Convegno dal titolo: "Un'Italia che libera le energie del sud"

Signori buongiorno buongiorno tutta l'Italia che libera le energie del Sud uscire deliberati in questa domenica mattina da altre incombenze per per essere tutti qui felicemente difficili contratti
Discutere di problemi avanzare delle proposte ed era un po'le attese ricordiamo vedremo più avanti nelle nelle due tavole rotonde io darei subito lo stile molto molto pragmatico la parola la segretaria provinciale di Palermo legni per Minelli per la sua introduzione alla giornata di oggi
Compagni e e compagni amiche ed amici graditi ospiti mi ha assegnato il gradito
Compito di rivolgere il saluto dalla Federazione di Palermo a questo importante evento di elaborazione politica
Che chiamiamo un'Italia che libera le energie del sud una riflessione che vedrà oggi il contributo alle nostre tavole rotonde di numerose numerosi e qualificati
Partecipanti fino alle conclusioni del nostro segretario nazionale Piero Fassino perché vede l'impegno ad un nostro dalla nostra segreteria nazionale qui rappresentata da Enzo Amendola responsabile del dei termini del Mezzogiorno per il nostro partito un'Italia governata oggi da Romano Prodi da un'unione tra i nostri valori richiede una svolta netta per il Mezzogiorno per il Meridione capace di affermare un nuovo modello sociale su cui investire
Coniugando istruzione ricerca innovazione modernità qualità e sicurezza
C'è una condizione che in Sicilia fotografa l'immagine del peggior sistema di dipendenza instaurato dalla politica con le nuove generazioni la precarizzazione del lavoro
Precarizzazione del lavoro divenuta precarizzazione dell'esistenza del quotidiano dei sogni di una vita normale a Palermo un giovane anche laureato si batte per essere un PIP
Per essere domani un LSU
Ho lavora in un call center anche con una un master nel proprio curriculum un lavoro da precario del lavoro
Con una sigla misura di uno sviluppo legato cifra di un Sud negato di un Sud disegnato in una mappa geografica che più contraddistinto da linee che costituiscono ferite e non semplici confini
Occorre un nuovo punto di partenza deciso chiaro un'assunzione di responsabilità un progetto politico
Che possa disegnare
Un nuovo chiaro orizzonte tutto ciò rende i nostri lavori di oggi attesi per chi si unirà nella giornata dei nostri lavori qui ma anche fuori da cui per chi aspetta
Dal nostro partito dal Governo guidato da Romano Prodi da un governo dell'Unione delle risposte chiare e concrete diversi economisti negli ultimi anni nel prendere atto di una Sicilia dove la formazione e al servizio dei formatori e non dei formati
Di una Sicilia distante dall'Europa malgrado le sedi di rappresentanza altisonanti a Brussel lontana dall'Unione Europea per l'incapacità di utilizzare le risorse di agenda due mila hanno spesso teorizzato come forse l'unico elemento per diminuire il tasso disoccupazione del Meridione racchiuso dentro la nostra isola possa essere ridotto al tema dell'emigrazione giunto peraltro negli ultimi anni a cifre esorbitanti nell'ultimo anno centoventi mila
Siciliani hanno abbandonato questa Regione cifra testimonianza pensate centoventi mila abitanti sono una città di ampie dimensioni una città che scompare
Che viene lasciata sono alla presenza di casa strada senza personale senza giovani
E allora noi guardiamo ad una prospettiva dicendo che abbia chiarezza nella formazione e la ricerca quale presupposto il fattore dell'emancipazione una scuola un'istruzione che abbia chiaro il suo ruolo è fonte di liberazione di libertà della persone innovazione modernità delle politiche dell'Unione elaborate dal nostro partito portate avanti dalla governo di Romano Prodi per il Sud affermano nuovi parametri in un termine che io credo sia oggi fondamentale lo sottolineo i dirigenti nazionali al nostro partito cominciare da Enzo Amendola noi abbiamo molto bisogno di ricondurre i parametri al nostro dibattito una parola che è scomparsa
Dal nostro sud del merito in contesti come a Palermo in cui il parametro alternativo merito orrenda la condizione insistente una condizione di tale emergenza da rendere le pari opportunità
Una come dire una conquista
Proprio per il ruolo di una politica che con volto di Cuffaro di Miccichè di Schifani chiede alle nuove generazioni di stare col cappello in mano a pietire diritti a considerarli assolutamente da una condizione di subalternità determinando di fatto una nuova emergenza sociale che richiede nuove Venere e decise battaglie per l'uguaglianza io voglio fare due esempi di questo che sono voglio fare apparire anche elemento emblematico fotografia illustrata della nostra realtà anche per gli ospiti che oggi partecipano qui alla nostra ai nostri lavori nell'ultimo anno nell'ex municipalizzate del Comune di Palermo
Il governo cittadino e non solo dal centrodestra ha determinato un'assunzione di quattrocento parenti di primo grado
Di esponenti della Casa delle Libertà
O di disoccupati della stessa casa la libertà o di clientes della Casa delle Libertà è questo il parametro rispetto al quale dobbiamo determinare una speranza un Progetto un'alternativa qual è la dimensione che diamo
E offriamo le nostre politiche in una realtà in una terra in cui la politica assume questa forma di invasione che privazione della libertà individuale dove un giovane che si avvia al lavoro a volte di operaio dopo farà lui con meno diritti del padre che ha svolto con il lavoro con la funzione in una condizione diversa è inaccettabile ricordiamo bene le parole
Durante la campagna elettorale per le elezioni politiche
Di Silvio Berlusconi quando nel faccia a faccia con Romano Prodi ricordava
L'ho ricordata nel faccia a faccia televisivo la sinistra vorrebbe che i figli degli operai
Diventassero altro professionisti si non la pensiamo così l'abbiamo sempre pensata così è la la natura della nostra identità del nostro essere di sinistra
Allora abbiamo bisogno di questo come di una qualità
Che sia per l'impresa
Una offerta ma anche una garanzia che la politica offre affinché l'impresa possa puntare sui nostri territori impressa a cui banche coniugato accanto al termine della qualità
Quello della sicurezza che è sempre più un elemento indispensabile essenziale
Per chi investe per chi cui deve avere la possibilità di svolgere una propria funzione contromano sì e criminalità contro il pizzo sapendo che esiste un governo una politica che sappia fare di questo linguaggio un alfabeto da declinare costantemente noi non possiamo che prendere atto e questo è un elemento senz'altro positivo di come la finanziaria del governo Prodi pur tra le sue difficoltà complessive del Paese
Abbia riservato con forza e con un chiaro segnale uno sforzo economico ingente nei confronti della Sicilia
Che può essere senza ombra di dubbio senza alcuna possibilità di essere smentito quello più ingente degli ultimi anni
Il governatore Cuffaro da definito una cifra dovuta in realtà la sua è un'affermazione abbastanza di convenienza che cerca di spostare sulle cifre
E sulla politica del Governo guidato da Romano Prodi le inefficienze della sua finanziaria
Regionale sempre meno un servizio dei siciliani è sempre più disastrosa e quindi è un dibattito che cerca di occultare tutto questo una finanziarie che dicevo che pur tra innegabili difficoltà saputo
Guardare a misure non va innovative a puntare sugli incentivi essenziali penso all'occupazione femminile che ha guardato insomma a un sud sempre meno frontiera che invece sappia con le dovute politiche assumere per quanto riguarda il ruolo dalla Sicilia sempre più la funzione di cuore del Mediterraneo di incontro di scambio di Crocevia
Insomma una Sicilia capace di essere consapevole dei propri mezzi della sua specificità non carrozzone politico elettorale per i clientes come vuole
Totò Cuffaro Miccichè ma capace di concorrere allo sviluppo del Paese
Alla sua competitività al suo futuro insomma nuove politiche economiche coniugate al nuove politiche sociali in un binomio che noi consideriamo assolutamente inscindibile
Che sappia elevare nuove prospettive di sviluppo ma anche più diritti
Per un'Italia alla stessa velocità che qui sappia cambiare guidata dai nostri valori insieme a un governo guidato da Romano Prodi dell'Unione che sappia dare nuove mete nuove immissioni a tutti gli italiani buon lavoro a tutti i partecipanti
Ai nostri lavori grazie per questo evento noi tra sette giorni avremo a Palermo come in altre realtà italiane è un appuntamento cruciale come quello delle primarie
E questo evento da un quel segno di ulteriore viti il vitalità
Dinamismo alla nostra città alla nostra regione che dà il segno di come oggi come è avvenuto nel Paese
Come è avvenuto in tante regioni italiane ahimè la nostra non è tra queste
Però in una città come Palermo mandare a casa Cammarata mandare a casa la Casa delle Libertà significa anche cui determinare una nuova condizione di sviluppo di diritti ridisegnare
In una mappa geografica un Sud che anche da Palermo e libero e può puntare sulla proprie risorse su una nuova economia su un nuovo sviluppo
Ringraziamo in interminabili per la sua appassionata introduzione dalla dalla siciliano dal palermitano ai beni di oggi dare la parola ad Enzo Amendola per della segreteria nazionale di Renzo responsabile per il Mezzogiorno
Care amiche cari amici cari ospiti care compagne e cari compagni
Questa iniziativa qui oggi a Palermo conclude un primo percorso di incontri e seminari in tutto il Mezzogiorno organizzato al Dipartimento Mezzogiorno dei DS per la presentazione della nuova programmazione allo sviluppo del governo Prodi e per analizzare le linee del nuovo quadro strategico nazionale relativo ai fondi europei
Vorrei innanzitutto ringraziare il qui presente Filippo Bubbico che ci ha accompagnato in questo lavoro incontrando amministratori e associazioni
Attori sociali e presentando il profilo del governo e dei democratici di sinistra per un nuovo modello di sviluppo del Sud
E al contempo ringraziare il segretario nazionale che sarà qui tra poco Piero Fassino per il viaggio intrapreso nel sud che lo porterà a presentare l'azione riformista nostra e del Governo per un nuovo Mezzogiorno per una nuova Italia
Care compagne e cari compagni
Noi sappiamo che i destini di un sistema Paese più competitivo e questo socialmente passano innanzitutto per la riscossa del sud
Che libera le proprie energie costruisce pragmaticamente su valori forti un nuovo destino
Noi vogliamo ridare adeguati i tassi di crescita e competitività al nostro Paese per restituire il ruolo che gli compete sullo scenario economico internazionale
Dotando innanzitutto il Mezzogiorno di un adeguato futuro
E nel DNA delle posizioni dei Democratici di Sinistra di questi anni al Sud serve in maniera più intensa ciò che serve all'intero Paese
Ed allora bisogna tornare a liberare la linea dell'orizzonte parlando interesse generale di una politica libera dalle continue retromarce macché fa quello che progetta
Ricostituendo un nesso tra partecipazione fiducia nello strumento politico e innovazione del Paese
Ma dobbiamo essere concreti anche oggi perché l'attesa per le manovre del Governo dopo la finanziare con l'agenda di Caserta per le riforme strutturali su grandi capitoli dell'intervento pubblico
Va di pari passo con uno scetticismo diffuso non solo relativo al consenso del governo Prodi ma la capacità della politica italiana tutta di andare oltre la declamazione
Leggiamo una società italiana divisa chiusa in interessi particolari che trasmette il segno di una paura non solo nel perdere privilegi e piccole rendite
Dinanzi sia processi quale le liberalizzazioni ma anche lontana dal credere ad una missione d'uscita troppo volte evocata
Certo quei quindici miliardi di risanamento approvati nell'ultima finanziaria
La rigidità guardare il debito pubblico tra i più alti in Europa come un'ipoteca sul futuro delle giovani generazioni la voglia di fare equità senza demagogia sono parte del nostro profilo e della nostra interpretazione di una funzione in questo passaggio della storia del Paese del mezzogiorno e della costruzione europea
Ed allora la nostra missione di fare del Sud il Mezzogiorno d'Europa superando in chiave europea e non solo più nazionale il dualismo tuttora esistente da Orizzonti alla lotta contro le diseguaglianze di opportunità e diritti
Ai ritardi e agli svantaggi competitivi tra nord e sud del Paese e chiede alle forze riformiste di essere unite per il cambiamento
Siamo a metà della legislatura europea al primo snodo importante della legislatura italiana dopo l'approvazione della legge finanziaria
E apprende prende forza la strategia assunta con la finanziaria dimostrare di poter stare in campo europeo con dignità e compattezza
Assumere il dovere di risanare i conti pubblici senza privare il Paese al mezzogiorno di risorse e strumenti efficaci per la ripresa economica e lo sviluppo
Al contempo la dote di più di centodieci miliardi in sette anni di cui potrà disporre il sud è una dote robusta che andrà saputa spendere su grandi progetti
Con una forte concentrazione qualitativa e con una nuova capacità di fare rete tra le regioni meridionali in un legame con i processi europei
Sul come verrà progettata la spessa e i seguiti Progetti si delineerà il profilo e la capacità nostra di governo a tutti i livelli
Non in un prossimo futuro ma oggi partendo dalla Sicilia dal Mezzogiorno dall'Italia
Nella turbolenza mediatica di questi mesi un punto di metodo e merito sul Mezzogiorno è tornato
Si è avviato ad inizio legislatura un tavolo di concertazione tra governo regioni meridionali sindacati e Confindustria sullo sviluppo al Sud cioè è stato discusso e ciò che è stato discusso nelle ristrettezze nei parametri nelle difficoltà è stato introdotto con gli strumenti offerti dalla finanziaria con i fondi europei come un'Europa più forte capace di guardare al Mediterraneo abbiamo detto tutto il Sud può trovare un nuovo orizzonte di crescita una nuova missione
Perché c'è un legame tra il rilancio del progetto europeo i destini del Mezzogiorno d'Europa che tocca non solo il livello istituzionale ma anche la politica e le sue scelte
Sul versante europeo la seconda parte della legislatura si chiama sfide decisive
Per sostenere l'integrazione ruolo dell'Unione Europea come soggetto politico e come tessuto sociale ed economico in grado di ammodernare il sole il fatto di incrementare crescita e competitività nel segno di Lisbona
E ancora di cogliere la straordinaria opportunità della politica euromediterranea di varare politiche comuni sul versante dell'Energia della politica estera e di difesa
Abbiamo care compagne e cari compagni la necessità di elaborare strategie d'intervento culturale che avvicinano i popoli del Mediterraneo europei hanno e che vedono l'Italia e con un ruolo importante al suo interno il suo Mezzogiorno proporsi come punto di riferimento di raccordo di guida sud porta d'Europa
Una riflessione sul futuro del Mezzogiorno d'Europa deve partire dal Mediterraneo Dalli passeranno le maggiori opportunità di sviluppo anche in vista dell'intensificarsi delle relazioni con il lontano e purtroppo Simo rientri abbiamo la possibilità di tornare al centro della contemporaneità saltando il passato con il presente tendendo la mano a chi dall'altra parte della riva bisogno di pace cooperazione giustizia sociale futuro ancor più di nuvole
E anche la politica locale il tanto atteso federalismo compiuto trova una nuova dimensione geopolitica di prospettiva di orizzonte
Cioè la storia torna prepotentemente a cambiare il volto del nostro sviluppo e così lo sviluppo logistico può costituire per il Mezzogiorno uno un'opportunità di crescita economica anche solo per questa sua funzione di transito
Ma partendo da questa è possibile ipotizzare un progetto di crescita
Non solo per le attività connesse alla mobilità dei flussi commerciali
Gli svantaggi però sono ancora evidenti è bene dircelo è bene dirlo oggi alla base di questa diversità del Mezzogiorno sta proprio la connotazione dualistica del nostro Paese
E quindi l'elevato grado di interconnessione che esiste fra i sistemi economici delle due ma provare una forte una debole interni ad un unico Stato
Uno Carlo una connotazione strutturale le cui prospettive di superamento restano legate a una strategia politica dell'offerta di lungo termine
Intensa e continua nel tempo per la promozione e la redistribuzione territoriale dello sviluppo a favore del Sud
Emerge dunque una posizione di particolare debolezza del nostro Mezzogiorno chiuso in una sorta di morsa competitiva da un lato viene infatti superato dai Paesi deboli dell'Unione a quindici
Che evidenzia una sostenuta tendenza la convergenza la media europea o nel caso dell'Irlanda superarlo ampiamente dall'altro lato subisce le conseguenze dell'entrata nell'Unione dei Paesi dell'Est Europa che per specializzazione produttiva e costo del lavoro esercitano veste verso il nostro Sud una porti una particolare pressione competitiva
In parallelo dalla metà degli anni novanta il Sud appreso svilupparsi più del Centro-Nord tale sviluppo è stato virtuoso trainato da competitività e produttività
E non dovuto e delle agitazioni pubblicata assistenza ma che esso non ha assunto proporzioni tali da controbilanciare il quadro generale di profonda crisi economica
In questo contesto pensiamo il nostro meridionalismo
E le idee per lo sviluppo del Sud
Nelle radici del meridionalismo pre e post unitario Nitti nord e sud la linea Fortunato la linea socialista di Salvemini e dorso la linea gramsciana
La linea laica Saraceno e della Svimez perché come sempre la questione meridionale è una questione nazionale ed oggi possiamo aggiungere e anche europea
Il divario è debutto alle stesse cause che spiegano la crisi italiana non bisogna affrontare i problemi del Sud con strumenti straordinari ossia diversi nella concezione da quelli necessari per l'intero Paese
Ma la misura dell'intervento deve essere più forte alcune sue forme regole prassi diverse perché la misura delle cause più grave si ripropone in definitiva care compagne e cari compagni un dualismo in un nuovo contesto e l'emergere della questione settentrionale un'evidenza una prova della crisi del sistema Paese
Della missione del Paese indebolita e non una minaccia alla perdurante questione Merritt meridionale
Sta a noi fare emergere un nuovo meridionalismo
E un'idea dello sviluppo del Mezzogiorno che rielabora il dualismo guardando all'Europa pensarsi Mezzogiorno d'Europa dando alle nostre politiche per il Sud anche un respiro geopolitico è un respiro internazionale per lavorare su un modello di sviluppo non come mero adeguamento produttivo la famosa linea Nitti Saracino ma come innalzamento dei livelli di innovazione e ricerca
E produzione con uno sguardo e una propensione a vivere in un contesto superiore ai confini nazionali
La sfida dell'Europa arriva come un'onda lunga adesso anche nella programmazione pubblica lo sviluppo del Mezzogiorno
Per questo mai un Sud che fa semplicemente da serie o stupidamente all'opposizione come ci insegna il presidente Cuffaro
Da qui partiamo per pensare a una nuova missione che dia un senso all'innovazione e lo sviluppo dia forza al risanamento dei sacrifici dia il senso di un futuro a portata di mano e costruisca una nuova classe dirigente
Io vorrei declinarla oggi qui coi nostri oratori su alcune priorità che saranno oggetto delle tavole rotondo tavole rotonde formazione innovazione infrastrutture logistica federalismo solidale
Innanzitutto un bilancio delle cose fatte e lo farà il sottosegretario Bubbico molto meglio di me arrivati a al Governo abbiamo trovato il venticinque per cento delle famiglie oltre la soglia di povertà
Un tasso di occupazione sotto il cinquanta per cento che la peggiore performances europea l'aumento del quindici per cento della mobilità dei giovani verso il Nord donne meridionali ormai quasi non più cercano attivamente lavoro
In quattro anni gli aiuti destinati all'impresa e sono stati ridotti dal trentasette per cento a crollare sono stati non solo gli stanziamenti ma anche l'erogazione diminuite del quaranta per cento
Nelle ultime due finanziarie del governo Berlusconi investimenti per ricerca e sviluppo sono stati pari a zero
Gli incentivi sono passati nel Sud da sette miliardi del due mila uno a quattro miliardi e mezzo nel due mila e quattro gli strumenti come la quattro otto otto nel due mila due costituivano il cinquantasei per cento della spesa nel due mila e quattro solo il quarantacinque per cento
L'incidenza sul totale italiano è scesa dal quarantuno virgola due per cento del due mila uno al trentasei virgola otto nel due mila e quattro
Valore inferiore anche solo al peso naturale del Sud pari al trentotto virgola cinque media popolazione territori il regolare uno su quattro pari al ventidue virgola otto per cento mentre al Centro-Nord la quota in meno della metà il dieci per cento
Per non parlare della legge obiettivo e di come sono stati impostati finanziati dal CIPE i progetti per il Mezzogiorno appunto impostati e progettati ma mai cantierati
Questa e l'eredità approvata dal governo Prodi sono queste alcune cifre che descrivono il fallimento del centrodestra
Ed allora molto significativa la scelta del governo Prodi del nostro governo di puntare sul Sud
Partendo da un'eredità disastrosa e recuperando un dialogo con le regioni meridionali sindacati e industriali che non a caso hanno espresso una valutazione positiva sulle misure adottato in finanziaria
Veniamo a noi in sei mesi in pieno silenzio mediatico è tornata innanzitutto alla concertazione
Tra attori sociali istituzioni uniti dal patto per il Sud siglato al CNEL nel luglio scorso
Su quella base il Governo si è mosso avviando d'agosto dei tavoli tecnici e arrivando a misure in Finanziaria che hanno dato centralità al sud al Mezzogiorno si è riaffermata la centralità la prova lampante e nelle misure adottate il cosiddetto cuneo fiscale differenziato il credito d'imposta per le regioni svantaggiate le zone franche urbane gli interventi sull'occupazione femminile nuovi incentivi del pacchetto Bersani Industria due mila quindici la scommessa sulla portualità la riorganizzazione lo snellimento di Sviluppo Italia
E da cornice si di Lee si delinea un ciclo di programmazione due mila sette due mila tredici
In cui tra fondi per le aree sottoutilizzate e fondi provenienti dall'Unione Europea sono previsti investimenti di grande consistenza
Finanziamenti europei italiani e regionali che si avviano su un solo binario ripartendo si ruoli e seguendo una filosofia comune
In questi pochi mesi dal rilancio della concertazione alla presentazione del quadro strategico nazionale a Caserta
Si è delineata la sostanza di un intervento strategico per il Mezzogiorno non teorie astratte ma interventi specifici
Specifici che vogliono stimolare e sostenere e incoraggiare l'economia meridionale
A tutti noi oggi in questo dibattito
Viene l'esigenza di andare avanti e di fare altre scelte io vorrei individuare tre principali direttrici al dibattito di questa nostra giornata
Innanzitutto formazione innovazione
Per favorire l'integrazione dei sistemi dell'istruzione della formazione e del lavoro allo scopo di creare condizioni di contesto più favorevole all'inseguimento occupazionale alla permanenza nel mercato
Dobbiamo dar vita alla filiera della conoscenza istruzione formazione e lavoro
Per un'occupazione non precaria come diceva Nenni nel suo saluto più in generale vogliamo integrare le politiche dell'istruzione formazione e lavoro e le politiche sociali insieme a quelle per l'innovazione e la ricerca
In modo tale da consentire una crescita economica sostenibile basata sulla conoscenza
Non che una maggiore coesione sociale
Partire dalle scuole centro di guai fare legalità sul territorio
Rafforzando nelle capacità e applicando ad esse la normativa e il regime delle fondazioni rinsaldare il rapporto scuola formazione professionale
Per poi migliorare la qualità degli atenei del Sud concentrando risorse progetti scientifici rafforzando i centri di ricerca di eccellenza
Questo deve essere un principio per noi perché non ci può essere nessuna politica di sviluppo senza un innalzamento dei livelli di formazione nel sud non si può costruire sul niente non si erige nessun edificio su basi fragili
Da questo consegue una politica industriale che cerca le filiere produttive ad alto valore aggiunto che crede al nostro Paese nel nostro Mezzogiorno una possibilità un nuovo ruolo competitivo puntando su qualità e dimensioni maggiori degli attori
Vogliamo ridurre gli oneri contributivi per le imprese soprattutto e per quelle che spendono in ricerca sostenere l'aggregazione fra le imprese consorzi anche artigiani vogliamo semplificare focalizzare gli strumenti di incentivazione eliminando duplicazioni tra il livello nazionale e quello regionale
Ma deve essere chiaro di aiuti pubblici
Sono e devono essere selettivi negli obiettivi
Per ottenere risultati migliori con minori risorse ma anche automatici nei criteri di accesso alle agevolazioni certi nei tempi di erogazione per evitare l'intermediazione politica e una cattiva burocrazia
Le risorse dei contratti di programma devono essere finalizzate alla creazione di aria di competitività competitività e di qualità
E dalla finanziaria abbiamo degli Miniato delineato questa strategia per progetti di innovazione industriale
Puntando sulle nuove reti di impresa e nella finanza innovativa come strumenti per favorire da un lato lo sviluppo di nuove produzioni nei settori ad alto contenuto tecnologico
Dall'altro la riqualificazione e il rafforzamento dei sistemi di piccola e media impresa del made in Italy per favore per favorire il riposizionamento strategico delle nostre imprese
Aiutandole a mettersi in rete per gestire nuove funzioni aziendali
Con la Finanziaria abbiamo attivato due nuovi fondi in fondo per la competitività il fondo per la finanza d'impresa e i progetti di innovazione industriale
In particolare le regioni e questa Regione sulla base delle loro vocazioni produttive delle loro competenze debbono partecipare e dare il loro contributo a questo tipo di programmazione lo sviluppo perché l'asse portante dei progetti e raccordo tra il ministero dello sviluppo economico dell'università e della ricerca e dell'innovazione della pubblica amministrazione
Il quattro pilastri dell'azione nuova devono essere rapporto tra università e impresa utilizzo dei capitali di rischio difesa della proprietà intellettuale su questo aspetto difendere le nostre produzioni sui mercati globali con questa nuova programmazione allo sviluppo vogliamo sostenere la cultura dell'innovazione nel sistema delle imprese
Che riguardino non solo la ricerca e l'innovazione tecnologica ma l'innovazione relativa a tutte le aree di attività dell'impresa in particolare nell'applicazione di tecnologie digitali ambiente risparmio energetico organizzazione e formazione dei lavoratori internazionalizzazione eh oneri di brevetto brevettazione più Stato e più mercato in Italia
E nel Sud rafforzando le istituzioni proposte all'internazionalizzazione all'attrazione degli investimenti
Sviluppando distretti e servizi nei distretti ma anche più mercato
Con la promozione di una maggiore impegno del sistema finanziario privato a supporto di progetti di ricerca e di innovazione attraversa anche la finanza e le finanziarie pubbliche fondi privati sostenendo il Venture Capital e la creazione di fondi di garanzia per superare l'annoso deficit dell'accesso al credito il costo del denaro nelle regioni meridionali
Per chi ha idee ma non ha garanzie
Secondo punto infrastrutture logistica il governo si muove sulla profonda modifica della legge Obiettivo su un piano generale dei trasporti e su un unico corpo normativo
Noi anche qui oggi nella seconda tavola rotonda vogliamo sottolineare sostenere uno sviluppo logistico che possa costituire per il Mezzogiorno un'opportunità di crescita economica
Lo sappiamo che le stime della crescita dei traffici commerciali pongono il Mediterraneo come l'aria relativamente più dinamica dell'Europa
Nel quinquennio due mila uno due mila e cinque il traffico di merci dell'Unione Europea aumentato del dieci virgola sette per cento
Ma nei Paesi mediterranei dell'unione è cresciuto del tredici contro il nove nove dei paesi del Nord
La domanda di traffico marino marittimo import-export e transhipment nei porti del Mediterraneo nei prossimi dieci anni si prevede crescerà ad un tasso medio del sei per cento
Ma di fronte a prospettiva di crescita dei traffici così favorevoli un serio limite allo sviluppo della logistica nel mezzogiorno e costruì e costituito ed è basato ancora sulla carenza della dotazione di infrastrutture la dotazione stradale complessivamente allineate ai valori medi nazionali
Ma con una componente autostradale più modesta
La presenza di infrastrutture ferroviarie invece nettamente inferiore a quella nazionale
Le infrastrutture Areo portuali pur presente una specificità in senso logistico ancora in gran parte da sviluppare risultano comunque sottodimensionati in termini complessivi la più evidente opportunità infrastrutturale per lo sviluppo logistico al Mezzogiorno è invece quella dei porti la cui d'un funzione decisamente più ampia di quella rilevabile per il Centro-Nord
Anche in questo settore tuttavia permangono deficit rilevanti con una dotazione funzionale dei porti meridionali nettamente inferiore nella media a quelle di forti del centro nord
Vogliamo superare un vero e proprio vincolo infrastrutturale allo sviluppo logistico del Mezzogiorno
Che è rappresentato dall'intermodalità e dall'Inter portualità i nodi di scambio sia marittimi sia terrestri risultano ancora poco sviluppati
Mentre le strutture di movimentazione e stoccaggio di eventuale lavorazione delle merci nel numero in tutte le principali caratteristiche operative sono fortemente decide deficitario
Su questa grande sfida come sul primo punto torna il tema di una questione meridionale non scindibile dalla missione del sistema Italia
