Intervista a Teresa Petrangolini sulla vicenda di Piergiorgio Welby

Radio radicale continuiamo ad occuparci del caso cosiddetto di Piergiorgio Welby lo facciamo con Teresa Petrangolini segretario generale di Cittadinanzattiva ovvero il Tribunale per i diritti del malato alla segretaria intanto beh venuto su Radio Radicale morbo avvenuta grazie lederebbe ospitato soprattutto e allora voi avete fatto un comunicato un comunicato proprio su o il caso o Welby ce lo vuole
Ma stiamo ai siamo creduto siamo un'organizzazione che è da sempre su si occupa dei diritti dei cibi pazienti cioè di cittadini malati
E il diritto alla decisione il diritto a non soffrire sono sempre stati al primo posto la nostra attività Sacchi oggi ritenuta la medaglia Dario oggi abbiamo avuto una incredibile cioè ci sono voluti ventotto anni per avere una Medaglia d'Oro
Alla sanità pubblica quando ricordo che all'inizio ci dicevano che non eravamo quelli che la volevano distruggere perché parlavamo male facevamo le denunce facciamo parlare i malati fa li facevamo protestare invece si vede che dopo vent'anni si sono accorti qui questo è un modo per voler bene alla fine da pubblica non per quelli del male non senza lei quindi siamo assolutamente siamo convinti che propositi il rispetto del diritto alla decisione
Di morire da parte di Welby cioè di interrompere questo che noi consideriamo comunque un accanimento terapeutico adesso poi ci sono le varie istituzione che lo devono dire ma insomma penso sia abbastanza evidente
Però secondo noi non contrasta con l'esigenza di praticare un'assistenza ad un malato terminale secondo le regole delle cure palliative che riteniamo che sono le cure migliori che può avere una persona che si trova in quelle condizioni
Quindi quello che abbiamo detto e che noi non condividiamo il fatto di dire togliere la spina non togliere la spina lui ha deciso che non volle più l'accanimento terapeutico
è la sua decisione legittima lì non devi soffrire
Secondo ne aveva affidato alle cure dei medici palliativisti che fanno benissimo come si deve fare in questi casi cioè cosa significa affidare una persona più consentirgli in maniera assolutamente controllate fisiologica di conclude nel modo migliore possibile la sua vita io questo il dal dal abbia un certo fastidio il fatto che che i politici si occuperà di questo fatto no forse in questo momento queste cose le fanno un po'meglio da una parte i cittadini con le loro organizzazioni che si occupano di queste cose ma anche i medici che
Tengono molto quest'Cogeme reti circolazione che riguardano prevalentemente malati terminali io faccio proprio una domanda su questo suo i medici di perché sembra che ci sia poi una certa ritrosia
Le spiego perché dico questo perché mi rifaccio anche all'intervista che è stata fatta pochi giorni fa ad Amedeo Bianco il presidente della Federazione nazionale dell'ordine dei medici in cui tutto sommato Luís parla anche di valutazioni deontologiche
Prima di tutto i medici sono obbligati a non praticare l'accanimento terapeutico questo ricordiamocelo ce l'hanno scritto addirittura del loro codice deontologico
Due sono tenuti a rispettare le decisioni dei malati perché questo non c'è il consenso informato per qualsiasi cosa cioè io posso anche accettare di mettermi al respiratore perché così posso sopravvivere Marchini nel momento in cui non lo voglio più il medico deve agire per farci che io cioè in questo noi ci fidiamo molto di più di quelli che fanno le cure palliative perché pur non essendo persone che praticano nella maniera più assoluta notava sia perché non è così però vanno curare accogliere e accompagnare in questo percorso diciamo diritto al futuro perché il futuro sono anche tre minuti
C'anche quei tre minuti devono essere condotti senza soffrire nella maniera più dolce possibile il problema è che molto spesso i medici c'è da avere la mentalità da medico che si è occupato di queste situazioni una cosa rara io ricordo quando ne cominciamo appunto tanti anni fa affare tribunale prete varato ogni tanto incontravamo questi medici un po'diversi dagli altri che hanno a cuore il malato e non la loro malattia hanno a cuore il fatto che la sua qualità della vita non sia terribile
Di e però appunto non tutti i medici sono così infatti non ecco condiviso molto queste dichiarazioni esso ho sentito perché poi punto poi ci si mette un po'troppa ideologia secondo me sesti e poi chissà quanti medici queste cose le fanno normalmente non lo dicono
Di questo siamo convinti sul questione
Lo dicono loro stessi magari lo dicono in prima in separata sede però dopo quando devono fare le dichiarazioni dicono no per carità io con l'unica cosa che dico lo la abbiamo anche scritto
Noi non ci sta cerchiamo questa contrapposizione staccare la spina non staccare la spina ce ne ha preso una decisione adesso i medici sono capaci di accompagnarlo a eliminare tutte le forme di accanimento
Sì Dandolo facendo perché c'è una cosa che avviene in maniera fisiologica
Perché lo liberi date questo questo sue norme sofferenza forse in questo e anche i giornali l'hanno messo in maniera molto violenta no per cui è molto difficile intervenire
