"Elsa Morante"

Il sistema attuale di potere e di Potenza negli stessi mesi compariva prima ancora che comparisse in modo serrato i ragazzini era comparso tra la fine del sessantasette agli inizi del sessantotto su la rivista Nuovi Argomenti la canzone degli effetti e degli M dei felici pochi e degli infelici Molti che è una sorta di manifesto che poi nel testo centrale del libro
Il mondo salvato dai ragazzini di manifesto scritto nel sessantasette ma molto in anticipo anche sulle sul movimento del sessantotto e anche questo
Pieno di cose che ci avrebbero riguardato di direttamente che in qualche modo noi abbiamo un po'colpevolmente trascurato nonostante l'interesse che questo testo dei suoi visto innocue va anche ricordato che nel il sessantotto non produsse molto anzi forse non produsse nulla sul piano artisti
Cinema teatro letteratura sono fenomeni venuti dopo il movimento del settantasette che si è impossessato di queste forme espressive le ha fatte proprie il movimento del Sessantotto era un movimento di manifesti di proclami
Di volantini e di saggi di teoria di teoria politica non era un movimento che dava molto valore alla figura del Puerto dell'artista anzi privilegiata
Quasi esclusivamente la figura del militare
Corsi esclusivamente le figure militante
In questa canzone degli effetti e degli M ci sono molti i temi che hanno un'importanza decisamente fondamentali e una di questi ovviamente i temi base del del della ricerca del delle delle idee di Elsa io continuo a pensare con molti grazie sì è un grande pensatore non soltanto un grande poeta un grande narratori sono saggi teorici hanno uno spessore raro e molto importante
Nel nel nostro tempo
La lotta contro il sistema della disintegrazione come lo chiamava Elsa contro l'irrealtà contro lo scandalo della storia uno una sorta di sfottò agli infelici Molti di cui
Parte anche lei e di cui probabilmente facciamo in parte o completamente parte anche nuovo insomma gli infelici Molti sono sono le maggioranze silenziose sono i conformisti sono coloro che sia debbono uno stato di cose esistente nulla fanno per cambiarlo per migliorarlo sono i non poeti ma i i felici pochi dall'altra parte non sono soltanto i poeti
Un quelli che lei nomina all'interno di questa poesia che sono ovviamente figure centrali della cultura del nostro secolo Mazzetti figu ore Karima El seccare non solo a lei da dare involarsi Mombelli da Mozart a Gramsci da Platone a Giovanna d'Arco e molti altri
E ha acquei felici pochi anonimi che nella poesia vengono elencati un po'come le vittime della storia coloro che i felici pochi
Che sono morti nelle guerre che sono morti uccisi nelle nei carceri del potere che so cioè quelle vittime della storia che sappiamo poi sono diventati anche i protagonisti centrali del romanzo
Poco tempo dopo del romanzo la storia un altro libro scritto in parte per mettere in guardia i movimenti dagli orrori della storia dagli orrori della politica degli orrori del riproduzione continua continua del del potere
Ho citato prima un pezzetto di Aldo cito ora un pezzetto di Enza in questa pulizia dice e voi poveri molti figli infelice stolti di padri infelice stolti perché vi lasciate voi mi ignorare
Che aspettate a promuoverli alla vostra maggiore età è chiaro che c'è una visione del dei giovani è un invito un appello ai giovani scritto nel sessantasette perché si ribelli no contro gli adulti che in quel caso sono gli infelici Molti Impellitteri la società propone come modelli normali quotidiani conformisti della dell'adeguamento a a se stesse fa il suo ordine
E al suo sistema di potere ma anche chiaro che c'è anche qui già un po'una invocazione già un pochino la messa in guardia perché ci si indica anche la necessità di crescere la necessità di promuoversi alla nostra maggiore età che non vuol dire ovviamente accettare le regole degli adulti per diventare adulti come loro è un altro tipo di maggiore età è un altro tipo di emancipazione
Che che è rimasta
Purtroppo in gran parte nella storia italiana di quegli anni lettera morta vorrei anche ricordare ancora sul piano strettamente personale un sempre parlando dei rapporti tra il sei e l'Umbria visto che siamo in Umbria che in qualche modo abbiamo addebitarsi verso questa questa accoglienza una giornata straordinaria in cui con me due amici Luisa De Santis Sergio Tremonti portammo Elsa a Gubbio a vedere la festa decine di lei rimase talmente entusiaste ricordo sul piano seducente aneddotico che una delle ragioni dell'entusiasmo era che invece di sentirsi dare come in quegli anni sentita gridare
Dovunque viva Lanning Marx e Mao Tze Tung lì si grida viva Sant'Ubaldo San Giorgio Sant'Antonio Carani tre civili e questa cosa la esaltava la le dava un'allegria e una vitalità straordinaria corse lungo la città venti indietro per tutta la giornata e appunto ne parlava con una delle più belle giornate di vissute delle di quest'in quegli anni ma questa è un po'è un po'
è un po'aneddotica invece credo che vada analizzata e questo verrà fatta in questo convegno e verrà fatto spero anche oltre da da giovani studiosi che si stanno accostando oggi all'esame dell'opera della Morante
E che non hanno dei rapporti come dire storici come noi abbiamo avuto una certa generazione avuto con la persona della Morante collocare la Morante e credo che questa dall'Italia non sia soltanto poetica e narrativa ma rispetto anche una validità teorica anzi forse il fatto di vedere l'opera di Elsa alla confluenza di tante correnti di pensiero di questo secolo non solo europee questo ci tengo a dirlo perché è uno degli aspetti forse meno meno analizzati e il fatto che ci sia questa sorta di di estrema estremo dolore estrema sofferenza all'interno dell'opera la Morante ma nello stesso tempo ci sia anche questa questo richiamo soprattutto Monserrato ragazzini ma non solo alla necessità di reagire rendono quest'opera in recuperabile a delle logiche di establishment così come devo dire molto onestamente a suo tempo la rendeva neanche recuperabile alla logica dell'opposizione non è che l'opposizione opposizione nazista
Italiana sia stata molto soprattutto quella più estremisti che è stata molto ricettiva nei confronti di Enza anzi
Come credo domani Sinibaldi riferirà in una comunicazione in proposito insomma ci furono delle reazioni soprattutto riguarda la storia piuttosto piuttosto terribili nonostante le chiavi IST le chiavi molto solari molto immediate molto leggibili anche a primo approccio che l'opera della Morante a quest'opera è cresciuto in un contesto culturale ricchissimo sul quale bisogna che e si rifletta molto proprio perché figura già da adesso come una delle più complesse delle più ricche e delle più ricche del nord del nostro Sole io credo che dopo i truci anni ottanta del conformismo e del e di quella sorta di arricchimento Marzano che ha travolto la nostra società si preparino si sia siano in atto degli anni novanta molto difficile probabilmente non meno corrotti solo molto trasformisti molto
Con il rischio di riproporre le stesse cose con un po'più di ipocrisia sopra intorno ecco in questa situazione forse di accostarsi a delle opere come quella della Morante e non solo quella mia quasi molto impressionato per esempio in questo libro di Giancarlo Gaeta Susy Montella uscito proprio in questi giorni leggere parlando in particolare di cultura della pace
Vedere unito il nome divise di Simon's Bay dal nome di Capitini don Milani Elsa Morante
Sette anche questo un segno di una vitalità questo di questo pensiero e del suo recupero illogiche che non sono soltanto quelle
Del passato della collocazione dell'opera di un autore in ciò che è stato ma che ne dimostrano una presenza anche per strade inconsuete insolite e imprevedibili
E la un'ultima ragione il convegno va detta perché sarebbe ipocrita per l'appunto negarle anche l'occasione di ritrovarsi tra coloro che hanno avuto con l'amore l'opera della Morante con la persona e la Morante dei rapporti molto intensi io credo che quelli che sono stati amici la Morante sono stati decisamente segnati da questa amicizia segnati da quell'intransigenza da quel rigore da quella continua provocazione da quella altezza poetica cui ogni discussione con nel sacco stringeva insomma il perché l'esigenza estrema di di confrontarsi con le verità dei re di non fermarsi alle alle alle logiche dei dei valori ricevuti delle idee correnti
Ecco questo o tipo di provocazione di indicazioni che che Erza c'ha dato ci sono ancora di riferimento e e vorremmo che lo fossero per tanti altri intervengono riflettori credo che in tutti noi abbiamo un debito di riconoscenza enorme
Nei confronti di Henze nei confronti della sua opera e che su quest'opera bisognerà continuare continuamente a riflette grazie
Allora io do la parola adesso al professor Alfonso Berardinelli nella relazione introduttiva al convegno dopo aver ringraziato anche la sua presenza l'assessore al Comune di Perugia vigili Ambrosini che ha un'influenza accetta il nostro invito a ulteriore dimostrazione di grande interesse etica
Discorso questo convegno presso amministrazioni comunali per oggi
Allora il professor Alfonso Berardinelli
Mi permetto di formulare e non andò molto oltre una domanda davvero impegnativa e di ampio raggio a cui non sarà facile rispondere ma che non va e non può essere evitata
Che cos'è un romanzo
Che cos'è il romanzo per Elsa Morante
Nessun altro scrittore del Novecento italiano credo avuto come Elsa Morante la vocazione la religione del romanzo
Solo Italo Svevo che Elsa Morante considerava con Saba il più grande scrittore del Novecento solo Svevo ebbe un bisogno altrettanto forte fisiologico connaturato della narrazione romanzesca
Ma Svevo visse tra il declino della forma tardo ottocentesca naturalistica del romanzo
E la nascita di forme nuove e più problematiche soggettive
Si direbbe che tutte le energie lungamente represse di Svevo siano state impegnate nella difficoltà di quel passaggio e la psicanalisi o l'espediente il pretesto psicanalitico
A permettergli la reinvenzione della forma romanzesca come ironica o meglio umoristica autobiografia clinica
La coscienza di Zeno mature si impone all'attenzione di una nuova generazione di critici Montale De Benedetti negli anni in cui dall'anziano Svevo a Borgese a Tozzi fino al giovanissimo Moravia degli indifferenti rinasceva l'interesse per il romanzo
Il lotta come sempre in Italia con la prosa d'arte
Con Elsa Morante siamo in una zona diversa del Novecento
E mi concedo di ragionare almeno per un momento in termini di storia
O perfino di congiuntura e di contingenza letteraria non dimenticando che i rapporti fra i romanzi di Elsa Morante il portavoce delle congiunture delle contingenze letterarie sono stati rapporti quasi sempre difficili
Tipiche da questo punto di vista delle azioni della critica menzogna e sortilegio
A quanto pare nel mille novecentoquarantotto quando il romanzo uscì lo sconcerto la perplessità furono grandi nessuno si aspettava un tale libero
Non sembrava appunto nella natura delle circostanze di allora che un romanzo di quella mole e di quelle caratteristiche fosse concepito e scritto
Ecco la mole la quantità delle pagine la vastità della concezione l'assoluta accuratezza
L'eccellenza artigianale da orafo da tessitore di arazzi quello che più sembrava sconcertare i critici era l'improvvisa portentosa materializzazione davanti ai loro occhi increduli
Della forma romanzo in tutta la sua pienezza classica
Con una iper maturità barocca
Nella solidità delle strutture portanti nella perfetta nella perfetta esecuzione dei particolari
Tutto straordinariamente in piena luce
Il romanzo che diventa sogno a occhi aperti o la favola del romanzo
Nella limpidezza di un Meriggi o che contiene i colori e le luci del tramonto
Tra le numerose metafore descrittivi allora usati dei recensori
Emergeva di continuo una incorreggibile meraviglia quantitativa il romanzo era davvero molto lungo
Era una vasta opera un romanzo davvero al completo con tutte le sue parti
Con una dedica in versi una serie di capitoli introduttivi un'accurata ritmica scansione dei sei parti sezioni e capitoli dotati di un titolo sempre attraente congruo e infine un epilogo seguito da un commiato indennizzi
Per quanto strinse che ha in apparenza banale perché in effetti non approfondita questa meraviglia per l'ampiezza e la solidità architettonica di menzogna e sortilegio non è insensata
Perfino i teorici della letteratura qualche volta riflettendo sulla difficoltà di fornire una definizione soddisfacente del genere romanzo
Ricorrono al criterio della misura all'opposizione fra narrazione Breve racconto e narrazione lunga il romanzo
Si tratta di un argomento da disperati
Ma se traduciamo i specifichiamo il termine generico lunghezza con termini contigui come ampiezza ritmo disteso vastità e completezza rappresentativa ricchezza e varietà delle situazioni
Gradazione complessità nei rapporti fra personaggi classi sociali e generazioni ecco che si va abbastanza vicini ad una più accettabile e plausibile definizione del romanzo
E si tocca un punto decisivo credo nella scelta che ad un certo punto della sua attività Elsa Morante ha compiuto a favore della forma romanzo come alternativa alla racconto
Scelta pressoché definitiva se si pensa che dopo la pubblicazione di menzogna e sortilegio sono ben pochi i racconti donna ma anche del cinquanta Lo scialle andaluso del cinquantuno nel diario del mille novecentotrentotto
Tra chi è in prevalenza un diario di sogni
Compaiono continuamente delle cattedrali
Al punto che la stessa scrittrice si chiede perché mai da dove vengano tutti questi sogni di cattedrali
Dice
Fatto strano e misterioso sognare così spesso delle cattedrali
Grandi cattedrali grandi piazze simili a quella di Pisa con chiese e Battistelli
Ma grandi all'infinito Birdy di Prato e sopra vi sorgono Santa Maria del Fiore San Giovanni e altre chiese fiorentine all'infinito
