo ha ricordato è fondamentale questo intervento che fece Antony andarlo
Per
Sprofondare in piano regolatore preparato redatta dall'assessore Servilio nel mille novecentosettanta settantuno che fu mandato all'approvazione allora così sul avveniva allora ministero dei lavori pubblici a Roma
Antonella nello lavorò a Roma alcuni mesi norma endo di notte sul divano del direttore generale una striscia è lì che era un suo amico riuscì praticamente ad modificare le mappe del Chelsea del piano regolatore Servedio che finì per tornare a Napoli nel mille novecentosettantadue con una rigorosa normativa di tutela di tutto il perimetro del centro storico di Napoli che poi successivamente nel novantatré chi vi scrive ha chiesto di cui ha chiesto il riconoscimento UNESCO non avremmo potuto chiedere certamente riconoscimento Unesco se fosse passato quel Piano regolatore di Servilio che prevedeva sventura menti radicali
Di tutta la il cosiddetto centro storico perché c'era stata la famosa distinzione filologica di Roberto Pane tra centro antico e centro storico distinzione pericolosissima perché pane prevedeva
Questa distinzione di centro antico per il nucleo della Napoli della Neapolis greco-romana fino al Periodo aragonese fino alla perimetrazione delle mura aragonesi
Tutto il resto praticamente Servedio uscita proprio Roberto Pane quando presenta il piano regolatore
Dice ma se pare dice e antico soltanto quest'area limitata tutto il resto si può fare quello che si vuole si può demolire Sivori col ride volevano fare la un altro a Manhattan in questa città avremmo perduto la memoria storica della nostra città se fosse passato quel Piano regolatore
Così come se fosse passato nel mille novecentottantasei
Il
Cosiddetto regno del possibile che pure qui è stato evocato ulteriori spente lamenti era la facoltà di architettura che portava avanti questo disegno insieme a tutte o quasi tutte le forze politiche e accademiche cittadine
Antonio nell'allora era già stato nominato segretario generale a Roma e io aveva lasciato a me il compito di presiedere la sezione di Napoli ma fu ancora lui a guidare la battaglia contro il Regno del possibile organizza una conferenza stampa
Presso la stampa estere a Roma perché i giornali napoletani non ne parlavano assolutamente anzi c'era un atto uno completo sostegni o a questo disegno del Regno del possibile da parte della stampa napoletana
A Roma riuscimmo a tormentare tutti i giornali nazionali ma anche internazionali
Lanciare un appello contro la distruzione a lo stravolgimento del centro storico di Napoli e così fu sventato quest'ulteriore pericolosissimo Progetto
Ma tornando Vezio De Lucia non a caso quando Bassolino è stato eletto nel novantatré ha chiamato Vezio De Lucia che ha impostato il piano regolatore che poi è stato portato avanti quando De Lucia è stato allontanato da Bassolino
Dagli amici Roberto Gianni l'ufficio del piano e e i collaboratori vedo Elena Camerlengo devo ricordare che fu fui io accedere con una lettera che vi fu Cheryl suggerita naturalmente da Antonio Vianello
Di che che Gianni fosse trasferito da un ufficio periferico e si creasse l'ufficio del piano presso il il comune di Napoli la che è stato impostato insomma il piano regolatore finalmente poi approvato nel due mila quattro se oggi fino a oggi non ci sono state speculazioni stravolgenti questo si deve a questo piano regolatore impostato ad uscire da De Lucia il fatto poi approvare da Roberto del Gianni ed ai suoi collaboratori ciò non toglie purtroppo che il centro storico di Napoli benché vincolato saldamente del piano regolatore sia oggetto
Di piccoli a Bossi ma soprattutto di i
Totale degrado su questo ha ragione Montanari quando ha detto ci ha scritto questa lettera e ha detto dedicate a questo convegno più che un ricordo di Vianello sulle proposte concrete che si possono fare
Per la salvezza per la l'ulteriore tutela per le prospettive per il centro storico di Napoli
Noi siamo abbastanza pessimisti perché la giunta De Magistris che ha fatto appena a si è insediato De Magistris ha dato ordine di affossare
Il disegno portata avanti da Luigi De Falco di Italia Nostra Gallo che era stato nominato come sapere assessore all'Urbanistica
Della prima giunta De Magistris
Costerà il progetto il progetto era quello del vincolo paesaggistico previsto dal Codice dei beni culturali del due mila e quattro che avrebbe free definitivamente preservato da qualsiasi operazione di speculazione
Edilizia e da stravolgimenti centro storico di Napoli
Questa procedura è stata affossata dorme ormai Sonni
Profondi nei cassetti della ufficio urbanistica del Comune né mai più verrà ripresa almeno fino a quando ci sarà De Magistris spero poco ma purtroppo devo dire che è stata una delle nostre più cocenti delusioni perché avevamo suggerito i l'assessore all'Urbanistica quindi De Falco
Purtroppo dopo poco tempo abbiamo dovuto conto constatare che il il nostro ex amico De Magistris Al Fatah il cervello fuori controllo insomma Robert sono disturbate
Sono quando parla nomina per lo meno ogni cinque parole nominato il termine poco dopo popolo insomma
Quindi ma tra lasciamo allo quello che raccogliendo il suggerimento di Montanari ho scritto proprio giorni fa
Nel ricordo di Vianello succo del Mezzogiorno che avrei proposto nell'acqua auspicando che ci fosse un governo di intesa Cinquestelle pezzi a Napoli diciamo cioè a livello governativo allora proposto di chiedere che si venisse nominato Montanari ministro delle dei beni culturali perché se non c'è un ministro dei beni culturali che porta avanti un disegno
Come quello per Venezia salvate Venezia salvare Napoli ci sono c'è bisogno di fondi straordinari che non sono possibili
Perché non è possibile ottenere certamente dal governo italiano ci vuole un appello internazionale come fu fatto per Venezia perché il centro storico di Napoli certamente non è meno importante di quello di Roma di quello di Venezia e soltanto con est una una dovizia diciamo così di di finanziamenti e di fondi internazionali si può affrontare il problema del restauro conservativo del centro storico di Napoli
