Presentazione della rivista "Alternative" (presso libreria MelBookstore)

Allora
Lei Fausto Bertinotti vuole sul sui minori
Noi cominciamo questa presentazione
Tentazione
La cui effettuazione
è stata resa possibile dalla ospitalità
D'altro canto non muoveva
Per questo motivo ringrazia ulteriormente
Da parte della libreria Mel Brooks
Conferma di essere centro di attrazione
Così orribile tua nel centro di Roma
Multe
Particolarmente tre
Questa presentazione non la facciamo attorno all'uscita del numero due
Che cos'è questa rivista
Brevissimamente prima di parola passare la parola alla direttore Domenico Jervolino poi a nostre altri interlocutori che di volta in volta vi presenterò anche se sono naturalmente
Si tratta di una rivista
Una volta ogni due metri
In quei numeri all'anno
Evita Da Ponte alle Grazie
Editore noto che per la prima volta
Cimenta
Con delle riviste periodiche
E nasce l'iniziativa non lo nascondiamo
Di una serie di compagne e compagni di Rifondazione Comunista per cui addirittura il segretario tutta
Fausto Bertinotti ma che non è
E non vuole
Va rivista ufficiale di per
In quel consenso viaggia un elemento di novità
Non so sono preferiti o meno però è un elemento
Volevo fare una rivista aperta a cosa gli archi
Aperte innanzitutto
A una realtà
è una realtà effettuale e di pensiero
Che non è nazionale la nostra ambizione riuscita che sia o no
E di avere una rivista almeno a livello europeo
Se voi guardate i collaboratori del numero uno del numero due
Poi Jervolino Bellini ricorderà ulteriormente
Vedrete molti nomi
Molti nomi che entrano nel dibattito mondiale
E molti di questi sono porti comete presenti sullo scenario europeo
Quindi una rivista che coglie una tendenza la rielabora e la ripropone all'attenzione dei lettori italiani
Questa tendenza è una tendenza collegata con la crescita il movimento mondiale che il movimento per la pace
Il movimento contro il liberismo mito che ha coniugato il no alla guerra no al neoliberismo
E con lo stesso movimento che ha dato origini a centodieci centoventi milioni secondo noi e secondo presidente del Consiglio due o tre ma
E non veduti da che parte stia la verità numerica di persone che hanno animato la grande manifestazione internazionale che si è riprodotta in tutti i Paesi del mondo la prima in assoluto nella storia mondiale manifestazione contemporanea e in compresenza diversi fusi orari dall'Australia fino a San Francisco a animato le piazze un diversi esiti naturalmente in alcuni casi anche diciamo così rischiosi per coloro che vi hanno partecipato
Nel mondo e che ha significato il no alla guerra e no a
Un uguale esito noi ci auguriamo per la manifestazione per l'appuntamento che il venti marzo si terrà
Tutto il mondo
Mi auguro che a Roma
Milioni di persone di possano da tutto il Paese e con il contributo rilevante della popolazione di questa città partecipare questa nostra rivista e quindici collega a questo grande fiume che danno vita assoluta che a cavallo del secolo
Si è imposta al punto da imporre a un quotidiano di grande rilievo ombrelli York Times di dire che due grandi potenze anzi
Diceva articolista due grandi superpotenze si confrontano nel mondo
Quella militare economica e politica degli Stati Uniti d'America e quello del movimento per
Noi ci ricolleghiamo a quella del movimento per ma naturalmente ero finito cerchiamo anche di fare il nostro mestiere
Anche qui non so se bene fosse male
Detto e lo diranno
è il nostro mestiere visto che abbiamo qualche anno alle spalle di essere persone che hanno un'esperienza politica che la praticano compassione ancora al giorno d'oggi
E sono intellettuali e docenti universitari
Si può dire anche che è un pensatore anche se termini di questo genere
è un po'elitario comunque diciamo così intellettuali in senso gramsciano che ricomprende tutto
E che dunque io rifletto sulla realtà i problemi
Ascoltano e sono interni e agiscono dentro al movimento e però cercano anche di dare un contributo di riflessione teorica riflessioni interne in più non disconosciamo il versante di appartenenza
Veniamo dalla storia del movimento operaio del movimento socialista del movimento comunista
Non solo non siamo pentiti ma dedichiamo questa storia ma la rivisitiamo in modo critico
Gli errori e gli orrori del passato
Peso sulle nostre spalle ma non buttiamo
Alle ortiche questo peso facendo finta di non esserci stati non c'entra niente
Pensiamo che dobbiamo rivisitare questa storia
Pensiamo che dall'analisi del passato possa provenire qualche insegnamento per il futuro
E quindi offriamo questo materiale di rivisitazione critica alla vostra attenzione ecco tutto questo è la rivista alternative
Noi possiamo augurarci una sola cosa
Come dire
Il collettivo redazionale che noi abbiamo messo in piedi e siamo si amplia di pelle internazionale a livello nazionale
La rivista erbe
Anche chi mi ascolta in questo momento sottosopra
Può chiedere usare
Proporre un'idea un articolo un filone di ricerca ne saremmo contenti e felici e difficile
Rendetevene conto
In un mondo in cui ci torna apprezzare come un grande intellettuale recentemente ha detto oppure un grande cantante come Paolo Conte
Voi appunto noi distinguiamo tra grandi tra culture riceve a culture risiedervi a presidiare il silenzio
In questa diciamo così puntata di parole di rumori che copre e confonde tutto per cui non è facile
In tutto questo meccanismo mediante massmediatico
Proporre un filone di ricerca un pensiero riconoscibile in quanto tale quindi una rivista una comunità intellettuale che ci ragiono tu non è facile noi ci proviamo
Voi direte se un giorno ci siamo riusciti
Adesso io direi
Guidare la parola se siamo d'accordo a Domenico Jervolino
Anche se non siamo d'accordo che la diamo ugualmente però sarebbe rilevante se fosse d'accordo lui a Domenico Margherita Jervolino che direttore della nostra rivista che naturalmente un imminente professore universitario
