"Il rischio idrogeologico nella memoria storica" - organizzato nei giorni 26, 27, 28 e 29 ottobre 2000 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Protezione Civile nell'ambito della II Edizione della "Biennale della Protezione Civile" dal titolo "Il rischio idrogeologico" (presso Umbriafiere) (Nota: sono state registrate solo alcuni parti dei lavori delle varie giornate)

Signore e signori buonasera e benvenuti al questa giornata inaugurale la seconda Biennale di protezione civile
Una Biennale che comincia con qualche defezione che e ho il dovere di di giustificare purtroppo a Roma
La Conferenza Stato Regioni tutta una serie di impegni legati alla all'emergenza alluvione che abbiamo avuto nei giorni scorsi e che continua purtroppo
Ad essere particolarmente attiva soprattutto perché è partita da parte
Della ricostruzione del delle prevenzioni di ricostruzione per fare in fretta e quindi io devo giustificare se mi si passano parola il ministro dell'interno bianco
Il professor Barberi ed il Presidente della regione Lorenzetti che sono impegnati in una Conferenza Stato regioni ed una serie di incontri
Che forse per adesso ne impediscono di essere presenti a questa a questa inaugurazione a questa apertura
E che probabilmente se visto il protrarsi dei lavori segni per lavori si troveranno purtroppo non potranno essere con noi
Io do il benvenuto agli ospiti do il benvenuto al tavolo
E ricordo che l'inaugurazione che doveva essere alle quindici e trenta verrà è stata posticipata alle diciannove cioè la chiusura del convegno all'innovazione diciamo ufficiale della dell'esposizione anche proprio per dar modo a questi nostri ospiti di potere essere presenti se potranno essere presenti altrimenti saranno degnamente rappresentati io quindi da lei subito la parola al sindaco di Bastia Umbra
Lazzaro Bogliari
Grazie io oltre a portare il saluto della mia città mi sento in dovere di portare veramente il saluto dei tanti sindaci che in questo momento hanno credo delle grandi responsabilità
Nel senso che
Ben vengano queste iniziative perché ci fanno capire che cosa può significare anche il nostro impegno che cosa può significare farla tre trasmettere una cultura una vera cultura della Protezione civile come è scritto su una una bella pubblicazione della Protezione civile qui edito dalla Regione dell'Umbria cultura della protezione civile
Del principio che nulla è inevitabile lasciando e parafrasando una un detto di richiamo intanto il parafulmine nulla è inevitabile tranne e mi perdonino le suocere fanno la suocera e le tasse
Per cui su questo principio prefetto D'Ascenzo
Ha vissuto con noi dei momenti importanti per cui può comprendere anche con quale grinta e quale voglia di fare noi abbiamo siamo intervenuti in questa nostra Regione ognuno per la sua parte
Ma sappiamo che noi non dobbiamo demandare responsabilità chicchessia ognuno la sua parte ma noi sindaci pensiamo di avere una parte importantissima intanto nella gestione del territorio anche noi dobbiamo essere più corretti
Ma intanto anche nel poter trasmettere questa vera e propria cultura la cultura della protezione civile noi ci siamo arrivati magari con dopo il ventisei settembre del novantasette
Abbiamo cominciato a interessarci affondo di alcune problematiche
Però credo che siamo a buon punto e se questa iniziativa già il seconda volta che viene fatta qui nella nostro grande centro fieristico
Non è venuta per caso pervenuta sì da qui momenti ormai deve costituire un situazione deve costituire una sezione stabile di riflessione di approfondimento e di una presa di coscienza che dove noi siamo tutti coinvolti
Qui in questo centro fieristico
Nel lontano ormai dico lontanissimo settembre del novantasette c'è stato proprio il ci sono state le fasi più credo più importanti dell'organizzazione di tutti i servizi prima per interventi sulle zone terremotate
C'è stato non solo la sistemazione della logistica
Rifornimenti ma c'è stato anche il centro per lo smistamento di tutte le roulotte è stato importantissimo questo significa che involontariamente era stato progettato uno spazio per la Protezione civile involontariamente dico
Ben vengano questi spazi ma è ora che tutti noi purtroppo anch'io devo fare autocritica ci dobbiamo dotare di questo piano per la protezione civile ce l'abbiamo sono vecchi bisogna aggiornarli perché ormai abbiamo tutti gli strumenti adatti prefetto
Sta giustamente sì ogni tanto cetriolo vecchio perché non ci siamo tutti adeguati a a questi nostri obblighi
Ma siamo impegnati assolutamente a dare delle risposte certe perché quando succede quello che succede il primo responsabile io credo che il sindaco
Ecco io ben vengano queste cose grazie cosa intervento grazie a tutte le vostre presenze a nome della città ma al nome dei tutti i miei colleghi grazie
Ringrazio il sindaco ringrazio al signor prefetto di Perugia ed altri colleghi che hanno avuto presenziare a questo questo convegno sul rischio idrogeologico la memoria storica perché poi
Tra tre a tutto e il Problemi valida protezione civile funzione del prefetto è ancora una funzione importante fondamentale
Prima di dare la parola al vicepresidente la Provincia di Perugia mi corre l'obbligo di un ringraziamento in particolare ringraziata per regolare perché quando noi abbiamo ipotizzato come biennale questo questo
Convegno sul rischio idrogeologico stasera dei convegni questa sei appuntamenti sul rischio idrogeologico non era ancora successo Soverato non era successo
Il Piemonte non è successo assolutamente niente abbiamo voluto come dipartimento e come biennale come quindi Regione provincia di Perugia e Terni
Comune di Assisi Bastia è di Foligno
Cercare di dare un contributo rispose positivo e propositivo ad un dibattito che sappiamo è un problema che sappiamo tutti essere drammatico in tutto il Paese dal nord al sud
Professor Barberi dice che l'Italia unita provano a rischio idrogeologico perché purtroppo dall'altra dei tiranni abbiamo questo problema è però mi corre l'obbligo ringraziamento particolare ad un pungolo
Che oltre ad essere ovviamente Presidente del Gruppo nazionale difesa catastrofi idrogeologiche oltre ad essere presidente della sezione Grandi Rischi Rizzi il rischio idrogeologico del dipartimento della protezione civile è una persona per cui l'idraulica intesa in senso molto lato professor Ubertini e rischio è una cosa che da anni lo porta in primo piano non solo a livello internazionale ma anche a livello nazionale dello sforzo di spingere questa cultura della protezione civile da tecnico da esperto da scienziato e quindi io voglio ringraziare il professor Ubertini che fa parte del coordinamento scientifico che ha organizzato questo convegno la praticamente spinto e voluto fortemente insieme ad Ignazio Bechi a Paolo canuti Andrea Capodaglio al massimo Civita Fausto Guzzetti che molti qui conoscono così come Ubertini accesa e l'Andrini a Luigi Natale a Fabio Rossi a Franco Siccardi a Lino Versace appunto al professor Ubertini che ringrazio veramente perché è stato uno dei principali artifici di questa kermesse in senso che ci auguriamo tutti positiva e propositiva perché la scienza parla chiaro scrive pulito come si dice quindi al di là di tutto
Avevamo bisogno di punti di riferimento ben precisi per discutere non per fare chiacchiere grazie ancora do la parola al vicepresidente della Provincia di Perugia Palmiro Giovagnoli
Ti ringrazio per l'opportunità che mi è data di portare questo brevissimo saluto garantisco sul brevissimo perché si rischia in queste occasioni essendo più enti coinvolti voi
Alla fine si dice addosso le stesse cose anche con qual è che rischio di retorica
Quindi mi limito soltanto a ringraziare gli organizzatori anche se per un pezzetto lo siamo anche noi i relatori le autorità presenti
E per sottolineare in qualche modo la positività dell'intuizione che hanno avuto ormai tre anni fa anche se la prima Biennale è stata fatta due anni fa
Comuni Bastia via sì sì
Provincia di Perugia e Terni la la Regione nel comune di Foligno insieme col di Parker la Protezione civile di inventare diciamo questa Biennale operazione civile nel nostro territorio
Tentando di fare del dell'Umbria
Così un laboratorio permanente per far crescere la cultura Protezione civile in una la zona che ha avuto purtroppo grandi problemi tre anni fa ma che comunque a rischio anche pratico
Il fatto che siamo giunti oggi alla seconda edizione vuol dire quella intuizione era giusta il tema tra l'altro di particolare interesse purtroppo di attualità il il messaggio volevo lanciare sono tutte con lei gli amministratori presenti e le altre autorità dobbiamo fare in modo di non fermarci
Il giorno dopo la chiusura della Biennale
E cioè che questo lavoro sulla cultura dalla Protezione civile
Poi si trasformi in cultura quotidiana di governo delle nostre istituzioni
E quando dico cultura quotidiana di Governo del nostro istituzione mi riferisco ovviamente soprattutto alla tutela gestione del territorio e dei territori che siamo chiamati ad amministrare
Più avente l'Umbria non è una Regione
Posso dire
Particolarmente abitabile per la cattiva gestione urbanistica e sicuramente ci sono
Purtroppo tanti esempi peggiori in Italia
Credo però lo dico qui ce lo dobbiamo dire con estrema chiarezza che qualche problema da questo punto di vista nei decenni passati o negli anni passati abbiamo contribuito a a crearlo anche noi
Credo allora con gli strumenti oggi abbiamo con i piani regolatori ogni piani territoriali di coordinamento provinciale il put eccetera e dobbiamo fare in modo anche acquisendo elementi che magari dieci quindici venti anni fa non si conoscevano facendo provi magari risultanze anche di convegni così specifici ore questo del rischio geologico per avere poi la capacità e a volte anche il coraggio di scegliere perché si passi appunto di un'affermazione generale sulla quale siamo tutti d'accordo
Che il territorio va meglio o tutelato anche ad una pratica quotidiana di governo in tal senso passi avanti sono stati fatti in questi anni mi auguro che per quanto mi riguarda l'impegno posso
Assumermi è che anche dopo la chiusura dei lavori della Biennale di domenica di domenica prossima e anche alla luce appunto gli ulteriori elementi acquisizioni che avremo dai convegni programmati
Fare in modo di essere conseguenti con le ulteriori acquisizioni e che ulteriori impegni assunti quindi con questa brevissimo valutazione e considerazione se volete anche impegni così carattere politico amministrativo
Che io vi saluto e ringrazio di nuovo premiato così l'occasione di intervenire a questa importante iniziativa grazie
Grazie presidente e
Accanto alla comitato scientifico
Ha lavorato un gruppo diciamo così operativo
Ringrazio come uno come componente ma che è stato ovviamente
La la mano operativa del comitato scientifico e composta da funzionari Regione del Dipartimento della provincia di Perugia e Terni del Comune di Assisi del comune di Bastia del comune di Foligno che hanno realizzato quello che può e poi vedrete in questi giorni se siamo stati bravi lo direte se siamo stati non bravi prego tenetelo per voi
Do la parola capo del dipartimento della protezione civile prefetto Anna Maria D'Ascenzo che credo che sia una vecchia conoscenza di questi territori
Buongiorno a ben trovati a tutti gli amici tante li ha salutati personalmente molti li saluta da qui
Ho poca voce
L'ho consumata in questi giorni
Avevamo preparato questa biennale
Non sapendo e non pensando di Avery
Una esercitazione sul campo così vasta
Prima
In Calabria e poi in tutta l'Italia del nord
Io non voglio intrattenervi far perdere tempo a nessuno quando soltanto salutare tutti ma particolarmente sostenuto tutte le autorità che avevo lasciato quando ero prefetto qui a Perugia e che mi fa tanto piacere di incontrare
Saluto particolarmente i colleghi che sono venuti qui ad ascoltare in questi nostri interventi che per noi sono preziosi particolarmente il saluto Renato Strangers non per niente perché abbiamo passato le notti assieme in questi giorni al telefono Luís lungo l'asta del Po e io nella sala M comma della protezione civile
Effettivamente le cose sanamente Benedetta alle quattro della mattina era
è stata una cosa che così fosse facemmo fare maggio di cani a chi più di noi sa e capisce di disastri idrogeologici
Comunque e ci fa piacere di essere qui insieme a voi e particolarmente tanto fa piacere a me di essere tornata su questo territorio che Amato ottanta grazie buonasera a tutti
Grazie capo del dipartimento della polizia civile
Darei la parola al vicepresidente della Regione Umbria Giampiero porci
Un saluto prima di poi
Aprire i lavori ufficialmente
Convegno sul rischio idrogeologico Garavoglia storica
Io compiacere porto il saluto della Giunta regionale dell'Umbria
E del presidente che è impegnato in queste ore con il governo nazionale
A Roma su questioni che in qualche modo riguardano gli argomenti e l'oggetto del primo convegno di questi quattro giorni di convegno vorrei innanzitutto ringraziare gli organizzatori che insieme alla Regione dell'Umbria per questa seconda edizione della Biennale della protezione civile
Nata appunto due anni fa subito dopo l'esperienza difficile per questa regione fosse nata anche come stimolo per una nuova stagione della Protezione civile che in qualche modo abbiamo inaugurato io vorrei permettetemi di ringraziare e salutare
La dottoressa Anna Maria D'Ascenzo
Nostro Grande prefetto
Oggi capo del dipartimento della protezione civile
Che non solo ha lasciato un ricordo bello
Come dire di qualcosa che funzionava
Che insieme abbiamo costruito e poi dico insieme perché quando la dottoressa D'Ascenzo ha usato la parola avevamo pensato avevamo organizzato la Biennale insomma
Avevamo come pensata abbiamo lavorato insieme per affrontare permettere in sintonia diversi livelli istituzionali forse è iniziata anche la nuova stagione da questo punto di vista perché rispetto ad un passato dove tra enti locali
Regioni e livello centrale insomma non sono mancati conflitti e situazioni di poca armonia da un po'di tempo da da qualche anno
Tra prefetti e prefetture tra Governo nazionale il governo regionale tra istituzioni locali istituzione nazionale è iniziato un percorso diverso fatto di collaborazione che non abbiamo
Più volto sperimentato in questa regione che ha funzionato
E che possiamo dire con certezza che questa la strada maestra dove alla quale bisogna continuare ad investire a lavorare