Nel sogno architettura e musica si confondono
è una strana città Roma o Venezia
Si sale per gradi nate strette ma solenni di pietra a ricami barocchi di porticina saloni sontuosi a Piazzetta dei cortili in una specie di Alhambra
Qua e là costruzioni dure cupe
Una specie di Rupert Tarpea cattedrali Campidoglio e chiese ventidue aprile del trentotto e poco più avanti questa stessa pagina di diario si conclude così ora o la radio ogni sera sento delle musiche forse per questo sogno cattedrali
Alla data venticinque gennaio trentotto leggiamo
Da dove vengono i personaggi dei sogni
Intendo dire non quelli che più o meno vagamente fedelmente raffigurano i personaggi della nostra vita diurna ma gli altri gli ignoti
E alcuni ad esempio quella suora della cattedrale
Hanno un carattere ben delineato umani sono vere e proprie creazioni artistiche
Non so perché i personaggi e le espressioni del sogno mi si imprimono nella mente con più forza di quelli della realtà
Ma il brano più chiaro nell'identificazione tra i i l'immagine la cattedrale la costruzione romanzesca è quello del ventitré gennaio
Dice
Che miracolo il sogno
Ora capisco da dove è nata la grande e ombrosa cattedrale del mio
Ieri sera discorrendo dell'arte del romanzo e dell'intreccio con V puntata ricordo di avere di sfuggita paragonato la costruzione del racconto ha un'architettura a una cattedrale
Le scene isolate alle vetrate
Da questa parola fuggitiva è nata quell'immensa cattedrale sognata
Basta una parola uno sguardo della giornata per spingere verso gli indicibili cammini gli avventurosi viaggi del sogno
E come un filo esile che si compone in un fiabesco richiamo
Che il segreto dell'arte sia qui
Ricordare come l'opera si è vista in uno stato di sogno per i dirla come si è vista cercare soprattutto di ricordare
Che forse tutto l'inventario è un ricordare
Il romanzo come sogno ricordo di una cattedrale
Siamo forse autorizzata ipotizzare immersa Morante un sogno del romanzo in quanto forma a priori forma simbolica ordinatrice dell'esperienza nella sua globalità
Sogno e ricordo memoria cosciente di me Morazzone onirica della forma romanzo come cattedrale che si erge a garanzia del significato reale dell'esperienza
Nel diario dei sogni d'acquisto citando intorno a quelle strane cattedrali che fanno pensare alle solide felici
Le solenni forme di un passato culturale glorioso
Intorno a quelle architetture grandi e ombrose che occupano lo spazio fra cielo e terra c'è uno spazio occupato da un'ansia desolata la paura della stupidità e della schiavitù
E dalle minacce del più distruttivo dei sentimenti l'umiliazione
Quella subita e immediatamente dopo quella inflitta a qualcun altro
Il diario del diciannove gennaio si apre proprio così la mia vita diventa ogni giorno più stupida una schiavitù e un'ansia dei bisogni fisici materiali e sessuali
Me ne accorgo dai miei sogni
E il giorno dopo ieri dev'essere stata per me una giornata piena di soffocanti umiliazioni
In tal modo spia cui sogni di stanotte che ero umiliata si vede dal fatto che poi nel sogno o umiliato
Mi sono accanita nell'umiliare OMI gli ATO delle creature indifese abiette
Poco oltre la data ventitré gennaio si legge voglio altri sogni un'altra vita
I miei sogni continuano a rivelargli le sudici correnti della mia vita ai bassi padroni che la tengono prende
Finisce la citazione non credo di fare interpretazione psicanalitica azzardate se dico che è da questa zona oscura l'umiliazione familiare sociale e sessuale che si alzano le cattedrali misteriose
Quasi che il caos onirico con le sue sabbie mobili trovi o prometta un cosmo nella solita architettura della costruzione romanzesca
La composizione di menzogna e sortilegio ha inizio nel mille novecentoquarantatré
Il titolo iniziale era come si sa vita di mia nonna
E apre un nuovo periodo nell'attività di Elsa Morante
Rispetto al precedente occupato dai racconti e da un'intensa produzione che io turnistica questo periodo come osservano ciechi e Garboli nella prefazione alle opere e caratterizzato da un diverso ritmo di produzione
In questo senso il passaggio dalla forma breve del racconto e della puntata di sceglie toni alla forma distesa e pacata del romanzo coincide con un modo diverso di concepire dividere il lavoro letterario
La scoperta del romanzo
Che sarà anche una continua riscoperta ad un nuovo romanzo avviene in quegli anni come sintesi e superamento delle precedenti esperienze
Il romanzo è un modo di rivivere scrivendo costruendo un completo e complesso edificio la propria vera storia e il proprio mito
Celebrare quel mito e interpretarlo
Celebrarlo e demolirlo
Si può dire che questo rallentamento del ritmo compositivo l'apertura di un orizzonte straordinariamente ampio si senta fin dalle prime battute di menzogna e sortilegio la scelta della forma romanzo segna il passaggio alla maturità
Le mie immaginazioni giovanili
Riconoscibili nei racconti del gioco segreto scriverà Elsa Morante anni più tardi intorno al cinquantanove furono stravolte dalla guerra
Sopravvenuta in quel tempo
Il passaggio dalla fantasia la coscienza dalla giovinezza alla maturità significa per tutti un'esperienza tragica e fondamentale permetta l'esperienza è stata anticipata e rappresentata dalla guerra
è lì che precocemente e con violenza rovinosa io ho incontrato la maturità
Tutto questo io l'ho detto nel mio romanzo Menzogna e sortilegio anche se della guerra nel romanzo non si parla affatto
Menzogna e sortilegio pubblicato da Einaudi nel mille novecentoquarantotto rimane per me il libro più notevole che io ho scritto fino a oggi tale che forse non potrò mai scriverne un altro dello stesso valore
Vocazione ambizione romanzesca trovano appunto solo allora il loro momento di realizzazione matura due cose per ora sappiamo sul senso di questa scelta
Il romanzo è una vasta e solenne architettura
Il romanzo è una vasta e solenne architettura
Una cattedrale con le sue vetrate
Il tempio nel quale si svolgono i diritti
Delle riconoscimento disse
E della conquista della coscienza
Basta costruzione e passaggio dalla giovinezza alla maturità il romanzo è però anche come abbiamo intravisto in una pagina di diario il sogno del romanzo
La rinviamo razione di un'idea platonica o meglio l'attivazione l'attualizzazione di una fondamentale forma simbolica a priori
Elsa Morante scrive menzogna e sortilegio ricordando il passato ripercorrendo la storia di due donne la non nasce sia la madre Anna da cui è segnato lo stesso destino di Elisa la protagonista narrante
Ma ciò che viene ricordata e i ridisegnata con ogni attenzione e cura con uno scrupolo artigianale che ha qualcosa della devozione religiosa
E del o della venerazione ammirazione idolatri Ca'e la costruzione romanzesca per se stessa
Il romanzo e cioè anche l'evocazione magica stregoni esca dell'idea dell'archetipo del romanzo
Così il gesto l'atto inaugurale con cui la scrittrice pone mano la sua prima opera romanzesca era anche il gesto dell'atto con cui veniva evocato una forma artistica gloriosamente inattuale
Le esplicite dichiarazioni in proposito di Elsa Morante sono note le leggiamo sulla quarta di copertina dell'edizione Einaudi struzzi settantacinque si tratta di una pagina preziosa di auto interpretazione retrospettiva
Dice
Assediata da tali magnifiche ombre
L'io recitante di menzogna e sortilegio si incammina verso la necropoli del proprio mito familiare
Pari a un archeologo che parte verso una città leggendaria
Per disseppellire alla fine solo delle povere macerie
Il modello supremo di menzogna e sortilegio è stato il Don Chisciotte
Senza dimenticare in diversa forma l'Orlando Furioso
Di fatti
Come quelli iniziatori esemplari della narrativa moderna segnavano il termine dell'antica epopea cavalleresca così nell'ambizione giovanile di Elsa Morante
Questo suo primo romanzo voleva anche essere l'ultimo possibile nel suo genere a salutare la fine della narrativa romantica e post romantica ossia dell'epopea borghese
è una tale ambizione non poteva naturalmente non rendersi nel linguaggio in cui la dovizia romantico barocca decorata allusivamente di arcaismi sette ottocenteschi è corretta da i giochi dell'ironia
Una parte dei critici lo hanno situato fra i classici del realismo sociale mentre altri lo hanno sistemato nel regno onirico della fiaba e dell'inconscio o dentro le fantasie nere alla poco
Qualche anno prima in un'intervista Michel David per le Monde venivano dette più o meno con qualche variazione le stesse cose
Non ha il coraggio di dirlo perché potrei sembrare una megalomane
Ma ero molto giovane ero convinta che il romanzo come lo si intendeva nell'Ottocento per la verità la nozione di romanzo per me è molto più vasta l'Iliade e la Bhagavad gita sono dei romanzi
Era in agonia allora io ho voluto fare quello che per i poemi cavallereschi affatto Ariosto scrivere l'ultimo e uccidere il genere
Io volevo scrivere l'ultimo romanzo possibile l'ultimo romanzo della terra e naturalmente anche il mio ultimo romanzo volevo mettere nel romanzo tutto quello che allora mi tormentava tutta la mia vita
Che era una giovane vita ma una vita intimamente drammatica
Volevo anche che il romanzo contenesse tutto ciò che era stata la sostanza del romanzo dell'Ottocento
I parenti poveri e quelli ricchi le orfanelle le prostitute dal cuore generoso
La caratteristica ambiguità la sospensione di senso fra dramma vero sincero e musica della finzione
Che si nota in menzogna e sortilegio deriva dalla perfetta realizzazione di un sogno divenuto arte
In cui per essere sinceri bisogna recitare e parlare dietro la maschera di un personaggio e le angosce della propria vita devono essere di nuovo vissute patite e contemplate negli scenari dipinti del romanzo
Il proposito di mettere nel romanzo come dice l'autrice tutta la sua vita doveva attuarsi insieme all'altro non meno urgente e più ambizioso proposito quello di scrivere confessando si dietro lo schermo abbagliante di vetrate gotiche
Fregi barocchi arabeschi l'ultimo romanzo possibile il romanzo e l'incontro di un'urgenza morale inderogabile drammatica quella di conoscere se stessa
Di riconoscere la propria figura e costellazione di destino
Con un'ambizione estrema e suprema
Quella di resuscitare nella sua pienezza luminosa una forma romanzo che stava per essere sepolta anche essa nelle necropoli della tradizione letteraria
La confessione attuale
Aveva bisogno di una forma letteraria inattuale
A Marta e difesa come inattuale
Il romanzo diventa una lotta con il tempo contro il tempo un andare a ritroso un fermarne lo scorrere una immobilizzazione spaziale dello scorrere del tempo
Come se il tempo procedendo si curva se anche su se stesso e il suo procedere lineare volgesse impercettibilmente in movimento circolare cioè in un movimento immobile
Storia cronaca biografia per Elsa Morante sempre più chiaramente con il sostegno di dichiarazioni sempre più esplicite e polemiche
Possono essere liberate dalla corrosione dell'irrealtà solo se entrano in una temporalità diversa quella del sogno del mito nella ciclicità di un mandala nella perfezione simmetrica di un politico la forma romanzesca veniva piegata in menzogna e sortilegio fino a incontrare per così dire il proprio modello ideale
Molte delle perplessità e delle ipotesi intorno a questo libro
Credo che si spieghino con la difficoltà di concepire un romanzo
Che contenesse ad esibirsi anche nella propria ordinatissima ben visibile e perfino spettacolare intelaiatura una così illuminata nostalgica ironica consapevolezza di sì
Menzogna e sortilegio che è una vera e propria cattedrale del sogno romanzesco contiene tombe e altari idoli sfolgoranti e cupe cripte
Ma il suo altare maggiore è quello in cui si celebra il rito più pericoloso che prevede rischi di morte di follia cioè il rito della trasmutazione del visibile e dell'invisibile
E in cui per amore per amore idolatri Co o distorto si può passare dal paradiso all'inferno
In questi riti che si celebrano come storie insieme reali e simboliche nella narrazione romanzesca si gioca il destino delle essenziali facoltà umane
La facoltà di amore e di conoscenza anzitutto e la mobile incantatori e illusionisti che ha facoltà di immaginare la cui salute saldezza in alla percezione della realtà il cui errore e la cui tradizione nel delirio di realtà
E qui esattamente in questa reversibilità cruciale di reale
E irreale che separa l'allucinazione delirante dischi elegante dalla fantasia
Intuitive analitica in questa oscillazione rischiosa menzogna e sortilegio mette in scena interpreta di nuovo la materia e l'ispirazione più tipiche del romanzo da Cervantes a Proust
Cioè il rapporto fra vita sognata e vita vissuta tra favole personaggi gli duole Geati fuori del tempo e inciampi umilianti della materia governata dal tempo e dallo spazio
Menzogna e sortilegio si presenta così come una cura ascetica
Dell'immaginazione attraverso l'immaginazione una cura della fantasticheria romanzesca che scambia e Baratta realmente il reale per il reiterabile reale attraverso l'immaginazione realistiche simbolica
Di cui è capace il romanzo
Il romanzo di il rimedio del romanzesco
La fantasia che narra e la cura della fantasticheria vissuta come accecamento
Sempre il romanzo ha raccontato questa vicenda
Si parte possiamo parlare del romanzo come di una struttura perenne come di un archetipo la fantasia giovanile si trasforma e diventa coscienza di sé
Tutti i rischi di infatuazione radicati nell'esperienza erotica estetica religiose snobbistica si fissano in vicende e figure dipinte per sempre nel tessuto durevoli del romanzo
Il romanzo è una cattedrale elevata alla realtà con il materiale del sogno
C'è qualcosa di austero e appunto di Cantiano in questa devozione di Elsa Morante per la forma Priori del romanzo il romanzo viene inteso come una fonte di principi ordinatori dell'esperienza