Che che costituisce la grande risorsa di questa città ma ci vogliamo rendere conto che avendo questi finanziamenti potrebbero nascere centinaia di quartieri quale quale possibilità migliore pesci fingere la camorra insediata sopra anche nel centro storico di Napoli dare lavoro dare lavoro questo è il problema
Per sconfiggere la camorra a Napoli e e e sarebbe Conte in nel top nel contempo la grande manovra per il restauro conservativo e per la valorizzazione del centro storico di Napoli e noi abbiamo sempre sostenuto
Prima di tutto da cui non si devono allontanare le classiche le classi non abbienti anzi bisogna incoraggiare d'artigianato come diceva
Francesco Vianello le attività commerciali compatibili con la la la vita del centro storico di Napoli insomma queste è la nostra grande risorsa il centro storico
Una vera e propria Heston permanente come quella di di Milan voce l'abbiamo il centro storico però va restaurato
Va ripristinato
Con le regole del restauro conservativo non certo con quelle della demolizione e della sospensione edilizia con questa edilizia spazzatura che invece i lo stesso piano regolatore impostato da De Lucia di cui lo stesso piano regolatore prevede la rottamazione tutta l'edilizia post bellica che esiste nel centro storico
Si valuta circa cinque cinquecento mila vari può essere demolita può essere munite sostituita col verde in casi eccezionali
Quando con con la compatibilità con il contesto storico dette sopra edilizio storico si può anche ricostruire con architettura di qualità ovviamente
Sarà possibile questo oggi riproporre Montanari ministro ai Beni culturali con un governo Salvini Di Maio oppure se ma insomma possibile che l'Italia può avere al governo uno come Salvini è possibile questo
Io sono molto pessimista grazie
A cui dobbiamo pone ora
La parola aveva Marta Herling tra il segretario generale dell'Istituto italiano per gli studi storici
Grazie io innanzitutto vorrei dirvi devo ringraziare gli amici Carlo e Francesco Iacoviello e l'amico Massimiliano Marotta per avermi
Coinvolto e invitato a questo convegno
Al quale certamente la mia presenza
Volesse avere soprattutto la testimonianza di un grande legame
Una grande amicizia di un grande sodalizio del resto è stato più volte richiamato quello che a unito Antonio Ianniello con Elena a da Croce
Questo convegno dedicato alla memoria di Antonio era nella ci riporta innanzitutto a una stagione esemplare per la storia della tutela del patrimonio ambientale paesaggistico storico e culturale del nostro Paese
E questo lo dico innanzitutto nel senso e più volte del resto questo leit motiv è stato presente nelle relazioni che mi hanno preceduto nel senso che le difficile presente che stiamo vivendo
Quegli anni rappresentano un esempio per i protagonisti che li hanno segnati per la rete capillare di azioni intraprese compiute perimetro di utilizzati
A cui guardare Comuna testimonianza sempre viva e attuali alla quale richiamare cioè come nell'intento di questo incontro per una riflessione al quale cercherò di dare il mio piccolo contributo sull'oggi
Sul centro storico in particolare naturalmente centro storico napoletano nell'oggi e nel nostro e inizio che dinanzi a noi
In io vorrei anche sottolineare in questa prospettiva l'importanza del grande valore che ha il patrimonio archivistico
Di documenti atti lettere corrispondente tanti altri materiali che si conserva che in parte trattati ordinata di parte accessibile in parte in corso di riordino sul quale sono stati già avviati studi ricerche come quelle di Alessandra Caputi ce ne ha parlato nel suo intervento introduttivo perché voglio sottolinearlo perché diciamo talmente al patrimonio archivistico a testi inediti e a materiali inediti e vede sempre giusto attingere perché si rinnova la conoscenza
Sì rinnovano i i spunti di ispirazione non solo per il pensiero ma anche per la sessione
Ed ente importante sottolineare che a Napoli in effetti diciamo che ci sono questi
Archivi
Allende si tutto l'archivio di Antonio Ianniello depositato al comune di Napoli ma accanto a queste vanno ricordati
Gli archivi di Elena Croce un archivio riordinata inventariato catalogate su quale appunto e sono avviati ricerche pubblicazioni ma anche l'archivio di Alda coloro cioè conservati nella Fondazione Biblioteca Benedetto Croce
E certamente da questi archivi emergono spunti testi e documenti nella ricostruzione di quella lunga guerra per l'ambiente che ha avuto fra i suoi maggiori protagonisti Antonio Ianniello
Ci sono sollecitazioni estivo gli eventi che possono essere ripresi
E se ci limitiamo al centro storico di Napoli intesa nell'ampia cessione dello spazio rubare nella prospettiva storica e temporale che ha dato via nello sulla quale non mi soffermo perché è stata ampiamente e chiaramente richiamata come un punto miglia
Come dire una pietra miliare a cui rifarsi e a cui diciamo Garanzia che per la storie per la tutela del nostro centro storico innumerevoli sono i siti i luoghi per i quali impegna inesausta di Antonio cammello rappresento le battaglia di un'intera vita
Io ne ho trovate testimonianze di una prima ricognizione che feci dell'articolo di Alda Croce che ancora appunto non è stato riordinate quindi c'è molto materiale inedito che da lì potrà venire alla luce
Ma se i Campi Flegrei Bagnoli Posillipo sul centro storico su luoghi come San Martino come Capodimonte ti emerge appunto emergono intrecci emergono documenti emergono testimonianze
Va anche andrebbe anche ricostruite ricordata tutta la storia dei comitati da quello
Fondata nel sessantanove comitato permanente di studio interventi a difesa dei beni culturali e ambientali del paese del Meridione in particolare presieduto da Enrico Cerulli la cui sede molti Dinoi ricordava tanto utili in cui ricordiamo in un appartamento in un palazzo del centro storico in via Tribunale è stata veramente per noi un luogo di formazione indimenticabili
Ma anche il Moro svolto con Comitato per la difesa dei beni culturali e ambientali di Napoli e della Campania che gli Agnelli o fondo solenne la croce Aldo Carosi e Mario decoroso