Perché le azioni da porre in essere devono essere evidentemente non solo per il Mezzogiorno ma per l'intero Paese
E il suo assetto economico infrastrutturale in termini di pianificazione dei veri e propri a Abbas infrastrutturali come porti dei collegamenti delle reti locali e nazionali a quelli europei come per i valichi alpini la regolazione dei mercati nei settori meno concorrenziale del trasporto delle infrastrutture
Lo sviluppo dell'impresa e logistiche di trasporto in un settore come quello questo sosteniamo un approccio nazionale che valorizzi strategicamente le potenzialità del Mezzogiorno
Ma solo ad una scala territoriale ampia di unitaria che faccia insieme riferimento al Paese e al sud
Nella sua dimensione di macro aree e possibile concepire progettare politiche realmente in grado di promuovere e sostenere l'espansione del settore
Lo diciamo anche qui oggi al presidente Cuffaro la contrapposizione tra aree territoriali
O tra localismi sarebbe quanto di peggio possa capire perché porterebbe all'immobilismo o una concorrenza complessivamente dannosa
Occorre in definitiva un vero e proprio sistema della logistica e del trasporto merci dell'intermodalità e dell'autotrasporto favorendo la crescita delle imprese l'introduzione delle nuove tecnologie
E lo sviluppo di apposite piattaforme dedicate sia la sosta che i servizi sia i passeggeri si alle merci per fare di questo nostro Mezzogiorno la piattaforma logistica nel Mediterraneo
Ultimo punto governo del territorio e federalismo
A questa nuova stagione di programmazione che oggi discuteremo allo sviluppo del Sud deve legarsi la definitiva attuazione della modifica del titolo quinto della Costituzione
Dobbiamo realizzare un nuovo patto tra Stato centrale e Regioni innanzitutto per riequilibrare i nuovi poteri anche meccanismi legislativi ed esecutivi
Non solo con la creazione di un Senato federale per la rappresentanza di regioni e autonomie territoriali
Ma anche un definito federalismo fiscale che coordini vari livelli della spesa pubblica risanamento del deficit e grandi opere di miglioramento degli standard di servizi pubblici
Il Mezzogiorno al netto dei localismi e della demagogia populista delle destre
E pronto ad attuare un federalismo solidale per garantire uguali diritti di cittadinanza per tutte tutti sul territorio nazionale
E per usufruire di incentivi R. cui libri economico delle diverse aree del Paese non come mera riedizione di pura assistenza ma come spinta all'autogoverno e alla responsabilizzazione sulla finanza pubblica
In conclusione
Vogliamo lavorare e ne discuteremo oggi pragmaticamente e con valori saldi ad una nuova idea di sviluppo del Sud per intervenire come ricorda il nostro Presidente Napolitano sulla crisi economica morale culturale che attanaglia ancora vaste aree del Mezzogiorno
Una morsa che comprime la voglia di futuro di tanti giovani e donne meridionali prima fascia di esclusione sociale che non conosce un accesso al futuro slegato da condizionamenti o spesso illegalità
Questa è una moderna lotta per le libertà
Che sostiene idee di valore politico ed economiche difficilmente raggiungibile senza una visione forte da parte di chi è lontano da i pieni diritti di cittadinanza da chi ancora piegato dalla potenza delle mafie dall'economia illegale
Al contrasto delle mafie si risponde con maggiore efficienza dell'organizzazione della giustizia e della sicurezza
Con il contrasto all'evasione fiscale e contributiva con la lotta agli odiosi abusi ambientali all'ecomafia alle violazioni del lavoro illegale sommerso alla libertà di chi onestamente lavora e viene strozzato dal racket dall'usura
Alcuni stimano che il due e mezzo per cento del PIL del Mezzogiorno e relativo ad un'economia illegale che combatte l'economia legale ma noi sappiamo che è da qui che parte una riscossa che non è solo economica ma è politica culturale e civile noi vogliamo riappropriarci del futuro per il bene del Mezzogiorno per il bene dell'Italia vi ringrazio
Grazie a voi Enzo Amendola per la sua appassionata relazione introduttiva ampia toccato praticamente tutti i punti
Tutti i ponti toccabili c'era
Ministro di di di obiettivi strumenti di intenzioni le aspettative di attese di passione come abbiamo detto all'inizio in questa sua relazione tecnica andremo adesso snocciolando nella parte successiva abbiamo previsto una tavola rotonda la prima tavola rotonda nell'ambito della quale appunto
Proveremo a sviluppare il tema della formazione dell'impresa davvero un nuovo Sud mi permetto qualche parola introduttiva da tecnico in un certo senso sono l'economista motivo il mi conoscono ho la fortuna di di di occuparmi proprio di problemi di insegnare anche dicono di essere dello sviluppo oltre che politiche economiche sono quindi cosa che mi
Mi attraggono mi interessava e cerco di esercitare nella maniera più più seria possibile devo dire con la prima delle cose che mi venivano in mente con guardando questo titolo era il fatto che
Una dopo la quota elevata dei ragazzi che escludeva con si lavorava con noi i più qualificati vanno via
L'armonia e si trovano addirittura all'estero neanche in partì il resto di questo freelance e questo che tutto sommato sintomo allora dodici unanimi citando una cifra molto grossa centoventi mila
Un sintomo di impoverimento intellettuale culturale sociale prima che economico di queste e vanno via perché perché mancano le imprese mancava l'opportunità cioè non è che sia non un problema di a questa è di livello si riesce a lavorare come diceva come suggeriva Ninni magari al seguito di una qualche offerta politica
A livello locale a livello amministrativo ecco ma con una grande precarietà e con un grande senso di se posso dirlo dal mio punto di vista di perdita della qualità
è davvero un peccato cioè non si può pensare di rigenerare società ed economia se questi ragazzi se questa ampia così ampia fascia diretta ravviverà abbiamo la sua energia con la sua capacità creativa con la sua cultura con le cose che ha preso
E che ha preso spesso cui ecco questa piccola sorpresa che in qualche modo dobbiamo tenerci cara cioè non tutto il sistema formativo comunque diciamo dell'istruzione nel Mezzogiorno è da buttare cioè si riesce comunque a trovare dei ragazzi e riescono a fare dei percorsi sufficientemente
Alibi sotto il profilo qualitativo tanto da poter essere facilmente agevolmente impiegati con le qualifiche appunto che hanno impresa centonove l'impresa addirittura estere
Beh in qualche modo le imprese fanno la loro parte ovviamente non possono non possono imbattersi nulla interagiscono con un tessuto che che colonica innanzitutto un regime di convenienze sul quale poi immagino che continueremo a parlare circa la possibilità appunto di incentivi di vario genere cestello l'automatismo
Ne parlava Enzo Amendola circa la loro selettività nel criterio di premiare il merito non soltanto nei giovani ma anche appunto nell'impresa è un criterio orizzontale che dovrebbe riqualificare l'intero sistema prima che produttivo anche diciamo sociale
Il tema della sicurezza altrettanto importante
E ovviamente commesso a tutto questo crea un clima di fiducia quello che gli economisti chiamano un clima di fiducia effimeri chiuse quello che a Crespo instabile della nascita della fioritura dello sviluppo appunto delle iniziative da non vedere più tanto forse in termini di crescita quantitativa in termini di punti di PIL
Ma in termini di qualità della vita di qualità dell'ambiente di qualità delle relazioni è di più omogenea e più equa forse distribuzione di questa di questa qualità
Non è dunque soltanto una questione di quattrini abbiamo sì è vero i cinesi sotto casa e cinesi all'uscio come dicono in Toscana
Essa possiamo soffrire quanto economia relativamente debole della concorrenza dell'economia in crescita a basso costo del lavoro sono naturalmente dobbiamo anche sapere essere consapevoli del fatto che siamo l'economia è cresciuta Simone Toni abbastanza matura e quindi è molto difficile inserire degli elementi che possano catapultarsi
Su tassi di crescita giapponesi quello che possiamo fare crescere meglio diventare un po'più come come sono diventati un po'più mediterranei un po'più moderni
Paesi come Irlanda Spagna Paesi come in parte lo possiamo dire la Grecia in relazione anche a altre aree precedentemente povero nell'Unione europea l'Irlanda alcune aree il ritardo della della Galles così possiamo benissimo facciamo abbiamo le risorse da questo punto abbiamo anche delle aspettative positive nei confronti di questo governo e su questo tema delle aspettative positive vorrei cominciare a a chiedere a coloro i quali interverranno a questa tavola rotonda un po'la loro loro proposte dalla verità e la loro intuizioni le loro attese appunto nei confronti di dei prossimi anni di quello che il governo ci offrirà interviene per primo Vladimiro Crisafulli deputato
Nazionale dell'Ulivo
Sì chiedo interventi di circa dieci minuti mi hanno detto che abbiamo tempi sì lascio il microfono Vladimiro che
Ma intanto ringrazio per avermi dato la parola ma è più per discutere sulle
Opportunità costituita ciò che il governo ci mettono a disposizione per i prossimi anni io credo che noi dobbiamo ragionare entra nel governo a compiere delle scelte che risolvono alcune delle questioni fondamentali del nostro territorio
Non credo che si possa continuare a discutere delusi sud senza fare una valutazione sul fatto che la Sicilia è una parte particolare pressione io ho sentito la la relazione di Amendola ho servito anche sul piano della logistica indicare questo questa grande area del nostro paese come una piattaforma naturale sulla logistica portuale io credo che noi dobbiamo comprendere che in questo ipotesi e la Sicilia centrata in sede di finanziaria perché se non ci fosse stato
Una scelta netta parlare dei parlamentari siciliani
La di qualcuno nel governo ha condiviso questa impostazione noi avremmo avuto una opzione rispetto alla logistica portuale nel nostro Paese in cui la Regione Siciliana veniva sostanzialmente sbagliata
Ma non mi preoccupava tanto questo quanto quello di capire allora nel Meridione la Sicilia che fa qual è la sua prospettiva qual è il suo il suo futuro
Io credo che noi siamo oggi di fronte a una situazione di grande sommovimento l'Europa si sta sposando Argante gli interessi si sposta nel cielo Calizzano in maniera differente da come lo devono essere localizzati solo cinque o dieci anni fa noi abbiamo la necessità di fare in modo che certe l'opzione dell'Unione europea possono essere bilanciate in una ipotesi di polli Prodi centralità noi siamo il centro della rete per lo scandalo è una delle cose di cui non si parla più si parla della ipotesi del del Mediterraneo come male di transito del dei mercati dell'Oriente ma noi saremo nel centro del Mediterraneo siamo non ce n'erano ed avanza una cedola del libero scambio rispetto a questo quale il pro la prospettiva che noi dobbiamo chiedere che il governo realizzi noi siamo interessate per i prossimi sette anni ha una disponibilità di risorse che è stata annunciata più volte nei vari in vari tavoli che rasentavano nel nostro territorio circa il trenta per cento dell'insieme delle risorse dello Stato mette a disposizione per il merito per cui circa trenta miliardi di euro in buona sostanza per i prossimi sette anni e la si dirà disporrà di sessanta mila miliardi delle vecchie lire a cui si aggiungono i trasferimenti ordinari a cui si aggiungono le somme che ordinariamente rilancia la Regione mette mette a disposizione io credo che tutto questo non possa che invogliare una classe dirigente a sfidare i ritardi del governo regionale
Noi rispetto alle necessità logistiche formative
E anche di promozione dell'attività d'impresa dobbiamo riuscire a disegnare ipotesi di di velocizzazione degli interventi agli automatismi del mio intervento
Altrimenti corriamo il rischio di vedere un'utilizzazione di queste risorse tipo quelle di Agenda due mila ci sono stati in buona sostanza utilizzata per impegnati a fare un solo progetto dispone non c'è stata quella così ci va alla problema innovativa che sarebbe stata necessaria nell'utilizzazione tradizionale dei finanziamenti agendo da lui correvano disponeva la stessa cosa allora fare rispetto a questo rispetto a questo io credo sia necessario offrire al governo dallo Stato un'ipotesi di interventi di velocizzazione ed il muro sanzione ulteriore della voglia di impresa e di velocizzazione sburocratizzazione nella possibilità di fare innovazione e ricerca nel Sud d'Italia e in particolare in Sicilia
Che significa questo
Significa che attraverso il combinato disposto delle due questioni più facilmente costituire impresa nei vari settori e più consistentemente favorire l'innovazione la ricerca con investimenti orientati dallo Stato verso il meridione d'Italia noi creeremo le condizioni per poter costruire una blocco di proposta per lo sviluppo di questo nostro territorio
Altrimenti opereremmo solo in maniera settoriale
E la settorialità non determina il il tessuto complessivo
Non determina l'omogeneità dello sviluppo del nostro traguardo noi abbiamo nell'arco degli anni puntato sui vari segmenti dello sviluppo dell'economia del Nord soprattutto oggi è necessario invece fare uno sforzo di intersettoriali tale che mette in condizione di questo nostro territorio di potere programmarsi il futuro in tutti i suoi aspri noi siamo una grande area nel cuore del Mediterraneo che ha un grande patrimonio culturale siamo una grande una grande anima e cuore mediterraneo continentale piattaforma logistica portuale siamo una grande arena può fare turismo siamo nell'andare che può fare agricoltura innovativa
Agricoltura biologica agricoltura sostenuta
Appositamente ma politiche sulla politica e l'innovazione io credo che tutto questo debba essere il centro di una questione che ha dobbiamo tenere aperta con lo Stato
Ha fatto bene credo e concludo
L'compagnia passivo a ritenere che bisognava chiudere subito il dibattito sulla Finanziaria aprire la nuova fase che ne spiegasse i risultati e aprisse la frontiera di ciò che dobbiamo Poldo terminale
Noi abbiamo fatto una finanziaria che contrariamente a quello che
è prevalso nel sentire comune e una grande una grande finanzia affronta in maniera strutturale una serie di nodi e avvii sorge una serie di questioni nella direzione che io ho indicato
Rispetto alla Sicilia in maniera particolare noi abbiamo dovuto discutono della finanziaria
Solo ed esclusivamente se c'era il ponte giungere il ponte come se investite dalla GT devo sono legati
Solo a Ponte a Baggio invece a fare il palo coloro i quali avevano tolto la speranza quella realizzazione di questa grande in procinto
L'ipotesi che è provato è stata quella di
Fare in modo che le infrastrutture si facessero che sul ponte se rinviasse l'opzione ma oggi siamo nelle condizioni di poter fare emergere anche una serie di altri benefici che si sono dando certezze al Meridione dando certezza al Sud dando certezze alla Regione Sicilia
Noi rispetto a tutto questo dobbiamo mettere in campo il nostro modo di essere e di costruire un blocco sociale che determini la realizzazione diffusa di interessi Chiappa in direzione dello sviluppo della alle prese con
Pensiamo che se fully per questo suo intervento le sue indicazioni e il conforto che in qualche modo CIDA circa l'azione del governo a supporto del Mezzogiorno chiederei adesso l'intervento di Filippo Penati presidente della Provincia di Milano
Grazie grazie davvero per l'occasione
In qualche modo interessante e curiosa stimolati dal punto di vista dal punto di vista politico
Riprenderò alcune questioni che
Sono state toccati nella introduzione gli Amendola che ho trovato molto ampia molto molto esauriente
Credo che ci sia innanzitutto da evidenziare una serie di dati comuni
Il primo dato comune che
No la Lombardia Milano il sud della Sicilia
Palermo
Vengono da cinque anni
Di un governo nazionale il centrodestra
Vengono ancora oggi governate da un governo regionale entrambe di centro destra
E abbiamo ha avuto le stesse promesse di un miracolo sono al Nord che al sud dal governo Berlusconi prontamente disattesi sia al Nord che al sud
E veniamo da cinque anni di governo di centrodestra in cui questo Paese ha avuto segnato dalla crescita zero
Un periodo un periodo lungo che segna gli apparati produttivi sia del del sud delle Nord in modo in modo pesante che ha costretto gli apparati produttivi sia delle aree più sviluppate del Paese che quelle del Mezzogiorno
A dover
Difendersi da una congiuntura economica così perdurante così ricca e così negativa
Come sappiamo la mai per l'esperienza che sono le aree
Territoriali sono i sistemi territoriali e quelli che sono più esposti alla competizione internazionale
Che sono le aree metropolitane sono le regioni quelle che di più competono nella competizione nella competizione globale
Eppure non e la competizione globale premia infatti i territori differenziati e con diverse vocazioni ma credo che non potrebbe certamente premiare il paese che si dimentica più della metà del suo territorio che ancora continua apportare e a trascinarsi squilibri
Che rischiano di diventare sempre di più fattore penalizzante per per l'economia
Diceva Vendola
Sul serve in maniera più intensa ciò che serve all'intero Paese io sono d'accordo
Cioè c'è un ci sono una serie di temi rispetto al prospettive dello sviluppo
Che sono simili che sono i denti
Poi facciamo proviamo a fare un'analisi un ragionamento il Sud è caratterizzato rispetto ai temi dell'occupazione per la mancanza di lavoro
Tema
Storico
Il Nord evidenzia un nuovo elemento di riflessione rispetto al tema del lavoro dell'occupazione
Noi siamo di fronte oggi parlo dell'area metropolitana milanese
Con un tasso di disoccupazione
Che diciamo è di Ciro quello fisiologico
Ma siamo di fronte ad un fenomeno che per la precarizzazione per rapporto squilibrato tassa la e alto costo della vita
Siamo di fronte al fatto che per la prima volta storicamente il lavoro non emancipazione
Cioè il lavoro in quanto tale non è più in grado di essere quell'elemento propulsore di un'emancipazione personale della famiglia perse per i propri figli
Lo dico in una terra naturalmente di immigrazione come di emigrazione come queste
In cui per molte generazioni la mia famiglia gli anatre e originaria della della Sicilia la l'avvenuta al nord
Ha significato
Il lavoro e ha significato un percorso di emancipazione per sé e per i propri figli
Oggi non è più così oggi siamo di fronte ad un lavoro e per le sue caratteristiche oramai due terzi dei contratti anche nel nord e nell'area metropolitana milanese sono forma precaria
E siamo di fronte al fatto che in cui il rapporto tra sarà del costo della vita è un rapporto così squilibrato tanto è vero che oramai Milano è la città tra le più care d'Europa
Battuta solo da loro più cara di Parigi e di Berlino con salari che sono naturalmente più bassi notevolmente più bassi di quelli del viale metropolitane berlinesi o Parigi
E in più
Siamo di fronte a un fatto che rispetto ai temi dell'alta formazione delle formazione d'eccellenza
Anche nelle aree più sviluppate del Paese c'è una discriminante per censo che sta sempre di più diventando un tema di forte discriminazione rispetto all'accesso legati agli alti gradi di formazione
Il il punto vero è come noi
Riprendiamo con grande forza l'azione in cui il merito la meritocrazia torna ad essere al centro della nostra azione politica
Dove noi abitiamo al processo delle liberalizzazioni rispetto al tema delle professioni con il tema della valorizzazione in fondo del merito
E dove i rapporti sociali dove il Che dove lo stato economico della famiglia di provenienza non siano così determinanti come lo sono oggi rispetto alla possibilità di accedere ha il livelli di formazione di eccellenza di fare esperienza sul piano internazionale e di avere quindi poi la possibilità di avere percorsi di carriera che siano che siano più favorevoli gli altri
Vado per punti prestare dei dieci minuti diceva sempre Enzo Amendola la sua relazione
Esiste oggi una questione settentrionale a fianco di una questione meridionale
Voglio chiarire il mio pensiero su questo
Esiste i termini classici la questione nazionale la questione meridionale
Io non penso che esista una esiste un tema rispetto alle cose che dicevo prima della inquietudine che dell'insicurezza che attraverso il che attraverso il Nord di rappresentanza politica di queste insicurezze
Mi spiego
Ce lo siamo di fronte alla prima volta in cui c'è un'interruzione di un trend
Che da generazione in generazione citava la garanzia che sarebbero migliorate le condizioni di vita
Quel discorso che lavoravano emancipare ce lo abitiamo al fatto che si ognuno di noi io guardo la storia dalla mia famiglia e mi giro e dico la mia vita è stata migliore di quella di mio padre
La vita di mio padre è stato naturalmente molto migliore di quella di mio nonno
Se la guardo i miei figli non è così certo che lei opportunità di crescita e di promozione personale
E di sviluppo
Che da generazione a generazione abbiamo avuto siano ancora consegnate ai giovani ma invece vedo che c'è un arresto un arretramento delle condizioni delle chance e delle possibilità di sviluppo di sviluppo ulteriore c'è un sistema di sicurezza dovuto le nuove modalità di produzione in cui la esposizione del sistema delle imprese e le nuove forme e nuove diciamo soggettività tre nuove modalità di produrre nella piattaforma produttiva del Nord portano dire che c'è bisogno anche qui di nuove politiche pubbliche
Quindi siamo di fronte al fatto che anche qui la crisi di Berlusconi al nord
è una crisi profonda
Io leggo nel voto anche forte dato al centro destra Berlusconi dell'aprile dell'anno scorso un elemento di crisi e di crisi della politica complessiva
La questione settentrionale sta lì sta nell'incapacità del sistema politico di aver dato risposte alle inquietudine le sicurezze sociali e altri esigenze di protagonismo sociale e politico del mondo del nuovo mondo dello della produzione
Berlusconi promette nel novantaquattro una sorta di libertà di Rivoluzione liberale
Fallisce sul tema della Libia e della de la rivoluzione liberale riprende il voto al nord con la paura e sul sul tema della conservazione
E della difesa di ciò e ciò che ha questo è l'elemento che apre una grande possibilità se interpretiamo in questo modo la questione settentrionale cioè di un deficit della politica della politica non del centro sinistra di un deficit della politica di dare rappresentanza in modo compiuto alle esigenze di modernizzazione di trasformazione di innovazione dei nuovi ceti produttivi del nord e delle nuove istanze sociali del Nord
Dando risposta a quell'insicurezza
Partendo dall'insicurezza diffusa rispetto ai temi del lavoro della professore sociale rispetto a capace di dare rappresentanza ai nuovi modelli di produzione che vedono nuovi soggetti molto più esposti
Altri al mercato dalla competizione e che non chiedono alla politica il posto fisso
In cui l'approdo non è quello del passare dal sistema di lavoro flessibile al posto fisso ma è quello di avere e di essere rappresentati e sentiti rispetto al fatto che la politica apre la possibilità di sviluppo e apra chance di poter espletare fino in fondo le loro capacità anche dal punto di vista imprenditoriale
Credo che questo sia il tema che sta di fronte
Ed è il tema paese
è il tema come un Paese e parlo dal rappresentante del delle istituzioni delle aree più ricche più sviluppata del Paese dove una legge recente ricerca dell'OCSE ci dice che li stiamo perdendo competitività stiamo scendendo nella graduatoria e dove il tema è appunto ancora una volta formazione innovazione come abbiamo detto che il e abbiamo concludo su questo
Abbiamo fatto un piccolo esperienza come una piccola esperienza ma importante
Come Provincia di Milano abbiamo posto al centro dell'azione amministrativa della Provincia di Milano dopo la vittoria
I quali fa un patto per lo sviluppo metropolitano un patto sostenibile dove dentro ci sta dentro in termini quasi prioritari il tema della formazione dell'innovazione e due sono le cose che abbiamo fatto abbiamo costituito l'agenzia che mette insieme
Formazione e politiche attive del lavoro
E abbiamo stiamo realizzando grande centro per l'educazione per la formazione eccellenza abbiamo chiamato il cantiere del nuovo e abbiamo con il Governo ha aperto un interlocuzione per utilizzare al meglio l'opportunità che l'Agenzia dell'innovazione a Milano come sede a Milano posso diventare uno degli elementi uno di quei motori di sviluppo non solo per il Paese ma anche per l'area metropolitana milanese
Puntare su questa strada che non ne sia la strada maestra che accomuna ancora una volta il nord e il sud che fa recuperare efficienza e buona occupazione fuori dalle spinte clientelari e dalla e dal governo alla persona che Cal nord che fa recuperare quella capacità dove attraverso il lavoro sì genera emancipazione sviluppo personale e dove con formazione e lavoro e innovazione si crea si crea nuovo sviluppo ne abbiamo colto anche un altro elemento e davvero concludo specifico dell'area metropolitana milanese ma che può diventare un tema nazionale
In cui il tema della creatività
Possa diventare il valore aggiunto rispetto al tema dell'innovazione c'era su questo stiamo riflettendo Milano si capitale della moda e del design possa diventare anche sempre di più il luogo dove l'innovazione tecnologica si sposa con la creatività dove la cura del bello negli oggetti comuni diventi la cifra diciamo in più la marcia in più che possa dare maggiore competitività dei nostri prodotti alle nostre imprese
Concludo con gli auguri
Di solito
Avendo io abito in una situazione difficile dicono che porto fortuna che sono stato fortunato
Un pittore a Milano va detto che siccome ovvero nel palmo della mano che cosa rarissima il segno di portafortuna non vogliono sfruttare l'occasione di essere qui per fare davvero grande bocca al lupo per le primarie alla candidata Siracusa comunque un grande in bocca al lupo a tutti noi perché anche da Palermo posa partire con la riconquista del comune di Palermo al centrosinistra possa ripartire anche da qui un'azione politica che rilanci
Centrosinistra che in altri le buone prassi una buona politica nel nostro Paese proprio partire da Palermo grande bocca al lupo per la prossima
Sì crepi il lupo innanzitutto per ringraziarlo questa
Questa relazione di indipendenti per aver riportato alla dicendo la sua centralità questo tema paese appunto questa orizzontalità del tema dalla formazione innovazione della creatività
Per l'intera è cresciuta dello sviluppo dei nostri territori devo adesso la parola Renzo Nova parlamentare europeo responsabile nazionale agricoltura dei DS
Beh intanto anch'io vorrei aggiungermi a Penati ringraziando di questo opportunità complimentandomi per l'impianto che ci è stato presentato da Mendola ai nostri lavori
E spero che diano a conclusione di un lungo ciclo di monitoraggio e di contatto con il Mezzogiorno
Un suggello importante appunto anche la vostra campagna elettorale
Io penso
Voglio esprimere veramente in modo molto sintetico alcuni concetti
Il primo è questo
Sotto perché
E perché era già nella relazione di Enzo
Dobbiamo tradurlo come funzione dinamica organica del Paese dell'Europa
Cercare di tradurre l'orizzonte culturale in cui questa funzione storicamente si è esercitata
Come luogo di incontro fra civiltà in azioni concrete che lo propongano come ponte nevralgico
Delle nuove relazioni internazionali
Le tendenze globali dicono che ce progressivamente uno spostamento
Del baricentro di queste relazioni verso l'Asia
E questo comporta già un mutamento del nostro paradigma non più sud verso nord verso l'Europa Europa verso Stati Uniti ma sud Europa Italia verso ansia
Nella seconda parte vedremo come candidarci a questo ruolo dal punto di vista delle infrastrutture materiali
Trovo però assolutamente fondamentale
Arrivarci risolvendo il punto cruciale che qui ci è stato proposto il rapporto fra formazione impresa
Il paradigma dell'eccellenza alla quale noi dobbiamo ambire
Non c'è soltanto un divario da colmare un recupero di altre posizioni già date ma salto ancora più spericolato verso l'eccellenza
Il mondo chiede l'eccellenza e non sarà la storia la collocazione geografica da sole a farci conquistare quel ruolo
E da questo punto di vista io vorrei soltanto riferirmi
Per rivelare la portata della nostra sfida dalla nostra scommessa al fatto che in quel continente
Che si affaccia alla storia ma che ha già fatto la storia Cine India hanno cinque mila anni di storia
Hanno già realizzato nella storia una centralità dai tempi di Marco Polo ebbene in quella nuova realtà che si affaccia la storia ogni anno vengono selezionati sei milioni di laureati
Ogni anno mezzo milione di questi solo ingegneri e informatici boh pensate che negli Stati Uniti se ne sfornano di informatici e di ingegneri negli Stati Uniti solo sessanta mila
Molte società
Economiche e commerciali Statunitensi chiedono servizi via internet a questi diplomati
Per cui l'assistenza alle che case automobilistiche ma anche i corsi di aggiornamento professionale o distruzione in matematica vengono erogati via internet direttamente da Bangalore
Allora il punto è o noi
Giungiamo a quel livello o l'Asia scavalca l'Europa si incontra direttamente o negozio si relazione con gli Stati Uniti d'America
Questo che cosa vuol dire
Che noi dobbiamo effettivamente approfittare di questa congiuntura di governo per puntare su quel rapporto formazione impresa
Perché non ci basta soltanto una struttura portuale euro portuale efficiente noi dobbiamo creare servizi di eccellenza nuovi mestieri nuovi talenti
Per proporre noi dalla porta girevole della globalizzazione qualcosa di aggiuntivo a quello che la globalizzazione ci porta ad altri territori
Quello del capitale umano è la sfida nevralgica
Per quanto ci riguarda