Invece siamo c'hanno tutti la stessa cosa per lo meno le persone dotate di un attenzione ai diritti dei cittadini
Le faccio quest'ultima domanda c'è chi ancora sostiene che il paziente anche nel caso di Welby non può autonomamente decidere
No può decidere è chiaro che non non ci
Cioè in Italia non c'è l'eutanasia no perché io non ci posso citare è altro e diciamolo però può essere d'accordo non è altre altre un'altra cosa noi riteniamo che in questo periodo a quello che ci appare a noi
Poi con tutto il rispetto della persona perché chiaramente stiamo parlando di un essere umano
Che attua la sua dignità la sua storia non ci sembra che in questo caso ci sia questo peraltro una cosa che secondo me noti dice poco stiamo parlando di una persona di un caso concreto in una situazione specifica
Tutte le filosofie che ci fanno sedici si fanno fuoco sopra delle volte sono un po'eccessive c'è lui ha preso questa decisione che poteva prendere anche molto tempo fa sabaudo doveva decidere se mettere o non ci sono in alcuni casi quando comincia ad esserci un problema grave di respirazione c'è chi decide di non punire procedere a una forma di quella che io posso chiamare accanimento terapeutico e così certo se ci fosse il testamento biologico
Forse sarebbe molto più fai cominciando almeno da questo primo passo sarebbe molto più facile no sì a parlare di queste cose a me piacerebbe come cittadino poter dire ma se mi dovessi trovare in questa ripartizione che cosa decido di fare che visti i continui
Si continua intervenire fino all'ultimo o
Preferisco di no
Sarebbe meglio perché più facile farlo lo fanno che D'Amato sai Sempre con con la possibilità di cambiare idea dopo era ovviamente sabbia ride anche alle tre una sarebbe un grande gesto di civiltà sì stiamo battendo anche noi perché ci sia questo primo passo
Senta le faccio proprio un'ultima domanda proprio perché voi vi occupate di malati e del mondo che via attorno non è proprio diciamo sbatti il caso Pietro oso in prima pagina nel senso che poi spesso in Italia succede nel caso di Welby è un personaggio comunque pubblico
Che fa attività politica ma in Italia spesso si dibatte ricordo la donna addio l'anno scorso due anni fa che non sia voluta far tagliare la gamba
E e quindi giornali parlano molto di chi di questi casi senza però poi in ultimo non riusciamo chiaramente non si riesce poi a risolvere certe questioni di fondo come mai secondo lei
Perché c'abbiamo paura cioè perché in Italia c'è un dibattito assolutamente
Primitivo non su questi temi a me ha molto colpito avendo conosciuto associazione di altri paesi europei anche dei Paesi dove per esempio si pratica l'eutanasia
La maturità del dibattito su qui i temi punto credo ci siano problemi di motivazioni religiose anche se io le posso assicurare la nostra posizione che non è assolutamente non abbiamo mai dibattuta al nostro interno
Sulla questione dello tra mafia e quindi non potrei nemmeno permettermi di dire se siamo d'accordo oppure no siamo occupati di questo caso del diritto la decisione e diritto a non soffrire e assicura anche persone che sono dei ratifica formale dei cattolici assolutamente convinti tutte le dichiarazioni che non abbiamo fatto che hanno condiviso è pienamente quindi volte penso che ci sia pure un'esagerazione su questo
Dovremmo avere il coraggio ma forse dobbiamo cominciare né come cittadini cioè non aspettare che questo lo faccia al mondo della politica uno degli esperti cominciamo come ne vorremmo cominciare ad avviare in questo Paese
Un serio dibattito dal basso su questi temi etici perché forse bisogna affrontarli prima nella società
Ne poi dopo vediamo se ci dobbiamo fare deve decidere dobbiamo far sì che ci siano degli sci decisioni politiche non sono ce ne occupiamo solo quando c'è un caso disperato
Questo purtroppo è la storia di tante cose in Italia perché presenta novità molto fastidio quando non son diamo molto di più dei giornali se c'è un morto in ospedale no come che nel resto del tempo non facciamo niente
Ne è un po'una un difetto nella comunicazione penso un modo di fare comunicazione molto scandalistico no
Che non ha poi mezzi termini per cui deve dire sì o no tacchino stacchi
Il medico una fascino non è un'assassina cioè non è facilissimo
E capisco anche la comunicazione spesso semplificata non è sicuramente non raggiunge
Come dire il non fa chiarezza incalzano e mi veniva le espressioni i cittadini sono molto interessati gli abbiamo fatto un sondaggio nel nostro sito sulle testamento biologico su una
Sullo voi non lo vuole cioè la gran parte dei cittadini hanno risposto che lo vogliono però hanno perché hanno più o meno intuito però chiedono di sapere con esattezza che colte
Cioè questo dall'idea di Villorba spariamo dei termini
E uno intuisce più o meno di che si tratta ma assolutamente c'è in questi giorni chissà quante cose non si sono capite se
Forse segretario io la ringrazio veramente la ringrazio gaffe oppure del tempo che ci ha dedicato ringraziamo ancora il segretario generale di Cittadinanzattiva Teresa Petrangolini Grazie grazie a voi arrivederci