Un sostegno e conforto dell'intelletto perché non sisma rischiano i labirinti demoniaci della gretta stupidità o della pazzia
Il saggio su Nuovi Argomenti sul romanzo scritto nel cinquantanove rende esplicite le ragioni di questa devozione
Ed è anche notevole che dopo molti anni in cui cercò e sembrava prediligere altre forme e generi letterari come il pamphlet polipo etico o la lirica ideologica né il mondo salvato dai ragazzini o in pro contro la bomba atomica Elsa Morante sia poi tornata la grande architettura romanzesca con la storia
Epica realistica della società come menzogna e sortilegio era epica della coscienza una sorta di fiabesca fenomenologia dello spirito
Il romanzo veniva continuamente abbandonato e il più tardi re inventato
In ogni romanzo di Elsa Morante proprio l'intera struttura e costituzione del mondo si direbbe che deve essere rielaborata e definita
Prima l'irrealtà divorante il morbo fantastico che sprigiona follia da una passione idolatri Ca'erotico snobbistica
Poi l'isola della felicità e dell'avventurosa innocenza allenò il ragazzo che incontra la realtà come incubo della degradazione dell'umiliazione
Poi la strage degli indifesi e della stessa realtà vivente da parte di una storia che si mostra col volto di una sanguinaria impresa burocratiche
Poi infine l'invocazione desolata di un'infelice uomo maturo a sua madre oltre la morte perché alla madre risalgono tutte le più drogate promesse di felicità
Sempre i padri e le madri che sono per ogni figlio divinità primordiali e primarie i garanti della realtà agli ispiratori di un destino sempre i padri e le madri ingannano e corrompono
Nello svelamento della loro umiliazione miseria follia e autodistruzione Anna Vilhelm Ida Aracoeli preparano l'infelicità dei loro figli
Con la loro rovina è tutta la realtà che vacilla che viene investita dalla bufera del nulla
Ogni destino
è una storia di precedenti la storia di ogni figlio e figlia è preceduta dalle storie di padri e madri e dalla storia dei genitori anche dei padri e delle madri
La narrazione romanzesca è un metodo di conoscenza per precedenti e conseguenze dove lo spazio si incrocia col tempo e ogni ora a un prima ogni eroe protagonista per conoscere rivelare se stesso deve raccontare la storia della propria famiglia e lì e all'insaputa del personaggio che vengono decise le carte con cui si giocherà la partita fra io e mondo
I romanzi di alza Morante propongono ogni volta un intero sistema del mondo tramite un nuovo personaggio come osservato anche Giacomo Debenedetti interrogandosi su che cosa fa di una marca narrazione un romanzo
è il personaggio e questa misteriosa forma di alibi o di proiezione trasposizione del narratore il vero agente vitale della forma romanzo
Il romanziere letteralmente infestato occupato posseduto da i suoi personaggi è questo che Pierre periodicamente avveniva Elsa Morante
La misteriosa chiamata a narrare la storia di un personaggio era un evento che continuava a meraviglia la e di cui a volte parlava scherzosamente come di uno una anomalia ben strana
E in cui il civile nella mente del romanziere la cui vocazione precisamente mettersi al servizio di personaggi i quali comandano all'autore che la loro vicenda venga raccontata
Ma il personaggio che guida e comanda e che permette la narrazione romanzesca e anche un emissario delle Muse è un inviato dell'ispirazione
E il mediatore grazie al quale chi scrive e racconta può all'improvviso parlare di tutto nominare l'intera vita dal punto di vista relativo di un destino in atto cioè di un carattere e di una vicenda è il personaggio il tramite per il romanziere alla conoscenza della realtà
Citazione e allora nel momento di fissare la propria verità attraverso una sua attenzione del mondo reale il romanziere moderno scrive Elsa Morante nel saggio sul romanzo
In un luogo il luogo di invocare le Muse e indotto a suscitare un io recitante protagonista interprete che li valga da alibi
Quasi per significare a propria difesa si intende che quella da me rappresentata non è la realtà ma una realtà relativa all'io di me stesso o ad un altro io
Diverso in apparenza da me stesso che in sostanza però ma appartiene e nel quale io adesso mi impersonò per intero
Misteriosa insondabile la nascita del personaggio l'evocazione di un io recitante non meno di quanto fosse l'intervento decisivo delle Muse
Personaggio e io recitante e dunque l'altro nome dell'ispirazione
Della condizione necessaria non solo a iniziare ma condurre nel giusto senso il veicolo del romanzo
è solo la sua presenza che trasforma un opera in prosa
Prosa d'arte di riflessione eccetera il mio romanzo in una continuità veri simile del tessuto narrativo che stringe insieme il qui e ora il prima e il poi in una serie di atti ai quali una coscienza DAU cerca di dare un senso
è quasi inevitabile o comunque una tentazione continua quando si parla di Elsa Morante riflettere su quella vera e propria implicita e ma ben consapevole Teoria del romanzo chi è contenuta nei suoi romanzi
Non posso credere di non tra di inoltrarmi in un tale argomento e di uscirne poco dopo con una topografia soddisfacente
Posso solo limitarmi come ho fatto a ricordare una serie di evidenze sulle quali tuttavia non mi pare che si sia ancora fermata abbastanza l'attenzione neppure sulla più macroscopica di queste evidenze cioè l'idea di romanzo e la sua realizzazione sia ancora stabilito fra i lettori critici mi pare un minimo
è utile accordo
Chiedendomi anzitutto come ho fatto all'inizio
Che cos'è un romanzo che cos'è il romanzo per Elsa Morante volevo suggerire che forse in verità non si è neppure presa ancora in seria considerazione come dotata di valore oggettivo la riflessione della scrittrice su questo tema
Né ci si è chiesti ad esempio se le curiose oscillazioni interpretative di critici e recensori siano per caso dovute proprio ad un'idea presupposta del romanzo in generale
Del romanzo moderno o novecentesco in particolare del come dovrebbe essere della situazione italiana nella quale Elsa Morante ha scritto i suoi romanzi eccetera
L'idea che un autore si fa delle proprie opere non è detto che sia la più obiettivamente attendibile
Intenzioni auto-valutazioni sono loro può a loro volta testi da interpretare ma anche le interpretazioni critiche rivelano presupposti non chiaramente dichiarati
Un certo squilibrio comunque una ricorrente difficoltà quanto meno nei rapporti tra la critica letteraria italiana i romanzi di Elsa Morante è un fatto ben noto a tutti al punto da poter essere preso ormai come punto di partenza
Se si considerano però per un momento le cose in prospettiva panoramica
Se si può osservare che almeno nella seconda metà del Novecento nessun altro scrittore italiano sentito ha affrontato la crisi e la minaccia di fine del romanzo con la lucidità il coraggio inventivo di Elsa Morante
Accanto a Giacomo Debenedetti che ha dedicato al problema del romanzo la maggior parte delle sue energie del suo genio critico Elsa Morante ha visto nel romanzo la forma letteraria moderna per eccellenza
Moderna anche per la sua potenzialità magnetica
Di ripercorrere a ritroso la propria storia borghese per risalire origini pre borghesi all'epica antica e a quella cavalleresca nonché ai grandi cicli fiabeschi occidentali orientali
Qui la comprensione ininterrotta e generosa che la critica accordato a Italo Calvino
Potrebbe tornare utile anche al di fuori dei confini dell'opera di Calvino
Il quale si può dire senza rischio di grave errore ha considerato la cultura diciamo docente esca del romanzo esaurita se non pericolosa inutilmente ingombrante fin dall'inizio della sua attività letteraria
E Calvino ponendosi al di là del romanzo evitando di labirintite autocoscienza i mosaici sociologici doveva risalire al di là del romanzo realistico psicologico e sociale borghese
Verso il conte filosofiche e oltre più indietro verso poemi cavallereschi fiabe medievali libri di viaggio infine può Emil filosofici e mitologici antichi insomma
Dall'Odissea
Epica di avventure e porte enti e viaggi all'Orlando Furioso etica di magie e favole illusorie popolata da personaggi nitidi e coloriti come proverbi per arrivare a Robinson è candido
Voglio dire che qualcosa di analogo a quanto ha fatto ed è stato costretto a fare Calvino con il racconto e la narrazione breve snella Elsa Morante affatto con la sua con la forma del romanzo
L'apparente continuità con le forme tradizionali del romanzo
Nascondeva insieme rivelava di lei la coscienza e direi l'ansia dell'interruzione di quella continuità con i rischi di distruzione di perdita che un'interruzione di tradizione comporta
Non diversamente da Calvino
Elsa Morante ha sentito la fine del romanzo l'esaurimento del suo ciclo vitale e della sua Fisiologia realistica e naturalistica ma diversamente da Calvino che ha sempre avuto la vocazione per le forme brevi dalla fiaba l'elzeviro
Elsa Morante ha avuto invece la vocazione di accogliere di assumere una totalità di esperienze personali e letterarie dentro una forma onnicomprensiva
Protettiva
Fatta di volte vertiginose e di navate e cappelle era laterali
Più che è usata come una modalità stilistiche a portata di mano la forma romanzesca andava però evocata dal suo passato
Menzogna e sortilegio è stata la resurrezione ironica e sublime del romanzo dopo la sua fine o un momento prima che questa fine giungesse
Mente Calvino è stato una rata ore che virtuosistica mente evade dal romanzo facendone perfino dimenticare la precedente esistenza
Elsa Morante a virtuosistica mente costruito il romanzo come questo lo strumento di una meditazione trascendentale sul presente e come esercizio di memoria rituale rispetto alla forma narrativa centrale di una tradizione minacciata
Quella stregata atmosfera di tempo sospeso o di sognata meditativa in temporalità che colpiva tanto in menzogna e sortilegio
E che si prolunga anche nei romanzi successivi indicava che l'esistenza del romanzo qual Elsa Morante lo intendeva e lo amava non apparteneva interamente al presente storico
Di fatto e per diritto naturale apparteneva almeno in eguale misura al passato al suo passato storico e ormai al suo passato il memoriale di archetipo
Era l'Archetti Monaco narrativo a rendere umanamente cioè culturalmente reali gli eventi di segregati della cronaca
Di questa natura di archetipo fanno parte nei romanzi di alza Morante tutti i livelli e le strutture dello stile
Dalle tipologie dei personaggi fino alla sintassi e a volte a Lessico arcaismi che non hanno niente del calco o dell'innesto filologico perché la natura lettera la lingua letteraria usata dalla scrittrice
Anche delle invenzioni lirico saggistica che si trovano in quel lungo monologo tragico che Aracoeli
è una lingua che si potrebbe definire con una frase
Nelle prime righe di menzogna e sortilegio e la lingua nella quale una bambina morbosamente fantasiosa di dieci anni trasforma il dramma piccolo borghese dei suoi genitori in una leggenda
Ciò che perciò avviene nell'insieme del romanzo avviene deve avvenire anche nella lingua
Il dramma è un dramma vero vissuto è scontato interamente dai suoi protagonisti anche le se la sua determinazione storiche sociali e piccolo borghese la classe che nel modo più moralistico ma anche più follemente fantastico ha vissuto le vocazioni culturali
Visto da una bambina per la quale quella società e la sola società reale possibile e la scorza contingente del destino il dramma piccolo borghese si trasforma in una leggenda
Così la lingua limpidamente ordinata e perfettamente comunicativa di Elsa Morante e la lingua borghese media trasfigurate in una lingua leggendaria
Una lingua adatta a raccontare quelle vite di re eroi e santi su cui la piccola borghesia letterata ha sognato fino alla perdizione per più di un secolo
Lingua media sublime si potrebbe dire sollevata fuori della sua normalità in un tempo fermo di leggenda
La definizione che ne diede nel sessantaquattro Pasolini i Nuove questioni linguistiche benché fosse una definizione in parte limitativa e negativa data la poetica pasoliniana del mimetismo linguistico sperimentale
Non priva di qualche estetismo da filologo sulle orme di Contini
Mi sembra una definizione che va al di là della considerazione linguistica in senso stretto e che tocca la radice il rapporto di Elsa Morante sia con la letteratura che con il linguaggio
Scrive Pasolini
Molto particolare il rapporto con l'italiano medio di Elsa Morante per così dire essa occupa tutti i livelli al di sopra della linea media
Dal livello che sfiora la lingua media a quello eccelso occupato dagli scrittori in stile sublimi s'infatti la Morante accetta l'italiano in quanto corpo grammaticale e sintattico mistico prescindendo dalla letteratura e sapone in contatto diretto la grammatica con lo spirito
A noi ci sia e sia la lingua che lo spirito le ha proposto in questo mondo per esprimersi
Ne ignora tutti gli elementi storici sia in quanto lingua parlata sia in quanto lingua letteraria e ne coglie solo l'assolutezza anche il suo italiano e dunque una pura finzione
Chiuse le virgolette per Pasolini
Si potrebbe osservare che qui Pasolini un po'si contraddice un po'applica alla lingua letteraria di Elsa Morante i propri problemi linguistici e stilistici del tutto diversi
Si contraddice mi sembra per il solo fatto di parlare di livelli linguistici medio alto con esclusione di quello basso quando poi afferma che per Elsa Morante l'italiano e un corpo grammaticale sintattico mistico
Qualcosa cioè suppongo fra il corpo incarnato la lingua realmente Duso e l'essenza Angelica o l'utopia linguistica personale della scrittrice il modello ideale con cui misure orienta il proprio lavoro di scrittura
Ma in un corpo linguistico mistico non si danno più escursioni dal basso all'alto perché sia l'altro che il basso partecipano ugualmente di una stessa sublimità