E allora anche da questo punto di vista il ritorno del ruolo del pubblico non senso di una nuova ingerenza pubblica nell'economia ma nel senso che solo il pubblico inteso come Europa Stato e regioni può dare servizi che il mercato da solo non riuscirebbe a darsi abbiamo detto infrastrutture ma io insisto capitale umano
Noi dobbiamo guadagnare nuove concezioni da questo punto di vista abbiamo inteso sempre in contrapposizione due concetti la flessibilità del mercato del lavoro e la sicurezza
Oggi noi dobbiamo tentare in modo ambizioso di coniugarli tanto che c'è un nuovo sostantivo che definisce questa possibilità e che si chiama flessi sicurezza ovvero il passaggio da un concetto di sicurezza del posto di lavoro a quello di sicurezza dell'occupazione
Il passaggio alla sicurezza dell'occupazione non del posto fisso vuol dire incorporare il più alto livello di istruzione di informazione di formazione permanente
L'apprendimento permanente implica perciò un investimento in capitale umano in conoscenza la promozione di capacità basilari tra cui informa nozioni informatiche di base
Che possono corrispondere alle esigenze del mercato
Elevare al tempo stesso la flessibilità del mercato è il più alto grado di protezione sociale per rinnovare quello che si chiama modello sociale europeo
Proprio in questa regione a Siracusa il sette marzo del due mila e cinque c'è stata una Conferenza delle Regioni sul tema della formazione competitività a livello locale regionale
Andiamo d'una campagna elettorale punto nevralgico del nostro programma penso deve essere il rapporto fra questo tema gestito dal pubblico e gli attori privati piccola e media impresa istituti di ricerca università di sostegno alla formazione professionale
Da sostenere attraverso la creazione di partenariati grazie anche ai finanziamenti comunitari
Ultimo punto per essere veramente molto schematico
Il ciclo due mila sette due mila e tredici Crisafulli ha detto straordinaria opportunità non solo dal punto di vista torno a dire infrastrutturale ma dell'eccellenza del capitale umano
Il nuovo ciclo di programmazione del fondo sociale europeo per due mila sette due mila e tredici è stato completamente rifondato
I criteri aspiratori lo orientano alla o alla realizzazione per gli obiettivi di Lisbona
Cioè fare dell'Europa e dunque anche dal Mezzogiorno la più la l'aria ecco più la più a la la più competitiva
Paria della conoscenza sul campo della conoscenza
Il che significa miglioramento della capacità di adattamento dei lavoratori e delle imprese rafforzamento dell'inserimento sociale attraverso la lotta contro la discriminazione a cominciare da quelli di genere promozione di Porter Ariatti per le riforme
Dunque formazione formazione permanente investimento in capitale umano
Vi sono altre leve dell'Unione europea il settimo programma quadro di ricerca
Quanti aziende vogliono riempita arsi verso l'innovazione
E non dispongono del proprio bilancio di piccola azienda della voce finanziaria necessaria per acquisire un tecnico un ricercatore un ingegnere il settimo programma quadro mette a disposizione dall'università
E dai centri di ricerca nuovi talenti in quella direzione
E se si parla di impresa si dice certo anche nel Mezzogiorno industria
Mani fatturi era e si dice una nuova frontiera della capacità imprenditoriale
Anche qui facevo un accenno Crisafulli ladro alimentare
L'agro ambiente Lagrotta il ritmo la formazione di nuovi mestieri
Di nuove figure imprenditoriali capaci di intercettare una domanda esigente di beni tipicità contrapporsi a quelli della standardizzazione di massa della globalizzazione ma anche di paesaggio dunque la concreta possibilità per coniugare la storia
La storia millenaria di questa civiltà basta ricordare la Cappella Palatina da parte nel palazzo normanno per capire che cosa è stato qui l'incontro con le altre civiltà con il dinamismo della nuova economia del mondo
Ringraziamo Enzo dalla venne riportato nuove centralità alla nostra tavola rotonda nostro dibattito passerei la parola ad Ettore Artioli
Per sentire lui quali esigenze quali attese a il mondo delle imprese
Nel Mezzogiorno
Grazie
L'attentato per l'invito per l'opportunità
Data negli ascoltarvi di sentire la vostra riflessione di ragionare su quello che un percorso che stiamo facendo per come loro
Lo vedete per come lo guidate ma so tutto per la continuità e rapporti che con i vostri rappresentanti a livello di governo l'inno nazionale si è
Sempre più consolidata e che ci dà l'opportunità non sempre di condividere le stesse cose ma sicuramente di ragionarne di trovare spunti di riflessione di capire quali sono le esigenza di far capire
Quali sono le esigenze del sistema economico consiste nell'industria il sistema che Confindustria rappresenta e di
Metterci in condizione anche di capire quali sono le difficoltà complessità le necessità come dire di bilanciamenti e di
Far sintesi fra posizioni differenti che anche all'interno della rappresentanza di governo la compagine dalla compagine di maggioranza spesso come dire vanno raggiunte quindi in qualche maniera stemperano le nostre aspettative folle
Lo lo diciamo gli obiettivi che noi speriamo possa essere raggiunti ma comprendendo l'in qualche maniera ci mettono in condizione anche di condividere parte di questo percorso io credo che un grazie voi specifico vada oggi letto da parte di tra Confindustria che rappresento da parte del sistema delle imprese che rappresento alle azioni che ultimamente il governo si è proposto di portare avanti non ultime quelle che abbiamo letto sui giornali in questi giorni
Quella che i giornalisti che hanno semplicisticamente la lenzuolata un'ulteriore lenzuolata di liberalizzazioni ma che in realtà noi con più attenzione al di là delle battute che anche i rappresentanti di Confindustria sono ovviamente costretti a fare dico costretti fra virgolette su un quotidiano
Lo contiamo parte di un percorso in cui ciascuno dei piccoli pezzi spesso non è determinante se analizzato in quanto tale non a chi sa poi quale grande valore nel come dire nel risolvere tanti problemi in cui il sistema economico italiano al sistema
Ha il sistema societario si dibatte ma come dire visti come pezzi di un percorso sono sicuramente utili a traguardare ambiziosi Hunt ambiziosi obiettivi ed ecco perché propone la mia riflessione partirò
Sperando che mi ha richiamato e se vado oltre i termini assegnati da qualche riflessione da qualche affermazione sulla libertà d'impresa oggi l'Italia ha sicuramente bisogno di riposizionarsi nel sistema economico mondiale tante del ragionamento anche ragionamenti che sono stati fatti oggi vanno proprio in questa direzione eravamo e forse nel periodo in cui
Come dire tutte le variabili avrebbero dovuto condurci altrove eravamo diventati uno delle così dette potenza mondiale sul sistema economico
Negli anni in cui con una faticosa ricostruzione del dopoguerra ecco con l'arrivo con la con la individuazione nuovi percorsi del sistema economico italiano
La l'impresa italiana ma in qualche maniera il sistema sociale italiano dalla ricostruzione passata la fase di industrializzazione fase industrializzazione spinta dagli anni sessanta agli anni Settanta e alla fase in cui si pensò
Che questa industrializzazione del questa Collard revisione del sistema economico italiano dovesse riguardare anche le arie
Meno come dire propensa a meno meno interessate questi fenomeni e quindi un'attenzione particolare in alcune aree pensiamo al Veneto pensiamo alla Nordeste così come al sud Italia beh i risultati a cui si è arrivato sono sotto gli occhi di tutti l'utile commentarle più di tanto il Nord Est che è diventato l'asse tra le tante
Del sistema economico italiano il sud che rimane comunque ancora un grande problema rimane un grande problema probabilmente perché
Tanti elementi certamente la cultura diffusa certamente una fase di
In cui come dire il prevalere della industrializzazione è stata contrastata da tante
Da tanti dati erede che caratterizzano negativamente il nostro Mezzogiorno la criminalità una certa tradizione a lasciar fare a lasciarsi trascinare piuttosto che essere parte dei processi una minore imprenditorialità un'altra forte presenza di un sistema burocratico che ha limitato la capacità di crescita del nostro della nostra impresa hanno fatto segnare al Meridione d'Italia ancora traguardi molto inferiore a quello di altre aree del Paese cosa fare oggi che cosa c'è bisogno ben
Dicevo partivo da dal nella dalla lenzuolata liberalizzazioni per dire che
Noi come Confindustria sempre di più pensiamo che il Sud abbia bisogno di poche pochissime misure particolari di poche porsi pochissime attenzioni come dire specifiche
I cui risultati Boy quando si è provato a mettere in atto misure speciali specifiche
Operazioni che avrebbe dovuto Conde Ezio condizione il rilancio del Sud non sono stati pari alle aspettative ma sopra tutto pari alle risorse investite
E invece ha bisogno che si applicano velocemente determinati percorsi di riforma che si interessano tutto il paese ma che per il Sud sarebbero
Come si diceva quando si giocava bambini con le figurine tris valide penso per esempio l'abbiamo detto di recente negli incontri che abbiamo fatto a Napoli penso di recente a quale potrebbe essere il valore per il Mezzogiorno d'Italia della definizione di alcuni percorsi che si stanno facendo che sinteticamente la stampa ci porta a chiamare come i i procedimenti che sta studiando il ministro Nicolais sulla riforma la pubblica amministrazioni procedenti che sta provando a portare avanti in Parlamento il ministro Lanzillotta sulla sulla sulla liberalizzazione servizi pubblici locali
Ecco parlando di questo io guardate dati pubblicare giornali di recente su quello che
L'incidenza sul PIL degli Stati Uniti d'America dell'industria
Vediamo che oggi ancora negli Stati Uniti d'America il fattore industrie consigliato determinante per la crescita del PIL poi quando si va a guardare all'interno di quel dato si vede che del dato industria il settanta per cento il sessantasette per cento
Del valore aggiunto creato negli Stati Uniti America data l'industria dei servizi
L'industria manifatturiera significa solo il trenta trentatré per cento di quel
Di quel di quell'elemento eppure pensano agli Stati Uniti America pensiamo all'IBM pensiamo ai Microsoft d'pensiamo alla Ford pensiamo a tante aziende che determinano caratterizzano ogni giorno con i loro marchi
Diciamo la la vita del sistema economico mondiale e probabilmente anche le nostre vite ecco se pensiamo a questo cosa significa che il settanta per cento del valore aggiunto
Della industria
Negli Stati Uniti e prodotto all'investe dall'industria servizi che in una sistema economico avanzato in cui il costo del lavoro è forte il costo del territorio foto forte
I costi tipici dell'industria manifatturiera spesso sono ciò non sostenibili sui mercati rispetto a quella che è la capacità di aggressione di Paesi emergenti pensiamo certamente alla Cina all'India ma pensiamo a tutto il blocco del Sud-Est asiatico come i Paesi emergenti
Dell'Africa sul bacino del Mediterraneo
Quella è una competizione nella quale non potremmo essere più vincenti ma questo significa dobbiamo pensare al deserto industriale ad alla vista alla deindustrializzazione all'abbandono della mito della come dire della crescita economico come traino del sistema sociale del sistema territoriale probabilmente no
Dobbiamo creare nuovi spazi veniva detto prima veniva detto a proposito di tanti assetto su cui possiamo lavorare Positano positivamente dall'agroalimentare forse anzi intera fine filiera industriale della dalla gastronomia
Alla ai sistemi evoluti che gira intorno alla biomedicina tutto il sistema dell'ITC al sistema della delle telecomunicazioni e quant'altro ma pensiamo a quale spazio di crescita soprattutto al Mezzogiorno d'Italia ci potrebbe essere se ci fosse una vera
Libertà di agire nel sistema dei servizi sopra tutto e sistemi del servizi pubblici locali ancora se non avessimo la grande zona di grigio
Creata e consolidata da una pubblica amministrazione che tante volte attiva tante volte funziona tante volte raggiunge i probabili ivi ma tantissime altre volte è come dire un grande serbatoio di occupazione creato per rispondere a problematiche sociali ed è innegabile il questo sia un valore ma dall'altro lato crea queste grandi zone di inefficienza di incertezza di grigio
Che sono poi le aree in cui si sviluppa soprattutto al Mezzogiorno d'Italia l'illegittimità l'illegalità i comitati di affari le tante opportunità di vedere quello che poi leggiamo ogni giorno sui giornali scandalistica ma lei
Credo che
Visto che sono col microfono acceso mi tocca anche da un solo padrone di casa lo sono nostri da dare il benvenuto al vostro segretario
Giusta causa di un'interruzione dell'intervento mi fa piacere fiacco arriverà accompagnato da una bella donna che conosciamo tutti questi giorni essere sulle prime pagine dei giornali perché impegnata in questa campagna per le primarie
E a cui personalmente faccio i miei migliori auguri
Provo a chiudere perché certamente dopo di me ci saranno interventi più più attesi io credo che oggi il percorso che il Governo sta cercando di fare viene guardato con particolare interesse da Confindustria perché queste tante piccole libertà che il sistema economico si vogliono aprire sono libertà di crescita
Libertatis degli mento libertà di creare opportunità perché l'impresa il sistema economico tutto trovino spazi maggiori di crescita certo qualche provvedimento anche a noi non piace se penso che in mezzo a queste aperture che leggiamo ci sono alcuni provvedimenti che possono lasciare intravedere
Forme di dirigismo nel sistema tariffario su questo qualche perplessità potrebbe
Anche sorgere se penso che comunque bisogna trovare delle soluzioni affinché alcune categorie economiche dibattito sui gli edicolanti lo conosciamo tutti possono trovare spazi di crescita non penalizzazioni dall'apertura di libertà sui mercati
Credo che sia una riflessione che vada fatta ma pensiamo a che cosa significa trovare soluzioni non tanto o non soltanto per una trasparenza dei prezzi nel sistema alle linee aeree il il dibattito di questi giorni sulle low cost sulla diciamo sui prezzi che spesso non sono chiari o sul sistema delle schede pre far prepagate che poi vede un prezzo incrementato dalla dal cinque euro della vendita nella Della schiera quanto piuttosto l'esigenza di ambire a trasparenza sui mercati del prezzo al consumo che forse la vera battaglia che va fatta
Non tanto sui singoli provvedimenti quanto sull'esigenza
Di trovare meccanismi beh è un po'come la scadenza dei prodotti alimentari che sia ben chiara
Così dei meccanismi che diano assoluta chiarezza ai consumatori mercati di quelli che sono i prezzi finiti e quindi comprensivo di ogni elemento che li caratterizza che se sono poco chiaro sulla vendita la scheda telefonica o su le linee aeree con lo costo probabilmente sono poco chiare anche altri sistemi ecco allora se la nostra aspirazione se il percorso che vogliamo fare è quello di dare libertà dei mercati perché cresca un'economia
In cui possono trovare soddisfazione poi tutte le esigenze del contesto sociale nel quale operiamo
Credo che gli spazi maggiori libertà del mercato vadano indirizzati poi da soggetti si parla tanto alle Authority che siano da sregolato umori di quelle che sono gli spazi che il mercato deve avere ma come dire la contemplazione anche l'esigenza che la collettività deve tutelare e questo ripeto è uno delle maggiori strada che va fatta e per dare libertà di fare economica libertà di liberare energie al sud
Perché sempre meno crediamo che un'economia globalizzata possa essere caratterizzata da convenienze nel fare impresa al sud cercando strada che in passato sono state utilissime che noi imprenditori abbiamo sollecitato apprezzabili sono quelle degli aiuti e degli degli piccoli
Aiutini al fare impresa lo abbiamo detto anche con difficoltà all'interno del sistema confindustriale non è più la strada e gli incentivi dei piccoli incentivi dagli aiuti delle quattro otto otto che possono risolvere il problema della crescita economica al Mezzogiorno lo era dieci anni fa vent'anni fa a fare un'impresa con minor costo negli investimenti che consentisse di mettere dare luce a prodotti che trovassero sul mercato locale elementi di competizione era utile vent'anni fa
Ma oggi avere un costo del terreno industriale inferiore o investire avere qualche alleggerimento né l'ammortamento degli dei dei capannoni degli impianti quando lo stesso prodotto in Paesi terzi viene fatta così decisamente inferiore non è la strada che ci interessa
Ecco perché credo con coraggio ripeto con qualche difficoltà interno diciamo basta incentivi basta aiutini alle imprese basta meccanismi che possono aiutare sì il singolo collega che inizia una nuova attività ma non ci rendono competitivi sul mercato abbiamo bisogno di liberarci di quelle tante zone grigie che appunto sintetizzava poc'anzi
Onorevole Fassino trovano oggi diciamo potrebbero trovare risposta nel nei lavori che il ministro Nicolais la ministra Lanzillotta stanno portando avanti noi crediamo che liberare dal monopolio degli enti locali servizi pubblici locali sia determinante
Sia determinante perché questo va detto anche alle tante amministrazioni di centrosinistra che giustamente trovano preoccupazione in questi percorsi sia determinante perché siamo tanti gli spazi di crescita all'impresa privata in questi settori
Perché non è possibile continuare a fare impresa privata appiattendo chiedendo o vivendo ai margini di comitati
Che ti assegnano qualche lavoro degli Enti pubblici delle aziende pubbliche delle aziende di servizi pubblici locali ma che non creano le condizioni perché cresca impresa vera che competa che migliora la propria capacità di stare sul mercato che come dire faccia crescere un tessuto di professionalità di risorse umane che in quelle imprese che guardano al mercato che hanno nel prezzo nella nella diciamo nell'accettazione al mercato il proprio prodotto servizio il vero riscontro
Possono dare al sud Italia troppo grigio e troppe illusioni ci sono attorno alle opportunità che le imprese
Pubblica in questi settori possono dare come risposta al nostro Mezzogiorno troppo grande la casa la la fascia di crescita che si potrebbe avere fuori
Credo che
Sì Cindia decide naturalmente in Sicilia problema dei rifiuti il problema della
Della gestione di alcuni di alcune utility
Vivente è stato sottolineato da interventi precedenti
Non risponda alle esigenze dei cittadini non risponde a esigenze di economicità non ricco sponda esigenze di trasparenza non raggiunge nessun obiettivo se non quella di come dire di tante piccole opportunità attorno alle quali è che attorno a queste imprese si sviluppano
Pensiamo che se avessimo veramente dell'autore dicono di controllo le ATO nascevano come organi di indirizzo e controllo sono diventate anche quelli stipendifici attorno ai quali si fanno servizi anziché si gestiscono servizi anziché dare indirizzo e controllo ai pubblici servizi
Se noi riportassimo a zero l'orologio un'autorità pubblico più autorità pubbliche che governano indizi servizi privati che li fanno forse avremmo economia
Risultati e e come dire grandi opportunità di crescita riproducevano raggiunto ultime due riflessioni se mi è consentito su che cosa significherebbe mettere velocemente sul mercato tante aziende pubbliche beh pensiamo al caso Alitalia
Il caso Alitalia un caso in cui dovendosi scegliere se portare i libri in tribunale e prendere atto del fallimento perché tecnicamente l'azienda è fallita una grandi un grande asset per l'Italia o provare metterlo sul mercato si sta scegliendo questa seconda strada
Di solito si dice prima valorizziamo prima creiamo le condizioni perché sul mercato il prezzo sia adeguato prima creiamo le condizioni perché ci sia salvaguardia e tutti gli interessi collettivi poi si va sul mercato per sul mercato non si arriva mai
Il caso Alitalia sta dimostrando che quando c'è un valore che una fetta di mercato consistente come potrebbe essere per le aziende servizi pubblici locali
Quando vi è un valore il mercato interessato e le e gli interessi si si si si sviluppano anche senza aziende risanata sta sarà poi il privato a sfruttare con le opportunità che da una forte presenza sul mercato sul mercato italiano sul mercato Italia proprio di questo
Importante valore perché un valore per le pernacchie il sistema economico italiano che la più grande compagnia aerea del nostro Paese e comporterà come dire il risanamento la necessità e risanare senza perdere con La sette mercato Lecce
Qualche notazione negativa potrebbe venire se faccio riferirsi al sistema alle telecomunicazioni B tele come in tante cose ha creato problemi o comunque le menti di riflessione discussioni ma li pensiamo che accanto alla privatizzazione al della più grande azienda l'alta dell'azienda telefonica italiana e alla liberalizzazione di un sistema si provvide anche a creare un altro forte assetto pubblico che con Wind apparteneva del nelle quindi allo stato quindi una concorrenza comunque deviato due ultime riflessioni la prima
Che riguarda
A cascata gli argomenti di cui si è pure molto sommariamente ho parlato Sviluppo Italia l'attenzione del sistema confindustriale su quello che succederà e svilupperà le alta non per negare quello che ho detto prima
Siamo assolutamente convinti che questo grande castello di società controllate sub Società interessi gestiti aziende di proprietà di Sviluppo Italia che fanno gare in concorrenza con le aziende private le vincono e poi vanno dei privati che sono stati sconfitti a chiedergli servizi al costo non accettabile ovviamente perché non hanno idea di quello che devono fare quant'altro va assolutamente velocemente smontata
è pur vero che però Sviluppo Italia nasceva voleva essere un grande una grande opportunità per l'attrazione investimenti nel Mezzogiorno che è l'unica grande operazione che oggi mezzogiorno
Richiede creare le condizioni perché qualche soggetto pubblico dello veloce senza come dire orpelli e senza partecipazione diretta alla
Attività produttiva
Faccia operazione di attrazione investimento credo che se questo il percorso che si vuole dare a Sviluppo Italia biondo condividiamo bisogna gestire non buttare a mare o buttare
Il bambino con l'acqua sporca seppur velocemente la dismissione delle tante partecipazioni che però interessano tante imprese
Che ho sono cointeressato in questo sistema o comunque e trovano motivo di e opportunità di lavoro sul sistema Sviluppo Italia che vanno in qualche maniera gestita e noi crediamo che in questo Confindustria disponibile ad assistere il governo ultima notazione
I fenomeni di criminalità microcriminalità siamo stati
Lunedì scorso come Confindustria Napoli sollecitati dal Presidente della Repubblica a fare un Comitato Mezzogiorno presieduto al Comintern dal presidente Montezemolo ma non trascuriamo che la Sicilia pur essendo lontana per fortuna da quei fenomeni di micro microcriminalità così diffusa sul territorio campano e fortemente interessato a questo ieri chiamavamo microcriminalità il furto di un ciclomotore il furto e l'auto dalla radio dall'auto
L'allo scippo il borseggio in autobus oggi chiamiamo microcriminalità utilizzare come bancomat col rapina arma mano armato le banche i tradimenti dei direttori di banco dei funzionari di banca per poter fargli aprire la cassa porti
Gli omicidi dentro le farmacie
E il continuo assalto e supermercati e col già
Il piegarsi a considerare microcriminalità queste forme di reati così odiosi credo che sia un abbattere la guardia la guardia non possiamo permetterci di abbatterla
Credo che anche la Sicilia con tutto il Meridione d'Italia abbia un fenomeno di criminalità sempre più cruenta che vada fa affrontato velocemente per evitare che l'assuefazione porti in qualche maniera fenomeni che non vorremmo mai che si ripetessero sul nostro territorio grazie
Ringraziamo Artioli responsabile del Mezzogiorno Confindustria Coppola mi scuso per fossero l'averlo presentato adeguatamente in precedenza ma personaggio molto positivamente noto per la qualità tecnica della sua relazione per la passione che c'ha ammesso che ci dice quanto chi tenga ad avere ottimi rapporti col Governo bene dare adesso la parola Filippo pubblico sotto Bubbico Sottosegretario al ministero
Scusate ministero dello sviluppo economico per le sue conclusioni di questa tavola rotonda
Ma io avverto innanzitutto il dovere di
Esprimere un ringraziamento da meridionale
Che insieme a voi vive le grandi difficoltà delle nostre aree dei nostri territori accompagno Fassino che ha voluto essere qui oggi
Per segnalare il suo impegno a fianco alle classi dirigenti del Sud
Per rilanciare il nostro Paese
E per aver sostenuto gli sforzi del Dipartimento nazionale nel soggiorno
Che attraverso l'impegno di Enzo Amendola attraverso l'impegno di Armando Cirillo e di altri compagni ci ha consentito in queste settimane passate
Di arricchire la nostra conoscenza le nostre analisi la nostra capacità di là di proposta
Attraverso un lavoro capillare prodotto in tutte le realtà del Mezzogiorno
E da quel lavoro scaturisce una straordinaria potenzialità scaturisce una domanda di partecipazione all'impegno politico
Che ancorché incrocia ancora una volta l'impegno del nostro patto del nostro partito
E del compagno Piero Fassino
Per mettere a disposizione del Paese
La forza dei Democratici di sinistra perché un nuovo soggetto politico possa diventare protagonista non solo di questa stagione
Ma possa Costruire il futuro di cui il Paese ha tanto bisogno
Io credo che questa mattina sono state poste questioni molto importanti che sicuramente ci consentono di aggiornare la nostra lettura delle questioni presenti nel nostro Paese nel Mezzogiorno in modo particolare
La relazione di Enzo a mente Lola ricca di spunti di valutazioni di conclusioni anche di un percorso credo che proprio l'intervento
Di Ettore Artioli che ringrazio per Haber contribuito ancora una volta attraverso la sua partecipazione diretta a mettere a fuoco i problemi che abbiamo di fronte
Proprio le sue considerazioni Sempre lucide Sempre dette con estrema schiettezza sempre dette con nettezza anche quando mettono in evidenza valutazioni diverse e differenti perché noi siamo convinti che il confronto vero autentico possa aiutare tutte le parti in campo proprio il suo intervento da la misura il senso del lavoro fatto in questi mesi passati
Del livello di maturazione della proposta politica che Enzo Amendola questa mattina
Ha presentato a questo col nostro convegno a questa nostra in questa nostra iniziativa che conclude una fase ma ne ha pare un'altra sicuramente più impegnati
Io penso che sia un dato indiscutibile
Quello proposto dalle valutazioni dalla relazione di Enzo sulle priorità di cui dobbiamo occuparci sulle esigenze che ha il mezzo giorno e provo a dirlo così
Noi abbiamo bisogno certo di risorse finanziarie aggiuntive
Ma le risorse finanziarie aggiuntive serbo no se vengono spese bene
Più soldi di per sé non costituiscono una garanzia per il Sud
Addirittura più soldi possono ingigantire i vizi accrescere i divari se non spesi bene se non messi a disposizione di un progetto ambizioso
E quindi il problema che abbiamo di fronte e di costruire quel sistema di regole di cui la finanziaria si è fatto carico offrendo al Mezzogiorno e al Paese un quadro di certezze circa gli strumenti da utilizzare per definire di scenari programmatici di lungo periodo
Per il due mila sette due mila tredici e Berna garantire le certezze finanziarie perché tutti i soggetti in campo possano costruire programmi
E realizzare Progetti contando su risorse che sono impegnabili già dal due mila sette dall'anno in corso
E offrendo attraverso la finanziaria quella del sistema di certezze per le impresa
Che devono poter costruire i propri progetti di investimento contando appunto su elementi di certezza sapendo di poter agire avendo come differimento modalità meccanismi strumenti condivisi
Valevoli per un arco temporale significativo io sono convinto che abbiamo creato le condizioni per che si possa superare quella grande difficoltà che abbiamo registrato nel corso degli ultimi cinque anni quando prima ancora che subire i contraccolpi
Della riduzione delle risorse finanziarie per il Mezzogiorno ha pesato molto l'assenza di una visione di una strategia per lo sviluppo del nostro Paese del Mezzogiorno
La mancanza di una qualunque certezza rispetto alle risorse finanziarie disponibili
E quella situazione ha determinato quel paradosso
Di cui gli amministratori locali ai vari di vederli sono diretti testimoni e cioè quella vinco quella rincorsa che ci portava a dotarci di progetti
Quando avevamo le risorse finanziarie
Oppure quella situazione che vedeva presenti progetti ma senza risorse finanziarie o ancora peggio quando in presenza di progetti e risorse finanziarie si realizzavano interventi non prioritari
Con il quadro strategico nazionale si definiscono le regole del gioco si fissano
Le procedure sì stabilisce che la visione per la crescita e lo sviluppo
E per all'allestimento di programmi settoriali per conferire nuova capacità competitiva al Paese per recuperare i deficit infrastrutturali esistenti e costituita dal quadro strategico nazionale e dai relativi Piani di settore
E quindi non avremo più programmi legati alle singole risorse finanziarie con le priorità o gli annunci della legge obiettivo con le priorità o gli annunci
Della piano decennale Anas o dei programmi regionali ma avremo un unico quadro di riferimento la validazione la definizione di priorità la scansione dei tempi
E anche una descrizione puntuale
Delle metodologie di intervento perché soprattutto al Sud
Noi abbiamo l'esigenza di mettere a valore gli investimenti già effettuati abbiamo l'esigenza di inserire nel fascicolo della produzione quegli investimenti pubblici gestiti iper pezzi gestiti per morti
Ho mai collocati in una dimensione di fruibilità e dobbiamo fare questo mentre pensiamo al rinnovo delle dotazioni infrastrutturali che inevitabilmente richiedono tempi molto lunghi
