Intervista ad Antonio Panzeri sulla rivolta popolare contro il regime di Ben Alì in Tunisia

Antonio Panzeri deputato Europa iscritto al Gruppo dei Socialisti Democratici eletto nel e di colui vogliamo parlare di Tunisia della
Rivolta di questi giorni che ha portato alla partenza di del Presidente Ben Ali dal Paese a un nuovo Governo di transizione lei Presidente tra l'altro dalla delegazione
Per i rapporti con il Maghreb innanzitutto la sua valutazione di quanto sta accadendo in queste ore di cosa si tratta di una rivolta di una
Rivoluzione democratica di una transizione
Si tratta di di di grande manifestazione che come si sa sono
Sono nate all'indomani di il del suicidio di di di ragazzo
Tra poco si era dato fuoco e che si sono propagate per tutta la Tunisia
Denotano due cose la prima una crisi economica sociale
La Tunisia
Staff contando e che vede
Si confida di migliaia di di di ragazzi e ragazze senza senza prospettive quindi stanno reclamando sostanzialmente la possibilità di avere uno sviluppo
Del del Paese e nello stesso tempo anche una prospettiva più sicura per loro e dall'altro il fatto che
Queste contestazioni queste manifestazioni emerge con evidenza
C'è una struttura di potere anchilosata che ha bisogno di essere profondamente rinnovata a furia di di ex Presidente ormai deposto penali
Ha dimostrato che queste manifestazioni sono diventato lo tsunami detti
Rappresentano davvero una grande ventata di cambiamento ecco
Molti hanno detto non ce l'aspettavamo
L'esito di questo tipo oppure l'opposizione
Tunisina più volte anche dentro questo Parlamento l'avvenuto allora
Lanciare avvertimenti prima un po'è la situazione scoppierà la popolazione giovane disoccupata il regime bene lì togliere loro libertà di espressione nelle strade nei seggi
E
è una sorta di Cletto Croazia perché a suo avviso l'Unione europea non ha visto tutto questo
Ma l'Unione europea ha marcato in questi anni limiti gravissimi ritardi
Direi a partire dal mille novecentonovantacinque quando
Si lancio
Il processo di
Barcellona
Per quel processo avrebbe dovuto portare ad una cooperazione molto forte nei confronti dei paesi del Maghreb e sostanzialmente tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo
In realtà
Si fece pochissimo quasi niente molti dei Paesi europei
Non a tirarlo fuori neanche i soldi per fare attuare questi finanziamenti progetti regionali infrastrutturale
Gli stessi
Finanziamenti della Commissione europea sono una sorta di stand by anche la zona di libero scambio è rimasta sulla carta dove non esiste sosta
E c'è un un ritardo enorme e e poi un limite di comprensione che quelle compromesso che
Sostanzialmente
Retto fino fino all'altro ieri
Chi era di questa natura un appoggio questi regimi
Un cambio
Di di
Di dire no in maniera chiara ed esplicita al fondamentalismo e al terrorismo ha portato di fatto a a strutture di potere consolidati in tutti questi anni tutti i processi di riforma non sono stati fatti
Questo compromesso si è rotto non regge più questo realismo politico dell'Europa bisogna rendersi conto
E oggi bisogna mettere in campo una nuova idea di partenariato e di vicinato con questi Paesi
Ecco io
Faccio risiedere qui per così dire il perché non ci si è accorti di quello che stava avvenendo proposta va a visitare quel Paese per capire
Che stava covando qualcosa di grosso sotto e qui c'è un rischio contare aggio
Negli altri Paesi del
Nordafricana e più in particolare nel Maghreb ci sono state manifestazioni anche in Algeria negli ultimi tempi poi negli ultimissimi giorni una persona serata fuoco al Cairo l'Egitto un'altra in Mauritania insomma c'è cioè c'è il rischio che questa
Rivolta rovesci altri Governi della Regione
Io non so se siamo in presenza di
Motti che possono portare sostanzialmente trovano portato nell'ottantanove alla caduta del muro di Berlino però se siamo vicini
Il rischio di una contaminazione non so neanche se si può parlare di rischio perché ovviamente
Tutti questi Paesi la crisi morde nello stesso tempo
Coloro che governano questi Paesi hanno grandissime difficoltà dire in mancanza di volontà rispondere
A queste esigenze di riforma economiche sociali e riforme democratiche
Quindi questo contatto ci può essere può portare ad una nuova fase
Dei paesi del Maghreb dei