Ma io non lo sto guardare i titoli avendone multipli anzi non avevano nessuno sono invidioso diluito la parola poi sentiremo Piero Sansonetti
Giornalista in questo caso non si dice niente militante
De L'Unità e poi naturalmente la parola grazie per la vostra
No non rendendolo Bonsanti diciamo del vostro tempo anche perché poi credo che sia giusto
Sansone ente che viene rappresenta davvero un altro un altro ministro altre pubblicazioni altra testata del Cern una storia giornalista del giornalista diverso
Possa confrontarsi con voi per creare un Fausto Bertinotti su questa nostra iniziativa alternative al plurale in qualche modo ricorda una lunga storia perché di alternativa al singolare
Se ne è parlato tantissimo diciamo nella storia della repubblica
La politica repubblicana
Se a qualcuno può interessare sempre il primo che abbia introdotto questo termine alternativa parlate Alternativa democratica già nel quarantasette quarantotto testata delle un bassotto e che era una proposta che nasceva dal movimento operaio di allora comportava anche il l'idea di una trasformazione di quel movimento e per decenni c'è sempre stato un filone nella store del movimento operaio ma anche dal resto del movimento cattolico perché sorto negli anni sessanta settanta all'idea di un'alternativa
Si parlava in termini generici ma il discorso il bersaglio polemico era questo sistema di potere che era stata donata democrazia insieme si identificava con lo Stato
Personalmente la mia storia politica Ennahda in questo in questo in quest'altro insomma no
E di alternativa mancata consegna per tutta la mette la prima e la seconda metà del Novecento diciamo con la storia della Prima Repubblica
Di questo diciamo conosciamo tutte le battaglie e anche le sconfitte
Perché poi la Prima Repubblica è andata in crisi ma non perché ci sia stato
Quell'alternativa che poteva essere già stato auspicato
All'inizio della storia repubblicana da Lelio Basso o la altre che si sono inserito in quel in quell'altra ma perché imploso semplicemente nel quadro internazionale abbiamo avuto
Non una Italia diverso abbiamo avuto l'Italia che conosciamo negli ultimi decenni e anche
Qualcosa di peggio di quello che si poteva immagina
Ora oggi noi invece parliamo di alternative al plurale senza te amo che c'è questa storia dietro di noi non è più un problema come dire tutto italiano insomma anzi assolutamente non è più un problema Italia è diventato un problema
Europeo è un problema addirittura globale
Una rivista non può certamente pretende di essere un grillo parlante infame una delle tante cose di cui
Bisognerebbe difetti di cui e delle tentazioni da cui guardarsi difetti per cui emendarsi
Però può essere uno strumento può essere un laboratorio per la costruzione di quella alternativa di cui abbiamo bisogno
è una
Siamo stati in qualche modo fortunate perché alla fine di un decennio molto triste molto coupon sono e che si è prolungato rinnovo è nuovo
Secondo del nuovo millennio in qualche modo nove ci siamo incrociate in qualche misura con una grande risposta dei mass che è quella del cosiddetto movimento del movimento
Che ha avuto
Al quale abbiamo in qualche modo anche partecipato anche con le nostre più o meno modeste soggettività ma che avuto anche una sua ripercussione una sua
Esito politico nella politica italiana per esempio con le scelte che ha fatto il partito della Rifondazione comunista nel quale molti di noi non tutti ma quasi tutte quelle che fanno questa rivista mentre
Credo che
Il problema di inserisce in questo lavoro che appunto è un Doc in progress è un lavoro tutto da da immaginare inventare sia la motivazione di fondo che ci ha spinto dopo esperienze diverse a dar vita a questa nuova serie alternative
Con questa ambizione anche di tipo internazionale alla quale accennavo Alfonso Gianni
Noi ci siamo caratterizzate
Anche qui siamo state in qualche modo fortunate abbiamo incrociato un momento
Importante nel dibattito politico che caratterizza forse quello che qualifica di più i nostri primi numeri cioè il discorso sulla comunismo e non violenza sulla una nuova idea diciamo di politica ecco una politica ritrovata perché non è solo da diciamo l'idea di comunismo che va rifondata me l'idea di politica l'idea di partecipazione l'idea di democrazia e l'idea di agire politico
E Como questa scelta diciamo non violenta su cui abbiamo ormai negli ultimi mesi molto discusso e su cui i primi due numeri ma anche il terzo posso anticipare che della nostra rivista da dei contributi significativi per chiarire che cosa che noi godiamo c'è una scelta politica una scelta
Per il futuro un hash
Di prospettiva una scelta sopra soprattutto per un paradigma politico
In qualche modo liberato dalla modello bellicista dominante nella storia dell'umanità finora possiamo dire sicuramente nella storia della modernità che nata in qualche modo come risposta al bello moderno contra omnes ma io non voglio insistere su queste cose diciamo del resto sono dell'idea che porti fa una rivista sì qualifica soprattutto sulle cose che produce sulle cose non solo che scrive anche sull'insieme del prodotto e quindi vero giudizio sarà andato poi dai lettori che apprezzeranno il lavoro a me interessa soprattutto vedere come queste nostre prime proverbi alternativa
Sono state viste da qualche osservatore
Sterno a noi ma perché ci guarda noi crediamo speriamo con simpatiche ricevono interessa per il Progetto che noi rappresentiamo
Vero poi se c'è ci sarà e ricollocazione o se non sia necessario diciamo quali sono le piste che vogliamo seguire perché qui non è sicuramente c'è questa che abbiamo
Detto diciamo cioè una idea forte di una progenie di un progetto politico globale