E in tanti altri comitati per esempio di questi c'è traccia nell'archivio di Alda che secondo un mettere uno strumento di azione di alto valore tuttora esemplare
Venivano costituiti di volta in volta in base alla necessaria azione concreta tutela di tale o tale altro monumento sito nel centro storico napoletano
Un'azione concreta che veniva condotta sul duplice piano di interventi sulle istituzioni e la pubblica amministrazione e di sensibilizzazione dell'opinione pubblica e della stampa dall'altra
Un'azione capillare e senza tregua si può definire e di cui appunto in questi archivi interessante che perché se ne può ricorre poi per ripercorrere ogni fase ogni interlocutore
Ogni documento nell'archivio di Alda Croce per esempio sono accoliti i fascicoli concernenti ciascuno un sito da tutelare un monumento da restaurare o vincolare nei quali di conservare la corrispondenza degli articoli gli appelli alla stampa quotidiana i pro memoria inviati a politici e pubblici amministratori dove un interlocutore costante e sempre Antonio Ianniello
Ne emerge naturalmente la testimonianza degli scempi nell'ambiente dei patrimoni urbanistico mandamentale di Napoli della Campania
Insieme con innumerevoli battaglie condotte con una pressione capillare continua su politici e amministratori burocrati i giornali a difesa di siti monumentali aria verde tessuto urbano paesaggio
Il ruolo centrale che Antonio Ianniello in questa sessione di così ampio raggio i risultati emerge morì o di cous indiscusso su diversi piani e ci e va fatto va portato avanti un lavoro di ricerca e di studi di valorizzazione e probabilmente di di edizioni di testi e documenti per di tutto questo naturalmente
Aiutare nel non solo nel preservare la memoria ma Irene nell'attingere a modelli e attese di chi ci possono continuare a ispirare nell'azione del nostro presente io vorrei sono diciamo indicare alcuni fili conduttori che secondo me va a
Alla luce dell'insegnamento del percorso dell'esempio del contributo di Antonio Del nello oggi vanno ripresi tenuti presenti in una riflessione odierna
Sul centro storico di Napoli sono solo alcuni punti
Innanzitutto quello del restauro e della tutela associati sempre alla destinazione d'uso questo
è diciamo cuneese esempio è un modo che molto in importante si avrà and individuare né di individuare diciamo il problema individuare anche le possibili soluzioni la tutela dell'ambiente urbano storico e la conservazione integrale è stato già più volte richiamato ma e veramente un punto fondante quello della protezione dei sistemi culturali tradizionali contro l'abusivismo ma anche le minacce
Nella città e di massa si cita sempre la citata quella frase che si accompagna al tetto dei settantadue il problema del centro storico deve essere necessariamente affrontato contestualmente a quello del suo mantenimento
Anche ai fini di un'appropriata di qualificazione socio economica del complesso tessuto sociale
Che in esso si è stratificato nel corso dette così la tutela dell'ambiente nel suo complesso di cui fanno parte di edifici monumentali con rispetto delle destinazioni d'uso tradizionale il restauro conservativo integrale integrato nel contesto ambientale
Una riflessione queste va fatta ci sono dei testi ci sono dei documenti questi anche diciamo si possono ritrovare dell'articolo dire né che la voce una riflessione sulla questione del turismo ed il patto di turismo sul territorio
Una riflessione
E questo un punto che mi sembra al punto come dire insidioso nelle e e in quelli che sono gli orientamenti attuali dei politico sul centro storico di Napoli
Poi il termine che viene usato il termine di restare so che è un termine assolutamente intitolato e poi regole pericolosissimo rispetto a quello del restauro
E quindi e gran progetta centro storico di cui ci troviamo di varianti
E sul quale appunto diciamo non abbiamo abbiamo come dire l'assioma volevi impegno dovrebbe essere assolute apre che sta andando avanti senza che ci siano degli interventi
E su usiamo su quest'ultimo sul punto che e quello che appunto attualmente e in corso ed è irato certamente
Da
Diciamo si deve auspicare con incontro come quello di oggi ci via e ci aiuti a riprendere diciamo energiche riprendere fiducia a riprendere una Rete un tessuto di condizioni di azioni secondo punto questa esempio grandiosa straordinario che nella memoria di tutti noi perché sì
Vada avanti essi inclusi diciamo sì ritrovi e la forza di per riprendere di portare avanti un percorso che vivo e idee diciamo fondamentale è stato fondamentale ed è tuttora vivo con noi grazie
Grazie Ammar riempiranno sottolineatura di questo patrimonio archivistico
In cui è depositata una grande memoria allora ora l'ultimo intervento è quello di Giuliana Tocco archeologa ex soprintendente a Napoli
Ringrazio per questo invito perché ricordare un tono Iannelli per me è stato veramente molto bello anche commovente mi ha riportato a molti anni addietro quando quasi all'inizio della nella mia carriera all'interno del ministero per i Beni culturali
E il tema naturalmente che ha occupato la maggior parte nell'attività di Antonelli è stato quello di un'attenzione sempre alla pianificazione del territorio alla cura del territorio Attraverso la pianificazione ecco il
L'incontro con Antonioni agnello
è stato proprio a proposito di un piano regolatore io ero arrivata da pochissimo quindi anche se Francesco ha detto non facciamo una commemorazione ma anche io non posso sottrarmi alle piacere di ricordare questi momenti io ero appena arrivata
In campagna la sovrintendenza archeologica di
Napoli
Dalla dalla mia esperienza in Basilicata quindi ero nei primissimi anni della mia carriera in Basilicata in quegli anni lontani negli anni nei primi anni Settanta però
Esistevano regola precisa ne erano membri di diritto nella Commissione era proibita per le opere pubbliche per l'esame dei piani regolatori
Le soprintendenze sia quelle ai beni architettonici sia quella Schio logica