Ecco tra l'altro perché inerzia Morante c'è l'umorismo a volte c'è l'ironia ma non c'è il comico
Cioè l'esplosione rivolto USA o coatta dello stile basso represso contro l'asserita fittizia dello stile alto
Ed è suggestivo ma forse non esatto dire che pone in contatto diretto la grammatica con lo spirito e che non ha interessi stilistici
Perché tutto il suo interesse stilistico potrebbe essere già e non sarebbe poco nell'attenzione selezione scelte lavorìo necessari per realizzare ogni volta e di nuovo quel contatto fra grammatica e spirito
E saltando e sublima Ando tutte le funzioni grammaticali portandoli ad un grado di perfezione atemporale che finge l'uso del mondo
E si sottrae adesso
Come può e deve avvenire in un romanzo che sia il romanzo in cui si confessa tutto il presente sia nello stesso tempo l'esecuzione musicale della forma del romanzo
Se così è però si dovrebbe aggiungere che fra la grammatica e lo spirito c'è un terzo elemento e cioè il linguaggio della narrazione in tutte le sue forme favola ferie Toni e grandi ottocento europeo
Con tutta la lingua da traduzione nella quale i lettori di romanzi veri lettori di romanzi e non gli studiosi o i critici hanno per lo più letto gli scrittori francesi inglesi russi
La finzione e qui Pasolini ha ragione non tocca soltanto le storie narrate ma affonda e stabilisce anche la lingua ideale del narrare
Ne inventa la normatività come funzione stilistica assolutizzando una normatività che la lingua media in quanto lingua d'uso non può conoscere
L'assolutezza e sublimità linguistica notata da Pasolini insomma artistica e non linguistica
Anche quando la polemica contro la normalità piccolo borghese diventerà una polemica violenta con gli anni sessanta in pro e contro la bomba atomica nel modo salvato dai ragazzini nella storia la lingua anche quella del saggio della lirica pamphlet sprigiona era violenza polemica dall'alto di una cantante allegria
Scaraventandolo idee di libertà più sublimi come petardi e girandole contro la normale criminalità della storia moderna ciò che ben pochi allora riuscivano ad accettare
E cioè la trasformazione del del saggio ideologico in favola il racconto d'avventure Collotti infantili fra il bene e il male era in realtà un modo di scoprire la sostanza mitica chi alimenta ogni azione
Politica o agonistica e un modo di custodirne il potenziale simbolico al di là delle contingenze
La favola ideologica raccontata in pro e contro la bomba atomica risulta oggi più realistica e più politicamente nutritiva dell'intera collezione di Quaderni rossi
Essendo caduto sbadatamente nell'imbuto della polemica vorrei restarci ancora un momento approfittandone per ricordare rapidamente
Ma ho anche un dovere di informazione alcune circostanze poco gradevoli
Questo convegno vorrebbe tra l'alto su tra l'altro superare queste circostanze che all'incirca consistono in questo
Nonostante i giudizi ammirati non senza repentini scarti limitativi tipici
Quelli di Emilio Cecchi molti anni fa nonostante i riconoscimenti che alle opere di alza Morante soprattutto all'inizio hanno tributato critici famosi e geniali ricordo almeno De Benedetti e Luca ci ha per diverse ragioni che sarebbe interessante analizzare questa scrittrice possiamo dirlo non è mai entrata in pacifica sintonia con la cultura letteraria specialmente italiana del proprio tempo
Questo tempo di cui parlo un po'pomposamente come se fossi uno storico ancora il nostro tempo un periodo che parte dagli anni Quaranta e occupa la seconda metà del Novecento
Ora se guardiamo senza preconcetti a questo periodo semi secolare e valutiamo per esempio l'importanza centrale l'autorità quasi da classici del presente che hanno assunto Pasolini e Calvino
Non può sfuggirci anche nel confronto la grandezza di razza Morante
Le graduatorie le misurazioni non godono di buona fama
Vengono ritenute improponibili
Difficilmente motivabili se non insensate meschine ma devo dire che a volte mi piace una forma affermazioni come quelle di Forster presepio quando dice nessun romanziere inglese è grande come Tolstoj
Eppure di graduatorie se ne fanno di continuo e per lo più senza dichiararlo cioè senza che ci si assuma la responsabilità delle gerarchie e delle preferenze su cui si fondano Non solo nero le nostre insindacabili diciamo letture private ma anche i discorsi professionali sulla letteratura Pius personalizzati
Una novità confortante la trovo nella storia della letteratura italiana recente di Giulio Ferroni
è la prima volta che in una storia letteraria viene dedicato ad Elsa Morante un intero apposito capitolo monografico accanto a pochi altri Pirandello Svevo Montale Garda Calvino
è vero che l'originalità o a volte la grandezza solitaria di uno scrittore provocano reazioni di rigetto e di ostilità da parte dalla critica conformista che per definizione è sempre la maggior parte della critica
Ma certo questo non può servire ad assolvere per fare un solo specifico esempio la persistente sordità di quella folla di cosiddetti narratologia o scienziati delle strutture narrative
Che quasi non si sono accorti di quanta coscienza metà letteraria storica e tecnica contenessero i romanzi di Elsa Morante
Soprattutto menzogna e sortilegio la storia che dispiegano una pluralità di piani episodio sviluppi narrativi concomitanti e secondari possono essere considerati delle riletture sinottiche
Della tradizione del romanzo vera e propria enciclopedia delle tecniche delle tematiche romanzesche precedenti
Quasi che il romanzo per conquistarsi il suo ormai contrastato diritto di esistenza avessi bisogno dopo crisi e catastrofi di fare appello a remote fonti di legittimazione di ritrovare fondamenta profonde stabili evocando con un atto di strenua magia artigianale tutte le forme più solide preziose del suo glorioso passato si potrebbero infine per comodità didascalica e per divertimento polemico individuare almeno tre fronti di resistenza e di ostilità che hanno lavorato per tenere a distanza la grandezza evidente credo di questa scrittrice
Primo il fronte possiamo dire avanguardistico in senso lato favorevole alle scritture provvisorie spenti sperimentali di intervento
Qui troviamo Vittorini dal Politecnico almeno Abbot l'Espressionismo filologi Zante ideologico di officina il Gruppo sessantatré quasi al completo e più tardi anche Calvino ambiguo e astuto alleato dell'avanguardia francese
Due un fronte politico prima prevalentemente populista poi prevalentemente super marxista favorevole prima un impegno letterario politicamente conforme più tardi mediatore del valore conoscitivo di ogni forma d'arte
Qui si va dal neorealismo alla nuova sinistra con qualche rara eccezione Casas
Fra il sì e il no Fortini pronto a riconoscere l'eccellenza sto al artistica pronto a non farsela bastare eccetera
Tre il fronte infine definibile degli scienziati della letteratura
Che avendo messo al bando come non scientifico non professionistico sia il giudizio di gusto che il giudizio di valore si sono tramutati in lettori senza giudizio
Si sono resi muti e ciechi di fronte alla qualità dei libri che leggevano o più precisamente radiografare hanno la storia per loro valeva se valeva come un bestseller
Bisogna constatare del tutto obiettivamente che il dominio di queste tendenze spesso alleati della cultura letteraria italiana negli ultimi decenni ha fatto sì che dopo la scomparsa dei maggiori critici della prima metà del secolo si determinasse un vuoto nella ricezione delle opere di Elsa Morante
Un vuoto che peraltro periodicamente si riempito di Hu un'ostilità cessa e un po'cieca
Solo più recentemente negli ultimi dieci anni un certo esaurimento di quelle culture ha permesso che si cominciasse a vedere più chiaramente senza pregiudizi l'edificio grandioso costruito da questa scrittrice
In cui l'audacia intellettuale e morale non è stata inferiore al genio letterario
Se poi non sappiamo più che cosa significa genio letterario allora credo che questa sia una buona occasione per scoprirlo
Elsa Morante sapeva che le facoltà umane da cui nasce la più alta cultura sono vulnerabili
E perseguitate da vari mostri e che la loro difesa richiede sempre anche nelle circostanze più comuni una certa dose di istintivo eroismo
La parola
La parola ora al professore Cesare Garboli uno
Io avrei dovuto parlare domani
Ringrazio gli organizzatori
Invece mi hanno passato quest'oggi
Perché una serie di contrattempi
Bene impediscono
Perché è una serie di contrattempi mi impediscano di essere quindi domani
Devo quindi il fatto di parlare di oggi
La cortesia non è l'attore del convegno
Giacomo Magrini che qui presenti
Che
Ha concesso
Il suo posto
Tra l'altro vi dirò che
Mi dispiace di non essere presente domani
Proprio perché non potrò sentire
La relazione di Magrin
Questo momento io
Non posso fare a meno
Di ricordarmi
Di un giorno di trent'anni fa
Mi sembra il tre dicembre del mille novecentosessantadue
Quando
Mi trovai per la prima volta
A parlare di Aversa davanti a un pubblico
Presentavo
La raccolta di racconti uno scialle andaluso nella libreria Einaudi
Via Veneto
Persa
Ancora giovane snella
Molto piacente
Aveva preso molti tranquillanti perché era molto emozionata
Corse lucida
Che è qui presente se lo ricorda non so se tranquillanti altre cose lei mi confessò poiché aveva preso qualche cosa perché era talmente emozionata intimidita da questa presentazione
Che aveva bisogno di difendersi
Trent'anni fa vuol dire che molti dei relatori in questo convegno e molti degli amici di Enza presente Patrizia Cavalli che vedo lì doveva doveva fare più o meno la quinta elementare
Carlo Cecchi e doveva avere passato da poco i vent'anni
Ricordo che
Quel pomeriggio anzi quella serata
Lasciò poi su di me è sempre un segno
Perché
Commuoveva avere vicino
Pensa che
Si affidava a me si abbandonano a mente sentiva come
Un prove ragazzo che la difendesse lo proteggesse
Io vi leggerò qui mi dispiace e mi scuso con voi di questo leggerò qui poche pagine non più utili dieci dodici pagine già stampate
Un Breve scritto solo le poesie della Morante
Un volume dal titolo alibi
Quindi spiace di non portare nulla di nuovo ed inedito come si fa generalmente ai convegni ma io credo che queste pagine possano a tutti gli affetti considerarsi inedite
Perché alibi è un libretto molto poco noto questa prefazione lo infinitamente di più credo che pochissimi di voi
Avranno nel letto questi pagine che io ora rileggerò quindi le possiamo considerare delle possiamo considerare una novità e anche una riabilitazione
Nelle poesie di sa che non hanno mai goduto
Di grande favorevole stampa
Questo libro ruota
Intorno a un asse questo asse formato da due polizie
Due pesi e molto complesse
Non proprio autobiografiche Hermann autoreferenziali come si dice oggi dove Elsa Morante parla di se stesse queste due poesie si intitolano rispettivamente avventura
E alibi intorno all'asse di queste due poesie
Ci sono poi quelle poesie che voi conoscete benissimo bellissime fiammeggianti
Che costituiscono per così dire il parà testi dei romanzi della Morante cioè le poesie inserite o ad apertura o in calce ai grandi romanzi della morale e che cosa sono l'avventura
E agli impegni
Già le poesie che disegna nove come due serpenti che si annotino su se stessi
Sono due poesie che
Come una vertebra
Che descrivendo
In una storia d'amore
La storia d'amore che non direi felice ma
Drammatica
Disperata
Passa in qualche modo
Questa storia d'amore copre
Periodo che
Si stende intorno
Alla stesura dell'Isola di Arturo
Avventura racconta la storia dell'amore di El Salvador
Per Luchino Visconti
Profumo
Un amore che molto pesante prevenzione
Visconti la trattava male la umiliava di fronte alla sua corte di cineasti
Gli uomini di teatro
Ma entra nell'amore era così
Generosità
Ceca
Che tutto tollerata
Questo amore durò
Relativamente a lungo
Se la Morante riuscì a venirne fuori
Nel riconquistare
Si estese le proprie energie creative
Questo avvenne
Durante la stesura dell'Isola di Arturo preceduta
L'ha accompagnata
Dalla seconda poesia dell'asse che dicevo prima
Inadempiente
Elisa
Si rivolge a un interlocutore fantasma
A un giovane
Ha un ragazzo allora vedi tutti gli amori
Questo ragazzo non ha un nome
Ma si può intravedere
Si può intravedere la sagoma che sta già nascendo
Del ragazzo dell'Isola di Arturo
Questo ragazzo
Elsa medesima
Che
Ritrovata
Nelle proprie radici
Radici forse non completamente estranei forse anche malate
Narcisista perché ritrova la forza per liberarsi di un amore più malato
Del narcisismo
Io
O più o meno già raccontato quello che dirò lo dirò forse meglio in quelle poche pagine che vi leggerò meglio lo dirò più da da letterato
Ma in sostanza
Il nucleo di quello che vi dirò
Che già
Già adombrato in questo breve preambolo
Chi di voi conosce L'isola di Arturo
Potrà
Ricordare commenta il disegno di questo amore descritto in queste due poesie
Sì Coca Cola
Nei due personaggi maschili del romanzo
Arturo
Il padre di Arturo
Con tutto ne parliamo
Dovute alla distanza che c'è tra l'arte e la vita
Luchino Visconti
Voi ricorderete che c'è
Quella parola terribile
Arturo sente proferire
Al giovane amante del del padre il padre
In carcere prosciugare il padre di Arturo quella parola terribile
La più terribile per sta
Quando
L'amante di quest'uomo che è il padre di Arthur
Urla una parola che il ragazzo
Parapiglia
Parodia era
Pensa l'essenza la sentenza
Del negativo del negativo con la
Ultimissime parole di questo preambolo prima di leggere ripete paginette
Le leggo anche per questa ragione io vorrei che attraverso le poesie udienza poesie che sembrano dei gioielli rutilanti splendenti gioielli di cui una donna sia torna nel momento in cui si trucca vuole apparire bella
Bella in pubblico queste polizie Ricci rappresentano e ci ricordano una Elsa Morante che non appartiene ancora alla fase grande fase in cui
Diventò
Il maestro
E prese coscienza
Non solo della propria letteratura ma anche dei valori civili