Insieme per queste nato come dire un'occasione importante come questa del della Biennale non solo per fare un bilancio delle cose fatte che di per sé è una cosa importante perché è un bilancio rappresenta sempre l'occasione per delle riflessioni ma soprattutto a dire l'occasione per studiare le risposte alle nuove esigenze che emergono in un settore come questo che è particolarmente complesso
E di fronte al quale l'italiane passato non ha brillato e che negli ultimi tempi permettetemi di dire questa cosa ha recuperato molto
A l'Umbria il rischio sismico la sperimenta passi ha capito che cosa significa una protezione civile che funziona perché ha funzionato in questa Regione io credo che il giudizio positivo lo si deve anche rispetta le vicende questi ultimi giorni di qualche settimana fa dalla Calabria al Piemonte l'Italia messa a dura prova
Da momenti difficili io credo che il ruolo della protezione civile è stato un ruolo che ha funzionato che ha funzionato bene
Che ha portato questo paese tra i Paesi come dire non di serie B ma tre Paesi di serie A questa come dire al di là delle vicende
Politiche credo è un risultato è uno stato dell'arte che non può essere smentito che appartiene all'impegno di anni
Di lavoro di sintonia quindi proposte per migliorare per cercare di trovare delle risposte alle esigenze della popolazione poi di fronte a rischi
Naturali rischi rischio sismico in questo caso sì sì si fa un confronto sul rischio idrogeologico e anche questo è un altro utile elemento che interessa l'Umbria
Lunga non è interessata solo dalle vicende dei rischi si rischia è interessata anche dalle vicende del rischio idrogeologico e devo dire che su queste insomma ho ascoltato l'Umbria una regione tra le più esposte
Al pericolo di calamità naturali quindi rischio di frane di esondazioni però vorrei dare atto anche la anche su questo insomma
Che l'Umbria ha fatto molto voglio dire pur non essendo l'assessore
Alla Protezione civile pure non essendo come di un avendo seguito nella passata legislatura questo settore in quando mi occupavo di un altro settore io credo che noi bisogna dare merito atta la struttura la Regione
A chi è presente qui chi da anni lavora perché la Regione ha una mappa dei dissesti idrogeologici
Ha un catalogo preciso delle frane
A ai fiumi sotto monitoraggio insomma la Regione che ha tempo reale riesce a conoscere le situazioni in questo caso anche a dare delle risposte per diminuire il rischio tutto è perfetto per carità no
Tutto siamo bravi rompe non credo insomma che non è che un problema di classifica
è un problema di aver compreso però l'importanza e la sensibilità di una cultura all'interno delle istituzioni
Che è indispensabile anche per far capire le nuove generazioni questo elemento che caratterizza un po'anche i lavori di questi quattro giorni questo filo che porta tantissimi ragazzi delle scuole
A a venire qua va stia a capire cosa significa protezione civile anche in termini di nuove tecnologie come dire la sfida all'investimento sulle nuove generazioni
Investimento indispensabile appunto le fa crescere la cultura l'azione civile come indispensabile straordinario il lavoro del volontariato l'abbiamo già Corriere sperimentato abbiamo toccato l'importanza ma di questo esercito che che ha marciato sull'Umbria quando è necessario la mano del volontariato l'abbiamo vista perché da ogni parte d'Italia è importante appunto riuscirà a mettere insieme queste risorse voglio non voglio farla lunga insomma voglio stare dentro
Al compito mi è stato affidato ad importare un salotto io veramente ringrazio le autorità presenti ringrazio un po'anche i prefetti
Dire che ci sono diversi i prefetti di diverse città dell'Italia
Anche questo è l è il segno di un nuovo il nuovo rapporto nuova stagione ma anche il segno che si ritiene queste queste quattro giornate si ritengono come dire importanti per un confronto su questi temi
Un prefetto di una città non vicinissima
All'Umbria parte vieni sì come di è passato un messaggio di utilità dell'incontro se è passato un messaggio di importanza ripresenta di confronto su queste questioni è un'Italia che cresce e l'Italia forse a me piace moltissimo c'è la fase bellissima fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce
Forse qualche vicenda un po'amara che si è stata ha fatto tanta notizia
E forse come dire non ha dato il giusto risalto ad un'Italia che invece stava crescendo dell'Italia che sta occupando posizioni diceria nel panorama europeo e mondiale permettere di dire che in questi quattro giorni ci sarà anche l'occasione per ridare al nostro Paese si a quelle persone che hanno lavorato in questi anni il giusto merito di un'azione veramente importante buon lavoro
Grazie presidente
Anche soprattutto per il calore
Delle sue parole del suo intervento
Ho nonché ottimo ringraziamento primaria dei lavori a un brigadiere e al suo Presidente e i suoi collaboratori che questa sera inaugurazione di apriranno i loro saloni hanno lavorato duramente hanno lavorato bene
Anche questa sinergia tra le istituzioni nazionali regionali locali e una struttura pubblica ma comunque privata il segno di quello che sottolineava il presidente voci che le cose stanno finalmente cambiando su un percorso utile
Non tanto in generale ma utile veramente al cittadino
Cioè do la parola al chairman del convegno professore Enrico Marchi dell'Università di Genova per l'apertura ufficiale
Convegno sul rischio idrogeologico nella memoria storica grazie ancora a tutti
Signore e signori buonasera
Sono stato per quarant'anni docente di discipline idrauliche
E quindi capisco di essere chiamato c'erano a per il rischio idrogeologico mi dispiace un po'che ci sia la memoria storica non vorrei che questo facesse qualche riferimento anche alla dieta anche se è pur vero che io ho partecipato diciamo personalmente l'alluvione del cinquantuno essendo nato a Rovigo ed essendo proprio in quella città in quei giorni ma parlano di di questo se ne resterà tempo dopo mi pare che i tempi stringono e quindi darei subito la parola ai relatori comunque una raccomandazione
L'orario prevedeva
E prevede ancora la chiusura alle diciotto e trenta
Non so se riusciremo ma io farò di tutto perché riusciamo a contenerci in questi tempi quindi raccomanderei al dottor Guzzetti di contenere che ha una relazione impegnativa del progetto avviare vulnerata italiane di mantenere la sua relazione entro venticinque minuti
Tutti gli altri relatori mi dispiace essere così fiscale ma direi che non dovrebbero andare oltre i dieci dodici minuti nei loro interventi
Prego dottor Guzzetti
Grazie
Quella
La presente in questa presentazione quello che cercano di fare di valutare l'impatto che le catastrofi idrogeologiche hanno avuto in Italia
Di descrivere alcuni risultati del Progetto Avi e di identico indicare come l'informazione storica possa contribuire alla mitigazione degli effettivi calamità idrogeologica
Ho bisogno di
Non è possibile non cominciare con quello che è successo solo qualche giorno fa il dodici ottobre
Un fronte freddo associato ad una depressione sulla Gran Bretagna ha raggiunto l'arco alpino richiamando sull'Italia nord-occidentale dell'aria umida ed ed instabile queste colori dicono i bollettini meteorologici
Al suolo quello che è successo e che i bacini idrografici compresi fra l'altro poi in Ticino sono stati interi interessati da precipitazioni molto intense in sessanta ore sono caduti in media quattrocento millimetri di pioggia in alcune aree sono caduti fino a settecento millimetri di pioggia
In più Inge sessanta ore in più stazioni le precipitazioni hanno superato i cento millimetri in un in un giorno
L'evento lo lo sanno tutti ha ha causato venticinque vittime diciotto in Valle d'Aosta qualche in Piemonte tra in Liguria ci sono quattro dispersi se aggiungiamo le vittime a Gondo in Svizzera che però è solo cinque chilometri dall'altra parte del confine
Il bilancio sale ad oltre quaranta fra vittime e dispersi le regioni colpite sono cinque comuni sono qualche centinaio
Gli sfollati sono stati in alcuni momenti quaranta mila mentre i dati del Dipartimento di ieri dicono che in questo momento il di senza tetto sono due mila novecento più o meno
L'alluvione ha causato stime preliminari cinque mila miliardi
Di danni di cui mille alle vie di comunicazione due mila l'agricoltura mille settecento all'industria e all'artigianato mi permetto di dubitare in senso conservativo di questi dati peso se non di più è solo di poche settimane prima l'evento di Soverato tra l'otto e il dieci settembre in tutta la Calabria jonica si sono già registrate precipitazioni intense e inondazioni e frane hanno costretto ad evacuare qualche centinaio di persone in diversi Paesi
Sui monti a ad Ovest di Soverato in particolare sono piovuti fino a ottanta quattro millimetri di pioggia in un giorno provocando la piena del torrente a campeggio le Giare lo saprete l'inondazione ha provocato undici vittime quattro dispersi e lei feriti
Le le le fotografie fanno vedere come l'acqua vi ha strapazzato macchine giocattoli come se fossero la stessa cosa
Nel corso degli ultimi decenni l'impatto di tutte le catastrofi naturali è sicuramente aumentato questo fatto cento la causa e soprattutto la crescita della popolazione che illustra in questo grafico e la conseguente urbanizzazione di aree a rischio
In Italia la popolazione è passata da tredici milioni nel mille settecento ai trentaquattro milioni dell'inizio del secolo fino agli attuali cinquantasette milioni
Dal cinquanta all'ottanta la popolazione mentre la popolazione aumentata più o meno del diciannove per cento nelle aree urbane l'aumento è stato del sessantatré
Per cento
Ma quali sono le reali dimensioni del problema dissesto idrogeologico in Italia sembra facile dirlo adesso tutti se ne rendono conto dopo un evento come quello del Piemonte ma in realtà in società moderne e tecnologicamente avanzate come la nostra memoria storica tende a svanire abbastanza velocemente
L'Italia ha una lunga storia di inondazioni e frane cercando negli archivi quasi ovunque è possibile imbattersi immagini come questa la fotografia illustra gli effetti di una colata di detrito in un villaggio delle Marche il ventisette luglio del mille novecentosei
Quello che è interessante notare che esattamente la stessa area trecento anni prima era stata del visitata da un tale Ambrogio ma gente a una sorta di ingegnere idraulico di geologo del tempo
E le cause che Ambrogio ma Jack identificò sono esattamente le stesse invocate oggi
L'impatto dell'inondazione fanno elevato solo nel ventesimo e secco Eridani ammontano a più di dieci mila fra morti feriti e dispersi trecentocinquanta mila senza tetto migliaia di case migliaia di punti e centinaia di chilometri di strade distrutte o gravemente danneggiate
Da non sottovalutare l'impatto subito dal patrimonio artistico e culturale del Paese la fotografia ne è un esempio emblematico il salvataggio del Cristo di Cimabue danneggiato dall'alluvione di Firenze del sessantasei il problema non è tuttavia limitato al passato solo negli anni Novanta le inondazioni lecco le frane hanno causato oltre l'altro sotto la morte di oltre duecentottanta persone questo è un un elenco dei principali eventi occorsi nel dopoguerra sono partito al Polesine nove Polesine novembre del cinquantuno può non d'oltre cento chilometri quadri pianura veneta
Tre anni dopo nel Salernitano colate di detrito produssero quasi trecento fa morti dei dispersi
Nel il nove ottobre del sessantatré alle otto e mezza di sera o una frana di roccia si staccò dalle pendici del monte Toc e con una a velocità molto elevata centodieci chilometri allora entrò nell'arco del Vajont
La frana spinse l'acqua fuori dall'invaso prima contro il paese di Casso e poi sopra la diga
L'onda di piena percorse la stretta gola il canyon a fra la dica e la valle del Brenta e allo sbocco investì Longarone Pira ago Villanova Rivalta e fare le vittime sono stimati in almeno mille novecentodiciassette ma alcune fonti le portano due mila cinquecento è sicuramente la peggior catastrofi idrogeologiche del Paese forse la peggiore d'Europa
Solo tre anni dopo nel novembre del sessantasei si verificò l'alluvione di Firenze durante l'evento perso la vita trentacinque persone ed il danno causato al patrimonio artistico e culturale non solo italiano fu enorme
Le fotografie mostrano alcuni dei monumenti danneggiati la chiesa di Santa Croce la sua piazza il Cristo di Cimabue un dipinto del del Vasari
L'evento alluvionale causa danni non solo in Toscana ma anche in Veneto a Venezia l'acqua alta raggiunse livelli record
A seguito di piogge
Intense che lo come ente localmente superare i trecento millimetri in un giorno tra il diciassette e dieci a nove luglio del mille novecento ottantasette si verificavano esondazioni e frane linee diverse valli della Lombardia in particolare in Valtellina
Le fotografie mostrano alcuni degli effetti delle inondazioni in particolare a valle di Sondrio la coraggiosi due metri di altezza
Le vittime delle inondazioni furono due l'evento però provocò anche numerose frane
Solo in Val Tartano un'aria di quarantotto chilometri quadrati contammo più di duecentosettanta le fotografie illustrano gli effetti di una di queste frane in Val Tartano il condominio la quiete costituito proprio lungo un piccolo torrente venne investito da una colata di fango
Resistette un po'permettendo tra l'altro gli abitanti di mettersi in salvo e poi si spezza letteralmente in due
La massa di fango investita albergo Gran Baita dove provocò dieci morti che undici morti e dieci feriti
L'evento ebbe una coda particolarmente catastrofica il ventotto luglio e dieci giorni dopo il picco dell'evento alluvionale una massa una frana di trentacinque milioni di metri cubi si staccò dal pizzo coppetta cade nella Valle dell'Adda ostruendo la la farà distrusse in pochi secondi l'abitato di Sant'Antonio dominio Santantonio Mourinho ne edere giocava niente l'abitato di aquilone
Nonostante il fatto che l'area fosse stata evacuata o morirono ben ventisette persone la maggior parte delle quali a ad Aquilone
Nel novembre del novantaquattro l'Italia nord-occidentale venne colpita da un violento evento alluvionale furono almeno quattrocentonovantasei i comuni colpiti le inondazioni e frane causarono la morte di settanta persone ne ferirono ottantasei lasciavano due mila duecento senza tetto
Estremamente gravi i danni alla rete stradale dei ponti in alcune aree le fra LEA strade furono letteralmente cancellate per diverse centinaia di metri
Il danno economico totale è stato valutato fra quindici e venticinque mila miliardi che è l'ordine di grandezza di una manovra di economica di una gara per l'all'assegnazione di licenze UMTS