Quindi io ero stata educata nei miei primi anni essere presente in queste Commissioni e a fare un esame preventivo accurato dei piani regolatori
Quando sono arrivata in Campania
Il primo piano regolatore che mi son trovata ad esaminare da quello di Bacoli
L'ancora
Io scopre è perché a me era affidata la zona flegrea in quegli anni
E ho scoperto con mia grande sorpresa essendo arrivando da questa rigorosa formazione che invece in quegli anni i piani regolatori a Napoli si esaminavano
Almeno alcuni forse quelli minori non lo so però si esaminavano
Con una certa velocità tra il dottor poche ore dei membri del della commissione
E e allora io tra l'altro arrivata alle nove in punto all'orario dell'inizio della riunione ho aspettato fino alle undici perché
La a la stanza si riempisse di tutti i presenti e ho assistito a queste presentazioni dei piani regolatori molto veloci senza particolari inflessioni
E intanto però sfogliavo rapidamente il Piano regolatore di Bacoli
Per scoprire che c'erano una serie di osservazioni da fare
E quindi ho alzato il timidamente formano
Ho fatto una serie di osservazioni e ho detto che assolutamente era necessario ridiscutere il piano e riesaminarlo perché bisognava ponderare bene
Quelle che erano le previsioni di piano in una zona così ricca
Di storia e di archeologia di bellezze paesistiche
Antonio I n no era lì ad assistere non era membro materassi al era lì ad assistere noi gli è sembrato vero che è sicuro se non funziona agli otto che pretendesse che un piano regolatore si discutesse approfonditamente e da quel momento si è messo a mia totale disposizione
Per fare insieme tutta una serie di osservazioni e questo per me è stato
Un
Preziosissimo al momento di apprendimento perché io ero già abituato a fare di osservazioni
Ma Antonio mia di insegnata del metodo proprio rigoroso delle osservazioni al piano punto per punto
E questo
Questo questo questa scuola questo apprendimento questa esperienza è stata termine preziosissima quando poi sono andato a fare il soprintendente
Nella Soprintendenza di Salerno Avellino e Benevento qualche anno dopo sono andata ho assunto questo incarico
A quel punto non c'era il piano regolatore sfuggisse
E i funzionari dovevano fare le osservazioni secondo criteri
Che io avevo studiato insieme Colantuoni legge quindi per me e bellissimo oggi
Partecipare con tutti voi a questo ricordo ricordo proprio in positivo naturalmente bellissimo il suo entusiasmo la sua carica ma a me piace ricordarlo soprattutto per i il metodo e per l'importanza che lui dava al piani regolatori alla pianificazione urbana
Che un momento fondamentale nella vita di un di un comune di una comunità perché e quella che decide
Come avverrà lo sviluppo del territorio per un certo numero di anni ecco perché io restavo esterrefatta che tutto questo si potesse discutere rapidamente fra l'indifferenza generale
E
E c'è una cosa
Che
Se ho capito bene dalla dalla bella relazione prima bella relazione che abbiamo ascoltato che Antonio Ianniello atto pensava
Che la pianificazione andreste andasse fatta
Tenendo ben conto della realtà non solo
Architettonica monumentale
Abitativa ma anche nella realtà umana e socio economica che darà vita al centro
E questo è un aspetto veramente molto importante che non si può non condividere le esperienze positive fra arte danni
Poi da sobri in un da soprintendente nel territorio di chi ha avuto del nel bellissimo territorio che mi è stato
Arrivato proprio nel campo della pianificazione pur essendo archeologa
Sono state delle esperienze emozionanti e formative proprio perché
Ho potuto a quel punto stabilire una collaborazione attiva non solo con le amministrazioni ma anche con le comunità locali
Vezio conosce bene il caso di Buccino che è uno dei miei preferiti dove la ricostruzione
E è avvenuta avendo la Soprintendenza archeologica
Chiesto che si rivedesse il piano di ricostruzione che prevedeva la demolizione e ricostruzione
E quindi la distruzione del centro storico di Buccino
Che questo piano fosse rivisiti rivisto e modificato trasformando invece gli interventi in restauro conservativo
In quella circostanza è stato importantissimo
Ad avviare un un discorso e pianificare diciamo insieme non solo con l'amministrazione comunale ma anche con la comunità locale e questo mi pare che sia nel pensiero di armi Antonio questo l'elemento di una importanza eccezionale se nella comunità non sente proprio il patrimonio urbano il compito diventa molto difficile
Naturalmente io parlo di centri di determinante dimensioni un'esperienza positivissima è stata quella di Benevento per esempio
La tutela la salvaguardia dei beni archeologici è stata molto più difficile per esempio lì dove l'ho dovuto esercitare in aree archeologiche
Che non è un anno leccesi storici
Quando l'area archeologica era lontano che ricadeva in un comune
Senza un vero e proprio centro storico la tutela dell'area archeologica naturalmente è stata rigorosamente portata avanti dalla Soprintendenza quindi il bene archeologico è stato salvaguardato
Ma non si è creanza
Quel processo di osmosi e di
Un sensibilità condivisa rispetto al valore di un territorio nel suo complesso Saint Laurent Vierin questo nella pianificazione diventa molto difficile
Fare delle operazioni che possano bloccare il degrado
Ora come diceva donatore e per quanto riguarda il comune di Napoli comune di Napoli oggetto che pure ha una storia
Abbastanza tormentata della via di infiltrazione oggi gode di un piano regolatore che per esempio consente assolutamente la tutela grazie
A hanno il piano regolatore del proprio di di Vezio De Lucia
La tutela
L'Archeologica viene mi riferisco a quella psicologica perché il mio tema naturalmente
Non non non conosco bene la situazione per quanto riguarda i beni architettonici però la tutela archeologica viene fatta con rincorre
E
Quindi viene salvaguardato ho recuperato tutto ciò che le trasformazioni della città
Possono portare alla luce attraverso rigorosi controlli
Però
Il problema evidentemente non è solo quello della tutela tout-court del bene archeologico
