Riforma costituzionale e referendum: intervista a Gianfranco Pasquino sulle ragioni del suo No

Radio radicale siamo potenza siamo presso il Teatro Stabile dove la Fondazione Basilicata futuro
Ha organizzato questo dialogo questi dialoghi sulla Costituzione e protagonista di questo incontro il professor Gianfranco Pasquino professore buongiorno buongiorno a voi
Allora le prime due domande sono credo d'obbligo
Il Parlamento licenziato queste riforme costituzionali che cosa ne pensa esse non sono indiscreto vorrei sapere si si recherà a votare
Inizia e si recherà presso le urne referendarie come voterà perizia
Io sono un elettore
Lettore della Costituzione nella quale c'è un articolo quarantotto che dice che l'esercizio del voto è un dovere civico
E quindi tutte le volte che posso vado a votare e questa volta quasi sicuramente potrò e quindi andrò a votare
Notoriamente ritengo anche di conoscere la materia di essere un conoscitore della materia di sapere non soltanto leggere che cosa è scritto nelle riforme ma di riuscire a pensare quali possono essere le conseguenze
Queste sono riforme brutte
Fatte male da persone che non conoscono la Costituzione che non conoscono il funzionamento del sistema politico italiano
Vengono sulle consulenze dei sistemi politici comparati sono riforme anche confuse che avranno delle conseguenze che sono imprevedibili ma certamente non miglioreranno il sistema politico italiano di italiano
E dunque il mio è un nuovo come direbbe il compagno Veltroni molto pacato e molto sereno
Lei ha scritto di riforme sbagliate
Quali interessi
Ma la rifare serate totalmente sbagliata perché parte da un presupposto che
Sta assolutamente fuori luogo cioè non è il Senato che intralcia il funzionamento del bicameralismo
Anzi il Parlamento italiano storicamente ha prodotto più leggi dei Parlamenti coi quali può essere paragonato a quello tedesco che pure efficiente quello inglese quello francese
Il Parlamento italiano ha prodotto leggi in tempi più rapidi di questi Parlamenti
E in più il Governo non è mai stato intralciato
Perché l'ottantuno per cento della produzione legislativa dal marzo del due mila tredici al giugno del due mila sedici e di iniziativa governativa quando il Governo vuole e scrivere un testo di legge decente
Riesce a ottenere una produzione abbastanza rapida al Parlamento italiano quando il Parlamento supponiamo che sia agli otto oso
Decide di essere più lento il Governo introduce un decreto e su questo il dato come sanno tutti pone la fiducia e ottiene quello che vuole
Un'ultimissima domanda
Siamo su Radio Radicale e quindi perdonerà Marco Pannella spesso sottolineato la dicotomia tra Costituzione scritta di Costituzione materiale c'è anche una Costituzione tra vita non applicata inattuata penso veramente all'articolo ventisette della Costituzione
Io ero seduto in commissione Bozzi nel banco sotto
E Pannella reddito di me che lungo aleggiata
Roma leggeva perché io ero per il doppio turno nei collegi nominali sistema francese dicevano sistema inglese un turno unico nel collegio Minari io dicevo bisogna dare poteri veri al Governo lei diceva no bisogna dare potere al Parlamento abbiamo rumoreggia dolori molto più di me
Che sia chiaro insieme per lungo tempo
Certo Marco Pannella aveva ragione
Ragiono in particolare per quello riguarda le prigioni non c'è nessun dubbio quello che riguarda il sistema carcerario non c'è nessun dubbio quello che diceva sulla magistratura giustamente
Do lo diceva e credo che possa essere sostenuto tra parentesi chi di noi pensa che la magistratura uno
Il sistema giudiziario non dovesse essere riformato ci sono quattro riforme nessuna delle quali riguarda il sistema giudiziario
Andiamo si ripensi e non le riforme
Nelle buttino via queste ricomincia daccapo grazie al professor Gianfranco Pasquino