Speciale Giustizia

Buonasera eccoci all'appuntamento con lo speciale giustizia questa sera come tutti i martedì in edizione ridotta ma potremo occupare circa un'oretta forse qualche minutino di più
Per occuparci ancora della vicenda della cosiddetta trattativa
Stato mafia di cui si occupa alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla mafia
E con una serie di audizioni che hanno visto tutti i protagonisti della vicenda dei rinnovi o dei mancati rinnovi
Dei provvedimenti di quarantuno bis negli anni nei primi anni Novanta l'epoca delle stragi le stragi del novantadue e poi quelle dello mentre
Ci sono due audizioni due sedute della Commissione antimafia
Particolarmente importanti che rimandano alla seconda metà di febbraio
La prima la ascoltiamo oggi dal suo punto essenziale la seduta del dello scorso sedici febbraio
Quando
A essere sentita essere audita
E la dottoressa Liliana Ferraro
Che ebbe un ruolo assai importante al ministero della giustizia
Nel periodo in cui
Vi era anche Giovanni Falcone
E segui
Dopo la strage di Capaci anche tutte le iniziative
Che vennero messe in campo sul proprio sul quarantuno bis che viene
Approntato dal ministro Claudio Martelli
In realtà la dottoressa Ferraro è stata sentita in due audizioni della Commissione e noi questa sera sentiamo solo la prima seduta perché in realtà essa è praticamente tutta occupata da una lunga relazione
Della dottoressa Ferraro
Che si presenta con un testo che lei ha diligentemente preparato scritto
Il cui
Riprende la sua storia di funzioni magistrato distaccato come funzionario al Ministero
Dal momento in cui è proprio l'allora Presidente dell'Associazione nazionale magistrati Adolfo Beria d'Argentine
A chiedere le di
Spostarsi dal massimario della Cassazione dove lavorava al ministero per potere
Seguire i lavori organizzativi per la preparazione nella
Complessa istruttoria e poi dell'ancor più complesso dibattimento nato dalle deposizioni di Tommaso Buscetta
Ecco dunque che il rapporto dice la dottoressa Ferraro con Giovanni Falcone e con le vicende delle inchieste sulla mafia
Per lei inizia euro in quell'epoca negli anni ottanta
E la conoscenza con Falcone dell'ottantadue
Naturalmente nella sua relazione che ripercorre tutte queste tappe non è inutile davvero stare ad ascoltare anzi ci sono tutta una serie
Di vicende che bene poi la scansione temporale avere presente
Ai si arriva poi al momento dell'isolamento di Falcone dopo
Da una serie di ricorderete le cosiddette estati dei veleni a Palermo in sostanza Falcone e che il C.S.M. non volle Consigliere istruttore dopo Caponnetto all'ufficio l'istituzione di pareri
E i magistrati non vollero eleggere al C.S.M. preferendogli
Chi aveva arrestato Enzo Tortora che invece a Palazzo dei Marescialli andò a sedersi a Falcone e questo non fu concesso perché
I magistrati non lo vota componenti
Anche questo va tenuto presente
A quel punto Falcone si ritrova
A passare dal la dall'Ufficio Istruzione alla Procura
E alla procura si avvia come aggiunto con le migliori intenzioni su quello che dopo un poco e questo è un passaggio che ha la sua importanza anni
Ricostruzione della dottoressa Ferraro
Falcone dice appunto alla dottoressa Ferrari
Che alla Procura si trovava ancora peggio che all'Ufficio istruttore istruzione della gestione del dottor nei
Anzi le cose andavano molto male con il procuratore Giammanco e con alcuni sostituti
E questo è un passaggio forse da tenere presente
Quanto poi
Alla vicenda chiave per
Alle dura le due questioni chiave che rimandano all'oggetto dell'inchiesta della Commissione
La cosiddetta trattativa due sono i punti da un lato
Il colonnello Mori e i suoi conti investigativi con Ciancimino da questo punto di vista della dottoressa Ferraro che alcune
Che mai aveva avuto il sospetto Juilliard trattativa mai c'ha pensato ha sempre pensato che il colonnello Mori
Come alto ufficiale del rosso cercasse di far pentire Ciancimino e cercasse di ottenere dal PD informazioni
Fra l'altro i colloqui investigativi coltivano questo sì dopo l'arresto di Totò Riina sì continua da parte dello Scià cercare il contatto con Ciancimino
Il contatto scene ma è fra l'altro i colloqui investigativi vengono richiesti del momento in cui Ciancimino incarichi del dicembre ottanta novantadue quindi
Dopo le stragi sia richiama esci sia di viene meno
Ma prima Ciancimino era a casa sua e non ce n'è bisogno di chiedere nulla rispetto a
Ministero di giustizia per poterlo incontra
Attenzione perché miei passaggi della lungo racconto
Proprio oggi via
E diretta testimonianza della dottoressa Ferraro viene evocato anche un altro dossier importante il dossier mafia
Ecco da tutte queste vicende in realtà
Nulla emerge partiti aprire
Negativo nei confronti degli ufficiali del ROS che altri Midolo come
Ideatori o comunque strumenti di una trattativa fra Stato e merci
E nulla fa pensare a ciò alla dottoressa Ferrari
Mentre altre questioni rimandano alle acquisizioni della Commissione e qui entra in campo Niccolò Amato il direttore del DAP quello che anche e la dottoressa Ferraro non ma e lo capirete idea come ne parla
Però attenzione anche qui c'è un racconto molto significativo che merita qualche considerazione che però fascia alla fine in conclusione adesso ascoltiamo la lunga dettagliata ma assai interessante
Ricostruzione degli anni ottanta i novanta
Della dottoressa Ferraro che li ha vissuti al Ministero di giustizia seguendo l'attività antimafia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino buona scorta
Grazie Presidente
Io ringrazio lei e la Commissione
Per l'onore di avermi convocata
Dandomi la possibilità di parlare nella sede istituzionale propria
Di accadimenti tragici il cui ricordo ancora oggi e vivo in tutti noi
Ho letto la sua relazione signor Presidente nonché i resoconti del tutte le sedute che questa Commissione
Dalla lettura degli interventi ho percepito anche il convincimento forte della Commissione
Di rileggere e approfondire sotto tutti gli aspetti le vicende che hanno ferito il Paese nel periodo culminato con le stragi del novantadue e del novantatré
Quando ho ricevuto la comunicazione della convocazione per questa sera ho ritenuto necessario nonostante il breve tempo a disposizione compilare una sorta di canovaccio delle vicende di quegli anni
Anche per aiutare la mia memoria
Mi scuso fin d'ora se la relazione sarà un po'lunga
Ovviamente sarò poi a disposizione sua e della Commissione per rispondere a ogni domanda
Comincerò con una premessa che
Necessaria che descrive per sintesi il tipo di lavoro che ho svolto per e con ed dottor
Giovanni Falcone
Fin dal mille novecentottantatré e
Mi si affermerò voi su alcune vicende accadute durante la costruzione della cosiddetta Paulo bunker
Tratterò del fallito attentato alle della vita Urali
E quindi delle stragi del novantadue e del novantatré
E infine cercherò di gioia di dare una risposta ai quesiti
Posti in relazione alla cosiddetta trattativa
Però chiedo scusa sì
Dicevo che si sentito devo rileggere
E e infine cercherò di dare risposta ai quesiti posti in relazione alla cosiddetta trattativa e al quarantuno bis
Per la parte che mi riguarda e mi coinvolge maggiormente penso che sia opportuno ricordare quando comincia la mia collaborazione con il dottor Giovanni Falcone e
Subito dopo con il dottor Paolo Borsellino il dottor Caponnetto tutto il pool antimafia di Palermo
Agli inizi del mille novecentottantatré e
L'allora Presidente dell'Associazione nazionale magistrati dottor Adolfo Beria d'Argentine
Aveva ottenuto l'impegno del Governo allo stanziamento di fondi in favore degli uffici giudiziari per cominciare a risolvere la situazione di dissesto organizzativo e strutturale che era diventata insostenibile
In quel periodo io prestavo servizio presso la Corte di Cassazione quale magistrato addetto al massimario il Presidente belga che conoscevo fin del mio ingresso in magistratura mi chiese la disponibilità a tornare al Ministero grazie giustizia in posizione di fuori ruolo per assumere l'incarico presso la Direzione generale degli affari civili e da quel posto svolge la funzione di punto di riferimento per gli uffici giudiziari