Francesco gli almeno ha esordito nel suo intervento di apertura dicendo come possiamo assistere a un degrado della città proprio qui nella zona di Monte di Dio che il cuore
è il punto in cui nasce
La città antica e luogo del primo insediamento di Recco a Napoli proprio questo luogo e integrando e ha accennato anche ai lavori della metropolitana
Anche in questo caso la tutela è stata fatta
I ritrovamenti sul Montecchi a risalgono anche a ad anni addietro lui ha citato quello che sosteneva Pugliese Carratelli e d'altronde certamente il Montecchi era il un punto fortificato al primo insediamento ma scelto naturalmente non senza motivo in un luogo emergente sul in vista del mare proprio perché doveva essere un beh un uovo di primo insediamento ma anche difeso
Però la Monterey sia sono state fatte indagini negli anni Quaranta che hanno o fatto
Venire alla luce una serie di sepolture
Un attico a Rand agire è stata fatta negli anni ottanta che ha confermato la presenza greca Lenin età
Prodotto arcaica
E e
Però senza mettere in luce grandi strutture
Le indagini fatte nel corso dei lavori per la metropolitana hanno ancora una volta ha fatto forza hanno un po'più consentito di portare alla luce una serie di sepolture confermando
La l'insediamento già partire almeno dall'ottavo secolo avanti Cristo
Come i lavori della metropolitana si poi si
Inseriscono Lella chiarificazioni urbana su questo io non non saprei che cosa dire però
L'aspetto
Del degrado è un aspetto che coinvolge tutti che non non può essere sonoramente di competenza degli enti preposti alla tutela evidentemente è
Un impegno che deve essere condiviso fra gli enti preposti alla tutela e l'amministrazione e importantissimo
Sia pure anche se naturalmente in una città grande come Napoli e non solo grande ma articolata
Perché noi rinviando in una città fatta da tante piccole realtà urbane
Più piccole realtà urbane e è importantissima l'attività di sensibilizzazione di formazione
Formazione che può naturalmente avvenire nella scuola questo è un tema che in questi giorni ritorna ma che può vedere protagonisti anche associazioni di Nobile tradizione come Italia Nostra io credo che ci deve essere un concorso di tutti in questo lavoro di sensibilizzazione e di formazione d'altronde
Già noi vediamo alcuni fenomeni positivi in città che nascono proprio dal basso
Vediamo al rione Sanità ci sono una serie di interventi che vengono dal basso quindi
E e evidentemente molto importante tutta questa azione di condivisione un il il la realtà urbana è proprio il terreno più adatto per un concorso gli azioni è vero però che i tempi sono estremamente difficili per la tutela
Le i i cambiamenti non so se possiamo chiamarli riforme macché ampliamenti apportati insieme al ministero in questi ultimi anni sono dei cambiamenti che rendono l'attività di tutela estremamente difficile e laboriosa
La concentrazione di funzioni e di competenze in un'unica figura prendono questo lavoro
Per per quanto attiene gli enti delle liste degli enti periferici del ministero dei beni culturali rendono difficile questa operazione
La separazione perché di fatto c'è questa separazione tra tutela e valorizzazione una separazione della gravità enorme
Perché già l'azione di sensibilizzazione azione già all'azione di portare a di arrivare a un momento di di il recupero di tutta una serie di realtà e anche di un tessuto soprattutto socioeconomico
Qualcuno ho sentito nuovamente gli interventi che si parlava dei bassi da eliminare anche qui secondo me bisognerebbe andare con cautela perché
Lì è il basso come tipologia insediativa è una realtà storica insomma allora lontana antica risale al tempo allora forse una un recupero una
Una conservazione una valorizzazione anche di quel tipo di livelli di realtà insediativa potrebbe avere un senso volo solo lancio così come come come idea però certo discutere bisogna tener presente che in questo momento il la il compito delle Soprintendenze e di una difficoltà estrema quindi ancor di più importante che ci sia una massima
Collaborazione massima condivisione
Grazie prodiana fa oppure
Gli interventi previsti sono terminati ci sono alcuni iscritti a parlare io non so quanto tempo ancora abbiamo chiedo a a Francesco insomma ai padroni di casa chiedo di di se se si può procedere con qualche intervento
Allora il il primo iscritto a parlare sono quattro gli iscritti a parlare dire che bisogna che ognuno si contenga entro i cinque minuti perché altrimenti sforiamo il primo intervento è Pietro soldi
Dirò poche cose spero con un con una certa logica con una certa chiarezza
Credo che dopo tutto quello che si è detto io non debba aggiungere molto sulla figura di Antonio
Se non forse questo che sui per un aneddoto ed così significativo quando muore vent'anni fa Antonio truccarmi e darne notizia a Giuseppe Galasso il Comune a micro
Prego anche Galasso di scriverlo il il necrologio che poi scrisse
Quando ci incontriamo il giorno dopo il funerale Galasso mi chiedo dice cosa tenesse verrà e io adesso in termini eccellente allora Galasso inaspettatamente da parte mia dice
Ci Massa non era facile scrivere di Antonio
Perché Antonio nordisti disse esci dal Sempre comunque la sua figura insomma mi ha dato sempre leader così di un eroe del Risorgimento come quello insomma
Ora
Questa è la definizione è bella ma ci conosce Galasso poppata azionato ma ancora di più Galasso
Insomma io io provengo da nord e sud sono sono nato lì come pubblicista
Galasso non parlava mai a cuor leggero per dire questo è un asso ci aveva pensato eccome e credo che questo andasse ha ricordato chiuso Antonio
Secondo tema
Centro storico
Il centro storico e certamente è una cosa molto importante di Natoli ma non lo è solo per lampone cuore per qualsiasi grande Paese dichiarando era anche lo storico come il nostro
Che il problema è capire cosa bisogna fare veramente per salvarlo
Perché di studi analisi ricerche ne sono state fatte ce ne sono forse c'è anche un eccellente
Legislazione si può modificarsi informi di ora ma il problema è quella dell'attuazione a me è capitato una volta scrivendo appunto del centro storico