Dei paesi nordafricani
La proprio perché può portare una nuova fase l'Europa deve essere mostrare una maggiore attenzione a essere presente io continuo a ribadire l'esigenza che l'Europa deve riorientare il proprio sguardo assurdo dopo averlo dedicato eccessivamente a est
E bisogna farlo perché
Bisogna aiutare questi Paesi a in questa fase di transizione per fare in modo che queste riforme si facciano e perché si possano mettere in campo anche tutti gli antidoti necessari
Il fatto che il terrorismo il fondamentalismo non faccia presa ecco da questo punto di vista si è tentato l'ha ricordato il processo di Barcellona un sorta di
Partnership multilaterale con questi Paesi voi la politica del vicinato lanciata da Romano Prodi quando era il Presidente della Commissione europea poiché Unione euromediterranea esser così progetti settoriali tutto questo non ha
Non ha funzionato
Fu forse perché si fondava il troppo sull'economia e non sulla politica e la mia domanda è la partnership nuova che lei propone
Che cosa verso cosa deve andare dobbiamo trovare un'unione
Una comunità euromediterranea che non sia solo economica ma anche un po'più politica
Politica sociale che mi sono sono grandi compresi quelli dell'immigrazione devono essere
Affrontati occorre una nuova visione una visione più innovativa capace di contenete insieme
Allargamento degli spazi di democrazia riforme economiche e sociali
Lo dobbiamo fare con il sostegno necessario cioè bisogna che l'Europa comprenda che non è interesse solo di questi Paesi tra interesse suo
Al che ci sia un rapporto virtuoso e produttivo con i Paesi del Maghreb e nordafricani perché solo per questa via molti dei problemi che l'Europa mostra di avere possono essere affrontati e risolti
Per cui occorre ripensare
E i per ripensare questo bisogna però rendersi conto degli errori che sono stati compiuti se prendiamo il caso della Tunisia
Non più tardi di qualche mese fa la Commissione Europea stava persino discutendo
Di concedere a questo Paese lo Statuto avanzato
Il che vuol dire che non si stavano assolutamente rendendo conto di cosa stava avvenendo e e nemmeno rendevano evidenti i criteri per il quale portavano
La Commissione europea a valutare positivamente ciò che stava avvenendo in Tunisia
Qualche mese dopo siamo in presenza sostanzialmente di un cambio di fase radicale col quale bisogna fare i conti ecco
Direi proprio che abbiamo bisogno di
Maggiore politiche maggiore lungimiranza cosa che purtroppo
Non c'è stata
Molte volte abbiamo dei commissari che sono
Dalle persone
Dire perbene però sono dei burocrati della politica e non invece a gente che sia in grado di misurarsi con i problemi effettivi
Sull'evoluzione in Terna
Vi dico in questa fase in Tunisia è stato appena nominato un Governo di transizione aperto ad alcuni esponenti dell'opposizione l'opposizione quella diciamo legale non quella che Benelli aveva dichiarato
Illegale elezioni tra sei mesi però alcuni
Alcuni già denunciano il fatto che questa rivoluzione sia stata rubata in qualche senso che
C'è stata la fine del dittatore ma non la fine della dittatura lei come vede le cose
Ma
Nella discussione che abbiamo fatto anche qui in Parlamento abbiamo detto in maniera
Chiaro ed evidente che
In Tunisia e c'è bisogno davvero di cambiare
Servono cambiamenti effettivi e non semplice operazione di maquillage
Per per fare in modo che questo avvenga bisogna che l'Europa sia sulla sulle spalle il processo di transizione in Tunisia e impongono metto ovviamente tra virgolette perché
Ogni Paese si sceglie ovviamente il proprio destino ma imponga
E questo processo di transizione porti ad un allargamento effettivo della democrazia degli spazi di democrazia del coinvolgimento di tutte le forze politiche presenti in Tunisia e nello stesso tempo anche dalla società civile
Basta l'assistenza al processo elettorale che è stata promessa
Ieri dal commissario file all'allargamento insieme a Katrina Ashton un altro spettante per la politica estera
Spente portante ma ben al di sotto delle esigenze vengano abbiamo solo
Il tema dell'assistenza
Alle elezioni che ci saranno ma abbiamo il problema di una presenza costante dell'Europa
Per far sì che le cose che
Abbiamo detto pocanzi possano realizzarsi grazie ad Antonio Panzeri