Noi dobbiamo dare risposte immediate
Alla domanda di protagonismo che viene dal mezzogiorno e dobbiamo assumere il tema della gli obiettivi di Lisbona non come declinazione di un impegno rituale ma come modalità per misurare la nostra capacità di massimizzare il rendimento degli investimenti pubblici perché questo è un altro obiettivo che dobbiamo porci
Incrementare notevolmente il rendimento garantito dalle risorse nazionali e comunitarie ordinarie e straordinarie messe a disposizione del mezzo giorno
E abbiamo da fare questo chiamando tutti ad esercitare un protagonismo forte
Chiamando tutti ad assumersi le proprie responsabilità noi Governo nazionale
I governi regionali
I governi locali ma anche alle forze economiche e le forze sociali
Hanno da assumersi le proprie responsabilità
Rispetto al tema del rilancio produttivo del nostro Paese Rispetto al recupero della nostra capacità competitiva
E non c'è dubbio
Che al Mezzogiorno serva innanzitutto un quadro di certezze di regole non c'è dubbio che al Mezzogiorno serva un mercato che manca non c'è dubbio che le liberalizzazioni di cui in questi giorni il Governo si sta intensamente occupando riguardano il Mezzogiorno come il resto del Paese
Perché noi siamo convinti che ma da ripresa
Quella cultura di governo che il centro sinistra nella precedente esperienza aveva messo in campo quando ad esempio sì sono con ci furono concentrati gli sforzi Investimenti per quindi notare la pubblica amministrazione per riqualificarla anche attraverso l'introduzione della cultura della verifica della misurazione dell'efficacia delle azioni pubbliche
Attraverso la valutazione dell'impatto della regolazione di cui i governi ai vari livelli e nel quadro delle rispettive responsabilità devono risultare titolari noi dobbiamo riprendere
Quella che esperienza quel lavoro avviato esso spesso perché la regolazione
Assume una importanza strategica per liberare risorse per liberare energie per mettere in campo o opportunità competitive ma per garantire il godimento dei diritti a tutti i cittadini in una condizione di parità e per garantire anche la il conseguimento delle migliori opportunità per tutti i soggetti in campo la regolazione quindi deve indurci Aida accentuare il nostro profilo riformatore
Perché voglio dirlo in relazione non solo alla Sicilia male regioni meridionali nella loro complesso a che servono norme molto rigide
Tanto da apparire vessatorie per gli operatori economici o per i cittadini ad esempio in campo urbanistico quando assistiamo ad una diffusione se piuttosto significativa di fenomeni di abusivismo edilizio che certo è alimentato anche dal ricorso che si è proposto nel corso del Della esperienza di governo del centrodestra ai condoni ma c'è un problema che deve
Indurci ad affrontare
Le questioni relative alla qualità relative alla verifica non solo del dato formale ma del dato sostanziale una maggiore libertà
All'allentamento di un sistema di regole asfissianti non significa io sono convinto non significherà qualità minore o addirittura abusi in una situazione invece che ci mette in campo un risultato completamente diverso occorre spenderci molto da questo punto di vista decidere di mettere in discussione una setto avendo ben presenti i i beni che noi dobbiamo sa per tutto a tutelare prima di ogni altra cosa
E non c'è dubbio che i tra i beni fondamentali vanno iscritti i diritti dei cittadini i diritti dei consumatori ma quei beni pubblici che
Determinano un fattore di ricchezza perché rappresentano la modalità più appropriata per migliorare la qualità di un contesto che si trasferisce
E può essere letta in termini di qualità della vita io credo che il mezzogiorno alla necessità di fare i conti con questi problemi e noi dobbiamo sa per praticare la cultura della programmazione strategica in grado di integrare i vari settori in grado di mettere a sistema le tante opportunità presenti
Anche per liberare opportunità per le impresa e per i cittadini per i professionisti per i tanti saperi presenti nelle nostre realtà meridionali per questo
L'attenzione agli investimenti sulla formazione e sul consolidamento
Dalle conoscenze rappresenta sicuramente come è stato detto rammendo Larita altri l'investimento da più sicura redditività per questo
Gli investimenti per le nuove dotazioni infrastrutturali vanno inserite
In una visione che abbia l'ambizione di risultare strategica perché le questioni infrastrutturali lette programmate definite in una dimensione settoriale non danno conto della nuova domanda di mobilità che esprimano i cittadini non danno conto
Della domanda di servizi avanzati espressi dai cittadini e dai territori non danno conto della straordinaria potenzialità di un mercato interno che noi dobbiamo
Sostenere con maggiore forza perché il Mezzogiorno con i ventidue milioni di abitanti che esprime
Rappresenta sicuramente
Una opportunità per se stesso
Perché il Mezzogiorno deve confrontarsi con in mercati lontani
Deve saper costruire una visione strategica ambiziosa ma deve sapersi riconoscere come area unitaria
Deve saper mettere a valore quel processo identitario che si è affermato
Anche con la prima applicazione della riforma costituzionale che ha messo in campo insieme ai Comuni una straordinaria soggetto qualità da parte dalle regioni del Mezzogiorno
Ha necessità di alimentare le relazioni interne
E io sono convinto che noi dobbiamo puntare sulle città in maniera ancora più convinta
Perché le città rappresentano il luogo di aggregazione più significativa lecita possano costituire degli attrattori più importanti o i luoghi nei quali per effetto delle della presenza di servizi di qualità superiore possibile
Ricondurre una nuova armatura territoriale in grado di assicurare gli ordini mento dei diritti fondamentali per tutti i cittadini e in tutti i territori anche
Più periferici
Noi abbiamo bisogno di rendere più attrattivo il Mezzogiorno
A e per fare questo dobbiamo puntare come è stato detto sulle città e sulle università sapendo che esiste una relazione forte
Perché una università diventa più competitiva non solo per la qualità della didattica che è importante ma anche per la città che l'accoglie
Per i servizi che quella città esprime per la possibilità ad esempio
Di utilizzare un volo low-cost per connettersi con le dinamiche di raggio medio Oliva aggio lungo che segnano una generazione
Che noi Democratici di sinistra che la nostra sinistra giovanile ha voluto fortemente ancorare all'Europa io sono convinto che noi siamo in presenza di una mutazione di cui non avvertiamo completamente la dimensione di cui non avvertiamo le dinamiche che sono più profonde ma che sono irreversibili
E che potranno determinare cambiamenti profondi nel breve nel medio periodo io penso che noi come abbiamo provato a fare con la Finanziaria per il due mila sette ecco la messa a punto del quadro strategico nazionale che ci impegnerà nelle però
Nel settimane nella costruzione dei programmi operativi nazionali dei programmi operativi interregionali dei programmi operativi regionali noi dobbiamo accelerare
Costruire quei fattori di modernità
Di cui il nostro Paese ha tanto bisogno per mettere in campo quella visione integrata dello sviluppo di cui oggi noi siamo titolari
Perché
Voglio dirlo
Noi non abbiamo soltanto nel nuove poste finanziarie definite nella legge fondamentale per il due mila sette non abbiamo soltanto la strumentazione messa in campo con le iniziative dei mesi passati ma stiamo lavorando per il rilancio industriale del nostro Paese e
Le questioni di cui discutiamo in relazione al quadro strategico nazionale hanno una
Relazione fortissima con le opportunità presenti nel Mezzogiorno e con la strumentazione che stiamo allestendo per industria due mila quindici per garantire la capacità competitiva della nostra realtà industriali che è vero come dice Artioli non deve puntare soltanto a costruire beni materiali deve puntare anche ai servizi ma noi non dobbiamo rinunciare alla manifattura non dobbiamo rinunciare a recuperare una funzione
Strategica in settori di punta della industria
Perché attraverso quelli Investimenti
Noi non solo valorizziamo i risultati che pure ci sono di quel lavoro silenzioso prodotto dal mondo accademico e dalle strutture di ricerca che nonostante tutto
Che nonostante le difficoltà
Esistono ancora nel nostro Paese sono pronte ad aprirsi a nuovi confronti a nuovi scenari e a nuovi risultati insomma
Io penso che il lavoro che stiamo facendo punta a mettere in campo un mezzo giorno competitivo
Fu messo giorno consapevole dei propri limiti e delle proprie opportunità un mezzo giorno che reclama la solidarietà e la coesione
Come uno un mormorò per affermare la garanzia dei diritti fondamentali dei cittadini
Ma non sottraendo ossia quel dovere di responsabilità nei confronti dello Stato perché il federalismo
Solidale significa affermare il principio di responsabilità significa affermare il principio della coesione ma significa anche mettere completamente
Fuorigioco quella Morbello assistenzialistico che tanti danni ha prodotto al Mezzogiorno d'Italia che tanti danni potrebbe ancora produrre se noi non riuscissimo a sconfiggere come io sono convinto accadrà la cultura del relazioni corte
La cultura della di una regolazione incerta e precaria la cultura che punta alle tutele piuttosto che hard enfatizzare il merito il confronto la capacità di
Vincere le sfide misurando esattamente
Gli strumenti ma anche la grande voglia di farcela come in tante realtà del Mezzogiorno accade con risultati considerevoli io quindi voglio dire
Che noi dobbiamo sentirci ancora più impegnati dobbiamo sentirci ancora più protagonisti dobbiamo produrre il massimo dello sforzo perché nuove classi dirigenti una nuova cultura di governo
Info sia in grado di affermare le ragioni della buona politica del buon governo perché i cittadini siedono di partecipare ad una stagione di impegno ad una stagione di rinnovamento del nostro Paese ad una stagione in grado di offrire alle ragazze e ai ragazzi una ragione per impegnarsi
A costruire il proprio futuro di vita e di lavoro nel Mezzogiorno d'Italia il lavoro del dipartimento la relazione di Amendola cita il quadro di riferimento ci suggerisce
L'impegno sul quale dobbiamo concentrare le nostre risorse
Perché il mezzo giorno possa farcela perché l'Italia possa contare sulle Energia dal sul perché ci sono sono rilevanti sono straordinarie
E chiedono soltanto di essere impegnate in un progetto ambizioso
Siamo felici po'pubblicò per la ricchezza dell'articolazione della sua relazione delle sue argomentazioni e le quali poi vorrei sottolineare come economista l'attenzione al mercato la qualità della produzione all'efficienza del sistema che sono bene di tutti sono beni per tutti qualche giorno fa il professor Giavazzi si chiedeva
Sulle colonne del
Corriere della Sera cosa sia a sinistra oggi cosa sia di sinistra oggi bere evidentemente una risposta accende una risposta forte la risposta matura la risposta che apporti argomentazione dalla quale possiamo essere fieri
A questo punto io rinvierei ai lavori nel pomeriggio
E alle ore quattordici mi dicono in maniera tale da poter eventualmente chiudere prima con le conclusioni del segretario Piero Fassino senza dimenticare un
Un avviso di di di invito che mi è stato passato per rivolgere veloci sarà un dibattito confronto tra i candidati Catania e Siracusa dalle prime di Palermo organizzato dalla scuola di formazione
Giovanni Falcone
E ci saranno Salvatore Butera lancio che Orazio cancelli a Santo piazza S. Leontyne regina moderato da Francia scopa lazzo a Palermo il trenta gennaio ore sedici alla Magna Facoltà di lettere e filosofia viale delle Scienze grazie più tardi a tutti
Alle due e sette ore quattordici grazie
Oggetto come stai
Buon pomeriggio diamo inizio
Alla seconda tavola rotonda dell'iniziativa un'Italia che libera le energie del sud organizzata dal Dipartimento nazionale Mezzogiorno dei Democratici di sinistra
E dall'unione regionale Sicilia dei dei DS in questa seconda tavola rotonda affronteremo affronteremo il seguente tema sud porta d'Europa
Questo tema come avete ascoltato stamattina
E
Costituisce il cuore della della relazione di Enzo Amendola che ha aperto i lavori di questa di questa importante iniziativa Amendola ha parlato nel suo intervento di un nuovo meridionalismo
Non più quindi un mezzogiorno che si rapporta con solamente unicamente con lo Stato nazionale così come abbiamo lo abbiamo conosciuto nel nel secolo scorso
Ma un Mezzogiorno che sa intraprendere dei canali di dialogo sia con con l'Europa che con il Mediterraneo
Noi siamo convinti che questa debba essere l'impostazione di questo nuovo nuovo meridionalismo
Questa iniziativa conclude un percorso che il Dipartimento nazionale mezzogiorno avviato qualche mese fa
Un percorso che ha toccato tutte le regioni del del Mezzogiorno ed è stato molto utile perché ci ha consentito di toccare con mano
Le tante aspettative dei cittadini del Sud nei confronti del del nostro governo negli anni di governo del centrodestra il Mezzogiorno non è cresciuto anzi è arretrato basta dare un'occhiata anche veloce i principali indici macroeconomici forniti da Svimez per il due mila cinque per capire di cosa stiamo parlando
Oggi più che mai si ripropone il tema della coesione economica dell'Italia tema sancito nella Costituzione italiana e nel Trattato che istituisce la Comunità europea
Oggi si parla di questione settentrionale di questione meridionale a mio parere si deve parlare di come l'Italia e lo ha detto bene Amendola questa mattina sa esaltare le potenzialità del nord e del sud e di come l'intero Paese compete nel sistema globale ecco perché noi oggi parliamo di mezzogiorno che non si rapporta solo con lo Stato nazionale ma che si rapporta sempre di più con l'Europa e il Mediterraneo
E la mondializzazione dell'economia l'ampliamento dei mercati la nuova divisione internazionale del lavoro che ci indica che queste o deve essere il principio fondamentale della della nostra azione
La geografia economica non ha confini territoriali e ci impone una nuova visione delle cose
Anche il nuovo Meridiani meridionalismo deve partire da questo da questo punto
La storia recente cambia radicalmente l'approccio che dobbiamo avere con con i temi del sud del del Mezzogiorno nella nella fase che stiamo nella fase che stiamo vivendo
In questa seconda sessione parleremo quindi di mezzogiorno come società aperta come ponte naturale siamo a Palermo nel cuore del del Mediterraneo quindi tra Europa e e Mediterraneo
Ecco affrontare questo tema significa innanzitutto parlare della dotazione infrastrutturale
Del mezzogiorno e di come un arricchimento di questa dotazione infrastrutturale di come puntando di più
Infrastrutture e trasporti si riesce a creare sviluppo nel nel Mezzogiorno ma non vogliamo parlare solo di infrastrutture parleremo anche di formazione di sapere perché il Mezzogiorno non deve essere solamente la piattaforma la piattaforma logistica dell'Europa nel Mediterraneo ma deve essere sempre più la piattaforma economica dell'Europa nel Mediterraneo
Io mi fermo e passo subito la parole la parola e lo ringrazio per la per la presenza a Mauro Moretti amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato colui affronteremo subito il tema delle infrastrutture
Dell'intermodalità e di come i sistemi integrati di trasporto possono dare un contributo importante al futuro del Mezzogiorno d'Italia
Buona sera grazie grazie invitato in questa riunione importante
Parlando del suo molto spesso si cerca di trovare delle
Costruzioni a volte non chiare non precise per potere determinare quali sono gli assi di sviluppo
Io credo invece che vi siano degli elementi sui quali discriminare le scelte
Sia in termini di importanza in serie che in termini di priorità
Per poter utilizzare le risorse che ci sono e in particolare quelli finanziari ed economici
La geografia economica che sta venendo fuori ma la stiamo discutendo da molto tempo si parla del Far East e quindi grandi colossi che stanno generando molte merci
Si parla del Mediterraneo in questo caso in particolare il fatto che vi sarà tra breve un'area di libero scambio
Che metterà in comunicazione quindi in osmosi quella che è la parte più importante
Di una confronti era
La quale si confrontano due
Tipi
Di istituzioni economiche finanziare da un lato la matura Europa
Con un ricco mercato
E dall'altro una parte crescente di attività che tutta la parte del Mediterraneo del Sud con i Paesi arabi con l'insieme delle attività che possono mettere in campo non solamente quelle che vediamo spesso belligeranti ma anche dal punto vista economico e politico
Tali da poter far ritornare in questo quadrante un'importante capacità di sviluppo di attività
C'è ancora da considerare tutta la parte che io chiamo dei Balcani cioè la parte
Che si sviluppa con l'Europa dei venticinque in particolare che si estende verso quell'altra piattaforma industriale importantissima per la delocalizzazione che sta venendo verso quella zona che la Turchia sta diventando uno delle potenze industriali dello scenario
Europeo allargato diciamo così
In questo senso credo debba essere collocata la nostra riflessione
Comprendendo veniva prima detto dalla chi ha introdotto che l'Italia può avere un ruolo se viene vista come piattaforma unitaria
Senza più la divisione che esisteva solamente sette otto anni fa dieci anni fa di chi guardava oltre le Alpi e chi guardava semplicemente al Mediterraneo
La funzione ruolo che l'Italia viene ad essere ricostruita se se la comprensione di poter far sì che questa piattaforma riesca davvero una sua unitarietà e unitariamente possa offrire uno spazio su quelli che sono gli sviluppi di attività e di traffici per potere dare dei servizi
Quale il punto di arrivo di partenza sicuramente lo sviluppo dei temi dei corridoi europei
Non dobbiamo su questo ricostruire discussioni per potere selezionare i quali sono le rotte più importanti o i corridoi che abbiano una funzione sono stati definiti
E importante partire dal fatto che esistono definizione europea molto chiara
Chiara vuol dire anche tale da dover far sì che su quell'corridoi la stessa Europa si impegna per potere dare risorse
è stato definito come la trama infrastrutturale per potere fare sì che qui si sviluppi su questi colori si sviluppi l'iniziativa europea
E da questo punto di vista vorrei sottolineare che quando si parla di corridoi europei non si parla come volte si pensa del corridoio ferroviario o se va bene ancora del corridoio delle infrastrutture di trasporto Prandi corridoio si parla dei corridoi multiutilities cioè di quelle pezzi di terreno che sono delicati quelle fasce che sono dedicate a far sì che di elettrodotti gasdotti ferrovia le strade trovo Roli una collocazione e perché questi corridoi perché sono quelli che uniscono sostanzialmente le grandi città dell'Europa le grandi generazioni di economia di attività ma anche di culture di politica solo le grandi aree metropolitane d'Europa
Ecco allora che ritengo sia importante
Che venga compreso il fatto che sia assolutamente fondamentale
Che la mozione di corridori europee di grande area metropolitana siano due assi sui quali potere sviluppare una politica di ricostruzione infrastrutturale
Sulla base però di una chiara visione dei servizi che devono essere fatti su questi infrastrutture
Per potere dare senso a quelle che sono le progettualità le progettazioni e gli investimenti permettetemi prima di passare a quella che una più dettagliata anche se lo fa in maniera sintetica
Ragionamento su quali sono infrastrutture anche di un altro passaggio
Prende spunto da quella che la riflessione che viene fuori
In Val di Susa che centra la Val di Susa con c'entra per il fatto che anche lì ci sono dei problemi in verità quello è per le Ferrovie in particolare l'unico punto critico che abbiamo perché stiamo costruendo in tutt'Italia senza particolari difficoltà
Però mette in
Io dissi in gioco una riflessione che credo sia da doversi portare sui nostri tavoli ancora non ho sentito dire troppo spesso anzi mi pare ancora manchi nel dibattito politico nostro
Quando si deve pensare a piani infrastrutturali come quelli legati ai corridoi europei non si può nona vere a priori una visione di pianificazione dell'uso del territorio in senso macro
Cioè non si può pensare di affrontare un problema legato alla determinazione degli spazi per i corridoi non avendo a priori una pianificazione territoriale su scala sovraregionale
Che individui come utilizzare quei territori destinandoli non so aver da un lato verde agricolo da un parte lo sviluppo produttivo industriale e per un terzo per la fascia dei corridoi infrastrutturali per l'utility is
E questa cosa deve essere recuperata anche attraverso quella che è un'attività che si fa a priori non si fa sul singolo Progetto cioè quella che in qualsiasi altro Paese viene fatta e si chiama valutazione ambientale strategica cos'è questa non è altro che il supporto di valutazione ambientale che mira ad essere costruito quando si fa una pianificazione territoriale su vasta scala esita indicazione degli insediamenti delle funzioni lo si fa a priori non lo si fa su un singolo progetto
Capito allora che in questa visione di pianificazione territoriale e di valutazione ambientale strategica ma pro la scelta del corridoio sul cui collocare non il singolo Progetto ma i vari progetti infrastrutturali diventa esiziale
L'alternativa qual è e che l'impatto lo sia quando si mette in piedi un progetto e la gente vede immediatamente solamente i problemi di impatto territoriale che li riguarda
E non viene affrontata a priori in una visione che tenti di poter far sì che la destinazione territoriale consideri a priori quelle che sono le difficoltà territoriale e questo non vale solamente per un progetto
Tradire in questo vuol dire anticipare quella che poi dovrà essere la discussione di inserimento di tutti i vari Progetti ripeto dalle prodotto al gasdotto alla ferrovia alla strada che potranno più regimentare sì col problema dell'impatto ambientale in questa
A questo livello cioè sulla destinazione dei territori
Chiudo questa parentesi per dire semplicemente che questo è un tema che abbiamo recuperare soprattutto in un territorio Prot antropizzato come l'Italia che vede nelle parti libere le pianure
Una insediamento un altro posizione che è superiore a quella dei Paesi Bassi se va se se andate a vedere concentrazioni che vi sono vale anche per la Sicilia che ha cinque milioni e mezzo di persone dico spesso è un'Irlanda e mezzo
E non è poco dire dare il senso cosa utile Sicilia un'Irlanda e mezzo e sono tutte concentrati questi insediamenti sostanzialmente tra dove tra Palermo
In buona parte Catania la grande fascia che va da Siracusa verso Messina e in poche altre realtà quelle un tessuto dove vengono raccolti solamente con questa distribuzione che ho detto oltre la metà dei cinque milioni e mezzo di persone
Con questa collocazione credo che
Il punto sia proprio il dovere pensare come potere fare sì che le grandi aree metropolitane del Mezzogiorno vengono messe prima tra di loro in relazione
Molto nella storia ad esempio dei progetti ferroviari
Tutta la discussione fu sempre stata di come si mette in relazione ferroviaria mente Roma scusate Palermo con Roma o Catania con Roma
Ma la discussione di come mettere in relazione Palermo Palermo-Catania ma è stata fatta
Lo dico perché mi sono cimentato per le prime volte forse a porre questa vicenda
Ma credo che il dovere mettere l'azione le aree metropolitane tra di loro in relax direttamente già vicine sia il primo passo da fare so pensate se Milano fosse relazione diretta commessi conta Torino immaginate se per andare a Torino si dovesse passare da Genova sembra cosa che non ha proprio nemmeno
Al di fuori di qualsiasi logica per in Sicilia per andare a Catania però chiaramente la passa per Messina tanto per dirne una le molto più semplice farla parte per andare a Catania per essere Pessina piuttosto che fare rincontrati
Dico questo perché nell'ambito e nel Meridione credo che i punti siano proprio questi mettere l'azione le grandi aree metropolitane e collegare ognuno di queste con i corridoi europei
E in questo senso le cose vengono abbastanza facili così determinante quindi in particolare
A partire da Napoli dove stiamo riparando Biagio ha completato la rete l'alta velocità che arriverà anche fino a Salerno il problema importante collegare Lare metropolitano napoletana con quella del divario di Bari
Il progetto che stiamo sviluppando è quello di poter far sì che da Bari a Napoli ci si arrivi in un'ora e tre quarti e fino a Roma in tre ore
Poi viene tutto lo sviluppo a sud di Salerno in particolare nel tratto più importante che non abbiamo difficoltà che estratta Battipaglia e Paola dove esiste ancora la ferrovia ottocentesca che deve essere rifatta
Quindi secondo grande pezzo che serve del potere fare sì che sia una ferrovia moderna con servizio omogenei così come si hanno negli altri partirà sì del del paese e quello di riuscire a far sì che anche in questa parte vi sia uno sviluppo della ferrovia
Terzo e ultimo grande problema siciliano che ha la ferrovia sicuramente più arretrata e in questo caso le parole che viso prima s'aiutano il mettere l'azione Palermo con Catania attraverso i progetti che già sono stati semplicemente costruendo assieme a queste delle soluzioni per completarlo in un'ora e venti un'ora e un quarto potere cambiare completamente lo scenario dei rapporti economici
Della Sicilia economici sociali se poi si considera che con quello che stiamo già costruendo da tale da a Catania a Messina assicurano altri quaranta minuti vuol dire che da Palermo Messina via Catania sono due ore vuol dire una rivoluzione
Ancora
Il problema delle merci
Le merci hanno due tipi di di di di di di Gerico quelle che servono se stesse
E del transhipment ad esempio il caso in campo marittimo cioè danaro pianale per potere trovare una distribuzione ovvero quelle che servono i mercati
Noi abbiamo in Italia ancora grandi spazi per poter ragionare sui emersi anzi in questi anni abbiamo fatto veramente una sorta di distruzione del poco che aveva
In particolare dobbiamo riuscire a a risolvere due problemi vale in tutti Italia vale in particolare per il Sud perché so bene che quando si è compiuta me
Di risorse di infrastrutture si cerca di potere servire più soluzioni più punti
Credo invece che in questo caso il dovere determinare i poli sui quali concentrare le attività che poi riverseranno sullo scala regionale beneficio a tutti quanti sia la questione fondamentale
Nel nostro modo di vedere nel Sud me vediamo sostanzialmente a tre grandi collocazione interportuale di che sono da un lato Napoli dall'altro Palermo scusate l'altro Bari terzo e Catania
Più lo sviluppo di realtà portuali realtà portuali naturalmente sono quelle che spesso vengono da essa dette Gioia Tauro in particolare Taranto sicuramente una base vicino Palermo anche la parte industriale
Questi sono i punti sui quali il rito era ricostruire quelli che il tessuto della parte della servizio delle merci
Sapendo che in questo caso la possibilità di potere determinare un vantaggio lo sia solo se la merce non ha una funzione se vi siete di passaggio ma viene ad essere portata all'interno
Del come dire del del del territorio viene trattato viene rilanciata su mercati più lontani sull'operazione da nave Hainan per potere trovare delle forme di sviluppo
In questo caso il problema che abbiamo e che è fortissimo
Lo dico in maniera sintetica naturalmente meriterebbe molte più parole di quelle che sto utilizzando e quello di nona vere in Italia una impresa logistica grande che sia in grado di potere fare capire questo ruolo
Cosa voglio dire voglio dire che il flusso delle merci non è un qualcosa che si svolge in maniera anarchica o spontaneo dire governato da coloro che imprenditorialmente hanno in mano le redini la logistica e noi abbiamo il grande problema che in Italia non esiste grande impresa Rosis
Se guardiamo quello che succede oggi in Italia i primi gol i primi tre operatori sono tedeschi
E non fanno altro che essere
L'Effetto della politica che la Germania come paese e come è stato ha voluto fare negli ultimi sei sette anni
Attraverso le due leve fondamentali che sono do risposta vedovi sbanda con le quali ha acquistato attraverso anche risorse messe a disposizione la bellezza di undici miliardi di impresa di logistica ce l'ha comprato il mercato
Di HLA excel danza ASS stende Schenck perché prima era un'impresa che stavano sul mercato alcune erano niente affatto europee sono oggi di proprietà della do risposta o della Deutsche Bahn che il primo operatore oggi al mondo
Perché pongo questo problema
Perché oltre i problemi infrastrutturali che vi ho già detto la vicenda poiché che se non c'è un governo delle rotte dei traffici non necessariamente le merci vanno dove vi sono delle infrastrutture anche importanti
Ecco allora che si può comprendere perché dopo questa azione della Germania i porti del nord che avevano avuto una flessione sette otto anni fa oggi riprendono in grandissimo
Tiro con degli incrementi annui di due cifre
Da Aversa ad Amburgo a le Havre tutti quadrotti Harlan tutti quanti allo sviluppo perché questo accade semplicemente perché l'imprenditoria l'imprenditore logistico che oggi guida l'Europa che tedesco porta su quei porti
Cosa
La possibilità di far sì che le navi sbarcano ma riescono anche a ricomporre il carico per tornare
E quindi li concentrano sulle loro basi logistiche la elemento più importante dello snodo il fatto di riuscire a Tanzi
Che il mercato di Varese servito ma esiste d'altra parte dal mercato una capacità di poter riversare sugli operatori marittimi in questo caso
La possibilità di poter economicamente svolgeva il loro servizio
In questa logica lo dico perché molto importante soprattutto i politici presenti
Qual è la politica la Germania sta facendo adesso e quella di arrivare mediterraneo
Ma non con l'Italia con Istanbul