Di di
Nel centro storico di Napoli i monumenti gli angoli come dire storico ambientale eccetera sono come un Crocco perduto in mezzo a un polveroso ancorato scrisse
Che è un bellissimo verso di Montale
Uno delle più belle poesie di Montale credo degli anni Trenta
Se questo verrà secco si nel Consiglio
Il centro storico di Napoli è invivibile
Il centro storico di Napoli è una cosa atipica in tutto l'Occidente
E di questo insomma bisogna darsi carico perché se no tutti gli ha leso discorsi sono discorsi così retorici accademici
Che vanno furto
Allora il primo punto
Ferma la legislazione
Ferma che ci volle l'istituzione pubblica forte ed efficiente che controlli che faccia il monitoraggio no del processo in corso
Insomma bisogna trovare le risorse per intervenire
Piuttosto organicamente se volete il come dire in modo modulare perché voi nell'unità di tempo non avete tutte le risorse per risolvere il problema
Però sapete il Progetto fatte oggi un mattone domande il secondo lotto
Dopo il terzo matto naturalmente da vedere qual è la via migliore per accelerare questo processo allora a questo punto io non ho mai sentito insomma io sono
Sono un fabbricante di dossier giornalistici perché ho fatto l'addetto stampa e quindi ogni volta che lei che è una cosa che mi sembra interessante sul giornale me la ritaglio e le e allora posso dirvi quindi con cognizione di causa
Che di questi problemi non si è mai parlato
Come trovare le risorse
E bisogna trovare
Ora ci ha un po'di informazione economica
Ha seguito in questi anni tutti i problemi che si sono susseguite grande recessione
Zero Investimenti dei poi ripresa bene può constatare che dal quattro cinque anni
Gli investimenti estere che prima di Sir tavolo nel nostro Paese oggi mostro non molto interesse per l'Italia
E da quanto risulta a me non è interesso solo verso il manifatturiero verso non sono certi servizi è interesse anche il proprio per le infrastrutture addirittura le residenze quindi
Anche la ristrutturazione e la rigenerazione delle grandi città
è un capitolo come dire di politica economica che anche gli ambientalisti dovrebbero tener presente perché se non loro fanno dell'Accademia insomma io sono io posso parlare così per ti posso parlare di prossima perché io sono amico degli ambientalisti ho sempre collaborato Antonio era mia cognata abbiamo lavorato insieme per quarant'anni
Se lo posso dire se lo posso dire per dire qual era il tipo di rapporto che ci legava io ho fatto il ghost writer
E in parte lo continua a far avere il mio mestiere perché così scrivo quindi insomma voglio dire
Parlo parlo con come dire con cognizione di causa
Ecco
Questo è un punto centrale bisogna saper trovare il punto istituzionale primo
Scusate nel Ponto istituzionale
L'autorità locale per la parte che chi compete deve essere fermo nel nell'assolvere alla sua funzione
Di guida di monitoraggio eccetera però ci vuole la ricerca del delle risorse private se no non capiamo niente questo il punto
E allora a questo proposito
Vi ricordo questo nei giorni scorsi avrete letto sulle pagine di cronaca della nostra città che è nata una nuova iniziativa che si chiama Nardo ora per l'ex presidente
Del dello dell'Acer l'associazione costruttore che ha creato questo
Diciamo circolo
E lui ha detto che vogliono avevo così chiamare a collaborare per un progetto di sviluppo di modernizzazione e di Napoli tutte le risorse e vive della città
Ora mi sia consentito non da rientra visto perché non lo sono
Se mi è consentito posso dirle che io sono un meridionalista perché sono entrata nord e sud che ero ventenne adesso sono ultra ottantenne quindi insomma
Meno spesse volte non ho scritto grandi leader ma insomma tutto quello che ho fatto per il Mezzogiorno fatto molti Curci cinquanta compagnie ce l'ho fatta come meridionalista eccome meridionalista io devo raccomandarvi questo denso
Finisco e quindi
Italia Nostra dalle altre mille associazioni che ci sono se ne sente parlare tutti i giorni Napoli Pirlo il Napoli presto
Napoli né paura Naples Pompeii e vediamo un po'di metterci d'accordo insomma no
Di fatti trovare un punto di coagulo e quindi di trovare le risorse per per avviare un progetto insomma questo
Terzo punto il finisca il chiedo scusa se
Mi dilungo ma insomma dovevo pur dire qualcosa che il fumo ha detto che così significasse qualcosa per me dal mio punto di vista notevolmente
E insomma la città metropolitana e secondo me Amici miei voi non potete parlare del centro storico come se fosse un cigno un un uno scrigno come dire inattaccabile senza parlare della RM troppo vitali
Perché in quel caso il centro storico morirebbe per consunzione per debolezza interna perché una grande città moderna se non è sostenuta da un'economia matura
Corno un motore economico che incida niente sopravvive
Questo in generale nella storia ma tanto più oggi quando la tecnologia come dire va avanti con una con una velocità straordinaria cioè non so quanti di voi masticano fanno di queste cose ma insomma gli economisti parlano di paradigma tecniche economico cos'è un paradigma tecnico-economico
è in sostanza la somma di tutte le possibilità tecniche tecnologiche economiche sociali culturali che in un dato momento storico si dispone
Perché ci sia un certo tipo di sviluppo finito questo paradigma poi ne viene un'altra per esempio fino a ieri si parlava dei paradigma elettrico oggi mi ha scritto per esempio molto bene del direttore generale della Banca d'Italia Rossi si parla già di paradigma elettronico probabilmente fra negli anni trenta e gli anni Venti prossimi non si parlerà più di dei di di paradigma elettronico ma si parlerà non so del paradigma che mega derivi dalle onde gravitazionali faccio per dire
E allora il problema è questo insomma no cioè evviva il l'impegno per il centro storico che è grande il massiccio anche esclusivo ma bisogna fare di più bisogna guardare
Allarme a metropolitana perché amici miei dopo cento anni più dal quando ne scrisse una prima volta il grande Nitti ricordate alla sua bella metafora