La questa fotografia invece mostra un particolare del paese di Varallo dove una colata di fango di modeste dimensioni causò la morte di quattordici persone pressante notare come ciò sia avvenuto in un'area lontana dalla Valle del Tanaro dove è in corso l'evento alluvionale maggiore
E ancora
Il diciannove giugno nel novantasei piogge intense scaricarono fino a quattrocentocinquanta millimetri in quattro ore nel versante tirrenico delle Alpi Apuane in Toscana
Fu un evento localizzato ma di estrema violenza che portò provoca decine di frane
Superficiali vi furono tredici vittime
Cinque maggio novantotto colate di fango e detriti e non dare dei centri abitati di episcopio Siano Bracigliano Quindici provocarono la morte di cento oltre centocinquanta persone
L'aver l'evento ebbe un grande impatto nel Paese nelle documentato con grande attenzione dei media e scatena un dibattito politico che sfociò nell'emanazione della legge due sei sette
La legge prevede che le autorità di bacino e le regioni identifica e ne perimetro le aree cosiddette a maggior rischio
Io credo che gli eventi di quest'anno indicano come l'idea stessa di individuare aree a maggior rischio senza una capillare indagine del territorio sia totalmente inadeguata
Queste curiose fotografie riprese dal dottor Marco amanti del Servizio geologico nazionale documentano i danni prodotti dal fango alle automobili alle moto a Sarno
Le fotografie dimostrano quanto possa essere devastante distruttivo una colata di fango e quanto possa essere pericoloso spostarsi in un'area soggetta a rischio di colata
Quelli che ho illustrato finora sono in effetti sono gli eventi più importanti ma non il PPI ma non certo gli unici solo negli ultimi cinque anni abbiamo avuto e venti in Calabria Umbria Campania Lombardia Liguria Veneto Alto Adige Sardegna
Gli eventi in giallo sono quelli per i quali si nei quali si sono registrate delle vittime
Limitando il discorso alle frane che quella mai più familiare i dati a nostra disposizione ci indicano che dal più o meno dal mille quattrocento al mille novecentonovantanove in quasi un migliaio di eventi di franano perso la vita oltre dodici mila persone
è una frequenza di un evento catastrofico ogni sette otto mesi
Solo nel ventesimo secolo i morti sono stati cinque mila ottocentotrentuno i feriti mille ottocentosessanta i dispersi centootto i senza tetto trecento mila
Da questi dati è possibile ricavare la probabilità che si verifichino e venti di frana con morti o feriti
Senza entrare nel dettaglio il grafico permette di affermare che il rischio da frana per le persone in Italia superiore di quello a quello di tutti i Paesi europei di tutti i paesi che si affacciano sulle Alpi ed è inferiore solo a quello di Giappone e Cina per quello che se ne sa
Del resto nel dopoguerra l'indice di mortalità da frana è stato superiore a quello di non d'azione e paragonabile a quello da terremoto
Per onestà intellettuale va tuttavia ricordato che si tratta comunque di indici inferiori alle altre cause di mortalità fra cui le principali fra cui quelle mediche gli incidenti stradali o quelli sul sul lavoro
Tutte queste informazioni non le abbiamo per caso ma perché da oltre dieci anni il Cnr finanzia uno specifico progetto di ricerca denominato Ap
Abbia un acronimo di aree vulnerata italiane il progetto fu commissionato dal ministro per il coordinamento della protezione civile al Cnr allo scopo di realizzare un censimento delle aree storicamente colpite da frane da inondazione
In dieci anni di attività abbiamo raccolto oltre venti mila informazioni su frane sette mila cinquecento su inondazioni
Questi anni abbiamo anche realizzato diversi prodotti nell'ambito del Progetto Avi la maggior parte dei quali mirata a diffondere l'informazione storica raccolta
Si tratta di rapporti regionali di archivi e Cappato lire cataloghi consultabili via internet di elenchi di località colpite di Marte a scala nazionale
E proprio uno dei prodotti più noti è la seconda edizione della carta delle aree colpite da movimenti franosi denominazioni pubblicata nel novantotto la carta riporta la localizzazione di oltre quindici mila località colpite o da frane o da inondazioni
Contestualmente alla carta abbiamo prodotto il primo catalogo nazionale delle informazioni sulle località colpite da frane ed è non dazioni
Catalogo riporta la localizzazione quando nota la data di diciassette mila e venti di fanali di oltre quindici mila e venti non d'azione
Più seppure incompleto il catalogo rappresenta il più dettagliato elenco di località colpite dal dissesto idrogeologico oggi disponibile in Italia
Del catalogo è stata anche realizzata una versione per così dire informatica che ne consente l'utilizzo in modo interattivo attraverso un programma chiamato mappali
Il software che incorpora un una tecnologia GIS consente di individuare visualizzare le località colpite da frane ed è non dazioni a scala nazionale o regionale come cui a scala provinciale o comunale
Utilizzando diversi sfondi cartografici consente di produrre delle semplici carte tematiche e di confrontare il numero di eventi dei località colpite in diverse aree del Paese ad esempio per esempio confronta
Questi dati per le quattro province dell'Abruzzo
Per diffondere l'informazione abbiamo anche predisposto alcuni siti internet
Quelli principali sono due il primo è il sito del gruppo nazionale per la difesa delle catastrofi idrogeologiche qui è possibile trovare informazioni sua le attività svolte dagli oltre cento gruppi di ricerca che operator nell'ambito del generici
Il secondo sito e dedicato specificatamente progettuali e quello che loro vedono la nuova homepage e qui è possibile trovare informazioni dettagliate sul Progetto sui prodotti realizzate sull'attività in corso e su quelle future
Due parole su quanto è costato altri il Progetto partì con un finanziamento straordinario di due mila trecentottanta milioni
Dal novantatré al due mila i generici sente inviato con altri due mila ottocentodiciotto milioni in otto anni significano trecentocinquanta milioni all'anno
Veramente poco
Vorrei dare loro adesso un'idea di quanto stiamo invece realizzando in questi giorni abbiamo e ho preparato due o presa di far vedere due oggetti in particolare il primo è la nuova versione del catalogo nazionale delle località colpite nel corso di quest'anno abbiamo investito tempo e risorse per meglio localizzare spazialmente le informazioni presenti nel catalogo
Quella che loro vedere la mappa delle località colpite in Umbria i punti sono stati localizzati a scala uno a cento mila e quella che loro vedono la carta delle non inondazioni
E quella carta le fa niente
Era dell'inondazione in questa la carta delle frane per sostanzialmente la stessa area
Dove ci sono state messe a disposizione le tavolette IGM al venticinque mila in formato digitale la localizzazione come in Umbria la localizzazione avvenuta a scala uno a venticinque mila
è importante anche rilevare che per ogni punto oltre a sapere la Regione la Provincia il Comune il fiume nel caso delle piene e la data di occorrenza se nota viene anche dato un livello di certezza nell'informazione
Il secondo oggetto sul quale lavoriamo da molto tempo ma che sono in questi giorni ha dato i suoi primi frutti lo sviluppo e l'implementazione di un vero e proprio sistema informativo sulle catastrofi idrogeologiche
Il sistema ha l'obiettivo di fornire a chiunque ha sostanzialmente a chiunque sia in grado di connettersi a internet informazioni sul dissesto idrogeologico in Italia
Sedici in acronimo costituisce l'evoluzione del sistema informativo di Avi INCE in Sicilia confluiti gli archivi e i cataloghi inviati parte delle informazioni raccolte da Enea nell'ambito del progetto Giano dati su eventi storici occorsi fornitici dall'autorità di bacino del Po dati sugli eventi storici occorsi in Valtellina reperiti da Lippi di Torino
A breve confluiranno nell'archivio anche altri archi nel sistema anche altri archivi per la campagna per la Lombardia e probabilmente per la provincia di Alessandria
Queste sono tutte informazioni storiche ma Sicily Stay Buy c'è anche altri tipi di informazioni
Dati bibliografici informazioni sull'unità operative del gruppo sopralluoghi fatti da tecnici del generici per il dipartimento alla protezione civile e da filologici
Come loro avranno capito le informazioni contenute nel sistema provengono da fonti ed archivi Diversi alcuni gestiti direttamente da noi altri messi a disposizioni da altri Enti di ricerca o da enti locali abbia al momento resta il modulo principale del sistema quello più completo a scala nazionale
A dati è stato affiancato il modulo Giano che contiene dati sui venti di frane di non dazioni avvenuti tra il mille settecento del mille novecento
Gianna è stato realizzato alla fine degli anni Ottanta da SGA per conto di Enea e a noi serve perché allarga l'orizzonte storico dell'archivio Avi
L'autorità di bacino del Po c'ha poi fornito messo a disposizione alcune delle informazioni sui dissesti da loro utilizzate per la redazione del pari
E infine l'archivio delle notizie storiche realizzato da Mario Gobbi ad Ornella turrito dell'IPI di Torino per la Valtellina la Qandil e la Val Chiese ve Valchiavenna scusate è un esempio di quanto di quanta informazione possa essere raccolta in un ambito ristretto noi puntiamo molto su su SICID pensiamo che metterà a disposizione di tutti un complesso insieme di informazioni
Sul dissesto idrogeologico possa rivelarsi utile per valutare il grado di pericolosità e di rischio e magari anche per aiutare a San a salvare qualche vita umana
Quali possono essere le le conclusioni
Ma ce n'è una filosofica è senza dubbio possibile affermare che ogni società ha sviluppato ogni società moderna è disposta ad investire laddove riconosce l'esistenza e l'entità di un problema ma non è disposta a farlo dove il problema non è conosciuto
Semplicemente non abbiamo le risorse sapere dove e quando si sono operate verificati eventi di frana d'inondazione e diffondere tali informazioni e quindi per noi propedeutica ad ogni tentativo di mitigazione del rischio
Oltre a questo è possibile affermare che la definizione delle aree a rischio implica una conoscenza sistematica e capillare del territorio che molti parte del Paese ancora manca senza di questa la definizione di aree a maggior rischio appare a me arbitraria pericolosa ed è del tutto ingiustificato dal punto di vista scientifico
Le informazioni storiche sono poco costosa ma possono rilevarsi molto utile per la definizione delle condizioni di pericolosità geologiche di idraulica tuttavia la loro integrazione con i dati più squisitamente geologici dati ideologici con informazioni quantitative resta un problema difficile
Va infine ha detto chiaramente che tutto questo tutte queste belle cose che abbiamo visto hanno un senso solo se alla fine confluiscono all'interno di qualcosa di operativo in particolare se confluiscono all'interno di piani di protezione civile e di piani regolatori
Grazie faccio i miei complimenti al dottor Guzzetti per la sua brillante esposizione per il lavoro che Vienna barese e e perché è stato capace di contenerlo nei limiti di tempo per adesso chiedo per dottor Cipolla di essere altrettanto concisione
Parlerà sulle linee guida per un piano comunale di protezione civile
Grazie professor Macchi e io saluto tutti i convenuti cercherò di essere breve con mi è stato chiesto
Dunque l'oggetto il mio intervento di questo pomeriggio riguarda l'esposizione delle linee fondative degli elementi fondativi di un piano di protezione civile
Per quanto riguarda il rischio di inondazione in modo particolare a quanto pare a rischio idrogeologico inteso come strumento necessario e indispensabile per fronteggiare l'emergenza e mitigare il livello d'esposizione al rischio
Il piano d'emergenza di livello comunale rappresenta la porzione finale l'ultimo tratto quello che ormai viene definito come ultimo miglio
Di un percorso lungo e complesso ed articolato che identifica non adeguato sviluppo di sistemi di preavviso meteorologico e nella campitura delle aree a rischio la prima parte di questo percorso
E queste porzioni di percorso devono essere necessariamente complementari fra di loro occorre infatti ricordare anche in mancanza di un piano di protezione civile effettivamente funzionante ed operativo
Ogni azione di preannuncio meteorologico può risultare vana e abbiamo purtroppo delle esperienze in tal senso
Nel processo di pianificazione di emergenza la conoscenza
Delle aree già colpita in passato la possibilità di ricostruire le dinamiche dei fenomeni ci occorsi sono assolutamente determinanti sia per la definizione di quelli che sono gli scenari di evento che andremo a trattare molto brevemente sia per quanto riguarda la valutazione del livello di vulnerabilità
Del sistema antropico
Qui loro posso vedere due immagini della città di Genova l'immagine superiore ci fa vedere una Genova nella veste settecentesca mente immagini inferiori ovviamente riguarda la Genova attuale
Vorrei fare molto brevemente una carrellata sulle tappe più importanti che hanno contribuito alla codifica degli standard metodologici per la redazione dei piani di protezione civile sostanzialmente si tratta di un riferimento alla normativa
Riguarda il progetto aridi qui già si è parlato in precedenza del Progetto formazione e di alcune esperienze che stanno maturando in campo di un progetto comunitario Interreg merci
Su progettuali già si è detto molto dico solo che il progetto che ha sancito l'importanza di conoscere are che nel passato sono già state colpite che vengono punto definite come aree vulnerabili
Spendo qualche parola anche per il pregiato formazione un progetto del gruppo nazionale catastrofi idrogeologiche che aveva come obiettivo quello di identificare comunicare diffondere la conoscenza e informazione secondo degli schemi efficaci
Di trasmissioni tali informazioni il prodotto più importante di questo progetto è stata la pubblicazione delle linee guida per la predisposizione del piano comunale di Protezione civile che è stato diciamo ampiamente diffuso a livello nazionale fin dal mille centonovantotto infine ultima aspetto riguarda esperienze maturate in campo Interreg che soprattutto riguarda diciamo l'aspetto più importante riguarda la l'obiettivo di giungere ad una standardizzazione
Di quelle che sono le procedure di formazione i piani e in questo senso sta maturando una importante esperienza
Ma veniamo al piano di protezione civile la sequenza di attività necessaria la progettazione del piano si può sostanzialmente racchiude in tre obiettivi il primo riguarda la realizzazione dello scenario di evento attraverso l'analisi dello spettro che se non mi fossi due fisici possibili il secondo riguarda la realizzazione dello scenario di rischio attraverso l'analisi della vulnerabilità del sistema antropico