In questo senso dovete vedere tutte le operazioni che vengono essere svolte nell'ambito dei corridoi non credo come spesso noi diciamo vi sia una grande attenzione da parte di Francia e Germania al corridoio quinto in sé
Cioè quello che era dalla sbocchi dalla Spagna o se volete dal Portogallo fino all'Ungheria e poi verso l'Ucraina
C'è un'altra grande invece atteso a quello che fa il corridoio del che segue sostanzialmente i corridori terreno del Danubio
E che il mercato sul quale si possono tranquillamente ricomporre le operazioni dei mari del Nord con l'operazione mediterraneo tutte quante naturalmente in una visione di K di avere a priori il mercato della Osiris
Termino con questo perché assieme agli elementi lo di infrastrutturazione che Dino Betti che ho voluto in qualche modo elencare se anche se ne era sintetica rimane grande problemi Pretoria le che noi dobbiamo frontale
Altrimenti rischieremmo di fare anche belle infrastrutture che naturalmente avranno sicuramente la funzione del rapporto tra le aree metropolitane ma per quest'ultimo problema lo delle merci l'attenzione è quella da spostare sulla capacità di grande regia della logistica vorrei chiudere così in un paese di piccole e medie imprese
Nella globalizzazione
Questo sistema in di imprenditoriale ha bisogno di tre grandi stampe
Grandi banche nazionali che Dio non servizi internazionale grandi assicurazioni che faccia la stessa cosa le prime ci sono le seconde direi quasi anche se non è completato il problema delle assicurazioni
Terzo grande impresa di logistica
Su questo non ci siamo e quando dobbiamo dipendere come Paese sia negli affari del mondo nuovo dove dobbiamo andare con le merci sia nel gestire le rotte dei nostri mercati Italia nell'Europa nelle di Ferrario senza un grande operatore logistico rischiamo di perdere
Non so la battaglia ma forse la guerra
Grazie Mauro Moretti per aver accettato il nostro invito
Io prima di cedere la parola al al compagno Gianni Pittella presidente della delegazione italiana nel Partito del socialismo europeo
Voglio ringraziare l'Unione regionale dei Democratici di sinistra della Sicilia e la federazione di Palermo che hanno ospitato questa iniziativa dicevamo con il governo di centrosinistra del Mezzogiorno diventa una grande priorità sta all'apice dell'agenda
Questo importante concetto è contenuto nella Finanziaria due mila sette ed è stato successivamente ribadito nella nell'appuntamento di di Caserta
In particolare nella finanziaria due mila sette si unificano significa il CIPE il ciclo di programmazione dei fondi per le aree sottoutilizzate con i fondi che arriveranno dalla Comunità europea
Ed è questo il tema che voglio in qualche modo trattare con Gianni Pittella
Grazie io desidero
Sottolineare il merito di questa iniziativa che a mio giudizio
E quello di aiutarci a dare una risposta
Ad una grande domanda che credo sia la domanda principale quella essenziale che il Paese ha di fronte
Come attraverso il Mediterraneo e il rapporto tra mezzogiorno e Mediterraneo lì l'Italia riesce ad riconfigurare gli interessi suoi interessi in uno scenario che completamente trasformato
Una domanda alla quale non ha risposto il governo di centrodestra di Berlusconi
E a cui siamo chiamati a rispondere noi confrontandoci con quadrante internazionale che completamente cambiato rispetto al passato
Io non la voglio fare lunga sulla
Sui cambiamenti epocali che sono intervenuti però dobbiamo sapere che noi ci misuriamo con trasformazioni grandi che riguardano
L'introduzione dell'Euro
E quindi la perdita della Dello Strumendo la svalutazione competitiva
E del deficit di bilancio non ci confondiamo con una realtà di interdipendenza dei mercati noi ci confrontiamo con un grande allargamento dell'Unione Europea
E arriviamo a questo confronto con una situazione totalmente rivoluzionata con un Paese più debole degli altri Paesi europei
Perché l'Italia ha subito quello che viene chiamato Tangentopoli
Perché l'Italia ha una struttura produttiva particolare come ha ricordato qualche minuto fa Moretti
Le nostre imprese sono tutte microimprese piccolissime imprese
L'Italia ha una struttura creditizia e bancaria
Che solo da poco si sta cimentando con il tema delle fusioni e delle concentrazione della internazionalizzazione
L'Italia una politica sulla ricerca e l'innovazione certamente il ritardo rispetto ad altri oltre all'antica poche Moretti giù ricordava sul terreno dalla logica ora io usciamo noi a utilizzare il Mediterraneo e il rapporto tra mezzogiorno e Mediterraneo per trasformare il problema meridionali in opportunità
E per attraverso la realizzazione la piattaforma logistica del Mediterraneo individuare un nostro interesse una nostra missione europea e internazionale io credo che possiamo farcela
E possiamo farcela se evitiamo di giocarci questa partita come se fosse uno slogan lo voglio dire con grande chiarezza
Noi ci innamoriamo degli slogan
Ma se crediamo in una politica dobbiamo confrontarci con le difficoltà di questa politica e dobbiamo sapere che questo tema questo obiettivo è un obiettivo praticabile
In un contesto difficile perché il Mediterraneo e l'area nella quale c'è la crisi mediorientale
Perché sul Mediterraneo sugli sviluppi di una politica euromediterranea gravano altre controindicazioni
Lo stesso appuntamento del due mila dieci che domani
Si presenta con un carico di inadempienze perché il processo di Barcellona e ben lungi dall'essere traguardato e concretizzato e anche perché la questione della della Turchia il balbettio politico che a livello europeo si registra sul tema dell'adesione alla Turchia non aiuta una politica euromediterranea
Quindi considerati questi problemi non ci possiamo giocare la carta della piattaforma logistica perché come ha ricordato pubblico stamattina e prima nella relazione Enzo Amendola ci sono flussi
Commerciali flussi finanziari
Flussi turistici flussi umani che possono essere intercettati a condizione che noi costruiamo una intelaiatura
Di collegamento che sia adeguata e a questo fine
Devono essere possono essere utilizzate gli strumenti e le risorse messe a disposizione dall'Unione Europea vedete
All'Unione europea si possono addebitare molte responsabilità
Però abbiamo anche dare atto che dall'Unione Europea sono venute vengono oggi grandi opportunità per il Mezzogiorno e per concretizzare questa politica
Noi portiamo nei prossimi sette anni qualcosa come ventuno miliardi di euro per le regioni del Mezzogiorno
Che si uniscono alle risorse nazionali quei dobbiamo ringraziare pubblico Nikolaj si nostri viceministri anche siciliani il governo che ha fatto la scelta di una programmazione settennale che da un volume complessivo per il Mezzogiorno di oltre cento miliardi di euro e mette insieme per la prima volta risorse europee e risorse nazionali
Ma queste risorse devono essere concentrate rispettando il principio cardine della programmazione dei fondi strutturali in sede europea che è il principio della concentrazione
E devono essere finalizzate a realizzare gli interventi sulla logistica anche perché come nervi ci dirà i nostri porti stanno super subendo una concorrenza sfrenata da parte dei porti spagnoli
E la Spagna sta investendo fortemente nella infrastrutturazione portuale e nella logistica proprio perché anche la Spagna legittimamente si pone lo stesso obiettivo che ci poniamo noi
Detto questo
Io non vorrei che puntando sulla piattaforma
Logistica e quindi solo sulla logistica dimenticassimo altre tre questioni che riguardano il Mezzogiorno
Prima questione e l'immaterialità una politica per l'immaterialità noi viviamo nel mondo dell'inverno dell'immaterialità
E la grande questione che ha il Mezzogiorno è quella della realizzazione delle nuove tecnologie di una grande Rete de alta velocità tecnologica il cablaggio e una questione centrale essenziale pria unitari
Così come questione centrale essenziale e la riforma della pubblica amministrazione e così come centrale e essenziale e l'apertura dei mercati e da questo punto di vista non possiamo che guardare e apprezzare e sottolineare il beneficio che verrà al Mezzogiorno io credo in particolare al Mezzogiorno
Dalle lenzuolate riformatrici di Bersani e del governo di centrosinistra io ho concluso con e voglio farlo con una battuta politica Enzo Amendola ha fatto un relazione stamattina che rappresenta diciamo così senza piaggeria voglio dire un il manifesto di un nuovo meridionalismo
Anzi va fotocopiata e distribuita perché dobbiamo dobbiamo diffondere questo verbo del nuovo di un nuovo meridionalismo che io credo noi dobbiamo sposare però compagni e compagne
Questo Romerio nanismo abbisogna di tre cose
Prima ha bisogno di un forte adeguamento della classe dirigente
Senza una classe dirigente politica e non solo politica adeguata tutte le belle idee che tu hai detto nella relazione che Cirillo ha ripetuto adesso e che gli altri e non gli altri diremo non va avanti
Secondo
Condizione c'è bisogno di un grande partito nazionale a vocazione maggioritaria che esposti il tema del nuovo meridionalismo
E la terza questione bisogna ridare fiducia ai cittadini perché quando la fiducia e sotto i tacchetti anche le migliori politiche e i migliori programmi
Non hanno le gambe adeguate per camminare
E per queste tre ragioni
La nuova classe dirigente che ha prodotto la maggiore innovazione la classe dirigente in questi anni tra i dirigenti politici nazionali
La seconda questione un partito nazionale a vocazione riporre maggioritaria e di impronta riformista chi si è speso di più
Per costruire in Italia un partito riformista a vocazione maggioritaria
Terzo la fiducia
Chi ha dato più fiducia nelle possibilità di rivincita e di vittoria
Del centrosinistra in questi anni in Italia per queste tre ragioni io dico grazie e chiedo di sostenere il compagno Piero Fassino per la prossima attuale campagna congressuale
Grazie a Gianni Pittella per il suo intervento allora do la parola Rodolfo De Dominicis presidente degli interporti Sicilia presidente dell'Associazione nazionale interporti
Grazie sarò breve
Volevo innanzitutto dire una cosa molto molto semplici io credo che uno delle motivazioni fondamentali per le quali il nostro Mezzogiorno non si sviluppa perché esistono delle dighe trasversali Allo sviluppo all'interno della società
Uno dei compiti di un grande partito per rimuovere distruggere queste di
Se non eliminiamo queste dighe noi potremmo vere le migliori idee
Tutti i fondi che vogliamo
Non riusciremmo non andremo da nessuna parte
Quindi per liberare le energie occorre a mio avviso fare un'analisi col di questo di coscienza molto se ci permette finalmente di capire come andare verso lo sviluppo
è impossibile che per realizzare un'opera semplice come un interporto si impieghino sei sette dieci anni e non è solamente un problema legato alle lungaggini detti metodi delle strumentazioni autorizzati ci sono altri freni
Guardiamoci dentro per cercare di eliminarli
E credo che un grande partito come dei precisi ministra debbono fare questo sport debba fare questo sforzo insieme a noi che siamo lì la sporca cinema
Volevo fare un punto terminologico perché se ci chiariamo sulla terminologia poi alla fine riusciamo ad arrivare a capire anche probabilmente dove dobbiamo andare
Ed è un chiarimento terminologico fatto con l'accetta beninteso
Che troverà sicuramente molti come dire molte contrarietà
Esistono
Due grandi problemi della mobilità delle merci
Il primo problema il primo è l'intermodalità il secondo è la logistica
L'intermodalità è quella questo no quelle intermodali sono quelle operazioni che fanno cambiare modo alle merci treno auto autocarro
Autocarro nave eccetera
Logistica invece sono tutti quei servizi quelle attività che permettono dei operare sulle merci compreso evidentemente il trasportarle per farla arrivare ai luoghi destinazione e quindi anche avere attività di tipo distributivo
Ebbene per quanto riguarda l'intermodalità intermodalità non poco che essere sviluppata attraverso un forte impegno dello Stato occorrono soldi tante risorse da parte dei governi perché altrimenti l'intermodalità non si può realizzare
E l'intermodalità si realizza nei porti si realizza negli interporti in tutti i centri dove le merci cambiano modo e vi prego di credermi le sue merci cambiano modo più di una volta nella loro tre vittorie
Ovviamente l'intermodalità ci sono anche quei pezzi di strada e di ferrovia che si sono che mettono in connessione strutture in cui cambiano le merci cambiano molto
La logistica invece è un attività che collegata essenzialmente al mercato
Una parte logistiche dentro le aziende un'altra parte fuori delle aziende ma comunque
Impensabile
Che i governi possano sviluppare da soli essi stessi la logistica se siamo d'accordo su questa suddivisione allora il problema non diventa più
La ripartizione diciamo in porti e interporti retro porti o quello che sia
Ma il problema e cercare di andare a individuare tutte quelle infrastrutture che sono necessario buono per l'intermodalità
E messe ci sono evidentemente le ferrovie le strade
Gli interporti i porti gli aeroporti è tutte invece quelle infrastrutture che sono fondamentali per la logistica
In particolare esiste una forma di logistica che purtroppo non può che essere finanziato dalla mano pubblica
Ed è la logistica distributiva
Per la città
Fino a questo momento non ci sono privati che sono in condizione di sviluppare a logistica distributivi
Il lavoro da fare è tanto le risorse sono in quantità sufficiente
Adesso stanno arrivando novecentottanta milioni ex ponte stretto sullo stretto di Messina
Trecentocinquanta milioni all'anno per tre anni per le strade e ci sono sessantaquattro miliardi di euro per
Che vengono dalla dall'Unione Europea
Io credo che se si vuole
Non perdere questo questo treno mi permetto dire questa è il momento di avere ben chiaro che cosa si può finanziare coi soldi pubblici e che cosa non si deve finanziare con i soldi pubblici
Ma una volta che si è deciso che cosa si può finanziare con i soldi pubblici e sono tutte quelle infrastrutture che servono per lo sviluppo allora andiamo avanti velocemente senza pensionamenti e ripensamenti per quanto riguarda logistica credetemi privati che sono pronti a costruire capannoni affittarli ce ne sono in quantità
è quel tipo di sviluppo è uno sviluppo che può essere tranquillamente sostenuto dall'impresa privata vi ringrazio
Grazie
Per fare del mezzogiorno la porta d'Europa un'attenzione particolare deve essere data sicuramente al tema della portualità ne abbiamo discusso qualche mese mese fa in Sardegna insieme a Francesco Nerli che il presidente dell'Assoporti lo abbiamo anche qui oggi è stato con noi in questi in questi mesi abbiamo fatto delle iniziative molto importanti a conclusione di questo ciclo di iniziative anche oggi darà il suo contributo
Sì
Rispondere anche all'esigenza diciamo così di un iniziativa di fare
Tre o quattro riflessioni
Non abbiamo avuto una nuova forte importante attenzione dal Governo dal Parlamento con questa Finanziaria
Diciamo la portualità è ritornata dopo quattro anni
Di travagliate vicende con il precedente Governo all'attenzione della strategia quindi credo che come diceva questa mattina
Compagnia americana
Noi partiamo da una definizione di piano strategico nazionale all'interno del quale devono trovare soluzione una serie di di scelte non solo più di indicazione di vere e proprie scelte che riguardano in maniera integrata settore territorio
Io proprio per andare in questa direzione quindi credo che nelle prossime settimane si avvierà un confronto poi c'è Cesare De Piccoli viceministro che su questo sì sicuramente potrà e dovrà dire cose
Migliori rispetto a me avremo bisogno di studiare un piano di settore diciamo così integrato della portualità all'interno di quello più generale della mobilità che sarà all'interno di questo scelte strategiche
Il cui stamani parlava anche Bubbico
Ecco allora da qui quindi come stando dentro questo ragionamento io scendo per fare tre o quattro riflessioni
Su che cosa dovremmo scegliere
Nelle prossime settimane prossime se non nei prossimi anni su
I porti del PCI subita del Mezzogiorno d'Italia in senso portuale per me mezzogiorno sono i porti da Roma in giù
Possono essere una piattaforma logistica che risponde alle esigenze non solo i traffici che passa di quel piano strategico che abbiamo in testa come Paese
Perché i traffici passano sono già arrivati stamattina sembra si usava l'espressione sono all'uscio ticinesi nocive sono entrati in casa in camera in salotto già da dieci quindici anni
Ci sono
In quali scenari si colloca questa nostra necessità di definire su queste partite la gli assetti strategici si collocano in scenario che dice un paio di cose risentiti Rizzo per brevità
Tutti gli studi anche i più recenti di queste ultime settimane a livello internazionale dicono che per quanto ci riguarda il tra cinque mentre nel prossimo decennio credo raddoppierà
Quindi lo abbiamo bisogno che i grandi porti tacitamente siano attrezzati
Siano completati quindi giusta la scelta di puntare alla completamento di Taranto Gioia Tauro Cagliari pensare io la posi la questione un anno e mezzo fa alla conferenza programmatica regionale
E a Palermo
Di un punto nella Sicilia stante il fatto che la Sicilia fandom zero virgola sette per cento dei con temi Italia quindi niente
Io insisto ci sono più autorità portuale che contende Sicilia giorni bisogna ragionarci bisogna fare più sistema insomma ma chiudo questa questa parentesi
C'è un quindi per questo per quanto riguarda il tra scippi mentre per quanto riguarda invece la domanda portuale effettiva cioè quella che fa quella che fa muovere
Quella che fa muovere i porti che fa muovere le attività produttive quella che genera lavoro si parla del prossimo decennio di un incremento dell'ottantacinque per cento ora su questo i porti grandi ragiona porte sono attrezzati gli unici attrezzati in maniera come dire sufficiente
Anche se devono essere adeguati sono nel Mezzogiorno Napoli e Salerno gli altri porti bisogna intervenire
Dico questo perché dal punto di vista della cosiddetta piattaforma logistica io vorrei dare tre o quattro dati per poi fare una con cui flessione conclusiva
I porti del Mezzogiorno nel quinquennio dal due mila al due mila cinque
Sono passati da centonovantadue milioni di tonnellate a duecentoquarantadue milioni con un incremento del ventisei per cento
Hanno avuto un incremento del sessanta per cento lei Conte
Hanno avuto un incremento del tre per cento sulle sui passeggeri
Questo significa che importi del Mezzogiorno che sono oramai che rappresentano in termini movimentazione più del cinquanta per cento delle merci movimentate in Italia
Rappresenta sono la piattaforma logistica nel Mediterraneo
C'è un io vorrei che fosse chiaro questo c'è un incremento in questo quinquennio nei porti del mezzogiorno meno in quelli siciliani
Che ha portato da un quaranta sessanta con i porti del nord dell'Italia a un cinquantuno per cento movimentato nei porti del mezzogiorno e un quarantanove nel Nord quindi il Mezzogiorno sta diventando piattaforma logistica ha bisogno che si completi tu mi porti i fasci permette che si facciano scelte importanti come quelle che la Finanziaria indica ne parlava stamane Isaku lì mi pare
Verso anche i forti siciliani e qui c'è l'esigenza nostra di fare più di fare più sistema perché possono svolgere un ruolo importante il secondo elemento di riflessione sui dati che vorrei dare che fra l'altro per la riconferma una scelta politica che non abbiamo compiuto
I passeggeri
Sono aumentati
Nonostante che i passeggeri di transito nello Stretto di Messina siano diminuiti in questo quinquennio di due milioni e mezzo
Perché sono aumentati di oltre un milione quelli che hanno utilizzato le cosiddette autostrade del mare
Sia da Salerno che da Napoli che da Livorno che da Genova peso metà degli oltre un milione in più c'è un incremento del volo coste a Elio
Allora questo dimostra la nostra scelta giusta che il ponte sullo Stretto non era sicuramente la priorità ma non solo perché c'erano poche risorse
Perché essendo punto di attraversamento possiamo puntare sulle alternative dello battuta della costa del Mare dello Ciocci Shipping come elemento trainante ora questa cosa questi dati però ci dicono anche un'altra cosa e lo dico perché sarà uno degli elementi di discussione nella definizione degli elementi strategici sul piano nazionale
Se noi guardiamo se noi escludiamo un porto che il porto di Napoli che ha polifunzionale fa tutto e cresce su tutto gli altri porti ci sono naturalmente specializzati in questi anni
Non si fa mai più tutto in tutti i porti c'è solo porto di Napoli che è un grande porto polifunzionale che fa cantieristica che fa passeggeri che fa crocieristi che fa contende che fa merci varie fa ventidue milioni di merce varia
Che fra l'altro è l'unico porto di destinazione finale ma perché è di destinazione finale Mauro che va al mercato ha avuto un incremento del venti per cento di più quest'anno ed è l'unico porto ma per quelle ragioni non tanto perché c'è
Come dire un'autorità portuale basta insomma c'è anche quella mano insomma non basterebbe
Dico che questo significa che la discussione sulla specializzazione porti nomina Facci molta attenzione perché il porti si sono già sostanzialmente specializzati
Hanno bisogno di essere sorretti aiutati nella come dire nel consolidamento delle cose che stanno facendo e nella capacità di fornire meglio i servizi che oggi offrono e qui si passa a due elementi ma io voglio chiudere visto che sto esaurendo il tempo che mi è stato dato su un una riflessione pesi trattasi di reti immateriali ed è uno dei problemi che abbiamo
Quindi informatizzazione
Di una logistica che non è solo infrastruttura
Ma si tratta anche di porci il problema e lo dico così
Pochi giorni fa eravamo tutti all'assemblea vi vi confesso avevo una confederazione che va racchiude tutte le associazioni debba sporto ferroviario stradale
Si parlava solo di porti
Ma anche chi si occupa di trasporto di ferrovie
Parla solo di porti
E qui bisogna provincia che è residente le ferrovie tedesche fanno quello e noi no
Le poste tedesche sono diventate quello che noi no naturalmente mettendo sotto la lente critica tutti fattori dal porto all'interporto
A quello che lo strumento che tipo veicolare come dire da da questo punto di vista il di più di logistica che deve fuori ma questo è un problema io credo che noi dobbiamo sintetizzare
Attraverso alcune scelte
Che non possono essere solamente come dire quello di ritenere importante se ci sia un privato che ora si mette a fare come dire passeggeri più forte di ieri
Ma attraverso una qualche scelta che consente alle nostre alla struttura delle ferrovie di poter competere da questo punto di vista sul piano internazionale io sono totalmente d'accordo anche perché chiudo con l'ultima battuta noi non dobbiamo il io sento dire spesso
Ma guardate che andare nordeuropea sono cinque giorni più di navigazione venite da noi no non è che si vanno a me che sono cretini serba nel nord Europa Nencini fermarsi nel sud del Mediterraneo
Perché quando vanno in Nord Europa la nave ritorna via carica non vuota
Alla un problema di economia complessiva è un problema di import-export dettato dalla forza produttiva vidi un'area di territorio di un Paese e questo vale anche per Gioia Tauro questo vale anche per Taranto vale anche per Cagliari
Naturalmente va una infrastrutturazione che non sia solo portuale ma da questo punto di vista ferroviaria logistica può consentire di dare un contributo a tutto questo io lo dico perché poi come elemento di discussione naturalmente sennò non ce lo poniamo in questi termini io vedo con grande difficoltà nello sviluppo da portualità siciliana
Perché se non recuperiamo all'interno della Sicilia questa capacità di fare visto che non è solo una interporto in più o l'interporto in meno è la modifica del come dire nella padronanza dei soggetti che fanno logistica
Io credo che se fosse come dire più trasparente il mercato del trasporto in tutta l'aria della Sicilia che va da Catania fino a augusta male a costa del Mare del pubblico ed eroine nell'arco di di di un anno o due questo il punto
Non non è un caso che la Regione Siciliana anticipando il blog governo nazionale lo scorso anno ha deliberato cosiddetto ecco bonus per l'autotrasporto che è stato inutilizzate
I lutti Rizza l'un per cento di utilizzo delle risorse messe a disposizione grazie
Grazie
Invito al tavolo della presidenza il ministro della Funzione pubblica Luigi Nicolais che chiuderà la nostra tavola rotonda e passo subito la parola al dice il ministro ai trasporti Cesare De Piccoli
Alcuni interventi mi hanno già
Facilitato il compito
Mauro Moretti inquadrando
Tutto il problema del trasporto non solo ferroviario ma le questioni infrastrutturali in una logica di sistema perfino nazionale che sul superi contrapposizioni nord e sud
Francesco nervi adesso con le questioni legati alla portualità
Quindi questo mi permette di non approfondire probabilmente dopo Angelo Capodicasa
Su questioni legate ai problemi della grande viabilità
Questo mi permette di utilizzare il mio tempo non per fare un ragionamento troppo settoriale perché appunto
Non voglio ripetere cose che sono già state dette benissimo e che condivido
Ma per ricollegarmi a un filo se ho inteso bene di stamattina anche se l'ho partecipato al dibattito
Appunto un concetto che era
è stato posto nella relazione di Ammendola nuove delle meridionalismo
Che è un termine ambizioso
Che non indica quindi solo un discorso settoriale programmatico
E e quindi anche collegandomi a stato già
Posto da che ha introdotto i lavori continuando un filo che abbiamo avviato con queste iniziative dopo quella di Cagliari altre
Per costruire appunto questa piattaforma programmatica di un nuovo meridionalismo da questo punto di vista la rete
Chi non mi conosce l'avete già capito dall'accento non è semplice noto mi pare che sono il primo nordista che parla che parla questa mattina
E ora e oggi pomeriggio poi ci sarà il nostro segretario e c'è sempre la il rischio no quindi di collocarsi in maniera estranea di far discorsi un po'a otto e orsi astratti
Che non tengono conto della realtà
In questo caso della Sicilia o del Meridione
E quindi bisogna anche trovare la chiave giusta bisogna trovare la chiave giusta
Ma io la vedo un po'scusi ecco io la vedo un po'così
è indubbio che per fatti indipendenti da noi quindi vi appartengo alla categoria delle persone che devono sempre riconosce il limite il limite riconoscere limite un punto di forza e non di debolezza per fatti indipendenti da noi
Il mondo è cambiato
E l'abbiamo capito quando quasi questo era già venuto
E in questo cambiamento epocale
Quello che è più
Facile raccogliere questo lo stupro è proprio nella mobilità delle persone delle me
Sì delle cose
Ricevo stamattina un incontro al porto qui di Palermo per dare un segnale un presupposto di uno slogan questa economia di poco tempo fino a qualche anno fa il porto di Los Angeles era il primo porto al mondo
Indicava la potenza agli Stati Uniti le cose
Quindi rapporto il Pacifico il primo porto al mondo nel giro di tre anni in questo momento il porto il dosaggio l'ottavo porto del mondo
Potrebbe su questo costruirono isolamento di un'ora
Quindi per fatti indipendenti da noi quindi voglio essere
è successo qualcosa davvero di epocale quante volte non l'abbiamo messo le nostre relazioni cambiamenti epocali adesso che è avvenuto non vuole che non lo coglie su tutta la sua portata questo cambiamento epocale arriva collocato il Mediterraneo e noi
E quindi da questo punto di vista sento che
Il nostro partito una serie di iniziative i discorsi che fanno i nostri leader
Questa comprensione cioè
Quindi non sento un ritardo culturale di scenario
Piattaforma logistica il Mediterraneo le opportunità quindi non mi brucio tutto il popolo il poco tempo che ho su questo
Quello che invece secondo me è ancora aperto
E chiamano voi
è ma in questo cambiamento e in questa era di collocazione quale sarà il nostro ruolo
Qual è il nostro posizionamento
Perché tutto questo cambiamento cioè non è che tredici io il gli operatori di Rosangela dei portuali via gli operatori logistici eccetera siano stati indifferenti eccetera quindi avvenuto io nonostante loro
Cosa voglio dire questo cambiamento non diminuisce ma accresce i fattori competitivi a Crazy fattori competitivi
E questa occasione strategica questa ricollocazione questo ragionamento lo facciamo a Palermo
Ma lo fanno anche altre persone noi che non abbiamo problemi differenza etnica culturale l'altro lo fanno anche a Valencia anche ad Al Jazeera lo fanno anche a Tangeri
Lo fanno anche a Tobruk adesso in Libia
Lo fanno a Porto Said lo fanno a Malta
Cioè lo fanno in tanti altri posti anche loro si definiscono centrali anche loro si definiscono una opportunità storica quindi da questo punto di vista la competizione non diminuisce ma addirittura si accresce
E allora il problema è non riconoscere e non o attardarci ormai su questioni di scenario
Ma cosa cosa vogliamo fare nuovi
E da questo punto di vista
Qua rischio quale rischio
Come ci mettiamo in sintonia col sentire delle persone normali
Perché la la mia preoccupazione con la mia preoccupazione siccome dopo non siamo a convegni eccetera poi abbiamo delle responsabilità insomma c'è una grave responsabilità politiche
Istituzionali sindacali categoriali eccetera
è che se facciamo ragionamenti di scenario
E di grandi opportunità
E facciamo anche l'elenco di cifre centinaia di miliardi di euro
E poi invece la realtà quotidiana di tutti i giorni
Sono infrastrutture poche e quelle che ci sono poco efficienti
Servizi alle persone poco efficienti
Servizi delle merci non competitive
Cioè la la realtà parla con una durezza con una durezza che noi dobbiamo saper interpretare perché altrimenti se non la interpretiamo noi quella realtà la prendono in mano altre bandiere demagogica e populistica radicali eccetera ma è e noi non le prendiamo non acchiappiamo da questo punto di vista faccio un esempio
