"Una difesa europea" dibattito organizzato nell'ambito della Festa nazionale de l'Unità c/o Palaconad

Bene io direi di cominciare questo nostro dibattito che ha come tema una difesa europea anch'io sono Giovanni Rossi sono un giornalista dell'Unità
E alla mia sinistra c'è Giorgio l'amante segretario del Partito repubblicano parlamentare
Alla mia destra ma è un fatto solo di dislocazione diciamo così casuale Massimo Brutti sottosegretario alla difesa
E all'estrema destra ma questo è ancora più casuale Valdo Spini presidente della Commissione
Bene io confesso che il tema mi è un po'ostico nel senso che trovo questa affermazione non tanto in uno slogan che la riempito di contenuti per di più sono stato anche catapultato in questo dibattito dove in precedenza era previsto una persona molto ma molto più esperta del sottoscritto
Per cui anche approfittando di questa mia ignoranza rispetto al tema
Inizierei proprio quel tentativo con un breve giro dei nostri ospiti di capire cosa si intende con questo tema con questa affermazione che assomiglia appunto un po'lo slogan aggiungo e stavo già dimenticandolo
Che è previsto anche l'arrivo di Tom Benettollo che presidente dell'Arci il treno però mi dicono in ritardo non appena arriva lo aggreghiamo gli consentiamo ovviamente di dire la sua sulle sugli argomenti che stiamo affrontando
Io inizierà io ovviamente da chi ha delle responsabilità di governo per tentare di spiegare in modo sintetico perché ricordo anche i nostri ospiti ma forse più che loro lo devo ricordare a me stesso
Che abbiamo dei problemi di tempo nel senso che l'onorevole Giorgio la Malfa poi un impegno un altro confronto politico
Più tardi però non tanto più tarde so che anche osti altri ospiti hanno degli impegni e dei dibattiti
Insomma dobbiamo concludere tra le sette e mezza sette quaranta proprio se esageriamo questo lo dico per invitare tutti a cominciare dal sottoscritto che sta già esagerando di essere sintetici Massimo Brutti difeso Poppea il suo significato
Noi pensavamo
Dopo il mille novecentottantanove con la fine della guerra fredda
Che si aprisse
In Europa anche più in generale nel mondo un Periodo di pace
Proprio perché era venuta meno la grande contrapposizione
Tra i due blocchi
Quello Atlantico e quello costituito attorno all'Unione Sovietica in realtà il decennio degli anni novanta ha visto conflitti e guerre in numero molto maggiore
Di quanto non ve ne fossero stati prima i tempi dell'equilibrio bipolare
In particolare l'Europa ha vissuto il dramma
Grave e sanguinoso di un lungo conflitto cominciato all'inizio degli anni Novanta
E ancora oggi presente nell'area del Sud-Est nell'area dei Balcani
Questo conflitto nasce proprio dalla fine di un equilibrio che reggeva l'Europa
Riemergono con la fine di questo equilibrio antichi nazionalismi hanno qualcosa di nuovo rispetto al passato sono ancora più Ferus
Per un tratto di tempo per un periodo l'Europa è stata a guardare
Mentre nella Bosnia Erzegovina si scatenavano scontri barbari
La pulizia etnica
L'angoscia dei profughi scacciati dalle loro case dalle loro terre di origine con molta fatica dopo i fallimenti dell'ONU di è stato un intervento di tipo militare nei Balcani nella Bosnia Erzegovina per fermare i massacri
è intervenuta la NATO
Una struttura militare efficiente sulla base di un mandato delle Nazioni Unite proprio con l'obiettivo di impedire che proseguisse ero gli eccidi
Con l'obiettivo di salvaguardare le vite umane
E nella Bosnia Erzegovina questo obiettivo sia pure con grande fatica è stato in questi anni raggiunto anche se è necessaria ancora oggi una presenza di forze militari internazionali
Che impediscano alle stazioni che si sono così a lungo con battute di riprendere i conflitti panatura ancora all'ancora presente nella Bosnia Erzegovina e ci sono anche i soldati italiani in questa funzione di supporto alla pace
E poi più recentemente noi abbiamo vissuto e stiamo vivendo la tragedia del Kosovo e anche qui dobbiamo dire che si tratta di una tragedia europea
Che attraversa il nostro continente che porta il conflitto un conflitto aspro senza quartiere a pochi chilometri da noi
Ed infatti uno dei problemi che noi abbiamo sempre visto
Ad un passo dall'Italia
è stato questo
è sordo questa fuga di intere comunità e popolazioni e ci ponevamo il problema di come intervenire
E di impedire che centinaia di migliaia di profughi venissero spinti lontano scacciati verso una diaspora irrimediabile
Abbiamo affrontato questo problema
Con vari strumenti
Cercando di portare il nostro aiuto l'aiuto dei Paesi europei la proprio la nell'area dei Balcani ed anche intervenendo militarmente per fermare i conflitti per impedire la pulizia etnica per bloccare le prepotenze anche il conflitto
Che si è svolto per il Kosovo nei mesi scorsi con l'uso della forza da parte dei contingenti militari dell'Alleanza atlantica con una campagna aerea contro la Serbia contro il regime di Milosevic contro le sue forze armate
Era un conflitto europeo
Nasceva dalla necessità che grande la gran parte del continente a gran parte dei Paesi euro incentiva di intervenire per tutelare e difendere i diritti umani offesi e negati in quella terra ebbene sia nella Bosnia Erzegovina sia più recentemente nel Kosovo noi abbiamo situazioni drammatiche di guerra che riguardano l'Europa ed abbiamo la necessità di intervenire per portare pace
Questa necessità e avvertita dei Paesi europei
I paesi europei si impegnano in queste iniziative mandano uomini sono presenti con iniziative umanitario organizzano i soccorsi
E tuttavia sia nella Bosnia Erzegovina sia nel Kosovo le forze europee da sole non ce l'avrebbero fatta non ce la farebbero a garantire quella pace difficile che siamo riusciti a garanti c'è uno squilibrio una sproporzione tra le potenzialità militari dell'Europa e quelle degli Stati Uniti
Il supporto logistico intelligenza le strutture organizzative dell'Alleanza atlantica si fondano sul contributo preminente della forza militare degli Stati Uniti
Se noi andiamo a vedere la spessa
I bilanci della Difesa dei Paesi europei nel loro insieme noi vediamo che essa non è molto minore di quella degli Stati Uniti è un paradosso gli Stati Uniti hanno una forza militare enormemente più grande di quella dell'Europa anno spendono tanto di più quanto
è
La superiorità
Della loro potenza militare
Cioè dunque un problema politico per l'Europa ha di fronte se vuole affrontare con
I propri mezzi con le proprie idee perseguendo i propri interessi propri obiettivi le situazioni di crisi che sono all'interno del territorio del continente quelle che sono ai suoi confini
C'è bisogno di una diversa organizzazione della difesa
Di una
Diversa Organizzazione dei bilanci per la difesa di un grado più alto di efficienza e di prontezza delle forze armate europee
Il che è possibile risparmiando evitando gli sprechi unendo le strutture della difesa dando ad esse una guida politica fondamentalmente unitaria che dovrebbe essere la guida politica dell'Unione Europea
Questo è il problema della difesa europea mettere in condizione l'Europa
L'Unione Europea le istituzioni dell'Europa di Adele una propria politica internazionale di pace che Possa contare su una forza militare auto su una forza militare che abbia una sua Dent identità
C'è una forza militare sia credibile che abbia un'efficacia
La politica internazionale di pace che è quella che sta a cuore alle grandi democrazie
Del nostro tempo non si persegue se non c'è un apparato militare a sostenerla se non c'è una forza militare credibile si possa schierare nel momento in cui occorre proteggere gli inermi salvare le vite umane tutelare i valori e i diritti che sono propri delle democrazia del nostro tempo
Di qui l'esigenza di dare vita ad una difesa continentale di qui l'esigenza di una specie di Maastricht della difesa possiamo arrivarci se fissiamo
Per i Paesi dell'Unione europea dei parametri dei criteri come abbiamo fatto per l'ingresso nella moneta unica europea a Maastricht
Furono fissati i criteri ai quali i diversi Paesi del continente dovevano attenersi se volevano entrare nel Sistema monetario unico
è la stessa cosa dobbiamo fare per la difesa fissare dei criteri realizzare forze armate efficienti per i Paesi europei pronti a lavorare insieme con una interoperabilità come si dice in gergo che garantisca uno strumento efficace per una politica democratica e di pace
Ecco
Possiamo riassumere queste posizioni e la domanda a questo punto passa la parola io faccio una domanda Valdo Spini
Possiamo riassumere queste posizioni in uno slogan che però ha poi il delle conseguenze di natura legislativa che un esercito unico europeo ma si tratta di uniformare o per lo meno rendere compatibili legislazioni e storie che sono state molto diverso in Europa
è questa la strada se questa si sta facendo qualcosa
Gerardo Io donna per scontato perché aderisco alle cose che ha detto Brutti e passo all'aspetto più tecnico-operativo che mi chiedeva giustamente il nostro moderatore
Vedete se sommiamo i numero di militari dei Paesi europei uno sull'altro arriviamo alla cifra di un milione novecento mila effettivi
Più degli Stati Uniti che hanno alle armi un milione quattrocento mila uomini
Eppure quando si è trattato ad esempio dell'iniziativa militare del Kosovo l'ottantacinque per cento del peso militare è stato portato dagli Stati Uniti solo il quindici per cento dall'Europa
Questo avviene perché buona parte delle nostre forze armate europee sono ancora orientate ad attendere un'invasione di terra dalla parte del blocco orientale anche noi avevamo al Nord Est la maggiore concentrazione
E in funzione di questa idea le forze armate di molti Paesi europei erano forze armate di leva perché l'obiettivo era di avere molti molti i soldati di fanteria per difendere appunto il territorio nazionale