Il terzo riguarda la realizzazione del modello d'intervento attraverso cioè la messa a punto di uno più sequenze procedurali operativi
Procedimento è la descrizione verbale cartografica delle possibili situazioni che si possono verificare in conseguenza di piogge intense e prolungate uno di quelli che vengono definiti dell'inchiesta occorre però soffermarci sulla tipologia gli ambienti in cui noi andiamo a costruire uno scenario nel caso specifico la nostra esperienza è diciamo riferita quegli ambienti ad orografia rilevata interessati quindi da corsi d'acqua prevalente regime torrentizio e con forti indici di urbanizzazioni quindi ambienti di media ed alta valle fortemente urbanizzati in contrapposizione invece con l'ambiente tipico padano che è quello di pianura Franca Fermo restando questa tipologia di ambiente vediamo come nello scenario e per la costruzione dello scenario siano assolutamente determinanti
Analisi approfondite su diverse tipologie di fenomeni una rivale andatura riguarda le frane una riguarda fenomeni accessori e collaterali
Per quanto riguarda le aree non dati dell'informazione deriva sostanzialmente da quello che è la conoscenza storica nel caso per esempio qui vediamo l'aria adulterata dall'evento del mille novecentonovantadue in Genova oppure può derivare da un'informazione molto più complessa e sofisticata come in questo caso in cui era presentato il risultato di un modello di propagazione delle onde di piena sempre della zona dell'area Lucia terminale del torrente Bisagno incidenti
Per quanto riguarda le frane occorre ricordare che nell'ambito di riferimento prima citato lo scenario di vento è sempre frutto dell'interazione tra il sistema di fondovalle del sistema diversa conseguentemente per quanto riguarda i fenomeni di dissesto
Si dovrà andare ad analizzare a studiare con particolare attenzione quei fenomeni che tendono ad amplificare le affetto e quindi il danno del per quanto riguarda il sistema di fondovalle quindi per quanto riguarda l'inondazione stesse
Infine per quanto riguarda i fenomeni accessori collaterali
Devono essere intesi tutti quei fenomeni tipici che si verificano in questi ambienti e che sono poi indicati con fenomeni tipo erosivo accumulo trasporto in tutte le loro forme modalità e tipologie soprattutto in ambiente urbano
Le principali difficoltà nella costruzione dello scenario sono connesse alla determinazione del comportamento dei diversi sistemi in relazione agli eventi rari e quando parlo di sistemi intendo sì esisteva fondovalle insiste nel versante sia anche diverse tipologie
Di Baccini presente perché non sappiamo come da cinque bracci di dimensioni diverse reagiscono in maniera diversa alle medesime sollecitazione in termini di quantità di pioggia sì
Poi l'altra difficoltà e con essa la realizzazione di simulazione depositi gli affetti
Dovuti all'interazione dei diversi fenomeni ed infine la quantificazione di tutti i fenomeni possibili
Per quanto riguarda i Proci degli appuntamenti in uno scenario di vento che rimane comunque il cuore del piano perché l'elemento conoscitivo di base sul quale si deve costruire l'intero piano di protezione civile fermo restando l'approccio che deve essere necessariamente di tipo multidisciplinare
Possiamo sostanzialmente indicare tra i diversi livelli di elaborazione a livello
Che genericamente viene definito a livello preliminare le uno nel quale viene utilizzato un analisi documentare storica o tecnica universo edificate le due che oltre utilizzare gli elementi della precedente livello utili informazioni storiche politiche rapporti di evento
E soprattutto analisi o morfologiche sia per la valutazione della pericolosità frana sia per la valutazione delle are potenziamenti emendabili e analisi teoriche di tipo semplificato là dove si è disponibile la risorsa e dove questo sia necessario funzionalmente l'ambiente di riferimento si può anche derivare ad un livello completo alle tre che prevede analisi di dettaglio effettuate con metodi sofisticati
E qui diamo una tipologia di scenari del vento tipo cartografico concluso lo scenario di rischio è costituito da un insieme di informazioni relative a caratteristiche del fenomeno atteso e al danno potenziale che può essere prodotto anche in questo caso per quanto riguarda le procedure di approntamento
Dello scenario di Visco possiamo individuare una metodologia genericamente indicata come semplificate che utilizza l'uso del suolo per effettuare valutazioni di massima del danno un approccio invece più rigoroso che prevede il censimento dei simboli elementi puntuali a rischio cioè di cosiddetti persa
Vediamo alcuni esempi del del primo metodo in cui sostanzialmente viene fatto un attimo viene costruito un tipico scenario di visto attraverso la zonizzazione per settori in questo caso Trigilia utilizzando l'uso del suolo cioè la tipologia dalla zona
Quindi ha un altro esempio dove le aree colorate sono le are inondati di te sono state tematizzato e funzionalmente alla densità abitativa e quindi abbiamo subito una lettura interni di vulnerabilità
L'altra però c'era e c'è un approccio che tiene conto di quelli che sono gli indicatori puntuali e quindi di come si è vulnerata
Una certa struttura e possono essere legati ad eventi e relativamente recenti come in questo caso questi sono fotografie riprese due a seguito dell'evento del novantadue ingenua oppure possono essere dei gli indicatori di tipo storico come in questo caso qui siamo a Cairo Montenotte in Val Bormida
Dove questa lapide posta di fronte alla Chiesa della città ricorda l'evento catastrofico del ventinove settembre del mille novecento che l'evento di riferimento per la vallata
Insieme anche al mille novecentotrentasette perdiamo un altro esempio di zonizzazione che riguarda il centro storico di Genova e che ho riportato perché è stato sviluppato nell'ambito di studi viene centottanta per quanto riguarda le aree di bacino scolante della della città di Genova e è interessante perché l'informazione della vulnerabilità
è stata desunta da da chiavi quindi sono stati diciamo recuperate l'informazione originarie di tipo cronachistico
E sono state lette con molta attenzione sono stati ricostruiti tutti gli edifici e le vie ponderate e quindi si è diciamo ottenuto un livello di informazioni tipo puntuale
Naturalmente una informazioni questo tipo prefigura utilizzi i futuri anche dal punto di vista per esempio dell'incrocio con altri livelli formativi per esempio quello degli edifici vincolati per esempio dai dei beni architettonici
Non era l'intervento
Andiamo concludere e il complesso di procedure che codifica la sequenza di azioni da attuare in fase di emergenza in fase di soccorso per quanto riguarda la fase di fare di emergenza dovranno essere definiti gli obiettivi
Potranno essere obiettivi essenziali obiettivi desiderabili dovranno essere definiti vincoli che potranno essere connessa l'ambiente fisico al sistema di preannuncio al tessuto socio economico alla struttura organizzativa e infine può essere definito uno screening di tipologie di azioni che possono essere di vario genere io ne ho indicate alcune funzionalmente agli schemi formali di analisi delle decisioni
Va dall'intervento invece per quanto riguarda la fase di soccorso
è sostanzialmente l'analisi delle informazioni che sono orientate ad ottimizzare gli interventi e le necessità provincia resteranno caso tipico è la descrizione delle potenziali necessità piuttosto che a discrezione dell'accessibilità dei percorsi utilizzabili e o alternative
Concludo
Non posso non concludere parlando di quello che è uno dei punti deboli della pianificazione di emergenza di livello comunale e cioè e non solo comunale che quella dello per attività del modello di intervento cioè dell'effettiva operatività del moderno
Il funzionamento del moderno e quindi del piano
è condizionato dall'organizzazione delle diverse funzioni di supporto per le quali come è noto quale individuati responsabili di attività di emergenza soccorso noi riteniamo che l'avvio di un sistema operativo integrato regionale in cui livelli provinciali e comunali siano congruenti fra di loro
Può favorire notevolmente questa funzionalità
Altro aspetto infatti riguarda il fatto che ogni responsabile settore funzionale deve effettivamente concorrere alla riduzione del modello d'intervento ma per fare questo dei che assimilare in tempo di pace la lo scenario di evento e restituire per il suo settore funzionale uno scenario dei quattro
Non ci stancheremo mai di ripetere quanto sia importante la per il periodico aggiornamento dei piani e l'esecuzione di periodiche esercitazioni
Ma e concludo credo che non dobbiamo dimenticarci che l'utente principale del piano di protezione civile la popolazione
Conseguentemente l'elemento determinante rimane la corretta informazione preventiva alla popolazione
Grazie
Grazie al dottor circola complimenti anche sia per il lavoro di carattere molto
Molto inquadrato e sia per
La sintesi che è riuscita a far adesso l'amico professor Federici diamo sempre il rispetto dei tempi nel presentarci il museo dell'alluvione di Firenze il museo che sarà il futuro museo
Buongiorno grazie dell'invito stavo saltatore dieci minuti mi auguro che se no al presidente mi sgrida
Tempo beh il problema è noto l'avete già visto nelle relazioni precedenti
Prima di illustrare di questi Dea di questo museo dell'alluvione volevo iniziare secondo me con sepali memoria storica bisogna innanzitutto chiedersi memoria di chi e poi come si utilizza questa memoria storica nel caso di Firenze noi ci sentiamo uno che ci occupiamo più da vicino molti sono occupati da Rovigo dei come mi alluvionali dell'anno
E ci sentiamo anche come dire una responsabilità perché i chi non sono solamente IRI fiorentino i pisani o degli abitanti vacillante
E ci siamo caricati di una responsabilità che è molto più ampia per cui la memoria storico con cui abbiamo a che fare non è solo la nostra mai quella di tutto il mondo
Avete sentito l'intervento precedente come ci tornerò dopo il comportamento delle popolazioni sia essenziale nei piani Protezione civile ricordo che non è Firenze erano stati i primi i professori Ignazio Bechi poi sorbetti russo Siccardi hanno studiato da parecchi anni un piano di protezione civile per la città di Firenze volevo però dire che appunto dobbiamo fare i conti anche con altri che non stanno né in Italia volevo citare questa carne la scorsa primavera arrivato un signore dagli Stati Uniti
Che era diventato neo direttore di un'agenzia americana federale che aveva lo scopo di studiare l'agiografia perché pare che i ragazzi americani nun non conosco agiografia
Allora nel tentativo di di di trovare il modo per per fargli ammettere in capo intanto hanno ovviamente pensato e studiare tutte le tecnologie multimediali possibili immaginabili vuole eliminare i testi fare solo immagine eccetera
Però hanno deciso che fuori dagli Stati Uniti dovevano diciamo proporgli alla questa geografia del mondo in modo appetibile e hanno deciso di fare dei sì di Roma
E per l'Europa hanno deciso di segnali la geografia attraverso tre catastrofi naturali solamente questi Firenze Pompei
Salonicco il terremoto e Salonicco per cui le i ragazzi americani avranno diciamo impareranno antimafia sulle catastrofi
Idrogeologiche terremoti sono venuti a chiederci quel sì di Roma che se ricordate per i colleghi che sono venuti al convegno di de per il tentennante alluvione del novantasei che ha abbiamo fatto che ha diretto Ignazio beh credo che cinque copie
Vi siano state spedite
Forse ci sarà anche la possibilità di vederlo adesso non so che fine hanno fatto vecchi ma ha detto che l'aveva mandato cinque copie in questo cd rom che raccoglie per l'appunto del tentativo di favorire questa memoria storica questi questi eventi
Ecco allora che noi ci sentiamo e il Museo dall'alluvione anche questo scopo una responsabilità che più ampia diciamo di quella di pensare solamente ai toscani orbitanti questa è l'aria allagata nel novantasei ma le memorie storiche qui sessantasei chili
Nel le memorie storiche
A Firenze sono ben documentate voi vedete qui le altre due grandi alluvioni e quella del trentatré del mille trecentotrentatré del mille ottocentoquarantaquattro
Che intervengono suonare più ristretta di quello che avevo fondi ha fatto vedere precedente a Firenze ci sono i segni di questa alluvioni abbiamo visto che ci sono anche a Cairo Montenotte no gli uomini cercano di ricordarsi
Sia nella memoria dei pensieri nelle opere che nelle mettere queste tacche
Allora l'idea da qui nasce questo tentativo di
Di raccogliere collezionare per Fini molteplici diciamo una memoria storica ci ha fatto pensare questo museo d'alluvione però l'abbiamo chiamata così con due funzioni una funzione didattica è una funzione diciamo di ricerca scientifica una funzione che è chiamata sperimentale
Come vedrete questo museo lo Vione è un'opera piuttosto ambiziosa anche dal punto di vista dell'estensione come dire
Degli edifici che occuperà seduce me realizzarlo
Ma il suo obiettivo essenziale e essenzialmente fare appunto Memorie storiche formazione per un pubblico privo di nozioni per degli studiosi che possono avere tutta quella documentazione che necessaria a studiare questo argomento per gli operatori del settore
Volontariato Protezione civile eccetera
E poi si propone una funzione scientifica anche di dis di sperimentazione con questo modello
Che vi accennerò che è quello di realizzare un grande modello di della delle possibili inondazioni di Firenze un modello idraulico
Che avrebbe lo scopo come vedremo di tarare modelli e di produrre conoscenza scientifica la parte testimonianze non mi dilungo è anche ovvio sita teso a cogliere tutto quello che documenta questi eventi di tipo alluvionale testi
Aneddoti
Liberista eccetera eccetera una parte che ovviamente riguarderà la l'avete visto già ci sono i sistemi informativi eccetera tutta la parte geologica e geomorfologica e fisica e tutta la ricostruzione degli eventi storici avete già avuto modo di vedere quanto strada abbiamo fatto in questi anni con le relazioni precedenti da questo punto di vista ecco allora al di là della documentazione di tutti tipico visto prima dovevamo organizzare anche un settore che mai richiamato della percezione con scopo Parlamento e didattico in cui sia migrato ci abbiamo anche provato quattro anni fa viaggia realizzato dei prototipi di simulare in realtà virtuale cosa può succedere durante un'alluvione oggi dei i computer permettono di fare questo sapete che la simulazione la realtà virtuale