La proposta non mi entusiasmò erano già state al Ministero durante il periodo del terrorismo e consideriamo conclusa quell'esperienza
Per la stima e l'affetto che portavo perverso il presidente Beria che era anche molto convincente chiesi comunque qualche giorno per riflettere
Subito dopo pensare di parlare con Giovanni Falcone che avevo conosciuto in occasione di un convegno organizzato dal Consiglio Superiore della Magistratura
Verso la fine del mille novecentottantadue
Durante la pausa della colazione il dottor Falcone mi aveva
Descritto la situazione fatiscente dell'ufficio istruzione di Palermo con grave danno per l'attività di competenza il tema dell'incontro
Tra magistrati era quello del contrasto alla criminalità organizzata
Quando gli dissi il motivo della mia telefonata mi chiese di non dare subito la risposta e di attendere il giorno successivo perché finiti gli adempimenti istruttori che doveva svolgere a Roma potevamo andare a cena e parlarne con calma
Durante la cena mi parlo della lotta alla mafia di Cosa Nostra del dovere di liberare il Paese e la sua Sicilia dal
Questo cancro e di tutto quanto si poteva fare avendo mezzi e sostegno che l'Amministrazione centrale
Ascolta in una descrizione lucida e compiuta del fenomeno mafioso degli strumenti di sostegno indispensabili
Dell'opportunità che si era presentata di collaborare con le competenti autorità di altri Paesi Stati Uniti Canada Germania mi disse che era già
In stretto collegamento con Rudolph Giuliani negli Stati Uniti e con la dea
Anche perché collaborava con lui un giovane dirigente della Polizia di Stato Gianni De Gennaro
Che già da tempo l'autorizzazione del capo della polizia aveva avviato uno stretto rapporto a con la dea e con l'FBI e con alcuni giudici di tribunali chiamati a giudicare in distretti dominati dalla Cosa nostra americana
Queste le Regioni e le persone che mi convinse ad accettare di ritornare al Ministero
Quando feci il mio primo viaggio a Palermo dopo avere preso possesso il nuovo ufficio agli inizi del mese di aprile del mille duecentottantatré entrando nella stanza del dottor Giovanni Falcone e vidi che aveva una scrivania di ferro malandata
Davanti alla quale si trovavano due sedi sgangherate una di queste si reggeva perché sostenuta da una pila di fascicoli
La sicurezza degli uffici dei magistrati era inesistente anzi la collocazione degli stessi al piano terra con grandi finestroni dal soffitto al pavimento
Nell'all'esterno e del palazzo davanti alla quale passavano tutti era in sostanza quasi un luogo provocatorio per un attacco i magistrati
Ometto di descrivere tutto quello che riscontrai all'esito della compiuta ricognizione cominciò così un'attività assorbente che si svolgeva tra
Palermo e Roma e che in breve tempo portò all'installazione di sistemi di controllo agli ingressi di vetro PD edilizi Condi agli ingressi
I vetri blindati agli uffici del piano terra all'individuazione di un'area nel cosiddetto ammezzato che adeguatamente ristrutturata e protetta diventò la sede di lavoro del pool antimafia
Nel frattempo i giudici procedevano alle indagini e
E le aumentavano le esigenze e cresceva l'attenzione nella città
Tommaso Buscetta arrestato in Brasile dopo avere parlato con Giovanni Falcone accettò di collaborare e fu portati in un'altra località segrete in Italia ove il dottor Falcone si recava presso che quotidianamente per verbalizzare di suo pugno le dichiarazioni
Non passarono inosservati sui continui viaggi ed impartiti di particolari attivismo dell'ufficio istruzione sicché il Consigliere Caponnetto e tutti i giudici del pool
Decisero di accelerare quanto più possibile la stesura della sentenza ordinanza che fu poi depositata l'otto novembre del mille novecentottantacinque
In proposito vorrei raccontare la Commissione solo due potrei accadimenti
In quei mesi sparirono da tutti i negozi di Palermo la carta per le fotocopiatrice Eaton esse per le stesse e tutto quanto era necessario per la produzione della sentenza ordinanza
Questa fu di otto mila seicentotrenta e due pagine raccolto in ventidue volumi oltre a quattrocento mila pagine di allegati
La situazione di Palermo e la quantità di materiale da stampare mi costrinsero a chiedere al Ministero del Tesoro previa autorizzazione del Ministro della Giustizia
Di fare stampare l'ordinanza sentenza dal Centro documentazione del Ministero del Tesoro all'epoca dedicato alla stampa dei bollettini dei pagamenti dei dipendenti dello Stato
Le copie furono portati a Palermo in aereo e la notificazione gli imputati avvenne presto che contestualmente
Grazie alla grande collaborazione di alcuni uffici giudiziari che derivano alla richiesta di convocare gli ufficiali giudiziari di consegnare loro i plichi per le notifiche personalmente
Facendoli poi accompagnare da agenti delle Forze dell'ordine fu così che furono
Arrestati duecentoquarantasei dei quattrocentosettantacinque imputati
Contemporaneamente un altro ufficio della Direzione generale degli affari civili era stato sollecitato ad avviare immediatamente l'individuazione del luogo ove costruire Laura per celebrare il processo che si prevedeva
Doveva essere sufficientemente grande per contenere un numero così elevato di imputati detenuti imputati a piede libero di avvocati e degli uffici di cancelleria
Questa è una doveva avere anche la possibilità per i giudici della Corte di Assise di restare a dormire mangiare anche per lungo periodo al momento di adottare la decisione finale
Immediatamente il direttore generale competente chiese al ministro dalla giustizia di concordare con il Ministro dell'interno
La possibilità di autorizzare il prefetto di Palermo a fare ricorso alla normativa straordinaria che consentiva di superare tutti i passaggi previsti dalla legge di contabilità di Stato
Ottenuto l'autorizzazione dei Ministri competenti fu convocato un immediatamente
Un comitato provinciale per l'ordine e sicurezza pubblica al quale furono invitati a partecipare anche i capi degli uffici giudiziari e alcuni dei giudici maggiormente impegnati nel processo
Purtroppo quel giorno un temporale eccezionale impedì l'atterraggio di ruoli alle lo porto di Punta Raisi e conseguentemente il direttore generale degli affari civili dottor Pepino Niutta
Non
Accompagnato dal direttore dai funzionari dell'ufficio
Non riuscì a raggiungere Palermo
Io mi trovavo nella città per ragioni del mio ufficio fu rintracciata telefonicamente
Dal presidente Niutta il quale mi disse di trovarsi nello studio del Ministero Mino Martinazzoli e che considerata la impossibilità di raggiungere Palermo
Mi delegava partecipare al progetto come Ida Comitato dandomi tutte le istruzioni di carattere amministrativo
Subito dopo
Mi passò il Ministro Martinazzoli il quale a sua volta mi impartire disposizioni di carattere politico
La costruzione dell'Aula doveva essere decise immediatamente
Dovevano essere adottate tutte le procedure per completarla entro la fine del mille novecentottantacinque
Si doveva dove va a garantire la completa ora finanziaria dell'opera in quanto il Governo avrebbe provveduto a stanziare i fondi necessari in favore del Ministero di Grazia e Giustizia
Finì così che anche la costruzione dell'Aula presto affidata a me
Il percorso per l'individuazione del luogo dove costruire Laura il modello della stessa delle misure di sicurezza del trasporto detenuti e così via richiederebbe troppo tempo e non credo che possa essere così in questo momento di interesse per la Commissione
Ma ovviamente sono a disposizione per ogni risposta per quanto mi è dato di ricordare
Nell'anno mille novecentottantacinque del quale stiamo parlando i fu anche la cosiddetta che state maledetta di Palermo
Ai primi di agosto vennero uccisi i commissari di polizia montana e Cassarà strettissimi collaboratori del pool antimafia la situazione di tensione nella città di vento così forte che il prefetto di Palermo dottor Finocchiaro
Vi prego di raggiungere immediatamente di raggiungerlo immediatamente