Ora tutto questo è cambiato e non abbiamo bisogno di grandi numeri sulla carta
Ma di numeri più piccoli ma effettivi perché dico sulla carta
Perché oggi il compito più importante diventato quella partecipazione alle missioni di interposizione
O di peace and forcing o di peacekeeping a livello di di mantenimento della pace o di addirittura ed è il tema di Timor Est della in in forcing cioè della in qualche modo dell'obbligo alla pace in queste missioni non è che la leva sia del tutto esclusa però certamente una mi sa è sconsigliabile
Perché sconsigliabile per due motivi prima e l'addestramento ci vuole evidentemente un addestramento molto forte l'altro è anche il rischio noi possiamo chiedere a un ragazzo di leva di rischiare sperando di no la vita per difendere la patria
Più dubbiosi al di fuori di una volontarietà possiamo chiedere un rischio per saltare su una mina in Bosnia o altre cose di questo genere
Ecco perché i Democratici di sinistra primo firmatario il sottoscritto ma poi Folena Ruffino e tanti altri
Hanno da tempo presentato un progetto di legge il cinque mila duecentodiciotto per introdurre il servizio militare professionale
Anche se abbiamo voluto collocare in questa stessa legge in un articolo in contemporanea l'istituzione di un servizio civile volontario aperto anche alle ragazze per non disperdere
Questa esperienza
Voglio dire perché ognuno di alcuni di noi è un po'il suo orgoglio di là lavorativo insomma l'orgoglio del lavoro che fa la commissione difesa della Camera già arrivata un testo unificato delle proposte di legge presenti
E quindi quando arriverà il testo del governo saremo ben lieti di unirli lo a questi testi e delicati naturalmente la particolare attenzione particolare impegno che merita le proposte del governo
So che questo crea a volte uno shock nel nostro uditorio
Pensate che la famoso articolo la costituzione e la difesa della patria è sacro dovere del cittadino
Lo vollero Palmiro Togliatti Antonio Giolitti allora del Partito comunista perché si aveva paura che le forze armate di professionali volessero essere sinonimo di o golpismo o comunque di separazione dalla società civile e oh Dio a quell'epoca c'era anche del vero probabilmente del giusto in questa analisi oggi credo che la situazione sia profondamente cambiata
Quindi devo andare avanti in questo questo piano così come dobbiamo colmare anche altri aspetti di legge
Martedì credo che la Camera dirà la parola fine cioè approverà in via definitiva l'ingresso delle donne su base volontaria delle forze armate
Pensate la figura che ci facciamo quando si riunisce il Comitato donne della NATO che è composto da diciotto distinte uffici avesse dei rispettivi Paesi ed ha un colonnello italiano non so se è fortunato
Perché forse può avere una cappa dell'amicizia oppure si sente in imbarazzo dannoso seconda situazione
Però ricordo che quest'estate a cena con Tony Blair e signora in quel famoso Maniero dei Guicciardini Strozzi di Cusona
A un certo punto qualcuno per presentarvi positivamente disse a Spinea quello che ha presentato la legge per ammette le donne le forze armate la sorpresa degli ospiti ma come l'Italia ancora non le ammette dice sì non li ammette guardate
Che dovunque si vada alle missioni internazionali anche Paesi mediterranei anche Paesi musulmani li ammettono quindi martedì credo che diremo la parola fine e riuscire a mandare avanti però l'ultima cosa che voglio dire
Il nostro moderatore chiedeva l'esercito europeo
Ecco qui c'è un lavoro da fare mi dispiace che non ci sia qui generale Arpino vista annunciato ma c'è qui brutti poi potremmo ovviamente la Martone Sperto ma proprio a livello governativo
Si deve fare questo lavoro nella NATO vanno individuati
Uno per uno gli strumenti operativi militari che possono essere messi al servizio
Di quella che si chiama difesa europea non separata ma se farà bene
Cioè missioni che si possono svolgere anche in ambito NATO ma gestite dai soli europei
Questo implica analizzare uno per uno quali sono gli essenza insomma indichi gli strumenti operativi e significa creare anche una gerarchia di comando potenziale che si pensa dovrebbe far capo al numero due della NATO che è in genere un alto ufficiale europeo che dovrebbe diventi re diventare il vertice il punto di riferimento a livello politico quale sarà il cervello di questa struttura militare beh il livello politico deve essere Unione Europea che si è dotata per i prossimi giorni sarà operativo di quello che nel gergo Rho Pero si chiama il signor pesca
Cioè il responsabile per la politica estera e di sicurezza e di cooperazione
Una sorta di portavoce permanente ma forse anche Dini forse speriamo anche di Ministro degli Esteri europeo che risponde ai governi europei che ci sarà un po'di pasticcio con la Commissione che invece più legata al Parlamento ma comunque dal prossime settimane entrerà in funzione e sarà il cervello politico di questa struttura
L'anello di giunzione dovrebbe diventare un'agenzia che oggi è un'organizzazione internazionale
L'Unione Europea Occidentale che per semplificare le cose dovrebbe non più a est e un'organizzazione degli Stati ma diventare un'agenzia tecnica al servizio della pesca per guidare queste vicende europee
Qualche esempio concreto ma non c'era ancora niente del genere però la missione Alba in Albania guidata dall'Italia purtroppo non è stata fatta propria come dizione ufficiale da nessun organizzazione europea
Però è stata la prima missione che non ha avuto bisogno dei soldati americani
La prima missione di tredici Paesi che ha potuto evitare che ha fatto a meno
In qualche modo almeno così ce l'ha presentata Scognamiglio ma qui si va su un terreno un pochino più attuale anche un po'più scottante
Avete visto che anche della missione Nazioni Unite di Timor Est guidata dall'Australia vicecomandante o neozelandese gli Stati Uniti mandano un supporto di carattere logistico non delle truppe mentre alcune truppe europee ci sono
Sono in qualche modo primi scampoli primi esempi di una capacità europea un po'di camminare con le proprie gambe sì perché il mondo è cambiato
Dico questo ultima battuta
I vecchi Atlantis si dicevano che la NATO serviva per tenere e se lo dico l'inglese con la traduco in una distesa in Soviet Union auto e Germania andar cioè per tenere gli Stati Uniti collegati l'Unione Sovietica fuori e la Germania sotto
Questo è un mondo che non esiste più da abbiamo veramente bisogno di fare un'altra cosa
Cioè attraverso una difesa europea in partiti e in generale organismi di collaborazione la NATO anche con la Russia non disperdere la posa di proiettare una collaborazione Rope anche nei paesi ex sovietici
Abbiamo bisogno di una Germania che Possa camminare e lo farà e lo fa al passo con l'Europa
Abbiamo bisogno gli Stati Uniti cento collegati a livello transatlantico ma non l'unica superpotenza mondiale
Avete visto che in questi anni tormentati le situazioni in genere marciscono fino a che gli Stati Uniti non se ne occupano anche Sarajevo stava per cadere finché Clinton non decise di intervenire
Ma questo non può essere il mondo di domani cioè il mondo in cui se c'è un'attenzione un conflitto o se ne occupano gli Stati Uniti cioè il Congresso americano decide di spendere soldi tirare attenzione oppure nessuno se ne occupa almeno a livello continentale a livello regionale l'Europa deve sapersi prendere le sue responsabilità e queste anche la lezione del Kosovo vedete a luglio mi sono stato al Congresso americano
Mi hanno portato a pranzo con dieci parlamentari americani guidati da Patrick e negli altri dell'iter Chennedy c'era anche quello che è andata con Jesse Jackson a liberare i tre ostaggi americani che hanno anche un serbo di origine e a un certo punto non vi fa onorevole Spini noi abbiamo messo l'ottantacinque per cento di sforzo militare adesso voi mettete l'ottantacinque per cento dei soldi per la ricostruzione perché non ci siamo mica fare sempre noi
Era un discorso Oronzo inaccettabile
Ma la dice lunga sul fatto che se l'Europa vuole acquisire una forza una capacità di rispettabilità una capacità di incisione
Dell'evidentemente non essere soltanto un gigante economico e un nano politico ma deve saper crescere politicamente
Assumersi le sue responsabilità e in quest'ambito certamente il discorso ha difeso europea è indubbiamente cruciale indubbiamente importante e è finalmente vicino vedete io ho portato la Scheda dell'Istituto di studi strategici istituto vinte da Sosa il Studies che il migliore del mondo che sta a Londra
E parla di una politica militare europea comune e con un sottotitolo
Finalmente si fa sul serio bene Noemi ma anche il socialismo europeo pensiamo all'impegno di Blera il documento comune per il Francia Gran Bretagna vuole che sulla difesa europea si cominci davvero in questo contesto a fare sul serio
Grazie
L'onorevole
Giorgio la Malfa
Voglio porre un problema che peraltro è stato sollevato almeno da un paio di volte dalla Valdo Spini quando ha citato ben due occasioni
La spedizione chiamiamola così a Timor Est immagino che sulla premessa politica quella appunto dell'unità militare chiamiamola così per sintetizzare dell'Europa ci sia un Murdoch consenso tra le forze politiche
Ho avuto l'impressione anche da qualche battuta scambiata che sugli ambiti di dove questo intervento deve avvenire ci sia invece qualche diversità di valutazione
Questa unità militare europea che compiti deve avere e dove si ferma la sua a livello internazionale il suo ambito di intervento
Sì su naturalmente io son d'accordo col le considerazioni che faceva
Il sottosegretario Brutti nella all'inizio del suo intervento cioè