Che il quale diciamo due scomodiamo vecchio nome di comunismo ma che anche un nome tutto da riapprofondire una rinnovata troppo ritrovare le sorgenti di tale diciamo no
Ecco quadro va articolata sarà articolato sarà nostro compito articolato con un discorso per esempio sull'Europa che già incominciato in questi primi
Numeri continuerà nei prossimi due per esempio con contributi rilevanti come quelle di Etienne Balibar
Su una certa idea dell'Europa
L'Europa come non come
Una nuova potenza che siamo a che si a contrappone a quella esistente manco ma che innova essa stessa con la suo esistere diciamo il modo di fare politica nel mondo no
E corno tutto una serie di contributi
E dovranno necessarie via temi che dovranno essere necessariamente affrontate che riguardano l'agire politico il modo di fare politica non in non escludendo anche il modo di fare politica che ci caratterizza
Cattedra chi come lui fa fa parte del comune di un partito e quindi deve riflettere sul modo e sulle forme della politica adeguate per realizzare il nostro Bettini però proprio per questo diciamo io non voglio intervenire perché se questa rivista come spera ancora vita
Sarà questa diciamo la la sede più adatta in cui viene accorpata intervenire o far lasciare la parola agli altri anche verso la vuol dire Samuele vorrei invece ascoltare sono curioso che ebbene ascoltare diciamo qual è la reazione di un ospite diciamo gradito come Piero Sansonetti
Sì
Iervolino storiche vento presenza internazionale io ricordo appunto l'editoriale sul primo numero e qui vedete chi è che va letta
Sul secondo rinnovo Chomsky intervista Vandana Shiva il terzo numero che in gestazione presenta un nome italiano ma che italiano diciamo così per collocazione troppa in più non può essere definito come Giovanni a righe
Nel centro New York Farnham proteina che ha ragione sulle comprensione del mondo insomma cerchiamo di avere una serie di contributi ma anche contributi diciamo così meno noti nella pubblicistica mondiale sul secondo numero c'è un articolo molto interessante dell'intellettuale sulla situazione del Sudafrica
Insomma cerchiamo di produrre gli stimoli anche diversità ciò che il mercato offre al Piero Sansonetti chiederei se dalla lettura vedo dei foglietti infilati si presume che queste corrispondano davvero inutile rigore sottolineature repressioni echi osé
Se gli pare che siamo andati oltre a Montale oltre a dire ciò che noi non siamo sì abbiamo forse detto qualcosa su ciò che almeno potremmo essere o ciò che il mondo che ci circonda potrebbe diventare grazie
Non sono risultati dica
A fini non un veleno quand'è anche non è buona
Prende cinque
Con i minuti nove devo mentre
Mentre parlavate che Bertinotti pericolosamente leggeva Aristotele quindi diciamo fino al prossimo garantire la questione della cultura dimostra che la questione bisogna capire abbastanza da lontano
No l'opinione mia anche una bella rivista
è una bella rivista non so se va oltre a Montale ma mi sembra che è ancora presto per andare oltre a contare va benissimo se ci fermiamo a Montale riusciamo a capire bene
Quello che non siamo in quello che non vogliamo poi mi sembra evidente che sarà Complesso andare oltre e mi pare che la rivista si ponga abbastanza questo obiettivo e io vi devo dire che è una delle cose più apprezzato di più della rivista
E che invece l'ho trovata molto pluralista è vero che guardando
Firme guardando no molto orientale è una rivista decisamente di sinistra le PMI italiane sono quasi tutte e Rifondazione o vicino le firme straniere sono tutte firme diciamo radicali però non è vero che gli articoli si assomigliano
C'è un grandissimo spettro di soluzioni
Addirittura ci sono delle opzioni quasi opposte anche di firme di grande livello non
Io
Io volevo dire cosa diciamo tre cose che mi avevano colpito insomma si possono seguire moltissimi privi di ragionamento perché la cosa più forte più importante e più interessante anche più attuale di sembra lo sforzo che viene battuto
Di analisi e di di analisi sullo stato del neoliberismo e sullo stato dell'opposizione al neoliberismo che mi sembra un po'del due questioni fondamentali della politica di sinistra oggi nel mondo diciamo così non solo in Italia
Io vorrei dire tre cose la prima partirà dall'intervista di Vandana Shiva e quindi partire da un dissenso nelle primissime righe dell'intervista di lontana di Vandana Shiva intervista molto interessante a Claudio io in paglia si sostiene che propone le prime righe vicine o liberismo è morto chiede dal suo piccolo non so se la ritrovo il neoliberismo e morbido e il bandana risponde è morto come ideologia e molto come modello di teologi come modello economico tant'è vero che l'unica soluzione che trova è la soluzione della militarizzazione
Io non sono d'accordo
E credo di non di aver ritrovato poi questo mio disaccordo anche in articoli successivi però credo che la questione e la domanda è fondamentale
Ed è una domanda alla quale bisogna rispondere sulla quale bisogna confrontarsi io non credo che liberismo si è morto che il neoliberismo sia morto nel comitologia né come modello economico e non credo che il fatto che oggi assistiamo Mom alla militarizzazione del neoliberismo soprattutto attraverso la politica degli Stati Uniti d'America sia necessariamente un segnale di morte conti malattia grave
E credo al tempo stesso che comunque questo segnale e un segnale di fibrillazione di crisi del neoliberismo che può andare in molte direzioni
Ci sono molte opzioni di fronte al neoliberismo oltre a quella della morte e anche oltre a quella della militarizzazione
Non è affatto detto che non possano tornare in qualche modo e che oggi non si è aperto un confronto fra queste due opzioni che non posso tornare in qualche modo un'opzione di compost che magicamente ma così ci capiamo meglio clintoniana