Sono sempre più utilizzate noi vorremmo realizzare degli ambienti in cui si vive come se si fosse immersi diciamo in un evento alluvionale a seconda dei vari ruoli
Quattro anni fa avevamo già fatto gli esperimenti in questo senso
E questo potrebbe essere molto utile a livello didattico e a livello della percezione poi la quarta sezione del museo sarà quella del monitoraggio nel bacino dell'Arno abbiamo già realizzato realizzeremo ancora di più
Diciamo di un sistema di monitoraggio e di preannuncio delle piene piuttosto efficiente e di conseguenza anche questo mi lungo perché più familiare
Avremo la possibilità
Sia di validità tipici ricalibrato di ricerca di conoscere con grande dettaglio comportamento anche in tempo reale del bacino e poi quello più interessante più innovativo
Dal punto di vista della ricerca dovrebbe essere il settore della modellistica cioè
Un un un modello ibrido che abbiamo chiamato che usa sia la modellistica fatta con i calcolatori perché si basa sul sistema di monitoraggio che abbiamo visto prima permette di prevederne un di ripiena
Che però dagli input cioè da io li come dire i volumi idrici di ingresso a un modello fisico della città che adesso vi
Li faccio veramente vedeva e chiudo a un modello in scala uno a cento sulle lunghezze una venticinque sulla Tezze cioè una cosa lunga cento metri e larga trenta in cui tutta la città aveva riprodotta in scala e che potrà partendo diciamo dal previsioni Lido meteorologica dare gli adeguati imputa questo modello fisico dove si potrà simulare in maniera tridimensionale
Molto realistica presa dice ancora fare in maniera affidabile con i calcolatori questi eventi alluvionali qual è lo scopo di questo modello che sarebbe unico nel mondo che non esiste nessun altro modello urbano a questo livello di dettaglio
E sarà dell'unico e fosse un modello su cui molti ricercatori va all'Internazionale poterlo studiare Ivo modelli anche più semplificati
Ma avrebbe qui dico io penso un grande impatto e noi l'abbiamo previsto nel fare il Baggio del modello una all'impatto di carattere turistico non so se voi avete mai visto gli americani come fanno c'è un modello fisico da varie San Francisco percorso ingegni è stata sommate in un fenomeno diciamo dire di richiamo turistico noi vediamo che moltissimi anche stranieri andate a vedere questo modello e che di conseguenza sarebbe in grado di avere un impatto sia scientifico che dal punto di vista pratico chiudo dicendo che abbiamo individuato l'area dove farlo
Che il Comune di Signa poco dopo le cascine dove ci sono forato dei laghetti aria golenale dell'Arno ci sono già dei laghetti stiamo comune sta realizzando un parco fluviale
E lì ci sarebbero anche degli edifici in parte pronti dove poter realizzare questo modello
Ma anche al finanziamento e noi proprio per il carattere internazionale con cui ho esordito vorremmo che questo problema di Firenze dello studio di Firenze diventa su un problema internazionale come siamo usciti a fare di Venezia
Venezia è diventato un problema
Del mondo e non solamente io penso di Firenze potrebbe candidarsi a far diventare il problema di Firenze del suo alluvioni godiamo del mondo e fornire a tutti anche un luogo dove c'è memoria storica e c'è studio c'è possibilità di ricercare grazie
Grazie
Grazie a Giorgio Federici al quale auguro proprio di
Trovare quel piccolo particolare del finanziamento per realizzare il museo
E do la parola all'Aegean Guiducci del Servizio Idrografico al mare o grafico che si presenterà proprio la memoria storica dell'idrogeno Italia dai dati del servizio
La ringrazio spessore nella parola cercherò di essere sintetico
Ho portato con me un mattone della conoscenza storica
Ma questionare ideologico del mille novecentoventisette serio dal servizio idrografico attualmente servizio doveva firmare per la nazionale se ci sono i dati
Raccolti tutti piogge livelli domestici portate a partire dal mille novecentoventuno raccolti in maniera sistematica su tutto il territorio nazionale
Questi dati sicuramente sono quella parte importante dell'aspetto quantitativo quelle misure che occorrono per poter poi
Fare progettazione prendere decisioni per fare anche qui piani di individuazione
I piani diciamo di
Emergenza i piani di protezione civile che permettono poi di mettere in salvaguardia are popolazione
Dobbiamo però fare un un attimo il punto su questi dati questi dati
Devono essere utilizzate con estrema attenzione
Patrizia questi dati si trovano delle indeterminazione specie là dove andiamo in diciamo nelle zone delle state dei corsi d'acqua per gli eventi estremi è opportuno che nel utilizzare questi dati dissi ci si ricordi che il territorio è modificato che il territorio nel mille novecentoventi non è il territorio del due mila
è differente sicuramente difficile esprimere giudizi ma differente
Questa differenza ce la dobbiamo sempre ricordare giustamente il Progetto Avi parla delle aree vulnerabili questo non significa che le aree che non sono state colpite da eventi non lo siano domani e questo è quello che stiamo purtroppo riscontrati per cui nel fare queste analisi occorre fare molta attenzione in particolare vi segnalo l'ufficio compartimentale di Roma ha fatto uno studio per la ricostruzione delle scale etiche flusso nelle sezioni più significative del Tevere a partire dal venti ad oggi questo studio fatto con i moderni modelli di calcolo permette di rivedere la parte alta delle scale di deflusso quindi permette di diminuire l'incertezza nella valutazione delle piene
Più elevate che vi sono state da quando sono misurate
Questa riduzione di incertezza è sicuramente un elemento fondamentale perché purtroppo quando abbiamo a che fare con gli eventi estremi siamo sempre in una zona in cui le misure anche nel passato avevano una notevole determinazione
Dobbiamo quindi fare attenzione alla rilettura del passato dobbiamo utilizzarla dobbiamo anche sapere però questo non ci dà la sfera del futuro purtroppo ci permette di valutare gli eventi in corso difficilmente ci permette di sapere quello che accadrà che quindi dobbiamo sempre
Ricordarci che gli interventi di messa in salvaguardia non sono degli interventi puntuali
Non sono degli interventi che costano poco per arrivare a delle soluzioni dobbiamo riprendere un governo dell'intero territorio non è prendendo una medicina poco costosa che che ci salviamo dalla situazione in cui il nostro territorio ecco togliere a riprendere un contro il territorio esteso a praticamente tutta la italiana vi ringrazio
Guiducci e la ringrazio se è lo Stato veramente telegrafico e e ora la parola al dottor
Domenico Tropea hanno direttore del Lingotto di Torino che parlerà dell'alluvione delle frane storiche nell'Italia settentrionale
Grazie ma che
Cioè sì parlato molto di memoria storica anch'io dico la mia
Questi sono alcune chi che scelte da giornali Dell'Anna del secolo scorso crescono ottocento ne sono decine decine decine nel secolo scorso nel secolo appena la e ci stiamo lasciando alle spalle e tutte le volte era sempre la solita manfrina a memoria d'uomo non si ricordano simili piogge e non si ricorda questa piena e così via
E questo è normale perché per fortuna dico è normale perché in genere tra una grossa inondazione l'altra
Nella media storica vediamo che passano dai venti ai quaranta e cinquant'anni secondo i luoghi seconda lepre le associazioni geografiche
Allora frugando nei nostri archivi ho trovato questa così e Tina che vi propongo è un manoscritto un antico manoscritto in cui si descrive mi sono preso la cupola briga di tradurlo
In alcuni brani una tremenda inondazione che vi fu
Per la fine d'agosto in Valle d'Aosta tanto per restare purtroppo in argomento con quanto tragicamente successo dieci giorni fa
Una visita disposta però dire di sua Maestà
Queste visite venivano fatte con una certa periodicità comunque di fisso di dieci anni e questo per circa duecento anni in tutto il territorio della prole Piemonte Valle d'Aosta qui si parla di case distrutte
Nelle valli ma invano ottenne la Val Samaranch cose già viste dieci giorni fa si parla di persone morte di case coperte da una materia Sosa buona parte dei prati ugualmente incagliati torrenti che si sono espansi
In tutta questa parrocchie tutto questo comune hanno battuto case seppellito gli animali il bestiame immobili che gli abitanti avevano questa visita è stata redatta con verbale dieci ottobre del mille cinquecento novantasei
Quindi non c'è da stupire se gli odierni valdostani
Non sono tenuti a ricordarsi che anche nel mille
Ottocentoquarantasei su un giornale locale
Sì dice il torrente di Licks
A boss matto l'attuale posto ma attenti
Ha raso al suolo una cappella una un impianto di segagione d'acqua quasi seppellito diverse altre case coperto le più belle proprietari una massa enorme di massi pietre
Che impediscono nell'avvenire la coltivazione questo sfortunato villaggio e ancora minacciato dalla discesa di una parte della montagna che la domina
Che
Presenta grandi crepe che si abbassate di alcuni metri e così via purtroppo fu profetico come vedremo nelle diapositive successive la montagna sia scaricata dieci giorni fa
E poi ancora
L'alluvione del due mila e appunto Fausto Guzzetti prima definito con punto di domanda hanno
Sciagurato Aquilio oli hanno richiamerei l'anno del di luglio ma insomma non fa eccezione l'alluvione mille duecentodieci come la scherzosamente chiamata qualche giornalista abbiamo detenuto appunto una cronaca diciamo semplificando al massimo Italia settentrionale sarebbe la mille duecento decima alluvione dall'anno domini mille cinquecento questa una cronaca di Torino abbiamo tenuto azioni come dice lei cita come Torino Aosta Moncalieri Ivrea quindi decine e decine di migliaia di abitanti per la prima volta con loro grande sorpresa alluvionati per alluvionati intendo frigoriferi televisori che erano nelle taverne The automobili
Tutto quanto era sotto il piano stradale e ma in qualche caso anche un metro sopra al piano stradale e questo nel centro storico di Torino nel centro storico di Moncalieri e così via Ivrea
E allora qui si descrive questa curiosità siamo giusto un secolo fa novantanove mi fa Borgo Dora
è una vocalità molto caratteristica nella Torino centro e si parla appunto di queste ai cittadini questi abitanti quello di Torino che a titolo di curiosità vanno osservare questa piena della Dora
Sul giornale di dieci giorni fa già i titoli sono più drammatici Apollodoro in ginocchio e qui si parla su questo articolo di giornale di episodi anche abbastanza drammatici inondazione urbana con salvataggi e situazioni di vera emergenza
Ma di emergenza si parla anche dei famosi atti di visita per corrosione a cui ho accennato prima qui siamo in Valle Maira colpita dall'inondazione
Sempre nel due mila però il tredici giugno il Piemonte come forse molti di loro sarà stato colpito a scacchiera quest'anno praticamente metà due terzi del Piemonte sono stati nuovamente interessati dall'Unione una Piemonte meridionale
Nel mille il tre l'anno due mila il tredici giugno e il Piemonte nord-occidentale
Settentrionale le valli in particolar modo il cui quattordici e quindici e e questo signore
Dice che sentivano gridare che siamo nel mille settecentoquindici sentivano gridare gli abitanti della Rua taccia della del del borgo di rivolo lontano ottica Marivaux lottano
Una parente tranquillo ruscello poi se uno va a leggere e sì poi fa un analisi geomorfologica vede che potrebbe risvegliarsi a quanto risulta dalle nostre cronache sono quasi trecento anni che non si sveglia più quindi questo potrebbe già portare l'attenzione sul problema
Comunque escono delle persone con i le torce accese per vedere se possono dare qualche soccorso ma questi disgraziati sono impediti nei soccorsi è purtroppo questi sono testimoni improvvisati soccorritori della rovina
Di una casa e di un giardino attiguo
Gli atti rivisitato per corrosione potremmo anche definirli come dire i prodromi devia le inchieste sullo stato sull'assetto delle condizioni idrogeologiche dei luoghi
Ho seminato duecentosettantaquattro fascicoli di questo fondo dell'Archivio di Stato di Torino che certamente non è l'unico
Signor ad approfondire le ricerche in altri archivi addirittura siamo in grado da queste restrizioni estremamente accurate e precise perché vengano sempre fatte sulla base di rigorosi accertamenti catastali allo scopo qual era non era tanto di tramandare noi trecento quattrocento anni dopo queste storie d'alluvione
Però quantificate negli affetti ma era quello di controllare se i contadini non imbroglia non è e quindi andavano a controllare se effettivamente le lamentele di questi comuni e di questi particolari come si chiamano i coltivatori del luogo erano giustificate o no se il terreno veniva riconosciuto in Java atto cioè coperto di ghiaia ed uno spessore superiore a quantità segnate
Perché mi ha misurato anche lo spessore certamente se era corroso cioè asportato per erosione laterale o spalancato cioè franato lui nato sotto
E insabbiata le varie definizioni che corrisponde alluvionamento a ciottoli sassi oppure oppure sabbia come in questo caso ho rovinato poteva corrisponderà colate detritica
Bene in questo caso il terreno veniva scaricato dalle dal catasto quindi non si pagavano più le tasse però tale non era più coltivabile allora questo ci permette di fare delle statistiche a distanza di tanti anni per esempio per la Dora Riparia
Questa sì che è stato una tremenda inondazione altro che quella del giugno di quest'anno
E forse altro che quella del quindici del quattordici ottobre alla quale ha assistito in diretta di quest'anno qui abbiamo addirittura le distanze progressive dalla città di Susa sino ad Avigliana
In un metri cubi
I volumi
Complessivi desunti dagli atti di visita sommando per ogni comune ai volumi riscontrati valori riscontrati di estensione moltiplicati per lo spessore medio
Particella per particella quindi diamo i volumi di materiali rimossi d'erosione laterale e abbiamo in questo campo i volumi complessivi di materiali di apporto al viale questo un esempio per dimostrare come se gli archivi sono ordinati anche a distanza di tre secoli permettono di trarre delle considerazioni e di poter fare anche dei confronti su base morfologica anche se poi le
Condizioni d'uso del suolo sono cambiate nel tempo ma comunque la terra laghi o meglio la ghiaia che prima portati in quell'epoca
Sarebbe confrontabile ai volumi di terra apportati oggi se qualcuno si incaricasse di fare delle misure precise
Io ho qualche dubbio in proposito
E sempre i dati storici