Diciamo così l'amarezza per il fatto che la fine della guerra fredda del mille novecentottantanove
Non abbia
Mantenuto poi la pubblica se si trattasse anche della fine della guerra per così dire
E che anzi in questi dieci anni
Siano esplose
Delle questioni che forse il conflitto più generale estremo questo aveva in qualche modo contribuito
A tenere sotto controllo per cui abbiamo avuto dieci anni di
Di piccole guerre drammatiche che hanno portato
Diciassette o diciotto milioni di rifugiati e di profughi nel mondo quindi a una situazione veramente molto da questo punto di vista molto spaventoso
Nello stesso tempo
E poi vengono naturalmente la questione venne sottoposta
Io debbo conservare
Che nel corso di questi anni faticosamente
Si sta affermando un principio di diritto internazionale molto innovativo
Ma che secondo me può rappresentare una svolta positiva
Nel prossimo secolo
Questo principio è il principio della ingerenza nella vita Interna degli Stati
L'ingerenza naturalmente
Fondata
Sul diritto
Della lì alla libertà degli individui alla libertà religiosa alla tutela delle minoranze
Ma si va affermando
Un principio molto importante ed è che i cittadini di qualunque Stato
Non sono esclusivamente soggetti alla sovranità di quello Stato
Che uno Stato sovrano non ha perciò stesso il diritto di fare ciò che crede dei propri cittadini o delle minoranze o delle minoranze religiose che si trovano all'interno di quegli Stati per quanto lentamente per quanto molto lentamente nel corso degli anni questo principio di ingerenza positiva
A difesa dei diritti dell'uomo si va afferma per esempio la la guerra del curvare con cui noi abbiamo avuto opinioni diverse ma su cui D'Alema recentemente nell'intervista
Che ha fatto dopo la guerra del Kosovo ha detto fu un errore riflettendo alla posizione del PDS essere contrari alla guida del Kuban la guerra del Cuba entra si basava sull'intervento militare a difesa di un Paese che era stato invaso ed aggredito
Cioè il Cuba Haiti invaso dall'Iraq questo è un principio che esisteva già nel diritto internazionale
Il caso della Bosnia è un caso diverso perché la bambina è un Paese che decide di dichiarare la propria indipendenza uscendo dalla Federazione jugoslava mentre la i rappresentanti diciamo così legittimi anche se si chiamavano Milosevici
Della Federazione Jugoslava dichiarava che questa decisione della Bosnia
Era illegittima sotto il profilo del diritto internazionale e che la Bosnia non aveva il diritto di proclamarsi Stato indipendente e che dunque gli interventi militari in Bosnia New interventi all'interno di una parte di una federazione che aveva il diritto legale di restare tale
La comunità internazionale e l'Europa con molto ritardo a un certo punto di fronte alla telematiche immagini di Sarajevo dei massacri e così via con molto ritardo ma ha deciso di intervenire
I dice decidendo di tutelare quell'indipendenza della Bosnia che era giuridicamente incendi il grosso etimo da presentano un passo ulteriore perché il Kosovo è un intervento militare
A difesa di una religione di un di uno Stato sovrano di cui non si disconosce la sovranità ma di cui si accusò la violazione dei diritti fondamentali dell'uomo cioè noi siamo intervenuti
All'interno di una unità sovrannazionale che l'asse abbia e abbiamo fatto bene a farlo a difesa della libertà di una minoranza etnica che la comunità internazionale giudicava
Diciamo così dovesse essere tutelata anche all'interno di una frontiera
E timo esterni che ha uno status giuridico molto complesso perché uno stato ammesso dall'Indonesia ma tuttavia rappresenta una ingerenza dentro gli affari interni della del dell'Indonesia io considero questi sviluppi degli sviluppi di grande importanza in cui la comunità internazionale
Non riconosce più com'era nel vecchio Trattato di Helsinki
Che diceva che all'interno degli Stati nazionali non vi dovesse essere interferenza cioè che ciascuno era libero di fare a casa propria quello che voleva credo che questo sia un passo avanti quali sono i problemi aperti
Il primo è di stabilire in quali casi la comunità internazionale deve intervenire non solo può intervenire ma deve intervenire di fronte ai quali violazione
Di fronte a quali denunce di violazioni gravi come e dove intervenire e secondo qual è l'autorità internazionale sotto la quale noi siamo Autorizzati un gruppo di Paesi i paesi paesi che si sentono di farlo solo autorizzato qui c'è un punto su cui probabilmente dobbiamo discutere tra di loro è è l'ONU
è il Consiglio di sicurezza dell'ONU l'unica fonte
Fondamentale di autorizzazione e di legittimazione di questi interventi
Io ho sostenuto che non è così
Perché fin quando l'ONU
Posto e caratterizzato dall'esistenza di un diritto di veto
Affidato a sei Paesi che possono esercita cinque Paesi che possono Ethiel citarlo
Anche a difesa dei loro interessi nazionali
Dove potremmo ritrovarci in una condizione in cui riconosciamo la necessità di un intervento riconosciamo la giustificazione morale di un intervento ma ci scontriamo con il veto
Allora io credo che nel caso in cui non si arrivi a una riforma dell'ONU che io spero venga in cui loro possono decidere con un voto di maggioranza io credo che risulti legittimo l'intervento anche effettuato da organizzazioni militari
Come possono essere la NATO oppure possono essere domani un organismo di difesa europea naturalmente con tutta la prudenza e la attenzione con cui una cosa di questo genere se ne va
Secondo problema la difesa europea di cui parlavamo tutti Spini io sono totalmente d'accordo lo dico non è il tema del dibattito sul passaggio da un esercito di leva un esercito professionale
Io sono l'ho proposto durante la guerra del Cuba anche perché ho sempre pensato che mentre questi conteggi solo compiti
A cui un paese come il nostro non si poteva e non si potrà sottrarre nei prossimi anni io credo che la partecipazione a queste azioni militari che sono azioni militari rischiose non possono essere imposta ai giovani che fanno il servizio di leva la difesa della patria è nella Costituzione ma la difesa della patria non vuol dire combattere nel più vai non vuol dire nemmeno combattere in Albania o nel Kosovo certamente non vuol dire combatte da tipo Enzo quindi l'Italia e gli altri paesi europei debbono darsi degli eserciti professionali che non colgono poi più non fanno correre più alla democrazia i rischi e certamente potevano Falcone reo poteva temere che con esito trenta quaranta anni fa ma certamente un Giovanni
Che non voglio servire al di fuori diciamo ben un'azione militare non può essere chiamato obbligatoriamente andare domani attivo o domani in Albania e quindi sono d'accordo per quanto riguarda la difesa europea
Ci sarebbe una lunga discussione da fare io non credo Spini che la nomina di un responsabile della politica estera europea che sta per essere nominato nei prossimi giorni risolva questo problema
Quello è un ufficio di coordinamento
Ma fino a quando l'Europa non diventa una nazione di tipo federale ma una nazione con un governo che abbia il potere di decidere io temo che gli sforzi di coordinare la difesa europea
Su un altro terreno io sono convinto che anche la moneta unica funzione va male
Perché è una moneta senza un governo alle spalle o un esercito senza un governo alle spalle non è un elemento destinato a influenzare diciamo efficacemente le le vicende internazionali quindi ho molti dubbi
Sul efficacia considero importante il coordinamento considero necessario che le industrie europee della difesa si continua fra di loro
Ma temo che le il problema il nocciolo politico della questione sia se l'Europa si senta di fare un passo avanti nel senso della sovranazionalità sia nel campo dell'economia sia nel campo della politica estera su questo aprirebbe un altro di Bari l'ultimo punto tipo esca io sono favorevole
Alla missione di pace attimo veste sono lieto che sia avvenuta possiamo tutti lamentare che sia venuta molto tardi
Ieri ho sollevato in Parlamento la questione
Se fosse così indispensabile per l'Italia a partecipare in questa visione
Timor Est sta lontanissimo da noi
Noi abbiamo certamente una responsabilità in Albania nella ex Jugoslavia forse nel Nordafrica insomma nelle zone hanno e vicine
Ma è ragionevole che l'Italia mandi le poche forze armate
Disponibili prontamente in un quadrante così lontano non è una responsabilità dell'Australia degli Stati Uniti della Thailandia del Giappone della Cina
La pace la difesa dei diritti umani in quella parte o dobbiamo andare allora io pongo posto questa domanda è forse il sottosegretario Brutti può risponde gliel'ho chiesto al ministro Mattarella e al sottosegretario Ranieri
Perché l'Italia data perché ci fosse stato un esercito europeo
Ma perché l'Italia per esempio la Germania non è un dato l'Olanda non va perché l'Italia data la domanda miliare lo abbiamo fatto per affermare un nostro peso internazionale che forse non abbiamo e che forse è meglio concentrare nell'Albania o l'abbiamo fatto perché per esempio il Vaticano
è stato molto contrario
Per esempio l'azione militare nel Kosovo ma molto favorevole all'azione militare
A Timor Est per esempio il Vaticano Nuti ha fatto un passo sul governo italiano chiedendo che l'Italia partecipassero alla missione militare io vorrei saperlo perché vorrei sapere
Intanto qual è la posizione e vorrei anche sapere se noi ci siamo mossi noni maggiore di un concerto europeo ma in ragione di un concetto più vicino a noi che magari parte da Roma
E dalla città del Vaticano questa è una domanda precisa cui posseduti è in grado di rispondere grazie
Bene intanto salutiamo Tom Benettollo che giunto in ritardo come da previsione quindi avevamo annunciato portato ma era oggetto di un ulteriore dibattito per fare ma anche quello