Noi abbiamo vissuto una fase di gestione clintoniana per usare la parola più semplice cone possiamo usare molto diverso però usiamo la più sì
Del neoliberismo poi abbiamo seguito la seconda fase che però non è del tutto staccata che diversa dalla prima perché la guerra iniziata prima la guerra iniziata già durante il periodo clintoniano riformista del
Del del neoliberismo no lavora soprattutto con la guerra con la guerra in Kosovo che è stato il primo episodio di politica internazionale che ha liberato uno schema che poi si è rafforzato con l'ideologia col pensiero dei neo
Conservatori americani e che è arrivato fino alla e proclamazione della guerra preventiva e del documento strategico di Bush del mi pare del settembre due mila e due che la sostanza del neoliberismo militarizzato
Non sono convinto che esista solo quell'opzione non sono convinto che le due opzioni qualche momento non possano anche che convivere e non sono convinto che il neoliberismo sia morto né come ideologia né come modello
Economico
Questo non vuol dire che non
Che non è in difficoltà che non è in crisi peraltro nell'articolo successivo ma poi chiudendo di
Successivo in uno degli articoli successivi quello di amidi Samir Amin
Si analizza credo molto interessante che ero che si analizza con
Anche con grande originalità tutti i motivi per il quale il neoliberismo neoliberista
Per i quali la scelte militarista non è una scelta neoliberista e tutte le correzioni delle quali il neoliberismo
Prima nel periodo clintoniano pone Periodo bushista e militarista
Ha bisogno per sostenere se stesso e si analizza con straordinario interessa
E credo la difficoltà degli Stati Uniti d'America e la difficoltà del rapporto fra Stati Uniti d'America neoliberismo e quindi tranne un liberismo che è stato guida e Governo guidati politica e politica
La seconda osservazione che volevo fare parte proprio da Samir Amin
Il dalla quello che dicevo prima sulla pluralità dei contributi non mi riferivo solo faccio
Vedo nell'articolo di Samira mentre in quello di Fausto Bertinotti
Una forte distanza
Sono due ipotesi
Molto diverse
Di futuro in sostanza Samira mentre senta
A differenza di quello che dicevi che sul presenta una ipotesi di Europa militarizzata e Potenza
Di fronte a un'America in crisi addirittura conclude l'articolo se non mi sbaglio avanzando prospettando una configurando un'ipotesi di grande alleanza fra una nuova potenza europea la Russia Cina ellittica
E quindi diciamo di un asse di potenze alternative
Agli Stati Uniti d'America e Benelli
Dentro questa ipotesi e e di di riforma dell'unipolarismo diciamo così di rottura dell'unipolarismo l'ipotesi di riforma sociale e politica e di chiusura e di sconfitta del neoliberismo dice in sostanza
è necessario un nuovo patto perché quello precedente morto fra capitale e lavoro
Questo nuovo patto può avvenire solo a partire dall'Europa solo sconfiggendo l'unipolarismo americano solo creando una nuova asse di potenze
Che parte da Parigi diciamo e arriva fino a Nuova Delhi
L'ipotesi di Bertinotti invece del tutto diversa
Che ricordi quello penso che conoscete meglio anche perché in questo articolo diciamo
Esprime posizioni che via via ha maturato negli ultimi sei mesi nell'ultimo anno
Che voi conoscete molto bene piuttosto importanti che sono centrate sull'ipotesi politica intellettuale della non violenza
E che pongono mi sembra pongono all'ordine del giorno in termini del tutto nuovi rispetto al passato diciamola così perché la parola forte a bella la questione della rivoluzione
Ripropongono una questione della rivoluzione moderna nel terzo millennio che passa attraverso la non violenza
Che rifonda i rapporti sociali rapporti politici rapporti economici e che cammina attraverso uno strumento fondamentale la critica del potere mi sembra che questa è la chiave
Dell'articolo di Bertinotti poi dico anche che ha detto in altre sedi negli ultimi tempi la critica del potere che diventa
Una chiave di analisi di organizzazione di rapporti fra partiti e movimenti
Di
Politica concreta distratte di tutto la la chiave di tutto diventa la critica del potere e la scienza e la strategia della non violenza come unica strategia possibile oggi Terzo Millennio per arrivare comunismo sta dentro questa critica e vedete bene che la distanza è fortissima ipotesa mila mine del tutto opposta e un'ipotesi che si basa sulla ristrutturazione dei quotidiani mondiale
La terza osservazione che vorrei fare
A Mumbai
In India a Bombay
Il movimento
Ma i movimenti commenta approfondiste movimento no-global ha vissuto delle giornate importantissime
Volino diceva il movimento
La prima grande risposta di massa
Alla crisi degli anni novanta forse la prima grande risposta di massa troppo ottimista la prima grande domanda di massa
Perché la risposta non c'è
Chi di noi è stata Bombay
Ha vissuto un'esperienza abbastanza particolare
E ho visto mettere in discussione un grandissimo numero di certezze
Non solo di prospettiva non solo di conoscenza ma anche credo di analisi politica questo movimento e questa sinistra radicale
Del del del dopo anni novanta
Aveva un punto su cui era molto forte il suo maggior punto di forza la capacità di analisi l'analisi della crisi del mondo l'analisi del liberismo analisi le prospettive mentre aveva un punto difficoltà poi nella concretezza politica
Io ho avuto l'impressione che vuole sentire quella di Bertinotti che era lì anche lui quindi ha vissuto che quest'
Aggiornato e ho avuto l'impressione che Bombay abbia messo per noi occidentali in discussione anche alcuni punti di analisi cioè ci ha fatto capire che anche l'analisi che fino a quel momento
Si era svolta era troppo debole
Cosa ci ha detto convenga intanto ci ha fatto vedere un livello di povertà che non so se immaginavamo ma certo che ebbe tutto sconvolgente
E che non permette e che diciamo così ti chiama tempi rapidi