Per convincere Antonino Caponnetto Giovanni Falcone e Paolo Borsellino alle loro famiglie ad andar via da Palermo perché lo stato di tensione faceva dubitare di poter garantire la loro incolumità
Mi recai dal Consigliere Caponnetto che era ospitato nella caserma della Guardia di Finanza
Avendo la famiglia a Firenze che mi disse porta via Giovanni Paolo I tutti vai a dirglielo immediatamente litio me richiamerò anch'io ma io non mi muovo di qua perché mai si dovrà dire
Dare l'immagine della giustizia che fugge davanti alla mafia
Fu così che il giorno dopo organizzato un trasporto con aerei speciali giunsero tutti ad Alghero per poi proseguire in macchina verso Porto Torres da cui raggiunsero l'Asinara su motovedette delle forze di polizia
Io arrivai all'Asinara il quindici agosto avendo già ordinato l'approvvigionamento di trasporto di scaffali macchine da scrivere carta e tutto quanto era necessario per lavorare il restarono per circa due mesi anche se Giovanni volle
Assolutamente rientrati a Palermo anche per un solo giorno al fine di partecipare alla commemorazione in occasione dell'anniversario della morte del consigliere Rocco Chinnici
Come ho detto l'ordinanza sentenza fu Deputy depositata l'otto novembre del mille novecentottantacinque
E in un Comitato Provinciale di pochi giorni dopo fu decisa anche la data di inizio del dibattimento il dieci febbraio mille novecentottantasei anche se l'Aula non era ancora stata completata
In concomitanza con lo svolgimento del processo
E che il pool antimafia continuava istruire i cosiddetti maxi Peace maxi terra e Dio proseguiva nella spola tra Roma e Palermo
Purtroppo l'atmosfera di consenso comincio a piano piano a venir meno e nacquero così quelle che sono state definite le stagioni del corpo
Il ventuno giugno del mille novecentottantanove nella villa in località da ora dove Giovanni Francesca Falcone si trovavano in compagnia del Procuratore generale svizzero Carla Del Ponte e di due alti funzionari
Fu scoperta e fatta brillare per renderla in offensiva una borsa sportiva contenente cinquantotto candelotti di aspri di esplosivo
Appresa la notizia che ha mai subito il giudice Falcone per essere sicura che nulla di grave fosse accaduto a luglio a Francesca e ai suoi ospiti
Qualche ora dopo cominciai però a leggere comunicati di agenzia che assumevano che il dottor Falcone non era rintracciabile che non si sapeva molto di questi candelotti fatti brillare anzitempo
Fino a leggere nei giorni successivi che la bomba forse l'aveva piazzata Lupi
Tutte queste voci non mi preoccupa erano sotto l'aspetto della sicurezza in quanto sapevo che il capo della Polizia Vincenzo Parisi
Appreso l'accaduto aveva immediatamente inviato a Palermo il dottor Gianni De Gennaro affinché si recasse da Giovanni Falcone e ne garantisse l'incongruità dormendo colui nella villa
Due giorni dopo il fallito attentato il dottor Falcone mi telefono pregandomi di recarmi a Palermo
All'indomani mattina giunsi all'Ufficio Istruzione mi parlò di alcune esigenze di lavoro con molta calma quasi che nulla fosse accaduto
Subito dopo mi illustrò la ragione per la quale mi aveva chiamato a Palermo con urgenza
Mi spiegò che era sicuro come ampiamente pubblicato dalla stampa che il fallito attentato fosse attribuibile a quelle che lui chiamò menti raffinatissima
Ma non aveva ancora ben chiaro l'effettivo contesto di riferimento e non poteva escludere che un altro attentato meglio preparato potesse essere organizzato da lì a poco
Il teneva pertanto che la moglie Francesca dovesse accettare l'idea
Di fermarsi a Palermo e di lasciarlo da solo rientrare la sera all'Addaura magari anche mostrando qualche dissenso tra di loro in modo da dare l'impressione che e lo avesse sollecitato a lasciare quel lavoro così pericoloso
Era convinto che la moglie sarebbe stata molto più assicuro nella casa di Palermo
Per quanto riguarda l'attentato all'Addaura le mie conoscenze dei fatti mi portarono a condividere quanto già scritto nella relazione del presidente Pisano e quanto ribadito dall'onorevole Martelli nella seduta del venticinque ottobre due mila dieci
Posso aggiungere che da quel momento il sentimento di solitudine di isolamento e di pre destinato ad essere ucciso
Diventarono molto più forti del giudice fa Giovanni Falcone anche se meno evidenti ma non per coloro che riuscivano a leggere il suo pensiero oltre lo sguardo fermo e in espressivo
Gli anni mille novecentottantotto ottantanove novanta sono anni difficilissimi sono quelli della stagione del corpo della mancata nomina a Consigliere istruttore in sostituzione del dottor Caponnetto
Della protesta di Paolo Borsellino nel frattempo diventato Procuratore della Repubblica a Marsala per lo smembramento del pool antimafia di Palermo portato avanti dal nuovo Consigliere istruttore Antonino Meli
Della vicenda dei professionisti dell'antimafia nata da un equivoco di un'intervista rilasciata da Sciascia
Dell'accusa dei processi nei cassetti delle dimissioni del dottor Falcone all'Ufficio Istruzione di Palermo della sua mancata elezione a componente del Consiglio Superiore della Magistratura del suo trasferimento alla Procura della Repubblica di Palermo quale Procuratore aggiunto
Nino Caponnetto dichiarò in un'intervista televisiva che Giovanni Falcone comincio a morire nel gennaio mille novecentottantotto quando gli fu rifiutata la nomina a Consigliere istruttore
La solitudine di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
E descritta in modo magistrale nell'articolo Centanni di solitudine come il capolavoro di Marx di Mario Pirani pubblicato sulla Repubblica del ventisei maggio mille novecentonovantadue che mi sono permessa di porta
Questo articolo i e riportato alla fine di un volumetto dal titolo Falcone e Borsellino
Scritto da Gian Maria Monti che ripercorre le calunnie gli attacchi lì e l'odio nei confronti dei giudici Falcone e Borsellino
Ho letto in uno dei verbali della Commissione che dal Consiglio superiore non è ancora pervenuta o non era ancora pervenuta la memoria presentata dal
Dottor Giovanni Falcone in relazione alla vicenda delle carte nei cassetti
Mi sono permessa di portare una fotocopia del libro appena citato che contiene questa memoria oltre a raccogliere esposti decisioni del Consiglio Superiore articoli di giornali
Dal mille novecentottantadue al maggio mille novecento novantadue dai quali si può comprendere la sofferenza che accompagnato i magistrati fino alla morte
Quando prese possesso del suo ufficio alla Procura della Repubblica di Palermo Giovanni Falcone dichiarò la più completa disponibilità a svolgerle il lavoro in sintonia con il capo dell'ufficio consigliere Piero Giammanco
Che gli aveva assicurato di colleghi affidare il coordinamento dell'attività antimafia ed infatti un giorno volle tant'è che lo accompagnasse ad una colazione con il procuratore procuratore Giammanco la moglie
Affinché il capo dell'ufficio potesse stringere come un rapporto di diretta collaborazione così come era avvenuto prima con il dottor Caponnetto
Dopo pochi mesi tuttavia la speranza di poter creare una situazione di lavoro compatibile con il procuratore Giammanco
E con alcuni sostituti di piena fiducia dello stesso convinsero Giovanni a concludere che il tentativo era fallito e che la sua posizione la procura di Palermo era ancora più stretta di quella che aveva lasciato l'ufficio istruzione di del consigliere Meli
In questo periodo
Comprese la sua solitudine egli fu vicino il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga che poi rivendico anche di essere stato il suggeritore di Martelli per la nomina del dottor Falcone al Ministero di Grazia e Giustizia
In verità per quanto mi risulta la proposta fu avanzata come ha detto l'onorevole Martelli dal professor Giuseppe Di Federico e la circostanza mi consta personalmente in quanto la telefonata Giovanni
Alla quale fa riferimento l'onorevole nell'audizione davanti a questa Commissione
Fu fatta dal trentotto dal dottor Di Federico nel mio ufficio al quarto piano del Ministero di Grazia e Giustizia
Verso la fine della conversazione quando Giovanni aveva manifestato il suo assenso il professor Di Federico me lo passò dicendogli adesso sarei costretto a prendere lezioni da noi perché non sei niente del ministero