Approfitterei di tutti i temi e le domande poste da Giorgio la Malfa che così mi ha sollevato proprio dal trovare dei quesiti per chiedere ha voluti dal punto di rispondere che applicare alle
Esatto infatti il contatto in Vaticano come bancomat sì rispondo subito io devo dire che le obiezioni di Giorgio La Malfa alla partecipazione italiana
Alla spedizione ONU a Timor Est io le considero delle obiezioni sensate credo che debbano essere prese sul serio nel senso che la Malfa dice non si può stare dappertutto
è evidente che la responsabilità più rilevante della difesa dei diritti umani di un'azione concreta per la pace è dei paesi che sono più vicini devo dire che da parte dell'Australia
C'è stato particolare
Interesse a che di fosse un contributo italiano
Anche perché
L'esperienza italiana nel campo
Del mantenimento della pace campo delle attività militari
Diverse dalla guerra che sono attività militari volte a costruire una cornice insicurezza impedire che la gente si uccida creare condizioni minime di legalità
Queste questa esperienza italiana è un'esperienza positiva degli altri paesi in varie parti del mondo ci riconoscono
Io incontrato esponenti del governo australiano proprio un anno fa durante una visita in quel Paese
E devo dire che la presenza di una forte comunità italiana in Australia che condiziona anche le elezioni
Perché sposta voti e quindi conta nella vita pubblica di quel Paese
E anche un interesse a quello che noi facciamo fare fanno sì che i nostri paesi siano meno lontani di quanto non sembri a guardare il mappamondo la carta geografica
Tuttavia la nostra presenza non può che essere una presenza contenuta limitata
Le obiezioni di la Malfa sono sensate anche nel senso debbano spingerci a non usare toni trionfalistici quando parliamo di questo nostro intervento a non suonare troppo la grancassa non è vero che lì vanno seicentocinquanta uomini in attività operative
Gli uomini in attività operative sono duecento di essi sono arrivati la soltanto cinquanta
In questo momento sono come voi sapete a a tavola Will a mille chilometri da Darwin in Australia in una situazione nella quale ci sono quaranta gradi l'umidità pari al novanta per cento da qui al diciotto ottobre
Faranno soltanto attività per acclimatarsi e saranno sottoposti aveva Cina azioni per ora sono cinquanta arriveranno al numero di duecento dopodiché fra un mese sarà l'anche la nave San Giusto e quindi con tanto anche tutto l'equipaggio della nave che peraltro non è impegnato in attività operative noi arriviamo al numero di seicento
Ma gli uomini che stanno lì e che operano sono duecento cinquecento di cui cinquanta saranno carabinieri
Ed operano obiettivi molto circoscritti la loro presenza al Lario insistito fin dall'inizio perché noi programmarsi mo'anche l'intervento di un ospedale da campo perché e sono strutture efficienti che le nostre forze armate hanno che sono destinate ad attività umanitarie che hanno già dato buona prova in altre situazioni di crisi
Dicevo la nostra presenza in questi termini è una presenza simbolica un significato di principio
Questo significato di principio è che laddove
Sì afferma il diritto della comunità internazionale ad intervenire anche concluso dalla forza ed impedire i massacri salvaguardare la vita umana
Costruire sicurezza e pace be'd'Italia che fin dall'inizio ha sostenuto questa linea
Ritiene giusto dare un contributo naturalmente in una situazione così lontana sarà un contributo molto limitato il contenuto come quello che noi diamo attimo resta ma il contributo c'è e da un valore di principio noi abbiamo compiuto una scelta pesante per molti di noi la scelta di ricorrere all'uso della forza ha un muso incisivo pesante la forza in bombardamenti la campagna aerea contro la Repubblica federale di Jugoslavia contro le sue forze armate
Lo abbiamo fatto e quella scelta così dura
Noi abbiamo anche assunta in Italia in una situazione nella quale la Chiesa cattolica la pensano diversamente il Vaticano pensava diversamente quindi voglio dire abbiamo fatto una scelta diversa ma non si capisce perché qui dovremmo fare una scelta imposta da una richiesta vaticana no non è così non è per questo che andiamo a Timor Est la e per la ragione politica e di principio che dici
Abbiamo compiuto questa scelta nella primavera scorsa di partecipare a campagna ed è stato un azzardo di una scommessa pesava sulle nostre coscienze delle scelte del ricorso all'uso dalla forza ma alla fine abbiamo avuto io credo ragione perché per quella via noi abbiamo indotto Milosevic esce a fare marcia indietro e abbiamo potuto garantire in condizioni di sicurezza come dicevamo il rientro dei profughi
Quasi un milione che erano stati brutalmente scacciati dalle loro case dalla loro terra oggi c'è un problema inverso come sapete come voi sapete nel corso i nostri soldati che erano andati là per proteggere il rientro dei profughi albanesi oggi lavorano come il loro dovere per proteggere la minoranza serba
Perché la funzione è quella di creare sicurezza e pace e quindi dare aiuto da tutti gli inermi che sono attaccati a tutti coloro che sono colpiti dalla violenza da qualsiasi parte venga la violenza
Questi sono i principi qualcuno dice che sono un po'ingenui della politica internazionale italiana oggi non sono principi ingenui perché corrispondono ad un interesse
Nazionale io dico ad una visione lungimirante del nostro interesse nazionale è interesse nazionale dell'Italia che si affermino principi
Diritto internazionale che sono ispirati alla pace
Alla legalità al rispetto dei diritti umani e in un mondo che diventa sempre di più una cosa sola e diventa sempre di più una sola città
Dove vediamo
In tempo pressoché reale
Quello che accade agli antipodi all'altra parte del globo è nostro interesse che la pace sia mantenuta anche in terre lontane che non si ma sa che la gente anche in luoghi che sono così distanti
C'è un interesse delle democrazie
Alla affermazione progressiva AN e come si è visto si tratta di un'affermazione faticosa
Di questi principi di tutela dei diritti umani
E di tutela della pace noi andiamo quindi la con un numero contenuto di forza e con una presenza che ha un valore simbolico per rafforzare questa linea di diritto internazionale
Questa prospettiva di intervento a tutela dei diritti che già si è venuta delineando prima nella guerra del Golfo poi nei Balcani c'è un territorio aperto nel quale
Bisogna passare ad una politica attiva di tutela dei diritti umani che all'Africa ci sono stati in questi anni cinque milioni di morti nell'Africa
E il continente più instabile più tormentato
La regione dei Grandi laghi non si è riusciti a mettere insieme una forza militare internazionale che andasse la a preservare la pace
Perché si è detto più volte di ci son pochi interessi in gioco poche cose che riguardino i grandi paesi industriali e quindi c'è una minore disposizioni ad andare e ad intervenire
L'Africa è un ter Reno di compressione di negazione di distruzione dei diritti umani nel quale la comunità internazionale deve intervenire io penso che lo schema dovrà essere sempre di più
Quello di una scelta degli obiettivi e delle aree di intervento da parte dell'ONU né indicazione
Negli organismi della comunità internazionale
Di quali sono le emergenze
Di quali sono le necessità e gli obiettivi ma poi devono essere organizzazioni militari regionali che intervengono a tutela della pace ecco una forza come quella che si è creata agli per Timor Est che dovrà raggiungere all'incirca il livello di sette mila cinquecento persone di cui quattro mila sono australiani e poi ci sono i neozelandesi e poi c'è una presenza minore
Di forze europea è un supporto logistico da parte degli Stati Uniti e così anche per l'africano e dobbiamo andare alla creazione di un'organizzazione regionale che sia idonea a mantenere la pace a intervenire per creare anche con gusto controllato dalla forza condizioni di pace e di legalità la io credo che si debba puntare sui Paesi più democratici più avanzati e sviluppati anzitutto sul Sudafrica che è un Paese democratico
E che può essere garante di una politica di pace nella regione
Sono queste le ragioni politiche a carattere generale che ci hanno indotto ad essere presenti anche a Timor Est e che ci inducono a spingere sempre di più in questa direzione
Grazie abbiamo consentito ovviamente a Tom Benettollo di acclimatarsi perché anche qui ci sono i quaranta gradi per cui è necessario un Prodi e chi Mattassi è necessario rendersi conto anche di come si è sviluppato il dibattito lo richiederà egli oltre che di intervenire su ciò che ha potuto ascoltare in particolare la replica della sottosegretario anche dal suo punto di vista che non è istituzionale come quello degli altri tre interlocutori di chi rappresenta un po'come si usa dire alla società civile
Anche se è un po'un'esagerazione ovviamente
Ma è anche per capire che è un interlocutore il nostro un po'diverso in questo caso è di dare ecco questo poi consentirà alla rappresentante del Governo una replica che dovrà essere uno sport perché il nostro tempo va concludendosi anche se vorrei poter dare la parola ancora Spini e a Giorgio La Malfa un giudizio sull'operato in questo campo della difesa
E dalla politica estera legata a questi interventi col condotta dal governo in carica e qui siamo al punto in una festa
Che fa riferimento al principale partito di governo mi sembra giusto anche dare un giudizio sull'operato di questo governo
Intanto don intanto davvero mi scuso per questo ritardo vi assicuro che dipende unicamente dalle rotaie
Mi dispiace di non aver quindi sentito tutte le cose che sono state dette qui e quindi me l'immaginavo alcune conoscendo le posizione da tempo delle persone delle personalità che sono qui presenti
