Aria del continente

Una saluto agli ascoltatori di radio radicale da parte dei vincolo Rinaldi in questi mesi in corso a Venezia la Biennale
Delle Art che la biennale in una sua edizione che la sessantesima edizione quella del due mila ventiquattro curate da Adriano Pedrosa
Brasiliano su un tema che è un tema così delicato tecnici tocca subito
Come europei il tema stranieri ovunque legato alle migrazioni legato al senso di straniamento che possiamo avere anche a casa nostra regalato al nomadismo crescente per ragioni di lavoro anche all'interno del del del della nostra patria
O o per ragioni di conflitti o anche legate ai cambiamenti climatici
Il curatore negli spazi dell'Arsenale del padre il quello che era il Padiglione Italia giardini e poi numerosissimi paesi con i propri padiglioni presente no le loro proposte
I loro artisti con una riflessione appunto sul tema stranieri dappertutto stranieri comunque
Posso ad esempio ricordare un evento collaterale un piccolo padiglione quasi nascosto a Venezia nello spazio Berlenghi S di una artista ebrea canadese i dessert
O Daniels che pone in in una luogo estremamente suggestivo alcuni le elementi l'uno accanto all'altro in apparenza del tutto incongrui ad esempio il il il dipinto ottocentesco di un villaggio ebraico in nell'Ucraina occidentale
Alcuni ritratti di zar russi poi improvvisamente una Volkswagen anni cinquanta con la targa canadese e poi numerosissime valigie e un modellino di
Un un un grande albergo di di stampo mitteleuropeo
Elementi che ricostituiscono quello che è stata la storia della
Famiglia di idee essa onde lesse che dopo finita nei campi di concentramento alla famiglia ebraica polacca finita nei campi di concentramento nazisti che è sopravvissuto poi emigrato
In in in in Canada compiendo l'ultimo passo di quelli che erano dei pogrom tollerati da rizzare russi
Nelle province occidentali dell'impero ai danni delle comunità e bracca un piccolo padiglione estremamente estremamente suggestiva oppure l'installazione di
Lei il ed Emilia cavano fa la Fondazione Querini Stampalia
Due artisti russi in esilio in negli Stati Uniti che hanno una riflessione sul sul senso del viaggio
Per chi ex stato costretto all'esilio che in qualche modo trascende nello spazio e va a a occupare il movimento delle nuvole il rapporto con il cielo il sentirsi movimento al di là della terra ma e in una in una dimensione che rende le nostre esperienze quotidiane legate a un qualche rapporto con con con la trascendenza
Oppure il padiglione palestinese a Palazzo morì dove le carte geografiche di quella che è la riduzione sempre più sistematica degli spazi vitali
Per i palestinesi in Cisgiordania diventa materia di grafica di colore di mappe interattive estremamente chiare persuasive e e suggestive
Ai giardini dove abbiamo la la Rete principale dei padiglioni
Nazionali colpisce ancora una volta succede dal due mila ventidue
La chiusura di questo bellissimo padiglione russo che comunque oggi appunto sprangato anche se in parte occupato da un altro paese che lo ha preso
In prestito ricordiamo che differenza di quanto accade
Ai Giochi olimpici la partecipazione dei paesi alla Biennale è una scelta dei proprietari dei padiglioni quindi è stata una scelta russa quella di non aprire il proprio padiglione e la stessa cosa accade con il padiglione israeliano chi è chiuso una mostra la si può intravvedere darà dalle finestre ma non è accessibile è stata allestita all'interno simbolicamente ma non è visibile c'è un cartello che dice il padiglione riaprirà quando gli ostaggi saranno rilasciati un cartello peraltro ha creato molte discussione perché si è chiesto che
Il padiglione riapra quando il conflitto finisce la liberazione degli ostaggi si è ottenuta anche il la violenze nei confronti dei civili di di Gaza
Ma io mi vorrei concentrare su tre particolari padiglioni o comunque installazioni uno riguarda il il padiglione polacco
Che è molto semplice ed è una serie di registrazioni video effettuate in un campo di rifugiati ucraini al confine con con in in Polonia confine appunto con con l'Ucraina
Dove giovani bambini anziani riproducono immobile di fronte alla telecamera
Con la loro voce il i suoni del dei razzi sparati dall'artiglieria russa
L'arrivo dei missili nei loro villaggi il il rumore sinistro delle sirene di allarme
Il Sibilio delle mitragliatrici ed Proietti tutto fatto in modo quasi infantile ma con quanta cura e con quanta necessità di esprimere dei rumori assordanti atroci che si sono purtroppo in cui Cati nella memoria
Di questi profughi ucraini in in Polonia
Oppure nel quello che era il padiglione Italia
La scelto dalla dal curatore la la l'installazione Excite esatta ciò Silvio è un lavoro duro un lavoro complesse è un lavoro faticoso
Che è un'altra bellissima riflessione sulle varie forme di esilio che oggi vedono spesso l'Europa terra di approdo di tanti
Rifugiati e infine all'Arsenale la il lungo lavoro fatto da un artista franco-algerina busserà Caliri che si intitola mapping giorni quindi tracciare delle mappe dei dei dei dei viaggi