Immissione in possesso avvenne agli inizi del marzo novantuno credo il giorno otto ma già a partire dal sette otto febbraio
Il dottor Falcone abbia preso l'abitudine di venire al ministero per cominciare a prendere conoscenza delle competenze mi aveva chiesto subito di seguito la Direzione generale degli affari penali come capo della segreteria segreteria e vice direttore generale
Mi disse anche di pensare a quali colleghi magistrati potessero essere stimolati ad unirsi a noi per costruire una squadra
Io proposi subito il collega già Nicola Sinisi che era stato applicato al mio ufficio solo da quindici giorni ma che avevo potuto apprezzare in precedenza tanto da chiede nell'applicazione al Ministero
Subito dopo concordammo che era indispensabile ottenere il trasferimento del collega Loris D'Ambrosio
Già distaccato al ministero presso l'ufficio legislativo per affidargli il cosiddetto Ufficio Primo vale a dire quelli l'incarico di predisporre la stesura di ogni innovazione normativa
Anche il dottor D'Ambrosio accettò
Dopo
Qualche tempo dopo il ministro Martelli comunico che
Aveva pensato di chiedere alla dottoressa Livia Pomodoro all'epoca Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Milano
Di assumere l'incarico di Capo di Gabinetto
Io conoscevo molto meglio di Giovanni la dottoressa Pomodoro con la quale fin dal mille novecentosettantuno avevo preso parte alle riunioni dell'Associazione nazionale magistrati e anche gli incontri di studio promossi dal Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale
Diretto da Beria d'Argentine inoltre
Era stata già al Ministero nella qualità di vice Capo di Gabinetto del Ministro riunioni dissi a Giovanni benissimo così anche al Gabinetto abbiamo un punto di riferimento antico
Cominciò così un periodo lavorativo di grande impegno che ci portò anche a trascorrere insieme gran parte della giornata
Il dottor Falcone utilizzo tutte le conoscenze del sistema di contrasto alla criminalità organizzata varato negli Stati Uniti fin dagli anni settanta nello stesso tempo
Insegno agli agenti e i giudici di quel Paese come dovevano essere applicate
Quelle leggi ancora oggi sono numerosissimi gli agenti dell'FBI che ricordano di averlo incontrato e di non poterlo più dimenticare
D'altronde aveva una conoscenza profonda del fenomeno mafioso in tutti i suoi aspetti ed era consapevole degli strumenti e dei metodi indispensabili per contrastarlo
Era inoltre come lui amava definirsi malato di Stato oltreché innamorato della sua Sicilia della quale avrebbe voluto fare emergere soltanto il bello
Se la Commissione me lo consente vorrei soffermarmi su qualche tratto umano del dottor Giovanni Falcone e dottor Borsellino
Timido i il primo ironico orgoglioso mano presuntuoso molto carismatico affettuoso ma non troppo ma troppo timido per poterlo dire dimostrare
Molto più espansivo il dottor Borsellino molto più allegro ma anche l'unico molto ironico con una vena di scetticismo in più persone certamente non comuni che riuscirono a coinvolgere e motivare
Altre persone così diverse tra loro lavorammo senza sosta fino al ventidue maggio novantadue nel frattempo il dottor Borsellino era stato trasferito alla Procura della Repubblica di Marsala
E furono approvati in quel periodo l'istituzione della diga della Procura nazionale antimafia delle procure distrettuali e la legge sui pentiti e gran parte della normativa antimafia che questa Commissione ben conosce
Del periodo trascorso al ministero vorrei ricordare due date significative il trentuno gennaio mille novecentonovantadue
Quando
Fu pubblicata la sentenza che confermava la condanna emessa dalla Corte di Appello di Palermo alla fine del cosiddetto maxi uno e il dodici marzo mille novecentonovantadue quando fu ucciso Salvo Lima
La sera del trentuno gennaio eravamo felici ma nel profondo dello sguardo di Giovanni nonostante tutto c'era qualcosa di triste lo notai e dissi dobbiamo brindare abbiamo vinto lui rispose
Brindiamo sicuramente ma non abbiamo vinto almeno non ancora poiché a monte Pier Luigi vigna percorre un comunicargli la notizia e io chiamai il Consigliere Caponnetto
Quindi mandammo a prendere una bottiglia di champagne ed un bar vicino al Ministero che arrivo anche tiepida scendemmo al secondo piano dovere allo sforzo di Livia Pomodoro e brindando tutti assieme alla rottura del mito della invincibilità della mafia
Il dodici marzo invece mentre non negli Stati Uniti con il sottosegretario alla giustizia per ragioni di lavoro
Giovanni mi chiamo durante la notte per dirmi hanno ucciso Lima adesso può succedere di tutto torna appena possibile
Preparare le valigie attesi chi sottosegretario gli riferì la vicenda e gli chiesi di consentirmi di rientrare immediatamente in Italia
Da quel momento Giovanni diventò sempre più teso convinto che a breve Cosa nostra avrebbe ucciso un politico di livello nazionale e successivamente sarebbe stato il suo turno
Ne parlavamo anche la sera del venerdì ventidue maggio l'ultima volta che l'ho visto vivo il giorno dopo lui partiva per Palermo con Francesca ed io per Milano per incontrare il Procuratore generale Catelani
Mi trovavo a casa della dottoressa Livia Pomodoro della quale ero ospite quando squillò il mio cellulare e ricevetti la notizia che c'era stato un attentato ma che Giovanni Francesca erano ancora vivi
Due secondi dopo mi chiamò a Piero Grasso e mi disse piangendo Liliana Giovanni è morto la dottoressa Pomodoro ed io raccogliemmo in gran fretta le nostre cose e andammo alle aeroporto per raggiungere Palermo
Mentre stavamo offesi imbarcarci arrivò una telefonata del Ministro Martelli che era già sul posto il quale ci disse che era inutile
Arrivare a Palermo ma ICI chiese di raggiungerlo a Roma nella sua abitazione sulla che ha così facemmo
Passiamo
Pochi minuti dal Ministero dove ha avevamo già fatto ad hoc radunare il personale di segreteria e alcuni agenti di custodia
Che lasciamo a guardia dell'ufficio di Giovanni inattesa del sostituto procuratore della Repubblica che doveva avvenire ad apporre i sigilli
La giungemmo al ministro Martelli
Il quale ci descrisse lo scempio che quella bomba aveva fatto di Giovanni Francesca lo codicillo Antonio Montinari evito Schifano dopo avere di deciso che all'indomani presto
Saremmo scesi tutti a Palermo lasciamo l'abitazione del ministro mentre
Rientravo a casa squillo di nuovo il telefono cellulare
Esiti la voce del dottor Gianni De Gennaro all'epoca vice direttore della DIA che mi chiedeva dove fosse i risposi che avevo appena lasciato l'abitazione del ministro Martelli ma che se lo si tratteneva il suo ufficio l'avrei raggiunto subito
I Masi alla diga fin verso le cinque del mattino non dimenticherò mai il punto di Gianni De Gennaro agli occhi senza lacrime ma quasi immobili più che gelidi
Parlammo a lungo ricordando cose del passato ma soprattutto di quello che si poteva e doveva fare per catturare gli assassini di Giovanni Falcone
Da quel momento comincia un periodo di grande dolore e di lavoro vorticoso
Il ministro Martelli dispose che si tratta traduce sono in testi normativi compiuti tutte le proposte già preparate da Giovanni
Uno di questi provvedimenti fu quello che viene comunemente indicato come decreto otto giugno data della sua approvazione da parte del Consiglio dei Ministri
La preparazione del decreto fu molto complessa tra gli addetti ai lavori si scontrarono differenti posizioni dottrinali e e giurisprudenziale
Il ministro Martelli dirci se anche di convocare la Commissione per la riforma del Codice di procedura penale presieduta dal professor Giandomenico Pisapia
E della quale era vicepresidente il professor Giovanni Conso per sottoporre loro la bozza del decreto
Fu una riunione a dir poco tempestosa molti componenti della Commissione abbandonarono i lavori
Nonostante ciò il ministro Martelli e il ministro Scotti entrambi presenti decisero di portare il decreto legge in Consiglio dei Ministri e ne ottennero l'approvazione