Io ho avuto questa impressione quella povertà che abbiamo visto che abbiamo avuto sotto gli occhi tutti i giorni settimane le bombe c'ha posto una questione e non c'era un mai posti che è una questione di tempo
Un tipo di problema sociale che non può essere affrontato se non tenendo conto è curioso che si è proprio l'India il luogo di tempi lunghi apporre hanno io proporrei un problema di tempi brevi
A cosa servono gli strumenti politici i nostri classici per affrontare una questione che non so se ignoravamo ma comunque non hanno mai preso in considerazione come quella delle caste
Che si intreccia con la questione delle classi ma e non gli assomiglia non gli assomiglia molto
I nostri strumenti di analisi politica classica sono sufficienti per affrontare la questione delle donne in India che non è la questione delle donne in Europa
E e le comprende un po'tutte
Come affrontiamo con i nostri strumenti la questione dell'oppressione dei meno deboli sui più deboli
Ma non si è abituati questa questione in un continente come l'India meno avvertiamo c'è una questione molto seria costo delle caste poi è questa di oppressione di oppressione reale dei meno deboli sui più deboli
E poi ci pone un'altra questione fondamentale che forse intuiva ma che li diventa ancora più forte e cioè che non è possibile più per la sinistra ma forse non solo per la sinistra una politica che non sia una politica mondiale
Non esiste la possibilità di una politica nazionale una politica regionale che si tenga in piedi una politica
Che sia rivoluzionaria che sia riformista che sia persino di mantenimento dello statu quo quindi persino una politica conservatrice non può più essere che una politica
Mondiale
Abbiamo visto a Bombay
Che mai credo nella storia del mondo gli squilibri che erano stati così grande
La storia del mondo da soli squilibri ma mai gli squilibri erano stati così grandi e mai l'umanità aveva vissuto in una fase in cui si tende ad aumentare costantemente gli squilibri e questo torno a una alla parte finale dell'articolo di Bertinotti pone la questione fondamentale di questo inizio di millennio che il rischio di una crisi di civiltà non solo di uno scontro di civiltà di una guerra di civiltà ma di una crisi di civiltà perché apre per la prima volta nella storia dell'umanità la civiltà non va più avanti non va avanti va indietro
Arretra
E perde i suoi punti fondamentali di principio e questo pone delle questioni gigantesche alla politica fino a oggi la politica sia di destra che di sinistra si poneva la questione del miglioramento che della difesa della civiltà
La sinistra si poneva il problema di un avanzamento
Di soluzioni più egualitarie di riduzione degli squilibri la destra si poneva la questione del mantenimento dei livelli di civiltà del money vento dei del mantenimento dei privilegi che la civiltà aveva garantito ma comunque di difesa della civiltà
Oggi ci troviamo di fronte alla politica che non è più sicura del mantenimento di questi livelli di civiltà che si trova sull'orlo del e questo mi sembra che sia poi un po'il senso della di una parte della parte finale dell'articolo di Bertinotti che pone la questione la vecchia alternativa non mi ricordo più di chi in corso di Concetto Marchesi fu il primo a pronunciare la frase dell'alternativa tra socialismo il verbale forse prima
Non so città e prima ancora che ripresa allora da Concetto Marchesi un certo c'è un problema
Il ritorno però
Ah Vandana Shiva
E poi poi smetto perché io ho solo posto delle questioni sembrò complicatissime però ritorna Vandana Shiva
Perché lei nel suo articolo del quale io ho detto non ho condiviso diciamo
La premessa
Mette sul tappeto una grande questione che è una questione
Dice serve
La democrazia del pianeta Terra usa questa questa espressione per l'espressione la democrazia del pianeta Terra
Non è proprio questa alla fine la questione decisiva finale cioè nel momento in cui noi
Affrontiamo grandi temi come e quelli di come si riprende a fare politica come si riprende a far politica di sinistra cosa vuol dire rivoluzione cosa si salva ancora della parola comunismo
Non è che la vera grande questione oggi in effetti è questa come si riprende in mano
La possibilità di riaprire una strada la democrazia che ha bloccato è ferma sono anni ormai che la democrazia tema che sta andando indietro e vuotare svuota
Sempre più in tutti i livelli si è svuotata perché la globalizzazione diciamo così allevato i poteri e le possibilità quindi che della democrazia di esercitarsi sui poteri e quindi è diventata vuota pro democrazia degli Stati nazionali non vale più nulla perché
Sia perché anche dal punto di vista
Delle sue capacità rappresentative sia ridotta verticalmente negli ultimi quindici anni in tutto l'Occidente le capacità basti dire basta vedere il modello americano io ero
A parte diciamo che c'è un presidente che proprio non ha avuto la maggioranza dei voti del suo elettorato ma è un'osservazione che viene a parte però riflettevo l'altro giorno su questo lato su vari giornali di sinistra posato su Repubblica un bell'articolo di Serra che diceva ho visto che nel medio si è presentato alle lezioni né bere il candidato radicale diciamo che si è presentata e che si dovrebbe presentare pare che si presenti che premente la vera dei voti al candidato democratica che che è probabile che se Neter nel nel due mila nel due mila non si fosse presentato le elezioni possibile o probabile che Kerry avrebbe avuto no che Gore avrebbe avuto quei due tre mila voti in più che gli sarebbero bastati per essere letti e Michele Serra scriveva sulle pubblico ma l'articolo in cui diceva io condivido quasi tutto di medio condivido le sue idee son più vicino a me perché però penso che sia una provocazione sua presentazione forse ha ragione Serra forse un clamoroso sbagliano per vincere che li però mi chiedo a che punto è arrivata la possibilità di avere una democrazia rappresentativa se bisogna non votare per quello che rappresenta le proprie idee