Allora vorrei toccare due punti se mi permettete
Uno riguarda
Il movimento per la pace non Domenica noi in movimento per la pace mille anime domenica faremo un'altra marcia Perugia-Assisi
Ne abbiamo fatta una a maggio
Contro la guerra sulla base di un'impostazione che però non deve essere equivocata infatti ci tengo a dire anche in questa platea di che cosa si tratta in realtà
Vi sono state molto deformazioni
Che sono state le formazioni pesanti sbagliate se avessero letto di più i documenti e le piattaforme che noi abbiamo scritto avrebbero potuto giudicare la bontà o meno di quello che hanno scritto noi non quello che hanno immaginato altri
E quindi dirò che questa che questa marcia è molto importante
Anche perché segna un elemento diciamo di identità nuovo e volete sapere su che cosa si tratta questa in particolare il suo il fatto che il movimento per la pace
Ed è una novità soltanto per quelli che hanno letto distrattamente deposizione del marito la pace medesimo in questi anni a favore dell'intervento dell'ONU a Timor Est
è a favore dell'intervento dell'ONU
A chi
Ecco
Gli hanno criticato come monarca a accanto a papà qua l'avvocato ma sono stati ma ma scusami alla compagnia
Un'amicizia
Il sostegno di molte democrazie all'Indonesia in tutto questo tempo
Quindi noi siamo assolutamente a favore di un contingente multinazionale con un mandato preciso di mantenimento della pace
Vada lì protegga la popolazione civile
Questa operazione si è svolta nel più assoluto rispetto delle modalità e delle procedure dell'organizzazione delle Nazioni Unite
E come dire in totale ottemperanza la Carta delle Nazioni unite alle procedure e ai valori delle Nazioni Unite
Cosa che non è avvenuto secondo noi possiamo sbagliare questa nostra opinione convinta nel corso dalla crisi del Kosovo dei settantotto giorni di guerra
Discussione aperta Baccarini saga di cosa stiamo parlando
Noi chiediamo anzi e anzi veri richiediamo
Qualcosa di più e cioè che insieme insieme all'intervento di carattere militare quando è necessario come in questo caso rispetti ripeto con quelle finalità quegli obiettivi
Ci sia anche un forte impegno sul terreno della società
Un impegno rivolto a San ad affrontare i problemi sociali chiamiamoli sociali che la guerra inevitabilmente implica
Per esempio noi dell'Arci
Chiediamo che si costituiscano i corpi di pace
Una specie di stima una spesa un servizio civile all'estero con un preciso mandato
Che abbia anche una sua autonomia perché non pensiamo che devono essere diciamo subordinato alle esigenze militari sarebbe credo un errore non servirebbe a nulla
Una per affrontare i conflitti sociali per aiutare per risollevare
Laica
Della gente che in tante parti non ha bisogno soltanto di avere una protezione con un M sedici
O di diciamo di aver
Garantito l'aiuto umanitario che talvolta non sono neanche i militari a garantirlo come nel caso de la Bosnia dimostrato almeno in alcuni anni e questo documentabili
Questo è vero è un passaggio importante che si collega a una visione del mondo non c'è una visione che dica
Non voglio farla lunga su questo che non è di strettamente di in tema ma guardate questi sono anni in cui veramente siamo siamo a un bivio bisogna fare delle scelte coerenti con i principi delle finalità al movimento per la pace non è così comodo parlare di intervento militare
Però lo ha fatto serenamente a fronte di spese che ha fatto lui
E cioè il fatto che in Bosnia nel corso degli anni Novanta noi siamo sempre stati e così pure commi anche in Serbia lottare contro Milosevic e caso mai abbiamo qualcosa da dire sul fatto questo una venuto prima
Perché la prima proposta che ha fatto il movimento per la pace italiano ed europeo davanti a Milovan Giles a Belgrado del c.d. sette luglio del mille novecentonovantuno era la dislocazione di cento mila caschi blu alla frontiera tra Slovenia Croazia
E e Serbia ai tempi iniziali della guerra sta parlando del mille novecentonovantuno
Non è certamente diciamo colpa dell'imbelle pacifismo se questo non è avvenuto delle vetrine fra virgolette e se per tutto il tempo della guerra in Bosnia fino praticamente all'ultimo periodo i caschi blu erano tra i cinque e gli otto mieli
C'è una cifra assolutamente insufficiente
E sei quando c'è stato il massacro di Srebrenica nel mille novecento e novantasei
I caschi blu che proteggevano quel campo profughi hanno quaranta olandesi e del dovevano difendere un villaggio intero di fronte a tre o quattro mila Cetnici o quello che erano del generale Mladić e dei suoi amici
Quindi io penso che su questo si debba poggiare una politica ma non può essere una buona e una politica dei due pesi e due misure
Deve essere politica
Chiaramente improntata delle finalità e quelle stanno dentro l'ONU uno uno che naturalmente deve essere riformata ma ci sono tante proposte positive si può discutiamo di quelli discutiamo di come si devono superare discrepanze e contraddizioni e problemi non certamente aggirando le le leggi diciamo le procedure che adesso ci sono se la riforma riforma deve essere fatta diciamo in una maniera tale da non creare scompensi e lacerazioni questa nostra posizione
Quindi su questo
Io interpretò so che naturalmente per il Presidente del Consiglio la cosa è ben diverso domani arriverà una lettera è tra i promotori della Marcia Perugia-Assisi c'è stata da annunciata adesso tutto casino di redenzione alcuni passaggi
Mi pare importante insomma questo elemento forte di comunicazione per noi timore è nato di discontinuità rispetto un passaggio alla vicenda del possono naturalmente per il presidente del Consiglio D'Alema perfettamente coerente ma discutiamo del da farsi
Perché guardate lì adesso dei Balcani la fase è durissima ma lo sapete lo sapete io faccio un appello ai nostri governanti lo dico sinceramente
Lo sapete chi è il capo del contingente de ex UCK che sta garantendo la sicurezza nel Kosovo i cittadini secondo gli accordi di pace di tutti i cittadini cioè serbi kosovari rom e quant'altro
è uno che Amnesty International ha identificato
Con prove provate come criminale di guerra un personaggio che è finito in Krajina a ad ammazzare disabili
E quelli che sono rimasti lì che non al fondo che può scappare quando c'è stato l'operazione Tempesta sto parlando di novecentonovantacinque e questo signore
Questo signore attualmente comandare i tra virgolette carabinieri dell'UCK che adesso sentiamo in un'altra maniera Forza di protezione
E nessuno dice niente io trovo che questo sia diciamo
Di di prego per lo meno di controllare se queste fonti di Amnesty International sono sono veritiere o no
Questo Agim Çeku corrisponde diciamo a queste fisionomia questa storia
Questa è una di quelle scelte che con qualsiasi cosa si pensi sui settantotto giorni di guerra vada affrontata nel merito
Ci sono trecento venti mila serbi che sono già fuori dal corso
Qualcuno dica come si fa a far ritornare a casa creando le condizioni del del del caso ho sentito nessun il caso seduti ragionamenti ma quello che ha detto Brutti diciamo del tutto
è di garanzia rispetto a questo ma bisogna mettere in moto rapidamente dei dei meccanismi altrimenti il risultato che è stato tenuto anche interni proprio di trattato quello è stato sottoscritto lo sto dicendo da piattaforme movimento per la pace con le statistiche ma i governi dai principali governi democratici di cui io diciamo mi ritengo cittadino normale deve essere rispettato quei trecento metri mila cittadini serbi e rom ma devono devono tornare a casa poter tornare a casa se lo voglio
Seconda cosa spero di essere breve sì lo so verso Brera
Riforma della leva servizio civile
Allora io qui naturalmente porto soltanto le posizioni della dell'associazione che rappresento cioè vale a dire dell'Arci
Noi siamo convintissimi che la riforma del servizio viveva sia necessaria
Assolutamente necessaria tardiva per tanti aspetti necessari
Telegraficamente ci sono delle condizioni che noi poniamo naturalmente da cittadini non siamo siamo la superpotenza in terra ma giudice come ho associazione civica
Che ci sia una discussione trasparente chiara sul modello di difesa cosa cosa farà questo esercito
Con che integrazione anche l'integrazione europea necessaria dell'Unione europea voglio dire si forma a cosa deve servire qualcuno deve discutere e il della gente come me lo deve sapere chiaramente
Questo è uno e poi c'è la questione delle garanzie diritti e doveri verso di Covolo
Sapete che c'è una legge quella dei principi ancora nel mille novecentosettantotto che si che hanno dei abbiamo detto allora
Che avrebbe portato la Costituzione dentro le caserme non è stata applicata se non per una piccola parte quella rappresentanza ben poco è stato fatto per contrastare questo fenomeno detto così bonario ma in realtà così crudele come il nonnismo
Quindi credo che ci voglio una discussione di questo di questo di questa entità dentro una cornice diciamo più chiara anche in termini di costi
Perché i costi di questo esercito rischiano di essere temo superiori da quelle che si stanno ipotizzando
Sul servizio civile
Intanto una nota diciamo critica dico apertamente ritengo ritengo francamente che il ministro Di Pietro Scognamiglio abbia usato toni eccessivi nei confronti del Species
Tanto da scontrare per sgombrare gli equivoci su una uno di questi aspetti eccessivi
Dirò che non c'è nessuna associazione serie in questo Paese che abbia timore per sette a questa vicenda gli obiettori di coscienza
Perché guardate l'Arci è passata attraverso il fascismo passerà anche
Questa cosa
La Caritas non mi direte che a questi problemi