Della propria polemici
Della propria letteratura Elsa Morante è stata un grande maestro ma lasciate però e non dimenticatevi mai per ricordarla vorrei sapere
Era anche una
Era anche una donna molto piace molto femminile
Molto attraente e ed è stata una donna piena di civetteria piena di grazia
Anche D'Anna
Anche capricciosa ma Habana
Di qui la vanità che
In certe donne è una forma di profondità
Non dell'attualità quote di superficialità
Ricordiamoci
Vicino a al peso al in sostanza la grandezza di Enzo e commenta maestro
C'è anche
Questo aspetto più leggero
Elsa Morante tese una volta disse che si accusava di pesante di pesantezza di essere una donna pedante piazzare una maestra
Ma è una cosa che solo Edessa Morante
Poteva dire di sentenza noi no
Noi dobbiamo ricordarci della nella sua grazie e nella leggerezza vi leggo ora quest'opera
No no anch'io responsabile come tanti altri
Di scarso interesse e poca pochissima attenzione nei confronti delle poesie di Erza Morante riunite in questo volume
Responsabile come tanti altri di avere sottovalutato valletti
Di averlo penalizzata gettato nello scaffale dopo un'occhiata distratta o dimenticato sulla mensola vicino a dove si passa sempre e non si guarda mai
Era il mille novecentocinquanta
Sono passati più di trent'anni
A libri usciti inaspettato come secondo volume di una collezione di polizia ideata per Longanesi anzi inventata per Longanesi da Nico Naldini
Domenico Naldini come allora dico che firma
Gli altri volumi erano croce e delizia di penna e l'Usignolo della Chiesa cattolica di Pasolini Area romana come si vede
O per scelta e per destino penna e Pasolini o per sangue Commerce
E una certa parentela è riconoscibile tra i tre e poi qui documentata anche al di là della topografia lì per lì la collezione incuriosire quasi timori creando apprensione qualche rumore tra gli addetti ai lavori ci furono anche delle recensioni volto ragionate strategiche di poeti ufficiali come Caproni per esempio
Il primo a dire brava bravissima Adecco fra i tre proprio alla Morante
Trattata da dilettante così capace biscotti tantissimi scherzando col fuoco
Da vincere gli stessi politici di professione
I poeti diceva Caproni
Sul serio
E qui con tutta la grandissima Spina si può avere di caprone io ricordo che il progetto di Caproni e non non non non fu molto simpatica
Il purè ti sul serio non è un'espressione pensi condivide volentieri
Ma poi simile che la Morante Pasolini Penna erano stati messi insieme da Naldini solo perché vi aveva sottomano
Non avrebbero fatto scuola muoverà di paglia tutti si tentarono reale utilmente
A giustificazione di questo oblio
Di questa latenza lo sepoltura che dura tuttora si potrà invocare molte attenuanti
Oggi chi più chi meno siamo tutti schiavi di quel ricatto professionale sindacale e corporativo per cui il poeta va diviso è discriminato dal romanziere romanziere dal narratore narratore lo scrittore e magari creativo come pubblicità dal critico e dal saggista guai a chi non sta alle regole a chi salta le transenne mio nei rispetti come se si potesse dire al TG uno questo è permesso solo al TG pure o viceversa
Sono un poeta e Pietro il poeta ecco sono darsi minacciosa feroce gelosia di un privilegio così superato la categoria alla lunga impraticabile figlia del poeta di carattere Linati se allevati resi miserabili della professione del tirocinio
E dalle interminabili attese nelle anticamere di collane ministeriale come lo specchio o altri marmi sibillino
Alla fine degli anni Cinquanta prima della lottizzazione questo non era ancora il costume vigente
I burocrati e i piazzisti della poesia non avevano ancora esteso la delinquenza né irrigidito la corporazione
Si poteva ancora respirare scrivere poesie senza timbrare la barchetta ma dove si sarebbe finiti non si poteva già intravedere
Personalmente posso farmi perdonare la mia disattenzione senza invocare i diritti della categoria
Non sono poi ma producendo delle attenuanti specifiche io sono in poesia e l'ho sempre dichiarato
Un altro dal compito era al proprio in Europa
Un po'no domani
Ah vola tradizione
A volere inibiti degli accenti diversi regolari il colore la retorica il vecchio stile ed è che il problema non mi piacciono i grandi assunti non amo il moderno e meno che mai per l'espressione del moderno che il verso libero e la poesia che parla come vuole senza regole e senza freni
Ora queste poesie viale
Contravvengono a tutto ciò che mi piace
Però sudano respirano Stile libero musica in tema Marco da movimento interiore il piede su cui ci si appoggia e melodico un adagio alla sala badate apro Saltykov narrativo informativo cantato tra il transetto innaturale sorteggiato compattezza civetteria per esempio
Ho una bestiola
Una gara
Il suo nome
Ciò io le metto nel piatto
Essa amanti
E ciò elemento nella foto
Beh questo è un bellissimo
Salvo che la Morante scavalca subito le graziose
Sono passa Lezzi
Si lascia alle spalle il lamento animata la voce cui eroga il fare espiatorio neanche lo straccio corvi novecentesco di chi sta sempre arriva e parla alle onde
La Morante anche in polizia tentata da King
è una killer che va di persona a trovare la madre
Ma senza pensarci due volte
Getta nel sempre
E guadagna il lardo con dei versi che sono delle bracciate dei colpi di remo avventurandosi ingrandire incaute traversate oceaniche
A difficili a morire
Ma
Questo penso che
Addio incidiamo
Comincia verso militare che appartiene
Avventura
Questa capacità di sfidare i pericoli e di farsi incantare dal mare aperto
E di navigare a tu per tu con le povere
Trascina il linguaggio di alibi in una zona infetta
Molto poco frequentata dalla tradizione poetica del Novecento il fondamento la legittimazione dialettica
E una capacità di amare senza ricetta una capacità insolita
E quasi mostruosa di regalarsi alla montagna
è un tratto di originalità
Tuttavia libri un'avventura una sfida e un duello con le parole non esercizio di una diretta
Dice
Quando amavo qualcuno
Io lo difendevo con accanimento
E si era qualcosa di più di una povera bestiola o di una pianta
Lo difendevo a costo non solo della mia vita
Madrid molto di più
Perfino della mia tunisina
Sì
Ebbi modo di mettermi alla prova
Non pecca in mai di avarizia
Né d'identità
Né di grettezza
Nei riguardi di una cava o una cosa amante
Questo è un incunaboli del mille novecentoquarantacinque
Un frammento di diario
Il medico
Indirizzato in un momento di angoscia
A un amico inesistente non canta
Tanta capacità di amare insieme a Pietro sette
Troppo esaltata e troppo consapevole
Però poi prorogata
E insieme troppo lucida che è come dire ai limiti della irrealtà
Chiamarli passioni
Gli amori raccontati in anni di e quasi a usare un eufemismo
Malattie
Infezioni
Incantesimi visioni
Per il leader dei sono i termini più giù
Quando hanno
La Morante posseduto da una forza Mystic Domenica irpina che non appartiene all'umano ma un regno delle tenebre hutu
Ha un'esperienza misteriosa e animale l'amore trattato è vissuto come un male
E insieme
Come la sua liberazione dall'ormai
Come un poeta da lei molto amato
Forse però ancora fissata
Come penna
La Morante si immerge nella malattia
Non siete stargli addosso il fango per Nico Nico
E appena può
Quella beveva grandissimo risalto e prendendone Flor sopra sopra
Amore e malattie sono una cosa
Tutte le polizie viale vi sono poesie di amore
Ma di un amore statico dove l'amato e un livello sopra della raggiante
E colui che ama
è un progetto miserabile la cui presenza di Vermeer sulla terra
Si spiega solo con un raggio di luce luminosa
Che gli piove addosso da quell'attività adorata
E inarrivabile
Non importa che l'amore sia immaginario legale
L'amore può svilupparsi per partenogenesi mostruosa narcisismo come l'amore per l'adolescente fantasmatico di anni poi
Una politica che per il titolo al volume o può nascere dalla realtà e dalla crudeltà
Come l'amore per Luchino Visconti
Un amore creduto per unità
L'ultimo
Non si può capire come questa sindrome sia Abertis
Anzi incompatibile
Con il regime depressivo
E con le scoperte in negativo della politica italiana del Novecento
Ma dico incompatibile soprattutto con linguaggio politico
Con la tradizione dell'autrice
No con l'esperienza del self
La sindrome degli amori ora piantine che lavora e non può mai essere corrisposti
Perché è solo lo specchio di
Coordinatore
Ore
Non infelice
Quindi
Negli anni tra il quarantatré e il quarantacinque durante la lavorazione detentori del sortilegio la Morante progettava un libro di poesie documentato da un quaderno di scuola corri tentazione
Invito
Versi di poesie e altre cose molte delle quali
Sorta di diario tra l'altro
Ribaltone
Che la cortesia degli eredi volante mi ha concesso di esaminare
In occasione della curatela del primo volume delle opere feriti hanno portato
No credo che non si senta più perché si è interrotto qualcosa resistente microfono ora
Credo che si sia interrotto qualcosa ma sentito potrà andare avanti così
Io non appunto vagante il Progetto prende il titolo no è lo stesso il tam
C'era una tappa no ma è così
Non non si sente
Si sente
Ogni anno
In un appunto vaga quella in un appunto vagante il Progetto prende il titolo frettoloso ma sintomatico di il sosia
Con la didascalia Poesie d'amore di Narciso assesta il molte delle poesie di alibi
Risalgono a questo prezioso incunaboli
Per cortesia di Carlo Cecchi
Questo quaderno di scuola da dove provengono Versi e poesie altre cose da dove provengono
Gli abbozzi imbroglioni degli embrioni di alibi
Ecco Mennella siamese che una poesia viale vi si trova qui col titolo Minna la poesia per Ferruccio si trova a picco lazy chiama eco e qui si chiama quelli a prestare Ulsan giovane e non una giovane siciliana
Ha una bambina c'era alzata e le prime stesure delle tre poesie che formano il parapetto dei grandi romanzi alla favola il personaggio il canto pregato al bar si trova quasi tutto
Tra le poesie rifiutate figura la bozza di un testo imprese quei pezzi e numerate io vi risparmio questa parte filologica perché è un raffronto tra la poesia alibi
Le poesie
Narciso non posso fare però almeno
Non posso fare però a meno
Ecco rileggerli
Due opere
Viale di che la polizia dove Elsa fa nascere dalle proprie viscere
Il ragazzo che sta diventando Arturo qual è il tuo nome
Simile al firmamento esso multa con lavora
Sei tu Juliette
O sei Teodoro ti chiami Artù
Buonismo che chiami
Il nome arte serve solo per giocare
Come una banca
Vorrei chiamare più
Fedele
Ma non che somme
La folla aureo vestita del tuo bel gioco di specchi
La capacità di affascinare tutto ciò che ragazzo intorno attenti è presente
E l'impostura
Ma doveva
Che mai cerchi
In un anno
Gatta fanciulle
Passaggio di rating può
Il tuo cammino
Un favoloso ottomano
Altro delirio non c'è risposta umana
Riposa un poco vicino
Ragazzi
Gli ordini
La notte che all'infanzia ci riporta e come è bella difende il disponibile
Dalle offese del giorno
Distende sul noi
Una solerte
Storia
I tuoi colori
Con fanciullesco ma
Tu ripiegata su
L'azione
Anche perché
Tu sei
Il tuo corpo
è il mio riposo perché Arturo il figlio fantasma
Il figlio che non nascerà mai
Infine imperante
E per colmo di parodia
Teramano cresciuto Caraceni
Questo figlio che non nascerà mai
E la madre figlio madre
L'abbraccio madre-figlio
In cui si racchiude
Come in uno stemma
Uno stemma
Meraviglioso e malefico
Tutta l'opera della morale
C'è in questo quaderno una preghiera
Gettata la alla data del ventuno novembre mille novecentoquarantacinque
In calce è uno dei tanti abbozzi del canto per il gatto Alvaro la poesia con cui si chiude menzogna e sortilegio è una preghiera che chiede anzi reclama erede di essere interpretata
Dice
Dio mio
Aiuta la mia anima
Che malata
A morte
Ora il miglior commento ci viene fornito da nel sostegno
Miglior commento a questa preghiera
Nel diario dell'estate del mille novecentocinquantadue
Dopo una vacanza Sils Maria in Engadina
In un passaggio che allo stesso incipit della polizia alibi
Nessuno conosce veramente un altro
Se non lo ama
Ciascuno di tutti gli altri
è conosciuto solo da chi lo ama
E ciascuno di tutti gli uomini e le donne
Ciascuno
è straordinario
è un universo favoloso è in fondo senza colpa innocente
Ma il sospetto della mia colpa
Non se ne va la mia colpa
Ciò di cui è alzata sempre soffre
Nanni ancora
Non saper comunicare con gli altri
Non capire
Non amare
La mia colpa
Non essere mai chiamata
La mia corsa
Non avere amici
Non essere felice
Anche se l'opinione degli altri alle apparenze dicono il contrario chi non è amata e non amici e non è felice e certamente di una qualità meschina
Che un giorno si scoprirà
Avrei sempre bisogno di provare a me stessa che non sono meschini
Quando non attraverso simili grandi però che io mi vergogno di me
Ancora a segno di narcisismo
E un commento di
Se non si trattasse di un'esperienza così sanguinante
Studiare il comportamento la concorrenza con cui si scontrano gli elementi di questa autoanalisi sarebbe un esercizio
Di grande continente
Si osservi il discorso in guerra degli elementi
Colpa
Malattia mortale
Amore mai corrisposto amore che non basta mai
Capacità di amare senza risparmio incapacità di amare
Eterna contemplazione di sé bisogno incessante di cimento di prova di scommessa con se stessa
Eterno bisogno di dimostrazione
C'è un filo in questo groviglio
Afferrato il quale si Schipani tutto il gomitolo
La Morante lo ha visto
E lo vedrà sempre più chiaramente nella sua opera dopo L'isola di Arturo
La sua grande capacità di amare una generosità so
Infelice
Come il colpevole per definizione
Come il diritto
Amara in eccesso amare troppo è un alibi
E dediche surrogare il cuore
E tiene nascosta agli occhi una maledizione è una malformazione
Il seme infetto
La malattia mortale si annida proprio nella capacità di regalarsi
Alla divinità dell'amore
E la legge della poesia dipende
Colui che ama se stesso
E portatore di una diversità che lo sfigura