Perché poi
In campagna elettorale il segretario appunto aveva in quella trasmissione Porta a Porta con Tremonti aveva portato delle cifre
Per quanto riguarda le infrastrutture dai quelle cifre quelle cifre che tu hai dato in in San Piero Fassino in quella trasmissione adesso è uscita la relazione del CIPE
Del CIPE sul leggi obiettivo
L'abbiamo centrata il millesimo anche perché s'ce l'avevano detto date delle persone perbene ma ci si può dire
E sono drammatiche queste cifre sono drammatiche
Cioè noi dobbiamo dare uno degli errori che abbiamo fatto con la finanziaria che poi tante incomprensioni c'ha creato di non dare il segno soldo andare il senso
Dell'eredità del disastro
E quindi abbiamo assolto troppo abbiamo assolto le responsabilità
Perché questi signori l'hanno messo dentro tutte l'asse autostradale Palermo Messina e l'unico che è stato realizzato e la Catania-Siracusa e la Siracusa Gela e la Camastra Gela e l'Agrigento Caltanissetta e la Ragusa-Catania e lager genere Gela Agrigento Trapani e la Palermo Agrigento sono state tutte approvate finanziamenti quasi zero zero
E allora noi dobbiamo evitare più questo è il rischio che sento di essere sbilanciati sul riformismo e sulle grandi cifre e la realtà di tutti i giorni
E la realtà di tutti i giorni
Perché non vorrei che insieme con un nuovo meridionalismo d'Assise anche un nuovo un neo fatalismo pertanto niente cambia
E allora prima ancora del pur prima ancora che economico prima ancora che politico il neo meridionalismo mi ha insegnato alcuni dirigenti vostri in altre sedi in altre epoche in altro partito è un fatto culturale
Noi dobbiamo aggredire un fatto culturale perché nonostante questo bilancio così disastroso sono andati alle elezioni regionali hanno vinto
Come si spiega
Dobbiamo risposte su questo cioè le la diagnosi importantissima poi per appunto stabilire qual è la ricetta giusta qual è la cura
E e su questo ecco io credo che noi allora dobbiamo
Approfondirlo questo discorso
Aver questa capacità perché così poi leggo appunto il nostro posizionamento la nostra cultura politica il nostro riformismo
Il nostro nuovo soggetto politico cioè essere in sintonia qui problemi con le ansie di cittadini al tempo stesso appunto avere la capacità della risposta positiva
Dobbiamo saper rifare tutte e due questi discorsi
Tutti e due questi discorsi
E e e allora
Un un nuovo meridionalismo è una politica di crescita
Che quando abbiamo bisogno come il pane di crescita economica secondo cresciamo il due tre per cento all'anno
Non diamo un sincero prova quantitativo non diamo risposte neanche noi falliremo anche voi cioè io credo che all'inizio di un'avventura dobbiamo già dare il senso della sfida per il chiaro il senso della spirale non significative depotenziare ac dare il senso della sfida
Perché loro hanno fallito ma non ce la faremo solo perché vediamo un po'di risorse in più dobbiamo fare anche tante altre cose tante altre cose
E e rispetto a questo allora
L'idea di l'idea che idea di sviluppo economico punto di questa ricollocazione ci dice che possiamo stare sul manifatturiero mai manifatturiero di qualità perché l'altro ce lo fanno altre parti del mondo a prezzi molto più competitivi di quello che possono però è l'aspirazione dei nostri giovani neanche neanche in Sicilia
Significa fare un'agricoltura ma anche questa di qualità perché non solo gli altri paesi ma l'altra sponda Rivierasca attive sempre di più appunto entrare in competizione con quel tipo di agricoltura
Significa fare un turismo di qualità che goda di tutte queste bellezze ma al tempo stesso significa sicurezza ai cittadini sicurezze questi studi di questi di questi turisti perché altrimenti se non c'è sicurezza luci muovere e non vengono nel nostro Paese
Significa fare un discorso di logistica magico sui logistica chiamo in sé discorso di efficienza di efficienza di efficienza perché altrimenti l'operatore l'operatore la dove ci sono ancora i mercati di consumo dalla Lombardia dal Veneto dal Piemonte eccetera continua rapportarsi suo contenga ha come dice Nadia Traverso Anversa non è uno stupido non è uno stupido cioè si porta il suo contenitore
Da un corda Shanghai eccetera Traverso avversa eccetera
E perché lui non fa il conto del porto di cinque giorni nave questo questo contenitore quanto tempo e quanto di costato agrumi Teresa da dove arriva
Ma è una sfida colossale è una sfida colossale perché gli atti non stanno fermi
Esser piattaforma logistica
Cita una collocazione strategica importantissima ma significa organizzarci nel giro di cinque anni almeno di cinque anni come gli operatori logistici appunto di Anversa di Rotterdam eccetera se non faremo questo
Non basta fare il disegnini sulle carte geografiche per far vedere che l'Italia in mezzo meriterà nel Mediterraneo la centralità una la centralità del mondo
è una nuova cultura
Imprenditoriale di formazione dieci ricerca di scuola
Io credo che una forza politica nuova una forza politica nuova a il dovere di avere questa ambizione
Cioè e in questo sento la novità a per chi ha fatto tante altre esperienze appunto politiche
E se non vuole essere la sommatoria di cose inesistenti e nuova non perché non parte buona mai fatto politica e nuova per cultura politica per cultura imprenditoriale per saperi che mette in movimento
E io credo che questo sia un discorso che secondo me Cirri collocarci ricollocare anche in queste nostre realtà del Mezzogiorno
E ha ragione Pittella ha ragione Pittella il numero in un è un discorso del Meridione il discorso dell'Italia discorso dal nord del Veneto della Lombardia questo presupporre una nuova classe dirigente di culto una nuova classe dirigente per cultura
Per cultura
Perché appunto in tutti i gangli della società perché appunto le altre esperienze le altre esperienze che in giro per il mondo in Europa
Ma lo è in questo momento non c'è il settore dei trasporti della logistica che siamo in crisi speriamo che vada bene con l'asta per quanto riguarda la gara dell'Alitalia
Ma mentre gli altri dalla liberalizzazione hanno fatto dei grandi vettori la infranse capannelli che si è associata Lufthansa
Anche da loro è arrivata la liberalizzazione ma con la liberalizzazione sulle iniettati più importanti e più competitivi e noi invece abbiamo rischio del fallimento dell'Alitalia
Abbiamo le ferrovie appunto che hanno fatto quelle alleanze che diceva prima Moretti che sono diventati degli operatori logistici biliardi ma lui eredità loro dice Luís eredita un miliardo e ottocento milioni di debiti un miliardo e ottocento milioni
Una cifra spaventosa quasi quattro mila miliardi
Questa è la realtà
Ecco io credo che che e allora partire da questa se noi non diamo questa consapevolezza cedolino facciamo discorso quasi allora parliamo a tutto a tutti i cittadini indipendentemente allora quasi si capisce il discorso delle liberalizzazioni
Che non è tanto per essere un po'più moderni è per liberare questa società liberarla
E e ed a liberarla incontri appunto e formi nuove classi dirigenti che si formano appunto non è il protezionismo non essere l'assistenzialismo
Ma si formano appunto nella concorrenza della trasparenza della competitività al servizio di consumatori di cittadini
Questa mi pare la sfida e allora da questo punto di vista siamo centrali dappertutto allora quei cento la grande ricollocazione importante del Mezzogiorno d'Italia allora qui le cifre che noi mettiamo appunto nervi
Come diceva noia alcune cifre della finanziaria lo stop vi appare l'elenco abbiamo invertito questa tendenza
Perché un cominciamo a mettere alcune risorse dalle Ferrovie che erano state tagliate
Per i porti della Sicilia fatto quattro quattro conti sono circa quattrocento milioni di euro sono ottocento miliardi vecchie lire ma bisogna spendere tutti nel corso del due mila sette
Bisogna mettere in movimento perché altrimenti appunto i nostri porti non saranno quella piattaforma logistica e le navi incerto che torni Mediterraneo Valle vedremo passare da questo punto di vista non arrivare i nostri porti e non si creerà ricchezza da questo punto di vista e così per quanto riguarda il turismo e per quanto riguarda la nautica per quanto riguarda tutte queste occasioni ecco mi paiono questi ragionamenti io credo che se giochiamo bene questa partita ma giocarla bene questa partita di bisogna avere questa capacità di scenario
Di progettazione di visione strategica ma anche di forti aderenza alla realtà e rispetto a questo qui indicare gradualmente i nostri passaggi di cambiamento vi ringrazio
Ringraziamo Anna Finocchiaro e Angelo Capodicasa che hanno rinunciato al proprio intervento per ragioni di tempi
E
E ringraziamo per la presenza l'ammiraglio d'affetti comandante generale delle Capitanerie di porto e che in sala con noi
Mezzogiorno non solo come piattaforma logistica si diceva questa mattina ma anche una grande piattaforma economica dell'Italia nel Mediterraneo
E questa la riflessione che chiediamo al ministro Luigi Nicolais che conclude i lavori di questa tavola rotonda
Ringrazio moltissimo debbo dire che
Il viceministro di piccoli ha concluso ponendo in evidenza la necessità di riuscire ad avere una capacità di scenario una capacità di programmazione
Credo che questo sia il punto principale in un momento in cui tutti i nostri punti di riferimento cambiano abbiamo sentito una serie di interventi prima di questo in nella tavola rotondo si è discussa dei grandi cambiamenti si è discusso della necessità di una logistica avanzata si è discusso della necessità del Mezzogiorno di assumere un ruolo diverso un ruolo guida è un ruolo di spinta per la crescita del Paese
E per fare questo abbiamo bisogno di cominciare a pensare al Mezzogiorno che sarà nel due mila e trittici quando noi partiamo con un programma forte un programma e di investimenti di cento miliardi di euro per lo sviluppo del Mezzogiorno noi non dobbiamo fermarci nello scrivere i nostri programmi alla situazione attuale
E quindi cercare in qualche modo di risolvere i problemi contingenti che abbiamo di fronte abbiamo indice necessità
Di avere una capacità di visione
Di pensare che cosa dovrà essere il Mezzogiorno nel due mila e tredici e alla luce di questo nostro obiettivo dobbiamo costruire i nostri progetti per raggiungere rapidamente l'obiettivo nel modo migliore
E in un
Economia della conoscenza la competitività richiede un cambiamento sostanziale anche del tessuto imprenditoriale i nostri imprenditori come tutti sappiamo principalmente i media i piccoli devono capire che è finito il tempo di competere con prodotti a basso costo ma che bisogna puntare a una produzione di alta qualità
E questo è un cambiamento di mentalità che dobbiamo portare avanti per raggiungere questo abbiamo bisogno di puntare su tutta la filiera dalla conoscenza abbiamo bisogno di introdurre nell'impresa e una cultura della conoscenza e della ricerca per poter raggiungere questo nuovo obiettivo di produzione ad alta qualità
D'altronde però una pubblica amministrazione efficiente e l'unico modo per poter permettere agli imprenditori di accelerare questo processo di grande cambiamento e io credo che alla luce di questi di queste condizioni al contorno di questo scenario che noi dobbiamo essere capaci di sviluppare una politica che nelle varie direzioni ci porti verso questo obiettivo unico che un aumento di competitività del sistema prima paese che partì dal Mezzogiorno
è un'occasione unica che noi ci troviamo a vivere in questo anno due mila sette partono
Diciamo flussi finanziari che esso perché tendono che vogliono finanziare ricerca innovazione infrastrutture
In lungo tutta la filiera della governance a livello europeo sta partendo il settimo programma quadro che un programma quadro interessante per la ricerca l'innovazione
A livello centrale partano progetti importanti Comindustria e due mila e quindici di cui brevemente vi parlerò fra poco a livello regionale quindi delle quattro regioni Obiettivo uno abbiamo un impegno forte del governo sia nazionale che europeo per un investimento di cento miliardi di euro per cinque anni e tutto parte a gennaio due mila e sette adesso è una grande responsabilità alla nostra quella di riuscire poter utilizzare questa grande occasione per mettere a sistema il flusso finanziario e per poter disegnare una strategia e un piano di sviluppo che vede questo perché veda questo mezzogiorno come l'elemento forte su cui puntare per tutto il Paese per fare questo abbiamo chiaramente bisogno di intervenire sui punti di criticità
Abbiamo bisogno di individuare i punti di forza abbiamo bisogno di mettere insieme tutte le forze per questo raggiungere questo obiettivo sapendo che la competitività ci porta sul mercato globale e non più su dei mercati regionali
E quindi io credo che il momento storico
Richiede che ai vari livelli di Governance si si si impegna a scommettere giù dei piani strategici che siano condivisi e che siano coordinati ai vari livelli gli dico di governo io credo che la prima grande lavoro e che perché è stato sicuramente
L'industria e il programma industria due mila e quindici che Pier Luigi Bersani insieme con musei come apre ha preparato proprio per dare una chiara visione di quello che dovrà essere l'industria il dominio quindici primi prendendo delle decisioni forti
Anche sulle iniziative di ricerca
E credo che questa dia delle indicazioni chiare dove l'Italia deve puntare per i prossimi anni
Noi abbiamo individuato cinque aree strategiche uno è sicuramente la logistica che rappresenta per noi un punto cruciale perché l'Italia possa raggiungere quei livelli di competitività che tutti vogliamo l'altro e il made in Italy
E la prima volta che si avviano dei progetti di ricerca nazionale
Di e di innovazione che abbiano come scopo quello di rendere piena di contenuto queste questa industria che è un'industria diffusa che è un'industria basata molto sulla qualità e sulla il prurito e riempirla quindi anche di contenuti scientifici e di innovazione
Un altro e sicuramente l'Energia che un altro elemento essenziale per il nostro Paese perché è necessario per l'impresa stesa per poter mantenere un livello di competitività
Un altro e il e Illy beni i beni culturali diciamo una nazione dove insistono il settanta per cento dei beni culturali del mondo e abbiamo bisogno di riempire di contenuto tecnologico anche la possibilità di fruire la fruizione di questi beni culturali abbiamo quindi bisogno di incentivare lo sviluppo delle tecnologie collegate a questo settore questo giorno delle arie che su cui abbiamo puntato
E abbiamo dimostrato di voler fare delle scelte di saper dire anche dove non puntiamo
Di dire che se vogliamo veramente essere competitivi competitivi nel due mila e quindici si vedrà competitivi in queste direzioni perché li abbiamo sicuramente una grande forza
Poi abbiamo necessità
Di rendere la pubblica amministrazione una pubblica amministrazione efficiente una pubblica amministrazione capace di diventare non più il peso lo sviluppo ma capace di diventare il motore di crescita del Paese
E per fare questo siccome abbiamo di fronte un sistema complesso abbiamo bisogno di intervenire in vari settori
Abbiamo ovviamente necessità di modificare il contratto di lavoro dei pubblici dipendenti
Abbiamo da poco firmato un memorandum coi sindacati introducendo per la prima volta nel contratto di lavoro dei termini che avevamo un po'dimenticati come la meritocrazia
Come la possibilità di Monti mobilità
Come la volontà diciamo di premialità
E quindi di stipendi differenziati in funzione della produttività e la valutazione che è un qualcosa che in Italia forse non riusciamo a vivere con molta serenità la valutazione l'elemento essenziale per la crescita
E l'abbiamo inserito in modo tale da vere nella valutazione non la valutazione del singolo Malerba la valutazione della performances della struttura utilizzando lauto putto come elemento di valutazione
Abbiamo anche avviato un grande progetto di informatizzazione
Governo passato ci ha lasciato una serie di iniziative informatiche ma non ha tenuto conto del punto di forza di un sistema informatica che vuol dire che vuole veramente raggiungere il cittadino che quello della interoperabilità
Oggi non ha dove non abbiamo la possibilità di trasferire banche dati
E in questa è un'operazione che si è avviata e che entro marzo di quest'anno porterà all'interoperabilità a livello centrale entro fine due mila otto porterà una totale interoperabilità
Del sistema paese
Questo significa dire che potremmo a dare al cittadino la certezza che gli uffici pubblici sono aperti ventiquattro ore su ventiquattro perché il sistema informatico sarà un sistema capace di collegare tutti gli uffici e di poter permettere a tutti voi di avere accesso a tutte le informazioni a qualunque ora del giorno e della notte
E questo è un grande cambiamento ma è un cambiamento essenziale che serve a rendere il Paese diverso più vicino a quello del resto dell'Europa è più vicino anche agli Stati Uniti
Abbiamo messo su questo grande progetto che da un lato incide sulla parte tecnologica ma dall'altra invece incide sull'organizzazione del lavoro
Ed è un progetto molto ambizioso che richiede ovviamente una grande condivisione da parte di tutti da parte del cittadino dalle parti da parte delle forze sociali darà da parte del governo ed è questa la ragione che questo per cui questo memorandum ha rappresentato un elemento veramente di grande novità per il nostro Paese da questo partiamo per cambiare la macchina amministrativa
E per renderla una macchina amministrativa efficiente per ridare dignità la pubblica amministrazione
La pubblica amministrazione in questi mesi
è stata oggetto di vari articoli è stata considerata un qualcosa di totalmente inefficiente e qualcuno ha danneggiato l'immagine di tutta la pubblica amministrazione
Abbiamo in questa finanziaria per la prima volta dopo tanti anni creato una sola scuola della pubblica amministrazione abbiamo costruito l'agenzia per la formazione della pubblica amministrazione che coordina tutte le altre iniziative e ci avviamo verso una scuola simile a quella francese
In cui tutti i dirigenti dovranno passare per poter diventare funzionari della pubblica amministrazione ed è un grande cambiamento credo che questo ha dimostrato anche una capacità di lavorare assieme nel settore dell'informatica
Abbiamo gruppi con insieme con tutti i ministri con il ministro Mastella per la giustizia
Con il ministro della salute per una salute Elettronica
Tutti insieme stiamo cercando in qualche modo di lavorare per questo grande cambiamento che dovrà dare questo Paese le condizioni di base veramente per una competitività costante e forte rispetto al resto dal resto del mondo e un credo che dal Sud parte molto di queste cose
In una economia della conoscenza la materia prima è la conoscenza quindi la materia prima e è la degli uomini giovani e i ricercatori le università
E il sud ha una grande un grande problema di mancanza d'impresa ma sicuramente non ha un problema di mancanza di giovani
E nella Consulta
Simone delle infrastrutture quelle che di cui abbiamo discusso dobbiamo tener conto che molte delle infrastrutture non saranno immateriali ma saranno anche materiali e immateriali avremo il trenta per cento di infrastrutture immateriali che significa la messa sistema dei nostri centri di ricerca
La capacità di attrarre impresa lo sviluppo di di distretti tecnologici il cambiamento anche del rapporto dalla tra chi produce conoscenza e chi utilizza conoscenza
In questo grande cambiamento io credo che il Sud abbia una grande opportunità
Porto evita che le deriva dalla disponibilità di fondi opportunità che ne deriva dalla presenza di tanti giovani opportunità di deriva che deriva anche da una capacità di programmare il futuro grazie
Grazie al ministro Nicolais invito al tavolo della Presidenza Piero Fassino segretario nazionale dei Democratici di sinistra
La parola ad Alessandra Siragusa
Candidata alle elezioni primarie di domenica prossima di Palermo
Devo ai Democratici di sinistra un grazie non formale un grazie sentito
Per questa scommessa per questa battaglia che stiamo facendo insieme
E non è un grazie formale perché non è un grazie soltanto per il sostegno alla mia candidatura che c'è ma sarebbe troppo poco
è un grazie per un grande atto di lungimiranza politica che stanno facendo i Democratici di sinistra in questa città di di lungimiranza politica e di energia di forza
Mai detto abbiamo bisogno di cambiare Palermo un grande ed urgente bisogno di cambiarla di rendere migliore la qualità della vita dei cittadini delle cittadine di rendere belle accogliente e ricca diffusamente ricca questa città
Ma per fare questo la scommessa è cambiare la politica è la base di tutto non si cambia città se non cambiamo la politica la politica
Noi abbiamo bisogno di dare respiro a una nuova classe dirigente che c'è in questa città che fatta di donne di giovani e di adulti che hanno poi gli acuti impegnarsi che hanno bisogno soltanto di avere respiro di avere aria
Vedete in questa città Orlando avuto ruolo importante io sono la prima naturalmente a riconoscerlo un ruolo fondamentale
Negli anni ottanta nella fine degli anni ottanta e lei negli anni novanta un ruolo di rottura comprati che politiche che segnavano collegamenti profondi tra la mafia e la politica con un sistema di potere che opprime vera libertà dei cittadini delle cittadine poi abbiamo vissuto insieme una bellissima esperienza amministrativa in questi ciascuno di noi ha provato a fare la sua parte soprattutto lavorando per quello che mi riguarda con una profonda partecipazione intorno agli obietti ad obiettivi comuni
E però il modello Orlando il centrodestra Palermo non funziona
Nel due mila e uno dopo sette anni di amministrazione di centrosinistra io credo anche di una buona amministrazione che ha dato risultati positivi
Il centro sinistra arrivato al minimo storico noi arriviamo noi come partiti come liste del centrosinistra sfioriamo il venti per cento il nostro candidato a sindaco nel due mila e uno finisce terzo dopo i due di centrodestra dopo Cammarata e dopo Musotto
Io mi sono interrogata in quel momento non sono stata solo sui motivi per cui è potuto succedere questo perché certo qualche motivo ci sarà stato si è rotto un certo punto il rapporto con la città
Ecco io credo che dobbiamo ripartire da qui da questo ragionamento
Noi abbiamo bisogno di un lavoro di squadra in questa città cambiare la politica significa con sapere costruire una classe dirigente che lavori di squadre
Io so di essere un pezzettino di questo processo io so visto dover essere contemporaneamente punto di riferimento in questo momento ma del dover essere capaci anche di fare l'allenatrice
Di dare respiro a chi si vuole impegnare soprattutto ai giovani sopra tutto alle donne ma anche a tutti gli altri che nelle sezioni mi alzo incontrando tante persone in questi giorni nei quartieri nelle associazioni
Nel nella società civile come nei partiti hanno voglia di un protagonismo nuovo perché è un protagonismo collettivo
Io credo che sia questo che ha creato radici voi avete nel simbolo dei Democratici sinistra una quercia una quercia che ha una grande chioma che fa ombra su tutti ma che è forte perché ha forti radici e le radici sono in passato ma le radici sono anche le tante persone che si mettono a disposizione
Che stanno a lavorare per gli altri
Io credo che a Palermo in questo momento per cambiare la città dobbiamo fare unità questo slogan che ci vedete né distintivi stamattina e oggi pomeriggio
Dice uniamo Palermo
E perché soltanto creando unità che riusciamo veramente a cambiare questa città ai dobbiamo abbattere muri per costruire ponti
Dobbiamo riuscire ad unire una città che è profondamente di di divisa nei salotti nella società nella politica tra le istituzioni
è diviso il cento dalle periferie la circonvallazione taglia il monte la valle
C'è un muro che ci separa dal mare abbiamo tanto parlato di Porto e di mare di quanta ricchezza può venire alla nostra città belli è pura c'è un muro che ci divide ecco noi dobbiamo riuscire a fare queste ad unire Palermo
E oggi esiste a Palermo una nuova classe dirigente esiste
E dobbiamo darle respiro una classe dirigente
Già cominciato nel due mila uno in quel momento in cui ci sentivamo tutti annichiliti dopo il sessantuno a zero dopo la débâcle delle regionali
Dopo Italia visitati scoraggianti delle amministrative di cui ho già detto che ha ricominciato a poco a poco duramente quando sembravamo pazzi quando sembravamo disperati a riunirsi a rimettere in piedi le sezioni a rimettere in piedi le associazioni
Ed è riuscita ad invertire
Una situazione che sembrava appunto disperata
E adesso siamo qui siamo a dire che vogliamo costruire tutti insieme un progetto per Palermo ha tanto bisogno di cose di di novità nostra città io dico proviamo a sintetizzare almeno le tre cose sostanziali
La prima nuovo sviluppo economica nuove reclute diffusa ricchezza
Noi sappiamo che Palermo deve trovare una nuova missione
Non siamo più
La la capitale amministrativa della Regione Siciliana non è più nell'amministrazione pubblica il futuro di questa città dobbiamo trovare una nuova possibilità
Palermo può per esempio inserirsi
Nel progetto europeo ancora lunga scadenza sono ancora lontani gli obiettivi Lisbona di diventare economia della conoscenza cioè delle nuove tecnologie e di internet io credo che si che può che può essere una strada Palermo città della conoscenza a Palermo città della cultura Palermo capace di coniugare le antiche tradizioni gli antichi saperi auto blu a Doha dura innovazione
Quello può creare sviluppo come può perché sviluppo ancora il mare il porto
Avete visto quante polemiche ha suscitato questo incontro che ho fatto con Bevilacqua Bevilacqua e il presidente dell'Ente dell'autorità portuale questo volevamo fare volevamo ragionare su una possibile sviluppo della città
Su una possibile sviluppo su un possibile abbattimento di quel muro per cui l'autorità portuale fa un suo percorso che sembra lontano dalla città
Per fare questi stop per fare nuova e diffusa ricchezza per forza di cose bisogna avere un rapporto di collaborazione tra istituzioni diverse
Non ci può essere un'istituzione che prima donne allora non parla con l'alta perché però del terzo perché deve primeggiare ci vuole un rapporto di collaborazione che vada al di là dei colori politici ma che sia un rapporto istituzionale
Così come ci vuole un rapporto di collaborazione forte tra pubblico e privato
Dobbiamo essere capaci di fare anche questo
Una sinergia nuova tra chi vuole ci sta è investire ma a condizione di avere fiducia nel ci sta dentro le istituzioni
La seconda questione politiche sociali come politiche di sviluppo in questa città in questi ultimi anni l'esclusione sociale arrivata quasi al trenta per cento
Non numero enorme una povertà molto radicata molto forte
Allora cambiare la politica significa dire no all'assistenzialismo che con il clientelismo e la faccia della politica che sfrutta la disperazione infine elettorali e costruire pattini cittadinanza
Rafforzare ammodernare i servizi sociali del Comune perché prenda in carico le persone le famiglie
E costruisca nuovi progetti di vita quelle persone allora il Comune prende incarico la famiglia la persona è la persona però Progetto un nuovo futuro infinita
Rientra nella formazione professionale imparava il mestiere lo approfondisse porta i figli a scuola l'idea di una città che si sviluppa il fondata sulla scuola sull'università sulla formazione
Noi abbiamo in questa città mille duecento ragazzini all'anno che finiscono la terza media e se ne vanno non si sa dove non si scrivono nella scuola superiore né alla formazione professionale significa oltre mille ragazzi che se ci va bene vanno dentro l'esclusione sociale se ci va male finiscono dentro la malavita
Su questo non so un segnale forte di collaborazione col Governo nazionale noi pensiamo che può essere anche simbolicamente importante rimettere in circuito i beni mafiosi non solo quelli immobili ma anche quelli mobili ci sono state esperienze
Come quelle legate alla Parmalat di capacità di individuazione dei flussi finanziari e di recupero di questi flussi ne dobbiamo rinvestire dare un segnale rinvestire sui più deboli di questa città ciò che la mafia c'ha tolto la terza questione
Le tesi le periferie non abbiamo delle periferie che sono lontane dal centro in cui c'è niente c'è molto poco
E quindi una mobilità solo appunto dalla periferia al centro non ci sono i negozi nelle periferie non ci sono i servizi non ci sono i luoghi per ragazzi dobbiamo fare sì che ogni periferia diventi centro
Che ci siano spazi aggregativi ci siano le scuole gli asili ieri sera siamo andati a ballare non posso bellissima un borgo Livia siamo scesi sotto la scuola
Con degli amici che mi accompagnavano all'Auser e ci siamo ritrovati ma talmente a Reggio Emilia Bologna perché abbiamo trovato uno spazio bellissimo accogliente grande con il teatro la sala la sala da ballo i tavolini per giocare ecco esperienze così sono quattrocento soci
Gli anziani che ritrova oltre a voi la voglia di divertirsi e di divertirsi insieme vanno diffuse
Così come in ogni periferia dobbiamo anche però essere capaci di individuare strutture di interesse generale
Non sei impianti sportivi perché questa città deve essere una si deve sentire un corpo unico non separato noi dobbiamo riuscire a fare sì che tutte le parti e la città si sentano un corpo unico dobbiamo costruire cittadinanza
E allora tornando alle primarie
In tanti ormai siamo irriducibile a questa profezia che anche oggi abbiamo sentito nominare nota in Sicilia niente può cambiare oppure ancora peggio
Tutto cambia per non cambiare niente ma noi sappiamo che è possibile cambiare queste primarie hanno iniziato il loro percorso sotto una una aria brutta ci hanno voluto fare credere che fosse io che il risultato fosse già scritto
Che fosse ineluttabile pesa chiamate non è così