Iter legislativo per la conversione dello stesso comincio immediatamente a rivelare le posizioni contrarie già emesse nella fase preparatoria ma su questo hanno diffusamente parlato sia l'onorevole Martelli che l'onorevole Scotti
Ritengo solo doveroso sottolineare che il decreto legge senza modifiche fu poi approvato in pochi giorni da entrambi i rami del Parlamento su subito dopo l'uccisione del giudice Borsellino
In quel periodo il ministro Martelli mi affido l'incarico di reggente della Direzione generale degli affari penali rimasi nel mio ufficio di capo della segreteria non avendo la forza di andare essi sedermi sulla sedia del giudice Falcone
Ovviamente cercammo di far fronte a tutte le richieste che provenivano dalle forze di polizia
Degli uffici giudiziari dei Paesi stranieri per le rogatorie di seguire i lavori parlamentari senza trascurare le presenze ufficiali nei momenti significativi quali stringe esimo della morte
La messa in comune di commemorazione al Ministero e l'altra nella chiesa dei Santi Apostoli
In quei giorni numerosi erano i magistrati gli avvocati professori universitari e soprattutto gli appartenenti alle forze di polizia che venivano per manifestare il loro dolore quasi chiedendomi una parola di conforto di speranza
Tra i tanti che
Che mi pare necessario ricordare il Meazza i tanti mi pare dico necessario ricordarne due
Che possono essere che sono di interesse per questa Commissione il capitano Di Campli o cosiddetto ultimo il capitano De Donno
Il capitano Di Caprio mi portò un creste della prima ora che ancora conservo e mi disse che si era fatto destinare a Palermo per cominciare immediatamente le indagini sui responsabili della morte di Giovanni Falcone
In un altro giorno venne a trovarmi il capitano De Donno
Che avevo conosciuto in un viaggio tra Roma e Palermo con il dottor Falcone e che sapevo essere stato un collaboratore nelle indagini svolte a Milano dalla dottoressa Ilda Boccassini nel processo cosiddetto Duomo Connection
Il capitano De Donno era emozionato come ultimo se non di più mi raccontò che da quando era andato via il dottor Falcone
Da Palermo i rapporti con la Procura erano diventati molto difficile con la morte del dottor Falcone evidentemente cadeva ogni speranza di qualche miglioramento
Anche lui come Di Caprio mi disse che da quel momento l'unico obiettivo nella vita era quello di catturare gli assassini di Giovanni Falcone
In proposito mi raccontò che aveva incontrato in aereo nella tratta Roma Palermo il figlio di Vito Ciancimino Massimo
Da luglio conosciuto in passato non so se in occasione del resto del padre o in qualche altra occasione mi disse
Che aveva pensate e che avevano pensato io intesi Luigi dei suoi superiori che vista la condanna inferta alta Vito Ciancimino nel gennaio mille novecentonovantadue
Valeva forse la pena di tentare di verificare la disponibilità di questi a collaborare con la giustizia
Aggiunse inoltre che considerava la statura di Vito Ciancimino definito non contiguo mai aderente a cosa nostra
Molto elevata e che forse era opportuno informare il ministro Martelli per averne un sostegno politico
Io risposi che sicuramente avrà informato il ministro come peraltro era mia abitudine
Costante ma che loro intendendo con ciò il capitano e via il raggruppamento al quale il del quale l'ufficiale faceva parte
Dovevano immediatamente raccordarsi con l'autorità giudiziaria che sola poteva valutare l'utilità di quella iniziativa
Dissi anche che per nostra fortuna alla Procura di Palermo era finalmente arrivato il dottor Paolo Borsellino in qualità di aggiunto
Era il migliore amico di Giovanni Falcone ed era anche quello che aveva sempre portato avanti con Giovanni tutte le indagini di mafia
Di assicurare che anch'io avrei parlato con il dottor Borsellino al più presto
Cosa che feci una domenica che poi dall'agenda del dottor Borsellino è risultata essere la domenica ventotto giugno mille novecentonovantadue
Quando lo incontrai su sua richiesta alle lo porto di Roma proveniente da Bari in compagnia della moglie Agnese che dopo la morte di Giovanni tentava di essergli sempre accanto
Grazie alla polizia e alle autorità auto aeroporti aeroportuali ci fu data la possibilità di stare da soli in una saletta in una saletta
Parlammo di molte cose ed io riferii a Paolo anche il contenuto della visita del capitano De Donno Paolo non diede molta importanza a questo fatto e mi disse ci penso io o me ne occupo io
Nel tempo che passammo insieme alle lo porto Paolo mi spiegò prima di tutto la ragione per la quale mi aveva chiesto di incontrarlo e di andare collusi a Palermo
Voleva parlarmi del caso molto lo che so essere a conoscenza già di questa Commissione perché ne ha riferito il dottor Pier Luigi vigna Gaspare muto lo detenuto
Detenuto per fatti di mafia mesi prima aveva chiesto di parlare con il dottor Giovanni Falcone il quale aveva ritenuto di sentirlo ma si era fatto accompagnare dal dottor Sinisi svolgendo egli funzioni amministrative
Il mutuo lo dichiarò di essere disponibile a collaborare con la giustizia ma chiedeva di farlo soltanto con il dottor Falcone come era accaduto per Buscetta
Il dottor Falcone gli rispose che questo non era possibile ma aggiunse che avrebbe avvertito il ministro
Della giustizia il Ministro dell'interno il capo della polizia sollecitando questi ad affidare l'incarico a Gianni De Gennaro mentre per la parte giudiziaria i disse che lo avrebbe affidato completamente al dottor Costantino
Questa la ragione per la quale molto lo come già detto dal dottor vigna si rifiutava di parlare con altri o in presenza di altri
Il procuratore Giammanco come ha già riferito il dottor vigna la Commissione continuava tuttavia respinge le richieste di Borsellino
Paolo mi spiego che probabilmente se la stessa richiesta la visti formulata io al procuratore
Considerato il mio ruolo al Ministero alla possibilità che avevo di informare non solo il Ministro Martelli ma anche il Ministro dell'interno forse Giammanco si sarebbe convinto
Decisi richiamare immediatamente Palermo da una cabina telefonica nell'atrio dell'aeroporto in quanto i cellulari non funzionavano per avvertire il procuratore Giammanco che il giorno dopo avevo assolutamente bisogno di parlare con lui
Cosa che feci l'indomani mattina trovando del procuratore molta resistenza al termine di una lunga e vivace conversazione
Mi
Procuratore passo ad una risposta più possibilista ma da adottare qualche giorno dopo perché aveva in corso mi disse una sorta di redistribuzione del lavoro tra i magistrati della Procura
Fu un in occasione della telefonata dalla cabina delle aeroporto che incontrammo quale Dio alcune persone e l'allora ministro della difesa andò
Il tornati nella saletta il dottor Borsellino mi fece fa altre domande sulle attività di Giovanni nell'ultimo periodo e volle che gli raccontarsi ciò che sapevo sulla cosiddetta indagine sugli appalti
Era un rapporto contenente spunti di attività investigativa in relazione ad una rete di appalti in Sicilia
Che aveva lì diramazioni con grandi aziende anche sul continente e che a giudizio del grosso
Che l'aveva redatto sia adeguatamente sviluppata avrebbe potuto portare all'accertamento delle attività economiche svolte da Cosa Nostra in Sicilia e nel resto del Paese
Questo rapporto era arrivato al ministro Martelli
Impicco sigillato
Inviato dal procuratore della Repubblica di Palermo
Il ministro come era sua abitudine per le questioni che riguardano l'attività degli uffici giudiziari in materia penale
Lo aveva inviato immediatamente al dottor Falcone il quale era appena partito per Palermo per il fine settimana
Io lo avvertite il vivo del plico ed egli mi prego di cominciare a leggerlo per capire quale provvedimento la Procura della Repubblica di Palermo stesse chiedendo al Ministero
Poco tempo dopo non più di due ore
Il dottor Falcone mi richiamo e mi disse di risigillare immediatamente i faldoni pervenuti da Palermo
E di predisporre una bozza di lettera a firma del ministro per accompagnare la restituzione degli atti alla Procura così facendo
Dopo quella domenica non ho più incontrato di persone al dottor Borsellino pur avendo con lui di rapporti telefonici pressoché quotidiani