Di una vergogna
Di una perversione che va tenuta ma
La crudeltà di questa maledizione tutta nella sua
Semplicità
Chi ama tanto da sentirsi dire indegno
Non so a
Narciso non sa staccarsi dalla sua immagine villa cerca voi avete la proietta sulla divinità di tutti quelli che si illude di amare
Daniela corta
Non amarli ATAS
Siamo forse vicini finalmente a riconoscere la forma di questo libro
E a identificare
Insensibile al linguaggio politico del Novecento alibi risale a una tradizione che non ha né tempo né luogo
Messianici Colli
Che il parlare poetico sia un linguaggio nobile raro elevato prezioso il vestito cosparso di gioielli e spettacolo uso con il quale i pensieri tragici i concetti sublimi vanno in giro per il mondo ci mostrano in pubblico si può anche dire così
Ciò che la tradizione regala a libri e sono le intonazioni
L'eco del parlare politico sentito con uno strumento adatto la sincerità ma anche alla finzioni
Inventata fatto apposta per diversi e dire la verità ma anche perché amo farla declamato da ingannare alla strumento ambiguo sul quale si possono sempre accordare truccando le
Delle confessioni da quaderno segreto troppo roventi per non ci farle
Alibi
E troppo cifrato e per non chiedere aiuto a un codice
Questo aspetto del linguaggio poetico è inagibile esasperato e spinto fino ai confini dell'artificiere della teatralità solitaria a luci spente
Da una parte la poesia e la veste di scena
L'indumento che la Morante afferra in un angolo della stanza per coprire la nudità delle sue espressioni dall'altra la formula magica il sortilegio con cui si fanno i vaticini e si chiedono le risposte al futuro
Le poesie di alibi sono poesie album
Ma un album visitato da una tristezza veggente di chiromante pazze disperata che interroga ceca le linee confuse e arruffato e del suo destino ma non sa afferrarlo
Perché quello che la tradisce le manca proprio il cinismo l'astuzia il terra-terra delle chiromanti il mestiere
Diversamente da ogni altro album di poesie femminili l'argomento di alibi non è la memoria o il diario dei fatti del cuore
Protagonista è sempre il futuro la conoscenza la divinazione la spiegazione dato a se stessa di un destino sempre più simile a una condanna è un inferno
E se c'è qualcosa che non finisce di sorprendere in questo album capovolto e mostruoso
è che la pitonessa si arrovella sulle fatture i filtri ne fa versi simile alle cantilene ai sortilegi che accompagnano la magia non smette per questo di essere una ragazza sognatrice
Se vuole la morte
Un aspetto la felicità
Ma questa è l'anima
Di se stessa che la Morante non vuole detenere e tiene sempre sotto chiave
La ragazza
Che il cielo ha voluto fantastica
Per quanto posso aspettare la felicità
E sognare l'amore
Non sa pensare immaginare la vita
Se non in forma di terribile vaticini al
Scritte tra la stesura di menzogna e sortilegio e L'isola di Arturo queste poesie se uno ossessionate dall'Ilo
E dalla fatalità
Questo è il pensiero fisso
L'idea coatta ma c'è un altro registro meno visionari uno stile più lieto barbaro in giù non riesco che fatica alibi non il libro di una strega ma il Canzoniere di una zingarella
Di un ragazzo girovago che dice l'avventura e registro più vicino e più sensibile alla stesura dell'Isola di Arturo magico momento in cui la Morante era lo Zenit della gioia creativa
Questo non toglie nulla lo stile tragico di alibi e non contraddice al selvaggio regime della fattucchiera
Può sembrare strano ma il gioco la grazia la leggerezza non nascono nella Morante da una letizia naturale
Da uno stato d'animo spensierato
Anzi
Quando giocavo scherza di proposito legalità della Morante risulta spesso forzata evoluta
La Morante piena di grazia nel tragico
No nel grazioso
La serietà la gravità il pensiero la fanno volare non la gaiezza il gioco
Anche in un libro così chiuso così sordo al mondo come alibi non c'è mai un momento in cui la Morante non sappia prendersi sottogamba e dimentichi che le tragedie del mondo sono più grandi di lei
Da notare che questo registro zingaresco da da tante città miglia
Diventerà poi perché la Morante con con grande orecchio la Morante matura si ricorderà di questo registro di Ali Viello userà nella nelle canzoni del pazzariello nel mondo salvato dai ragazzini
Arriviamo all'asse di questo libro
Alla coppia di poesie contigue di cui dicevo prima
Avventura
Spavaldo richiamo d'amore gettato Luchino Visconti e alibi la misteriosa poesia disperatamente indirizzata a un immaginario fanciullo figlio dal corpo materno grande come l'Asia
Questa copia di Poesie Fatah giuntura di tutto il libro avventura fu scritta nel quarantotto alibi nel cinquantacinque
C'è anche un filo che unisce le due poesie la massima che apre al solo chi ama conosce
La conclusione di avventura e l'incipiente viale dei mentre la poesia del mille novecentoquarantotto per Visconti ci raccontava in termini esaltati una schiavitù d'amore alle vicine unite ad assistere al ritrovamento di sé alla proiezione di sé in un fanciullo figlio immaginario che la propria identità ritrovata insieme il proprio
Si può anche definire questo passaggio una guarigione
Un reinserimento ma non meno esaltato dalla follia di prima
Cerco di andare un po'più velocemente
Tale dunque ecco la salute la salute identitari conquistata ho finalmente conquistata costano un prezzo altissimo
Perché esistono il sacrificio
E la rinuncia definitiva
Al paragone
Con la virilità
Questo è un punto essenziale
La svolta essenziale nell'arco della storia della morale
C'è un momento in cui versa
Abbandona un sogno
Il suo narcisismo si spezza
Non sto lì trova più vinse i connotati di un ragazzo il grande paragone con Achille
Abbandonato
Uscito di scena il padre
Arturo si riproduce per partenogenesi si spacca in due generando lo schema autarchico madre-figlio
Non senza coerenza e fedeltà al modello Arturo matrigna già sperimentato nel romanzo
L'autonomia di questo schema nubile per cui il figlio la madre la madre e il figlio con annessi annunciazioni incarnazioni durerà fino a quella straziante pesi Doria pallino di e dei revisori a pallino dire che sono i rapporti tra il narratore la madrina carceri
Di questo schema dell'odioso anche qui non è solo la cellula generatrice
Gli incunaboli ma addirittura il paradigma
A produrre Halévy è un potere fantastico che ha i tratti di una doglie la fisiologica
Ma in ali per il figlio ancora un embrione un fantasma cui la Morante si rivolge alla fine della polizia con un verso che sembra un grido
Con il figlio mio diletto
Rosa notturna
Il figlio non sia ancora differenziato sta per nascere e non nascerà mai
Attaccato alla madre il fantasma si apre un sistema di concordanze che coinvolgerà tutta l'opera ancora da venire con estensione misteriose contagiosa esseri non meno immaginari che reali
Lo ritroviamo le fanciulle topi un frammento autografo senza data frammento che rinvia a un sette il bambino protagonista della storia
è possibile che tu esista
Non è esistito mai
Saresti solo un fantasma della mia mente
Ho una memoria di cose non vissute
Ritroviamo questo archetipo in quella tragica inquietante verifica di un antefatto immaginario che il primo dei testi del Mondo salvato dai ragazzini addio addio è una poesia scritta
Per Bill Morrow
Chi era Bill Moro voi forse lo sapete lo sapete tutti l'ultimo degli amori della Morante il ragazzo americano che morì suicida a New York probabilmente per una ingestione di droga dedicatario della poesia del Moro
L'infausto stella della vita della Morante
Virtualmente l'incontro di Erza nel mille novecentocinquantanove col futuro dedicatario di Attilio
Era già scritto e prefigurato in alibi
Non ci si meravigli era che l'album di una fattucchiera abbia fatto uscire dalla carta e messo in essere
Un pezzo diretta
Solo alla fine
Rassicurate bene
Siamo all'epilogo
Ed è la cosa che mi preme più utile
Ma in tutta questa storia
I narcisismi proiezioni autoreferenziali incarnazioni annunciazioni madre-figlio un figlio e madre
Quello che salta agli occhi
è illegalmente selvaggio
Il rapporto carnale il fisiologico
Che la Morante intratteneva con la propria opera
Romanzi racconti poesie
Qualunque testo uscisse da quella penna
Un'incarnazione
Interpretare il rapporto madre-figlio
Come un'allegoria della creazione letteraria
Faccio
Le domande
Ci sono altre
Fino a che punto la creazione letteraria
Era sentita dalla Morante come l'alibi di una maternità rinnegata
Per quale ragione la finzione conserva delle tracce così marcatamente fisiologica e in quale misura nella creazione di un sistema letterario di tanta fisiologica
Il bisogno di maternità concorrere con il narcisismo
Sì è un bisogno di maternità in primo luogo a creare oggetti figli dove si esalti la contemplazione di sé
E il narcisismo trionfi
è anche un Demone masochista
Inches tanto nel narcisismo
A esercitare continuamente il bisogno di maternità
Ieri negarlo
Presa dentro questo circolo
La vita diventa un inferno
E il bisogno di scrivere una condanna
Una maledizione
U
Nel migliore dei casi
Un alibi
Se l'ipotesi è giusta la poesia che dà il titolo a questo volume andrebbe letta come una metafora
La chiave di volta
Di tutto l'universo morattiano
Di fatto
Stando a ciò che dice la poesia perché alibi
Perché questo titolo
E sì o con noterebbe il referente della Poesia ciò che la Poesia svolge tratta la proiezione dissi
In un fanciullo figlio e non fanciullo ma ma il titolo potrebbe essere letto diversamente
Al di là del testo
Con un titolo estraneo e indipendente al testo
Questa finzione letteraria
Ciò che vi racconto in questa poesia
è unanime
Nulla vieta di interpretare il titolo di alibi
Come un urto
Uno spintone
Dato dallo zero
All'universo della finzione
Ma che cos'era la finzione
Per la Morante
Una breve poesia può Istra darci
Alla FAO vola
Una delle più note di Ali
E una delle più difficili da decifrare
Credo che su questa poesia sia stato scritto soltanto un breve
Un breve non so come chiamarlo un breve commento
Di Giorgio Agamben
Che metteva in relazione questa poesia con la senso della tragedia della Morante
Ma non ho visto non conosco altra bibliografia
La Morante chino sui fogli di menzogna e sortilegio che sta riflettendo
La poesia dedicata a Anna il personaggio centrale del romanzo
Si legge in apertura di menzogna e sortilegio come avanti sto
Di te
Finzione
Dicendo
Ho fatto una veste
Di lavoro con le autore piume
Che i testi
Prima d'essere fuoco
La mia grande stagione che fu
Per montare armi
In Fenice lucente
Sembra che qui si accendi al passaggio dalla vita Atlanet dal vissuto alla sua rappresentazione liberata
La Fenice
Lago
Rovente
La tela
Il fumo
Questo mi sembra semplice che usarlo
Largo con cui si scrive il romanzo
è un vissuto rovente brucia
La tela
Fumo
Consunta tra i suoi cerchi d'oro
Giace
Una vanesi chiamano
Pur
Sì al gioco di
Ma non mancano
La risposta celeste
Mi tengo
Ogni volta che leggo questo piccolo testo così ermetico
Non so dimenticarmi di un sonetto
Del grande sonetto che mi sembra così unico inarrivabile tra tutti quelli iscritti nella mia lingua
è un sonetto che Metastasio nel mille settecentotrentatré
Scrisse fermandosi a riflettere
Sull'Olimpiade
Il melodramma che stava scrivendo
Dice il sonetto
Sogni
Per favore
Fin qui sogni
E favole feeling
Eppure
In campo per
Mentre tavole
I sogni
Ora il disegno
In loro
Un folle io sono
Prendo talvolta tre
Che del male che inventari
Gli anni
E misteri
Ma forse
Allorché non mi inganna la
Più saggio
Io sono
è l'agitato ingegno forse allora più tranquillo
O forse parte da più salde cagione
Occasioni di vita
L'amore
Lo sdegno
A
Che non solo quelle che io canto scrivono
Fa avevo reso ma quanto temo spero
Tutto è menzogna
Dedicando io vivo
Sogno della mia vita
è il corso impedirono
Otto
Segno quando a destare armi arrivo
Sacchi otto lavori
Riposo
In se
Vero
Dunque Metastasio
Sembra che sciolga in un sospiro petrarchesca quo
Un quesito cartesiano Espresso anche in una forma di chiarezza cartesiana
Ma può anche darsi che il grande quesito metastasi hanno
Non sembri oggi un luogo comune
Divagare differenza
Pirandello e Anna
Basti questo a indicare parco culturale descritto da questi quattordici versi
Che vanno dal Petrarca a oggi passando ha travolto attraverso tutta la cultura civiltà poetica europea
Ora
E se vi ricordate finzione alla finzione della Morante
E la mettete a paragone del sonetto di Metastasio
Credo che sia chiaro che la posizione della Morante speculare al sonetto di Metastasio
E più tragica
Molto più tragica
E più aggiornata
Nell'esperienza di chi ha scritto alibi
E la poesia che vi ho letto alla finzione
Non c'è soluzione di continuità
E quindi non c'è conflitto
Tracciò che è reale
E ciò che è immaginario
Questa dialettica
è rimossa
La finzione
L'artificio la magia fanno parte come la peste del corpo solo il corpo
Perché l'ago
Ero venti
Anche se la tela fumo
Non credo che siano molte
Le poesie di tutto il Novecento italiano
Che ci hanno spinto
Ha un confine così estremo
Da dove non si ritorna più
Verso
L'incarnazione
Della vanità
Nella Vanitas
Questo
Secondo me
è un segno di grandezza
Che
Assomiglia
E che si sposa
Con quello che dicevo prima
Non con la pesantezza
Ma con la leggerezza
E la grazia
Bielsa
Abbiamo finalmente ho finito
Prima si sente
Prima di dare la parola
A Giovanna rossa
Che studia da anni l'opera di Elsa Morante
Che sta scrivendo
A sua volta opera critica su quest'autore
Leggo un messaggio arrivato da poco
Messaggio al convegno di Giulio Einaudi
Vorrei tanto essere con voi
Ma un lutto doloroso me lo impedisce
Non so cosa avrei detto
Forse solo avrei sviluppato un'idea molto semplice
Sa non soltanto spesse una vita per la letteratura
Come molti mi pare sostengano
Fu sì
Una grande scrittrice
Uno dei massimi scrittori di valore universale
Ma ricordiamoci chi ha dato la sua vita agli altri
Ai diseredati ai diversi
Ai giovani soprattutto chi oggi come non mai si sentono diversi dalla società quale organizzata