Tali un po'corto perché la mia intenzione era di raccontarvi la storia delle alluvioni degli ultimi cinquecento anni in Italia settentrionale ma
Il professor marchi faccia Catone censore com'è e allora vado un po'Titano per le spicce vediamo un po'sempre da notizie di cronaca o da documenti
Negli ultimi centocinquant'anni quali sono gli eventi che hanno prodotto in Italia settentrionale vittime parlo solo di eventi per piena torrenti ferroviarie o frana e vediamo che le colate le critiche
I templi Flo fanno può la parte del leone sono il trentasei per cento degli aventi
Con conseguenze mortali
Siamo andati un po'più in là in questa analisi statistica che passata su un campione significativo desunto da circa cinque mila sessanta casi di decesso
Che abbiamo sino a oggi censito
Dalla nominato centocinquanta voti pur dopo ci sono compresi anche i due mila diciotto del Vajont e questo spiega perché anche avvicinandosi all'epoca attuale c'è un trend all'incremento delle vittime purtroppo ci sono complicanze diciamo di carattere tecnologico allora vediamo che un una certa categoria di cittadini
Per ogni decennio diciamo
Nella media dalle tre alle cinque persone inesorabilmente era destinata e si direbbe è destinata ancora oggi a morire per raccogliere legna c'è ancora gente che evidentemente utilizzano ancora oggi la piena del fiume
O per hobby o per necessità credo io per raccogliere i legnami che il fiume trasporta e qualche volta rimane
Vittima
Della necessità di procurarsi questo
Questo combustibile però guardate una qua una nuova categoria di vittime che si instaura a partire dagli anni sessanta secondo me sono attualmente gli utenti più della strada le vittime più a rischio
Nel corso cioè nasce le le persone più a rischio a rischio anche l'incidente mortale abbiamo ancora visti i dieci giorni fa
Credo siano più a rischio gli automobilisti che non gli abitanti
Di abitazioni
Sul territorio
E un'ultima curiosità
Le cronache ci permettono anche di capire un po'che mestiere fanno meglio che mestiere facevano i poveretti
Colpiti dalle inondazioni e vediamo che chi fa mestieri più umili operai e contadini sia perché ove sul bagnato da purtroppo rappresentano sempre la percentuale maggiore di vittime
Ecco queste sono alcune curiosità
Se possiamo anche raccordo illustrerei per la curiosità dei presenti con alcune rapide diapositive cos'è successo dieci giorni fa al una proprio
Molto rapidamente passo allora l'altro
Al proiettore diapositive
A
Molto bene grazie
Ecco l'evento di in quindici giorni fa ha colpito una superficie di vari migliaia di chilometri quadrati ha colpito una decina di vallate principali tra Piemonte Valle d'Aosta tua naturalmente tutte le valli secondarie
Ha scatenato fenomeni diffusi di franamento superficiale alcune migliaia di eventi purtroppo si sono riattivate come era prevedibile vista la grande quantità di pioggia caduta in alcuni siti hanno raggiunto e superato i settecento millimetri in due giorni
Ha scatenato come dire ha determinato la riattivazione di frane quiescenti ma già note
E che in passato nel passato storico anche hanno dato segni di ripresa di movimento ad esempio questo una frana che tiene tuttora bloccata nelle ore notturne la statale era stata regala San Bernardo e ha causato l'evacuazione di aree abitate
Passiamo pure alla successiva
Questo è un altro degli eventi più diffusi da questa piena sono centinaia questi fenomeni sono colate
Torrentizio e colate le critiche Opus fenomeni più generalmente di alluvionamento torrentizio in massa la successiva
In questo caso vediamo un altro fenomeno che siamo nella valle principale della Valle d'Aosta prima eravamo in una valle laterale la valle di Gressoney la prossima
Ecco cominciamo a vedere anche un po'le conseguenze più vicino a terra di questo alluvionamento che interessato ha causato lo lo scollamento di circa tre mila persone me lo confermava oggi
L'assessore alla protezione civile persone tuttora fuori dalle loro abitazioni perché chiaramente non prioritari della prossima
Ecco alcuni affetti per esempio qui siamo Polenghi
Andiamo pure avanti vediamo altri purtroppo altri crudi esempi di degli scherzi che può fare l'anche qui ahimè la memoria storica perché questi torrenti sorgono su un cono ideativo queste queste abitazioni sorgono tutte sul cono ideativo qui siamo in Valle di Gressoney guidiamo dentro una casa con praticamente polverizzata da questi massi che si sono abbattuti siamo nelle vicinanze di quel villaggio più quel famoso articolo del mille ottocentoquarantotto descriveva come condannato inesorabilmente
A essere distrutto ed ecco qui le risultanti di quella fatale predizione
Avanti ancora vediamo purtroppo altri esempi di distruzioni
Qui siamo ritornati all'abitato di Polenghi fronte ad Aosta
Avanti
E ancora andiamo pure avanti con alte immagini purtroppo e il riproponiamo sempre questo scenario che d'altra parte avuto moriva a Davos una caratterizzazione particolare sono numerosissimi centri abitati particolarmente in Valle d'Aosta ma non soltanto anche nella Valle Orco navale di Locana nella Valle Soana abitati sventrati da queste cadute di massi
Avanti ancora
Qui siamo in nuovamente nella valle di Gressoney possiamo salvare dimensioni relative dei blocchi trascinati in mezzo alle case
Avanti
E notate raccapricciante contrasto tra questa regione che molto ordinata vedete et ogni balconi in legno ai suoi gerani questi sono la popolazione vale Walser Walser sono un ceppo di origine austriaca se ricordo bene che si è trapiantato
Qui in valle
E adesso per contrasto animarsi in mezzo alle case le fioriere ancora coltivate non ho più utilizzabili Nino anche le abitazioni avanti
Ancora questo un condominio realizzati in anni recenti questo un'autovettura che evidentemente ha avuto la peggio come mo'numero sì sì me altre per fortuna vuote degli occupanti in questo caso avanti ancora
Questo una visione aerea di quel famoso villaggio post Matteo di cui si parlava nel mille ottocento e quarantasei o per meglio dire quello che che ancora rimane diciamo delle abitazioni purtroppo gravemente devastate avanti
Ecco alcuni particolari dell'i fenomeni che si sono prodotti nella rete idrografica di rango superiore nel fondovalle
Deve divagazioni laterali praticamente ovunque dovuto di corsi d'acqua hanno portato delusioni spondali con un coinvolgimento di abitazioni qui non soltanto in Val d'Aosta ma anche vicino Torino gli ho visto
Un la domenica famosa domenica quindici perimetro visto con i miei occhi crollare un'abitazione ovviamente sgomberata nella Stura di Lanzo al calare della piena l'erosione laterale
Anche tra mancanza degli spinta idrostatica ha provocato il crollo da sponda crollo risponda che tuttora in atto almeno lungo il fiume Stura ancora ieri vedeva crollare porzioni di sponda quindi situazioni anche abbastanza preoccupanti di di necessità di scelta e di priorità di intervento territorio vastissimo quindi Sistri stono formate delle commissioni miste invece l'autorità di bacino e per il magistrato
Per il Po la Regione Piemonte
Settore opere pubbliche avanti la successiva
Ancora altri esempi di case in cui si pensava che il fiume non si dovesse riprendere lo spazio che invece si è preso
Avanti
Qua siamo in bassa Valle d'Aosta ecco perché resta della ferrovia per tratti significativi ma non soltanto qui sono centinaia le interruzioni non soltanto stradali ma anche ferroviarie autostradali
Tuttora ci sono ancora dei paesi isolati se in provincia di Torino ce n'è ancora quattro i numerosi più in Valle d'Aosta sono crollati a decine i ponti vediamo le auto di un posteggio ad esempio scaraventate contro le barriere
Un altro centro abitato alluvionato
La successiva
E ancora altri esempi lungo il fondovalle di divagazioni libere del corso d'acqua che ha fatto fuori tutto quanto incontrava qui siamo già in pianura verso lo sbocco della vallata osserviamo depositi prevalentemente limoso sabbiosi ma non per questo meno devastanti
Poi in questi paraggi Adornato rimette crollato una casa di tre piani purtroppo anche con una vittima per l'urto esercitato anche dalla dalla spinta dell'acqua questa Cina davanti a sé tronchi d'albero e ogni sorta di detriti flottanti
Altri esempi qui abbiamo condensato dei fenomeni prodotti divagazioni del corso d'acqua l'Unione ha mentito renting sì e frane per colata rapida fruire e pulimento di materiali superficiali sugli slip sul versante destro pensò sta qui la tragico abitato di Donati investito da questa tragica ondata di piena che ha distrutto anche abitazioni
Questa è l'autostrada Torino Aosta chiaramente è stata interrotta per diversi giorni per la sommersione anche per un chilometro e più in alcuni tratti dalle acque della Dora Walter la successiva
Alcuni esempi di quello che in campeggio ad esempio re non resta che una roulotte
E questa ancora la strada della valle di Gressoney sormontata dall'acqua questa è una ripresa effettuata dato solo Lino mio collega che è rimasto isolato a Pinerolo con altri due colleghi allora
Ha ritenuto utile alla causa bene ha fatto a documentare con foto e Convivio video lo si vede nell'altro Salone quello che accadeva vicino casa sua questa è un'immagine emblematica scattato la mia collaboratrice Laura Turconi
Si potrebbe rapidamente come tale
Fortunato il bambino che è sopravvissuto e non potrà più avere il suo giocato un po'meno fortunato il bambino che ha perso anche la vita purtroppo in questo Paese ne sono morti diverso grazie per l'attenzione
Ringrazio il dottor Tropea hanno anche se
Evidentemente non è rimasto nei tempi stabiliti ma portava una documentazione così attuale che effettivamente ha dato proprio una sensazione realistica di che cosa sono questi fenomeni alluvionali nei quali l'acqua è soltanto una delle componenti
Adesso la parola al dottoressa Olga Petrucci del il PD Cosenza che pareva sulle banche dati regionali
Quella sera sono lì a Petrucci riparlerà o di anziché parlare storicamente inondati in Calabria una banca dati che stiamo realizzando appunto
Relativa al ai fenomeni di dissesto idrogeologico nella nostra regione sostanzialmente le fatiche ripresa nel progetto sono stati due inizialmente l'individuazione lo spoglio sistematico delle fonti che risultavano dispersi in una serie di atti di archivi variamente dislocati sul territorio regionale e in seguito è stata progettata
è allestita una una banca dati sostanzialmente che fosse facilmente consultabile e fruibile
Pero un ampio uso a diciamo da diverse categorie diciamo professionale gli obiettivi raggiunti sono stati in questo modo da un lato la definizione di una metodologia standardizzata per l'estrazione e la successiva archiviazione dei dati storici
E dall'altro la creazione di una base di dati che potesse essere di qualche supporto in per l'individuazione di aree ricorrentemente colpite da fenomeni di dissesto idrogeologico e dunque in qualche modo esposte al rischio
Una breve panoramica su quelle che sono gli eventi idrogeologici in Calabria partiamo sicuramente dell'evento delle settembre due mila che ha avuto il suo epicentro nella comune di Soverato nel Catanzarese ha visto rapidamente estendersi gli affetti a gran parte del versante io
Per i episodi pluviali che colpiscono a chiazze
Tutto il territorio regionale o gran parte di esso un esempio impalcato è rappresentato dall'evento che particolare dicembre mille centosettantadue ha visto mettendo i suoi effetti fino al marzo del settantatré
Altro esempio
Catastrofico sicuramente dall'unione del dell'ottobre mille novecentocinquantuno che sebbene concentrata un porzione territoriale più ristretta rappresenta sicuramente l'evento più grave della del secolo scorso
In molte delle stazioni chilometriche dell'area colpita la piogge giornaliera e le piogge cumulate su tre giorni rappresentano a tutt'oggi ancora i massimi storici in superati
Però è possibile recuperare anche informazioni inerenti eventi molto più antichi in questo caso un evento del mille cinquecento settantatré citato da una fonte dell'Ottocento
Probabilmente l'estensione reale della dell'area coinvolta risente in qualche modo di quella che era la disponibilità e la possibilità di comunicare dell'epoca sostanzialmente la diffusione dell'informazione
La fonte dell'ottocento riferisce di una ponte coeva una lapide del cinquecento posto nel portone di questa famiglia Monte tanto che però se ne braccata giacché non la riteneva proprio come dire di buon auspicio
Età pecco operata e ha un'iscrizione in latino che appunto racconta di queste duecento case danneggiate cinque vittime nella centro abitato di Nicastro nella comune di Lamezia Terme in questo panorama diciamo di disponibilità di fonti d'informazione che di eventi estremamente ricorrenti nasce questo nostro progetto anzi Carla che vedere la partecipazione del Gruppo nazionale difesa catastrofi del Dipartimento di presentazione dell'Università della Calabria e del CNR che qui di Cosenza
La struttura di antica lette ma mente semplice abbiamo un modulo centrale che risiede su un server e consente l'inserimento e l'aggiornamento dei dati è un modulo di visto l'illazione previste non ci per cinque sit-com relativa F con i dal Cinquecento al Novecento e consente la ricerca dei dati che la visualizzazione di informazioni accessorie
Il modello di visualizzazione consente l'accesso ai dati contenuti nella banca dati Popper fonti d'informazione o per evento idrogeologici
In pratica se ne partiamo dal menu principale del programma possiamo ricercare eventi che abbiano determinate caratteristiche di nostro interesse dopodiché visualizzare i dettagli che caratterizzano questi eventi oppure possiamo ricercare all'interno della nostra banca dati in una determinata fonte di informazione e visualizzare i dettagli che ce la caratterizzano sono consentiti oltretutto anche dei passaggi in orizzontale ovvero partendo da una determinata ponte visualizzare qual è la lista degli eventi che questa fonte ci descrive oppure al contrario dato un evento di interesse tornare alla fonte che ce lo ha descritto
Sempre da meno principale che faccia chi accede a un archivio fotografico di immagini relative agli eventi censiti
E oltre a un'attiva negli strati originali delle fonti giacca e molto spesso specialmente nel caso di di testi storici le descrizioni
Sono noto per risse e quindi il campo che abbiamo riservato a questo parametro non è è sufficiente dunque si associa un file immagine che sostanzialmente la scannerizzazione della e poi l'interesse l'accesso alle fonti di informazione penetrante meno principale è esigenze appunto di preparazione delle finestre l'interrogazione delle fonti d'informazione utilizzate sono state suddivise in queste categorie