Il fatto è che noi nei prossimi anni avremo meno capacità non di fare nel nostro di mantenere nostre burocrazie che siamo capacissimi di farlo abbiamo un milione duecento mila iscritti cosa volete che abbiamo bisogno decine di migliaia di persone che danno volontariamente il loro contributo cosa volete che siano mille ottocento obiettori di coscienza di una stazione come Lazio
Serve ad altro intanto l'operazione di diciamo di formazione di cittadinanza di rapporto sociale di utilità sociale e poi in luoghi nevralgici sì sì sì di fatto per fare delle cose utilmente utili veramente ad alcuni ceti alcune fasce e allora questi queste fasce questi ceti che hanno bisogno di di questo aiuto sociale ne avranno di meno noi ci attrezzeremo perché vogliamo mantenere un tasso alto di qualità della nostra attività sociale e lo faremo
E lo faremo
Però ci saranno difficoltà ovviamente e allora il servizio civile c'è stato detto da Minniti in un incontro che abbiamo fatto recentemente avrà un percorso parallelo con quello di una riforma della leva fa
Importante è che non si era capito il sette di settembre
Non si era capito perché non è stato detto
Anzi era stato detto dato addirittura un giudizio diverso
Penso che si può a lavorare discutiamo pure altre associazioni in maniera molto insomma sulla sul senso che carattere deve avere questo servizio civile
L'Arci pensa che sia giusto che sia volontario
Ad alta qualità una forte incidenza di progettualità sul territorio quindi fatto con gli enti locali molto sulle questioni del della realtà reale diciamo così
Non deve essere sottopagato
Sì
Deve per prendo l'esempio degli Stati Uniti che non credo che sia un Paese particolarmente diciamo ecco
Socialista da questo punto di vista
Però lì il servizio civile c'è
è fatto su progetti come noi chiediamo che venga fatto
Alla fine del del del del lavoro di Serveto dell'impiego di servizio civile viene dato un bonus per la formazione e l'università o comunque insomma per la formazione di cinque mila dollari e indi negli Stati Uniti non sto parlando di tagli
Negli Stati Uniti questi giovani che accedono a questa questo servizio civile
Su progetto diciamo vengono pagate con la con ora a a orario secondo la paga sindacale minima di quattro dollari e ventinove centesimi
Non dico che dobbiamo imitare questo modello io l'ho visto funzione
Possiamo farne diciamo un uso all'italiana di questi possiamo discutere anche sul carattere sono associazioni assolutamente degna di fede di grande diciamo una sta intellettuale che invece sono di un altro avviso cioè del desse per il servizio civile in qualche modo universalista diciamo pure obbligatori
Discutiamo da qui
Di fatto si cioè voglio dire le ACLI piuttosto che la Caritas data Source altre associazioni hanno rispondo alla madre hanno questa idea che per favorire la mission di cittadinanza attiva per capirci adesso dovrebbero dirlo loro io sono meno bravo di loro breve sosta in un'altra tesi
Sarebbe importante esperienza civile il fatto che tutti i giovani maschi e femmine
Facessero se diciamo questa del servizio civile
Però c'è e ho finito veramente una questione su cui vorrei diciamo concludere molto pratica vale a dire
Chiedo una un po'di silenzio vale a dire sarò molto breve Susan
Vale a dire il fatto che la legge che abbiamo attualmente in vigore da duecentotrenta
Ha bisogno di poter funziona io sono molto contento che il governo abbia deciso di sostenere con un altro fondo quello di cinquantuno miliardi da qui a fine anno sapete sapete voi lo sapete ce lo dite ce l'avete detto le riunioni che non bastano
Quindi sì che era un problema di esuberi
Questi esuberi devono essere condotti diciamo così
In una maniera imparziale seria e che non si crei lì qualcosa che è bene che non si crei
Perché di di cose poco carine si potrebbero potrebbero avvenire cioè preferenze equilibri europei ripiombare c'ha capito
L'altra cosa è un impegno io mi permetto di chiederlo siamo grande nettezza e per la prossima Finanziaria
Noi crediamo sto parlando i questo caso proprio di tutte le associazioni che hanno fatto i conticini siamo sperando che di aver fatto una cosa a ritmo eticamente esatta
Duecentoventi duecentocinquanta miliardi sulla prossima finanziaria
Per reggere l'impatto ambientale di degli obiettori
Se si crea una questione di questo genere per cui l'effetto annuncio sulla riforma della leva in senso professionale
La
Lo l'accentuarsi una tendenza tra i giovani di andare verso il servizio civile
Un fenomeno di esuberi richiamo tra virgolette perché dovrebbe essere ovviamente più umanamente chiamati e si potrebbe determinare una difficoltà di governo dipinta di tutta la situazione
Quindi diciamo qui gli occhi spero che ci sia una specie di tavolo di consultazione di discussione tra associazioni e governo che possa permettere di affrontare questa questa questione che di grandissima importanza io penso anche per la democrazia la formazione civica di tanti cittadini grazie
Grazie Benettollo che a diciamo così recuperato anche il secondo giro che non potrà fare anche per gli impegni che hanno i nostri ospiti direi di fare solo degli interventi spot Valdo Spini aveva chiesto di intervenire non aggiungo nulla
Richiedono a marzo se vuol dire una battuta anche lui ne sono faccio una domanda bronchiti di chiarimento
Io prendo atto di questa posizione ultimo del movimento della pace che è molto importante non è che l'onorevole Brutti precisasse come mi pare di capire che attimo non c'è un intervento dell'ONU
L'intervento a Timor non è un intervento ONU l'intervento di alcuni Paesi che in esecuzione di un auspicio del Consiglio di sicurezza quindi siamo in una situazione molto simile a quella del posto quindi molto simile a quella in corso si possono vedo che ma non è che
Attivo vadano i caschi blu bando ai soldati australiani i soldati italiani soldati inglesi sulla base di una deliberazione del Consiglio di sicurezza quindi la condizione di dire il movimento della pace d'accordo in quanto questo la visione sotto l'egida dell'ONU
Non sono sicuro che sia usato in studio nei minuti di volerlo precisa
Spini e poi concretamente sui temi sollevati Dutton Benetollo per la verità noi saremmo stati non per un percorso parallelo del problema del servizio militare in servizio civile ma addirittura di farlo nella stessa legge
La proposta di legge di cui mi onoro di essere primo firmatario dei Democratici di sinistra prevede nella stessa legge anche la delega al governo per l'istituzione di un servizio civile volontario avverte le ragazze che si può svolgere sia all'interno che all'estero questo appunto perché mentre da un lato è da respingere l'idea che dobbiamo avere la leva per garantire gli obiettori così come pure sarebbe sbagliato non alimentare con una degli incentivi Acconci la postina di continuare a dare una impegno per il prossimo che i ha contraddistinto una parte almeno a buona parte
Degli obiettori per quanto attiene al timore est io qui devo un dovere istituzionale
Devo dire che la consultazione del Parlamento è stata tardiva e sciatta
E lo dico con molta franchezza perché lo direi oggi lo direi per un altro governo ovviamente lo dico per un principio
Quando si manda all'estero delle truppe
E quindi con un pericolo spero del tutto teorico anche per le vite umane credo che il governo dovrebbe avere al ascoltare almeno alle a dire come si usa nella prassi un mandato del Parlamento almeno come registrazione delle volontà dei gruppi
Invece che cosa è avvenuto al Senato si è parlato in genere
Poteva essere l'ospedale di brutti potevano essere duecento persone del Seicento una comunicato generale
E alla Camera se ne è parlato solo ieri aggiungendo da parte del presidente Mattarella una cosa forse un pochino anche come dire non la definisco definite lavori che siccome sono in viaggio la definì la decisione ufficiale di come impegnarli sarà quando arriveranno gli fra un mese come se tra un mese si posa diverse tornate indietro se spiazzato
Lo dico sinceramente io capisco che è stato fatta sicuramente in buona fede ma attenzione
I governi possono essere di vario colore i ministri possono essere più o meno responsabile meglio orientate in questo principio che prima di mandare truppe all'estero il Parlamento viene audito io penso che vada consacrato e sollevato anche in questa questione
Detto questo
Sono d'accordo su una cosa con la Malfa e cioè che l'Italia non è che debba sentirsi responsabili manda le truppe dovunque e comunque in qualsiasi parte del globo non abbiamo attualmente gli effettivi
Possibili io qui resto un po'la parte del tecnico gli uomini mobili sono trenta mila in Italia bisogna ideali per tre per i turni di riposo ma siamo già al massimo ne abbiamo sei mila in Kosovo ne abbiamo nel mille otto più cinquecento carabinieri del messo in posti ne abbiamo mille cinquecento in Albania e così via siamo già al massimo
Io spero e mi auguro e credo voglio credere appunto che questi impegno italiano sia conseguente a un impegno che evidentemente per la pace a Timor come vogliono i pacifisti ma anche come segnale politico che non accetteremo domani una riforma delle Nazioni Unite che ci discrimina il Consiglio di sicurezza
Quindi credo che sia fatto se se c'è un motivo politico sia fatta anche per questo e non perché c'è il Vaticano
Anche se devo dire che condivido i la Malfa l'idea che effettivamente alle volte si trova in qualche posizione del Vaticano a volte due pesi e due misure questo mi sembra oggettivamente vero
Direi anzi che storicamente questa fretta di dissolvere la Federazione jugoslava che fu della Germania fu del Vaticano non so se storicamente sulla poi così giusta rispetta la Croazia
Detto questo però non credo che noi decidiamo di mandare duecento anni per questo se c'è un motivo politico credo che sia legato al fatto che oggi pende minacciosamente una riforma dell'ONU