Noi non è un no io non mi do del noia io non non parlo col plurale maiestatis noi dico tutte queste persone che abbiamo creduto in una scommessa per Palermo
Ma sappiamo che non è così si tratta di primarie aperte si tratta di primarie che dipendono dall'impegno che ciascuno di noi ci vuole mettere sappiamo che sono primarie in cui stiamo affermando il diritto di cittadinanza di un nuovo modo di fare politica un modo di fare politica che il punto dicevo vuole gettare ponti abbattere muri vuole unire questa città
Vuole guardarla con un occhio dolce ma deciso eh no l'occhio di uno solo ma l'occhio dolce gli occhi dolci ma decisi di tutti noi che stiamo facendo insieme questo percorso grazie
Grazie e in bocca al lupo ad Alessandra Siragusa la parola a Piero Fassino segretario nazionale dei Democratici di sinistra
Va bene io ringrazio naturalmente
Compagni della
Compagne e compagni
Per i democratici sinistra siciliani
Enzo Amendola il dipartimento mezzogiorno del nostro partito per aver promosso questo incontro
E naturalmente ringrazio tutti gli ospiti CEO hanno accolto il nostro invito in particolare
Ringrazio le sanno se l'accusa di essere qui con noi
Riconfermo tutta la nostra
Non solo amicizia solidarietà ma l'impegno pieno del nostro partito per sostenerla nel frenare
Per raccogliere intorno alla RAI più vasto consenso se io
Per le forze politiche si della società palermitana ma di questo parlerò più avanti
Nella relazione di che questa mattina ha aperto i nostri lavori Enzo Amendola sottolineava
Come con questa legge finanziaria
Il Mezzogiorno torna a essere un tema centrale della politica economica e sociale del governo
Il Mezzogiorno torna a essere una priorità dell'agenda politica
Il Mezzogiorno torna a essere considerato una grande questione che attiene alla qualità e le dinamiche dello sviluppo dell'intero Paese non era così prima e credo che dobbiamo partire da questo dato giustamente De Piccoli nel suo intervento ci sollecitava a non archiviare troppo rapidamente l'eredità pesante che il Santo desta ci ha lasciato non per cercare
Diciamo dei responsabili o dei colpevoli dei capri espiatori perché le responsabilità le hanno già individuati gli elettori e con il voto le hanno sanzionate ma perché avere presente qual è l'eredità che ci è stata trasmessa
Ci consenta intanto di capire quali sono le priorità su cui dobbiamo intervenire ma ci consente anche di
Percepire meglio
Il mutamento qualitativo e quantitativo che dobbiamo introdurre nelle politiche
E consente anche di rendere più chiaro ai cittadini qual è lo sforzo di innovazione che noi stiamo mettendo in campo
Ora tale eredità pesanti che il centrodestra si lascia c'è anche un'Italia nella quale nei cinque anni che abbiamo alle spalle il Mezzogiorno era stato sostanzialmente derubricato dall'agenda politica
Se ci pensate
C'è stato un certo momento in cui perfino la parola non era più di moda usarlo nel dibattito politico
E in ogni caso al di là della parola
Ed è la citazione formale il Mezzogiorno non era nelle politiche dei governi del centrodestra governi di centrodestra il Mezzogiorno non lo pensava e se tu non pensi una cosa difficilmente fai delle politiche che siano capaci di risposta
E tanto è vero che i dati ci dicono
Rapporti Svimez e tante altre
Che mentre tra il novantasei e il due mila uno ne avevamo avuto una dinamica positiva del Mezzogiorno
Che si era tradotta nel fatto che il tasso di crescita del Mezzogiorno era più alto del tasso di crescita medio del Paese
Che la diminuzione di disoccupazione aveva avuto nel Mezzogiorno ma dinamica più favorevole di quella del resto del Paese
Che nell'arco di quel quinquennio si erano creati un numero di imprese nuove e più alto percentualmente rispetto a quelle del resto del Paese e via di questo passo cioè tutte dinamiche che dicevano che era in corso
Tutti i dati che ci dicono che è in corso una dinamica di riduzione del dualismo che storicamente caratterizza nelle velocità di sviluppo il nostro Paese
Dal due mila uno due mila sei noi quella forbice in molte variabile abbiamo visto tornare ad allargarsi
E quindi dobbiamo oggi fare i conti con una eredità pesante che ci consegna un Mezzogiorno verso il quale in questi anni sono state devolute risorse scarse
Verso il quale non ci sono state politiche significative
Verso il quale non c'è stata diciamo
L'assunzione della questione meridionale come una grande questione intorno al quale costruire lo sviluppo la sua qualità l'unica cosa che è stata evocata in termini propagandistici e stato il Ponte di Messina
Che è stato usato come un grande come di come una grande scenografia che consentiva diciamo
Di far credere che attraverso quell'opera baratto io non sono tra quelli che mai ha guardato con puzza sotto il naso quello terrà ma anche attraverso quell'opera si si risolvevano i problemi del Mezzogiorno ora non sappiamo che non è così
Sappiamo che i problemi del Mezzogiorno hanno quella complessità e quella gravità che è stata richiamata qui in tantissimi interventi che io per comodità dei suoi rapidità non voglio rievocare e però proprio per questo noi abbiamo bisogno di
Mettere in campo una politica che invece sia all'altezza sia dalla della cute essa delle contraddizioni sia delle aspettative che verso di noi si può
Io penso che la legge finanziaria sia una legge finanziaria che ha dato il segno
Di cosa vogliamo fare
L'obiettivo fondamentale della finanziare uno
Rimettere in moto l'economia del Paese assicurando a questa all'Italia un tasso di crescita molto più significativo di quello che l'Italia ha conosciuto negli anni scorsi anzi negli anni scorsi l'Italia ha conosciuto un tasso di crescita così basso
Che anno su anno oscillato tra lo zero e l'uno virgola qualcosa da determinare un insufficiente accumulazione di risorse e la ripresa di un indebitamento dello Stato
L'Italia in cui noi viviamo questa Italia come i suoi porti le sue strade le sue scuole su università questi tagli e qui per stare in piedi ha bisogno che ogni anno il prodotto interno lordo cresca del due per cento se cresce meno del due per cento il paese si indebita perché per tenerlo in piedi ha bisogno almeno di questo e siccome da cinque anni cresciamo tra lo zero e l'uno virgola qualcosa questo spiega perché il deficit pubblico è tornato a salire il debito pubblico è tornato sano
E quindi è evidente che noi il nostro problema è esattamente quello di invertire questa tendenza
Anche perché le previsioni del due mila e sette sono previsioni che a maggior ragione ci sollecitano ad affrontare il tema
Lasciando stare Cina India che come sappiamo o altri Paesi emergenti fortissimi che hanno previsioni di tassi di crescita nove dieci undici punti del PIL
La crescita del PIL mondiale è prevista nel due mila sette nell'ordine del cinque per cento e la crescita del PIL europeo è previsto nel due mila sette nell'ordine del due e mezzo per cento
Un paese come l'Italia che continua cioè continuasse a crescere tra lo zero come qualcosa sarebbe un paese condannato a allontanarsi sempre di più dalla locomotiva
Diciamo dell'economia mondiale dai Paesi trainanti e sempre di più come dire indebolire le strutturalmente le proprie debolezze
Quindi il punto centrale della politica
Della politica economica che noi abbiamo messo in campo con la finanziaria e che oggi prosegue con il l'agenda di riforme di cui anche in questi giorni ce sta ci sono stati significativi sviluppi
A questa bussola
Quella di creare le condizioni per un tasso di crescita significativamente più alto di quello conosciuto tale da consentire al Paese di stare al passo almeno con gli altri Paesi europei
Questo obiettivo non lo abbiamo
Diciamo articolato
In tre grandi direttrici prima direttrice riduzione di deficit e debito pubblico risulta evidente perché non perché lo dice a Bruxelles e neanche per una ragione contabile con per una ragione
Politica e di politica economica molto precisa e molto semplice quanto più il debito l'alto tanto più da Rena risorse
Per pagare i tassi d'interesse a servizio del debito quanto più si riduce il debito tanto più noi possiamo spostare soldi dai tassi di interesse gli investimenti e quindi è evidente che ridurre il deficit dello stock del debito pubblico è una delle condizioni per fare l'operazione di maggiore devoluzione di risorse al sostegno alla crescita
Noi Fini abbiamo finito il due mila sei alla fine della fiera con una deficit che il cinque virgola nove per cento cioè il doppio del livello massimo del parametro di Maastricht del tre per cento
Con la legge finanziaria noi porteremo questo questo deficit al due virgola sette due virgola otto
Cioè drastico abbattimento che soprattutto ce lo porta sotto il livello di equilibrio sotto il tre per cento e quindi determina intanto una coerenza con la stabilità monetaria delle le politiche macroeconomiche comunitari e per altro verso riduce significativamente il fabbisogno per sostenere il debito e quindi ci consente di spostare più risorse sugli investito seconda direttrice quella di sostenere in ogni modo una politica di investimenti nella produzione nei servizi nel terziario
La destra
Adesso ho smesso perché forse hanno capito che non valeva la pena visto che poi non avevano argomenti però per un certo periodo il corazze qualche eco sì reale se rimproverato di aver fatto una finanziaria di trentacinque miliardi anziché una finanziaria di quindici miliardi di euro
Allora bisogna spiegare bene perché l'abbiamo fatta di trentacinque qui c'è un testimone di un esempio che farò
Se noi avessimo fatto la finanziaria di quindici miliardi di euro noi avremmo realizzato probabilmente un obiettivo con una manovra correttiva di quindici miliardi avremmo ridotto deficit sotto il tre per cento e poi basta
Ora voi sapete che la Finanziaria questo meccanismo la finanziaria determina i livelli l'allocazione delle risorse per l'anno che viene e per di più programma triennale mente le grandi voci di spesa benissimo
Nella finanziaria che Tremonti presentò nell'autunno due mila cinque per il due mila sei c'era anche la programmazione due mila sette due mila otto sulla base della programmazione di Tremonti
L'amministratore delegato di delle Ferrovie Moretti che è qui con noi avrebbe oggi a disposizione settecento milioni di euro perché questa era nella programmazione triennale di Tremonti la dotazione
Moretti si spiega che queste ferrovie che tra l'altro secondo me non vanno bene e anche secondo Lucio hanno bisogno di essere moderna tema solo per vivere così ha bisogno di tre miliardi di euro giusto più i cantieri più i cantieri
Se noi avessimo fatto quindici miliardi di euro le Ferrovie l'avremmo già chiuso l'avremmo neanche nominato Boretti amministratore delegato
E lo stesso no non so se egli avesse gli avremmo fatto un favore adesso allarma insomma come
Va be'
La stesso ragionamento si può fare per l'Anas
Che era nella stessa condizione e via di questo passo
E quindi una finanziare trentacinque miliardi di euro nella mia messa in campo in funzione di mettere quante più risorse a sostegno di un rilancio di Investimenti produzione cuneo fiscale tuttora se le altre cose
Servizi e infrastrutture il Tfr altre allocazioni di bilancio e i servizi terziari e via di questo passo
E se quest'anno noi saremo in grado e io penso che possiamo arrivarci perché siamo anche in una fase di congiuntura economica favorevole segnata da una ripresa siamo in grado di portare già nel due mila sette l'incremento del prodotto interno lordo vicino al due per cento ma noi abbiamo realizzato l'obiettivo straordinario ma che si realizza anche grazie al fatto che abbiamo fatto una manovra di trentacinque via
E terza questione
Anche un po'di politica di redistribuzione ma non soltanto per una ragione di equità e di giustizia cui giustamente un un uno schieramento di centro sinistra deve essere sensibile ma anche per una ragione economica perché uno dei modi con cui sostiene la crescita e sostenere i consumi interni la domanda interna si sostengono i consumi se la gente sa qualche lira di più la spendo qualche euro di più da spendere perché siano nomi sostiene e quindi una qualche politica redistributiva contenuta naturalmente perché i margini non erano molti che è stata fatta soprattutto attraverso una Ri rimodulazione del prelievo fiscale che premia privilegiato i redditi sotto i quaranta mila euro
Loro dei atteso sostanzialmente a cercare di rendere leggermente più ampia la massa monetaria spendibile delle dei redditi medio-basse in funzione anche sostenere domanda interna oltre che in funzione di realizzare una redistribuzione di ricchezza di reddito dopo che per anni con le politiche fiscali Tremonti si era fatta un'operazione diciamo al contrario si erano privilegiati intermedi riduzioni fiscali i redditi medio-alti e penalizzati i redditi medio-bassi
Ora questa è la politica che non abbia messo in campo
Questa politica un punto di applicazione fondamentale nel Mezzogiorno
Intanto come è stato richiamato stamattina da Amendola e poi ripreso da altri
Da altri interventi
C'è una allocazione di risorse cospicue in termini monetari
La quantità di risorse che vengono allocate per il Mezzogiorno in questa finanziaria è certamente superiore alle risorse che erano state precedentemente Allocca
C'è
Oltre che una quantità significativa anche alcune scelte di qualità
Per esempio per
Aver previsto una riduzione del cuneo fiscale che nel Mezzogiorno è di dimensione doppia rispetto a quella applicata al resto del Paese va nella direzione appunto di un sostegno particolare al sistema industriale al sistema produttivo
Di questa parte del Paese
Aver previsto che una quota forte degli investimenti pubblici si allocata nel Mezzogiorno è la scelta di dare una risposta di modernizzazione infrastrutturale laddove il gap infrastrutturale più acuto
Aver messo una quota significativa dei soldi che abbiamo previsto per la ricerca per l'innovazione non soltanto su i centri del Nord ma anche sul Mezzogiorno e ma nella stessa direzione cercare di creare anche cui punte di eccellenza che sostengano il sistema
E via di questo passo quindi abbiamo teso a fare una politica che sia come dire e quantitativamente e qualitativamente coerente nell'assumere una leva il Mezzogiorno come leva fondamentale
Queste scelte
Mi pare
Sono rese più forti da una serie di Fattori di scenario di contesto
Che nei prossimi anni che già adesso e da qui i prossimi anni accresceranno ruolo centralità del mezzo
Il primo che è stato qui abbondantemente
Affrontato negli interventi di tipo in particolare di di merli di di le piccole Moretti eccetera riguarda diciamo la collocazione tavole opportunità che derivano all'Italia e in particolare al Mezzogiorno d'Italia in funzione di quelle che sono le dinamiche degli scambi internazionali
Siamo in una fase in cui la globalizzazione i mercati aperti i processi di interdipendenza di internazionalizzazione hanno accentuato i vini in misura via via sempre più esponenti serale
I flussi di traffico commerciale di trasferimento di prodotti merci tecnologie e quant'altro
Il la locomotiva dell'economia mondiale sta in Asia come sappiamo non solo lì mali certamente c'è oggi il punto più alto di crescita di accumulazione
è evidente che ogni area di mercato intensifica le relazioni con l'Asia lo fa anche l'Europa si è tra l'altro è l'area di mercato tecnologicamente produttivamente più forte
E tutto questo a un corollario che per noi decisivo il Mediterraneo è tornato essere non più un mare intercluso come è stato nei decenni scorsi Mattel tornato essere una grande via di comunicazione globale
Il Mediterraneo e l'ampia Della Seta di questo secolo dall'Asia attraverso il Mediterraneo si arriva in Europa e dall'Europa attraverso il Mediterraneo si va e questo mette i paesi che si affacciano sul Mediterraneo nella condizione di essere destinatari
Di flussi giganteschi in uscita in partenza che sono una opportunità di sviluppo di espansione di crescita straordinaria naturalmente come ricordava Pittella non ci siamo solo noi
A pensarci e non c'è neanche solo la mitica Spagna di cui parlano tutti perché a Porto Said gli egiziani
Stanno allargando il canale stanno facendo un mega porto che va nella direzione esattamente di essere un punto dedicata a Salonicco i greci stanno facendo lo stesso gli spagnoli gli algerini stanno attrezzandosi in questa direzione evidente come ciascuno ovviamente cogliendo che queste dinamiche
Portano flussi giganteschi si cerca di mettersi nelle condizioni di raccogliere con una differenza che l'Italia a differenza degli altri paesi è molto più baricentrica mente collocata e molto più collegata al continente di quanto non lo sia la Grecia ovviamente non lo è Porto Said o anche solo di spagnolo
E quindi noi siamo nella condizione di vantaggio diciamo competitivo dal punto di vista obiettivo di un vantaggio competitivo che però dobbiamo essere in grado di sfruttare perché se questo vantaggio competitivo non vede un'adeguata politica di Investimenti e di interventi dice Roman ce lo mangiamo nel giro di pochi anni
Sulla base di questo ragionamento noi abbiamo fatto una scelta che è stato una delle scelte diciamo che ha caratterizzato fin dalle dichiarazioni del presidente del Consiglio al momento di presentare al governo le camere nel nel giugno scorso una delle scelte che profilano
La strategia di politica economica del nostro del nostro governo
E cioè assume la portualità come il punto di innesco di una politica che collega tutte le opportunità
Che questa questo scenario ci offre
E quindi la strategia di fare dell'Italia una grande piattaforma logistica di ingresso di partenza
Attrezzando la portualità ad essere tale e naturalmente tutti capiscono che nel momento in cui tu investì sulla portualità e ne fa il punto d'innesco questo tira con sé il ridisegnare ripensare l'intera armatura infrastrutturale perché quando hai
Deciso di investire sui porti degli anche preoccupare di cosa c'è dietro comincia vive come parte quindi la portualità per questo dico come punto di innesco perché la portualità significa la portualità in quanto tale significa i centri intermodali significa come tratti le merci significa l'applicazione di tecnologie significa tutto ciò che è la retro portualità e quindi come ridisegni l'insieme della nervatura infrastrutturale del Paese in termini viari ferroviari utilizzo del mare tutte le varie
Se a questo ci aggiungiamo che il due mila dieci è una data che e più simbolica che diciamo effettivo ormai essendo vicinissima cioè io non so se nel due mila dieci ci sarà effettivamente la zona di libero scambio come di terra tuttavia se non è al due mila dieci sarà nel due mila dodici del due mila tredici l'obiettivo di una zona di libero scambio mediterranea quella è una scelta strategica che sta nella politica dell'Unione europea di cui l'Unione Europea necessità e quindi questo consoliderà ulteriormente il Mediterraneo come grande bacino di traffici oltre a ciò che viene dall'Asia o o dal Brasile
E
Se facciamo i rigassificatori ce li fanno fare
Il gas perché che dovrà essere rigassificatori ma dal presente
O dalla Bolivia Brasile perché lo prende il bolide o dal Venezuela e arriva via nave entra Gibilterra e passa di nuovo per il militare c'è quindi no chiaro
Quindi noi siamo nella condizione di avere una e Nietzsche gigantesco opportunità di fronte a no
Per il Mezzogiorno questa è una leva di sviluppo straordinario
Perché è una politica che sia capace di
Ridisegnare la diciamo le funzioni della portualità e ridisegnare secondo una strategia attenzione perché poi noi siamo un Paese che riporti ne ha tanti ma che tutti possono fare tutto bisogna anche costruire una gerarchia
No e delle vocazioni secondo del tipo di
Il porto di allocazione di collocazione di quali sono diciamo le profondità del paziente non c'è tutta un aspetto che ha una sua tecnica molto complessa ma però una politica che definisca appunto strategicamente l'utilizzo della portualità secondo
Vocazioni plurime diventa per il Mezzogiorno una leva straordinari e questa è la prima grande questione
E nella Finanziaria un po'di soldi su questo ci sono c'è soprattutto una norma che consente alle autorità portuali una capacità di spesa molto più dinamica veloce di quanto non fosse fino a qui
E quindi tutto questo mette una certa massa critica di risorse già oggi a disposizione per innescare questa politica questa è una prima grande questione che poi poi
E che può cambiare effettivamente il volto del Mezzogiorno e può determinare un un innesco di Investimenti l'incremento di a di occasioni di attività
Dei servizi di terziario di trattamento delle merci di trasporti senza gigantesco naturalmente questo comporta le cose che Moretti c'è qui richiamato
Un investimento questo gene significa che nella scuola stessa temporalità tu devi affrontare il problema dei collegamenti ferroviari deve affrontare il problema dei collegamenti via dei affrontare queste questi
Seconda e siccome i soldi non sono le cifre come dire i soldi non sono infiniti con i pubblici
Dobbiamo sapere che da questo derivano due conseguenze la prima
Che se nel due mila sette
Se effettivamente come si è registrato negli ultimi mesi del due mila sei un surplus fiscale
Una delle priorità su cui usare il surplus fiscale eccome a Cresci le risorse per una politica al servizio della modernizzazione infrastrutturale appare a partire dalle priorità del mezzo so
E secondo ovviamente come si è in grado di
Mobilitare anche risorse private intorno alla alla riorganizzazione della portualità poi una grande occasione di mobilitazione di risorse private come è già stato a Genova Trieste ma se li porti in cui in questi anni
O a Taranto insomma gli investimenti privati sono stati significativi insieme a quelli pubblici per determinare predeterminato
Seconda questione
Vale anche per il Mezzogiorno
Quello che vale per il Paese stamattina Amendolara sottolineato più volte un aspetto che io richiamo perché è una cifra dell'al nostro modo per di guardare al Mezzogiorno
Amendola retriva produco un linguaggio molto semplice noi non chiediamo una politica speciale per il Mezzogiorno come si è fatto quasi sempre in Italia noi chiediamo che nel Mezzogiorno ci sia una maggiore intensità delle politiche del Paese son due approcci grazie
Dire che ci vuole una politica speciale per il Mezzogiorno che è stata la filosofia della Cassa per il Mezzogiorno che conosciamo
Non ha pagato e per di più ha introiettato in termini culturali e l'idea di uno sviluppo che anche quando c'è deve essere duale
Dire quello che ha detto Amendola un'altra cosa c'è una vogliamo costruire lo sviluppo di un intero Paese sappiamo che ci sono differenze di velocità diverse e allora il problema non è di fare politiche diverse le stesse politiche quale grado di intensità maggiore hanno là dove c'è uno sviluppo più basso
E io penso che questo sia molto giusto
Usciamo dall'idea della specialità e invece partiamo dall'idea che il Mezzogiorno è una leva di sviluppo dell'intero Paese e questo richiede un'intensità maggiore di investimento stante il divario nelle velocità che fin qui abbiamo conosciuto ora perché ho richiamato questo punto perché la seconda grande priorità che noi dobbiamo vedere per il Mezzogiorno eccome anche nel Mezzogiorno con intensità maggiore forse che per il resto del Paese
Siamo capaci di sostenere un processo di specializzazione tecnologico e produttivo del sistema delle imprese
La mattina Artioli ha posto la questione
Noi siamo nati come una grande potenza industriale siamo cresciuti dal dopoguerra fino all'inizio degli anni
Novanta
Essenzialmente come una grande nazione il cui sviluppo era trainato dalle produzioni di media intensità tecnologica
L'automobile l'elettrodomestico i beni di consumo eccetera
Questi prodotti di media intensità tecnologica sono quelli che sono più facilmente imitabili dai Paesi emergenti sono produzioni a cui Paesi emergenti essendo livello tecnologico medio non altissimo accedono più facilmente
Noi siamo più esposte alla competitività dei Paesi emergenti se il livello di intensità tecnologico del sistema produttivo rimane medio come è stato per lungo periodo quando
Andava bene così oggi non va bene così
Quel livello che intensità media ci espone di più di altri paesi
La Germania che ha avuto problemi di bilancio pubblico di debito pubblico di di rigidità dello stato sociale eccetera eccetera in questi anni
Però è riuscita
Rimettersi in moto grazie a una ripresa straordinaria di esportazioni che ne fanno oggi il primo esportatore mondiale nonostante il costo del lavoro e Germania certo non sia quello cinese sette
Perché perché la Germania ha un livello di specializzazione tecnologico del più il proprio sistema produttivo alto e lo ha innalzato ancora di più
La competitività per un Paese come l'Italia non si vinse la sfida della competitività inseguendo il costo del lavoro di un operaio cinese albanese o rumeno per su quel terreno lì non ci arriveremo mai
E se vuoi essere competitivo non puoi che alzare il livello di specializzazione dei prodotti guardate c'è un dato che è stata è sorprendente ma è a a e ancor più significativo
C'è una ripresa fortissima delle esportazioni tessili italiano
Ora il tessile
Non ad altissimo valore aggiunto dal punto di vista del prodotto
Ed è stato negli anni scorsi selvaggiamente esposto all'imitazione alla alla competizione da costo di cinesi rumeni albanesi
Come se questa ripresa perché il valore aggiunto del tessile è come tratti il materiale il Desai lo spillo eccetera eccetera e una fortissimo sforzo delle nostre imprese per alzare ancora di più la soglia della qualità del prodotto italiano il settore tessile sta reggendo nonostante in termini di costo del lavoro non ci sia Pardo
Lo dico di un settore che noi pensavamo ormai fosse perso
Se penso cosa è successo in tutta una serie di azioni italiane dove ci sono poli tessili in questi anni
Allora naturalmente non sto dicendo che noi dobbiamo stare su questi settori sempre di più noi dobbiamo alzarsi però anche qui pizze mio amico Nicolais e penso sia d'accordo con me
Una volta adesso poi piano piano è sparita una volta c'era una tesi in Italia che abbiamo ci hanno detto molte volte e cioè che l'Italia per essere competitiva doveva abbandonare alcuni settori per concentrarsi su altri no
è una tesi accademica mi scusino gli accademici astratte
Perché come ci insegnano a scuola elementare alla prima elezione di aritmetica non si sommano pere e mele
E allora il problema non è abbandonare qualche settore a favore di qualcun'altro il problema della dell'innovazione come tu indurci in ogni settore il massimo di innovazione incorporato in quel settore lì
Sono promosso professore arresti
No cioè
L'innovazione tecnologia non è un fatto perché cale merceologico è un fatto Rizzon tale di sistema che tu indurci in tutti i settori poi naturalmente l'innovazione nella Spy nella pare una ottica spaziale sarà devastata l'innovazione nel tesse lo nel calzaturiero evidente ma sono innovazione deve esserci il problema è come tu sei alla testa in ogni settore vince nell'economia globale chi elettore
E non chicane
Cioè chi sta davanti e il problema è correre per non essere mai raggiunti dal card
Nell'economia globale chi è avanti e sta sempre davanti no allora questo problema è il problema italiano ed è il problema anche del sistema produttivo del Mezzogiorno
E allora una forte diciamo un forte riposizionamento del sistema produttivo industriale ad un livello appunto tecnologicamente
Più avanzato a maggior valore aggiunto più capace di essere competitivo diventa la sfida e diventa una sfida anche per il Sud
Sapendo che
Fare questa operazione in Italia significa fare i conti con un aspetto che negli altri paesi non c'è un c'è meno
Che noi abbiamo il novantacinque per cento delle imprese con meno di trenta dipendenti
Ed è evidente che indurre un diffuso sistema di innovazioni in impresa è così piccole più complicato perché quelle imprese non hanno né in termini di volumi produttivi né in termini di autofinanziamento né in termini di strutture interne di innovazione di ricerca la forza per farlo
E diventa decisivo allora un ragionamento che ha fatto Nicola esprimo parlando dalla pubblica amministrazione
Come si mette in campo una politica che sostenga questo processo anche con interventi degli attori pubblici no come produttori di beni di merci ovviamente
Ma come produttore di servizi e di politiche in funzione di questo processo il rapporto con l'impresa con l'unione tra imprese università
La realizzazione di incubatori tecnologici a disposizione dell'impresa e politiche di filiera politica di distretto
Servizi terziari
Qui c'è una funzione che è anche dei poteri pubblici
La capacità di mettere in essere una serie di strumenti che l'impresa dentro di sé non hanno ma di cui le imprese hanno bisogno per essere più forte nella competizione una politica che si è sempre più di sistema
Quella telemetro sono questo è un aspetto rilevante perché perché il processo industrializzazione ragione più recente quindi più giovani quindi più esposto
Quella piccola e media dimensione del Mezzogiorno ancora più accentuate
L'astro la la la dotazione del Mezzogiorno di infrastrutture terziarie di servizio eccetera e e e e debolissimo e quindi il carattere di solitudine dell'impresa e qui e e maggiore
E rischia di pagarlo di più
Quindi noi dobbiamo questa una seconda scelta fondamentale che dobbiamo essere in grado di mettere in campo
E questo non è soltanto la responsabilità di chi governa il Paese a Roma e anche per esempio campo di attività delle regioni in tutte no in materia di politica industriale di sostegno alla ricerca di sostegno alle politiche di internazionalizzazione la formazione eccetera eccetera
Terza questione
è difficile pensare che si realizza un livello una politica che produce un apprezzabile livello di specializzazione tecnologica dei prodotti e dei processi produttivi se parallelamente non c'è un processo di innalzamento e di specializzazione delle risorse umane
Questa è una questione che in Italia una connessione che in Italia spesso ci sottovaluta