Non è il segno di un di una viola completo sfilacciamento perché pone che pone dei problemi fondamentali di ricostruzione
Dello schema della struttura del tessuto della democrazia moderna e come dice Vandana Shiva della sua
Globalizzazione del suo diventare democrazia proletaria
Non è questo a questo punto il tema fondamentale che riassume un po'tutte le parole anche la parola comunismo e anche la produzione
Grazie Sansonetti che ci ha fornito degli stimoli corposi finanche forse troppi
E non in assoluto ma per chiudere in una serata e quindi Gaetano teme per la nostra rivista il prima di dare ovviamente la parola Bertinotti e volevo semplicemente dire che Piero ha giustamente messo in rilievo la differenza di opinioni che compaiono dentro la rivista
Ma questo è un pregio secondo me naturalmente e non difetti perché la rivista è un luogo di dibattito tra coloro che la fanno
è un luogo di dibattito tra coloro che la fanno e coloro che la leggono ci auguriamo che sia un luogo di dibattito anche tra coloro che lo leggo
Naturalmente questo dibattito è contornato mi ora è difficile fare una rivista assieme a Giuliano Ferrara Gustavo Selva
Trovo invece è possibile fare una rivista tra tutti coloro che sono portatori di che analisi punti di vista che agiscono in quel movimento mondiale
Per la pace contro liberismo cui prima facevo riferimento e questo già mi pare un bel successo colui che lascio gli assiste per continuare
La metafora calcistica che Sansonetti ha lanciato tutti a Bertinotti se ce la fa a risolverle in un quarto d'ora
Buona sera buona serata a tutti
Alfonso datati quasi tutto a tale che di calcio
Lasciamo stare
Io potrei perenne caccia una sentenza discussione ma non di presidente Census
Invece
Poiché pochissime cose
Ringraziandovi perse per l'eventuale lettura del della rivista
Rivista che
Ma non può trovare un interlocutore migliore che che Piero Sansonetti per le cose che ha detto
Che in realtà
No a me pare
Becchino pronto io le piste
Principali di questa ricerca
Di questa ricerca avviata basterebbero insomma le sue domande Teo
Mettersi in cammino no
Perché sono davvero domande fondamentali il Pio poi c'erano rispetto al mio amico il fuso
Considerano la latitudine di questa rivista un po'troppo larga ancora
Nel senso che forse anche per la generazione a me piacerebbe una rivista di tendenza marcatamente l'intendenza quindi sento lo spettro ampio delle posizioni come una necessità
Ma insomma
Non mi accontenterei di portare dentro la legge rivista in molti
Elementi di ricerca aggregazioni punti di ricerche di vista del movimento cioè quello che per nel movimento e io sono d'accordo ma fosse una ricchezza
Il suo platonismo la sua articolazione
Non lo è necessariamente per una lista
Vista deve tenga in qualche modo ad avere un'ipotesi
Le ricerche da verificare averla questa ipotesi e cerca e voi ancora la stiamo cercando
Abbiamo una una latitudine più più che
La capacità di declinare interamente un punto di vista mi pare
E da questo punto di vista
Il
Questo solo non possiamo dire quello che non siamo quello che non vogliamo e come dice giustamente Piero ambizioso
E ancora un po'
Un cammino da fare
E però a me pare che lo sforzo che ci siano che abbiamo cominciato innestando la su altro
Un troncone di un'esperienza che va rivista avuto in una in un'altra fase
A me sembra degna di qualche nota e davvero se voi l'accompagnatore
Con la lettura e anche con l'intervento critico secondo me siete davvero Benvenuti
Io penso che noi oggi possiamo contribuire
Ad avviare una grande ambizione
Provando CE ritrovandoci cioè proprio dal diciamo le il l'elevatezza dell'ambizione
Non contraddice io credo
Anche la modestia degli esiti immediati della ricerca cioè non è che uno si possa dire allora Pandette va un po'più bassa
Perché se non ci provi
Non solo ma il luogo a un prodotto scadente ma proprio non ti metti in relazione con le grandi domande che le domande che stanno traducendosi nel movimento perché io non credo siano solo quelli sono anche embrioni di esposta
Sono fattori ancora spuri ma che vanno oltre la domanda che costituiscono già un avvio imperfetto assolutamente impreciso
Da di risposte anche di innovazione
Del metodo di ricerca della del modo di essere della politica insomma ci sono molte tante
Credo che la che lavorano sotto traccia e in e queste talpe io non credo che possono essere ascritte semplicemente sul territorio dalla domanda a cui limpidi intellettuali politici i ricercatori debbano disporsi per dare delle risposte in realtà assenza questi semi lavorare non ci sarebbe più oggi neanche la possibilità di ricerca perché questa è la prima tesi diciamo del modo con cui io vedrò di vista perché la politica è in crisi
E la crisi dalla politiche e l'ambito entro cui avviene questo dice per questa ragione io credo
Temi come quelli dei che da ultimo ci ha proposto Piero
Democrazia comunismo
Io non penso possano essere definiti così partitamente come nella storia classica della politica
Tu dicevi prima negli Stati Uniti d'America M. mance c'è proprio una una demenza della politica così come ci viene proposta
Gli Stati Uniti ha neanche presidente Repubblica grosso modo viene eletto con il diciotto per cento dei voti non sono
Votano meno del cinquanta per cento
E tutti sono lì a interrogarsi drammaticamente su quel due tre per cento dei voti che potrebbe prendermela
Ma che senso ha ma prendere dall'altra parte proprio su quei due righe vi insiste per vincerne ai cinquanta per cento di voti
Che e lo schema che è totalmente artificiale
E lo schema attuale esattamente artificiale perché tradisce in realtà una prigionia entro cui sta alla politica