L'ho sentito l'ultima volta il sabato diciotto luglio inc in mattinata allorché mi disse che nella settimana successiva avrebbe trovato comunque il tempo di venirmi a parlare magari raggiungendo mia casa
Come ho riferito all'autorità giudiziaria
A Palermo il capitano De Donno non mi parlò affatto di trattativa né io ebbi percezione alcuna che ne si stesse riferendo a qualcosa di diverso
Dal Comune tentativo di convincere un appartamento un appartenente all'organizzazione a collaborare così come previsto dalle norme sui collaboratori di giustizia
D'altra parte a quanto mi è parso di capire dalle notizie riportate dai giornali il colonnello Mori
Anche con la nello Mori raccontava ad altri rappresentanti delle istituzioni i tentativi che avevano avviato per indurre Vito Ciancimino a collaborare
L'avvocatessa Contri all'epoca segretario generale di Palazzo Chigi differisce di avere appreso di queste iniziative
Sia il venti luglio ventidue luglio mondo mille novecentonovantadue prima dei funerali di Paolo Borsellino che il ventotto dicembre dello stesso anno quando Ciancimino era ormai detenuto
Per quanto riguarda il colloquio tra me e il capitano De Donno e la richiesta di questi di informare il ministro Martelli la circostanza fu da me interpretata come una sorta di captatio benevolentiae
Considerati i rapporti difficili dei Carabinieri del rosso con lo stesso Ministro
Quest'ultimo avrebbe voluto che del contrasto alla mafia si occupasse esclusivamente la dia struttura da lui voluta appositamente a questo fine e che doveva diventare una sorta di Este Bihari sul modello statunitense
Ovviamente gli altri corpi di polizia che nel frattempo avevano istituito allo scopo il cross il GICO non erano d'accordo e quelli che maggiormente
Manifestavano il loro dissenso in tutte le sedi e in tutti i modi erano proprio i carabinieri del ROS
Ricordo che per cercare di rendere meno conflittuale la situazione il dottor Falcone chiesi al generale Taormina appena nominato direttore della DIA
Gli organi zero una colazione con i carabinieri alla quale partecipammo anche il dottor Sinisi edificio
Ho appreso della morte del dottor Borsellino dalla televisione che avevo acceso per sentire un telegiornale rimasi ferma come una statua di sale poi chiama il ministro Martelli attraverso la batteria
è una delle segretarie perché avvertisse tutti i magistrati funzionari e dicesse loro di recarsi immediatamente al Ministero io stessa vi andai in subito in
In pochi minuti e a piedi all'una
Abitavo distante
Dopo poco
Mi pare di ricordare con un'autovettura inviatami dal capo della polizia mi recai a Ciampino così com'era stato chiesto dal Ministro Martelli e andammo insieme a Palermo
A Palermo erano già arrivati in Prefettura anche il Ministro dell'interno Mancino il Ministro della difesa andò i vertici delle polizie di di polizia
Di polizia il Capo di Gabinetto del Ministro dell'interno ed altre autorità che in questo momento non ricordo
Si tenne una riunione carica non solo di dolore ma anche di tensione e attratti di rabbia
Ho letto nei resoconti che questa situazione è stata già descritta da altri quindi penso di evitare ulteriori considerazioni merita invece un chiarimento la questione del trasferimento dei detenuti
Chiedo scusa
Il ministro Martelli
Propose agli altri ministri di adottare immediatamente un provvedimento di urgenza
Che facesse capire al è il boss e di Cosa nostra e a tutti che lo Stato non avrebbe avuto alcun cedimento
Suggerì che quella stessa notte i detenuti per reati di mafia presenti all'Ucciardone fossero trasferiti all'Isola di Pianosa
Il ministro Mancino e il ministro andò aderirono immediatamente ed impartito non le disposizioni necessarie
Per far confluire uomini e mezzi appieno USA e a Palermo tra cui anche
Mi un Hercules mi pare di ricordare per il trasporto detenuti dei detenuti stessi
A mia volta fu incaricata dal ministro Martelli che nel frattempo avvertiva il Presidente del Consiglio di chiamare il direttore generale degli Istituti di prevenzione Prina dottor Nicolò Amato
Affinché predisponesse ed inviasse via fax al carcere di Palermo l'ordine di trasferimento dei detenuti
Idee di direttore Amato mi rispose che l'UE non era affatto d'accordo con questa decisione improvvisa che Pianosa non era ancora pronta e che non riteneva di dover impartite al direttore del carcere l'ordine di trasferimento immediato
In ogni che in ogni caso era era invece necessario andare con calma e preparare i singoli provvedimenti di applicazione del quarantuno bis introdotto dal decreto otto giugno
I feriti al ministro Martelli il quale richiamo subito il direttore
Del dipartimento che ritengo comincio a ripeterli le stesse cose che aveva detto a me
Perché il Ministro interruppe bruscamente la conversazione e mi disse scriva lei il decreto lo firmo io
A quel punto i ministri accompagnati da tutte le autorità presenti si recarono a casa di Paolo Borsellino per rendere omaggio alla moglie e ai figli
Io rimasi con un autista alcune persone della Prefettura che non conoscevo e se non ricordo male tra queste la dottoressa Isabella Giannola
Che poi o rincontrato a Roma al Ministero dell'interno
Poiché effettivamente c'era stata un'interruzione di corrente e nelle zone in cui si trovava qualche macchina da scrivere elettrica
La corrente mancava scrissi il provvedimento sulla macchina da scrivere manuale priva di molti tasti e per averne una copia mi pare che utilizzare la carta copiativa
Mentre scrivevo il provvedimento che avevo pregato avevo pregato la dottoressa Giannola di cercare con l'aiuto della batteria i direttori o il vice direttore del carcere dell'Ucciardone
Nel frattempo
Al erano eravamo arrivati alle due e mezza alle tre della notte mi pare di ricordare che riuscimmo a rintracciare il vicedirettore
Che convocai subito a Punta Raisi in quanto nel frattempo il ministro Martelli mi aveva avvertita che stavano andando tutti alleno porto dove mi avrebbe attesa
Infatti il prospettive provvedimento di trasferimento di circa sessanta boss dall'Ucciardone fu firmato dal Ministro sul cofano dell'automobile che lo aveva condotto alle lo porto
Non so quale sia il gesto simbolico al quale fa riferimento all'avvocato Amato nella sua audizione davanti a questa Commissione
Perché quella notte a Palermo non vi fu un nulla di simbolico nulla di pubblicitario ma soltanto dolore rabbia e senso di impotenza
D'altra parte il comportamento per così dire distaccato è singolare del dottor Amato non era nuovo
Tutti ricordano che ai giudici Falcone e Borsellino furono inviati i conti da pagare per il periodo di permanenza all'Asinara nel mille novecentottantacinque
Di questa decisione assunta dagli uffici del dottor Amato anche il ministro fu informato solo dai giornali che pubblicarlo illegittimi commenti ironici dei magistrati
Così come e già emerso
In parte nell'audizione davanti a questa Commissione che il dottor Amato lasciato il Dipartimento penitenziario comincio la professione di avvocato assumendo la
Difesa diritti di Ciancimino di Madonia
L'avvocato Amato ha precisato a questa Commissione
Che
Vito Ciancimino l'aveva conosciuto solo in questa occasione e che gli era stato presentato il dall'avvocato o di donne e che non era
Non gli aveva pagato neppure l'onorario
Vorrei ricordare a questa Commissione che l'avvocato Piron molto legato a Ciancimino padre e figlio
è stato condannato in appello nell'anno due mila nove a cinque anni e quattro mesi di reclusione per il reato di riciclaggio
I provvedimenti di applicazione del quarantuno bis sia quelli emessi subito dopo la morte di Borsellino sia quelli dei giorni successivi furono predisposti dalla competente Direzione Istituti di prevenzione e pena ma firmati tutti del vicedirettore
Negli incontri che da quel momento in poi si svolse dal Ministero per affrontare in materie di competenza di più direzioni generali
La direzione degli Istituti di prevenzione e pena ripeteva spesso che molti provvedimenti di applicazione del quarantuno bis
Erano assolutamente ingiustificati ed o di errati conseguente conseguenza della fretta e dell'emergenza con la quale non si erano stati adottati
