Derrick

Questa è la puntata seicentoquarantasette di Derrick
La Conferenza sui cambiamenti climatici di Baku cosiddetta Cop era iniziata con il presidente dell'Azerbaijan che dichiarava che le energie fossili sono un dono di Dio e che quindi non si può biasimare chi le ha se le vende sul mercato chi le vuole
E sempre affascinante constatare come le tautologia o i finti sillogismi siano diffusi nella retorica politica apparentemente senza suscitare reazioni negative
Si incassa zero un dono di Dio cosa che non ho nessun elemento per negare un clima mite la disponibilità di acqua le aree agricole da proteggere dalla desertificazione non lo sono altrettanto
La Conferenza partita così si è chiusa con quello che la maggioranza dei commentatori considera un esito deludente
Un accordo su una somma di trecento miliardi di dollari all'anno fino al due mila trentacinque che i Paesi sviluppati si impegnano trasferire a quelli che lo sono meno
Nell'ambito di un principio consolidato le politiche del clima sul doppio binario dello sforzo economico che segue da un lato la responsabilità storica più lunga sul clima che hanno i primi Paesi ai sassi industrializzati dall'altro che per fare gli investimenti servono i soldi
Cioè nel documento finale della Conferenza anche una quantificazione relativa ai Paesi in via di sviluppo ricorsi di mitigazione cioè riduzione delle emissioni dannose per il clima per le azioni cui il mondo si è già impegnato circa cinquecento miliardi di dollari all'anno
E gli adattamenti o cioè protezione dalle conseguenze ormai acquisite dei cambiamenti climatici circa trecento
Manca ogni accelerazione perfino ogni richiamo agli obiettivi della Cop precedente sull'uscita dei combustibili fossili che quest'anno non sono proprie citati l'accordo finale
Non solo l'impegno di contenimento dell'aumento di temperatura è tornato a essere menzionato nella sua versione della Coop di Parigi in cui il limite invalicabile sono due gradi di riscaldamento mentre gli uno virgola cinque sono solo ospitati
Sulla base di un articolo del penultimo economist sui costi della decarbonizzazione dell'economia quest'ultimo aspetto potrebbe essere meno nocivo di quanto sembri economi sostiene che i costi stimati della transizione sono in genere esagerati per eccesso
è un motivo proprio che si rincorrono Obiettivo uno virgola cinque gradi di riscaldamento Massimo
Che pressoché già stato mancato e che quindi ai costi alti di ciò che è quasi impossibile
Un altro motivo della sovrastima e che non si tiene conto del mare di incentivi alle fonti fossili il sette per cento del PIL mondiale secondo il Fondo monetario internazionale che ostacola lo sviluppo delle tecnologie verdi e quindi dovrebbe essere considerato tra i costi dell'inazione
Non delle politiche le clima
E proprio i danni economici che subiremmo dal fallire le politiche del clima sono secondo l'Economist la voce più sottostimata
Il che contribuisce a sbagliare per eccesso la previsione del fabbisogno economico netto delle politiche del clima
Testi lidi Derrick sono sul blog Derrick energia un saluto da Michele Governatori