Una corona di spine sarebbe la Perna pur d'appello è forse oggi è ancora peggio insomma se noi non ci liberiamo di questa che
Corona di spine Napoli e non ha il respiro verso un nuovo paradigma scusate mi grazie
Grazie grazie cioè Luigi De Falco
De Falco
Non c'è
Italo Ferraro
E poi Giovanna motiva poi chiudiamo
Cinque minuti
C'è un argomento di cui non si è parlato e mi meraviglio che non se ne sia parlato purché se ne poteva parlare dentro qualsiasi altro argomento
Quest'argomento la conoscenza
Dei beni culturale che ci sono nella città anti
Una conoscenza che in qualche caso come nella parte centrale per la scelta
Riguarda tutti gli edifici
C'è camminiamo per intero Kumanovo camminavano
Per alcuni cardini ritroviamo che ogni egli fece quello successivo e tutti gli altri meritano una tutela
E qualche volta questa tutela va oltre il fatto spesso faccio un esempio non è andiamo in via
In uno dei cardini quello di San Giovanni in Porta a San Giovanni in porto il primo edificio troveranno un edificio che ha un portale del Mormando che tra nei dieci undici portarli del Mormando che ci sono andato
Poi si va un poco più avanti e a sinistra cioè un vicoletto cieco e nel supporto idrocaccia nel vicoletto cieco troviamo una Angelo gigantesco bellissimo dipinto di recente da un artista di strada
Tra l'altro quella supporto dico nel quale l'artista di strada agosto ha messo all'Angelo di carta sa proprio dietro alla Chiesa antichissima
Sì San Gennaro spogliamo conosciuti
Se la chiesa riguarda un costume una usanza c'era Anna politica era quello di portare il morto nella chiesa dispone da morto in chiesi a Bray
E poi portare il feretro con cioè la cassa diciamo con luogo spogliato dei suoi abiti per i quali la famiglia aveva avuto soldi
Nell'argot fuori le mura davanti a Porta San Gennaro e contrattare poi che andasse nella sanità e qualcuno non si è prefissa
Noi abbiamo conoscenza di oltre seicento chiese napoletane
Per che un frate di San Giorgio Maggiore
Che fino a poco fa non conoscevamo perché si chiamava Padre Albina
Aveva enumerato inumano scritto aveva trovato nel ottocento si abbasseranno il valore e che aveva pubblicato col suo nome Pettenuzzo sapere vecchie a chi appartenesse questo Mario scritto manoscritto fondamentale nel mio lavoro perché io da molto tempo lavoro a un progetto di conoscenza questo Progetto a prodotto dieci volumi sulle parti storiche della città
Ora
Questo è il suo eccetto il Pizzo di tagli a binario unico
Trovate tutte o per lo meno di averne trovato traccia se noi questo non lo sappiamo il Progetto
Su cui magari facciamo storie tra di noi su come salvare da uno pare che potrà avere una grandissima efficaci
E poi dobbiamo ricordare che in certi casi come nel palazzo del scorsi Attis
La corsa da salvare è una cosa difficilissima l'atteso rimbalzo avanza tre arcate sotto dieci piani
Di sopraelevazione
Però quelle tre arcate su di una tale importanza perché esordì negli uffici del Quattrocento e poi badate bene che è fuori ci sarà un portale quattrocentesco con tutti i cinque i cingoli delle armi
Di del scorciati S che hanno un'importanza straordinario
Quindi io ritengo di doverlo aggiungere ma ritengo anche che sia la cosa più importante perché noi abbiamo quelli di fronte in fondo due casi fondamentali per Napoli uno è il Progetto di Roberto Pane intitolato
Il centro anche i coordinatori
Due è il Regno del possibile e tutte e due casi
Mentre innanzitutto tutti e due a casa solo Progetti non sono
Progetti di color scienza ma solo progetti di trasformazione in tutte e due i casi ne abbiamo un livello bassissimo
Riconoscenza del patrimonio o livello quasi inesistente nel primo caso esorcizzato dal talento straordinario dei panni le foto di quell'epoca da sole hanno retto l'impatto con l'idea che il avessimo una città Story un centro sono straordinario non solo le foto di Roberto ma sotto di no analisi storica ha detto la la signora R. dell'importanza degli archivi lo sa straordinario deborda attraverso gli archivi e noi possiamo studiare la struttura proprietaria allegata agli edifici
Se non studiano la struttura proprietaria non sappiamo una tale quantità di cose che solo tutte poi dentro in alcuni casi la struttura proprietaria ci spiega come nel caso di Materdei la formazione di intere parti urbane nove sono state costruite nel giardino di un unico edificio
Quindi lo stesso vale per il Regno del possibile nel Regno del possibile Roberto Di Stefano e tra l'altro era già stato collaboratore lui Roberto Guana
Precedentemente e poi continuo con la sua opera fonda però oggetti più significativi
Ancora di quelli del settantacinque Progetto con Roberto Pane su niente cioè le Monde c'è una mancanza assoluta di conoscere permettetemi di fare un'ultima notazione ho proposto
Va be'io non solo come te che trae conclusioni con facilità io espongo devo io non traggo conclusioni del resto di fronte
Consesso di questo mi riferivo alla questione archeologica
Nel mio ultimo Libero che è una ripetizione di un libero esauriti dove io stampati quindici anni fa sul centro antico
Ho chiesto dei fare l'introduzione ad a Daniela Giampaolo responsabile dell'archeologia nato scelta che ho ritenuto fondamentale perché in questi ultimi tempi
Non solo al livello archeologico Mannella struttura stessa della città
Qui sopra non quella di sotto la l'attività archeologica napoletana ha avuto un un successo dietro l'altro ed è avvenuto davanti con caratteristi tecnici permettono di approcciarci a ulteriori studi sulla scelta con molta più chiarezza quindi ripeto oltre ai però oggetti oltre
Non oltre prima delle risorse no
è necessario una conoscenza noi parliamo di un centro storico di Napoli che non conosciamo e parliamo anche di equivoci grandissimi
Giancarlo all'inizio a conclusione del suo libro sul Vomero oltre a intitolare Vomero un libero che parlano solo di pochi anni concluse con una frase distorcente al massimo perché conclude
Tutto quello che segue è un massacro
Non avrei