Ricordo
Che nel corso di anno di un'audizione davanti alla Commissione antimafia dell'epoca
Presieduto dall'onorevole Parenti il direttore generale del Dipartimento penitenziario dell'epoca Adalberto Capriotti il quale aveva preso il posto dell'avvocato Nicolò Amato
Descrisse tutta la situazione venutasi a creare a seguito dell'applicazione del quarantuno bis
In particolare in risposta alle richieste dell'onorevole Caccavale affermava dico che effettivamente i decreti delegati sono stati cinquecento
Do sessantasette e che il Guardasigilli fu Martelli la Regione per le quali sono stati delegati le ignoro ne sono scritte non dico che in quel momento lo Stato abbia perduto la testa
Però Viera apprensione per certi territori dove si diceva che lo Stato aveva perduto la propria forza
Per i provvedimenti subito emessi su tutto e subdelega scaduti nel novembre del mille novecento novantatre
Questo Dipartimento sono sempre dichiarazioni Capriotti provvide ad interessare i consensi i
Consueti organi di polizia per acquisire notizie aggiornate sui singoli nominativi sotto il profilo sia processuale sia investigativo allo scopo di proporre all'onorevole Ministro all'emissione di provvedimenti di rinnovo
Nell'ambito della criminalità organizzata
Sulla base degli elementi pervenuti non si è ritenuto che sussistessero le condizioni per il rinnovo del regime
A questo si è raggiunto che verso la fine del mille novecentonovantatré avevo già preso possesso del mio nuovo incarico
Per quanto riguarda i provvedimenti scadenze nel novembre del mille novecentonovantatré devo aggiungere un richiamo a quanto affermato dal professor Conso
H davanti a questa Commissione nessuno si potrebbe permettere di dire al ministro se deve rinnovare o non deve rinnovare un provvedimento
Caso mai sono io
A chiedere un consiglio Marsilio chiedo un consiglio devo chiederlo a tutta la scala dei collaboratori non ad uno solo
Devo rivolgermi anzitutto al Capo di Gabinetto poi al vice capo di gabinetto poi al capo del settore penitenziario allora vado ad imbarcarmi in una cosa senza fine
E questa scala gerarchica il professor Conso la sempre rispettata
Perché
Anch'io conosco il professor Conso dal mille novecentosettantuno e con lui condivido ancora un appuntamento almeno una volta all'anno il quattordici di marzo
Per commemorare il Presidente Francesco Paolo Bonifacio con la moglie ed un piccolo gruppo di amici nella chiesa dei Santi Apostoli ove sono conservate le sue ceneri
Inoltre
Nel novembre del mille novecentonovantatré
Il posto di Capo di Gabinetto era stato assunto dal dottor la Greca e l'incarico di vice Capo di Gabinetto era stato assunto dal Consigliere Loris D'Ambrosio
Già direttore dell'ufficio primo degli affari penali il quale ben conosceva la materia e tutta la normativa applicabile
Tornando indietro nel tempo e per una più esauriente risposta i quesiti già emessi in Commissione aggiungo che dopo la morte del dottor Borsellino l'attività è la stessa vita del Ministero diventano ancora più frenetica
Anche perché il Ministro Martelli aveva voluto delegare l'autorizzazione dei colloqui investigativi introdotti dal decreto legge otto giugno
Come ho dichiarato all'autorità giudiziaria mi pare di ricordare che in un incontro con il colonnello Mori non so se accompagnato dal capitano De Donno
Mi si parlò del desiderio di Vito Ciancimino di ottenere il rilascio del passaporto
Feci presente come peraltro noto che la questione non era assolutamente di mia competenza e che mi pareva difficile che l'autorità giudiziaria rilasciasse un nulla osta
Successivamente informai ministro Martelli di questa conversazione
Disse un sì da questo incontro che ma questa fu una mia considerazione si era ancora nella fase dei tentativi per convincere Ciancimino a collaborare
Nessuna con loro richiesta di colloquio investigativo mi fu presentata nel frattempo dagli uffici del grosse in quel periodo per la semplice ragione che fino al diciannove dicembre mille novecentonovantadue
Il giorno in cui fu arrestato Vito Ciancimino non era detenuto e viveva nel suo appartamento a Roma
Alla salita di San Sebastianello accanto a piazza di Spagna peraltro
Ricordando quello che in passato mi aveva detto più volte Giovanni Falcone ritenevo poco probabile se non impossibile che il Ciancimino potesse pentirsi e collaborare
Alla fine del mese di novembre di quello stesso mille novecentonovantadue
Fu nominato il Procuratore della Repubblica di fu nominato procuratore della Repubblica di Palermo il dottor Giancarlo Caselli lo chiamai subito anche per incarico del ministro sollecitandolo a prendere possesso immediato
Considerata la difficile situazione di Palermo priva del capo della Procura
Che aveva chiesto di essere trasferito pochi giorni dopo la morte del dottor Paolo Borsellino il dottor Caselli mi rispose negativamente pregandomi di rappresentare al ministro l'impossibilità di interrompere il dibattimento conto
Le Brigate Rosse credo della colonna Walter Alasia che gli stava conducendo in quel momento in qualità di Presidente e il rifiuto fu confermato anche al ministro Martelli che vuole tentare a sua volta di convincere il dottor Caselli
Dopo poco circa venti giorni tuttavia poco prima di Natale il dottor Caselli mi venne a trovare al ministero e mi disse che aveva molto riflettuto Ave
Ha sentito i colleghi di Palermo alle forze di polizia e quindi si era convertito convinto della necessità
Di recarsi subito il sette
Mi pregava pertanto di informare il ministro per l'adozione dei provvedimenti di del provvedimento di anticipato possesso
Che chiedeva avvenisse subito dopo inaugurazione dell'anno giudiziario fu così che il dottor Caselli arrivo a Palermo nello storico giorno in cui i carabinieri del ROS
Del colonnello Mori e della squadra di ultimo arrestarono Toto Rina
Come tutti sappiamo fu un momento di emozione per l'intero Paese
Per l'importanza di Riina e perché questo ci lasciava ulteriormente sperare che avremmo sconfitto Cosa nostra restava il dolore per la morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ma almeno io non lo so il loro sogno cominciava a realizzarsi
Una settimana dopo l'arresto di Rina i fu presentata una richiesta di colloquio investigativo da parte del colonnello Mori del Capitano De Donno con Vito Ciancimino mi pare per il giorno ventidue gennaio
Ovviamente l'autorizzativa anche se mi lascia perplessa la data del colloquio solo sette giorni dopo la cattura di Riina sette poiché a partire dalla settimana successiva
Ebbero inizio numerosi colloqui investigativi con lo stesso Ciancimino
Autorizzati dal Procuratore Caselli con la presenza dello stesso procuratore del dottor Ingroia e a volte di altri sostituti della Procura nonché del colonnello Mori o del capitano De Donno o di entrambi
Ovviamente la presenza
Di della Procura di il della Repubblica di Palermo mi tranquillizzo completamente il racconto minuzioso di questi passaggi mi è sembrato utile per offrire a questa Commissione una descrizione il più possibile precisa
Di un periodo estremamente complesso di queste vicende ho parlato molti anni dopo con il dottor che Lazzi
Il quale mi aveva convocata come persona informata sui fatti presso la Procura nazionale antimafia
Egli era convinto
Che il fallito attentato I carabinieri allo stadio olimpico temporalmente doveva essere collocato nell'ottobre del mille novecentonovantatré
Il dottor che Lazzi mi pose numerose domande in merito al regime penitenziario alle competenze i provvedimenti adottati da quella direzione generale quesiti tutti a cui non potevo fornire risposta in quanto non di mia competenza
Su sua richiesta però gli indicai per quanto mi risultava sia gli uffici che le persone che le persone addette ai e diversi incarichi
In modo da agevolarne l'individuazione mi rivolse anche alcune domande che riguardavano due incontri con il colonnello Mori in quanto
Aveva rinvenuto nelle agende del colonnello Mori che
Aveva compatto copiare e due
Appuntamenti nel mese di ottobre presi con me e uno anche con il dottor Sinisi
Gli spiegai che