Ricordiamo quindi il sapere il suo impegno umano non solo per quello artistico
Ricordiamo che fu lei insieme a pochi altri a contrapporsi al dilagante quieto vivere
Che ha distinto questi ultimi anni
Qui ha detto vi vere che alimenta la corruzione e l'indifferenza verso tutti i conflitti etnici che sconvolgono il pianeta
Ricordo così Elsa ricordo così il suo messaggio di dolore e di verità
Un messaggio che nelle nostre mani
E nelle nostre menti
Deve essere di speranza Giuliano
Menzogna e sortilegio come è stato per ricordato nella relazione introduttiva di Berardinelli
Segna l'esordio romanzesco di Elsa Morante un esordio stupefacente per originalità di impianto audace rappresentativa ricchezza stilistica Berardinelli ha parlato credo giustamente di iper maturità
Quest'opera sancendo la fine della fase preistorica sono parole al volante libera la scrittrice la sua vocazione più autentica
L'elemento decisivo e costituite io credo appunto dall'abbandono della misura breve a vantaggio dell'ampia tessitura romanzesca e la scoperta fare vita di un diverso sistema compositivo il più idonea a rappresentare la realtà nella sua interezza contraddittoria
A testimoniare la fondatezza della scelta sono già state ricordate sia le dichiarazioni di poetica rilasciate a una famosa inchiesta su Nuovi Argomenti sia l'abbandono pressoché definitivo della forma racconto
Ma assume risalto anche una pratica solo apparentemente Esterna para testuale a cui la Morante si mantiene sempre fedele
Da menzogna e sortilegio a dare a Celli tutti i libri Moran piani di chiamano subito dalla copertina la loro appartenenza di genere
E appunto così nelle indicazioni di copertina mi risvolti di quarta nelle noto autobiografiche steso dall'autrice nell'introduzione nei commenti sempre a firma autografa che accompagnano le ristampe
Se nel caso della storia la coppia titolo sottotitolo rende subito esplicita l'antinomia non romanzo storico ma la storia romanzo
E nell'alta la specificazione che accompagna tutte le grandi opere ma kantiana è ben più che un vezzo d'autore è il segno di una foca azione
Parafrasando il giudizio di De Benedetti studio su Svevo si potrebbe dire Elsa Morante ovvero il romanziere
Dalla fedeltà con Giosa al genere elettivo della comunicazione più ampia nascono le contraddizioni seconde di un'eccentrica modernità tutta novecentesca ampiamente sperimentale radicalmente anti avanguardistica
Forse per cominciare a rispondere alla domanda di Berardinelli che cos'è un romanzo che cos'è il romanzo diversa per Elsa Morante una domanda molto difficile
Sarebbe utile recuperare
Un testo un testo da tutti dimenticato ignorato nella critica Moranti Anna
Qualcuno bussa alla porta il racconto così almeno recita il sottotitolo venne pubblicato sulla rivista i diritti dalla scuola dal numero uno del settembre trentacinque al numero ventinove dell'agosto del trentasei
Non è qui possibile soffermarsi
Ad analizzare questo strano racconto a puntate un racconto molto lungo
In cui l'autore pare soprattutto intenta a sperimentare i moduli diversi spesse volte opposti del repertorio narrativo basterebbe però forse reggere l'incipit che si apre in un'atmosfera sospesa può ricordare una sola figura
Conturbante che ha lo spessore di un carattere Elena la via paralitica che dopo aver vissuto un'intensa giovinezza di amore si autoproduce per essere invecchiata in brutti paghiamo il trentacinque
Comparso nella seconda puntata torni in scena al termine del racconto quando nel momento del trapasso conversando con il suo doppio ancora seducente nel fiore degli anni intuisce il segreto della sua vita
La malevolenza aggressiva verso il mondo altro non era che la manifestazione esterna di una violenza rivolta con ben più potente carica distruttiva contro se stessa il suo corpo stanco e disfatto
Cesira la nonna di Elisa in menzogna e sortilegio ha in questa orgogliosa malato ostile a tutti la sua prima raffigurazione prima ancora che nel ritratto della nonna Chionna
Acconto famoso appare accolto nello scialle andaluso
E forse una prima proposta può venire proprio da questo convegno in questo periodo in cui il mercato editoriale sembra speculare sulle proprie DAU sulle prove d'autore
Io credo che varrebbe la pena di pensare a poter ripubblicare questo racconto che forse ci aiuterebbe se non a gettare luce sulla prima opera romanzesca
Di essa Morante
Certamente a intuire i germi profondi che abitavano nella sua vocazione a questa ampia struttura
C'è un punto che chiarisce bene io credo il passaggio dal racconto a puntate al romanzo ed è il fatto che in questo racconto a puntate non ebbe messa a fuoco la fisionomia del narratore
Sarà questo un punto di forza decisivo in tutta la carriera Moran piana dalla geniale di azione dei io recitanti capaci di essere alibi narrativi e chissà forse il titolo della poesia potrebbe trovare una prima giustificazione ma Carboni non mi ascolta
A questa in questa interpretazione della stessa scrittrice il cielo dalla geniali di azioni Dio recitanti che servano da alibi Elisa e Arturo al recupero di una voce onnisciente espressione della memoria antropologica che narra la storia al ritorno ad uni io narrante personaggio protagonista che ormai non è più alibi il Manuel diari Arcelli
Tutta la parabola romanzesca di Elsa Morante giri intorno a questo dato centrale della creatività letteraria
A sostenere queste opere lungo una linea precisa e costante anche se nascosta e l'impegno a tutto novecentesco a riflettere sull'attività di scrittura
Lontanissima da Rovelli dell'avanguardia estranea al gusto del birignao metanarrativo Elsa Morante contino offrirci un ritratto di scrittore anche passando attraverso le poesie riproducibili Giuseppe il protagonista della storia
Solo quando Elsa Morante avrà saputo individuare gli strumenti con cui attingere energia compositiva dalla propria esperienza esistenziale
Sperimentando un modello narrativo capaci di bruciare ogni traccia di facile autobiografismo ebbene solo allora potrà avviare il proprio percorso romanzesco
Perché ciò passa avvenire perché si possa passare dalla misura prese allontanandosi d'un botto da quello che era stata la tradizione della prosa ermetica dell'aura So lariana che continuava interrare nella stagione romana in cui lavoravi operava l'amante io credo che ci siano alcuni incontri decisivi che avvengono tutti nell'anno cruciale immediatamente successivo a questo racconto a puntate
Sono gli incontri decisivi con Giacomo Debenedetti e su questa richiamato l'importanza recentissima articolo di Gabriella Contini
L'altro incontro esistenziale e forse da indagare più approfonditamente quello con morale e infine la lettura delle opere di Freud
E la carriera artistica dell'autore di menzogna e sortilegio il vero momento di svolta si attua dopo la stesura di qualcuno bussa alla porta con la scoperta dell'Autore la psicanalisi
Non sappiamo esattamente quando essa comincia la lettura dei testi psicanalitici né a quali in particolare de di colpi d'interesse ma diaria trentotto è inoppugnabile prova della rilevanza dell'incontro
E ciò che conta io credo e che
Capitava così anche in per molte altre disparate letture da Jung a Simone Weil ad Anversa
Ciò che la Morante Trai dall'introduzione alla psicanalisi non è solo e tanto un ordine intellettuale una teoria sistematica quanto piuttosto un'affascinante paradigma di rassicurazione analitica capaci di dar conto dei grovigli psicologici che ci abitano e che sottostanno a nostri comportamenti quotidiani
La cultura dell'inconscio diventa momento risolutore della maturazione intellettuale di Enza perché prima ancora di offrire suggestioni tematiche o procedimenti compositivi
Le riferì la le forme tra assegnate con cui l'individuo Explora rimarranno se la la propria esperienza infantile governata sempre da paura assilli e misteri
Con una specificazione ulteriore e definitiva in quelle pagine la scrittrice riconosce la sostanza genetica della propria vocazione d'artista
La lettura dei testi freudiani dà valore e dignità al mondo delle fantasie che fin dall'adolescenza la Morante opponeva la realtà ostile mostrandole la strada per trasformare parole della Morante la morte la foresta di mostri che l'habitat
In un romanzo sul serio
Il romanzo sul serio è il titolo della recensione che Calvino nel mille novecentoquarantotto dedica unico riconoscimento esplicito direi tra tante eccezioni che Ciampi già state lì ricorda Kleiber Dinelli a questo
Grazie alla psicanalisi la Morante avvia un processo di introspezione che le consente di bruciare ogni residuo di autobiografismo convenzionale nell'atto stesso in cui l'avventura in cui la scrittura creativa attinge slancio e spessore
Proprio dall'avventura personale dell'io
E d'altra parte solo la finzione costruita con la forza dell'immaginazione parole sempre Moran piane permette di recuperare il nucleo di verità più risposto per renderlo comunicabili e trasmettere al mondo
Per riprendere la famosa espressione con cui ricorrere spiega il metro dell'interpretazione psicanalitica anche noi potremmo dire la menzogna come verità
La carica di autobiografismo che sottostà ai romanzi morenti anni e ben più aggrovigliate complessa di quanto non abbiano rivelato lettori maliziosi o fratelli pettegoli
Lo scrittore intanto può ricavare materia dalla vicenda reale della propria famiglia in quanto prioritariamente ha riconosciuto l'essenzialità del gioco più o meno segreto che ogni fanciullo recita nella propria infanzia il titolo della prima raccolta di racconti appunto il gioco segreto
Allude certo al Teatro alla rappresentazione scenica come tante volte la critica ha ricordato ma solo in quanto metafora utenti che di quelli Spirit con cui ciascuno adolescente
Compensa le frustrazioni della realtà
Il passaggio dalla misura Breve dei testi riuniti nella prima raccolta alle strutture ampie di menzogna e sortilegio conclude il percorso di auto disvelamento
Il romanzo familiare dei nevrotici riprende il titolo di un famoso saggio freudiano osso il modello narrativo per comporre le cronache di Elisa
Dove sia subito chiaro il vero momento qualificante sta nell'indicazioni di uno specifico genere romanzesco fondato su un paradigma relazionale non nelle psicologie nevrotica dell'attività fantastica
Ciò che conta in menzogna e sortilegio cioè non è il caso patologico per usare una brutte dis definizioni che mi ha dato David e forse neanche la sintesi di tutte le patologie come è stato scritto da Berdini in un recente saggio
Ma la sua decisione della Morante di mettere a fuoco il tema delle relazioni parentali
Organizzando nella trama entro le coordinate spazio-temporali del romanzo familiare
Ben prima delle riflessioni sollecitata dall'inchiesta del cinquantanove
Menzogna e sortilegio già illustra lucidità compositiva con cui la scrittrice individua nella totalità estensiva del romanzo la struttura più idonea ad esemplificare parole della Morante un intero sistema delle relazioni umane
E stupisce
Una sintonia profonda tra questa definizione e la distinzione che un critico formalista come e che in Bound da del romanzo
E la contrappone appunto racconto e che Mbai in un famoso saggio sulla costruzione della novella
Sostiene che la lì il racconto è fondato su un'equazione a un'incognita mentre il romanzo è un intero sistema di equazione a più incognite in cui hanno maggiore importanza le costruzioni intermedie che il risultato finale
Sarebbe interessante studiare il rapporto tra l'ampia struttura romanzesca il dei piloti del romanzo una prima consonanza io credo tra la Morante Stendhal
Sul cui finali tanta critica si è soffermata potrebbe anche essere individuata in queste coordinate strutturale
Sappiamo che per la Morante la soluzione del problema non pretende
Di darci una conclusione certa
Ma piuttosto di esplorare analiticamente ricchezza enigmatiche di quelle incognite che governano il nucleo oscuro dell'individuo
E a garantire la piena modernità dello svolgimento e la così mentre acconsentimento alla legge prima della cultura psicanalitica la reversibilità dei motti psichici fonte inesauribile dell'ambiguità costitutiva dell'io
Una duplicità senza soluzione riprendere ancora parole Mantia né ed è questa la radice dell'ambiguità della scrittura su cui tante volte la critica si è interrogata
Anche qui le citazioni potrebbero essere molteplici non solo di tali diario trentotto che era umiliata si vede dal fatto che poi umiliato come ha ricordato Berardinelli mi piacerebbe qui ricordare uno dei primi ritratti che Elsa Morante affida le sue notti in rosso nero dei primi articoli Narciso il re il ritratto dei tre narcisi
Forse è una delle chiavi di lettura più interessanti ancora del famoso richiamo agli archetipi mitologici del romanzo con
E
Questo ancoraggio la cultura psicanalitica e però decisivo non solo appunto sulle componenti tematiche di genere ma perché questo riconoscimento coglie in grado di complessità nevrotica qui è giunta la civiltà industriale e di massa
Non è un giudizio banale o scontato perché in questo si innerva uno dei modelli del romanzo Maran piano
è un luogo comune della critica insistere sull'influenza che capolavori kafkiana mi esercitarono sulla Morante
Suggestioni ci sono certo ma superata la fase preistorica al di là di alcuni spunti non è possibile alcun confronto io credo tra i due autori perché antitetico e il loro criteri ispiratore
E la stessa Morante dichiararlo nei modi più espliciti nel famoso saggio sul romanzo
E riguarda l'ipotesi che il romanzo volti definitivamente le spalle alla Psicologia Essa mi sembra assurda nella sua stessa enunciazione perché il romanzo è in se stesso la proiezione di una psicologia nel mondo
Alla base della negazione per ipotesi kafkiana nella contestazione radicale del presupposto primo in nome del quale l'autore della Motta morsetti dichiarava per l'ultima botta psicologica