Testi scientifici e storici articoli scientifici fondi archivistici articoli ottanta archivi degli Enti pubblici altri tipi di fonti quale ad esempio testimonianze dirette con epigrafi come quella che abbiamo visto
Non esempio diciamo della fermata interrogazione per la fondatezza ad esempio abbiamo il titolo l'autore l'anno di pubblicazione le fedi consultazione poiché Bonsanti accessori il primo cerca un testo in base all'autore al titolo l'anno di pubblica sì ho nel secondo elenca gli eventi citati da una data ponte ed appetibili poi ovviamente cambiano semplice mendicanti vendicativi dunque sì stiamo trattando un fondo archivistico avremo fondo buttava fascicolo eccetera
La ricetta eccellenti invece avviene una finestra un po'più complessa che possiamo immaginare suddivisa in due parti una parte che imposta la ricerca è una parte viene visualizzata i risultati
L'importazione e la ricerca mediante i pulsanti che vedete elencati in auto è possibile è stare dalla banca date banca dati ed enti in base alla progettano innescati Avatar decadimento alla localizzazione e agli effetti indotti
Una volta impostata nel cerca per il suo richiamo i risultati sull'altra metà della finestra però quello che si vede in questa schermata semplicemente una serie di elementi diciamo identificativi dell'evento è per visualizzare quelli che sono i dettagli che contraddistinguono ogni evento basta cliccare sulla riga corrispondente ed entrare una fermata appunto di dettaglio in cui abbiamo la descrizione del fenomeno
La periodi in cui si è verificato una localizzazione la tipologia più una serie di pulsanti accessori
Il primo disponibile soltanto venti nomina soltanto se è disponibile una foto dell'evento il secondo sono se disponibile un stralcio regionale della fonte gli ultimi tre sono sempre attivi il primo ci consente per sarà la fonte di informazione il secondo visualizza i dettagli delocalizzazione dell'aria e pezzo i livelli di gravità perché nella fase di sostanzialmente nella fase di tiratura
Degli eventi e le descrizioni vengono sbagliate in modo tale da vent'verificare in quale dei livelli diciamo dei cinque livelli che abbiamo previsto si può inquadrare l'evento in base appunto al verificarsi delle circostanze elencate la localizzazione dell'evento anche in questo caso abbiamo una pineta suddivisa in una prima parte che ci dà delle informazioni in formato testo abbiamo due pulsanti accessori che consente di visualizzare la provincia in cui si è verificato un evento è il limite del Comune appunto interessato
La qualità dei dati giacché abbiamo utilizzato fonti di natura differente abbiamo fatto un minimo di valutazione dell'attendibilità delle fonti spetta datata superino di osservazione Copaco dalla fonte di informazione il tempo necessario per estrarre i dati il livello di dettaglio tecnico e geografico
Sicuramente al primo posto in questa classifica di qualità della fonte si piazzano gli articoli scientifici che hanno l'unico difetto diciamo di non essere disponibile a partire dal mille cinquecento
Visti ci al secondo posto perché hanno un'ampia estensione temporale ma richiedono una notevole quantità di tempo per estrarre i dati in quanto si tratta molto spesso di manoscritti o spesso di fondi non inventariati il livello geografico e di dettaglio geografico e tecnico qualora si individuano i fondi specifici che hanno qualche attinenza con le problematiche erano trattate tipo Corpo degli ingegneri di Ponte strategie e civile quando Prefettura questi livelli di dettaglio tecnico geografico sono veramente buoni gli archivi degli enti pubblici e in questo diciamo gran parte era presentato dagli archivi comunali il simbolo introdotto al perito d'osservazione
E indica una enorme variabilità e dunque non è possibile effettuare un è una estrapolazione generale perché si riferisce soprattutto a livello di organizzazione dell'archivio che è variabile diciamo
Almeno per questa è la nostra esperienza in Calabria e il tempo necessario per entrare i dati anche in questo caso è considerevole perché si tratta di fonti non organizzate ma quando si individua il materiale di interesse il livello di dettaglio e buono i testi storici coprirono invece un ampio arco temporale ma anche in questo caso il tempo necessario per praticati considerevole perché bisogna leggersi interi Toni per attrarre uno due notizie al Mar sì no però hanno come fatto importante il nella possibile non ho diciamo dalla possibilità di colmare delle lacune spaziali cioè se si individua la storia indeterminato centro abitato
Sicuramente qualche notizie inerenti a questo tipo di fenomeni anche se magari da approfondire poi tramite altre fonti si recupera sicuramente livello diete
Che bazzica criticate i ponti che hanno finalità completamente differenti dalle nostre i quotidiani regionali anche in questo caso livello di dettaglio e Bazzo perché la visione giornalistica diciamo non è una visione tecnica però i quotidiani regionali hanno l'importanza di dare una certa continuità latterie perché considerano anche fenomeni di lieve entità alterni economico di Cani nazionali che per forza di cose hanno diciamo forniscono a fatica d'informazioni interiore è e poi almeno relativamente alla nostra esperienza hanno spezzo il vizio di sbagliare i toponimi
Gli sviluppi previsti per questa nostra attività nell'ambito della raccolta e l'analisi dei dati sicuramente l'integrazione della banca dati finalizzata a colmare le lacune spazio temporale presenti nella serie
Dopodiché l'aggiornamento ovviamente degli eventi più recenti per quanto riguarda invece l'aggiornamento del software è prevista la realizzazione di anziché al trenta
Che prevederà l'integrazione della banca dati con un sistema informativo geografico l'implementazione di una funzione dizionario toponomastico contenente quelle quei toponimi dialettali che hanno in qualche modo attinenza con le fenomenologie di dissesto idrogeologico è e la diffusione dell'archivio tramite rete telematica ringrazio grazie dottoressa Petrucci mi dispiace che dobbiamo sollecitare ma
L'ingegner Luciano Tortoioli della Regione Umbria conclude gli interventi parlando del rischio idrogeologico proprio in questa regione
Ok
Fa
Perditempo allora ringrazio il dottor Guzzetti che fortunatamente nell'elenco che prima rappresentato di catastrofi dove erano presenti anche vittime teoria e fortunatamente non era segnalata la Regione Umbria se non per una piccola evento che almeno così lui dichiarava che c'è stato nel gennaio novantasette questo
Non vuol dire però che l'Umbria non sia esente da problemi
Da rischi di catastrofi idrogeologiche l'Umbria una Regione
Una regione nota per essere anche dal punto di vista ambientale è una regione ricca di centri storici patrimonio artistico culturale questa fragilità
Si incrementa proprio perché in quest'area sono concomitanti in genere tre rischi
Tutti evidentemente anche molto forti rischio sismico del rischio idrogeologico del rischio idraulico
Rischio sismico non ne parlo solo per accennarlo rapidissimamente è una ferita ancora molto aperta nella nostra regione queste e la mappa dei comuni che sono ufficialmente classificati a rischio sismico in epoche diverse ma che oggi si ritiene superata è una classificazioni che non risponde più alla realtà e siamo
In attesa di dovere riclassificare io mi auguro a breve anche tutto il territorio regionale per poter consentire
Anche nelle zone che oggi non lo sono di poter realizzare interventi opere con il livello di protezione necessario nel frattempo la Regione
In attesa di questa riclassificazione
Che compete ovviamente agli organismi nazionali anche se con il decreto legislativo centododici le Regioni avranno un ruolo importante in questo campo ecco nel frattempo la normativa umbra si attrezzata per poter far sì che anche attraverso lo studio che è stato fatto sulla microzonazione nel territorio si possa predisporre tutti gli strumenti che sono necessari per individuare le aree di Ficcardi che per poter realizzare gli interventi attraverso i due livelli di protezione uno pochino più forte più robusto primo livello rosso che abbiamo indicato appunto nei comuni che sono perimetrati censiti con il rosso dove è indispensabile in ogni Piano regolatore in ogni strumento urbanistico che viene predisposto elaborare studi di microzonazione soprattutto per individuare le aree dove è possibile edificare
E poi sviluppare indagini coordinazione di dettaglio in occasione di ogni piano particolareggiato il livello secondo invece un livello di minore attenzione seppure con attenzione comunque presente dove è indispensabile microzonazione anche se con carattere speditivo in tutte le aree dove almeno sono realizzati interventi di edifici pubblici o di edifici interesse strategico questo per dire che
L'attenzione e su questo argomento ovviamente massima
E però insieme a rischio sismico cioè una spesso anche la scuote i militari terreni si associa con una caratterizzazione anche di dissesto idrogeologico non ne abbiamo avuto purtroppo degli esempi a seguito di eventi sismici si sono poi innescati
Fenomeni di crollo frane che hanno appunto caratterizzato quel momento e non solo quel momento qui è indicato una carta litologica dell'Umbria quelli che sono
I centri oggi classificati come instabili sono centri disseminati un po'in tutta l'area sono quarantacinque a questi se ne dovrebbero aggiungere altri sessantuno che sono stati censiti dal nostro Servizio geologico sono prevalentemente collocati nell'area alluvionale della piana del nella tenuta alluvionali del Tevere in una zona di una dentiere ma anche nel territorio del e calcari carbonatici anche nei territori la mano Serena c'è anche nella zona azzurre viola che quella del
Nel complesso vulcanico
Purtroppo la franosità
è anche diffusa nelle aree
Non interessate anzi non purtroppo c'ovviamente agente transita diffusa anche nelle aree non interessate dagli insediamenti urbani qui c'è una carta che è un po'riprende quella che prima lei ha detto Guzzetti aveva rappresentato dalle raffigurata anche seppure rapidamente nasce proprio da uno studio della cioè Irti e indica quali sono verde più scuro più marcato le aree che rappresentano circa il dieci per cento del territorio regionale dove storicamente si sono verificati fenomeni strani
è importante lo diceva prima tutti senatori che l'hanno preceduto conoscere questo per poter consentire a tutti i livelli di pianificazione dai piani territoriali ricco ordinamento provinciale dei piani regolatori generali di passare di velisti Scala diversi fino alla perimetrazione Fondiaria delle zone che sono state interessate
Ok magari da fare la fine crescente o comunque anche da frane attive questo possa essere oggetto di perimetrazione puntuale ripeto addirittura a livello di scala con mia
Nel frattempo le normative che si sono succedute l'ultima decreto legge centottanta quello successivo all'evento di Sarno ha obbligato a predisporre dei piani straordinario intervento
Individuando quelle che sono le zone dove fenomeni a rischio si possono ci sono già determinate si possono determinare questa perimetrazione ha interessato circa trentatré Arena diciotto diciotto comuni dove sono scattati immediatamente le norme di salvaguardia dove sono impreparazione gli interventi di protezione
Accanto a lei a rischio idrogeologico seppure diciamo con un'intensità
Minore l'Umbria è caratterizzata anche da Varischi travaglio ovviamente
I i nostri territori per morfologia del caratteristiche geologiche non sono certamente paragonabili a quelli interessati dalle dalle non per Piemonte Della Valle d'Aosta e quindi fenomeni di quel genere non si sono determinati ne è pensabile che possono determinarsi almeno di quella intensità di quella dimensione però comunque anche nel bacino del Tevere questa è una carta del bacino all'interno della quale perimetrata perimetrato il territorio della nostra regione sono presenti are perimetrate appunto con il decreto legge centottanta dove l'evento
Dove il rischio è molto elevato sono indicate appunto in rosso quei tratti di fiume dove questi fenomeni a rischio possono determinarsi e dov'è indispensabile una volta scattate le norme di salvaguardia anche predisporre interventi protezione
Pur non non avendo la gravità ripeto dei fenomeni che prima venivano rappresentati
Questo è un esempio diciamo di quello che possono essere situazioni di particolare rischio anche nel nostro territorio la l'immagine non è chiarissima però è un'area industriale
Fortemente urbanizzata con presente anche di gli impianti
Di una certa rilevanza di pericolosità che lungo un corso di un fiume
Proprio nell'immediata periferia di una città di una grande città dell'Umbria e che è stato oggetto di perimetrazione totali da parte dell'autorità di bacino sulla quale sono scattate norme di salvaguardia che evidentemente oggi pone problemi di messa in sicurezza
Piuttosto rilevanti
Dal punto di vista comunque della una una volta diciamo conosciuta situazione è evidente che vanno messi a punto tutti gli strumenti che oggi sono possibile che un'amministrazione pubblica
Regione ma anche tutti gli enti locali debbono poter mettere a punto per assicurare interventi di protezione necessaria
Pensiamo che in Umbria ci sia
Sufficiente conoscenza del territorio qui ho indicato
Semplicemente alcuni dei argomenti che sono oggetto di banche dati di cartografie di tecniche riconoscenza e ripeto che sono a disposizione della Regione e degli enti locali dei progettisti una carta geologica dieci mila che interessa ormai il trenta per cento del territorio regionale
L'Atlante dei centri instabili dove c'è un classificati tutte le aree interessanti i centri abitati oggetto o soggette a fenomeni di stabilità caritativa
Le aree ripeto perimetrate per perché soggette a maggior rischio in base al decreto reticente ottantenne orma TV e che sono state emanate
Sono normative sia di tipo tecnico che urbanistico prima ne ricordava alcune a seguito di questo poi cioè tutta un'attività di monitoraggio controllo e monitoraggio sia delle zone in dissesto idrogeologico sia
Dei fiumi che costituisce forse l'elemento più avanzato dal punto di vista della prevenzione che l'argomento di cui oggi si parla si deve parlare sempre di più
Qui sono indicate l'ubicazione delle reti di monitoraggio relativi al dissesto idrogeologico i fenomeni di franare sono in sommariamente seppure indicati gli strumenti che sono collocati nelle aree a maggior rischio reti gli strumenti controllati
Da tecnici della pubblica amministrazione comuni o regione questa invece l'indicazione della rete dei servizi drogati dico