Che a suo
Volta sta in una prigionia che alla crisi della democrazia rappresentativa che a sua volta sta in una prigionia che la globalizzazione neoliberista
Questa appunto rivoluzione capitalistica restauratrice
Allora
Il neoliberismo Amelia avrebbe da dire
Che i le classi dirigenti
Si atteggiano a Vercelli il mio liberismo secondo la formula
E morto il re viva il re
Che lei il neoliberismo e davvero io credo morto
Ma questo non vuol dire per nulla che non posso rinascerà
Che e morto in che secondo me Inge accezione processo
La tesi che veniva qui ricordata e io credo che inizia che i liberali il mio liberismo di cui abbiamo parlato non è una qualsiasi politica liberista tant'è vero che a volte non lo è addirittura
Ma è invece l'idea di mettere a regime delle politiche economiche sociali
Al fine di potere ottimizzare una competitività
Che tende ad diventare
Totalizzante
A diventare insomma assorbente la politica il quadro istituzionale la relazione tra le persone
E ha potere in qualche misura determinare una nuova crescita e così via organico cultura politica etica e che hanno accompagnato la la la globalizzazione neoliberista hanno pensato che si potesse a certe condizioni determinare per questa via
La sostituzione delle politiche keynesiane troppo costoso e dal punto di vista sociale politico
Che cioè la crisi
Nei confronti dei quali intervenivano le politiche selenio keynesiane fosse possibilità supplire attraverso questa idea di liberare appunto le politiche neoliberiste di liberare da ogni laccio da ogni condizionamento da ogni condizionamento l'impresa e il mercato determinando attraverso una rivoluzione anche tecnologica
Anche scientifica un nuovo paradigma dello sviluppo su questa strada fallisca
Su questo
Rinunciare io penso alla politica della costruzione di una nuova organizzazione mondiale quella che chiamiamo imperiale
Fondata sull'associazione di istanze statuali Liggio politiche diverse e attraverso se non il consenso
La desertificazione dei confini
Quella ipotesi che sostanzialmente è l'ipotesi del primo centrosinistra frana
E in qualche misura io credo la teoria dei neoconservatori della guerra preventiva costituisce la risposta a quella morte
E e costruisce una nuova ipotesi neoliberista nuova fondata sull'impegno duro
Su un'idea repressiva
Sul carattere unilaterale
E unipolare di organizzazione mondiale
Nessuna idea di frantumazione di tutte
Forse potenzialmente avvenga
Cioè diciamo così saltatore del consenso
è una nuova è una nuova frontiera quella che produce
Ed è una nuova frontiera diverse che io penso prende atto della impossibilità
Del capitalismo di determinare una Periodo lungo di crescita
Persino quantitativa
Cioè in qualche misura
Si è fatta strada l'idea che l'età del no nel capitalismo moderno è già alle spalle
Quella fino a suo modo è andata dopo la vittoria del contro il nazifascismo fino agli anni Ottanta
E che l'idea che in qualche modo si potessero imprecare questo cammino per via
Della rivoluzione della globalizzazione totalmente frana
Quindi diciamo così
Quella ipotesi
E morto avevano provato Malta funziona a me pare di no
Mi pare di no tanto che secondo me tu e totalmente ragione a introdurre il discorso sulla sulla crisi di civiltà
La crisi civiltà e e allora una su una sorta di terremoto
Entro cui le politiche delle classi dirigenti
Sono oggi sottoposta una estremizzazione domani potrebbero anche tornare ma quello che le col nota e l'assoluta instabilità
Cioè in realtà adesso non voi che fosse chiaro non dico che rimane l'uomo solo al comando non dico questo
Ma dico che non sono più in grado di Avvenire una visione del mondo con cui proporsi un disegno egemonico
L'idea di neoliberista che avevano tentato e a e a questo tant'è vero adesso scusatemi la rozzezza che dà luogo al pensiero unico e a e a un'idea insomma egemonica queste e collaudata contraddizioni interne e io credo per la nascita di questa vicenda straordinaria che il movimento dei movimenti poi il movimento per la pace che insomma la nascita di un nuovo antagonismo del mondo quindi secondo me è vero che è morta la politica liberista non è vero che perché non possa diciamo così
E sei costruita in brandelli e non l'uomo con posizione
Ma appunto dentro una latente crisi civica può arrivare sino al catasto
Almeno così io penso
Ed è per questo che
Tale ipotesi su cui si muove diciamo prevalentemente alla rivista prevalentemente
E l'ipotesi Samia da almeno c'è un dialogo interessante
Un confronto ricco
Tra cui però bisogna disporsi progressivamente a scegliere
Per cui e in questo senso le sollecitazioni di Piero sono interessanti perché quella di Sami armi
E che già l'idea di una proposta di riformismo forte
Su scala mondiale ma suscettibile di aveva un'interpretazione geopolitica forte su scala europea e dentro queste sull'innovazione comunica e l'unica e congelata ma anch'io penso così
Io io penso che noi Cogni
Materiali grezzi che cerchiamo di deporre
La ricerca sulla non violenza
L'idea dell'Europa come traduzione di Baquba
La la l'indagine
Sui movimenti conflitti come portatori appunto più che di domande
I fattori di ricostruzione della politica
Avanziamo una ipotesi più realistica
Di quella di riformismo forte che qui è stato citato in salmì
Che sostanzialmente e accettazione del mondo unipolare
Ma non della unilateralità del predominio Nordamerica
Dentro un mondo unipolare
Il tentativo di delineare delle multilateralità
Che tuttavia guadagni in un nuovo spazio la politica questa mi pare grossomodo diciamo leader
L'idea mi evita il confronto mediamente il confronto
Ma secondo me non vede ma qui finiscono la natura intrinsecamente H ingressi ma di questa modernizzazione capitalistica
Cioè si applica come se questa modalità azione capitalistica fosse classe ma abile da un nuovo principe