Uno dei limiti italiani che noi abbiamo sempre avuto una difficoltà a fare incontrare il sistema formativo col sistema produttivo e le abbiamo pensati sempre come due di dimensioni separate ma le due queste due dimensioni in realtà nell'economia globale sono una funzione dell'altra
In un mercato del lavoro flessibile se tu non hai un livello di specializzazione e di formazione più alto di quello che hai oggi il mercato del lavoro flessibile non lo governi
Il mercato del lavoro di oggi è rigido per il padre che è un lavoro sporco ce l'hanno stabile ma se lo devono cambiare non sono in grado di farlo prima di tutto perché hanno mediamente un livello di formazione che non supera la terza media
Ed è precario per i figli un mercato a loro che risiedo per il padre precario per i figli e il peggio del peggio perché non ha non non corrisponde all'esigenza dell'uno né dell'altro
Ma tu esce da questa stretta
E chi costruisce un mercato del lavoro che funziona nel sistema produttivo se investi fortemente nelle politiche della formazione scuola università ricerca formazione permanente tutte le cose che s'ma questa è una questione nodale
Nel Mezzogiorno voi abbiamo università che sono storicamente centri di eccellenza
è venuto crescendo nel Mezzogiorno una rete di centri di ricerca di incubatori tecnologici
Abbiamo nel Mezzogiorno il più alti livelli di popolazione studentesca in occupata richiesta alla scuola università più come diciamo parcheggio in attesa di qualcosa che si spera che arriva poi non arriverà mai che non come luogo della formazione in funzione dell'accesso al mercato del lavoro
Allora qui c'è una terza questione dirimente dirimente
Come noi siamo capaci di innescare un processo virtuoso di investimento sul sapere sulla conoscenza che stabilendo una connessione molto più forte tra il sistema formativo e sistema della produzione dei servizi determini quel corrispondente processo di specializzazione dei prodotti di specializzazione da risorse umane che è fondamentale per determinare un livello di sviluppo e di
Nuovo e in grado di corrisponda alla domanda di lavoro prima di tutto che nel Mezzogiorno continua a esserci
Infine
Due ultime questioni
Il Mezzogiorno e luogo del paese dove lo stato sociale e più rarefatto e più fragile più debole
Sette bambini su cento in italiano un posto in un asilo nido
Svezia sessantaquattro
Germania trentotto Francia ventisette precise
Sette e la media nazionale
In Toscana sono quarantadue su cento in Emilia sono trentanove su cento
In Calabria e uno su cento
Chiaro col sette media con quelle punte in alcune altre zone vuol dire che nel Mezzogiorno non abbiamo questa struttura non abbiamo una politica per l'infanzia
Non ce l'abbiamo per l'infanzia non ce l'abbiamo per i genitori e non ce l'abbiamo per le madri
Se vogliamo aumentare il tasso di occupazione femminile e la conciliazione tra famiglia e lavoro diventa decisivo ma la conciliazione e la fai con le strutture con le politiche sono come lo consigli
La vicenda
Dei giorni scorsi
Della ragazza che è praticamente morta perché in un ospedale del Mezzogiorno
Non c'era l'impianto
Di generazione elettrica di salvaguardia che cento telecamere operatorio sincera non funziona sono
Con gli aspetti tecnici cominciò con questa ragazza è morta si dice
Che nel Mezzogiorno noi abbiamo un problema di livello di qualità e di efficienza del sistema sanitario che espone i cittadini a rischio
Dall'alto in quello stesso ospedale se ho capito bene ventiquattrore dopo ne capitata un'altra più o meno analoga non conta
Reparto di pediatria
E quindi noi abbiamo un problema serissimo insomma
Allora lo stato sociale
Non è soltanto come dire servizi al a disposizione dei cittadini è anche uno straordinario campo di Investimenti anche uno straordinario
Motore di crescita
Qui noi abbiamo bisogno di affrontare di petto questo problema naturalmente affrontano di petto sotto due profili tutti e due non uno solo dei due da un lato c'è la necessità di uno sforzo straordinario che consenta di quante più risorse possibili in funzione di obiettivi
Di infrastrutturazione sociale che nel Mezzogiorno è particolarmente debole
Tuttavia c'è con temporalmente il problema io ho ascoltato l'intervento di Nicolais che ha posto questa questione di come una volta che tu allochi delle risorse sia in grado di spenderle e di spendere secondo criteri di efficienza
Perché noi se guardiamo a vedere in alcune voci di spesa pubblica e di spesa sociale la devoluzione di risorse nel Mezzogiorno e perfino più alta di quella che tu devolve ad altre parti del Paese
A cui non corrisponde una qualità un'efficienza assolutamente comparabili quindi non è soltanto un problema di quantità di risorse è anche un problema di come utilizzi le risorse umane di come APT tecnologie di come c'è rigore nella spesa di come sia una battaglia contro tutte le forme di
Degenerazione e di tentativo di controllare attraverso l'intermediazione politica l'allocazione delle risorse pubbliche che uno dei grandi cancri del nostro paese in particolare nel Mezzogiorno questa è una battaglia politica molto forte che noi dobbiamo fare
Io penso la spesa sanitaria badate voi non reggiamo andare avanti molto con i livelli di spesa sanitaria che abbiamo in queste regioni se non andiamo a vedere anche come spesa
Come distribuita
Quindi qui c'è un punto servo lo Stato sociale più forte ma serve anche una grande battaglia che sia capace di
Fare una grande battaglia di moralizzazione di grande battaglia di efficienza una grande battaglia di rigore in funzione proprio di dare ai cittadini quelle politiche sociali di cui cittadini oggi sentono il bisogno e che non ci sono
E infine l'ultima questione la la evocata
La evocata
Le piccole il suo intervento
Noi abbiamo nel Mezzogiorno uno patrimonio territori di territorio e di civiltà
Il territorio con tutto quello che c'è sopra intervistò di cultura e di civiltà di paesaggi ambiente di di dimensione paesaggistica di beni naturali di beni comuni chiamateli come tutti come volete
Che è una leva di sviluppo straordinario
Noi che veniamo tutti dal Novecento che è stato il secolo industrialista per eccellenza conteniamo pensare che la principale il principale settore di attività nel mondo si all'industria no principale settore di attività in termini di
Produzione di ricchezza nel mondo si chiama turismo
Primo buste viene dopo
E nei nel nella economia della globalizzazione il turismo ha conosciuto livelli di espansione giganteschi e la Cina sta diventando una grande potenza anche turistico oltre che industriale
Allora un paese come il nostro vale lo stesso ragionamento che vale per la portualità come l'allocazione geofisica che ha e quello che ha deve essere in grado di costruire una politica che sia
Capace di valorizzare tutto questo una grande leva guardate questo è un tema che noi dobbiamo prendere in mano con molta forza
E anche con molta determinazione
Noi qui abbiamo discusso a lungo
Della portualità industriale
Io continuo a essere colpito che salvo pochissimi come dire dediti al settore non c'è nessuno che affronta il problema dalla portualità da diporto che in termini di volume di Investimenti
Non è minore
Sì ma se noi continuiamo avere amministratori di vario segno politico che quando gli si dice forse bisogna sviluppare l'apporto letale di Porto pensano che che è come dire il peggiore dei mali che possa cadere non ne usciamo
Non ne usciamo
Cioè bisogna avere un'idea di come si governa il territorio l'ambiente la decantato naturale che non sia semplicemente
Come dire la preservazione dello stato esistente delle cose perché guardate che non è vero che la natura così come e buona fatto più morti le inondazioni che l'energia nucleare
E liberiamoci anche di un modo di guardare questi problemi che è come dire spesso primitivo
Salvo poi
In una selva di no autorizzare cosa che gridano vendetta al cospetto di Dio una tantum
Allora io penso che questo sia un grande tema come si assume il territorio come una grande leva per la qualità della vita
Per la tutela ambientale dell'habitat naturale tutti i problemi del clima che si pongono sono problemi rilevantissimi che ci chiedono una risposta
E tutto questo però come non lo mettiamo in connessione con la capacità di valorizzare il patrimonio di cui il Mezzogiorno una regione come la Sicilia è ricchissimo Paola questo secondo me sono le questioni che noi
Dobbiamo essere capaci di affrontare
In Sicilia è stata capace la Giunta Cuffaro di farlo no pare evidente basta pensare ai travagli che ha conosciuto l'approvazione della Finanziaria che è avvenuta questa notte
Al fatto che se questo è forse l'unica regione italiana in cui si inaugura con la presidenza dell'ex vicepresidente del Consiglio un'agenzia che
Ieri è stata eliminata c'è quindi bisognerà anche chiedere i soldi indietro che sono stati spesi per l'inaugurazione evidentemente
Al tridente che c'è stato uno spreco di denaro pubblico
Uno spreco di denaro pubblico ma è significativo no è significativo di una politica che è fatta del soltanto di
Una presunta immagine di tagliare dei nastri di ricollocare degli amici di offrire appunto delle scenografie questo Paese che purtroppo ha introiettato con Berlusconi la cultura della scenografia vi ricordate quando si fece sotto i primi anni del governo Berlusconi quel vertice
Della nato a Gioia del Colle in cui si preparò una grande scenografia per spiegare quella base era una cosa del tutto diversa come se fosse il fondale di Cinecittà di un filmetto e poco casca sugli ufficiali che erano lì sotto diciamo ecco che fu
Quindi questo è diciamo e in Sicilia mi pare che noi misuriamo tutta la la la profondità della della inadeguatezza del centrodestra governare a governare
Naturalmente
Non ci sfugge che l'interrogativo che ha posto a posto dei piccoli c'è
Com'è che governando male danni tutte le volte che si arriva a votare la gente dice
Alessandra Siracusa alcune risposte le ha date la ringrazio
Penso che noi dobbiamo porci il problema di come mettiamo in campo una battaglia politica e culturale che parlando i siciliani faccia cogliere fino in fondo quante occasioni perdute quante opportunità
Fa perdere smarrire
E spesso non
Siamo smarrire per sempre perché dà opportunità poi quando passò mettere recuperi tutte e un modo di governare come quello che la destra ha realizzato in questa regione
E quindi io penso che anche alla luce della battaglia sulla Finanziaria che è stata fatta non lo dobbiamo considerare esaurita questa battaglia anzi questa finanziaria dimostra che Cuffaro la sua amministrazione regionale non sono in grado di garantire la Sicilia ai siciliani quella quel governo della Regione delle sue dinamiche che è necessario e quindi a partire da questo dobbiamo lavorare per costruire le condizioni di percorsi alternativi agli attuali equilibri politici in Regione
è evidente che in questa strategia le lezioni di Palermo sono adesso è importantissimo
A Palermo mi pare maggior ragione se si guarda al governo della città abbiamo la fotocopia di tutte le inadeguatezze che si sono manifestate nel governo regionale
L'amministrazione comunale di Palermo non si è connotata in nessun campo come un'amministrazione che abbia avuto la capacità di produrre innovazioni scelte risposte che abbiano cambiato significativamente la qualità della vita della città
Crediamo che proprio per questo la sfida elettorale di Palermo siano sfide personali importante perché
Si misura la tratti la possibilità per il centrosinistra di diventare punto di riferimento di una maggioranza di palermitani dimostrando che anche in Sicilia si si può fidare come già accaduto in tante città le altre province siciliane
Ad una diversa capacità di governare una diversa classe dirigente
Per cui io lo dico chiaramente
Noi dobbiamo avere una bussola molto precisa
Noi
Siamo in campagna elettorale da qui in avanti possiamo possiamo già da alcune settimane visto che ci sono le primarie dopo le primarie lo saremo ancora di più
Per una consultazione elettorale nella quale non andiamo lì per partecipare è una consultazione elettorale nella quale noi andiamo lì per vincere questo deve essere chiaro
E favoriamo
Lavoriamo per questi e ci sono le condizioni perché il fatto è questa mattina al movimento di Lombardo abbia dichiarato che non si sente vincolato minimamente a sostenere Cammarata vuol dire che in uno schieramento che non è lo schieramento di centro sinistra muovono delle cose
Sappiamo benissimo come Cammarata se un candidato che non entusiasma neanche le forze politiche che pure lo hanno sostenuto e che è più l'inerzia del secondo mandato che porta ripresentarlo che non la convinzione che sia un sindaco effettivamente capace di corrispondere l'esigenza della città
Abbiamo visto in questi anni come nel fronte del centrodestra si siano prodotte molte crepe
E ci siano stati passaggi elettorali che in termini di perdita di consenso il centrodestra anche quando alla fine ha vinto ha perso quantità di voti
Rilevantissimo
Penso le lezioni
A elezioni provinciali elezioni regionali dove anche là dove il centrodestra ha vinto si si va a vedere il crollo di Forza Italia è stato comunque molto acuto il riassorbimento di UDC Alleanza nazionale è stato solo parziale e quindi c'è una situazione mobile
Che noi possiamo essere capaci di raccogliere e io penso che appunto dobbiamo dobbiamo essere in grado di
Mettere in campo tutta la politica per fare
Ci sono le possibilità e le condizioni per dieci
A patto di presentarsi ai siciliani con un programma fortemente innovativo
E con una classe dirigente che sia l'espressione di questa innovazione ed è questo il segno che noi abbiamo voluto dare scegliendo restando Siracusa come il candidato da sostenere oggi alle primarie noi speriamo
Propriamente
Ovviamente non sfugge a nessuno che Leoluca Orlando una personalità significativa di questa città che è stato il sindaco che gode di stima di consenso di relazioni quindi ma che da parte nostra tutto questo non viene considerato e non c'è neanche nessun atteggiamento di ostilità e tuttavia
La politica ha bisogno come dire di trasmettere messaggi forti e uno dei messaggi forti che oggi la politica di solito smettere è una capacità di innovazione di rinnovamento
Di
Proposizione di una classe dirigente che sia l'espressione di un Paese che sente l'esigenza drammatica di
Non riproporre sempre soltanto diciamo
Le stesse le stesse formule agli stessi lo stesso personale politico o le stesse personalità quasi che non avesse una capacità di rigenerazione e di innovazione
E quindi
Maria bisogna proprio i dare il segno che è possibile aprire una stagione nuova
Ma si apre una stagione nuova appunto se sei in grado di proporre e in termini di programma in termini personale politico fattori che mobilitino in nome di un'innovazione che apre davvero una stagione di lungo periodo
Che ha l'ambizione di essere diciamo un fattore di discontinuità con quello che c'è prima quindi io penso che abbiamo fatto bene
A fare questa scelta penso che dobbiamo costruire intorno Alessandra Siracusa un consenso largo non soltanto il consenso di chi di politica si occupa più da vicino ma un consenso sociale d'altra parte
Il profilo umano di Alessandra la sua esperienza amministrativa ai rapporti che è una città per i ruoli che ha svolto ci consentono di fare in modo che possano essere costruito intorno a lei uno schieramento
Culturale sociale e politico vasto e quindi io penso che anche in questi ultimi giorni
Noi dobbiamo lavorare per creare le condizioni perché le primarie siano un'occasione per un successo forte di Alessandra Siracusa perché è una delle condizioni per poter esprimere
Quella diciamo manifestare con la speranza di Vittorio poi nelle elezioni
Di primavera che tutti che tutti auspichiamo ecco io penso che queste sono le cose da fare naturalmente
Ultima considerazione
Realizzare la politica che io ho disegnato e che noi abbiamo discusso qui e che stamattina Amendola nella sua relazione
Esposto pone anche un problema a cui questo oggi non abbiamo dedicato ovviamente il dibattito ma che sarà il tema centrale della riflessione nostro congressuale e cioè qual è il soggetto politico che guida un processo di questo genere
Badate il partito democratico è un'idea che nasce da da questo interrogativo
Vedete io
Lo dico in poche parole
L'Italia è a un bivio
L'Italia è un Paese che ha bisogno di ridefinire le coordinate fondamentali del suo essere della sua identità del suo del suo profili deve ritrovare una collocazione internazionale ed europea dopo che cinque anni di berlusconismo l'hanno fortemente destrutturato lo stiamo facendo la politica sta facendo D'Alema eccetera però bisogna riposizionare il Paese
Abbiamo bisogno di
Ridefinire ne abbiamo discusso qui i caratteri fonte Fo diciamo e strutturali
Del sistema produttivo e del sistema di accumulazione che è spiazzato nei suoi tratti caratteristici dal processo di globalizzazione l'interdipendenza dei mercati aperti abbiamo l'episodio di ricostruire una coesione sociale dopo che in questi anni è stata fortemente lesa dalle politica dalla cultura della destra
Abbiamo bisogno di mettere mano a una riassetto
Radicale del delle istituzioni del Paese dopo quindici anni di una transizione che non riesce a trovare un approdo definitivo
E che è la ragione prima di quella estraneità alla politica dei cittadini che Napolitano ha denunciato nel suo messaggio di fine anno
Abbiamo bisogno di ridefinire i fondamentali dell'essere nazione questo siamo un Paese che tra quattro anni celebra
L'unità d'Italia
E ci trasciniamo da cento anni la questione meridionale e arrivati a centocinquanta anni dall'Unità d'Italia scopriamo di avere anche nella pancia una questione settentrionale
Se non è un Paese che deve ridefinire i caratteri fondativi del suo essere qual è
E badate questo non è una cosa è una cosa nuova e grande ma è una cosa come dire
Che altri Paesi hanno conosciuto nello nella loro storia nella né c'è un momento nella vita dei popoli delle nazioni sempre a tutti i popoli e tutte le nazioni in cui c'è un momento in cui una nazione un popolo è chiamato a interrogarsi su chi è doveva qual è il suo destino e come si ridefinisce
Io faccio degli esempi sempre lì e li faccio anche qui che sono semplice ma fanno capire quello che voglio dire
La grande depressione del ventinove determina una crisi di identità drammatica negli Stati Uniti
Ed è per meno un processo di rottura dei fattori di coesione sociale terribile milioni minori disoccupati tutto quello che sappiamo Roosevelt Eliodeni cosa furono furono la ridefinizione dell'essere nazionale gli Stati Uniti
Ridisegnare il profilo di quella grande nazione sui fattori cui seri fattori di sviluppo talmente ghigno del è entrato nel lessico politico come appunto una stagione in cui un paese tende a rilanciare se stesso il suo progresso suo sviluppo la sua espansione suo rapporto coi cittadini
Ieri abbiamo celebrato la giornata della memoria la Shoah
Pensate a chi ha dovuto prendere in mano la Germania del quarantacinque
Ha dovuto non solo ricostruire un Paese distrutto dai bombardamenti ha dovuto ricostruire un Paese delegittimato sul piano morale agli occhi del mondo dovuto ridefinire il senso di una nazione che l'aveva perso con gli orrori che aveva prodotto
Oggi la Germania è una grande potenza mondiale
Pensiamo alla Francia nel passaggio tra la quarta e la quinta Repubblica
Perché scoppia la crisi della Quarta Repubblica e scoppia sull'Algeria perché il processo di decolonizzazione mette in crisi d'identità della Francia che per secoli era una grande potenza imperiale che di nel giro di dieci anni perde tutte le sue colonie non so più chi è
Che l'Algeria il punto più acuto di quel processo
Oppure pensate al passaggio in Spagna dal franchismo la democrazia e come Felipe Gonzales
Aggancia la modernizzazione e la modernità la un progetto in cui ridisegna i caratteri della Spagna e la mette dentro le frontiere alte dell'integrazione europea dello sviluppo tecnologico dalla competizione sette
Di un Paese che fino a quel momento non Paese su su tutti i fronti fortemente protezionistica chiuso separato isolato
E autarchico
Allora ciascuno di questi esempi ha una storia a sé perché le storie non si ripetono soprattutto di nazioni così diverse di popoli così diversi ma me come dire metodologicamente ho fatto questi esempi per dire qual è il punto
Il punto è che l'Italia di fronte a un passaggio della sua storia
E gli esempi che ho fatto che cosa indicano indicano che quando ci sono questi passaggi ci vuole una grande forza che sia capace di interpretare questa esigenza di traghettare la propria nazione dalla sponda dell'insicurezza della crisi di identità alla sponda di una ridefinizione disse dissenso
Il partito democratico è questa roba qui
Non nasce per mettere d'accordo Rutelli Fassino che è un problema che non che non appassiona nessuno la passione che fa sì
No lo dico perché il dibattito democratico o a questa altezza o a questa ambizione non sono certo non si capisce cosa vogliamo fare lo facciamo per queste
Per mettere in campo un grande soggetto politico che sia capace di interpretare una fase della politica ed è una fase della vita del Paese di guidare il Paese in una fase in cui deve ridefinire se stesso
E nessuna delle forze politiche nemmeno noi che pure siamo la principale certo si sta da sola come oggi è in grado di fare una cosa di questo genere ha bisogno di qualcosa di più e di diverso per fare
Abbiamo bisogno di mettere in campo una grande forza più grande per consenso elettorale perché un'operazione di questo genere la fa una forza che ha una rappresentatività grande può parlare una nazione in fondazione di una grande rappresentatività
Un progetto di questo genere lo mette in campo una forza che ha radici profonde in ogni parte del Paese
In ogni parte del Paese noi siamo una grande forza che però non ha le stesse radici in ogni parte del Paese
E nessuno e tutte le altre forze politiche lo stesso
Abbiamo bisogno di appunto mettere in campo una forza grande che sia espressione anche di un pensiero nuovo
Un pensiero nuovo che essi che non è perché nel Novecento abbiamo sbagliato allora dobbiamo come dire pensare che
è stato un cumulo di errori e la nostra storia quello che abbiamo fatto no quello che mi ha fatto nove centro tutto giusto soltanto che viviamo in un altro secolo in cui gran parte delle cose che mi ha fatto nel Novecento l'abbiamo fatto in uno scenario che non c'è più
Perché nel Novecento siamo tutti cresciuti come un movimento politico e sindacale
Che per esempio aveva uno dei suoi tratti di identità nella rappresentanza del mondo del lavoro del fordismo e siamo nella società del lavoro post fordista
Perché siamo tutti cresciuti nel Novecento nello Stato nazione e nella
Idee nel corrispondenza tra la dimensione dello Stato la dimensione del mercato
Ma oggi viviamo nell'epoca dell'interdipendenza della globalizzazione in cui la crisi dello Stato nazionale e non solo in Italia dappertutto sta proprio nel fatto che i processi sono ormai tutti più larghi della dimensione dello Stato-nazione
E quindi c'è da ripensare le forme dello Stato la democrazia la sua capacità di incisione il rapporto tra il potere di uno Stato e ciò che sta fuori
Un terzo delle decisione dalla nostra vita vengono prese a Bruxelles e non a Roma non è mica una cosa di poco conto
Ti impone di ripensare la democrazia e se non lo fai ti succede quello che è successo in Francia in Olanda
Dove la gente ha votato contro la Costituzione mica perché ce l'avesse con la Costituzione è chiamato a votare non aveva neanche letta ha votato contro la Costituzione perché dopo anni e anni che l'Europa è stata percepita come un'opportunità
C'è stato un momento che una parte un reale problema ha cominciato a percepire l'Europa come un rischio
Come una paura e qual era il rischio la paura di non essere più padrone del proprio destino
E quindi non
Alla costituzione europea ma non si risolve con la tornando la misura alla dimensione protezionistica nazionale il problema una risposta difensiva quella di quei cittadini ma noi abbiamo il dovere se non vogliamo avere il rinculo verso appunto soluzioni che sono peggiori del male
Come appunto il ritorno al protezionismo nazionalistico che sarebbe
Del tutto fuori dal mondo nel tempo di oggi abbia bisogno di accordi ripensare forme della democrazia rapporto tra democrazia integrazione il rapporto tra cittadini e nuove istituzioni tanto più quando queste istituzioni sono lontane
Siamo tutti cresciuti nel Novecento dentro una cultura che ha sempre pensato che più pro più si produceva
Più si mettevano a disposizione ben emersi dell'umanità più cresceva il progresso i consumi redditi per un lungo periodo è stato così adesso la parola che usiamo di più tutti tutti i giorni e sostenibilità
Perché quando un mese due miliardi e mezzo di persone Cina e India da soli senza calcolare tutti gli altri arrivano a livello dei consumi che siamo noi leggi sul giornale che nel due mila cinquanta c'è il mare a Torino
No
AN arriva prima dei fatti Crisafulli sta già facendo il porto di saper
Va ma
Guardate guardate guardate in una sezione in una sezione del nostro partito dove si discuteva del Partito Democratico qualche settimana fa
Un giovane di vent'anni che è stato lui con mia e ascoltato tutti gli interventi doti di compagni più anziani che tutti parlano di queste cose e poi c'era quello che diceva ma come facciamo che noi veniamo da sinistra qui la storia Muro di Berlino tutte le età
Trascurato
Re dire una cosa
Se ma il parere lucrativo cosa dice che non fa più freddo
Quello che quel ragazzo ha posto il problema
Anziché discutere se siamo o non siamo al muro di Berlino lo vedeva già caduto non ce ne frega più niente c'è finito
Il fatto che lo faccia più freddo non è una piccola cosa sta cambiando gli equilibri dell'ecosistema sta cambiando il mondo l'altro giorno eravamo a Roma e c'erano i lampi e tuoni al al diciotto di gennaio
Però
A dicembre e a gennaio non si è mai visto la botola in Europa c'è un clima tropicale cambia il mondo e allora noi con quale pensiero affrontiamo queste questioni col pensiero del Novecento non ci basta non ci dal non si dà le armi e gli strumenti interpretativi
E neanche le soluzioni abbia bisogno di un pensiero nuovo
E allora il partito democratico se vuole guidare quel processo di ridefinizione dell'identità del Paese ha bisogno di un pensiero nuovo e questo pensiero nuovo lo possiamo costruire se ne ci mettiamo insieme ad altri
Perché perché in questo passaggio di secolo dall'accaduto del muro di Berlino ad oggi
Noi abbiamo già cominciato a costruire un pensiero nuovo insieme agli altri perché l'Ulivo è stato questo
L'Ulivo che cosa è stato è stato dopo la caduta del muro di Berlino prima non avremmo potuto farlo perché l'accaduto in nero di Berlino ha risposto sistema politico italiano
Le diverse culture riformiste che nel Novecento si erano contrapposte
Si sono ritrovate nell'Ulivo si sono riconosciute hanno costruito una comune lettura della società italiana e hanno cominciato a costruire una progettualità comune
Noi oggi possiamo fare padano pratico perché abbiamo già questo percorso le spalle che dimostra che noi possiamo costruire un pensiero nuovo che come dire
Ma Sky cresca e si sviluppi dalla contaminazione reciproca dall'incontro da una progettualità comune delle diverse culture riformiste del Paese
Ecco io mi fermo qui poi non vado avanti con tante altre cose da dire ma ho già parlato a lungo ma qui non è chiaro che questo messo tra
Perché ho affrontato in questo finale di di di intervento questo punto perché mi il voto dell'aprile scorso ci ha consegnato due sfide
La sfida del governo
E la sfida di come noi siamo capaci di restituire a questo Paese un futuro
Queste due sfide
Convergono in un soggetto politico che sia capace di vincerlo entrando
E parlo democratico è questa cosa qui
Poi discutiamo come deve essere fatto guida tutte cose che si possono discutere est
Facilmente risolvibili
Facilmente risolvibili vogliamo fare un partito vero non un movimento di opinione una somma di comitati elettorali
Strutturato radicato presente nel territorio con centinaia di migliaia di aderenti e al tempo stesso questo partito strutturato radicato può essere un partito partecipativo democratico tra quattro giorni facciamo tra una settimana facciamo le primarie punto
No
Vogliamo un partito che sia capace di essere laico e al tempo stesso di costruire le condizioni per cui la laicità è lo strumento per fare incontrare intorno a soluzioni condivise credenti e non credenti su temi
Che sono rilevantissimi per la vita di oggi si chiamino coppie di fatto si chiami testamento biologico si chiami accanimento terapeutico fecondazione assistita
Vogliamo un partito che sia un partito capace di esprimere un rapporto tra politica e società nuovo e quindi non soltanto la somma di DS Margherita e neanche soltanto la somma di DS Margherita
Socialisti repubblicani tutto questo va bene ma poi quel pezzo di società che nell'Ulivo si riconosce senza necessariamente riconoscersi nei partiti che lo costituiscono
Quindi un processo più largo e più ampio
E via di questo passo vogliamo fare un partito che stia in Europa e se sta in Europa sta dove stanno gli altri riformisti
E gli altri riformiste in Europa stanno nella famiglia socialista
Penso che
Quindi noi vogliamo questi fare questo guardate c'è un nesso tra le politiche e i soggetti perché nessuna politica è credibile se non dici chi lo fa e nessun soggetto politico è credibile se non dice che cosa fa
No e c'è una relazione
Tra il delineare una politica e individuare anche lo strumento
Le due cose si tengono
E noi dobbiamo essere capaci di mettere in campo un'iniziativa forte che sia in grado di reggere i due fronti e questo possiamo farlo se abbiamo una strategia chiara sui contenuti e qui ne abbiamo discusso e si abbiamo chiaro che quella strategia ha bisogno di un soggetto forte grande che la faccia vivere grazie
Grazie grazie Piero Fassino buonasera di Torino