Dove sono appunto posizionati strumenti non solo della regione ma anche di altri soggetti per esempio l'ENEL
Che si avvalgono della nostra rete per poter utilizzare tutte le informazioni che in tempo reale derivano dagli strumenti collocati nelle aste principali
Questo strumento di informazione uno strumento essenziale e anche utilizzato a livello centrale dal servizio idrografico nazionale anzi a questo proposito sarebbe sempre più auspicabile che quelle integrazioni che
Sono anche state oggetto in passato di interventi congiunti possano avvenire anche in futuro evitando così di costituire
Reti o strumenti che non sempre riescono a colloquiare e poi soprattutto se non calati collocati sul territorio
Possono essere difficilmente gestiti fa questo un problema che riscontriamo sovente nei collegamenti con i sistemi informativi a livello nazionale penso alla rete sismica e qui non è indicata ma che noi abbiamo e che dovrebbe far parte di una rete nazionale mi riferisco in questo caso il servizio vada la strumentazione del Servizio Idrografico che invece fa parte nella rete nazionale queste discrasie penso che in futuro anche
Raccogliendo quello che era prima l'invito della vicepresidente bocci appunto ad una collaborazione sempre più stretta Possa avvenire quindi superare anche quelli fenomeni quegli eventi
Si sono verificati ecco tutta questa
Tutto questo questa dotazione anche di strumentazioni di informazioni che servono sono utilissime per la progettazione mi fa pensare
Che comunque
Il vero problema che ancora rimane
Forte ovviamente è quello che
Quello derivante dalle risorse finanziarie che sono indispensabili per mettere a punto
Interventi di protezione che possono essere oggi studiati progettati dimensionati in modo anche corretto
Se penso semplicemente guardando questa immagine
Che gli investimenti che sono stati fatti in Umbria per diciamo riparare interventi riparare situazioni determinate da fenomeni di calamità e sono circa centoventidue miliardi ecco questo fa pensare che la dimensione probabilmente finanziaria non è correlata quelli che sono
Le necessità
Soprattutto anche per il futuro basta guardare quello che la dotazione finanziaria che verrà dal due mila e uno destinata al problema della manutenzione idraulica tre mentre miliardi e mezzo all'anno
Questi sono i fondi che le regioni che la Regione Umbria ereditiera dallo Stato dal due mila e uno importi
E che la Regione ha già destinato ha deciso di destinare alle Province che sono competenti su questo tema proprie della manutenzione idraulica ecco questa cifra tre miliardi e mezzo l'anno fa pensare
Che probabilmente con tutta la buona volontà che su questo tema si può porre sarà necessario poter sempre continuamente ricorrere ad interventi di carattere straordinario pareti centottantatré su questo può aiutarci ma sarebbe auspicabile che queste attività fosse oggetto di interventi costanti ordinari e non episodici
Ottimizzare quindi impiego dei finanziamenti seppur modesti è indispensabile
Quindi accelero perché vedo che stima necessario ridurre i tempi magri rimanere nel nel tempo previsto purtroppo le tecnologie oggi io mi consente di superare le immagini devo correre rapidamente
Quindi sura ottimizzazione delle risorse io devo semplicemente rappresentare una fatto che di cui la Regione va avanti e cioè che quando le risorse sono state messe a disposizione queste sono state utilizzate in maniera corretta e con efficacia assoluta degli interventi l'esempio che voglio portare semplicemente quello di cui città che erano colpite da fenomeni molto grave dissesto idrogeologico Città di Orvieto
E la città di Todi non mi dilungo ovviamente sulla descrizione degli interventi queste due città sono stati oggetto di un progetto integrato
Congiunto della Regione e dei due comuni questo progetto è stato ritenuto valido apprezzato dal Governo dal Parlamento è stato finanziato e oggi
Dopo
Alcuni anni di durata degli interventi possiamo dire che queste situazioni ormai sono risolte alle spalle e quindi
Quell'insegnamento interventi ci dice che come anche il tema di oggi prevenire meglio anziché meglio di riparare quindi intervenire preventivamente assolutamente più economico il più efficace
Per prevenire occorre ovviamente dotarsi di alcuni strumenti
Ma la prevenzione e soprattutto assicurata anche da una costante manutenzione io su questo
Vorrei soffermarmi un attimo perché tutto ciò che viene eseguito e tutto ciò che viene realizzato se non è oggetto di una manutenzione frequente costante programmata
Svanisce negli affetti in tempi rapidissimi
Quindi occorre dedicare sempre più attenzione al problema della manutenzione contendere programmata che noi pensiamo di poter fare anche attraverso la costituzione di un osservatorio regionale sui dissesti rischi centrista del questo è nato tra Orvieto e Todi stiamo estendendo anche in altri centri che sono oggetto di fenomeni tipo analogo montoni Massa Martana ed altri Assisi probabilmente abbia ancora quest'osservatorio
Guidato da un Consiglio scientifico formate da professori di varie università tecnici della Regione dei Comuni non mi dilungo sui compiti dell'Osservatorio sono facilmente
Maggi inabili ma soprattutto mi preme ricordare appunto che compito principale l'osservatorio per riformare i programmi di manutenzione in queste zone oltre che
Gestire tutte le reti strumentali
E da queste attività dell'osservatorio
Mi pare doveroso ricordare che è nata un'iniziativa peraltro il professor Ubertini anche qui presente il presidente di questa associazione che si è costituita a seguito dell'attività dell'osservatorio è un'associazione fra la Regione e i due comuni di Orvieto e Todi
Che ha alla base
Un'attività formativa di alto livello
Master
Per la formazione in tecnici sul dissesto idrogeologico nei centri stabili
Attività che è cominciata e quindi non viene raccontata pr come ipotesi futura ma che è cominciata con successo alcuni giorni fa
E che dovrà continuare anche nella formazione di tecnici la pubblica amministrazione diplomatico
Perché attraverso solo attraverso questa attività io penso che si possa veramente trasferire quel bagaglio di informazioni fondamentali che nel duello nelle due palestre di Orvieto e Todi
Sono stati acquisiti
Dalla Regione in questi anni di intenso lavoro grazie
Grazie ingegner Tortoioli sottolineo questo aspetto ora la manutenzione che mi sembra molto molto importante
è siamo giunti alla fine siamo giunti alle conclusioni
Dopo aver sollecitato tanto i relatori non abuserò nella vostra pazienza naturalmente darò sano se è vero anche con me stesso cercherò di essere brevissimo anche perché le conclusioni c'erano già in tutte le relazioni viene che ogni relatore ha tratto le conclusioni del tema che aveva considerato
Io vorrei solo sottolineare qualche aspetto diciamo cui penso
In modo personale
Come si migliorerà il grado di sicurezza contro tutti i rischi in particolare quelli che oggi trattiamo quelli idrogeologici
Prima di tutto attraverso l'approfondimento della conoscenza scientifica è stato detto e ribadito e
E nel campo nel settore specifico idrogeologico questa conoscenza che ha fatto senza dubbio grandissimi progressi anche perché se non non saprei perché sarei vissuto tanti anni in università se non ti avessi visto questi progressi però non ha raggiunto tutti i risultati
Quando sui meccanismi dell'acqua avevamo e abbiamo approfondito le i risultati e le conoscenze e fenomeni son presentati in modo diverso
I veri rischi oggi sono le colate di detriti un aspetto che non ha ancora avuto una sufficiente conoscenza scientifica e quindi un settore ancora molto aperto in questo campo ma che certamente sarà sviscerato
Il secondo seconda esigenza diciamo per un monumentale il grado di sicurezza sta invece delle capacità tecniche tecnologiche di intervenire
E qui io penso che se parliamo di difese strutturali se parliamo di difese tradizionali diamoci nidi difese risponde eccetera
I progressi sono tecnologici sono nelle nelle metodologie ma per il resto non si possono fare si possono alzare gli altri ma non oltre certi limiti
Quindi il vero cambiamento è stato nelle comunicazioni il vero cambiamento esperto il
Il vere potuto sviluppare dei sistemi di previsione di monitoraggio e soprattutto di sistemi di allarme questo e il vero progresso nel campo della della difesa
La devo pensare che dove non si arriva tecnologicamente dobbiamo arrivare attraverso forme non strutturale Deep attenzione questa questa è la strada ancora aperta e e sulla quale abbiamo sentito tanti tanti elementi già di progresso in questione
In questa serata infine
Io credo sempre per questo miglioramento occorre che ci sia una pianificazione un coordinamento dei servizi lo diciamo sempre
E risultati
Ci sono stati in parte ma non non è che siamo già ai livelli di unificazione che sarebbe augurarvi ci fosse io credo che si è soprattutto importante quest'operazione che si è realizzata proprio recentemente la responsabilizzazione dei poteri l'Casini la responsabilizzazione dei sindaci questo è stato un elemento veramente importante nella protezione civile e questa responsabilizzazione non deve peraltro far decadere la centralizzazione delle decisioni perché ci vuole una visione unitaria del problema non si può trattare il problema della Valle del Po considerando soltanto il P tre bisogna avere in mente anche che un o certo momento la piena arriverà a Pontelagoscuro e e questa visione che de può venire soltanto la forma centralizzata ma comunque tutto una serie di periferiche che oggi sono possibili
In mia impressione negli ultimi anni
E stata che
Certi problemi come la carenza d'acqua potabile l'aggravamento della qualità delle acque dei dei fiumi e dei torrenti
Tutto una serie di sensibilizzazione dei problemi ambientali abbia messo in secondo in secondo piano e problemi della difesa idrogeologica
Cioè il problema di qualità ambientale a senza dubbio l'importanza fondamentale ma non vede far dimenticare che gli altri problemi quelli ripeto di pro pensione dalle alluvioni dalle frane dai fenomeni che oggi diciamo complessivamente idrogeologici questa protezione intere resta sempre viva
E concludo con il tema il tema è quello della memoria storica
Memoria storica intesa come un insegnamento come una guida
E e ed è sicuramente tale è sicuramente un insegnamento una guida però se filtrata
Attraverso una visione scientifica
Non sei un attimo la documentazione come tale potrebbe essere ingannevole
E ingannevole il fatto che guardando
Cento anni di portate nel Po a Pontelagoscuro si veda una crescita continua
E ingannevole il fatto preso così senza a criticamente
Che le acque alte a Venezia si verifichino quattro o cinque volte di più le stesse acque con una frequenza quattro cinque volte superiore a quella che aderiva cento anni fa
E cioè la semplice statistica una semplice osservazione dei fatti
E ingannevole se non si tiene conto che il sistema che cambia non il clima non è che piove di più ok le maree sono più alte nell'Adriatico
è cambiato il sistema ed è cambiato per esigenze di sviluppo delle civiltà
E sistema del popolo è un sistema oggi cinturato chiuso arginato da Torino al mare ed è ormai anche in tutti i suoi affluenti le difese locali le difese dei piccoli centri abitati tutto questo rendono necessaria una una visione un po'diversa dalla difesa
Perché se si concentrano tutte queste portate se si intende ogni piccolo centro evitando qualunque esondazione a un certo punto sarà impossibile contenere rapina nella tratto finale campo
E e questo a questo bisogna provvedere con mezzi diversi con mezzi che possono essere dei rallentamenti degli invasi delle forme che non siano sicuramente delle arginature ma voglio entrare nel tema specifico dico Venezia le frequenze sono aumentate fortemente ma Venezia rispetto al mare si trova ventitré centimetri più bassa di quanto era un secolo fa
E perché si è alzato il livello medio al mare perché si è abbassato il territorio quindi non non sono più confrontabili questi dati ed ecco che una visione puramente una lettura settore semplice di questi fatti storici nonché mette sufficientemente in guardia bisogna in questa visione sia fatta attraverso anche una conoscenza del sistema a cui questi si riferiscono
Eccezionalità si dice di un evento ma era eccezionale o no l'evento ultimo su Piemonte no dice non era eccezionale che c'era stato uno sei anni fa fa l'eccezionalità o di pubblica la frequenza due eventi eccezionali si possono indicare un anno dietro l'altro il poi perché voi piene eccezionali a distanza di un anno l'uno dall'altro
L'eccezionalità
Deve essere guardata nei confronti dei valori
E soprattutto rapportata
A quelli che sono i mezzi di difesa di cui disponiamo un evento eccezionale quando va al di là di quelle che erano le condizioni che che si prendevano come come Calaf
Quello che superato legalità è un evento eccezionale che significa che due volte all'anno che si verifica una volta ogni cento anni secondo me non cambia questa questa aggettivazione
Ma è sopraggiunto vorrei concludere con una considerazione che potrebbe sembrare pessimistica
I problemi che abbiamo trattato che sono trattati qui
A mio parere non ammettono soluzioni definitive non ammetto non ammettono soluzioni tecniche definitivo
Certamente occorrono degli investimenti certamente occorre che gli amministratori siano sì sibili Zatti
Garantire con Investimenti certe opere ma noi godiamoci che sia solo una questione di investimenti non illudiamoci se ci sono cento mila miliardi si sistema la valle padane
Esistono dei fatti al di là dei quali l'intervento tecnico non può andare e i rischi e continua a sussistere come ho detto prima Nico
Fonti di quelli è un altro e la protezione delle vite umane che si può cercare attraverso l'informazione attraverso l'allarme attraverso la previsione
Sono problemi che non ammettono soluzioni definitive
E che quindi
Dobbiamo affrontare
Senza allarmismi ma anche senza illusioni troppo ottimistiche
Chiedo scusa chiedo scusa dottor Formenti deve dare delle comunicazioni valori volevo solo ringraziarla professore
Concludere questa giornata avvertendo come nota di servizio che fra esattamente dieci minuti c'è l'inaugurazione di fronte al padiglione di che lavorazione che c'era effettuata dal vicepresidente Regione Voci dal capo del dipartimento dottoressa Anna Maria D'Ascenzo e dal sindaco
L'azione Bra ovviamente dal padrone di casa dal presidente del piede della della ubriachi nei dieci minuti di fronte al padiglione B per questa credo inaugurazione non formale ma familiare perché è giusto che questa appuntamento abbia un suggello tricolore grazie
No
No no