Che vedrebbe far diventare membri con diritto di veto la Germania il Giappone chiudere qui la vicenda l'Italia propone una riforma più democratica cioè individuare delle aree geografiche delle potenze medie che a rotazione possono figurare
Nel Consiglio di Sicurezza azioni quindi essere presenti lì spero che serva a questo detto questo
Voglio anche dire una cosa che comunque poi una comunicazione di carattere tecnico
Sul grado di pericolo che si corre è importante non perché le missioni di pace si possano fare solo quando ti buttano rose e fiori per carità si devono fare anche quando c'è dei rischi
Però certamente la Somalia insegna che il rischio emerge quando non sia una chiara contezza politica della situazione
Quando la missione praticamente chiara anche militarmente più facile portarla avanti insomma e non era chiara politicamente ci furono anche dei problemi di carattere militare
Ecco perché è importante un rapporto Governo Parlamento perché la chiarezza della missione politica
E poi l'elemento fondamentale anche per assicurare la sicurezza dei nostri soldati a cui comunque come presidente della commissione Difesa della Camera
Paracadutisti carabinieri e altri tutti quelli che sanno di marinai e altri che sanno di certamente credo in questo momento debba andare un nostro saluto un osso incoraggiamento è un nostro segnati gratitudine
Massimo Brutti rispetta risponde no Marco dopo che solo questo problema
Dunque è vero la Malfa ha ragione non c'è una forza militare dell'ONU a Timor Est
C'è una coalizione militare che si è creata per questa operazione che guidata dall'Australia in questi casi la coalizione di forze militari tende a mettere assieme
Ho le forze militari che appartengono ad una struttura collaudata ad una ad un'alleanza oppure forse di paesi che sono in grado di combinarsi assieme di lavorare bene assieme e quindi è chiaro che la struttura fondamentale
In questo caso rappresentata dall'Australia e dalla Nuova Zelanda che sono due Paesi legati da molteplici rapporti anche sul piano militare
Se noi possiamo fare una valutazione di come sono andate queste operazioni interposizione di pace e di supporto alla pace
Che si sono svolte in tutti questi anni io devo dirlo molto francamente insomma le operazioni
Di forze militari Hombu create dall'ONU con una comma con una catena di comando dell'ONU sono andate molto male hanno funzionato tutte male lo dobbiamo prendere atto di questo
Dobbiamo prendere atto cioè che per creare una forza efficace che sia in grado di portare pace beh questa borsa deve essere militarmente funzionante deve avere una speditezza tecnica una organizzazione
Rapida in Somalia è stato un disastro
Perché la catena di comando dell'ONU era una catena di comando incerta perché gli ordini dovevano venire da New York perché si sovrapponeva poi a questa a questo indirizzo politico che genericamente formalmente era dell'ONU la scelta degli obiettivi da parte degli Stati Uniti
E di voi ricorderete che a partire da un certo momento in poi prevalse la linea della ricerca del nemico
Sebbene italiani si opponesse ero allora a quella linea e quindi si scelse uno dei capi fazione somali come il nemico lo si fece diventare una specie di Rho gli errori di martire non si riuscì neanche a prenderlo lei a sconfiggerlo insomma un disastro
Invece quando si schiera una coalizione di forze che hanno la capacità di combinarsi e di lavorare assieme le cose funzionano meglio così è avvenuto in Albania
Dove si è creata una piccola coalizione
Di forze militari di Paesi abituati a collaborare abituati a lavorare insieme anzitutto nell'ambito della NATO ma poi comunque legati da rapporti di cooperazione militare
Quell'operazione militare fu come voi ricorderete a guida italiana l'unica nella storia prima di questa di timore spiega guida australiana l'unica nella storia che non avesse la guida e la presenza preponderante degli Stati Uniti anzi gli Stati Uniti non c'erano affatto
Ma perché è stato possibile questo perché si tratta di un'operazione militare di basso livello dal punto di vista militare non richiedeva una grande organizzazione non richiedeva grande proiezione di forse perché l'Albania è vicinissima
Non richiedeva una struttura di intelligenze particolarmente sofisticata
C'era una guerra civile strisciante e bisognava intervenire subito per impedire che essa degenerasse diventasse coi irrimediabile diciamo senza ritorno ecco
Intelligenza della scelta che facemmo nel novantasette io credo che la scelta che fece l'Italia consegna è consistita nel fatto di essere intervenuti subito
Con buona pace di Bertinotti che come voi ricorderete sosteneva che la non ci dovesse essere nessuna forza italiana che forse si era necessario
Intervenire in Albania ma che doveva pensarci nuovo e i soldati italiani non dovevano mettere piede in quella terra non ridestare il ricordo del mille novecentotrentanove dei soldati di Mussolini
E della conquista dell'Albania pure sciocchezze
Perché l'Italia democratica non ha nel suo complesso nell'inviare i propri militari in un paese vicino in un Paese che noi vogliamo che sia nostro amico e al quale abbiamo dato una mano d'aiuto un soccorso per evitare di cadere nella guerra civile
Bene quindi una coalizione ad hoc una coalizione che balla perché c'è una esplicita delibera del Consiglio di sicurezza dell'ONU che dice occorre intervenire militarmente anche se necessario usando la forza per impedire le stragi massacri e così via
C'è una differenza rispetto al Kosovo è una differenza formale di legittimazione nel caso di Timor Est noi abbiamo una delibera del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che autorizza forze militari ad andare ad intervenire
Nel caso del Kosovo noi invece abbiamo avuto una serie di risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che dicevano a Milosevic piantarla
Smettila repressione ferma le tue forze armate richiamati a casa le forze di polizia speciale i mercenari smettila di uccidere ai sensi
Venivano fatte queste intimazioni nel capitolo settimo dalla Carta delle Nazioni Unite che il capitolo che prevede l'uso della forza per la tutela della pace
E però diciamo a parte queste intimazioni ai sensi del Capitolo settimo
C'era sì la minaccia diceva beh se continui così in futuro si potrebbe anche usare la forza ma non c'è stata una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che ha autorizzato un intervento militare
In questo noi ci siamo assunti una responsabilità abbiamo forzato rispetto alla consuetudine che richiede per interventi di questo genere una esplicita risoluzione esplicito mandato del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
Abbiamo forzato perché nel momento in cui c'era il veto da parte della Russia da parte della Cina noi abbiamo visto Longo paralizzata e però c'era l'emergenza umanitaria
C'erano le centinaia di migliaia di profughi c'erano le persone uccise scacciate c'era la pulizia etnica
Nel Kosovo è venuto avanti questo principio che se si manifesta una grave emergenza umanitaria se i diritti umani sono conculcati negati e distrutti se si è fatto ricorso a tutti i possibili strumenti politici e diplomatici per affrontare l'emergenza umanitaria e tutelare i diritti umani
Se questi strumenti si sono rivelati inefficaci per la volontà di uno stato o di un governo di proseguire nella politica di oppressione e di discriminazione
Beh e legittimo un intervento militare purché non sia l'intervento militare di un solo Stato cioè sia l'intervento militare di una coalizione di Stati
E pur che esso abbia il consenso della maggioranza degli Stati che fanno parte dell'organizzazione delle Nazioni Unite
E questo è avvenuto nel caso del Kosovo
Anzi quando la Russia ha proposto una risoluzione una bozza di dosso di risoluzione che condannata intervento militare nella NATO quella bozza di risoluzione è stata bocciata quindi noi non abbiamo avuto un mandato del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
Ma abbiamo avuto un noto il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite alla critica e alla condanna dell'intervento militare e contemporaneamente intervento militare apparso ad una pluralità di Stati
La maggioranza degli Stati del Consiglio di sicurezza come l'unico strumento per intervenire di fronte ad una grave e drammatica emergenza umanitaria
Io voglio a rispondere brevemente a Benettolo su due punti il primo le posizioni del movimento dalla pace
Noi ci siamo trovati altre volte con i compagni che fanno parte del movimento della pace ne sono animatori a discutere la domanda che mi veniva spesso di porre era oggi chi governa una democrazia moderna complicata come la democrazia italiana in nel quadro dei rapporti internazionali dell'Europa di oggi
E in particolare chi ha responsabilità di governo nel settore della difesa cioè si occupa di forze armate gli strumenti di difesa di sistemi d'arma di organizzazione
Dell'esercito e delle altre forze armate può ispirarsi in qualche modo può tenere conto del messaggio delle richieste degli Obiettivi del movimento per la pace
Oppure viaggiamo su binari che sono destinati a non incontrarsi sono lontani tra loro
No io credo che noi dobbiamo ascoltare la lezione del movimento della pace e dobbiamo cercare di trarre dagli obiettivi e dalle battaglie di queste forze culturali ideali politiche tutto quanto è possibile trarne nel momento in cui si svolge una completa funzione di governo
Perché c'è un pacifismo radicale che puntava pace assoluta vuole realizzarla o cambiando la natura umana oppure rivoluzionando le società
Ma c'è anche un pacifismo pragmatico certo quel pacifismo radicale non non può comunicare con l'azione di governo
Voi se io fossi andato al ministero della Difesa il giorno dopo essere stato nominato sottosegretario e avessi detto bene togliamo beh eliminiamo queste forze armate che togliamo di mezzo