Che è abbastanza impressionante perché pone il il visitatore lo spettatore di fronte a una serie di carte geografiche
Al cospetto delle quali una mano non si vede nessun corpo umano se non questa questa mano che con un pennarello
Segna il percorso di un viaggio di qualche migrante e a mano e quella proprio del migrante che racconta indica la per immigrazione che avuto e
La riassume con poche parole spiegando dove il partito e dove è andato dove si è fermato come arrivato senza nessuna particolare contestualizzazione e senza
Alcuna divagazione diciamo di carattere biografico o politica proprio le informazioni essenziali quello che è stato il viaggio
Per arrivare in Europa ricorda ad esempio un ragazzino Scotto sufficienti del Bangladesh che partito da attaccare
E arrivato a Mosca Duncan Bangladesh da Mosca poi è riuscito a raggiungere scoppia nella Macedonia del Nord
Egli è stato respinto alla frontiera lui con con molta ingenuità dice i miei documenti erano Sancha offesi creano erano gruppo falsi no non erano del tutto regolare non è rimandato indietro a Mosca da Mosca viene rimandato attacca non si scoraggia a quel punto si
Parte alla volta del dell'Africa del Sudan
E prova la rotta anziché Mosca macedone quindi Balcani una rotta africana la rotta meridionale arriva in Sudan dal Sudan va in Mali dal Mali
Torna indietro per andare in Niger arriva nel nord del Niger viene imprigionato dalla polizia sta tre mese quattordicenne in prigione
In in in Niger poi il capo della polizia gli dice beh se voi ci posso far lavorare così magari fare qualche soldo
E lavora per questo capo della polizia in Niger raccoglie quel poco di denaro che serve quel molto di denaro che serve per potersi pagare il viaggio e continua la sua traversata che rischiosissimo pericolosissima
Attraverso il Sahara fino a raggiungere le coste della Libia che rimane bloccato oltre un anno poi alla fine sempre continuando a lavori chiare riesce a rimediare qualche soldo non pochi per pagarsi il biglietto di uno scafo
Il passaggio sì uno scafo ed aggiungere poi l'Italia dove attualmente lavora come cameriere in un ristorante
Di Roma e questo ragazzino dice tutto questo io l'ho fatto con tante difficoltà ma sempre con grande fiducia perché allarga il mio Dio
Sapevo che mi proteggeva e l'ho fatto perché dovevo aiutare la mia famiglia in questo modo io
Quattordicenne poi arriva quindicenne potevo e posso mandare dei soldi così importanti per per casa mia
Un altro un altro rifugiato fa un lungo viaggio attraverso il il Sudan e ancora una volta il cialde del Centrafrica il Centrafrica provinciale del Po il Niger e poi la Libia e imbarcato sì dalla Libia dopo aver da tutti i soldi allo scafista per questo passaggio verso l'Italia sbarca
Su una una costa con i suoi compagni di viaggio dopo una lunghissima e pericolosa navigazione e chiede vogliamo andare a Roma dove Roma gli dicono ma qui non non siete vicino a Roma se volete in
Sei sette ore di autobus potete arrivare a Istanbul erano sbarcati non in Italia ma senza che ne fossero consapevoli in Turchia
E di a Istanbul sono rimasti poi bloccati ecco quello che viene fuori da queste testimonianze ma ve ne sono altre nemmeno citata soltanto un paio
è la inesorabile volontari anche questa senso di semplicità nell'affrontare un destino estremamente difficile estremamente pericoloso ma che va affrontato per
Cercare di ottenere il biglietto d'ingresso in un in una terra come la nostra Europa che è percepita
A torto o ragione come una terra promessa una terra che può dare una svolta esattamente come era la Nordamerica di idee essa onde desse questa ebrea perseguitata
Dalla dal nazifascismo in Europa che fu tutta la sua famiglia poi deve approdare nel nuovo mondo dopo la guerra per
Ricostruttore ricostruire quello che è rimasto della sua vicenda familiare sterminata appunto dalla dalla dal nazismo bene queste queste testimonianze
Sì ci fanno riflettere
Su quanto l'arte in un'edizione della Biennale del due mila ventiquattro che ripeto è la sessantesima e finisce con l'essere con il tema stranieri ovunque molto politica
Quanto l'arte contribuisca in un modo proprio da da protagonista a a a esprimere le grandi tensioni del del nostro mondo e riesca ad avere delle dei messaggi dei linguaggi molto più comunicativi e persuasivi tre non quelli tradizionali dei media soprattutto quelli della politica istituzionale
Quanto il colore la grafica la voce la fisicità
L'essenzialità dell'immagino la trasfigurazione di una certa
Esperienza personale in una linguaggio appunto artistico in una rappresentazione artistica hanno una significato molto più pregnante rispetto a ciò che siamo abituati a vedere tanto seguendo il dibattito politico quanto semplicemente nei social network è un invito quindi attiene alla possibilità
Di recarsi alla Biennale di Venezia di guardarlo con gli occhi di un di un cittadino
Democratico di un cittadino del mondo e di un cittadino come siamo in fin dei conti un po'a tutti noi che abbiamo sempre qualche ragione anche nell'Europa di oggi per sentirci anche noi stranieri o furto
Grazie e alla prossima settimana