Come avvenne in realtà invece visto Simmel
In un saggio dedicato alla modernità l'esistenza del moderno e lo psicologico
La società contemporanea lungi dall'atrofizzare differenze psicologia e le accento alimentando nevrosi e ossessioni che condizionano sempre relazioni umane pubbliche e private
Dalla profondità misteriosa di questi rapporti lo scrittore tenuto non a formulare un giudizio che suonerebbe presuntuosa arbitrario ma offrire una rassicurazione capaci di rivelarne la sostanza morale con un paradosso solo apparente l'autoanalisi condotta sulla scorta della teoria fra teorico freudiana
Matura nella Morante una maggior consapevolezza delle dinamiche storico sociali che negli ultimi decenni hanno visti in posizione dominante le masse piccolo borghese
Anche il curatore delle opere nei Meridiani termina
La prima parte della notte apposta eliminare sottolineando l'umanità piccolo borghese sentita la Morante come lo stereotipo dell'umanità e forse questo una delle chiavi per comprendere la cui si stenta simultanea nel nostro motore i due registi in apparente contraddizione l'alto e il basso
Il mitico e qualunque la fama in realtà ma appunto la notte si chiude la dove dovrebbe cominciare il discorso critico
Il grande romanzo sulla civiltà meridionale tra Otto e Novecento paragonabile io credo per forza di rappresentazione il viceré ai vecchi e giovani appunto Mer bisogna e sortilegio
E anche il privatissimo romanzo familiare di una piccola borghese che nella ricerca penoso di un suo principio d'identità specificamente femminile sa accomuna a tanti celebri eroi novecenteschi e decadente
In tutta la sua produzione la Morante concentra il suo interesse su figure d'estrazione piccolo borghese
Che nell'umiliazione di classe propriamente sociale attingono lo stimolo più corposo per abbandonarsi alle fantasie deliranti
Il romanzo familiare dei nevrotici si affonda le radici nel groviglio edipico intanto si sviluppa in quanto il fanciullo d'origine sociale bassa si vergogna dei genitori e per gratificare sì li eleva al rango di eroi e cavalieri del tempo antico
E notizie né geniale che coniuga frustrazioni psichiche con sensi di inferiorità sociale in un nesso capace di semplificare entro l'unità chiusa delle relazioni parentali un l'intero sistema di rapporti collettivi
Io credo anch'io come Luca cioè che Menzogna e sortilegio sia anche un grande romanzo realistico in fondo nella recensione
Di Calvino questa recensione si chiudeva con la costatazione che questo romanzo e penetrato fino all'osso interamente disperatamente della loro dolorosa condizione di un'umanità divisa in classe
Non è qui possibile appunto delineare il punto di vista risentito e complice partecipe distaccato con cui la figlia Elisa racconta la storia parentale di tutta la sua famiglia
Cominciando dalla storia degli altri appunto dal matrimonio tra una piccola borghese di provincia una lettrice come Madame Bovary
E unna
Cadetto di un'antica famiglia aristocratica traccia un passo della famosa introduzione già citata più può almeno avviarci alla
Quasi comprensione
La mia memoria trasformò il loro dramma piccolo borghesi in una leggenda e come avviene ai popoli senza storia su questa leggenda io mi esalto
Il fascismo era stato per la piccola borghesia un momento di autoinganno esaltante una classe senza identità simile appunto d'un popolo senza storia aveva cercato nella mistificazione
Il riconoscimento disse e per trovare un raccordo tra il romanzo signor familiare di una piccola borghese come Elisa il grande sfondo storico su cui romanzo era stato composto forse vale la pena di ricordare una pagina ancora molto poco nota tesa nel maggio del quarantacinque pubblicata recentemente su paragone in cui la Morante commenta la fucilazione di ma Salini
Ciò che colpisce non è tanto la riduzione del fascismo la dimensione morale della colpa
Quanto piuttosto la dura condanna di una collettività nazionale che tollera i delitti del suo capo
Facendo se ne compiace se non addirittura mandante ma quel che colpisce ancora di più e la caratterizzazione fisionomica del dittatore che si affida agli stilemi e alle clausole espressive care la nostra narratrice
Soprattutto a poco a poco i lineamenti di Mussolini si confondono con i tratti di Nicola Monaco la figura paterna che nel romanzo incarna il far suo prestigio sociale e l'irresponsabilità colpevole solo l'inizio deboli in fondo ma ammiratore della forza e deciso ad apparire forte contro la sua natura adulatore cattolico senza credere in Dio corruttore presuntuoso vanitoso
Al tempo delle aristocrazie sarebbe stato forse un mecenate per vanità ma in tempi di masse preferisce essere un demagogo
Il regime appena battuto aveva fondato il suo prestigio fasullo retorico sull'asservimento file son tutti termina la Morante nel contempo astuto delle masse piccole borghesi di cui il Duce era il migliore e più completo esempio
Nella conclusione
Ecco si condanna l'insensibilità immorale chi alimentò il consenso collettivo dell'Italia fascista lo stesso ritratto di Mussolini ricompare in termini più sarcasticamente grotteschi nella cornice che
Contorna la storia dignità e Giuseppe
Io credo allora che l'opera Moranti Anna nel suo complesso possa essere lettere in cui mi riallaccio in parte le osservazioni di Berardinelli come il tentativo ambizioso di ritradurre modernamente l'impossibile tentativo
Di tensioni di scrivere la totalità raffigura attiva nel romanzo secondo la grande ambizione della nativa ottocentesca mettendo in scena quanto di meno romanzesco offra civiltà del Novecento le nevrosi autodistruttivi dei ceti piccolo borghesi
Berardinelli ha già ricordato le notte in cui la Morante dichiarava l'agonia del romanzo ottocentesco
Secondo le sue parole del romanzo più amato da Elsa Morante menzogna e sortilegio e la voleva salutare la fine della narrativa romantiche post romantica ossia dell'epopea borghese
La fine della narrativa romantiche post romantica si identifica con il tramonto dell'epopea borghese fondato sulla presentazione seria del tragico quotidiano si beve e si può aprire un'altra stagione romanzesca in cui i protagonisti non siano più né Julien sorelle Rastignano che e neanche Madame Bovary con la signora Ramsey ma citazione da menzogna e sortilegio
Qualche affaccendato bottegaio due o tre maestre di scuola un paio di palle di impiegati in giacche dal pacca che nella menzogna anni cani stessi Abba dodici e le frustrazioni colpevoli
Con una precisazione decisiva la Morante non fa mai alcuna concessione ai toni patetico sentimentali con cui realismo ritorna
Per la rappresentazione Demons superate
La consapevolezza etica della duplicità senza soluzione
Che sovrintende ogni sentimento umano
E da cui germi nell'energia deflagrante dei deliri psicotici psichici non permette alcuni languidi mento imponesse mai l'adozione di una scrittura altrettanta ambivalente ricca di criticismo e di empatia
Di lucidità aggressiva e di perdono risentito
A questa esigenza io credo su questo si fondano il fascino degli io recitanti in primis di Elisa materna mente complice sia al mente risentita nei confronti dei suoi
I toni adottati tersa Morante sono tanto più cupi e drammatici in quanto non di tramonto della moderna epopea borghese si tratta ma di morte prematura
In sintonia con alcune delle voci più sofferto della letteratura contemporanea
La Morante persuasa che nel nostro Paese il processo di sviluppo economico avviato tra Otto e Novecento
Dopo aver distrutto il predominio Hristo pratico abbia favorito non la costituzione di una società pienamente borghese sì piuttosto l'espressione informa promiscua è il termine che adotta più volte
Di una bassa piccolo borghese tanto più meschina il Rile quanto più mi IATA ma non per questo anzi proprio per questo
Ma i scrutini a vivere nella dimensione della nevrosi della menzogna ed era sortilegio
Da questa convinzione parte io credo l'intero percorso creativo di Elsa Morante un percorso che si distende attraverso opere diverte e pur così sottilmente apparente
Apparentate la parabola che si conclude con Ara Coeli conosce momenti di fratture svolte radicali i tuttavia un filo rosso la percorre interamente al centro un lungo periodo si di silenzio romanzesco
Che non a caso sia per propri all'indomani dell'opera più limpidamente ariosa
Dopo aver messo a fuoco nel romanzo d'esordio grovigli autodistruttivi
Che entro la dinamica parentale deduco familiare piccolo borghese
Sovrintenda nel percorso di crescita e di affermazione dell'io degli o femminile
La scrittrice pare placare le sue ansie avvia un processo di i limpidi mento la parola e sa Diana perché la dedica di dell'Isola di Arturo questo autore oltre che appena si richiama stilistiche intellettuale
Che culmina nella seconda opera appunto L'isola d'Arturo in cui sia il tentativo di recuperare un'autenticità vitale sottratta ai condizionamenti del tempo storico e della sfera familiare l'equilibrio e troppo precario per non crollare subito e negli anni Sessanta matura una crisi drammatica
Le vicende storie paiono confermare l'ipotesi iniziale il processo di massificazione raggiunge livelli di homo Lapo omologazione burocratica il dominio aberrante
Parola della Morante dei mass media incrina la fiducia nella verità romanzesca l'universo della parola ormai investito totalmente dalle leggi corruttrice della riproducibilità tecnica
Come testimonierà il piccolo Giuseppe che scrive testi il riproducibili
Unico scampo e affidarsi all'hic et nunc soggettivo e il re lato della poesia
Il mondo salvato dei ragazzini nell'intensità del patto se li riconsegna io credo il momento in di massimo sconforto
Lungi dall'essere la voce pazzariello della felicità l'opera testimonia la cupezza di colore dolorosa di chi ha messo in crisi la fiducia nella comunicazione romanzesca
Ma appunto poi arriva il Sessantotto come ci ha ricordato fossi nel sessantotto
Nasce per la Morante un germe di nuova speranza nella ripubblicazione del mondo servato dei ragazzini nel mille novecentosettantuno l'introduzione ripubblicata negli anni recenti da Linea d'ombra
La Morante sottolinea la coincidenza tra la pubblicazione della sua opera e lo scoppio della rivolta giovanile
Ed ecco che allora gli adolescenti buffoni di Dio perdono la fisionomia di personaggi letterari per diventare i nuovi interlocutori di un romanzo molto ambizioso appunto la storia
Dove la Morante cerca di sperimentare una cifra molto equivoca e contraddittoria e ma estremamente affascinante la Morante io credo cerchi di sperimentare una raffinato decadentismo popolare
Ed è un'impresa che per molti tratti riesce le pagine il romanzo
Come ci ha ricordato fossi credo anch'io che abbia contraddizioni e ricchezze che vadano ulteriormente approfondite ma certo sancisce all'interno spesso della parabola romanzesca la crisi dell'utopia stessa sorte esca e la parabola definite la storia di mano e non è solo la Palomino dia del romanzo di durezza l'altra faccia ma l'esplosione accecante il groviglio che ha dato che aveva dato vita a menzogna e sortilegio
Qui la scrittura estranea agli intenti democratici della storia altrettanto lontana dall'ariosità limpida li dell'isola
Tare recuperare la cifre ma Ginosa delle cronache di Elisa
Ma i fumi di casa dei saldi hanno perso ogni sortilegio rivelando forse l'assillo cruciale di una scrittrice troppo a lungo e semplicemente ricondotta solo alla coppia madre il figlio
La grande pagina finale di Arcelli non segna solo la conclusione del viaggio di Manuel
Ma l'epilogo di una sofferta vocazione romanzesca sulle rovine di un cimitero nello squallore di una camera da ubriaco l'ultimo dei tanti padri che affogano le proprie frustrazioni sensi di colpa nel vino
Lì in questa stanza e forse possibile ritorno
Puntare il senso dell'io ma non più esprimerlo solo affidarsi a un pianto un pianto liberatore ma ormai che arriva troppo tardi
O per meglio dire la forza che sorreggeva la fedele segretaria veri la fedele segretaria e l'immagine che Elisa da disse nell'introduzione di menzogna e sortilegio
Derivava dall'assunzione piena del ruolo di scrittrice
è stata ricordata la dedica ad Anna ma c'è un'altra dedica tra l'introduzione e la prima parte di menzogna e sortilegio intitolata ai personaggi in quella dedica la Morante con forza Macci stilistica dopo aver rassicurato se stessa contro una per affermava con orgoglio il vostro miele
E tutta mia
Oggi Manuel ancora a che fare con i testi stampati ma solo in posizione subalterna e allenata
Traduttore o letture di testi altrui davanti alla carta stampata il nostro protagoniste dannato un rigetto senza rimedio
Si legge nelle prime pagine di Aracoeli i caratteri di stampa la sotto il mio naso diventavano tignola miriadi cash amavano dei fogli riducendoli in una polvere bianca
Da questo primo radicare rivolgimento che coinvolge l'osservatore d'osservatorio del narratore protagonista scenderanno drammatici scarti e
Diciamo straniamento e rispetto al romanzo dell'IVA il sistema dei personaggi e nel tecniche di scrittura ma un filo rosso io credo continua a percorrere sempre tutta la produzione morenti Anna una produzione disperatamente calata nella crisi d'angoscia che domina il nostro tempo
Se la verità romanzesca può ancora trionfare sulla Menzogna romantica Pera fa lessi su una famosa opposizione di René Girard
Questo avviene che a condizione che la scrittura narrativa sia assunta come la sola dimensione capace di testimoniare
Con la consueta duplicità senza soluzione l'impossibilità del tragico anche nel tragico quotidiano ed esemplifica nel contempo l'inesauribile Nostalgia
Per le vie originalmente traverse disperatamente novecentesca l'autore della Storia sì con la così al centro dell'inquietudine rappresentative che alimentano la grande letteratura europea contemporanee
Sì
Ma Gino
Ecco
Insomma solo