Non può essere perché è quello che si costruisce in epoche successive non potrà essere condannato perché appartiene a quell'epoca appartiene alla città storica se
Lo dobbiamo giudicare lo giudicheremo in un complesso
Di relazioni non possiamo liquidarlo con facilità quindi la conoscenza è fondamentale io direi la prima versione acquisita ma rivolgerle e Bartolomeo Capasso
Grazie Giovanna Mussi
Davvero pochissime parole dopo tutto quello che è stato detto ma non potevo evitava bene perché mi escono dal cuore e purtroppo sono improntate a tristezze pessimismo dunque
I Anna il no è stato un errore e dovrebbero esserci intitolate scuole piazze e strade probabilmente non accadrà ma dovrebbe accadere però io è meglio ha combattuto con un troppo esiguo drappello di compagni e audaci tra cui Guido donatore suo degno erede
Con un troppo esiguo drappello di compagnia andarci una battaglia che per essere vincente avrebbe dovuto essere collettiva invece come già è stato detto non c'è stato condivisione c'è stata da parte della città al novanta per cento una totale indifferenza
Per lo scempio della bellezza che stava avvenendo
E io da che diciamo ho consapevolezza di beni mi sono chiesta il perché di questa indifferenza perché è una città come Napoli con un'antica cultura una città che è spesso tanti geni si sia lasciata distruggere senza muovere un dito
Per inerzia per cinismo perché noi napoletani siamo intelligenti ma siamo cinici
Pellin consapevolezza della nostra unicità estetica questo giallo dicevano gli stranieri che venivano a Napoli nel settecento all'ottocento che noi napoletani non ci rendevamo conto del Tesoro che avevamo un'indifferenza totale di cui siamo responsabili soprattutto nomi cioè scelto io non è che solo accordo vi sta bene De Magistris
Ne e ovviamente inorridisco all'idea di un'Italia in cui la lega il primo partito in cui Salvini diventa presidente del Consiglio ma di quello che è successo a Napolitano devono prendere con noi stessi
Perché noi avremmo potuto opporsi e non ci siamo posti e l'indifferenza peccato maggiore dal della speculazione
Perché se lei Paolone si muovono contro la speculazione contro la cattiva amministrazione contro il malgoverno la speculazione la cattiva amministrazione malgoverno si bloccano e noi non ci siamo mossi
Un esempio che minacce dal cuore perché la mia famiglia ha vissuto per generazioni a Monte di Dio e io pure ho vissuto a Monte di Dio finché mi sono sposata a proposito di Montevecchia di cui già si è parlato quando è stata distrutta villa lieto la bellissima villa lieto l'incantevole villa lieto con le sue magnolie con i suoi Boschetti dica medie per costruire l'assurdo a Palazzo Grassi perché poi è diventato università
E la cosa come già è stato detto mi pare proprio da Francesco odierne lo ha determinato anche la chiusura dell'ascensore che metteva in comunicazione Monte di Dio colmare ed era uno strumento fondamentale quando è stata distrutta rivela gerarchici nella meravigliosa villa Gerace ecco le cortine di Licini
Mia madre ambientaliste ante litteram pensava che tutta bontà ditte io scendesse in strada i signori borghesi Calisto pratici l'agente dei bassi
Pensava che tutta note di Dio si ribella cioè alla distruzione di quella bellezza nessuno ha mosso un dito non solo ma quando a mia madre si lamentava a guardavano con me è saltata come una visionaria
Ma non si rende conto Teresa Teresa Arena Meridiana mentre i pezzi da lei canterà saliranno piena si venderanno di più
Nessuno si è reso conto che c'era un incanto al posto di villa Gerace è stato costruito a parco estasi
No lei no dico perché diastasi si poteva parlare prima quando c'è la villa Gerace col verbale per onerose non certamente adesso
Stesso discorso scusate ancora un momento forse ha già superato i cinque minuti da superati
Concede altri due minuti prenda secco data le quattro stagioni saltando gli Alento allietate ricorda le quattro stagioni la bellissima campagna col torrente eh che stava alla fine di via Crispi double Loreto
Quando cementificare hanno tutto noi ragazzi che stavamo al liceo e dopo la scuola davamo lì a giocare a beach attenerci affari perché ricche
E stavamo e i professori sir ridevano ma come voi giovani invece di battere le mani ha promesso la città che si estende Progress
Sono no difendete la campagna
Ancora un'ultima cosa si sarebbero che lei sembra fare non li posso fare a quest'ora poi siamo rimasti dieci
Il degrado di cui parlava Montanari ma Posillipo
Ma bensì andiamo conto che a Palazzo Donna Anna accanto all'arcata di Palazzo Donna Anna nel tufo secolare impazza donna
C'è un negozio di ferramenta con una scritta a caratteri cubitali ferramenta
Cioè al sotto attacca Belvedere una lavanderia con un altro scritta a caratteri cubitali lavanderia giusti contanti fiorellini azzurri cioè in qualunque altra città ma i residenti sarebbero scesi in piazza a dire guardate queste Palazzo condanna
Cioè non è possibile che ci si metta un ferramenta accanto al portone ma è chiaro ma questo sì no dicevano a degli amici milanesi
Dice ma anche a Tokyo conoscono la canzone che a Marechiaro quando si fondano allora Marechiaro pure gli feci fanno l'amore
E allora possibile che a Marechiaro il ristorante siano costruiti sul tubo alati come all'edicola con tutto il rispetto per di qua
Cioè che ci fosse una sensibilità della nostra unicità estetica ma sarebbe stata la gente ai impedire a urlare a fare le barricate l'ultima cosa che gli ecologico ho finito dell'hashish inglesi questo raccontava racconta Guido che guardando ad armare
Così fa cosiddetta muraglia cinese di via cavalca vocina dissero ma possibile non avete fatto la rivoluzione taniche bloccato la città quando hanno cominciato a costruire quella mostruosità non abbiamo fatto niente
E allora voglio dire non ce la dobbiamo prendere solo con gli stessi soprattutto con noi stessi e dobbiamo anche chiedere scusa al resto del mondo perché quello che abbiamo distrutto è un tesoro di tutto il mondo
E il delitto della nostra generazione Adernò consentito scusate se ho parlato anch'io dopo tanti
Grazie buonasera