Un principe cioè che si ricostruisce e che è in grado di regolare la bestia
Della globalizzazione secondo me non è così e e solvente alla globalizzazione che possono nascere esegeti della contestazione su scala Montagna Italia mondiale europea e e e e e la distanza tra l'oggi e il domani si accorcia arrivò all'ultimo grandissima suggestione di piano
Che cosa vedi da Bombay
Cosa avete di diverso io Piero non credo
Cioè anzi io credo come che che se vai li vedi quante fuori dei nostri occhi i vi parlo per me io sono stata porta legare pensavo di aver scorre scoperta una dimensione mondiale politica ci dicevamo a Bombay avevano visto vale c'era in realtà e ha mi scusate un un Occidente tanto tanto tanto banco grande ma ma un confine non è rimasto barricato poi andai non venga a vederlo
E per regalo con gli occhi davvero degli ultimi non solo il penultimo
Italic sono qua che mo'quali la metafora di questa di questo punto di vista che viene proposto
E dunque capisco interamente come dire all'impazienza del tempo breve che
Io ci suggerisce
E a cui forse credo la politica dal riformismo forte tenta di dare una risposta suggestiva
Ma io penso che invece la risposta alla crisi al nostro tempo la crisi acidità
Chiedono anche una modificazione del tempo e del tempo percepito
Quando dieci tempo breve tempo lungo
Pensi come dire ad un governo Esterno ai processi da parte della politica
Qui invece secondo me devono soccorsi di più le elezioni
Interni al movimento e ai movimenti
Ancora esperienza zapatista in qualche modo che dice
Guarda che qui in questo territorio io posso provarci in una condizione che tuttavia mettendo dentro gli indigeni mette dentro un altro punto di vista e non mi dai il problema del tempo attraverso la quale devo guadagnare il potere di Città del Messico perché invece questo potere appunto lo critico da qui e intervengo e da qui e da qui chiave scalo la dimensione mondiale
Naturalmente questo può apparire una fuga dalla politica lo riconosco questo può apparire una fuga dalla polizia
Ma io invece penso che siano le basi della ricostruzione della politica
Appunto altrimenti noi dovremmo continuamente sceglierei
Danneggia
E che i col rischio che vinca Bush
Per questo penso che le diciamo le tecnici spiazzamento camini subiamo ci induce a ragionare su questa ricerca che dentro la politica crisi della politica ai topi questa la idea di evoluzione
Che metta insieme ciò che fino adesso è stato separato
Va bene dir noi abbiamo un obbligo che è quello di chiudere quanto prima per rispetto verso i lavoratori della libreria
Jervolino voleva puntualizzare una questione gli diamo la parola io ricordo semplicemente che numero due in vendita al vostro buon cuore numero tre che in gestazione anzi già definito uscirà alla fine del mese in corso prego grazie vorrei ringraziare dunque ma anche dire che la la scelta di dare voce come dire ad una tesi diversa da quella sostenuta collettiva relazionale stava deliberata Franco perché noi continueremo anche nel prossimo numero a ospitare si parlerà della Costituzione europea ci sarà qualche intervento che non risponda diciamo alle occupazione del collettivo relazionale comunque io penso che possiamo sfruttare forse qualche minuto no
Se c'è qualcuno prove se se dobbiamo chiudere chiudiamo ringraziando tutte ringraziando la libreria c'ha espletato
Prego prego allora
Non perché abbiamo questo obliqua verso io intervengo sollecitato dalle parole iniziali del direttore che diceva nuovi filoni
Nuovi stimoli un pochino intimiditi invece da tendenza
Che il
Responsabili di Rifondazione del segretario di Rifondazione comunista a dire che la latitudinale la rivista un pochino più alti a me sembra che ci sia un problema
Che non è il centro che è fondamentale che non è mai al centro della riflessione ed è questo quanti qua e fra quelli che ci ascoltano alla radio
Sarebbero in grado di sostenere la bontà delle proprie tesi nell'interloquire con un americano
Se la lingua di discussione e l'inglese
Davvero non è un problema questo della comunicazione se ne sappiamo che meno del tre per cento in Europa
Nei Paesi che non sono di lingua germanica riesce a raggiungere un livello di conoscenza che di First Certificate c'è assolutamente insufficiente per dire alle università inglesi
Ebbene
Questo problema non è un problema reale e non è vero che ili impedire
Dominguez tradizione mentre si fonda sulla religione sulla moneta e sulla lingua ma quanti anni sono stati necessari all'Algeria per buttare fuori francesi meno di dieci ma la cultura francese ancora per un centinaio d'anni quand'anche si volesse buttare via accadrà
Che Enza della industria Francia
Sulla Algeria sarà estremamente più facilmente veicolata che non può in Italia è o no un problema io lo voglio porre non sono questa famiglia politica ma credo che sia importante spero che se anche non viene squadra disposta non si dirà all'esperanto una lingua di Richard dal momento che è
Richard e è un ossimoro non solo i greci ma anche Dante lo dice
E più
Non innaturale quanto le lingue non è
Il tono di Renato orali opera naturale e Wome favella ma così o così natura lascia quei fare a voi
Secondo che fa va va bene credo che sia un problema importante per coloro che si pongono la questione della democrazia dell'arte erra della risoluzione globale grazie comunque una politica
Lingue guarda caso è stato proprio J.
Secondo di un dibattito con do Balibar perché anche i costruttori si
E noi proponiamo dicono perché appunto è un fenomeno come
E ma credo più che la lingua uno
Versi da però questo richiederebbe un altro dibatte non possiamo fare le posso dire non è lingua unica Pellin qualche consente la reale vita di tutte e per quelli che
Non si orientano vorrei dire esperanto punto net sulla rete grande nel
Grazie al doppio del nuovo