Sarei stato come dire non preso sul serio sarei stato inefficace
I e quindi nell'azione di governo il pacifismo radicale difficile poi tradurlo in concreto ma il pacifismo pragmatico che si sforza di mettere in campo strumenti politici per salvaguardare le vite umane che cerca tutte le vie possibili
Perché si sostituisca il compromesso al conflitto l'accordo allo scontro beh questo pacifismo pragmatico io credo che debba fare parte nella cultura di governo di una forza di sinistra
E pacifismo pragmatico significa cercare tutte le vie per impedire che si debba ricorrere all'uso delle armi
Significa anche in certe situazioni massacri le guerre civili gli eccidi la balcanizzazione insomma poter intervenire con forze militari che abbiano un compito di pace
Significa anche riuscire a combinare l'azione delle forze militari che intervengono per la pace con l'azione del volontariato delle forze civili del servizio civile degli obiettori di coscienza io promosso abbiamo parlato più volte di questo tipo di esperienza
Ho promosso un paio di mesi di un paio d'anni fa un incontro singolare diciamo per loro inusitato tra i soldati erano bersaglieri allora che stavano a Sarajevo i soldati italiani che stava a Sarajevo e un gruppo di obiettori di coscienza che erano andati a Sarajevo per lavorare per aiutare le persone
Era un incontro singolare perché erano persone molto diverse con culture diverse questi obiettori di coscienza con i capelli lunghi i soldati che venivano in gran parte dal Sud avevano i capelli tutti tagliati a spazzola erano tutti preparati attraverso attività ginniche a svolgere queste attività militari che sono attività rischiose insomma tra loro erano diversi
Però si intendevano grosso modo erano coetanei erano chiamati a svolgere attività diverse
Per obiettivi identici di pace in una situazione di crisi in una situazione drammatica come quella di Sarajevo ricordo che portai con me a Sarajevo don Benzi che è l'animatore di una comunità di un'organizzazione di volontariato
La Giovanni undicesimo terzo che lavora proprio in Emilia Romagna
E anche lui era stupito e contento di questa possibilità di mettere assieme forze e culture diverse con obiettivi identici e con noi dovremmo cercare di fare questo dovremmo della nostra attività di governo
Tenere conto di questa possibilità e cercare puntualmente di realizzarlo
Noi vogliamo delle forze armate su base volontaria non per fare la retorica del militarismo non perché crediamo che le attività militari debbano essere patrimonio di una ristretta élite no voi vogliamo fare fa delle forze armate su base professionale col reclutamento di volontari
Primo perché oggi è già così difficile ai giovani entra nel mercato del lavoro e non possiamo chiedere che passino dieci messi in attività che non sono utili al loro è un sono utili anche alle forze armate italiane
Secondo perché ci sono cose complicate da fare
Ci sono attività rischiose e difficili da condurre oggi i nostri soldati le nostre forze armate non ci sono per star ferma e non ci sono stanno lì per lavorare per essere impiegate
E per questo tipo di impieghi c'è bisogno di un addestramento di una preparazione puntuale
Anche di una elevata capacità di combattimento per non combattere bisogna saper combattere per impedire agli altri di combattere bisogna avere la professionalità dei combattenti noi attimo resta stiamo andando gli uomini della Folgore
Così spesso criticati e però efficienti io scrive di essere stato tra i pochi uomini di governo ad andare a Valona nel momento più difficile della crisi quando c'erano i fucili mitragliatori delle bande
Né i balconi affacciati verso la strada e noi passavamo sotto io ero abbastanza tranquillo perché
Perché avevo intorno una cornice di sicurezza costituita da questi soldati che sono soldati volontari addestrati e capace di combattere quindi capaci impedire agli altri di commettere violenze
Queste sono le ragioni per le quali vogliamo forze armate su base volontaria
Naturalmente questa riforma che è una riforma storica della organizzazione militare italiana deve andare di pari passo con un'affermazione puntuale e tenace
Dei principi fondamentali dalla Costituzione dentro le caserme dentro l'ordinamento militare noi stiamo facendo la riforma della rappresentanza militare già passata alla Camera Spini lo sa
Speriamo di finire presto questa legge speriamo di far prevalere contenuti positivi questo è un aspetto particolare di questo movimento di riforme di modernizzazione delle forze armate
La battaglia contro il nonnismo in questo quadro non è un optional non è una cosa che si può non si può fare è una questione di civiltà e noi non daremo quartiere a qualsiasi forma di sopraffazione di negazione dei diritti degli individui all'interno delle nostre forze armate questa tradizione
Del della sopraffazione dell'amico sopraffazione diciamo che purtroppo continuare ad essere presente soprattutto laddove c'è il servizio militare obbligatorio
Voi vogliamo sarà di Carla e non vogliamo aspettare la soppressione della leva vogliamo sale di Carla prima abbiamo preso già una serie di misure in questo senso
Noi dobbiamo creare le condizioni per cui documenti miserevoli come quel famoso Zibaldone di cui si è parlato non abbiano diritto di cittadinanza non possano girare dentro le caserme italiane
Dobbiamo creare una vero e proprio statuto dei diritti e dei doveri dei soldati e in questo Statuto cioè il fatto che la prepotenza deve essere bandita
Vorrei conclude
Sottolineando il fatto che noi abbiamo in questi anni introdotto alcune innovazioni ed alcune riforme importanti
La prima è stata la legge sui vertici militari che è una legge di modernizzazione noi abbiamo negli ultimi due-tre anni cominciato a costruire forze armate più moderne che sono simili per la organizzazione interna più centralizzata unitaria con una più chiara ripartizione delle responsabilità alle forze armate e delle altre grandi democrazie contemporanea abbiamo introdotto
La possibilità dell'accesso delle donne
Alle forze armate su base volontaria senza discriminazioni le donne potranno secondo la legge che verrà approvata tra qualche giorno
Potranno ottenere qualsiasi incarico senza discriminazioni soltanto sulla base di una selezione rigorosa e di una valutazione oggettiva delle loro attitudini
Inoltre abbiamo impostato un lavoro che sarà un lavoro non semplice quello della trasformazione dell'organizzazione militare che metta in primo piano reclutamento volontario e che faccia sparire che sopprime il servizio di leva entro un termine di sei anni questo significa portare le nostre forze armate al numero di centonovanta mila persone questo il Progetto centonovanta mila persone per andare ad una riforma che abbia costi contenuti non dico che debba essere una riforma a costo zero perché non lo sarà ma deve avvenire necessariamente costi contenuti noi avremo Forze armate più agili più moderne e più efficienti attraverso il reclutamento su base volontaria
I ragazzi potranno scegliere una ferma di tre o di cinque anni al termine di questa firma
Vi sarà per loro la garanzia di un destino professionale successivo potranno rimanere le forze armate potranno essere assorbiti nell'ambito di altre amministrazioni dello Stato con una riserva
Di posti
Inoltre noi abbiamo un'altra riforma che riguarda l'organizzazione militare e che deve essere approvata entro la fine della legislatura ma per fare questo bisogna comincia a lavorare subito se no non ce la faccia
è la riforma dei servizi d'informazione e sicurezza
Avete seguito nei mesi scorsi il conflitto nel Kosovo è servito a molti di noi a capire quanto sia importante per l'Italia disporre di una intelligenza moderna ed efficiente
I servizi d'informazione e sicurezza capaci di mobilitare competenze
Puliti rispettabili agli occhi del Paese leali pronti a dare quella contributo fondamentale che è la raccolta delle informazioni a qualsiasi iniziativa di politica internazionale e di politica della sicurezza dell'Italia Assumma
Quindi come vedete alcune cose le abbiamo fatte
Altre cose sono ancora da fare la riforma dell'arma dei carabinieri alla Camera io spero che si possa condurre al più presto in porto e nel quadro di un riordino complessivo delle forze di polizia
E introduce una nuova legge organica per l'Arma dei carabinieri che sta ancora la legge del mio novecentotrentaquattro insomma sta un po'indietro bisogna cambiarla questa legge e questa è un'altra cosa fatta
Al governo dalla maggioranza di centrosinistra in questi due anni e speriamo c'abbiamo messo all'incirca due anni per arrivare al punto attuale e alla Camera speriamo di approvarla presto al più presto alla Camera
In modo tale che diventi legge noi potremo avere così
Un ordinamento più moderno dell'arma dei carabinieri che è un punto fondamentale del sistema di sicurezza italiana entro il gennaio del due mila potrà entrare a regime con l'inizio del due mila
Queste sono le cose fatte altre scene sono da fare io credo che complessivamente il punto delle forze armate italiane della politica italiana e la difesa sia oggi molto diverso rispetto a qualche anno fa
Certo il mondo è cambiato anche per questo è diverso ma sono cambiati anche loro è cambiata anche l'Italia c'è un rapporto nuovo di fiducia tra i militari e il popolo e noi abbiamo lavorato e lavoriamo per questo
Grazie Massimo Botti
Devo giustificare l'onorevole Giorgio la Malfa che come avete visto ha dovuto lasciarci ma il fatto che non abbiano rispettato gli orari lo ha costretto a partire perché avevo un altro dibattito a Ravenna quindi lo giustifichiamo e lo ringraziamo per essere stato con noi
Ringraziamo tutti voi per averci ascoltato così a lungo grazie consente