I io appuntamenti riguardavano sempre la materia dei colloqui investigativi ed anche il desiderio
Del di carabinieri del ROS
Di estendere il più possibile la posta il più possibile
L'autorizzazione ai colloqui investigativi anche ai
Carabinieri delle sedi periferiche
Perché e questo avrebbe aiutato la collaborazione di tutti vale a dire anche alle persone non contemplate dalla legge o neri cinque ovviamente io rifiutai questa proposta
Il dottor che Lazzi
Poi
Mentre i collaboratori stampavano il verbale redatto in forma riassuntiva e che avevano qualche problema derivante dalle stampanti
Mi chiese di tornare indietro con la memoria per ricordare e ricostruire anche nei dettagli
I periodi intercorsi tra alla strage di Capaci e via D'Amelio e poi fino alla fine del mille novecentonovantadue
Cominciai subito a raccontargli una ricostruzione sommaria di quel periodo
Ma
Il dottor che Lazzi mi interruppe dicendomi che aveva dovuto che dovevo ricordare e che mi avrebbe richiamato successivamente
Completati alcuni accertamenti che aveva in corso purtroppo la sua prematura scomparsa ha impedito che ciò avvenisse
Ricordo che mentre parlavamo
Si aprì la porta
E ci saluto il dottor vigna credo che il dottor che Lazzi avesse un impegno con lui questa è la ricostruzione il più possibile precisa tenuto conto dei tanti anni trascorsi e che spero possa essere di aiuto alla Commissione
Ancora una considerazione nei tanti anni trascorsi da quando cominciai a collaborare con Giovanni Falcone
Non trascura i le richieste di mezzi strutture di altri uffici giudiziari soprattutto di quelli particolarmente impegnativo o nel contrasto alla criminalità organizzata o nei processi alle ultime frange delle Brigate Rosse
E qui così occasione di incontrare più volte il colonnello Mori
In quanto lo stesso con i suoi uomini riscuoteva la fiducia degli uffici giudiziari maggiormente impegnati nelle investigazioni contro la criminalità organizzata e contro quel che restava delle Brigate Rosse
Ricordo soltanto alcuni nomi ben noti a questa Commissione
Il dottor Caselli il dottor Maddalena al Torino la dottoressa Boccassini a Milano il dottor vigna a Firenze il dottor Mancuso a Napoli e gli stessi dottor Falcone il dottor Borsellino a Palermo
Anche nel periodo precedente la morte Di Giovanni molto spesso incontravo il colonnello Mori nei corridoi nel corridoio del quarto piano in attesa di essere ricevuto dal dottor Falcone
A metà del mille novecentonovantaquattro sono andata via dal Ministero perché nominata consigliere di Stato anche se nell'attesa dell'immissione in possesso il Ministro della Giustizia Biondi che è succeduto al ministro Conso
Nella formazione del primo Governo Berlusconi mi chiese di collaborare considerati i tempi stretti
A disposizione
Alla preparazione della Conferenza interna transnazionale contro il crimine organizzato che si tenne a Napoli tra il ventuno il ventitré novembre mille novecentonovantaquattro
Che io avevo fatto approvare dall'ONU per portare a compimento un'altra iniziativa del dottor Falcone
Proposta in sede internazionale a Parigi
Richiamato questo evento richiamo questo evento perché in occasione dell'incontro preparatorio svoltosi a Palermo nel mese di ottobre con la partecipazione di circa quaranta Paesi in rappresentanza
Delle Nazioni Unite chiesi all'allora Ministro dell'interno Roberto Maroni
Di mettere in evidenza l'importanza del trattamento previsto dal quarantuno bis e la necessità di prevederei lunghi periodi di vigenza dello stesso
Tenuto conto che erano sollevate continuamente questioni di legittimità costituzionale
Il Ministro Maroni mi disse che era già stato informato dal capo della polizia Masone e dal direttore della Criminalpol Gianni De Gennaro
Aggiunse che considerata la sede gli sembrava anzi quella l'occasione per rendere nota la decisione del Governo di mantenere in vigore il richiamato articolo quarantuno bis fu così che il ministro
Della giustizia Biondi di dell'interno Maroni ed il Presidente del Consiglio Berlusconi annunciarono a Palermo alla decisione del Governo di rendere permanente il quarantuno bis
Mi sono molto dilungata morto ritenuto ciò doveroso verso i miei amici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
Ho sempre rifiutato le richieste di scrivere libri su quegli anni in questa sede istituzionale mi è sembrato possibile tratteggiare qualche ricordo persona anche qualche ricordo personale dei miei amici
E delle idee di giustizia il nome della quale hanno sacrificato la vita
Ringrazio per l'attenzione e resto a disposizione per le domande che la Commissione riterrà di voler Forte
Ecco termina qui la lunga esposizione della dottoressa Liliana Ferraro di fronte alla Commissione parlamentare antimafia il sedici febbraio scorso poi c'è stata un'altra
Ha seduta della Commissione che invece è stata dedicata alle domande dei parlamentari e di questo ci occuperemo dopodomani a partire da dopodomani non credo che potremmo esaurire in una puntata sulla
è stata senz'altro interessante cui resta da fare una considerazione su questo un lungo racconto alcune le abbiamo fatte
Introducendo lo resta la questione di colonnato perché cesto dicevamo nell'introduzione si comprende bene che la dottoressa Ferraro non è un giudizio positivo dicono a me vero
C'è un passaggio nella sua deposizione che in realtà non rafforza quel che aveva detto già di negativo su Lamberto
Il ex ministro Martelli ma anzi conferma la versione di Amato
Perché in realtà Martelli aveva detto la notte in cui ci fu
La strage
Di Capaci io
Ricordo che
Amato non era nemmeno rinvenibili al Ministero
La dottoressa Ferraro dice una cosa diversa com'è dovere rinvenibili eccome
Solo che dalla strage di via Veneto tagliato
So che
Nicolò Amato oppone alla dottoressa Ferraro che parla per conto del ministro una obiezione
Che non sembra dettata da
Intenti dilatori o quant'altro
Ma semplicemente dal buonsenso e diceva guardate che il carcere di Pianosa non è ancora pronto se stanotte volete fare questo trasferimento
La cosa non dà sufficienti garanzie e meglio procedere
Con i singoli provvedimenti di quarantuno bis e comunque operare i trasferimenti fra l'altro Amato era contrario all'istituto del quarantuno bis ma è ben disponibile a a applicarlo come suo dovere del resto
Quindi da questo punto di vista c'è in realtà
Non
La il disfattismo del burocrate
Ma semmai c'è e anche questo non è una cosa di per sé non non è ammirevole ma
Certo con alcune controindicazioni c'è la volontà del politico di far venire subito lato davvero simbolico qui a torto la dottoressa Ferraro quando dice perché
Amato ha usato il termine simbolico non c'era nulla di simbolico beh insomma
Nel fare quell'operazione per cui con un Hercules IRI
Detenuti di mafia vengono trasferiti nella notte dall'Ucciardone a Pianosa un valore simbolico scene è assolutamente evidente come il ministro che firma sul cofano i decreti di trasferimento
è un valore simbolico niente affatto negativo intendiamoci
D'altro canto la la preoccupazione che poi potessero sorgere intoppi problemi e quant'altro non è del tutto folle le
Nel di per sé sinonimo di sintomo di
Chissà quale chissà quale contiguità così come
Il fatto che l'avvocato civilista di Ciancimino sia stato nel due mila e nove condannato l'olimpica che il l'avvocato di Ciancimino Amato
Sapesse che poi quell'avvocato che li presenta Ciancimino sarebbe stato condannato perché all'epoca non era così quindi
Se si applicasse la logica che la dottoressa Ferraro applica a Niccolò Alberto
A altri e
Sì se ne potrebbero dire moltissime è proprio quella logica del sospetto anticamera della verità
Contro la quale proprio Claudio Martelli si è battuto e della quale è stato anche in larga misura vittime perché coi Claudio Martelli viene emendato viene costretto alle dimissioni proprio le cui circuito mediatico giudiziario
Che oggi
Fondandosi sulla sua attuali di posizione dell'antimafia
Getta la croce addosso e Nicolò Amato e al colonnello Mori sono le vicende di queste non della mafia Malaguti Avellino cedimenti merci Sciascia aveva capito tutto e prima di tutti abbiamo finito anche questa sera